Come editoriale di questo primo numero del Quotidiano Meeting pubblichiamo il testo del messaggio che Papa Francesco ha voluto rivolgere al popolo del Meeting, affidandolo al Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. Le parole del Santo Padre, indirizzate come da consuetudine al vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi, ci riempiono di gratitudine e ci aiutano a vivere tutta l’ampiezza e profondità di proposta che il Meeting è per quanti lo animano o semplicemente vengono a visitarlo.
Dal Vaticano, 19 luglio 2024
A Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Nicolò Anselmi Vescovo di Rimini
Eccellenza Reverendissima, in occasione del 45° Meeting per l’amicizia fra i popoli, il Santo Padre desidera raggiungere i partecipanti con un messaggio augurale, salutando gli organizzatori, i volontari e tutti coloro che prenderanno parte all’evento, il cui titolo rappresenta un accorato appello alla responsabilità: «Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?». Proprio mentre attraversiamo tempi complessi, la ricerca di ciò che costituisce il centro del mistero della vita e della realtà è di cruciale importanza. La nostra epoca, infatti, è segnata da problematiche varie e notevoli sfide, dinanzi alle quali riscontriamo talvolta un senso di impotenza, un atteggiamento rinunciatario e passivo che possono condurre a “trascinare la vita” e a lasciarsi travolgere dallo stordimento dell’effimero, fino a perdere il significato dell’esistenza. In questo scenario, perciò, è quanto mai pertinente la scelta di mettersi sulle tracce di ciò che è essenziale.
L’INTERVENTO Oggi la testimonianza di Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme
Germogli di pace
Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, non ha mai smesso di far sentire la sua voce e condannare la spirale d’odio che nega un futuro a tutte le genti mediorientali. A Ferragosto ha lanciato l’ennesimo appello per la pace, invitando tutti a pregare la Vergine Assunta in cielo perché provveda ad aprire uno squarcio di luce “in questa lunghissima notte che stiamo vivendo”. Figura autorevole e capace di giudizi sempre estremamente realistici sulla situazione, lontani da ogni estremismo bellicista o utopia pacifista, oggi interviene al Meeting per l’incontro inaugurale: “Una presenza per la pace”. Appuntamento alle ore 12 in Auditorium isybank D3, dove il presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz, gli sottoporrà le domande che assillano tutti, per scoprire se esiste una strada che, in mezzo alle tribolazioni più atroci, riesca ad aprire un orizzonte di speranza.
A pagina 13
Il cardinal Pizzaballa in visita a Gaza (crediti: Latin Patriarchate of Jerusalem)
DA ENERGIE DIVERSE, UN’ENERGIA UNICA
DA ENERGIE DIVERSE, UN’ENERGIA UNICA
ANNO 45 N° 1
IL MESSAGGIO DEL PAPA
[Segue da pagina 1]
Mendicanti dell’essenziale
Papa Francesco incoraggia dunque il tentativo di cercare, con passione ed entusiasmo, quanto fa emergere la bellezza della vita, affrontando la questione posta da don Luigi Giussani quando con coraggio affermava: «Il cuore è roso dalla sclerosi, vale a dire dalla perdita della passione e del gusto del vivere. | ...] La vecchiaia a vent’anni e anche prima, la vecchiaia a quindici anni, questa è la caratteristica del mondo d’oggi» (Il senso religioso, Milano 2013, 116-117).
Mentre soffiano i gelidi venti della guerra, aggiungendosi a ricorrenti fenomeni di ingiustizia, violenza e disuguaglianza, nonché alla grave emergenza climatica e ad una mutazione antropologica senza precedenti, è imprescindibile fermarsi e chiedersi: c’è qualcosa per cui vale la pena vivere e sperare?
mo addosso? Essere amati. E il destino? Essere amati» (Litterae Communionis Tracce, 1996, n. 1).
Spogliatevi di ciò che appesantisce il quotidiano: come uno scalatore giunto all’attacco della parete liberatevi del superfluo per salire più speditamente
Sulla stessa lunghezza d’onda, Papa Francesco ricorda che «ciò che per noi è essenziale, più bello, più attraente e allo stesso tempo più necessario è la fede in Cristo Gesù» (Discorso alla Plenaria del Dicastero per la Dottrina della Fede, 26 gennaio 2024). Solo li Signore, infatti, salva la nostra fragile umanità e, in mezzo alle avversità, ci fa sperimentare una letizia altrimenti impossibile. Senza questo punto di ancoraggio, la barca della nostra vita sarebbe in balia delle onde e rischierebbe di affondare.
Fin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ci esorta a leggere anche le resistenze, le fatiche e le cadute degli uomini e delle donne di oggi come un appello a riflettere, perché il cuore si apra all’incontro con Dio e ciascuno prenda coscienza di sé stesso, del prossimo e della realtà.
Il suo costante invito è a farsi mendicanti dell’essenziale, di ciò che dà senso alla nostra vita, anzitutto spogliandoci di ciò che appesantisce il quotidiano, sull’esempio di uno scalatore che, giunto all’attacco della parete rocciosa, deve liberarsi del superfluo per poter salire più speditamente. Così facendo, scopriamo che il valore dell’esistenza umana non consiste nelle cose, nei successi ottenuti, nella corsa della competizione, ma anzitutto in quella relazione d’amore che ci sostiene, radicando il nostro cammino nella fiducia e nella speranza: è l’amicizia con Dio, che si riflette poi in tutte le altre relazioni umane, a fondare la gioia che non verrà mai meno. Siamo amati, questa è la verità essenziale, che lo stesso don Giussani annunciava ai giovani universitari: «Siete amati. Questo è il messaggio che arriva nella vostra vita [...]. Questo è Gesù Cristo nella storia dell’uomo, l’inizio continuo di questo messaggio: “Siete amati!”. Cos’è la vita? Essere amati. E l’essere che abbia-
Ritornare all’essenziale che è Gesù non significa evadere dalla realtà ma, al contrario, è la condizione per immergersi davvero nella storia, per affrontarla senza fuggirne le sfide, per trovare il coraggio di rischiare e di amare anche quando sembra che non ne valga la pena, per vivere nel mondo senza timore alcuno. Come ebbe a scrivere l’allora Arcivescovo Montini: «Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio-con-noi, per imparare l’amore vero e camminare nella gioia e nella forza della tua carità, lungo il cammino della nostra vita faticosa» (Omnia nobis est Christus. Lettera pastorale all’arcidiocesi di Milano per la Quaresima 1955).
In questo spirito, dunque, il Santo Padre apprezza e condivide la finalità del prossimo Meeting, perché puntare all’essenziale ci aiuta a prendere in mano la nostra vita e a farne uno strumento di amore, di misericordia e di compassione, diventando segno di benedizione per il prossimo. Di fronte alla tentazione dello scoraggiamento, alla complessità della crisi attuale e, in particolare, alla sfida di una pace che sembra impossibile, il Santo Padre esorta tutti a diventare protagonisti responsabili del cambiamento, collaborando attivamente alla missione della Chiesa, per dare vita insieme a luoghi in cui la presenza di Cri-
MARTEDÌ 20 AGOSTO
sto si possa vedere e toccare. Questo corale impegno può generare un mondo nuovo, dove finalmente a trionfare sia l’Amore che in Cristo si è manifestato a noi, e l’intero pianeta diventi tempio di fraternità.
Papa Francesco auspica che il ricco programma del Meeting, nella molteplicità delle proposte e dei linguaggi, possa suscitare in molti il desiderio di farsi cercatori dell’essenziale e far fiorire nei cuori la passione per l’annuncio del Vangelo, fonte di liberazione da ogni schiavitù e forza che risana e trasforma
l’umanità. A tutti, organizzatori, volontari e partecipanti, Egli invia di cuore la Sua benedizione, chiedendo per favore di pregare per lui.
Nell’unire anche i miei personali auguri, mi valgo della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio
dell’Eccellenza Vostra Reverendissima dev.mo
VIENI A TROVARCI IN PIAZZA GENERALI CATTOLICA PER IL ‘POZZO DEI DESIDERI’ PADIGLIONE C1
Pietro Card. Parolin Segretario di Stato PROTEGGIAMO CHI PROTEGGE con Cattolica&Non Profit cattolica.it
Francesco, Udienza a Comunione e Liberazione, 15 ottobre 2022
SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE ALLORA COSA CERCHIAMO?
PRIMO PIANO Il Patriarca di Gerusalemme inaugura l’edizione 2024 con un intervento sulla pace in Terra Santa
Costruttore di speranza
Testimone autorevole di una fede che sfida l’odio, Pierbattista Pizzaballa incontra il popolo del Meeting
di Roberto Copello
Già pochi giorni dopo l’attacco dei terroristi di Hamas a Israele si era detto pronto a offrirsi in cambio degli ostaggi. Poi è stato il primo leader religioso a entrare nella Striscia di Gaza per portare la sua solidarietà alle popolazioni assediate e martoriate. E soltanto pochi giorni fa, per Ferragosto, ha lanciato il suo ennesimo appello per la pace in Medio Oriente, invitando tutti a pregare la Vergine Assunta in cielo perché provveda Lei ad aprire uno squarcio di luce “in questa lunghissima notte che stiamo vivendo”. Il cardinal Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, dal 7 ottobre a oggi non ha mai smesso di far sentire la sua voce e di condannare la spirale di odio e rancore che nega un futuro a tutte le genti mediorientali, nessuna esclusa, dagli ebrei ai musulmani, passando per i cristiani e i drusi. Una figura luminosa, autorevole e capace di giudizi sempre estremamente realistici sulla situazione, lontani da ogni estremismo bellicista o utopia pacifista. Una schiettezza che di sicuro caratterizzerà anche il suo intervento nell’incontro inaugurale del Meeting 2024, “Una presenza per la pace” (oggi alle ore 12 in Auditorium isybank D3),
dove il presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz, sottoporrà al cardinale le domande che assillano tutti: come è possibile convivere con il dolore, la sofferenza e la mancanza di prospettive, affrontando l’odio, la violenza e l’indifferenza di fronte al male? Esiste una strada che, in mezzo alle tribolazioni più atroci, riesca ad aprire un orizzonte
di speranza e a condividere germogli di pace?
