Quotidiano Meeting | 23 agosto 2023

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EDITORIALE

Amicizia che abbraccia l’umano

di Lorenza Violini

Dopo aver scaldato i motori domenica, si è entrati da subito nel vivo di un Meeting che apre a tutte le questioni più scottanti sulla scena dell’oggi. “Fratelli tutti”, abbiamo rimeditato, come fondamento di una “amicizia sociale” che sa sporcarsi le mani con i bisogni dell’umano a partire da una nuova concezione dei rapporti, letti alla luce del destino di tutti e di ciascuno. Da subito, testimonianze di questo nuovo modo di essere: nel sociale, nell’economia, nell’arte e molto altro ancora. Il giorno seguente, è ancora il tema dell’amicizia che continua a incalzare, per farci entrare di slancio in tutti i problemi dell’uomo e della società: economia, lavoro, sanità (una sanità per tutti, ci siamo chiesti?) rapporti tra culture, culture da accogliere e non da cancellare, fisica e letteratura. Senza trascurare le istituzioni e il loro ruolo, fondamentale perché l’”amicizia sociale” sia sostenuta e rinsaldata: interessante l’approccio al tema dell’Europa, con un focus tutto particolare alla sussidiarietà verticale, ossia alla relazione tra i vari livelli di governo in una Europa sempre meno statocentrica ma orientata alla valorizzazione dei governi “il più vicino possibile ai cittadini” nella logica della sussidiarietà orizzontale. Non a caso, gli interlocutori dell’incontro sono stati i presidenti delle Regioni che si sono confrontati con i programmi, finanziati da fondi europei, di ripresa e resilienza, da realizzarsi in corresponsabilità con le autorità regionali e locali. Il giorno successivo si è parlato ancora di Europa, questa volta con politici nazionali, nell’intento di mettere a fuoco il ruolo dell’Italia in Europa anche in vista delle imminenti elezioni europee. Oggi avremo ancora le Regioni tra i temi al centro dell’attenzione, le

ANNO 44 N° 4

Alle pagine 4 e 5

La capacità di riconoscere e usare nuove forme di energia ha caratterizzato la storia dell’uomo. Dell’energia non possiamo fare a meno, eppure che cosa sia davvero l’energia resta un mistero. La mostra “Dono e risorsa”, curata da Euresis e Camplus, prova a fare un po’ di chiarezza. Perché, come spiega il fisico Marco Bersanelli, «l’energia è un fattore decisivo per la

convivenza fra gli uomini, soprattutto in questo momento, ed è anche un fattore affascinante dell’amicizia che viene da lontano, da Chi ha creato e crea tutte le cose».

E infatti l’uomo non può creare energia: può solo trasformarla, e renderla utile per il bene comune.

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UNA CIVILTÀ NON CRESCE SENZA CULTURA DIALOGO E BELLEZZA NE SONO LA LINFA VITALE SOSTIENI IL MEETING COSTRUIAMO INSIEME QUESTA GRANDE STORIA DONA ORA AI DESK HALL SUD · A3 · A5 · C1 · C5 · D0 DONA SUBITO DAL TUO SMARTPHONE sostienici.meetingrimini.org
e cultura Don Giussani tra musica ed educazione
Fede
Ristorazione Aggiungi un posto a tavola
a pagina 2)
INTERVISTE , RACCONTI, CRONACHE A MICROFONO APERTO
La mostra scientifica del Meeting alla scoperta dell’amicizia tra uomo e natura
Ildono dell’energia

EDITORIALE

[Segue da pagina 1]

quali, dopo la crisi pandemica, in nome dell’emergenza, hanno visto un riaccentramento di molti poteri verso il livello nazionale, non senza - peraltro - una continua interlocuzione con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni stesse. Le Regioni sono fondamentali per le politiche sociali (lavoro, sanità, istruzione e formazione professionale), già attenzionate nei giorni precedenti; sempre le Regioni sono ancora sulla scena per mettere a fuoco il loro ruolo dopo che le richieste di maggiori poteri (ex art. 116, III comma) da parte di alcune di loro (segnatamente Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) hanno scatenato forti polemiche e ingenerato l’idea che si tratti di una sorta di malcelata “secessione dei ricchi”. In questo momento, a livello nazionale, è stato attivato un forte impulso a far si che anche lo Stato centrale prenda coscienza delle proprie responsabilità come garante dell’unità nazionale e come centro propulsivo per la creazione di quei “livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali” (art. 117, II comma, Cost.) che sono il presupposto per diritti di cittadinanza almeno tendenzialmente uniformi. Solo uno Stato efficiente e aperto agli enti regionali e locali potrà infatti essere un protagonista dei processi che il nostro Paese deve affrontare per modernizzarsi e crescere.

EDITORIAL

A friendship that embraces all of humanity

After warming up the engines on Sunday, we immediately delved into the heart of a Meeting that opens up to all the most burning issues on today’s scene. Brothers and sisters, we have rethought, as the foundation of a “social friendship” that is willing to get its hands dirty with the needs of the human being, starting from a new conception of relationships, seen in the light of everyone’s destiny. Right from the start, there are testimonies of this new way of being: in social issues, economy, art, and much more.

The next day, it is still the theme of friendship that continues to push us forward, propelling us into all the problems of humanity and society: economics, work, healthcare (a healthcare system for everyone, we asked?), relationships between cultures, cultures to be embraced and not erased, physics, and literature.

Not forgetting institutions and their role, fundamental to supporting and strengthening “social friendship”: the approach to the theme of Europe was

interesting, with a special focus on vertical subsidiarity, that is, the relationship between the various levels of government in an increasingly less state-centric Europe but oriented towards the valorization of governments “as close as possible to the citizens” in the logic of horizontal subsidiarity. It is no coincidence that the interlocutors of the meeting were the Presidents of the Regions who discussed the programs, funded by European funds, for recovery and resilience, to be carried out in co-responsibility with regional and local authorities.

The following day, Europe was discussed again, this time with national politicians, with the aim of focusing on Italy’s role in Europe, also in view of the upcoming European elections. Today, the Regions will still be among the various themes at the center of attention. After the pandemic crisis, due to the emergency, many powers have been re-centralized at the national level, not without – moreover – a continuous dialogue with the Conference of the Presidents of the Regions themselves. The Regions are essential for social

policies (employment, healthcare, education, vocational training, etc...), which have already been addressed in the previous days; the Regions are still on the scene to understand their role after the requests for greater powers (ex art. 116, III paragraph) by some of them (notably Veneto, Lombardy, and Emilia Romagna) have sparked strong controversies and generated the idea that this might be a kind of thinly veiled “secession of the wealthy.”

At the national level, there is currently a strong push to make the central government aware of its responsibilities as a guarantor of national unity and as a driving force for the creation of those “essential levels of services related to civil and social rights” (art. 117, II paragraph, Italian Constitution) that are the prerequisite for at least tendentially uniform citizenship rights. Only an efficient and open state, cooperating with regional and local entities, can be a protagonist in the processes that our country must undertake to modernize and grow.

percorsi e storie

INTERNAZIONALE |
C’È UN’ITALIA CHE COOPERA AREA
PAD C3
2 MERCOLEDÌ 23 AGOSTO
della Cooperazione Italiana
(Traduzione di Luigi Tassinari)

PRIMO PIANO La mostra “Dono e risorsa” va alle radici di un fattore decisivo per la convivenza fra gli uomini

L’energia, che mistero

Non si può crearla ma solo utilizzarla. Ed è un’affascinante dimostrazione dell’amicizia con la natura, oltre che una risposta ai nostri bisogni. Tanto che fin dalle origini la storia umana è stata segnata dalla possibilità di riconoscerla

D’accordo che l’esistenza umana è un’amicizia inesauribile, ma vogliamo mettere il sole? Anche l’energia solare è inesauribile. Da essa dipende ogni forma di esistenza sulla Terra. E, soprattutto, la sua disponibilità, come quella di qualsiasi “forma” di energia, non dipende da noi, ma ci è data.

Sono alcuni dei concetti che si porta a casa il visitatore della mostra “Dono e risorsa. Le sfide dell’energia”, curata da Associazione Euresis e Camplus.

Il tema energia si potrebbe ritenere di attualità da quando è scoppiata l’emergenza per il gas russo, ma in realtà lo è da quando è comparsa la vita sul nostro pianeta. Lo esplicitano le quattro sezioni della mostra, da seguire dopo aver visto il video che in modo assai comprensibile fa un percorso storico sulla questione. La prima elenca quali sono le fonti utilizzate oggi dall’uomo.

