مارغريت رورز:تأليف
نزار علي بدر:رسوم
MARGRIET RUURS – NIZAR ALI BADR
Nizar Ali Badr è nato e tutt’ora risiede in Latakia, Siria. Vivendo in una delle civiltà più antiche del mondo, è sempre stato ispirato dalla pittura, dalla scultura e dalla rappresentazione grafica. Durante le sue lunghe passeggiate lungo le rive che costeggiano l’antica città portuale di Ugarit, ha sempre contemplato i ciottoli adagiati sulla spiaggia e nelle azzurre acque del mare, parte di Jebel Aqra meglio conosciuta come Monte Zaphon, una montagna calcarea ai confini Turco-Siriani. Oggi raccoglie questi sassi per portarli a casa, nel suo studio dove le trasforma in viva espressione della propria arte. Queste composizioni in pietra mostrano una qualità narrativa prodigiosa, alcune basate su leggende e racconti narratigli da sua nonna, altre di natura più contemporanea. Scultore di professione, Nizar non ha mai lasciato la sua città natale o il suo paese, sebbene con il cuore accompagni instancabilmente i tanti Siriani costretti a fuggire dalla propria terra a causa della guerra in corso.
ُ َحصى الطرُقـات
PASSI DI PIETRA Il viaggio della piccola Rama
La piccola Rama e la sua famiglia sono costretti ad abbandonare tutto ciò che conoscono e amano. Portando con sé quel poco che possono, cercano protezione in Europa. Le straordinarie creature di pietra dell’artista siriano Nizar Ali Badr illustrano questa commovente storia scritta dall’autrice Margriet Ruurs.
رحلة الصغيرة راما
ISBN 978-88-6153-740-8
Euro 12,00 (I.i.)
9 788861 537408
Margriet Ruurs, è autrice di svariati libri per ragazzi, vincitori di premi prestigiosi. L’ispirazione a scrivere Passi di Pietra le è venuta dopo aver scoperto casualmente su internet il lavoro singolare dell’artista siriano Nizar Ali Badr, ed aver colto la doppia opportunità sia di raccogliere fondi per aiutare i rifugiati siriani sia di donare al mondo intero il suo lavoro. Margriet ama raccontare dell’esperienza straordinaria della lettura e della scrittura ai ragazzi, in tutte le scuole del mondo. Le sue avventure infatti l’hanno portata in Paesi come il Myanmar, Pakistan, Laos, Tanzania e tanti altri ancora. Margriet è nata nei Paesi Bassi ma è canadese da tutta la vita. Vive con la sua famiglia a Salt Spring Island, British Columbia (Canada).
مارغريت رورز:تأليف
نزار علي بدر:رسوم
Margriet Ruurs – Nizar Ali Badr
ُ َحصى الطرُقـات
PASSI DI PIETRA Il viaggio della piccola Rama رحلة الصغيرة راما
Traduzione di Marina Schirone
La pace non può essere mantenuta con la forza; la si può raggiungere solo con la comprensione Albert Einstein
Prefazione
Sono tante le storie e le fotografie accattivanti condivise in rete, nel mondo. Un giorno, mentre navigavo su Facebook, un’immagine in particolare catturò la mia attenzione. Era l’immagine tenera e dolce di una madre che stringeva a sé il suo bambino. Alle sue spalle, il padre avanzava faticosamente gravato da un peso enorme. L’immagine trasmetteva una forte emozione. Mi toccò profondamente. Ma la cosa straordinaria era la tecnica utilizzata. Quell’immagine non era dipinta, non era disegnata. Era composta interamente da pietre. Aspetta un attimo, pensai. Come possono le pietre emanare tali emozioni? Chi è l’artista capace di dar vita alla solida pietra? Osservai con più attenzione e mi accorsi che una delle pietre era firmata: Nizar Ali Badr. Cercai il nome e trovai una pagina Facebook colma del suo sorprendente lavoro. Ogni singola immagine raccontava una storia capace di esprimere amore, angoscia, gioia o dolore. Appresi che Nizar era Siriano, e fu subito evidente che molte delle sue opere erano ispirate alla guerra che aveva travolto il suo paese. Come tutti, anche io ero al corrente delle storie di rifugiati che arrivano dal Medio Oriente. Per molti mesi avevo visto e ascoltato le notizie