n.01 18 febbraio 25 febbraio
2015
assoluti d’italia la sfida 2015 parte da
lignano sabbiadoro
18 febbraio 25 febbraio
Sommario n.01 2015 Rubrica
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fabio mossini
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#offroadgirl di @micolmuraglia
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assoluti d’italia coppa italia la sfida 2015 parte da lignano sabbiadoro
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Moto Club Sabbiadoro 12 Ore Lignano
Tra mito e leggenda di una delle gare piÚ dure dell’offroad nazionale
Presentato il Progetto Team Italia 2015
La Dakar 2015? Semplicemente, brutta
Commissione Normative Fuoristrada Presidente Marco Marcellino
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18
sotto la
lente
di Elisabetta Caracciolo
Motociclisti indisciplinati sui Colli Berici: la FMI incontra il sindaco di Villaga
la rubrica
fabio
mossini
Ciao ragazzi! Con enorme piacere, grazie ad Axiver e a Maxi magazine, possiamo rimanere in contatto, aggiornandovi ogni mese sulla mia permanenza qui in sud America. Trascorso il Natale in famiglia, lo scorso Gennaio sono rientrato nella capitale cilena, passando dal freddo gelido, alla calda estate sudamericana. Dopo un rapido trasloco, i primi giorni mi sono serviti a riorganizzare le nostre cose nel nuovo appartamento per poter poi concentrarmi a tempo pieno alla mia attività agonistica. Ma come capita spesso, i piani non vanno sempre come li pensi, così non abbiamo fatto in tempo a disfate le valige, che le abbiamo presto rifatte, destinazione Dakar! Più di 4000 km in 5 giorni! Già, da Santiago per arrivare a Iquique abbiamo attraversato la parte più arida del Cile. Un incredibile viaggio che mi ha permesso di conoscere un’altra faccia di questo lungo paese. La parte più estesa e meno abitata, per le condizioni estreme che offre durante tutto l’anno, che ti mette a dura prova di sopravvivenza...e proprio lì va di scena una tra le competizioni più famosa ma direi soprattutto più dura al mondo. Arrivati a destinazione, il capoluogo della prima regione, era animato dal bivacco della Dakar, infatti proprio in quei giorni era prevista la tappa del riposo, prima che partissero x il Salar de lo Yuni. Qui ho avuto occasione di vedere il duro lavoro necessario da parte di tutti, meccanici, assistenti, team manager, piloti...tutti con il volto segnato dalla fatica ma con gli occhi che esprimono la voglia di arrivare alla meta. Ho avuto anche il piacere di rivedere amici tra i quali lo “zio Bottu”, che ha spiegato tutte le avversità che incorrono in una competizio-
ne così lunga e difficile. Passati pochi giorni a sognare tra le dune sabbiose del deserto del nord, sono ritornato alla mia vita reale, con la carica giusta per iniziare la mia preparazione in vista delle ormai classiche gare sui fondi sabbiosi che si svolgono nel periodo estivo. Come tutte le volte che si torna in sella, dopo un po di vacanza si ha sempre un po’ il fiato corto, e nonostante due settimane di intenso lavoro, la prima gara devo dire che è proprio stata dura, 4 lunghissimi giri da 17 minuti, sabbia, e tantissime buche, l’unico attimo di tregua il pit-stop obbligatorio per far benzina. A Los Vilos, 200 km a nord di Santiago, sono riuscito ad agguantare la seconda posizione al secondo giro, e a mantenerla fino alla bandiera a scacchi, nulla ha potuto contro un veloce Toro Rojas! Due settimane più tardi, lo scenario si è spostato a Ritoque, vicino a Valparaiso. La pausa tra le due gare mi ha permesso di migliorare lo stato di forma, e di tornare più competitivo, ma questo però non è bastato. Ci sarebbe voluto un pizzico di fortuna in più, e se non fosse stato per il problema al pitstop avrei vinto meritatamente! Eccesso di foga o distrazione, al momento del rabbocco la benzina e straboccata. La mia Hondina ubriaca o soffocata dai gas non voleva più ripartire, quasi 50 secondi pedalando e pregando prima di ripartire. Nel finale mi sono visto il giovane pilota cileno Hernández precedermi di soli 4 secondi. Peccato ma queste sono le gare! Grazie per il tempo dedicatomi, non mancate al prossimo appuntamento! Io nel mentre vado a farmi un tuffo in piscina anche per voi!
