Il giro del mondo in 80 tesori

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CHIARA CANNITO

D. JEAN PAUL STANISCI

Illustrazioni di Sal Modugno

IL giro del mondo in 80 tesori

edizioni la meridiana

D. Jean Paul Stanisci

IL GIRO DEL MONDO IN 80 TESORI

Illustrazioni di Sal Modugno

Prefazione di Massimo Temporelli

edizioni la meridiana partenze

Indice Prefazione

di Massimo Temporelli (Mr Fogg) ........................................................7

Introduzione di Alberto Fornasari 9

1. Mr Fogg e Passepartout .................................................................15

2. Vecchie eredità, nuove scommesse ................................................16

3. Visita all’Orto botanico di Padova ................................................24

4. L’Africa, culla di tesori ...................................................................33

5. L’incontro con Achira ....................................................................40

6. Passepartout in Africa ....................................................................44

7. Le miniere del Congo ....................................................................50

8. Un diamante e un rubino… sono per sempre ..............................53

9. Tra lemuri, baobab e… pupù ........................................................57

10. La fragile bellezza della barriera corallina australiana ...............64

11. Passepartout in Australia .............................................................67

12. La sabbia che vale oro..................................................................71

13. Le terre… speziate .......................................................................76

14. Passepartout in Cambogia ...........................................................80

15. Il Giappone non è solo sushi .......................................................84

16. Dalla Great Pacific Garbage Patch all’Alaska ............................89

17. Passepartout in Alaska .................................................................94

18. La terra delle grandi contraddizioni............................................98

19. Qui approdò Colombo e qui Darwin .......................................106

20. Il Brasile di Chico Mendes ........................................................112

21. Passepartout in Amazzonia .......................................................120

22. Seguendo la corrente del Golfo.................................................126

23. Travolti da un ragionevole dubbio alle isole Svalbard .............132

24. La terra delle Amazzonie del mare............................................137

25. Alla ricerca del primo documento scritto .................................142

26. Passepartout in Europa .............................................................146

27. Il filo “nascosto” ........................................................................149

28. La fine del viaggio? ....................................................................152

APPENDICE DIDATTICA

Introduzione

di Chiara Cannito, Loredana Francesca Cenerario e Maria Panza ...157

Unità 1 – Il topos letterario della balena .........................................159

Unità 2 – Dalla colonizzazione ai nuovi imperialismi attraverso materie prime e terre rare ...............................169

Unità 3 – Alla scoperta degli strepitosi ambientalisti .....................177

ALLEGATI

Allegato 1 ..........................................................................................187

Allegato 2 ..........................................................................................189

Bibliografia .......................................................................................193

Sitografia ...........................................................................................199

Introduzione

Il Giro del Mondo in 80 Tesori di Chiara Cannito e Dominique Jean Paul Stanisci si qualifica come un trattato audace e innovativo di reinterpretazione di un classico della letteratura avventurosa, attraverso una chiave di lettura volta alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente.

Il libro rende omaggio al celebre romanzo di Jules Verne, trasformando i protagonisti originari in eredi diretti, Mr Fogg junior e Passepartout junior, i quali si addentrano non solo in un viaggio fisico, ma anche in una missione di scoperta e protezione di risorse naturali, specie in via di estinzione e siti di valore culturale inestimabile che, nel libro, sono definiti come gli “ottanta tesori” del nostro pianeta. Questi tesori, oltre a essere il leitmotiv di tutta la narrazione, si pongono come il cuore pulsante di tutto il racconto.

Il viaggio dei protagonisti è concepito come una sfida ecologica che esclude deliberatamente l’uso dell’aereo per privilegiare mezzi di trasporto meno impattanti come navi, treni e carrozze: la scelta ha in sé una forte valenza pedagogica e simbolica e rappresenta un impegno più ampio per l’esplorazione responsabile e rispettosa dell’ambiente e, al contempo, riflette un cambiamento paradigmatico nel concepire il movimento e l’esplorazione nel mondo moderno.

