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MEETING2023

ANNO 44 N° 1

Editoriale

Una “strana” amicizia

di Andrea Simoncini

Come sempre i titoli del Meeting spiazzano. Anche quando compaiono parole di uso comune, come ad esempio “amicizia”, non sono mai luoghi comuni. Tutti noi abbiamo una certa idea di amicizia. Tutti sappiamo chi è un amico e chi non lo è. Ma che l’ “esistenza” stessa sia una amicizia e, per di più, inesauribile, questo non è scontato.

Questa è, dunque, la sfida del Meeting di quest’anno: prendere un’idea a tutti familiare e sovvertirla, renderla sorprendente, svelarne un valore e un significato che non conoscevamo. D’altra parte, tutti sono buoni a produrre effetti speciali parlando di cose mai viste o sentite, ma chi riesce a farti stupire per ciò che pensi già di conoscere? D’altronde, cos’è il Meeting, se non la grande avventura di una amicizia tra le persone e quindi tra i popoli?

Quello che si vede è una imponente manifestazione culturale, ma ciò che la sostiene è una invisibile, ma inesauribile, trama di amicizia. E quali sono, allora, questi aspetti sorprendenti? In fin dei conti, già Aristotele o Cicerone dicevano che l’amicizia è una virtù fondamentale per la società umana. Cosa si può scoprire di nuovo in questa idea così antica e così quotidiana? La settimana che oggi si apre a Rimini sarà per ciascuno la grande occasione per scoprire tutta la portata creativa e “sovversiva” di questa amicizia inesauribile.

E tra le tante dimensioni non scontate dell’ “esistenza come amicizia”, vorrei segnalarne una che mi pare particolarmente significativa per il tempo che viviamo. Noi tendiamo normalmente a pensare l’amicizia come un sentimento privato che lega le persone e le fa sentire bene assieme. Al Meeting si scopre che l’amicizia va oltre: è una virtù pubblica, civile. Dirò di più: a Rimini si capisce che l’amicizia è “la” risorsa più importante che definisce la ricchez-

L’INTERVISTA Il cardinale Zuppi, presidente della Cei, inaugura oggi l’edizione 2023

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