di @micolmuraglia
#offroadgirl
Ciao a tutti, Innanzitutto mi presento: sono Micol Muraglia, classe 1992, ho dunque quasi 23 anni e nonostante io sia giovanissima sono da sempre nell’ambiente delle due ruote tassellate, rigorosamente con il porta faro... Per chi non mi conoscesse, spiego subito il perché sono così vicina a questo strano meraviglioso mondo: Ecco, come si può dedurre dal cognome che porto, sono la figlia di Pierfranco “Chicco” Muraglia, pluricampione di enduro, ahimè, oggi in “pensione” !!! Mio papà, il mio primo eroe, è stato “la miccia che ha scatenato l’incendio”, ha avuto indirettamente il potere di trasmettermi questa passione, che oggi non so se definire addirittura “malattia” o “ossessione”. Sin dai primi anni di scuola superiore avevo già le idee chiare su quel che avrei voluto fosse il mio futuro lavorativo, nel campo delle due ruote ovviamente, e, non appena preso il diploma, dunque, ho frequentato un anno di università in Francia, a Nizza, dopodiché grazie ad uno stage imposto, mi si sono aperte le porte del mondo del lavoro… Nella vita si deve avere il coraggio di credere in sé stessi, nei propri sogni e nei propri progetti con tutte le forze perché sicuramente alla fine quel qualcosa crederà in te! … Che sia di buon auspicio a chi, come me, ha degli obiettivi prefissati da tempo per passione e vuole che raggiungerli sotto forma di lavoro… Da apprendista in Acerbis nell’ufficio comunicazione / stampa, sono passata nel mondo arancione di KTM Farioli, dove tutt’oggi sono ed in parallelo seguo l’ufficio stampa per l’Italia per conto dell’azienda di occhiali offroad americana 100%, oltre a scrivere su diverse riviste, tra cui… MAXIM MAGAZINE! Voglio ringraziare infatti questa rivista online, che si occupa interamente di enduro, per avermi proposto di collaborare con loro e a partire da oggi, ogni quindici giorni. Vi do quindi appuntamento qui per scoprire come si vive dietro le quinte in questa disciplina e per scoprire i volti noti del tricolore di enduro. Benvenuti ragazzi!
campionato ital
assolut
18 febbraio 2015
la sfida 2015 parte da
lignano sabbiadoro di Monica Mori
Sale la febbre per la prima prova degli Assoluti d’Italia/Coppa Italia che questo weekend riaprirà le danze con una due giorni stellare. Nuova location e nuova formula per un campionato che vedrà al via i migliori atleti dell’Enduro Mondiale; da Antoine Meo a Matthew Phillips, da Johnny Aubert a Cristobal Guerrero, passando naturalmente per i nostri Salvini, Oldrati, Balletti, Philippaerts, Monni, Soreca per arrivare infine a una new entry che farà tremare i maschietti dell’Offroad nazionale: la 16 volte campionessa del mondo (13 Trial e 3 Enduro) Laia Sanz!
liano enduro
ti d’italia Un piatto davvero ricco per il Campionato Italiano Enduro che dal 2015 assume un nuovo connotato: è stato infatti siglato poche settimane fa un importante accordo con Maxxis, nota azienda di pneumatici taiwanese che opera nel settore dal 1967. Un nuovo sbocco nel mercato italiano ha avvicinato Maxxis all’Enduro tricolore, che ha portato alla nascita del nuovo “Campionato Italiano Enduro Maxxis”. Dopo il successo del 2014, torna con la seconda edizione il Trofeo “X-Cup” che si intitolerà per questa nuova stagione “X-Cup Honda RedMoto - Brema” grazie all’accordo raggiunto tra Honda, Brema e Maxim. Lo scorso anno l’uomo più veloce è stato Alex Salvini…chi sarà l’uomo Xtreme 2015?
Il taglio del nastro della stagione 2015 vede il ritorno sotto i riflettori delle due ruote tassellate una località che ha fatto la storia dell’Enduro con la mitica ed indimenticabile “12 ore Lignano” dove si sono sfidati i più esperti professionisti come Orioli, Rinaldi, Medardo, Carcano, i fratelli Marinoni, per arrivare ai grandi campioni olandesi e svedesi e al grande compianto Fabrizio Meoni, ma anche i campionissimi dello Sci mondiale come Cristian Ghedina, Fattori, Alphand, Senigagliesi che si sono voluti cimentare in un inedito confronto a due ruote sulla sabbia. Per quest’anno cambia la formula, ma non la passione e l’impegno che il Motoclub Sabbiadoro, guidato dall’instancabile Silvio Plozzer, ci mette. Due giorni intense, che saranno un punto di partenza per un Enduro nuovo, dove il trasferimento viene ridotto e i giri vengono aumentati. A supportare il sodalizio friulano questo weekend, saranno presenti i Motoclub Carnico, Trieste, Pedemontano, Carso, Tagliamento, Polcenigo, Gemona, l’associazione I Moctus di Ovaro oltre a numerosi appassionati coordinati da Ferruccio Degano. Due le prove speciali da affrontare tutte d’un fiato: lo spettacolare tracciato sulla spiaggia di Lignano Sabbiadoro da affrontare in circa 10-12 minuti, e il Cross Test, situato nei pressi del Luna Park, che sarà percorso dai piloti subito dopo la partenza. Il tutto sarà ripetuto per cinque volte, al termine dei quali ci sarà il consueto parco chiuso prima della gara notturna. Alle 17.00, nei pressi del Terrazza Mare, dove si svolgerà altresì le verifiche preliminari il venerdì dalle 14.30 alle 20.00, si svolgerà il convegno “Il nord-est: un impegno sportivo e sociale dedicato al motociclismo”, al quale interverranno il Presidente del Co.Re. Friuli Venezia Giulia Mario Volpe, il consigliere federale F.M.I. Sandra Meret, il vice sindaco di Lignano Vico Meroi, l’assessore provinciale Beppino Govetto e Tony Mori, responsabile delle politiche istituzionale della F.M.I..
