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metromorfosi
INFOCRITICA A ROMA E DINTORNI - 2012NOVEMBRECINQUANTOTTO
58 CINEMA
MUSICA
NOVEMBRE 2012 ORECCHIE APERTE 3 MOVIMENTIJAZZ 5 VLADISLAV DELAY 7 CLASSICACONTEMPORANEA 9 ROCKETC. 11
NANOGUIDA
TEAT RO REP 18 SEPPURE VOLESTE COLPIRE 19 PALCO 06 21
A RT E
I CORNETTI PIÙ BUONI 17
IL FESTIVAL MUTANTE 12 IL CINECONTORSIONISTA 14 GRANDESCHERMO 15
VERMEER 22 LORIS DOGANA 24 CARLO CARRÀ 1881-1966 28 DOVEARTE 29
SCRITTURA ISOLA 31 PUNTODIFUGA 32
METROMORFOSI® MENSILE DI INFOCRITICA euro 0,01 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 494/2006 del 29/12/2006 Metromorfosi è un marchio registrato all’U.I.B.M Ufficio Italiano Brevetti e Marchi EDITORE Tic Edizioni di Emanuele Kraushaar DIRETTORE EDITORIALE Emanuele Kraushaar ek@metromorfosi.com DIRETTORE RESPONSABILE Lorenzo Lazzarino CAPOREDATTORE Maria Cera redazione@metromorfosi.com MUSICA Max Parri musica@metromorfosi.com CINEMA Maria Cera cinema@metromorfosi.com TEATRO Simone Nebbia teatro@metromorfosi.com ARTE Natalia Massidda arte@metromorfosi.com MARKETING Francesca Cucciolla markerting@metromorfosi.com WEB Veronica Cenci press@metromorfosi.com CONSIGLI EDITORIALI Sabine Duras & Margherita Schirmacher COPERTINA La gabbia di Loris Dogana (in questa pagina in miniatura: Mankind) - www.cappellosenzatesta.com IMMAGINI Loris Dogana, Paternità 2 (me lo insegni papà) a pag. 35 FASHION EDITOR Caterina Ciancarelli CON Alessandro Zoppo, Amos On, Beppe Manni, Claudio Orlandi, Elio Florian, Francesca Genti, Francesca Vantaggiato, Marcella Santomassimo, Marianna Masselli, Piera Donaggio RINGRAZIAMENTI Annamaria, Beppe, Emanuela, Fabio, Felicita, I. Vicari, Lucio, Maria Franca, P. Boschetti, Teatro e Critica CONSULENTE LEGALE Avv. Enrico Pennacino - Studio Legale Toriello & Associati STAMPA Spedalgraf Stampa S.r.l. via Casilina 1670 REDAZIONE vicolo della Penitenza 24 - 00165 Roma SEDE LEGALE via Leonardo Fibonacci 7 - 00166 Roma WEB www.metromorfosi.com TELEFONO 06.97848965 / 333.2829348 EMAIL info@metromorfosi.com La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti nella programmazione. La collaborazione è da ritenersi gratuita salvo diversi accordi contrattuali. Le idee espresse negli articoli sono riconducibili ai singoli autori. Metromorfosi si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto e di effettuare gli opportuni tagli redazionali. L’editore ha cercato di rintracciare gli aventi diritto ai crediti fotografici non specificati ed è a disposizione per qualsiasi chiarimento.
ORECCHIE APERTE
ome commemorare i cari estinti? Facile, col rock più becero e assurdo che ci sia. Il 2 il punk è all'Init: Duap, Lexicon Devil e Terrorist Bengala Party. Ovvero: gente di strada che grida ancora Oi!; il culto dei Germs che vive tenace nella California hardcore; sci-fi & gonzo exotic surf manipolato psichedelicamente. Stessa sera e i defunti tornano in vita al Dal Verme con gli AUN. Duo canadese composto da Martin Dumais e Julie Leblanc, costruisce moloch che issano al cielo psichedelia, elettronica, ambient, shoegaze e kosmische music. Un'esperienza eterea e totalizzante, da assaporare a mente aperta. Primo di una tripletta che il Dal Verme ci offre in sequenza. Il 3 tocca al rock'n'roll rozzo dei Dykemann Family. Una debosciata e disfunzionale famigliola croata che fomenta l'incesto e la perversione. R'n'R garage extravaganza! Imperdibili il 4 i Nadja. In tour per promuovere il nuovo Dagdrøm, il progetto di Aidan Baker e Leah Buckareff sorprende dai tempi di Truth Becomes Death e Skin Turns to Glass. Un impasto spettrale, suadente, paralizzante di experimental drone, ambient, shoegaze e doom metal. Violent country il 5 al Circolo degli Artisti con l'accoppiata Micah P. Hinson e Owen Pallett. Il primo è uno stravagante folk singer texano pronto a distruggere cuori con i versi di ...And the Pioneer Saboteurs, punto di arrivo di un percorso fatto di umide celle, droghe (ab)usate e devastanti bancarotte. Il secondo lancia il nuovo EP A Swedish Love Story, superamento critico della fase Final Fantasy e del synth pop analogic dadaista. Space funk from the future l'8 all'Init con Zechs Marquise, genesi della mente folle di Marcel Rodriguez-Lopez (Mars Volta). Con un nome ispirato a Gundam Wing di Hajime Yatate non poteva essere altrimenti. Getting Paid è la più recente emissione, uno sghembo universo che alla jam psichedelica alterna sfuriate fusion e paradossali interludi funk. Per chi preferisce la tradizione, al Traffic tornano i Therapy?, alfieri instancabili di un rock tentacolare, tosto, capace ancora di mettere in discussione certezze. Gli anni Novanta sono dietro l'angolo, seppure i tempi di Babyteeth e Nurse siano lontani, come quelli dei successi di Troublegum. A Brief Crack of Light ribadisce forte e chiaro un concetto di resistenza: before you, with you, after you. Altra doppietta al Dal Verme 15 e 16. Prima tocca a Jeff T. Smith, alias Juffage: polistrumentista diviso tra Leeds e Chicago, elabora un mondo di pop song catchy e creatività manipolativa con chitarra e batteria, cassette, loop-pedals e gadgets assortiti.
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Nadja
ROCK ETC.
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Nomeansno
Soltanto 24 ore ed è il momento dei Tyvek, alternative post punk da Detroit al grido di fast metabolism! Se cercate una party-punk band perfetta, il frustration rock di Kevin Boyer fa al caso vostro. L'autunno non può che chiudersi in oscurità il 21 all'Orion. Adunata delle schiere maledette, perché arrivano Katatonia, Alcest e Junius. Gli svedesi sono in continua metamorfosi se si pensa che ai tempi di Dance of December Souls scrivevano canzoni come Tomb of Insomnia. Il goth death doom ha lasciato il passo ad un approccio melodico e progressivo, che prosegue nel recente Dead End Kings. In apertura, l'onirico shoegaze metal dei Junius ed il delicato, malinconico, suadente avantgarde dream pop degli Alcest. Prima che sia troppo tardi, giunge il naptime: il 28 all'Init i Nomeansno. Culto totale dell'independent free punk, i fratelli canadesi Robert e John Wright ed il sodale Tom Holliston continuano instancabili a fracassare timpani al ritmo di Ramones, Miles Davis, Venetian Snares e Johnny Mathis. I problemi esistenzali non sono ancora risolti. Anzi, sono amplificati dalle crisi contemporanee. Ma la loro politica dell'assurdo continua a vincere: andate a riascoltare The Land of The Living e poi ne riparliamo. Il 29 è Mark Lanegan a congedarci da un mese mai così intenso. Dai tempi d'oro degli Screaming Trees ai seminali Whiskey for the Holy Ghost e Scraps at Midnight, sino al recente Blues Funeral, Lanegan ha collezionato abissi rock, fantasmi folk e acidità elettriche. Ultime in ordine di tempo, fumose infiltrazioni electro. Baby, don't feel so bad, muddy water drowning in the rain, now the rain done come. Occhio a Duke Garwood in apertura: se continuerà a ripetere le meraviglie di The Sand That Falls e Dreamboatsafari, supererà il maestro Mark.
