21 ANNO 42 N° 2
EDITORIALE
Il lavoro per dire io di Giorgio Vittadini Soffocata da rigidità, burocrazia e tasse, l’Italia fatica a creare lavoro. Negli ultimi dieci anni gli occupati sono lievemente saliti, passando da 57 a 58 ogni 100 persone di età fra 15 e 65 anni. In Europa la crescita è stata da 63 a 68. In compenso il Belpaese ha il triste primato dei Neet, i giovani che non studiano nè lavorano: ben 1 su 5, con una forte concentrazione al Sud. È quanto emerge dal Rapporto “Sussidiarietà e… lavoro sostenibile” della Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Crisp, Centro di Ricerca dell’Università di Milano Bicocca. La pandemia, ricorda il Rapporto, ha acuito la situazione. Sono spariti 900.000 posti; la cassa integrazione è esplosa mentre resta elevata la disoccupazione. Nel 2021 è iniziata la ripresa, con oltre 560.000 annunci di lavoro sul web nei primi sei mesi. Con un paradosso. In quasi un terzo dei casi le imprese faticano o non riescono a trovare addetti qualificati. Il Rapporto suggerisce alcune azioni per promuovere lo sviluppo. Puntare su settori e imprese in crescita. Potenziare la formazione, a tutte le età. Creare sinergie fra interventi statali e regionali. Valorizzare la vocazione dei territori. Il lavoro è il principale modo per dire ‘io’, tema del Meeting. Ed è anche il banco di prova per il futuro del Paese. Una rivoluzione sta attraversando il mondo del lavoro. Oltre metà delle professioni che esisteranno nel 2040 devono ancora essere inventate. Globalizzazione, tecnologie e transizione ecologica stanno trasformando tutti i mestieri. Un sistema paese sostenibile poggia sulla cultura sussidiaria che mette al centro le persone, il lavoro e i corpi intermedi. [continua a pagina 4]
L’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugura la 42ª edizione
Solo insieme vinciamo Economia
Prove di nuovo patto sociale A pagina 5 In fiera
A tavola tra sapori e sorrisi A pagina 10
La mostra
Uganda I volti della speranza A pagina 13 “L’io responsabile e solidale è la pietra angolare della convivenza”. Il presidente della Repubblica, in un applauditissimo discorso ai partecipanti al Meeting ritornato in presenza, ha assunto e sviluppato il tema centrale, “il coraggio di dire io”, con una riflessione culturale di spessore e con giudizi sulle vie sociali e politiche da percorrere per una ripartenza all’insegna di uno sviluppo giusto e sostenibile. Mattarella ha richiamato
i valori del personalismo contro le minacce alla libertà e alla democrazia, ha sottolineato l’importanza decisiva della sussidiarietà per una società viva e capace di crescere perseguendo il bene comune. Ha individuato nella “sovranità comunitaria” la condizione per una vera sovranità nazionale, aperta e non arroccata su se stessa. E non ha mancato di rimarcare il “dovere di vaccinarsi”. [Alle pagine 2-3]
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