Quotidiano Meeting - Domenica 18 agosto 2019

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DOMENICA 18 AGOSTO 2019

Quotidiano

#1•ANNO 40

MEETING

IN PRIMO PIANO

10,45

Un padre che ti guarda negli occhi

SANTA MESSA

Presiede la celebrazione S. Ecc. Monsignor Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini

AUDITORIUM INTESA SANPAOLO B3

L’AUGURIO DI PAPA FRANCESCO

15,00 PERSONA E AMICIZIA SOCIALE INCONTRO INAUGURALE

Interviene Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica Italiana

AUDITORIUM INTESA SANPAOLO B3

19,00 ANTIGONE, CREONTE ED EDIPO

Interviene Marta Cartabia, Vice Presidente della Corte Costituzionale

SALA NERI UNIPOLSAI

21,45 MIDNIGHT BARABBA

Spettacolo ispirato al testo di Pär Lagerkvist, prodotto da Meeting Rimini, con la partecipazione di AVL TEK

TEATRO GALLI

di Eugenio Mazzarella In un mondo in cui siamo tutti esposti a perdere il “volto”, il volto dell’umano, che si costruisce in occhi che ti guardano con amore, per cui non sei solo un margine sullo sfondo o un punto nel paesaggio – e questo non solo nelle tradizionali relazioni sociali ed economiche (“i rapporti di produzione”), ma persino sul terreno dell’individua vitalità biologica in una bioeconomia dove la stessa vita biologica è entrata da tempo nel calcolo del biovalore da rendere disponibile nei circuiti commerciali e commercializzabili della vitalità in mano a biotech, bigfarma e biobanche – il Meeting quest’anno ci invita a ripensare, nella Veronica che raccoglie il sudore del volto di Cristo che ascende al Calvario, che è solo negli occhi di Cristo che si diventa cristiani. Se si è capaci di vedere, nel cuore, che ci guarda e come ci guarda. Che i suoi occhi sono quelli di un Padre, che per guardarci negli occhi e farsi guardare negli occhi ci ha inviato Suo Figlio. E ogni giorno ce lo invia negli occhi del fratello che guarda a noi nella speranza muta di essere “guardato”, di essere

“veduto” nel suo bisogno. È questo tema del meeting, che Papa Francesco riprende centralmente nel messaggio di saluto citando la chiamata di Zaccheo nelle parole di S. Agostino: «Fu guardato e allora vide:[…] se non fosse stato guardato, non avrebbe visto». Un passo che si può visualizzare in un’altra “vocazione”, quella di S. Matteo dipinta dal Caravaggio. Due pubblicani guardati negli occhi. Quasi un invito pressante alla società di oggi, il mondo globale dell’economia finanziaria, della finanziarizzazione dell’economia, a non dimenticare, a saper tornare forse alla fondativa – di tutto, dell’umano – economia del volto; del volto dell’uomo, dove l’altro, anche chi lavora per te, lo sai guardare e lo guardi negli occhi, e te ne lasci guardare. A un’economia del Padre, perché solo un’economia del Padre, a lui ispirata, può essere anche un’economia del volto dell’umano. Perché solo un padre ci guarda negli occhi in ogni nostro giorno, per sapere come va, se va… Solo di un Padre conosciamo gli occhi. Di un padrone noi non conosciamo gli occhi. Un padrone non guarda mai negli occhi i suoi servi. I servi di un padro-

ne non conoscono gli occhi, conoscono solo la voce: “fa questo”, “fa quello”. Gli occhi di un padrone non si fermano mai a cercare lo sguardo di chi li serve o lavora per loro, o anche solo la schiena china nei campi, e meno che mai il sudore della fronte. Del frutto del lavoro conta solo il prodotto, non la vita di chi vi si è dedicato, non la vita che vi è stata all’opera. E servi che nessun padre guarda negli occhi, in ogni ambito della vita, in questo mondo che tutti espone a finire margine o scarto della realtà, possiamo essere tutti. Anche quando nel nostro più o meno piccolo o più o meno grande, siamo o ci sentiamo padroni, e rivendichiamo il nostro “diritto” (che non “scoccino” i “poveri”, quelli che hanno bisogno in ispirito o nella carne) a comportarci da padroni “senza guardare in faccia a nessuno” per la fatica fatta a farci padroni o a resistere padroni tra i padroni. Solo che “scocciatori” possiamo essere tutti, alla prossima ora del prossimo giorno. E in quell’ora tutti vorremmo gli occhi di un padre che ci guardino. Ecco l’invito di papa Francesco mi sembra questo: sapersi fare guardare negli occhi, e restituire lo sguardo. Credo che il Meeting questo vorrà dire in questi giorni di agosto.

pag. 6-7 Le venti mostre del Meeting


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IN PRIMO PIANO

A Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Francesco Lambiasi Vescovo di Rimini Vaticano, 16 agosto 2019 Eccellenza Reverendissima, in occasione del XL Meeting per l’amicizia tra i popoli, sono lieto di far giungere a Lei, agli organizzatori, ai volontari e a quanti vi prenderanno parte il saluto e i migliori auguri del Sommo Pontefice. Il tema scelto quest’anno è tratto da una poesia di San Giovanni Paolo II, riferita alla Veronica, che si fa largo tra la folla per asciugare il volto di Gesù sulla via della croce: «Nacque il tuo nome da ciò che fìssavi» (K. Wojtyla, «III. Il nome», in Id., Tutte le opere letterarie, Milano 2001, 155). Il Servo di Dio don Luigi Giussani commentava così tale verso poetico: «Immaginiamoci la folla, Cristo che passa con la croce, e lei che fissa Cristo e si apre un varco nella folla guardandolo. Tutti la guardano. Lei che non aveva volto, era una donna come le altre, ha acquistato nome, cioè volto, personalità nella storia, per cui la stiamo ancora ricordando, per ciò che fissava. [...] L’amare è affermare l’altro» (La convenienza umana della fede, Milano 2018, 159-160). «Fu guardato e allora vide; [...] se non fosse stato guardato, non avrebbe visto» (S. Agostino, Discorsi, 174, 4.4), dice sant’Agostino a proposito di Zaccheo. Questa è la verità che la Chiesa annuncia all’uomo da duemila anni. Cristo ci ha amato, ha dato la sua vita per noi, per ciascuno di noi, per affermare il nostro volto unico e irripetibile. Ma perché è così importante che oggi risuoni di nuovo questo annuncio? Perché tanti nostri contemporanei cadono sotto i colpi delle prove della vita, e si trovano soli e abbandonati. E spesso sono trattati come numeri di una statistica. Pensiamo alle migliaia di individui che ogni giorno fuggono da guerre e povertà: prima che numeri, sono volti, persone, nomi e storie. Mai dobbiamo dimenticarlo, specialmente quando la cultura dello scarto emargina, discrimina e sfrutta, minacciando la dignità della persona. Quanti dimenticati hanno urgente bisogno di vedere il volto del Signore per poter ritrovare se stessi! L’uomo di oggi vive spesso nell’insicurezza, camminando come a ten-

Un luogo ospitale Il messaggio di papa Francesco per l’apertura del Meeting toni, estraneo a se stesso; sembra non avere più consistenza, tanto è vero che facilmente si lascia afferrare dalla paura. Ma allora, che speranza ci può essere in questo mondo? Come l’uomo può ritrovare se stesso e la speranza? Non può farlo solo attraverso un ragionamento o una strategia. Ecco allora il segreto della vita, quello che ci fa uscire dall’anonimato: fissare lo sguardo sul volto di Gesù e acquistare familiarità con Lui. Guardare Gesù purifica la vista e ci prepara a guardare tutto con occhi nuovi. Incontrando Gesù, guardando il Figlio dell’uomo, i poveri e i semplici ritrovavano se stessi, si sentivano amati nel profondo da un Amore senza misura. Pensiamo a quando l’Innominato de I promessi sposi si trova davanti al cardinale Federigo che lo abbraccia: «L’Innominato, sciogliendosi da quell’abbraccio, si coprì di nuovo gli occhi con una mano, e, alzando insieme la faccia, esclamò: “Dio veramente grande! Dio veramente buono! io mi conosco ora» (A. Manzoni, I promessi sposi, Milano 2012, 481). Anche noi siamo stati guardati, scelti, abbracciati, come ci ricorda il profeta Ezechiele nella stupenda allegoria della storia d’amore con il suo popolo: «Eri figlia di stranieri, eri

”Guardando avanti senza nostalgie, sempre sostenuti dalla presenza di Gesù”

