Metromorfosi 68 - Primavera 2014

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PRIMAVERA

metromorfosi

infocritica a roma e dintorni 2O14/68


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PRIMAVERA 2o14 metromorfosi infocritica

GmusicaG LA PRIMAVERA è ALTRO CHE UN CIELO CHIARO Musica!

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GcinemaG NINFA - MANIA (I) grandeschermo il cinecontorsionista

8 10 13

GteatroG QUARTETT. WALTER MALOSTI IL RATTO D’EUROPA M.E.D.E.A. BIG OIL palco 06

14 15 17 18

GarteG

ALMA - TADEMA E I PITTORI DELL’800 INGLESE dovearte

GscritturaG

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MI ERA STATO DETTO ifigenie isola

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metromorfosi ® infocritica euro 0,01 n.68 Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 494/2006 del 29/12/2006 Metromorfosi è un marchio registrato all’U.I.B.M Ufficio Italiano Brevetti e Marchi EDITORE Tic Edizioni di Emanuele Kraushaar DIRETTORE EDITORIALE Emanuele Kraushaar ek@metromorfosi.com DIRETTORE RESPONSABILE Lorenzo Lazzarino CAPOREDATTORE Maria Cera redazione@metromorfosi.com MUSICA Beppe Manni musica@metromorfosi.com CINEMA Maria Cera cinema@metromorfosi.com TEATRO Simone Nebbia teatro@metromorfosi.com ARTE Natalia Massidda arte@metromorfosi.com MARKETING Sara Sepe marketing@metromorfosi.com IMPAGINAZIONE E GRAFICA Valeria Fanfarillo CONSIGLI EDITORIALI Sabine Duras COPERTINA La Primavera di Botticelli (dettaglio) CON Alessandro Zoppo, Andrea Franzoni, Andrea Inglese, Antonio Porchia, Fabio Orecchini, Francesca Vantaggiato, Marcella Santomassimo, Paolo Zardi, Reg Mastice, Sergio Lo Gatto, Viviana Raciti RINGRAZIAMENTI Annamaria, Beppe, Emanuela, Felicita, Ivan, Lucio, Maria Franca CONSULENTE LEGALE Avv. Enrico Pennacino STAMPA Gescom Spa - Strada teverina km 7 (VT) REDAZIONE vicolo dellla Penitenza 24 - 00165 Roma SEDE LEGALE via L. Fibonacci 7 - 00166 Roma WEB www.metromorfosi.com TELEFONO 333 2829348 EMAIL info@metromorfosi.com

La redazione non è respondabile di eventuali cambiamenti nella programmazione. La collaborazione è da ritenersi gratuita salvo diversi accordi contrattuali. Le idee espresse negli articoli sono riconducibili ai singoli autori. Metromorfosi si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto e di effettuare gli opportuni tagli redazionali. L’editore ha cercato di rintracciare gli aventi diritto ai crediti fotografici non specifcati ed è a disposizione per qualsiasi chiarimento.


MUSICA ROCK ETC.

La primavera è altro che un cielo chiaro

La febbre dell’occulto invade Roma e torna dal Verme per la seconda edizione di Thalassa Italian Occult Psychedelia Festival, antiche sperimentazioni, allucinate variazioni sonore e immersioni totali nel buio del cosmo dal 3 al 5 aprile. Giovedì: Creapopolvsqve, Mai Mai Mai, Mamuthones, Spettro Family e Valerio Cosi. Venerdì: Donato Epiro, Dream Ritual Weapon, Gusto Fort, Metzengerstein e Psalm’n’Locker. Sabato: Fulkanelli, La Piramide di Sangue, Lay Llamas e Vostok Lake. Buon viaggio. Cercando altre strade, il 4 al Sinister c’è l’israeliana Tamar Aphek, ex voce e chitarra di Carusella e Shoshana. La sintesi di spigolosità rock, affondi electro e flippati ricami psych pop. Le barbe tenetele da parte per il 6, al Traffic arrivano i Crowbar. Un pezzo di storia dello sludge, guidati dall’inossidabile Kirk Windstein, negli ultimi

tempi piuttosto indaffarato con i Down. The Lords of Riff hanno in uscita Symmetry in Black e promettono scintille: ascoltare High Rate Extinction e Planets Collide non ha mai prezzo. Chi ha un set di camicie a quadri nell’armadio e una barba per amica, continua il sollazzo il 10 al Circolo con i Pontiak. Che tornano a Roma dopo l’ottima esibizione del 2012 e forti del recente Innocence, non il loro miglior album (il picco sta tra Comecrudos e Echo Ono), ma scrigno di perle quali Surrounded by Diamonds, Beings of the Rarest e It’s the Greatest. Insomma, heavy psych ai massimi livelli: astenersi hipster festaioli. Ancora nella pancia del Verme il 12 con l’accoppiata tricolore Marnero e Lleroy. I primi con Il sopravvissuto hanno realizzato uno dei dischi essenziali del 2013; i secondi deliziano con il loro mudcore psycho-vandalico. Serve altro? «La psichedelia, mio signore». La freccia indica Circolo il 16 con Matthew Barnes, alias Forest Swords. Ispirato dai paesaggi della Wirral Peninsula a nord di Liverpool, ha creato in Engravings un’affascinante e dannatamente ballabile mistura di trip-hop, trance ipnotica, dub e beatitudini droniche. Per tornare alle radici solo 24 ore: i Black Rainbows sbarcano al Jailbreak con il loro carico stoner’n’roll diretto e contaminato da retrovisioni ‘70,

Crow b ar

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pesantezze novantiane e derivazioni neo psych contemporanee. La famiglia si allarga il 25 al Sinister con gli Slowtorch: da Bolzano, stoner e southern metal si scontrano nel nome di Clutch, Down, BLS e COC. Ancora al Sinister il 25, da Malmö con furore ecco i Deville. Gli stoners incalliti li ricordano per gli esordi con label gloriose (Daredevil e Buzzville Records) e continuano a seguirli ora che sono di casa alla Small Stone. Tra Fu Manchu e Slo Burn, la band svedese offre sano divertimento con groove melodici e pesantezze fatter than deep fried chocolate. Il delirio al Sinister termina in gloria il 19 maggio con i Toner Low. Il trio olandese è ai vertici del tossico calderone stoner space doom. Tre dischi alle spalle (l’apice è nel primo album, uscito nel 2005 e già immortale), devozione infinita verso la marijuana, chiodo fisso per Black Sabbath, Hawkwind e Electric Wizard. Se da un concerto cercate un’esperienza psicofisica, è questo il caso. Finale con coda lisergica che arriva a giugno. A Rock in Roma sono attesi il 3 i Queens of the Stone Age: se Josh Homme e soci vogliono dimostrare di potersi sedere sul Trono del Rock, la prova passa dal live. ...Like Clockwork ha mostrato qualche passo in avanti rispetto all’orrido Era Vulgaris, ma la sensazione è che l’impatto devastante che avevano tra il 1998 e il 2002 sia ormai un ricordo. Curioso come la stessa sera all’Orion ci siano i Motorpsycho, che le carte in regola per arrivare al grande

Q u e e n s o t t h e S t o n e A ge

pubblico le hanno sempre avute. Dettagli a parte, la formazione norvegese presenta il nuovo Behind the Sun e si conferma culto vivente per gli adepti del rock psichedelico. È caldo e siamo alle porte dell’estate: lasciatevi friggere il cervello dall’heavy & hard-driving punk’n’roll degli Hot Lunch. Da San Francisco con riff e amore, il 21 all’Init. Brown-acid skate-rock & wah-fuzz proto-metal consigliato da Julian Cope e Steve Turner. Let’s rage!