2 Professore Associato di Pedagogia Sperimentale, Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione, Direttore del Centro Interuniversitario di Ricerca “Popolazione, Ambiente, Salute” (CIRPAS) all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

La narrazione del libro si sviluppa attraverso capitoli che non solo sviscerano la trama, ma offrono anche spunti di riflessione profonda sull’impatto umano sull’ambiente: ogni tesoro descritto rappresenta una storia a sé, con la sua bellezza unica, la sua importanza ecologica e mette in rilievo, talvolta in modo sotteso, le minacce agli ecosistemi, frutto di una modernizzazione sfrenata e troppo votata allo sfruttamento irresponsabile delle risorse naturali esistenti.

Certamente l’educazione ambientale e le sue diverse articolazioni costituiscono il nucleo fondante di un’educazione ancorata nel nostro tempo, tempo contraddistinto dalle continue violenze subite dal pianeta, come effetto perverso di logiche di profitto e di mercato.

Ed è proprio attraverso l’educazione ambientale che bambini e ragazzi possono contrastare questa tendenza distruttiva, appropriandosi di atteggiamenti consapevoli di cittadinanza attiva e cooperazione indirizzata all’eco-sostenibilità. Il paradigma della complessità è, infatti, il paradigma caratterizzante il periodo storico nel quale viviamo e dal quale parte questo progetto editoriale della Ulixes scs. Una modalità sistemica, quella immaginata e agita per rispondere alla sfida a cui oggi siamo chiamati nel costruire comunità sostenibili, in cui i diversi attori possano soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità che le generazioni future possano fare altrettanto. La possibilità di lavorare in vista di un futuro sostenibile, dipende, allora, dalla capacità dei cittadini di aprirsi a una nuova idea di cittadinanza. È per questo che acquista un ruolo di primaria importanza il mondo della formazione e, in questo specificum, quello del terzo settore, chiamato ad accogliere e a fare propria una nuova idea di sviluppo, fondata sul paradigma sistemico e in grado di garantire una visione olistica del mondo: la cultura e le dinamiche

di formazione connesse hanno grandi potenzialità generative per la creazione di valore e consentono di recuperare il senso autentico di un territorio, delle sue vocazioni, promuovendo percorsi formativi attenti e capaci di costruire un futuro di crescita sostenibile. In questa direzione è costruito uno degli episodi maggiormente emblematici, quello durante la visita all’Orto botanico di Padova, il più antico del mondo, dove i protagonisti scoprono la ricchezza della biodiversità e il ruolo cruciale che le piante hanno svolto e continuano a svolgere nella cultura e nella sopravvivenza umana. Tale visita diventa una metafora del viaggio stesso: un percorso attraverso il rapporto imprescindibile tra la natura e l’uomo che rimarca a gran voce l’importanza della conservazione della flora, non solo per la sua bellezza ma anche e soprattutto per la funzione vitale che svolge all’interno dell’ecosistema globale.

In contemporanea al messaggio di stampo ecologista, il libro offre un robusto apparato didattico che, attraverso la sua struttura multidisciplinare, si presta a essere utilizzato come strumento educativo nelle scuole, con l’obiettivo di promuovere una coscienza ecologica tra i cittadini del domani.

La narrazione è arricchita dalle illustrazioni di Sal Modugno, che non solo abbelliscono il testo ma servono anche a stimolare ulteriormente l’immaginazione e l’interesse dei lettori, rendendo il messaggio del libro immediatamente accessibile, coinvolgente e inclusivo.

La sezione didattica, curata con attenzione da Chiara Cannito e Loredana Francesca Cenerario sotto la supervisione di Maria Panza, referente WWF Puglia, propone una serie di attività e progetti che possono essere adattati per l’uso in classe o come esercizi individuali e tali materiali didattici sono progettati per integrare, arricchire e far luce sui concetti di sostenibilità ambientale, consapevolezza globale e cittadinanza

consapevole nei curricoli scolastici, fornendo, al contempo, ai docenti una serie di risorse preziose per approfondire temi complessi in modo interattivo e coinvolgente.

