Metromorfosi 69 - Estate

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ESTATE

metromorfosi

infocritica a roma e dintorni 2O14/69


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ESTATE 2o14 metromorfosi infocritica

GmusicaG UN’ESTATE QUA Musica!

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GcinemaG LO STATO DELL’UOMO NELL’OCCHIO DI CANNES CINESTATE il cinecontorsionista

6 C 10 13

GteatroG FROST/NIXON SHOT THEATRE ODIOLESTATE palco 06

14 15 17 18

GarteG

L’ARTE DEL COMANDO. L’EREDITÀ DI AUGUSTO dovearte

GscritturaG

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UNA RAGIONE PER PROCEDERE AMORE, LUCE isola

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puntodifuga

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metromorfosi ® infocritica euro 0,01 n.69 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 494/2006 del 29/12/2006 Metromorfosi è un marchio registrato all’U.I.B.M Ufficio Italiano Brevetti e Marchi EDITORE Tic Edizioni di Emanuele Kraushaar DIRETTORE EDITORIALE Emanuele Kraushaar ek@metromorfosi.com DIRETTORE RESPONSABILE Lorenzo Lazzarino CAPOREDATTORE Maria Cera redazione@metromorfosi.com MUSICA Beppe Manni musica@metromorfosi.com CINEMA Maria Cera cinema@metromorfosi.com TEATRO Simone Nebbia teatro@metromorfosi.com ARTE Natalia Massidda arte@metromorfosi.com MARKETING Sara Sepe marketing@metromorfosi.com IMPAGINAZIONE E GRAFICA Valeria Fanfarillo CONSIGLI EDITORIALI Sabine Duras COPERTINA Questi erano i giorni di Reg Mastice CON Alessandro Zoppo, Federico di Vita, Guido Cavalcanti, Lucia Medri, Marcella Santomassimo, Sergio Lo Gatto RINGRAZIAMENTI Annamaria, Beppe, Emanuela, Felicita, Ivan, Lucio, Maria Franca CONSULENTE LEGALE Avv. Enrico Pennacino STAMPA Gescom Spa - Strada teverina km 7 (VT) REDAZIONE vicolo dellla Penitenza 24 - 00165 Roma SEDE LEGALE via L. Fibonacci 7 - 00166 Roma WEB www.metromorfosi.com TELEFONO 333 2829348 EMAIL info@metromorfosi.com

La redazione non è respondabile di eventuali cambiamenti nella programmazione. La collaborazione è da ritenersi gratuita salvo diversi accordi contrattuali. Le idee espresse negli articoli sono riconducibili ai singoli autori. Metromorfosi si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto e di effettuare gli opportuni tagli redazionali. L’editore ha cercato di rintracciare gli aventi diritto ai crediti fotografici non specifcati ed è a disposizione per qualsiasi chiarimento.


MUSICA ROCK ETC.

Un'estate qua

Premessa d’obbligo: l’estate romana è povera e triste senza Pigneto Spazio Aperto. Il Festival delle Culture Indipendenti, che si è tenuto per due anni al Parco del Torrione, è stato ucciso dalla miopia di un’amministrazione “democratica” che si spaccia per giovane e nuova, eppure è solo vecchia e cristiana. Detto questo, avrete modo di affrontare la calura in altri modi. Dal 4 al 20 luglio la Cava dei Selci nel Parco della Pace sull’Appia Nuova ospita il Roman Metal Pride: 51 band e 9 date metalliche per tutti i gusti. Nel ricco palinsesto, segnaliamo con amore Rain, Ape Skull, Screaming Banshee, Lykaion e Whisperz (sabato 5) e Misantropus, Funeral Mantra, Electric Whale, Chronic Hangover e Sixtysix (domenica 13). L’8 vive di opposti: a Capannelle per Rock in Roma si cavalca con The Black Keys, la creatura di Dan Auerbach che dal rock blues è sempre più lanciata nell’empireo indie (seppure il nuovo Turn Blue sia bruttino); all’Auditorium la raffinatezza dei Massive Attack è pronta a colpire al cuore, perché Robert Del Naja e Grant ‘Daddy G’ Marshal sono maestri indiscussi di un sound emozionale ed intenso. Nuovo festival che abbraccia la periferia della Capitale, Airport One fino al 14 settembre porta negli spazi del Roma Vintage (presso il Parco dell’ex aeroporto

di Centocelle) tanti concerti interessanti. Doveroso segnalare il 10 gli stupefacenti In Zaire, un tributo alle divinità della psichedelia krauta. White Sun Black Sun è stato il loro esordio, eccitante e psicoattiva trance che avvolge nelle sue fumose spire. Non male un aeroporto come luogo per celebrare il suono del cobra. Di nuovo all’Auditorium il 12 perché arriva Robert Plant, accompagnato stavolta dai Sensational Space Shifters. Plant ha definito il progetto un ritorno alla “British condition” dopo la parentesi americana con Patty Griffin e la Band of Joy. Mix di rock blues e world music, i Sensational sono Dave Smith (batteria), John Baggott (tastiere), Justin Adams (basso) e Juldeh Camara, master musician del Gambia esperto del ritti, strumento tipico della tradizione africana. A proposito di Continente Nero, il 14 dal Mali giungono

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T h e B l a c k Ke ys


all’Eutropia Festival (presso la Città dell’Altra Economia) i gloriosi Tinariwen, precursori del blues del deserto e in Italia per presentare Emmaar. Musicisti Tuareg che hanno riscosso grande successo negli ultimi anni, rapiscono con il loro mood ruvido e ipnotico, suadente ed impregnato di elettricità. Perché in fondo restano gentle giants among the sand, storms, and sun. Di Agadez, Niger, è invece Omara Moctar, in arte Bombino. Sempre ad Eutropia il 20, il chitarrista impasta la tradizione Tuareg con i classici (Jimi Hendrix, Carlos Santana, Jerry Garcia) appresi durante i continui spostamenti in Occidente. Il successo di Nomad (prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys, debutto al 1° posto della chart Billboard World Music) lo ha proiettato con sorpresa verso il grande pubblico. Il 17 mettete da parte ogni forma di delicatezza e andate al Traffic: dalla Florida la leggenda del death metal, gli Obituary. A cinque anni da Darkest Day, la formazione guidata da John Tardy e Trevor Peres non ha alcuna voglia di smettere: picchiare forte e duro è sempre stato il loro mestiere. We’re back to haunt, taunt and fully pollute your senses! Ancora Eutropia il 28 per Easy Star All-Stars, uno dei più interessanti collettivi reggae dub. Per celebrare i dieci anni di Dub Side of the Moon, la band sarà autrice di uno show altamente spettacolare. Sempre il 29 luglio il Traffic diventa

T h e A d o l e s c e n ts

l’Inferno con il trio demoniaco Red Fang, Doomraiser e Black Rainbows. Questi ultimi pensano a spensieratezza e rock’n’roll, nel mezzo il doom cinereo dei Doomraiser garantisce pesantezza, psichedelia e sudore. Da Portland, i Fang con Murder the Mountains e Whales and Leeches hanno fatto capire di che pasta sono fatti per essere diventati oggetto di culto nel catalogo Relapse: metti insieme Mastodon, Orange Goblin, (primi) Queens of the Stone Age, tanta birra e il gioco è fatto. Infine, ad agosto ad Airport One ecco The Adolescents, ovvero punk fino al midollo, autori di uno dei dischi hardcore fondamentali (1981, Frontier Records). La band capitanata da Steve Soto e Tony Cadena è tornata in pista con La Vendetta (a dish best served cold, aggiungono loro), album nuovo di pacca che promette scintille già da alcuni titoli (Fukushima Le 6. The Last Laugh, Sanctuary & the High Cost of Misery).