Alessandro Zoppo

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MUSICA MOMENTI

a Classicontemporanea

C Movimenti Jazz

Musica!

1 aprile/ CRIMSON PROJEKCT Auditorium PdM - S. Sinopoli - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 21.00 - euro 29/40 La leggenda dei King Crimson raccontata da Tony Levin, Pat Mastelotto, Adrian Belew, con il supporto di Markus Reuter, Julie Slick e Tobias Ralph, per riproporre la formula doppio trio sperimentata dal Re Cremisi tra il 1994 e il 1997.

Cr im s on Pr oj ek ct

3-5 aprile/ THALASSA Italian Occult Psychedelia Festival Dal Verme - via Luchino dal Verme 8 - ore 21.00 - euro 8/20 La febbre dell’occulto invade Roma.

r

Rock etc.

5 aprile/ MAURO SIGURA - THE COLOUR IDENTITY 28DiVino Jazz - via Mirandola 21 – tel. 340.8249718 - ore 22.30 Un viaggio di sperimentazione tra suoni e linguaggi apparentemente diversi, ma tutti convergenti sulla necessità di rivendicare l’esistenza di un sentire comune a tutta l’umanità. 5, 7 e 8 aprile/ TEMIRKANOV: LE MILLE E UNA NOTTE Auditorium PdM S. S. Cecilia - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80242501 - ore 18.00 (5 aprile), 20.30 (7 aprile), 19.30 (8 aprile) euro 19/52 Serata russa che vede sul podio un mito vivente, Yuri Temirkanov, prestigioso direttore dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, alle prese con Nicolaj Rimskij-Korsakov e Modest Musorgskij, due compositori entrambi appartenenti al cosiddetto “Gruppo dei Cinque” (assieme a Milij Balakirev, César Cui, Aleksandr Borodin), vivace fucina di ricerca di un’identità culturale nazionale in cui incarnano due diverse posizioni rispetto al patrimonio folklorico.

4 aprile/ TAMAR APHEK Sinister Noise - via dei Magazzini Generali 4b - tel. 347.3310648 - ore 22.30 La sintesi di spigolosità rock, affondi electro e flippati ricami psych pop.

Te mi r ka n o v

metromorfosi


6 aprile/ ELISABETTA ANTONINI QUARTET

12 aprile/ FRANCESCO CATALDO IN “SPACES”

28DiVino Jazz - via Mirandola 21 – tel. 340.8249718 - ore 18.00-20.00: workshop/ lab - ore 21.30: concerto Concerto con a seguire una vocal jam session aperta a tutti gli strumenti.

Auditorium PdM - Teatro Studio - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 21.00 - euro 15 Francesco Cataldo (composizioni, arrangiamenti, chitarre), Kenny Werner (pianoforte), Benjamin Koppel (sassofono), Johannes Weidenmueller (contrabbasso) e John Hadfield (batteria).

6 aprile/ CROWBAR Traffic Club - via Prenestina 738 - tel. 320.547412 - ore 22.00 Un pezzo di storia dello sludge.

8 aprile/ MNOZIL BRASS Aula Magna La Sapienza - piazzale Aldo Moro 5 - tel. 06.3610051 - www.concertiiuc.it - ore 20.30 - euro 15/23, euro 8 per under 30 Per la prima volta a Roma, il più eccentrico e straordinario gruppo di ottoni del mondo.

Fr a n c e s c o C a ta l d o

12 aprile/ MARNERO + LLEROY Dal Verme - via Luchino dal Verme 8 - ore 22 Psichedelia tricolore doc.

12, 14 e 15 aprile / ROMANTICO BRAHMS

Auditorium PdM - S. Sinopoli - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 21.00 - euro 20 Una delle più accattivanti voci baritonali del panorama musicale odierno.

Auditorium PdM S. S. Cecilia - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80242501 - ore 18.00 (12 aprile), 20.30 (14 aprile), 19.30 (15 aprile) - euro 19/52 L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Yuri Temirkanov (direttore) e Rudolf Buchbinder (pianoforte) eseguono il Concerto per pianoforte n. 2 e la Sinfonia n. 4 di Brahms.

10 aprile/ PONTIAK

16 aprile/ FOREST SWORDS

Mn oz il Br as s

10 aprile/ GREGORY PORTER – LIQUID SPIRIT

Circolo degli Artisti - via Casilina Vecchia 42 tel. 06.70305684 - ore 22.30 - euro 10 Un’affascinante e dannatamente ballabile mistura di trip-hop, trance ipnotica, dub e beatitudini droniche.

Circolo degli Artisti - via Casilina Vecchia 42 tel. 06.70305684 - ore 22.30 - euro 8 Heavy psych ai massimi livelli.

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17 aprile/ BLACK RAINBOWS

4, 5 e 6 maggio/ BEETHOVEN: L’EROICA

Jailbreak - via Tiburtina 870 - tel. 06.4062768 - ore 22.30 Un carico stoner’n’roll diretto e contaminato da retrovisioni ‘70, pesantezze novantiane e derivazioni neo psych contemporanee.

Auditorium PdM S. S. Cecilia - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80242501 - ore 18.00 (4 maggio), 20.30 (5 maggio), 19.30 (6 maggio) - euro 19/52 L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Semyon Bychkov (direttore) e Kirill Gerstein (pianoforte) eseguono il Concerto per pianoforte n. 5 “Imperatore” e la Sinfonia n. 3 “l’Eroica” di Beethoven.

25 aprile/ SLOW TORCH Sinister Noise - via dei Magazzini Generali 4b - tel. 347.3310648 - ore 22.30 Da Bolzano, stoner e southern metal si scontrano nel nome di Clutch, Down, BLS e COC.

26 aprile/ MARIO NAPPI TRIO 28DiVino Jazz - via Mirandola 21 - tel. 340.8249718 - ore 22.30 I vincitori dell’European Jazz Contest 2013.

8 maggio/ URI CAINE & DAVE DOUGLAS Auditorium PdM - S. Petrassi - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 21.00 - euro 18 Uri Cane (pianoforte) e Dave Douglas (tromba), due dei maggiori musicisti della scena di New York, in un dialogo sublime e senza freni.

28 aprile/ DEVILLE Sinister Noise - via dei Magazzini Generali 4b - tel. 347.3310648 - ore 22.30 Da Malmö con furore, groove melodici e pesantezze fatter than deep fried chocolate.

29 aprile/ ESPACES ACOUSTIQUES Auditorium PdM - Teatro Studio - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 21.00 - euro 15 Pierre Jodlowski (elettronica e video) e Jean Geoffroy (percussioni) saranno protagonisti con il PMCE di una serata dedicata alla creazione di spazi sonori virtuali. Video di David Coste (Respire), Pierre Jodlowski (Hyperspeed), Sebastien Lauden Bach (Sonate en Triohm) e Vincent Meyer (Time & Money).

Ur i C a i n e & Da v e Do u gl a s

19 maggio/ TONER LOW Sinister Noise - via dei Magazzini Generali 4b - tel. 347.3310648 - ore 22.30 Ai vertici del calderone stoner space doom.

27 maggio/ Uri Caine - Sonic Boom Aula Magna La Sapienza - piazzale Aldo Moro 5 - tel. 06.3610051 - www.concertiiuc.it ore 20.30 - euro 12/20, euro 8 per under 30 Uri Caine (pianoforte) e Han Bennink (batteria).

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30 maggio/ Totus Tuus Auditorium PdM - S. Sinopoli - viale P. de Coubertin 30 - tel. 06.80241281 - ore 21.00 - euro 18 Un viaggio alle porte del Paradiso insieme a Listz, Kancheli, Vasks, Pärt e Gorecki.

