UNA CIVILTÀ NON CRESCE SENZA CULTURA SOSTIENI IL MEETING DIALOGO E BELLEZZA NE SONO LA LINFA VITALE COSTRUIAMO INSIEME QUESTA GRANDE STORIA 24 ANNO 43 N° 5 IT’S A MATTER OF ENERGY Il confronto promosso dall'Intergruppo per la Sussidiarietà ha suscitato interesse e partecipazione ALAL'INCONTROSCIENZATAVOLALEVIDEO INTERVISTE Voglia di politica A pagina 4 A pagina 5 A pagina 13 continua a pagina 2 www.meetingrimini.org/media-room aldignitàRestituirelavoro alPartitibivio alvincePiattinell'universoperViaggioimmaginigourmet:lagranitabasilico
A questo scopo il primo passo pre-politico è la ricostruzione di realtà sociali, comunità di vita dove le persone possono condividere scopi grandi, stabilire relazioni di fiducia e provare a realizzare insieme iniziative di risposta ai probleEsistonomi. in Italia esperienze in cui la creatività e l’attività di persone, associazioni, realtà sociali formali e informali – riconosciute e sostenute da amministratori realisti e lungimiranti – hanno aperto la strada a politiche d’avanguardia che rappresentano vere e proprie alternative di sistema.
A apertomicrofono
EDITORIALE
non ha però condizionato in negativo il dibattito, che si è dilungato molto oltre lo spazio previsto dal programma ed è stato seguito da un pubblico, in sala e in collegamento, molto numeroso. Incalzati dalle domande del presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini e dal direttore del Corriere della sera Luciano Fontana, i sette leader non hanno rinunciato a porre in evidenza le diversità di posizioni ideali e culturali, ma ciò non ha impedito lo svolgimento di un dialogo comunque aperto e sincero, rispettoso di ognuno, attento ai punti di convergenza. E risultato alla fine una ricchezza per tutti.
Come migliorare il rapporto tra politica e cittadini, quali proposte per scuola, lavoro e assistenza, la valorizzazione del Terzo Settore. Senza dimenticare temi di stringente attualità (su tutti la crisi energetica), sono stati questi gli argomenti del confronto tra politici promosso dall'Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà, appuntamento tradizionale del Meeting che quest'anno ha assunto un interesse particolare per il fatto che i protagonisti sono impegnati in una campagna elettorale dura, complicata, durante la quale spesso non vengono risparmiati i colpi bassi. L'importanza dell'appuntamento del 25 settembre di Giorgio Vittadini Uno dei grandi “terremoti” che segnano la nostra epoca è il prevalere delle logiche economiche su quelle politiche. Ci si è illusi che l’iniziativa libera, con meno regole possibili, nel creare ricchezza potesse naturalmente produrre benessere diffuso e uguaglianza. Vediamo bene che non è così. Nessuno può negare che un mondo e una società in crisi vadano governati e che l’unico modo per farlo è prendersi cura della nostra convivenza democratica. Se i danni dell’anti-politica sono evidenti, i limiti della politica nel nostro Paese lo sono altrettanto: 67 governi in 75 anni, con una durata media per governo di 14 mesi. Di recente, una continua conflittualità tra forze politiche, troppo spesso argomentata in modo superficiale, e rivolta più all’emotività che alla capacità critica delle persone, hanno aumentato l’astensionismo e la Chedisaffezione.cosafare? Non penso ci sia altra strada che ri-tessere il rapporto ideale e vitale dei partiti con la società reale che vogliono rappresentare. La politica deve essere disponibile a rimettere in discussione se stessa, e noi cittadini dobbiamo tornare ad occuparci del bene pubblico.
MERCOLEDÌ 24 AGOSTO UNA
AREA INTERNAZIONALE PADMEDIAC3-C4PARTNER C’È UN’ITALIA CHE COOPERA Sabato 20 |h 14.00 sostenibileformeistituzionale:Comunicazionenuovemediaesviluppo Dante Brandi Capo Unità di Coordinamento della Comunicazione, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Chiara Piotto Giornalista Torcha modera Samuele Cofano DGCS/Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Domenica 21 |h14.00 Incontro con il cardinale Nzapalainga sulle sfide,principalidell’Africa Sub Sahariana. Card. Nzapalainga Arcivescovo di Bangui, Centrafrica Marina Sereni Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Lunedi 22 | h 14.00 Enti locali e diplomazia alimentare: il Milan Urban Food Policy Pact Anna Scavuzzo Vicesindaca di Milano Stefano Gatti Inviato Speciale Sicurezza Alimentare Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. modera Pietro Pipi Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo/AICS Lunedi 22 | h 16.00 Diplomazia alimentare italiana: un impegno per il mediterraneo Fabio Cassese Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelo Riccaboni Presidente PRIMA e SANTA CHIARA LAB/ Università di Siena Dr. Samer Jarrar Direttore Generale del Centro Nazionale di Ricerca Agricola, Ministero dell’Agricoltura dell’Autorità Nazionale Palestinese modera Marinella Giannelli CIHEAM Bari. Martedì 23 | h 14.30 La crisi globale:alimentarelapersona al centro Luigi Di Maio Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Maurizio Martina Vicedirettore Generale FAO Ettore Prandini Presidente Coldiretti Stefano Zamagni Presidente Accademia Pontificia per le scienze Introducesociali. Bernhard Scholz Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra popoli ETS. Modera Stefano Gatti Inviato Speciale Sicurezza Alimentare, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Martedì 23 | h 17.00 Creare e ricreare con l’economia circolare Enrico Dall’Olio Presidente Agribioenergia Soc. Coop. Agricola Massimiliano Cenacchi Direttore Agricolo COPROB-Italia Zuccheri Mario Pascucci Amministratore Delegato Caffè Pascucci Gaetano Dini Ciacci Direttore dei Servizi Conad. modera Augusto Bianchini Professore Associato Dipartimento di Ingegneria Industriale - Università di Bologna. Martedì 23 | h 18.15 L’acqua, un bene per l’umanità Luca Maestripieri Direttore Agenzia Italiana per Cooperazione allo Sviluppo Biagio Di Terlizz Direttore Aggiunto CIHEAM Bari modera Ambra Franceschetti DGCS/Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Mercoledi 24|h14.00 Crisi climatica e sicurezza alimentare: il ruolo dell’imprenditoriatecnologicadell’innovazionee Gianpiero Menza Senior Partnerships & Innovative Finance Officer, Alliance/CGIAR Gladys Morales Senior Innovation Adviser, Change Delivery and Innovation Unit (CDI) United Nations International Fund for Agricultural Development (IFAD) Celeste Righi Ricco Researcher at Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) and co-founder at Change For Planet modera Claudia Zaccari Junior Analyst, Alliance/CGIAR Mercoledi 24|h16.00 Centro e periferia. Al cuore dello sviluppo territoriale sostenibile Rinaldo Melucci Sindaco di Taranto Habib Dhaouadi Sindaco di Gabes Carmelo Troccoli (Farmer World Market Organization) modera Enrica Simonetti Giornalista Gazzetta del Mezzogiorno Giovedì 25 | h 12.00
UOMO
Forse nel breve periodo non si invertirà la tendenza, ma nel lungo periodo certamente questo investimento farà da traino. Bisogna aiutare tutti, soprattutto i giovani, a essere pronti a rispondere a una domanda di lavoro sempre più orientata alla creatività, al senso critico, alla capacità relazionale. Bisogna capire che non si può mai smettere di imparare. Giorgio Vittadini ai partiti: più rapporto con la società
One Health Alberto MANTOVANI Istituto Superiore di Sanità Simona SERAVESI Organizazione Mondiale della Sanità Marco SIMONELLI Istituto Superiore di Sanità modera Francesca FIORINO Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo PASSIONE PER L’2 riprende da pagina 2 Non relegare ai margini queste esperienze, ma favorirne la moltiplicazione e la crescita è la strada maestra per trovare modi originali di costruire. Ad esempio (ed è l’aspetto migliore della nostra società): anche nelle due ultime grandi crisi, quella finanziaria e quella pandemica, il Terzo settore continua a crescere e conta oltre 375.000 istituzioni, il 25% in più in un decennio. Il Rapporto sulla sussidiarietà 2022 documenta che c’è una correlazione molto significativa tra la partecipazione ad attività collettive sussidiarie e lo sviluppo sociale. In particolare per ciò che riguarda l’occupazione e la riduzione della povertà. In questo modo la cultura sussidiaria può anche rinnovare i partiti che devono tornare a essere protagonisti come corpi intermedi in nesso organico con le realtà sociali. Da esse devono ricavare proposte per la legislazione e il governo, tornare a discuterle non tanto nei talk show, ma in momenti dedicati in cui approfondire e infine, confrontarsi in un Parlamento non più marginale. E noi cittadini che cosa possiamo fare? Oltre a ripopolare comunità e corpi intermedi, non dobbiamo perdere di vista l’importanza di continuare a imparare e difendere un lavoro dignitoso. Il nostro è un Paese di poche risorse prime, ma tante risorse umane. Il capitale umano è la ricchezza più grande che ha l’Italia. Per venire fuori da questo momento di crisi occorre quindi tornare a investire sulle persone perciò. Usciamo da anni di opposte tendenze: da un lato interventi assistenziali, anche giusti, ma usati in modo improprio e soprattutto sostitutivi alle politiche attive per il lavoro. Dall’altra parte si è ceduto al neoliberismo che considera la precarietà come un valore, che ha imposto salari bassi e licenziamenti di persone più mature in grado di lavorare, nel disastroso mito della ricerca di uno sviluppo che risparmi occupazione. Occorre rischiare molto di più sulla responsabilizzazione dei giovani e delle idee nuove tenendo conto che il loro livello culturale è superiore a quello di 40 anni fa (molti di più oggi fanno l’università).
