CAMILLA E IL PIRATA CARAVAGGIO
Una fiaba di educazione alimentare
edizioni la meridiana
partenze
Ti hanno mai raccontato la vera storia di Camilla e Filippo?
Questa fiaba inizia con te seduto a ripetere, insieme a me, come si fa in tutte le fiabe, il...
Tra gli ulivi e i mandorli di Puglia c’erano una volta Camilla e suo fratello Filippo.
Bianca col tetto rosso era la casa, marrone e arancione appariva da lontano la cuccia del cane Puzzone.
Le tegole rosse scottavano di sole da mattina a sera, e un leggero venticello soffiava un giorno sì e uno no.
Puzzone era un cane volpino dal pelo bianco e la coda arricciata. Aveva un occhio nero e uno blu.
Un giorno il cucciolo era caduto in una pozzanghera, Filippo l’aveva lavato e chiamato Puzzone, perché Camilla a quel nome aveva sorriso.
Se Camilla sorrideva, quello era un sì.
Le guance di Camilla erano due melette rosse, i capelli le scendevano
fino al culetto e due grandi occhioni verdi brillavano di luce.
Filippo aveva perso già il primo dente e saltava sugli alberi senza mettere le scarpe. Quando arrivava in cima guardava Puzzone , accucciato all’ombra a sbadigliare.
I due fratelli vivevano nella masseria di nonno Agostino che prima era stato cuoco su un grande veliero.
Nonno Agostino era un gran burlone, aveva viaggiato nei mari che stanno a destra e a sinistra nel mondo. Aveva imparato a cucinare i cibi di tutte le genti, anche di quelle che stanno sui laghi e sui fiumi.
Da quando aveva lasciato il vascello, nonno Agostino si era dedicato alla cucina di Puglia, terra in cui aveva deciso di fermarsi e prendere casa. Quando sentiva la nostalgia delle onde, si grattava la pancia e fischiettava le canzoni.
I bambini avevano appena apparecchiato per un picnic sull’erba, quando dietro un ramo, che nessuno aveva mai visto prima, apparve una casetta di pietra. Si trattava di un trullo davvero speciale, la porta era di un rosso sangue e, in cima al cono del tetto, sventolava una bandiera con la faccia scheletrita di un pirata.
“Quella è la faccia del pirata Caravaggio!” esclamò Filippo, mentre le ginocchia gli facevano per la tremarella.
Caravaggio catturava tutti quelli che non sapevano cucinare, che non apprezzavano la buona tavola, che andavano di fretta, che non si sedevano a pranzo, che apparecchiavano la tavola senza attenzione.
“Cosa facciamo?” chiese Filippo, guardando tutti negli occhi.
Camilla sorrise e fece due passi in avanti seguita da Giacinta che a sua volta era seguita da Stellina.
Nessuno se la sentiva di lasciare da sola Camilla e quindi si decise di entrare nel trullo.
La lampadina di Giacomo illuminò il buio. Che sorpresa! Che meraviglia!
Ma che cosa strepitosa, ragazzi!
Nella stanza c’erano tante ceste piene di frutta e verdura, piatti di pesce, paste di tutte le qualità, pani in tutte le forme. E poi farine e marmellate e canditi e uova e carne e latte e carote... Lungo le pareti poi, un’allegra galleria di quadri da togliere il fiato per quanto erano belli e per quanto tutti i cibi dipinti sembravano veri. Era senz’altro la tana del pirataccio.
Avevano appena finito di leggere la firma sulla lettera che il quadro sul muro di fronte si illuminò di un sottile fascio di luce giallina.
Filippo prese tutto il coraggio di cui era capace e si avvicinò alla cornice per leggere il titolo: “La lattaia , dipinto da Vermeer in persona” pronunciò con voce sottile.
La signora Lattaia del quadro alzò la testa dal latte che stava versando e con un passo solo fuoriuscì dal quadro.
Si avvicinò ai bambini stupiti e con una mano accarezzò i capelli di Camilla.
“Sono venuta a offrirvi un po’ di latte e un pezzo di pane” disse la donna che aveva un viso delicato e la cuffietta sui capelli.
