n.25 26 agosto 02 settembre
2015
trofeo delle regioni minienduro “felice manzoni� al via ad anghiari la quinta edizione
26 agosto 02 settembre
Sommario n.25 2015
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Rubrica
fabio mossini #offroadgirl di @micolmuraglia
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trofeo delle regioni minienduro “felice manzoni”
al via ad anghiari la quinta edizione
12-14
Il Motoclub Adventures Il paese di Anghiari
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Una vittoria di giornata per il Team Italia Enduro all’Europeo in Finlandia
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Due giorni di grande lavoro per la Maglia Azzurra
Dakar 2016 il Perù esce di scena
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sotto la
lente
di Elisabetta Caracciolo
la rubrica
Foto: Vision Sport
fabio
mossini Foto: Vision Sport
Ciao amici di mAXImagazine e bentornati... avete trascorso delle buone vacanze? Per me niente stop estivo, ma una piccola pausa l’ho fatta anche io, e giusto lo scorso weekend ho ripreso con le gare. Si perché il fine settimana appena trascorso ha segnato la chiusura del Campionato Nazionale Enduro Fim. Ricordate che vi avevo già detto di essere stato coronato campione cileno nella categoria E2 con una gara di anticipo?! Bene domenica scorsa si sono terminate le danze, e finalmente sono tornato in vetta anche all’assoluta. Il tempo trascorso tra l’ultima gara e questa, mi ha permesso di poter lavorare sulla mia forma fisica e su alcuni dettagli della mia moto, fondamentali per poter tornare a esprimermi al 100%. Dopo un lungo tempo, ho riprovato il gusto di guidare come sempre! Così si chiude una parentesi di questo 2015, per aprire una seconda parte dell’anno, senza nessun programma ancora ben definito, ma con tanti progetti in fermento. Ma tornando indietro di qualche settimana, vi voglio raccontare dell’evento dell’anno, il RedBull Los Andes, una classica ormai che si ripete ogni inverno, sulla cordigliera andina a 2500 metri di altezza, in un circuito a soli 45 minuti dalla capitale cilena. Il tracciato, lungo più o meno 20 minuti, deve essere ripetuto per tre giri, e vince chi taglia prima il traguardo! Fin qui niente di strano...ma provate ad immaginare 260 piloti, di ogni livello, uniti in un unica partenza, che a 50 metri dal cancelletto virtuale, incontrano ostacoli artificiali, quali tronchi, sassi e non solo? E se in più aggiungiamo un pò di fango di contorno?!
Beh, non potete immaginare lo spettacolo...si incontravano moto che emettevano segnali di fumo in ogni lato...divertimento, adrenalina e anche una sana competizione! Com’è andata la mia performance? Dopo una partenza non proprio brillante, a metà del primo giro avevo già conquistato il primo posto, lasciandomi alle spalle il giovane Herrera, ma a causa del freddo ho sofferto un pò di dolore alle braccia che mi si sono indurite, dovendo mollare un pò il ritmo terminando cosi al secondo posto! Chiaramente non era il risultato sperato, ma devo ringraziare non solo l’organizzazione, ma anche lo splendido pubblico cileno, accorso in gran numero nonostante il tempo avverso, e che ancora una volta mi ha fatto sentire la sua vicinanza, dimostrandomi tutto il loro entusiasmo e “cariño” a ogni mio passaggio e anche nel dopo gara! Una bella esperienza, che mi ha fatto rivivere l’entusiasmo di una gara di enduro estremo...una della mie formule di gara preferite! Tirando le somme, posso ritenermi soddisfatto di questa esperienza che sto vivendo, e felice di aver spento le mie 34 candeline! Si candeline, come quelle che ti mettono sulla torta da bambino, perché seguo portandomi dentro il bambino che c’è in me, cresciuto a pane e moto, e che sognava dietro ai banchi di scuola i pomeriggi a impennare, aspettando i fine settimana nei paddock! I ricordi, le sensazioni, l’aspirazione e le soddisfazioni che mi hanno sempre fatto mettere da parte la fatica dei sacrifici, che hanno formato l’uomo che sono oggi, che non è differente dal pilota che alcuni di voi conoscono...Già perchè questo sport é disciplina e ti forma non solo come sportivo, ma anche nella vita! Mi ritengo fortunato perché ho fatto della mia passione un lavoro, con la possbilità di vivere esperienze incredibili! Auguro a tutti di realizzare i propri sogni, e di mettercela tutta sempre! Prima di salutarvi, volevo dedicare un pensiero al giovane Gianluca Facchetti! FORZA GIANLU...STAY STRONG! Alla prossima! Moss #83
Foto: Vision Sport
di @micolmuraglia
#offroadgirl
Ciao ragazzi, Passate bene le vacanze? Le mie ferie sono terminate oggi ufficialmente, it’s time to come back in the Office! E voi, che voto dareste alla vostra Summer Pause? Io... Un 7 ed ora spiego il perché!