Alessandro Zoppo

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MUSICA MOMENTI

a Classicontemporanea

C Movimenti Jazz

Musica!

r

Rock etc.

3, 10 e 17 luglio/ SUITE CAJKOVSKIJ

11 luglio/ KEITH JARRETT

Auditorium PdM S. S. Cecilia - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80242501 - ore 21.00 - 30/35 euro - carnet 3 concerti: 36/84 euro Lo Schiaccianoci (3 luglio), La bella addormentata (10 luglio), Il lago dei cigni (17 luglio), tre capolavori e un solo nome, quello di Čajkovskij che inconsapevolmente rivoluzionò un genere; Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Alexander Sladkovsky (direttore), Giuseppe Andaloro (pianoforte).

Auditorium PdM S. S. Cecilia - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 19.00 - 60/90 euro Unica data italiana per uno dei più grandi pianisti del mondo. Consiglio di ascolto metromorfico: Arbour Zena (ECM 1975).

4-20 luglio/ ROMAN METAL PRIDE Cavea di Cava dei Selci - Parco della Pace - via Appia Nuova km. 18,600 - 5/10 euro abbonamento: intero 45 euro, week-end 15 euro 51 band e 9 date metalliche per tutti i gusti.

8 luglio/ THE BLACK KEYS Rock in Roma - Ippodromo delle Capannelle ore 21.45 - 36 euro La creatura di Dan Auerbach dal rock blues è sempre più lanciata nell’empireo indie.

12 luglio/ ROBERT PLANT & THE SENSATIONAL SPACE SHIFTERS Auditorium PdM Cavea - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 21.00 - 40/70 euro Plant ha definito il progetto un ritorno alla “British condition” dopo la parentesi americana con Patty Griffin e la Band of Joy.

14 luglio/ TINARIWEN Eutropia Festival - Città dell’Altra Economia largo Dino Frisullo - ore 22.00 Precursori del blues del deserto, arrivano in Italia per presentare Emmaar.

8 luglio/ MASSIVE ATTACK Auditorium PdM Cavea - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 21.00 - 55/70 euro La raffinatezza del sound di Robert Del Naja e Grant ‘Daddy G’ Marshal.

10 luglio/ IN ZAIRE Airport One - Parco dell’Ex Aeroporto di Centocelle - via Casilina 708 - ore 22.00 Un tributo alle divinità della psichedelia krauta.

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Ti n a r i w e n


29 luglio/ EASY STAR ALL-STARS

16 luglio/ STEFANO BOLLANI – HAMILTON DE HOLANDA

Eutropia Festival - Città dell’Altra Economia largo Dino Frisullo - ore 22.00 Uno dei più interessanti collettivi reggae dub.

Auditorium PdM Cavea - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 21.00 - 25 euro L’incontro tra l’estroso ed esplosivo Bollani e il mandolinista brasiliano De Holanda.

29 luglio/ RED FANG + DOOMRAISER + BLACK RAINBOWS Traffic - via Prenestina 738 - tel. 328.0547412 - ore 22.00 Prima dei Red Fang, vero oggetto di culto del catalogo Relapse, sul palco una buona dose di doom cinereo (Doomraiser) e rock spensierato (Black Rainbows).

1 agosto/ ADOLESCENTS

Stef ano Bollani - Hamilt on D e H olan da

Airport One - Parco dell’Ex Aeroporto di Centocelle - via Casilina 708 - ore 22.00 L’hardcore punk di Steve Soto e Tony Cadena torna a colpire con La Vendetta.

17 luglio/ OBITUARY Traffic - via Prenestina 738 - tel. 328.0547412 - ore 22.00 Dalla Florida una leggenda del death metal.

20 luglio/ BOMBINO

7 agosto/ SIMONETTI’S GOBLIN LIVE SOUNDTRACK PROFONDO ROSSO

Eutropia Festival - Città dell’Altra Economia largo Dino Frisullo - ore 22.00 Il chitarrista impasta la tradizione Tuareg con i classici (Jimi Hendrix, Carlos Santana, Jerry Garcia).

9 agosto/ SAMUELE TELARI

25 luglio/ MARIA ELISABETTA PANI

GRAZIA

Eutropia Festival - Città dell’Altra Economia largo Dino Frisullo - ore 21.00 Un mito del progressive rock.

Teatro di Marcello - via del Teatro di Marcello 46 - www.tempietto.it - ore 20.30 - 36 euro Samuele Telari (fisarmonica) esegue musiche di Bach, Schubert, Schnittke, Zubitsky, Angelis e Moszkowski.

ED

Teatro di Marcello - via del Teatro di Marcello 46 - www.tempietto.it - ore 20.30 - 36 euro Maria Grazia Pani (soprano) ed Elisabetta Pani (pianoforte) interpretano Tosti, Gastaldon, Gershwin, De Curtis, Mascagni, Puccini e Verdi.

15 agosto/ HIROSHI TAKASU Teatro di Marcello - via del Teatro di Marcello 46 - www.tempietto.it - ore 20.30 - 36 euro Hiroshi Takasu (pianoforte) interpreta Liszt e Beethoven.

26 luglio/ HERBIE HANCOCK & WAYNE SHORTER Auditorium PdM Cavea - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 21.00 - 30/50 euro Due mostri sacri che fanno scintille.

: : a cura di Alessandro Zoppo e Beppe Manni

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CINEMA CRITICA

LO STATO DELL'UOMO NELL'OCCHIO DI CANNES

L’anno metromorfico si allunga nella costola estiva, dentro una caccia visiva sempre più rarefatta, nella quale i festival internazionali rappresentano le uniche vetrine dove potenzialmente venire illuminati da sguardi nuovi, obliqui, realistici e visionari. Il Festival di Cannes quest’anno ha viaggiato nella modernità e nello stato dell’uomo da differenti prospettive, e le pellicole nelle quali mi sono imbattuta (e che spero potranno, per la buona parte di esse, in qualche modo raggiungere le sale il prossimo anno) hanno riflesso, sogni, bisogni, certezze, e un futuro visivo firmato da uno dei più grandi maestri del cinema in un manifesto chiaroveggente e pionieristico. COME ESISTERE - Performanti e concorrenti. Questi i due aggettivi del nuovo millennio che poggiano saldamente sullo squarcio aperto dall’ultima pellicola

dei fratelli Dardenne: Deux Jours, Une Nuit vince soprattutto per ciò che si decide di mostrare. La crisi economico sociale che attanaglia non solo l’Europa, ma in generale il globo civilizzato, è crisi dell’uomo. Del fatto che il capitale ne abbia preso completamente l’anima, e manipoli la sua sopravvivenza deviandola verso obiettivi in cui il come si esiste è stato bandito in virtù di un sopravvivere. Sandra (Marion Cotillard e la sua grande maestria attoriale) è una giovane madre e moglie, una come tante, con una casa e i figli da gestire, pronta a godersi il week end in famiglia. La donna riceve una telefonata che la scaraventa nel vuoto: il suo licenziamento dalla piccola fabbrica di pannelli solari dove lavora è stato messo dal datore di lavoro in mano ai suoi colleghi, barattato con un bonus che entrerebbe nelle loro tasche se il ramo più secco, meno performante (Sandra è una ex depressa), venisse sradicato. Non è proprio così palese, naturalmente, ma viene fatto capire, minacciato subdolamente, e visto che il rischio è questo, alcuni amici lavoratori sono riusciti ad ottenere per vie sindacali il ripetersi dell’operazione D eu x Jour s, Un e Nu i t

