Quotidiano Meeting, venerdì 19 agosto 2016

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19 agosto 2016

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anno 26

PRIMO PIANO

11.45

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LA REPUBBLICA HA 70 ANNI, INCONTRO CON IL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA

LA SOCIETA’ COSTRUISCE LA PACE. L’ESEMPIO DELLA TUNISIA

ROMANO GUARDINI E LUIGI GIUSSANI IN DIALOGO CON LA MODERNITÀ

L’INCONTRO CON L’ALTRO: GENIO DELLA REPUBBLICA. 1946-2016: LA REPUBBLICA

SALONE B3

SALONE B3

SALA NERI CONAI

SALONE D3

Introducono: Emilia Guarnieri, presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli e Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà.

Partecipano: Tania Groppi, Università degli Studi di Siena; Mohamed Fadhel Mahfoudh, premio Nobel per la Pace 2015; Fadhel Moussa, membro dell’Assemblea Nazionale Costituente.

Partecipano: Massimo Borghesi, docente di Filosofia Morale all’Università di Perugia; Johannes Modesto, postulatore;  Monica Scholz-Zappa, docente Università Albert-Ludwig di Freiburg im Br.

Partecipa Luciano Violante, presidente emerito della Camera dei Deputati. Introduce: Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà.

Il Meeting salpa nel mare della gratuità Il lavoro oscuro e prezioso dei 2600 volontari. La storia di Alejandra: sono malata ma che bellezza poter servire «Sono malata di cancro, un sarcoma sinoviale. E c’è la metastasi di venti tumori ai polmoni. Non c’è guarigione». Sono le parole di Alejandra Diez Bernal, spagnola di 49 anni malata dal febbraio del 2014, che fa parte del gruppo di volontari che ha lavorato sodo

dall’11 al 18 agosto per preparare il Meeting e continuerà tutta questa settimana a prestare il suo servizio gratuito. I grandi padiglioni dell’edificio vengono allestiti da ragazzi universitari e adulti che offrono il loro tempo estivo per permettere al Meeting di esistere.

Ciò che stupisce non è solamente vedere studenti che nella settimana centrale di agosto preferiscono stare chiusi in saloni fino a ieri privi di aria condizionata, al posto di sdraiarsi sulla sabbia a essere accarezzati dal sole, ma che molti di questi giovani per circostanze

Volontari al lavoro per allestire il Meeting. Sono 2607 i militanti che partecipano all’edizione del 2016

Settant’anni dopo come all’inizio della Repubblica Come ogni anno, il Meeting di Rimini è arrivato a fare il punto sulla vita del Paese. Questo è il nono anno consecutivo di crisi globale, ma la chiave per aprire alla comprensione di quanto sta accadendo in Italia e nel mondo sembra appartenere a mondi sempre più lontani. Come se non bastasse il nostro assetto sociale ricorda il corpo malato del

famoso apologo di Menenio Agrippa: basta che anche un solo organo non svolga la sua funzione in sintonia con gli altri organi perché il corpo intero perisca. Eppure, oggi come allora, il malcontento ha più di una ragione valida. Bisognerebbe rinunciare a protestare per la “ragion di Stato”? Certamente no. Il punto è che la protesta non deve essere fatta per distruggere gli altri organi. Ci siamo ormai abituati a una vita pubblica come scontro e delegittimazione continui, ma non è sempre stato così. Il titolo del Meeting di quest’anno: “Tu sei un bene per me” e il titolo della mostra

“L’incontro con l’altro: genio della Repubblica. 1946-2016”, che oggi qui verrà inaugurata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, documentano come una strada alternativa sia possibile. Come ha scritto il presidente Violante che ha ispirato e guidato il lavoro di questa mostra, “la grande risorsa dell'Italia repubblicana sono state tutte le persone che si sono assunte l'onere di costruire, operare, esortare, dirigere sostenendo così la speranza di tutti”. Questi “io” non si sono mossi isolatamente, ma hanno costruito e vissuto legami (...) Giorgio Vittadini segue a pag. 5

stringenti di studio o di tempo non riescano a vivere nemmeno da visitatori la settimana che preparano. Colpisce in modo particolare se a fare tutto questo è una donna malata terminale. Alejandra si occupa dell’accoglienza volontari, dell’ospitalità negli alberghi, allestisce i piani camera, vende i buoni pasto e prepara tutto il necessario per chi durante la kermesse riminese darà il proprio contributo per far vivere il Meeting. Il sorriso e il volto di Alejandra sono travolgenti e a chi le domanda il perché faccia il volontario e con quella contentezza visibile lei risponde con una frase sintetica: «Perché sono grata». Una risposta che rimarrebbe nell’implicito se non si facesse memoria della gratuità da lei ricevuta, come da lei raccontato, nell’incontro con don Julián Carrón nel maggio del 2015. Alejandra raccontò questo incontro durante il pellegrinaggio da Macerata a Loreto lo scorso giugno. Lei disse a Carrón della sua malattia ed egli la sorprese rispondendo che quello era il segno della preferenza di un Altro e che dunque non doveva avere paura (...) Andrea Fornasieri segue a pag. 5

Violante: I partiti imparino il dialogo pag. 3 Tre regine della voce in “Un solo canto” pag. 9 Cinque aziende a caccia di talenti pag. 13


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