NOTIZIARIO
R I V I S TA D E L L A F O N DA Z I O N E M E E T I N G P E R L’A M I C I Z I A F R A I P O P O L I
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ANNO XXXVII
MARZO 2016
to l e . c a s . s e a a t l e c r V a a a oV let u P Voi n M a o r t oc la Vos e PossiaM insieM
EDITORIALE
Tu sei un bene per me
EAS D I G n sHari
L’attuale momento storico è caratterizzato da una profonda crisi che ha come conseguenza una generale sfiducia
nell’affrontare il presente e nel guardare al futuro. Si sgretolano modelli di convivenza sociale e civile che sin qui hanno garantito il bene comune, una intera generazione, quella dei NEET, ha rinunciato a studiare e a lavorare, il fenomeno dell’immigrazione e dei profughi sta investendo - dilagante e apparentemente inarrestabile - l’Italia e l’Europa intera, la
violenza del terrorismo, anche dopo i tragici fatti di Parigi e di Bruxelles, cresce in modo sempre più minaccioso. L’altro, il diverso, ciò che è “fuori”, appare come una minaccia, viene visto e considerato in un’ottica per lo più strumentale e utilitaristica.
In queste drammatiche circostanze Papa Francesco ha indetto il Giubileo Straordinario della Misericordia. “Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel
cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”.
La natura dell’uomo e la realtà stessa indicano infatti l’inesorabilità di un rapporto, di una relazione, di un incontro continuo con la realtà come prima necessità per scoprire la verità di sé e del mondo. Famiglia, figli, amici, colleghi, il povero
incontrato casualmente per strada: sono sfide con cui fare i conti quotidianamente. Spesso la sostituzione delle faticose relazioni e dei “contatti” in carne ed ossa, con quelle più comode, automatiche e sempre disponibili -ma ultimamente
assenti- degli ambienti virtuali possono generare una profonda solitudine, ma anche l’illusione di autonomia, di una ultima
estrema libertà senza più legami da cui dipendere. L’uomo ha bisogno dell’altro, per condividere desideri, progetti, fatiche, sacrifici, paure, dolori: per condividere il motivo per cui esiste. La comunità si forma e si crea esattamente per questo.
E dunque l’io dell’uomo esiste innanzitutto come una storia, fatta di volti, di relazioni, e di circostanze che si dispiegano nel corso del tempo.
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Come è possibile guardare l’altro in modo nuovo, non semplicemente tollerando il diverso, ma intravvedendo e MUTUO SPREAD DA
1,15%
scommettendo sul fatto che “tu” sei e rappresenti una positività ultima di cui “io” necessito per vivere? Cosa rende possibile una posizione umana come questa appena descritta?
La storia del XX secolo, con le guerre mondiali, ricorda a noi tutti il tentativo di differenti e contrapposte ideologie di eliminarsi a vicenda, di eliminare l’altro: la memoria ci riporta ad atroci sofferenze e milioni di morti, ma anche che ad un certo punto fu possibile percepire l’altro - fino a qualche giorno prima il nemico da combattere - nella sua diversità, come
una risorsa, un bene: fu esattamente in quel momento storico che nacque l’Europa. Senza una esperienza di positività, in grado di abbracciare tutto e tutti, non è possibile infatti ripartire.
Attraverso mostre, spettacoli, tavole rotonde, testimonianze, il Meeting 2016, con i suoi vari linguaggi, racconterà storie intesasanpaolo.com Spread a partire da 1,15% per le stipule di mutui finalità abitativa e di surroga a tasso variabile entro il 31/05/2016 per un importo non superiore al 50% del valore dell’immobile e durate fino a 10 anni. Per gli spread applicati a importi maggiori al 50% o per durate superiori consultare i Fogli Informativi. In più, nello stesso periodo, per i nuovi contratti di abbonamento ai servizi della box aCasaConMe il costo di attivazione è gratuito. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Esempio al 01.02.2016 Mutuo Domus a tasso variabile piano base, importo mutuo 100.000 euro, durata 10 anni, finalità acquisto prima casa. TAEG 1,306%, TAN 0,944%. Spese istruttoria 400 euro, perizia 320 euro, imposta sostitutiva 250 euro (pari allo 0,25% dell’importo del mutuo), spese per avviso/quietanza pagamento rata mensile 1,50 euro, costo comunicazioni di legge 0,70 euro percepiti a ogni invio, premio polizza finalizzata a garantire i fabbricati oggetto di ipoteca contro i danni da incendio pari a 322 euro (per il calcolo del premio si è fatto riferimento alla Polizza Incendio Mutui distribuita dalla banca). Euribor 1 mese pari a -0,206% rilevato il 30.12.2015. Per le condizioni contrattuali del mutuo consultare i Fogli Informativi disponibili in filiale e sul sito internet della banca. L’offerta non si applica a Mutuo Domus Variabile Multiopzione. La concessione del mutuo è subordinata all’approvazione della banca. La Polizza Incendio Mutui è un prodotto assicurativo di Intesa Sanpaolo Assicura Spa. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo disponibile presso le filiali della banca e sul sito internet della Compagnia www.intesasanpaoloassicura.com. Il Dispositivo tecnologico aCasaConMe e i servizi correlati sono forniti da Intesa Sanpaolo Smart Care. Per fruire dei servizi erogati dal dispositivo è necessario sottoscrivere il contratto di abbonamento, che prevede il pagamento di un canone, e l’abitazione deve essere coperta dal segnale GSM di un primario operatore telefonico nazionale compresa la modalità roaming nazionale.
di integrazione e di perdono, metterà a tema le grandi emergenze dell’oggi, farà parlare i protagonisti della cultura e dell’espressività, si confronterà con le sfide della tecnologia e dell’innovazione, proverà a guardare al lavoro e all’economia senza moralistiche demonizzazioni, farà incontrare spaccati di storia passata. Vorremmo che anche il prossimo Meeting
potesse fare esplodere la bellezza di una positività e di una speranza capaci di attrarre la libertà di ognuno e di far desiderare un cambiamento per sé e per il mondo.
