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Buon Meeting a tutti

Quattrocento relatori italiani e internazionali, 16 mostre e un intenso cartellone di spettacoli

di Matteo Rigamonti

Gli amici veri si incontrano. Benvenuti dunque al Meeting, che oggi, finalmente, apre al pubblico, apre a voi, a te che stai varcando gli ingressi. L’edizione di quest’anno è pronta a sprigionare l’inesauribile potenziale del messaggio contenuto nel suo titolo, che mette al centro l’amicizia, quella vera, che cambia le umane esistenze. Un’amicizia che «succede – come ha ricordato in un’intervista a Tracce il suo presidente – e mentre succede mi rendo conto che è un dono». Un’amicizia inesauribile perché è la sua «fonte a essere inesauribile».

E «l’origine», ha spiegato Bernhard Scholz, «è il centenario di don Giussani», il suo carisma nel testimoniare «la passione di Dio verso l’uomo».

Una passione viva oggi, da toccare con mano visitando quel luogo del cuore, eminentemente pedagogico, che diventa la Fiera di Rimini per il popolo del Meeting nella consueta penultima settimana di agosto. Perché qui dall’amicizia si impara e basta anche solo scorrere l’elenco dei relatori negli incontri della giornata inaugurale per capire quanto ci possa essere da imparare: dalle testimonianze

LA APP

Una “bussola” per orientarsi

Amica del visitatore è l’applicazione che, ormai da diversi anni, si conferma strumento imprescindibile per visitare il Meeting. Scaricabile da Google Play, App Store e Huawei Store App nelle versioni Android, iOS e HarmonyOS, l’app Meeting Rimini, rinnovata rispetto al 2022, permette, registrandosi, di accedere fisicamente alla Fiera dal 20 al 25 agosto, prenotare convegni e visite alle mostre, leggere le news e accedere a contenuti aggiuntivi. Dall’app, inoltre, è possibile donare per sostenere il Meeting. Gli utenti che, per un fatto di età o di maggiore abitudine all’uso, abbiano maggiore dimestichezza con l’app, possono aiutare quanti parlino con minore familiarità la lingua del digitale.

operative sulle orme di Francesco con il presidente della Cei Matteo Zuppi al vulcano di umanità tutto da scoprire che è Dorothy Day, dal rapporto con Giovanni Testori nell’altro centenario, così prezioso per la nostra storia, all’incontro con il filosofo francese François-Xavier Bellamy sulla cancel culture. Una delle tante sfide della contemporaneità che il Meeting non teme certo di affrontare.

Un viaggio da costruire insieme e destinato a proseguire oltre i sei giorni del Meeting – del resto ormai si sa, le mostre itineranti vivono per almeno un anno intero in tutta l’Italia e oltre i confini, generando ulteriori e sempre nuove amicizie – ma che già in questo scorcio di fine estate ci porterà a conoscere, più da vicino, la storia di qualcuno tra i 400 relatori, italiani e internazionali, del centinaio di incontri in programma, il messaggio delle 16 mostre e dei tanti spettacoli, molti dei quali si terranno nel cittadino Teatro Galli. Senza dimenticare quanto accade ogni giorno negli oltre 8mila metri quadrati – praticamente un Meeting nel Meeting – tra Villaggio Ragazzi (con la mostra sull’arte, Peter Pan e la storia del presepe) e aree riservate allo sport, che quest’anno, oltre alla consolidata collaborazione con il Centro sportivo italiano, si avvale di quella, inedita, con i campioni del Derthona Basket.

Tutto questo e molto altro ancora proveremo a raccontarvi qui, sulle pagine del quotidiano, offrendo storie e suggerimenti, chiavi di lettura e informazioni

I primi amici sono i volontari

di servizio. Non soli, ma insieme a tutta l’area comunicazione del Meeting: videonews, podcast, sito, social media e, ovviamente, l’app ufficiale. Dalla Messa inaugurale oggi alle 11 alla visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prevista per il 25 agosto, giornata conclusiva della manifestazione. Nel frattempo non ci resta che augurare buon Meeting a tutti.

Se è vero che il dono dell’amicizia, non solo stupisce, ma responsabilizza, la testimonianza in tal senso forse più luminosa di ogni edizione del Meeting sono innanzitutto i volti, radiosi anche quando stanchi dopo un’intensa giornata di lavoro, dei suoi volontari. Un manipolo di persone che, da tutto il mondo, gratis, anzi, pagando a proprie spese come si fa per una qualsiasi vacanza il soggiorno a Rimini, quest’anno supererà quota 3mila persone, il 58 per cento dei quali giovani under 30. Segno inestimabile che l’amicizia da cui, ormai più di quarant’anni fa, è nato il Meeting di Rimini vive in una discendenza di eredi pronta a cogliere la sfida custodendone l’origine.

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