Foto: Tinin Brizio
Sono stata a Sanremo quattro giorni prima di volare a Bratislava e visitare insieme alla mia collega Monica la stessa città, spostandoci a Vienna e chiudendo il weekend a Brno, in occasione della MotoGP, a tifare #Loka55! Gara sfortunata per Andrea Locatelli, ma si sa, fa parte del gioco! Rientrata dalla Repubblica Ceca sono ritornata al mare per cinque giorni prima di andare a Mantova per la #MXGP e... La terribile notizia dell’incidente di Gianluca Facchetti! In un nano secondo mi è gelato il sangue, ancora oggi, nonostante sia passata una settimana, non me ne faccio una ragione. Perché il destino è così crudele?
Insomma, chi conosce il Gian, sa che carattere ha, sa quanta sia la sua forza di volontà, la sua tenacia e quanto sia sprint, io sono certa che lo rivedremo così! È un momento difficile per la sua famiglia in primis, per i suoi amici e per i tifosi tutti, ma sono certa che lui ci sente, seppur in lontananza e vuole tornare prima possibile a ridere insieme a noi.
Il primo ricordo risale a quel novembre 2013 quando siamo partiti in cinque: io, Juri, Gian, suo fratello Lele, suo papà Fabio e il suo Meccanico diretti in Florida per correre i Mini Olimpics Games!Che avventura, che emozione! Mi prometto e ci promettiamo di ritornare, ancora più... In forma! L’ultimo ricordo appartiene invece a qualche settimana fa a Lommel per il Gp del Belgio, valido anche come prova di campionato europeo 125cc, dalla pit lane lo tifavo e Gian, con le sue partenze a tutto gas, non ha mai mollato! Un abbraccio di cuore va a mamma Loredana, papà Fabio, i fratelli Alessandro e Emanuele, una preghiera a Super Gian! Alla prossima... Più positiva, spero! @micolmuraglia
trofeo delle r
min
26 agosto 2015
il trofeo delle regioni minienduro “felice manzoni” al via ad anghiari di Monica Mori
Le vacanze duemilaquindici sono andate ormai in archivio. Si torna alla quotidianità ma soprattutto si torna alle competizioni, con i weekend marchiati Enduro. Nell’ultimo fine settimana di agosto, a scendere in campo saranno i cuccioli dell’offroad tassellato con la festa del Trofeo delle Regioni MiniEnduro “Felice Manzoni”, giusto alla sua quinta edizione.