La seconda, anche attraverso alcune divertenti macchine azionate dalle guide che accompagnano i visitatori, prova a far capire che cosa sia l’energia. Una terza sezione, partendo proprio dal Sole, insiste sul fatto che i fenomeni biologici sono di fatto anche fenomeni di scambio di energia. Infine la quarta sezione riguarda le ricerche sulla fusione nucleare, teoricamente la frontiera di un futuro purtroppo ancora lontano, una prospettiva che sarà una risorsa solo se si sarà in grado di padroneggiarla e di utilizzarla. Si aggiungono ben dieci incontri di approfondimento, nello spazio a lato della mostra, con ospiti una serie di scienziati.

Ma come si lega una mostra sull’energia al tema del Meeting? Lo spiega Marco Bersanelli, professore di fisica e astrofisica all’università di Milano: «L’energia è un fattore decisivo per la convivenza fra gli uomini, soprattutto in questo momento, ed è anche un fattore affascinante dell’amicizia che viene da lontano, da Chi ha creato e crea tutte le cose. Noi non creiamo energia: la possiamo solo trasformare e rendere utile per un bene». Ecco il concetto base: l’energia non si può creare.

Ma la si può utilizzare, in modi assai diversi, con una consapevolezza tecnologica che si è sempre evoluta e accresciuta. Come spiega l’ingegner Marco Beghi, del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano: «Nel corso della

DA SAPERE Non è una ma sono sette

Alzi la mano chi sa quanti tipi di energia ci siano. Se non lo sapete, sono sette. Energia cinetica. Potenziale gravitazionale. Potenziale elastica. Elettromagnetica. Elettrochimica. Chimica. Calorica. Ma per scoprire in che cosa consistano, visitate la mostra, dove troverete un pannello che ve le spiegherà una per una.

storia l’uomo per soddisfare i suoi bisogni ha guardato a una gamma sempre più ampia di fenomeni naturali, diventati risorsa però solo nel momento in cui c’è stata una tecnologia che permettesse di utilizzarli, in modo sempre più efficiente. Le acque della Valtellina servivano a fare girare le ruote dei mulini locali, ma quando si è imparato a utilizzare l’elettricità e nella valle si sono costruite dighe idroelettriche, con quella stessa acqua si sono fatti girare i tram di Milano». Intanto le guide continuano a mostrare piccoli, giocosi esperimenti. Palline che

si scontrano, onde che si producono come per magia… A bocca aperta non restano solo i bambini. Chi l’avrebbe detto? Consola il fatto che, a un certo punto, anche gli scienziati debbano arrendersi. Come proclama la frase bene in vista che un grande fisico, R.P. Feynman, enunciò nel 1965: «È importante rendersi conto che nella fisica odierna non abbiamo idea di che cosa sia l’energia». Giusto per contraddire la pretesa del materialismo positivista, che a fine XIX secolo pretendeva di avere ormai capito tutto («ma che noiosa era diventata la fisica di allora», ha ironizzato il fisico spagnolo Juan José Gómez Cadenas nell’incontro di lunedì mattina con lo scrittore Luca Doninelli, su “Fisica e letteratura in dialogo”).

Conclude Beghi: «L’uomo ha una infinità di bisogni, che vanno da quelli vitali di sopravvivenza, riscaldare gli ambienti, cuocere i cibi, muoversi ed esplicare le sue attività. E ognuna di queste cose ha bisogno di energia.

Come il fuoco o la forza muscolare, umana e animale, che ha utilizzato molto prima di capire che sono diverse facce di una entità cui abbiamo dato il nome di energia. Di cui non sappiamo l’essenza, ma di cui abbiamo capito che si può trasformare da una forma a un’altra. Il fenomeno naturale è un dato, e quindi è un dono.

Renderlo una risorsa ce lo rende amico. È un’amicizia fra l’uomo e la natura. L’uomo utilizza per i suoi bisogni reali ciò che la natura offre. Ma se non c’è la tecnologia, la natura ci rimane estranea. Ci diventa amica quando diventa una risorsa».

INCONTRI SUL TEMA

Sono ben dieci gli incontri a latere della mostra sull’energia, nel padiglione A1. Dopo i primi tenuti nei giorni scorsi, ecco il programma degli ultimi MERCOLEDÌ 23 Ore 12:30

ENERGIA DA FISSIONE NUCLEARE: STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE Marco Beghi, Politecnico di Milano; Andrea Caprotti, Universität Wien Ore 16:00

TRANSIZIONE ENERGETICA: LA STRADA, LE INSIDIE, I VANTAGGI Davide Bartesaghi, direttore della rivista Solare B2B; Massimiliano Salini, eurodeputato; Francesco Mambretti, IIT, Genova

GIOVEDÌ 24 Ore 12:30

TUTTI I COLORI DELL’IDROGENO Fabrizio Pirri, Politecnico di Torino e IIT; Marco Beghi, Politecnico di Milano Ore 16:00

LA LUCE DEL SOLE E LA VITA

SULLA TERRA

Nuccio Lanza, Istituto nazionale di astrofisica, Osservatorio astronomico di Catania; Francesca Farina, Associazione Euresis

VENERDÌ 25 Ore 16:00

GLI IDROCARBURI: L’ENERGIA CHE RACCONTA LA STORIA DEL NOSTRO PIANETA

Nicola Pajola, advisor geofisico in Eni per le Americhe, Europa, West Africa e Former Soviet Union

3 MERCOLEDÌ 23 AGOSTO

Tre accademici a confronto sull’origine della genialità pedagogica del fondatore di Comunione e liberazione

L’educazione secondo Giussani

Dalla fede la passione per l’uomo senza paura di sfidare l’ansia per il futuro di tanti giovani. Oggi come ieri

di Matteo Rigamonti

È la passione di una vita la genialità pedagogica di don Giussani. Non un discorso religioso né una strategia educativa. La conferma viene dalle esistenze, prima che dagli interventi, dei relatori che ieri ne hanno pennellato i tratti, introdotti da Alberto Savorana, responsabile attività editoriali di Comunione e liberazione. Il docente di Filosofia morale all’Università degli studi di Milano Carmine Di Martino, Timothy O’Malley che, negli Stati Uniti, guida le attività educative del McGrath Institute for Church Life e del Notre Dame Center for Liturgy dell’omonima università, e Monica Scholz-Zappa, docente di Scienze linguistiche e culturali all’Università Albert-Ludwig di Friburgo in Brisgovia. Persone che, prima che professori, sono educatori per carisma e vocazione, come il fondatore del movimento. Partecipi della «genialità pedagogica e teologica» riconosciutagli dalla Chiesa come dono «dato dallo Spirito Santo per l’utilità comune», ha ricordato

papa Francesco un anno fa agli aderenti a Comunione e liberazionel. Tutto inizia quando, abbandonata l’«amata strada» dell’insegnamento della teologia, Giussani sale per la prima volta, nel 1954, i gradini del Berchet a Milano per insegnare religione. «Con il cuore gonfio dal pensiero che Cristo è tutto per la vita dell’uomo» ebbe a dire. Una

passione per il destino della gente che ha raggiunto, quasi settant’anni dopo, la proposta di “Tim” O’Malley ai suoi studenti, prigionieri dell’«ansia sul futuro che è parte significativa dell’emergenza educativa». Una paura che, ha detto, «offusca la capacità di porsi domande trascendenti», si traduce in «crisi intellettuale, perché i giovani sono privi di punti

di riferimento» e «cancella la possibilità della libertà umana di agire». Per molti di loro Giussani è, ha sottolineato Savorana, «compagno di cammino affidabile». Quando si parla del «genio pedagogico» di don Giussani, ha ripreso commossa Scholz-Zappa, non possiamo non renderci conto che «siamo di fronte, non solo a un “tema”, ma al significato di una vita, al sacrificio della vita» di una «personalità straordinaria» che si è spesa per l’educazione.

Un’«amicizia concretamente inesauribile». Citando “Il rischio educativo”, la sua «opera pedagogica più nota», Di Martino ha colto un aspetto della sua eredità: «Educare significa introdurre alla realtà totale». «Proponendo adeguatamente il passato», ha aggiunto, anche quando si tratta di trasmettere la fede, «dentro un vissuto presente» ma sempre stimolando la capacità «critica». Ben sapendo che «la verifica sarebbe velleitaria senza il sostegno di una comunità». Vero antidoto all’«individualismo» radicale.