EDITORIALE Vittadini
PARTITI E PARLAMENTO I partiti devono tornare di essere luoghi di confronto e proposta, sì a congressi e alla scelta dei candidati da parte dei cittadini. Meglio se con le preferenze. Tutti i relatori hanno convenuto sulla necessità di una maggiore partecipazione alla vita politica e a un ruolo più incisivo del Parlamento. Per Luigi Di Maio (Impegno civico) il governo Draghi era indirizzato, da questo punto di vista, sulla buona strada. E comunque, ha aggiunto, «dove i partiti falliscono la società civile risponde e interviene». Enrico Letta, che ha voluto far notare che il Pd è una «comunità di persone» il cui simbolo non ha inserito il nome del leader, ha messo in allarme rispetto ai progetti di modifica della Costituzione (per esempio sul presidenzialismo). «Il problema non è che ci sia meno politica - ha detto Maurizio Lupi (Noi moderati) - ma sul tipo di politica di cui abbiamo bisogno. I partiti devono assolutamente interloquire con i corpi sociali». Concetto ripreso da Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia), che ha citato la dottrina sociale della Chiesa affermando che «la società non è un semplice insieme di individui» e perciò sono strumenti positivi, utili a «fare comunità», i «partiti pesanti» (con i congressi) e le schede elettorali con la possibilità delle preferenze. Per Ettore Rosato (Italia viva) non bisogna avere paura delle riforme perché la seconda parte della Costituzione non è più adeguata all'attualità: «Occorre confrontarsi senza pregiudizi». Matteo Salvini (Lega) ha voluto concentrarsi sull'importanza che partiti e politica abbiano a fondamento della propria azione «gli ideali e l'ascoltare». «Per quanto mi riguarda - ha detto - voglio stare dalla parte della vita, dall'inizio alla fine». Una politica come servizio, che sia rispettosa del valore di ogni persona e quindi impegnata a dare risposte concrete: su questo ha insistito Antonio Tajani (Forza Italia).
In Italia esiste una "fragilità sistemica" di cui la caduta del governo Draghi non è altro che l'ultimo episodio. I rapporti tra i partiti e i corpi sociali sono estremamente "rarefatti", il Parlamento troppo spesso non è luogo di confronto virtuoso, la partecipazione della gente alla vita politica è sempre più in calo. Sono questi alcuni dei sintomi della malattia, che viene affrontata di petto e con proposte precise nel recente documento dell'Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà (che riunisce circa duecento tra deputati e senatori dei diversi schieramenti). Il testo è un appello affinché si torni a "fare politica" per realizzare quanto previsto dall'articolo 49 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Gli obiettivi sono chiaramente individuabili: i partiti devono recuperare una forza ideale e una presenza sul territorio, le articolazioni sociali sono chiamate ad avvicinarsi ai partiti, il Parlamento deve recuperare potere legislativo sempre più oscurato negli ultimi anni. "La collaborazione e il confronto tra forze culturalmente e idealmente diverse - afferma il documento- sono possibili" e possono portare a compromessi virtuosi verso il bene comune. Lo stesso Intergruppo, del resto, in questi anni ha prodotto numerose proposte di legge. "Non che basti una legge - viene infine sottolineato- perché 'non sogniamo sistemi talmente perfetti da rendere inutile all'uomo di essere buono' (T.S. Eliot)...ma riteniamo sia giunto il tempo" in cui "riflessione e cambiamento trovino uno spazio adeguato". P.C. IL DOCUMENTO
L'appello dell'Intergruppo
SCUOLA E LAVORO Il dibattito non ha trascurato il problema del caro bollette e dell'energia, tema di strettissima attualità rispetto al quale tutti hanno richiamato la necessità di interventi urgenti. A scuola e lavoro sono state dedicate le altre due risposte, mentre unanime è stato il giudizio sulla necessità di riformare più o meno profondamente il reddito di cittadiDinanza.Maio si è soffermato su alcuni punti: salario minimo, giusta retribuzione dei professionisti, più formazione con un'attenzione specifica sui nuovi mestieri. Del sostegno alle imprese (riducendo le tasse) e di un maggior collegamento tra scuola e lavoro ha parlato Tajani, che ha toccato il tema (ripreso anche da altri) della libertà di scelta della formazione. Salvini ha elencato alcune proposte: libero accesso al primo anno di Medicina, gratuità dei libri di testo, rimpinguare l'assegno unico familiare, detassazione degli straordinari e dei premi dei dipendenti, flat tax e abolizione della Fornero. Rosato ha sottolineato l'importanza del Terzo settore, ma ha voluto mettere in guardia dall'illusione che gli interventi non costano nulla: occorre fare delle scelte. Aumento dello stipendio degli insegnanti, obbligo scolastico dalla scuola d'infanzia alle superiori (annuncio che ha suscitato disapprovazione in sala), progetti Erasmus per studenti delle superiori, eliminazione di stage e tirocini gratuiti: sono le proposte di Letta. Sul lavoro Meloni ha avvertito che non esiste altra strada se non la riduzione del cuneo fiscale, investendo risorse a favore di chi assume. Negli interventi ha dato spazio anche a proposte per scuola e formazione, suggerendo tra l'altro l'istituzione di un liceo del made in Italy. Sulla libertà di educazione e sulla necessità di investire per gli insegnanti, su politiche per un'alleanza scuola-lavoro, a favore della famiglia e della natalità è intervenuto Lupi. In conclusione, Vittadini ha messo in evidenza che «si è discusso in un clima di collaborazione» e che tutti si sono messi in gioco con apertura e coraggio. Prima dell'incontro non c'era nulla di scontato, compreso il fatto che i leader cercassero più le convergenze delle Ildivergenze.confronto, che ha superato i limiti di tempo del programma (inchiodando sulle sedie il pubblico), può essere integralmente rivisto sul canale Youtube del Meeting.
La scuola, il lavoro, il ruolo del Parlamento: le proposte che aprono la corsa verso il voto del 25 settembre di Paolo Costa Oltre due ore e mezza di confronto, appassionato, tra leader politici solitamente impegnati a lanciarsi siluri a distanza, senza guardarsi negli occhi e utilizzando un microfono o un profilo social. L'incontro "Nella diversità, per il bene comune", promosso dall'Intergruppo per la Sussidiarietà, ha di fatto dato inizio alla campagna elettorale "vera" in cui finalmente, come ha detto il direttore del Corriere della sera Luciano Fontana, «all'indomani della presentazione delle liste possiamo finalmente occuparci di problemi e proposte». Ruolo di partiti e istituzioni, scuola e lavoro: sono stati questi i tre grandi temi che Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, ha posto ai politici, accolti al Meeting da un pubblico particolarmente numeroso, attento e partecipe (con applausi dall'intensità rumorosa variabile a seconda del grado di approvazione).
PRIMO PIANO Sette leader di partito a confronto per due ore e mezza sui programmi elettorali e su temi di attualità
3 MERCOLEDÌ 24 AGOSTO UNA PASSIONE PER L’UOMO
La diversità è una ricchezza. Anche in politica
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QUOTID. MEETING 2021-3 inserz.pdf 1 04/08/21 16:05
LA VITA MOVIMENTOIN
Monica Poggio, della Bayer, ha affermato che si debba superare il gap con la Francia e la Germania nello sviluppo del sistema duale di formazione scolastica e partecipazione al lavoro che ha trovato negli Istituti tecnologici superiori un modello da implementare. Luigi Sbarra della Cisl ha puntualizzato la necessità di investimenti nella formazione sia da parte del settore pubblico che privato e della contrattazione decentrata con un investimento focalizzato sulla persona.
PRIMO PIANO Confronto tra il ministro Orlando, manager e parti sociali
Marco Hannappel, della Philip Morris, ha descritto l’esperienza di successo
Luca Ruini, presidente di Conai, ha parlato della necessità di sviluppare tutti questi progetti sempre in stretta cooperazione sul territorio fra enti pubblici, università ed aziende private. Infine, per quanto riguarda la problematica della necessità di compartecipazione delle rappresentanze sindacali e dei lavoratori alla vita delle imprese, tutti i partecipanti si sono dichiarati d’accordo sul fatto che non si può fare un copia - incolla delle esperienze straniere, in primis quella tedesca, ma bisogna valorizzare le esperienze italiane in tema di contrattazione collettiva e di decentralizzazione negoziale con l’obiettivo di avviare una nuova fase di democrazia economica che guardi al bene comune della comunità nazionale.
