ISBN ISBN ISBN 978-88-6153-741-5 978-88-6153-741-5 978-88-6153-741-5
Euro Euro Euro12,50 12,50 12,50(I.i.) (I.i.) (I.i.) 999788861 788861 788861537415 537415 537415
Claudio Imprudente - Donata Montanari
Re 33 e i suoi 33 bottoni d’oro
edizioni la meridiana p
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Prefazione
Mi sono sempre domandato come un Re potesse salutare i suoi lettori. In un primo tempo ho pensato: saluterò con un piccolo movimento del capo… ma mi sono subito reso conto che in questo modo nessuno mi avrebbe visto. In alternativa potrei affacciarmi da una finestra del mio palazzo come fanno da sempre tutti i grandi capi di stato… ma non è il massimo dell’originalità! Che fare allora, che dire? In fondo sono un personaggio nato dalla fantasia di Claudio Imprudente ma lui, tra una conferenza e un incontro del “Progetto Calamaio” (che quest’anno festeggia i suoi primi venti anni), è troppo impegnato per suggerirmi degli stili di saluto. Quindi ho deciso di cominciare per conto mio… Miei cari sudditi e non, sono sua Maestà il Re 33 del regno di Yemah. Non so se conoscete tutti la mia storia, anche perché il libro in cui è stata raccontata per la prima volta è andato a ruba! Ma ora, in questa nuova edizione, avrete tutti la possibilità di scoprire cosa mi è successo! In particolare seguirete le vicissitudini del mio giullare di corte, detto Sberleffo, una personcina minuta e saltellante che scoppia a ridere per ogni cosa. Sberleffo veste sempre con i mille colori dell’arcobaleno e si burla della vita e di tutte le difficoltà, usando la creatività e l’ironia per ampliare gli orizzonti più ristretti. È una persona completamente libera dai condizionamenti, libera come il vento che agita le foglie degli alberi della foresta… credo vi piacerà molto!
Re 33…
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La libertà è forse uno dei concetti più affascinanti della storia: ma cosa vuol dire esattamente? Prima di incontrare Sberleffo credevo che libertà significasse fare quello che si vuole e, in questo senso, io sarei un ottimo esempio. C’è forse qualcuno più libero di un Re? Un Re dovrebbe essere libero e giusto e su questo non si discute. Poi un giorno ho incontrato Sberleffo e ho deciso di portarlo con me a palazzo per far divertire un po’ la mia corte… non l’avessi mai fatto! È riuscito a ribaltare completamente il mio modo d’intendere la libertà e la giustizia e, pensate un po’, ho scoperto che la libertà e la giustizia fondano la democrazia! E la democrazia a sua volta è simbolo di pace e armonia. Volendo fare un paragone “goloso”, la libertà e la giustizia sono come la panna e il cioccolato, ovvero gli ingredienti fondamentali per fare una torta. Certo, in una torta ci sono molti altri elementi: farina, uova, lievito, integrazione, fiducia. Integrazione: ecco un altro concetto importantissimo! Mi vengono in mente le parole di Claudio Imprudente, una delle ultime volte che ci siamo visti: “integrazione significa superamento di ogni separazione. La ‘e’ al posto della ‘o’. Dolce ‘e’ salato, buoni ‘e’ cattivi, bianchi ‘e’ neri, senza esclusione di uno o dell’altro, tutti nello stesso carrello. Il mondo come un supermercato in cui tutto è posto su un unico scaffale. L’integrazione fa a pugni con le categorie, perché è, per sua stessa natura, una mescolanza di ruoli, di culture, di religioni…”.
Ecco, il mio problema era proprio questo: ero reso cieco dai preconcetti e dividevo ogni cosa in categorie. Ma non voglio sottrarvi al gusto della lettura… come capirete, la mia storia è sia per le nonne che vogliono addormentare i loro nipotini, sia per quei genitori che, almeno per una volta, decideranno di lasciare spenta la televisione e accompagnare i loro figli nel regno di Yemah, sia, ancora, per gli insegnanti che vorranno introdurre i concetti di giustizia e democrazia ai loro studenti, in modo creativo e divertente. Ma non solo: anche il mondo del teatro potrà trovare stimolante la mia storia e un giorno potreste vedermi su un palcoscenico! Per non parlare poi dei risvolti musicali di ciò che leggerete: scoprirete spunti per alcune canzoni che potranno essere imparate e cantate dai bambini. Infine, ma non meno importante, la mia storia potreb4
Imprudente - Montanari
be servire a tutti i politici che non si ricordano più il significato di giustizia e libertà… questa storia è per tutti voi! E allora che aspettate? Voltate pagina…
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Qualcosa di giallo e rotondo stava cadendo dal cielo. Era forse la luna che
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precipitava? O un grosso formaggio?
Qualunque cosa fosse, cadde tra l’erba alta senza far rumore.
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Se vi pare strano che nel regno di Yemah, dove si è svolta questa storia, siano piovuti bottoni d’oro, è perché non conoscete ancora il suo sovrano. Re 33, così si chiamava, di bottoni sul mantello rosso ne aveva appunto trentatrè, tanti quante le province del suo regno. Ogni tanto, distratto com’era, ne perdeva qualcuno e solo grazie ai suoi sudditi, che pazientemente glieli riportavano, il re aveva ancora di che allacciarsi il mantello.
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Del resto, tutti sapevano che Re 33 aveva davvero bisogno di molti bottoni, essendo un altissimo sovrano, che arrivava a toccare i rami degli alberi e le nuvole del cielo.
Re 33‌
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Re 33 governava da solo su tutti gli abitanti grandi e piccini del regno, comprese le piante e gli animali. In verità, proprio solo non era, perché accanto a lui spuntavano sempre il cappello e la lingua di Sberleffo, il buffone di corte, che passava il tempo a fare boccacce e a dire filastrocche come questa: “Lingua lunga lingua rossa ridi ridi se hai la tosse, se tossisco e poi sputacchio, i vestiti te li macchio.” Re 33 e Sberleffo erano quasi amici. Dal giullare il re aveva imparato molte cose: per esempio a nascondersi a testa in giù dietro i cespugli.
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