regioni
nienduro
Ad ospitare la colorata troupe dei campioni del futuro sarà la cittadina di Anghiari con il Motoclub Adventures rappresentato da Roberto Senesi. Il club toscano sta definendo in queste ore gli ultimi dettagli di un’edizione che si prevede ricca di momenti emozionanti e di festa. Tutta la logistica dell’evento è prevista dei pressi di Catigliano, a pochi chilometri da Anghiari. La gara impegnerà i partecipanti in un anello di circa 10 km, all’interno dei quali gli oltre 130 iscritti si sfideranno in due prove speciali che decreteranno chi, tra le tredici rappresentanze regionali presenti, sarà la vincitrice. Pronti via ad attendere i riders sarà l’Enduro Test di circa tre chilometri, sviluppato nel sottobosco, con tratti di mulattiera da affrontare sia in salita che in discesa. A seguire il Cross Test, sempre di tre chilometri, sviluppato in contropendenza con alcuni passaggi nel bosco. Il tutto sarà da ripetere per sei volte, con partenza fissata per domenica mattina alle ore 9.00.
Ma la vera e propria festa di questo magico fine settimana sarà tutta sabato; bandiere in alto, trombette e cori da stadio faranno da cornice alla sfilata di presentazione che si svolgerà nel cuore di Anghiari. Partiti da Campo della Fiera, i partecipanti raggiungeranno il centro del paese, e più precisamente Piazza Baldaccio, dopo aver attraversato le incantevoli vie della cittadina toscana. La cerimonia si aprirà ufficialmente con lo spettacolo degli sbandieratori di Castiglion Fiorentino, al quale seguirà la presentazione delle squadre che l’indomani si sfideranno per la conquista dell’ambito Trofeo dedicato alla memoria di Felice Manzoni. A salire sul palco le rappresentative di Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Lazio, Trento, Marche, Veneto, Sicilia, Puglia e Lombardia, vincitrice dell’edizione 2014.
La serata poi proseguirà presso il Cocomerò dove si svolgerà un’asta di beneficenza in memoria di Marco Simoncelli, il cui ricordo è ancora vivo nel cuore di tutti i motociclisti. A presenziare all’evento il padre di Marco, Paolo Simoncelli. Il piatto si presenta ricco, per un fine settimana frizzante, che sicuramente sarà il sigillo perfetto di una stagione scoppiettante, fatta di sfide emozionanti e gare indimenticabili.
Il Mc Adventures nasce da un gruppo di appassionati di fuoristrada nel 1986. Appena costituito il moto club si è subito distinto nell’organizzazione di varie manifestazioni, fra cui Motoraid, gare di campionato Toscano e Umbro, due ore a coppie; di particolare rilievo è stato la gara di campionato toscano del 1998 dove si sono contati alla partenza più di 300 piloti. Dopo un lungo periodo di inattività terminato con la chiusura del moto club alcuni vecchi soci, nell’anno 2010, hanno deciso di risollevare le sorti dell’associazione.
Ogni fine settimana ci troviamo assieme per condividere la nostra passione organizzando escursioni lungo i percorsi appenninici, nel rispetto delle persone e del territorio che ci circonda. Il Motoclub Anghiari e’ affiliato FMI e CONI e organizza ogni anno un evento che porta nel paese vari appassionati di enduro, sia a livello amatoriale che professionale mettendo in luce le bellezze di Anghiari e della Valtibverina Toscana.
motoclub adventures
Attualmente il Motoclub Adventures di Anghiari e’ costituito da un gruppo di amici che hanno in comune la passione per l’enduro, la natura e le 2 ruote in genere.
aghiari anghiari
L’antico castrum di Anghiari è un borgo fortificato che domina l’intera Valtiberina. Il nucleo originario dell’abitato risale all’XI secolo quando i monaci Camaldolesi, in gran parte fautori dello sviluppo economico ed artistico del luogo, contribuirono a dare forma al paese. Il possente monastero di S. Bartolomeo, trasformato dai Perugini in edificio difensivo (Cassero) per le sue caratteristiche, è la prima costruzione di Anghiari sorta insieme alla Chiesa della Badia, luogo di culto cristiano. La cinta muraria si presenta quasi intatta, corrispondente alla costruzione avvenuta tra il XII e il XIII secolo, e si apre all’esterno attraverso tre porte: Sant’Angelo, San Martino e Fiorentina. Sulla cerchia di mura si innestano elementi caratterizzanti del paese: l’abside della Chiesa di Sant’Agostino ed il Bastione del Vicario.