Riconoscere la dignità del lavoro
fnmgroup.it Siamo il principale Gruppo integrato nella mobilità sostenibile in Lombardia. Rappresentiamo il primo polo in Italia che unisce la gestione delle infrastrutture ferroviarie alla mobilità su gomma e alla gestione delle infrastrutture autostradali. Dal 1877 siamo sempre stati proiettati verso il futuro e abbiamo sempre messo al centro del nostro lavoro le persone, l’ambiente e l’innovazione. Dal 1926 la nostra holding è quotata in Borsa e rappresentiamo uno dei più importanti investitori italiani non statali del settore. Negli ultimi anni abbiamo promosso un imponente rinnovo della otta dei treni, grandi progetti di rigenerazione urbana e di transizione energetica. Non ci siamo mai fermati e abbiamo sviluppato anno dopo anno, progetto dopo progetto, la nostra visione in modo armonico ed equilibrato con la natura, anche oltre il trasporto, verso il territorio, verso il futuro ma soprattutto verso la vita delle persone.
Sbarra (Cisl): decisivi gli investimenti pubblici e privati nella formazione della sua azienda nel creare una «fabbrica che fabbrica fabbriche» all’avanguardia nel mondo integrata con una filiera di ben mille aziende agricole e di un Institute for manufacturing per la formazione di inserimento e continua per tutta la vita lavorativa del dipendente.
di Giancarlo Cervino Il ministro del lavoro Andrea Orlando si è confrontato nell’incontro in sala Neri, introdotto da Massimo Ferlini, presidente della Fondazione Welfare Ambrosiano, con Marco Hannappel della Philip Morris, Monica Poggio della Bayer, Luca Ruini della Conai e Luigi Sbarra della Cisl sul delicato tema della tutela del lavoro al fine di restituirgli dignità per consentire la piena realizzazione della persona. Ferlini ha esordito puntualizzando le problematiche che oggi segnano le difficoltà del lavoro: quella demografica in primis, poi il disallineamento qualitativo che si può colmare solo sostenendo con politiche attive la formazione nella prima fase di inserimento e poi lungo tutto l'arco lavorativo, e, da ultimo, quella del giusto compenso che non è solo quello economico ma anche il riconoscimento sociale del lavoro di qualità. Il ministro del Lavoro ha dichiarato che bisogna pensare al lavoro non solo come un fattore su cui investire ma anche come una risorsa scarsa a causa dell'andamento demografico e al deflusso migratorio dall’Italia verso l’estero dei giovani, che aggravano le difficoltà delle imprese a reperire le competenze e la soluzione non può risiedere soltanto in una o più leggi, ma è necessario un patto per il lavoro come premessa per l’intervento di 4,5 miliardi del Pnrr che crei nuove competenze, che assicuri l’equo compenso e che riduca il fenomeno del “lavoro povero”.
Per comunicare meglio il nostro spirito, la nostra missione e il nostro impegno, da oggi questa sarà la nostra rma per identi carci: “FNM, la vita in movimento”.
5 MERCOLEDÌ 24 AGOSTO UNA PASSIONE PER L’UOMO PRIMO PIANO Visita alla mostra “In oculis facta” di uno che, come tanti, non sa di scienza
E CI SONO ANCH’IO Solo due commenti flash di Bersanelli in cui ho sentito descritte perfettamente le mie emozioni, il “contraccolpo”, per così dire, di quelle immagini. Uno, che inoltrarsi nella conoscenza, foss’anche il piccolo passettino di questa occasione, non riduce ma potenzia lo stupore. Lo stupore non è più solo “che bello!”, ma “com’è possibile tutto questo”? (lo diceva anche Einstein, mi pare di ricordare, che più si conosce più si dilata lo spazio del mistero). Due, che noi uomini, io, ora, sono qui in un puntino qualunque dell’universo, e “mi rendo conto”, “prendo coscienza”, desidero conoscere e conoscere il senso: un livello che sfugge alle forze della natura, di cui peraltro sono fatto, perché senza quei semi gravitazionali rossi e blu non ci sarebbero gli atomi, e transeat. Ma non ci sarei neanch’io. Oh, e neanche tu, o lettore, non illuderti.
Come i bambini davanti alle figure
L’ALBA DELL’UNIVERSO Dunque, per andare a vedere che cos’è quella roba che “sembra” fondo nero c’è voluto un lavoro di decenni (anche di Bersanelli) e un satellite (missione Plank) con telescopio ultrapotente, sparato su a 1,5 milioni di chilometri dalla terra a scannerizzare la volta celeste. La luce che viene captata è distante 14 miliardi di anni luce, quindi è partita 14 miliardi di anni fa. Insomma il “mio” planisfero è la foto dell’universo com’era allo stato più primordiale. L’alba dell’universo. Adesso espanso, allora concentratissimo, come compenetrato. Al punto che la materia, come sbriciolata, non poteva stare insieme, cioè non c’erano neanche gli atomi. Solo nuclei di attrazione gravitazionale, blu quelli meno intensi, rossi quelli più intensi. Attenzione: non del 50% in più, o del 10%, ma più intenso di un centomillesimo. Da lì ha preso forma tutto. Roba da perderci la testa solo a pensarci. Non mi avventuro oltre a riferire ulteriormente, per non fare danni.
NON È UN PLANISFERO La struttura dell’allestimento richiama Stonehenge, prismi verticali messi a cerchio. Tutt’attorno un secondo cerchio, come una buccia semitrasparente, tutta piena di figure, senza tante “spieghe”, solo brevi didascalie. Bene, bene. Meraviglia su meraviglia. Forme e colori incredibili, che neanche un Van Gogh avrebbe neanche lontanamente saputo immaginare (infatti non immaginava, guardava). Una gigantografia è un ovale, che a prima vista sembra un planisfero, ma è uno spazio tutto gremito di infinite forme di infinite gradazioni di blu e arancione-rosso. Non è un planisfero, questo lo capisco: lo vedo anch’io che non ci sono i continenti e gli oceani. Comunque c’è scritto “Luntane cchiù luntane”, sottinteso “delle luntane stelle. A questo punto lo stupore ha già fatto scattare la curiosità; domandare è lecito, rispondere è cortesia; mi accingo a domandare: qui ad ogni momento, ci sono cortesissimi scienziati curatori della mostra e cortesissimi studenti che fanno le guide. In più, a turno i curatori tengono uno speach di una mezzoretta, più o meno, su un particolare aspetto dell’esposizione. Quando si dice la combinazione. Imbrocco il turno del grande astrofisico Marco Bersanelli. Fa al caso mio, perché se è roba di luntane stelle c’entra l’astronomia. LUNTANE CCHIÙ LUNTANE E infatti la prima immagine proposta da Bersanelli è un cielo stellato. Così bello, fitto di infiniti punti variamente luminosi come vorresti vederlo certe notti, ma va a trovarlo un punto di osservazione non inquinato da lampioni, fari e riflessi vari. Guarda che bello. Ma lo scienziato scarta spiazzandoti: guardate il fondo nero. Che cos’è il fondo nero? Boh, uno dice, sarà lo spazio buio tra una stella e l’altra. Il fatto è che da un mezzo secolo e più (1965), grazie al progresso degli strumenti di osservazione, gli scienziati hanno scoperto che quel nero non è proprio nero nero, cioè non è del tutto privo di luce. Quindi c’è della roba. Cerchiamo di capire che roba è. A questo punto si rende necessario avvertire il lettore che que-
L’alba dell’universo: lo stupore, la voglia di conoscere, il destarsi delle grandi domande di Maurizio Vitali Chi non sa di scienza non si impicci di scienza. Così direbbe il Chitarella, supremo maestro di scopone, cui si deve il celebre «chi non ha sette non si impicci di sette». E in effetti molti, digiuni di matematica e fisica, fanno proprio così. «Tanto non ci capisco niente». Errore. Bisogna fare come i bambini: loro guardano le figure. Capiscono, dalle figure. Ma prima di capire fanno una cosa fondamentale; anzi, questa cosa fondamentale gli succede. Si chiama stupore. Chi scrive, ben infarinato di materie umanistiche e financo di testi marxiani, dati i tempi, ma semianalfabeta, a essere generosi, in materie scientifiche, cosa doveva fare? Ha fatto come i bambini. Si è messo a guardare le figure. Del resto la mostra in questione (padiglione C1), si intitola “In oculis facta”, cioè “negli occhi i fatti”, potremmo anche dire “la realtà” (e “nelle mani i codici” recita il motto originario, copyright Sant’Agostino).
«Così lavorano gli scienziati»
ste espressioni un po’ improprie e certamente approssimative non riportano quello che lo scienziato ha detto, con il suo linguaggio e la sua competenza, ma quello che chi scrive – da bambino che guarda le figure – ha recepito, nel suo linguaggio e la sua incompetenza.
LA SCOPERTA di Giorgio Garrone Massimo Robberto è responsabile dello Space telescope James Webb allo Science Institute di Baltimora ed è tra i testimoni diretti dell’interesse dei giovani verso gli studi scientifici e la ricerca. «L'interesse non si è mai perso. Presentiamo la scienza con i suoi metodi, con le sue tecniche, ma anche con il modo stesso in cui procede, che è un modo per passi, per livelli di comprensione sempre più profonda dove si allarga la conoscenza, ma sempre all'interno di misure sempre più precise senza mai raggiungere l'assoluto. La nostra è l'arte del ridurre le incertezze ed espandere la conoscenza. È un tentativo di fare capire come lavorano gli scienziati, con quale scrupolo, con quale attenzione, passione, fascino, come la realtà risponde alle nostre domande; è un gioco completamente diverso dal buttare lì due cose e crederle per vere rispetto a ciò che è stato detto due ore prima, è un altro mondo la reale conoscenza dell'universo». È quindi una domanda di verità, sempre presente nei giovani, che è possibile ridestare? "Certo, è l'interesse per il metodo, per il lavoro degli scienziati. Le missioni spaziali, gli acceleratori mettono insieme l'opera di diecimila persone impegnate per ottenere un risultato che splende di verità, di coerenza, di bellezza, sulla fatica l'energia la passione di molti». Negli incontri serali avete presentato novità e immagini inedite su nuove scoperte dello spazio? «Mostriamo e spieghiamo immagini recentissime che sono state ottenete col telescopio spaziale più potente mai costruito, il James Webb telescope, che già nelle primissime ore di osservazione ha consentito di creare un gruppo di misure che hanno mostrato aspetti affascinanti dello spazio, confermando e anticipando la potenza straordinaria di questo strumento».
