Quotidiano Meeting - 24 agosto 2015

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ANNO 25 ue Numero Cinq Lunedì

MEETING

PRIMO PIANO Scommettere e investire in Italia. Partecipano Graziano Delrio, James Hogan, Pierluigi Stefanini. Introduce Bernhard Scholz. Sala eni B1

11.15

Ripartire dal Mediterraneo: un orizzonte per la politica internazionale. Partecipano Paolo Gentiloni, Taieb Baccouche. Introduce Roberto Fontolan. Auditorium Intesa Sanpaolo B3

O N A I D I T O U Q

24

15.00

PRIMO PIANO La scelta di Abramo e le sfide del presente. Partecipano Joseph Weiler, Julián Carrón. Introduce Monica Maggioni. Auditorium Intesa Sanpaolo B3

17.00

L’Annuncio a Maria di Paul Claudel. Spettacolo teatrale. Traduzione e adattamento di Fabrizio Sinisi. Regia di Paolo Bignamini, con Matteo Bonanni, Alessandro Conte, Federica D’Angelo. Arena Frecciarossa1000 D3

21.45

AGOSTO 2015

La bellezza della disabilità p. 2

Sansonetti, il Papa e Gesù p. 6

I filosofi e la mancanza p. 9 Le macerie di piazza Saadallah al Jabri, ad Aleppo

Martirio «Abbiamo bisogno di voi» estimonianze di persecuzione e di martirio. Le hanno presentate ieri due sacerdoti, uno di Aleppo (la città della Siria più martoriata), l’altro di Erbil (altra città massacrata, questa volta in Iraq), che vivono quotidianamente con le loro comunità in mezzo alla violenza e alla devastazione. Moltissimi sono stati costretti ad andarsene come profughi, lasciando tutto. Ma ieri al Meeting la cosa ancor più

T

emozionante per tutti sono state le parole di una bambina di dieci anni, Myriam, costretta a sfollare, con la sua famiglia, dagli assalti dei fondamentalisti. In lei solo serenità d’animo e di giudizio e sorprendenti parole di perdono. «Lui è la mia vita». «Lui è la mia guida”». «Lui è tutto». Da dove nasce la certezza che abbiamo visto in lei? Questa domanda resta decisiva per noi, che non ci troviamo a dover versare il sangue. Anche se Von Balthasar, parlando del martirio come del caso serio anche in Occidente, osserva che si può versare il sangue, goccia a goccia, ogni giorno. Le contraddizioni non mancano, ma la questione che sta davanti ai nostri occhi è la natura della testi-

monianza. O qualcosa che devo riuscire a fare, qualche cosa di buono, ma che dipende da me, oppure la vita, la mia libertà, il mio cuore che sussultano al riconoscimento della Sua presenza, della Sua opera. La questione essenziale è essere immersi nel grande Mistero. Se noi non ci sentiamo immersi nel grande Mistero della Resurrezione di Cristo sperperiamo qualcosa dell’essere, dilapidiamo qualcosa della sua grandezza, della sua potenza, della sua signoria. Insomma, svuotiamo di contenuto e facciamo appassire l’essere, Dio, il Mistero, l’origine, il Destino. Non possiamo che essere grati a questi nostri amici cristiani per il loro sacrificio, per la loro vita, per la

loro azione e per il loro esserci. «Noi abbiamo bisogno di voi», ha detto padre Ibrahim. Non solo degli aiuti materiali, ma «abbiamo bisogno che voi ci siate». E’ la stessa cosa che aveva detto anche monsignor Amel Nona, vescovo caldeo di Mosul. E chiarendo meglio il suo pensiero, Padre Ibrahim ha usato questa espressione: «Sono colpito dal fatto che la fede per voi è un continuo approfondire. Noi abbiamo bisogno di questa educazione, o di questo cammino». E noi abbiamo bisogno della loro letizia, della loro certezza semplice. «Noi abbiamo bisogno di questo cammino», ha detto padre Ibrahim. E ne abbiamo bisogno anche noi.


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