MEETING S
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20 agosto 2016
#2
anno 26
PRIMO PIANO
11.15
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LA STRANA DEMOGRAFIA ITALIANA: AVREMO FUTURO?
IL MONDO È IN FIAMME MA LE CITTÀ NON DEVONO MORIRE
ONDE GRAVITAZIONALI, NUOVA LUCE SULL’UNIVERSO
“IL GENIO DELLA REPUBBLICA. 1946-2016”: LA CULTURA
SALONE B3
SALONE B3
SALA B3
SALONE B1
Partecipano: Gian Carlo Blangiardo, docente di Demografia all’Università MilanoBicocca; Alessandro Rosina, docente di Demografia all’Università Cattolica di Milano. Introduce Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà.
Partecipano: Moncef Ben Moussa, direttore del Museo del Bardo, Tunisia; Staffan De Mistura, inviato speciale ONU per la Siria; i sindaci: Gultan Kisanak, Dario Nardella e Giusi Nicolini. Introduce Andrea Simoncini.
Partecipano: Roberto Battiston, presidente A.S.I.; Laura Cadonati, Georgia Institute of Technology, USA. Introduce Marco Bersanelli, Docente di Astrofisica all’Università degli Studi di Milano.
Partecipa Giuliano Amato, Giudice della Corte Costituzionale. Introduce Lorenza Violini, Docente di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Milano.
Muri e divisioni non salveranno nessuno Un paese che si accanisce a marcare le divisioni non va da nessuna parte. Un paese che valorizza la ricchezza delle sue diversità nella coscienza di un destino comune da perseguire insieme può essere la casa comune di tutti e pensa al futuro delle giovani generazioni. La vocazione dell’Italia non è di chiudersi nel proprio fortino nazionale ma di promuovere l’unione europea. E l’Europa non può pensare di risolvere il problema dei flussi migratori alzando cartelli di divieto di accesso, ma disponendosi a governare il fenomeno con saggezza e responsabilità. Sono i temi principali toccati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri all’inaugurazione del Meeting per l’amicizia tra i popoli, in un intervento di spessore culturale e politico che il pubblico che ha gremito il salone ha seguito con grandissima attenzione in tutti i suoi passaggi, esplodendo alla fine in una lunga standing ovation. Il capo dello Stato è stato ricevuto dalla presidente del Meeting, Emilia Guarnieri e dal presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini, i quali l’hanno accompagnato a visitare la mostra allestita per i 70 anni della Repubblica («L’incontro con l’altro, (...) Maurizio Vitali segue a pag. 2
Papa Francesco il magistero dell’accoglienza Il saluto di Papa Francesco al Meeting di Rimini ne coglie espressamente, nel titolo dell’edizione di quest’anno “Tu sei un bene per me”, il coraggio. Il coraggio — controintuitivo, sotto la pressione dei nostri interessi che sentiamo minacciati — di vedere nell’altro che ci viene incontro con i suoi bisogni, avvertiti in competizione con i nostri, un
IL COMMENTO Mattarella e l’autunno caldo delle riforme Se l’arena politica, i suoi uomini e le sue espressioni sono il luogo del confronto, anche aspro, sui temi cruciali per l’oggi del Paese (pensiamo al difficile rapporto con l’Europa, allo stato del nostro sistema bancario, all’immigrazione e alla lotta al terrorismo — tutti temi che hanno visto il Paese, in questa tiepida e altalenante estate, coinvolgersi e confrontarsi su posizioni anche radicalmente opposte), come si prospetta il dibattito del prossimo autunno che sarà, inevitabilmente, determinato dalle questioni istituzionali rimaste un po’ in sordina durante le ferie agostane: il referendum, il giudizio sulla costituzionalità del nuovo (...) Lorenza Violini segue a pag. 5 Il presidente Sergio Mattarella firma il libro d’onore della mostra sui settant’anni della Repubblica
bene; un bene comunque per noi, e non “qualcosa di superfluo, o peggio un fastidio, un ostacolo”. Una pulsione naturale nell’angoscia di perdere “il proprio spazio vitale” — dal posto di lavoro in crisi, alle “sicurezze” vere o presunte della propria quotidianità, all’agibilità senza conflitti dei propri “valori” —, e che pure non è la nostra “vera” natura: la nostra natura “umana”, che possiamo e dobbiamo portare a verità; fare verità di tutti e per tutti. Perché anche quando l’individualismo imperante nelle nostre società ci allontana dalla nostra natura relazionale e la sola cura di sé ci sembra il vestito più adatto per
difendere noi stessi, il noi individuale, anche quando difendiamo la nostra individualità, noi difendiamo comunque un noi, che va al di là di noi stessi: la nostra famiglia, il proprio gruppo, l’ambiente, il nostro contesto sociale. Nessuno si salva da solo, ricorda Francesco. Questa semplice verità dell’esperienza è vera tanto più oggi, nel mondo multiculturale della globalizzazione. Con i suoi incontri ora cercati (se vuoi incrementare lo scambio economico) ora obbligati (se ti vengono incontro sui barconi dei migranti). (...) Eugenio Mazzarella segue a pag. 5
Il Nobel Mahfoudh: la nuova Tunisia pag. 7 Cerca i cuori e sostieni il Meeting pag. 9 Guardini, Giussani e la modernità pag. 11