La parte serale scatterà ufficialmente intorno alle 19.00; spettacolo e adrenalina saranno gli ingredienti di una serata indimenticabile dove i nostri campioni si affronteranno in diverse manche sull’impegnativo tracciato estremo per un totale di tre giri. Alla griglia di partenza 10-15 piloti per manche, che affronteranno la prova caratterizzata da salti, tronchi e sassi per 5-6 giri. La domenica lo start ufficiale è impostato per le 8.30; tre giri per terminare alle ore 12.00. nel pomeriggio, chiusa la parte che riguarda gli Assoluti d’Italia/Coppa Italia, scatterà la Lignano Enduro Beach Race. Due ore marathon con i più forti atleti dell’offroad che cercheranno di fissare il proprio nome sull’Albo d’Oro in una gara già pronta a diventare un classifico dell’Enduro tricolore.
Ma chi vedremo a Lignano?
E quali saranno le classi più combattute? La E1, salutato il campionato italiano Thomas Oldrati che passa in E3, vede il ritorno di Simone Albergoni (MTC Motorace) che scende in campo in sella con il 250 4t in sella ad una nuova moto, la KE del gruppo Moto s.p.a.. In cerca di riscatto Rudy Moroni, passato quest’anno ai colori blu della Sherco, pronto ad agguantare la testa del campionato nella stessa classe che lo ha visto protagonista lo scorso anno in una lotta ferrata con Oldrati. Non staranno certamente a guardare i friulani Maurizio Micheluz (Husqvarna) e Alessandro Battig (Honda Redmoto). Alex Salvini (Honda Redmoto) si presenta a Lignano con all’attivo ben cinque titoli italiani, conquistati in soli tre anni nel mondo dell’Enduro. Schierato ancora nella E2, è lui l’uomo da battere anche per la stagione 2015. Riuscirà il giovane Nicolò Mori (Team KTM Farioli) ad impensierire l’alfiere della Honda come già successo nel 2014? Carta alla mano la E3 sembra la classe che ci riserverà le sfide da cardiopalma; Oscar Balletti, campione italiano in carica, dovrà difendere a spada tratta il titolo conquistato la scorsa stagione. Pronti a far sentire il proprio fiato sul collo al portacolori KTM Farioli saranno Manuel Monni, neo acquisto della casa pesarese TM, Deny Philippaerts (Beta Boano), in cerca di riscatto per quei secondi di troppo persi nel 2014 e il nuovo arrivato, Thomas Oldrati (Husqvarna), pronto a salire sulla vetta del podio con l’Husqvarna 300 2t. Interamente dedicate ai giovani le due nuove classi Junior e Youth. Nella Junior in prima linea vedremo schierato il vincitore della Youth Cup 2014 Davide Soreca (Beta Boano), passato alla Beta 250 2t. Sempre in sella a una Beta, uno dei protagonisti più attesi insieme a Soreca di questa classe, Giacomo Redondi (Beta Factory). Non saranno da meno neppure gli altri piloti Junior, tra cui Matteo Bresolin (KTM GP Motorsport), Nicolò Bruschi (Honda) e Nicolas Pellegrinelli (KE Moto MTC Motorace), al rientro nelle competizioni dopo il grave incidente di Fabriano dello scorso maggio. Giovanissimi e tutti alla guida di una 125 2t i protagonisti della Youth, la nuova classe pen-
sata per i piloti nati tra il 1995 e il 1999 in sella alle ottavo di litro. Occhi puntati naturalmente sulla Stranieri, dove ci sarà la crème de la crème dell’Enduro Mondiale! Presenza ormai consolidata con il vincitore duemilaquattordici è quella di Johnny Aubert (Beta Factory) che insieme a Luis Correia (Beta Factory), Aigar Leok (TM Racing), Eero Remes (TM Racing), Matthew Phillips (KTM Farioloi) e Matti Seistola (Sherco CH Racing), scelgono il tricolore per prepararsi al meglio per la stagione agonistica. Ad affacciarsi al fuoristrada del Bel Paese ci saranno tre icone dell’Enduro Mondiale: Antoine Meo (KTM Farioli), quattro volte iridata che torna dopo una lunga assenza (risale al 2009 la sua ultima stagione in Italia), Cristobal Guerrero, il forte pilota spagnolo passato quest’anno al Team Miglio Yamaha Yamalube, e, dulcis in fundo, come citato qui sopra, la campionessa di Trial ed Enduro, Laia Sanz (Honda Redmoto). A Lignano ci sarà inoltre la presenza di Gregory Aranda (Beta Factory), ex crossista in procinto di passare al mondo delle moto targate e il sette volte vincitore dell’Enduropale del Touquet Arnaud Demeester (Sherco), che però scenderà in campo solamente per la Lignano Beach Race della domenica pomeriggio.
