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Alberto Burri l’esplosione della materia
“Amo Burri, perché non è solo il pittore maggiore d’oggi, ma è anche la principale causa d’invidia per me: è d’oggi il primo poeta”. Così Giuseppe Ungaretti definiva Alberto Burri (1915-1995), il maestro di Città di Castello che è uno dei più grandi artisti del Novecento non solo italiano, che per tutta la vita ha tentato di presentare le cose come apparivano ai suoi occhi: materia vissuta che prende una forma precisa, permeata da una sua drammaturgia per cui diventa preziosa anche una sacca rotta di iuta.
Nelle mani di Alberto Burri la materia esplode, cambia forma, si taglia, si accartoccia, brucia, si fa crepa e disordine per creare un ordine nuovo e diverso, rigorosissimo, che ci invita a incontrare la bellezza in una realtà ferita e imperfetta.
Al Meeting avremo l’occasione di conoscere da vicino questo artista attraverso alcune sue opere e video in una grande mostra a lui dedicata. Al centro della mostra spiccherà un’enorme tela di iuta, creata come scenografia per la drammatizzazione di un racconto di Silone, L’avventura di un povero cristiano.
Tra i video, un prezioso documentario prodotto dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri racconterà l’immensa opera di land art a Gibellina, il Grande Cretto, realizzata anni dopo il terribile terremoto del 1968 che distrusse completamente il borgo siciliano. Inoltre ritratti fotografici del maestro al lavoro e opere grafiche permetteranno di approfondire ulteriormente la sua poetica.
La mostra nasce dall’incontro con il presidente della Fondazione, Bruno Corà, e con l’architetto Tiziano Sarteanesi che di Burri fu amico personale. Con loro stiamo lavorando da mesi alla realizzazione di un percorso tematico entusiasmante e coinvolgente, che farà emergere come la pittura per Burri sia “un’irriducibile presenza”.
Diventa anche tu protagonista della costruzione della mostra dedicata ad Alberto Burri, dona ora su meetingrimini.news/burri!