quotidiane di persone che tentavano di attraversare i confini verso la salvezza. Di gente che tentava disperatamente di attraversare il Mar Mediterraneo su barche malsicure, molti non ce la facevano. Chi di noi non è stato toccato dalle storie di questi rifugiati disperati che arrivavano dalla Siria chiedendo asilo in Occidente? Le opere di Nizar parlarono al mio cuore in maniera potente. Nella sua arte intravedevo il cambiamento delle persone – da bambini felici e spensierati a persone oppresse e in fuga. C’era così tanto dolore e sofferenza. Eppure, alla fine, c’era anche amore e solidarietà. E, sorprendentemente, tutto ciò era raccontato con le pietre. Mi sentii ispirata, essendo un’autrice per ragazzi, nello scrivere una storia che potesse essere illustrata dall’arte di Nizar Ali Badr. Ma, naturalmente, ero consapevole di non poter utilizzare le sue immagini senza il suo consenso. Gli artisti devono sempre essere ricompensati per la propria creatività. E Nizar Ali Badr avrebbe voluto lavorare con una scrittrice per ragazzi di cui non aveva mai sentito parlare prima e che si trovava dall’altra parte del mondo? C’era soltanto un modo per scoprirlo. Ma come potevo contattare un perfetto sconosciuto in Siria, sconvolta dalla guerra? E così è cominciata la nostra avventura. Per prima cosa, ho iniziato a mandare messaggi a Nizar su Facebook. Questa 7
corrispondenza è andata avanti per un po’, ma senza risultati. Ho pensato che forse non parlasse inglese. Allora gli ho scritto una lettera e ho chiesto ad un mio amico in Australia di tradurla in arabo per me. Ancora nessuna risposta. E se gli fosse successo qualcosa? Se intanto fosse fuggito dalla Siria? Quando poi lessi un suo post recente su Facebook, sapevo che era vivo. Allora chiesi ad un’amica in Pakistan di contattarlo. Lei mi informò immediatamente che la sua pagina Facebook aveva superato il limite di richieste di amicizia. Ecco perché non riceveva i miei messaggi. E adesso? Finalmente, la mia amica in Pakistan riuscì a far giungere il mio messaggio a Nizar in Siria. “La mia amica canadese Margriet vuole parlarti”, gli disse. “Dille di mandare una mail a Saji” rispose Nizar. “Lui parla Inglese”. Ero talmente entusiasta di questa risposta! Immediatamente inviai un messaggio a Saji che come Nizar vive in Latakia, Siria. Gli spiegai la mia idea di realizzare il libro insieme a Nizar. Sarebbe stato disposto a farmi utilizzare le sue immagini? Possedeva ancora gli originali? La qualità delle fotografie era buona abbastanza per le stampe su libro? “Forse”, rispose Saji. Mi spiegò infatti che Nizar, come molti altri artisti, non era benestante. Raccoglieva ciottoli dalla spiaggia per i suoi lavori. Non aveva neanche i soldi per acquistare la colla necessaria a fissare le sue creazioni artistiche. Saji spiegò ancora che Nizar spesso smantellava la composizione, subito dopo aver scattato fotografie della stessa. Ero completamente elettrizzata quando Nizar accettò di lavorare con me al libro. In seguito, mi chiesi chi avrebbe voluto pubblicare un libro di cui avevo le immagini artistiche ma non il testo. Non è certo questa la modalità consueta nella produzione di un libro illustrato per ragazzi. Inoltre, volevo che una parte dei guadagni delle vendite del libro fosse donata ad un’organizzazione benefica o ad un’organizzazione umanitaria per il sostegno dei rifugiati. Ma nessuno è mai diventato ricco nel produrre libri. Avrei mai trovato una casa editrice disposta a rinunciare al suo margine di guadagno per donarlo a questa causa? La buona sorte era ancora dalla mia parte quando chiamai Bob Tyrrel, il fondatore e presidente della Orca Book Publishers, per descrivergli la mia visione del progetto. “Sì” disse immediatamente, “lo faremo noi”. Emerse che Bob e sua moglie, Avril, erano già