Quotidiano Meeting | 21 agosto 2024

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MEETING2024 21

EDITORIALE

Il raccoglitore di semi

di

Approfondire l’essenziale è far crescere le radici del tronco su cui si innestano il ramo, il fiore e il frutto, da cui tutto prende forma nuova. Se fai crescere le radici e il tronco, anche le fronde diventano realmente fruttuose, ogni sua espressione specifica si carica di significato. Ed è allora che vale la pena interrogarsi sulle origini stesse dell’essenziale, cioè sui semi che hanno dato vita alla pianta.

Nella ricerca dell’essenziale, il lavoro che pone la domanda della 45esima edizione del Meeting, viviamo la sfida di affermare il Mistero che portiamo addosso e che si esprime nella nostra unità, come linfa da cui ognuno di noi nella variegata realtà umana trae energia.

Nella lettera che Papa Francesco ha dedicato al ruolo della letteratura nel cammino di maturazione personale, pubblicata il 4 agosto, troviamo un grande invito a scoprire la potenza spirituale della letteratura come l’atto di vedere attraverso gli occhi degli altri e di ascoltare la voce dell’altro, che ci interpella e ci conduce al cuore della cultura umana.  «Nella lettura – ha scritto il Santo Padre – ci tuffiamo nei personaggi, nelle preoccupazioni, nei drammi, nei pericoli, nelle paure delle persone che hanno superato alla fine le sfide della vita, o forse durante la lettura diamo consigli ai personaggi che in seguito serviranno a noi stessi».

È il tentativo intrapreso quest’anno da molti di noi impegnati nell’attività dei centri culturali di vivere l’esperienza del Book Corner, le presentazioni di libri e il dialogo in presenza durante il Meeting con i loro autori o curatori raccolti in una collana di podcast, come via d’accesso per entrare in un fecondo dialogo con la cultura del nostro tempo. Con l’obiettivo di incontrare le inquietudini, le sensibilità, i desideri e le tensioni che

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L’INCONTRO Affidato al domenicano Adrien Candiard l’affondo sul titolo del Meeting

L’essenziale vicino

Adrien Candiard, domenicano, membro dell’Institut dominicain d’études orientales, affronta il tema del Meeting 2024, “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”. Appuntamento alle 15 in Auditorium isybank D3. Amico del Meeting, ha partecipato come relatore in due occasioni: nel 2021 all’incontro sul tema

“L’io, la fede e la sfida delle culture” con Agbonkhianmeghe E. Orobator, presidente Conferenza dei gesuiti dell’Africa e del Madagascar; lo scorso anno con Olivier Roy, professore di Scienze politiche all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, è stato protagonista di un dibattito sul tema “L’appiattimento del mondo e la domanda della verità”.

Pizzaballa “La fede orienti i cuori”

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Mattarella “Camminare e costruire insieme”

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Progetto Arca Da 30 anni a fianco dei poveri

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Candiard (crediti: Meeting di Rimini)
DA ENERGIE DIVERSE, UN’ENERGIA UNICA
DA ENERGIE DIVERSE, UN’ENERGIA UNICA
ANNO 45 N° 2
Letizia Bardazzi

EDITORIALE

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abitano il nostro presente, toccando tutto il mistero dell’essere umano che vive. Percorrendo la via di risvegliare l’amore per la lettura, la ricerca dell’essenziale diventa metodo per affrontare lo specifico, ogni aspetto dell’umano desiderio. Nel confronto con la cultura del tempo, si introduce l’esercizio del giudizio come un processo altamente positivo che inizia da un ascolto, da un incontro, da una vicinanza e da una simpatia che provoca sempre una messa in crisi (krisis come forma normale del rapporto fra il cristianesimo e il mondo che lo circonda) dell’impostazione originaria conferendogli un nuovo senso, più vero.  Di questo approccio ci sono maestri i cristiani dei primi secoli, che sapevano proporre l’annuncio evangelico penetrando con il proprio giudizio il mondo del politeismo pagano. Paolo nell’incontro con i filosofi dell’Areopago (episodio ripreso anche da Papa Francesco nell’intervento sulla letteratura), nel dialogo con chiunque incontra fa proprio qualcosa dell’altro, lo approfondisce e lo ricolloca su un altro piano di verità, operando la scelta di ciò che vale. «Paolo si rivela “lettore” di poe sia – dice il Papa – e lascia intuire il suo modo di accostarsi al testo letterario, che non può non far riflettere in ordine a un discernimento evangelico della cultura».  Egli viene definito dai filosofi del tempo «raccoglitore di semi» (la traduzione più

EDITORIAL

The Seed Collector

To delve into the essential is to make the roots of the trunk grow, through which the branch, the flower and the fruit are grafted. It is through this that everything takes a new shape. If you let the roots and the trunk grow, even the fronds will be truly fruitful, each of its leaves becoming loaded with meaning. It is from there that it becomes worth questioning the very origins of this essential, or rather its seeds that gave the plant life.

In the search of the essential - which is the the work that the question of the 45th edition of the Rimini Meeting is posing- we live with the challenge of affirming the Mystery that we carry within us, which is expressed in our unity as the lifeblood from which each of us in our varied human reality draw energy.

In the letter that Pope Francis dedicated to the role of literature in the path of personal maturation, published on

adeguata del termine greco  spermolo), suscitando da una parte curiosità e dall’altra condanna. Ma i semi che ci offre Paolo sono ciò che ci aiuta a stare di fronte all’essenziale, sono all’origine delle radici, del tronco e dei frutti. La nostra storia da 80 anni al fianco

August 4, we can find a strong invitation to discover the spiritual power of literature as the act of seeing through the eyes of others and listening to the voice of someone that challenges us and leads us into the heart of human culture. “In reading”, the Holy Father wrote, “we dive into the characters, the worries, the dramas, the dangers, and the fears of the people who ultimately overcame the challenges of life, or perhaps while reading we give advice to the characters which ultimately will serve to help us”.

The attempt undertaken this year by many of us involved in the activity of the cultural centers, to live the experience of the Book Corner, the book presentations, and the conversations with the authors and curators is the way to access a fruitful dialogue with the culture of our time, and to meet the anxieties, sensitivities, desires, and tensions that inhabit our present - touching the whole mystery of the human being.

By reawakening the love of reading, the search for the essential becomes a method for dealing with every specific aspect of the human desire.

In comparison with the culture of this time, the exercise of judgement is introduced as a highly positive process that stems from listening, from an encounter, from a closeness, and

a sympathy that always provokes a crisis (krisis, as the basic form of relationship between Christianity and the world around it). The crisis of the original human condition that leads to a new truer meaning.

The Christians of the first centuries were masters of this approach. They knew how to propose the evangelical message by penetrating the world of pagan polytheism with their own judgement. Paul, in his encounter with the philosophers of the Areopagus (an episode also mentioned by Pope Francis in his speech on literature), and whith whoever he encounters, he does something else; he deepens his conversations and relocates them to another plane of truth by making something of the other his own. In doing this, he chooses what has value. “Paul reveals himself as a reader of poetry”, says the Pope, “and suggests his way of approaching to the literary text, which cannot help but make us reflect on an evangelical discernment of culture”. He was defined by the philosophers of the time as a “seed collector” (a better translation for the Greek word, spermologos), arousing on one hand curiosity, and on the other condemnation. However the seeds that Paul offers us are what help us to stay in front of the essential. They are at the origin of the roots, the trunk, and the fruits.

Paese e i principali esponenti del settore decisero di dare vita ad un’associazione che potesse supportare la ripresa e accompagnare il nuovo corso storico. Nell’atto costitutivo fu dichiarato da un lato l’interesse di tutelare la categoria, regolando tutti rapporti di lavoro, dall’altro quello di collaborare alla risoluzione di “problemi di ordine tecnico, economico, nanziario, amministrativo, legale e sociale riguardanti l’industria assicurativa”.

Nel 1953 l’ANIA fu tra fondatori del CEA, il Comitato Europeo delle Assicurazioni, istituito per studiare i problemi comuni del settore in una prospettiva di integrazione dei mercati. Nel 1959 venne emanato il Testo Unico sull’esercizio delle assicurazioni private, e nel 1969 venne varata la legge sulle assicurazioni obbligatorie delle autovetture.

associazione per la ripresa 1944 Gli anni ‘70 e ‘80 si contraddistinsero per l’intensa attività dell’ANIA nel favorire l’adeguamento della regolamentazione del settore alla legislazione europea. Nacque l’Isvap, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private. 1970 1980

Dagli anni Novanta l’Associazione intensificò la sua attività per favorire le risposte ai nuovi bisogni nell’ambito del welfare, parallelamente alla definizione normativa della previdenza complementare. Da quel momento si confronterà anche con temi quali privacy, ambiente, salute, discipline degli appalti e sarà il ponte tra le istituzioni, le imprese e la cittadinanza. welfare e istituzioni

innovare

Negli ultimi anni, l’ANIA si è distinta per l’attività nel campo dell’innovazione, per l’interesse al ruolo sociale ed economico del settore e per la sua funzione di investitore istituzionale, contribuendo allo sviluppo del Paese, facendo leva su: messa in sicurezza, tutela del risparmio delle famiglie e finanziamento dell’economia reale.

SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE ALLORA COSA CERCHIAMO?

