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DALLE PERIFERIE… ALLA TUA CITTA’ DA SPETTATORE A PROTAGONISTA Proporre una mostra del Meeting nei diversi ambienti della propria città può diventare una grande occasione di incontri inaspettati, momenti di dialogo reale e nuovi inizi pieni di speranza. In questi anni in tanti ci hanno testimoniato che portare una mostra nella propria città, coinvolgendo le istituzioni locali, le scuole con i loro professori e
dirigenti, le università, gli studenti, i centri culturali, le parrocchie, le aziende, può diventare occasione per vedere in azione come l’esperienza cristiana diventa giudizio, sviluppando tutta la sua energia di conoscenza e di comprensione della realtà.
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Le mostre del Meeting 2014 Il percorso delle mostre di quest’anno attraversa il limite nel quale ci troviamo, le circostanze buone e meno buone, dove fatti, volti e incontri ci documentano come il destino non ha lasciato solo l’uomo.
Tutta la vita si gioca nella continua fedeltà di un “cuore battente” alle proprie domande e allo svolgersi degli avvenimenti.
Storia di un’anima carnale. A cent’anni dalla morte di Charles Péguy In mezzo all’enorme mare degli scritti di Péguy, qual è il punto che riteniamo essenziale? Péguy ha lasciato pagine memorabili di sofferta partecipazione al dramma degli esclusi, di penetrante critica all’uso ridotto della ragione tipico del «mondo moderno», di veemente ribellione di fronte alla mistica rimpicciolita in «politica», di partecipata immedesimazione con passi del Vangelo, di passione per la propria patria: che cosa privilegiare? Péguy ci ha inoltre parlato della piccola speranza, della nobiltà del lavoro bene fatto, della grazia che buca le corazze più dure ed è impotente di fronte alle anime abituate, ma attorno a quale punto focale? La forza dell’«avvenimento». Péguy ci ha aiutato a ricordare che la dinamica dell’avvenimento è essenziale per ogni autentica conoscenza. Ci ha anche ridetto, con splendore di parole taglienti, che il cristianesimo stesso è, supremamente, avvenimento e che ridurlo a qualsiasi altra cosa – discorso o morale, organizzazione o devozione, ricordo o utopia – significa immiserirlo fino al punto di soffocarlo. La mostra non intende tanto parlare dell’avvenimento, ma essere un avvenimento.
Pigi Colognesi
curatore della mostra
Mostra in versione itinerante: • 22 pannelli f.to 100x140 • 44 pannelli f.to 70x100 n. 5 video
catalogo
è possibile comporre i pannelli a libro
Come la tradizione rimane viva? Riandare alla storia è sempre utile per non subire le circostanze e rimanere prigionieri di un presente che accade senza radici. Guardare con semplicità l’inizio di tutto è decisivo per non perdere la strada, imparare dalla storia e avere speranza per il futuro.
Dal profondo del tempo. All’origine della comunicazione e della comunità nell’antica Siria Attraverso i millenni, gli uomini hanno sperimentato, nella varietà di modi, la loro capacità di vivere insieme. E non parliamo solo di millenni. Possiamo risalire agli estremi confini del tempo, due milioni di anni fa, e trovare tracce di esperimenti già allora innovativi. L’inizio della civiltà, cinque millenni or sono, consolida queste forme primordiali di società e trasforma la comunità primitiva in una città, dove il processo di funzionalizzazione trasfigura i modi di rapportarsi fra individui. All’apice di queste trasformazioni, dal nostro oggi, guardiamo al passato con un senso sempre più acuto di responsabilità per la grande fragilità e al tempo stesso l’immenso valore di queste tracce che l’archeologia ci svela. La mostra affronta tre momenti aprendo tre finestre sulla comune esperienza umana: gli spettacolari ritrovamenti nel sito paleolitico di Dmanisi; i monumenti di Urkesh, una delle prime città della storia; e lo sforzo di preservare l’eredità culturale della Siria nel cuore del dramma attuale.
Marilyn Kelly-Buccellati e Giorgio Buccellati,
archeologi curatori della mostra
Mostra in versione itinerante: • 30 pannelli f.to 100x140 n. 2 video n. 1 traccia audio catalogo
Nelle periferie dell’esistenza dove la povertà, la desolazione, la perdita del significato della vita sembrano prevalere, cosa permette di non soccombere? Cosa mantiene vivo il desiderio di ricercare ed esplorare? . . .
Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo Il percorso della mostra, una vera e propria immedesimazione, attraversa tre realtà molto differenti: un gruppo di scuole in Kenya, nate per offrire educazione di qualità anche ai ragazzi più poveri, un centro di recupero ed educazione nutrizionale a San Paolo, basato sulla responsabilità dei genitori e sul legame famigliare e comunitario, un intervento di educazione e non formale nelle periferie di Quito, mirato alla valorizzazione della persona e delle sue risorse, magari sepolte dalla povertà. Attraverso la bellezza, queste realtà diventano il luogo di un nuovo inizio per la vita di ragazzi, mamme, padri, famiglie e quindi comunità intere. Il coraggio di una “Chiesa in uscita”, di quell’ultimo miglio che ci separa dal “diverso” offre la sorpresa dell’umanità che fiorisce: un incontro con qualcuno che dice “tu vali” e la vita cambia, comincia un cammino. Cyprian, Joakim, Anthony, Gisela, Leo, Stefania, Amparito e tanti altri sono usciti, hanno rischiato e “generato bellezza” per intere comunità. Ignatius, Theresia, Ruth, Alex, Araceli, Amanda, Bruno, Luciano, Samuel sono rinati. Umanità e talenti altrimenti sepolti dalla miseria si affacciano così sulla scena della storia, e sono per noi oggi un segno di speranza e l’unica vera possibilità di uno sviluppo sostenibile. John Waters e Maria Teresa Gatti curatori della mostra
Mostra in versione itinerante: • 25 pannelli f.to 100x140 n. 3 video testimonianze n.10 video scenografici catalogo
. . . Uno sguardo nuovo che ti abbraccia così come sei, che crede che c’è un valore della persona che supera ogni pregiudizio e situazione, anche in un universo le cui dimensioni sono sempre più incredibilmente grandi.
Explorers La mostra Explorers nasce come contraccolpo da parte dei curatori al tema del Meeting. L’andare alle periferie, infatti, illumina tanto l’esperienza di chi cerca la verità nei rapporti umani quanto quella di chi lavora per l’universo e la sua immagine. I ricercatori conoscono la verità dell’affermazione di Papa Francesco: “la realtà si capisce meglio dalle periferie che non da un centro equidistante da tutto”. L’esperienza dell’esplorazione è un’attività di ricerca, che ha caratteristiche proprie: risponde a una dimensione dell’uomo che è quella di “andare, espandersi, capire”. La particolarità dell’esplorazione è che il soggetto che ne è protagonista vuole andare a mettere mano in un punto del mondo che si intravvede, in questo senso è differente dall’osservazione. L’incontenibile bellezza e grandezza di tutto ciò che si scopre durante il viaggio di esplorazione paradossalmente non colma l’impeto originale che spinge l’uomo: nemmeno l’universo con le sue meraviglie è capace di soddisfare il nostro desiderio. Questo è il suo segreto desiderio, la meta della sua odissea cosmica. Il percorso della mostra consente non tanto di rispondere, ma di vivere fino in fondo le domande circa il desiderio di capire, il proprio destino, il proprio posto nel mondo – vale a dire la propria identità – in modo drammatico e radicale, attraverso l’esempio e la storia dell’esplorazione spaziale, all’interno dei quali la vicenda del Voyager occupa un posto di primo piano. Nicola Sabatini curatore della mostra
Mostra in versione itinerante: • 10 pannelli f.to 70x100 • 14 pannelli f.to 100x100 • 13 pannelli f.to 200x100 catalogo n. 3 video n. 5 video scenografici
Anche noi ci sorprendiamo dentro la crisi della società moderna, schiavi delle idee razionaliste che soffrono continuamente la tentazione della chiusura ideologica… ma non è possibile soffocare il presentimento del mistero.
Tolstoj. Il grido e le risposte In Tolstoj emerge il dramma dell’uomo moderno, figlio del razionalismo ma anche consapevole del suo fallimento, drammaticamente combattuto fra l’incapacità di accettare il «Tu» di Cristo e la percezione vivida di un Mistero inspiegabile. Il grande fascino esercitato da Tolstoj sui contemporanei si spiega con la sua capacità di scandagliare le «periferie dell’esistenza», riproponendo alla società e alla stessa Chiesa del tempo la domanda dimenticata o elusa: «Di che cosa vivono gli uomini?». I suoi personaggi non si dividono in buoni o cattivi, ma in «vivi» e «morti», cioè resi vivi da una Presenza più intima ad essi di loro stessi – oppure fittizi, autoreferenziali, volontaristici. Proprio al grande eretico, che quando pretese di plasmare qualcuno a immagine e somiglianza delle proprie idee ne fece un mostro, quello che sarebbe stato il carceriere dei suoi ultimi anni, sarebbe paradossalmente capitato in sorte – nella sua drammatica testimonianza di lotta con se stesso – di essere all’origine di infinite conversioni in persone di tutto il mondo, giunte, attraverso di lui, all’incontro con Cristo.