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IN FIERA
Dietro gli obiettivi una redazione di quindici volontari. Servizi brevi e concisi e il format “Un racconto al giorno” di Alessandra Montagnoli Un piccolo ufcio, pochi tavoli, mol ta strumentazione. Si fa quasi fatica a vedere le persone tra gli schermi grandi dei Pc, i treppiedi, le fotoca mere, le cufe, i microfoni. Ma, viene da chiedersi, serve tutta questa attrezzatura? Sa rispondere bene il gruppo di vo lontari, circa una quindicina, che de dicano la settimana del Meeting a intervistare ospiti, montare, tagliare, editare minuti di girato per costruire le cosiddette video interviste, circa venti al giorno, per tutta la settima na. Che cosa sono dunque? Non sono i video degli incontri o le con suete interviste ai relatori ma pezzi molto brevi e concisi, seguendo le esigenze della fruizione digital, che tengono dentro anche lo spirito del le news, della notizia del giorno, in questo caso, del personaggio del giorno. Sono focus specifci su alcu ni ospiti interessanti che è possibile incontrare in fera e a cui si chiede qualche minuto per una domanda o un commento veloce. Il desiderio è quello di catturare e restituire l’uma nità delle persone, oltre ai contenuti dei loro interventi ufciali. E così, in pochi secondi, anche chi sembra in apparenza più distante può diventa re famigliare. E sicuramente questo è interessante per tutti, non solo per il popolo del Meeting. Le video news vengono infatti condivise sui canali social del Meeting e mandate a una serie di emittenti tv, perché qualcosa di ciò che si vive e si respira qui arrivi a tutti. E magari alimenti la curiosità di approfondire e di coinvolgersi. Come la passione personale di Luca Mondellini per la narrazione che è diventata un vero e proprio format “Un racconto al giorno”. Simona Gal lo sottolinea però che questo tipo di lavoro è tecnico e non si può im provvisare, per questo per alcuni è il lavoro che svolgono tutto l’anno. E anche questo in realtà commuove, dice Maria Luisa Taddei, alla sua pri ma esperienza alle video news, se si pensa alla disponibilità che hanno nel dare una mano a chi è più gio vane e sta iniziando ad imparare. Non solo perché il lavoro in sé ven ga bene, ma perché ognuno si metta davvero in gioco. Si creano dei legami in queste gior nate ricche e dense di lavoro che spesso durano nel tempo e non a caso l’anno successivo si è di nuovo qui, come se ci si fosse salutati ap pena il giorno prima. E a volte, come per Davide Giuliani, la vita sperimen tata qui si desidera talmente per sé da diventare oggetto del proprio per corso lavorativo.
Le video interviste: microfoni aperti e tanti incontri che bucano lo schermo Telecamere accese, si va in onda
Nelle serie tv eroi fragili ma veri
Ecco perché ci affascina il lato oscuro di tanti personaggi spesso complessi e problematici di Stefano Andrini L’umano e le sue passioni al cen tro delle serie tv. Questo il tema del confronto tra Neil Landau, famoso showrunner americano, e Armando Fumagalli, docente di semiotica all’U niversità Cattolica di Milano. «Ogni grande autore di serie deve avere nello stesso tempo sensibilità e pel le dura, diviso tra la vulnerabilità dei personaggi e l’industria che vuole per sonaggi forti», racconta Landau. «E ci vuole coraggio. L’obiettivo – prosegue – è creare fgure a tutto tondo, senza nasconderne la complessità, come sono le persone nella vita normale». Per esempio: «Tony Soprano oppure Olivia Pope della serie “Scandal” sono a prima vista “tutti d’un pezzo”, ma nel le loro storie si intravedono lati oscuri; Tony Soprano è un boss ma ha anche attacchi di panico, prende il Prozac e nello stesso tempo lo vediamo padre e marito. Altro esempio riguarda Doc tor House, medico bravissimo ma con tanti problemi interiori e che, anche se li cura, detesta i pazienti». Tutti questi personaggi, osserva, «ci affascinano perché sono come noi: pieni di difetti e con la fatica di vivere. Ciò è rassi curante e crea empatia, ci fa trascen dere le nostre paure. Chi crea storie deve avere coraggio e fede: questo fa sì che i personaggi abbiano una vita interiore e si evolvano». Ma perché questo nesso lo sentiamo anche nei confronti di eroi negativi? A risponde re è Fumagalli: «Barbara Hall, sceneg giatrice di “Joan of Arcadia”, rivela di mettersi di fronte ai suoi personaggi dal punto di vista di Dio. Ovvero li ama anche quando fanno cose sbagliate. Quando si racconta bene si porta lo spettatore allo stesso punto di vista in cui si intrecciano comprensione e misericordia. Pensiamo al flm “Ama deus” – spiega – con tutte le cose cattive fatte da Salieri: abbiamo capi to perché le fa e gli vogliamo bene». Altro esempio è «quello di Michael Corleone nel “Padrino”. Se leggessi mo le sue avventure sul giornale ci limiteremmo a defnirlo un pluriassas sino, ma alla fne del flm quasi ce ne dimentichiamo e ci rimane impresso quello che sta facendo per proteggere la famiglia. In questo senso – conclu de –, un grande fruitore di buone serie corre meno rischi di diventare un mo ralista bacchettone. Il bello delle serie è di mostrare la grande complessità dell’essere umano ma se uno non ha principi rischia alla fne di non sapere dove andare». La provocazione fnale è di Landau: «Guardare le serie tv mi dà speranza. “La casa di carta”, “L’a mica geniale e via dicendo. Scopro personaggi da altre parti del mondo che vivono come me. Perché li dovrei odiare? In questo modo, grazie alla tv, i semini dell’empatia si diffondono».
FUNDRAISING L’arte della libertà INCONTRI Dialogo a tutto campo tra lo showrunner americano Neil Landau e il professor Armando Fumagalli
Davide Dall’Ombra, curatore della mostra Da Martini a Guttuso, affer ma con decisione l’importanza di sostenere economicamente il Me eting perché negli spazi della ma nifestazione succedono cose che non è possibile trovare in nessuna parte al mondo. Per un curatore di mostre come lui, è un’occasione unica poter esporre in una piazza le opere di autori contemporanei come hanno fatto quest’anno al Meeting, dove nello stesso mo mento i visitatori possono vedere le opere di sei grandi artisti contem poranei: Arturo Martini, Mario Siro ni, Marino Marini, Leoncillo, Titina Maselli, Renato Guttuso. Ci sono opere come Metrò di Titina Maselli che viene esposta per la prima vol ta per intero e questo grazie agli spazi del Meeting. «Non è un pro blema di numeri - sottolinea Davide Dall’Ombra -: in questo modo ci si avvicina alla sete di conoscenza che hanno le persone». Che un visi tatore possa contemplare esposte in una piazza opere originali e pos sa scegliere come e quali vedere è una grande opportunità che inter cetta il desiderio di conoscere delle persone in visita al Meeting. Al Me eting viene valorizzata la libertà e la domanda delle persone: la piazza è uno spazio espositivo che punta sulla maturità di ogni visitatore. Per questo sostenere il Meeting è permettere che vi sia spazio ad un metodo di rapporto con la creativi tà artistica i cui caposaldi sono la sete di conoscenza e la libertà.
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L'INCONTRO Mencarelli e Schmitt, colloquio attorno all’uomo e al dolore innocente Resi più forti dalla nostra debolezza
Ma cosa può vincere l’obiezione del male e del dolore? Risponde il dram maturgo: «la condivisione delle stes se domande. Le risposte possono essere le più diverse ma le doman de sono le stesse». È un paradosso quello del credere e del sapere che tiene dentro tutta la libertà dell’uo mo. Mencarelli entra in questo pa radosso: «Io non sono credente. So cosa accade in me, riconosco in me un abisso, un niente, che potrebbe spingere a cercare Dio come senso dell’esistente. Io l’abisso l’ho visto proprio vivendo allude alla passa ta dipendenza dall’alcol sceglien do sempre poi l’esatto contrario». Irriducibile cos’è? Due uomini che non hanno paura da un palco di rac contare se stessi senza sconti e di farlo con la genialità unica del loro pensiero e delle loro opere.
