MiranoMagazine aprile 2021

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Aprile 2021 - COPIA GRATUITA N. 9

Distribuz. gratuita - Direttore responsabile: Laura Colognesi Progetto grafico: Studio 2 di Dal Corso Massimiliano • Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)

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Mirano Magazine L’impegno di tanti per la salute di tutti. “Sindaca Maria Rosa Pavanello” pag. 5

ASD MM al Pozzo C5

ASD Mirano al Pozzo

1991 - 2021

Sostegno alla ripresa economica post emergenza covid-19

mi trovi anche ON-LINE www.miranomagazine.it

“ Adempimenti e procedure amministrative e burocratiche…..

Summer Festival Mirano

“Dott. Cristian Zara”

“Dott. Giorgio Babato"

“Paolo Favaretto"

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Una Nuova Speranza APS

EDITORIALE

GLI AUGURI DI BUONA PASQUA DALLA REDAZIONE Farsi gli auguri, in certe occasioni o nell’avvicinarsi delle principali festività dell’anno, spesso è diventato un fatto usuale, un obbligo a volte senza troppi significati. Quest’anno, però; gli auguri per la prossima festività Pasquale desiderano soddisfare un’aspettativa particolare. Da mesi stiamo vivendo, anche nel nostro Veneto, una vicenda che ha portato paure, incertezze e ci ha chiusi non solo nei confini del nostro territorio, ma addirittura in casa. Il “Coronavirus” ci ha reso indifesi, ci ha ammutoliti, non ha permesso ai nostri sensi di vedere i colori e di assaporare i profumi della primavera. Le nostre mani sono nude, le nostre conoscenze sono limitate, non abbiamo rimedi. Dobbiamo nasconderci, perché il virus non si accorga di noi. Tra amici

non possiamo darci la mano ed abbracciarci con i nostri cari è bene non scambiarci il bacio, profumato d’amore. Quanto durerà questa paura? Con l’arrivo della Pasqua, ci auguriamo di ripopolare le nostre Chiese e le nostre piazze. Ci auguriamo di ritornare a visitare i nostri Musei, e sederci nei nostri Teatri, ad applaudire i nostri atleti negli stadi, a fare “comarò” con tante persone e a dare la mano agli amici e ai conoscenti. Soprattutto ci auguriamo di manifestare ai nostri cari il nostro amore, con uno stretto abbraccio e con un intimo e prolungato bacio. Ed allora tanti e tanti e tanti Auguri. Siamo certi che essi si realizzeranno, perché sono fatti con il Cuore. Che il sorriso dei nostri volti dia luce ai nostri giorni. Trevisanato Paolo

“Luciano Gasparini” pag. 15

Ricordo del Maestro “Egidio Novello” “Bertoldo Silvano” pag.35

Amici Micologici Mirano: il primo marzo di 40 anni fa è nato il gruppo “Paolo Trevisanato” pag. 48

ASD Mirano al Pozzo 30 anni di passiome “Aurelio Conte” pag. 50

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EDITORE Studio 2 di dal Corso Massimiliano Registrazione al Tribunale di Venezia N. 5/2018 / ROC 30594

aprile 2021

In questo numero di APRILE 2021 pag.

Proprietario Paolo Trevisanato Direttore responsabile Laura Colognesi Responsabile di redazione Paolo Trevisanato Tel.041/430036 / 348 3431191 Marketing & Comunicazioni Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com Progettazione grafica Studio 2 di Massimiliano Dal Corso www.studio2web.it

Mariutto: un anno di Covid 07 La Colonna Onlus 09 Degrado Urbano 20 Un anniversario importante: i 50 anni del coro Croda Rossa 22 L’angolo di Anna Danieli 24 Il Covid non ferma Vanni Berna 33 Conoscere i clienti è il punto di partenza

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Il Software gestionale 41

Stampa Centro Stampa delle Venezie Padova

Vespa Club Mirano 25 anni di vita 46

Periodico Mirano Magazine Free Press - Distribuzione Gratuita

Auto a GPL: niente più collaud dei serbatoi 52

DanceStudio di Mirano 49

ASSOCIAZIONE MICOLOGICA BRESADOLA GRUPPO AMICI MICOLOGI MIRANO Iscriviti e partecipa alle attività del Gruppo “AMICI MICOLOGI MIRANO” Se ami la natura, vieni a conoscerla attraverso la micologia. Sede sociale