3 giugno/ QUEENS OF THE STONE age Rock in Roma - Ippodromo delle Capannelle ore 21.30 - euro 35 Se Josh Homme e soci vogliono dimostrare di potersi sedere sul Trono del Rock, la prova passa dal live‌

T h i r ty s e c o n d s to m a r s

21 giugno/ HOT LUNCH Init Club - via della Stazione Tuscolana 133 tel. 06.97277724 - ore 22.30 Brown-acid skate-rock & wah-fuzz protometal.

3 giugno/ MOTORPSYCHO Orion - viale J. F. Kennedy 52 - tel. 06.89013645 - ore 22.00 - euro 20 La formazione norvegese presenta il nuovo Behind the Sun e si conferma culto vivente per gli adepti del rock psichedelico.

Mot or ps y cho

20 giugno/ THIRTY SECONDS TO MARS Rock in Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21.30 - euro 35 Il Love, Lust, Faith and Dreams Tour della band californiana. : : a cura di Alessandro Zoppo e Beppe Manni

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CINEMA CRITICA

NINFA – MANIA (I)

La donna ideale di Von Trier

Il 3 aprile. Da questa data il pubblico italiano potrà finalmente confrontarsi con la prima porzione (probabilmente la più fresca e ‘innocente’) della riflessione che Lars Von Trier dedica alla donna. La sua ossessione, da sempre. Nymphomaniac, visto alla Berlinale nel Volume I, nell’indebita scissione-troncatura (il volume) che svuota sostanzialmente di credibilità narrativa un flusso che si trasforma in capitoli (nel cinema automaticamente traslati più verso la fiction in senso stretto, ma il pubblico non è ancora pronto per uno sguardo lungo 4 ore, e il prolifico ipercinetico danese si è dovuto arrendere alla pura praticità fruitiva), è la visione-rappresentazione dell’idealizzazione dell’essenza femminile che il regista danese tenta di fissarecatturare da anni. Joe (da adulta nel corpo ed indole inquieta, sensibile e femminile della Gainsbourg), è un essere speciale. È in primis una ninfa (incarnata nella sua giovinezza dalla splendida Stacy Martin), dotata di una sensibilità estremamente sottile, immersa sin dalla più tenera età nella bellezza che suo padre

(un irriconoscibile adulto Christian Slater, nel dolce e anch’esso speciale modello di uomo che offre), il primo essere maschile che la plasma, le regala: insegnandole a guardare la natura e la vita con estrema poesia e raffinatezza. Joe è perciò naturalmente isolata nella percezione di se stessa e di ciò che la circonda e il sesso è il filtro che la giovane mette tra sé e il mondo. Von Trier sa che il sesso è qualcosa di ‘eterno’, chiave d’accesso all’infinito, all’oltre e a se stesso insieme… È Joe adulta, completamente abbandonata a se stessa, picchiata e ferita, a terra, coperta dalla pioggia, che incontriamo per prima. Sarà lei, soccorsa da Seligman - Stellan Skarsgård vecchio-saggio-mentore solitario, ad introdurci nel racconto della sua ninfomania. Dalle scoperte infantili, alla perdita della verginità, al gioco del ‘‘vieni maschio’’ che ha come posta ambita un pacchetto di caramelle, ai primi orgasmi provati. E all’arrivo dell’attrazione, che aggancia Joe proprio attraverso la bellezza, percepita nell’eros che è anche grazia di tocco, di movimenti, eleganza. Sorte (decisa da Von Trier in chiave lampantemente anti-dissacratoria) vuole che sia proprio Jerôme (il giovane intento a riparare una moto scelto da Joe per

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suo solito ‘cinico’, dissacratore, divertito, nel giocare con modelli-stereotipi, nell’invertire anche il prevedibile che a lui possa essere associato, nel rappresentare con asetticità le esperienze sessuali della sua ninfa, Von Trier riesce a catturare porzioni di verità anche qui. Una delle sequenze più alte, visiva e di senso, è il salire le scale di Joe, appena perduta la sua verginità: quell’incedere di spalle barcollante, disallineato, illuminatosfocato da un sole abbagliante ed etereo segna in modo sublime un attraversamento di confine, di dimensione: Joe è rotta dentro e fuori. Pronta a sperimentare la ricerca dell’altro da sé a cui è votata.

l’iniziazione alla perdita della propria verginità), anni dopo, ad incarnare un sentimento da sempre esorcizzatoosteggiato-combattuto dalla ninfa con la propria ninfomania: l’amore. L’amore che compromette (differentemente dal sesso), il legame con l’oltre (inframezzandosi, ostacolandolo), e il piacere (vissuto sempre isolatamente nella molteplicità degli atti sessuali che Joe consuma come un gioco), piacere che con Jerome non riesce più ad uscire, a riconoscersi. E qui mi fermo, in attesa di un cambio di passo, di una rivelazione, nella seconda parte che attenderà anche me nelle sale (il 24 aprile). Perché Lars Von Trier confonde bene le carte. Ancora non ho capito dove voglia andare a parare - altrimenti scritto: perché se la riflessione imbastita si limita a questa rappresentazione, la Ninfomania di cui il genietto dispettoso danese si appropria, cela sembianze altre. Di una figura femminile nella sua veste più rarefatta, inquieta, irreale: ‘superiore vagina’, alla ricerca della vera anima delle cose, di se stessa. Dentro uno stile al

Maria Cera

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CINEMA FILM

Grandeschermo The Special need

DAL 3/4 Carlo Zoratti esordisce nel lungometraggio a bordo di un vecchio furgone Volkswagen, on the road. Insieme agli amici Enea ed Alex, il regista parte dalla provincia di Udine per esaudire il desiderio di Enea, un ventinovenne affetto da autismo alla ricerca di un’esperienza sessuale dignitosa. Il trio si dirige prima verso un bordello in Austria, poi in Germania per visitare un centro dove i disabili possono sperimentare la sessualità. C’è affetto ed empatia alla base del progetto e nei discorsi sul sesso e sull’amore. Questo viaggio iniziatico verso la conquista di un eros alla pari e scevro da pietismi affronta coraggiosamente un tabù, rimandando, di riflesso, il forte messaggio ad una società civile e politica completamente indifferente.

Like Father, Like Son

DAL 10/4 Quando un padre diventa tale? Like Father, Like Son è una commovente riflessione sulla paternità messa in crisi dalla storia di uno scambio di neonati scoperto sei anni dopo. Il regista non propone soluzioni arrangiate, si ‘limita’ piuttosto a scavare nella drammaticità del dubbio e nell’impossibilità di razionalizzarlo. Non giudica, il cinema di Kore-Eda Hirokazu, ma si avvicina al carattere maschile della storia - il padre Ryota (Fukuyama Masaharu), che ha scoperto di aver cresciuto un figlio biologicamente non suo. Lo pone in una criticità sentimentale violenta e lo obbliga a guardare in fondo alla sua coscienza di genitore per affrontare il rapporto mai coltivato con il figlio, condivide con lui il dolore di una condizione priva di soluzioni giuste e indolori.

Tracks

DAL 24/4 All’età di 25 anni Robyn Davidson (Mia Wasikowska) decide di attraversare a piedi il deserto centrale australiano. Due anni dopo, nel 1977, trasforma la follia di un’idea nella concretezza dell’impresa individuale: parte, con al seguito tre cammelli e il suo cane Diggity, sponsorizzata dalla National Geographic. Il regista americano John Curran, trasferitosi in Australia alla stessa età dell’avventuriera-scrittrice all’epoca dei fatti, ha ripercorso con l’occhio della camera le tappe di quell’esperienza in solitaria, convinto del forte impatto dell’isolamento assoluto sulla nostra società iper-connessa h 24 e 7 giorni su 7. Sospeso tra paesaggi geografici e dell’anima, Curran restituisce con molta onestà il carattere necessariamente individuale della ricerca dell’ignoto.