MERCOLEDÌ 21 AGOSTO

INCONTRI Il Patriarca di Gerusalemme dei latini ha aperto l’edizione 2024 del Meeting

«La fede orienta le domande a Dio»

Nelle parole del cardinal Pizzaballa il giudizio da credenti sugli orrori della guerra in Medio Oriente di Roberto Copello

«L a fede non è una risposta a tutte le domande, è una relazione dentro la quale tutte le domande hanno spazio». Chiudendo l’incontro di apertura del Meeting, il cardinal Pierbattista Pizzaballa spazza via tutti i dubbi e le angosce, le illusioni e le utopie che possono avere i credenti di fronte all’inestricabilità del conflitto fra arabi e israeliani. Lo ha fatto per quasi un’ora, incalzato dalle domande del presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz. Ma con quest’ultima frase il patriarca latino di Gerusalemme pone davvero un punto fermo, a sintetizzare le risposte che ha snocciolato con la sua consueta capacità di realismo. «Abbiamo ridotto la fede a una panacea che può risolvere tutti i problemi, ma non c’è risposta per esem-

pio alla sofferenza dei bambini vittime della guerra. Le domande di noi cristiani sono le domande di tutti, è la malvagità dell’uomo che compie queste azioni. Saperlo non risolve il dramma: nella fede possiamo solo orientare queste domande a Dio».

Pizzaballa insomma non fa sconti a nessuno, neppure ai cristiani e neppure a se stesso. Come quando racconta di quanto fu ferito dalla propria incapacità, da studente all’Università ebraica di Gerusalemme, di spiegare la Resurrezione di Gesù a un’amica ebrea osservante. Esperienza dolorosa, ma che gli servì a fare un passo avanti: «Ho capito che la Resurrezione non si spiega, la si incontra. E oggi il dialogo inter religioso per me è questo, un incontro che illumina quello che sei tu e ti porta a conoscere meglio l’altro, cosa di cui abbiamo estre -

mamente bisogno». Specie in questo momento, aggiunge, in cui nel Medio Oriente le religioni sono diventate “isole” in cui nessuno vuole incontrarsi, in cui si porta avanti una “narrativa escludente” e nessuno è capace di riconoscere l’esistenza dell’altro. «Prima o poi la guerra finirà, ma ricostruire dall’odio sarà una fatica immane».

Ecco dunque la sfida per il piccolo gregge dei cristiani, il 3 per cento “politicamente irrilevante” della Terrasanta, dice il patriarca. «La prima cosa è esserci, saper dire una parola. Aiutare non solo i propri ma anche gli altri. La comunità

Testimonianze dall’Ucraina

di Gaza, solo 600 persone rimaste, ha il suo dinamismo perché non è ripiegata su se stessa, ma aiuta tutti. E poi serve parresìa: dire parole di verità senza diventare parte di uno scontro». E attenti anche a proporre in astratto la necessità del perdono: per un cristiano può nascere personalmente dall’incontro con Cristo, ma per i popoli, come oggi quelli del Medio Oriente, resta impossibile quando equivale a giustificare l’ingiustizia. «Come pastore devo invitare soprattutto ad evitare la recriminazione e la vendetta. E a coltivare la speranza anche contro ogni speranza».

La strada della pace. In tempo di guerra un’alternativa c’è

È chiaro a tutti che cosa sia la guerra e ciò che si porta dietro: distruzione, massacro, desolazione. La pace, invece, rappresenta il significato opposto, ma non può essere definita soltanto come suo contrario. In realtà essa è un concetto molto diverso dall’immagine superficiale con cui spesso la si tratteggia: è un’azione fisica, concreta e come tale richiede un lavoro costante. Lo sa bene Angelo Moretti, portavoce del Movimento europeo di azione nonviolenta (Mean), che interverrà oggi in occasione dell’incontro “Se vuoi la pace, prepara la pace” (Auditorium isybank D3, ore 17). Un’occasione preziosa per ascoltare alcune testimonianze che raccontano proprio come si prepara la pace in tempo di guerra in Ucraina. Oltre a Moretti, che racconterà delle azioni promosse dalla sua associazione – come l’istituzione di corpi civili di pace che operano in scenari di tensione per prevenire le escalation –, interverranno Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico a Kiev; Oleksandra Matvijčuk, avvocata ucraina, premio Nobel per la Pace 2022; Lali Liparteliani, Ong ucraina Emmaus; Anastasia Zolotova, direttrice Ong ucraina Emmaus. Introduce il fondatore di “Vita”, Riccardo Bonacina.

Jacopo Loretelli

Il cardinal Pizzaballa e Bernhard Scholz (crediti: Meeting Rimini)

IL

MESSAGGIO Il Presidente Mattarella: «L’impegno educativo e culturale, di cui il Meeting si fa testimone, ha grande valore»

L’io è relazione e comunità

Di fronte alle sfide dell’oggi è essenziale rimettere al centro la persona, il desiderio di vita e l’incontro con l’altro

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz, il seguente messaggio:

«Il Meeting, giunto alla sua 45^ edizione, offre anche quest’anno il proprio contributo di cultura, dialogo e umanità. È una vicenda che ha saputo interrogarsi sulle ragioni fondanti della nostra società e che continua a rinnovarsi, coinvolgendo giovani e meno giovani, cercando di cogliere oltre le contingenze ciò che si muove più nel profondo.

Rivolgo a quanti vi prenderanno parte il saluto più caloroso, nella certezza che le giornate di Rimini risulteranno per tutti un prezioso arricchimento, e agli organizzatori e ai volontari esprimo l’apprezzamento per l’impegno dispiegato. Il tema di questa edizione esprime le radici culturali del Meeting proponendo uno sguardo aperto alle straordinarie

trasformazioni che stiamo vivendo.

Si vuole ricercare l’essenziale proprio mentre i flussi globali delle informazioni

diventano fiumi in piena, mentre le tecnoscienze ci mostrano soluzioni fino a ieri inimmaginabili, mentre le opportuni-

I TEMI Mobilità, lavoro, integrazione

Tre ministri oggi al Meeting

Reti per la mobilità, bisogno e integrazione, lavoro: tre temi di grandissima attualità, strategici per lo sviluppo del Paese, sono al centro dei primi tre incontri del Meeting con rappresentanti delle istituzioni, in particolare con i primi tre esponenti del governo. Due gli appuntamenti in contemporanea alle 17: con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (Sala Neri Generali-Cattolica) e con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone (Sala Conai A2). A seguire, alle 19 (Sala Neri-Generali Cattolica), sarà la volta del ministro delle Infrastrutture e vice premier Matteo Salvini. Già presenti nelle scorse edizioni del Meeting, i tre ministri affronteranno anche questa volta politiche, strategie e cambiamenti confrontandosi con i responsabili di aziende pubbliche e private, di enti e associazioni. Nella tavola roton-

da col ministro Salvini alle 19 ci saranno, tra gli altri, il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, e Roberto Tomasi Ad di Autostrade per l’Italia. Sul tema della povertà in aumento e l’urgenza di un passaggio “dal bisogno all’integrazione” è previsto alle 17 il dialogo a partire da tre angoli di visuale diversi: quello dell’agenzia Randstad che soppesa ogni giorno i problemi del lavoro, quello del ministro Piantedosi e quello di una delle opere sociali più note, Fondazione Progetto Arca, con il suo presidente Alberto Sinigallia. Infine, sempre alle 17 il presidente Cdo Andrea Dellabianca introdurrà il ministro Calderone per la tavola rotonda sui cambiamenti del mondo del lavoro con l’Ad di Philips Morris Marco Hannappel, l’Ad Invitalia Bernardo Mattarella ed Eliana Viviano di Banca Italia. www.basilicataturistica.it

tà offerte ai singoli ripropongono la fallace lusinga dell’onnipotenza dell’uomo. Eppure, a fronte di tante nuove chances per l’umanità, tocchiamo con mano l’orrore, le atrocità e l’escalation delle guerre, le volontà di dominio, con un drammatico ritorno al passato. Sentimenti di paura, sfiducia, talvolta indifferenza, non di rado rancore e odio, si riaffacciano. Per questo essenziale è rimettere al centro la persona. Il desiderio di vita e di pienezza, nella relazione con la comunità. Perché l’essenziale non sta nell’io separato, autosufficiente, ma nell’incontro con l’altro, nella scoperta delle verità di cui l’altro è portatore, e dunque nel camminare insieme, nel domani da pensare e costruire.

L’impegno educativo e culturale, di cui il Meeting si fa testimone, ha grande valore».

Roma, 20/08/2024

MERCOLEDÌ 21 AGOSTO

INCONTRI Adrien Candiard, padre domenicano, scrittore e teologo, affronta in Auditorium isiybank D3 il titolo del Meeting

L’essenziale visto da vicino

Appuntamento oggi alle 15: «Dobbiamo imparare a cercare la verità insieme. Non è facile, ma è una bella avventura»

Sarà Adrien Candiard, domenicano, membro dell’Institut dominicain d’études orientales, ad affrontare il tema del Meeting 2024, “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”. Lo farà oggi, alle ore 15, in Auditorium isybank D3. Adrien Candiard è un grande amico del Meeting a cui ha già partecipato come relatore nel 2021 e nel 2023: nel 2021 è intervenuto all’incontro sul tema “L’io, la fede e la sfida delle culture” assieme a  Agbonkhianmeghe E. Orobator, presidente Conferenza dei gesuiti dell’Africa e del Madagascar, mentre lo scorso anno con Olivier Roy, professore di Scienze politiche all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, è stato protagonista di un dibattito sul tema “L’appiattimento del mondo e la domanda della verità”.