Il Moto Club nasce a Lignano Sabbiadoro nel 1994 da un numeroso gruppo di piloti agonisti e da appassionati motociclisti, con l’obiettivo di affermarsi come punto di riferimento per i numerosi appassionati della località balneare e di un’ampia zona del basso Friuli. Lo scopo di questo gruppo è dato dal piacere di stare insieme nel condividere la passione per la moto. La capacità nell’unire piloti esperti, debuttanti, appassionati e semplici simpatizzanti, mediante un supporto tecnico e logistico, allo scopo di rendere tutti protagonisti, dà all’associazione un identità diversa da altre realtà del territorio, ottenendo fin da subito un gran numero di iscritti. Agli inizi il Moto Club, essendo formato prevalentemente da piloti agonisti, si dedica principalmente alle varie discipline motoristiche legate alla velocità e al fuoristrada. Dopo pochissimo tempo, iniziano ad arrivare le prime soddisfazioni, i piloti, dimostrano di essere subito vincenti, portando nella bacheca del Moto Club Sabbiadoro numerosi titoli di categoria nei vari campionati Regionali e Triveneti e successivamente vincendo campionati Italiani ed Internazionali Alpe Adria in varie categorie. Nell’anno 2001, il coraggio, la tenacia e la grande passione, porta il Team con i propri piloti locali, per la prima volta a partecipare ad alcune tappe del prestigioso e durissimo campionato Mondiale Endurance (EWC). Dopo qualche anno, l’esperienza accumulata, la sempre più professionale or-
ganizzazione e l’acquisizione di nuovi piloti professionisti, il Team denominato MCS Racing entra stabilmente nel Campionato Mondiale Endurance, portando nei circuiti di tutto il mondo il simbolo di Lignano Sabbiadoro e del suo Moto Club. Nel 2011, l’ MCS Racing si presenta all’avvio del Mondiale Endurance con una squadra di forti piloti stranieri, che consentono al Team di ottenere uno straordinario risultato, raggiungendo il quarto posto finale, ad un soffio dal podio, divenendo di fatto il primo Team privato Italiano nel Mondiale. Il gruppo del Fuoristrada, muove i suoi primi passi nella specialità dell’Enduro, trascinato dall’entusiasmo che portava a Lignano Sabbiadoro l’allora famosa 12 ore. Il Team inizialmente, era composto da una trentina di piloti, che oltre alla gara di casa partecipavano ai vari campionati Regionali, Triveneti ed a qualche gara di campionato Italiano. Negli anni 90 con l’affermarsi di altre specialità del fuoristrada, il Moto Club Sabbiadoro acquisisce altri piloti che partecipano con discreti risultati ai vari campionati di Hard-Race, Motorally e motocross. Nel 2004 con l’ingresso di nuovi componenti nel direttivo e di nuovi piloti, il gruppo di fuoristrada si presenta numeroso nelle specialità classiche dell’enduro e del motocross, ottenedo i primi podi nella nuova specialità Hard-race. Nel 2008 con il restayling attuato dal settore velocità, il gruppo di fuoristrada viene identificato come MCS Off Road. Oltre all’attività sportivo-agonistica, fin da subito, il Moto Club Sabbiadoro, ha mostrato la sua vocazione sociale, collaborando con le varie associazioni locali, a molteplici iniziative che si svolgono sul territorio, proponendo con successo all’interno di importanti manifestazioni, interessanti esposizioni di motocicli, organizzando motoraduni
motoclub sabbiadoro
ed altre attività atte alla promozione degli sport motociclistici. Oltre alle molteplici attività, riservate ai propri soci e simpatizzanti quali svariate gare sociali, allenamenti collettivi in piste da cross, allenamenti su sabbia corsi di enduro ecc. sempre supportate dall’ ottima hospitality, l’esperienza fatta negli anni dal gruppo operativo nelle varie collaborazioni con molti Moto Club, in occasioni di eventi e gare a livello nazionale ed internazionale e la costante collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana, ha portato il Moto Club ad intraprendere l’attività organizzativa diretta di eventi propri, dapprima nel territorio del Comune di Latisana, con le prime tre edizioni della gara di Enduro Country campionato Regionale e Trofeo Triveneto, ed un corso di enduro molto apprezzato, in seguito nel 2008 il Moto Club Sabbiadoro rientra a Lignano e la gara E.C., diventa appuntamento fisso di campionato e trofeo, prendendo il nome di Memorial A. Morsanutto, uno dei fondatori del Moto Club Sabbiadoro. Nel 2010 il Moto Club, appoggiando un iniziativa del Comitato Regionale della Federazione Motociclistica Italiana, organizza una tappa del neonato campionato Triveneto di Minienduro , attività temporaneamente sospesa nel 2013 per mancanza di percorsi adeguati. Nel dna del Moto Club Sabbiadoro però, mancava ancora una componente importante, che lega questo questo gruppo al territorio, la spiaggia di Lignano. Da una brillante intuizione di alcuni soci, superando le difficoltà burocratiche e gestionali, grazie all’appoggio dell’amministrazione comunale, dei vari enti di competenza e dei concessionari della spiaggia, è nato il “Lignano Beach Training”, allenamento libero, autorizzato e regolamentato sulla spiaggia di Lignano Sabbiadoro. In pochi anni questa nuova formula è riuscita a riportare sulla sabbia di Lignano Sabbiadoro sia semplici appassionati sia grandi campioni dell’enduro e del motocross mondiale, registrando presenze importanti per il Moto Club e la località balneare. Questo successo ha acceso l’interesse e la passione verso questo tipo di fondo, difficile, impegnativo, ma affascinante. Questo interesse, ci ha portato ad affrontare una nuova ed impegnativa sfida, la Lignano Enduro Beach Race, gara marathon su sabbia a livello Internazionale. Ulteriore soddisfazione è il conferimento, da parte della Federazione Motociclistica Italiana, dell’organizzazione della prova di apertura dei campionati Assoluti d’Italia di enduro con una nuova formula, novità assoluta nella specialità dell’enduro nazionale.