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Nymphomaniac II

DAL 24/4 Il primo capitolo di Nymphomaniac si è interrotto su un flashback doloroso per Joe (Charlotte Gainsbourg), stretta in un urlo di disperazione dinanzi alla sensazione di un bel niente aggiunto dall’amore al sesso. L’insaziabile appetito sessuale di Joe vissuto tra il gioco e una curiosità quasi innocente, ora divertente ora scioccante, si fa adesso più oscuro e violento. Nel raccontarsi a Seligman (Stellan Skarsgård), Joe entra nella fase più cupa della sua non accettazione di sé e della sua sessualità, quando la bramosia del sentire l’ha spinta fino alle pratiche sadomaso. Lars von Trier presenta la sua opera omnia sull’amore, il sesso, la solitudine sollecitando a riflettere sul tema con fare dissacratorio e una dose massiccia di ironia.

Goool! DAL 29/5 Primo esperimento d’animazione 3D del regista argentino Juan José Campanella, Metegol 3D (Goool! in Italiano) è il racconto di cuore e pallone narrato da un padre al figlio nella forma di un lungo flashback. Amedeo, un timido bambino abile nel calcio balilla, un tempo salvò la sua gente dalle angherie del bullo del paese, aiutato nell’impresa dagli straordinari mini-giocatori del suo vecchio tavolo da gioco. Gli eroici mini-personaggi dal cuore grande e simpatia da vendere ci insegnano che la vittoria non è data dal successo o dal possesso del denaro, ma dall’unione nella passione per la causa. Il calcio è la metafora perfetta del ‘sacrificio’ del singolo alla squadra, per il trionfo del bene comune. Carta bianca DAL 26/6 In una Roma da periferia, lontana nella geografia e nell’atmosfera dalle grandi bellezze, tre storie si incontrano a un bivio per influenzarsi in maniera irreversibile. Un giovane tunisino anela il permesso di soggiorno, una donna moldava vuole dimenticare il suo passato di prostituzione, una imprenditrice romana determinata vive solo per la sua azienda in crisi. Tutti e tre hanno un obiettivo da raggiungere e sono disposti a tutto per realizzarlo, anche a condannarsi ad un destino di infelicità. Andrés Arce Maldonado, un colombiano a Roma, compone senza giudicare né giustificare tre ritratti impietosi, induriti in una posa priva di tenerezza, dentro un mondo dominato dalla paura e dall’indifferenza. : : a cura di Francesca Vantaggiato

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Il Cinecontorsionista 2-6 APRILE

RENDEZ-VOUS APPUNTAMENTO CON IL NUOVO CINEMA FRANCESE - IV ed.

Cinema Quattro Fontane, Casa del Cinema, Accademia di Francia a Roma - Villa Medici www.rendezvouscinemafrancese.it - proiezioni in v. o. con sottotitoli in italiano Prende il via da Roma il Festival dedicato al nuovissimo cinema d’Oltralpe. Un viaggio attraverso tutti i suoi generi: dai campioni d’incasso alle pellicole indipendenti, 40 titoli, masterclass, incontri e dibattiti. L’avvio di quest’anno ha la firma di Bertrand Tavernier e Quai d’Orsay (2013), adattamento del graphic novel I segreti del Quai d’Orsay di Christophe Blain e Abel Lanzac. Ritratto satirico del Gabinetto del Ministro degli Esteri Alexandre Taillard nei retroscena della vita di Palazzo. Cineasti del presente è la sezione dedicata alle opere prime e seconde di registi emergenti, in anteprima italiana. Non manca lo spazio speciale di eventi professionali, ampliato con gli Incontri di coproduzione Italia-Francia, che accompagneranno la VI ed. del Mini Marché Unifrance. 8-14 maggio

FESTIVAL DEL CINEMA SPAGNOLO VII ed Cinema Farnese - piazza Campo de’ Fiori 56 tel. 06.686 4395 - www.cinemaspagna.org proiezioni in v.o. sottotitolata in italiano La Nueva Ola ci accoglie con le migliori pellicole iberiche dell’ultima stagione, tra cui, in apertura: Vivir es fácil con los ojos cerrados (2013) di David Trueba, trionfatore ai Premi Goya 2014 :

CINEMA MOMENTI

1966, un insegnante di inglese è in viaggio verso il sud della Spagna, dove John Lennon sta girando il film Come ho vinto la guerra di Richard Lester. Per lui, che usa le canzoni dei Beatles nelle lezioni in classe, è l’occasione d’incontro del proprio idolo e di un’idea da proporgli: che sulle copertine dei dischi compaiano i testi delle canzoni. 9-11 maggio

ROAD TO RUINS FILM FESTIVAL XV ed.

Nuovo Cinema Aquila - via l’Aquila 66 - tel. 06.70399408 - www.roadtoruins.it Nato dalle ceneri dell’omonimo evento rock internazionale, Road to Ruins dal 2011 ha ampliato la sua prospettiva al cinema e alla documentaristica musicale, mantenendo l’originaria vocazione dedicata alla musica live. Dopo gli eventi del 2013 in collaborazione con il GoetheInstitut di Roma, RTR 2014 torna al Cinema Aquila per una tre giorni imperdibile che vedrà al centro dei riflettori la Germania con un ampio focus sulla cinematografia “rock” tedesca. Vetrina speciale dedicata anche alla Polonia e alle sue traiettorie sonore. Il cinema indipendente italiano approda con il mockumentary Vive le Rock (2013) di Alessandro Valenti, e con Che il mio grido giunga a te (2012) di Paolo Fazzini: doc sulle messe beat, accompagnato dal concerto de Gli Illuminati. Omaggio all’unicum di Freak Antoni. 5-7 giugno

LO SPIRAGLIO FILMFESTIVAL DELLA SALUTE MENTALE - IV ed.

Nuovo Cinema Aquila - via l’Aquila 66 - tel. 06.70399408 - www.lospiragliofilmfestival.org Il Festival conferma l’intento di raccontare attraverso le immagini la salute mentale nelle sue molteplicità e mutevolezze, avvicinando il pubblico ad un modo in genere ghettizzato/esorcizzato, permettendo a chi produce audiovisivi dedicati o ispirati alla malattia mentale, di sviluppare tematiche creative e di qualità. Un incontro affascinante. Vivir es fácil con los ojos cerrados

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: : a cura di Maria Cera


TEATRO CRITICA

Quartett Valter Malosti

Siamo in uno spazio chiuso. Sotto una luce lunare un uomo e una donna si fanno loro paradigma, sono presenze oltre il corpo, rappresentanti di una condizione essenziale. Eppure di corpo si parla, quello privato e desiderato, ma deperito, cadente di Valmont e della marchesa Merteuil, quello giovane della vergine Volange, infine quello recluso di Madame de Tourvel. È corpo come territorio vigile dell’esistenza, nel Quartett che lo scrittore tedesco Heiner Muller ha tratto all’inizio degli anni Ottanta dal settecentesco Le relazioni pericolose di Laclos, la voluttà vitalissima dov’è misurata la forza intima dell’umano, il vigore deperibile e creduto immortale. Valter Malosti, regista e interprete con Laura Marinoni, ne propone una versione intrisa, come sporca di qualcosa, organica, capace di sviluppare da quella voluttà un senso di nauseata appartenenza.