Adrien Candiard ha una spiritualità molto profonda di cui si sente la vibrazione nei suoi testi. “Sulla soglia della coscienza. La libertà del cristiano secondo san Paolo” è uno dei più significativi in cui l’auto -

re mostra che l’esperienza cristiana non è un insieme di regole da mettere in pratica, ma poggia sulla libertà: è un crescere nella libertà.

“È l’amicizia con Cristo a illuminarci su quello che è buono”, qui sta la rivoluzione della morale di cui Candiard è testimone, facendo vedere che ciò che Cristo ha portato è un amore a cui si risponde con tutto l’affetto che viene dal cuore dell’essere umano. La speranza non è ottimismo è un altro testo significativo di Candiard, in cui documenta che l’ottimismo è un velo sulla realtà, mentre la speranza è l’amore della realtà, che è tale perché è ciò che Dio fa esistere.

In una intervista Candiard ha affermato: «Sperare è qualcosa di molto concreto. Sperare è credere che Dio ci rende capaci di atti eterni. Sperare è capire che quando amiamo, quell’amore non è solo un bel sentimento in una marea di assurdità destinata alla morte, ma una finestra che apriamo sull’eternità».

Candiard attualmente risiede al Cairo e ha una grande sensibilità per il mondo islamico, lo conosce profondamente e

lo guarda con un atteggiamento attento e di dialogo. A questo proposito in un’intervista dell’ottobre 2022 Candiard ha detto: «Dobbiamo imparare a vivere insieme. Se guardiamo i fratelli nella Bibbia, ci sono scontri durissimi, addirittura

omicidi. Ma quando un’amicizia finisce, il legame non c’è più, mentre essere fratelli è un dato di fatto. Dobbiamo imparare a cercare la verità insieme. Non è facile, ma è una bella avventura».

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INCONTRI Barroso, ex presidente della Commissione europea, a confronto con l’economista Milanovic

Risposte credibili alla povertà

Arginare la disuguaglianza di reddito si può. Ma per una società più equa dobbiamo tornare a crescere di Giuseppe Rosetti

Sembra che la disuguaglianza sia diventata endemica nel sistema economico. Il divario tra l’1% più ricco della popolazione e il 50% più povero sta crescendo in gran parte del mondo, in particolare nei paesi più sviluppati, dove quasi la metà della ricchezza creata dagli anni Novanta a oggi è andata proprio a quell’1%. Questo, oltre a danneggiare il tessuto sociale, mina la crescita economica del paese, aumentando il divario tra i più ricchi, sempre meno e sempre più ricchi, e i più poveri, sempre di più e più poveri di prima, abbassando la mobilità sociale e portando divisioni e spaccature. Come possiamo limitare questo problema? Secondo l’economista Branko Milanovic, uno dei massimi esperti mondiali sulla disuguaglianza di reddito, professore alla City University of New York, con anni di ricerca e pubblicazioni alle spalle sul tema, ci sono due possibili approcci, complementari tra loro e fondamentali per ridurre le disuguaglianze: il primo è

quello fiscale, attraverso sussidi e tassazioni progressive, mentre il secondo fa leva su fattori più soggettivi, come l’istruzione o altre misure che creano una divisione di beni più equa.

Secondo José Barroso, ex primo ministro del Portogallo e presidente della Commissione europea dal 2004 al 2014, per l’Unione europea e in generale per la politica, l’essenziale devono essere le singole persone, non le ideologie. Bisogna pensare concretamente e ambire a una soluzione che permetta di raggiungere maggiore prosperità e giustizia. L’Unione europea può agire e ha agito da “macchina della convergenza”: il livello della disuguaglianza tra gli stati membri si sta gradualmente abbassando. Ogni stato è sovrano e ha leggi e idee diverse: il compito dell’Unione è trovare un denominatore comune che metta d’accordo tutti i 27, perché se si vuole rimanere rilevanti occorre muoversi come gruppo unico. I singoli stati, infatti, nel contesto globale sono molto più deboli se si muovono da soli. Dice Barroso: «L’Europa non è solo

un mercato, ma persegue obiettivi sociali e politici, ed ecco perché nel Trattato di Lisbona si parla di prosperità condivisa ma anche di coesione socioeconomica e territoriale. Abbiamo un livello di welfare più alto degli altri paesi non Ue, ma sono preoccupato perché l’Europa sta perden-

do in termini di competitività, ad esempio nei confronti di Usa e Cina, che stanno investendo molto più di noi in nuove tecnologie. Bisogna trovare un equilibrio. Se vogliamo una società più equa dobbiamo generare più crescita».

UN’ITALIA CHE COOPERA Al padiglione realizzato da Maeci e partner spazio anche all’iniziativa umanitaria Food

L’arte della cooperazione è di casa

Dall’Africa con il Piano Mattei ai corsi “dalla ciliegia del caffè alla tazza” passando per i giochi sull’acqua per bambini

A cura di: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) coordina al Meeting di Rimini un grande padiglione espositivo intitolato “C’è un’Italia che Coopera”, realizzato in partenariato con l’Agenzia Italiana per la

Cooperazione allo Sviluppo, l’Agenzia delle Nazioni per lo sviluppo industriale e il Ciheam Bari e con la partecipazione di Fao e Avsi. Una particolare attenzione è riservata all’iniziativa umanitaria Food For Gaza lanciata dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani.

L’area è dedicata alle iniziative della Cooperazione italiana, in collaborazione con partner pubblici e privati, per dare attuazione al nuovo approccio di partenariato con l’Africa. Si presentano al pubblico le grandi progettualità concepite nella cornice del Piano Mattei, e definite congiuntamente con i Paesi partner come ad esempio il grande progetto per il sostegno alla filiera sostenibile del caffè. All’interno del padiglione internazionale, i visitatori potranno partecipare ogni giorno ai mini corsi “dalla ciliegia del caffè alla tazza” organizzati da Unido in collaborazione con Illy, Lavazza e Borbone. Il padiglione ospita anche la mostra fotografica Insieme a cura di Avsi e un’area giochi sul tema acqua per bambini curata dalla Fao.

Ad attendere i visitatori, quattro strutture cilindriche che illustrano specifici settori di intervento della cooperazione italiana nei settori di risposta alle emergenze umanitarie, sicurezza alimentare, creazione di lavoro, rafforzamento del ruolo delle donne e dei giovani, salute

globale, educazione, gestione sostenibile delle risorse idriche e sviluppo rurale, mitigazione e adattamento agli effetti del cambiamento climatico. In ciascuno di questi settori il sistema italiano della cooperazione allo sviluppo illustra il suo impegno nella costruzione di un partenariato paritario tra l’Italia e i Paesi partner, soprattutto quelli del continente africano. Infine, nell’arena della Cooperazione Internazionale saranno organizzati quotidianamente dibattiti con esperti, testimonianze per raccontare alcuni dei più importanti programmi realizzati sul campo. Il calendario degli incontri è disponibile su app e sito del Meeting. Per partecipare non è necessaria alcuna iscrizione o registrazione. Le visite al padiglione della cooperazione internazionale sono prenotabili sul sito e l’app del Meeting o recandosi direttamente al desk del padiglione internazionale C3, dove è possibile iscriversi anche ai mini corsi sul caffè (non prenotabili su app).

José Barroso al Meeting (crediti: Meeting Rimini)

Arene Meeting Alla scoperta dei padiglioni di Tracce (A3), della Compagnia delle Opere (C1) e Internazionale (C3)

La sfida della modernità

Un palinsesto vario e articolato in una delle aree più vive del Meeting, luoghi di incontro e progettualità di Giorgio Garrone

Luoghi d’incontri, progettualità, esperienze raccontate da importanti protagonisti internazionali: queste, in sintesi, sono le Arene, spazi inseriti all’interno dei padiglioni del Meeting dedicati alla ricerca dell’essenziale nelle grandi sfide dell’uomo e della modernità. Abbiamo cercato di raccontare queste realtà e di evidenziarne peculiarità e intrecci con il titolo di quest’anno.

