Quotidiano Meeting 2011 - martedì 23 agosto

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ANNO 21 Numero Tre Martedì

MEETING

PRIMO PIANO 11.15

L'ITALIA UNITA, STORIA DI UN POPOLO IN

CAMMINO Partecipano: Giuliano Amato, presidente del Comitato dei Garanti per i 150 anni dell'Unità d'Italia; Maria Bocci, Università Cattolica; Marta Cartabia, Università Milano-Bicocca. Introduce Giorgio Vittadini. Salone B7 ESPERIENZE ALLA PROVA. INCONTRO CON... Partecipa Andrew Davison, Cambridge. Introduce Stefano Alberto, Università Cattolica. Sala A3

O N A I D I T O U Q

23

15.00

AGOSTO 2011

Camisasca presenta Ezechiele pag. 7

Il dono di Haiti pag. 4

PRIMO PIANO E L’ESISTENZA DIVENTA UNA IMMENSA CERTEZZA Partecipa Costantino Esposito, Università degli Studi di Bari. Introduce Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. Auditorium B7

17.00

19.45

SCOLPIRE LE PAROLE. OMAGGIO A EUGENIO

CORTI Progetto teatrale di Paola Scaglione con Andrea Soffiantini, musiche da Claudio Chieffo Teatro D2

Benedetti soldi pag. 15

Questo è Il Cairo

Da sinistra Usamah Elabed, presidente dell’Università Al Azhar, Hosam Mekkawy, presidente del Tribunale del Cairo, il patriarca Antonios Naguib e Samar Kassem, una volontaria musulmana del Meeting 2011. A ottobre il Meeting sbarca in Giappone.

Fino agli estremi confini della terra alla grisaglia del presidente Napolitano ai caffettani delle autorità religiose egiziane il salto è abissale fino a un certo punto. C’è un filo rosso che unisce le prime due giornate del Meeting, dense - come sempre - di mille incontri, libri, testimonianze, spettacoli, dialoghi. Esso si rende evidente negli appuntamenti principali, parte dal Quirinale e giunge al Cairo (senza fermarsi, come vedremo) ma a ben guardare attraversa tutta la fiera.

D

E ora Tokyo

Questo fil rouge è un metodo. Napolitano, per cultura e formazione lontanissimo dalle origini della realtà che genera il Meeting, ha scelto Rimini per indicare al Paese parole come «realismo», «verità», «sussidiarietà», «desiderio», «certezza». Le ha adoperate come tappe di un percorso indicato all’intera nazione. Il Presidente non ha inteso compiacere la platea: ha rivolto un appello al Paese indicando nel bene comune e nella passione di comunicare «l’anelito di certezza» le chiavi dell’impegno per uscire dalla crisi. È questo percorso che non coglie chi, da destra e da sinistra, si chiede smarrito «che c’azzecca Napolitano con Cl». Ieri altri personaggi soltanto all’apparenza lontani dal Meeting hanno seguito lo stesso metodo: un percorso personale per verificare la verità di alcune parole chia-

ve. Il professore egiziano Abdel Fattah Hasan, studioso di letteratura italiana, è un imam musulmano che da oltre vent’anni guida la preghiera del venerdì. Quando ebbe tra le mani una copia del «Rischio educativo» di don Luigi Giussani, decise che doveva tradurlo in arabo (oggi viene presentato il volume) perché «era scritto per tutti gli uomini di ogni tempo e continente». L’hanno colpito parole come apertura, convivenza, valorizzazione. «Ma soprattutto il cuore come strumento infallibile di giudizio». Che aiuta a capire i motivi della primavera araba e a guardare con fiducia alla difficile costruzione di una democrazia sulle macerie di una dittatura. E in auditorium erano seduti ieri il presidente della più prestigiosa università araba (Al Azhar del Cairo) Usamah Elabed,

il vescovo segretario del patriarca coptoortodosso Jeremiah Armiah e il patriarca dei copti-cattolici cardinale Antonios Naguib. Rappresentanti autorevoli di tre religioni allo stesso tavolo, segno di un’esperienza di ecumenismo in atto. È una documentazione evidente di quanto incida nella storia un’esperienza come quella da cui nasce il Meeting. Non pie aspirazioni, ma un’incidenza storica: eventi che potrebbero essere interpretati soltanto in chiave politica sono in realtà un’altra cosa. Conseguenze non programmate di un percorso. Che non si ferma. A ottobre il Meeting andrà in Giappone, invitato dal governo del Sol levante e dai monaci buddisti del Monte Koya. Per approfondire insieme le grandi questioni che interrogano da sempre il cuore dell’uomo.


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