NOVEMBRE VARI ORARI E PREZZI VARI LUOGHI DETTAGLI NELL’ARTICOLO E NELLA RUBRICA ROCK ETC. A PAG. 11 ALESSANDRO ZOPPO 3
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MOVIMENTI JAZZ 2-29 NOVEMBRE/ NOVEMBRE AL 28 DIVINO 28DiVino Jazz (via Mirandola 21 - tel. 340.8249718); ore 22.30 - euro 5 + tessera Sempre brillante la programmazione del locale di via Mirandola. Il 2 novembre Fabio Tulio Trio, il 3 il trio Jambona (Silvia Bolognesi, Marco Colonna e Daniele Paoletti), il 9 è la volta del LowBudJazz trio, il 10 il quartetto del baritonista Marco Guidolotti, l’11 Reading & Jazz con Marco Colonna e Alberto Masala, il 16 arrivano i Bad-Uok per presentare il loro disco Auand, il 17 il trio "F:B:I" (Riccardo Fassi, Enrico Bracco e Pietro Iodice), il 24 la primissima del Corvini, Ferrazza, Vantaggio Trio per l'uscita del nuovo disco Traume e il 29 il sassofonista Mauro Verrone.
8 NOVEMBRE/ FABRIZIO SFERRA QUARTET Casa del Jazz (viale di Porta Ardeatina 55 - tel. 06.704731); ore 21.00 - euro 10 Dan Kinzelman (sax), Giovanni Guidi (pianoforte), Joe Rehmer (contrabbasso) e Fabrizio Sferra (batteria).
14 NOVEMBRE/ CHIHIRO YAMANAKA TRIO Casa del Jazz (viale di Porta Ardeatina 55 - tel. 06.704731); ore 21.00 - euro 15 La talentuosa e romantica pianista giapponese con Mauro Gargano (contrabbasso) e Mickey Salgarello (batteria). Ogni nota è una carezza al cuore.
21 NOVEMBRE/ GREG BURK TRIO - THE PATH HERE Casa del Jazz (viale di Porta Ardeatina 55 - tel. 06.704731); ore 21.00 - euro 10 Greg Burk (pianoforte), Jonathan Robinson (contrabbasso) e Gerald Cleaver (batteria).
22 NOVEMBRE/ RACHELLE FERRELL Auditorium PdM S (viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281); ore 21.00 - euro 25/30 Una voce indimenticabile.
23 NOVEMBRE/ INSEARCH "ART ALARM" Auditorium PdM Studio 2 (viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281); ore 21.00 - euro 10 In bilico tra jazz e post-rock.
24 NOVEMBRE/ EL PORTAL - NEW TROPHY Casa del Jazz (viale di Porta Ardeatina 55 - tel. 06.704731); ore 21.00 - euro 8 Nolan Lem (sassofono), Rainer Davies (chitarra Paul), Bedal (Fender Rhodes), Joe Rehmer (contrabbasso) e Dion Keith Kerr IV (batteria).
25 NOVEMBRE/ IRENE GRANDI & STEFANO BOLLANI Auditorium PdM C (viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281); ore 21.00 euro 25/35 Dopo aver suonato insieme nei primi anni ’90 a Firenze nel gruppo La Forma e dopo aver collaborato più volte, Irene Grandi e Stefano Bollani hanno deciso di condividere nuovamente un palco ed esibirsi in duo. Un viaggio tra i suoni del Brasile, l’Europa, il passato, il presente passando naturalmente da standard ad autori contemporanei. Una raffinata fusione fra il jazz del geniale pianista milanese e la voce calda della cantante fiorentina. :: a cura di Beppe Manni
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VLADISLAV DELAY
ELETTRONICA
l 24 novembre per la rassegna C(h)orde Suoni tra Cielo Terra - è in scena uno dei compositori di musica elettronica più interessanti del panorama mondiale: Vladilsav Delay. Nel suggestivo spazio della Chiesa Evangelista Metodista, in collaborazione con Lanificio 159 e Snob Production, l'artista finlandese dai mille volti e dalle mutevoli forme sonore travolge e coinvolge grazie ai suoi innumerevoli stili, che hanno quale comune denominatore lo sviluppo di una forma d'arte verticale. Parlare di lui, significa riunire nell'unico essere Vladislav Delay, Luomo, Sistol o Uusitalo, i suoi moniker, condividendo ogni volta un viaggio con un traghettatore differente. House, techno, ambient si aggrappano ai lati della sua anima esaltandone lo spessore, rivelando un compositore agile, capace di creare suoni venuti da galassie lontane, unite ad atmosfere aride. Bassi profondi e percussioni sincopate, le sue principali 'armi', perché se dovessimo sottoporre ai raggi x ogni sua creatura, accederemmo ad un universo di sfumature innumerevoli, quante ne vive una persona: sensualità, dolcezza, irriverenza, divertimento, ossia più di un modo di fare musica; e soprattutto un paio di chiavi di lettura che rendono la follia di Vladislav, concreta: Frank Zappa e il jazz. La prima raccoglie l'inevitabile folgorazione e stima per un così coraggioso maestro, capace di fondere stili e modelli; nella seconda si insinua la propria storia di batterista jazz, che innamorato della più profonda natura del genere, ne getta lo spartito e si libera degli schemi, imparando a disimparare. Ne nasce una lunga sfida negli anni, tra esercizi, esperimenti e capolavori, come con il Moritz Von Oswald Trio, lavorando con un set di strumenti che percuote e suona sul momento, senza bisogno di componenti elettronici o computer. Che sia come per il suo ultimo lavoro Vantaa del 2011: un cammino quasi senza respirare, rarefatto da un suono sottile tra ambient, dub e umanità. Computer con anima, sogni e un nome, il suo: Sasu Ripatti. Ad accompagnarlo nel suo viaggio sonoro, questa volta il talentuoso pianista Giovanni Guidi.
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24 NOVEMBRE ORE 21.00 - EURO 15 CHIESA EVANGELICA METODISTA VIA XX SETTEMBRE 123 - TEL. 06.41780081 - WWW.CHORDE.IT MAX PARRI 7
La situazione attuale necessita di Pensiero. Di donne e uomini in grado di usare il proprio pensiero al massimo livello. Il pensiero unico è sempre più verticistico, la sua imposizione ha lasciato intorno a sé dirupi, declivi, pareti sempre più scoscese. Ma è su quelle pareti, in quelle posizioni verticali che dobbiamo esercitare il libero pensiero. Il rischio di caduta è enorme, le categorie assumono forme anomale, le parole ed i significati possono traslare, scivolare e dire anche quello che non hanno mai detto e trasformare interamente quello che si dava per acquisito. Claudio Orlandi Per le tue segnalazioni situazioniste (le cose che non ti stanno bene) scrivi ad info@metromorfosi.com.
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CLASSICACONTEMPORANEA 3, 5 E 6 NOVEMBRE/ PROKOFIEV: CONCERTO PER VIOLINO Auditorium PdM C (viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.8082058); ore 18.00 (3 novembre), 21.00 (5 novembre), 19.30 (6 novembre) - euro 19/52 Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia; Pablo Heras-Casado (direttore), Patricia Kopatchinskaja (violino). In programma: Beethoven (Egmont: Ouverture), Prokofiev (Concerto per violino n. 2) e Strauss (Vita d'Eroe).
11 NOVEMBRE/ MARTHA ARGERICH INTERPRETA SCHUMANN Auditorium PdM C (viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.8082058); ore 18.00 - euro 18/42 Solisti dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia; Martha Argerich (pianoforte) e Eduardo Hubert (pianoforte). In programma: Ravel (Ma mere l'Oye), Saint-Saëns (Il carnevale degli animali) e Schumann (Quintetto con pianoforte op. 44).
13 NOVEMBRE/ CAMERATA DEL ROYAL CONCERTGEBOUW DI AMSTERDAM Aula Magna La Sapienza (piazzale Aldo Moro 5 - tel. 06.3610051/2 - www.concertiiuc.it); 20.30 - euro 15/25, euro 8 per under 30 Per la prima volta in Italia la recente formazione composta dalle prime parti della prestigiosa orchestra olandese. Helena Rasker (contralto), André Post (tenore), Giorgio Mezzanotte (direttore). In programma Ravel (Settimino, Introduction et allegro), Mahler (Das Lied von der erde, versione cameristica di A. Schönberg).
16 NOVEMBRE/ GLENN GOULD - L'ESTETICA DELL'ASSENZA Auditorium PdM C (viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.8082058); ore 20.30 - euro 18/42 Alexander Lonquich (pianoforte) suona Strauss (trascrizione del Sestetto del Capriccio) e Bach (Variazioni Goldberg).