Pizzaballa, che nei suoi 34 anni trascorsi in Terrasanta ritiene di non aver mai visto una situazione così drammatica, ha ben chiaro che l’odio seminato in queste generazioni durerà per decenni. Sa che anche in passato chi ha provato a cercare la pace dall’alto, con i colloqui politici, ha fallito, e che
Un’amicizia di lunga data: cinque le partecipazioni dal 2007 ad oggi. Nel 2022 l’ultima visita
allora forse la pace bisogna iniziare a cercarla dal basso, aprendo finestre di dialogo fra la gente. Sa pure che nel contesto mediorientale non è la Chiesa a potersi proporre come mediatrice fra le parti, ma che ai cristiani spetta comunque il compito di facilitare il dialogo in ogni modo e in ogni luogo. Proprio ai cristiani Pizzaballa ha dato alcune indicazioni assai pratiche. Innanzi tutto, pregare. Poi, inviare aiuti umanitari (preziosissima sul posto è l’attività della Custodia di Terrasanta dei frati minori e di ong come Avsi). Quindi, farsi sempre portavoce delle realtà locali. E infine, evitare di schierarsi pro o contro Israele o Palestina, provando invece a usare un linguaggio diverso, per esempio invitando tutti a riconoscere il dolore dell’altro. Perché il dolore acceca, non fa vedere quello degli altri, tende a essere egoistico, a far ritenere che la propria tragedia sia sempre superiore a quella altrui. Come ha detto lo stesso patriarca recentemente in un’intervista, “nel passato la presenza cristiana in Terrasanta si è realizzata nella costruzione di chiese, di scuole, di ospedali. Oggi non siamo più chiamati a costruire strutture, ma relazioni. Relazioni con gli ‘altri’ da noi, nella consapevolezza di essere i loro ‘altri’”.
La prima volta a Rimini da Custode. Ora è cardinale
L’invito alla memoria e al perdono hanno sempre contraddistinto le sue parole. Spesso profetiche di Lucio Bergamaschi
Il cardinale Pizzaballa è un vecchio amico del Meeting avendo già partecipato a ben cinque edizioni della kermesse riminese. La prima volta fu il 21 agosto del 2007, da Custode di Terra Santa, quando prese parte ad un incontro sul Medio Oriente con Giancarlo Cesana e Roberto Fontolan. Tornò nel 2011 per inaugurare la mostra “Con gli occhi degli apostoli” curata da Josè Miguel Garcia sulle straordinarie scoperte frutto degli scavi archeologici realizzati a Cafarnao dai frati francescani della Custodia.
Un nuovo abbraccio con Rimini nel 2014 quando partecipa all’incontro di apertura del Meeting dal titolo “Il pote -
re del cuore, ricercatori di verità”. «Occorre – disse in quell’incontro riferendosi alle drammatiche notizie di guerra dal Medio Oriente – uno sguardo di fede per giudicare la storia: lo sguardo di chi non confida innanzitutto nelle proprie capacità operative ma affida la propria vita e quella del mondo ad un Altro». Anche nell’edizione del 2017 a padre Pizzaballa, nel frattempo nominato amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, viene chiesto di commentare il titolo del Meeting “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo per possederlo”. «Ciò che conta – sottolineò allora Pizzaballa – è la trasmissione del desiderio da una generazione all’altra. Fare memoria dunque non per una
sterile nostalgia del passato ma per risvegliare il desiderio, per trasmettere la convenienza umana della proposta cristiana che è innanzitutto per noi e poi per tutti». Nel 2022 la sua ultima visita, già da patriarca dei Latini, quando prende la parola all’incontro “Artigiani di pace. La passione di conciliare”. «Non ci si può impegnare per la giustizia e per la pace – disse quel giorno – senza tener conto della dimensione del perdono. Una parola che in Terra Santa è tabù per quanto si sono sedimentati la sfiducia, la diffidenza e spesso l’odio reciproci. Eppure come cristiani dobbiamo avere il coraggio di proporre la logica del perdono». Parole che rilette oggi alla luce del lacerante conflitto di Gaza suona-
no profetiche. È con attesa e affetto che accogliamo perciò al Meeting, per la sesta, volta monsignor Pierbattista Pizzaballa, per la prima da cardinale di Santa Romana Chiesa.
Il cardinal Pizzaballa in visita a Gaza (crediti: Latin Patriarchate of Jerusalem)
Il cardinal Pizzaballa al Meeting (crediti: Meeting Rimini)
Un’esplosione di vita
A ottocento anni dalla morte l’eredità di Francesco è più viva che mai. Parla il presidente del comitato per le celebrazioni
di Gianni Mereghetti
Davide Rondoni, poeta, è presidente del Comitato nazionale per la celebrazione dell’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi (nel 2026), una nomina della Presidenza del Consiglio dei ministri. Oggi al Meeting, alle 19 in Auditorium isybank D3, dialogherà con Guidalberto Bormolini, monaco e scrittore, a partire dal loro libro Vivere il Cantico delle creature (Edizioni Messaggero Padova 2024).
Avendo avuto la possibilità di dialogare con Rondoni prima dell’inizio del Meeting, gli abbiamo chiesto come vive la responsabilità di guidare questo comitato, costituito da studiosi, letterati e storici. «San Francesco è patrono d’Italia ed è una delle personalità più ricche sia dal punto di vista umano sia da quello poetico», ci spiega. «Il governo italiano ne riconosce il valore e, accanto alle tante celebrazioni che verranno fatte, ha voluto crearne una ufficiale che possa affermare il valore civile e culturale della sua personalità».
In questa direzione, Rondoni tiene a sottolineare come san Francesco sia all’origine della storia della letteratura italiana, abbia portato un nuovo modo di pensare e abbia rappresentato un ponte tra Occidente e Oriente, cosa quanto mai attuale. Come poeta e figura laica, il presidente del Comitato sente importante l’impegno che gli è stato chiesto, a titolo gratuito, e spera di poter guidare al meglio i lavori così da poter contribuire a far emergere tutta la ricchezza della personalità di san Francesco.
Intanto, al Meeting, è stata scelta per proporre l’incontro con la figura di san Francesco, una delle sue opere più conosciute: Il Cantico delle creature. Come verrà presentato? «È stato Guidalberto Bormolini a chiedermi di scrivere un libro a quattro mani – confida Rondoni – e io ho accettato. Al Meeting farò un commento poetico che, come mi diceva anche Benigni, forse mancava ancora. Mentre padre Guidalberto partirà dalla sua introduzione al Cantico alla luce della patristica cristiana e dello spirito filosofico”.
Una domanda rimane aperta e interessante da approfondire, quella su san Francesco e i giovani oggi, cui spesso viene presentato un santo semplicemente “ecologista”. «Lo scorso anno al Meeting – ricorda Rondoni – ho collaborato a una mostra a cura di Fondazio -
Spettacoli
Una “superstar”
per grandi e bambini
In programma al Teatro Galli e già sold out, lo spettacolo “Fra’. San Francesco, la superstar del Medioevo” di e con Giovanni Scifoni, prova a rispondere, con licenza creativa ma partendo dalla storia, a una domanda molto semplice: perché tutti conoscono san Francesco e perché era ed è così irresistibile? E tenta anche una risposta: era un artista, le sue prediche erano capolavori folli e visionari, performance di teatro contemporaneo. Francesco sapeva far piangere e ridere insieme, incantare le folle, ma soprattutto, nessuno nella storia ha raccontato Dio come lui. Ce lo testimonia un’altra produzione che va in scena in questi giorni al Meeting: al Villaggio Ragazzi (B3), oltre a una mostra dedicata al santo di Assisi, c’è, ogni giorno alle 12 e alle 15, lo spettacolo “Cantico delle creature. Se non cerchiamo l’essenziale…” con padre Marco Finco.
ne Lombardia per l’Ambiente dal titolo “Cum Tucte”». E cosa è emerso? «San Francesco loda Dio con le creature che per lui sono segno di Dio. Lo sguardo di san Francesco ha coinvolto tutti i suoi compagni a scoprire che c’è un Dio che ama la realtà, per cui più ami la realtà più ami Dio, più ami la vita, il cielo, la ragazza, più, se sei serio, ami Dio. San Francesco non disprezzava la vita per affermare Dio. Perciò la povertà, per lui, non era la miseria, ma vedere tutto come segno de l’Altissimu. Quella di san Francesco, insomma, è un’esplosione di vita. E come ha fatto con i suoi compagni così fa con i giovani d’oggi: li porta ad amare la vita, a vedere nel punto di fuga della realtà Dio che l’ha creata».
