QUADERNI di
9 788861 537620 ISBN 978-88-6153-762-0
Euro 14,50 (I.i.)
Elisabetta Basili - Annamaria Gatti
Mirta si fida
La famiglia Bottoni: una famiglia che accoglie
Elisabetta Maria Basili nasce a Bassano del Grappa nel 1967 e si forma fra le antiche mura dell’ISIA di Urbino, dove studia illustrazione, fotografia ed editoria con i più grandi maestri della grafica internazionale. Il suo percorso professionale unisce lo studio della pedagogia al Visual Design, con una particolare attenzione verso l’illustrazione per l’infanzia in ambito sociale. Annamaria Gatti, nata e formatasi a Lodi, vive da anni a Lonigo, Vicenza. Insegnante, psicologa e formatrice, è autrice di lavori per adulti, educatori e insegnanti, e di opere tradotte e premiate per ragazzi. Collabora con riviste specialistiche, scrive per il periodico “Città Nuova” articoli, racconti e recensioni e cura il blog di psicologia “Infanzia”. Con la meridiana ha pubblicato, insieme ad Annamaria Giarolo, Io amo la scuola (2018).
“Ora inizio un nuovo viaggio. Tremo un po’, ma è per l’emozione buona che mi scalda. Dici che posso fidarmi? Beh! Ho deciso: Io mi fido.” QUADERNI di
Mirta si fida
Euro 14,50 (I.i.) ISBN 978-88-6153-762-0
Elisabetta Basili - Annamaria Gatti
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Mirta si fida Storia e illustrazioni di Elisabetta Basili Testi di Annamaria Gatti
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Presentazione del Direttore Generale, Azienda Ulss 7 Pedemontana, Regione del Veneto
L’idea di questo libro nasce dall’intento di promuovere e divulgare la cultura dell’accoglienza, dell’affido e della solidarietà familiare. Mirta e la famiglia Bottoni, oltre che a essere i principali personaggi del racconto, sono anche i protagonisti della campagna di sensibilizzazione del Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare dell’Azienda Sanitaria Ulss 7 Distretto 1 di Bassano del Grappa. Nel libro si incontrano due storie: “Mirta si fida”, una bambina vivace e vispa con una famiglia fragile che fatica ad aiutarla a crescere, e “La famiglia Bottoni”, una famiglia accogliente che sceglie di prendersi cura di Mirta per un periodo della sua vita. Questo è il senso dell’affido e della solidarietà familiare. Tu Puoi?
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Come nasce, come si usa a cura del Casf Azienda Ulss 7- Distretto 1- Bassano del Grappa -VI Sonia Scalco, Nency Zanardello, Sabrina Passuello, Silvia Gazzola
Incontri fortunati Da vent’anni lavoriamo come operatrici per il Centro Affidi del Distretto 1 di Bassano del Grappa dell’Azienda Sanitaria Ulss 7 – Regione Veneto. Tra il 2017 e il 2018, abbiamo sentito la forte esigenza di dare un nuovo volto alla campagna di promozione dell’accoglienza e alcuni incontri fortunati ci hanno permesso di trasformare in immagini e parole le storie dei bambini e delle famiglie seguite dal nostro servizio. Ne è nato questo libro, che è stato pensato come strumento capace di spiegare l’affido ai bambini e, nello stesso tempo, utile a diffondere la cultura dell’accoglienza. Elisabetta Basili, illustratrice, è stata la prima ad appassionarsi al progetto e con lei abbiamo creato l’immagine della campagna, da cui sono nati “Mirta e la famiglia Bottoni”! In seguito, Annamaria Gatti, scrittrice, è riuscita a dare parole alle immagini: una bambina, Mirta, con genitori fragili e una famiglia, Bottoni, che la accoglie e si prende cura di lei per un periodo della sua vita. Il racconto è poi diventato anche uno spot ed una rappresentazione teatrale. 17
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Ne sono seguiti incontri a tema con la popolazione, nelle scuole, biblioteche, cinema, affinché Mirta e la famiglia Bottoni potessero diventare i simboli dell’affido e dell’accoglienza familiare, riconoscibili dalla comunità locale.
Gli altri compagni di viaggio La Cartiera Favini ed in particolare il suo Direttore, Flavio Stragliotto, hanno reso possibile una prima e limitata stampa del libro, permettendoci di dare il via alla sua diffusione. Stefano Torresan, educatore cantastorie, con la sua bicicletta “Marlene”, ha portato nelle biblioteche, scuole e piazze del nostro territorio la storia di Mirta e della famiglia Bottoni al pubblico dei più piccoli e ai loro genitori. La Compagnia Teatrale “La Piccionaia”, nella figura di Paola Rossi, regista ed interprete, è riuscita ad esprimere la solitudine di Mirta e la fiducia che nasce in lei dalla nuova relazione con la famiglia che la accoglie.