Grazie anche alla partitura sonora di rumori stridenti, strappati, in dialogo con la densità del testo, una velatura sinistra e sottilmente violenta si disperde sulla scena. Nel continuo gioco di interpretazione dei due vecchi amanti, che pongono in ridicolo tutti gli altri personaggi della loro corte, c’è il risibile estremo della loro intimità e, insieme alla loro, della nostra. I ruoli sono estremizzati fino allo scambio, finché in entrambi diventa visibile la frattura, la crepa di coscienza: sono ai limiti di una vita vissuta interamente, non spetta più a loro altro che l’interpretazione, la qualità mimetica di diventare ciò che sono stati, raggirando se stessi nella propria condizione. Ma il raggiro non può estendersi a chi li guarda corrompersi, dissolversi senza più rimedio. È questo che avvicina la loro “situazione” al Teorema di Pasolini, eppure qui non c’è più alcuna figura messianica, non può esserci: uomo e donna sono soli, nello scambio dei ruoli, insita, una silente rassegnazione. Oggi la loro relazione è un gioco, è teatro nel teatro il loro tentativo di sopravvivere, sono veri nella finzione e, mettendo in scena ciò che da quella stanza è escluso, esorcizzano tutto il loro dolore. Simone Nebbia

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Il Ratto d'Europa Il grande sociologo polacco Zygmunt Bauman scriveva che l’Europa, a partire dal suo mito “eziologico” cantato da Mosco, è in primo luogo “un’avventura”. E forse il modo migliore per cercare di capirla è quello di “raccontarla in marcia”. Grazie a una coproduzione tra Teatro di Roma e Emilia Romagna Teatri, da ormai un anno si sta svolgendo un approfondito progetto teatrale - e non solo - che indaga l’identità del nostro continente (e le sue crisi). Il Ratto d’Europa, questo il titolo dell’avventura diretta dal regista Claudio Longhi e che si avvale della collaborazione di un gruppo di attori affiatati e, in questa fase, di ben duecento collaboratori selezionati in un atelier condotto direttamente con il pubblico, arriva a Roma in una serie di incontri nelle Biblioteche di Roma, distribuiti fino al prossimo 29 aprile, data in cui lo spettacolo conclusivo debutterà al Teatro Argentina. Ad animare questi incontri, incentrati sulle città di questa nostra Europa, mercoledì 26 marzo al Biblio Caffè Letterario di via Ostiense 95 Dacia Maraini parlerà di Palermo, mentre il 6 aprile alla Casa dei Teatri Silvia Danesi Squarzina ci porterà a Genova e il 9 aprile Nando Taviani farà tappa alla Biblioteca Renato Nicolini con “Guittalemme”. Sarà poi la volta del critico Gianfranco Capitta, con un incontro dedicato alla Grecia alla Elsa Morante di Ostia, lasciando il passo all’ultimo incontro, con Walter Veltroni e la sua Rimini, al Teatro Argentina il 23 aprile. Un vero e proprio laboratorio

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TEATRO E CITTÀ

permanente (chiamato LaboRat) per raccontare un’idea plurale di Europa, che costituirà la base drammaturgica per la creazione finale: trentasei laboratori di drammaturgia e messa in scena che coinvolgono gli interlocutori più vari, dalle Scuole elementari alle Università, dagli abbonati del Teatro di Roma ai Centri anziani o ad associazioni di vario tipo. “Un coinvolgimento attivo – spiega Longhi – dei cittadini di Roma nei processi creativi di messa in scena dello spettacolo conclusivo, ma anche e soprattutto l’avvio di una riflessione il più possibile aperta, e non viziata da facili pregiudizi, su cosa l’Europa rappresenti oggi nelle nostre vite”.

Sergio Lo Gatto


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M.E.D.E.A. Big Oil In memoria di una delle macchie più oscure del nostro recente passato, il Premio Ustica per il teatro dal 2005 è progetto condiviso dal Premio Scenario, alla ricerca di quei lavori che accanto alla pratica scenica affianchino un pensiero etico e civile. Tale occasione diventa luogo in cui testare, in poco tempo, le capacità delle giovani realtà nazionali, ma anche l’azione di pensiero, cercando di trovare non solo nelle forme l’assetto della propria ricerca, bensì una sinergia tra questa e i contenuti narrati. A vincere quest’anno la sezione Ustica è il collettivo InternoEnki con un lavoro che, pur tenendo alta la propria riflessione su tematiche civili, non risparmia un intenso lavoro drammaturgico sia dal punto di vista testuale che scenico. Punto di partenza di M.E.D.E.A Big Oil è sì la tragedia classica, ma in una chiave di lettura originale; rimane poco più che un’eco dell’eroina euripidea; la riscrittura muove su altri luoghi, altri accadimenti. Non la Colchide mitica, ma una Basilicata concreta poco più che rurale, in cui la vita comunitaria ruota attorno a eventi rituali: la festa del santo, le conserve di pomodori, interminabili matrimoni in cui sfilare col vestito buono. Il senso del tragico acquisisce nuova forma, la novità che sconvolgerà l’animo lanciando promesse di nuova vita non è più il bel Giasone, bensì l’industria petrolchimica che, in seguito alla – reale – scoperta di giacimenti nelle terre lucane, inizierà una serie di subdole manovre volte al beneficio di pochi, pena il sacrificio di molti. In un

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TEATRO IN SCENA

vortice che dal buffone non scadrà mai nel grottesco, nove attori, nove corpi ritmati, nove anime ingenuamente fiduciose nel progresso saranno in grado di creare un mondo che dalla realtà attinge e che alla realtà restituisce. Non è la loro militanza sociale, non una propaganda camuffata da una maschera sorridente. La denuncia e la critica arrivano perché mediate efficacemente dal teatro, perché il materiale “politico” attraversa lo spettro teatrale, di questo si nutre e con questo si forma. 7-8 giugno Teatro Quarticciolo (via Ostuni 8 – tel. 06.98951725); sab. ore 21.00 e dom. ore 18.00 euro 8/10

Viviana Raciti


TEATRO MOMENTI

Palco 06

1–17APRILE/ MEDEA Teatro Eliseo - via Nazionale 183 – tel. 06.4882114 - ore 20.45, merc. e dom. 17.00, sab. 16.30 e 20.45 e lun. riposo – euro 9/47 Maria Paiato, guidata da Pierpaolo Sepe, è la Medea di Seneca, donna che “non sa frenare né l’ira né l’amore” infrangendo i limiti imposti dalla natura e spalancando le porte al mondo contemporaneo del disumano. 3–5 APRILE/ NELLA TEMPESTA Teatro Valle Occupato - via del Teatro Valle 21 – tel. 06.68803794 - ore 21.00 – quota libera d’ingresso “Where is the master?”. Questa domanda rimbalza fra il Re e il nostromo della nave in balia di onde furenti di fronte alle quali le parole di un capo non servono più a nulla… E si fa pertinente anche rispetto allo stare in scena oggi: chi comanda? Chi sa tenere il controllo di un momento teatrale dentro a un naufragio come quello attuale? E soprattutto: serve davvero qualcuno al comando?”. Uno spettacolo di Motus. 8–13 APRILE/ IL PROTOCOLLO Casa delle Culture - via San Crisogono 45 tel. 06.58157182 - ore 21.30, dom. 18.00 e lun. riposo - euro 8/15 Ideato e diretto dal regista croato Igor Grčko, Il Protocollo mette in scena le tappe dell’esistenza femminile. Per farlo si serve di quattro attrici, della mimica del loro corpo, di pochi oggetti e del ritmo assordante di una musica sempre presente. 9–17 APRILE/ PORNOGRAFIA Teatro Argentina - largo di Torre Argentina 52 – tel. 06.684000311 - ore 21.00, giov. e dom.