20 NOVEMBRE/ ANGELA HEWITT Aula Magna La Sapienza (piazzale Aldo Moro 5 - tel. 06.3610051/2 - www.concertiiuc.it); 20.30 - euro 15/25, euro 8 per under 30 Al pianoforte Angela Hewitt suonerà Bach (Nun komm, der Heiden Heiland, Siciliana in sol minore, Sinfonia in re maggiore, L’arte della Fuga, Contrappunti I-X e Beethoven (Sonata in la maggiore op. 101).
23 NOVEMBRE/ PHILIP GLASS "AT 75" Auditorium PdM S (viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281); ore 21.00 - euro 15 Philip Glass compie 75 anni. Il Parco della Musica gli rende omaggio con una selezione tra le opere più significative e spesso raramente ascoltate in Italia tratte dai suoi capolavori Einstein on the Beach, Sathyagraha, Kundun e Music for Liquid Days. A completamento della serata, le musiche altrettanto importanti di due testimoni d'eccellenza quali Igor Stravinsky e Arvo Pärt, due autori che rappresentano per l'artista americano il punto di partenza e il punto di arrivo della sua poetica. Nel corso del concerto verrà proposto Evidence, un cortometraggio di Godfrey Reggio, il visionario regista di Anima Mundi, sul rapporto tra i bambini e la televisione, con musiche di Philip Glass. :: a cura di Elio Florian
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ROCK ETC. 3 NOVEMBRE/ DYKEMANN FAMILY Dal Verme (via Luchino Dal Verme 8); ore 21.30 - euro 3 Visioni kraut. Per approfondire, leggi pagg. 10-11.
8 NOVEMBRE/ THERAPY? + METIBLA Traffic Club (via Prenestina 738 - tel. 320547412); ore 21.30 Alfieri instancabili di un rock tentacolare. Per approfondire, leggi pagg. 2-3.
9 NOVEMBRE/ GIARDINI DI MIRÒ Brancaleone (via Levanna 13 - tel. 06.82004382); ore 22.00 - euro 10 I baluardi del post-rock made in Italy con il nuovo Good Luck.
10 NOVEMBRE/ ONE MAN 100% BLUEZ 30 Formiche (via del Mandrione 3 - info@30formiche.it) Una chitarra e un'anima che arde di solo blues.
15 NOVEMBRE/ JUFFAGE Dal Verme (via Luchino Dal Verme 8); ore 21.30 - euro 3 Polistrumentista che utilizza dal vivo cassette registrare, tamburi, chitarre, bassi, loop station.
23 NOVEMBRE/ TONINO CAROTONE XRoads live club (via Braccianese 771, Osteria Nuova - tel. 06.3046645); ore 22.00 Il cantautore di Pamplona in un viaggio musicale per pochi intimi.
24 NOVEMBRE/ VLADISLAV DELAY + GIOVANNI GUIDI Chiesa Evangelica Metodista (via XX Settembre 123 - tel. 06.41780081); ore 21.00 - euro 15 L’elettronica di Vladislay Delay incontra il jazz di Giovanni Guidi. Per approfondire, leggi pag. 7.
24 NOVENBRE/ TYING TIFFANY Rising Love (via delle Conce 14 - tel. 339.4270672 - www.risinglove.it); ore 22.00 Un gothic rock tutto al femminile tra elettronica e dark wave. L’ultimo disco della cantante patavina è Dark Days, White Nights. Da ascoltare Pazza, al momento l’unico brano in lingua italiana del suo repertorio.
28 NOVEMBRE/ NOMEANSNO Init (via della Stazione Tuscolana 133 - tel. 06.97277724); ore 21.30 Culto totale dell'independent free punk. Per approfondire, leggi pagg. 2-3.
29 NOVEMBRE/ MARK LANEGAN + DUKE GARWOOD Orion Club (viale J. F. Kennedy 52 - Ciampino - Tel. 06.89013645); ore 22.30 - euro 22/25 Tra abissi rock, fantasmi folk e acidità elettriche. Per approfondire, leggi pagg. 2-3.
30 NOVEMBRE/ NEVILLE STAPLE Traffic Club (via Prenestina 738 - tel. 320547412); ore 21.30 Il pioniere del movimento ska internazionale. :: a cura di Max Parri - musica@metromorfosi.com
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IL FESTIVAL MUTANTE
rgenza. Questo il 'salvacondotto' che Marco Müller ha fatto proprio nel presentare la VII edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Lasciati dietro di sé gli otto anni di direzione artistica della Mostra del Cinema di Venezia, ritornato nella Capitale dopo vent'anni, nella presa di incarico (e carico) tra 'concordati', polemiche e suoi proclami un po' troppo azzardati, Müller misura il proprio ingresso (appena 4 mesi a disposizione) in un appuntamento cinematografico scomodo. Da molti giudicato monco di una vis propria nel perseguire un improbabile idillio tra cinema per la massa e qualità, puramente ed inutilmente ostruzionista nel mettersi in mezzo a Venezia e Torino e i loro rispettivi appuntamenti cinematografici, il RomaFilmFest in questi anni si è svestito di parecchi panni, a partire dalla terminologia: dall'originario "festa", novus identificativo che mirava a marcare il suo concepimento nella scia di collante urbano-partecipativo della cittadinanza alla cultura (e al cinema più specificamente), tentando di far afferrare anche ai confinanti urbani dell'Auditorium un luogo a loro addirittura sconosciuto, si è tornati nel 2008 a parlare ed usare Festival, sancendo implicitamente una 'sconfitta' del 'sogno' veltroniano (anch'esso ipocrita, vedi Metromorfosi 49). Affidandone la regia a Gian Luigi Rondi, la resa è stata definitiva. L'ibrido ha cominciato a prendere sempre più consistenza, ingolfandosi dentro una forma ed un contenuto incapaci di esprimere realmente il carattere popolare e una sana qualità. Ora? Müller pare ancora più allontanarsi dalla genesi teorica della 'Festa', specie prospettivamente, visto che l'urgenza non gli ha permesso di avviare modifiche strutturali. Massima apertura, la logica-impronta del suo piano di lavoro: "Riscoprire soluzioni dimenticate; sperimentare il nuovo senza doverlo spettacolarizzare; immergersi nella singolarità dei film senza proteggersi le spalle con le ideologie. E sbarazzarsi del mito di una lingua "universale" del cinema". In pratica: scommessa su nuovi autori e nuove realtà visive, occhio al cinema popolare celebrato nell'originalità-
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Loris Dogana, Memoria
CINEMA
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Una scena da Goltzius and the Pelican Company di Peter Greenaway
specificità al suo interno, istituendo il Maverick Director Award e celebrando Walter Hill, una delle vecchie guardie del cinema americano, regista di film cult come I guerrieri della notte, erede di Howard Hawks, Sam Peckinpah, Don Siegel e Robert Aldrich, che ha saputo districarsi nel western, nel thriller, nell'azione e nella commedia. In prima mondiale Hill porterà a Roma il suo ultimo thriller d'azione Bullet to the Head (2012), con Stallone quale interprete. Ma l'azione incontestabilmente Mülleriana è Maxxi XXI, nuova sezione, che ingloba la vecchia Extra! L'altro cinema, espandendola dentro una contemporaneità visiva contaminata nei linguaggi, stili, tecniche e durata, collocata nel Museo Nazionale delle arti del XXI secolo (Maxxi), a pochi passi dall'Auditorium, in un ideale parco delle arti (utopisticamente) interagito e fruito da tutti. Goltzius & the Pelican Company (2012) di Peter Greenaway è una delle mie attese più alte di questa neonata branca festivaliera. Alice nella città (e il suo cinema per ragazzi) si stacca e cammina con le sue gambe quest'anno, dentro una propria Casa (Casa Alice, tra il Maxxi e l'Auditorium), con incursioni anche nell'editoria e nel fumetto più indipendente. E il cinema italiano 'si impossessa' di una vetrina propria (anch'essa voluta da Müller): Prospettiva Italia, che dovrebbe (usare qui il condizionale per me è una necessità) far emergere autenticità e libertà creativa. Quanto alla Selezione Ufficiale: i figli d'arte di Skolimowski e Francis Ford Coppola, Alexei Fedorchenko, Takashi Miike, Valérie Donzelli, Kira Muratova tra i registi in corsa per il Marc'Aurelio d'Oro. A presiedere la rispettiva giuria, Jeff Nichols, tra i più noti autori indie statunitensi emergenti. Tarantino e l'assaggio-clip di Django Unchaine, sua nuova 'pazzia', darà al Festival in cerca di identità un tocco di popolarità solo apparente. La Festa del Cinema non è mai iniziata e ancora non si sa cosa diventerà.