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di voto il lunedì successivo, per far prendere ai colleghi la piena coscienza di ciò che la decisione comporta. A Sandra non resta che convincerli uno ad uno a votare per lei, rinunciando al bonus. E avrà a disposizione sabato e domenica per farlo. La donna non vuole nemmeno provarci ad andare a cercare i colleghi e chiedere loro di votare per il suo posto di lavoro. Si attacca alle pillole, tentando inutilmente di non crollare. È suo marito che la sprona, la convince a farlo. Inizia così il viaggio di Sandra, che incontrerà uno ad uno, nei rispettivi contesti di vita del fine settimana, i colleghi a cui chiederà di salvare il suo posto di lavoro. La frase, minimalissima nella grammatica formale e sostanziale, viene scandita dalla donna quasi con timore e indubbiamente nell’inconsapevolezza dello scandalo che un baratto del genere rappresenta, sembrando a chi lavora ormai normale subire qualunque tipo di richiesta, per ingiusta e indignitosa che sia, data la fragilità di una sicurezza economica, la sola cosa ormai divenuta importante, a prescindere, dall’in nome di cosa si lavori. Si lavora in nome della costruzione di un patio per la casa, per pagare spese arretrate, per la materia… Nuovo piedistallo che ormai ha sostituito l’anima, la vera cura di sé nella soddisfazione di bisogni più profondi: sentimenti, crescita intellettuale, ricerca della bellezza, del piacere, riscoperta del senso di meraviglia, cura di sé anche fisica. Stupiscono certo le reazioni, specie quelle più spietate, secche nel mettere

G e r o n i mo

sullo stesso piano il denaro e la sopravvivenza di un essere umano. LIBERTÀ DI ESISTERE - Tony Gatlif, di origini berbere algerine e rom, approdato all’arte dopo una intensa vita di strada e di riformatorio, torna ad esplorare la marginalità e la poliformità etnico esistenziale con Geronimo, pellicola carica di stimoli e sollecitazioni, nella bidimensionalità tra due mondi, incarnati da un personaggio femminile assolutamente affascinante. Un ‘capo apache’ donna, bella e coraggiosa. Martire che combatte un mondo dal quale è parimenti ‘soggiogata’, capace di vederne la bellezza, da cui è impossibile liberarsi: Geronimo (perfettamente incarnato da Celine Sallette), educatrice sociale atipicissima, che assorbe del tutto la periferia francese di St. Pierre, cercando di sottrarre al loro inevitabile destino gli adolescenti che la popolano, abituati (sulla scia degli adulti), a vivere senza regole o a farsele da soli, in un pezzo urbano limbo tra una conformità alle regole e una vita che scorre nelle pulsioni, che incastra grezze gemme multicolori. E Gatlif è abilissimo nel mostrarci quanta bellezza possa la libertà del vivere che noi abbiamo dimenticato. Libertà… del sentire potentemente l’energia dell’amore, fisica ed emotiva, lasciandosi governare

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compleamente dalla stessa. Del danzare… La danza gitana carica tutta l’energia della terra nel proprio corpo, così potente e pieno nel sentirla dentro di sé, nel rendere consapevoli di essere vivi. La street dance stilizza corpi belli, giovani e forti, che si provocano a vicenda nello sfidarsi a colpi di agilità e destrezza. Dello sfidare la morte, provocata più volte, ed emblematicamente espressa nel duello di coltelli: quanta tensione e adrenalina si respirano! Il valore di esistere, di essere viventi, emerge così palesemente, mirabilmente contrapposto alla estrema semplicità e rapidità di poterlo perdere. È un pulsare incontrollato, simile al caos, pronto ad esplodere in qualsiasi momento, quello che Gatlif riesce egregiamente a rappresentare, di cui anche Geronimo ne avverte la bellezza e il pericolo, cercando (invano?) di controllarlo, frenarlo. AUTODETERMINARSI - Sergei Loznitsa, uno dei nuovi talenti visivi europei, dotato di una prospettiva di sguardo di altissimo livello tecnico, capace di sviscerare dalla realtà che penetra con acume fotografico straordinario, di estrema vividezza plastica (è anche direttore della fotografia), un valore metafisico, psicologico mai pacificato negli strati inconsci che tocca, ha portato quest’anno a Cannes la sua personalissima immersione nella lotta del popolo ucraino alla propria autodeterminazione. Un mix di solidarietà, entusiasmo, cultura popolare, passione, lotta eroica, terrore, coraggio, aspirazione, sacrificio. Maidan svela un

Maidan

mistero che lo stesso Loznitsa non riesce a catturare del tutto… perché indefinibile: un risveglio di coscienza che fa dei singoli che lo praticano, strumenti nello stesso tempo inconsapevoli del mutamento avuto: sentirsi collettività, massa unica. Sul palco, o dentro la piazza, uomini assolutamente comuni, semplici… Giovani, molti anziani, tanti bambini, la stessa curia ortodossa, vengono catturati, nel loro rappresentare al di fuori di se stessi e a noi che dall’esterno li miriamo dietro la macchina da presa, come di fatto possa emergere improvvisamente, spiritualmente, un autentico sentire libero, nel decidere come gestire se stessi e la propria vita, una autentica solidarietà, reciprocità, un autentico senso di appartenenza. ‘Auree’ che attraversano questo scorcio umano, storico, sociale, vivificate da una fotografia capace di rivelare esattamente il tipo di luce, di atmosfera, di evoluzione della vita emotiva di piazza Maidan. Il coraggio, la ribellione, il sacrificio: Loznitsa ci mostra quanto possano essere di appartenenza di tutti, quanto possano discendere e incarnarsi nelle umanità meno prevedibili e quanto possano rendere ad esse quella luce esistenziale

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capace di trasformare essere umani in eroi. LO SGUARDO CHE VERRÀ - Cannes ha dato a me e ad altri cinéphile la gioia più grande: avere la possibilità di guardare la pellicola di uno dei pochi maestri del linguaggio cinematografico ancora viventi: Jean Luc Godard. Adieu au langage è il canto di una presa d’atto: intellettuale, esistenziale, politica, sociale, umana ed artistica. Godard canzona l’evoluzione, tecnologica in primis, nella sua provocazione più riuscita, usando il 3D (vuoto orpello barocco del cinema del niente di oggi) come scopritore di nuove prospettive, esattamente nel senso della pittura di Monet, di cui imprime la frase rivelatrice: paint not what we see, for we see nothing, but paint that we don’t see. Quello che non vediamo, la vera essenza di senso di un passaggio di dimensioni. Bassorilievi esistenziali contemporanei, materiali ed umani (rivoluzionariamente attraversati dal nostro occhio anche in uno scavalcamento di campo, in una nuova dissolvenza incrociata), ci mettono davanti, enfatizzandola e rivelandola in maniera lampante, l’anima delle cose, l’anima dello stesso uomo, contrapposte dentro il parallelo scambio tra natura e metafora. Attraverso una destrutturazione visiva, sonora, intellettuale, spirituale, che è essa stessa struttura da sempre empatica a

tasti percettivi che escludono il rapporto causa-effetto, andando a toccare direttamente l’ignoto, l’indefinibile, come fa la grazia, Godard spietatamente mette a nudo la lenta agonia dell’uomo, incapace ormai di vivere esperienze interiori, cancellate dalla società e in particolare dallo spettacolo. Le due coppie di uomo e donna che si incrociano, inadatte a rinnovarsi nel linguaggio e nell’amore, apparentemente saldano i rimandi letterali, politici, filosofici, che ripercorrono i tentativi di ‘rinascita’, i tempi di ‘speranza’ nei quali l’uomo aveva ancora l’illusione di progredire nel suo percorso cieco, dentro il quale la morte sbarra la via all’oltre. Tra Lotta Continua e l’illusione della rivoluzione, Hitler e il terrorismo mediatico totalitario della democrazia moderna, il cinema degli albori e la ricerca-creazione della rappresenta-zione, la necessità della filosofia, nel suo scandagliare i confini del conoscere, e l’intermittente “È possibile riprodurre un concetto d’Africa?” richiamo forse ad una eventuale nascita di un nuovo uomo a partire da un continente ancora da plasmare, ancora galleggiante nel caos, ancora legato alla guerra, Adieu au langage non concede molte vie di fuga: il sesso e la morte, le nostre due uniche certezze a cui aggrapparci (e l’amore?). Il cane che attraversa la natura ed arriva alla metafora, privo di nudità perché già nudo, il cui sguardo smarrito, incerto, solitario, non umano, è l’unico sguardo possibile, adesso, è la traccia che Jean Luc lascia al cinema che verrà.