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Fragola
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EDITORIALE
NOTIZIARIO
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SOMMARIO
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Tu sei un bene per me
ANNO XXXVII
MARZO 2016
ANTICIPAZIONI MOSTRE 2016
Dopo il viaggio c’è l’incontro di Giorgio Paolucci
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A pranzo con Bertinotti di Luca Maggi
Settant’anni di Repubblica Italiana
Agrumi e Pesca
di Silvia Becciu
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RISTORAZIONE 2016
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Ristorazione: tante novità per tutti i gusti In copertina: il manifesto dell'edizione 2016. Progetto grafico: Pietro Casaluci www.insidesign.it
VERSO IL MEETING 2016
Lo sport al Meeting, un appuntamento che si rinnova
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di Melania Rinaldini
ANTICIPAZIONI SPETTACOLI 2016 Scelta adeguata all’interno di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano.
Il garzone di Michelangelo di Simona Angela Gallo NOTIZIARIO Anno XXXVII - N.1 Marzo 2016 Questo numero è stato chiuso in redazione il 31 marzo 2016 Proprietario/Editore: Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Autorizzazione del Tribunale di Rimini n. 2008 del 2/11/82 DIRETTORE RESPONSABILE: Alver Metalli COORDINAMENTO REDAZIONALE: Stefano Pichi Sermolli REDAZIONE: Silvia Becciu, Otello Cenci, Simona Angela Gallo, Luca Maggi, Giorgio Paolucci, Melania Rinaldini FOTO: Roberto Masi, Angelo Tosi PROGETTO GRAFICO: Davide Cestari, Lucia Crimi IMPAGINAZIONE: R&S&C - Modena REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via Flaminia, 18-20 - 47923 Rimini Tel 0541/78.31.00 Telefax 0541/78.64.22 email - press@meetingrimini.org www.meetingrimini.org PUBBLICITÀ: Evidentia Communication (società a direzione e coordinamento di Fondazione Meeting) Tel 0541/18.32.501 Fax 0541/78.64.22
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Uniti nella diversità, storia di un’amicizia indissolubile di Melania Rinaldini
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TESTIMONIANZE
Parola d'ordine: donare! di Melania Rinaldini
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Georgia: un paesaggio di oro e di fede di Melania Rinaldini
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I Volti della Misericordia continua il suo cammino di Simona Angela Gallo
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EDITORIALE ANTICIPAZIONI MOSTRE 2016
Dopo il viaggio c'è l'incontro "Dove la mettiamo tutta questa gente?"; "abbiamo già i nostri problemi, ci mancavano pure i profughi"; "basta razzismo, basta con i muri, siamo tutti uguali"; "è tutta colpa dell'Europa che scarica sulla Grecia e sull'Italia problemi che andrebbero condivisi". di Giorgio Paolucci
È
sulla bocca di tutti il problema dei migranti. Fa discutere e divide. I politici ne fanno buon uso pensando alle elezioni, l'opinione pubblica oscilla tra la paura dell'invasione e la disponibilità all'accoglienza, i media un po' raccontano è un po' strumentalizzano in varie direzioni. La mostra che il Meeting dedica all'argomento lancia una provocazione: proviamo ad affrontare il fenomeno non anzitutto come un "problema", ma guardando negli occhi gli uomini e le donne che emigrano. Proviamo a chiederci chi è quell'"altro" che bussa alle porte delle nostre società, da quali terre arriva, perché ha deciso di lasciarle per venire dalle nostre parti. Proviamo a misurarci con le parole pronunciate da Papa Francesco in occasione dell'ennesimo naufragio nelle acque del Mediterraneo con centinaia di morti: "Sono uomini e donne come noi, fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre: cercano una vita migliore. Cercavano la felicità…". La mostra propone al visitatore di seguire i percorsi intrapresi dai migranti, immedesimandosi nella loro condizione umana prima di offrire soluzioni a
un problema molto complicato, sui cui si stanno confrontando e scontrando le cancellerie dell'Europa. In tutto il mondo sono 250 milioni le persone che hanno lasciato il loro paese per cercare miglior sorte. Gli esperti invitano a distinguere le diverse categorie: profughi in fuga da guerre o da persecuzioni politiche o religiose, migranti per motivi economici, persone mosse da eventi traumatici (terremoti, inondazioni) o dalle conseguenze dei mutamenti climatici. Ma in molti casi è difficile separare chirurgicamente motivazioni diverse eppure compresenti nell'odissea umana di una stessa persona. L'Italia, anche a motivo della sua collocazione geografica al centro del Mediterraneo, è da tempo al centro della questione. Le immagini e i racconti dei naufragi in mare o degli sbarchi a Lampedusa o sulle spiagge della Sicilia e della Calabria calamitano l'attenzione: 155mila le persone arrivate sulle nostre coste nel 2015 (fonte Ministero degIi Interni). Ma in Italia secondo l’Istat vivono e hanno messo radici da tempo quasi 6 milioni di stranieri, poco meno di un decimo del totale della popolazione residente, il
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14 per cento degli immigrati che si trovano nei 28 Paesi dell'Unione Europea. Quasi la metà degli immigrati in Italia vivono qui da prima del 2003, 800mila sono i minori che frequentano le scuole,
138mila hanno acquisito la cittadinanza italiana nel solo 2015. Numeri che danno la misura dell'imponenza di un fenomeno epocale, che è cresciuto nel tempo e che è destinato a durare. Ma dietro l'elo-
quenza dei numeri si staglia l'eloquenza delle storie umane di quanti sono diventati in questi anni i nostri nuovi vicini di casa. Tutti hanno alle spalle un viaggio che li ha portati qui dalle loro terre, tutti hanno dovuto fare i conti con una lingua, una cultura e una società più o meno distanti da quella di origine. È stato un incontro, a volte traumatico, a volte fecondo, sempre faticoso. Dopo il viaggio, c'è l'incontro. E per tanti italiani, misurarsi con "il problema dell'immigrazione" ha voluto dire anzitutto fare i conti con una presenza nuova e inaspettata, fonte di problemi e insieme di ricchezze, una presenza che li ha costretti ad andare al fondo della loro identità, a riscoprire le ragioni che tengono in piedi l'esistenza, a chiedersi cosa alimenta la speranza di una vita migliore a cui tutti aspiriamo. È un percorso alla scoperta dell'"altro" che arriva da lontano e insieme alla scoperta di sé, quello che la mostra propone. Una strada impegnativa e affascinante per misurarsi con la sfida contenuta nel titolo del Meeting: "Tu sei un bene per me".