Tre i luoghi: la Compagnia delle Opere nel padiglione C1; la proposta Arena internazionale raccolta nel titolo “C’è un’Italia che coopera” in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri in C3; la storia della rivista Tracce, nel padiglione A3, che quest’anno festeggia cinquant’anni di pubblicazioni. (presentazione nel box). Quella della Cdo è una presenza che si rafforza nelle proposte: 30 incontri, 120 relatori, 18 opere profit e non profit, 2 mostre. Una «storia in cammino». Partendo dall’incontro di don Giussani con un produttore di vino, oggi è una realtà di impre -

se, opere sociali ed educative. Gli incontri (in orario pomeridiano), con partner il quotidiano Sole 24 Ore, verteranno sui temi sociali più urgenti: lavoro, capitale umano, accoglienza, imprese, nuove sfide e intelligenza artificiale. Numerosi gli ospiti autorevoli. Il presidente nazionale Cdo, Andrea Dellabianca: «In questa edizione desideriamo coniugare tematiche economiche e sociali per rispondere alle oltre 10mila opere associate». Un ecosistema di imprese attente all’umano e alle crisi internazionali. Fra tutti, il progetto Aslam sulla filiera edilizia per la ricostruzione materiale e umana dell’Ucraina; ancora la narrazione del progetto Arca «Per chi esistono le stelle?» su storie di povertà ed emarginazione. Nell’arena internazionale (C3) il tema della tutela delle risorse ambientali, acqua, fuoco, terra, aria, viene narrato in quattro box circolari attraverso un percorso sensoriale e illustrato sui progetti in itinere in vari continenti. Fra i nuovi progetti: «Food for Gaza» sulla risposta alla crisi alimentare nella guerra in Medioriente,

la filiera di grandi marchi del caffè, i progetti di onlus, Fao e Avsi: passi verso gli obiettivi dell’agenda 2030. Un altro spazio agli incontri con i protagonisti internazionali sul dialogo fra Africa, Italia ed Europa. Ancora due grandi mostre, una

dal titolo “1914 tregua di Natale, qualcosa di nuovo sul fronte occidentale”, storie di guerra e di redenzione all’interno dell’Europa; un’altra “Servus inutilis”, sulla figura di Alcide De Gasperi e la politica come servizio.

50 anni di grazia

Nata nel ‘74 come Litterae Comunionis, la rivista ufficiale di Comunione e Liberazione propone un ricco programma di incontri

“Una vita che si scrive” è uno slogan ma è anche l’essenza della vita della rivista Tracce di cui verranno celebrati i 50 anni giovedì 22 alle 18 in un dialogo fra Alberto Savorana, direttore dal 1994 al 2008, e l’attore e sceneggiatore Paolo Cevoli.

situazione carceraria, la cura della persona e il fine vita, la famiglia, la missione, le esperienze del movimento nel mondo.

Abbiamo incontrato la direttrice responsabile di Tracce, Alessandra Stoppa, impegnata nello stand nell’Arena Tracce A3 fra riunioni di redazione per la creazione del prossimo numero della rivista e dialoghi all’interno dell’area con ospiti del Meeting e personalità internazionali. Alessandra descrive la sua esperienza professionale e umana alla direzione della rivista con una frase: «Una storia di vita e di grazia». Nella settimana saranno tanti gli argomenti proposti: oltre alla festa di compleanno sono previsti dialoghi e interviste con vari protagonisti sulla

Il 23 agosto, alle 18 si presenterà il nuovo podcast della Fraternità di Cl dal titolo “E voi chi dite che io sia?” con la voce di don Luigi Giussani e i commenti di Mauro Giuseppe Lepori, abate generale dell’ordine Cistercense, e il curatore del podcast, Michele Borghi. A completamento dello stand è visitabile un’esposizione delle prime pagine di Tracce, già Litterae Communionis, che descrive l’evoluzione grafica e comunicativa della rivista.

L’Arena Tracce A3 è uno spazio per incontrare uomini magari feriti nella vita ma vivi e per ascoltare storie di umanità e redenzione in un percorso di

ARENA TRACCE Giovedì la festa con Paolo Cevoli

PERSONAGGI Un incontro all’insegna della creatività e del talento con il cuoco originario della Val di Fiemme

Tra stelle (Michelin) e stand

Lo chef Alessandro Gilmozzi dedica ai volontari del Meeting un piatto speciale: la “piadina di montagna”

di Laura Danieli

Tra le stelle del Meeting ce n’è anche una Michelin: Alessandro Gilmozzi, classe 1965 e fiore all’occhiello della cucina italiana.

All’incontro “Talento, leadership e dedizione” patrocinato da CdO, un trittico di imprenditori e artisti: Elia Bonacina, giovanissimo Ceo di una storica azienda di design, Davide Rondoni, poeta e scrittore, e, appunto, lo chef stellato Gilmozzi. Originario della Val di Fiemme, Gilmozzi si mette ai fornelli già a 13

anni, aiutando nella cucina del ristorante di famiglia. A formarlo sono soprattutto esperienza e intuito.

Anche al Meeting il cibo è un tema rilevante, i profumi dei diversi stand solleticano le narici, c’è qualcosa per tutti i gusti: piatti della tradizione, cibo etnico, gelati artigianali e specialità regionali.

Sorge spontaneo chiedersi cosa mangerà uno chef stellato in trasferta: «Penso che andrò a trovare qualche ragazzo che fa street food, ho visto che c’è molta qualità e utilizzo di materie made in Italy», commenta Gilmozzi.

Già il primo giorno di Meeting è quello che potremmo definire un concreto crocevia di idee e persone. A colpire lo chef sono soprattutto i volontari, che lavorando come parti distinte di un unico organismo, permettono il funzionamento della grande macchina che è la fiera di Rimini. È proprio a loro che Gilmozzi dedica un piatto: «Vedo tanti giovani e volontari, come nel mio territorio, perciò preparerei loro una piadina di montagna».

Ecco quindi chi sono i reali protagonisti:

«La vera opera è comunicare con le persone» ci dice Gilmozzi. Un’affermazione

semplice, ma che in poche parole racchiude lo spirito del Meeting.

Antonio Socci presenta al Meeting il suo ultimo libro

Un inno alla Toscana, una preghiera a Maria

Come Oriana Fallaci ama «appassionatamente» la Toscana e tutto quello che «ha dato al mondo», dall’arte alla cultura. Con le parole di Dante è certo «che sia una cosa venuta da Cielo in terra a miracol mostrare» (Vita Nuova). Con quelle di don Giussani la sua terra gli ricorda che Dio è diventato uomo e che questa è «una cosa dell’altro mondo che vive in questo». Nella sua ultima fatica, quattrocento pagine edite da Rizzoli, Antonio Socci ha riversato fiumi di «gratitudine», scrive in apertura di Dio abita in Toscana, «un viaggio nel cuore dell’identità occidentale». Con particolare affetto per Firenze e la Santissima Annunziata, venerata nell’omonima basilica. Una preghiera a Maria per la «meraviglia che Dio si è fatto carne », ci spiega, rievocata dalla bellezza dei «cipressi» così come dalle «opere d’arte, da Giotto a Michelangelo» della sua «Italia d’Italia». È tornato al Meeting, dopo tanti anni, per affidare questo dono intimamente affettivo al suo popolo. Lo ha fatto ospite del Book Corner dell’Associazione italiana centri culturali, sottolineando come, il rapporto con Dio, sia sempre un «corpo a corpo, altrimenti il rischio è che diventi ideologia».

Matteo Rigamonti

LA FOTO DEL GIORNO
AGOSTO

IN MOSTRA Trent’anni al fianco delle persone senza fissa dimora combattendo l’indifferenza

Dentro la vita di strada

La mostra di Progetto Arca immerge il pubblico nelle difficoltà che i senza tetto incontrano nelle situazioni di ogni giorno di Chiara Ricciolini

Trent’anni al fianco dei senza fissa dimora raccontati nella mostra “Per chi esistono le stelle? Il cammino di Progetto Arca al fianco dei poveri”, allestita in Piazza Hines C1 dalla Fondazione Progetto Arca, che oggi dispensa 3,7 milioni di pasti.

“Cosa vuoi fare nella tua vita?”: nel 1994 a Milano, spinti da questa domanda, Alberto Sinigallia e un gruppo di amici, volontari del rifugio per i senza tetto che fratel Ettore Boschini aveva creato nei tunnel sotto la Stazione Centrale di Milano, costituirono l’associazione. Fratel Ettore, religioso camilliano di cui è in corso il processo di beatificazione, era stato nel capoluogo lombardo uno dei più ostinati pionieri dell’accoglienza e della cura dei poveri: uno che di fronte alle file di clochard davanti al dormitorio di viale Ortles riusciva ancora a stupirsi e a provare un moto di ribellione.

«Alberto osservava quell’uomo, a volte irascibile, ma che proprio perché così impulsivo e reale faceva trasparire dai

suoi gesti una passione travolgente per i poveri ai quali si stava donando»: così si legge tra le pagine di “Sulle strade del cambiamento”, dove Adriano Moraglio e Laura Nurzia raccontano la storia dell’associazione, che in tre decenni ha distribuito 24 milioni di pasti e accolto 110mila persone, oltre che creare una rete di nove market solidali ed essere presente in 200 città italiane e in altri nove paesi del mondo.

«Abbiamo voluto ricreare, attraverso varie installazioni immersive, alcune delle difficoltà quotidiane che gli homeless affrontano», spiega Giuseppe Frangi, curatore della mostra. «C’è un’installazione con sacchi a pelo esposti come se si trovassero in una boutique, ma ognuno di essi porta sotto una frase pronunciata da una persona senza fissa dimora». Un altro tema, prosegue Frangi, «è la povertà alimentare. C’è un’installazione con frigoriferi vuoti, a rappresentare la mancanza di cibo. Per questo è nato il concetto del market solidale, dove le persone in difficoltà possono fare la spesa gratuitamente con tessere mensili».

Così Progetto Arca risponde a bisogni reali: secondo l’Istat, nel 2023 il 22,8% degli italiani era considerato a rischio di povertà o esclusione sociale. Ed era in condizioni di povertà assoluta l’8,5% delle famiglie italiane, pari a circa 5,7 milioni di persone.