Adie u au lan g a g e

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Maria Cera


VISIONI D'ESTATE

CINESTATE

Due assurde e brutte notizie: l’Amministrazione romana ha deciso di cancellare due punti fermi consolidatissimi per gli amanti del cinema: ”I grandi festival… Cannes, Venezia, Locarno a Roma” e “Notti di cinema a piazza Vittorio”. La mancanza non è soltanto culturale: Notti di Cinema aveva contribuito a far rinascere Piazza Vittorio, a darle identità. Tutto pare sia stato previsto e non evitato dagli stessi organizzatori della gestione dei bandi e dal governo di Roma Capitale: Agis-Anec non nasconde le perplessità sul fatto che gli stessi organizzatori della gestione dei bandi e il governo di Roma Capitale abbiano di fatto lasciato andare al loro destino due eventi troppo costosi…

14 luglio - 7 settembre/ FANTAFESTIVAL- XXXIV EDIZIONE

Multisala Barberini - piazza Barberini 24-26 - Sala Trevi - vicolo del Puttarello 25 - www.fanta-festival.it Intensissima, la fantaestate romana che prenderà il via il 14 luglio e si concluderà il 7 settembre alla Sala Trevi. Il Fantafestival concentrerà molta parte della sua programmazione dal 14 al 18 luglio al Multisala Barberini: circa ottanta opere fra lungometraggi e cortometraggi, provenienti da ogni parte del globo, con un’attenzione particolare al cinema italiano contemporaneo. Grosse novità aspettano tutti gli appassionati.

fino al 31 agosto/ SUMMER KINO

Circolo degli Artisti - via Casilina Vecchia 42 - www.ilkino.it Il Kino fa tappa mutante estiva al Circolo degli Artisti: arena con anteprime, cinema d’autore, film internazionali in lingua originale sottotitolata, doc, e i migliori prodotti cinematografici italiani.

fino al 31 agosto/ MINI ARENA PIGNETO XII ed.

via L. F. De Magistris - www.cineclub alphaville.it - entrata con tessera a

sottoscrizione Uno degli appuntamenti estivi a cui siamo più affezionati, in cui trovare

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conferme e imbattersi in scoperte all’insegna del cinema d’autore. L’avvio è con La Cinemà, rassegna rosa di cinema contemporaneo. Settimana ‘Happy End’. Appunti dedicati al cinema turco a 100 anni dalla sua nascita. Monografiche d’autore (Abel Ferrara, Antonio Pietrangeli, Wes Anderson, Andrè Techinè). I Lunedì dell’Arena con eventi ed ospiti a sorpresa. Ed altro ancora… Non solo cinema: galleria digitale di pittura illustrata da studiosi appassionati, dedicata alla pittura di Gustav Klimt. Serate di teatro originale dedicate ad Alfred Hitchcok e a Eduardo De

Filippo a trent’anni dalla scomparsa. Focus sul fotoromanzo italiano ed il suo divo, Franco Gasparri, con ospiti anni ‘70. Omaggio ad Alberto Lattuada.

Fino all’8 settembre/ L’ISOLA DEL CINEMA

Isola Tiberina - www.isoladelcinema. com - serate a ingresso gratuito, serate a pagamento (euro 4/6) Ritorna il consueto appuntamento con L’isola del cinema alla cui programmazione festivaliera si aggiungono ogni anno serate dedicate a diverse rassegne.

L’i s o l a d e l C i n e m a

: : a cura di Maria Cera

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Il Cinecontorsionista 4-13 luglio/ MEDFILM FESTIVAL - XX EDIZIONE Casa del Cinema - largo Marcello Mastroianni 1 - www.medfilmfestival.org - proiezioni in v. o. con sottotitoli in italiano Il festival di cinema più antico della Capitale. Paese Ospite d’Onore della Sponda Nord del Mediterraneo sarà proprio l’Italia, mentre la Sponda Sud aprirà la vetrina Maghreb/Mashreq nella selezione di documentari e cortometraggi provenienti da dieci paesi arabi, tra cui la Siria. Omaggio a Paul Vecchiali: uno dei più originali cineasti francesi post-Nouvelle Vague, che presenterà la sua ultima opera Faux Accords. Numerose le opere prime e seconde firmate da un’ampia rappresentanza di cineaste donne. In anteprima europea Factory Girl del maestro del cinema egiziano Mohammed Khan (ospite del festival): racconto di una tentata emancipazione femminile destinata inevitabilmente a fallire. Non senza una strenua lotta.

CINEMA MOMENTI

Extra: dagli Incontri Speciali con registi e attori alla sezione DopoFestival, che terrà in fibrillazione il fermento culturale fino a tarda notte. Gli eventi saranno ospitati nella splendida Rocca dei Papi, a piazzale Frigo, nell’Enoteca Provinciale, nella Location Colle di Montisola e nel Caffè di Piazza Vittorio Emanuele. 21–27 luglio/ GUERRE & PACE FILMFEST XII EDIZIONE Forte Sangallo Nettuno - www.guerreepacefilmfest.it - ingresso libero fino ad esaurimento posti Vetrina unica per il cinema di genere bellico, organizzata dall’Associazione Seven, con la direzione artistica di Stefania Bianchi. Guerre dei diritti, il tema di quest’anno, sviscerato dentro una settimana integrata da una serie di eventi collaterali: presentazione di mostre, libri, proiezioni di documentari, in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà. Tra i film presentati Diaz – Don’t clean up this blood, di Daniele Vicari, sulla violenta irruzione/ incursione della polizia nella Scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001 e Invictus, di Clint Eastwood, ambientato durante la Coppa del Mondo di rugby del 1995 nel Sudafrica post-apartheid, poco dopo l’insediamento di Nelson Mandela come presidente. 27–28 settembre/ IL GUSTO DELLA MEMORIA - III EDIZIONE Sala Cinema Trevi - vicolo del Puttarello 25 (Roma) - Battello sul Lago di Bracciano (Bracciano) - comeeravamocontest2014.webnode.it - ingresso libero fino ad esaurimento posti Fondato e diretto dalla montatrice e regista Cecilia Pagliarani e dall’artista Manuel Kleidman, Il Gusto della Memoria è una rassegna di film ispirati alle immagini d’archivio. Tre le sezioni del festival: Fiction, con cortometraggi della durata massima di 12 minuti; Documentari, per opere di reportage o di docufiction della durata massima di 30 minuti; Advertising, per spot pubblicitari di prodotti attuali o vintage, della durata massima di 45 secondi.