Papa Francesco

stata messa da parte; ma sono passato e ti ho pulito e ti ho preso con me» (cfr Ez 16). Anche noi eravamo “stranieri”, e il Signore è venuto, ci ha dato una identità e un nome. In un’epoca dove le persone sono spesso senza volto, figure anonime perché non hanno nessuno su cui posare gli occhi, la poesia di San Giovanni Paolo II ci ricorda che noi esistiamo in quanto siamo in relazione. Papa Francesco ama sottolinearlo riferendosi al Vangelo della vocazione di Matteo: «Un giorno come qualunque altro, mentre era seduto al banco della riscossione delle imposte, Gesù passò e lo vide, si avvicinò e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò, lo seguì. Gesù lo guardò. Che forza di amore ha avuto lo sguardo di Gesù per smuovere Matteo come ha fatto! Che forza devono avere avuto quegli occhi per farlo alzare! [...] Gesù si fermò, non passò oltre frettolosamente, lo guardò senza fretta, lo guardò in pace. Lo guardò

con occhi di misericordia; lo guardò come nessuno lo aveva guardato prima. E quello sguardo aprì il suo cuore, lo rese libero, lo guarì, gli diede una speranza, una nuova vita» (Omelia, Plaza de la Revolución, Holguin [Cuba], 21 settembre 2015). È questo che rende il cristiano una presenza nel mondo diversa da tutte le altre, perché porta l’annuncio di cui - senza saperlo - più hanno sete gli uomini e le donne del nostro tempo: è tra noi Colui che è la speranza della vita. Saremo “originali” se il nostro volto sarà lo specchio del volto di Cristo risorto. E questo sarà possibile se cresciamo nella consapevolezza a cui Gesù invitava i suoi discepoli, come quella volta dopo averli inviati in missione: «I settantadue tornarono pieni di gioia» per i miracoli compiuti; ma Gesù dice loro: «Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli» (cfr Le 10,20-21). Questo è il miracolo dei miracoli. Questa è l’origine della gioia profonda che niente e nessuno ci può togliere: il nostro nome è scritto nei cieli, e non per i nostri meriti, ma per un dono che ciascuno di noi ha ricevuto con il Battesimo. Un dono che siamo chiamati a condividere con tutti, nessuno escluso. Questo significa essere discepoli missionari. Il Santo Padre Francesco auspica che il Meeting sia sempre un luogo ospitale, in cui le persone possano “fissare dei volti”, facendo esperienza della propria inconfondibile identità. È il modo più bello per festeggiare questo anniversario, guardando avanti senza nostalgie o paure, sempre sostenuti dalla presenza di Gesù, immersi nel suo corpo che è la Chiesa. La memoria grata di questi quattro decenni di impegno alacre e di creativa opera apostolica possa suscitare nuove energie, per la testimonianza della fede aperta ai vasti orizzonti delle urgenze contemporanee. Sua Santità invoca la materna protezione della Vergine Maria e di cuore invia la Benedizione Apostolica a Vostra Eccellenza e all’intera comunità del Meeting. Aggiungo il mio personale augurio e profitto della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio dell’Eccellenza Vostra Reverendissima PIETRO Card. PAROLIN Segretario di Stato


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IN PRIMO PIANO

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Persona amicizia e il rebus della crisi Attualità politica e prospettive per il Paese: grande attesa per l’intervento della presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati Elisabetta Alberti Casellati

di Maurizio Vitali La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, interverrà oggi alle 15 al convegno inaugurale di questo Meeting (Auditorium Intesa San Paolo B3). La seconda carica dello Stato si è ricavata uno spazio nel bel mezzo di una crisi politica complessa e delicatissima. Parlerà sul tema “Persona e amicizia sociale”, che verrà introdotto dalla presidente della Fondazione Meeting, Emilia Guarnieri, e dal presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini. Maria Elisabetta Alberti Casellati è la prima donna presidente del Senato: finora nessun’altra ha occupato una carica più alta nello Stato. Nilde Iotti fu la prima presidente della Camera, ma questo ruolo è considerato inferiore nella gerarchia istituzionale. Compete infatti al presidente del Senato la supplenza al Presidente della Repubblica in caso di vacanza. Il tema dell’intervento è di vasta portata, e non è certo avulso dalla vicenda politica che il Paese sta attraversando. Da un lato, infatti, il difficile passaggio che governo (a tutt’oggi in carica) e forze politiche si trovano a compiere, richiede di essere guidato e possibilmente condotto a uno sbocco plausibile nel pieno rispetto delle regole istituzionali e insieme con un occhio attentissimo al bene del Paese. E questo è quello che legittimamente (e fiduciosamente) si attende dalle alte cariche dello Stato, in primis naturalmente dal presidente Mattarella. Occorre che le forze politiche ritrovino la voglia e la capacità di cercare raccordi e dialoghi su ciò che è essenziale per la vita del popolo, spesso blandito (o strapazzato) con la propaganda rissosa e scarsa di vere proposte costruttive. Elisabetta Alberti Casellati ha recentemente mostrato energia nel convocare velocemente i senatori, per un confronto politico non a colpi di twit ma di argomenti nelle aule parlamentari e per un’assunzione di responsabilità..

Fase costituente è il percorso politico in cui chiedersi e proporre da dove ripartire e su che cosa costruire (o restaurare) la casa comune che scanchigna. Qui appare la concretezza e la portata di parole come persona e amicizia sociale, che invitano a ripensare per l’oggi, l’applicazione di questi concetti, che nei termini di

settant’anni fa, sono stati posti come chiave della nostra Costituzione. La quale fu formulata in un tempo in cui si acutizzavano le divisioni e lo scontro politico man mano che dalla resistenza si passava alla guerra fredda, ma in cui i costituenti seppero egualmente trovare solide e durature convergenze per un futuro comune.

“Affrontare il nuovo con coraggio” Il saluto inviato dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella Il “Meeting per l’amicizia fra i popoli” compie quarant’anni e offre, ancora una volta, alla comunità di cui è espressione e all’intera società italiana, una preziosa occasione di incontro, di scambio di esperienze e di crescita culturale. In apertura di questa nuova edizione, desidero anzitutto rivolgere agli organizzatori l’augurio che, nella consapevolezza del valore del traguardo raggiunto, si continui ad alimentare l’impegno per affrontare le sfide dei tempi nuovi. Saluto con cordialità i tanti volontari, giovani e meno giovani che accompagneranno, da protagonisti, gli eventi in programma. Il titolo scelto per il quarantennale – “Nacque il tuo nome da ciò che fissavi” – induce alla riflessione sull’umanità dell’uomo, sulla relazione necessaria con l’altro, sul formarsi della comunità, sul dialogo incessante tra la fede personale e la storia. Attorno a noi i cam-

biamenti sono sempre più rapidi. Straordinarie opportunità ci vengono offerte e altre lo saranno molto presto. Nel contempo, però, si presentano inedite ingiustizie, povertà, egoismi, insicurezze, minacce al valore della pace. È necessario affrontare il nuovo con coraggio, senza nostalgie paralizzanti, conservando sempre spirito critico e apertura a chi ci è prossimo. Ripartire dalla persona è un percorso di crescita e di liberazione a cui siamo continuamente richiamati. In questo percorso ciascuno deve saper trovare il senso e il valore della comunità, anzi deve contribuire a costruirlo tessendo i fili umani della solidarietà. Il Meeting è stato nella sua storia animatore di dialogo e l’augurio è che in questo importante anniversario trovi l’ulteriore impulso per rendere servizio alla società. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Intrecciando i propri ragionamenti con i temi dei vari Meeting, Napolitano e Mattarella hanno in vario modo, negli scorsi anni, richiamato la necessità di rinnovare lo spirito delle origini costituenti. Al Meeting del 2011 che aveva come tema l’esistenza che diviene un’immensa certezza, Napolitano invitò a “portare nell’impegno politico le vostre motivazioni”, a immettere “in un tempo di incertezza, il vostro anelito di certezza”. Mattarella nel 2016 intervenne al Meeting sul tema “Tu sei un bene pere non me”, e valorizzo il senso del dialogo e dell’apertura come vera risorsa del Paese che “deve spezzare la catena dell’autoreferenzialità”. Cioè dare un futuro ai giovani, essere protagonista dell’unit europea, governare i flussi migratori con saggezza e non con i muri. E nel messaggio dello scorso anno ha indicato la necessità di approfondire il legame tra la libertà individuale e l’appartenenza comunitaria. E’ lecito aspettarsi dalla Casellati una riflessione nel solco di questo fil-rouge. Una riflessione che potrà nutrirsi della sua esperienza che si è sviluppata sostanzialmente in tre direzioni: quella culturale e giuridica, in particolare sul diritto canonico e matrimoniale; la professione di avvocato matrimonialista; l’impegno politico iniziato sin dal 1994 come senatrice di Forza Italia, e che ha conporeso anche una nomina al Consiglio superiore della magistratura. Sui problemi e i valori della famiglia si è spesa più di una volta con decisione: contraria all’aborto, alla fecondazione eterologa, alla “Cirinnà”, all’equiparazione delle unioni civili con il matrimonio. Persona e amicizia sociale, dunque. Come politica e istituzioni possono riconoscerle e favorirle in maniera all’altezza dei nostri tempi? E come essere possono contribuire a una nuova politica? E nell’immediato, quali criteri e quali percorsi per assicurare un governo al Paese?