12 ore
lignano
Tra mito e leggenda di una delle gare più dure dell’offroad nazionale
di Andrea Mascarin e Marco Angileri
Nata da uno scambio di idee tra amici appassionati di motociclismo, ha preso vita, come succede spesso e inaspettatamente per le cose migliori, la kermesse motociclistica tra le più importanti a livello internazionale, che ha saputo unire sport, spettacolo e cultura in un meraviglioso connubio che ha affascinato e richiamato non solo appassionati, ma un pubblico eterogeneo per età ed interessi. Ogni anno questo appuntamento, diventato un vero must, era atteso con trepidazione ed emozione da tutto il mondo motociclistico. Chi non ricorda con nostalgia l’emozione della tanto attesa mezzanotte squarciata dal rombo assordante delle potenti quattro tempi e dalle luci abbaglianti dei proiettori montati sulle moto per poter vedere il difficoltoso percorso snodarsi, per ben 12 ore, lungo il litorale sabbioso e i sentieri scivolosi degli argini del fiume Tagliamento. Una formula di gara, ideata da quella fucina di idee che è sempre stato Lorenzo Giannoccaro insieme ai suoi validi amici e collaboratori della cooperativa “Immaginaria” di Latisana. Una formula che stimolava soprattutto i piloti professionisti che si stavano preparando per appuntamenti importanti come il Pharaons Rally e la ormai famosa Dakar. Ma era anche appetibile per i piloti di casa nostra che volevano cimentarsi nel confronto con i grandi campioni delle due ruote nel fuoristrada. I più forti campioni mondiali della specialità e piloti della Parigi Dakar ci regalavano nella notte uno spettacolo eccezionale, esperti professionisti come Orioli, Rinaldi, Medardo, Carcano, i fratelli Marinoni, per arrivare ai grandi campioni olandesi e svedesi e al grande compianto Fab rizio Meoni, ma anche i campionissimi dello Sci mondiale come Cristian Ghedina, Fattori, Alphand, Senigagliesi che si sono voluti cimentare in un inedito confronto a due ruote sulla sabbia.
La 12 ore Enduro Lignano dal 1985 al 1999 è stato un evento sportivo che nel susseguirsi degli anni è cresciuto arrivando alle televisioni di tutto il mondo, grazie alla sapiente organizzazione dell’Immaginaria di Latisana, team di appassionati e professionisti tra cui il già citato Lorenzo Giannoccaro che insieme a Paolo De Biase, hanno portato la manifestazione fino alla diretta televisiva con Andrea De Adamich nella trasmissione Grand Prix che andava in onda su Italia uno la mattina che seguiva la notte della gara. A Lignano Sabbiadoro la manifestazione riuniva, in un periodo nel quale il turismo balneare non era ancora avviato, una moltitudine di persone, in particolare giovani, gran parte provenienti dalle confinanti Austria, Slovenia e Croazia diventando così oltre che un grande evento sportivo, un forte richiamo turistico per la nostra bella città balneare di Lignano Sabbiadoro. La gara di alto contenuto tecnico e sportivo negli ultimi anni ha voluto essere ancora più spettacolare, superando le difficoltà logistiche di un percorso che si snodava su una superficie troppo ampia per essere totalmente fruita dal pubblico, essa ha così con-
centrato il suo spettacolo totalmente sulla spiaggia riunendo anche eventi collaterali di grande interesse turistico. 12 ore Enduro Lignano è stata una strepitosa vetrina per i nostri occhi, quattordici anni di spettacolo che si è sempre saputo rinnovare grazie alla splendida cornice che Lignano Sabbiadoro sapeva offrire, unitamente alla professionalità dei suoi organizzatori, coadiuvati per la parte tecnica dal personale della FMI appartenenti ai Moto club territoriali e alla grande intraprendenza di amministratori pubblici di larghe vedute che hanno saputo fare sistema fra sport, turismo e cultura. Purtroppo alla sua quindicesima edizione la 12 Ore Enduro di Lignano Sabbiadoro si è fermata per una molteplicità di problemi legati alla burocrazia, con vivo rammarico di piloti, case motociclistiche, appassionati e pubblico. Noi tutti ci auguriamo di poter un giorno ritrovare le condizioni ottimali per un rilancio della manifestazione affinché non solo gli appassionati del settore, ma anche i turisti della bella Lignano possano beneficiare nuovamente di uno spettacolo unico nel suo gene.