L’antica Piazza del Borghetto, attuale Piazza Mameli, è crocevia obbligato per chi si avventura tra i vicoli del borgo e testimoni della sua storia artistica sono i due principali Musei che qui hanno sede: Palazzo del Marzocco e Palazzo Taglieschi. L’espansione del centro storico avvenne nel XIV secolo, quando la nobile famiglia dei Tarlati fece costruire il lungo stradone che conduce a Sansepolcro e la Loggia con le fonti, sotto l’attuale piazza del Mercatale, oggi piazza Baldaccio, a sua volta ampliata. Al di fuori del circuito delle mura è interessante visitare, oltrepassata la Galleria Girolamo Magi, l’ampio complesso settecentesco di Palazzo Corsi, fatto costruire da Benedetto Corsi tra il 1777 e il 1794: ne fanno parte il Palazzo, oggi sede della Biblioteca ed Archivio Comunale, la Cappella votiva e il Teatro.
una vittoria di giornata per il team italia enduro all’europeo in finlandia
Si torna a casa con una vittoria, quella conquistata da Mirko Spandre nel day 1. Si è corso questo weekend (8-9 agosto) a Jamsa, in Finlandia, il terzo appuntamento con il Campionato Europeo di Enduro, nel quale il pilota del Team Italia ha conquistato la vittoria nella prima giornata. Quella finlandese è stata una trasferta impegnativa per i piloti. La gara del sabato si è sviluppata su un percorso di 3 giri con 3 prove speciali: 2 enduro test, che hanno impegnato i piloti per circa sette minuti, e un cross test, affrontato dai più veloci in 8 minuti. Il percorso, caratterizzato da radici, pietre e fondali molto impegnativi, è stato ridotto di un giro nella giornata di domenica. Oltre alla vittoria, Spandre ha conquistato il 5° posto nel day 2, mentre non sono mancati piazzamenti nella top ten per gli altri alfieri del Team federale. Matteo Pavoni ha ottenuto l’8° posizione alla domenica (solo 15° al sabato), mentre Federico Aresi ha chiuso nono in entrambe le giornate di gara. Sfortunato invece Lorenzo Macoritto, 5° nel day 1 ma fuori dalla zona punti nel day 2. Simone Albergoni, presente in Finlandia per dare un supporto ai ragazzi del Team Italia, ha dichiarato: “i nostri giovani piloti hanno avuto il loro primo approccio con un percorso molto selettivo. La gara non è stata facile per alcuni di loro, non abituati a percorsi di questo tipo, ma nel complesso devo dire che sono andati bene. Chiaramente c’è ancora molto da fare, ma le basi su cui lavorare ci sono tutte. Continuando così questi ragazzi avranno un futuro”
due giorni di grande lavoro per la
maglia azzurra
Tanto lavoro e un ottimo spirito di gruppo. Si sono conclusi ieri a Salsomaggiore (PR) i due giorni di raduno collegiale della Maglia Azzurra Enduro in vista della FIM ISDE 2015, in programma a Košice (Slovacchia) dal 7 al 12 settembre. Presso il crossdromo Predella, i piloti si sono potuti allenare nel campo da cross e all’interno del fettucciato preparato da Motor Hill Salsomaggiore, confrontandosi con il cronometro e concentrandosi sulla tecnica di guida. Hanno partecipato al collegiale i piloti della squadra che sarà impegnata nel World Trohpy, Oscar Balletti (Ktm), Matteo Bresolin (Ktm), Jonathan Manzi (Husqvarna), Manuel Monni (Tm) e Nicolò Mori (Ktm); i ragazzi del Trofeo Junior Matteo Pavoni (Ktm), Michele Marchelli (Husqvarna) e Mirko Spandre (Ktm) e i giovani del Moto Club Italia Lorenzo Macoritto (Ktm) e Andrea Verona (Suzuki).
sotto la
lente
di Elisabetta Caracciolo
Dakar 2016: il Perù esce di scena Il Paese sud americano si ritira dal percorso della Dakar 2016, a 4 mesi dalla competizione e di conseguenza salta anche il Desafio Inca che si sarebbe dovuto correre fra 10 giorni, ultima prova delle Dakar Series.