MERCOLEDÌ 23 AGOSTO 4

A colloquio con Pippo Molino, dal 1986 direttore del coro della Fraternità di Comunione e Liberazione

Tutta un’altra musica

«Non un’esibizione ma un servizio alla comunità. Così dove c’è movimento c’è canto. Ce l’ha insegnato don Giussani»

di Maurizio Vitali

Nella generale omologazione dei consumi, se troviamo una cosa originale, genuina, non scontata, è come una boccata d’aria pura. “È tutta un’altra musica”. Anche in milanese: “L’è tuta un’altra müsica”. Bene. Il titolo dell’agile libro di Pippo Molino – appunto “Un’altra musica”, ed. Volonté & Co. – funziona, e attira pur in mezzo alla vasta distesa di volumi esposti nella libreria del Meeting. Pippo Molino, classe 1947, figlio del Walter Molino mitico illustratore delle copertine dalla “Domenica del Corriere”, è un musicista, compositore e docente in Conservatorio. E, dal 1986, direttore del coro della Fraternità di Comunione e Liberazione, un centinaio di elementi al servizio, in particolare quando ci sono gli esercizi spirituali, di venti-trentamila persone in presenza. Dal vivo o sui maxischermi lo si vede più che altro di schiena o di sguincio. Ma che è un’altra musica lo si capisce anche solo dai gesti con cui dirige: chiari, essenziali, netti, autorevoli senza alcuna prosopopea. Una gestualità contenuta nei limiti dello scopo, che è un servizio, non una esibizione. Il suo libro racconta in poche dense pagine “un’esperienza di canto in compagnia di don Giussani”.

Esperienza iniziata quando per te?

«Al liceo, nel 1961. Partecipai alla tre giorni che si faceva a Varigotti, in Liguria, prima dell’inizio dell’anno scolastico. C’era un coro di ragazzi, diretto da don Vanni Padovani e dalla giovanissima

Adriana Mascagni, che stava provando

Tu mi guardi dalla Croce» di Mozart: non erano professionisti ma cantavano con una intensità sorprendente. Ciò rendeva evidente un’esperienza di fede e di comunione».

Erano ragazzi appunto degli anni Sessanta, un rapporto con la tradizione e con il canto liturgico era ancora pensabile, anche se raro. Ma oggi? Laudi medievali? Canti di Chieffo o della Mascagni? Cantare in gruppo, a messa, in gita, in montagna? Sembra impossibile.

E invece no. Mattia Ascione, 25 anni, laureato e tecnico audio-video, è una new entry del coro diretto da Pippo Molino. Prima cantava nel coro degli universitari. ASCIONE - «E prima con gli studenti. In famiglia sono venuto su a pane e musica. Musica e canto hanno accompagnato e nutrito la mia educazione».

Dei ragazzini ho l’immagine di individui isolati chiusi ciascuno con le sue cuffiet-

ADRIANA MASCAGNI E I RAGAZZI DI GS

Quando le note incontrano la vita di Daniele Maria Ragno

«Il canto è l’espressione più autentica dell’uomo, se l’uomo è uomo, ed è tale se appartiene». La voce roca di Giussani, educato in seminario al senso ultimo della musica, è sempre stata un faro per Pippo Molino e Adriana Mascagni alla guida dei cori di Cl e di Gs. Dopo essersi conosciuti a Varigotti nel 1961, è nata tra loro una amicizia segnata in modo indissolubile dalla comune storia di fede. «Incontri e, non dico scontri, ma confronti piuttosto netti

ha ricordato Molino pochi giorni dopo la scomparsa di Adriana Mascagni – ma sempre grande stima e, ancor più importante di tutto, grande affetto, per esserci trovati e aver camminato

sulla stessa strada. L’esperienza della grande Presenza fra noi ci fa essere un popolo». La folla accorsa al funerale di Adriana ha testimoniato riconoscenza e gratitudine, cantando a una sola voce la bellezza di quei canti donati a tutto il movimento. «Per lei cantare voleva dire parlare di sé – racconta Francesco Mauro, attuale direttore del coro studentesco – ogni volta che ci faceva provare una canzone desiderava farci capire il suo significato, perché le piaceva e i motivi per cui andava eseguita in un certo modo, provandola fino allo sfinimento. Ci ha fatto scoprire cos’è la musica quando incontra la vita».

te nella sua musica (o in sottofondo o a pompa, spesso più che una musica un rumore). Oppure a seguire giovani rapper con le loro non-musiche e i testi che – sarà l’età – mi sembrano banali. Amici di cui ho stima anche intellettuale mi dicono che da molti di loro, dalla loro periferia esistenziale, sgorga l’autenticità del grido, della mancanza, del bisogno, della ferita. Secondo te?

ASCIONE - «Vero. Ma è molto facile che questo grido da domanda si trasformi in pretesa di avere, in diritto a ricevere. In questo senso sono anche pericolosi».

MOLINO - «Dobbiamo tutto al magistero di don Giussani, e alla sua straordinaria sensibilità musicale. Musica e canto esprimono e fanno vibrare il cuore umano, che accomuna. Ci ha insegnato che il canto è il maggior servizio alla comunità. Dove c’è movimento, dove c’è condivisione c’è canto».

Quando Vasco Rossi – per fare un esempio non a caso - fa un concerto, raduna grandi folle di persone, ognuna delle quali si sente in consonanza con quello che canta e suona.

MOLINO - «Rispondo con la parole di Giussani, riportate a pagina 20 del libro: Quello che fa crescere è cantare non di fronte a, ma per la comunità. Voi del coro, davanti a sedicimila, esprimete la loro coscienza, siete la voce di un corpo, di un popolo, di un destino. Vasco Russi, bravissimo, anche davanti a centomila esprime se stesso e conferma nella solitudine e nel vuoto chi pure lo adora».

ASCIONE - «A sedici anni dovevo eseguire un canto, come solista, davanti a migliaia di persone. Mi venne il fiatone per l’emozione, e non fu certo una bella esibizione. Il giorno dopo, stessa cosa. Rientrai nel retropalco scagliando il libretto dei canti mortificato e furibondo. C’era lì Albertino Bonfanti, un prof che seguiva GS, e mi disse: “Ma lo fai perché sei bravo tu o per dare gloria a un Altro”?».

E questo è il succo della faccenda. Che meglio e più ampiamente si può gustare leggendo il libro, il quale comprende anche ventuno spartiti esemplificativi del ricco repertorio (con spiegazione del come e perché) e anche un QR con il quale si accede a un podcast (con parlato dell’autore e registrazioni musicali) sul canale dell’Associazione italiana dei Centri culturali, e reperibile anche nella sezione podcast del sito del Meeting.

5 MERCOLEDÌ 23 AGOSTO

Il gesto del vescovo di Rimini monsignor Nicolò Anselmi nel giorno della festa liturgica

«Affidiamo il Meeting a Maria Regina»

«Invito tutti i riminesi e gli ospiti della Riviera ad approfondire il tema dell’edizione 2023 partecipando a qualche incontro»

Ieri la Chiesa ha celebrato la Beata Vergine Maria Regina. Questa festa ricorre otto giorni dopo il 15 agosto, che è la sua giusta collocazione, come uno speciale prolungamento festoso della celebrazione dell’Assunzione, nella quale si contempla Colei che, assisa accanto al Re dei secoli, splende come Regina, dell’ordine soprannaturale e dell’ordine naturale, e intercede come madre.

Ed è proprio a Maria madre e regina che è un po’ la “Signora dell’estate” (basti pensare alle tante feste mariane che costellano questa stagione) che il vescovo di Rimini monsignor Nicolò Anselmi intende «affidare il Meeting per l’Amicizia fra i Popoli e ringraziare il Signore per questo dono che sta facendo alla nostra città e alla Diocesi».

Al contempo, «prendiamo l’occasione di questa festa per invitare tutti i riminesi e gli ospiti della Riviera ad approfondire il tema dell’edizione 2023, ardito come l’ha definito Papa Francesco,  ovvero l’amicizia inesauribile, partecipando a qualche incontro in programma nei padiglioni

della Fiera di Rimini, visitando qualcuna delle sedici mostre allestite dal Meeting, vivendo in qualche modo l’esperienza di umanità, fraternità e incontro che si

respira in questa manifestazione giunta alla quarantaquattresima edizione».

«Vorremmo elevare anche una preghiera e affidare a Maria Regina anche la venuta

a Rimini e al Meeting del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che interverrà venerdì 25 agosto. Possa anche lui svolgere appieno il suo ministero di unità

nazionale, di pacificazione e di riferimento sui grandi valori della Costituzione Italiana che, ricordiamolo, possiede anche un’ineludibile anima evangelica”.