Paul Vecchiali

20-27 luglio/ EST FILM FESTIVAL - VIII EDIZIONE Montefiascone (VT) - www.estfilmfestival.it - ingresso gratuito Torna il cinema indipendente italiano, valorizzato nella suggestiva cornice di Montefiascone, culla di un festival che coniuga qualità ed intrattenimento. Tre le sezioni competitive: Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi. Numerosi, come sempre, gli eventi

: : a cura di Maria Cera

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TEATRO CRITICA

FROST/NIXON

Il Teatro dell’Elfo compiva nel 2013 quarant’anni di lavoro. Quattro decadi di mestiere che si notano tutte, quando si assiste ad un loro spettacolo. “Elisabettiano” è il primo aggettivo che viene alla mente a osservare un’operazione – come era già stato nel caso del monumentale progetto Angels in America – come Frost/Nixon, testo del britannico Peter Morgan del 2006 che aveva già visto un fortunato adattamento cinematografico due anni dopo. A partire dalle reali interviste realizzate nel 1977 dall’anchorman inglese Robert Frost all’expresidente Richard Nixon – dimessosi dall’incarico tre anni prima in seguito allo scandalo Watergate –, Morgan ricostruiva un apologo in formato docu-fiction per mettere a fuoco due personalità simbolo di un modo di fare politica e di fare informazione, in una parola di fare potere. Il lavoro di Bruni e De Capitani, come sempre fulgido di una pulizia e di un’essenzialità elisabettiane in grado di animare il palco con grande inventiva

grazie al ritmo e alla recitazione tagliati col coltello, si lascia apprezzare per la capacità di trovare a una vicenda apparentemente lontana da noi una forte aderenza all’attualità non solo e non tanto politica, ma piuttosto umana. È di fronte alle incalzanti domande di Frost che per la prima volta Nixon confessa con lo sguardo in camera tutte le proprie colpe, imprimendo una tacca incancellabile nella storia della più antica democrazia del mondo moderno. C’è poi l’ansia di apparire, di mostrarsi, di realizzare lo scoop, ben resa dallo spettacolo che sul palco ricostruisce con pochi elementi di scena (poltrone e televisori, bel riferimento alla sedentarietà della TV) e luci un ambiente eternamente staccato dalla realtà, una sorta di dinamico e accattivante set televisivo che ci dice che ogni vittoria è una vittoria apparente. La compagnia milanese riesce a mettere sul palco un netto ragionamento sulla nostra (e nostra vuol dire italiana, vuol dire europea, vuol dire mondiale) attuale situazione politica: “Sta dicendo che, per un presunto buon fine, un Presidente è autorizzato a servirsi di metodi illegali?”. “Sto dicendo che, se li usa il Presidente, quei metodi non sono illegali”.

Sergio Lo Gatto

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SHORT THEATRE Ci si rifugia nelle parole, quando i fatti sconfessano l’opera umana. Le parole sono allora il primo movimento di una rivolta immaginata, agita dal solo pronunciarle. Ad esse si rivolge l’uomo di pensiero quando il pensiero non basta e l’espressione è dell’umanità lo spirito vitale: non a caso per i greci il logos è suono semantico, vento di caldo respiro a concretizzare il mutamento, il passaggio di stato. Dal pensiero, all’azione. C’è questa intenzione dietro la nuova edizione, la numero nove, del Festival Short Theatre, che porta a La Pelanda di Roma il meglio degli spettacoli visti durante i festival estivi sul territorio nazionale e internazionale. “La rivoluzione delle parole”, dunque, spingerà a considerare la figura dell’intellettuale in un’epoca ostile alla visione panoramica e che induce in contrario alla frammentazione del pensiero e l’annientamento, pertanto, dello sforzo che lo produce. Sarà in nome di questo spunto l’edizione di Short Theatre che vedremo tra il 4 e il 14 settembre 2014, con una coda il 25 per presentare la fase finale de l’Ecole des Maîtres tenuta quest’anno da ricci/forte. Tra gli artisti coinvolti, con l’Accademia degli Artefatti, ci saranno Fanny & Alexander, Werner Waas/Tony Clifton Circus, Valerio Malorni, Milena Costanzo, ma tanti saranno i progetti di danza

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TEATRO IN SCENA

Every-Body di Antonio Tagliarini - foto di Giorgio Termini

con Barokthegreat, Kinkaleri, Antonio Tagliarini, Dewey Dell e molte anche le proposte internazionali, con L’Alakran e Yan Duyvendak per il Focus Svizzera, Ivana Muller e Joris Lacoste per TransArte, la statunitense Eleanor Bauer, gli iberici Marlene Monteiro Freitas e El conde de Torrefiel. Come tutti gli anni nascerà dalla contaminazione artistica l’idea di programmazione del direttore Fabrizio Arcuri (con Area06) che punta sulla facoltà del linguaggio di creare strutture comunicative, in grado di esprimere il mondo contemporaneo. Teatro, danza, musica, arti visive, video, installazioni, clubbing, l’incontro tra i vari ambiti si concretizza in una forma unica e dopo ogni estate si trasforma in una applauditissima festa di inizio stagione. Quale stagione, poi, sarà tutto da vedere. Simone Nebbia


www.ticedizioni.com

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ODIOLESTATE Nell’orizzonte di un’Estate Romana povera di finanziamenti non possiamo esimerci dal segnalare una curiosa rassegna (6-7 e 13-14 settembre 2014) dell’Associazione Culturale Carrozzerie|not diretta da Maura Teofili e Francesco Montagna. Durante la scorsa estate una delle vecchie carrozzerie di Ponte Testaccio è stata riqualificata al fine di creare una sorta di rifugio artistico, dove dare asilo a tutti quei nuovi stimoli – dal teatro, alla danza e alle arti performative – che sono alla ricerca di spazio e tempo, due prerogative indispensabili e necessarie, ma spesso relativizzate da chi non investe in questo mestiere. Uno spirito “artigianale” dunque, grazie al quale nasce Odiolestate, un bando che destina ai progetti selezionati due periodi estivi di residenza, suddivisi a loro volta in tre fasi specifiche: prova (luglio e agosto), prova tecnica e a settembre, nella fase finale, gli artisti avranno la possibilità di presentare le creazioni in forma di prova aperta incontrando operatori, produttori e futuri spazi di programmazione. Ai giovani direttori sono arrivati più di cinquanta progetti, soprattutto da Roma e Provincia, ma anche proposte da Venezia, Pordenone, Bologna, Napoli e Reggio Calabria; due inoltre i lavori proposti da collettivi internazionali. In controtendenza rispetto al periodo economicamente difficile non mancano progetti di compagnia che spaziano dalla danza

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TEATRO IN SCENA

alla performance. Le serate saranno ad ingresso gratuito con la sottoscrizione della tessera associativa e uscita ad offerta, che permetterà alle compagnie di godere del 100% dei contributi lasciati dagli spettatori. Il bando non richiede la completezza dei lavori in programma per settembre, clausola che mette in evidenza come Odiolestate sia rivolto all’ascolto e accoglienza di giovani fermenti, offrendo loro un margine di autonomia e costruzione dove allestire e studiare. Non solo buoni propositi però, anche grazie al sostegno di Carrozzerie|not lo spettacolo L’uomo nel diluvio di Valerio Malorni e Simone Amendola è riuscito a imporsi a livello nazionale e vincere il premio ReteInBox. Nuove modalità di riqualificazione e gestione di spazi in disuso, la testimonianza che la creatività nel territorio romano non solo è presente e viva, ma può formarsi e crescere attraverso opportunità come Odiolestate, semplici ma attente alla realtà che le circonda. Lucia Medri