Etienne Lavigne Il diniego del Perù a fare parte del percorso della Dakar, a soli 4 mesi dall’evento è una cosa che sicuramente sta facendo discutere, e tanto, ma che apre anche le porte ad un sacco di altri discorsi. Ufficialmente la causa è da ricercarsi – a quanto asserito nei comunicati – da El Nino, il fenomeno climatico che si prevede estremamente violento quest’anno e al quale “il Governo peruviano ha deciso di dare una priorità nazionale per assicurare che l’insieme dei servizi che potrebbero servire per la mobilitazione in caso di intervento presso la popolazione colpita...” come si legge nel comunicato ufficiale. Ovvio, e giusto dunque, togliere la sovvenzione promessa ad ASO per la Dakar ed investirla invece nella ‘salute’ del Paese e questo è più che comprensibile e accettabile.
ASO ovviamente, aveva già un piano B per una emergenza che deve per forza conoscere già da qualche tempo ma che solo due giorni fa si è deciso di comunicare ufficialmente, tanto è vero che ha già assicurato che entro la prima metà di settembre sarà in grado di fornire la bozza del nuovo itinerario per la Dakar 2016. E sì che la cosa non deve essere semplice, oppure al contrario, è semplicissima. Proprio alla conferenza di Parigi, ad aprile, il ministro del Turismo Enrique Meyer a domanda diretta aveva affermato che l’Argentina con il suo immenso territorio sarebbe in grado di ospitare una intera Dakar e quindi, la prima soluzione che viene in mente è proprio quella di poter
Marc Coma Dakar 2015
nuovamente partire da Buenos Aires e, finendo a Rosario chiudere un cerchio. Il passaggio in Bolivia potrebbe essere confermato, ma bisogna vedere come se la caveranno gli organizzatori con le strade del Sud del Paese che non sono tutte carrabili per i mezzi pesanti. Ma la Bolivia è grande e potrebbe essere già al lavoro per risolvere il problema. Certo serve un porto perchè i mezzi devono pur arrivare via mare da qualche parte che non sia troppo lontana dalla località di partenza dell’edizione 2016. E poi c’è il capitolo Desafio Inca, annullato, questo sì, sul filo di lana. I mezzi infatti, in alcuni casi erano già in viaggio, e alberghi e logistica erano già stati organizzati da tempo da tutti i team che avevano deciso di parteciparvi. La cancellazione della gara che, ironia della sorte era stata aggiunta proprio all’ultimo istante al calendario delle Dakar Series, praticamente il giorno prima della presentazione primaverile parigina, è ministro del Turismo Enrique Meyer
Marc Coma
stata talmente repentina che ci si chiede se davvero sia stato El Nino il vero responsabile dell’annullamento...Non potrebbe invece essere stata la stessa ASO a togliere la gara al Perù visto il tiro giocatole a così stretto giro? Non è possibile infatti che a dieci giorni dalla gara non fosse stato già tutto predisposto per la competizione, terza ed ultima delle Dakar Series: road book, ricognizioni, logistica, uffici, bivacchi. Sicuramente dei soldi sono già stati spesi, e quindi... Il problema grosso dell’annullamento ora va a colpire anche tutti quei piloti che stanno aspettando l’ok per la prossima partecipazione alla gara, a cominciare dagli enduristi. Marc Coma – pilota spagnolo che da due mesi è stato assunto da ASO come direttore sportivo, con l’idea, nel futuro, di dar a lui il posto che era di David Castera che è andato a lavorare al team Peugeot - ha chiamato personalmente i piloti in attesa di conferma, cominciando dai più famosi fino a quelli meno conosciuti e ha detto loro che qualsiasi sia il loro nome e livello (alto o basso) per partecipare alla Dakar ci vuole un palmares che comprenda