6 MERCOLEDÌ 23 AGOSTO
Affido anche l’arrivo del presidente Mattarella e il suo ministero di unità nazionale

INCONTRI Stasera alle 21 in sala Conai 2 l’esperienza di “Comunità di Connessioni” con padre Francesco Occhetta

Fratelli tutti, la via maestra della politica

Studio, educazione, formazione e dialogo per affrontare i problemi e realizzare il bene comune

All’apparenza è una scalata da sesto grado. Impossibile, se non si è esperti e attrezzati. Trattare i problemi cercando una soluzione, senza fermarsi alle sterili contrapposizioni, coltivare il confronto: tutto ciò sembra oggi non importare. In politica, soprattutto, prevalgono le logiche della spettacolarizzazione e una certa rassegnazione verso l’esito dell’impegno. Eppure la pur breve storia dell’associazione “Comunità di Connessioni”, nata a Roma nel 2009, dimostra che la strada dell’approfondimento e del dialogo, comunque impervia, può essere percorsa con successo fino in fondo. E può permettere di individuare proposte concretissime, utili a migliorare la società e la convivenza e quindi, come amano specificare in Comunità, a proporre “un’idea

APPELLO ALL’UMANO

di sviluppo umano integrale”.

A presentare questa esperienza sarà questa sera padre Francesco Occhetta, gesuita, laureato in giurisprudenza, giornalista, Segretario della Fondazione Fratelli Tutti e docente della Pontificia Università Gregoriana. Il quale, oltre a occuparsi di tutte queste incombenze, e’ naturalmente anche il coordinatore di “Comunità di Connessioni”, realtà dove “si atterra da soli e si decolla insieme” (come recita l’efficace slogan scelto per presentare l’associazione). Diverse sono le attività proposte da Comunità, che si definisce “apartitica, plurale, fondata su relazioni di fraternità e su uno spirito di condivisione”: il gruppo “Dialoghi spirituali nel mondo”, che riunisce professionisti esperti in vari campi; il percorso di formazione per giovani provenienti da tutta Italia denominato #FormPol (le riu-

Preghiera per i cristiani perseguitati

Una testimonianza di madre Marta Luisa Fagnani, badessa del monastero di Azer in Siria, ha accompagnato a Rimini il tradizionale appuntamento di preghiera del Comitato Nazarat per i cristiani perseguitati, nato a Rimini nove anni fa e che si è dilatato in decine di altre città e in circa una trentina di comunità monastiche e religiose in Italia e all’estero. Si tratta dell’”Appello all’umano”, preghiera e testimonianze a favore di cristiani e minoranze religiose che soffrono, sono discriminati e perseguitati a motivo della loro fede in ogni angolo della Terra. L’Appello all’umano è una iniziativa nata a seguito della drammatica invasione di Mosul e con l’intenzione di offrire un giudizio sulla situazione e il tentativo di non restare inermi.

nioni si svolgono negli spazi della chiesa del Gesù a Roma); la collaborazione con amministrazioni pubbliche, diocesi, associazioni e fondazioni; le pubblicazioni. Formazione e studio sono i solidi pilastri che tengono in piedi tutte queste iniziative. Ma metodo e scopi non reggono, alla lunga, se non c’è un saldo ancoraggio a una motivazione profonda, che in questo caso è la volontà di seguire “la luce della Dottrina sociale della Chiesa” insieme ai principi della Costituzione. Ma prima di tutto il riferimento è alla “Fratelli tutti” di Francesco, perché la sfida è tutta lì: mettere al centro di azioni e relazioni il  concetto e la pratica della fraternita’.  A raccontare la vita di Comunità di Connessioni (stasera, ore 21, sala Conai A2), oltre a padre Occhetta, saranno il giuslavorista Ciro Cafiero, Alessandra Luna Navarro, ingegnere, docente presso TU

Delft, esperta di innovazione in urbanistica ed edifici a misura d’uomo, Tommaso Galeotto e Giulia Milani, giovani laureati che partecipano all’attività di Comunità. Per chi volesse cominciare a conoscere idee e proposte dell’associazione è possibile consultare il sito comunitadiconnessioni.org.

7 MERCOLEDÌ 23 AGOSTO

INCONTRI Esperti a confronto sull’intelligenza artificiale che affascina molto e preoccupa altrettanto

Oltre l’algoritmo la libertà

«Le macchine risolvono problemi ma non si pongono domande». «Informazione da ricostruire su basi nuove»

di Lucio Bergamaschi

Speranza e inquietudine. Sono i sentimenti che animano le persone davanti ai recenti impressionanti sviluppi delle tecnologie digitali che vanno sotto il nome di Intelligenza Artificiale, termine utilizzato per la prima volta da John McCarthy nel 1956. Forse è per questo che l’auditorium ieri pomeriggio era gremito di persone di ogni età per ascoltare due autentici fuoriclasse della materia: Nello Cristianini, fisico e docente all’Università di Bath (UK), e Paolo Benanti, che insegna bioetica all’Università Gregoriana di Roma.

«Definiamo un sistema di IA – ha detto il professor Benanti nel suo intervento – uno strumento che predice su base statistica e al tempo stesso produce comportamenti». Nulla di magico o di metafisico dunque ma una semplice evoluzione degli ormai familiari motori di ricerca. «Potremmo definirli – ha detto Cristianini – dei “cataloghi” molto evoluti, capaci di osservare i nostri comporta-

menti e le nostre scelte e quindi nel tempo di “prevenirle” facendoci risparmiare tempo e fatica».

Ma allora da dove nasce la preoccupazione che si è diffusa nel pubblico? «L’IA – dice il Professor Cristianini – può avere effetti positivi ma anche negativi sulla vita di tutti. Proprio per questo ho intitolato il mio libro “La scorciatoia” (ed. Il Mulino, disponibile alla libreria del Meeting ndr). Senza dubbio queste tecnologie moltiplicano le nostre potenzialità ma il confine tra servire e manipolare è sottile

specie per categorie di persone più esposte al condizionamento come i giovanissimi o le persone con un basso livello di scolarità».

Al tema etico nell’utilizzo di questi strumenti ha fatto riferimento anche il professor Benanti. «Le intelligenze artificiali – ha precisato – sono delle interfacce evolute per leggere la realtà. Il problema è ancora una volta l’uomo e non la macchina: davanti all’alluvione di fake news, di immagini artificiali, di testi realizzati dalle macchine – ha concluso Benan-

ti – dobbiamo ricostruire su basi nuove anche il diritto dell’informazione».

«Come in un romanzo di Orwell – ci dice Cristianini – la IA procede a dare nuovi significati al linguaggio: così la persona diventa un’utente, un’opera dell’ingegno diventa un contenuto, un contatto virtuale diventa un’amicizia, un gruppo di follower diventano una comunità. Dobbiamo prendere coscienza di essere già partecipanti a un processo di interazione tra uomo e macchina: i nostri comportamenti modificano l’algoritmo che a sua volta contribuisce a determinare le nostre scelte». «Le macchine risolvono problemi ma non si pongono domande – ha detto in conclusione Andrea Simoncini, vice presidente della Fondazione Meeting. La vita è un problema di libertà che si coltiva in una rete di relazioni umane, in una parola dentro un’amicizia vera». Come nella famosa saga cinematografica di Matrix, la prima rivoluzione è la presa di coscienza della persona.

VIENI allo stand del TIMONE Pad. C2 (davanti alla libreria) avrai lo SCONTO “speciale Meeting” € 39.90 € 45.00 per un ABBONAMENTO annuale alla RIVISTA + libro in omaggio MERCOLEDÌ 23 AGOSTO 8

INCONTRI Olivier Roy e padre Adrien Candiard a confronto oggi davanti alla platea dell’Auditorium isybank

Contro i terrapiattisti

«Oggi il rapporto con l’altro è visto come una possibilità di sofferenza. Abbiamo bisogno di restaurare legami non virtuali»

Siamo tornati a prima di Keplero, a prima di Galileo? Cioè, detto non fuor di, ma dentro metafora: la Terra è di nuovo piatta? Verrebbe da pensarlo, leggendo l’ultimo, provocante saggio pubblicato in Francia da Olivier Roy. Sarà tradotto da Feltrinelli nel 2024 ed è intitolato proprio “L’appiattimento del mondo: la crisi della cultura e l’impero delle norme”. Roy ne parlerà oggi alle 15 in Auditorium isybank D3 con un altro pensatore francese, ben noto al pubblico del Meeting: il quarantenne domenicano Adrien Candiard, che dal convento egiziano del Cairo dove è priore continua a produrre bestseller (ultimi, per la Libreria editrice vaticana, “Qualche parola prima dell’Apocalisse” e “Tolleranza? Meglio il dialogo”).

