Quotidiano Meeting, giovedì 25 agosto 2016

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25 agosto 2016

#7

anno 26

PRIMO PIANO

11.15 LA RICONCILIAZIONE STATI UNITI-CUBA

Partecipano: Miguel Benito “Mike” Fernandez; Pedro Freyre; Rolando Guillermo. Introduce Roberto Fontolan.

SALONE B3

15.00 LA MISERICORDIA COME PROCESSO POLITICO

Partecipa Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”. Introduce Alberto Savorana, portavoce di Comunione e Liberazione.

SALONE B3

17.00 MADRE TERESA: UNA SANTA PER IL NOSTRO TEMPO

Partecipano: Marcilio Haddad Andrino; Fernanda Rocha Andrino; Brian Kolodiejchuk; suor Serena, missionaria della Carità. Introduce Marina Ricci.

SALONE B3

21.45 È FESTA. Con Gene Gnocchi Ingresso libero

ARENA SPETTACOLI D3

La simpatia di chi non ha paura L’arcivescovo di Bologna Zuppi sprona la platea del Meeting. «Con Cristo incontriamo tutti con amore e coraggio» Una preghiera per chiedere a Dio di «accogliere chi ha perso la vita la scorsa notte durante il terremoto» segna l’inizio dell’incontro in B1, dove monsignor Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, è stato invitato

per descrivere la svolta nella Chiesa dopo il convegno della Cei a Firenze. «Che cosa ci sta chiedendo il papa?» chiede Davide Perillo, direttore di “Tracce”, rilanciando la domanda anche sulla tragedia del sisma. «Io

riassumerei l’incontro di Firenze con “Tu sei un bene per me”. Cioè, tu non sei un problema, per questo esco a cercarti, ho bisogno di te per essere più me stesso - spiega l’arcivescovo -. Noi cristiani sembriamo chiusi come

gli apostoli prima della Pentecoste: temiamo di “ammalarci”, di “sporcarci” nell’incontro con gli altri. Siamo determinati dalla paura e non dall’amore». Monsignor Zuppi attrae la platea in un percorso profondo ma vivace grazie alla sua gioiosa simpatia toscana. «Ma voi siete qui perché qualcuno vi ha fatto un discorso, o per qualcosa d’altro? A chi s’immedesimerà con le ferite del mondo, verrà voglia di amare il prossimo e cercherà le risposte che mancano, proprio come ha fatto il buon samaritano». Siamo chiamati alla grande sfida della ricostruzione: «I nostri figli oggi vedono solo indifferenza, stordimento e furti, ma la Chiesa deve essere come una madre che sta vicino al suo bambino anche quando si contorce dal dolore». Si può rispondere alle sfide in modo mediocre: «A Roma una signora non ha aperto al sindaco che citofonava alla sua porta perché “stava a cucinà li carciofi”. A noi la Chiesa chiede di cercare il bene e costruire con pazienza. Benedetto XVI parlava di un pellegrinaggio nel deserto spirituale del mondo contemporaneo, (...) Benedetta Parenti segue a pag.2

Uno dei momenti di raccoglimento in memoria delle vittime del terremoto che si sono moltiplicati ieri in tanti angoli della fiera di Rimini

La terra trema e riapre tante domande La morte che devasta il centro Italia, sotto le sembianze di un terremoto, porta con sé qualcosa di forse ancora peggiore: l'abitudine al dolore — ben rodata in questi mesi dal terrorismo, dalla guerra e dalle molte crisi dell'Occidente — rischia di non far più sentire alcun dolore al punto che, a poche ore dal sisma, quello che invece si sente

sono solo le solite chiacchiere di chi vorrebbe spiegare, accusare, analizzare e — proprio per questa strana abitudine a "cosificare" tutto — perdere l'occasione di stare in silenzio. Per ritrovare un punto di vista autentico da cui guardare tutto si può però partire dalle lacrime della maestra della scuola elementare di Amatrice davanti all'edificio dove insegna e che adesso giace a terra sventrato, distrutto dalla furia della "terra che trema". Oppure si possono ascoltare le tante voci di chi, da qualche ora, non ha più una casa, un negozio, un posto di lavoro. Tutte le nostre costruzioni sociali, che ben ci pro-

teggono dalle domande ultime della vita, improvvisamente crollano e ci lasciano nudi davanti alla realtà. La vita, tutta la vita — dal terremoto al collega di lavoro, dalla morte di un amico a un matrimonio che non va come vorresti — ci denuda, ci spoglia delle infinite strutture e difese che non permettono alle cose di incontrarci e di disturbarci. Organizziamo ogni cosa sapientemente, con l'obiettivo di essere tranquilli e lasciati in pace. Ma poi la terra trema, l'esistenza trema. E tutto si fa più drammatico: "dove dormirò stasera?, (...) Federico Pichetto segue a pag.3

Spadaro e la diplomazia del papa pag. 2 «Ecco perché Madre Teresa è santa» pag. 7 Libri al top: ecco i più venduti al Meeting pag. 14


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