L’ultima tappa del percorso spiega il titolo “Per chi esistono le stelle?”: il ri-

ferimento è ai versi di Majakovski che ispirano utenti, operatori e volontari di Progetto Arca nella video performance diretta dal regista Marco Martinelli. «Se accendono le stelle, vuol dire che è indispensabile che ogni sera, al di sopra dei tetti, risplenda almeno una stella». E che risplenda pure sopra i marciapiedi.

IN MOSTRA “Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale” rievoca il celebre episodio del dicembre 1914

Più forte di ogni ideologia

Dalla Tregua di Natale a quella del monte Cherub in Siria. Ecco cosa succede quando l’umano batte il conflitto

di Sara Todeschini

La prima guerra mondiale infuriava da cinque mesi quando, la notte del 24 dicembre 1914, in diversi punti del fronte belga, a Ypres, si levarono canti natalizi. Inglesi e tedeschi, divisi da 700 metri di terra di nessuno, riconoscendo le familiari note di Stille Nacht e di Adeste Fideles, si misero a cantare all’unisono. Un episodio entrato nella leggenda come la “tregua di Natale”, che ora rivive nella mostra “1914. Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale” (padiglione C3), a cura di Antonio Besana. Vi si ripercorre la realtà di un conflitto che, progettato come una guerra lampo e idealizzato in nome della difesa della madre patria, si trasformò in una guerra di posizione, dove i soldati al fronte vivevano in condizioni disumane ed erano mandati al massacro senza una ragione. La mostra immerge il visitatore nella storia delle trincee di Ypres, con un approccio immersivo e attraverso documentazioni fotografiche e testimonianze, focalizzandosi su quell’evento peculiare e unico del conflitto.

La vigilia di Natale infatti i soldati non solo cantarono, ma alcuni di loro uscirono dalle trincee disarmati, dando il via a una tregua che testimonia ciò a cui anela davvero la natura umana. Venne data sepoltura ai corpi abbandonati tra le due trincee e le differenze, di nazionalità o di religione, davanti alla morte svanirono. Fu una notte di condizioni favorevoli, in cui il manto di neve che ricopriva il terreno arato dalle bombe era ghiacciato, permettendo così di calpestare il fango che bloccava i soldati da settimane. Il

cessate il fuoco fu addirittura accompagnato da scambi di caffè, cioccolata, sigari, whisky e auguri. Non ci furono particolari ripercussioni dal punto di vista militare, ma fu reso necessario un ricollocamento degli schieramenti che avevano fraternizzato con il nemico. La propaganda ideologica era stata distorta e ora sembra divenuto impossibile uno scontro armato con quei vicini di trincea. Il titolo della mostra “1914. Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale”, che riecheggia il

famoso romanzo di Erich Maria Remarque, esprime al meglio la straordinarietà dell’evento, documentato da viaggi e ricerche approfondite consultabili nell’omonimo libro del curatore Besana. Un episodio unico e irripetibile, nella storia dei conflitti? In realtà, un’altra tregua è avvenuta in Siria il 14 ottobre 2013. Per tre giorni il conflitto tra il governo e i ribelli fu fermato, mentre veniva eretta una statua di Gesù Salvatore sul monte Cherub: un’opera pensata per portare pace in una regione dominata dalla guerra, posizionata in un luogo sacro a ebrei, musulmani e cristiani. Uno sguardo alla storia insomma può essere utile per comprendere il presente. A dimostrazione, come scrisse G. K. Chesterton, che «un vero soldato non combatte perché ha di fronte a sé qualcosa che odia. Combatte perché ha alle sue spalle qualcosa che ama». La Tregua di Natale può essere una speranza che qualcosa può accadere quando gli uomini guardano all’essenziale, osservando la verità del proprio cuore.

Rimini, 20-25 Agosto 2024

AREA INTERNAZIONALE C3

C’È UN’ITALIA CHE COOPERA

Acqua da bere e acqua per l’igiene. Ma anche acqua per produrre cibo. L’acqua è un elemento multiforme, fondamentale in ogni aspetto della vita umana.

Si stima però che circa metà della popolazione mondiale soffra gravi mancanze d’acqua per almeno parte dell’anno.

La Cooperazione Italiana è attiva in una galassia di progetti e iniziative per migliorare l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche anche tramite il trattamento e il riutilizzo delle acque reflue e uno sfruttamento delle risorse marine rispettoso dell’ambiente e della biodiversità. In tutti questi casi, fondamentale è dotare le persone degli strumenti, sia fisici che di conoscenza, per usare al meglio le risorse.

MERCOLEDÌ 21 AGOSTO

IN MOSTRA A colloquio con Vincenzo Zuppardo, curatore di Luxtenebra, architetto che vive a Gerusalemme

Nelle basiliche una luce nuova

I cento anni delle chiese dell’Agonia e della Trasfigurazione celebrati con un restauro che ripropone lo splendore originario di Giuseppe Bianchini

«L’intuizione all’origine del progetto delle due basiliche non riguarda la ricerca di uno stile da applicare acriticamente, ma la volontà esprimere l’essenziale rispetto al luogo dove esse sono sorte, e in tal senso la mostra è molto pertinente con il titolo del Meeting di quest’anno».

Vincenzo Zuppardo architetto e curatore della mostra Luxtenebra, vive e lavora a Gerusalemme da nove anni e lì, ha detto, «ho conosciuto i frati della Custodia di Terra Santa perché ho ricevuto l’incarico di un lavoro per restauro alla basilica del Tabor».

Dall’iniziale collaborazione è poi arrivata la proposta di lavoro in pianta stabile a Gerusalemme. «Mi occupo» spiega «di restauri architettonici e seguo due musei, sezioni del Terra Sancta Museum, poi anche altri progetti, sempre con i francescani, ma il lavoro più importante è stato il consolidamento strutturale delle torri della basilica del Tabor». Quest’anno si celebra un importante anniversario: cento anni dalla costruzione della Basilica della Trasfigurazione sul Monte Tabor e della Basilica dell’Agonia al Getsemani, opere dell’architetto italiano Antonio Barluzzi. La mostra in questione celebra pertanto il valore archeologico, storico, artistico e spirituale di

queste importanti opere architettoniche meta di continui pellegrinaggi interessati a due luoghi altamente significativi della storia del cristianesimo. In realtà dovremmo parlare al passato, vale a dire di pellegrinaggi “che si svolgevano”, in quanto gli efferati eventi che riguardano

la martoriata Terra Santa e le tristi ultime vicende hanno drasticamente ridotto i pellegrini.

Il curatore anticipa alcuni riferimenti che poi amplierà nell’incontro di oggi alle 16 in Arena Internazionale C3: «Proprio per rendere pubblica la commemorazione delle due opere architettoniche la Custodia di Terra Santa mi ha chiesto di curare gli eventi legati al centenario e allestito due mostre all’interno delle basiliche come supporto ai pellegrini che visitano».

Il Meeting è apparso perciò il luogo più opportuno: «Grazie all’associazione

Pro Terra Sancta è nata la possibilità di portare estratti delle due mostre qui a Rimini. Sono stati conservati gli stessi impianti dei pannelli originari che vogliono essere un invito, quando sarà possibile, a visitare le basiliche stesse».

Per il Meeting la forma dell’esposizione è stata adattata conservando alcuni aspetti che caratterizzano le due basiliche: per esempio i colori degli allestimenti richiamano l’elemento di fondo della progettazione dell’architetto Barluzzi e cioè la luce.

VOLTI CHE COSTRUISCONO Don Emmanuele Silanos, sacerdote missionario e curatore della mostra “Franz e Franziska”

Al servizio di un’opera. Ieri e oggi

La figura dei coniugi Jägerstätter ci ricorda le ragioni per cui vale la pena partecipare alla vita del Meeting. E sostenerlo

Emmanuele Silanos, sacerdote missionario della Fraternità San Carlo, ha scoperto il Meeting quando era un ragazzo liceale; vi partecipò come visitatore colpito da un mondo e una vita interessanti, poi ha fatto il volontario e lì, afferma lui con entusiasmo, «ho visto la possibilità di costruire insieme qualcosa, di poter dare un contributo per qualcosa che il mondo aspetta, di mettersi al servizio di un’opera di cui tutti hanno bisogno». Anche il Donaora è una modalità con cui si contribuisce a costruire questa grande opera che è il Meeting. «Povertà non è sciatteria, povertà è usare tutto per la costruzione del Regno di Dio. E sostenere con una donazione è partecipare alla costruzione di questo mondo che tutti desiderano e che qui al Meeting si incontra».

Quest’anno Silanos è uno dei curatori della mostra “Franz e Franziska”, l’appassionante storia dei coniugi Jägerstätter di cui dà testimonianza

il Meeting di Rimini (al padiglione A5).

«Durante il Covid», racconta Silanos, «avevamo visto il film di Terrence Malick La vita nascosta. Poi quando è morto papa Benedetto XVI Rachele, nostra amica di Padova, ci ha proposto di fare un pellegrinaggio alla sua casa natale in Germania, che è vicina a quella di Franz e Franziska, al di là del confine, nel villaggio austriaco di Sankt Radegund. In quel doppio pellegrinaggio abbiamo incontrato la figlia dei due coniugi e la sua testimonianza ci ha commosso».