E sul rapporto tra san Francesco e don Giussani (ciascuno, nel suo ambito, un riformatore della Chiesa) è in uscita un libro di Annalisa Teggi, con introduzione di don Massimo Camisasca e una nota proprio di Rondoni.
PRIMO PIANO La figura del santo di Assisi secondo Davide Rondoni, poeta, e Guidalberto Bormolini, monaco e scrittore
Davide Rondoni al Meeting (crediti: Meeting Rimini)
MARTEDÌ 20 AGOSTO
PRIMO PIANO Il decennale del gruppo Nazarat che sostiene, anche materialmente, i cristiani perseguitati
Noi continuiamo a pregare
Il gesto del rosario in piazza, nato a Rimini, viene riproposto oggi in apertura del Meeting. Presente il vescovo della città
di Giorgio Garrone
I
l gruppo di preghiera Nazarat ha compiuto dieci anni. Nacque infatti all’indomani della drammatica notte fra il 6 e 7 agosto 2014 quando 125mila cristiani fuggirono da vasti territori della Siria e dell’Iraq sotto l’incalzare dell’Isis. Da allora Nazarat sostiene con preghiere e aiuti economici le famiglie cristiane perseguitate nel mondo. Il decennale sarà celebrato in un appuntamento speciale dal titolo “Appello all’umano per i perseguitati e per la pace”, questa sera alle 20:30 in piazza Tre Martiri a Rimini. Sarà presente anche il vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi.
Marco Ferrini, con un gruppo di amici, è il promotore del progetto Nazarat, il cui nome trae origine dalla parola araba Nūn (Nazareno), cioè seguace di Gesù Cristo, come venivano indicati dai miliziani islamici i cristiani.
Da dieci anni, il 20 di ogni di mese, in numerose piazze italiane ed europee viene recitato il rosario seguito da letture, appelli per la pace, testimonianze e rac -
colta di fondi. «Quest’anno, in occasione del decennale – ha detto Ferrini – abbiamo ricevuto una lettera nella quale Papa Francesco ci invita a proseguire nella preghiera». Il Papa «auspica che quanti aderiscono ai momenti di preghiera con-
tinuino a farsi promotori di una cultura del rispetto, dell’accoglienza, di una fraternità inclusiva»; e conclude esortando a «invocare l’aiuto della Vergine Maria affinché ci accolga sotto il suo manto e ci sostenga nell’ora della prova».
Perché celebrare proprio al Meeting di Rimini il decennale? «La città di Rimini ha una vocazione internazionale ed è un centro di accoglienza e incontro – prosegue Ferrini –. Nel 2014 non potevamo non muoverci per assistere i cristiani perseguitati. Con alcuni amici abbiamo gettato un ponte attraverso la preghiera, la lettura di testimonianze, gli scambi culturali, la raccolta di fondi e altri aiuti concreti. Oggi questo gesto continua anche in altre città in un momento storico di forti tensioni per il medio oriente e altre aree martoriate del mondo».
Attraverso Nazarat sono state raccolte decine di migliaia di euro utilizzati, per il tramite del St. Ephrem Patriarchal Development Committee, al sostegno di famiglie, alla realizzazione di servizi sanitari e chirurgici di emergenza, per la campagna “adotta una famiglia cristiana in Siria”, per la crescita di progetti culturali, quale per esempio la presenza francescana a Damasco e Aleppo, per le popolazioni a Mosul, per paesi africani e asiatici dove la testimonianza cristiana dà un contributo insostituibile alla convivenza civile.
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INCONTRI Un percorso sulla sanità in dodici conferenze, una mostra e un manifesto. Tra sfide ed emergenze
Prendersi cura. Sempre
Dal fine vita alla riforma del sistema sanitario, senza dimenticare la dignità dei malati, di medici e infermieri
di Gianfranco Giuliani
Compassione, cura, prevenzione. Tre incontri concentrati in appena quattro ore – i primi di un bouquet di dodici appuntamenti più una mostra – orientano i riflettori della giornata inaugurale del Meeting sul grido di chi, nella sofferenza, chiede il senso del dolore. E mendica, con irriducibile dignità, una presenza capace di accogliere, consolare, accompagnare. Perché la cura della persona è possibile anche quando la medicina ha le armi spuntate e sembra arretrare dal fronte di una guarigione impossibile. Questione di sguardi e di gesti, non di protocolli. Un’alleanza tra medici, infermieri, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, famigliari, malati. Perché «l’esperienza della sofferenza necessita di qualcuno che condivida» ed «è sempre possibile prendersi cura di una persona, anche quando è affetta da una malattia inguaribile, cronica, evolutiva o da una disabilità». È la grande questione del fine vita. Ed
è l’interrogativo che affiora dal disagio esistenziale sempre più diffuso tra giovani e adolescenti, fenomeno sociale e domanda aperta per genitori, insegnanti, educatori. Due temi che torneranno più
BASAGLIA L’eredità del grande psichiatra
Disagio e compassione
Un pool di esperti per porsi le domande giuste
di Laura Danieli
Possiamo affermare che la salute mentale sia ormai un tema sdoganato? Oppure ci sono ancora aspetti che restano celati al largo pubblico?
Uno dei primi ad affrontare il tema in Italia fu, senza dubbio, Franco Basaglia, psichiatra e promotore dell’omonima legge volta a revisionare il trattamento dei pazienti affetti da disagio mentale. Un vero e proprio atto pionieristico, che ha segnato un’importante evoluzione in campo psichiatrico ed etico.
Oggi i suoi “eredi” si riuniscono per discutere di compassione e inclusione nel campo della salute mentale, alle 15 in Sala Neri Generali-Cattolica, per l’incontro intitolato “Disagio mentale e compassione”. Sul palco ci saranno Michele Zanetti, ex presidente della Provincia di Trieste nonché collaboratore diretto di Basaglia, e Devora Kestel, direttrice del dipartimento di Salute mentale all’Oms,
fondatrice dei primi centri di auto-aiuto in Italia. Kestel, figura ormai affermata nel panorama internazionale, offrirà una prospettiva inedita sulla posizione dell’Italia rispetto ad altri paesi.
Sarà inoltre presente Gianluigi De Palo, attuale direttore generale della Fondazione Angelini, che da anni sostiene progetti e interventi in campo sociale e della salute. De Palo potrà offrire un ampio ventaglio di testimonianze, grazie al suo impegno che spazia dal giornalismo, al volontariato in Africa, fino ad arrivare alle esperienze e incarichi ricoperti in diverse associazioni istituzionali.
A completare la rosa di esperti, Fabrizio Starace e Marco Bertoli, professionisti di rilievo in campo sanitario e istituzionale, rispettivamente presidente della Società italiana di epidemiologia psichiatrica e direttore del Dipartimento dipendenze e salute mentale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale. L’incontro sarà in diretta anche su Play2000.
volte in primo piano nella settimana del Meeting con la regia di Medicina e persona, associazione che da venticinque anni riunisce professionisti della sanità e che, in fiera, ha organizzato il proprio quartier generale nell’Arena della Compagnia delle opere, padiglione C1. Sottolinea Giorgio Bordin, direttore dell’unità operativa complessa di Medicina all’ospedale di Vimercate e presidente di Medicina e persona: «Stare di fronte alla contraddizione ingiusta del dolore e della morte è arduo e lo è sempre stato. L’individualismo, l’assenza di ragioni adeguate e l’incompiutezza dei sistemi sanitari sembrano renderlo oggi più difficile. Occorre un’amicizia dentro l’esperienza del lavoro capace di sostenere questa fatica».
Un tentativo sempre imperfetto eppure provvidenziale. Se ne parlerà domani mercoledì 21 agosto, alle 11, in un’as semblea aperta dell’associazione. Per andare a fondo. Perché, aggiunge Bordin, «è importante anche prendersi cura di chi cura le persone». Tradotto: formazio
ne, condizioni di lavoro, riforma del sistema sanitario nazionale, gestione delle risorse (anche economiche) e riduzione degli sprechi, passaggio dalla logica della prestazione a quella della presa in carico, sussidiarietà orizzontale e coprogettazione tra pubblico e privato, pieno riconoscimento del terzo settore, «un mondo di volontari e professionisti che, oggi, sta garantendo almeno un quinto della richiesta sanitaria del Paese». Si parte dalle esperienze, da un giudizio culturale e si arriva al lancio di un manifesto “Per una nuova sanità” redatto assieme al Banco farmaceutico. Oggi i primi incontri: “Disagio mentale e compassione” (ore 15, Sala Neri Generali –Cattolica); “La cura della vita” (ore 17, Auditorium isybank D3); “La sfida della prevenzione, chiave per un sistema sanitario sostenibile” (ore 19, Sala Conai A2). E l’apertura della mostra “Un mondo in cui ciascuno è importante. Hospice, storie di una Russia sconosciuta”. Primi passi di un percorso che non si interromperà allo spegnersi delle luci della fiera.
associazione per la ripresa 1944
l’ANIA.
La guerra aveva profondamente cambiato il Paese e i principali esponenti del settore decisero di dare vita ad un’associazione che potesse supportare la ripresa e accompagnare il nuovo corso storico. Nell’atto costitutivo fu dichiarato da un lato l’interesse di tutelare la categoria, regolando tutti rapporti di lavoro, dall’altro quello di collaborare alla risoluzione di “problemi di ordine tecnico, economico, nanziario, amministrativo, legale e sociale riguardanti l’industria assicurativa”.