Roy e Candiard, fra l’altro, sono due dei maggiori e più acuti esperti di Islam in circolazione. C’è dunque da attendersi che il loro dialogo affronti anche questioni sul mondo musulmano, come, per

esempio, quella relativa alla sua apparente impermeabilità alla democrazia. Con la loro indubbia capacità di analisi, peraltro, Roy e Candiard da tempo mostrano di saper intuire quanto accade nel mondo occidentale, quello cristiano

vede sempre più schiavo di norme e ossessioni: «Il problema della società contemporanea e che non condividiamo più un comune “implicito”, vale a dire l’idea che esistano valori ed evidenze condivisi, anche se non siamo d’accordo sul loro

incluso. Raggiunto al telefono a Fiesole, dove è professore di Scienze politiche all’Istituto universitario europeo, Roy ci anticipa così alcuni punti delle sue tesi sulla crisi culturale di un mondo che

contenuto. Stiamo parlando di identità e non di cultura, vale a dire che il nostro universo si riduce a esibire un certo numero di marcatori (etnia, genere, razza) che condividiamo solo con chi ci asso -

miglia e che mettiamo in scena nelle comunità virtuali di Internet». Evidenti i riferimenti di Roy alle ossessioni per il politicamente corretto, al timore di offendere la sensibilità altrui, a troppe norme soffocanti, all’eccesso di regolamentazione dei rapporti sociali, alle procedure obbligatorie cui non ci si può sottrarre (vedi lo schwa per evitare il plurale maschile). «Questo obbligo di essere sempre espliciti – conclude Roy - si riflette anche nell’estensione del dominio delle norme: i comportamenti e le espressioni sono codificati. In nome dell’autorealizzazione, si cerca di proteggersi e l’incontro con l’altro (specialmente quando è diverso) è visto come una possibilità di sofferenza e non di realizzazione. Questo è ciò che io chiamo “l’appiattimento del mondo”.  Abbiamo bisogno di restaurare un “social link”, un legame sociale nella vita reale, non virtuale». L’unico modo, insomma, per sperare di vivere su un pianeta rotondo, liberi da narcisismi di massa?

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MILANO - TORINO - VERONA - RIMINI - ROMA - FIRENZE - MODENA SENIGALLIA - FROSINONE - BARI - CAGLIARI - MESSINA - MATERA

IN MOSTRA Dodici artisti hanno raccolto la provocazione del cantautore Giovanni Caccamo

Quando le parole prendono forma

Visitatori affascinati da opere originali nate dalle risposte a due domande sul cambiamento rivolte ai giovani

Senza pareti: lo spazio della mostra “La forma delle parole. I sogni dei giovani attraverso gli occhi dei Maestri” si presenta aperto e invita a passeggiare tra pannelli “piantati” all’interno di vere e proprie aiuole, in un ambiente che ben riflette la tematica del cambiamento al quale è dedicato. In questo atipico giardino fioriscono semi del tutto particolari: quelli di undici parole proposte da altrettanti giovani under 35 come contributo al progetto “Parola ai giovani”, lanciato dal cantautore Giovanni Caccamo attraverso due domande rivolte alle nuove generazioni: «Cosa cambieresti della società in cui vivi e in che modo? Qual è la tua parola di cambiamento?». «Coraggio», «gratitudine», ma anche «alienazione» e «ghosting»: queste alcune delle risposte, accompagnate dalle riflessioni di coloro che le hanno suggerite, che dialogano in mostra come catalizzatori di un rinnovamento, restituendo l’immagine di una generazione desidero -

sa di diventare sempre più protagonista e di fare la differenza.

Eppure, si sa: per costruire il futuro sono necessarie radici salde. Da qui l’idea di «ribaltare il dialogo», racconta Micol Forti, responsabile della Collezione di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani e curatrice della mostra allestita nel padiglione B1, affidando l’energia potenziale delle «parole di cambiamento» all’esperienza delle mani di artisti affermati che potessero dare loro forma con un’opera d’arte. La preziosità e unicità di ogni termine è stata quindi esaltata dalla creatività dei maestri che hanno partecipato al progetto: Emilio Isgrò, Ferdinando Scianna, Maurizio Cattelan, Arnaldo Pomodoro, Fabrizio Plessi, Giulia Napoleone, Guido Strazza, Mario Ceroli, Francesca Cataldi, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Iodice e Mimmo Paladino: il risultato è quello di una «relazione in potenza» fra i giovani protagonisti e i maestri coinvolti, in un «incontro intergenerazionale» che non assume la forma di una lezione impartita, ma dell’occasione

di una collaborazione nella costruzione comune del futuro, all’insegna di una continua crescita. Un «dialogo possibile» echeggia quindi tra i pannelli, coinvolgendo il visitatore fino a renderlo partecipe con la proposta

di offrire una propria parola di cambiamento per arricchire l’installazione esposta sul retro della mostra, e rimanendo aperto come lo spazio in cui si svolge, senza esaurirsi.

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RISTORAZIONE Alla scoperta dei luoghi dove ci si ritrova a tavola aiutando a sostenere il Meeting: la Taberna

Sapori di Spagna tra jamón e paella

Piatti di portata e allegria dei canti. I volontari: «Un’esperienza bellissima che ci insegna a costruire la Chiesa»

A dodici anni di distanza ritorna al Meeting la Taberna Española. Per chi entra dall’ingresso ovest non è difficile trovarla. Siamo di fronte al Villaggio Ragazzi. Dalle magliette dei volontari un logo stilizzato con una padella per la preparazione della paella e un simpatico gambero ci confermano che a Rimini è approdato un pezzo di Spagna. Un angolo dove è possibile degustare alcune delle specialità iberiche. Con una certa acquolina in bocca “sfogliamo” il menù che campeggia sullo stand.

Il re dell’offerta gastronomica è sicuramente il jamón. Ovvero un tipo di prosciutto proveniente da un maiale di razza iberica considerato un prodotto di alta cucina. Mentre la regina della Taberna è la paella alla valenciana. Richiestissima anche la tortilla de patatas. E ancora cerveza (la birra spagnola) e la sangria offerta nella sua ricetta originale. L’allegria dei volontari è palese e spinge i visitatori a fermarsi anche solo per un caffè. Li abbiamo incontrati. David Tornero è un architetto e racconta il motivo che ha spinto questo gruppo di spagnoli a riprendere in mano il filo della ristorazione. «Per noi la Taberna è prima di tutto un punto di incontro degli amici spagnoli. C’è un motivo che ci ha spinto a tornare. La Taberna è anche un luogo

educativo che ci consente di riconoscere quello che ci è accaduto». E aggiunge: «Con questa nostra presenza vogliamo contribuire a costruire la storia del movimento e della Chiesa».

Il gruppo dei volontari è formato da una sessantina di persone che si alternano in due turni. Maria è di Madrid, ha 21 anni ed è studentessa universitaria. «Già l’anno scorso ero venuta al Meeting ed è stato bellissimo. Così ho deciso di tornare come volontaria nella ristorazione». L’entusiasmo di Maria è contagioso. «Qui in Taberna – prosegue – il lavoro è bellissimo. Sono lieta di essere fianco a fianco con persone di età diverse e più grandi. Spesso mi incanto a guardarle». Impegno e divertimento, dunque. Conferma Maria: «Anche nelle pause la Taberna dà spettacolo perché ci ritroviamo a cantare insieme». Rafa, 27 anni, è di Madrid e lavora come consulente per una multinazionale: «Il senso di questa esperienza per me è dare la vita per un’opera più grande e costruire una cosa così mi fa felice. Davvero la bellezza della nostra compagnia può essere un punto di incontro di tutti i popoli anche tra un piatto di paella e uno di jamón». Nota bene: per ordinare non serve Google traduttore. Le magliette col gambero “hablan” italiano.