Emmanuele poi racconta che la sera, mentre riprendevano insieme ciò che avevano visto e le parole ascoltate, uno di loro disse che una storia così intensa e affascinante dovesse essere conosciuta il più possibile e chiese: perché non facciamo una mostra al Meeting? Da questo episodio è nato il cammino e il lavoro che ha portato in questa edizione del Meeting a presentare la mostra “Franz e Franziska”, realizzata in collaborazione con gli amici della rivista LineaTempo, anch’essi

appassionati della figura dei due contadini austriaci.

«Non ci sarebbe stato il sacrificio di Franz», afferma con convinzione e commosso Emmanuele, «senza Franziska. È il rapporto fra di loro, l’amore che vivono, il matrimonio come spazio umano in cui è presente Cristo, a rappresentare la ragione del sacrificio di Franz e nello stesso tempo ciò che ha portato Franziska ad accettare il suo sacrificio e a custodire la sua memoria». Franz, che rifiutò di arruolarsi e fu ucciso dai nazisti, fu beatificato da Benedetto XVI nel 2007, Franziska è morta a 100 anni nel 2013, avendo sempre portato viva la sua memoria. Silanos racconta che, parlando con una delle figlie, le ha chiesto che cosa ricordi di suo padre: lei ha risposto che non ricordava nulla perché aveva tre anni quando lui fu giustiziato. Allora le ha domandato se non avesse mai avuto dubbi sul suo gesto che tanti hanno considerato eccessivo. Lei ha risposto: «No, nessun dubbio! Nostra ma-

dre ci ha sempre detto che ha fatto bene!».

Silanos è affascinato dalla storia che assieme ad altri è venuto a raccontare ai visitatori del Meeting. «Franz cambiò vita incontrando Franziska e da allora il suo ideale era diventato vivere per Cristo. Lui non ha cercato il martirio, ha vissuto come tutti i cristiani per cui essere martiri è dare la vita a Gesù Cristo. Le condizioni e le modalità in cui si dà la vita è un Altro a deciderle: per Franz è stato essere vittima dell’odio nazista, per Franziska vivere per tutta la sua esistenza terrena la memoria di un amore grande, per ciascuno di noi si gioca in quello che viviamo ogni giorno. Tutti presi, affascinati da un ideale grande diventato concreto, questo è essere martiri: vivere tutto per Cristo». La mostra “Franz e Franziska” è in questa edizione del Meeting una sfida significativa a cogliere ciò che è essenziale per vivere. Franz e Franziska sono due testimoni unici di ciò per cui val la pena vivere oggi.

MERCOLEDÌ 21 AGOSTO

SPETTACOLI Oggi alle 13 in Sala Gruppo FS C2 incontro con autori e protagonisti di “Chi sei tu? La sfida di Gerusalemme”

«Gerusalemme ci rende pellegrini»

Lo scrittore francese Éric-Emmanuel Schmitt racconta la sua esperienza di conversione durante un viaggio in Terra Santa

«Il desiderio di portare in scena al Meeting “La sfida di Gerusalemme”, versione teatrale del diario di viaggio in Terra Santa di Éric-Emmanuel Schmitt, è iniziato con la proposta del testo avanzata da Lorenzo Fazzini, responsabile editoriale della Libreria editrice vaticana. Questo prima che si verificassero i tragici fatti del 7 ottobre». Otello Cenci, direttore artistico del Meeting, illustra il percorso che ha portato alla scelta dello spettacolo di apertura della quarantacinquesima edizione della manifestazione riminese. «L’opera pone la questione della fede in modo vero, non teorico, partendo da incontri e dalla scoperta dei luoghi santi, visitati personalmente da Schmitt durante un viaggio in Terra Santa nel 2022, un approccio controcorrente per il nostro tempo». Proprio durante quel viaggio lo scrittore francese ha vissuto un’esperienza di conversione da dove è nata l’opera.

L’attore Ettore Bassi, alla sua prima partecipazione al Meeting, ha accettato subito la proposta di Otello Cenci e oggi descrive l’atmosfera vissuta: «Quando siamo andati in scena a San Miniato per otto serate in occasione della “Festa del Teatro” lo scorso luglio, ho percepito l’emozione crescente del pubblico, di replica in replica; durante

SPETTACOLI Sei giorni con prime di opere teatrali, concerti e film d’autore

la realizzazione dello spettacolo è inoltre nata una stima reciproca fin dai primi giorni con tutto il team. Oggi la gente avverte il bisogno di andare in profondità nella propria anima e proprio per questo l’opera di Schmitt è acclamata». «Il ruolo delle musiche», precisa Otello Cenci, «contribuirà a far immergere il pubblico nel testo. Grazie a presenze rilevanti, come Mirna Kassis, cantante siriana amica del Meeting, Tomas Milner, musicista che costruisce da sé i suoi strumenti, e Filippo Dionigi, clarinettista che porta sul palco le sonorità israeliane». La ricerca dell’essenziale trapela apertamente in Éric-Emmanuel Schmitt: «Mi aspetto qualcosa di intimo, diviene teatrale ciò che è spirituale. Quello che colpisce di Gerusalemme è vedere una città cristiana che riconosce e legittima gli altri, ebrei, musulmani e atei. È una città che rende pellegrino il viaggiatore, questa per me è la sfida di Gerusalemme. Si tratta di un viaggio interiore, il contrario di un viaggio turistico». All’autore non sfugge la situazione del suo stesso paese: «Oggi la Francia è divisa, vive un momento difficile, c’è molta demagogia a destra come a sinistra. L’ideale repubblicano non è più così forte, tuttavia la partita non è persa, è necessario ripartire da una cultura cristiana e spirituale realmente umana».

La creatività diventa arte quando cerca l’essenziale

Anche quest’anno la firma di grandi artisti per gli eventi del Meeting

di Francesco Capitanio

Non esiste Meeting senza arte, cultura, musica. Intese non come diversivi o momenti di alleggerimento ma in quanto espressioni della creatività umana. Che, a pensarci bene, può esprimere un linguaggio universale proprio quando trova ispirazione in una domanda come quella posta quest’anno nel titolo della kermesse riminese.

Inaugura la rassegna teatrale “Chi sei tu? La sfida di Gerusalemme” di Éric-Emmanuel Schmitt, con l’attore Ettore Bassi (in replica questa sera),

opera con al centro le contraddizioni della Terra Santa, terreno fertile della conversione dell’autore. Giovedì andrà in scena la tragicommedia “Acqua”, per la regia di Nicola Abbatangelo. Un gigante della ricerca dell’essenziale sarà infine portato in scena venerdì alle 21.30 da Giovanni Scifoni in “Frà. San Francesco, la superstar del Medioevo”.

Ampio spazio anche alla musica, immancabile protagonista. La VII sinfonia di Beethoven è riletta dal maestro

Filippo Scaramazza; lo Schubert Trio esegue l’opera. 90 di Dvoràk. L’universalità della musica di J.S. Bach è

proposta da un amico di lunga data del Meeting, l’iraniano Ramin Bahrami. Completano il panorama lo spettacolo di musica e poesia “Voglio la pace che nessun uomo può dare” dell’associazione Amici di Nicco e il concerto di Ivan Talarico “Tu sei una lingua sconosciuta”.

La settima arte è presente con i recentissimi “Francesca Cabrini” di Alejandro Gomez Monteverde e “The Old Oak” di Ken Loach. “I bambini di Gaza” narra della possibile amicizia tra un bambino palestinese e uno israeliano. “Tatami. Una donna in lotta per la libertà” nasce dalla collabo -

razione di due registi, una iraniana e l’altro israeliano, provenienti da culture apparentemente inconciliabili. Due i documentari proposti. “Io, noi e Gaber” di Riccardo Milani e “Sacritalia” di Davide Rondoni.

Tutto senza dimenticare che il Meeting è anche festa. Le canzoni di Vasco Rossi faranno cantare giovani e meno giovani con la Tribute Band Liberi di sognare mentre la quarta edizione del Meeting Music Contest vedrà in gara nuovi talenti canori. Alla Nuova Orchestra Santa Balera saranno affidati la festa e i saluti finali.

IN FIERA All’interno del Villaggio Ragazzi Yoga nel padiglione B3

Sempre in pista, ma con il pit stop

Danone offre uno spazio di ristoro dedicato alle famiglie e alla cura dei più piccoli

Partecipare al Meeting con al seguito passeggini e figli piccoli può rappresentare una vera e propria impresa, e la visita in fiera può trasformarsi in una corsa con ritmi simili a quelli di una gara di Formula 1. Tra mostre, incontri, saluti e chilometri di camminate per raggiungere i padiglioni, è necessario anche per i migliori genitori-piloti un pit stop per ricaricare le energie e prendersi cura della delicata meccanica della famiglia. In aiuto a mamme e papà è venuta Danone che ha portato all’interno del Villaggio Ragazzi Yoga nel padiglione B3 lo spazio Danone Family Pit Stop, un luogo di ristoro dedicato a genitori e bambini, dove ogni famiglia può concedersi un po’ di riposo dal caotico mondo della Fiera e dedicarsi a nutrire e cambiare i neonati.