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L' INIZIO

“Guardavamo a tutto il mondo” Alle origini del Meeting: la prima edizione una sorpresa oltre le aspettative di Leonardo Cavallo “Eravamo un gruppo di amici che gestiva un’associazione culturale a Rimini, ma la nostra aspirazione era che l’attività culturale potesse fare un salto di qualità. Negli anni Settanta arrivavano migliaia di persone da tutta Europa e mi sentii di dire: ‘ragazzi, che ne pensate di fare un Meeting per l’amicizia tra i popoli?’”. Così Antonio Smurro, primo presidente del Meeting, ricorda come tutto ha avuto origine quaranta anni fa. Gli fa eco Maria Angela Matteoni, la prima dipendente dell’Associazione: “Il primo Meeting è stato tutto una sorpresa oltre le aspettative. L’idea era quella di proporre a Rimini un evento che fosse significativo, perché eravamo spinti dalla volontà di dare espressione a quello che stavamo vivendo. Il Meeting ci sembrava una bella occasione per poter incontrare il mondo, con un respiro enorme rispetto alle nostre capacità e possibilità”. “Quello che mi ha attratto veramente - conferma Enrico Assorati - era il respiro che aveva questo evento: pur fatto in una città tutto sommato piccola come Rimini, guardava a tutto il mondo e a tutti gli aspetti dell’umano. Questo si è precisato negli anni, però già dall’inizio era chiaro che voleva parlare a tutti. Questo mi è piaciuto allora e continua a piacermi perché è ancora così”. Le cose all’inizio non furono semplici. Angelo Tosi, anch’egli volontario di lungo corso, dice: “Lì per lì non me la sentivo di farmi coinvolgere, perché si lavorava tutto l’anno e l’estate uno avrebbe voluto far le ferie. Mi sono lasciato prendere e da quel momento lì non ho più lasciato il Meeting. I primi anni si lavorava all’interno della fiera vecchia, che era una fornace era fatta con l’eternit. I primi anni si lavorava per due mesi alla preparazione dell’evento e tantissimi di noi hanno rinunciato alle ferie. Era difficile capire perché uno facesse tutti quei sacrifici ma pian piano, lavorando insieme, l’amicizia si consolidava sempre di più. Tutti gli incontri che si facevano durante il periodo del Meeting davano un senso a tutta la fatica. All’epoca io guardavo gli amici e l’esperienza che facevano, poi sempre ho rivolto lo sguardo verso la Chiesa, verso Cristo”. “Nel giugno del 1980 – prosegue Antonio Smurro - io e mia moglie andammo a Parigi da una profuga

russa. Là abbiamo incontrato Maximov e Bukowski, e abbiamo portato a Rimini una mostra con le opere dei pittori anticonformisti russi che si erano salvate dalla distruzione. Siamo partiti perché avevamo una domanda dentro: lo spunto del Sessantotto e di quanto successo in seguito era autentico ma debole e noi pensammo di poter rispondere attraverso l’incontro con le esperienze più significative in giro per il mondo”. “Il Meeting - continua Matteoni - dovrebbe continuare a guardare alla sua origine perché in essa c’era già tutto il suo sviluppo; quell’origine è anche il punto che consente di camminare avendo davanti un orizzonte, uno scopo fatto di bellezza. Questo evento ha sempre avuto una ragione molto particolare: la possibilità di un luogo dove gli uomini potessero incontrarsi, dialogare e mettere insieme le proprie esperienze. La cosa bella che abbiamo visto in questi lunghi anni è che davvero il cuore dell’uomo è lo stesso a tutte le latitudini.” “Dopo quaranta anni - conclude Assorati - sono ancora qui perché

"Eravamo spinti dal desiderio di dare espressione a ció che stavamo vivendo" è bello, perché quel respiro universale che avevo visto già nel 1980 c’è ancora. Continuiamo a star dietro a questa società che pone sfide continuamente diverse. Allora e adesso bisogna guardarsi intorno e porsi davanti a tutti i modi di espressione dell’umanità”.


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INCONTRI

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Il numero preferito di Dio

Il 40 nella Bibbia secondo Weiler e don Stefano Alberto

Don Stefano Alberto e Joseph Weiler

di Francesco Cofano Alice Possidente Quaranta. Non solo le edizioni del Meeting di Rimini, ma anche un numero importante e ricorrente nella Bibbia. Anzi “il numero preferito di Dio”, dal titolo della relazione di Joseph Weiler, professore alla New York University School of Law e rettore, dal 2013 al 2016, dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze. All’incontro di oggi alle ore 17 nell’Arena Percorsi A2, intitolato “Il numero 40 nella Bibbia”, il giurista statunitense verrà introdotto da don Stefano Alberto, docente di Teolo-

gia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.“Dell’intervento del professor Weiler non anticipo nulla, sarà, come sempre, una sorpresa. Si tratta, come da tanti anni a questa parte, di una lettura partecipata della Bibbia, un’occasione per approfondire le radici della nostra fede che originano nella storia del popolo ebraico”, ha affermato don Stefano Alberto. Per entrambi non è la prima partecipazione al Meeting visto che l’anno scorso parlarono delle forze che muovono la storia partendo dalla vicenda di Mosè. Il docente statunitense è di casa al Meeting: la sua prima partecipazione risale in-

fatti al 2003 e nel corso degli anni è intervenuto diverse volte affrontando sempre temi interessanti, dal concetto di Europa al crollo delle democrazie, dalla storia di Abramo alla teologia di Benedetto XVI. Quest’anno i due studiosi affronteranno, come detto, il significato del quaranta nella Bibbia. Questo numero fa da ponte tra ebraismo e cristianesimo e si incontra sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento. Infatti è presente già nella Genesi: quaranta furono i giorni del diluvio universale che dovette affrontare Noè, costretto a costruire un’arca per salvare la sua famiglia

e le specie animali. Anche la vita di Mosè è scandita da questo numero: il liberatore del popolo d’Israele ricevette la legge dopo aver trascorso quaranta giorni sul monte Sinai e a ottant’anni (proprio il doppio di quaranta) liberò gli ebrei dalla schiavitù dell’Egitto. Il numero ritorna nel Nuovo Testamento e diventa importante nella liturgia cristiana. Tanti furono i giorni che Gesù trascorse nel deserto. E la Quaresima, il periodo di preparazione alla Pasqua, dura proprio quaranta giorni. Così come quaranta sono i giorni che trascorrono tra la resurrezione e l’ascensione di Gesù Cristo.


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MOSTRE

Stupore di sguardi Venti mostre nei padiglioni della Fiera da Havel agli studi d’artista

Una delle sale della mostra Now Now. Quando nasce un’opera d’arte

di Davide Amata La quarantesima edizione del Meeting propone ben venti esposizioni nei padiglioni della fiera. Nell’area dedicata al lavoro trova posto la mostra “Now Now. Quando nasce un’opera

L’uomo all’opera, la grandezza del costruire” con i grandi architetti del passato d’arte”, curata da Davide Dall’Ombra, Luca Fiore, Giuseppe Frangi e Francesca Redaelli, vede la presenza di sette giovani artisti che lavoreranno nel corso della settimana nello spazio espositivo. Luca Fiore definisce così il progetto: «Entriamo nella sala parto, facciamo vedere quando nasce un’opera d’arte»; è inoltre esposto eccezionalmente un capolavoro di Mario Schifano, “La Chimera”, una tela di 10 metri per 4. Tra le mostre dedicate all’arte c’è anche la rassegna “Si aprì una porta nel cielo. La cattedrale di Monreale” (pad. A1) dove il visitatore è por-

tato nello straordinario patrimonio di arte e fede dei mosaici bizantini. Da non perdere l’esposizione “l Rinascimento dei bambini: 600 anni di accoglienza agli Innocenti di Firenze” (pad. C3), che ricorda i 600 anni della nascita dell’ospedale fiorentino progettato da Filippo Brunelleschi. L’Area Polis A1 ospita la rassegna “L’uomo all’opera. La grandezza del costruire”, viene messo a fuoco il significato dell’architettura attraverso un fecondo dialogo con i grandi architetti del passato e di oggi. Nel padiglione B1 è tutta da scoprire la mostra itinerante del “Villaggio Sussidiarietà e lavoro”. L’espo-