Nel 1953 l’ANIA fu tra i fondatori del CEA, il Comitato Europeo delle Assicurazioni, istituito per studiare problemi comuni del settore in una prospettiva di integrazione dei mercati.
Nel 1959 venne emanato il Testo Unico sull’esercizio delle assicurazioni private, e nel 1969 venne varata la legge sulle assicurazioni obbligatorie delle autovetture. Comité Européen des Assurances 1953
1970 1980
Gli anni ‘70 e ‘80 si contraddistinsero per l’intensa attività dell’ANIA nel favorire l’adeguamento della regolamentazione del settore alla legislazione europea. Nacque l’Isvap, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private.
Dagli anni Novanta l’Associazione intensificò la sua attività per favorire le risposte ai nuovi bisogni nell’ambito del welfare, parallelamente alla definizione normativa della previdenza complementare. Da quel momento si confronterà anche con temi quali privacy, ambiente, salute, discipline degli appalti e sarà il ponte tra le istituzioni, le imprese e la cittadinanza. welfare e istituzioni
2010 innovare
90 ANNI
Negli ultimi anni, l’ANIA si è distinta per l’attività nel campo dell’innovazione, per l’interesse al ruolo sociale ed economico del settore e per la sua funzione di investitore istituzionale, contribuendo allo sviluppo del Paese, facendo leva su: messa in sicurezza, tutela del risparmio delle famiglie e finanziamento dell’economia reale.
Oggi l’ANIA associa 129 Compagnie che rappresentano circa l’85% del mercato assicurativo in termini di premi; ha un Forum permanente con Consumatori e una Fondazione.
Crediti: Unsplash / Aditya Romansa
MARTEDÌ 20 AGOSTO
INCONTRI Al via oggi il primo di tanti appuntamenti dedicati a un tema caro a giovani e non solo. E tutto da scoprire
Dentro il senso del lavoro
Impegno, stipendio, famiglia e tempo libero. Alla scoperta di ciò che conta davvero, oltre i luoghi comuni
di Alberto Federici
Ognuno di noi cosa cerca nel lavoro? La stabilità? I soldi? Il successo? O (anche) qualcosa di più profondo? Qualcosa che contribuisca a colmare il desiderio di compimento di sé? Cercheranno di dare una risposta a queste domande i partecipanti al primo degli incontri che il Meeting dedica al tema del lavoro (“Il valore del lavoro: una ricerca urgente”, oggi, ore 15, Sala Conai A2). Dialogheranno fra loro Alessandro Bracci, presidente e amministratore delegato di Teddy Group, Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, Jacques Moscianese, direttore esecutivo degli Affari istituzionali di Intesa Sanpaolo e Cristina Scocchia, amministratore delegato di Illycaffè. Introduce e modera Francesco Cassese, consulente manageriale di Mirror Consulting.
della Fondazione Meeting. «Il lavoro è una parte significativa della vita dell’uomo e visto che quest’anno il titolo della nostra rassegna ci invita a cercare ciò che è essenziale nell’esistenza, credo che parlare di lavoro anche quest’anno sia molto appropriato», ha detto Forlani. «In fondo la prima ricerca non è del lavoro, ma nel lavoro – prosegue il direttore del Meeting –, perché è ovvio che avere un lavoro è fondamentale per ottenere un compenso, quindi per vivere, ma non ci si può fermare lì. Cercare l’essenziale nel lavoro vuol dire andare al di là dello stipendio, vuol dire cercare un senso in ciò che si fa».
E questo sembra vero ancor di più per i più giovani. Sarà per il fatto che il covid ha segnato uno spartiacque fra come si lavorava prima e come si lavora oggi,
lavorano da 20-30 anni o più. E occorre evitare l’errore di dare a questi cambiamenti una connotazione negativa, per esempio bollando i più giovani come coloro che “hanno poca voglia di lavorare”. «Sì è vero – osserva Forlani – le priorità oggi sono diverse, anche se non è cambiata l’urgenza della ricerca di un senso del lavoro. È vero, però, che oggi la retribuzione non è più il primo aspetto che chi è più giovane prende in considerazione e sono emersi negli ultimi anni temi altrettanto importanti come il welfare, l’equilibrio fra lavoro e vita privata e quindi un orario lavorativo che permetta di dedicare più tempo alla famiglia o al tempo libero. Nell’incontro di oggi cercheremo quindi di far emergere, attraverso esempi concreti, come le aziende affrontano queste nuove tematiche nel rapporto con i loro dipendenti. Poi in altri incontri, penso in primo luogo a quello con il ministro del Lavoro, Marina Calderone, affronteremo questi aspetti in un’ottica di sistema».
AGOSTO
INCONTRI Un’occasione unica per volontari e responsabili. Appuntamento in Arena Cdo con le testimonianze dei protagonisti
Un orizzonte più grande di sé
Il racconto di alcune esperienze di crescita grazie all’impegno in diverse opere sociali, sia in Italia che all’estero di Cristina
D’Ellena
Accettare di «essere scomodato» da un viaggio oltreoceano e dall’incontro con la diversità dell’altro per scoprire che «si può essere a casa ovunque»: così Bernardo Archidi, giovane universitario, sintetizza l’esperienza che per tre mesi lo ha portato a partecipare alla vita di alcune opere educative in Brasile, con il desiderio di rendersi utile per la costruzione e la crescita di qualcosa che avesse «un orizzonte più grande di sé». Come lui, anche Irene Zangrandi, studentessa di medicina, ha deciso di partire per il Sudamerica, per portare assistenza ai poveri e ai malati in Venezuela, seguendo le orme del beato Josè Gregorio Hernandez, conosciuto grazie alla mostra a lui dedicata durante la scorsa edizione del Meeting. È stato invece attraverso l’adesione al Servizio Civile Universale che Fabio Della Vecchia ha scoperto la sua strada professionale, che lo ha portato a diventare collaboratore nella realtà di una comunità terapeutica.
Ma cosa spinge dei ragazzi, immersi in un mondo che spesso pare loro dominato unicamente da solitudine, disagio e fragilità, a scegliere di offrire il proprio tempo mettendosi al servizio delle opere
sociali? E che esperienza fa nell’accoglierli chi le dirige, come Adele Tellarini, responsabile dell’opera Casa Novella, che dà sostegno a persone con disabilità, minori e donne in difficoltà?
Dal desiderio di raccontare come la disponibilità al dono di sé possa arricchire e portare a una crescita tanto i giovani volontari quanto i responsabili delle opere, nasce la proposta dell’incontro “Cuori inquieti: i giovani alla scoperta delle opere e del mondo”, che avrà luogo questo pomeriggio alle 16 nell’Arena Cdo C1. In dialogo con Monica Poletto, che segue i progetti di Compagnia delle Opere –Opere Sociali dedicati all’America Latina, interverranno Bernardo, Irene, Fabio e Adele, per condividere con tutti quanto l’apertura all’incontro con l’altro possa essere una strada di scoperta della grandezza di ciascuno e del mondo. Anche questo incontro, come quelli sul lavoro e sulla salute, rappresenta uno dei filoni di contenuti cari al Meeting di quest’anno: i giovani, le loro domande ed esperienze, di fronte alle sfide dell’oggi. Ne seguiranno degli altri, negli auditorium e nelle arene: il Quotidiano Meeting, insieme a tutti gli strumenti di comunicazione del Meeting, è pronto a raccontarveli.
L’Italia in movimento non si ferma mai
L’impegno del Mit per un Paese interconnesso, competitivo e resiliente, dove nessuno resta indietro
A cura di Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Nel partecipare al Meeting, come (Mit), abbiamo deciso di chiamare l’area dedicata alle infrastrutture e ai trasporti, nel Padiglione A1, “L’Italia in Movimento”. È senz’altro curioso, perché molte persone, quando pensano al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, probabilmente immaginano di tutto fuorché il movimento: mattoni, pilastri, tanta burocrazia e tantissima polvere. La sfida che abbiamo deciso di cogliere è raccontare alle persone che, in realtà, a noi del Mit non interessa meramente costruire, ma quello che le persone faranno con ciò che avremo costruito (in termini di necessità e bisogni, di lavoro e competitività, di sogni, di futuro). Il nome dell’area che abbiamo allestito riflette la nostra vocazione principale: il movimento di persone e merci, senz’altro, ma anche dell’intero Paese. Un passo dietro l’altro, in avanti, per un’Italia più
interconnessa, competitiva e resiliente, in cui nessuno venga lasciato indietro. Questa è la nostra grande festa, una celebrazione di tutti i sistemi di trasporto e delle infrastrutture, insieme ai tanti soggetti che rappresentano con noi l’Italia che non si ferma mai. “L’Italia in
Movimento”, con i suoi oltre 3mila metri quadrati, di cui 600 gestiti direttamente dal Mit, non è solo un’esposizione, ma un’esperienza coinvolgente, un viaggio interattivo che celebra il dinamismo del nostro Paese.