TUTTI I MENÙ IN FIERA Scelta vincente: un’offerta rimodulata con proposte semplici e ben realizzate

Aggiungi duemila posti a tavola

Duemila posti a sedere in più. È solo uno degli elementi che ha contribuito ai grandi numeri della ristorazione in questi primi giorni del Meeting 2023. Racconta il responsabile Massimo Gallo: «I risultati sono davvero ottimali, basti pensare che abbiamo registrato fino ad oggi un incremento del 40% rispetto allo scorso anno». Qual è il segreto di questo successo? «La rimodulazione e l’ampliamento dell’offerta» spiega Gallo. «Oltre il padiglione storico del fast food, ci sono cinque ristoranti, la proposta di PizzAut che ben conosciamo e ancora il bar Alcamo che come sempre ha un’offerta variegata. Con 4mila posti a sedere più una serie di posti free che i visitatori possono utilizzare. Un’altra carta vincente è rappresentata dalla scelta di puntare alla semplicità dei menù proponendo pochi

piatti ma ben realizzati e nel solco della tradizione». Entrando nel merito dell’offerta gastronomica Gallo ricorda alcuni punti fermi: il ritorno del ristorante romagnolo (la tradizionalità di questa cucina spopola), della Taberna e del ristorante ligure letteralmente preso d’assalto per la sua farinata e per le sue trofiette al pesto. E aggiunge: «Un’altra cosa che sta funzionando è lo spazio delle piscine dove abbiamo costruito un sistema di ristorazione più giovanile con pasti veloci e abbastanza economici. Qui dopo le 20 il Meeting privilegia i volontari. Bisogna poi ricordare il Villaggio sport dove volutamente abbiamo inserito gelateria e bar sport». Conclude il responsabile della ristorazione: «Se il trend rimarrà questo potremmo dirci soddisfatti». S.A.

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VOLTI CHE COSTRUISCONO Il sostegno alla costruzione del Meeting non conosce confini geografici

«La mia gratitudine per sempre»

Carmen Velasco a Rimini dalla Spagna: «Qui il dono di una grande intensità di vita. Restituisco una parte di ciò che ricevo»

di Francesco Maria Capitanio

Occhi vivaci e voce ferma. Carmen Velasco Ramirez, giovane e affermata notaio di Bilbao, non tradisce incertezze nel raccontare la sua esperienza al Meeting. «Ne ho sentito parlare dagli amici della comunità di Comunione e liberazione di Madrid e nel 2006 sono venuta per la prima volta a Rimini. L’impatto è stato un vero e proprio contraccolpo con un mondo per me completamento nuovo, fatto di cultura, di gente, di incontri ma soprattutto di vita, “mucha vida”! Da allora, con l’eccezione della parentesi della pandemia, per me è stato impossibile mancare».

Si capisce subito che per Carmen è in gioco più che una semplice partecipazione ad un evento: «In una edizione ho anche lavorato come volontaria facendo la guida ad una mostra ed è stato molto bello; ma devo riconoscere che ogni volta torno a casa portando con me una esperienza sempre nuova, molto viva, fatta di volti, rifles-

sioni, pensieri. Nel Meeting mi è data la possibilità di ripercorrere sotto una nuova luce quello che vivo durante l’anno; e quando torno a casa tutto è un’occasione per fare le cose di tutti i giorni avendo negli occhi le cose che ho visto qui».

Per Carmen Velasco vivere il Meeting e sostenerlo concretamente è un tutt’uno. «Non solo tutto quello che

mi viene proposto, incontri, mostre e tanto altro è totalmente donato, ma le amicizie, le esperienze, i rapporti per me sono un vero e proprio dono. Io non ho alcun diritto a ricevere tutto questo eppure mi viene donato». È talmente concreto e carnale tutto ciò che per Carmen aiutare materialmente il Meeting a esistere è una conseguenza naturale: «Ho compreso immedia-

tamente che contribuire a far sì che il Meeting possa continuare a vivere è la modalità più diretta con cui io posso partecipare della stessa vita che ho incontrato. Per me ritornare in Spagna non può significare lasciarmi alle spalle quello che ho visto ma devo in qualche modo portare il Meeting con me; il modo più semplice è dare a questa esperienza quello che io ho. Se posso fare una donazione, la faccio volentieri! Io restituisco solo una piccola parte di quello che gratuitamente mi viene dato, perché la mia vita sarebbe diversa e sicuramente non così piena senza l’esperienza del Meeting». La parola dono ricorre più delle altre; continua Carmen: «Io sono molto grata di poter partecipare a questa vita, perché questa vita è un dono e io non ho fatto niente per ricevere tutto questo. Quello che possiedo non ha valore se io non posso costruire una cosa grande; e anche il frutto del mio lavoro ha ancora più valore nella misura in cui riesco a sostenere un’opera così bella».

Siamo pronti ad assicurare la ripartenza

Il settore assicurativo e l’ANIA sono fortemente impegnati e attivi sui temi dell’innovazione e della sostenibilità, in assoluta sintonia con il PNRR e in collaborazione con le Istituzioni, con tutte le altre forze economiche e sociali per assicurare lo sviluppo sostenibile del Paese a vantaggio e sicurezza delle nuove generazioni. Siamo pronti ad assicurare la ripartenza. Su questo ci mettiamo la firma.

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SPETTACOLI La band forlivese sul palco delle Piscine Ovest Illumia

Il Meeting canta Lucio Battisti

Serata omaggio degli Arancia Meccanica a ottant’anni dalla nascita dell’artista

AL TEATRO GALLI Salmaso in concerto

Il calore e la dolcezza della musica popolare brasiliana arrivano al Meeting con la splendida voce di Mônica Salmaso. La cantante ha negli anni collezionato premi, collaborazioni e incisioni con artisti del calibro di Vinícius de Moraes, Tom Jobin, Chico Buarque. Grazie all’incontro con amici nasce l’idea di far conoscere al pubblico italiano la sua musica. Sul palco del Teatro Galli con lei il flautista Teco Cardoso e il pianista Nelson Ayres. Propongono pezzi della tradizione brasiliana, dall’afro-samba alla Bossa Nova, dalla Tropicalia al valzer moderno, in un concerto dal titolo “Alma lirica brasileira”. Stasera alle 21:30. A.M.

di Alessandra Montagnoli

La band forlivese Arancia Meccanica è pronta a far cantare tutto il pubblico del Meeting. Moreno Lombardi, Giordano Musiani, Massimo Calabrese e Alessandro Sughi sono un gruppo affiatato e di lungo corso. Da poco hanno celebrato 50 anni di attività insieme e sono felici di continuare a portare la loro passione e la loro energia ovunque ci sia un palco e un pubblico disponibile a lasciarsi coinvolgere. Dagli anni Settanta in giro per l’Italia, hanno costruito un repertorio di più di mille pezzi, dai Genesis, ai Deep Purple, da Frank Zappa ai Led Zeppelin, passando per la musica leggera italiana più recente. Al Meeting propongono una selezione di canzoni di Lucio Battisti in una serata omaggio in occasione degli ottant’anni dalla nascita di uno dei cantautori più conosciuti e amati. Anche per questo la serata è pensata non solo come concerto, ma come spazio per proporre la condivisione del proprio pezzo preferito. Sarà possibile, per chi vor-

rà, salire a cantare accompagnati dalla band, senza preoccuparsi di un’esecuzione perfetta ma per condividere insieme un’emozione. Appuntamento questa sera alle 21:30 alle Piscine Ovest Illumia.

BOOK CORNER PROGRAMMA DI OGGI

Ore 11 |

L’inesauribile superficie delle cose. Sergio Belardinelli

L’autore; Michele Rosboch, università di Torino

Ore 11.30 | Se la felicità non esiste cos’è dunque la vita? Mario Elisei

L’autore; Irene Elisei, giornalista; Ombretta Sternini, Aic

Ore 14 | L’amicizia spirituale. Aelredo di Rievaulx

Renè Roux, facoltà di Teologia di Lugano; Mauro-Giuseppe Lepori, abate generale dell’Ordine Cistercense; Antonio Tombolini, Aic

Ore 14.30 | Siamo come scintille. Luigi Garlando

L’autore; Maddalena Brasioli, ass.

Spazio Stelle e Voce; M.Luisa Fabiani, Centro Culturale di Gessate

Ore 16 | Dialoghetti di uomini e di dei. Giovanni Maddalena

L’autore; Guido Gili, emerito di sociologia, università del Molise; Marco Giorgio, Aic

Ore 16.30 | La «Pace russa». La teologia politica di Putin. Adriano Dell’Asta

L’autore; Marco Bardazzi, giornalista

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SPORT I tre padiglioni della Fiera dove l’agonismo e il gioco diventano sfide tra amici

Al Derthona lo scudetto del Meeting

Allestito un mini palazzetto per giocare a pallacanestro e accanto campi di pallavolo, calcio e tanto altro

Stringere la mano al proprio avversario alla fine di una partita, sollevare un compagno di squadra da terra, correre insieme verso una meta e abbracciarsi dopo il punto. Queste sono alcune tra le manifestazioni di amicizia che il Centro sportivo italiano, il Derthona basket e la Gestione Cittadella, insieme all’aiuto organizzativo della Compagnia delle opere, rendono concreti all’interno dei padiglioni A6, A7 e C7, in quello che proprio per la collaborazione con la compagnia piemontese si chiama Cittadella dello sport. Entrare nella Cittadella dello sport è come tornare all’ora di educazione fisica a scuola, ma col supporto di tecnici professionisti e con la “leggerezza” che solo il Meeting può offrire. Vedere i ragazzini accodarsi per partecipare a una partita di pallavolo o di calcio è un piacere, se si considera che nel 2021 la pratica sportiva continuativa è crollata dal 51,3% al 36,2% con un corrispettivo aumento della sedentarietà. Il Meeting si

propone dunque come luogo adatto per la riconciliazione dei giovani col mondo dello sport, mirando alla demolizione di ogni barriera, come con la presentazione del Baskin, il primo sport dove atleti normodotati e atleti disabili possono partecipare nelle stesse squadre. «Lo sport crea amicizia sia tra compagni di squadra che tra avversari» afferma Tommaso Sgubbi, tra i responsabili, riguardo ai valori dello sport.