Etty Hillesum: il cielo vive dentro me sizione “Francesco e il sultano 1219-2019. L’incontro sull’altra riva” (pad. A3) racconta la presenza significativa dei frati francescani in Medio Oriente sulla scia dello storico incontro a Damietta tra San Francesco e il sultano Malik al-Kamil. Significativo è l’itinerario proposto nella mostra “Il cielo vive dentro di me. Etty Hillesum”, (pad. D3)

un’occasione per conoscere il dramma di questa giovane ebrea. La rassegna “Giulio Andreotti, immagini di una vita” (pad. A2) nasce per ricordare i cento anni dalla nascita del politico della DC, da sempre affezionato al Meeting come ricordano i figli Serena e Stefano. L’esposizione “Freedom aNATOmy,” organizzata dalla Fondazione De Gasperi, celebra i settant’anni dell’Alleanza atlantica ed evidenzia l’impegno per le missioni di pace. Anche il percorso “La compassione che unisce” racconta l’attività di soccorso umanitario di IORWD, organizzazione appartenente alla Lega Musulmana mondiale. Il desiderio di ricerca di infinito affiora nell’itinerario “Bolle, pionieri e la ragazza di Hong Kong “ (pad. A1), mentre l’esposizione “Tony Vaccaro, il fotografo dell’umano” (pad. C3) porta a scoprire lo sguardo introspettivo di Tony Vaccaro. Il percorso proposto nella mostra “Il potere dei senza potere. Interrogatorio a distanza con Václav Havel “ (pad. A3), curata da Ubaldo Casotto e Francesco Magni, è una scoperta del pensiero dell’intellettuale ceco, di sorprendente attualità. Un altro anniversario dei quarant’anni dalla nascita dell’Istituto Oncologico Romagnolo è ricordato dall’esposizione “Vicino a chi soffre, insieme a chi cura. Storia dell’oncologia,

Il Purgatorio di Dante secondo Franco Nembrini e Gabriele Dell’Otto storia di persone” nell’area Meeting salute C3. L’area Meeting salute ospita anche “Takashi Paolo Nagai. Annuncio da Nagasaki”, dedicata al santo giapponese che affrontò la tragedia della bomba atomica. Di rilievo sono i tre percorsi dedicati alla santa ortodossa Madre Maria Skobcova, alla giovane Sandra Sabattini e don Giancarlo Ugolini. Tornano al Meeting i disegni di Gabriele Dell’Otto dedicati al Purgatorio di Dante e mostrati in anteprima al pubblico, nell’itinerario “Per visibilia. Il Purgatorio di Dante tra letteratura, scultura e immagini”, curata dall’artista con Franco Nembrini e Adolfo Galli. Infine, per i più piccoli nel Villaggio Ragazzi A5 è presente la mostra “Le inaspettate vie di Hogwarts. Tra luci ed ombra”, promossa dall’associazione Family Happening.


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MOSTRE

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Obiettivo: osservare la fotografia

Imparare a vedere è il tirocinio più lungo in tutte le arti. Con queste parole lo scrittore francese Edmond de Goncourt parlava della fotografia e il Meeting di Rimini ha deciso di dedicare un ampio spazio a quest’arte. Lo scatto sarà il punto in comune di tre appuntamenti che avranno finalità diverse: scoprire identità, umanità e preghiera. Per tutta la settimana, dal 18 al 24 agosto, sarà possibile visitare nel padiglione A1 la mostra “Bolle, pio-

nieri e la ragazza di Hong Kong”: un viaggio nell’identità americana del passato e del presente, attraverso quattro stanze. Dai pionieri dell’ignoto West, raccontati in un video time lapse a 270 gradi del fotografo Randy Halverson, passando per la ‘sala del male’, con ritratti di schiavi e allusioni al dramma dell’11 settembre nelle immagini di Lee Jeffries e Jim Fields, alle riflessioni dello scrittore James Baldwin sul tema dell’amore e della solitudine. I contributi visuali e musicali – come spiegato dalla curatrice Martina Saltamacchia - saranno funzionali ai testi che

il visitatore ascolterà. Oggi, nella giornata inaugurale, il fotografo italo americano Tony Vaccaro arriverà in fiera, nella sala Neri UnipolSai alle 17, portando i suoi più celebri scatti che raccontano gli ultimi settant’anni della storia dell’Occidente. Vaccaro è noto per le sue foto in Germania subito dopo la Seconda guerra mondiale e per essere diventato poi un celebre fotografo di moda per riviste statunitensi. All’artista, nel padiglione C3, è dedicata la mostra “Tony Vaccaro. Il fotografo dell’umano”. Per lui ogni fotografia è un messaggio, testimonianza che la vita è determinata da ciò su cui l’uomo e la donna fissano lo sguardo, in linea con il titolo del Meeting “Nacque il tuo nome da ciò che fissavi”. Ad ampliare il cerchio dei maestri

REmini

Il futuro è circolare quando rifiuti e scarti diventano risorse a cui dare nuova vita. Per questo Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, ha deciso di impegnarsi in modo concreto anche nei grandi eventi con un Piano verso la sostenibilità del Meeting di Rimini: REmini 2020. Un programma triennale di continuo miglioramento, fatto di coinvolgimento e ascolto, di misurazione e di circolarità.

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IL PERCORSO PER RENDERE GREEN IL MEETING DI RIMINI

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in macchina fotografica, anche il romagnolo Guido Guidi, che si racconterà al Meeting mercoledì 21 agosto alle 17 (in Arena Percorsi A2) nell’incontro “Ovunque tu guardi c’è qualcosa da vedere”. I suoi scatti sono stati esposti al Guggenheim e al Whitney museum di New York, al Centre Pompidou di Parigi e alla Biennale di Venezia. Per Guidi si tratta di un ritorno: il fotografo venne scelto da Giovanni Chiaramonte per la mostra del Meeting del 1982 “Luogo e identità nella fotografia europea contemporanea”. “Fotografare per me è essere nel mondo, toccare le cose, identificarmi con le cose – spiega Guidi – Non giudicarle, non criticarle e quindi è un atto di preghiera, è un atto devoto appunto”.

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di Giulia Ciancaglini e Nicholas Masetti

L’anteprima della mostra dedicata alla fotografia

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Tre appuntamenti alla scoperta di identità, umanità e preghiera Un viaggio tra America, Europa e Italia “per essere nel mondo”

Respo nsabilità sociale

#REmini2020 #FuturoCircolare #Meeting18 #Conai

iniziativa di:

in collaborazione con:


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SPETTACOLI

Francesco e il Sultano dialoghi di pace

Canzoni ma non solo il ritorno di Bennato di Giulia Ciancaglini

Le protagoniste dello spettacolo Mirna Kassis e Valeria Khadija Collina

di Nicholas Masetti Martedì 20 e mercoledì 21 agosto alle 21.45 andrà in scena lo spettacolo “Francesco e il Sultano. Ainalsharaa – Il Pozzo dei Poeti”. Nell’arena percorsi A2 (vicino alle piscine Ovest, ingresso Sud) la regia di Otello Cenci, direttore artistico del Meeting dal 1998, e il testo di Giampiero Pizzol racconteranno con parole, musica e canto l’incontro avvenuto ottocento anni fa in Egitto tra san Francesco d’Assisi e il sultano Al-Malik Al-Kamil. Due donne, Mirna Kassis, cristiana di Damasco, e Valeria Khadija Collina, italiana convertita all’Islam, dialogheranno sullo sfondo della narrazione principale. L’incontro tra Francesco e il Sultano, avvenuto nel 1219, espresse la carica

innovativa di due figure desiderose di sperimentare una convivenza pacifica in quelle terre tra cristiani e saraceni. Grazie a tale episodio i Frati Minori divennero messaggeri e ambasciatori papali presso i sovrani islamici. Lo spettacolo, in simbiosi con la mostra “Francesco e il Sultano – L’incontro sull’altra riva” presente nel padiglione A3 della Fiera, offrirà riflessioni sul significato della parola dialogo e sull’origine profonda della pace. I passaggi in scena verranno accompagnati dalla musica di Fabio Mina. La produzione di Made Officina Creativa e Museo Interreligioso di Bertinoro è in collaborazione con Percorsi Francescani e Coreis, con il patrocinio di Custodia Terrae Sanctae.