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LA PASSIONE DI MUOVERE IL PAESE
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A pranzo con Bertinotti Uno degli appuntamenti in preparazione della mostra sull’immigrazione del prossimo Meeting ha visto alcuni studenti universitari impegnati in un vivace confronto con Fausto Bertinotti. Di Luca Maggi
«
È troppo facile dire che non bisogna cedere al buonismo. Amare il prossimo non va contro la possibilità di capire ciò che sta succedendo, anzi». Fausto Bertinotti non dov’essere una persona abituata al chiacchiericcio e si vede subito da come serra il ritmo del dialogo, durante un pranzo con 15 universitari intenti a preparare la mostra del prossimo Meeting sulle migrazioni. L’ospite chiarisce subito di non volere attenzioni particolari e ribadisce più volte «diamoci del tu», mentre a ogni domanda punta al centro delle questioni. E la prima impressione che rimane è proprio il suo interesse: non si è seduto per raccontare con nostalgia di «quando volevamo cambiare il mondo», come capita spesso con i politici di un’altra generazione. Infatti è lui il primo a voler capire cosa sta succedendo, nella grande confusione che da più di un anno regna sul continente, scosso come i barconi presi a sberle dal Mediterraneo. I vassoi continuano a girare per la tavola e le domande non si fermano, mentre regna una strana serenità e gli occhi rimangono incollati su chiunque stia parlando. Ed ecco che un'altra frase si conficca
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come una puntina nel muro: «Bisogna distinguere il piano politico: la politica ha la necessità di gestire e di pianificare, dunque deve pensare a un sistema. Ma ora non stiamo programmando un sistema». Forse è anche per la sua storia, ma Bertinotti torna sempre a distinguere il piano politico dal lavoro della mostra, per evitare di cadere in un dibattito di idee: si parte da ciò che si è visto e incontrato, da chi sono i migranti che già stanno abitando l’Europa. Quali sono i loro bisogni? Che cosa significa respingerli o integrarli? «Integrazione non mi piace, è una parola strana, sembra di parlare di un meccanismo»: dunque si parla di convivenza e di occupazione, dell’importanza di rispondere alla domanda di lavoro che c’è, per evitare che diventino schiavi del lavoro nero. Poi le domande si spostano sulla convivenza con i migranti, una realtà già presente in gran parte d’Italia. Allora Bertinotti cita un Paese a cui tiene molto, la Francia: «Anche all’estero l’immigrazione è da tempo un problema drammatico, per esempio nelle banlieue di Parigi: di fronte a un modello di integrazione che suppone che, una volta
entrato nella Repubblica, si assimilino i valori francesi, in realtà sono nati i ghetti. Sulla carta e a parole gli immigrati erano uguali agli altri, in realtà avevano redditi bassissimi ed erano snobbati. Così è montata la rabbia, che ha trovato nella bandiera dell’Islam un pretesto da
strumentalizzare: l’opinione pubblica ha creduto che il problema fosse la religione, mentre dietro si nascondevano bisogni concreti e richieste di riconoscimento sociale». Certo, a guardare le facce di chi è seduto al tavolo si capisce che se l’obiettivo era
di delegare all’ospite le risposte, è stato mancato: tutti infatti si alzano con più domande di prima, tanto che le discussioni proseguono fino al terrazzo dell’appartamento, dove ci si concede una sigaretta o una boccata d’aria. E forse il bello è proprio qui, nella vi-
talità che nasce quando si scopre quanto la realtà sia complessa e testarda, tanto da sedersi a tavola con 15 studenti e un uomo di 75 anni e dargli ancora parecchio da fare.
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Settant’anni di Repubblica Italiana “Incontro con l’altro, genio della Repubblica” è il titolo della mostra che racconta i settant’anni di vita italiana da quel 2 giugno 1946 in cui fu scelta la Repubblica e abbandonata la Monarchia. di Silvia Becciu
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l percorso espositivo, realizzato anche grazie al contributo delle Teche Rai e all’archivio della Camera, sarà inaugurato al prossimo Meeting e documenterà fatti e persone che hanno caratterizzato questa storia,
nei suoi diversi ambiti, politico, sociale, economico, culturale, religioso, musicale, sportivo, guardata mettendo a fuoco la capacità dei suoi protagonisti di desiderare e realizzare il bene comune. L’iniziativa si avvale di autorevoli con-
tributi, come quelli di Giuliano Amato, Sabino Cassese, Luciano Violante, Agostino Giovagnoli e Giulio Sapelli che animeranno una serie di incontri nella settimana riminese coordinati dal giornalista televisivo Massimo Bernardini.
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Il Capo dello Stato, Enrico De Nicola, firma la Costituzione italiana, era il 27 dicembre 1947.
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“L’attitudine alla relazione e al compromesso, proprio ciò che per i più è una debolezza, è invece la forza che ha permesso al nostro Paese di superare ogni ostacolo” dice Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà e curatore della mostra. Partiamo dal titolo, perché parlare addirittura di “genio” della Repubblica? Cos’hanno da dirci di tanto importante questi settant’anni di storia? “Ci siamo ormai abituati a una vita politica e sociale come scontro e delegittimazione continua tramite talk show, ma non è sempre stato così: il nostro Paese si è costruito grazie al compromesso virtuoso tra culture diverse, la cattolica, la socialista, la liberale, la comunista. La Costituzione è stata il primo saggio compromesso in un mondo diviso in due. E la mediazione ha poi caratterizzato tutta la fase della ricostruzione. Questa è stata la genialità della Repubblica, sia all’interno, nella vita economica e sociale, sia come ruolo dell’Italia a livello internazionale.” Eppure nella nostra storia, anche repubblicana, non sono certo mancati grandi scontri, sia politici che sociali… “Certo, ma il punto è che per una lunga fase il lavoro di mediazione non si è mai interrotto, il dialogo tra forze democratiche è sempre continuato e ha evitato che la vita pubblica rimanesse immobilizzata da estremismi di qualunque tipo: economico, sociale, politico. Solo con la Seconda Repubblica ha iniziato a prevalere l’invito continuo allo scontro, al dileggiamento, alla delegittimazione, all’insulto.” Perché e come è successo? “Nel dopoguerra il senso del bene co-