«Ho avuto l’occasione di accompa gnare molte persone malate e mi sono accorto che avevo paura di af frontare il mistero della morte la risposta di Schmitt -, ma riconoscen do il mio limite ho come imparato ad amare la fragilità degli altri e quindi amo di più tutto». Essere fragili ci ri corda di essere vivi e quindi degni di amore a prescindere dal potere della salute, fsica e psichica come invece l’imperio della tecnica vorrebbe fare credere. La parola passa a Mencarel li che della sua fragilità ha fatto mo tivo ispiratore delle sue opere, come “La casa degli sguardi”. «È possibile cercare il bene lì dove sembra nega to? si chiede il poeta Io l’ho cer cato ed incontrato in luoghi impro babili, molto spesso, l’ho trovato in situazioni di grande dolore dove ho visto comunque sprazzi di allegria e amicizia». Continua Mencarelli «La consuetudine invece è il vero male della nostra epoca, l’indisponibilità a vivere la nostra fragilità e ad abbrac ciarla» «Che cos’è la consuetudine?» la domanda attraversa la platea. Replica il poeta romano «pensare e vivere senza signifcato e senza distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male una pausa commossa e poi continua vivere cercando la felicità propinata dal consumismo».
ore 12.00 Alessandra Botta ASPEM Danilo Vismara Responsabile Marketing Territoriale AMSA ore 14.30 Laboratori didattici a cura di FATTORMIA per i bambini 6/11 anni ore 15.45 Visita guidata all’esposizione dei biomateriali a cura di MAGICACOMPAGNIA ore 17.00 è stato invitato Guido Guidesi Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia Tommaso Campanile Presidente CONOE Roberto Sancinelli Presidente Montello SpA ore 18.15 Visita guidata all’esposizione dei biomateriali a cura di MAGICACOMPAGNIA ore 19.30 Quello che ami resta Blues, pop e vere ricchezze Letture da testi e poesie sul denaro Compagnia del Tarlo Francesco Picciano cantautore Accompagnamento musica blues Merc edì, 24 agosto Oggi parliamo di Ec ia circ are con L’AMBIENTE TRA SCIENZA, ISTITUZIONI E IMPRESE: GLI INCONTRI
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L'INCONTRO «La speranza non toglie il dolore, lo riempie»
Gemma Calabresi: «Il mio cammino dall'odio al perdono» di Leonardo Cavallo “Il perdono è possibile”. Questo il ti tolo dell’incontro di ieri con Gemma Calabresi Milite, per la prima volta al Meeting, e il giornalista Marco Bar dazzi. A tema il suo personale cam mino verso il perdono, raccontato in chiave autobiografca nel libro “La crepa e la luce” (Mondadori 2022). «Si tratta di un cammino lungo, do loroso e difcile ci confda con enormi scivoloni all’indietro. Per la prima volta scrivo che facevo fanta sie di vendetta. Intendiamoci, non ho mai pensato di metterle in pratica, ma mi capitava di crogiolarmici. L’ho voluto rivelare per dire che sono partita dal punto più basso e che non bisogna mai rimanere fermi al momento di dolore, ma provare a camminare. Si può amare ancora la vita dopo un dolore lancinante, il tradimento e la calunnia». Parlando a cinquant’anni dall’omicidio del ma rito, il commissario Luigi Calabresi, ricorda: «Gigi è stato tradito. Era l'uomo del dialogo, mandato a par lare con i ragazzi fuori dalle univer sità. Dopo le manifestazioni sostava con i fermati e chiamava i genitori dei minorenni. Veniva rimproverato dai capi perché non era tenuto a far lo. Alla sua morte ho ricevuto mol te lettere di ringraziamento da quei genitori, perché così avevano potuto rendersi conto di ciò che facevano i fgli». E ancora: «Qualche giorno prima della morte, un’amica, conge dandosi da una cena a casa nostra, gli aveva detto di stare attento e lui le aveva risposto: “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla”». An che per lei la fede è stata decisiva: «La speranza mi arriva tutt’ora dalla fede, il dono che ho ricevuto da Dio il giorno in cui hanno ucciso mio mari to. Questa non toglie il dolore, ma lo riempie. Quando mi manca speran za, prego molto e mi torna».
«Il vero male della nostra epoca è l’indisponibilità a vivere la nostra fragilità e ad abbracciarla» di Giuseppe Bianchini Salone gremito per il dialogo, coor dinato da Alessandro Banf, tra lo scrittore e poeta Daniele Mencarelli ed Éric-Emmanuel Schmitt dramma turgo e sceneggiatore francese. Si parla dell’uomo senza pregiudizi o Iprecomprensioni.granditemidell’umano, quelli che bruciano, toccano la malattia, la morte, il dolore e intrinsecamente legata la grande bellezza dell’amore. «Di fronte al dolore innocente - Banf si rivolge a Schmitt autore de “Oscar e la dama in rosa” di fronte alla morte, nemmeno in quel momento l’uomo è riducibile alla sua fne?».
IN FIERA
IN FIERA L’intervento di Giovanni di Lorenzo, direttore del settimanale Die Zeit, su pace e libertà Compromesso per la nuova Europa
duzionecivile». del cacao e del cioccolato, nell’industria meccanica e nell’industria cosmetica, in cui sono partner sociale di aziende multinazionali. Un altro progetto riguarda il settore della gastronomia al fne di lottare contro la malnutrizione dei bambini che sono costretti a mangiare in mensa poiché le madri non sono in grado di provvedere al loro sostentaIlmento.principio guida è che il bambino deve mangiare con la sua mamma a casa e non in mensa e, pertanto, sono stati organizzati dei corsi di formazione per imprenditrici nel settore gastronomico indirizzati a queste madri che hanno potuto sia avviare un’impresa ma anche tornare a nutrire direttamente e soprattutto correttamente, la loro prole. Dopo un anno di formazione alle madri, è previsto un accompagnamento fnalizzato a fare tornare il bambino a mangiare a casa.
Qual è il contributo che può venire dai suoi lettori? «Noi abbiamo persino il parlamento dei lettori, è stato fondato un club che si chiama amici di Zeit, raccoglie 375mila aderenti. Cerco di mettermi in contatto con i lettori che sono la nostra assicu razione di vita, se perdi il contatto con il lettore non vai più da nessuna parte». Lei pone al centro il tema della concre tezza. «Il messaggio deve essere chiaro. In Germania il partito Socialdemocratico alle ultime elezioni aveva una visione chiara, lo slogan era “rispetto”. Tutti collegavano al progetto di governo socialdemocratico il salario minimo. Delle proposte dei democristiani in campagna elettorale, invece, non si è capito quasi nulla. La pace e la libertà non sono diritti natu rali, sono valori che bisogna difendere. Abbiamo la necessità di difendere quel patrimonio che rende la vita vivibile e
Progetti di formazione al lavoro e alla microimprenditorialità della “Asociación civil trabajo y persona” di Giancarlo Cervino «Non sono qui perché voi riteniate «Educhiamo protagonisti del bene comune». È questo lo slogan che Alejandro Marius, ingegnere elettronico ed ex dirigente di una multinazionale delle telecomunicazioni, che dal 2009 coordina un programma di integrazione nel mondo del lavoro di donne venezuelane in condizioni di fragilità, preferisce al più noto «nessuno resti indietro» e che trasformerebbe in: «nessuno resti da solo, anche se indietro».
Quest’opera sociale, che non ha una sede fssa ma lavora in rete in nove regioni del Venezuela in collaborazione con istituzioni religiose, università e aziende private, ha sviluppato una metodologia educativa non solo per formare a un lavoro ma anche per diffondere il concetto di imprenditorialità nelle donne e nei giovani. Per esempio, nel settore della pro-
Alejandro Marius e l’opera di inclusione sociale di donne disagiate in Venezuela «Nessuno resti solo, anche se indietro»
Dopo un periodo di verifca spiritua le con una suora trappista, madre Cristiana Picardo, Alejandro Marius ha deciso di dedicare la sua vita ad un’opera sociale dal nome “Asociación civil trabajo y persona”, che ha come scopo promuovere il valore del lavoro e la dignità dell’essere umano, specialmente in Venezuela, tramite progetti di formazione al lavoro e alla microimprenditorialità, soprattutto per donne e giovani che si trovano in situazioni di vulnerabilità e rischiano di scivolare nel mondo del lavoro illegale, ad esempio ragazze madri che non hanno la possibilità di trovare un’occupazione stabile ma dipendono dai sussidi governativi.
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«L’organizzazione del Meeting farebbe impressione anche ai tedeschi» di Davide Amata Giovanni di Lorenzo, di origini parzial mente riminesi, dal 2004 è il direttore del Die Zeit, settimanale fondato ad Amburgo nel 1946, oggi la testata tede sca più letta dopo la Bild. Al Meeting ha preso parte all’incontro “La forza della libertà e la riconquista della pace”. «Questi settant’anni di pace sono un regalo che ci è stato fatto. In Germania è ancora presente il trauma che deriva dal nazismo e dalla guerra, c’è stato uno sconvolgimento profondo, come la rievocazione di qualcosa in parte rimos sa». A margine dell’incontro il direttore della Die Zeit sviluppa ulteriormente al cune delle sue rifessioni. Cosa l’ha colpito del Meeting di Rimini? «Sono rimasto colpito dall’organizzazio ne del Meeting, un modello che farebbe impressione anche ai tedeschi». Cosa signifca oggi difendere la libertà dalle nuove minacce che provengono dall’interno e dall’esterno della società europea? «Parliamo di società profondamente divise, non si intravvede quale potreb be essere un incontro con una linea di compromesso, un messaggio di reci proco rispetto. Nostra responsabilità è cercare la forza del compromesso. Cercare di trovare l’incontro attraverso la discussione e prendere in considera zione le ragioni dell’altro. Ovviamente ci sono posizioni così estreme che rendo no particolarmente difcile il dialogo». La Germania ha un rapporto di stret ta dipendenza energetica dal gas con la Russia. Come ha reagito l’opinio ne pubblica tedesca davanti a questo problema dopo l’inizio della guerra in Ucraina? «Davanti alla guerra in corso in Ucraina, penso che il grande quesito è se siamo disposti a sacrifci personali per fronteg giare la crisi energetica e l’infazione».