Il Giro del Mondo in 80 Tesori esula dal formato tradizionale del romanzo di avventura per diventare un viaggio educativo, sfidando i lettori a riflettere criticamente sul mondo che li circonda e sul loro ruolo nella protezione del pianeta: è contemporaneamente una riflessione e un invito a pensare globalmente per agire a livello locale e pone un accento particolare sulle scelte quotidiane che inevitabilmente influenzano l’ambiente ma anche le condizioni di vita dei luoghi più disparati del mondo.

Non è questo libro concepito solo per una piacevole lettura; è un vero e proprio richiamo al pragmatismo ecologico, è un’esortazione a guardare il nostro pianeta non solo come una serie di destinazioni da visitare, ma come un’unica casa da curare e preservare per le generazioni future. Con la sua combinazione unica di narrazione coinvolgente, lezioni educative e un forte messaggio di attivismo ambientale, Il Giro del Mondo in 80 Tesori si afferma come risorsa per chiunque sia interessato alle tematiche ambientali o per chi semplicemente senta la necessità di contribuire alla costruzione di un futuro più sostenibile.

Mr Fogg e Passepartout

“Hai preso il mio cappellino di cashmere?”

“Sì, signore.”

“E il tweed di lana merinos?”

“Sì, certo signore.”

“La camicia di lino bianca, ovviamente…!?!”

“Linda e profumata come piace a lei, signore.”

“I sei maglioncini di cotone nelle diverse tonalità di blu?”

“Sì sì, tutto fatto signore. Vogliamo andare? Rischiamo di perdere il traghetto.”

“Certo. Prendo solo la guida turistica dell’Italia.”

Quando il mio amico

Cucù si affacciò trionfante dalla sua casettanido, i miei due umani

uscirono di casa: erano le 12:00 esatte del 2 ottobre. Stavano quasi per scordarmi lì nel bel mezzo della stanza ma poi, per fortuna…

Vecchie eredità, nuove scommesse 2

Alfred Christopher Dominique Franz Jean Karl Paul Passepartout aveva letto l’annuncio su quei siti online cerco-offro lavoro. Chi è costui? Un momento, poi vi spiegherò tutto. Per adesso sappiate che Jean è un uomo non molto alto, paffutello, senza capelli e con una bella barba curata e morbida, con due occhi enormi e bellissimi (non sono obiettivo, lo so!). C’erano più di trenta offerte ma era stato attratto proprio da quel profilo così scarno ed essenziale che veniva riportato in cinque lingue (inglese, italiano, francese, tedesco e spagnolo): “Cerco maggiordomo che sappia cucinare, lavare, stirare, tenere in ordine la casa composta da dodici stanze più giardino.” Venivano poi indicati la via e l’orario e specificato “Massima puntualità.” “Che ne dici Firmino ci proviamo?”, mi chiese. Io annuii, in fondo cosa ci costava? Fu così che Passepartout decise di rispondere presentandosi l’indomani alle ore 10:00 presso il numero 7 di Savile Row, in Burlington Gardens, Londra. Giunto di fronte al cancello riconobbe qualcosa di familiare che non seppe subito decifrare. Si avvicinò al campanello. Era riportato il nome di Fileas Fogg junior. Altro attimo di esitazione, come un déjà vu. Mi guardò, lo guardai. Solita raccomandazione di sempre sintetizzata in un rapidissimo sguardo. Ero già sparito nel suo taschino dietro quel forellino del diametro di cinque millimetri che mi permetteva di vedere tutto. Sentii il verso di un orologio a cucù provenire dall’interno. Jean guardò il suo orologio. Erano le 10:00 in punto. Si affrettò a suonare.