17.00, sab. 19.00 e lun. riposo – euro 12/30 Luca Ronconi sceglie ancora una volta di portare in scena un romanzo. Trattasi di Pornografia, testo di Witold Gombrowicz pubblicato nel 1962 e ambientato nella Polonia dell’occupazione nazista. Due amici di mezza età, ospiti presso una casa di campagna, non riescono a concepire che la figlia del padrone di casa e un ragazzo al loro servizio siano completamente indifferenti l’uno all’altro. Il desiderio di avere con loro una certa promiscuità lì porterà a trasformare la perversione in tragedia.

12 APRILE/ UMMONTE Teatro Bi.pop “Zaccaria Verrucci” - via di Pietralatella, s.n.c. - tel. 3495593680 - ore 20.00 cena 21.30 spettacolo “Ummonte, mi piacciono. Le monete mi piacciono ummonte. Con la paghetta compro solo monete. Da grande voglio ummonte di soldi per comprarmi ummonte di monete”. Nella città di Siena si assiste al fiorire di una banca e al suo tragico tracollo. Scritto, diretto e interpretato da Elisa Porciatti. Menzione speciale Premio Scenario 2013. 12–25 MAGGIO/ INVENTARIA Teatro dell’Orologio - via dè Filippini 17a – tel. 06.6875550 - ore 20.30 e 21.30 – euro 10/13 Vetrina per giovani artisti emergenti, il festival Inventaria avrà luogo anche quest’anno

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nello storico Teatro dell’Orologio che per due settimane sarà travolto da spettacoli, monologhi, performance e corti teatrali. 13–15 MAGGIO/ MONOLOGHI DEL CAXXO Teatro Tor di Nona - via degli Acquasparta 16 – tel. 06.7004932 - www.facebook.com/ tordinona.teatro Carolina De Le Calle Casanova e Valentina Scuderi, seguendo il percorso artistico e sociale de I monologhi della vagina di Eve Ensler, esplorano i linguaggi del cabaret, dell’avanspettacolo e della satira politica ponendo il membro maschile al centro dell’attenzione, ricoprendolo di vari significati e rivelando la sua vera forza, oggi. 17 MAGGIO/ ZIGULÌ Teatro Scuderie Villino Corsini - largo 3 giugno 1849 - tel. 06.5814176 - euro 5/10 Liberamente tratto dal testo di Massimiliano Verga, Zigulì è la trasposizione teatrale fatta di spunti, frammenti, cocci e slanci emotivi di un diario intimo del rapporto di un padre con un figlio disabile. 23–25 MAGGIO/ NOOSFERA MUSEUM Teatro Argot - via Natale del Grande 27 – tel. 065898111 - ore 21.00 e dom. 17.00 - euro 8 - www.dominiopubblicoteatro.it Al suo terzo movimento, il programma Noosfera della compagnia Fortebraccio Teatro immagina un approdo possibile per Lucignolo, imbarcatosi precedentemente sul Titanic diretto al Paese dei balocchi e naufragato, come la nostra generazione di asini, in un’isola dove i giorni felici sono già trascorsi. Un tentativo estremo di trasformare la resistenza in reazione. Di e con Roberto Latini.

30 MAGGIO – 1 GIUGNO/ CORPO Teatro Tor Bella Monaca - via Bruno Cirino, all’angolo di viale Duilio Cambellotti con via di Tor Bella Monaca - tel 06.2010579 - ore 21.00 e dom. 17.30 - euro 8/10 Dopo Galleggio, Annego, Galleggio, la compagnia Atacama ritorna a Roma con una sua nuova produzione Corpo, realizzata dai coreografi Patrizia Cavola e Ivan Truol. DAL 7 GUGNO/ ROMA FRINGE FESIVAL 2014 Villa Mercede - via Tiburtina 113 - tel. 0695944816 - www.romafringefestival.net Un’intera area verde dedicata al teatro. Trenta giorni di spettacoli, incontri, workshop nello spazio di Villa Mercede, nel cuore del quartiere San Lorenzo. Un festival dedicato alla cultura dove trascorrere le calde serate estive tra stand e mercatini, passando da uno spettacolo all’altro alla scoperta di nuove proposte artistiche. 7-8 GIUGNO/ M.E.D.E.A Big Oil Teatro Quarticciolo - via Ostuni 8 - tel. 06.98951725 - sab. ore 21.00 e dom. ore 18.00 - euro 8/10 Il collettivo InternoEnki riambienta il mito di Medea in una Basilicata petrolizzata. L’eroina tragica è una donna lucana tradita dallo “straniero”, il Big Oil-Giasone, sullo sfondo del dissesto ambientale della Val d’Agri. Testo e regia Terry Paternoster. Spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica 2013. 8–23 GIUGNO/ ARGOT OFF 6_un sentiero per il futuro Teatro Argot - via Natale del Grande 27 - tel. 065898111- ore 21.00 - www. teatroargotstudio.com Al via anche quest’anno la rassegna di drammaturgia contemporanea promossa dal Teatro Argot, in collaborazione con il Teatro Stabile di Orvieto in sostegno delle nuove poetiche e dei linguaggi d’innovazione della scena nazionale. : : a cura di Marcella Santomassimo

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ARTE LA MOSTRA

Alma - Tadema e i pittori dell'800 inglese Collezione Perez Simon

Sono una cinquantina i capolavori della collezione Pérez Simón provenienti da Città del Messico, selezionati e portati per la prima volta a Roma alla mostra Alma Tadema e i pittori dell’800 inglese. Romani e turisti possono quindi finalmente conoscere, o tornare ad apprezzare, il mondo creato dai padri di quello che sarà definito Aesthetic Movement: pittori accomunati da tendenze simili, ma ognuno con i suoi temi prediletti e il suo personalissimo stile: da Millais e Rossetti, i padri preraffaelliti, insieme al poco più giovane Burnes Jones, fino al genio di sir Alma Tadema e le sue tele dedicate al mondo della Grecia e della Roma Imperiale che hanno ispirato i film mitologici fino agli anni Settanta; ma anche i lavori dell’accademico doc sir Frederic

Leighton; e poi John William Waterhouse, pittore di La sfera di cristallo, delle leggende celtiche e delle fiabe inglesi, dipinti di un simbolismo che ci incanta, capace di unire lo stile preraffaellita con l’Impressionismo. Questi raffinati artisti del’Inghilterra puritana della Regina Vittoria, ad un certo punto dimenticati o addirittura disprezzati e denigrati, sono stati riabilitati, riconquistando estimatori e fan. Tra questi il ricchissimo industriale e mecenate messicano Juan Antonio Pérez Simòn, colpito da ‘insana’ passione per l’arte che decide, circa 25 anni fa, di investire immense risorse economiche per l’acquisto di dipinti fino a costituire una delle raccolte private più importanti dell’America Latina, ma anche il celeberrimo compositore di musical, sir

Le r os e di E loog abl a l o - 1 8 8 8 - p a r ti c o l a r e - L. A l ma

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Rag az ze greche che rac colg on o ciot t oli su ll a spi aggi a - 1867 - F. Leig ht on