Dalla Via crucis alla Maternità: nelle opere del cortonese afora la sua personale passione per l’uomo Severini, nell'arte l'essenziale
unica gra ca dal 20 al
25/08/22 CARTA IN MOSTRA
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Dentro il percorso, umano e stilistico, del pittore che narra il suo dramma e quello di una nazione di Giancarlo Cervino L’esposizione dedicata a Gino Severini, nel Padiglione B1, sorprende per il sapiente utilizzo di diversi vettori comunicativi. La vita e l’opera dell’artista, che impressiona per l’essenzialità della sua arte, sono qui rappresentate dagli originali di alcune opere e da un percorso multimediale di manifesti, proiezioni artistiche e cinegiornali d’epoca che permettono di contestualizzare la sua attività. Severini visse tra Francia, dove era poco apprezzato, e Italia, dove era criticato perché passava troppo tempo in Francia. Non si deve però dimenticare che la Francia era, in quel periodo, l’incubatore delle nuove esperienze artistiche europee.
Poi il trasferimento forzato negli Stati Uniti, a causa della fuga di tanti grandi artisti colpiti dalla repressione della dissidenza politica e dalle drammatiche persecuzioni razziali. Non rinnegò mai, però, l’Italia, anzi vi tornò a lavorare nel 1944-1946, uno dei periodi più bui, a cavallo tra la disfatta della Seconda guerra mondiale e la rinascita Artistademocratica.poliedrico, passava dalla moderna pittura a olio alla tecnica del mosaico, che affonda le sue radici nella millenaria tradizione romana, bizantina e medievale. Una tecnica, quella musiva, che tramite la scomposizione della luce, richiamava certo gli esordi dell’artista con la corrente Divisionista ed esaltava il pathos della rappresentazione. Severini non imita le composizioni arcaiche ma, al contrario, utilizza geometrie moderne con modelli e linguaggi del suo tempo e soluzioni plastiche riprese dal Cubismo, ispirategli dall’amico Picasso reinterpretato con originalità.
Della Via crucis realizzata su richiesta di Giuseppe Franciolini, vescovo della città natale, Cortona, colpisce l’essenzialità, dettata dall’assenza, nella rappresentazione, di figure “secondarie” presenti nel racconto evangelico; chiaro l’intento, non tanto di istruire i fedeli alle Sacre Scritture, come nell’arte medievale, ma di renderli profondamente partecipi della Passione di Cristo. Completa l’esposizione la “Maternità”, dipinta nel 1916 e prestata al Meeting dal Maec di Cortona: nella semplicità della rappresentazione nasconde un presagio di morte; il suo secondogenito, infatti, qui raffigurato, sarebbe deceduto in maniera imprevista dopo poco. Un dramma che l’artista rappresenta con stile essenziale e che ancora emoziona e attira alla visita di questo angolo di Meeting dove si può riflettere sulla storia contemporanea dell’umanità, sulla Passione di Cristo e sul dolore intimo di un padre e di una madre provati dalla perdita di un figlio.
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Scopri come a #MilanoSesto al padiglione A1 Abbiamo bisogno di riconnettere le persone per definire un nuovo equilibrio di vita. Costruire luoghi in comune, progettare esperienze personali e sociali, allargare lo spazio privato in spazio sociale, ci fa sentire parte di una relazione: con noi stessi, con gli altri, con il luogo che abitiamo. MilanoSesto ridefinisce il futuro delle ex aree Falck a Sesto San Giovanni: riconnettere le persone per rigenerare le comunità. A project by Una vita spesa per ricostruire
Don Emilio De Roja sempre al servizio dei più fragili: dai reduci di Russia al terremoto in Friuli, dallo studio all’accoglienza IN MOSTRA L'irriducibile positività del sacerdote che ha visto il bene in situazioni disperate di Francesco Maria Capitanio È dedicata al prete friulano don Emilio De Roja la mostra “Costruire sempre” (Padiglione B2). Singolare la genesi: nel post-Covid, alcuni amici di Udine si ritrovano per cercare un’esperienza a cui guardare, una persona da seguire per ricominciare ad affrontare la realtà partendo da un’ipotesi positiva. Così scoprono, o meglio riscoprono, la figura di questo sacerdote, morto nel 1992 e di cui in città molti conservano vivo il ricordo. È un’opera, quella di don Emilio, durata una vita, spesso partendo da circostanze terribili in cui non si stancava mai di costruire, cogliendo germi di bene presente in ognuno in quanto seminati da Dio e nella convinzione che, grazie a Lui, sarebbero, presto o tardi, fioriti. Anche nelle condizioni più improbabili per un sacerdote, come quando diventò protagonista della brigata partigiana Osoppo, di matrice cattolica e voluta dal vescovo Giuseppe Nogara con l’obiettivo di liberare il Friuli dai nazisti e fungere da contrappeso alle formazioni partigiane comuniste e titine. Don Emilio aiutò tantissimi reduci dalle campagne di Grecia e Russia a rifugiarsi sulle montagne per sfuggire alla deportazione, non mancando tuttavia di soccorrere anche i tedeschi ogni qual volta erano ritrovati feriti o in difficoltà, perché di fronte all’umanità sofferente “non c’era distinzione di campo che potesse fare alcuna differenza”. Con il sano ottimismo di chi confida nella Provvidenza, tanto da esserne considerato il “mediatore”, De Roja istituì, nel disastro del dopoguerra, una frequentatissima scuola di formazione professionale e la Casa dell’Immacolata, destinata ad accogliere chi si trovava in condizioni di disagio familiare e che diventerà una vera e propria “cittadella della carità”. L’autorevolezza di padre spirituale per tanti ex partigiani della Osoppo emerse in occasione del terremoto del 1976. Molti di loro avevano assunto in quegli anni ruoli di responsabilità politica; mantenendo in don Emilio un punto di riferimento, conservarono l’ispirazione popolare e solidale che, nell’emergenza, fu declinata in maniera talmente concreta che, ancora oggi, per quell’esperienza di ricostruzione, si parla di “modello Friuli”. L’eredità di don Emilio è questa immensa passione per ogni singola persona che incontrava e in cui cercava una scintilla di bene, tenacemente perseguito soprattutto nelle circostanze senza apparente speranza, a imitazione dello sguardo di Dio. La mostra, a distanza di trent’anni dalla morte, è l’ennesimo, e sicuramente non ultimo, frutto di questa passione tangibile anche in chi oggi continua a Udine la sua opera.
dirette ai leader dei due paesi e che, con l’appoggio delle Nazioni Unite e della Turchia, ha scalfito una breccia nel muro alzato dalla Russia. Ma non è abbastanza: una nave trasporta fino a 20mila tonnellate e per riuscire a colmare gli oltre 20 milioni di derrate accumulate servirebbero circa 150 navi al giorno, mentre al momento ne partono due o tre. «Bellissimo segnale, ma serve molto altro», ha osservato Gatti. Il tema della sicurezza alimentare non riguarda solo Ucraina e Russia. I costi di energia e materie prime, così come la carenza di grano, possono portare a prezzi proibitivi sul prodotto finito o, peggio ancora, all’assenza di prodotto. Il caso dei paesi del Nord Africa, con un’autonomia complessiva di due mesi sul grano, è preoccupante. Non è solamente la sopravvivenza delle persone a essere a rischio: nei paesi in via di sviluppo l’impatto della guerra rischia di produrre conflitti, con l’instaurazione di cellule terroristiche e colpi di stato. Crisi alimentare e bellica restano aperte. Si inseriscono in un quadro complesso di emergenza climatica ed energetica. «Dobbiamo fare in modo che l’accordo sul grano costruisca altri accordi», ha concluso il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ospite del talk sulla crisi alimentare: «La pace è un obiettivo a medio termine, ma noi come Europa possiamo mitigarne gli effetti già da ora».
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L'accordo sul grano ha segnato un primo risultato di fronte alla crisi bellica. Ma l'obiettivo deve rimanere la lotta alla fame MONDO Nell’Area internazionale confronto sulla guerra che minaccia produzione e distribuzione di cibo di Noemi Sbardella Come un filo d’oro ha legato diversi incontri al Meeting. È il grano, la cui produzione e distribuzione sono al centro di dibattiti su sicurezza e diplomazia alimentare a motivo dello shock bellico. Eppure, già un anno fa, alla riunione dei ministri degli Esteri a Matera, erano emersi dati allarmanti: nel 2030 si rischia di superare la soglia degli 840 milioni di persone che non hanno cibo a sufficienza, mentre l’obiettivo deve essere quello di liberare il mondo dalla fame. L’inviato speciale sulla sicurezza alimentare della Farnesina Stefano Gatti, ospite all’incontro sulla crisi alimentare globale nel padiglione Area internazionale (C3), ha citato come prima causa dell’insicurezza alimentare proprio la presenza di conflitti. Ucraina e Russia provvedono, secondo i dati Fao aggiornati al 2022, a circa il 30% del fabbisogno del mercato mondiale di grano, al 55% di quello dell’olio di semi di girasole e ad altre elevate percentuali di prodotti chiave dell’alimentazione mondiale. L’impatto del conflitto continua a essere devastante.