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IL CINECONTORSIONISTA 1 NOVEMBRE/ CORTI AL BAR 2012 - GADJOSWING MEETS BUSTER KEATON Ombre Rosse Caffè (piazza Sant'Egidio 12 - tel. 06.5884155 - www.ombrerossecaffe.it); ore 22.00 - ingresso libero Proiezione di One Week (1920), diretto e interpretato da Buster Keaton e rimusicato dal vivo dai Gadjoswing. A seguire, omaggio a Django Reinhardt e al jazz anni '40 e '50.
8 NOVEMBRE/ L'UOMO CON LA MACCHINA DA PRESA Esc Atelier (via dei Volsci 159 - www.escatelier.net); ore 21.00, aperitivo dalle 20.30 L'uomo con la macchina da presa (1929, Dziga Vertov), sintetizzato (musicalmente) da Adriano Lanzi. Perno della cinematografia mondiale, primo caso di cinema nel cinema, di rappresentazione oggettiva del reale che include lo stesso operatore, Vertov con questa composizione-saggio avanguardistico entra nel film-verità che costruisce. Accompagnamento musicale elettronico, rigoroso, attento alle sovrapposizioni, agli sfasamenti nella percezione ordinaria del 'tempo', ai metalinguaggi.
9-17 NOVEMBRE/ FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA - VII EDIZONE Auditorium Parco della Musica, Maxxi, Multisala Barberini, Casa Alice - www.romacinemafest.org Marco Müller afferra le redini di un Festival ancora 'apolide'. CinemaXXI sostituisce Extra l'altro cinema!, con una programmazione incentrata sulle forme del visivo contemporaneo e con quartier generale nel Museo Nazionale delle Arti nel XXI secolo. Alice nella città, immaginario filmico per ragazzi/bambini, diventa realtà a sé stante. V ožidanii morja (2012) di Bakhtiar Khudojnazarov, 'aprirà i giochi' di questa nuova gestione. 60 anteprime mondiali, 26 paesi rappresentati. Quentin Tarantino tra i super ospiti sicuri, concederà un assaggio di Django Unchaine, rivisitazione del famoso spaghetti western di Sergio Corbucci, ambientato alla vigilia della guerra di secessione, in pieno schiavismo. Per approfondire, leggi pagg. 12-13.
3-7 NOVEMBRE/ PITIGLIANI KOLNO'A FESTIVAL - VII EDIZIONE Casa del Cinema (largo Marcello Mastroianni 1); www.pitiglianikolnoafestival.it Marchia l'anno VII anche l'appuntamento con la cinematografia israeliana e di argomento ebraico. Per Sguardo sul nuovo cinema israeliano, Fill the void (2012) di Rama Burshtein, presentato dall'attrice Hadas Yaron, Coppa Volpi di Venezia '69. Al documentarista israeliano David Ofek, l'omaggio con 4 lavori, tra cui il recente Luxuries (2011). Per Storie di Cinema, tre documentari su: Roman Polanski, Woody Allen e Stanley Kubrick. Percorsi ebraici offrirà alcuni doc recenti: dai Profughi a Cinecittà (2011) di Marco Bertozzi al "volo" nello spazio del bimbo di Auschwitz Petr Ginz in The Last Flight of Petr Ginz (2012).
13 E 27 NOVEMBRE/ A QUALCUNO PIACE CLASSICO - II EDIZIONE Sala Cinema Palazzo delle Esposizioni (scalinata di Via Milano 9/A - www.palazzoesposizioni.it); ore 21.00 - ingresso libero fino ad esaurimento posti Il successo dello scorso anno ha portato a bissare il bello e ricco viaggio dentro la storia del cinema. Per novembre: il 13, Run (1985) di Akira Kurosawa, rilettura del Re Lear di Shakespeare; il 27, Il buco (1959, immagine), ultima, meravigliosa pellicola di Jacques Becker. Peccato, la versione italiana. :: a cura di Maria Cera - cinema@metromorfosi.com
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GRANDESCHERMO
FILM! LA COLLINA DEI PAPAVERI
Giappone '63. È l'inizio del boom economico che traina il Paese verso la ripresa dalla devastazione post-bellica e che chiama gli studenti a costruire un futuro splendente, senza cancellare il passato. I due estremi temporali collidono nella città portuale di Yokohama - a cui Goro Miyazaki dedica un ritratto nostalgico - dove è in corso la lotta studentesca per la salvaguardia del Quartier Latin, sede della vivacità intellettuale e simbolo della memoria. Nella difesa dell'edificio risalente all'era Mejii, Umi e Shun si innamorano, scoprendo un segreto di famiglia che potrebbe allontanarli per sempre. in sala dal 6 novembre
BALLATA DELL'ODIO E DELL'AMORE Madrid '73, dittatura franchista. Il tratto infelice, sanguinario e vendicativo del Pagliaccio Triste Javier affonda le radici nella storia del padre (la stessa maschera addosso nel '37, costretto a combattere la guerra civile). Il destino di Javier si compie con l'incontro del violento Sergio, Pagliaccio Buono, e della sua donna. La coppia, antitetica sul palco e nei desideri della distruttiva Natalie, attiva, per amore di lei, una serie di azioni turpi che trasfigura i tre in mostri. 'Ballata' parabola grottesca dall'estetica gotica targata Álex de la Iglesia sulla disumanizzazione da guerra e da soprusi. in sala dall’8 novembre
QUALCUNO DA AMARE L'iraniano Kiarostami si sposta in Giappone per catturare scorci esistenziali. Una giovane ragazza si paga gli studi prostituendosi, un anziano professore la contatta pensando di conoscerla. Quando lei gli offre il suo corpo, lui si mostra interessato solo a trascorrere del tempo insieme. Kiarostami non si spinge oltre l'indizio, l'intuizione, prediligendo una piccola storia di genuine attenzioni ad un eclatante caso d'agnizione, cogliendo l'uomo nel suo essere al mondo: "Il mio film non ha un inizio e nemmeno una fine, proprio come accade nella vita reale dove si arriva già a storia iniziata". in sala dal 15 novembre
FILL THE VOID Rama Burshstein riproduce le dinamiche della società di appartenenza, seguendo il percorso esistenziale della diciottenne Shira (Hadas Yaron, Coppa Volpi Venezia 2012), a cui la famiglia di religione ebraica ortodossa chiede di sposare il cognato rimasto vedovo. Compagini maschili e femminili si stringono intorno alla ragazza cristallizzandosi in ruoli e funzioni arcaiche e discriminatorie, pretendendo da Shira aderenza ai dettami. In un'antropologia di relazioni sociali, religiose e psicologiche, la fotografia eterea esalta il candore di una coscienza combattuta tra individualità e appartenenza. in sala dal 15 novembre :: a cura di Francesca Vantaggiato - cinema@metromorfosi.com
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Venite a trovarci nel regno della birra. Arte della spinatura, tecnica degustativa, bellezza del bere. Area espositiva per mostre fotografiche e pittoriche. Consigliato dalla Nanobirra di Metromorfosi. Mc Queen vi aspetta in zona San Pietro! Mc Queen Pub :: tel. 06.631872 :: via Aurelia, 77 Roma metromorfosi
I CORNETTI PIĂ™ BUONI Trastevere
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TEATRO
REP
l cuore di Trastevere, tra i riflessi gialli delle luci crepuscolari del centro, dal 2 ottobre al 25 novembre, si fa custode di una proposta che ha come obiettivo il riavvicinamento della scena a chi dal teatro non è stato necessariamente contagiato, con un'offerta programmatica decisamente alternativa. Sul palcoscenico rinnovato del teatro Spazio Uno prende forma concreta l'iniziativa di REP - compagnia di repertorio, operazione che vede riuniti circa 40 attori, intenti a portare in palcoscenico per quasi due mesi ben 27 spettacoli, avvicendati secondo una logica di rotazione che prevede due rappresentazioni ogni sera. Il progetto annovera tra i suoi garanti nomi di tanti artisti differenti, più o meno conosciuti dal grande pubblico e reclutati a prescindere da ogni logica gerarchica; tra gli altri, solo per citarne alcuni, Pierfrancesco Favino, Stefano Pesce, Ana Caterina Morariu, Ugo Dighero, Angelo Longoni, Marit Nissen, Claudia Potenza e Anna Ferzetti. La lista potrebbe continuare per molto ancora e risulterebbe lunga e varia almeno quanto lo è quella dei testi scelti per gli allestimenti: da Gogol a Schnitzler, da Ionesco a Simone de Beauvoir; non si perderà l'occasione di mettere in scena testi di drammaturgia contemporanea, italiana e non, come quelli di Civati, Tarantino e Prato. Tutto nasce da un'idea di Paolo Sassanelli, Luciano Scarpa e Fabrizia Sacchi, strutturandosi attorno all'associazione culturale Gruppo Danny Rose. Questa - che deve il suo nome a Broadway Danny Rose, pellicola di Woody Allen su un impresario di artisti mancati vede riuniti tutti gli attori partecipanti con l'intento di dar vita ad un'altra possibilità: "Il teatro che abbiamo intenzione di fare noi è un teatro che avvicini il pubblico al suo spirito più vivo, la vita. Vogliamo un teatro che consideri lo spettatore parte del processo creativo e che non lo escluda con scelte elitarie e intellettualistiche". Per questa finalità ha avuto infine successo, come poche altre volte, la ricerca di finanziatori alternativi rispetto a quelli istituzionali, che ha trovato in BNL - BNP Paribas la fonte di approvvigionamento economico necessaria per la realizzazione di un programma che si propone come chance sperimentale, per aprire occhi e mente su un eventuale nuovo modo di pensare e fare il teatro.