Varcata la porta d’ingresso in pesante legno scuro, ci sembrò di aver oltrepassato un gate spazio-temporale e di essere piombati nel Ventesimo secolo. Tappeti enormi e dai colori eleganti sui pavimenti, quadri raffinati alle pareti raffiguranti gentiluomini e paesaggi, mobili in legno massello lucidissimi tra i quali spiccava una libreria che percorreva tutta la parete destra, fino alla grande scalinata che si annodava maestosamente verso il piano superiore. Io sapevo molte cose perché avevo letto diversi romanzi ambientati nell’età vittoriana.

Seduto sulla poltrona a sinistra del grande salone, accanto a un superbo Steinway a coda, c’era l’autore – pensammo – del messaggio. Capello fluido, brizzolato, alto di statura, devo dire un umano elegante e affascinante.

“Molto bene, siamo puntuali. Un punto a suo favore.” Ci, o meglio, gli chiese di lasciare i documenti. Poi si alzò e ci, cioè gli, indicò le diverse stanze, scandendone le funzioni (“cucina”, “bagno”, “lavanderia”, “sala da pranzo” e poi, una volta salite le scale, “camera da letto mia”, “camera da letto sua”).

Dopodiché ritornammo al piano terra e ordinò: “La cena verrà servita alle 20:00 in punto; trova l’occorrente in frigo. Proverò la sua arte culinaria e dopo le saprò dire se è assunto.”

Una volta sistemati nella nostra stanza, Jean mi chiese cosa ne pensassi. “Sì sì, giusto, di poche parole ma bella la casa, non possiamo lasciarci sfuggire questa occasione, sono d’accordo con te Firmino.” Per cena, anche su mia indicazione, decise di preparare tre variazioni sul tema riso. Si trattava di piatti di tre tradizioni gastronomiche diverse: un raffinato risotto flambé al calvados con speck, formaggio Gruyère e mele; una profumatissima paella classica con carne di pollo e verdure; degli invitanti bocconcini di sushi declinati come nigiri, uramaki, hosomaki e temaki. Per ogni piatto Jean si limitò a suggerire – non sapendo se fossero disponibili in cantina… e se una cantina ci fosse – vini italiani e francesi tra bianchi e rosati.

Alle 20:00 in punto la cena era in tavola. Io avevo l’acquolina in bocca. Mr Fogg vide i piatti, andò a prendere le tre bottiglie di vino segnalate dal mio Jean e tornò. Si sedette, mise il tovagliolo sulle cosce, mangiò tutto. Poi si alzò e si chiuse nel suo studiolo. Ricomparve dopo poco tempo con un pezzo di carta in mano. “Il lavoro è suo, se accetta può firmare. E le prometto che in onore alle sue origini italiane parleremo in italiano.” Poi aggiunse: “Il destino vuole che il suo nome sia lo stesso del maggiordomo che, un secolo e mezzo fa, ha accompagnato il mio bisnonno in un’avventura memorabile. Spero sappia onorarlo.”

Jean non capì bene cosa volesse dire. Io invece – ma poi ve lo spiegherò – capii molto bene.

Eravamo in quella casa da alcuni mesi ormai. Conoscevamo le abitudini di Mr Fogg così bene che io avevo libertà di gironzolare per casa diverse ore in tranquillità quando lui era fuori. La fonte della sua ricchezza ci era misteriosa – giocava in borsa? Viveva di rendite immobiliari? Commerciava in preziosi? – ma per noi quello che contava era stare bene in quella casa. Io poi, oltre a fare consulenza a Jean per i piatti – avevamo un bel modo di comunicare che poi vi spiegherò –mi perdevo in quella straordinaria libreria che faceva invidia alla British Library.

Un giorno, contrariamente al proverbiale aplomb che avevamo imparato ad apprezzare in lui, Mr Fogg si presentò a casa in preda a una forte agitazione.