presentato il progetto
team italia 2015
È stato presentato lo scorso dicembre in occasione delle premiazioni dei Campioni Italiani di Enduro e Motoslitte il nuovo progetto FMI rivolto ai giovani piloti dell’Enduro; dalla questa stagione rivedremo in campo i colori del Team Italia che per questa nuova era abbraccia una nuova filosofia. La crescita umana prima che professionale sarà alla base di questo nuovo ed importante progetto voluto fortemente dal Presidente FMI Paolo Sesti. Tredici gli atleti coinvolti che affronteranno nell’arco della stagione le gare più impegnative del panorama enduristico nazionale ed internazionale. I ragazzi, che hanno un età compresa tra i 15 e i 21 anni, saranno seguiti dai tecnici FMI Cristian Rossi e Mario Rinaldi con l’ausilio di Simone Albergoni, pluripremiato campione di Enduro che aiuterà i piloti con consigli e segreti di un pilota d’esperienza. Oltre alle gare, gli atleti saranno seguiti anche negli allenamenti con degli stage programmati soprattutto nel periodo invernale pre-stagione. Il nuovo Team Italia vedrà schierate tre squadre; quattro piloti prenderanno il via al Campionato del Mondo, cinque saranno impegnati nel Campionato Europeo e i rimanenti cinque affronteranno gli Assoluti d’Italia con il 50 codice, in vista del passaggio, all’età di 16 anni, alla più imponente 125 2t.
i piloti MONDIALE ENDURO - JUNIOR/YOUTH CUP dal '94 al '97
MATTEO BRESOLIN 26/01/1994 KTM 250 4T TEAM GP MOTORSPORT MOTOCLUB INTIMIANO NATALE NOSEDA
JORDI GARDIOL 29/08/1996 KTM 125 2T TEAM CABUTTI MOTOCLUB VITTORIO ALFIERI
NICOLAS PELLEGRINELLI 12/02/1994 KE MOTO 250 4T TEAM MTC MOTORACE MOTOCLUB TREVIGLIO
EUROPEO ENDURO dal ‘95 al ‘99
FEDERICO ARESI 07/09/1996 KE MOTO 125 2T TEAM MTC MOTORACE MOTOCLUB TREVIGLIO
IVAN CONIGLIO 08/01/1997 YAHAMA 125 2T TEAM SICILIA RACING YAMAHA MOTOCLUB SICILIA RACING
LORENZO MACORITTO 21/02/1999 KTM 125 2T TEAM BOTTER MOTOCLUB MANZANO
MATTEO PAVONI 27/04/1998 KTM 125 2T TEAM DESIOCORSE MOTOCLUB LUMEZZANE
MIRKO SPANDRE 19/01/1996 KTM 125 2T TEAM KTM FARIOLI MOTOCLUB COSTA VOLPINO
ASSOLUTI D’ITALIA - 50cc dal ‘99 al ‘00
GIANLUCA CAROLI 23/04/1999 SUZUKI VALENTI 50 2T TEAM DESIOCORSE MOTOCLUB DESIO
GIOVANNI BONAZZI 18/04/2000 BETA 50 2T TEAM BERGAMO MOTOCLUB BERGAMO
LEMUEL POZZI 31/01/2000 SUZUKI VALENTI 50 2T MOTOCLUB PAVIA
CLAUDIO SPANU 23/10/1999 SUZUKI VALENTI 50 2T TEAM BET 1128 MOTOCLUB DORGALI
ANDREA VERONA 22/04/1999 BETA 50 CC MOTOCLUB LA MARCA TREVIGIANA
sotto la
lente
di Elisabetta Caracciolo
La Dakar 2015? Semplicemente, brutta Non passerà certo alla storia per il suo percorso l’edizione conclusa esattamente un mese fa a Buenos Aires. Per consolarci ci restano almeno i nostri 4 motociclisti al traguardo.