Stefano Pesce
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TEATRO SPAZIO UNO VICOLO DEI PANIERI 3 - TEL. 06.45540551 FINO AL 25 NOVEMBRE ORE 20.00 E 21.15, DOM. ORE 17.00 E 18.15, LUN. RIPOSO - EURO 10 MARIANNA MASSELLI
metromorfosi
TEATRO E CRITICA SEPPURE VOLESTE COLPIRE a quando il Teatro Argot Studio ha ristrutturato la sala, facendone un palco modulabile per artisti che prevedano anche lo spazio scenico come materia spettacolare, ha e non solo idealmente aperto all'incontro in una misura più ampia, permettendosi costruzioni d'ambiente che prima gli erano impedite. Il teatro trasteverino è così diventato, come già aveva iniziato a fare in questi ultimi anni, un riferimento per una tipologia di spettacoli altrimenti impossibili da vedere a Roma, che hanno bisogno di un contatto diretto e organico con il pubblico, quasi compenetrato: Seppure voleste colpire - "sit-in artistico, e quindi politico e culturale" secondo il suo autore Roberto Latini, che prende a prestito il titolo dalle parole di Ariel nella Tempesta shakespeariana - è uno di essi, circondato dagli sguardi fino al limite con la parete di fondo e dedicato a uno spettatore attivo e vigile, che si trova assieme agli artisti nella scena, oppure oltre essa. Un programma di battaglie per la resistenza teatrale, questo il pensiero che presiede a uno spettacolo costituito di una struttura esile in cui l'autore possa accogliere sei ospiti-alleati, al fine di tale battaglia: sei artisti, diversi ogni sera, portano il loro contributo, riuniscono le forze della loro arte per comporre un disegno fragile e di continuo sfuggente, sempre già stato, qualità che il teatro non ha mai smesso di ricercare. Gli artisti sono invitati a "prendere parte alla serata", dice la scheda, in realtà prendono parte in un senso più allargato, meglio ancora prendono le parti dell'arte e la declinano secondo le proprie possibilità. Infatti questa forma spettacolo, qui al debutto nazionale, ha proprio il fine di restare aperta e porre in discussione il sistema bloccato tra carnefici e vittime, tra tagli economici e lamentele, farsi portatrice di atti di presenza, più ancora che di sopravvivenza. Qui è la distanza netta fra quel che è stato ed è tuttora e quello che invece ha tutte le armi, pardon le arti, per essere ancora.
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SIMONE NEBBIA 19
metromorfosi
Loris Dogana, Amore
PALCO 06 4-6 NOVEMBRE/ CALL ME GOD Teatro Argentina - (largo di Torre Argentina 52 - tel. 06.684000311/14); ore 21.00 euro 12/27 "Abbiamo bisogno di una società più controllata in nome della sicurezza? O dobbiamo accettare l'idea che le vittime degli attentati siano il prezzo da pagare alla libertà e alla democrazia?". Quattro drammaturghi (l'italiano Cervo, i tedeschi Mayenburg e Ostermaier e l'argentino Spregelburd) riflettono sulla crisi culturale, politica ed economica dell'occidente dal 2001 fino a oggi. Regia di Marius von Mayerburg.
6-9 NOVEMBRE/NARCISO 2.0 Teatro Manhattan (via del Boschetto 58 - mob. 331 1485606); ore 21.00 - 12 euro Il mito di Narciso, il suo amore cieco e tenero, la sua sconfinata eppur fragile ossessione rivivono in scena per la regia di Carlo Studer. Con la partecipazione straordinaria di Micaela Esdra.
DAL 9 NOVEMBRE/ LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE Piccolo Eliseo Patroni Griffi (via Nazionale 183 - tel. 06.4882114); - ore 20.45, dom. 17.00 e lun. riposo - euro 13/22 Umberto Orsini ripropone in chiave teatrale uno dei passaggi più interessanti del pensiero Dostoevskiano. Regia di Pietro Babina.
13-18 NOVEMBRE/L'ODORE DEL MONDO mediapartner metromorfosi Teatro Argot studio (via Natale del Grande 27 - tel. 06.5898111 www.teatroargotstudio.com); ore 20.45, dom. 18.00 e lun. riposo - euro 10/12 Monologo che racconta della vita di Irina, bambina Moldava, della sua famiglia e di come un avvenimento all'età di dodici anni sconvolge la sua vita. Liberamente ispirato a Dalia di Concita de Gregorio. Produzione Compagnia dei Demoni. 13-25 NOVEMBRE/ANIMA Teatro Belli (piazza Sant'Apollonia 11/a - tel. 06.5894875); ore 21.00, dom. 17.30 e lun. riposo - euro 13/18 L'Anima di Luciano Roman è quella di Leonardo da Vinci: una cosa estremamente concreta, scientificamente dimostrabile, una zona posta al centro del cervello.
15-25 NOVEMBRE/ AMLETO² (IL POPOLO NON HA IL PANE? DIAMOGLI LE BRIOCHE) Teatro Ambra Jovinelli (via Guglielmo Pepe 43 - tel. 06.83082620); ore 21.00, merc. e dom. 17.00 e lun. riposo - euro 17/31 Filippo Timi stravolge fin nelle viscere la tragedia di Shakespeare che si fa commedia cinica, frivola e irriverente. Amleto sceglie una via diversa per non soffrire: esplodere al massimo della vitalità, impazzire, ridere di fronte ad ogni tipo di sentimento.