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mune era più chiaro e diffuso, facilmente individuabile perché dalle macerie della guerra bisognava uscire. Ma poi è andato perdendosi, ci siamo fatti erodere i desideri dal consumismo e si è smesso di mettere a tema come la propria opera possa servire al bene comune; tutto si è ridotto alla ricerca delle migliori condizioni per costruire la propria opera.” Quando è cambiato tutto? “Con il Sessantotto ha iniziato ad affermarsi l’idea che l’altro fosse un nemico da distruggere e non qualcuno con cui costruire. Il movimento studentesco aveva delle ragioni profonde per contestare, come la cappa di borghesismo e formalismo, il desiderio di una didattica più aperta e di migliori condizioni di vita sociali ed economiche per una più ampia fascia della popolazione. Ma alla fine si è imposto un pensiero unico che ha annullato il dialogo, il confronto vero. Da una parte si è voluta cancellare la tradizione buttando via il bambino con l’acqua sporca, dall’altra si è reagito difendendosi dal nuovo considerato a priori negativo.” Cosa intende per compromesso? Perché ai più oggi in realtà richiama l’inciucio... “Il compromesso è ciò che permette di costruire un percorso democratico pluralistico partendo dall’idea che nessuno ha il monopolio della verità dentro la vita politica. Il problema è che il compromesso ha cominciato ad essere al ribasso, per la difesa di interessi privati, corporativi, non per il bene comune. Forse anche per nascondere l’incapacità a governare, si è affermata una politica tesa innanzitutto a discreditare l’avversario. Ma il punto è che la storia non va avanti
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per strappi violenti. Lo strappo violento blocca, non costruisce.” Prima citava anche la politica estera… “L’emblema di questa contrapposizione sterile sul fronte internazionale è la scelta - contraria alla nostra storia - che facemmo all’inizio degli anni Duemila di seguire l’ideologia sulla superiorità della civiltà occidentale dei Neocon americani. Il risultato in Medioriente è sotto gli occhi di tutti. L’Italia è sempre stato un Paese ponte, restio a entrare in guerra. Questo è sempre stato considerato un limite anche dai nostri partner europei, invece la capacità di dialogo ha evitato che si arrivasse allo scontro e soprattutto ha mostrato che si può convivere tra diversi.” Quale fatto l’ha più colpita lavorando alla mostra? “Mi ha colpito ancora una volta come è nato lo sviluppo economico degli anni Sessanta e Settanta: dal dialogo tra persone che hanno dato credito uno all’altro. Ad esempio il fatto che Mattioli, presidente della Banca Commerciale, decise di finanziare l’Eni di Mattei rischiando senza garanzie per la fiducia nella persona che aveva davanti. Non gli fece le pulci come fanno adesso. Oppure il Nobel a Natta per aver scoperto materiali plastici innovativi al Politecnico di Milano: significa che credevamo nei nostri campioni e li finanziavamo, non stavamo a lesinare sulle cose importanti.”
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Ristorazione: tante novità per tutti i gusti Quest’anno tante novità per soddisfare tutti i gusti del pubblico del Meeting, a partire da un’unica grande area ristorativa che occuperà interamente i padiglioni B5 e D5. Nel padiglione D5 ci saranno i ristoranti tipici: il Bergamasco, l’Osteria romana e il Vegetariano. Inoltre, per tutti gli amanti della piadina romagnola e delle specialità locali, non mancherà il Ristorante romagnolo. Nel padiglione B5 ci sarà la grande offerta di Fast food con pizza, piada, primi piatti, hamburger, e frittura. Per calarsi interamente nell’atmosfera, nella zona del cibo americano ci saranno anche chioschi di birra e spettacoli country. Al centro del padiglione non mancheranno il bar e la caffetteria per le colazioni. Nel padiglione A2 torna il Ristorante pugliese, che porterà al Meeting le sue tipicità locali. Nello spazio delle piscine ovest sarà inoltre allestita una caratteristica Sagra pugliese con panzerotti e altre prelibatezze da gustare in libertà. Dopo il successo dello scorso anno, per mangiare in maniera rapida e informale, al centro delle Piscine Ovest torna lo Street food, con kebab, piadine, patatine fritte, frutta e yogurt. Infine le tipicità siciliane, come ogni anno, saranno presenti nel padiglione C1 con il Bar Alcamo mentre nel padiglione C3, all’interno del Villaggio Ragazzi, i più piccoli (e non solo!) potranno scegliere menù semplici ma gustosi al Ristorante per le famiglie e assaggiare le crêpes, i gelati e le altre dolcezze della Gelateria Anteprima. Tante offerte (da 2,50€ a 20€) pensate apposta per il pubblico Meeting! 16
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Lo sport al Meeting, un appuntamento che si rinnova
Anche quest’anno saranno tante le occasioni per adulti, bambini e ragazzi di allenarsi, di mettersi alla prova o anche solo di conoscere discipline sportive che non hanno mai praticato.
di Melania Rinaldini
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i rinnova infatti anche per la XXVII edizione del Meeting lo spazio dedicato allo sport, sia in Fiera, padiglioni A7 – C7, sia con gli eventi collaterali per la città di Rimini. Un ricco programma che parte da appuntamenti ormai consolidati a qualche novità. Per la prima volta ci sarà la presenza di una disciplina orientale millenaria come il Tai Ji, un'antica arte marziale cinese che si è trasformato nel corso dei secoli in una forma di esercizio per la salute ed il benessere. “La novità più importante dell’edizione di quest’anno è la presenza di diverse federazioni sportive riminesi” racconta Silvano Fonti (Pidru), Cdo Sport “saranno presenti infatti gli Amici della Bicicletta, la Federazione Italiana Baseball-Softball e la Federazione Riminese Fresbee. Lo sport al Meeting ha sempre voluto ribadire la presenza sul territorio per veicolare il messaggio del Meeting ai riminesi. Per il 2016 abbiamo scelto di coinvolgere ancora di più gli associati alle federazioni. Anche quest’anno il programma è ricco di iniziative sia esterne che di momenti coinvolgenti all’interno della Fiera, nel Kinder + Sport Village per far sperimentare una vera amicizia e un’autentica bellezza a tutti i partecipanti”. Di seguito un programma di massima degli eventi sportivi e degli appuntamenti quotidiani, sia in Fiera che sul territorio. Per ogni ulteriore aggiornamento consultare il sito www.meetingrimini.org
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VERSO IL MEETING 2016
MANIFESTAZIONI ESTERNE Venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 agosto - dalle ore 10 Stadio baseball - Rimini 2° TORNEO BASEBALL GIOVANILE MEETING RIMINI A cura della Federazione Italiana Baseball-Softball
Nuova Darsena) Partenza ore 18, arrivo ore 19,30 circa. In collaborazione CSI - Centro Sportivo Italiano e Centro Sociale S. Andrea (RSM).