Tra le attrazioni principali, i visitatori potranno scoprire, grazie a una imponente mappa digitale, i principali interventi che il Mit ha finanziato nei loro territori; potranno indossare un visore e vedere con i propri occhi l’attraversamento stabile sullo Stretto di Messina, percorrendo a bordo di una macchina il famoso “ponte”; potranno esplorare gli spazi espositivi dei tanti soggetti presenti, scoprendo, tra le altre cose, ciò che succede in una torre di controllo, provando a guidare un camion o assistendo al funzionamento di un laboratorio ambientale mobile della Guardia Costiera.
Il programma è arricchito, poi, da numerosi eventi, panel e talk, per confrontarsi e ascoltare esperti del settore e personalità di primo piano, protagonisti dell’incessante muoverci che ci caratterizza come istituzioni, enti, società, ma anche e soprattutto come persone
Dopo tutto, per noi, che costruiamo l’Italia del futuro, il movimento non è solo una necessità, ma un destino. Venite a scoprirlo.
MARTEDÌ
MARTEDÌ
AGOSTO
MOSTRE Oggi alle 18, Arena Internazionale C3, la presentazione della mostra sul grande statista trentino
Profeta di una politica autentica
Alcide De Gasperi a settant’anni dalla morte: l’arte del buon governo a servizio della persona e della cosa pubblica di Giuseppe Bianchini
La passione per il dialogo è nel “patrimonio genetico” del Meeting. Lo ha ricordato di recente il suo presidente, Bernhard Scholz, sottolineando come finalità dell’evento è la promozione di una cultura del dialogo, aperta ai temi salienti dell’individuo in rapporto ai cambiamenti e ai nuovi assetti geopolitici, culturali e sociali. Non era possibile, dunque, non accettare, proprio quest’anno, la proposta di celebrare nei 70 anni dalla morte la figura di Alcide De Gasperi, uno dei più grandi statisti italiani e padre fondatore dell’Europa unita, ospitando la mostra promossa dalla Fondazione De Gasperi. Le manifestazioni organizzate dalla Fondazione per commemorare la figura e l’operato del politico trentino sono numerose e l’intento è rivolgersi, in particolare, alle nuove generazioni. De Gasperi è stato, infatti, profeta della visione politica e sociale quale coraggioso e concreto riformatore che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia italiana nonché una testimonianza di grande fede cristiana.
La mostra “Servus inutilis. Alcide De Gasperi e la politica come servizio”, con le sue cinque sezioni, ci invita a riflettere sull’impegno e sulle sfide personali dello statista. Curatore è Paolo Valvo, del comitato scientifico della Fondazione De Gasperi, che ha guidato il lavoro delle due anime che hanno operato per realizzare l’esposizione: studenti dell’Università Statale di Milano e giovani della Scuola di formazione politica della Fondazione De Gasperi, accomunati dalla passione per la figura di questo statista. Con l’odierna presentazione (ore 18, Arena Internazionale C3) si aprono le celebrazioni del 70esimo. Un appuntamento che segue l’evento dello scorso 7 agosto a Villa Manzoni, Repubblica di San Marino. Per l’occasione la segreteria di Stato per gli Affari esteri ha ospitato un’anteprima della mostra e organizzato il convegno “Europa. Uniti nella diversità. Dalle origini ad oggi”, con il segretario di Stato, Luca Beccari, il presidente del Meeting, Bernhard Scholz, e il segretario generale della Fondazione De Gasperi, Paolo Alli. Quest’ultimo ha tenuto un appassionato discorso con riferi-
menti storici e all’attualità del messaggio di De Gasperi e ha detto: «Ebbe sempre chiara la visione di un’Europa che non sostituisse i singoli Stati, ma che consentisse loro di integrarsi e sostenersi a vicenda e di lavorare insieme».
Lo ritroveremo oggi al Meeting, insieme a Valvo, a Paolo Vilotta, postulatore della causa di beatificazione, al professore di Diritto dell’Unione Europea dell’Università Luiss “Guido Carli”, Enzo Moavero Milanesi, e all’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito, relatori dell’incontro di presentazione.
C’È UN’ITALIA CHE COOPERA | ARENA PADIGLIONE C3
martedì 20 agosto 2024
Ore 18 SERVUS INUTILIS. ALCIDE DE GASPERI E LA POLITICA COME SERVIZIO a cura di Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS
mercoledì 21 agosto 2024
Ore 14 COMBATTERE LA DISINFORMAZIONE a cura di MAECI - Ministero degli affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Ore 16 LUCE E TENEBRA. LA CUSTODIA DEI LUOGHI SANTI E LA VIA DELL’INCONTRO a cura di Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS
Ore 18 1914: UNA TREGUA, UNA PROMESSA? a cura di Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS
giovedì 22 agosto 2024
Ore 12 ALIMENTAZIONE E SALUTE IN AFRICA: UN BINOMIO NECESSARIO a cura di CIHEAM Bari Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari, Cuamm – Medici con l’Africa e Save the Children
venerdì 23 agosto 2024
Ore 14 LA CRISI DIMENTICATA DEL MYANMAR a cura di AVSI - Associazione Volontari per il Servizio Internazionale.
sabato 24 agosto 2024
Ore 12 DONNE PER L’ESSENZIALE a cura di AICS - Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo
Ore 14 AUMENTARE IL VALORE E LA RESILIENZA DEL CAFFÈ IN AFRICA a cura di MAECI - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e UNIDO - Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale
ORE 16 FORMAZIONE LAVORO, LA VIA PER FAR INCONTRARE DOMANDA E OFFERTA DI MANODOPERA STRANIERA a cura di COMPAGNIA DELLE OPERE, AVSI - Associazione Volontari per il Servizio Internazionale.
Ore 18 MEDICINA SÌ, AGRICOLTURA NO: PERCHÉ LA SCIENZA NON È SEMPRE SCIENZA?
AREA INTERNAZIONALE C3
SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE ALLORA COSA CERCHIAMO?
INCONTRI Alla scoperta del “vulcanico” autore che con il suo ultimo libro ha ispirato il titolo della 45esima edizione
Il fuoco che accende il Meeting
Lo scrittore texano Cormac McCarthy maestro nell’insegnare a guardare la realtà e a suscitare domande
di Davide Amata
«Portiamo il vulcano di Cormac McCarthy leggendo i suoi brani al Meeting, emetterà lapilli e colpirà ciascuno in modo personale». Stas’ Gawronski, giornalista, docente e autore televisivo Rai, per la prima volta alla manifestazione riminese, non ha dubbi sull’impatto che avranno le parole del grande scrittore americano sul pubblico del Meeting, nell’incontro odierno in cui Gawronski
dialogherà con lo scrittore Alessandro Zaccuri sul tema “Il viaggio verso l’essenziale in Cormac McCarthy” (ore 17, Sala Neri Generali-Cattolica).
Non è un caso, del resto, che il titolo del Meeting 2024 sia ispirato proprio a una frase tratta da Il passeggero, che assieme a Stella Maris forma l’inscindibile coppia di romanzi pubblicati da Mc Carthy poco prima di morire. «Il lettore che si confronta con la sua letteratura può prendere fuoco, ovvero vibrare con il mistero incarnato nella sua letteratura», prosegue Gawronski, che sottolinea come «nell’opera di McCarthy è infatti costantemente presente un’allusione al fuoco nel cuore degli uomini e nella sostanza indicibile delle cose».
Della vita dello scrittore tutt’ora si conosce poco. «Di recente sul New York Times», spiega Gawronski, «è uscito un articolo che ha rilevato la sua intensa amicizia con un biologo, Roger Payne, che studiava il linguaggio delle balene. Un tema importante per lo scrittore, poiché si tratta di una lingua che precede ogni lingua».
A introdurre l’incontro Martina Saltamacchia, professore associato di Storia medievale alla University of Nebraska di Omaha: «Quest’anno, nel lavoro di lettura condotto su McCarthy, l’ho potuto riscoprire come maestro nell’insegnare a guardare e contemplare la realtà», spiega. «Gli stessi personaggi dei libri
Allo stand del TIMONE Pad. C4
MERCOLEDÌ 21 AGOSTO ore 16:30
TERZA GUERRA MONDIALE A PEZZI
Presentazione del libro Terza Guerra mondiale a Pezzi: Matteo Carnieletto, Fausto Biloslavo
VENERDÌ 23 AGOSTO ore 16:30
UOMINI E DONNE, CIÒ CHE FA LA DIFFERENZA
Presentazione dei libri “Presidenta Anche no” e “Maschio bianco etero & cattolico” Francesco Borgonovo, Ra aella Frullone, Giuliano Guzzo, Maria Rachele Ruiu
SABATO 24 AGOSTO ore 16:30
OGNI VITA È BELLA (E DEGNA).
Presentazione del libro Inattesa: Anna Bonetti, Incoronata Boccia - vicedirettore Tg1
di McCarthy incarnano la sua ricerca. Per esempio Alicia Western, la protagonista di Stella Maris, è appassionata alla matematica e alla musica, linguaggi attraverso i quali desidera conoscere il mistero presente nella realtà». I frequenti personaggi negativi nei romanzi di McCarthy sono invece quelli che hanno seguito la tentazione del nulla. In questi casi, precisa Gawronski, «il fuoco si è esaurito lasciando il posto a una pietra dura. Come accade, ne La strada, con i cannibali dai quali fuggono il padre e il figlio, protagonisti del romanzo». E proprio in questa opera di McCarthy, forse la più conosciuta dal grande pubblico (grazie anche al film che ne è stato tratto con Viggo Mortensen), avviene qualcosa di sorprendente, come un compimento, un punto di arrivo: «È l’unico romanzo in cui il protagonista è in comunione con il padre. In questo viaggio per la sopravvivenza si compie la relazione tra padre e figlio», evidenzia Gawronski. Un racconto in cui, conclude il giornalista, «c’è come un ricongiungimento del fuoco che uno si porta dentro».