I bambini bevvero e inzupparono il pane nel latte. Giacinta beccava il pane, Stellina con la lingua assaggiava il latte dalla tazza di Filippo.
“Questa è la colazione come ai tempi del nonno! L’odore mi pizzica il naso e il sapore è così zuccheroso” notò Filippo.
“Questa è una colazione da re e non ha età” disse la signora del quadro.
Appena ebbe versato tutto il latte della sua caraffa, alzò con la mano un lembo del suo lungo vestito e rientrò nel quadro.
“
Squisito, questo latte!” gridò Giacomo che aveva sempre rifiutato di berlo a casa, e che ora aveva due grossi baffi bianchi e una mollica di pane sul naso.
Era così soddisfatto del latte che gli scappò un
9 domande sul cibo
1. Perché la focaccia si chiama focaccia?
2. Tutti i popoli del mondo usano la forchetta per mangiare?
3. Esiste l’albero dei pomodori?
4. Se l’Aranciata è una bibita al succo d’arancia, la Coca Cola è una bibita...?
5. Qual è il nome di chi prepara tutte le specialità del latte?
6. E come si chiama chi prepara il pane?
7. E chi coltiva i prodotti dell’orto?
8. Come si chiama il rosso dell’uovo?
9. Come si chiama il bianco dell’uovo?
6. Il panettiere.
5. Il casaro.
4. Poiché alcuni ingredienti della Coca Cola sono segreti, si definisce come “Bevanda di .Fantasia”
3. No, il pomodoro è una pianta che cresce nell’orto.
2. No, ad esempio i cinesi usano le bacchette.
1. La focaccia prende il nome dall’elemento che serve per cuocerla: il fuoco.
7. L’ ortolano. 8. Il tuorlo.Alfabeto Parola
Insieme ad uno o più amici gioca ad Alfabeto Parola. Su un foglio scrivi tutte le lettere dell’Alfabeto, a turno e con gli occhi chiusi, segna una lettera e prova a fare la gara che ti propongo: trovare nomi e spiegazioni brevi da inserire nella griglia che inizino con la lettera scelta. Ogni parola esatta con relativa spiegazione ti dà 10 PUNTI , una risposta incompleta solo 5 PUNTI , una risposta non data
0 PUNTI . Vince chi avrà totalizzato più punti.
Le ricette di Camilla e Filippo
Camilla e Filippo ti danno due ricette per la merenda da dividere con un amico. Aggiungi tu altre succose e divertenti ricette.
aggiungi il tuo nome e le tue ricette
Mangiare con tutti i sensi
L’azione del mangiare è un’attività che coinvolge tutti i sensi, pensaci un po’ e dimmi se ho torto...
Un cibo deve essere bello da vedere (vista); profumato (olfatto); buono al palato (gusto); piacevole da toccare (tatto) e aver un buon suono che giunga al tuo orecchio come suono gradito (udito). Non ti ritrovi con l’udito?
Beh, immagina di dover mangiare un cibo che, anziché risuonare al palato con un suono delicato, inizi a urlare e strepitare come l’allarme di una banca rapinata dalla Banda Malloppovelocepoiscappalesto o la sirena di un’ambulanza!
Cerca, taglia e incolla i cibi che...
Una miniera di perle preziose
Nei quadri che vedrai in questo gioco, ogni alimento rappresenta una preziosa fonte di elementi nutrizionali quali: calcio, proteine, vitamine, carboidrati...
Accanto a ciascun quadro scrivi l’elemento nutrizionale in esso contenuto. Se per te è difficile, fatti suggerire da un adulto, oppure, fermati e pensaci un po’ perché potrai arrivarci anche da solo. C’è un alimento che tutti sconsigliano, io non so proprio dirti qual è e cosa contiene: cercalo e indovina!
Il corpo per crescere e star bene ha bisogno di sostanze contenute in alimenti diversi. Il vero segreto te lo svela direttamente Camilla, perché ha deciso che vuole parlarti di persona e mi dice di zittire...
ISBN 978-88-6153-963-1