almeno una gara di mondiale. E ha specificato che queste gare non potevano in alcun modo essere il Transanatolia rally 2015, oppure il Merzouga ma che dovevano per forza essere gare valide per il Campionato Mondiale, oppure per le Dakar Series. Ci sono quindi un pugno di piloti, enduristi, che non hanno ancora ricevuto la conferma per la partecipazione alla Dakar 2016, e che dovranno disputare una delle due sole gare rimanenti (l’Atacama Rally che fa parte del Mondiale parte in questi giorni): l’OiLibya in Marocco ultima prova del Mondiale tout terrain FIM, oppure il Desafio Inca in Perù che sarebbe dovuto partire il 10 settembre a Lima. E adesso che succede? Guarda caso l’Oilibya è concomitante con l’ultima gara di Mondiale enduro in Francia, e quindi? Antoine Meo, Pela Renet e tanti altri piloti magari non campioni del mondo che si sono iscritti alla Dakar e sui quali pende appunto questa spada di Damocle, che cosa faranno? Ivan Cervantes dovrebbe riuscire – essendo risalito in moto per allenarsi dopo l’intervento al ginocchio proprio questa settimana ad andare in Marocco e quindi per lui la partecipazione dovrebbe essere quasi scontata, ma gli altri?
Antoine Meo
Ivan Cervantes
E poi, permettetemi...ma siamo proprio sicuri che partecipare ad una sola gara di Mondiale Rally Tout Terrain basti per avere le carte in regola per andare alla Dakar? Come ho ripetuto più volte la Dakar è un punto di arrivo per un pilota, non di partenza e non si può pensare di iniziare una carriera in una disciplina sportiva partendo dalla competizione più difficile. E’ come se ad un bambino di 7 anni che ha appena imparato a nuotare proponessero di fare la 10 chilometri di stile libero, oppure ad un ragazzo che è appena salito in bicicletta e sta imparando a pedalare di fare il Giro d’Italia. Sono esempi esasperati, ma assolutamente reali. Una volta alla Dakar ci si arrivava per scelta e per passione, non per business o perchè lo sponsor lo pretende. Per la Dakar – e lo dice uno come Cyril Despres che l’ha vinta 5 volte – ci si allena per un anno intero, non per due mesi, e l’allenamento è soprattutto mentale. Quando è cominciata questa “pantomima” degli inviti – ASO li chiama così – che ha concesso alla società francese di operare in fase di iscrizione una cernita basata non tanto sull’esperienza e la bravura ma su altre cose, ci voleva un curriculum per partecipare che comprendesse almeno 5 gare internazionali, non per forza del Campionato (che costa anche di più).
Dakar 2013 - Perù
Dakar 2015 - redbull.com
Ci volevano i campionati nazionali, esperienza nei viaggi e nella navigazione e bisognava dimostrare che nell’ultimo anno si erano affrontate almeno 5 gare internazionali, ma non affrontate nel senso di essere partiti, ma nel senso di averle finite, con tanto di classifica finale allegata al curriculum ! E adesso invece ? Trovo questo nuovo business spaventoso, e trovo ancora più incredibile che i piloti accettino di sottoporvisi: è una richiesta capestro, soprattutto quella che si sta realizzando oggi: come la mettiamo con tutti i piloti – enduristi – che dovevano andare al Desafio Inca – annunciato con sfarzo di particolari il 10 luglio in un comunicato relativo alla conferenza stampa di presentazione a Lima – e che ora si trovano defraudati della gara ?