Venerdì 19 agosto - ore 21 CAMMINATE PER LE VIE E LA STORIA DI RIMINI Ritrovo Arco d’Augusto Rimini Camminate serali per il centro storico, con visita guidata al patrimonio storico e culturale della città A cura dell’A.S.D. La Pedivella e CSI - Centro Sportivo Italiano
Martedì 23 agosto - ore 21 CAMMINATE PER LE VIE E LA STORIA DI RIMINI Ritrovo Arco d’Augusto Rimini Camminate serali per il centro storico, con visita guidata al patrimonio storico e culturale della città A cura dell’A.S.D. La Pedivella e CSI - Centro Sportivo Italiano.
Domenica 21 agosto Ore 10 ritrovo a Verucchio alta, arrivo ore 18 a Rimini Fiera. PEDALATA LUNGO IL MARECCHIA Con soste lungo il percorso per pranzo e visite. A cura di Fondazione Meeting e Amici della bicicletta
Mercoledì 24 agosto - ore 18,30 CORRI MEETING RIMINI 2016 Camminata ludico - motoria, non agonistica, aperta a tutti con premio di partecipazione. 2,5 km per ragazzi e 7 km per adulti (percorso interamente pianeggiante con partenza e arrivo in Fiera). Partenza ore 18,30 Padiglione sport di Rimini Fiera (all’entrata dell’ ingresso Ovest) Premiazioni ore 19,30 Padiglione sport di Rimini Fiera. A cura del CSI - Centro Sportivo Italiano
Lunedì 22 agosto - ore 18 Lido S. Giuliano (a sinistra della Darsena) - RIMINI X TRIATHLON non agonistico per tutti in mountain bike Nuoto (400 metri), ciclismo (mountain bike 10 Km) e corsa (3 Km). Ritrovo ore 17,30 al Consorzio Lido, S. Giuliano (a sinistra della
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Attività al KINDER + SPORT VILLAGE 2016 (Padiglione A7 – C7, ingresso ovest) A cura di Cdo Sport e CSI Da venerdì 19 a giovedì 25 agosto (ore 10.30 – 23.30) 13.000 mq dedicati allo sport, spazio promosso da CSI (Centro Sportivo Italiano). Un luogo dove poter praticare tante attività ludico - sportive: calcio a 5, basket, pallavolo, baseball,
tennistavolo, dama e scacchi, burraco, atletica leggera, danza sportiva…
TORNEI E SFIDE:
ESIBIZIONI E LEZIONI APERTE:
5° TORNEO DI BRIDGE Lunedì 22 agosto ore 20 - 23,30 Torneo a coppie aperto a tutti i giocatori vecchi e nuovi. Un’occasione per riavvicinarsi allo sport della mente più amato dagli italiani. Girone a parte per gli allievi. A cura di Associazione Rimini Bridge TORNEI DI SCACCHI Venerdì 19 agosto ore 15: torneo di scacchi semi lampo Under 16. Sabato 20 agosto ore 15: torneo di scacchi semi lampo Over 14. Domenica 21 agosto ore 15: torneo di scacchi semi lampo Under 16. A cura di Francesco De Vincenzo. 1° TORNEO DI BURRACO Martedì 23 agosto ore 20 - 23 A cura del CSI - Centro Sportivo Italiano, Rimini 5° TORNEO CALCIO A 5 “MEMORIAL GIUSEPPE FABBRI” Riservato a squadre giovanili Martedì 23 agosto dalle ore 17 A cura del CSI - Centro Sportivo Italiano, Rimini UN GIORNO DA LEONI Sabato 20 agosto, orario: 14,30 - 17 Giochi per bambini e ragazzi delle Scuole Primaria e Secondaria di I grado. TORNEO DI TENNISTAVOLO Martedì 23 agosto - Per ragazzi ore 14,30; per adulti ore 20. A cura del CSI - Centro Sportivo Italiano 1° TORNEO CALCIO A 5 "MEMORIAL GIGI TADDEI" Riservato a squadre giovanili. A cura della Fondazione Meeting - CSI TORNEO BASEBALL UNDER 9
FUORI CAMPO Presentazione delle attività della Federazione Italiana Baseball-Softball con la partecipazione di campioni del baseball. Domenica 21 agosto, ore 14,30 Zona Palco Padiglione A7-C7, Rimini Fiera TUNNEL DI BATTUTA Per provare le tecniche di battuta del baseball, in tutta sicurezza con gli istruttori. Dal 19 al 25 agosto dalle 10,30 alle 23,30 GINNASTICA ACROBATICA Martedì 23 agosto, orario 15 - 18 Spettacolo acrobatico e coreografico A cura della Polisportiva Riccione, Sezione ginnastica Acrobatic Team Riccione DANZA SPORTIVA 19 - 25 agosto, dalle ore 11 alle ore 23 Esibizioni, lezioni didattiche e prove di danze accademiche, danze internazionali, danze coreografiche, danze folkloristiche e street dance. A cura della Federazione Italiana Danza Sportiva FRESBEE 22 e 23 Agosto presso il padiglione C7 A cura del CSI e della Federazione Fresbee di Rimini PISTA DI ATLETICA 19 - 25 agosto Corsa, salto in alto, lancio del peso. A cura di CSI
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Il garzone di Michelangelo Paolo Cevoli torna al Meeting con un altro spettacolo esilarante e coinvolgente.
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incenzo "Cencio" Donati è il garzone di Michelangelo Buonarroti. Distratto e pasticcione, non riesce mai ad esprimersi correttamente per colpa della sua balbuzie. Questo il personaggio interpretato da Paolo Cevoli nel suo spettacolo itinerante che arriverà anche sul palco del Meeting promettendo tante risate. Perché non parli è la terza commedia-monologo storica, scritta ed interpretata da Paolo Cevoli con la regia di Daniele Sala, dopo il successo de La Penultima Cena (le vicende del cuoco dell’Ultima Cena) e de Il Sosia di Lui (la controfigura di Mussolini). L’abbiamo raggiunto per fargli qualche domanda sulla presenza Al Meeting ha già partecipato. Il suo ricordo qual è? Perché hai deciso di tornare e di esserci? “Al Meeting sono venuto tante volte, sia come visitatore che come ospite spettacolante. È sempre stata una esperienza molto bella: sia giù che su dal palco“. Che spettacolo porterà al Meeting quest’anno? “Racconto la storia del garzone balbuziente di Michelangelo Buonarotti. Difatti lo spettacolo si intitola Perché non parli". Tu sei un bene per me, questo il titolo del Meeting 2016, cosa le provoca? “Mi provoca e per certi versi mi mette in crisi. Perché spesso e volentieri l'altro, il tu è più fonte di fastidi che di piaceri, è scomodo. Ma forse proprio per questo può essere un bene. Anzi un benone!” Come questo titolo si lega al suo spettacolo? “Il garzone di Michelangelo ad un certo punto dello spettacolo dialoga con Dio:
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Un momento dello spettacolo. "Ma c'era proprio bisogno che Tu mi mettessi al mondo?” chiede… Che sia forse il Padreterno questo "Tu sei un bene per me"?” Uno spettacolo speciale... Cosa si deve aspettare il pubblico e come vuole invitarli?