“Passepartout, una scommessa… il Reform Club… ventimila sterline… come il bis-bisnonno… dobbiamo partire… il giro del mondo in 80… prepara le valigie, presto.”

Io e Jean, anzi Jean con me nel taschino, provammo a riportarlo alla calma e farci spiegare bene cosa fosse successo.

Dunque, in sintesi, presso il Club sito in Pall Mall al n. 104 di St. James’, dopo aver ascoltato le ultime notizie sullo scioglimento dei ghiacciai ai poli, sui cambiamenti climatici, sulle guerre in Ucraina, in Siria e in altri Paesi del mondo, dopo aver dibattuto su Chico Mendes, Rachel Louise Carson, Greta Thunberg e John Muir e su molti altri ambientalisti, avevano lanciato una provocazione: “E noi cosa possiamo fare per l’ambiente che ci permetta di essere ricordati dall’umanità?”

Al che il nostro Mr Fogg, memore della sfida lanciata a suo tempo dal bis-bisnonno, aveva lanciato la scommessa: “Io e il mio fidato maggiordomo ci impegniamo a percorrere un giro del mondo per catalogare 80 tesori che meritano di essere salvaguardati dalle generazioni future di tutto il mondo e di documentare anche i problemi di natura sociale connessi o derivanti dal loro utilizzo.” I presenti avevano applaudito e stretto la mano come impegno a onorare la sfida. Dopodiché avevano deciso che il viaggio sarebbe durato sempre 80 giorni ma ricorrendo solo a navi, barche, treni, auto, jeep, carrozze, risciò, cavalli, muli, cammelli e altri mezzi meccanici o animali, purché fosse escluso l’aereo. La partenza era fissata all’indomani. Jean non capiva bene di cosa stessimo parlando: infatti, in serata, mentre Mr Fogg era impegnato nel programmare l’itinerario di viaggio, gli mostrai Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne. Jean si riconobbe nel maggiordomo del romanzo ma non aveva mai ricostruito – a onor del vero – il suo albero genealogico, quindi pensò che si trattasse di una semplice omonimia. Fui io – in modi che poi vi spiegherò –a persuaderlo del fatto che non fosse una pura coincidenza: eravamo, anzi erano, chiamati a una grande avventura come quella che, più di cent’anni prima, aveva raccontato il gran-

de scrittore francese. Ma intanto… come selezionare gli 80 tesori? E di quale natura? Io, che ero, senza falsa modestia, un essere piccolo ma molto dotto, che avevo letto di materie prime e di risorse energetiche e che avevo maturato delle scelte vegetariane, provai a convincerlo che proprio su quelle tematiche doveva focalizzarsi quel progetto di salvaguardia.

“Va bene piccolo Firmino, posso pure concordare con te, ma da dove partiamo?!? Questa ricerca mi pare di una portata enorme e Mr Fogg è forse più preso dall’ansia di non deludere il nome del bis-bisnonno che capace di ragionare con lucidità… non credo proprio che abbia chiaro come procedere!”

E mentre continuava a parlare condividendomi i suoi corretti – devo dire – timori, io avevo già preso un libro dalla mia amata biblioteca, ehm, dalla biblioteca di Mr Fogg. Era un libro sull’Orto botanico di Padova, il più antico d’Europa, fondato nel 1545 e, dal 1997, iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

“Un orto botanico?!?! E che dovremmo farci con questo Firmino?!?”

Jean non capì subito – purtroppo io speravo che le sue sinapsi fossero sempre rapide come le mie, e invece avevo bisogno di spiegargli i passaggi uno a uno – e così sfogliai le pagine fino a giungere alla descrizione di una zona molto bella dell’orto: il “Giardino della Biodiversità”.