TEATRO MOMENTI

Palco 06

FINO AL 10 LUGLIO/ LIMNESIA – TEATRI ALLA SORGENTE Parco delle Energie eXSnia - via Prenestina 173 – ore 21.00 – sottoscrizione (o cappello politico) 4 euro Fino al 10 luglio, ogni giovedì dieci compagnie indipendenti, due per sera, si alterneranno sul palco del Quadrato del Parco delle Energie, una struttura polifunzionale interamente alimentata a energia solare. Un progetto di apertura culturale al quale ha aderito una rete di teatranti, mettendo in piedi e curando l’evento estivo in tutti i suoi aspetti. A partire dalle ore 20.00, prima di ogni spettacolo, sarà in funzione la birreria e la TrattoSnia con prodotti contadini e naturali a Km 0 e… giovedì gnocchi! FINO AL 10 LUGLIO/ ROMA FRINGE FESTIVAL 2014 Villa Mercede - via Tiburtina 113 – tel. 06.95944816 - a partire dalle 20.30 ingresso libero al parco, ingresso spettacolo 5 euro, sabato sera spettacolo gratuito Continua l’avventura del Roma Fringe Festival. Nove spettacoli differenti torneranno a prendere vita ogni sera sui tre palchi dislocati all’interno dell’area verde nel quartiere di San Lorenzo. Un festival che unisce l’intrattenimento e la cultura tra stand, mercatini bio eco regionali e vintage, degustazioni di birre artigianali e pub all’aperto, dove fermarsi passando da uno spettacolo all’altro fino alla scoperta delle nuove proposte artistiche. A partire dalle ore 18.00 invece il Fringe apre le porte ai bambini con l’animazione gratuita a cura dell’associazione culturale il Melograno.

FINO AL 15 LUGLIO/ FESTIVAL INTERNAZIONALE DI VILLA ADRIANA Area Archeologica di Villa Adriana, Tivoli largo Marguerite Yourcenar, 1 – Tel. 06 .80241281 - ore 21.00 – 15/30 euro + servizio navetta in partenza dall’Auditorium Parco della Musica di Roma Dopo due anni d’assenza ritorna nella meravigliosa cornice di Villa Adriana a Tivoli, il Festival internazionale di danza, teatro, musica e circo contemporaneo. Un palcoscenico all’aperto allestito nell’area delle grandi terme all’interno dell’antica dimora dell’imperatore Adriano, che ospiterà artisti come Emma Dante per il teatro e Carolyn Carlson per la danza. Per il circo contemporaneo segnaliamo invece lo spettacolo Beyond degli australiani C!rca.

FINO AL 7 AGOSTO/ TEVERE TEATRO FESTIVAL Arena Gigi Magni - viale Alberto Sordi dopo Ponte Palatino verso Ponto Sublicio – infolaveladoro@gmail.com - ore 21.00 – ingresso gratuito

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Nel cuore dell’estate romana, all’interno della XII edizione della manifestazione Lungo il Tevere... che ogni anno anima le serate della Capitale, nel tratto che va da Ponte Sublicio a Ponte Palatino, tra divertimento, concerti, mostre, letteratura, seminari, incontri e, a partire da questa edizione, anche teatro. Una rassegna di spettacoli editi e inediti, accuratamente scelti tra quelli proposti dalle giovani compagnie di Roma e dintorni, vi farà infatti rivivere, per due giorni a settimana, la magia del teatro lungo le sponde del fiume. 14-20 LUGLIO/ CALCATA TEATROCINE FESTIVAL Calcata, Viterbo - Nuovo Anfiteatro all’aperto – www.dillingerasscult.it - ore 21.00 Un festival cine-teatrale ambientato nella suggestiva cittadella di Calcata, nato con l’obiettivo di dare spazio ad allestimenti improntati su riletture registiche di autori classici, dal teatro greco romano agli autori del ‘900, ma anche a spettacoli di teatro civile, di drammaturgia contemporanea e di “inediti d’autore”. Saranno opera di tutte quelle realtà teatrali e cinematografiche emergenti e indipendenti che fanno sempre più fatica a trovare uno spazio dove poter presentare al pubblico i propri lavori. 21–22 LUGLIO/ ROBERTO BOLLE AND FRIENDS Terme di Caracalla - via delle Terme di Caracalla – Tel. 06 481601 - ore 21.00 – 25/135 euro Un appuntamento immancabile delle notti di Caracalla quello con Roberto Bolle che da anni fa registrare il tutto esaurito. Roberto Bolle and Friends è uno spettacolo all stars in cui l’artista italiano invita a danzare con lui sul palcoscenico romano i colleghi con i quali ha avuto occasione di collaborare esibendosi nei teatri di tutto il mondo. Questa volta toccherà alla celebre Compagnia dell’American Ballet Theatre.

DAL 9 SETTEMBRE/ STRIMPELLI & VINILE Teatro Sala Umberto - via della Mercede, 50 - Tel. 06.6794753 - ore 21.00, sab. 17.00 e 21.00, dom. 17.00 e lun. riposo – 23/32 euro Attilio Fontana ed Emiliano Reggente sembra abbiano riscoperto da un archivio degli anni Cinquanta la straordinaria storia di Joe Strimpelli & Gigi Vinile, un duo di artisti all’avanguardia che avrebbe potuto lasciare un segno indelebile nella storia dello show business mondiale ma di cui si sono invece perse le tracce. A testimoniare la loro esistenza, un cinegiornale dell’Istituto Luce dedicato alla XV Mostra del Premio Cinematografico di Venezia ed un canovaccio di uno spettacolo mai andato in scena. Con Ilaria Porceddu.

DAL 24 SETTEMBRE/ ROMAEUROPA FESTIVAL 2014 Auditorium Conciliazione, Teatro Argentina, Teatro Eliseo, Pelanda, Teatro Brancaccio, Teatro Vascello, Opificio RomaEuropa Fondazione Roma Europa, via dei Magazzini Generali 20a – tel. 06.45553050, - 10/35 euro Un calendario sempre fitto di eventi vedrà esibirsi sui palcoscenici più prestigiosi della capitale artisti provenienti da 19 paesi diversi. 52 spettacoli con un totale di 118 recite tra anteprime italiane e anteprime assolute, per uno sguardo completo sulle nuove espressioni della creazione contemporanea. Installazioni sonore in mostra a Digital Life – Play negli spazi della Pelanda. : : a cura di Marcella Santomassimo

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ARTE LA MOSTRA

L'ARTE DEL COMANDO. L'EREDITÀ DI AUGUSTO

In occasione delle celebrazioni del bimillenario della morte di Augusto, continua all’Ara Pacis, monumento tra le più significative testimonianze dell’arte augustea, la mostra sulle principali politiche culturali e di propaganda messe in atto dall’imperatore nel suo principato e replicate nei secoli per il loro carattere esemplare. Il “princeps”, uomo di grande carisma e capacità politiche, si atteggiò come un nuovo Romolo, rifondatore della città nel segno della pace ristabilita dopo decenni di guerre civili, servendosi

di riferimenti simbolici tra le maglie del programma di monumentalizzazione tesi a dichiarare il suo sentimento religioso e a stabilire un confronto tra lui e il primo re di Roma. La mostra, curata da Claudio Parisi Presicce e Orietta Rossini, suddivisa in 12 sezioni articolate per temi ed epoche storiche differenti, illustra in che modo imperatori come Carlo Magno, Federico II, Carlo V e Napoleone, nel corso della storia abbiano reinterpretato “l’arte del comando” di Augusto a volte con formule molto vicine o identiche. La propaganda augustea si basava sulla discendenza della gens Julia dell’eroe troiano Enea, il figlio di Anchise e della dea Venere già noto dalla tradizione epica greca e romana e protagonista nel Lazio di antichi miti di fondazione. Il principe ebbe però l’abilità di commissionare una serie di opere che sistematizzavano le origini troiane di Roma e al tempo stesso quelle della sua stessa famiglia, in modo tale che la sua ascesa al potere apparisse agli occhi dei contemporanei non solo legittima ma predestinata. A questo scopo commissionò opere come l’Eneide, l’arredo simbolico del suo Foro e