Cormac McCarthy
Martina Saltamacchia e Stas’ Gawronski
20 AGOSTO
SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE ALLORA COSA CERCHIAMO?
MEETING2024
IN MOSTRA Le opere di Curran Hatleberg saranno presentate oggi insieme al curatore e al suo editore
Sinfonia della realtà. In una foto
Gli scatti del fotografo americano nascono da un’immersione totale nella realtà e vivono del rapporto con chi li guarda
di Cristina D’Ellena
Sneakers slacciate, jeans e t-shirt qualche taglia troppo grandi. Nella luce di un fine pomeriggio d’estate, tra auto, camion e rifiuti abbandonati, un bambino di sette-otto anni gioca a lanciare e riprendere al volo qualcosa. Viene ritratto così, braccia e sguardo tesi al cielo, da Curran Hatleberg, fotografo del Maryland, senza che ci venga mostrato l’oggetto cercato dalle sue mani. Ma il limite dell’inquadratura fa accadere qualcosa. Cosa ci sarà oltre? Poco importa se sia un palloncino o delle clavette da giocoleria. Il confine fisico della stampa, pur “chiudendo” l’immagine, ha aperto la fotografia a un dialogo tra chi la osserva e la realtà che vi è rappresentata. È questa la cifra del lavoro di Hatleberg: scatti che nascono da un’immersione totale nella realtà e vivono del rapporto con chi li guarda, senza esaurirsi in sé stessi. Tra i più apprezzati fotografi contemporanei americani, ciò che ha affascinato Luca Fiore, curatore della mostra – allestita in Piazza Regione Marche C5 – è
la sua passione per la realtà. “River’s Dream”, questo il titolo, è un esempio di come Hatleberg desideri immergersi fino in fondo in ciò che si presenta al suo sguardo per conoscerlo davvero. Fotografie scattate nel sud degli Stati Uniti, nell’arco di dieci anni, in estate. Soggetti comuni, ritratti di quotidianità. L’autore ha convissuto a lungo con i soggetti dei suoi scatti, conoscendoli e costruendo con loro un rapporto di amicizia. Il lavoro di “River’s Dream” è incentrato sulla domanda «cosa ci unisce?», spiega il curatore. Domanda per nulla scontata negli Stati Uniti segnati da una forte polarizzazione politica. Hatleberg cerca dunque di “entrare” nelle vite dei soggetti che ritrae per restituire all’osservatore il rapporto che si crea con «immagini di grande forza espressiva», che «sono la resa visuale del suo essere lì in quel momento». Scatti «più simili a una sinfonia che a un racconto», in grado di «dire tanto con poco».
Una costruzione fatta insieme, a partire da una collaborazione, da un incontro: quello del fotografo con i soggetti ritrat-
ti e con l’editore che stampa i suoi libri, Paul Schiek, fondatore di Tbw Books, insieme al quale crea delle vere e proprie
opere d’arte. Potrete ascoltarli oggi alle 19 in Sala Grupppo FS C2, in occasione della presentazione della mostra.
Crediti: Curran Hatleberg
IN FIERA Riconoscibile dalla colomba simbolo dell’evento, è la chiave d’accesso a contenuti e servizi
Un’app al servizio della persona
Dalla prenotazione delle mostre alle donazioni. Tutto quello che si può fare con l’applicazione ufficiale del Meeting di Jacopo Loretelli
L’uomo è volto alla verità, ma il desiderio può venire distratto da molteplici stimoli. Per esempio, lo schermo dei nostri smartphone che, con le sue icone accattivanti e colorate, può rappresentare un riflesso di una concitata ricerca di senso: un tentativo di estrarre significato da un mondo sempre più prodigo di risposte ma spesso indifferente alla natura delle domande.
In questi giorni di fine estate, tra social, piattaforme di streaming, agende digitali e giochi, se si è attenti al proprio bisogno, potrebbe capitare di scorgere una colomba stilizzata all’interno di un cerchio bianco, forse avvistata per la prima volta o forse ritrovata dopo lungo periodo nei dimenticati spazi di archiviazione. Che sia familiare o meno, il suo elevarsi in volo sopra la soglia della nostra attenzione costituisce un evento speciale, dal momento che si accompagna all’inizio del Meeting.
Questa colomba “minimalista” è quella che trova posto nel logo del Meeting di Rimini e, ovviamente, nella sua app de -
dicata. Ogni anno, infatti, il progresso coinvolge non solo i contenuti, ma anche i mezzi con cui essi vengono veicolati. E l’app del Meeting si esibisce in una nuova versione, migliorata, a partire dall’interfaccia semplificata che unisce la funzionalità alla gradevolezza estetica. Dopo la registrazione o l’accesso tramite l’inserimento delle proprie credenziali (procedure sempre meno estranee in un contesto digitalizzato come il nostro e fondamentali per poter accedere alla Fiera durante il Meeting), l’utente è proiettato all’interno dell’ampio assortimento di attività proposte tra oggi e il 25 agosto. Convegni, mostre e spettacoli sono all’ordine del giorno e le loro anteprime sono facilmente rintracciabili sia nella home page che nella sezione “eventi”. Oltre alla generazione del Qr Code che rappresenta il biglietto gratuito per accedere alla fiera (e che si può generare anche online sul sito), una delle funzionalità più preziose dell’app è il servizio di prenotazione mostre, che può avvenire per via individuale o collettiva. I miglioramenti più evidenti sono l’aumento della velocità di esecuzione delle ricerche, che ha reso più agevole la navigazione all’interno dell’app, e la traduzione simultanea per i turisti stranieri. Ulteriori implementazioni rimangono celate al pubblico perché riguardano l’aggiornamento dei software di gestione (il più lungo e delicato lavoro, anche se “invisibile” a un occhio profano).
Se l’intelligenza artificiale è oggetto di dibattito – peraltro anche in più d’un incon-
tro in programma al Meeting – e, come è facile intuire, in futuro potrebbe rivelarsi un valido strumento per accelerare le
fasi di reperimento delle informazioni (sia sui siti sia sulle app), per il momento l’organizzazione ha lavorato per stabilizzare l’app, cercando di garantire una fruizione efficace e rapida dei contenuti (dall’anno scorso si registrano punteggi e recensioni molto positive).
Ma dietro alla tecnologia, anche a quella utilizzata qui al Meeting, a servizio dell’umano ingegno, ci sono volti che costruiscono. Come Matteo Turchi, coadiuvato da un team di professionisti di Altramarca, che è responsabile della cura e dello sviluppo dell’app. «I due principali referenti con cui mi sento quotidianamente dal mese di gennaio, e con i quali siamo diventati anche amici, sono Luca Baldi e Andrea Baron», dice Matteo. Un’app che consente anche, a chiunque lo desiderasse, di sostenere il Meeting con una donazione attraverso la piattaforma Mydonor, collegata all’app e accessibile anche sul sito. Le informazioni personali non vengono registrate in app, ma direttamente sulla piattaforma, che usa il sistema Stripe per la gestione dei pagamenti.
Daniele De Gregori Cantautore
Daniele
Guarda la storia di Daniele
Polizia di Stato MARTEDÌ
VOLTI CHE COSTRUISCONO Domenico e Filippo tornano ogni anno come volontari ai desk del Donaora
Una gratuità che cambia la vita
Edificare un’esperienza eccezionale come il Meeting per educarsi a un’umanità più vera di Gianni Mereghetti
Torna anche quest’anno la rubrica “Volti che costruiscono” dove incontriamo persone che partecipano in modi diversi alla costruzione e al sostegno del Meeting.
Sono tante le modalità per sostenere il Meeting durante la settimana dell’evento: la donazione ai desk del Donaora, l’acquisto dei biglietti della lotteria, o aggiungendo 1 € allo scontrino nelle casse della ristorazione. Chi vive il Meeting collegato da casa può donare online su sostienici.meetingrimini.org o dalla App Meeting Rimini.