coinvolti in un gruppo che sosteneva una famiglia di rifugiati Siriani, e per lui la decisione fu piuttosto semplice. Fu così che mettemmo insieme le nostre forze e il mio progetto decollò. Firmammo i contratti, pagati gli anticipi. Il libro incominciò ad evolvere in qualcosa di più grande di una semplice visione. Nizar creò nuovi pezzi. Saji tradusse le mie domande scattando foto delle opere di Nizar. Io scrissi il testo e Bob ne fece la revisione. Riscrivemmo ancora e scattammo nuove foto. Oggi siamo qui a condividere la nostra storia con Voi! Spero che tutto ciò serva a sensibilizzare la gente sulla tragedia di tutti coloro che fuggono dagli orrori della guerra. Spero anche che ciò serva a diffondere il senso della Pace e dell’amore, di persone che si aiutano e sostengono a vicenda. Sono molto felice di aver contribuito, nel mio piccolo, a far conoscere il lavoro di questo artista straordinario, Nizar Ali Badr, ad un pubblico che diversamente non avrebbe mai potuto raggiungere. Questo, per me, è stato senza dubbio un progetto affascinante ed intrigante… una vera rivelazione! E spero possa esserlo altrettanto per voi! 8
Introduzione di Marina Schirone
Mentre Margriet aveva realizzato il suo sogno di scrivere una storia sul lavoro straordinario di Nizar Ali Badr, io, ignara, dall’altra parte del mondo, parlavo con lui in arabo, grazie a Google translator, chiedendogli se avrei potuto un giorno tradurre proprio quel libro, in lingua italiana, perché tutti potessero conoscere, attraverso le sue composizioni artistiche, le storie di tutta quella parte di umanità costretta a fuggire e a subire sofferenze indicibili. Tutto ciò ha avuto, fin dagli inizi, qualcosa di straordinario nel suo inesplicabile disegno. Nizar aveva suggerito anche a me di contattare Saji, che ringrazio con tutto il cuore e spero di conoscere entrambi personalmente, ed è così che è cominciata anche la mia avventura, portandomi a conoscere Margriet, a scoprire il suo mondo di scrittrice straordinaria, a lavorare insieme ad un progetto di vita unico. Ho voluto fortemente lavorare alla traduzione di questo testo semplice, la cui potenza immaginifica nasce da queste figure umane create dai ciottoli raccolti nel mare, lo stesso che accoglie silenzioso migliaia di vite in cerca di salvezza e protezione. L’ho voluto fortemente perché ho intuito subito la forza straordinaria del suo parlare al cuore di tutti coloro che, ignari della tragedia umanitaria in atto, prendono le distanze da se stessi, prima di tutto, dai propri fratelli e sorelle e figli di terre lontane, successivamente. La pietra, pur senza vita, riesce nelle mani del suo creatore, ad animare bambini, donne, uomini, famiglie che, senza alcuna connotazione etnica che ne marginalizzi l’identità e quindi il riconoscimento sociale, li rende semplicemente umani, accomunati da uno stesso tragico destino sconvolto dalla guerra e dalle aberrazioni del nostro mondo in totale caos e declino. La forza vitale che Nizar riesce a soffiare nelle pietre diventa voce assordante delle migliaia di persone costrette a fuggire dalla Siria, Palestina, Africa, Yemen, Afghanistan, Iraq, Messico, Venezuela. Un’umanità in fuga, calpestata, ignorata, martoriata, negata soprattutto dai propri simili, quando si costruiscono barriere e si chiudono porti, invece di costruire ponti, corridoi umanitari, accoglienza. Questa disumanizzazione crescente mi fa paura, mi terrorizza oggi che sono una madre come tutte le madri del mondo, e mia figlia cresce in questo mondo in cui non sappiamo più riconoscerci. È per lei e per amor suo che ho dovuto, insieme al mio compagno, abbandonare anche io la mia terra. Anche io oggi sono una migrante che ha cercato rifugio in una terra apparentemente più accogliente e aperta, sebbene responsabile di tutto ciò che accade da tempo. 9