Un’iniziativa in perfetta linea con un valore che l’azienda, sponsor anche delle “Merende del Villaggio”, da più di un decennio fa suo attraverso svariati progetti e iniziative: la cura della persona e delle famiglie in particolare. Danone è infatti una realtà fondata sulla certezza che l’attenzione per il

singolo possa avere un impatto positivo su tutta la collettività, convinzione che porta avanti attuando con azioni concrete un modello di business al quale ha dato l’esplicativo nome di

“Megafono Sociale”. Per quanti volessero conoscere meglio l’impegno di Danone e gli obiettivi raggiunti sul fronte della tutela delle famiglie in ambito aziendale, sabato

24 alle 12.30 al Teatro del Villaggio Ragazzi si terrà un incontro di presentazione del Family Pit Stop e della mostra fotografica “Maternità: generare e essere generati”.

IN FIERA Nella Hall Sud lo stand di Fondazione Ania. In palio corsi di guida sicura e controlli della vista e dei riflessi

Al volante in sicurezza

Così le imprese di assicurazione promuovono la prevenzione dai rischi e la cultura assicurativa di Redazione

Non c’è ambito della vita privata o professionale dal quale siano assenti aspetti assicurativi. Si tratti di garantirsi sicurezza contro gli incidenti stradali, i danni ad abitazioni e imprese oppure le conseguenze di una patologia sanitaria… È quanto è possibile constatare visitando lo stand della Fondazione Ania, l’Associazione nazionale delle imprese di assicurazione, presente per l’undicesimo anno consecutivo al Meeting di Rimini e anche questa volta situato nella Hall Sud. L’Italia ha oltre 40 milioni di automobilisti e quindi è ovvio che l’“attrazio -

ne” principale dello stand siano i tre simulatori di guida che permettono di prendere consapevolezza di cosa significhi guidare sotto l’effetto di alcol o stupefacenti. E oltre a fare un test delle proprie capacità al volante c’è anche la possibilità di vincere, se si hanno meno di 27 anni, 400 corsi di guida sicura che si svolgeranno in un autodromo. D’altronde da sempre la Fondazione Ania lavora per accrescere la consapevolezza dell’importanza della sicurezza stradale. Via via nel tempo ha però ampliato il suo raggio d’azione estendendolo alla protezione delle famiglie e delle imprese. Ecco perché lo stand della Fondazione

ospita non solo i simulatori di guida; c’è anche un’area dedicata alla salute dove è possibile eseguire il controllo della vista e dei riflessi, quest’ultimo effettuato attraverso la verifica dei tempi di reazione con l’obiettivo di misurare la velocità con cui una persona reagisce a uno stimolo. E infine un apposito spazio è dedicato ad un “diagramma partecipativo”, una sorta di test interattivo che in passato fu dedicato alla prevenzione oncologica e che quest’anno, sotto la spinta della principale emergenza assicurativa degli ultimi tempi, è focalizzato sull’obiettivo di aumentare la presa di coscienza dei rischi che l’aumento di

disastri naturali, alluvioni, grandinate e altro, comporta per le case e per le aziende.

Le assicurazioni hanno visto esplodere negli ultimi anni i costi per i risarcimenti legati ai fenomeni naturali, con l’inevitabile aumento dei prezzi pagati da chi si assicura contro questi rischi. Ma la sensibilità che pure gli italiani dimostrano di avere verso questi problemi ancora troppo raramente si tramuta in polizza assicurativa. Rispetto ad altri Paesi manca una cultura preventiva più radicata e, sotto sotto, permane la convinzione che a certi tipi di risarcimenti ci pensi sempre lo Stato. Invece è e sarà sempre meno così.

MERCOLEDÌ 21 AGOSTO

INCONTRI

SOCIAL E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: NON SERVE LO SCHERMO PER CRESCERE SMART

Ore 12:00 Auditorium isybank D3

Luca Botturi, professore in Media in educazione, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI); Alberto Pellai, psicoterapeuta, scrittore e saggista. Video intervento di Maryanne Wolf, Ucla University e membro della Pontificia Accademia delle Scienze. Introduce e modera Fabio Mercorio, professore di Computer Science, Università Milano Bicocca e Fondazione per la Sussidiarietà.

Con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Eni, Università Cattolica del Sacro Cuore, Gruppo Maggioli, Tracce.

SOSTENIBILITÀ DEL DEBITO E SVILUPPO ECONOMICO

Ore 13:00 Sala Neri Generali-Cattolica

In collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà.

Fabio Panetta, governatore Banca d’Italia. Introduce Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà.

Con il sostegno di isybank, Forma.Temp, Illumia.

TRA IMMAGINI E LUCI: UN DIALOGO TRA CINEMA E ANIMAZIONE

Ore 13:00 Sala Conai A2

Michelangelo Frisoni, artista di effetti digitali per il cinema e VFX Lead compositor; Alessandro Jacomini, director of Photography Lighting & Lighting Department Craft Leader Walt Disney Animation Studios. Introduce Daniele Federico, ad e cofondatore Toolchefs ltd.

Con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

CHI SEI TU? LA SFIDA DI GERUSALEMME

Ore 13:00 Sala Gruppo FS C2

Ettore Bassi, attore; Lorenzo Fazzini, responsabile editoriale Libreria Editrice Vaticana (LEV); Eric-Emmanuel Schmitt, scrittore, autore del testo La Sfida di Gerusalemme. Un viaggio in Terra Santa (LEV). Introduce Otello Cenci, regista.

SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE, ALLORA COSA CERCHIAMO?

Ore 15:00 Auditorium isybank D3

Adrien Candiard, membro Institut dominicain d’études orientales (Ideo). Introduce Bernhard Scholz, presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS. Con il sostegno di isybank, Tracce, Generali-Cattolica.

SE VUOI LA PACE, PREPARA LA PACE

Ore 17:00 Auditorium isybank D3 Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico a Kiev; Oleksandra Matvijcuk, avvocata ucraina, premio Nobel per la Pace 2022; Angelo Moretti, portavoce Movimento europeo di Azione Nonviolenta; Lali Liparteliani, Ong ucraina Emmaus; Anastasia Zolotova, direttrice Ong ucraina Emmaus. Introduce Giuseppe Frangi, giornalista di Vita. Con il sostegno di Tracce

DAL BISOGNO ALL’INTEGRAZIONE

Ore 17:00 Sala Neri Generali-Cattolica

Marco Ceresa, Group CEO Randstad; Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno; Alberto Sinigallia, presidente Fondazione Progetto Arca onlus. Modera Angelo Picariello, Avvenire.

POLITICHE E STRATEGIE PER UN LAVORO CHE CAMBIA

Ore 17:00 Sala Conai A2

In collaborazione con Compagnia delle Opere Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali; Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato Philip Morris Italia; Bernardo Mattarella, amministratore delegato Invitalia; Eliana Viviano, capo divisione Mercato del lavoro, Dipartimento di Economia e Statistica

OGGI IN FIERA

Banca d’Italia. Introduce Andrea Dellabianca presidente Compagnia delle Opere. Con il sostegno di Consorzio Scuole Lavoro - CSL, Unioncamere, Dintec, PID-Punto Impresa Digitale.

VIVERE DI PIÙ, VIVERE MEGLIO? IL WELFARE AL BIVIO

Ore 17:00 Sala Gruppo FS C2

A cura di Fondazione per la Sussidiarietà

Gabriele Fava, presidente Inps; Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; S.E. Mons. Vincenzo Paglia, presidente Pontificia Accademia per la Vita; Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà. Conducono Enrico Castelli e Irene Elisei. Con il sostegno di isybank.

SOLIDITÀ DEI NODI E MOBILITÀ DELLE RETI

Ore 19:00 Sala Neri Generali-Cattolica

Arrigo Giana, amministratore delegato ATM; Marco Piuri, direttore generale FNM Group; Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI; Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato RFI; Roberto Tomasi, amministratore delegato Autostrade per l’Italia. Modera Emmanuele Forlani, direttore Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS.

Con il sostegno di Ferrovie dello Stato, Hines, Automobile Cub d’Italia, Italian Exhibition Group, Knorr - Bremse Rail Systems Italia, Trenord, Seingim, Airiminum, Anas

È BENE CHE LA FAMIGLIA NON SIA SOLA.

SOSTENERE ALLEANZE VIVE

Ore 19:00 Sala Conai A2

In collaborazione con il network associativo “Ditelo sui tetti”.

Mario Bolzan, professore di Statistica Sociale, Università di Padova; Elena Donazzan, parlamentare europea; Maria Gloria Riva, biblista, scrittrice; Giuseppe Salvato, vicepresidente Associazione Nonni 2.0; Luigi Sbarra, segretario generale CISL. Modera Domenico Menorello, “Ditelo sui tetti”. Con il sostegno di CISL.

NON CI SONO PIÙ CRISTIANI TRANQUILLI

Ore 19:00 Sala Gruppo FS C2

Jean de Saint-Cheron, scrittore e saggista francese, premio Giuseppe Toniolo 2023; Paolo Prosperi, sacerdote della Fraternità San Carlo Borromeo. Introduce Francesco Magni, docente di Pedagogia Generale e Sociale, Università degli Studi di Bergamo.

40 VITE: LA RICERCA DI SENSO DI ENRICO RUGGERI, TRA MUSICA E LETTERATURA

Ore 21:00 Auditorium isybank D3

Enrico Ruggeri, cantautore, conduttore radiofonico e conduttore televisivo. Introduce Massimo Granieri, sacerdote, critico musicale e scrittore. Letture a cura dell’attrice Giulia Villa. Con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Illumia, Tracce.