I volti che incontriamo oggi sono due volontari siciliani, Domenico e Filippo, che ogni anno ritornano a lavorare con entusiasmo ai desk del Donaora Domenico fa il volontario al Donaora da tre anni. Ha iniziato seguendo la proposta di due amici. «Avevo fatto il volontario alle pulizie quando ero giovane – racconta – poi con la famiglia siamo andati al Meeting come spettatori finché è arrivata questa proposta che ho accettato». Alla domanda su cosa lo colpisca maggiormente di
questa esperienza risponde: «Incontro volti lieti, e questo mi colpisce! Quando le persone mi vengono incontro e fanno una donazione io domando spesso che cosa li muova a donare e la risposta sempre pronta è “voglio che questa storia continui, che questa esperienza così bella ed eccezionale vada avanti!”». E aggiunge: «Nei giorni del Meeting fare il volontario al Donaora mi fa vivere tutto con passione, non c’è stanchezza, ogni
momento è pieno di un gusto nuovo e il rapporto con gli altri diventa ancor più ricco e pieno di gratitudine». Filippo, invece, si è coinvolto come volontario nel 2022 e con decisione ed entusiasmo sostiene che non rinuncerà mai a questa esperienza. Non aveva mai fatto il volontario al Meeting, era sempre andato come visitatore, poi un giorno alcuni amici gli hanno proposto di fare con loro il volontario al Donaora e lui, fidandosi, si è
FUNDRAISING
reso disponibile. «Mi si è aperto un mondo – dice – durante la formazione mi hanno proposto di chiedere alle persone il motivo delle loro donazioni, io lo faccio spesso e quasi tutti si commuovono di gratitudine. La gente dona perché vuole che il Meeting continui ad esserci perché è troppo bello ciò che propone!». «È evidente che il Meeting è prezioso per la vita di ognuno», spiega ancora Filippo, e aggiunge che lo è anche per lui perché il gesto di gratuità che fa nei giorni a Rimini lo educa a vivere anche il suo lavoro quotidiano. «Quando andavo al Meeting come visitatore – confida – c’era una componente di fatica e una di gratitudine. Ora è solo gratitudine, la fatica è scomparsa. E uno dei frutti della gratuità – sottolinea – è l’amicizia che nasce al desk tra noi volontari, alcuni perfetti sconosciuti; segno di quanto generi umanità vera un gesto fatto per la gratitudine di quello che si è ricevuto nella vita». Viene da concludere riaprendo la sfida e l’invito a partecipare a questi giorni di Meeting, con la decisione di impegnare il proprio cuore e farsi conquistare da una gratuità che cambia la vita!
TUTTE LE MODALITÀ PER SOSTENERE IL MEETING
- Donazione ai desk del Donaora
- Acquisto biglietti della lotteria
- Aggiungere 1 € allo scontrino nelle casse della ristorazione
- Donare online su sostienici.meetingrimini.org o dalla app Meeting Rimini
MARTEDÌ 20 AGOSTO
IN FIERA Dalle esposizioni agli auditorium, passando per i ristoranti e i palchi degli spettacoli
L’essenziale tra i padiglioni
Viaggio negli spazi e nelle aree del Meeting per imparare a conoscere l’organizzazione di mostre e servizi di Chiara Ricciolini
Benvenuti alla 45esima edizione del Meeting di Rimini! Che quest’anno vi spingerà, cari visitatori, a interrogarvi sul significato dell’essenziale. In un mondo devastato dalle guerre e dalla violenza, cos’è davvero essenziale nella vostra vita?
La strada di questo viaggio è ricca e frastagliata. Vi perderete nei percorsi di mostre uniche, come quella che ci accompagna al grande Giubileo del 2025, intitolata “Giubilei, il perdono che ridà la vita”, in cui esplorerete il potere trasformativo del perdono. Oppure “Franz e Franziska. Non c’è amore più grande”, con la commovente storia dei due contadini austriaci che resistettero al nazismo e che vi farà riflettere sul valore della fede e dell’amore. E molte altre ancora. Una bussola per orientarvi, perché la vostra ricerca dell’essenziale proceda dritta e senza intoppi la troverete ogni giorno qui, sulle pagine del Quotidiano Meeting così come in tutta la comunicazione, dalle
BOOK CORNER
Susanna Tamaro oggi ai podcast Aic
Torna il Book Corner dell’Associazione italiana centri culturali, partner storico del Meeting, che contribuisce alla realizzazione della manifestazione attraverso la presentazione di libri e il dialogo autori e curatori; presentazioni che sono confluite in una collana di podcast diffusa sulle principali piattaforme alla voce Book Corner 2024. Anche quest’anno Aic allestirà all’interno dei padiglioni fieristici (C5) uno spazio dedicato alla registrazione in presenza dei nuovi podcast che sarà possibile seguire in diretta. Si parte oggi alle 14 con la Dottrina antropologica di Agostino (Marcianum Press) di Nello Cipriani, alle 16 Don Fabio Baroncini. Tiepidi… mai! (Rizzoli) a cura di Paola Navotti, alle 16.30 Il vento soffia dove vuole (Solferino) di Susanna Tamaro (sarà presente l’autrice con Letizia Bardazzi, Aic) e alle 18 Dio abita in Toscana (Rizzoli) di Antonio Socci (presente l’autore).
videonews ai podcast, dal sito ai social media. E, ovviamente, sull’app ufficiale del Meeting.
Iniziamo questo viaggio insieme, partendo dalla zona est della Fiera, dove i padiglioni B e D sono dedicati ai servizi per voi e le vostre famiglie. Il padiglione B1 ospita tutti i Fast Food, mentre il Villaggio Ragazzi si trova nel padiglione B3, quest’anno più grande, visto il successo delle scorse edizioni. Qui i più giovani possono godersi divertimenti e spettacoli per tutte le età, come: “Sono davvero (s)fortunato!”, ispirato a Le avventure di Pinocchio, “Gian Burrasca”, e “Fame”, un musical interpretato dagli allievi della scuola di danza Anca Ardelean. Chi, invece, predilige l’attività fisica ha a disposizione entrambi i padiglioni B5 e D5 dove sorge la Cittadella dello Sport. Quest’anno l’offerta di attività sportive è ampia: si va dal Memorial Fabbri & Tadei di calcio a 5 ai tornei di basket, scacchi e burraco, ed esibizioni come quelle della Squadra Ginnastica Riccione. Non mancheranno momenti di discussione sullo sport inclusivo e sul contrasto al bullismo. Completa il viaggio nella zona est del Meeting, l’Auditorium principale, come sempre, in D3. Mentre le altre sale per conferenze sono, in cima alle scale oltre la Hall Sud, la Sala Neri Generali-Cattolica, e, nella parte ovest della Fiera le sale speculari Conai A2 e Gruppo FS C2.
La Hall Sud, snodo centrale nonché accesso principe del Meeting, dove si trovano help desk e info point, ospita le esposizioni di alcune aziende partner, da Engineering a Eni passando per Fondazione Ania, oltre alle Regioni Puglia, Emilia Romagna e Basilicata. Quest’anno, inve-
ce, tra i ministeri, sarà presente per la prima volta in fiera il ministero della Cultura. Proseguendo verso ovest – dove ciascun padiglione ospita almeno una delle mostre del Meeting – troviamo, in A1, l’area animata da un altro ministero, quello delle Infrastrutture e trasporti, con wor-
kshop e attività interattive. Il padiglione A2 ospita lo spazio Inps, mentre l’A3 è dedicato al lavoro e all’energia, con la Piazza del ministero dell’Ambiente e la partecipazione di Confagricoltura, Enel, Terna e Acea. Qui si trovano anche la prima delle tre Arene, l’Arena Tracce – che al Meeting festeggia cinquant’anni –, nonché gli stand di Randstad e della Cisl. Le altre due arene, con il loro palinsesto di eventi, sono l’Arena Cooperazione internazionale (C3) e l’Arena Cdo (C1). Nel padiglione A5 vi attendono Piazza Liguria e le Regioni Umbria e Trentino, insieme al ministero dell’Agricoltura. In C5, troverete la Piazza Regione Marche e i podcast dell’Associazione italiana centri culturali con le presentazioni di libri e autori, mentre il padiglione C4 ospita Itaca, la grande libreria del Meeting. In C3 l’area dedicata alla cooperazione internazionale, in collaborazione con il ministero degli Esteri, in C1 la Piazza Hines. E dal Palco spettacoli Piscine Ovest Illumia, anche quest’anno, non mancherà la musica dal vivo. Ma adesso che avete la mappa, la strada tocca a voi tracciarla. Buon Meeting a tutti!
MARTEDÌ
20 AGOSTO
INCONTRI
UNA PRESENZA PER LA PACE. INCONTRO INAUGURALE
Ore 12:00 Auditorium isybank D3 Interviene S.B. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini. Introduce Bernhard Scholz, presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS. Con il sostegno di isybank, Confagricoltura, Università degli Studi Guglielmo Marconi, Ars Aedificandi, Gros Rimini, Tracce.
DISAGIO MENTALE E COMPASSIONE
Ore 15:00 Sala Neri Generali-Cattolica Gigi De Palo, direttore generale Fondazione Angelini; Fabrizio Starace, presidente Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica; Michele Zanetti, già presidente Provincia di Trieste e promotore insieme a Franco Basaglia della legge 180. Introduce Marco Bertoli, direttore Dipartimento Dipendenze e Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale. In occasione dell’incontro video-intervento di saluto di Devora Kestel, direttrice del dipartimento di Salute mentale e abuso di sostanze all’Oms di Ginevra. Con il sostegno di DOC.