Giovanna Parravicini curatrice della mostra
Mostra in versione itinerante: • 22 pannelli f.to 100x140
n. 2 video
catalogo
Quando uno sguardo umano e amoroso fa risplendere la vita.
Uomini all’opera - Esposizioni San Giuseppe Freinademetz. Un missionario della Val Badia in Cina
San Giuseppe Freinademetz, un santo conosciuto quasi esclusivamente in Alto Adige, ma che è stato un fulgido esempio di un missionario la cui vocazione era mossa dalla chiamata diretta di Dio, una chiamata che lo ha spinto, pur con grande dolore, a lasciare i suoi cari e la dolce Badia, che tanto amava, per portare la parola di Cristo in Cina, una terra lontana che gli parve, almeno inizialmente, inospitale ma di cui, nel tempo, arrivò a dire: “Io amo la Cina e i cinesi e sarei pronto di morire mille volte per loro”. All’inizio della sua missione, la vastissima zona affidatagli, quasi nove milioni di abitanti, contava meno di 200 battezzati. Quando, per gli stenti e la malattia morì, vi erano quarantamila battezzati e altrettanti catecumeni.
Esperienze e percorsi Un dramma avvolto di splendori. Uomini e donne al lavoro nella pittura di Jean François Millet
VILLAGGIO DEI RAGAZZI La società dell’allegria. L’oratorio di don Bosco: «Questa è la mia casa»
“Camminate coi piedi per terra e col cuore abitate in cielo”. Don Bosco
Il disamore generale al lavoro – scriveva nel 1910 Charles Péguy – è la tara più profonda, la tara fondamentale del mondo moderno. Millet, avendo fatto del lavoro il tema prediletto della sua pittura, fa esplodere nei suoi dipinti la sua simpatia profonda per la quotidiana fatica degli uomini.
Mariella Carlotti, curatrice della mostra
«Questa è la mia casa» è la scritta posta sulla porta della povera casa di san Giovanni Bosco ai Becchi, a venti chilometri da Torino. Nella semplicità della vita in famiglia è nata la storia del “saltimbanco” che diventò sacerdote e abbracciò migliaia di ragazzi in tutto il mondo. Attraverso l’incontro con il santo torinese, gli episodi della vita, l’amore incondizionato verso i giovani, la mostra sarà il modo per scoprire e conoscere, in occasione dell’inizio dei festeggiamenti per i duecento anni dalla sua nascita, un uomo che ha portato lo sguardo di Cristo ai più fragili ed emarginati delle periferie del mondo.
Davide Cestari, curatore della mostra
Elio Sindoni, curatore della mostra Mostra in versione itinerante:
Mostra in versione itinerante:
Mostra in versione itinerante:
• 26 pannelli f.to 120x120
• 19 pannelli f.to 100x140 • 8 pannelli 200x200
• 21 roll up f.to 100x200
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m o s t r e noleggio mostre
con la collaborazione di:
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Dal 2000 ad oggi Meeting Mostre offre il suo servizio per promuovere e allestire tutte le mostre in catalogo, in Italia e all’estero, fino a superare ogni anno le 200 esposizioni.
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Per questo vengono costantemente migliorate le offerte che comprendono l’allestimento e la grafica, la formazione delle guide e l’organizzazione di incontri ed eventi che accompagnano l’esposizione, la consulenza personalizzata per ogni cliente. Accanto al noleggio vero e proprio delle strutture che compongono l’esposizione scelta, Meeting Mostre offre servizi complementari che permettono una più agevole gestione dell’evento e sono garanzia di un’eccellente fruibilità del percorso culturale della mostra, quali: • Progettazione, allestimento e trasporto mostra • Consulenza sulla grafica e sulla comunicazione-promozione dell’evento, anche sui nuovi social • Fornitura dei cataloghi e video delle mostre
Per maggiori informazioni visita in nostro sito e consulta il nuovo catalogo 2014.
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