In una situazione che sembra inestricabile, tentativo concreto di risoluzione è stato l’accordo sull’esportazione del grano in occasione del quale il presidente del Consiglio Mario Draghi si è adoperato con interlocuzioni
Oltre l'emergenza alimentare
La “Sfoglia Matta” nasce da un pro getto avviato un anno fa al Meeting da Giorgia e Christian nel segno di quella “mattitudine” che ogni romagnolo ha nel Dna. Spiega Christian: «Utilizziamo i migliori ingredienti del territorio e fac ciamo tutto a mano. I piatti più richiesti si giocheranno la vittoria fno all’ultimo: tagliatelle con farine di grani antichi al ragù romagnolo, la lasagna verde tradi zionale, il raviolo ricotta spinaci, senza dimenticare il passatello freddo con gamberetto, pachino e zucchine». “Mangiamamma”, il ristorante puglie se, nasce da una bella storia. Dice Nicola: «Insieme a un gruppo di ami ci, accomunati dalla passione per la cucina, ci siamo chiesti cosa fare per aiutare il Meeting. Abbiamo incontra to uno chef in gamba e gli abbiamo chiesto di partecipare e di proporre una cucina di qualità. Ci hanno aiutato produttori sensibili e trasportatori ge nerosi. Il successo è stato travolgen te. Non c’è un piatto principe anche se vanno fortissimo le orecchiette con le cime di rapa, i cavatelli con il cacioricotta, il polpo in pignata. Ma il vero spettacolo è quello dei giovani volontari che grazie allo chef hanno imparato a cucinare. La loro faccia fe lice quando spadellano le orecchiette ci ripaga di tutta la fatica».
FIRST SIGHT
It takes a village to rise a child by Jessica Ross A proverb in African cultures says, "It takes a village to raise a child.” This phrase conveys the message that an entire community of people (“the villa ge”) must provide for and interact po sitively with children for those children to experience and grow in a safe and healthy environment. The people your children are around in their everyday lives will affect whom your children will grow up to be. This idea of “villa ge” can be used to describe the thou sands of volunteers (“the villagers”) who help at the Rimini Meeting. The very important people who help and are involved in everything from the assembly of the meeting weeks be fore to dismantling the meeting on its last day. 4'000 volunteers participate at their own expense yearly, some fr styear helpers and others who have volunteered for over a decade. These individuals are a crucial part of the Rimini Meeting and are needed every year because, without them, the Mee ting would not be possible. I had the pleasure of speaking with 22-year-old University student Matilde Cavera, a volunteer from Prato, Toscana. Cave ra, who is currently in her third year of volunteering at the meeting, is also joined by her entire family-mother, Silvia Mori, father and sister, who are also volunteers. It is a family affair for Cavera and she states that Rimini Meeting is their “family trip” they like to do each year. A time when they can all come together as a family and do something with purpose. “We enjoy volunteering here every year together because we want to feel and be part of something special. It is important that as humans we take part in thin gs that are good and where you can help others.” Cavera who is studying Primary Education at the University of Bologna, says she will continue to volunteer year after year for as long as she can. “Everyone should have a pas sion for something. My passion is to help people. This is why I am studying to become a teacher. I enjoy teaching children and not only can I help them and be a positive infuence in their li ves, but they can also help me see life from a different perspective.”
Non solo di piadina, squacquerone e rucola vive il popolo del Meeting. La conferma viene dalla hit parade dei piatti più gettonati. Al ristorante ligure non ci sono alternative. Trofette al pesto e granita. Entrambe richiestissime, conferma Roberto: «Al centro della nostra proposta c’è il basilico, il segreto principale di un buon pesto. Usiamo quello genovese, dolce, aromatico ma senza sentori di menta, limone e lavanda. C’è abbondanza di parmigiano e di pecorino sardo. Il palato, quindi, fa i conti con un piatto dalla personalità decisa». E il mistero della granita? «Ci serviva un veicolo per promuovere il basilico e abbiamo puntato su un prodotto che si avvale di un procedimento antichis simo fondato sulla distillazione a va pore che ci consente di recuperare la parte buona della foglia con la quale facciamo la granita insieme ai limoni della Cinque Terre”. Dal gourmet allo street food con le ri cercatissime olive ascolane. Spiega Mirco: «Ci vogliono ben sedici ingredienti. Si parte con il soffritto, si utilizzano tre tipi di carne (manzo, ma iale, pollo) e l’oliva tenera, pan grattato e uova. Dopo averla denocciolata l’oliva viene riempita con la carne pressata, si procede alla panatura e infne si con clude con la cottura nell’olio per due minuti. Una piccola grande magia che si divora anche a bordo piscine». Non possono mancare ovviamente i veterani del Bar Alcamo. Racconta Li borio: «Quest’anno vanno fortissimo i nostri salati. Tra i primi domina la pasta con il pesto alla trapanese: pomodorini, mandorle tostate e granella di pistac chio». Ma le lunghe fle continuano a cercare il mitico cannolo siciliano. Commenta ancora Liborio: «Il nostro segreto? La ricotta che facciamo arri vare appositamente dalla Sicilia. E la buccia così croccante che continua a stregare vecchie e nuove generazioni».
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Granita al basilico e olive ascolane
Tra piatti gourmet, menù regionali e cibo di strada le cucine del Meeting hanno superato la prova GUSTO La classifca delle preferenze gastronomiche di Stefano Andrini
Tra questi la possibilità di incidere un cd e di poter contare per un anno su un ufcio stampa che lo afan cherà in fase di promozione. Chi vin ce potrà inoltre esibirsi al Mei 25 che si terrà a Faenza dal 30 settembre al 2 Giordanoottobre.Sangiorgi è soddisfatto per la qualità e per la partecipazione del pubblico nelle due semifnali: «Tutti gli artisti in gara hanno dato il massi mo rivelando talenti di spessore na zionale e grande capacità scenica. Coinvolgendo ed emozionando non solo gli spettatori ma anche la giuria d’onore che per questo non ha avuto un compito facile. La scelta è stata fatta tenendo conto, come sempre succede in questi casi, della presta zione live degli artisti».
IL CENTRO DI ATTIVITA’ ECONOMICHE DI RIMINI di Stefano Andrini Sono la rock band Siriana, Margò in duo acustico e i cantautori Sgrò e Vima i quattro fnalisti del Meeting Music Contest 2022, l’evento che nasce dalla sinergia tra il Meeting di Rimini e il Mei-Meeting delle eti chette indipendenti di Faenza. Gli artisti si sfderanno alle 21 sul Palco spettacoli Piscine Ovest Illumia nel corso di una serata che sarà presen tata dal cantautore Lorenzo Baglioni e che si preannuncia appassionante per tutti i fan della musica d’autore. Per l’occasione, una giuria compo sta tra gli altri dalla cantautrice Gra zia Di Michele, dallo stesso Lorenzo Baglioni e da Hu, artista legata alla musica elettronica, valuterà le per formance e designerà il vincitore della manifestazione. Prestigiosi e importanti i premi riser vati al vincitore della manifestazione accomunati dall’obiettivo di aiutare il talento dell’artista ad emergere.
LA FOTO DEL GIORNO © Press Meeting SPETTACOLI Alle 21 sul Palco Piscine Illumia Meeting Music Contest una fnale per quattro Sfda tra Siriana, Margò, i cantautori Sgrò e Vima Condurrà la serata Lorenzo Baglioni MERCOLEDÌ 24 AGOSTO UNA PASSIONE PER L’UOMO14
Registrazione Tribunale di Rimini n. 16/91 del 15/07/1991
Immagini Foto Meeting Fotolito e stampa ViaCEDdell’Industria, 52 Erbusco (BS)
15 MERCOLEDÌ 24 AGOSTO UNA PASSIONE PER L’UOMO OGGI IN FIERA INCONTROINCONTRI CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ore Auditorium12:00 Intesa Sanpaolo D3 in diretta su Sky TG24, RaiNews, Quotidia no Nazionale, Corriere Tv, Repubblica TV Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei IntroduceMinistri. Bernhard Scholz, Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i po poli ETS. LE PAROLE DI DANTE AL NOSTRO SalaorePRESENTE13:00NeriGenerali S.E. Mons. Massimo Camisasca, Vescovo emerito di Reggio Emilia – Guastalla; Aldo Cazzullo, Giornalista e scrittore; Franco Nembrini, Insegnante e scrittore. Introduce Letizia Bardazzi, Presidente As sociazione Italiana Centri Culturali. IL GRANO E IL PANE: L’AGRICOLTURA È IN GRADO DI PRODURRE PER TUTTI? ore Sala13:00Ferrovie dello Stato B2 In collaborazione con Cdo Agroalimentare. Angelo Frascarelli, Presidente ISMEA; Alessio Mammi, Assessore Agricoltura Regione Emilia-Romagna; Stefano Pezzi ni, Componente Cda e della Commissione Pubblicità del Consorzio di Tutela del Grana Padano. Ugo Ravanelli, Presidente MARR. Introduce Camillo Gardini, Presidente Cdo Agroalimentare. L’AVVENTURA DELL’EDUCAZIONE SalaoreCIVICA13:00Open Fiber A2 Laura Arrigoni, Docente Istituto Maria Au siliatrice, Lecco; Monica Fugaro, Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Parabia go, Milano; Gabriele Laffranchi, Docente, Presidente Cosmopolites; Emanuele Pan ni, Docente di Storia e Filosofa Istituto Istruzione Superiore Savoia-Benincasa, IntroduceAncona. Luigi Ballerini, Scrittore. ACCOGLIERE, ACCOMPAGNARE, EDU CARE. ESPERIENZE DI VITA DI FAMIGLIA ore Auditorium15:00 Intesa Sanpaolo D3 Giampaolo Pambianco, Letizia e Leonar do Speccher, testimoni di Famiglie per l’Accoglienza; Mariangela Tarì, Autrice de Il precipizio dell’Amore, Ed. Mondadori; Presidente dell’associazione di promozio ne sociale La Casa di Sofa. Introduce Davide De Santis, Presidente Associazione La Mongolfera odv. In occa sione dell’incontro intervento di saluto di Luca Sommacal, Presidente Associazione Famiglie per l’Accoglienza.
