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Fondazione Fiera Milano Archivio Storico Andrea Lovati Curatore dell’Archivio Storico

1965, manifesto ufficiale della Fiera Campionaria di Milano, Studio CBC

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1960, manifesto ufficiale della Fiera Campionaria di Milano, Ezio Bonini

L’archivio Storico della Fondazione Fiera Milano

L’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano conserva tutto il patrimonio documentario prodotto dall’Ente Fiera Milano fin dal 1920, anno della prima Fiera Campionaria di Milano.

L’archivio è il frutto sia della preziosa raccolta effettuata anno dopo anno da parte dei responsabili della gestione documentale all’interno di Fiera Milano, sia del lavoro di concentrazione e valorizzazione portato avanti negli ultimi dieci anni da Fondazione Fiera Milano.

La mole documentale presente in archivio supera il chilometro di metri lineari ed è stata riconosciuta di notevole interesse storico da parte della Soprintendenza archivistica per la Regione Lombardia con notifica del 1 febbraio 2005. Nella nuova sede operativa, inaugurata nel 2008, l’Archivio dispone di postazioni dove il visitatore può consultare i vari documenti, anche in versione elettronica, presenti nelle collezioni della Fondazione.

Fondazione Fiera Milano in linea con la propria mission aziendale continua a sviluppare la propria naturale predisposizione nell’offrire a un pubblico sempre più ampio il proprio patrimonio di storia e cultura.

In tal senso Fondazione Fiera Milano attraverso il proprio Archivio Storico ha aderito a Museimpresa – Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, promossa da Assolombarda e Confindustria per individuare e mettere in rete le imprese che hanno scelto di privilegiare la cultura nelle proprie strategie di comunicazione, come strumento di sviluppo economico e valore aggiunto per l’azienda.

Fondazione Fiera Milano è poi partner del Portale archivi d’impresa, l’area tematica dedicata agli archivi d’impresa all’interno del Sistema Archivistico Nazionale (SAN), che è stata ideata e promossa dalla Direzione Generale per gli Archivi (DGA), con l’obiettivo di salvaguardare gli archivi storici delle imprese pubbliche e private italiane. Il Portale consente di accedere a un’ampia gamma di fonti archivistiche - più di mille archivi d’impresa - e a fonti bibliografiche.

Non solo, Fondazione Fiera Milano, dando seguito al dialogo con la Direzione generale per gli Archivi, partecipa anche al Portale degli archivi della Moda nel Novecento dove ha prodotto una scheda tematica sul ruolo della Fiera di Milano quale motore per la promozione della moda italiana.

Inoltre, Fondazione Fiera Milano grazie al proprio rilevante fondo fotografico – oltre 200 mila immagini fotografiche per un totale di più di 500 mila documenti fotografici conservati - è fra i promotori della Rete per la Valorizzazione della Fotografia, uno spazio di confronto e aggiornamento tra realtà che operano nel settore della fotografia, con obiettivi formativi comuni, sia di carattere gestionale che di studio, e di sostenere iniziative di alto valore scientifico e di consolidata tradizione rivolte ai giovani fotografi e all’utenza giovanile in generale.

Andrea Lovati

Curatore dell’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano, laurea in Storia presso l’Università degli Studi di Milano e Master in Conservazione, Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Industriale all’Università degli Studi di Padova. Si è occupato fin dalla genesi del progetto “Archivio Storico” per Fondazione Fiera Milano.

Dal un punto di vista storico, che poi è quello che posso offrire in qualità di curatore per l’appunto di un archivio storico, lo storytelling è entrato nella comunicazione d’impresa grazie alla pubblicità a partire dagli anni di diffusione di massa della televisione e negli Stati Uniti ancor prima, ma si trattava di micro narrazioni incentrate soprattutto sul prodotto, sulle sue funzionalità e prestazioni.

Io credo che lo storytelling si stia affermando a livello di marketing proprio in questo momento storico perché la sostanziale crisi dell’attuale modello economico ha avviato una certa revisione critica all’interno di alcune organizzazioni, anche importanti e transnazionali, e che da questa riflessione sia emerso come la cultura e l’identità aziendale siano oggi gli unici fattori diversificanti in un’economia altamente concorrenziale. La cultura aziendale è composta da molti fattori che interagiscono fra loro: luoghi, persone, storie, valori, simboli... Ed è l’identità dell’impresa a comunicarli, più o meno consapevolmente. La traduzione di queste relazioni e interazioni è appunto la narrazione dell’impresa. Ora, credo che la pratica dello storytelling per le aziende sia la strada giusta non tanto, o meglio non solo, con la finalità di vendere un prodotto a un consumatore, ma soprattutto per riallacciare un rapporto, che talvolta può esser divenuto conflittuale, fra l’azienda e il proprio pubblico.

Faccio sempre riferimento al mio ruolo di conservatore della memoria, così più che verso un nuovo brand posso cercare di scorgere quale via intraprendere per sostenerne uno già radicato. Per non essere autoreferenziale, mi aggancerò ad alcune iniziative a mio avviso interessanti che ho visto recentemente.

Qualche tempo fa (2010 se non erro) ho trovato ad esempio di estremo interesse, proprio nell’ambito della raccolta della memoria e nella prospettiva di creare una fidelizzazione di “sentimento”, l’iniziativa lanciata da un gigante come Enel, non a caso società anch’essa presente in Museimpresa: raccontare l’arrivo della luce. “C’era un Volt”, un vero e proprio tour della memoria fatto di 40 tappe in tutta Italia, che ha raccolto esperienze, ricordi e testimonianze legate al mondo dell’energia elettrica, intesa come fattore di cambiamento, sviluppo e modernizzazione. Il primo risultato di questo tour è stata la creazione del sito web www.ceraunvolt.it che ha raccolto le testimonianze di oltre 215 intervistati, con più di 500 clip video e audio. Coinvolgere le persone, farsi quindi banca delle loro esperienze, permette di rovescio allo stesso pubblico di non dimenticarsi dell’azienda e soprattutto di associarla a momenti significativi personali.

Un’altra istituzione nostra “collega” in Museimpresa, la Fondazione Pirelli, ha messo in scena nel 2012 uno spettacolo teatrale: “Settimo, la fabbrica e il lavoro” che è nato da oltre duemila pagine di interviste a operai, tecnici e ingegneri del Polo Industriale Pirelli di Settimo Torinese. Un lavoro imponente che, al di là delle valutazioni artistiche, è indubbiamente espressione originale di cultura d’impresa, attraverso la rappresentazione teatrale, simbolica, di quei valori su cui oggi tanto si discute: lavoro, identità, integrazione, sintesi tra diritti e doveri, trasformazione.

Mi auguro che i nuovi professionisti della comunicazione sviluppino soprattutto la pratica dell’ascolto: delle persone, della società, degli utenti. Un ascolto finalizzato alla rielaborazione. Sono convinto sia questa una qualità importante per il futuro.

1950, manifesto ufficiale della Fiera Campionaria di Milano, Franco Lombardi e Gian Rossetti

1965, spazio espositivo RAI alla Fiera Campionaria di Milano, progetto: Achille e Piergiacomo Castiglioni con Enzo Mari

1952, striscione pubblicitario della Fiera Campionaria di Milano, esposto in via dell’Arcivescovado

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