“Siamo nell'anno Santo della Misericordia. Io penso che la prima misericordia sia verso se stessi: anche prendendoci un po' in giro. Nel mio spettacolo rido di me stesso, povero garzone e anche del mio pubblico. Insomma: divertimento e soprattutto tante pataccate”.
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EDITORIALE
Uniti nella diversità, storia di un’amicizia indissolubile. L’attore milanese Gioele Dix approda sul palco riminese del Meeting con uno spettacolo delicato e allegro al tempo stesso.
Oltre 35.000 visitatori al Meeting di Rimini. L’io umano è in crisi. Ha perso i suoi riferimenti fondamentali. Tutti d’accordo. Nessuna novità. Allora, da dove partire? L’io, così come lo conosciamo noi, dov’è nato? Torniamo ad Abramo per identificare i tratti del vero volto umano così come sono arrivati a noi tramite la cultura ebraicocristiana.
mostra itinerante
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www.meetingmostre.com
di Melania Rinaldini
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n’ occasione a lungo desiderata, pensata, immaginata, una dedica importante… Poi l’incontro con Otello Cenci, direttore artistico del Meeting e tutto finalmente si concretizza. L’anno scorso ha partecipato con un contributo multimediale allo spettacolo inaugurale “L’impronta. Cuori moderni”. Quest’anno invece sarà per la prima volta fisicamente sul palco del Meeting, perché ha scelto di esserci? “L’incontro che ho avuto con Otello è stato molto interessante sia dal punto di vista professionale che da quello personale: parlando ho raccontato una mia vicenda personale che mi lega al Movimento di Comunione e Liberazione. Questo incontro mi è sembrato una coincidenza importante, un segno della Provvidenza se vogliamo: sono infatti 30 anni dalla morte di un mio carissimo amico, Renzo Marotta che era molto legato al Movimento e che me lo ha fatto conoscere. Era tanto tempo che volevo fare qualcosa per ricordarlo e Otello ha riposto molta fiducia in questa idea. Renzo è mancato prematuramente a causa di un incidente mentre stava diventando padre, una perdita molto dolorosa. È stata un’amicizia molto profonda, abbiamo condiviso tante cose fin da bambini, nonostante le nostre differenze, ci siamo completati.” Qual è il titolo dello spettacolo e come si lega a quello del Meeting “Tu sei un bene per me”? “Il titolo, Diversi come due gocce d’acqua, è tratto da una poesia di Wislava Szymborska e penso si leghi molto bene al titolo del Meeting di quest’anno. Nella diversità c’è la ricchezza dell’incontro, tu sei 22
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ABRAMO la nascita dell’io
un bene per me perché sei diverso da me e comunque uguale a me. Renzo per me era un esempio di vita etica, una persona con cui ho condiviso tante cose: l’amore per la musica, per l’arte, da cui imparavo (era un uomo di scienza). Sono contento che questo rapporto d’amicizia profonda abbia avuto anche tanta consapevolezza, spesso non ci si dice apertamente tutto, non si confidano i propri sentimenti, soprattutto tra uomini, ci si aspetta che non si sia “sdolcinati”. Invece io e Renzo siamo arrivati a quella consapevolezza di essere un bene l’uno per l’altro e ce lo siamo detti, ti voglio bene. Penso sia molto importante soprattutto in questi tempi di divisione di trasmettere questo messaggio di condivisione.” Cosa si deve aspettare il pubblico, come
vuole invitarlo? “So che il pubblico del Meeting è molto attento e curioso. Sono abituato a calcare il palcoscenico portando spunti della vita quotidiana, in questo caso c’è il valore aggiunto di una testimonianza di amicizia e fratellanza. Una riflessione su quanto siano importanti i valori che uniscono le persone, la fede è la più importante tra questi. Io e Renzo non avevamo la stessa confessione religiosa, ma ero il suo “fratello maggiore”, così come ci chiamò Papa Giovanni Paolo II in visita alla Sinagoga di Roma. Voglio anche dire che lo spettacolo non sarà uno spettacolo funebre, assolutamente no, sarà uno spettacolo comico, quindi da ridere, ma con qualche spunto riflessivo in più.”
In che senso si può parlare di “nascita” dell’io in Abramo, cioè, verso il 1800 a.C., quando l’uomo era sulla terra ormai da parecchi secoli? Tra l’altro, non è vero che l’uomo è religioso sin dall’inizio, da quando l’uomo è uomo? Certo, ma quell’uomo “era incapace di dare del tu al fato”. Il primo che ha dato del tu al destino è stato Abramo. Perché il Mistero si è fatto vivo in una chiamata situata nel tempo e nello spazio. L’io si capisce in un dialogo reale col Mistero fattosi vivo nella storia, non più in un tentativo solitario di appropriarsi delle leggi che reggono l’universo prevedibile.
Porta la mostra nella tua città! La mostra è disponibile in formato itinerante di 35 pannelli cm 100x140h.