R itratto dell ’i mperatore O t t av ian o Au g u s t o, 1562. C opi a dalla seri e per du t a d e i Ce s ari d i Tiziano. Napoli, Museo N az ion a le di Ca pod im on t e

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l’Ara Pacis, facendo della propaganda un’arte e affidando alle creazioni delle migliori menti del suo tempo la sua stessa immagine; riformò l’esercito, riqualificò la flotta, riorganizzò le colonie. Ogni ambito delle istituzioni fu toccato, rimodulato, riedificato. La sua auctoritas si accrebbe, inarrestabile. Accanto, Mecenate, Virgilio, Orazio, Ovidio e Properzio ne coadiuvarono, cantandone o amplificandone, le gesta. Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, il cui principato durò oltre quaranta anni il più lungo che la storia di Roma abbia mai ricordato - introdusse riforme cruciali per i successivi tre secoli, seppe scegliere i suoi collaboratori e con loro adattò al suo regime il mito dell’età dell’oro, quando il tempo ricomincia il suo ciclo e riporta tra gli uomini semplicità di costumi, prosperità e pace universale. Queste due leve, usate dal circolo augusteo per gettare le basi dell’immaginario imperiale, furono così efficaci che la discendenza divina dell’imperatore e la pace augustea saranno fonte d’ispirazione nei secoli per gli assolutismi a venire. In mostra incisioni, dipinti, monete, mosaici, acqueforti, oli, sculture e gemme grazie ai prestiti di: Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Museo della città di Mantova - Palazzo S. Sebastiano, Museo Nazionale di Capodimonte, Musei Vaticani, Biblioteca Nazionale Centrale, Galleria Borghese, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Museo Nazionale Romano in Palazzo Massimo, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e altre importanti istituzioni.

Bu s t o d i A u gu s t o - M o n a c o, Gl i p t o te c a

MUSEO DELL’ARA PACIS lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) - tel. 06.0608 - www.arapacis. it - mart/dom 9-19 - ingresso solo mostra 11/9 euro – fino al 7 settembre

Natalia Massidda

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ARTE MOMENTI

DOVEARTE

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI

Gli Etruschi e il Mediterraneo. La città di Cerveteri

via Nazionale 194 - tel 06.39967500 - www. palazzoesposizioni.it - mart/giov e domenica 10-20- ven/sab 10-22.30 - ingresso solo mostra 12/9.50 euro – fino al 20 luglio Per la prima volta in una mostra viene presentata non in maniera generale, la singola città – Cerveteri – che spicca per grandezza e importanza nel contesto delle relazioni tra i popoli del Mediterraneo antico. Questa città è emblematica della grandezza della civiltà etrusca: occupa un posto centrale in Italia e nel Mediterraneo durante tutto il I millennio a.C. Nell’antichità, non a caso, Caere era considerata la più prospera e popolata delle città dell’Etruria, come scrive lo storico greco Dionigi di Alicarnasso. Di questa metropoli dell’Italia antica, la mostra ripercorre quasi dieci secoli di storia: in che modo comunità distinte costituirono progressivamente una città; come questa città proiettata sul mare divenne una delle principali potenze del Mediterraneo; come questa città che rivaleggiava per importanza con Roma fu infine dominata da quest’ultima ed assorbita nel corso del I secolo a. C. dall’Impero romano nascente. La storia di Cerveteri e dei suoi abitanti, i Ceriti, non ci è nota soltanto dai testi antichi: da due secoli emerge poco a poco dal sottosuolo. I grandi scavi archeologici realizzati in particolare durante l’Ottocento hanno riportato alla luce una stupefacente quantità di monumenti e di oggetti che hanno suscitato la meraviglia dei contemporanei e hanno trovato posto nei più grandi musei del mondo – e in particolare al Louvre e nel museo etrusco di Villa Giulia. Novità assolute provengono dagli scavi recenti della Soprintendenza, del CNR e

dell’Università Sapienza di Roma, che hanno rivoluzionato le nostre conoscenze su questa metropoli di primo piano del Mediterraneo antico. SCUDERIE DEL QUIRINALE

Frida Kahlo

via XXIV Maggio 16 – tel. 06.39967500 - www. scuderiequirinale.it – dom-giov 10/20; ven-sab 10/22.30 - ingresso 12/9.50 euro - fino al 31 agosto Prosegue la rassegna dedicata all’icona indiscussa della cultura messicana, venerata anticipatrice del movimento femminista e seducente soggetto del cinema hollywoodiano, Frida Kahlo (1907-1954).

MUSEO DELL’ARA PACIS

L’arte del comando. L’eredità di Augusto lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) - tel. 06.0608 - www.arapacis.it - mart/dom 9-19 - ingresso solo mostra 11/9 euro – fino al 7 settembre Dopo la mostra alle Scuderie dell’anno passato va in scena all’Ara Pacis un

metromorfosi


percorso composto di opere di vario genere per approfondire le principali politiche di propaganda messe in atto da Augusto durante il suo lungo regno a Roma, e l’enorme influsso che ebbe sulla politica mondiale nei secoli a venire. ACCADEMIA DI FRANCIA – VILLA MEDICI

La pittura o come sbarazzarsene

viale della Trinità dei Monti 1 - tel. 06.67611 - www.villamedici.it - mart/dom 10.45-13/14-19 - chiuso lunedì - ingresso solo mostra 12/6 euro – fino al 14 settembre Curata da Eric de Chassey, direttore di Villa Medici, la manifestazione affronta direttamente una delle questioni di più radicale posizione che abbiano animato l’arte del secondo dopoguerra: in parole semplici, la fine della pittura. In Italia questo grado zero ha i suoi esempi in Lucio Fontana, Sergio Lombardo, Enrico Castellani... e Fabio Mauri. Seguono Marcia Hafif, Martin Barrè, Olivier Mosset. MUSEI CAPITOLINI

1564-2014. Michelangelo. Incontrare un artista universale piazza del Campidoglio 1 – tel. 06.67102475 - www.museicapitolini.org - mart/dom 9-20 chiuso lunedì - ingresso solo mostra 12/10 euro – fino al 14 settembre Per il 450° anniversario della morte del divino Michelangelo Buonarroti (così veniva chiamato comunemente dal Vasari e dai suoi contemporanei), i Musei Capitolini hanno organizzato una mostra documentaria che racconta la vita e le opere di un maestro che aveva una concezione dell’arte totale, nel senso che la viveva a 360° immergendosi nel suo destino di artista consapevole di non averne scampo. A chi gli chiedesse perché non avesse fatto famiglia Michelangelo rispondeva candidamente che le sue sculture erano i suoi figli che avrebbero tramandato il

suo nome tra i posteri per sempre. Così nelle sale dei Musei Capitolini non vedremo solo disegni, dipinti, sculture e modelli architettonici per raccontare come sempre il Michelangelo pittore, scultore e architetto, ma anche le sue corrispondenze autografe, le sue lettere e la sua poesia. Perché di poesia ne scrisse tanta: le sue Rime contano 302 componimenti in cui svela la sua anima fragile e passionale e nelle quali certamente omaggia Dante in un’epoca in cui era Petrarca il faro della poesia italiana. MUSEO DI ROMA - PALAZZO BRASCHI

