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Editoriale Mediastars di Giulio Rodolfo

Giulio Rodolfo

4 marzo 1963. Figlio d’arte, puo’ vantare un nonno pubblicitario. Appassionato di immagini, design e comunicazione conduce da molti anni Mediastars. Da circa dieci anni e’ impegnato a favorire un dibattito costruttivo, all’interno del settore, organizzando convegni, tavole rotonde e cicli di interviste agli esperti.

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Il Premio MEDIASTARS, giunto alla sua XVIII edizione è uno dei più autorevoli riconoscimenti a livello nazionale per la realizzazione di campagne di Advertising, Corporate Design e Comunicazione Multimediale. Ancora una volta ha voluto premiare la creatività e la professionalità di tutti coloro che operano nello sviluppo di soluzioni di comunicazione classica e multimediale. Quest’anno l’ambita e qualificante Stella MEDIASTARS, simbolo del premio, è stata assegnata per le seguenti Sezioni: Stampa, Esterna, Radio, Tv/Cinema, Tecnica Audiovisiva, Corporate Identity, Promotions, Packaging Design, Internet, Adv on Line e Sociali/ No Profit.

Per questa XVIII edizione nelle Giurie sono state confermate oltre un centinaio di presenze di qualificati professionisti provenienti da Aziende, Agenzie, Case di Produzione e Post Produzione Audiovisiva e esperti del settore freelance. Come consuetudine rappresentanti di alcune agenzie che hanno iscritto i lavori in concorso, sono stati invitati in qualità di giurati per verificare personalmente la trasparenza del meccanismo di votazione adottato dalle nostre Giurie. Questi naturalmente non hanno potuto valutare le campagne in cui erano coinvolti, al fine di garantire uno svolgimento del lavoro di Giuria assolutamente imparziale, obiettivo che hanno potuto constatare anche grazie alla presentazione dei risultati finali alla fine di ogni seduta.

Le Giurie così composte hanno valutato complessivamente un numero di 583 lavori e espresso i loro giudizi in merito all’originalità dell’idea creativa, alla sua realizzazione e al valore comunicazionale del lavoro prodotto all’interno del media per cui era stata progettata. Dopo una prima valutazione, circa il 20% delle campagne in concorso, le migliori di ogni Sezione del premio, tutte pubblicate sul volume Annual, si sono qualificate in Short List e sono state sottoposte ad una nuova valutazione che ha determinato il Premio Mediastar I° Classificato di ogni Sezione. I Giurati hanno avuto la possibilità di esprimere un secondo giudizio, questa volta composito, indicando un parere di tipo specialistico sulle tecniche impiegate e, più in generale, sul valore comunicativo delle campagne. Da questa impostazione sono derivate due classifiche: la prima in base al valore dell’arte dei tecnici professionisti che hanno collaborato alla realizzazione della campagna, la seconda invece in base ai voti riportati dalle diverse campagne nelle diverse sezioni e che porta all’assegnazione dei premi le prime tre campagne di ciascuna Sezione.

Una delle innovazioni più importanti proposte da MEDIASTARS è quella di aver rifiutato una suddivisione in categorie merceologiche perchè fortemente convinta della commistione di sollecitazioni a cui veniamo sottoposti giorno dopo giorno, scegliendo quindi di portare in gara la realtà della programmazione al pubblico in sequenza libera. In questo modo ogni prodotto pubblicitario concorre da solo contro tutti gli altri della sua Sezione, anche nel caso di campagne multi-soggetto. Vengono premiate solo le idee in grado di emergere, che hanno una qualità superiore ed una forza comunicativa più coinvolgente. Inoltre, esaminando i lavori presentati secondo la competenza tecnica di ogni giurato, sono stati attribuiti diversi riconoscimenti ai tecnici professionisti che hanno realizzato le campagne. Questi importanti riconoscimenti chiamati Special Stars costituiscono l’ambito premio assegnato ai Tecnici Professionisti per le singole voci di specializzazione enunciate per ogni Sezione.

Il volume Annual 18 MEDIASTARS, che ha lo scopo di tramandare alla storia della pubblicità italiana le più qualificate e creative comunicazioni pubblicitarie dell’anno e il nome dei migliori Tecnici Professionisti, sarà stampato in 3200 copie e raggiungerà, con il nuovo Bando di Concorso presente nelle pagine iniziali del volume, i Direttori Marketing delle principali Aziende nazionali produttrici di beni, servizi e utenti pubblicitari, tutte le migliori Agenzie di pubblicità italiane, le Case di Produzione e Post-Produzione audiovisiva, le Agenzie che si occupano di sviluppare idee per Internet, le Associazioni professionali, i singoli professionisti noti in ogni settore di specializzazione in campo pubblicitario.

MEDIASTARS ha ricercato un contatto con le diverse figure che hanno collaborato alla XVIII Edizione e con i professionisti che hanno preso parte alle Giurie selezionatrici. Il dibattito è stato impostato sul tema guida scelto dalla redazione: Storytelling: L’arte di raccontare storie in comunicazione. Sono state raccolte oltre un centinaio di testimonianze di comunicatori e creativi, i cui interventi sono stati pubblicati sul sito www.mediastars.it. Quest’anno, inoltre, sarà data maggiore visibilità alla consueta Tavola Rotonda che corona il dibattito annuale, inaugurando un Festival, della durata di tre giorni.

Gli animali, simboli delle aree media del Premio Mediastars, hanno un valore evocativo. L’Elefante, stabile, imponente e dalla lunga memoria è la comunicazione su carta stampata, il media più antico. Il Leone, testimonia l’area più forte, la pubblicità audio e video, in quanto aggressivo e vitale. Il Cigno, ostentando la sua superba eleganza, rappresenta la comunicazione corporate, packaging e promotions. Per l’ultima area, internet e multimedia, si è scelto il Pesce, che naviga nelle floride e vivaci acque del media più giovane.

La grafica dell’Annual è stata affidata a Giulia Marone, giovanissima studentessa del corso di Tecniche dell’Incisione e Grafica d’Arte dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino. “I miei animali sono fatti di segno, un segno fisico, che ho impresso col mio gesto, la mia mano e una punta. Sono segni che si avvalgono della viscosa profondità dell’inchiostro, che si insinua nei solchi e si imprime nella grana della carta, donandogli la fisicità tipica della stampa calcografica.

Si tratta infatti di incisioni su zinco, attraverso tecniche che hanno origini quattrocentesche, ma che anche oggi ci meravigliano per l’impatto che regalano alle nostre idee, totalmente diverso da quello computerizzato al quale ormai ci stiamo abituando.

Ho interpretato gli animali attraverso questo mezzo, e ho cercato la semplicità e la linearità, ricreando gli animali attraverso quello che la mia mente vedeva come caratteri distintivi di ognuno. Mi sono divertita a unire diverse tecniche: acquaforte, per la precisione e la pulizia, acquatinta, per le pennellate, e punta secca, per la forza e la perdita di equilibrio del segno, come la prepotenza che esce dai binari e svela la sua natura selvaggia attraverso le barbe della lastra.”

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