La nuova rubrica settimanale di quest’anno analizzerà ogni volta sotto una lente di ingrandimento qualche fatto. Una gara, un pilota, un fatto accaduto, un regolamento, una classifica, insomma tutto quanto fa parte del mondo sportivo, e magari chissà, perchè no, non solo legato alle moto o comunque ai motori, ma anche, per esempio, un fenomeno di costume. No, niente paura, non comincerò la rubrica parlando di Sanremo...lo hanno già fatto in troppi. Parleremo invece, esattamente ad un mese dalla sua conclusione, della Dakar 2015. Una delle edizioni più brutte che si possano ricordare, almeno per quanto riguarda il Sud America. Un’edizione con la peggior escursione termica a memoria d’uomo, dai meno 10 ai più 45, con un percorso brutto, che non è piaciuto a nessuno e che segna forse un passaggio di consegne importante, anzi fondamentale visto che radio paddock dice che David Castera se ne andrà, anzi forse se n’è già andato dalla ASO e non disegnerà più lui il road book. Anche l’ex campione di enduro francese dovrebbe passare alla ‘corte’ di mamma Peugeot, sua maestà la Peugeot, ma ufficialmente non è stato ancora svelato nulla. Con Castera in partenza il percorso della
Dakar passerà in mano a qualcun’altro – e temo che non sarà un ex motociclista come lo era lui - e non si riesce a capire bene a chi spetterà questo ruolo: lo si scoprirà forse solo a fine marzo, quando la società francese svelerà, come ormai abitudine di questi ultimi anni, il percorso di gara 2016. Già quest’anno il road book non era assolutamente all’altezza degli anni passati e anche l’apripista, cambiato rispetto alle scorse edizioni, non ha lavorato come Stephane Le Bail, passato anche lui in Peugeot dopo dodici anni di esperienza e di lavoro nei rally, dietro le quinte. In più di un’occasione i piloti si sono lamentati con Etienne Lavigne del road book, arrivando addirittura un giorno, al bivacco di Salta ad apostrofarlo così “Oggi il road book si poteva anche buttar via” intendendo che non era servito a nulla perchè pieno zeppo di errori, e il direttore della Dakar, Lavigne appunto, ha risposto davanti a più persone “Dovrete farci l’abitudine”.
Ahi ahi, gran brutto segno per una gara che invece non conosce crisi, almeno sotto il punto di vista dei numeri: 665 competitors nel senso di persone, 405 veicoli al via suddivisi fra 161 moto, 46 quad, 135 auto e 63 camion. Di questi 74 piloti erano alla loro prima Dakar che significa il 25 per cento del totale. 53 Nazioni presenti con una percentuale del 18 per cento rappresentata dai francesi. In seconda posizione gli olandesi con il 14,8 per cento, poi l’Argentina, 12,2 la Spagna 6,2 e il Cile 5,9. L’Italia ormai da anni non è più fra i Paesi più numerosi e in questo 2015 contavamo veramente una esigua e sparuta compagine al via. 10 piloti moto, due auto, 3 camion e un quad se vogliamo calcolare Camelia Liparoti che è italo/ francese e si iscrive con nazionalità diverse a seconda della gara. Di questi 405, al traguardo sono arrivati in 216 alla chiusura del cerchio di Buenos Aires dopo 9000 km: 79 moto, 18 quad, 68 auto e 51 camion. Sono arrivati alla fine di una gara che non era affatto difficile, ma che presentava delle difficoltà particolarmente concentrate – per esempio in Bolivia. Una Dakar che gli organizza-
tori hanno voluto semplificare proprio per creare un’alternanza: una edizione difficile, una più facile. Ma non hanno tenuto conto di una cosa, togliere la sabbia e le dune, come è stato fatto, non significa semplificare una Dakar, significa semplicemente imbruttirla. Mettere al posto della sabbia i sassi, i crepacci, i terreni ‘tres cassant’ come dicono i francesi e come non è possibile tradurre in italiano, non è certo la soluzione. Ci sono camion che in un giorno hanno viaggiato a 18 km/h di media da quanto era brutto il terreno, e sempre i camion hanno percorso per tre giorni su e giù la stessa zona, lo stesso percorso: una zona che avevano già affrontato lo scorso anno. In questo modo la gente si disinnamora della Dakar e dei suoi percorsi da sogno, gli stessi che la televisione francese con una bravura e una professionalità senza pari ci fa vivere ogni giorno. I nostri dieci italiani in moto si sono persi lungo la via, per rotture meccaniche, o fisiche e solo 4 sono arrivati al traguardo, ma con una soddisfazione senza pari. A cominciare da Paolo Ceci che ha conquistato la 14. piazza assoluta con una gara praticamente perfetta.
Il pilota modenese in sella ad una Ktm ha gestito tutto dalla A alla Z senza la minima sbavatura controllando anche unproblema al cerchio, nelle prime speciali e una fastidiosa rottura delle forcelle, con conseguente perdita dell’olio su disco e pinza del freno anteriore, avvenuta proprio nelle tappe marathon. Marco Brioschi – anche lui Ktm - è uno degli altri quattro. 46° assoluto, commosso sul podio al termine di una gara pesante e difficile che lo ha visto dopo la Bolivia restare senza suo fratello Alberto costretto al ritiro. Matteo Casuccio – su Gas Gas - ha chiuso la sua prima e probabilmente ultima Dakar in 60. posizione contento di aver coronato un sogno, ma di quelli appunto, che si fanno una volta sola, pronti a partire poi per un’altra, diversa avventura. E poi c’è Diocleziano Toia, Ktm, l’eroe vero di questa gara che ha riportato la memoria ai vecchi dakariani, quegli degli anni Novanta che correvano da soli, senza assistenza, affidandosi solo ed unicamente a loro stessi e al famoso ‘camion malle’ quello che trasporta casse e gomme – due – ai piloti senza assistenza e meccanici. Ha fatto tutto da solo scoprendo la vera Dakar quella che non è fatta di camper con aria condizionata, meccanici al seguito, arrivi al bivacco di primo pomeriggio. Ha viaggiato di notte, ha perso i pezzi per strada di una moto che è arrivata al traguardo tenuta su con il fil di ferro. Un pilota che sarebbe piaciuto a Fabrizio Meoni, perchè gli avrebbe ricordato se stesso, com’era alla sua prima Dakar, tanti, tantissimi anni fa. Quel Fabrizio Meoni che proprio nell’11 gennaio del 2015 – giorno delle tappe marathon - ha fatto brillare gli occhi a più di un pilota, a dieci anni dalla sua scomparsa.