FINO AL 25 NOVEMBRE/ REP LA COMPAGNIA DI REPERTORIO Teatro Spazio Uno (vicolo dei Panieri, 3 - tel. 06.45540551 - teatrospaziouno@tiscali.it); ore 20.00 e 21.15, dom. ore 17.00 e 18.15, lun. riposo - euro 10 40 attori si sono riuniti nell'associazione culturale Gruppo Danny Rose e hanno deciso di diventare impresari di se stessi... Per approfondire, leggi pag. 18. :: a cura di Marcella Santomassimo - ms@metromorfosi.com
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ARTE
VERMEER
Ragazza con cappello rosso, 1665
IL SECOLO D'ORO DELL'ARTE OLANDESE O
tto solamente sono i dipinti di Johannes Vermeer (1632-1675) alla mostra autunnale delle Scuderie a dispetto del titolo dell'esposizione: non aspettiamoci, quindi, una rassegna esaustiva sul grande pittore di Delft. Accanto alle sue preziosissime opere - quali La stradina, Ragazza con cappello rosso, Giovane donna con bicchiere di vino, Allegoria della Fede e alcune note suonatrici - romani e turisti potranno ammirare, però, diversi capolavori di esponenti dell'arte olandese del XVII secolo, poco presente nei nostri musei. Il Seicento è noto come il Secolo d'oro per l'arte, la cultura e l'economia olandesi. È il periodo in cui una sintesi di tolleranza religiosa e opportunità economiche attira nei Paesi Bassi del Nord commercianti, artigiani, uomini di scienza, filosofi da ogni parte d'Europa. Grazie alla costruzione di dighe e ad una capillare canalizzazione del territorio, sempre nuove terre vengono sottratte al mare, mentre la flotta olandese traccia nuove rotte commerciali. In questo contesto di particolare e diffuso benessere si sviluppa una produzione artistica indirizzata non più alla Chiesa o alla corte, ma a quella che si va affermando come la nuova classe dirigente, la borghesia. Il mercato chiede quadri di piccole dimensioni, una forte aderenza alla rappresentazione della realtà, temi legati alla vita quotidiana (tavole imbandite, domestiche al lavoro, bambini, madri, giovani donne che scrivono lettere, suonano, cucinano, leggono, filano), mentre diminuisce la richiesta di storie mitologiche o religiose; si diffonde, così, la pittura di genere. Alla metà del XVII secolo, quando si affaccia al mondo della pittura Jan Vermeer, i ricchi mercanti apprezzano e acquistano i fijnschilders, i pittori raffinati della scuola di Leida, la più rinomata, che lavorano sulla resa meticolosa dei particolari come Gerrit Dou, Gabriel Metsu, Gerard ter Borch e Frans van Mieris.
metromorfosi
FINO AL 20 GENNAIO 2013 DOM-GIOV 10/20; VEN-SAB 10/22.30 - EURO 12, RID. EURO 9.50 SCUDERIE DEL QUIRINALE VIA XXIV MAGGIO 16 - WWW.SCUDERIEQUIRINALE.IT NATALIA MASSIDDA 23
Giovane donna con un bicchiere di vino, 1659-1660 circa
In particolare, si vendono bene scene di interni borghesi di alto livello: i quadri di questa categoria spuntano i prezzi più alti rispetto alle scene campestri, alle osterie e alle nature morte. Sappiamo che Delft nel Seicento divenne un centro artistico importantissimo e che il padre di Jan Vermeer aveva una locanda dove avvenivano vendite di dipinti e dove circolavano i pittori. Nella cittadina scelta dagli Orange - la casa per così dire regnante come luogo del loro insediamento, arrivano De Vitte, de Hooch e Fabritius, artista rembrandtiano che morirà durante l'esplosione della polveriera nel 1654. Di Vermeer ci sono giunte trentasette opere, pochissime delle quali datate. Un pittore la cui formazione resta ancora per molti versi misteriosa e tuttavia un artista che ha affascinato come pochi altri la letteratura e l'arte moderna: Marcel Proust, Giorgio Morandi, Ingmar Bergman, per citare solo alcuni nomi. Sappiamo che non ricevette una preparazione accademica e che visse e lavorò sempre a Delft: scelta che - unita alla sua lentezza e meticolosità - ne limitò la notorietà e non gli consentì di stare al passo con le necessità della sua famiglia numerosissima (la moglie, alla sua morte, dovette vendere i dipinti per evitare il pignoramento dei beni). La qualità poetica delle sue immagini, l'uso del colore, lo studio della prospettiva, ma soprattutto gli effetti di luce straordinari caratterizzano i suoi dipinti, affiancati in mostra ad una cinquantina di tele degli artisti suoi contemporanei quali Gerard ter Borch, Pieter de Hooch, Gerrard Dou, Gabriel Metsu e tutti gli altri ricordati sopra.
IN COPERTINA
LORIS DOGANA
Questo mese intervistiamo e conosciamo il vincitore della terza edizione di Argot9 Noi siamo la grazia, Loris Dogana ("Cappellosenzatesta") - l'autore della nostra copertina - artista e illustratore colto, talentuoso e insonne.
Masochismo
Loris, come ti sei avvicinato al mondo dell'illustrazione e da quanto tempo svolgi questo lavoro? L'illustrazione è stato un piacevole incidente di percorso: quando avevo 13 anni volevo disegnare fumetti, così mi sono trasferito ad Urbino e ho frequentato l'I.S.A. con indirizzo Cinema di Animazione. Lì mi sono reso conto che fare il "fumettaro" non era la mia via, allora, dopo il diploma, ho messo tutto in stand-by per un paio di anni. Poi ho ricominciato a disegnare qualcosa che non avevo mai fatto prima, mi è piaciuto, e ho continuato ad esplorare questa nuova strada che sentivo più genuinamente mia: non esclusivamente illustrazione, non esattamente pittura, solo disegno. Se parliamo del disegno come lavoro per portare a casa del pane, me ne occupo da circa tre anni in maniera discontinua, se, invece, parliamo delle notti passate a disegnare solo per l'esigenza di farlo, sono più o meno sei. Hai mai lavorato ad un progetto editoriale o ti piacerebbe prenderne parte? Ho collaborato con alcune riviste che hanno usato i miei disegni per copertine e articoli, ma non ho ancora provato a buttarmi nel mondo dell'editoria: vorrei propormi con un progetto narrativamente autonomo ma, al momento, sto cercando una storia che connetta i vari fotogrammi dei miei disegni. Sto approfondendo il mondo dell'editoria digitale e, da un annetto e mezzo, ho la rubrica Cappellosenzatesta Mobile su roarmagazine.it, dove pubblico disegni fatti con l'i-Pad (è uno strumento molto affascinante per i disegnatori). So di per certo che la mia prima pubblicazione, indipendentemente dalla storia, la farò in e-book.
metromorfosi
Be different 2
La passione per il disegno è nata in te grazie a degli illustratori in particolare? Non ho mai comprato Topolino in vita mia, da bambino ho divorato Cattivik e Dylan Dog. Posso dire che il primo imprinting per l'inchiostro su carta l'ho avuto lì: i DD disegnati da Roi mi hanno molto affascinato, ma non prendo ispirazione da lui in nessun modo. Diciamo che, rispetto alle figure di riferimento, riesco a definirmi solo in relazione a ciò che non riconosco negli altri: ho più assonanze tematiche ed emotive che stilistiche, vedo come miei maestri Klimt, Gong Xian (pittore cinese del 1600), Escher, Bosch, anche se non si vede. A volte mi fanno notare la somiglianza con Magritte, ma da lui ho preso solo lo spirito di gioco infantile, per il resto siamo diametralmente opposti. Si può dire che il mio lavoro si colloca tra Topor e Keith Haring. Ad un certo punto hai iniziato a vedere e rappresentare il mondo in bianco e nero… senza rinunciare, però, definitivamente al colore, vero? Purtroppo è vero, il mio rapporto con il colore può definirsi molto conflittuale e solo di recente sto raggiungendo una tregua. Sono d'accordo con i pittori cinesi del 1200, i quali sostenevano che nelle sfumature dell'inchiostro nero sulla carta esistessero le infinite varietà e potenzialità dei colori. Il bianco e nero mi permette di avere il giusto grado di astrazione per le mie immagini, che si collocano in spazi asettici e cristallizzati, al di fuori del realmente percepibile: le figure sono tangibili e paradossalmente concrete, parlano di vita ma sono al di fuori della vita. Il colore ha il brutto vizio di ricondurre al reale, al riconoscibile, e quindi non lo vedo di buon occhio. L'unico modo che ho trovato per rapportarmi al colore è stato quello di renderlo in forma sintetica e assolutamente piatta: a volte coloro digitalmente i miei disegni e, ultimamente, ho cominciato a lavorare con gli smalti per unghie per piccoli particolari sul bianco e nero.