Altri personaggi, insieme a Mirta e alla famiglia Bottoni La famiglia d’origine rappresenta la vulnerabilità e la fragilità, il cui legame con la bambina va mantenuto e salvaguardato. Michele raffigura il bambino in affido diurno, una delle modalità e possibili forme di accoglienza. Caterina, la figlia degli affidatari, descrive la fatica e la gioia di essere sorella affidataria. Spesso sono proprio fratelli e sorelle “affidatari” a “fare” la differenza nell’affido, condividendo affetti, spazi ed esperienze. 18
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Lucia rappresenta gli operatori dei servizi, mostrando la capacità di stare in relazione, di essere empatica, calda e gentile, di mettersi all’“altezza” del bambino.
Le metafore dell’affido e dell’accoglienza Gomitolo: è un compagno di gioco, rappresenta il filo dei pensieri di Mirta, il suo modo di guardare il mondo, con il quale crea le sue rappresentazioni. Sarà un valido aiuto nel processo di costruzione della fiducia. Coniglietto: è il compagno di avventure, sempre con lei. L’amico e il fratello che non ha. Per dirla con le parole dello psicologo Winnicott, è l’oggetto “transizionale”, che le trasmette un po’ di sicurezza e calore. Binocolo: è la lente che permette di osservare da lontano e accorgersi che qualcosa non va, che c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto. È compito di ogni adulto responsabile, vedere, comprendere ed agire! Ombrello: simbolo di riparo e di protezione, che papà Bottoni regge, “coprendo” tutta la famiglia, e che nel libro diventa anche l’ombrellone al mare. Coperta: rappresenta il calore della famiglia. Rossa come l’amore e l’affetto di chi mette a disposi19
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zione la propria casa e come la passione di chi lavora in questo ambito. Nel libro, distesa sul pavimento, diventa l’appoggio sicuro che accoglie tutti nel momento della conoscenza reciproca. Salvagente: è il sostegno che permette di potersi rilassare e giocare in modo spensierato al mare, quando finalmente non si è più soli.
I colori del sentire L’affido comporta una serie di emozioni e sentimenti forti che colorano le esperienze: il rosso vermiglio è la protezione, come la coperta della signora Bottoni, che avvolge tutti in un abbraccio rassicurante e caldo. La funzione della famiglia affidataria è quella di creare un legame intimo e costante, fonte di fiducia; il rosso porpora è la possibilità di sentirsi visti, capiti e amati nei propri bisogni. È l’energia vitale, la forza, il motore per generare relazioni positive; il giallo è la gioia di potersi fidare. È il colore della creatività, del gioco in cui ci si può divertire e tornare ad essere sereni; l’azzurro è la malinconia avvertita da Mirta, il suo senso di solitudine quando non si sente vista e ascoltata nei suoi bisogni più profondi; il blu è l’equilibrio raggiunto insieme, in un 20
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intreccio di relazioni tra la famiglia d’origine, la famiglia affidataria, gli operatori ed il bambino che deve essere sempre al centro degli interventi di sostegno sociale; il nero è la solitudine e la sofferenza del bambino e della sua famiglia. Fa emergere i fantasmi, le paure, i dubbi, le fragilità di ognuno, che si possono affrontare contando sull’altro.
Istruzioni per l’uso Il libro ha più livelli di lettura. Può essere utilizzato per promuovere e diffondere il tema dell’accoglienza e dell’affido, con bambini e adulti. È un strumento utile per preparare i bambini che devono affrontare l’esperienza dell’affido, per spiegare loro il perché di questo cambiamento di vita. Infine, si presta a raccontare in modo semplice e naturale, magari anche nelle classi, la storia di tanti bambini e bambine in affido, per far comprendere questo cammino ai loro amici e compagni. Si consiglia di stare a fianco del bambino, leggendolo insieme e mostrandosi disponibili a rispondere in modo sincero alle eventuali domande. Non serve spiegare le metafore, esse lavoreranno su un altro livello, stimolando pensieri ed immagini che potranno essere ripresi in altri momenti.