Il Derthona ha costruito un vero e proprio stadio all’interno padiglione, con tanto di parquet, tribune e cheerleaders, offrendo un assaggio della vera e propria Cittadella dello sport che si sta costruendo a Tortona. Il ricco programma di tutta la settimana è indiscutibilmente dominato dalla pallacanestro, con i camp di basket gestiti dallo staff della squadra di serie A che intrattengono centinaia di ragazze e ragazzi dai 7 ai 19 anni, mentre durante la settimana lo stadio ospita altri incontri ed eventi. Oggi il torneo della Nazionale artisti vedrà sfidarsi sul parquet a partire dalle 17.30 ospiti d’eccellenza

MANAGER DELLA SOCIETÀ DI BASKET A TORTONA

La Cittadella cambia (in meglio) la città

«È un progetto che nasce dall’amore per il proprio territorio». Così Ferencz Bartocci, amministratore delegato del Derthona basket, parla della Cittadella dello sport, un impianto di circa 68.000 metri quadri che a Tortona ospiterà un palazzetto moderno come nuova casa della squadra di pallacanestro e altri spazi pubblici aperti tutto il giorno e dedicati alle attività di svago delle famiglie.

Il legame della società sportiva con il Meeting di Rimini nasce da un invito del presidente della Cdo di Bergamo Alberto Capitanio e da un incontro con Emmanuele Forlani, dove sono emersi i valori del Meeting, di cui Bartocci si è subito innamorato. In quel momento è iniziata la collaborazione, come «impegno della squadra a mettersi in prima linea».

La Cittadella dello sport, progetto sempre più concreto, si propone come una club house allargata non solo ai membri della squadra, ma anche a tutta la città di Tortona e ora anche al pubblico del Meeting. Al centro del suo disegno rientrano «la questione dell’inclusione, dell’integrazione, del sociale e della sostenibilità ambientale, a cui il Derthona basket punta molto» come racconta Paolo De Persis, addetto alla comunicazione della squadra.

Sempre De Persis conclude ricordando che «il compito del Derthona basket non si esaurisce in questa settimana, ma la connessione con i valori del Meeting è un progetto che proseguiremo durante tutto l’anno».

M.F.

come il giornalista Stefano Meloccaro e la giocatrice e modella Valentina Vignali. La giornata è arricchita anche dall’evento “Un mercoledì da leoni”, dove i più giovani potranno divertirsi, conoscersi e fare amicizia partecipando ai vari giochi e tornei offerti dal Csi. Dai rumori tondi dei palloni da basket, calcio e pallavolo si passa ai suoni delle reti del roundet e del tchoukball, fino al rollio dell’inline skating, mentre arriva al Meeting anche l’ultimate freesbee, che a Rimini si sente a casa propria. Allontanandosi dai

vari camp si passa di fianco allo stand dell’Automobile club d’Italia che propone un’offerta sportiva con le postazioni dei simulatori di e-racing.

Un luogo adatto agli amanti dei posti più silenziosi è il padiglione A6 che ospita in un ambiente zen quattro grandi scacchiere, stese sul pavimento, che avvicinano gli ospiti ai giochi degli scacchi e della dama, facendo vivere l’esperienza dal punto di vista dei pedoni in grandezza quasi umana, mentre le palline che rimbalzano sui tavoli da ping pong a fianco scandiscono il tempo coi loro rimbalzi. Per gli appassionati di sport che hanno scordato le scarpe da ginnastica e i pantaloncini a casa, ci sono altre iniziative come il workshop sulle statistiche nello sport (sempre oggi alle 15.30) e l’incontro formativo per gli allenatori di basket (giovedì alle 15). Chiude il programma sportivo del Meeting l’incontro di venerdì nella sala Conai con il pilota romagnolo Marco Bezzecchi, che parlerà della sua esperienza in Moto GP e dell’importanza dei valori dello sport.

IL
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INCONTRI

LE NOSTRE COMUNI SFIDE CON L’AFRICA

Ore 12:00 Auditorium isybank D3

In diretta su Agi, Ansa, Askanews, Corriere della Sera, Ilgiorno.it, Il Messaggero, ilrestodelcarlino.it, lanazione.it, quotidiano.net

In collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Cindy Hensley McCain, Executive Director of the World Food Programme (WFP).

Modera Giampaolo Silvestri, Segretario Generale AVSI. Saluto introduttivo di Bernhard Scholz, Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS.

IL LAVORO AL CENTRO DELLA DEMOCRAZIA

Ore 13:00 Sala Neri Generali-Cattolica

In collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà

Silvana Sciarra, Presidente Corte Costituzionale. Introduce Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà.

INFRASTRUTTURE E PNRR: QUALE SVILUPPO PER L’ITALIA

Ore 13:00 Sala Conai A2

In diretta su Agi, Askanews, Corriere della Sera

Antonio Decaro, Presidente ANCI e Sindaco di Bari; Luigi Ferraris, Amministratore Delegato Ferrovie dello Stato Italiane; Maximo Ibarra, Amministratore Delegato Engineering; Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria

Modera Lanfranco Senn, Economista e Fondatore di Studies in Regional Economics.

L’APPIATTIMENTO DEL MONDO E LA DOMANDA DI VERITÀ

Ore 15:00 Auditorium isybank D3

In diretta su Askanews, Famiglia Cristiana, Telepace

Adrien Candiard, Membro Institut dominicain d’études orientales (Ideo), scrittore, autore di Qualche parola prima dell’apocalisse (Lev); Olivier Roy, Professore di Scienze politiche all’Istituto Universitario europeo di Fiesole, Direttore del progetto ReligioWest, autore di L’Aplatissement du monde: La crise de la culture et l’empire des normes (Seuil), in uscita nel 2024 per Feltrinelli. Modera Marco Bardazzi, Giornalista.

AMICIZIA SOCIALE IN VENEZUELA

Ore 16:00 Spazio Internazionale C3

S.Em. Card. Baltazar E. Porras Cardozo, Arcivescovo metropolita di Caracas, Venezuela; Jose Manuel “Chema” Colmenarez, Direttore Clinica ONG (Oidos, Nariz y Garganta), Barquisimeto, Venezuela e Alejandro Marius, Presidente di Trabajo y Persona, curatore della mostra “Il Medico del popolo. Vita e opera di Jose Gregorio Hernandez”, Venezuela.

QUALE STATO E QUALI REGIONI?

Ore 17:00 Auditorium isybank D3

In diretta su Agi, Ansa, Askanews, Corriere della Sera, Ilgiorno.it, ilrestodelcarlino.it, lanazione.it, La Stampa, quotidiano.net

Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna; Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Friuli-Venezia Giulia; Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia.

OGGI IN FIERA

Introduce Lorenza Violini, Professoressa di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Milano. Modera Roberto Inciocchi, Giornalista.

LA FORMA DELLE PAROLE. GENERAZIONI IN DIALOGO

Ore 17:00 Sala Neri Generali-Cattolica

Laura Biancalani, Direttore Generale Andrea Bocelli Foundation, Ente Filantropico; Giovanni Caccamo, Artista; Micol Forti, Curatrice della Collezione di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani; Giulia Napoleone, Artista.

Modera Alessandra Vitez, Exhibition Manager Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS. In occasione dell’incontro interventi di saluto di Simona Arduini, Vicepresidente Banca Ifis e Alessia Zanelli, Imprenditrice.

LEADERSHIP, COMPETITIVITÀ E BENE COMUNE

Ore 17:00 Sala Ferrovie dello Stato B2

Mario Abbadessa, Senior Managing Director & Country Head Hines Italy; Antonio Funiciello, Responsabile Identity Management Eni, autore di Leader per forza. Storie di leadership che attraversano i deserti (ed. Rizzoli); Gianluca Giansante, Socio Comin & Partners e docente Luiss, autore di Leadership. Teorie, tecniche, buone pratiche e falsi miti (ed. Carocci); Christian Malangone, Direttore Generale del Comune di Milano. Modera Francesco Cassese, Consulente manageriale, Miror Consulting.