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Vendetta
Il tuo stile ha un tocco inconfondibile. Chi o quali temi rappresentano fonte di ispirazione nelle tue illustrazioni fatte di oggetti antropomorfi e figure di ascendenza surrealista? Io rapporto la realtà al disegno come Clara Malussène la rapporta alla fotografia: solo quando disegno una cosa riesco a capirla e assorbirla veramente. Provo molto piacere a prendere in giro l'umanità e le sue dinamiche, l'essere umano offre molte occasioni per rendersi ridicolo di fronte a se stesso. Io prendo in giro, in primis, me stesso e il mio essere un essere umano. I temi che disegno sono molto comuni: paternità, amore, diversità, religione; trasformarli in allegoria rende solo brutalmente più semplice confrontarcisi. Molte volte ho sublimato esperienze personali e, altrettanto spesso, i miei disegni sono ritratti di persone che incontro e delle loro storie. Ogni volta che disegno voglio che nel soggetto ci siano entrambi i lati della medaglia, i gesti devono vivere nell'ambiguità e nella frustrazione di essere collocati a metà tra il suono delle due campane. Per quanto riguarda lo stile antropomorfo, posso definire i miei disegni come "nature morte viventi": non ho alcun istinto di decapitazione, le figure non sono prive di una testa ma sono oggetti che prendono vita attraverso un corpo ridicolmente nano. Proprio attraverso questa incompletezza del corpo parlo dell'umanità e della sua fragilità, del suo affamato bisogno di relazionarsi. Potrei annaspare all'infinito, cercando di spiegarmi, ma preferisco affidarmi a Hopper, che diceva: "Se sapessi dire quello che vedo, non avrei bisogno di dipingerlo". L'attore Loris Dogana sei sempre tu: come concili queste tue due passioni e professioni? L'unico reale problema, nella conciliazione, è il sonno. La vita è una sola e va divisa in almeno due linee temporali abbastanza totalizzanti. L'insonnia si può anche avere come amica. Il mio lavoro da disegnatore si nutre copiosamente di teatro. Per esempio, in questo periodo sto lavorando come attore in una riscrittura del Gabbiano di Cechov che si intitolerà GabbiaNo. Oltre a curare la grafica del progetto (locandina etc.), durante le prove faccio degli schizzi ispirati alle scene, al lavoro sul testo, alle dinamiche tra i personaggi: il tema portante è la vacanza, in quanto assenza, e io sto esplorando le varie declinazioni dell'essere vacanti. Ho riunito questi bozzetti sotto il nome di Grafodiario e diventeranno una mostra che accompagnerà lo spettacolo nei vari teatri. Disegnare mi aiuta ad avere una più chiara visione di insieme, è uno strumento che uso per concretizzare in immagini quello che, altrimenti, sarebbe un indefinito flusso emotivo. In qualche modo lavoro su di me come se io fossi uno dei miei disegni. Parafrasando Trigorin: "Ognuno disegna come vuole e come può". Una grande fortuna è che, mentre la recitazione vincola alla presenza fisica, il disegno è emancipato dallo spazio e posso occuparmene ovunque.
metromorfosi
Ci vuoi o puoi dare un'anticipazione di un tuo prossimo progetto grafico? Penso che tirerò a caso nei quaderni con le bozze in attesa di lavorazione. Sono piuttosto caotico: l'ultimo disegno è stato fatto su un'idea di getto, mentre quello precedente era su un bozzetto del 2009. Questo è un periodo di "vacanza" e, entro ottobre, aggiungerò un altro numero alla serie. Intanto continuerò a pubblicare anche su Cappellosenzatesta Mobile, dove mi fingo più pop. Potremmo vedere a novembre e dicembre i tuoi lavori in giro per Roma? A meno che i miei lavori non vengano trafugati dalla mostra all'Argot di ottobre (e quindi passino a clandestine gallerie private), non ho programmi espositivi su Roma in questi mesi. Tra le locandine del Teatro Argot e Metromorfosi, sono contento di aver fatto una piccola invasione di Roma. Si può comunque dare un'occhiata al mio sito, nell'attesa. Possiamo lavorare di più per il 2013, tanto il mondo non finirà e io continuerò a disegnare ogni notte.
Loris, ti facciamo un grande in bocca al lupo per la tua attività di illustratore e per GabbiaNo, in giro per i teatri italiani dalla prossima primavera.
Patibolo
www.cappellosenzatesta.com
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CARLO CARRÀ 1881-1966
ARTE oltreroma
arlo Carrà è stata una delle figure centrali dell'arte italiana del Novecento. Oggi, a quasi vent'anni da quando la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma presentò per l'ultima volta una mostra a lui dedicata, le opere di Carrà tornano in Piemonte, suo paese originario. Dal 27 ottobre al 27 gennaio, i suoi dipinti di maggiore rilievo artistico e rappresentativo verranno esposti in una mostra antologica presso la Fondazione Ferrero di Alba, che per l'occasione ha attinto dalle gallerie private e dalle istituzioni pubbliche d'Italia e del mondo, con l'obiettivo di ridare voce all'opera di questo grande pittore. La mostra dedicata a Carrà ha come margini la data di nascita e morte dell'artista nato a Quargnento: 1881-1966. Negli ottantacinque anni di vita ed arte che la Fondazione espone si possono ritrovare i lavori più rappresentativi del percorso creativo di Carrà: dalle prime opere "divisioniste" ai magnifici quadri futuristi, per passare attraverso l'antigrazioso e la pittura metafisica, di cui fu fautore insieme a de Chirico nel 1916. Ma non mancano le opere del "Realismo mitico" ed i paesaggi a partire dagli anni Venti, le composizioni monunentali degli anni Trenta e una selezione di nature morte, che guideranno lo spettatore fino agli ultimi anni della sua attività. Carlo Carrà è uno dei pittori di maggior spicco del primo Novecento ed in questo senso appare fondamentale il lavoro del grande storico dell'arte albese Roberto Longhi, punto di riferimento della Fondazione, la cui profonda conoscenza della sua opera permette di approfondire a fondo il rapporto tra questo genio del secolo scorso ed il paesaggio piemontese. La mostra, a cura di Maria Cristina Bandera, gode dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Donna sulla spiaggia
C
FINO AL 27 GENNAIO 2013 MAR-VEN 15/19; SAB, DOM E FESTIVI 10/19; LUN. CHIUSO - INGRESSO GRATUITO FONDAZIONE FERRERO VIA VIVARO 49 - ALBA (CN) - WWW.FONDAZIONEFERRERO.IT VERONICA CENCI
metromorfosi
DOVEARTE GALLERIA PINO CASAGRANDE MARISA ALBANESE - CRISTINA FALASCA. COSA FERMA LE ALTALENE? via degli Ausoni 7a - tel. 06.4463480 - www.pinocasagrande.com - lun/ven 17-20 - chiuso sabato e domenica - ingresso libero - fino al 12 novembre Le opere delle due artiste in dialogo presso lo storico studio d'arte di San Lorenzo, giunto al quarto appuntamento del progetto "unconventional twins - doppio personale".
FIRST GALLERY MARCO PETRUS. DALLE BELLE CITTA' via Margutta 14 - tel. 06.3230673 - www.firstgallery.it - mart- sab 11/19 - ingresso libero - fino al 17 novembre Inquadrature dal basso, scorci di palazzi, edifici sovrapposti a testa in giù uno rispetto all'altro, dettagli architettonici ingranditi e decontestualizzati in un puro gioco di composizione e colore, sono gli elementi caratteristici della pittura dell'artista riminese Marco Petrus.
MUSEO CARLO BILOTTI AFRO. DAL PROGETTO ALL'OPERA. 1951-1975 viale Fiorello La Guardia - tel. 06.0608 - www.museocarlobilotti.it - mart-ven 10/16 - sabdom 10/19 - euro 8/7 - fino al 6 gennaio 2013 Afro Basaldella, artista friulano approdato a Roma appena diciottenne, attraversa l'arte del Novecento da protagonista. Nasce figurativo, si lascia sedurre dal Neocubismo e approda infine all'astrazione pura.
SCUDERIE DEL QUIRINALE VERMEER. IL SECOLO D'ORO DELL'ARTE OLANDESE via XXIV Maggio 16 - tel. 06.39967500 - www.scuderiequirinale.it - dom-giov 10/20; vensab 10/22.30 - chiuso lun - euro 12/9.50 - fino al 20 gennaio 2013 In attesa di Tiziano, lo spazio delle Scuderie celebra il pittore di Delft e gli artisti olandesi suoi contemporanei. Per approfondire, leggi pagg. 22-23.
GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA PAUL KLEE E L'ITALIA viale delle Belle Arti 131 - tel. 06.32298221 - www.gnam.beniculturali.it - mart-dom 10.30/19.30 - chiuso lun - euro 12/9.50 - fino al 27 gennaio 2013 Sono una quarantina le opere alla GNAM del pittore astrattista metà svizzero metà tedesco. La realtà dei suoi dipinti è rarefatta, essenziale, talvolta ridotta a semplici linee o campiture colorate.