Coniugare spettacolarità e contenuti, divertimento e pensiero. È questo l’intento di Edoardo Bennato, che animerà la serata di giovedì 22 agosto alle 21.45 nell’Auditorium Intesa Sanpaolo B3. Non è la prima volta per l’artista, che ha già incontrato il Meeting di Rimini nel 1993 e nel 1995. Giovedì non porterà sul palco soltanto musica ma uno spettacolo più eclettico: chi sceglierà di partecipare alla serata non lo farà da semplice spettatore e sarà chiamato a interagire. Dopo il grande successo del tour teatrale Bennato si prepara infatti a coinvolgere il pubblico con due ore di musica, video colorati e momenti di dialogo. Per questo appuntamento il cantante propone un “concerto ad alto contenuto rock & blues”, come il brano “Pronti a salpare”, vincitore nel 2016 del premio “una canzone per Amnesty”, che chiama tutti a cantare: “E se i tempi son cambiati resta il mondo da cambiare, pronti a salpare. E anche noi privilegiati del sistema occidentale”. Una canzone che invita, secondo le parole del suo stesso autore, “a cambiare mentalità, perché non c’è più niente da perdere: tra la spietatezza e il futile buonismo bisogna trovare una terza via”. La terza via, inneggiata dall’artista per questa terza volta al Meeting, è intra-

Edoardo Bennato

presa nel nome dell’unica bandiera che ha sempre sventolato, quella del rock. Saliranno sul palco, insieme al cantante, Giuseppe Scarpato e Gennaro Porcelli alle chitarre, Raffaele Lopez alle tastiere, Roberto Perrone alla batteria e Arduino Lopez al basso.

Gioele Dix e la ricerca di un padre felice

Gioele Dix sulla scena di Vorrei essere figlio di un uomo felice

di Filippo Campo Antico Telemaco e la ricerca del padre Ulisse. I primi quattro canti dell’Odissea, i meno conosciuti, come filo rosso per riflettere sulla figura del padre nello spettacolo del comico Gioele Dix. “Vorrei essere figlio di un uomo felice” è il titolo dello spettacolo in programma mercoledì 21 agosto alle 21.45 nell’Auditorium Intesa San Paolo B3. Dix, con la sua affilata ironia, racconterà storie, leggerà e commenterà i passi insieme al pubblico. Un monologo sulla paternità: ritrovata, perduta, ignorata, sotto tutte le prospettive possibili. Non mancheranno i riferimenti personali dell’autore: frammenti della sua infanzia proposti al pubblico per portarlo per mano in que-

sto percorso dentro l’opera omerica. “È un’occasione per parlare di un tema forte: il rapporto doloroso, faticoso, ma anche benefico che ci può essere tra un padre e un figlio”, commenta Dix, che si incarna in Telemaco, alla ricerca del padre partito per la guerra di Troia. “La classicità insegna: rimanda alla vita di tutti i giorni. Secondo me è importante che ci sia comunicazione con i propri figli, in tutte le fasi della loro vita. Attraverso la cultura si costruisce un ponte per interagire più facilmente”, conclude l’artista. Lo spettacolo si ispira a un progetto andato in onda con successo su Rai 5, che viene ora ripreso e attualizzato per tornare sui palcoscenici in versione rinnovata e arricchita.


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SPETTACOLI

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Barabba, il dramma di un uomo moderno Con “Midnight Barabba” al Teatro Galli di Rimini il Meeting riporta in scena la storia dell’uomo liberato dal Nazareno e che valse il Nobel a Lagerkvist

Il manifesto dello spettacolo

di Camillo Bartolini È un destino singolare quello di Barabba, nominato una sola volta in tutti i Vangeli ma in grado di destare la curiosità di autori e artisti fino ai nostri giorni (Fellini ipotizzò di utilizzarne la storia per un film). Oggi a prendere spunto dalla figura del bandito rilasciato al posto di Gesù è Otello Cenci, regista e coautore del testo teatrale ‘Midnight Barabba’, spettacolo inaugurale della quarantesima edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli. A ospitare questa produzione originale sarà il teatro Amintore Galli di Rimini, da poco rinnovato, in due serate, quelle di stasera e domani, con ingresso alle 21:45. Lo spettacolo riprende e attualizza un grande capolavoro del secolo scorso, quel romanzo Barabba che, pubblicato da Pär Lagerkvist nel 1950, valse allo scrittore svedese il Nobel per la letteratura l’anno successivo. Il testo, che ha poi ispirato una trasposizione cinematografica del 1961 ad opera di Richard Fleischer, viene ampiamente rivisitato e ricontestualizzato in ‘Midnight Barabba’ portato in scena dagli attori Antonella Carone, Michele d’Errico, Franco Ferrante, Carla Guido, Raffaello Lombardi, Mimmo Padrone e Roberto Petruzzelli. L’ambientazione è quella di un party in onore di un vincitore del premio Nobel. In attesa del festeggiato una compagnia teatrale è incaricata di recitare parti del romanzo (il Barabba di Lagerkvist) per intrattenere ospiti e membri della giuria del premio. Ben presto la situazione prende però una piega inattesa: a interpretare estratti del testo saranno gli invitati stessi, che finiscono per dare voce alle intuizioni e le inquietudini dei personaggi. La vita e le avventure di Barabba diventano proprie dei personaggi stessi che non possono fare a meno

di immedesimarsi con le domande sorte dal testo, rivelatesi così attuali da mettere in discussione la posizione dei protagonisti. La storia di Barabba è sempre stata letta come quella di un malvivente di cui poco si sa. Così, attraverso il romanzo e di conseguenza l’opera teatrale, il criminale diventa un uomo libero e segnato dall’incontro con Gesù. Barabba non capisce fino in fondo il sacrificio del Nazareno ma ne rimane affascinato. Ne nasce un intreccio, un inseguimento, un continuo incontro del protagonista con Gesù che sortisce l’effetto di far nascere in Barabba, costantemente, nuove domande: può egli cambiare vita veramente dopo averla spesa in crimini di ogni tipo? Che significato ha il sacrificio di Gesù per la vita di ogni uomo? Il protagonista, e con lui gli invitati alla festa in cui il dramma si svolge, è combattuto, come diviso in due: da una parte sorge una potente attrattiva verso la figura del Cristo, dall’altra avviene un rifiuto di essa, legato a un’immagine di quello che il Nazareno e il cristianesimo dovrebbero essere secondo i progetti di Barabba stesso. Questa lotta tra il riconoscimento di un ideale e la tentazione di imporre un controllo su di esso rende il personaggio sorprendentemente moderno, vicino alla nostra sensibilità. La spettacolo sembra suggerire questa visione, accostando l’uomo occidentale di oggi a uno vissuto più di duemila anni fa. Si potrebbe quasi dire che si nasconda un Barabba in ognuno di noi. Si rende così merito alla figura di Barabba e all’autore che l’ha riportata all’attenzione della modernità, Lagerkvist, premiato con il Nobel per – utilizzando la motivazione della giuria – “il suo vigore artistico e per l’indipendenza del suo pensiero con cui cercò, nelle sue opere, di trovare risposte alle eterne domande che l’umanità affronta”.


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TECNOLOGIA

Tutto il Meeting in una App Nuova guida digitale a tutti gli appuntamenti della settimana Notizie in tempo reale, video e prenotazioni delle mostre di Francesca Marchese Laura Ruffato L’edizione 2019 del Meeting presenta un’importante novità digitale: un’app costruita attorno all’evento e a tutto ciò che questo può offrire al pubblico. Rimini Meeting 2019 nasce dall’esigenza di rendere più agevole e flessibile la presenza dei visitatori ottimizzando il lavoro di organizzatori e staff. L’app permette agli ospiti di prenotare la visita alle diverse mostre e, inoltre, garantisce un’ informazione costantemente aggiornata di tutto ciò che accade al Meeting. L’applicazione è una piattaforma polifunzionale, comprensiva di servizi adatti sia al pubblico che agli “addetti ai lavori”. Scaricabile da Android e da IOS, presenta un’interfaccia intuitiva e di immediata comprensione. Garantisce l’accesso a più sezioni tra cui il programma dettagliato, l’ubicazione delle mostre, le news, video e comunicati stampa. Offre, inoltre, una panoramica completa sul Meeting, raccontando la storia e le persone che contribuiscono al suo successo anno dopo anno.