“Dunque qui dice” pronunciò Jean che prese a leggere ad alta voce “che è un viaggio attraverso la vegetazione della Terra (America, Africa, Asia, Europa e Oceania) e il visitatore ha l’immediata rappresentazione della ricchezza di biodiversità presente in ciascuna fascia climatica… emerge il ruolo svolto dalle piante nell’evoluzione umana. Nel percorso le piante, attraverso pannelli informativi, video, reperti, raccontano il loro

millenario rapporto con l’uomo: usate per nutrire, per curare, per costruire gli oggetti che hanno fatto la nostra storia…, uhm molto interessante!”

E continuò per circa un’ora a sfogliare quel volume. Dopo aver letto tutto, il mio amico umano mi guardò ed esclamò: “Ho capito, Firmino, deve essere questo il focus del nostro progetto.” Io saltai sulle quattro zampette, contento che avesse capito. Erano questi e altri trucchetti – che poi vi

spiegherò – i metodi cui ricorrevo per dimostrare il mio entusiasmo.

“Va bene, Firmino, ma sulle risorse e altre materie prime nello specifico come facciamo?!?”

Io mi misi a correre e tornai indietro più volte fino a quando Jean capì: “Ho capito, bisogna recarsi a Padova, troveremo là le risposte che cerchiamo.”

Vidi Jean correre nello studiolo di Mr Fogg e parlarci animatamente. Mr Fogg prima ascoltò in silenzio, poi si alzò in piedi e gridò: “Bravo, Passepartout!”, spingendosi anche ad abbracciarlo. L’indomani, quando il mio amico Cucù si affacciò trionfante dalla sua casettanido, i due umani uscirono di casa. Erano le 12:00 esatte. Stavano quasi per scordarmi lì nel bel mezzo della stanza, agghindato in stile English come il caro vecchio Groviera; ma poi, per fortuna, Jean tornò indietro e, con molta discrezione, mi raccolse. Iniziò così quel viaggio fantasmagorico che proverò a raccontarvi con lo stesso entusiasmo col quale è stato vissuto.

Appendice didattica

Introduzione

Questa appendice didattica punta a fornire uno strumento utile per i docenti che vogliono realizzare percorsi laboratoriali di approfondimento o restituzione sui temi trattati. Si propongono tre percorsi organizzati come unità di apprendimento completi di obiettivi, competenze, attività, metodologie e risultati attesi; gli elementi per la verifica e la valutazione degli apprendimenti sono riportati alla fine delle tre unità. Le unità didattiche (UDA), ovviamente, potranno essere modificate, arricchite o intersecate a seconda delle esigenze6.

Gli obiettivi di apprendimento per le diverse discipline e i traguardi per lo sviluppo di competenze che si potranno raggiungere attraverso queste UDA sono pensati per rispondere appieno alle Indicazioni nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione (MIUR 2018).

Questi percorsi sono stati già testati in contesti di classi terze della Secondaria di Primo grado ed è a queste classi che sono destinate le seguenti unità. Considerando che il presente libro può essere adottato anche nel biennio della scuola Secondaria di Secondo grado, spetterà ai docenti modulare unità di apprendimento pertinenti a questo ciclo.

6 Come modello guida ci si è avvalsi delle unità di apprendimento proposte nel volume di Ianes, Cramerotti e Fogarolo del 2022.

Per ogni percorso si definiscono altresì le singole fasi del lavoro con una specifica anche di carattere bibliografico e sitografico.

Ogni percorso è caratterizzato da una prospettiva “inclusiva” verso studenti con diversa abilità; sarà compito del docente valutarne la reale usabilità con gli studenti e studentesse presenti in classe.