Per informazioni e prenotazioni:
MARZO 2016 23 tel. 0541.728565 / info@meetingmostre.com / www.meetingmostre.com
TESTIMONIANZE
TESTIMONIANZE
Parola d’ordine: donare Sono tante le donazioni che arrivano al Meeting durante tutto l’anno da tante persone di tutte le età che si fanno sostenitrici di questo evento. di Melania Rinaldini
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hi dona lo fa col cuore e dona quello che può. Abbiamo chiesto ad una di questi amici di raccontarci le motivazioni che spingono a fare questo gesto. Cécile Le Lay è una sostenitrice di vecchia data del Meeting e vive a Lione, in Francia:
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Qual è la sua esperienza al Meeting? “Conosco il Meeting da 30 anni e l'ho conosciuto poco dopo aver incontrato il Movimento in Umbria. I miei nuovi amici mi hanno portato a sentire la lezione di don Giussani al Meeting dell'86. Poi ho lavorato come hostess per diversi anni tra l'88 e il ‘91, e qualche anno fa ho
dato una mano per le traduzioni”. Perché ha scelto di donare? “Ho scelto di donare perché sono diversi anni che non riesco più a venire di persona a fine agosto (seguo online) e voglio sostenere questa iniziativa unica in modo concreto, visto che è diventato sempre più difficile ottenere finanziamenti. Inol-
tre, le normative del mio paese mi permettono ormai di detrarre questa somma donata dalle tasse”. Ha fatto conoscere il Meeting a qualche amico? C’è qualcuno con cui condivide l’esperienza del Meeting? “Con i miei amici francesi cerchiamo di organizzarci e di coinvolgere altri amici, ma per me non è facile venire in quel periodo. Quest'estate le nostre vacanze in montagna con la comunità saranno a La Thuile, la settimana prima del Meeting, invece di fine luglio come gli altri anni: avremo quindi l'opportunità di proporre ai nostri amici di andarci con più facilità visto che saremo già in Italia in quel periodo”. Puoi fare una donazione alla Fondazione Meeting attraverso le seguenti modalità: - con carte di credito/Paypal durante le giornate di Meeting in Fiera oppure online sul sito www.metingrimini.org/ Donazioni ; - tramite versamento su conto corrente postale intestato a Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli: c/c postale n. 11139474 - IBAN IT30 I076 0113 2000 0001 1139 474 - BIC BPPIITRRXXX; - tramite versamento su conto corrente bancario intestato a Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli: c/c bancario presso Banca Prossima IBAN IT31 O033 5901 6001 0000 0071 814 - BIC BCITITMX; - con assegno bancario non trasferibile intestato a Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, da inviare a Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, via Flaminia 18, 47923 Rimini. Puoi anche scegliere di fare una donazione continuativa con bonifico automatico (ADUE), ovvero inviare con scadenza regolare una donazione. Scegliendo la domiciliazione bancaria o
postale (ADUE) potrai donare in modo automatico e con cadenze regolari (trimestrali, semestrali o annuali) un importo a tua scelta alla Fondazione Meeting, senza alcun costo aggiuntivo presso la maggior parte degli Istituti bancari. Attraverso questa modalità di donazione ci permetterai di pianificare accuratamente le nostre attività e valutare la fattibilità di nuovi progetti culturali. Per maggiori informazioni contatta Ro-
berto Gambuti roberto.gambuti@meetingrimini.org . Quando fai una donazione, ricorda sempre di indicare nome, cognome, indirizzo e numero civico, cap, città e provincia, così potremo tenerti aggiornato sulle nostre attività e sull'utilizzo che facciamo dei fondi. Puoi anche decidere di iscriverti alla nostra newsletter online. Grazie!
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Un piccolo gesto per continuare una grande storia
Georgia: un paesaggio di oro e di fede Intervista alla curatrice della mostra, Marilyn Kelly – Buccellati di Melania Rinaldini
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DONA AL MEETING IL TUO
eorgia, una piccola nazione incastonata tra montagne e mare, perché dedicarle una
mostra? “Le due catene montuose che incorniciano la geografia della Georgia hanno esercitato un influsso fondamentale sul popolo della georgiano e sulla loro storia. Le montagne con le loro risorse e le sfide per la vita in questo ambiente sono state superate con successo fin dai tempi preistorici. La mostra “Georgia: un paesaggio di oro e di fede” esplorerà questo paesaggio e illustrerà come queste sfide sono state superate nel tempo. In particolare emerge la figura delle montagne: una protezione in tempi pericolosi e una risorsa per gli uomini e gli animali. In modo paradigmatico, la mostra metterà in evidenza come un paesaggio così coerente nella sua unicità può servire da collante per un popolo, attraverso tutta una serie di vicissitudini storiche. Come le montagne hanno protetto gli abitanti, così il Mar Nero ha permesso alla Georgia di essere in stretto contatto con i paesi e i popoli che circondano questo mare e oltre, fino alle rotte marittime
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01254380403
Particolare di un affresco. Città di Ateni, Georgia.
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Partecipa anche tu alla costruzione di un luogo che, da oltre 30 anni, testimonia e racconta “una cultura dell’incontro, una cultura dell’amicizia”.
www.meetingrimini.org/5x1000
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Quando arrivò il Cristianesimo in questa parte di Mondo? “Pur se remoto e di difficile accesso, questo territorio insediato nella seconda più alta catena montuosa d’Europa fu uno dei primi ad aprirsi alla Cristianità, già nel IV secolo a.C. Questo diede origine a una stupefacente fioritura di arte e architettura che anticipa alcuni dei canoni stilistici sperimentati in Italia solo dal 1200 in avanti. La mostra illustrerà questa straordinaria ricchezza, praticamente ignorata in Italia, mostrando nei dettagli l’unicità di questa tradizione. Nel suo relativo isolamento geografico, la Georgia riuscì a sviluppare una tematica e uno stile del tutto propri, con un sorprendente realismo che si contempera mirabilmente, sia negli affreschi che nelle icone, con la spiritualità ieratica dell’arte a noi nota soprattutto grazie al mondo bizantino. È a questa tradizione che attinge la Georgia contemporanea, capace di ritrovare nuova vita nelle radici profonde della propria identità che neanche il periodo sovietico riuscì a estirpare.”
del mondo mediterraneo. Fu da questo mondo che il Cristianesimo arrivò in Georgia e prima di esso giunsero molte influenze culturali del mondo ellenistico”. Qual è la fase primaria dello sviluppo di questo paese? “Sicuramente la preistoria georgiana, la popolazione georgiana diffuse la sua cultura attraverso la migrazione dal Caucaso meridionale, fino alla Palestina. Si chiamava la cultura Kura-Araxes dal nome dei due grandi fiumi nel Caucaso del sud. Non solo questa vasta diffusione geografica è unica, ma è importante ricordare che questa popolazione aveva una cultura materiale molto semplice, basata sull'agricoltura e sull'allevamento limitato degli animali. Essi non vivevano in città e sembrano non essere stati toccati dall’urbanizzazione per gli oltre mille anni in cui questa cultura fiorì”. Quando questa popolazione entrò in contatto con l’Occidente? “Uno dei motivi per cui l’Occidente si interessò molto alla Georgia è stato perché in questo Paese si iniziò molto presto ad estrarre l'oro. È a causa della presenza di oro nelle montagne caucasiche e nei suoi fiumi che le tecniche di oreficeria si sviluppano presto, ma fiorirono soprattutto tra l'VIII e il III secolo a.C. Templi e tombe dalla città contenevano numerosi oggetti: gioielli d'oro soprattutto personali, tra cui diademi, collane, bracciali, anelli e ornamenti del tempio. Questi oggetti sono stati creati attraverso l'arte e l'abilità tecnica degli artigiani locali: il sapiente uso dello scalpello, la tecnica della filigrana e la granulazione erano tecniche comuni.