GENERAZIONE LAVORO.

GIOVANI, E SE DOMANI...

Ore 17:00 Sala Conai A2

A cura di Fondazione per la Sussidiarietà

Pier Giorgio Bianchi, Cofounder e Amministratore Delegato Talents Venture; Luca Farè, Fondazione per la Sussidiarietà; Lorenzo Maternini, Co-founder di Talent Garden; Monica Poggio Amministratrice Delegata Bayer. Conducono Enrico Castelli e Irene Elisei

IL MARE CHE AIUTA

Ore 18:00 Spazio Internazionale C3

Chamseddine Marzoug, pescatore e fondatore del Cimitero degli Sconosciuti di Zarzis (Tunisia); Moufida Zoulali, beneficiaria del progetto Nemo Kantara.

Modera Stefano Carbonara, coordinatore internazionale del progetto Nemo Kantara, CIHEAM Bari.

CRESCERE,

UNA QUESTIONE DI INCONTRI

Ore 19:00 Auditorium isybank D3

In diretta su Corriere della Sera

In differita su Tv2000 in seconda serata Claudio Burgio, Cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano; Paolo Lattanzio, Save the Children, Dipartimento Coesione Territoriale e Attuazione della Strategia; Alberto Pellai, Medico, psicoterapeuta, ricercatore e scrittore italiano.

Modera Elisabetta Soglio, Giornalista del Corriere della Sera-Buone Notizie.

EMERGENZA CLIMATICA

E TRANSIZIONE ECOLOGICA

Ore 19:00 Sala Neri Generali-Cattolica

In diretta su La Stampa

In collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà

Gaël Giraud, Economista, gesuita, docente alla Georgetown University di Washington; Carlin Petrini, Sociologo, scrittore e attivista italiano, fondatore dell’associazione

Slow Food e Terra Madre, coautori di Il gusto di cambiare. La transizione ecologica come via per la felicità (Slow Food Editore - Lev).

Introduce Fabrizio Piccarolo, Direttore Fondazione Lombardia per l’Ambiente. Modera Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà.

LEADER, MA NON LO SAPPIAMO. LA RICERCA CLINICA IN ITALIA

Ore 19:00 Sala Ferrovie dello Stato B2 Paola Burioli, Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Dino Amadori (IRCCS); Maria Chiara Carrozza, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); Marcello Cattani, Presidente Farmindustria; Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Professore di Pediatria generale e specialistica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Carlo Nicora, Vicepresidente Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO), Direttore Generale Istituto Nazionale Tumori Milano. Modera Mattia Altini, Presidente Società Italiana di Leadership e Management Manager in Medicina (SIMM), Direttore dell’Assistenza ospedaliera della Regione Emilia-Romagna.

IL “DIETRO LE QUINTE” DELLA CRISI ENERGETICA: QUALE SCENARIO CI ASPETTA?

Ore 19:00 Sala Conai A2

In diretta su Askanews Marco Bernardi, Presidente Illumia S.p.A.; Ignazio Capuano, Presidente Conai; Francesco Del Pizzo, Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento Terna; Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Andrea Prete, Presidente Unioncamere; Xavier Rousseau, Senior Vice President Strategy and Market Analysis Snam. Modera Giuliano Frosini, Docente Luiss Business School.

LA FRATERNITÀ COME CATEGORIA POLITICA. UN NUOVO PARADIGMA DI FORMAZIONE

Ore 21:00 Sala Conai A2

Ciro Cafiero, Giuslavorista; Alessandra

Luna Navarro, Assistant Professor in Façade Design and Engineering, Università di TU Delf; Francesco Occhetta, Segretario generale Fondazione pontificia Fratelli tutti. Brevi interventi di Tommaso Galeotto e Giulia Milani

SPETTACOLI

CARACALLA DANCE THEATRE

Ore 18:00 Palco Spettacoli Piscine Ovest Illumia Workshop e Stage con i coreografi e i ballerini della compagnia di teatro danza libanese nota in tutto il mondo per il connubio tra la tradizione di danza libanese e la scuola di Martha Graham. Il 4 marzo 2023 la compagnia, nonostante le enormi difficoltà in cui si trova la città di Beirut e in generale il Libano, ha aperto nuovamente la propria sede, alla presenza dell’ambasciatore italiano, per potersi offrire nuovamente come punto di incontro per i tanti giovani e adulti, di diversa cultura e religione che qui si ritrovano per partecipare alle lezioni e agli spettacoli proposti dalla compagnia.

“NON MORIRÒ DI FAME”

Ore 21:00 Corte degli Agostiniani

Regia di Umberto Spinazzola. Con Michele Di Mauro, Jerzy Stuhr, Chiara Merulla

Genere: Drammatico, durata: 100 min, Italia, Canada. Data di uscita: Febbraio 2023. Distribuzione: La Sarraz Pictures. Produzione: La Sarraz Pictures, Rai Cinema e Megafun Productions. La povertà ha tante facce. La vicenda del protagonista è quella che si può ascoltare in tante strutture di accoglienza: uno chef stellato, ha una vita apparentemente in equilibrio fino a quando un evento lo trascina nella povertà e nella solitudine. La difficoltà sarà trovare le risorse, anche umane, per uscire da tale situazione. In collaborazione con Fondazione Banco Alimentare

SPIRTO GENTIL

G.B. PERGOLESI: STABAT MATER

Ore 21:00 Sala Neri Generali-Cattolica

Pier Paolo Bellini, curatore della collana Spirto Gentil, presenta il secondo appuntamento di guida all’ascolto dedicato allo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi. Per l’occasione, l’attore Franco Palmieri proporrà al pubblico suggestivi testi di don Giussani strettamente collegati alla composizione sacra. Ospiti della serata saranno Enrico Raggi, docente di storia della musica e il violinista Carlo Lazzaroni. In collaborazione con la collana Spirto Gentil

MONICA SALMASO IN CONCERTO

Ore 21:30 Teatro Galli

Con Teco Cardoso e Nelson Ayres

Monica Salmaso è una delle voci femminili più belle nel panorama della musica popolare brasiliana. Con all’attivo molti album di successo, nel 2021 riceve l’invito di Chico Buarque per prendere parte alla sua nuova tournée. Da allora, i due artisti condividono il palco in occasione di grandi concerti in Brasile e in Europa. Sul palco del Teatro Galli, Monica sarà accompagnata dal polistrumentista Teco Cardoso e dal pianista Nelson Ayres. Il trio eseguirà, rivisitandoli, brani che attraversano epoche e stili molto diversi tra loro. L’universo rustico-urbano della samba incontrerà, così, il valzer del XX secolo. Brani di celebri artisti come Tom Jobim e Vinicius de Moraes si alterneranno a quelli di Heitor Villa- Lobos. In collaborazione con il Comune di Rimini e la Sagra Musicale Malatestiana. Con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Gruppo Maggioli, Vulcangas.

CANTABATTISTI

Ore 21:30 Palco Spettacoli Piscine Ovest Illumia

In occasione degli ottant’anni dalla nascita di Lucio Battisti, il Meeting propone un concerto – evento per omaggiare il grande cantautore. Uno dei massimi autori ed interpreti nella storia della musica italiana, Battisti ha personalizzato e innovato la forma della canzone tradizionale e melodica, ha rilanciato temi, quali il coinvolgimento sentimentale e i piccoli avvenimenti della vita quotidiana, ed esplorato argomenti del tutto nuovi e inusuali, talvolta controversi. La serata vedrà anche il coinvolgimento del pubblico.

In collaborazione con il MEI di Faenza

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Editore

Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli ETS, iscritta dal 06 giugno 2022 Repertorio n° 26584 nella sezione “Altri Enti del Terzo Settore” del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ai sensi dell’articolo n. 22 del D. Lgs. del 3 luglio 2017 n. 117 e dell’articolo 17 del Decreto Ministeriale n. 106 del 15/09/2020. sede: via Flaminia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini Tel. 0541-783100 | Fax 0541-786422

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Direttore Gianfranco Giuliani

Direttore responsabile

Cesare Trevisani

Progetto grafico

Bruno Monaco

Impaginazione Nicol Baiti

Raffaele Carnevali

Elisa Compagnoni

Lorenzo Norfini

Immagini

Foto Meeting

Fotolito e stampa CED Via dell’Industria, 52 Erbusco (BS)

Registrazione Tribunale di Rimini n. 16/91 del 15/07/1991

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