Ecco alcuni utili strumenti e relativi link per creare lezioni interattive, stimolare l’interesse e favorire la co-partecipazione nella costruzione del percorso di apprendimento di ciascuno/a studente/essa:

Power Point

Pacchetto Office

Canva www.canva.com

Sway sway.cloud.microsoft/my

Padlet padlet.com/account/setup

Nearpod nearpod.com

Pan quiz www.panquiz.com

Kahoot kahoot.it

Il topos letterario della balena

La letteratura mondiale di tutti i tempi è costellata dalla presenza delle balene, cetacei che hanno incarnato fin dalle origini della civiltà quanto di più propriamente letterario potesse esistere: il mistero, l’avventura, l’ignoto, la morte. Le dimensioni gigantesche, l’ambiguità intrinseca di questo animale che è un mammifero ma vive in mare, il fascino del suo suono, hanno attirato da sempre le fantasie di molte civiltà sì da generare intorno a questo animale dicerie, credenze, culti, fino a racconti mitici e romanzi. Nel tempo, poi, questo cetaceo è diventato l’obiettivo delle baleniere per la sua pregiata carne, venduta sui mercati orientali, ma anche la vittima dei numerosi segnali che “invadono” il mare e che ne provocano disorientamento e spiaggiamento.

Obiettivi di apprendimento

• Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni significative in base allo scopo;

• descrivere luoghi, oggetti, persone e personaggi ed esporre selezionando le informazioni significative in base allo scopo;

• usare la comunicazione orale per collaborare con gli altri nella realizzazione di prodotti, giochi, progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti culturali;

• conoscere il patrimonio culturale collegato con i temi affrontati;

• produrre testi multimediali utilizzando in modo efficace l’accostamento di linguaggi verbali a quelli iconici e sonori;

• costruire un clima di collaborazione;

• favorire la valorizzazione delle differenze e dei diversi punti di vista;

• promuovere l’interazione sociale durante la comunicazione verbale e corporea.

Conoscenze/abilità/competenze

Conoscenze

Diversi generi letterari (romanzo, racconto, fiaba, favola), gli elementi di una trama, i personaggi e i loro ruoli.

Abilità

• Saper dare agli avvenimenti narrati in un testo un ordine logico-cronologico;

• potenziare la chiarezza espressiva ed espositiva durante la comunicazione;

• comprendere e saper applicare puntualmente quanto viene richiesto dalla consegna dell’insegnante;

• saper prendere correttamente appunti durante una spiegazione.

Competenze

• Saper riconoscere, descrivere ed esprimere in forma orale e scritta le proprie emozioni;

• saper distinguere accadimenti reali da altri di fantasia;

• saper lavorare in gruppo esprimendo apertamente le proprie opinioni e abituarsi ad ascoltare il punto di vista dei compagni;

• sapersi mettere in gioco sperimentando quanto la realtà ci consente.

Discipline coinvolte

Letteratura italiana; letteratura inglese; scienze; storia; geografia; arte; musica.

Attività e metodologie didattiche

Si delineano le tre fasi di lavoro specificando le attività e le metodologie didattiche cui si farà ricorso; il totale delle ore in classe è 19 cui si aggiunge un’escursione di metà mattinata.

Mr Fogg junior e Passepartout junior, eredi dei celebri protagonisti del famoso romanzo di Julius Verne, affrontano una nuova avventura legata ad una scommessa: replicare il viaggio dei loro antenati sempre in 80 giorni, raccogliendo informazioni su 80 tesori (risorse energetiche, materie prime, specie di flora e fauna a rischio di estinzione) che vanno salvaguardati e consegnati alle prossime generazioni. Durante il viaggio gli “esploratori” si scontreranno con una realtà molto complessa da comprendere e da raccontare. Vinceranno i nostri amici la scommessa? O questa scommessa li cambierà per sempre?

Un viaggio educativo che sfida i lettori a riflettere criticamente sul mondo che li circonda e sul loro ruolo nella protezione del pianeta.

Un libro, anche pratico, che si presta ad essere utilizzato come strumento educativo da chi è interessato alle tematiche ambientali e dai docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado grazie al suo apparato didattico che, attraverso una struttura multidisciplinare, promuove una coscienza ecologica tra i cittadini del domani.

ISBN 979-12-5626-014-0

Euro 18,50 (I.i.)

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