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L'area della Georgia occidentale è chiamata Colchide sia nelle fonti greche e romane che tuttora. Il significato di questo nome è "ricca d'oro." Ha nominato fonti greche e romane, troviamo riferimenti alla Colchide anche in miti e leggende?
“Sì, ad esempio la storia greca di Giasone e il vello d'oro è ambientata nella Georgia occidentale. Si pensa che fosse una pelle di pecora usata per filtrare le acque del torrente di montagna, questo aneddoto sarebbe alla base della leggenda del "vello d'oro". Sicuramente in tutti i periodi storici gli
animali, reali o immaginari, sono stati fonte di ispirazione per l’arte orafa. Ne abbiamo un classico esempio con una collana di tartarughe pendenti, ritrovata in una tomba a Vani e datata al V secolo a.C. Oltre ai gioielli anche la realizzazione di calici in oro e argento era parte dell'in-
ventario artistico. Mentre gli esempi d'argento sono stati incisi con scene figurative, gli esempi in oro erano spesso decorati con pietre preziose incastonate che provenivano da sorgenti vicine nelle montagne del Caucaso.
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della
olo» c a r «Grazie per ess i m n u i d o t n e m ere stato stru
I Volti della Misericordia continua il suo cammino
(da un dialogo
, 1998) ni ed Enzo Piccinini tra Don Giussa
Gesù incontra l’Emorroissa, illustrazione di Franco Vignazia, 2015.
Da agosto ad oggi la mostra ha già toccato più di 200 tappe. Dopo aver varcato le porte le porte della casa circondariale di Ferrara, si potrà visitare anche all’estero, dalla Svizzera alla Spagna. di Simona Angela Gallo Padre Antonio - La misericordia così è questa giustizia che fa nuovo l’uomo". All’inaugurazione hanno partecipato i dirigenti del carcere, le guardie penitenziarie e 400 detenuti, che hanno ascoltato le parole di Padre Sangalli dal teatro dell’istituto Sono stati inoltre regalati i cataloghi della mostra a tutti i presenti. Ogni due mesi la mostra sarà spostata in un braccio diverso del carcere. Silvia Vayra ribadisce il senso profondo dell'esposizione: “Cristo è venuto per i peccatori, per chi sente di aver bisogno di Lui. Chi comprende ciò e accoglie la misericordia, riconquista la propria umanità”. L'auspicio è che “nei detenuti ci sia una conversione e che cresca la Fede“, perché l'uomo può cadere, ma può sempre ricominciare. Un pensiero anche per le guardie penitenziarie: “Il loro lavoro non è facile, a contatto con gente 'ferita'. Anche loro vivono ogni giorno il dolore, la drammaticità del carcere. Solo un incontro che da speranza può permettere di percepire la salvezza”. La reazione più comune davanti a questa esposizione è lo sgomento. Proprio come racconta Padre Antonio: “Spesso le persone sono sorprese di quanto sia esteso il concetto della misericordia, perché investe tutta la vita. Non è un atto eroico da compiere ogni tanto. La misericordia
non è frutto di una volontà, ma un dono”. Conclude Padre Antonio: ”La gente è molto attenta, sono poche le obiezioni, è una mostra che mette con le spalle al muro. La misericordia è dentro la preghiera è veramente una grazia, un regalo”. “I Volti della Misericordia. Grazie per essere stato strumento di un miracolo”. A cura di Padre Antonio Sangalli. Con il Patrocinio del Progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana e del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione che ha concesso a questa esposizione il Logo del Giubileo della Misericordia.
Con il Patrocinio di:
Giubileo straordinario Misericordiæ Vultus
INFO E PRENOTAZIONI: www.meetingmostre.com www.voltidellamisericordia.it
8 Dicembre 2015 / 20 Novembre 2016
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Padre Antonio sangalli o.c.d. realizzata in collaborazionie con: m o s t r e
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Per contribuire al cammino di conversione proposto dal Papa, presentiamo la mostra “I Volti della Misericordia”, di semplice gestione per le diocesi, le parrocchie, le scuole con gli insegnanti di religione e in tutte le realtà di missione e carità cristiana. La mostra è disponibile anche nel formato poster cm 70x100h, a partire da € 100,00 ( IVA e spese di trasporto incluse). m o s t r e
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Mostra a cura di:
www.voltide llamisericordia.it
MOSTRA
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a mostra “I volti della Misericordia” continua a registrare grandi apprezzamenti ovunque vada. Il senso dell'esposizione, a cura di Padre Antonio Sangalli, è mostrare alle persone quanto la misericordia di Dio sia stata importante nella storia della Chiesa. La santità, infatti, non può prescindere dalle opere di misericordia: “L’amore non è un sentimento. L’amore del cristiano si misura dall’amore per Dio e per il prossimo. È un amore che genera opere" spiega Padre Antonio. Il 1° marzo 2016 la mostra ha varcato per la prima volta le sbarre di un istituto penitenziario, quello di Ferrara: “un luogo dove viene fatta giustizia spiega l'avvocato e catechista Silvia Vayra ed è il luogo migliore in cui affermare che l'uomo è fatto per la misericordia”. I detenuti scontano la pena inflitta dal tribunale della giustizia umana per il male fatto, ma grazie all'aiuto di Dio possono ricominciare. “La legge dev’essere misericordiosa - puntualizza Padre Antonio Sangalli - e l’uomo non è da identificare nel proprio errore”. La misericordia punta sul più piccolo aspetto della riconversione. Dio ama e attende questo cambiamento. “Per gli uomini si dice che la fedina resta sporca, ha sempre una macchia, per Dio no - prosegue
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0541.728565 / info@meetingmostre.com www.meetingmostre.com
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