È per mia figlia che ho voluto prima di tutto che questo libro arrivasse a voi tutti, proprio nel mio Paese, lo stesso che ha dimenticato le umiliazioni, la sofferenza di generazioni costrette a fuggire per cercare una vita migliore. Perché lei sappia e non dimentichi mai che siamo tutti parte di un disegno universale, che siamo tutti uniti in questo grande viaggio della vita, che il rispetto per se stessa e per l’altro deve essere il suo principio di vita che la porterà sempre a tendere la mano a chi ci chiede aiuto. Ed è anche per tutti i miei figli meravigliosi che sono entrati inaspettatamente nella mia vita rendendola ancor più straordinaria di quanto potessi immaginare. Arrivati da terre lontane, con l’unico bagaglio delle loro giovani vite e di sogni spezzati, la vita mi ha fatto questo dono ed io ne sono e ne sarò sempre infinitamente grata. Quello che queste persone straordinarie mi hanno donato, in tutti questi anni, è molto più grande di quello che ho potuto donar loro e per questo mi considero la donna più fortunata del mondo. Il mio ringraziamento più grande è tutto per voi, creature straordinarie, fratelli e sorelle di altre terre, insieme alla mia piccola grande Rebecca, per tutto quello che mi insegnate ogni giorno, e per avermi insegnato ad essere una persona migliore, sempre. Voglio ringraziare tutte le persone che mi sono sempre state vicine e che hanno creduto nel mio lavoro, nonostante tutte le difficoltà, siete la mia mappa della vita. Grazie infinite ad Elvira e alla sua casa editrice “la meridiana”, per aver immediatamente accolto la mia richiesta, aver sentito la potenza del messaggio, aver compreso l’importanza di diffonderlo, aver intrapreso questo cammino. Dedico questo libro a mio padre, che ha vissuto una delle pagine più nere e drammatiche della nostra storia, deportato nel campo di concentramento di Dachau e sopravvissuto ad atrocità che non lo hanno mai abbandonato e che oggi continuiamo a perpetrare, vergognosamente. Dedico questa storia a tutti coloro che non sono riusciti ad arrivare, il cui viaggio della vita è stato interrotto tragicamente, alle vittime di guerre insensate e alle politiche distruttive che le sostengono. Dedico il sogno di libertà di questo racconto alla Palestina martoriata, alle mie famiglie acquisite per caso e per amore che sopravvivono in quella terra espropriata, annegata nel sangue, non riconosciuta e falsamente promessa, in cui il genocidio programmato è mascherato da guerra di religione e la libertà violata e calpestata, annientata nell’assordante silenzio del mondo intero. Dedico questo mio lavoro al caro Mussa, giovane vita giunta dal Burkina Faso, in punta di piedi fino a noi e silenziosamente scomparso nella totale indifferenza dei nostri egoismi, e soprattutto a te, Sharafat Sayed, mio fratello carissimo di un’altra terra lontana come l’Afghanistan, che sei andato via troppo presto e hai portato via con te un pezzo del mio cuore. Questo libro è per voi, non vi dimenticherò, mai.
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Rama, svegliati!
cantava il gallo ogni mattina quando vivevamo ancora nella nostra casa. Dal tepore del mio letto sentivo la mamma preparare la colazione: pane, yogurt e rossi pomodori succosi del nostro giardino.
:كل صباح عندما كنا نعيش في بالدنا كان الديك يصيح ”! انهضي،“راما كنت أصغي من فراشي الدافئ :ألمي وهي تعد الفطور وطماطم حمراء ريانة، لبن رائب،خبز .من حديقتنا
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Quando ero piccola, non molto tempo fa, io, mio fratello Sami e i nostri amici giocavamo sulla terra cotta dal sole. Liberi come uccelli ridevamo, correvamo sulla sabbia e sulle pietre. Quando papà rientrava dai campi, sedeva per un po’ sotto l’albero di arance e ci raccontava le storie dei suoi avi.