COMPLESSO DEL VITTORIANO RENATO GUTTUSO. 1912-2012 via di San Pietro in Carcere - tel. 06.6780363 - www.comunicareorganizzando.it - lun-giov 10.30/19.30 - ven- sab 9.30/22.30; dom 9.30-19.30 - euro 12.50/9 fino al 10 febbraio 2013 A cento anni dalla nascita del pittore di Bagheria, ben 100 suoi dipinti, tra cui I funerali di Togliatti (immagine), La Crocefissione e Vucciria, sono in mostra nella città in cui egli visse per oltre cinquant'anni. :: a cura di Natalia Massidda - arte@metromorfosi.com
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metromorfosi
Loris Dogana, Be different
LIBRI
ISOLA
Ogni mese chiediamo ad uno scrittore di indicarci i tre libri che porterebbe sulla sua isola (luogo fisico, interiore, dimensionale). Francesca Genti ha pubblicato le raccolte di poesia Bimba Urbana (Mazzoli, 2001), Il vero amore non ha le nocciole (Meridiano Zero, 2004), Poesie d'amore per ragazze kamikaze (Purple Press, 2009), L'arancione mi ha salvato dalla malinconia (Sartoria Utopia, 2012). In veste di narratrice ha partecipato a diverse antologie, firmando il libro di racconti Il cuore delle stelle (Coniglio Editore, 2007) e il romanzo La Febbre (Castelvecchi, 2011). Nb: le edizioni indicate in calce non sono sempre corrispondenti alle immagini.
MARTE - IL CAVALIERE, LA MORTE, IL DIAVOLO di Fritz Zorn Sono giovane, ricco e colto e sono infelice, nevrotico e solo, questo l'incipit di un'autobiografia scritta in limine mortis, memoir lucido dell'infelicità totale e dell'impossibilità di salvarsi. Fritz Zorn, all'anagrafe Fritz Angst (nomen omen), verga uno dei più violenti atti d'accusa contro la famiglia borghese. L'impulso a mettere razionalmente nero su bianco le sue considerazioni parte dal fatto che l'autore sta per morire di cancro. Quali le cause di questa malattia? Zorn le riconduce alla repressione della famiglia avvenuta in un clima di ambiguità più che di esplicita violenza, una prevaricazione soffusa e indefinita da cui risulta impossibile difendersi. Gabriele Capelli Editore, 2004
VISAS E ALTRE POESIE di Vittorio Reta L'ovale dove stavano nascosti i sogni è chiuso da tre morse che lo cingono da tre parti come uno specchio schiacciato, tutte fatte a forma di zampa di rapace. L'opera omnia di Vittorio Reta, poeta dalla vita breve e tormentata. Sono versi misteriosi, enigmatici e in un certo senso terrorizzanti, marchiati da una densità esistenziale non comune. La sintassi disturbata, i continui salti logici e nevrotici, le parole, i luoghi e le sensazioni come droni a colpire l'estrema sensibilità del poeta fanno di questa lettura un'esperienza straniante e bella. Le Lettere, 2006 LO SMALTIMENTO di Paolo Gentiluomo Cosa vedi dal buco? Vedo un morto con le braccia attorcigliate intorno al collo. Un banale incidente d'auto in una mattinata afosa è il pretesto per innescare una narrazione a orologeria, una storia dove niente mai torna e tutto si complica sempre di più seguendo la lezione di Kafka e del Nouveau Roman. Un romanzo tragicamente comico, che sfida di continuo il lettore prendendolo per mano per portarlo in un labirinto linguistico, logico e temporale in cui è assai piacevole perdersi. Round Robin, 2010 :: a cura del Collettivo Archiloco
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PUNTODIFUGA prì la porta. "Sono tornato" disse. Il padre chiuse il libro che stava leggendo. "Lo vedo che sei tornato, ma sei comunque in ritardo di quasi tremila secondi". Avevano cominciato a dividere il tempo così da un paio di anni. "Comunque non è un problema, tua madre sta ancora cucinando". Dalla cucina veniva odore di bruciato. La madre, infatti, continuava a ragionare in ore e spesso le capitava di perdere il senso di quello che stava facendo: si dimenticava di tutto e fissava allo specchio le sue enormi rughe.
A
EMANUELE KRAUSHAAR :: il
numero cinquantotto di Metromorfosi è dedicato a Hiroshi corri ragazzo laggiù, vola tra lampi di blu
:: Metromorfosi invita alla lettura de Poemas con el hijo di Juan Gelman (in Giovani poeti sudamericani, Einaudi 1972) Sai il tempo, tutto il tempo, tra questa parola e il tuo tempo? Sai l'aria, tutta l'aria tra questa parola e la tua aria? [...] É arrivata fino a te come una magia, magari come una vecchiezza? Ha bagnato con acqua delicata la tua acqua, la purissima, la quieta? T'ha incoronato di splendente luce? Ti ha messo sulla bocca farine dolci? Chi potrà dire mai ciò che succede quando due bambini si baciano. :: impaginato
ascoltando anche L’Elefante bianco degli Area corri forte ragazzo, corri, la gente dice sei stato tu
:: per
questo novembre, Metromorfosi consiglia di giocare a nascondino con la propria ombra
IL PROSSIMO NUMERO SARÀ A ROMA E DINTORNI DAL 28 NOVEMBRE 2012 TEL. 06.97848965 - 333.2829348 - METROMORFOSI.COM - INFO@METROMORFOSI.COM
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DOVEÈ CENTRO bar del fico piazza del fico 26 casa delle letterature piazza dell'orologio 3 camponeschi piazza farnese 50 cinema farnese piazza campo de’ fiori 56 hollywood via di monserrato 107 libreria altroquando via del governo vecchio 82 libreria fahrenheit 451 piazza campo de’ fiori 44 open baladin via degli specchi 6 teatro dell’orologio via dei filippini 17 TRASTEVERE - MONTEVERDE - SAN PIETRO argot studio via natale del grande 27 bar biobio via di s. francesco di sales 1 casa della memoria e della storia via s. francesco di sales 5 casa internazionale delle donne via della lungara 19 cinema alcazar via merry del val 14 cinema intrastevere vicolo moroni 3 cinema nuovo sacher largo ascianghi 1 bar settimiano via di porta settimiana 1 filmstudio via degli orti d’alibert 1c fondazione volume! via s. francesco di sales 86/88 freni e frizioni via del politeama 4/6 galleria extraspazio via san francesco di sales 16a ma che siete venuti a fa’ via benedetta 45 mc queen via aurelia antica 77 ombre rosse piazza sant’egidio 12 teatro agorà via della penitenza 33 teatro belli piazza sant’apollonia 11a teatro vascello via g. carini 78 tic edizioni vicolo della penitenza 24 MONTI charity café via panisperna 68 i monticiani via panisperna 84 saint louis college of music via urbana 49a teatro eliseo via nazionale 183 urbana 47 via urbana 47
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PRATI - FLAMINIO - PARIOLI alexanderplatz via ostia 9 art studio café via dei gracchi 187a cinema azzurro scipioni via degli scipioni 82 cinema politecnico via tiepolo 13a fonclea via crescenzio 82a ials via c. fracassini 60 officine musicali del borgo via del farinone 36 teatro dell’angelo via s. de saint bon 19 teatro olimpico piazza gentile da fabriano 17
SAN LORENZO - PIGNETO beba do samba via de’ messapi 8 cargo via del pigneto 20 circolo degli artisti via casilina vecchia 42 esc via dei volsci 159 init via della stazione tuscolana 133 kino via perugia 34 locanda atlantide via dei lucani 22b nuovo cinema aquila via l’aquila 68 palestra popolare via dei volsci 94
TESTACCIO - OSTIENSE - GARBATELLA absinthe via ostiense 193 caffè letterario via ostiense 83 camera verde via g. miani 20 casa del jazz viale di porta ardeatina 55 cinema greenwich via bodoni 59 extra viale giotto 1a ied via g. branca 122 scuola popolare di musica di testaccio piazza o. giustiniani 4 teatro ambra alla garbatella piazza giovanni da triora 15 teatro vittoria piazza santa maria liberatrice 8 teatro palladium piazza bartolomeo romano 144
SAN GIOVANNI - COLOSSEO informagiovani largo corrado ricci 1 28divino via mirandola 31 NOMENTANO brancaleone via levanna 13 lanificio via di pietralata 159 OLTRE caffetteria al 13 via aurelia1253 ...e tanti altri locali, cinema, teatri, gallerie, librerie
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