Commissione Normative Fuoristrada Presidente Marco Marcellino
Commissione Normative Fuoristrada: Al servizio e supporto dell’organizzatore e utilizzatore del territorio Tutto quello che vorresti sapere sulla legislazione che riguarda la pratica del fuoristrada
Marco Marcellino
Roma, 19 gennaio 2015
Motociclisti indisciplinati sui Colli Berici: la FMI incontra il sindaco di Villaga
L
o scorso 16 gennaio si è svolto, presso il Municipio del Comune di Villaga in provincia di Vicenza, l’incontro con il Sindaco Eugenio Gonzato ed il Vice Sindaco Giovanni Frison. In rappresentanza della Federazione Motociclistica Italiana era presente Tony Mori (Responsabile delle politiche istituzionali FMI) accompagnato dal Delegato Provinciale di Vicenza, Emiliano Barban. Il Sindaco di Albettone Joe Formaggio, ha coordinato l’incontro istituzionale che ha avuto per tema i recenti fatti che hanno a dir poco sconcertato l’Amministrazione e la Comunità del vicentino. Fatti deprecabili che hanno avuto ampia eco sulla stampa locale. È chiaro ed evidente che di fronte a questi episodi, la Federazione Motociclistica Italiana, indignata per quanto accaduto, si è scusata con il Sindaco e con la comunità dei Colli Berici, disconoscendo e condannando questi episodi. Purtroppo per colpa di qualche singolo che si prende l’arbitrio di compiere atti di vandalismo in totale mancanza del rispetto delle regole e del semplice convivere, vengono creati danni al territorio, alla popolazione ma anche all’immagine di quei motociclisti che invece fanno dello sport e della loro passione motivo di orgoglio, di rispetto e di perfetto inserimento nella comunità civile.
E’ esattamente con questi principi e su queste basi che la FMI propone al Sindaco di Villaga, rappresentante anche dei 17 comuni che formano il comprensorio dell’Altavia dei colli Berici, di costituire un tavolo di lavoro che si basi su una filosofia comune che è “Il rispetto delle regole.” Nel suo intervento, Tony Mori ha ribadito come il motociclismo, ed il fuoristrada in particolare, sono e possono essere una risorsa, ma bisogna lavorare insieme, non fermandosi solo all’esaltazione del proibizionismo, creando solo ipotesi di divieti. E’ necessario, attraverso questo tavolo di lavoro, dar vita a due linee operative: la prima, preservare e rispettare le aree protette che sono un patrimonio per tutti; la seconda, contestualmente, creare aree o zone che consentano la pratica del fuoristrada. Un segnale di buona volontà da parti di tutti, con la certezza che in questo modo si possono ottenere ottimi risultati fin da subito sia per quanto riguarda il rispetto delle regole, che per la convivenza e la condivisione dei territori. Tony Mori ha poi sensibilizzato le Autorità su come l’attività motociclistica non sia solo sportiva, ma può essere utilizzata dalla comunità per altre motivazioni di carattere sociale: ad iniziare dalla Protezione Civile come avviene in altre par-
ti d’Italia, oppure attività di primo intervento e soccorso, consegna medicinali, ricerca di dispersi e controllo del territorio. Ai titoloni ad effetto comparsi sulla stampa locale come per esempio “Dobbiamo far sparire le moto dai Colli Berici”, la FMI risponde no! Ma più correttamente aggiunge che si devono educare e spiegare a quei pochi motociclisti che non lo hanno ancora capito, il perché le moto non devono transitare all’interno di aree protette. Dobbiamo anche assumerci le responsabilità insieme con altre Istituzioni, quali Provincia o Regione, di creare le condizioni ideali per favorire l’uso del territorio in accordo con la comunità, per la pratica di un’attività e di uno sport rappresentato da una Federazione che opera sotto l’egida del CONI.
La FMI è fiduciosa che dopo questo incontro con il Sindaco Gonzato, si possa trovare lo spunto per creare progetti di convivenza e di collaborazione. Al termine dell’incontro il Sindaco, pur mantenendo la sua linea, ha alla fine dato la più ampia disponibilità al dialogo e alla collaborazione per studiare insieme la soluzione di questo problema. Non solo, sarà proprio lo stesso Sindaco a rendersi promotore ed organizzatore del tavolo di lavoro mettendo insieme i 17 Sindaci che compongono il comprensorio dell’Altavia dei Colli Berici. La FMI ci sarà e metterà sul tavolo tutte le ipotesi a difesa del diritto alla pratica sportiva del fuoristrada, contando sulla collaborazione della parte vera del nostro motociclismo, che fortunatamente è, numericamente parlando, la più importante. Ufficio Stampa FMI