IL VALORE DEL LAVORO:
UNA RICERCA URGENTE
Ore 15:00 Sala Conai A2 Alessandro Bracci, presidente e amministratore delegato Teddy Group; Maurizio Gardini, Presidente di Confcooperative; Jacques Moscianese, Direttore Esecutivo degli Affari Istituzionali di Intesa Sanpaolo; Cristina Scocchia, amministratore delegato Illycaffè. Introduce Francesco Cassese, consulente manageriale, Miror Consulting. Con il sostegno di isybank
DISUGUAGLIANZA:
IL PREZZO CHE TUTTI PAGHIAMO
Ore 15:00 Sala Gruppo FS C2 José Manuel Durão Barroso, già presidente Commissione Europea e presidente non esecutivo Goldman Sachs International; Branko Milanovic, economista, tra i più noti esperti internazionali sul tema della disuguaglianza, professore alla City University of New York. Introduce Samuele Rosa, economista senior FMI (Fondo Monetario Internazionale) e Fondazione per la Sussidiarietà. In collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà
LA CURA DELLA VITA
Ore 17:00 Auditorium isybank D3 Franca Benini, responsabile Centro regionale veneto di Terapia del dolore (TD) e cure palliative pediatriche (CPP), Padova; Davide De Santis, presidente Mongolfiera odv; Cristiano Ferrario, docente di oncologia McGill University, Montreal. Introduce e modera Marco Maltoni, Medicina e Persona, direttore Unità Cure Palliative della Romagna, presidente associazione Sul sentiero di Cicely-Per le Cure Palliative APS. Con il sostegno di Tracce
IL VIAGGIO VERSO L’ESSENZIALE
IN CORMAC MCCARTHY
Ore 17:00 Sala Neri Generali-Cattolica
Stas’ Gawronski, autore televisivo e insegnante; Alessandro Zaccuri, scrittore. Introduce Martina Saltamacchia, distinguished Associa-
OGGI IN FIERA
te Professor di Storia Medievale, Università del Nebraska, Omaha.
Con il sostegno di Università Cattolica del Sacro Cuore
COME CONSERVARE, UTILIZZARE E CONDIVIDERE UNA RISORSA COSÌ PREZIOSA COME L’ACQUA?
Ore 17:00 Sala Gruppo FS C2
Giuseppe Catalano, capo di Gabinetto Regione Puglia; Manuela Kron, direttore Corporate Affairs del Gruppo Nestlé in Italia; Alessio Mammi, assessore Agricoltura Regione Emilia Romagna; Giangiacomo Pierini, direttore Corporate Affairs e Sostenibilità di Coca-Cola
HBC Italia; Andrea Rinaldo, professore di Costruzioni idrauliche, Università di Padova. Introduce Lorenzo Giussani, direttore Strategy & Growth di A2A.
Con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Engineering, APT Regione Emilia-Romagna
IL CANTICO DELLE CREATURE
DI SAN FRANCESCO
Ore 19:00 Auditorium isybank D3
Davide Rondoni, poeta, presidente del Comitato nazionale per l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi in dialogo con Guidalberto Bormolini, monaco, scrittore, tanatologo, membro fondatore del Gruppo Nazionale Sala del Silenzio. Introduce Letizia Bardazzi, presidente Associazione Italiana Centri Culturali.
Con il sostegno di isybank, Tracce
LA SFIDA DELLA PREVENZIONE, CHIAVE
PER UN SISTEMA SANITARIO SOSTENIBILE
Ore 19:00 Sala Conai A2
Francesco Bardelli, Chief Health&Welfare e Connected Business Development Officer di Generali Italia e Ceo di Generali Welion; Valentino Confalone, amministratore delegato Novartis Italia; Marcello Gemmato*, sottosegretario di Stato alla Salute; Lorenzo Giovanni Mantovani, direttore del Centro Dipartimentale di Studio sulla Sanità Pubblica, Università Milano Bicocca; Paolo Veronese, CEO Veronese Sicurezza e founder Passione Sicurezza. Introduce Riccardo Zagaria, amministratore delegato Doc Generici.
Con il sostegno di Generali-Cattolica, DOC
UN’IMMERSIONE PROFONDA. CREARE INSIEME UN’OPERA D’ARTE
Ore 19:00 Sala Gruppo FS C2
Curran Hatleberg, fotografo; Paul Schiek, fondatore TBW Books. Introduce Luca Fiore, critico d’arte e giornalista.
Con il sostegno della Regione Emilia-Romagna
ARENE
TALENTO, LEADERSHIP E DEDIZIONE: COSA È ESSENZIALE PER FAR NASCERE UN’OPERA?
Ore 14:00 Arena cdo C1
Organizzato da Compagnia delle Opere
Elia Bonacina, CEO Bonacina 1889; Alessandro Gilmozzi, chef stellato e presidente Ambasciatori del Gusto; Davide Rondoni, poeta. Modera Sergio Luciano, direttore Economy
CUORI INQUIETI: I GIOVANI ALLA SCOPERTA DELLE OPERE E DEL MONDO
Ore 16:00 Arena cdo C1
Organizzato da Compagnia delle Opere (sociale)
Bernardo Archidi, studente universitario; Fabio Della Vecchia, responsabile di comunità terapeutica; Adele Tellarini, responsabile tecnico dell’opera Casa Novella; Irene Zangrandi, studentessa universitaria. Modera Monica Poletto, coordinatrice Tavolo Tecnico legislativo Forum Terzo settore
VIAGGIO IN TERRASANTA
Ore 16:00 Arena Tracce A3
Organizzato da Tracce
Dialogo con Hussam Abu Sini, responsabile di CL in Terrasanta; Andrea Babbi, presidente Agenzia Petroniana Viaggi e vicepresidente Fiavet-Confcommercio; Adriano Rusconi, medico. Modera Emanuele Boffi, direttore Tempi
AFRICA, ITALIA, EUROPA: UNA NUOVA COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Ore 16:00 Arena Internazionale C3
Stefano Gatti, direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo; Robinah Nabbanja, primo ministro Repubblica dell’Uganda; John Makoha, rappresentante Paese AVSI
in Uganda; Renzo Piraccini, presidente di Macfrut; Stephen Tumukugize, giovane agro-imprenditore coinvolto nel progetto SAY. In occasione dell’incontro video-intervento di saluto di Frederieke Quispel, ambasciatrice dei Paesi Bassi in Uganda. Modera Giampaolo Silvestri, segretario generale AVSI
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN AZIENDA. SCENARI NAZIONALI E INTERNAZIONALI E CASE HISTORY
Ore 18:00 Arena cdo C1
Organizzato da Compagnia delle Opere
Augusto Bianchini, presidente Turtle srl; Emanuele Frontoni, docente di Informatica
UNIMC e co-director del VRAI Vision, Robotics & Artificial Intelligence Lab; Pasquale Viscanti e Giacinto Fiore, Founders di AI Week e IA spiegata semplice, divulgatori, autori e podcaster. Moderano Paolo Casadei, CEO ZAL Telecomunicazioni, Esecutivo Nazionale CdO e Fabio Fraticelli, COO TechSoup Italia, Coordinatore Filiera CdO Informatica. Con il sostegno di Eni
CAFFÈ CON…
Ore 18:00 Arena Tracce A3
Organizzato da docenti e studenti di Gioventù Studentesca
Caffè con... Emmanuele Silanos, sacerdote della Fraternità San Carlo Borromeo
SERVUS INUTILIS. ALCIDE DE GASPERI E LA POLITICA COME SERVIZIO
Ore 18:00 Arena Internazionale C3 Paolo Alli, segretario generale Fondazione De Gasperi; Enzo Moavero Milanesi, professore di Diritto dell’Unione Europea Università Luiss Guido Carli; Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera; Paolo Valvo, curatore della mostra; Paolo Vilotta, postulatore della causa di beatificazione di Alcide De Gasperi. Modera Francesco Magni, docente di Pedagogia Generale e Sociale, Università degli Studi di Bergamo.
SPETTACOLI
“CHI SEI TU? LA SFIDA DI GERUSALEMME”. PRODUZIONE TEATRALE ORIGINALE. CON ETTORE BASSI
Ore 21:30 Teatro Galli
Biglietti disponibili su Vivaticket
Tratto dall’opera “La sfida di Gerusalemme. Un viaggio in Terra santa” di Eric-Emmanuel Schmitt, traduzione di Alberto Bracci Testasecca. Adattamento testo di Otello Cenci ed Emanuele Fant. Regia di Otello Cenci. Con Ettore Bassi. Musiche eseguite dal vivo da Mirna Kassis, Matteo Damele, Filippo Dionigi, Tomas Milner, con la partecipazione in video di Éric-Emmanuel Schmitt
Una co-produzione Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS, Fondazione
Istituto Dramma Popolare San Miniato, Centro Teatrale Bresciano
Con il patrocinio del Comune di Rimini. In collaborazione con la Sagra Musicale
Malatestiana. Con il sostegno di Gruppo
Maggioli, Novomatic e Vulcan-Società Italiana Gas Liquidi
“SACRITALIA” DOCUMENTARIO
DI E CON DAVIDE RONDONI. REGIA DI FRANCESCO CASTELLANI
Ore 21:30 Palco Piscine Ovest Illumia.
LA FOTO DEL GIORNO
Editore Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli ETS, iscritta dal 06 giugno 2022 Repertorio n° 26584 nella sezione “Altri Enti del Terzo Settore” del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ai sensi dell’articolo n. 22 del D. Lgs. del 3 luglio 2017 n. 117 e dell’articolo 17 del Decreto Ministeriale n. 106 del 15/09/2020. sede: via Flaminia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini Tel. 0541-783100 | Fax 0541-786422
Direttore Matteo Rigamonti
Direttore responsabile Cesare Trevisani
Progetto grafico Bruno Monaco
Impaginazione Nicol Baiti
Elisa Compagnoni Lorenzo Norfini
Immagini Foto Meeting
Fotolito e stampa CED Via dell’Industria, 52 Erbusco (BS)
Registrazione Tribunale di Rimini n. 16/91 del 15/07/1991