Luoghi comuni. Vedutisti tedeschi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo piazza San Pantaleo 10 - 06.0608 - www. museodiroma.it - mart/dom 10-20; chiuso lunedì - ingresso solo mostra 9/7 euro – fino al 28 settembre La raffinata mostra è un omaggio che prosegue il percorso iniziato nel 2012 con l’iniziativa dedicata ai vedutisti francesi e la mostra dello scorso anno dedicata ai vedutisti inglesi. Le opere esposte sono state in gran parte eseguite da pittori che gravitavano nella cerchia di Angelika Kauffmann, artista tedesca che aveva fatto della sua dimora in via Sistina un vero e proprio cenacolo all’avanguardia per intellettuali e personaggi stranieri di passaggio in città. In mostra vedute suggestive della città, immagini struggenti della campagna romana che avevano catturato la fantasia dei pittori i quali, pur di fissare nella memoria il fascino delle immagini, spesso si sottoponevano a spostamenti faticosi e a volte pericolosi, in zone dove imperversavano malaria e briganti. Dunque un’affascinante selezione artistica per una mostra che vuole rivelare con sensibilità, ma assoluto rigore scientifico, le molteplici facce di Roma, raccontata con i tanti occhi di artisti stranieri quali Dies, Mechau, Gmelin, Reinhart, Dunker, Koch.

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: : a cura di Natalia Massidda






QUADERNI DI DOMANI

AMORE, LUCE

Io vidi li occhi dove Amor si mise Io vidi li occhi dove Amor si mise quando mi fece di sé pauroso, che mi guardar com’ io fosse noioso: allora dico che ‘l cor si divise; e se non fosse che la donna rise, i’ parlerei di tal guisa doglioso, ch’Amor medesmo ne farei cruccioso, che fe’ lo immaginar che mi conquise. Dal ciel si mosse un spirito, in quel punto che quella donna mi degnò guardare, e vennesi a posar nel mio pensero: elli mi conta sì d’Amor lo vero, che ogni sua virtù veder mi pare sì com’ io fosse nello suo cor giunto. Guido Cavalcanti

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indagini sulla luce Uno che struscia le mani sulle foglie e scopre un osso di un animale che non esiste e batte il ginocchio e brilla la rotula. Poi non c’era come il guanto pallido e sciupato del destino. Stanca è la nevrosi dei cani. Da queste parti comandano gli uccelli infatti. È tempo di ombrelloni, ma è la sabbia negli occhi il mio stabilimento di cieca grazia. c’è qualcuno lassù oltre il cielo stellato un nemico invisibile e armato c’è qualcuno quaggiù sotto le foglie marce e tutto il sottofogliame di vermi e terra umida un amico di pochi millimetri che scava sotto verso la scritta continua Emanuele Kraushaar

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metromorfosi


Isola

SCRITTURA LIBRI

In questa rubrica chiediamo ad uno scrittore di indicarci tre libri che porterebbe sulla sua isola (luogo fisico, interiore, dimensionale). Federico di Vita è autore di Pazzi scatenati, un libro il cui profumo si sente in tutte le librerie e non si trova in nessuna. Il mondo aspetta da tempo una sua nuova manifestazione ma dovrà pazientare ancora: il nostro – lo vedo da qui – sta sistemando il bagaglio per l’atteso naufragio... MOBY DICK – HERMAN MELVILLE Visto che mi devo portare tre libri su un’isola deserta in cui rimarrò, si suppone, eternamente ho pensato almeno di portarmi tre libri che non ho ancora letto. Il primo dei libri che porterò con me è Moby Dick, un romanzo che – sembrerebbe – tutti leggono saltandone intere parti, o, per usare le parole di Matteo Codignola nel suo Tentativo di balena: “chiunque lo maneggi prima o poi si scopre a pensare qualcosa come ‘stupendo, ma così com’è non va’”. Questa mi sembra una grande qualità nel nostro caso, permettendomi di ritrovarmi tra le mani lungo i corsi delle mie infinite riletture infiniti romanzi – senza contare che mi pare un volume piuttosto à la page coi piedi a mollo nei flutti di un’isola remota.

GENESI DEL «DAODEJING»»- LAOZI

Il secondo libro che mi accompagnerà nella mia auspicabile sparizione è un testo sapienziale: Genesi del «Daodejing», di Laozi – per alcuni il libro sacro (o comunque lo si voglia definire) della religione Tao. Il mio amico Francesco D’Isa, che con le sue Recensioni brevissime mi ha instillato questo ed altri tarli che dovrò stanare, dice che il Tao “(letteralmente la Via o il Sentiero) è una strada che non porta da nessuna parte, perché si è già arrivati e bisogna solo accorgersene”. E poi che è un libro da cui è possibile trarre infinite citazioni, anche apocrife. Mi divertirò a vergarle una ad una sulla spiaggia aspettando che la prossima onda se le porti via.

IL TERZO LIBRO...… Confesso di essere indeciso. Sono entrati e usciti dal podio il meridiano di Shakespare, L’idiota – qualcosa per ricordarmi il mondo degli umani ci vorrebbe –, Maria De Filippi di E. Kraushaar, Viaggio al termine della notte e anche il Don Chisciotte, che ok, infrangerebbe la regola che mi sono dato ma volete mettere? Invece no, alla fine mi sono deciso a rimandare l’esilio. Aspetterò il 2015 sperando che esca il primo dei tanto ventilati inediti di Salinger: porterò quello, sperando che non sia solo uno scherzo tirato da un vecchio pazzo in guerra al resto del mondo.

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PUNTODIFUGA A me piacciono le stelle, per questo dopo il tramonto sto sempre al moletto a scrutare il cielo. Un giorno mi accorgo che una stella non è una stella, ma un’astronave. L’acqua del lago si increspa e io vedo riflessa la mia prima ragazza. In un lampo, mentre l’astronave si avvicina, mi arrivano centinaia di informazioni, molte inutili, come spesso la vita è inutile, altre molto importanti, che mi fanno venire i brividi come qualche volta la vita fa venire i brividi, altre veramente angoscianti, come la vita può essere angosciante. In quel momento sono anche consapevole che esistono le coincidenze e che spesso le coincidenze ce le costruiamo noi con molta dedizione, un piccolo passo alla volta, mattoncino su mattoncino e per questo dentro di me inizia a scorrere un fiume di verità e so – una volta per tutte – che ho iniziato a guardare le stelle dopo che la mia ragazza Stella mi ha lasciato. Ora solo una cosa vorrei ed è l’unico mistero che non riuscirò mai a svelare, perché non ne sono capace e sono ancora qui sul moletto e forse sono morto da tempo o quando sono morto sono nato finalmente una volta per tutte o semplicemente quest’ombra di vita è in realtà la vita e non c’è altro, però quello che voglio lo so benissimo e lo grido verso l’alto: “Stella, scendi da là!”. Ma l’astronave rimane sospesa tra il cielo e l’acqua, che sembrano mischiarsi e inghiottire ogni cosa dentro un manto scuro, senza stelle. Emanuele Kraushaar

:: il numero 69 di Metromorfosi è dedicato a Bice degli Ubèrti :: Metromorfosi invita alla lettura di La rivelazione greca di Simone Weil (Adelphi) […] il sentimento della miseria umana è una condizione della giustizia e dell’amore. Colui che ignora fino a qual punto la volubile fortuna e la necessità tengono ogni anima umana in loro potere non può considerare suoi simili né amare come se stesso quelli che il caso ha separato da lui con un abisso. :: questo numero è stato realizzando ascoltando anche Cavalcanti di Steve Hackett :: per questa estate, Metromorfosi consiglia di spezzare i minuti come se fossero secoli metromorfosi




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