Prevede la possibilità di evitare attese all’ingresso delle mostre disponibili, di monitorare le iscrizioni e, in questo modo, essere a conoscenza del flusso dei visitatori in tempo reale. Anche per i talk c’è la possibilità, per chi si è prenotato, di ricevere fino a tre notifiche di avvertimento: un’ora prima, venti minuti prima e cinque minuti prima dell’inizio dell’evento. La piattaforma è collegata a YouTube dove, in ogni momento della giornata, vengono proposte le dirette di tutti gli eventi e degli incontri che, al loro termine, rimangono accessibili al pubblico nel tempo. Non solo cultura ed eventi, la piattaforma propone una lista completa dei punti di ristoro, mettendo in evidenza cosa offrono e la posizione all’interno della fiera. La particolarità di quest’app è presentare le stesse informazioni del sito web, ma di farlo in una modalità più veloce, immediata e agevole come sostengono Stefano Luca, coordinatore della sezione social, e Luca Valdi, programmatore dell’app assieme all’agenzia Altramarca. Il suo essere di così semplice fruizione la rende adatta ai visitatori di ogni età, garantendo una confortevole e completa

FAR BENE L’IMPRESA FA BENE AL PAESE

La nuova App ha già conquistato i visitatori del Meeting

permanenza al Meeting. Previsione del flusso dei partecipanti, così da optare per auditorium e sale più o meno capienti, servizi di mappe e Gps per l’orientamento interno, audioguide per le esposizioni ed estensione dell’usabilità della piattaforma a tutto l’anno, sono alcune delle proposte che gli organizzatori auspicano di realizzare in futuro, proseguendo il lavoro di digitalizzazione cominciato

per questa edizione. Una scelta coraggiosa, all’insegna della tecnologia che si rivela un aiuto prezioso anche per lo staff, rendendo la gestione dell’evento più snella. Nello stesso lasso di tempo, tramite la nuova piattaforma digitale, rispetto ad un anno fa, sono già state registrate circa 7000 presenze in più. Una novità che sta riscuotendo notevole successo sin dai primi giorni.

Meeting 2019

domenica 18 agosto ore 17:00 incontro sul tema

Formazione è anche educazione Testimonianze da

Aslam / Cometa / Dieffe Fondazione Minoprio / Eitd / Elis Galdus / In-Presa / Piazza dei Mestieri Introduce

Scopri come puoi riuscirci! Martedì, 20 agosto ore 14,30 presso Arena Sussidiarietà&lavoro B1 Invitalia è l'Agenzia per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell'Economia.Gestisce tutti gli incentivi nazionali che favoriscono la nascita e il consolidamento di imprese e startup innovative. Finanzia progetti grandi e piccoli, rivolgendosi agli imprenditori che propongono validi progetti di investimento. Affianca la Pubblica Amministrazione per favorire un uso efficace dei fondi europei e lavora per il rilancio delle aree di crisi. È inoltre Stazione Appaltante e Centrale di Committenza per l'aggiudicazione di appalti pubblici. 848 886 886 | invitalia.it

Dario Odifreddi Presidente Fondazione Piazza dei Mestieri

Arena Sussidiarietà & Lavoro Padiglione B1 cslitalia.net


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LUOGHI

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Villaggio ragazzi Dove nulla è come prima Narratori, giocatori di rugby, attori, volontari: una vera famiglia da riscoprire ogni anno

Una scena dello spettacolo con Padre Marco Finco

di Alessandro Caprio “Io al Villaggio Ragazzi mi diverto come un matto!”. Cristoforo è un amico e un ragazzo speciale (ha la sindrome di Down), quando lo conosci ti insegna che la vita è proprio bella, che insomma vale la pena di metterci il cuore. Lui lo fa e vive alla grande, ha 22 anni, lavora in una macelleria di Rimini e ha tantissimi amici. Al Villaggio Ragazzi presenta la mostra “Le inaspettate vie di Hogwarts. Tra luce ed ombra”, dedicata ai personaggi della saga di Harry Potter. Perché torni a fare il volontario anche quest’anno? “Perché per me è come una casa che mi ha indicato una via, una via che ho scoperto essere una strada. Per questo voglio ringraziare Antonietta e Raffaella (le responsabili del Villaggio, ndr), che me l’hanno proposto”. Una casa, una famiglia… Se parli con chi fa il volontario da quelle parti ti vien voglia di vederlo questo villaggio dedicato ai ragazzi, e magari scopri che è diverso dall’idea che ti eri fatto di decine di bambini urlanti, parcheggiati da papà e mamma per godersi il Meeting in santa pace. Puoi incontrare persone come Elena, fresca fresca laureata alla magistrale di Filologia classica, che ‘da grande’ vuole fare l’insegnante. La volontaria al Villaggio ha iniziato a farla un po’ per caso, prima stava alle mostre, ma è rimasta conquistata dal clima che si respira qui: “tutti si conoscono e si aiutano. Per me è come essere a casa”. Per questo ha chiesto di tornare, per una nuova avventura: il teatro in CartaStorie, dove racconterà le fiabe ai più piccoli. “Imparo tanto da loro e mi fanno scoprire qualcosa di più di me stessa. Ecco perché torno”. È un ritorno anche quello di Sara, consulente in Customer Experience e Innovazione a Milano. Quest’anno riesce a tornare dopo qualche tempo. Scusa, ma chi te lo fa fare di tornare a lavorare gratis anche quest’anno? “Torno perché nel 2016, quando ho accettato una proposta di una mia

Luigi Ballerini e il segreto dei papà Oggi alle 15 lo scrittore protagonista del primo appuntamento con le letture animate Tra le novità 2019 i tanti laboratori creativi. No non materia per secchioni, tranquilli! Ma luoghi dov’è possibile imparare divertendosi. Dallo spettacolare “Bubbles Bubble lab”, con il bubble performer Cristian Paglia, che ci farà scoprire la chimica e la fisica… dalle bolle di sapone, alle “Botteghe del fare”, dove trafficare con legno, sabbia e mettere

Uno degli spazi del Villaggio Ragazzi

davvero le mani in pasta, fino ai laboratori di scrittura creativa (da giovedì a sabato), di matematica a cura di CreativaMente ToKalon e di giornalismo (da oggi a mercoledì). Imperdibili le letture animate dei libri delle ore 15, a partire da quella di oggi, che vedrà la partecipazione dello scrittore Luigi Ballerini che presenterà “Il segreto dei papà”, edito da San Paolo.

amica, è stata un’esperienza pazzesca!”. Anche per Raffaella, responsabile dell’area, l’avventura è iniziata per un’amicizia, “poi ho scoperto che non ne potevo più fare a meno, perché ogni anno si ripeteva il miracolo di una crescita umana grande per me, concentrata in una settimana”. Persone rinate da uno sguardo, da un’amicizia, proprio come i personaggi dello spettacolo di Padre Marco Finco e Giampiero Pizzol “Niente come prima… Giovanni, Andrea, Pietro, Veronica, Maddalena, la Samaritana, Elisabetta…”, dedicato a uomini e donne toccati da Gesù e rinati dal rapporto con lui. La mostra spettacolo è in programma ogni giorno, su prenotazione. Di padre Marco Finco è anche la regia del primo degli spettacoli delle ore 21, in programma stasera, “Stai tranquilla, tanto andrà tutto malissimo. Federico Fellini, un uomo grande come un bimbo”. Lunedì sarà la volta della sfida “Magia vs Scienza”, uno spettacolo interattivo e coinvolgente con illusioni ottiche ed esperimenti spettacolari. Per gli altri spettacoli rimandiamo al sito del Meeting. Non è Meeting senza mostre, e non poteva essere diversamente per il Villaggio Ragazzi, che ne presenta tre: “Le inaspettate vie di Hogwarts. Tra Luce ed Ombra”, ispirata ai personaggi della saga di Harry Potter, la mostra laboratorio “Scuola per inventori, da Leonardo” e la già citata mostra-spettacolo “Niente come prima…”. Da non perdere gli incontri delle ore 18, che avranno per protagonisti uomini dello sport, come Simone Rossi, campione di rugby, scrittori e giornalisti come Roberta Tosi, attori come Livio Valenti ed Eleonora Angioletti, docenti come Luigi Regoliosi. Il programma completo del Villaggio Ragazzi è disponibile al link https:// www.meetingrimini.org/edizione-2019/villaggio-ragazzi-19/


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SPORT

Incontro allo sport Nel Villaggio a Ovest della Fiera giochi, uomini e testimonianze offrono occasioni di crescita, dialogo e formazione Ragazzi giocano a basket nel padiglione dello sport

di Matteo Rigamonti Lo sport come piattaforma educativa, di incontro e dialogo. Ma anche come occasione di svago nonché metafora dell’accesso al mondo del lavoro, soprattutto per i più giovani. È con questo spirito che l’edizione del quarantennale del Meeting di Rimini si appresta a dare il benvenuto ai campioni di ieri e di oggi. Il padiglione dedicato allo sport, totalmente rinnovato, quest’anno si chiama Sport Village e, grazie al progetto realizzato dalla società di marketing Master Group Sport, accoglie un ricco palinsesto di incontri e attività. Coinvolgendo, oltre a sportivi di successo, il Csi, partner storico del Meeting, federazioni, le-

ghe, club e personaggi del mondo dello sport che contribuiranno ad animare la vita quotidiana sui campi da gioco all’ingresso Ovest della Fiera. “Siamo veramente orgogliosi di poter collaborare con il Meeting – ha detto Giovanni Carnevali, ad di Master Group Sport –. Attraverso lo sport i giovani possono imparare cosa vuol dire il rispetto dell’altro e dell’avversario, convivere con diversità culturali e creare anche legami con i propri compagni”. E ha aggiunto: “Nello sport, come nella vita, se si vive in modo rispettoso di sé e dell’altro, tutto risulta più costruttivo”. Tra gli ospiti dei momenti che si svolgeranno presso l’Arena dello

