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Scholz: vicini a chi è stato colpito

e Liberazione

Un evento improvviso, imprevedibile, sconvolgente. Questo è stata l’alluvione che a maggio, nel giro di pochi giorni ha coinvolto 44 comuni soprattutto romagnoli, causando lo straripamento di 21 corsi d’acqua. E come Meeting non possiamo certamente rimanere estranei a questa tragedia che tocca i nostri luoghi e tante persone a noi vicine. Ecco il messaggio del nostro presidente Bernhard Scholz.

Ci preme esprimere il nostro più sentito cordoglio per le vittime dell’alluvione e tutta la nostra vicinanza alle tante persone che sono state colpite da questa calamità: a chi ha perso i suoi famigliari, agli sfollati, a chi vede la sua casa, la sua azienda, i suoi campi distrutti o gravemente danneggiati, a chi si trova al freddo e al buio, senza luce e acqua corrente.

La nostra profonda gratitudine va a tutti i volontari che si impegnano senza risparmio nel soccorso e che cercano di allievare le sofferenze. È commovente vedere come questa durissima prova fa emergere in tutti un’umanità vera e autentica, sia in quelli che devono affrontare gli ingenti danni subiti, sia in quelli che esprimono nel miglior modo possibile la loro amicizia.

Un pensiero di incoraggiamento va a tutte le Istituzioni che si trovano ad affrontare questa situazione. Rivolgiamo un saluto particolare agli amici e ai volontari del Meeting che sappiamo colpiti duramente da questa catastrofe e a quelli che sappiamo impegnati nell’aiuto e nel sostegno.

Invitiamo chi vuole contribuire all’acquisto di beni di prima necessità a partecipare alla raccolta organizzata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, del quale lasciamo le coordinate.

Nell’abbraccio di una speranza certa Bernhard Scholz e gli amici del Meeting di Rimini

Bonifico Bancario con causale

“Alluvione Emilia-Romagna”

IBAN: IT 12D 06230 01614 0000

1511 0546 - BIC: CRPPIT2PXXX

Intestato a: Associazione Laicale Fraternità di Comunione e Liberazione

Le immagini di queste pagine sono ricavate dai fotoreportage del responsabile dei fotografi volontari del Meeting, Giacomo Bellavista. Ecco come ha raccontato la sua esperienza al sito internet clonline.org.

Sono un fotografo di Rimini e in questi giorni ho cercato di raccontare quanto sta accadendo in Romagna dopo l’alluvione.

Inizialmente ero titubante. Ho sempre provato fastidio verso il “turismo del dolore” e di chi si getta a capofitto con la macchina fotografica laddove il dramma è più evidente. E poi avevo la mia cantina da svuotare, le mie cose da fare e da mettere a posto. Poi però un’amica di Cesena, Meri, mi ha provocato, chiedendomi di andare a raccontare quanto di bello stava succedendo in mezzo al fango della sua città. Mi raccontava che le persone già dalle ore immediatamente successive all’alluvione si erano messe in moto per ripartire. E così sono andato. In auto, mentre mi dirigevo a Cesena, continuavo a chiedermi come Meri potesse dirmi che stava succedendo qualcosa di bello in una situazione simile. Ne ero quasi infastidito. Dopo qualche scatto mi sono accorto di quanto avesse ragione. Lì c’era un popolo che ha perso tutto o quasi, ma che comunque cominciava, o meglio, ricominciava in ogni momento, partendo da quelle piccole cose buone che ancora si distinguevano nella melma, fossero cose materiali, ricordi di una vita o uno sguardo, la gratuità di un abbraccio di volontari sconosciuti piombati in casa per aiutare.

Così ho cominciato a fotografare mettendomi sulle tracce di quel bene che muove tutto, un bene che anche quando tutto crolla o scivola via, continua a vincere. Nei giorni successivi ho fatto scatti anche in altre città: Lugo, Sant’Agata sul Santerno… Sempre di fronte a scenari che mi hanno tolto il fiato.

Parlando un po’ con i ragazzi che conoscevo sul posto, mi ha colpito che non è mai emerso che fossero lì per attivismo o eroismo. Erano desiderosi di un abbraccio, desiderosi di partecipare di quel bene che veniva fuori in modo così evidente tra le vie di quelle città. E, soprattutto, ho notato la certezza di fondo che la gratuità che stavano donando, l’avrebbero ricevuta loro stessi, in misura anche maggiore.

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