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Sai chi sono? Ciao, mi chiamo Mirta. Ti piace il mio nome? A me piace tanto, sa di prati e di mare. Vedi? Ho lunghe treccine nere arruffate, perchÊ gioco sempre. La mamma, che non può stare molto con me, dice che i miei occhi sono sfavillanti, come le stelle nel cielo. Anche papà non gioca mai con me, ma io ho due amici. Vuoi sapere chi sono? Cercali nel disegno! Li hai visti? Sono proprio Coniglietto e Gomitolo! Io non li lascio mai, mai! 24
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Gomitolo è un artista: vedi che meraviglioso mondo mi ha costruito attorno? Sembro una principessa. Ed ecco l’ultima invenzione: un aereo, brrrrum, brrrum, per volare alto nel cielo! Come fa Gomitolo a fare tutto questo? Semplice: io penso e lui legge i miei pensieri e costruisce. 27
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Anche quando mi sento sola, il mio amico gomitolo arrotola, salta e striscia, fino a quando non ha realizzato i mie i sogni piĂš belli. E cosa ne fai? Mi chiederai tu. Beh io prendo i miei tesori e li chiudo nei barattoli preziosi di cui Gomitolo mi circonda. Guarda, sono trasparenti e tu puoi vedere cosa contengono: farfalle, canzoni, folate di vento, profumi di mare e di fiori, albe e tramonti, carezze, parole vere, complimenti, ghirlande, altalene, culle e collane, ricordi trasparenti e buoni, ninna nanne, filastrocche, semi di gioia e di speranza, tutti colorati! 28
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E Coniglietto? Coniglietto è un tipo silenzioso. Sa ascoltare ed è il miglior compagno di viaggio che io possa desiderare. “Vieni qui, ti darò un biscottino” gli ho detto oggi e ho aggiunto “quando mi ascolti, caro amico, io mi sento proprio una principessa!” E lui è diventato tutto rosso, per l’emozione. 31
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“Ciao a tutti!” si presenta la signora Bottoni, “io sono la mamma e vivo con papà Bottoni e nostra figlia Caterina in questa bella casa sulla collina. A me piace molto stare con i bambini e inventare per loro giochi divertenti, per questo i ragazzini del vicinato si trovano ogni giorno sul prato qui davanti, a giocare. A me piace osservarli e condividere i loro giochi, anche se magari mi scordo di riordinare casa! Poi devo dirvi una cosa molto importante! Nella mia famiglia di giorno c’è anche Michele, un ragazzino di dieci anni, che abita da noi tutto il giorno perché la mamma lavora”. 7
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“Io invece sono il papà” spiega il signor Bottoni, “voglio molto bene a mia moglie. A noi piace molto aiutare i bambini e i loro genitori! Michele mette spesso a soqquadro la mia scrivania, ma porto pazienza, anche se c’è un po’ di confusione in casa, perché mi pare che così sia tutto più vivo.” 8
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“Ciao” aggiunge la figlia, “io sono Caterina e sono contenta di avere in casa, durante il giorno, un ‘fratello’!” Qualche volta mi disturba quando studio, ma è bravissimo a giocare a basket e ci facciamo solenni partite tra un compito e l’altro! Certo, qualche volta sono un po’ gelosa se devo dividere con lui le cose o le attenzioni dei miei genitori! Papà però dice che avere bambini in affido è un dono per me, perché imparo molte cose importanti sulla vita. Credo sia vero. Io non mi annoio mai, perché ho sempre molte cose da fare in questa famiglia!” 11
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Oggi mamma Bottoni è molto preoccupata e osserva: “Ogni giorno vedo una bambina che sfreccia con una bicicletta verde, sempre da sola. Schizza l’acqua delle pozzanghere e fa gimcane pericolose…
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È una tipetta un po’ particolare e piena di fantasia, perché danza, magari con una foglia in mano. Porta sempre con sé un gomitolo di spago e un grazioso coniglietto di pezza.”
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Elisabetta Maria Basili nasce a Bassano del Grappa nel 1967 e si forma fra le antiche mura dell’ISIA di Urbino, dove studia illustrazione, fotografia ed editoria con i più grandi maestri della grafica internazionale. Il suo percorso professionale unisce lo studio della pedagogia al Visual Design, con una particolare attenzione verso l’illustrazione per l’infanzia in ambito sociale.
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La famiglia Bottoni: una famiglia che accoglie
QUADERNI di
Annamaria Gatti, nata e formatasi a Lodi, vive da anni a Lonigo, Vicenza. Insegnante, psicologa e formatrice, è autrice di lavori per adulti, educatori e insegnanti, e di opere tradotte e premiate per ragazzi. Collabora con riviste specialistiche, scrive per il periodico “Città Nuova” articoli, racconti e recensioni e cura il blog di psicologia “Infanzia”. Con la meridiana ha pubblicato, insieme ad Annamaria Giarolo, Io amo la scuola (2018).
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