ARENE

FRANZ E FRANZISKA JÄGERSTÄTTER: IL

QUOTIDIANO CHE DIVENTA EROICO

Ore 12:00 Arena Internazionale C3

Erna Putz, biografa di Franz e amica di Franziska Jägerstätter. Introduce Andrea Caspani, direttore di Lineatempo e curatore della mostra.

METTERSI ALL’OPERA: QUANDO IL LAVORO NON DIVENTA PERFORMANCE

Ore 14:00 Arena cdo C1

Organizzato da Compagnia delle Opere

Riccardo Capecchi, presidente Fondazione Lottomatica; Giacomo Perletti, fondatore

Contrada Bricconi; Paolo Prosperi, sacerdote della Fraternità San Carlo Borromeo. Modera Francesco Cassese, consulente manageriale,

Miror Consulting.

L’AUDACIA DELLA FAMIGLIA

Ore 14:00 Arena Tracce A3

Organizzato da Tracce. Dialogo con Gigi De Palo, direttore generale della Fondazione Angelini. Modera Paolo Perego giornalista Tracce.

COMBATTERE LA DISINFORMAZIONE

Ore 14:00 Arena Internazionale C3

Organizzato da MAECI

Mattia Caniglia, Atlantic Council; Marco Cartasegna, CEO TORCHA; Jessica Cupellini, capo ufficio comunicazione strategica MAECI; Andrea Nicolai, Osservatorio Italiano Media Digitali; Giulia Pozzi, Newsguard. Modera Samuele Cofano, campagna d’azione ONU per lo sviluppo sostenibile. Con il sostegno di CIHEAM Bari.

LA NUOVA FILIERA TECNOLOGICA PROFESSIONALE (4+2): RIPENSARE LA FORMAZIONE TECNICA

Ore 16:00 Arena cdo C1 Organizzato da Compagnia delle Opere (educazione). Ezio Busetto, dirigente Scolastico IIS “Antonio Della Lucia” Feltre; Carlo Carabelli, amministratore delegato e direttore generale di ASLAM Cooperativa Sociale; Arduino Salatin, docente Istituto Universitario Salesiano IUSVE Venezia; Mario Salerno, presidente della Fondazione Edutecne, membro CdA della Fondazione Vasilij Grossman. Modera Mauro Monti, dirigente scolastico e Vicepresidente Associazione DISAL.

STORIE DI RINASCITA A TAIWAN

Ore 16:00 Arena Tracce A3 Donato Contuzzi, rettore della casa di formazione della Fraternità San Carlo Borromeo, missionario a Taiwan dal 2012 al 2022; Gianni Criveller, sacerdote Pime, storico, teologo, sinologo, direttore dell’agenzia AsiaNews e di Mondo e Missione; Xu Yahan, giovane taiwanese convertita al cattolicesimo. Modera Leone Grotti, giornalista Tempi.

LUCE E TENEBRA. LA CUSTODIA DEI LUOGHI SANTI E LA VIA DELL’INCONTRO

Ore 16:00 Arena Internazionale C3 Organizzato da Pro Terra Sancta Carla Benelli, storica dell’arte, responsabile dei progetti di Conservazione del patrimonio culturale dell’Associazione Pro Terra Sancta; Alessandro Coniglio, professore di Esegesi dell’Antico Testamento, Studium Biblicum Franciscanum, Gerusalemme; Vincenzo Zuppardo, architetto e curatore della mostra. Modera Andrea Avveduto, responsabile comunicazione Pro Terra Sancta.

LA CURA E IL VALORE DELL’ACCOGLIENZA

Ore 18:00 Arena cdo C1 Organizzato da Compagnia delle Opere (sociale). Dario Bolis, direttore comunicazione Fondazione Cariplo; Rosanna Di Federico; beneficiaria attività dell’Associazione Cilla; Maria Rosaria Feoli; beneficiaria attività dell’Associazione Cilla; Alberto Garaventa, responsabile dell’ U.O.C. di Oncologia Pediatrica dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova; Luca Petrolo, presidente Associazione Cilla. Modera Stefano Gheno, presidente CdO Opere Sociali. Al termine verrà proiettato il docufilm “Con un battito di ciglia”, scritto da Andrea Frassoni e Marco Falorni che ne ha curato anche la regia, prodotto da Libero Produzioni in collaborazione con Rai Documentari e La Meridiana con il patrocinio di AISLA.

CAFFÈ CON…

Ore 18:00 Arena Tracce A3

Organizzato da docenti e studenti di Gioventù Studentesca. Fabio Mercorio, professore di

MEETING2024

Computer Science, Università Milano Bicocca e Fondazione per la Sussidiarietà.

LA NUOVA STRATEGIA DELLA COOPERAZIONE ITALIANA IN AFRICA. IL PARTENARIATO CON L’UGANDA

Ore 18:00 Arena Internazionale C3 Robinah Nabbanja, Primo Ministro, Repubblica dell’Uganda; Stefano Gatti, Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo; Giampaolo Silvestri, Segretario Generale, AVSI; Dante Carraro, Direttore ONG Medici con l’Africa CUAMM.

1914: UNA TREGUA, UNA PROMESSA?

Ore 19:30 Arena Internazionale C3

Incontro con Antonio Besana, curatore della mostra 1914, qualcosa di nuovo sul fronte occidentale. Introduce e modera Davide Perillo

SPETTACOLI

SPIRTO GENTIL. GUIDA ALL’ASCOLTO. L.V. BEETHOVEN: VII SINFONIA: DIALOGO CON IL MAESTRO FILIPPO CARAMAZZA

Ore 21:00 Sala Neri Generali-Cattolica Il primo appuntamento dedicato all’ascolto della collana Spirto Gentil, fondata da don Luigi Giussani, si concentrerà sulla VII sinfonia di Ludwig van Beethoven. Il curatore Pier Paolo Bellini, compositore e musicologo, condurrà la serata. Presente in sala il maestro Filippo Caramazza. In collaborazione con la collana Spirto Gentil.

“TATAMI – UNA DONNA IN LOTTA PER LA LIBERTÀ”

Ore 21:00 Corte degli Agostiniani

Film del 2023 diretto da Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi. Presentato all’80ª Mostra internazionale di Venezia 2023 vincendo il Premio Brian. La judoista iraniana Leila riceve un ultimatum della Repubblica Islamica, deve fingere un infortunio, per non diventare traditrice dello Stato. Leila si trova di fronte a una scelta impossibile: obbedire al regime o continuare a combattere. Tatami è il primo lungometraggio co-diretto da una regista iraniana e da uno israeliano.

Con il patrocinio del Comune di Rimini. In collaborazione con la Cineteca di Rimini

Con il sostegno di Regione Emilia-Romagna

“CHI SEI TU? LA SFIDA DI GERUSALEMME”. PRODUZIONE TEATRALE ORIGINALE. CON ETTORE BASSI

Ore 21:30 Teatro Galli

Tratto dall’opera “La sfida di Gerusalemme. Un viaggio in Terra Santa” di Eric-Emmanuel Schmitt, traduzione di Alberto Bracci Testasecca Adattamento testo di Otello Cenci ed Emanuele Fant. Regia di Otello Cenci. Con Ettore Bassi Musiche eseguite dal vivo da Mirna Kassis, Matteo Damele, Filippo Dionigi, Tomas Milner, con la partecipazione in video di Éric-Emmanuel Schmitt. Una co-produzione Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS, Fondazione Istituto Dramma Popolare San Miniato Centro Teatrale Bresciano. Con il patrocinio del Comune di Rimini. In collaborazione con la Sagra Musicale Malatestiana. Con il sostegno di Gruppo Maggioli, Novomatic e Vulcan-Società Italiana Gas Liquidi

“VOGLIO LA PACE CHE NESSUN UOMO PUÒ

DARE” SPETTACOLO DI POESIA E MUSICA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DI NICCO

Ore 21:30 Palco Piscine Ovest Illumia

È possibile sperare nella pace in un mondo sempre più segnato dai conflitti? Nello spettacolo, con testi poetici e brani musicali, si alterneranno le voci esperte, tra cui Sauro Albisani, con voci giovani, selezionate tra i vincitori delle prime tre edizioni del Concorso di Poesia Niccolò Bizzarri. Con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

LA STRADA È IL FILO CHE CI LEGA A CIÒ CHE AMIAMO

Editore Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli ETS, iscritta dal 06 giugno 2022 Repertorio n° 26584 nella sezione “Altri Enti del Terzo Settore” del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ai sensi dell’articolo n. 22 del D. Lgs. del 3 luglio 2017 n. 117 e dell’articolo 17 del Decreto Ministeriale n. 106 del 15/09/2020. sede: via Flaminia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini Tel. 0541-783100 | Fax 0541-786422

Direttore Matteo Rigamonti

Direttore responsabile Cesare Trevisani

Progetto grafico Bruno Monaco

Impaginazione Nicol Baiti

Elisa Compagnoni Lorenzo Norfini

Immagini Foto Meeting

Fotolito e stampa CED Via dell’Industria, 52 Erbusco (BS)

Registrazione Tribunale di Rimini n. 16/91 del 15/07/1991

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