Sport Village nel padiglione A7/C7 sono personalità come il vice presidente dell’Inter Javier Zanetti, Arrigo Sacchi, che torna a Rimini a 20 anni dall’ultima partecipazione, Davide Cassani e atlete donne del calibro di Francesca Schiavone, Valentina Vezzali, Serena Ortolani e Valentina Marchei. Tra i rappresentanti delle istituzioni: Giancarlo Giorgetti, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri e Rocco Sabelli, presidente e ad di Sport e Salute. Immancabili le attività sportive per i giovani sui campi da gioco attorniati dagli iconici gonfiabili arancio e blu del Csi con calcio, basket, pallavolo e altri sport, allenamenti guidati con FC Barcellona, FC Internazio-

nale Milano, SS Lazio e US Sassuolo, Federazione Italiana Pallacanestro e Lega Pallavolo Serie A Femminile, oltre che con il CSI. L’operatore specializzato in servizi per le risorse umane Randstad sarà inoltre al Meeting con eventi e workshop realizzati insieme ai campioni dello sport per spiegare, soprattutto ai giovani, come allenarsi per il futuro lavorativo. Ci saranno, tra gli altri, Mara Santangelo, Mauro Bergamasco e Matteo Burgsthaler, la presentazione del romanzo biografico di Beppe Bergomi “Bella zio” e il workshop “Training To Win” sulla comunicazione in azienda e nello sport con Moreno Torricelli e Jack Sintini.

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Terna è il più grande operatore di reti di trasmissione dell’energia elettrica indipendente in Europa con circa 73.000 km di linee ad alta tensione gestite in Italia. La Società è responsabile della trasmissione e del dispacciamento dei flussi di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e contribuisce attivamente alla transizione verso un futuro alimentato da energie rinnovabili attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative per il mercato energetico e la partecipazione a progetti internazionali. Terna è la società italiana leader nel segmento Electric Utilities del Dow Jones Sustainability Index ed è stata inserita al primo posto nella categoria Electric Utilities del Sustainability Yearbook 2019 pubblicato da RobecoSAM. Terna è inoltre presente negli indici di sostenibilità internazionali FTSE4Good, MSCI, ESI, Ethibel, STOXX ESG, STOXX Low Carbon, United Nations Global Compact GC 100, VIGEO EURONEXT e Bloomberg Gender Equality Index (GEI). Grids & Values - Accelerating sustainable growth.

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SPORT

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Platea di campioni Da Sacchi a Zanetti, Cassani e Schiavone: tutti i protagonisti degli appuntamenti con allenatori e fuoriclasse di Matteo Rigamonti

Il palinsesto di incontri che hanno a tema lo sport si apre lunedì 19 agosto con “Lo sport vissuto insieme” alle 12 presso l’Arena dello Sport Village C7 con Davide Mazzanti, ct della Nazionale italiana di Volley, e Serena Ortolani, capitana Saugella Team Monza. Alle 17, presso il Salone Intesa Sanpaolo B3, scende in campo Javier Zanetti, vice presidente Inter e membro del Comitato organizzatore delle competizioni Fifa con “Vincere, ma non solo”. Martedì 20 presso lo Sport Village alle 12 tocca al chief marketing officer dell’Inter Luca Donovano con “Buu al razzismo” seguito, alle 16, dal workshop Randstad “Training to win” con Samuele Robbioni, docente Randstad HR Solutions, l’ex calciatore di Juve e Fiorentina Moreno Torricelli e Jack Sintini, campione di pallavolo e sales manager Randstad Sport. Il 21 agosto è la giornata dei “Grandi allenatori che hanno fatto la storia” (Sport Village, ore 12): Arrigo

Sacchi, che torna al Meeting dopo 20 anni, Flavio Roda, presidente Federazione italiana sport invernali, Andrea Cipressa, ct della Nazionale di Fioretto, e Massimo Barbolini, allenatore Igor Gorgonzola Novara. Segue alle 13:45 nell’Arena Sussidiarietà&Lavoro l’incontro con Alex Schwazer e Sandro Donati. Alle 16 la presentazione del libro di

Andrea Vitali “Bella Zio” con Beppe Bergomi (Sport Village C7). Il 22 agosto alle 12 è in calendario nello Sport Village “Lo sport Italiano che vince: ogni successo nasce dalla preparazione” con Giancarlo Giorgetti, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Rocco Sabelli, presidente e ad di Sport e Salute, Mauro

Fabris presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile, Davide Cassani, ct della Nazionale di ciclismo e presidente Apt Emilia-Romagna, il triplista Fabrizio Donato, Rossano Galtarossa, facility manager Canottieri Padova, e l’ex cestista Riccardo Pittis. Segue alle 16 l’incontro con l’ad di Randstad Italia Marco Ceresa, Mauro Bergamasco, Matteo Burgsthaler, Mara Santangelo e Moreno Torricelli. Alle 21:30 nell’Arena Sussidiarietà&Lavoro Gianni Maddaloni, allenatore di judo. Venerdì il momento dello “Sport al femminile” (Sport Village, ore 12) con Anna Nastri, Francesca Schiavone, Carolina Visca e Valentina Vezzali. Alle 17 il presidente del Milan Paolo Scaroni in Sala Neri UnipolSai. Chiude sabato alle 13 nello Sport Village l’incontro dedicato a “Sport e famiglia” con il presidente del Csi Vittorio Bosio, Marco Marchei (già direttore di Correre e Runner’s World) e i campioni Alex Giorgetti, Valentina Marchei e Mara Navarria.


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EVENTI

Rimini una grande lavagna per il segno di don Giussani Un monumento a due passi dalla sede storica del Meeting di Giacomo Puletti Un basamento e una parete di circa due metri e mezzo in antiche pietre d’Istria; una grande X, simbolo della compromissione di Dio con l’uomo, verso la quale si dirigono quattro frecce, a rappresentare la costante ricerca da parte dell’umanità di capire il rapporto tra la propria realtà contingente e il senso ultimo. Domani, lunedì 19 agosto alle 9, alla presenza delle autorità civili e religiose, sarà inaugurato il monumento a don Giussani, realizzato al centro della rotatoria fra via Monte Titano, viale Simonini e via della Fiera, a pochi metri dal Palacongressi, dove il Meeting per l’amicizia tra i popoli mosse i primi passi. Una scultura particolare, commissionata da Marco Ferrini, Antonio Smurro e Sergio de Sio, sostenuta dalla società civile e progettata dall’architetto Marco Benedettini. Il progetto è stato autorizzato dalla Soprintendenza alle Belle Arti di Ravenna e l’opera è stata donata al Comune di Rimini. “L’obiettivo è quello di rappresentare il carisma educativo del sacerdote fondatore – sottolinea Ferrini – evidenziando l’immagine che egli utilizzava per rap-

Domani la cerimonia di inaugurazione “Omaggio al suo carisma educativo”

Monumento dedicato a monsignor Luigi Giussani

presentare l’incarnazione del mistero e al tempo stesso evitando il culto della personalità”. La rotatoria era stata intitolata il 24 agosto 2014 a don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, per volontà di un comitato di cinque ex sindaci di Rimini.

Da lì l’idea di rendere concreto l’insegnamento del sacerdote lombardo, che per decenni ha testimoniato nell’Italia e nel mondo la sua vocazione educativa. “Già nel 2014 c’era l’intenzione di realizzare un’opera che ricordasse la personalità di don Giussani – spiega Ferrini – questi anni sono serviti a raccogliere

denaro e mettere a punto il progetto”. Fu proprio durante un viaggio verso il capoluogo romagnolo che don Giussani scoprì la “enorme, cosmica e spaventosa” non conoscenza di alcuni studenti liceali del cristianesimo, tanto da impegnarsi, da quel momento in poi, nell’educazione dei giovani alla fede.