، قبل وقت ليس بالبعيد،عندما كنت صغيرة كنت مع أخي سامي وصديقاتي .نلعب على تراب لفحته الشمس ، نعدو عبر الصخور والرمل،كنا نضحك .أحراراً كالطيور ،حين يعود أبي من الحقل يجلس لبعض الوقت تحت شجرة البرتقال .ويروي قصصا ً عن أجدادنا
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In quei ricordi non così remoti, eravamo liberi. Liberi di giocare, liberi di andare a scuola. Liberi di comprare frutta e verdura al mercato. Liberi di ridere e di chiacchierare, di bere il tè con i nostri vicini. Tre tazze, sempre. Ma quello era allora. E questo è adesso.
في تلك الذكرى وهي ليست بعيدة .ًكنا أحرارا . وحرية الذهاب إلى المدرسة،لنا حرية اللعب .لنا حرية شراء الفواكه والخضراوات في السوق . شرب الشاي مع الجيران،لنا حرية الضحك والدردشة .ًثالثة أكواب دائما ،كان هذا حينها .وهذا ما يحدث اآلن
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A quei tempi mio nonno Jedo pescava. Papà lavorava nei campi. La mamma cuciva sciarpe di seta per me e le mie bambole. Avvolta nella seta e nei suoi abbracci, non sapevo che le nostre vite sarebbero presto cambiate per sempre.
.في ذلك الحين كان جدي يصيد السمك .أبي يعمل في الحقل .أمي تخيط أوشحة حريرية لي ولدميتي .يحيط بي الحرير والعناق .لم أكن أعرف أن حياتنا ستتغير
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مارغريت رورز:تأليف
نزار علي بدر:رسوم
MARGRIET RUURS – NIZAR ALI BADR
Nizar Ali Badr è nato e tutt’ora risiede in Latakia, Siria. Vivendo in una delle civiltà più antiche del mondo, è sempre stato ispirato dalla pittura, dalla scultura e dalla rappresentazione grafica. Durante le sue lunghe passeggiate lungo le rive che costeggiano l’antica città portuale di Ugarit, ha sempre contemplato i ciottoli adagiati sulla spiaggia e nelle azzurre acque del mare, parte di Jebel Aqra meglio conosciuta come Monte Zaphon, una montagna calcarea ai confini Turco-Siriani. Oggi raccoglie questi sassi per portarli a casa, nel suo studio dove le trasforma in viva espressione della propria arte. Queste composizioni in pietra mostrano una qualità narrativa prodigiosa, alcune basate su leggende e racconti narratigli da sua nonna, altre di natura più contemporanea. Scultore di professione, Nizar non ha mai lasciato la sua città natale o il suo paese, sebbene con il cuore accompagni instancabilmente i tanti Siriani costretti a fuggire dalla propria terra a causa della guerra in corso.
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PASSI DI PIETRA Il viaggio della piccola Rama
La piccola Rama e la sua famiglia sono costretti ad abbandonare tutto ciò che conoscono e amano. Portando con sé quel poco che possono, cercano protezione in Europa. Le straordinarie creature di pietra dell’artista siriano Nizar Ali Badr illustrano questa commovente storia scritta dall’autrice Margriet Ruurs.
رحلة الصغيرة راما
ISBN 978-88-6153-740-8
Euro 12,00 (I.i.)
9 788861 537408
Margriet Ruurs, è autrice di svariati libri per ragazzi, vincitori di premi prestigiosi. L’ispirazione a scrivere Passi di Pietra le è venuta dopo aver scoperto casualmente su internet il lavoro singolare dell’artista siriano Nizar Ali Badr, ed aver colto la doppia opportunità sia di raccogliere fondi per aiutare i rifugiati siriani sia di donare al mondo intero il suo lavoro. Margriet ama raccontare dell’esperienza straordinaria della lettura e della scrittura ai ragazzi, in tutte le scuole del mondo. Le sue avventure infatti l’hanno portata in Paesi come il Myanmar, Pakistan, Laos, Tanzania e tanti altri ancora. Margriet è nata nei Paesi Bassi ma è canadese da tutta la vita. Vive con la sua famiglia a Salt Spring Island, British Columbia (Canada).