CAMPAGNE VACCINALI – RIFLESSIONI SULLA PANDEMIA ore Auditorium17:00 Intesa Sanpaolo D3 In diretta su RaiNews, Quotidiano Nazio nale, Repubblica TV, Askanews Guido Bertolaso, Coordinatore della cam pagna vaccinale della Regione Lombardia; Giancarlo Cesana, Professore di Igiene Generale e applicata, Università di Milano Bicocca; Francesco Paolo Figliuolo, già Commissario Straordinario per l’emergen za Covid-19; Giovanni Rezza, Direttore Ge nerale della prevenzione sanitaria al Mini stero della Salute. Introduce Carlo Lucchina, Presidente Asso ciazione Varese per l’Oncologia, Dipartimen to Salute Fondazione per la Sussidiarietà.
ENERGIA DALLA FUSIONE NUCLEARE. È POSSIBILE IMITARE UNA STELLA? ore Sala21:00Neri Generali In collaborazione con Associazione Eure Fernandasis Rimini, Ricercatrice, Culham Centre for Fusion Energy, Regno Unito. In troduce Carlo Sozzi, Ricercatore, Istituto per la scienza e tecnologia dei Plasmi del CNR. PERARENECONTINUARE UN INCONTRO. DIALOGO CON… ore Arena12:30Scienza Pad. C1 A cura di Associazione Euresis e Camplus Elena Sabbi, astrofsico, Space Telescope Science Institute, Baltimora. Modera Massimo Robberto, astrofsico, Space Telescope Science Institute, Balti mora. CRISI CLIMATICA E SICUREZZA ALIMEN TARE: IL RUOLO DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DELL’IMPRENDITORIA ore Arena14:00Internazionale Pad. C3 Gianpiero Menza, Senior Partnerships & Innovative Finance Offcer, Alliance/ CGIAR; Margot Angot, Coordination and Project Offcer, UNDP Rome Center for Climate Action and Energy Transition; Celeste Righi Ricco, Researcher at Con siglio Nazionale delle Ricerche (CNR) and co-founder at Change For Planet (TBC). Modera Claudia Zaccari, Junior Analyst, Alliance/CGIAR. CENTRO E PERIFERIA. AL CUORE DELLO SVILUPPO TERRITORIALE SOSTENIBILE ore Arena16:00Internazionale Pad. C3 Rinaldo Melucci, Sindaco di Taranto; Habib Dhaouadi, Sindaco di Gabes; Carmelo Troc coli (Farmer World Market Organization). Modera Enrica Simonetti, Giornalista Gaz zetta del Mezzogiorno. CIÒ CHE ACCADE IN UN’IMMAGINE ore Arena18:30Scienza Pad. C1 A cura di Associazione Euresis e Camplus Costantino Esposito, flosofo, Università degli Studi di Bari. Modera Marco Bersanelli, astrofsico, Uni versità degli Studi di Milano.
LA FABBRICA DEI SOGNI: COME SI CREA UNA SERIE TV ore Auditorium19:00 Intesa Sanpaolo D3 Luca Bernabei, Amministratore Delegato Lux IntroduceVide. Vito Sinopoli, Direttore Respon sabile Bestmovie.it.
IL VALORE DEL SINGOLO NEL MONDO DEL LAVORO: UTOPIA O REALTÀ? ore Sala17:00Open Fiber A2 Chiara Brughera, Managing Director She tech, Empowering women in tech; Giaco mo Frigerio, Fondatore Blossom We Fight for Beauty; Anna Mareschi Danieli, Vice Chairmwoman ABS Acciaierie Bertoli Sa fau S.p.A.; . Introduce Luca Martellosio, Direttore tecnico e di produzione SVS srl - be con structive.
SPIRTOSPETTACOLIGENTIL
TALK “IL CAMBIAMENTO POSSIBILE”. LAVORARE TUTTI LAVORARE MEGLIO ore Sala19:00Neri Generali A cura di Fondazione per la Sussidiarietà In collaborazione con Centromarca. Spon sor tecnico Bayer Elena Bonetti, Ministra per le pari oppor tunità e la famiglia; Carola Carazzone, Se gretario Generale Assifero, Vicepresidente di Philea – Philanthropy Europe Associa tion; Giovanni Fosti, Presidente di Fonda zione Cariplo; Bruno Piraccini, Presidente ConduconoOrogel. Enrico Castelli e Irene Elisei IL FUTURO A DUE PASSI. I BIG DATA E NOI ore Sala19:00Ferrovie dello Stato B2 In diretta su Corriere Tv Carlo Battistini, Presidente della Camera di Commercio della Romagna Forlì-Ces ena e Rimini; Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green eco nomy, lavoro, formazione della Regione Emilia-Romagna; Rita Cucchiara, Profes sore Ordinario di Sistemi di Elaborazione dell’Informazione presso il Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell’Università de gli Studi di Modena e Reggio Emilia; Anto nio Zoccoli, Presidente Istituto Nazionale di Fisica nucleare. Modera Marco Bardazzi, Giornalista.
– RESPONSORI, DE SalaoreVICTORIA21:00Ferrovie dello Stato B2 Pier Paolo Bellini, curatore della collana Spirto Gentil, presenta il secondo appun tamento di guida all’ascolto dedicato ai Responsori di Tomás Luis De Victoria. Per l’occasione, il compositore Pippo Molino proporrà al pubblico l’esecuzione in video del Coro di CL, da lui diretto. Ospiti della se rata saranno il musicista Christopher Vath e, con una presentazione in video messag gio, il maestro Marco Gemmani, Direttore della Cappella musicale di San Marco MEETING MUSIC CONTEST FINALE II PalcooreEDIZIONE21:00Spettacoli Piscine Ovest Illumia Serata fnale condotta da Lorenzo Baglioni, che insieme a una giuria di esperti compo sta da Grazia Di Michele, Hu, che si esibi ranno anche dal vivo, e da altri importanti rappresentanti del settore discografco e musicale, valuterà le performance e de signerà il vincitore della manifestazione. Il Meeting Music Contest è l’evento che nasce dalla sinergia tra Meeting Rimini e il Mei-Meeting delle Etichette indipendenti di Faenza. Un concorso musicale dedicato alla Canzone d’Autore rivolto a giovani arti sti e band desiderose di mettersi in gioco. Anche la seconda edizione ha visto l’iscri zione di oltre 100 partecipanti di alto livel lo provenienti da tutta Italia Editore Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli, Fondazione costituita in data 31 marzo 2008 con atto a ministero del Notaio del Plescia di Rimini (rep. n. 47.236/7949, registrato all’Agenzia delle Entrate di Rimini il 10 aprile 2008 al n. 4.919/I) sede: via Flaminia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini Tel. 0541-783100 | Fax 0541-786422 Direttore Gianfranco Giuliani Direttore responsabile
Cesare Trevisani Progetto grafco Bruno Monaco
Impaginazione Caterina Ghio Marco
LA REPUBBLICA DELLE AUTONOMIE ore Sala19:00Open Fiber A2 In diretta su RaiNews, Repubblica TV, MassimilianoAskanews. Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Friuli Venezia Giulia; Mariastella Gelmini, Ministro per gli Affari regionali e le Autono mie; Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli; Andrea Prete, Presidente Unioncamere. Introduce Francesco Magni, Ricercatore di Pedagogia Generale e Sociale all’Univer sità degli Studi di Bergamo. In occasione dell’incontro intervento di saluto di Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri, la Cooperazione Economica Inter nazionale e le Telecomunicazioni della Re pubblica di San Marino.
AngelaSabrinaPrevidiScalescianiSpano
Per questo lavoriamo ogni giorno per rendere le vostre connessioni accessibili, sicure, a dabili.
Cosa saremmo senza connessioni?
Perché la connessione vera è quella che ci fa superare la distanza e le di erenze.
Le connessioni uniscono le persone, uguali o diverse da noi, vicine o lontanissime.
Con le connessioni ci informiamo, impariamo, giochiamo, ci riappropriamo di luoghi e tempi preziosi.
TIM, la forza delle connessioni.
Informazioni, servizi ed eventi per i giovani in Lombardia Naviga in un mare di www.giovani.regione.lombardia.itopportunità Via Fabio Filzi 5, 24060, Montello (BG) | www.montello-spa.it | info@montello-spa.it Riciclo di Rifiuti Organici Riciclo di Rifiuti Plastici