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IL PROGRAMMA

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INCONTRI SANTA MESSA AUDITORIUM INTESA SANPAOLO B3 | ORE 10.45 Presiede S. Ecc. Mons. Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini. La Santa Messa sarà trasmessa in Diretta Rai 1. PERSONA E AMICIZIA SOCIALE. INCONTRO INAUGURALE L’ EDIZIONE AUDITORIUM INTESA SANPAOLO B3 | ORE 15.00 Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica Italiana. Introducono Emilia Guarnieri, Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli e Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà. INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL “FATTORE UMANO” AUDITORIUM INTESA SANPAOLO B3 | ORE 17.00 Costantino Esposito, Professore Ordinario di Storia della Filosofia all’Università degli Studi di Bari; Daniele Magazzeni, Associate Professor in Artificial Intelligence King’s College London; Mark O’Connell, Giornalista e scrittore, autore di Essere una macchina. Introduce Davide Perillo, direttore di Tracce. UNO SGUARDO CHE CATTURA L’UMANO SALA NERI UNIPOLSAI | ORE 17.00 Tony Vaccaro, Fotografo. Introduce Letizia Bardazzi, Presidente Associazione Italiana Centri Culturali. FORMAZIONE È ANCHE EDUCAZIONE ARENA SUSSIDIARIETÀ & LAVORO B1 | ORE 17.00 Testimonianze di Elia Camossi, Fondazione Minoprio; John Farombi, Aslam; Greta Melfi, In-Presa; Antonio Musciagli, Cometa; Dennis Rizzo, Piazza dei Mestieri; Roberto Sanseverino, EITD; Roberto Tacconi, ELIS; Giada Traina, Dieffe. Introduce Dario Odifreddi, Presidente Fondazione Piazza dei Mestieri. SALUTE È/E CARITÀ ARENA MEETING SALUTE C3 | ORE 17.00 Virginio Bebber, Presidente ARIS (Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari); Lucia Mossucca, Infermiera al Cottolengo; Annamaria Villa, Responsabile Opera San Francesco, Milano. Introduce Felice Achilli, Presidente Associazione Medicina e Persona. VEDENDO, ABBRACCIAMO E INCONTRIAMO. BELLI DENTRO

Quotidiano MEETING

OGGI AL MEETING ARENA CDO FOR INNOVATION D3 | ORE 17.00 Claudio Burgio, Fondatore e presidente Associazione Kayros Onlus; Gianluca Guida, Direttore Istituto penale minorile di Nisida; Felice Iovinella, Architetto e responsabile laboratorio edile di Nisida; testimonianza della famiglia Santuari, Associazione Famiglie per l’Accoglienza. Introduce Matteo Ferracin, Cdo Opere Sociali. IL NUMERO 40 NELLA BIBBIA ARENA PERCORSI A2 | ORE 17.00 Joseph H. H. Weiler, University Professor at NYU Law School and Senior Fellow at the Center for European Studies at Harvard. Introduce Stefano Alberto, Docente di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. CERCATORI DI MERAVIGLIE. IL CINEMA SULLE TRACCE DEL VERO ARENA INTERNAZIONALE A3 | ORE 17.00 Raffaele Chiarulli, Docente di Cinema all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Introduce Claudia Munarin, Studentessa di Cinema e sceneggiatrice. LIBERTÀ DI, LIBERTÀ PER. LE FEDI E LA POLIS SALONE INTESA SANPAOLO B3 | ORE 19.00 Nazir Ayyad, Secretary-General of Al-Azhar Research Academy; Jàn Figèl, Inviato Speciale dell’Unione Europea per la libertà religiosa; S. Ecc. Mons. Ivan Jurkovič, Osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, Ginevra. Introduce Roberto Fontolan, Direttore Centro Internazionale di Comunione e Liberazione. ANTIGONE, CREONTE ED EDIPO SALONE INTESA SANPAOLO B3 | ORE 19.00 Marta Cartabia, Vice Presidente della Corte Costituzionale; Luciano Violante, Presidente emerito della Camera dei Deputati. Introduce Massimo Bernardini, Conduttore televisivo e giornalista.

I GIORNI DEL SUD ARENA SUSSIDIARIETÀ & LAVORO B1 | ORE 19.00 Claudio De Vincenti, Professore di Economia Politica all’Università La Sapienza di Roma; Adriano Giannola, Presidente SVIMEZ; Vito Grassi, Presidente Industriali Napoli; Mario Mauro, Presidente del Centro Studi Meseuro per l’Europa del Mediterraneo; Fabio Rampelli, Vice Presidente della Camera dei Deputati; Luigi Traettino, Presidente Confindustria Caserta. Introduce Sandro Bicocchi, Direttore ufficio studi PwC e Vice Presidente Fondazione per la Sussidiarietà. UN NUOVO MODO DI ABITARE. LA CITTÀ, LE ASSOCIAZIONI E IL SOCIAL HOUSING. ESPERIENZE ALLA PROVA ARENA POLIS EDISON A1 | ORE 19.00 Gabriele Buia, Presidente ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili); Guido Castelli, Presidente Fondazione IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale); Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it; Alessandro Maggioni, Presidente Confcooperative Habitat. Introduce Guido Bardelli, Presidente Cdo Milano e avvocato urbanista. LA FIDUCIA COME BENE SOCIALE E LA RELAZIONE DI CURA ARENA MEETING SALUTE C3 | ORE 19.00 Francesco Botturi, Professore Ordinario di Filosofia Morale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; GiorgioBordin, Responsabile Medico di Reumatologia all’Hospital Piccole Figlie di Parma; Laura Cremagnani, Medico di famiglia, Milano; Daniela Piscitelli, Assistente sociale e sociologo, Direttore Mete noprofit, Milano. Introduce Giorgio Cerati,Psichiatra, Associazione Medicina e Persona. ILLUSIONI OTTICHE: UN INGANNO O UN’OPPORTUNITÀ PER IL NOSTRO CERVELLO? ARENA BRAIN D3 | ORE 19.00 Alessandro Farini, Responsabile del

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Visual Optics Lab all’Istituto Nazionale di Ottica INO del CNR, Firenze. Introduce Francesco Mambretti, Dottorando in Fisica all’Università degli Studi di Milano. TRADIZIONE COME FONTE DI UNA NUOVA SOCIALITÀ ARENA CDO FOR INNOVATION D3 | ORE 19.00 Fides Marzi, Agronoma; Gianni Rigoni Stern, già Guardia forestale, autore del libro “Ti ho sconfitto felce aquilina”; Francesca Settimi, Animatrice culturale. Introduce Paolo Massobrio, Giornalista. QUANDO LA FRANCIA SORPRENDE ARENA PERCORSI A2 | ORE 19.00 Pierre Chausse, Casa Editrice Première Partie. Introduce Luca Fiore, Giornalista Tracce. NON DI SOLO PANE: LO SVILUPPO CHE PASSA ANCHE DA DANTE IN UNO SLUM ARENA INTERNAZIONALE A3 | ORE 19.00 Giorgio Ficarelli, International Relations Officer per la cultura, Commissione Europea DG DEVCO; Lamas Wabwire Maiyah, Giovane attore, Studente alla Scuola Cardinal Otunga, Nairobi (Kenya); Antonino Masuri, AVSI Kenya, referente del progetto Dante a Kibera, slum di Nairobi; Marco Martinelli, Regista del Teatro delle Albe, che ha realizzato laboratori teatrali in Kenya. Introduce Riccardo Bonacina, Fondatore Vita.

SPETTACOLI MIDNIGHT BARABBA. TEATRO GALLI | ORE 21.45 Liberamente ispirato al testo di Pär Lagerkvist. Spettacolo prodotto da Meeting Rimini, con la partecipazione di AVL TEK. In collaborazione con la Regione Puglia e il Comune di Rimini, con il patrocinio del Teatro Pubblico Pugliese. Acquista il biglietto su Vivaticket o trova i punti vendita più vicino a te. TERRENI KAPPA. RIPPLES IN THE LAGOON OPEN ARENA ILLUMIA PISCINE OVEST | ORE 22.00 Concerto di musica jazz. Con Luca Crispino, chitarra, Roberto Zantedeschi, tromba, Fabio Basile, basso, Luca Pighi, batteria.

Direttore: Gianfranco Giuliani Direttore responsabile: Cesare Trevisani Editore: Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Fondazione costituita in data 31 marzo 2008 con atto a ministero del Notaio Plescia di Rimini (rep. n. 47.236/7949, registrato all’Agenzia delle Entrate di Rimini il 10 aprile 2008 al n. 4.919/I), sede: via Flaminia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini. Tel. 0541 - 783100, Fax. 0541 - 786422 Progetto grafico: R&S&C Comunicazione e Marketing Impaginazione: Monica Gori Fotolito e stampa: CED Via dell’Industria, 52 Erbusco (BS) Registrazione Tribunale di Rimini n. 16/91 del 15/07/1991


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I media dei cattolici

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