Andrew Llloyd Webber. La donna è al centro in ogni quadro di ognuno di questi pittori: muse o modelle, eroine d’amore, streghe, femmes fatales, incantatrici, principesse; l’essere angelicato che può diventare demonio, la salvezza che può diventare tentazione, perché la donna è stata - sempre e comunque - il soggetto principale dell’Aesthetic Movement. Nelle opere di questi artisti il corpo femminile non è più prigioniero come nella vita quotidiana, bensì denudato, e simbolo di erotismo, pudicizia, fascino. Le donne sono tutte eroine dell’Antichità e del Medio Evo; natura rigogliosa e palazzi sontuosi fanno da sfondo a queste figure sublimi, sensuali, a volte lascive. Un contesto non immaginato, vagheggiato o studiato sui classici, perché questi pittori viaggiano in Italia, in Grecia e in Oriente, e si impegnano a restituire con precisione l’architettura dei templi egiziani, dei paesaggi greci e dei bassorilievi persiani, per farne la cornice di episodi storici celebri in un ambiente di vita quotidiana reinventato. Spesso i loro viaggi erano finanziati dai mecenati,

come nel caso dell’ingegnere e deputato tory John Aird che comprò il capolavoro Le rose di Eliogabalo ad Alma Tadema - grandissima tela esposta alla Royal Academy nel 1888 - e ne fu così soddisfatto da invitarlo con lui in un viaggio in Egitto. Mecenati che erano appunto i nuovi ricchi delle manifatture e dei porti, solidi borghesi di Liverpool, Manchester e Birmingham, avidi di scene da antichità classica minuziosamente ricostruita con visite e visite al British Museum, di nudi femminili solo ufficialmente casti e quindi accettabili per il puritanesimo vittoriano, ma che tali non sono, se solo si pensa alla ninfa Crenaia di Leighton, anche questa in mostra. Chiostro del Bramante - Arco della Pace 5 - tel. 06.68809035 - www. chiostrodelbramante.it – lun/ven 10-20; sab/dom 10-21 - ingresso 13/11 euro – fino al 5 giugno

Natalia Massidda

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ARTE MOMENTI

DOVEARTE

SPAZIOTTAGONI

V STATO. MASSIMO ONNIS

via Goffredo Mameli 7 - www.spaziottagoni.com – tutti i giorni 16-21 – dal 12 aprile al 4 maggio V STATO, titolo della personale di Massimo Onnis, pittore, scultore e designer, è un’evoluzione della celeberrima opera di Pelliza da Volpedo del 1901, il Quarto Stato. L’opera, un’installazione in 3D in forex con sfondo pittorico, tocca argomenti scomodi, complessi e di riflessione profonda, e rappresenta il peggior disagio sociale, una crisi economica seconda solo a quella iniziata nel 1929. Nel 2014 sono i giovani che senza voce politica, senza diritti, senza un futuro, stanchi di subire e di vedere una certa casta sempre più avida e corrotta, dicono “basta” ai finti cambiamenti. Al centro, tre forconi veri appoggiati al pavimento e accostati assieme, rappresentano “non solo” l’antico attrezzo rurale contadino, simbolo di lotta di una classe sociale popolare del passato, ma un monito alla classe politica: all’occorrenza, anche i giovani sapranno rispolverarli e imbracciarli nuovamente come fecero i loro predecessori del passato.

alla collezione del grande Louvre. L’amore, la passione e il desiderio, punti focali della serie, sono evocati sia negli intensi ritratti personali, sia negli scatti realizzati nel 2010 per il prestigioso museo francese, donando una nuova vitalità a sculture e dipinti della tradizione. Riconosciuta a livello internazionale per le sue immagini molto perturbanti, Nan Goldin ha iniziato a fotografare all’età di 15 anni ed ha utilizzato questo mezzo per presentare i dettagli più segreti delle proprie relazioni amorose e della quotidianità, come in un intimo “diario” fotografico. La sua ricerca artistica è stata considerata da subito rivoluzionaria, fonte d’ispirazione per generazioni di artisti. GALLERIA BORGHESE

GIACOMETTI. LA SCULTURA

piazzale Museo Borghese 5 – www.galleriaborghese. it - mart/dom 9-19 - prenotazione obbligatoria per tutte le tipologie di biglietto 2 euro - ingresso 16/11.50 euro – fino al 25 maggio Oltre 40 opere tra bronzi, gessi e disegni dell’artista, nato in Svizzera, ma a pochi

GAGOSIAN GALLERY

NAN GOLDIN. SCOPOPHILIA

via Francesco Crispi 16 – tel. 06.4208.6498 – www.gagosian.com - mart/sab 10.30-19 ingresso libero – fino al 24 maggio Passa il tempo anche per Nan Goldin che arriva a Roma il 21 marzo per portare da Gagosian l’ultima fatica. Nan, ex cattiva ragazza, dalle eroiche e disperate Ballad of sexual dependency è passata alla Scopophilia che in greco significa “amore del guardare”. Il corpus comprende scene autobiografiche dall’intera carriera dell’artista, e fotografie di sculture e dipinti appartenenti

chilometri dall’Italia, sono ora in dialogo con i capolavori della Galleria Borghese che ha organizzato la mostra, con la cura di Anna Coliva, la direttrice del museo, e di

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Christian Klemm, uno dei più grandi studiosi dell’artista. L’ultima grande rassegna italiana a lui dedicata risale al 1970, anno in cui il grande scultore visionario del Novecento fu protagonista di una monografica a Villa Medici, l’Accademia di Francia a Roma.

dei Salon e attraversa la rivoluzione dello sguardo impressionista fino ad arrivare alle soluzioni formali dei Nabis e dei Simbolisti. L’esposizione si articola in cinque differenti sezioni: dalle famose ballerine di Degas ai paesaggi di Pissarro, dai giardini di Monet a quelli di Corot, fino ai ritratti di Renoir.

TERME DI DIOCLEZIANO

RODIN. IL MARMO, LA VITA

via Enrico de Nicola 79 – www.mostrarodin.it - mart/dom 9.30-19.30 - ingresso 10/8 euro – fino al 25 maggio Nelle monumentali Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, poco conosciute da romani e non, arriva da Milano la mostra dedicata ad Auguste Rodin (Parigi 1840 – Meudon 1917). La rassegna presenta un corpus di oltre 60 sculture in marmo, e costituisce la più completa esposizione sui marmi dello straordinario scultore, artista che - con Michelangelo - è stato senza dubbio tra i più grandi rivoluzionari della tradizione plastica moderna. CHIOSTRO DEL BRAMANTE

ALMA-TADEMA E I PITTORI DELL’800 INGLESE. COLLEZIONE PEREZ SIMON

Arco della Pace 5 - tel. 06.68809035 - www. chiostrodelbramante.it – lun/ven 10-20; sab/dom 10-21 - ingresso 13/11 euro – fino al 5 giugno In mostra figure sublimi, lascive e sensuali dei raffinati pittori dell’Aesthetic Movement, oltre al capolavoro di Alma Tadema Le rose di Eliogabalo. COMPLESSO DEL VITTORIANO

MUSÉE D’ORSAY. CAPOLAVORI

via San Pietro in Carcere - tel. 06.6780363 - www.comunicareorganizzando.it - lun/giov 9.30-19.30; ven/sab 9.30- 23; domenica 9.3020.30 - ingresso 12/9 euro – fino all’8 giugno Roma apre ancora una volta le porte all’Impressionismo francese. Opere realizzate tra il 1848 e il 1914 dai grandi maestri francesi, sono qui in mostra proponendoci un percorso artistico che – attraverso una selezione di 70 opere – parte dalla pittura accademica

SCUDERIE DEL QUIRINALE

FRIDA KAHLO

via XXIV Maggio 16 – tel. 06.39967500 - www. scuderiequirinale.it – dom-giov 10/20; ven-sab 10/22.30 - ingresso 12/9.50 euro - fino al 31 agosto Icona indiscussa della cultura messicana, venerata anticipatrice del movimento femminista, Frida Kahlo (1907-1954) si offre alla cultura contemporanea attraverso un inestricabile legame arte-vita tra i più affascinanti nella storia del XX secolo. Eppure i suoi dipinti non sono soltanto lo specchio della sua vicenda biografica, segnata dalle ingiurie fisiche e psichiche subite nel terribile incidente in cui fu coinvolta all’età di 17 anni. La sua arte si fonde con la storia e lo spirito del mondo a lei contemporaneo, riflettendo le trasformazioni sociali e culturali che portarono alla Rivoluzione messicana e che ad essa seguirono. L’attesissima mostra, che riunisce circa 130 opere tra dipinti e disegni provenienti dalle principali raccolte pubbliche e private in Messico, Stati Uniti, Europa, vuole indagare in particolare l’artista Frida Kahlo e il suo rapporto con i movimenti culturali e artistici dell’epoca. Completa il progetto, una selezione dei ritratti fotografici della pittrice, tra cui quelli realizzati da Nickolas Muray negli anni Quaranta.

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: : a cura di Natalia Massidda






QUADERNI DI DOMANI

Il dolore sta sopra da ‘voci’ Tu credi di uccidermi. Io credo che ti suicidi. Chi non colma il suo mondo di fantasmi, rimane solo. Le cose che ho perso definitivamente sono quelle che, dopo che io le ho perdute, non le trova più nessuno. Quando non mi faccio male, temo di far male. Sì, mi isolerò. Preferisco lamentarmi della tua assenza che di te. Non credo in niente di ciò che credi. E credo a te! La mia povertà non è totale. Manco io. Poiché sei il migliore di questo mondo. Credi di essere il migliore per questo mondo. Le nostre credenze come ci ingannano! La ragione si perde ragionando. Tutti i giocattoli hanno diritto a rompersi. Il dolore non ci segue: cammina davanti. La tua mano mi cerca, perché mi copre tutto e non è trasparente. Tutto il creato è soltanto quello che puoi creare con tutto il creato. Con alcune persone il mio silenzio è totale: interiore e esteriore. Il dolore sta sopra, non sotto. E tutti credono che il dolore stia sotto. E tutti vogliono salire. Antonio Porchia, Voci, 1943, Buenos Aires estratti scelti e tradotti da Andrea Franzoni

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Da ‘lettere alla reinserzione culturale del disoccupato’ Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato, Ti ho mentito, non sono mai stato a Buenos Aires. Non sopporterei, per altro, una città dove qualcuno ha sofferto a lungo, inutilmente, per un amore, continuando a sperare, ad elaborare una storia parallela, favorevole a sé, come un calmante, impegnandosi nei dettagli, come un letterato professionista, e forse la letteratura nasce così, tutta la finzione che inonda il mondo è nata per riparare l’angoscia d’amore, e parare lo strazio di quell’appuntamento concesso dopo lunghe suppliche e che sarà annientato, perché anche camminando in lungo e in largo, anche tenendo gli occhi fissi agli edifici, anche sorseggiando come un agonizzante una tazza di tè, la persona non viene, non è venuta, non verrà, non è possibile udirne la voce, non è possibile riconoscerne il soprabito, non è possibile niente. Si è rimasti chiusi dentro una persona, come sepolti vivi, e non se ne esce, si pensa ad ogni congegno, si immaginano piani, furberie, nefandezze, colpi di forza, interi romanzi, con tanto di sapere specialistico, tavole e stime, descrizione degli strumenti e dei meccanismi, un’autoformazione straordinaria, e vana, che può durare anni. Un sapere vario, multidisciplinare, che non sposta di un millimetro una pietruzza da terra. Andrea Inglese, Lettere alla reinserzione culturale del disoccupato, Italic Pequod, 2013

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Isola

SCRITTURA LIBRI

In questa rubrica chiediamo ad uno scrittore di indicarci tre libri che porterebbe sulla sua isola (luogo fisico, interiore, dimensionale). Paolo Zardi ha esordito con un racconto nella raccolta Giovani cosmetici (Sartorio, 2008). Ha pubblicato le raccolte di racconti Antropometria (Neo, 2010) e Il giorno che diventammo umani (Neo, 2013), il romanzo La felicità esiste (Alet, 2012) e diversi racconti in altre antologie collettive. IL TEATRO DI SABBATH – PHILIP ROTH In principio era Shakespeare. Poi, il romanticismo, il realismo, il post moderno. Ma in principio c’era Shakespeare, l’inventore dell’uomo occidentale. E del romanzo. Philip Roth lo sa bene, ed è per questo che per l’esergo de Il teatro di Sabbat sceglie le parole di Prospero: Un pensiero su tre lo rivolgo alla mia tomba. Amleto irrompe nella scena del mondo all’improvviso, domandandosi (e domandandoci): essere o non essere? Sabbath, quattrocento anni dopo, si pone la stessa domanda, ma lo fa con la voce dionisiaca, esilarante e distruttiva di un altro grande personaggio shakesperiano, Falstaff. Nessuno può sperare di arrivare all’altezza del bardo inglese: con Il teatro di Sabbath, però, Philip Roth gli si avvicina parecchio.

lolita – Vladimir Nabokov Nabokov, che pure considerava il teatro come una forma minore di letteratura, era convinto che Shakespeare fosse il miglior poeta di tutti i tempi: in Lolita, la spietatezza di Iago parla con la voce di Romeo. Qualcuno ha detto che se Nabokov avesse giocato a calcio, avrebbe avuto il talento di Maradona. Io, allora, sarei diventato senza dubbio il più appassionato tifoso dell’Argentina. Se invece fossi costretto a vivere in un’isola deserta, passerei metà del tempo a leggere la prosa perfetta di Lolita, il diamante più luccicante del ventesimo secolo.

l’informazione – martin amis Ma Nabokov, assunto in dosi troppo elevate, può provocare brutte allergie. In questi casi, la migliore cura è L’informazione di Martin Amis. Due scrittori, uno di successo, l’altro fallito, si affrontano in una terrificante lotta esistenziale. Sullo sfondo, l’Inghilterra e l’America, in un’altra storia di fallimenti e trionfi. Prima di Amis, la letteratura andava a carbone: con lui, finalmente, irrompe la potenza febbrile dell’elettricità. L’informazione è il degno epilogo del Novecento. La mia isola sarebbe deserta senza la sua presenza.

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PUNTODIFUGA Angelica, nonostante l’occhio di vetro, era una a cui tutti concedevano almeno un’occhiata. Molti un pensiero. Una volta un ragazzo, giù al barcone sul Tevere, le ha detto: “Sei veramente carina, io vorrei…”. Ecco, anche quello si era come bloccato, appena notato l’occhio di vetro. Poi si era ripreso e le aveva chiesto se voleva qualcosa da bere. Un paio di sere dopo, uno che l’aveva notata da un pezzo l’ha presa per mano e le ha detto di chiudere gli occhi. Lei ne ha chiuso uno solo, perché l’altro era sempre fermo e sempre vedeva il nero. “Vorrei avere un occhio solo e con te essere una sola cosa”. “Non dire stupidaggini” ha risposto Angelica “abbiamo bisogno di tutti e tre gli occhi veri se vogliamo cavarcela!”. Ma è con quello finto che riusciva a trascinarsi a fine giornata, perché ogni cosa sembrava sbatterle sul vetro e rimbalzare indietro, fino a perdere ogni senso. Emanuele Kraushaar

:: il numero 68 di Metromorfosi è dedicato a Francesco Di Giacomo l’odore degli zingari è come il mare, come il mare arriva e non sai da dove

:: Metromorfosi invita alla lettura de Le variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach :: questo numero è stato realizzato ascoltando anche la voce del Dottor Manhattan che dice io ritengo che un orologio simbolico sia di ausilio all’intelletto quanto la fotografia dell’ossigeno ad un uomo che affoga

:: per questa primavera, Metromorfosi consiglia di giocare a nascondino con Clori nel giardino più fiorito della nostra mente

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