Mirano (VE) - Barchessa di Villa Errera, Via Bastia Fuori Tel. 041-430036 Cell. 348 3431191 Saluto del Presidente a tutti i Soci e simpatizzanti. È con grande fiducia ed entusiasmo che iniziamo anche quest’anno (spero quanto prima) la nostra 42° annata micologica-naturalistica, sapendo di collaborare con persone valide e operose che hanno dimostrato, in tanti anni di impegno nel Gruppo, di saper superare qualsiasi problema e difficoltà. Naturalmente, oltre allo scontato impegno del Direttivo, confido nel prezioso contributo che possono dare i Soci che, anche senza nessuna carica ufficiale, mettono a disposizione il loro insostituibile lavoro, creando le condizioni per affrontare tutti gli impegni messi in calendario. Preziosa collaborazione è data anche dai nostri simpatizzanti e dall’Amministrazione Comunale: con il loro aiuto riusciamo a superare le difficoltà nella gestione delle attività culturali del Gruppo, perciò mi auguro che questa loro sensibilità prosegua per i prossimi anni. A proposito……. Stando alle previsioni degli “esperti” si dice che con gli inverni tanto nevosi il raccolto di funghi sarà copioso e abbondante e, se tanto mi da tanto, colgo l’occasione per augurare a tutti, Soci e simpatizzanti, una stagione ricca di soddisfazioni, sia personali che per tutti gli amici del Gruppo “Amici micologi Mirano”. A tutti i Soci, simpatizzanti e nostri lettori, Auguri di Buona Pasqua Il Presidente Paolo Trevisanato

Piazzale Pio XII, 1 - MIRANO (VE) Tel. 041 430826


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L’IMPEGNO DI TANTI PER LA SALUTE DI TUTTI.

LA STORIA DELLA NOSTRA SEDE VACCINALE Vaccinarsi è un atto d’amore, è il gesto più importante e altruista che ognuno di noi, in questo momento, possa fare. Nella lotta alla pandemia di Covid-19 la campagna vaccinale è la priorità assoluta. Fondamentali, dunque, sono tutti gli interventi e le azioni che permettono questo grandissimo progetto di salute collettivo, a partire dall’allestimento delle sedi vaccinali. Per questo abbiamo profuso il massimo impegno nel realizzare il centro vaccini di Mirano, che servirà la nostra Città e Spinea. L’autorità sanitaria ha giustamente fissato vincoli molto stringenti (superficie, ingresso e uscita, ecc.) per l’individuazione dell’edificio in cui approntare la sede per le vaccinazioni. A Mirano, a soddisfare questi parametri era l’ex-bocciodromo di via Matteotti 46. La struttura, però, necessitava di alcuni profondi interventi per essere adeguata al nuovo scopo. E qui nasce una storia bellissima che merita di essere raccontata, quella che racconta del convinto e genuino impegno di tante persone, dipendenti comunali e semplici cittadini, che hanno contribuito al raggiungimento dell’obiettivo nei tempi stabiliti. Tengo particolarmente – e con me l’intera Amministrazione comunale - a ringraziare tutte le persone che hanno contribuito mettendo a disposizione tempo, professionalità e risorse. Tutte hanno preso straordinariamente a cuore quest’opera, fornendo un fondamentale servizio a Mirano. Vorrei iniziare dai cittadini che hanno prestato volontariamente e gratuitamente il proprio aiuto. I volontari della Protezione civile sono stati fondamentali per molti degli interventi, in particolare per lo sgombero dell’edificio e l’allestimento della nuova conformazione. Il Rugby Mirano, con i suoi tesserati, ha contribuito a ridipingere gli spogliatoi dello stabile e si è occupato di sistemare il verde che lo circonda. L’associazione Cuore Amico ha donato il defibrillatore per la struttura. Trivengas srl e Gasparini spa hanno fornito gratuitamente le

coperture per le ringhiere che contornavano le vecchie corsie di gioco. Frigor Revision srl ha fornito gratuitamente la consulenza per la sistemazione del boiler dell’edificio. Sulle pareti degli ambulatori abbiamo messo le gigantografie di alcuni dei luoghi più belli di Mirano, un modo per rendere più piacevole l’ambiente. Grazie, dunque, anche a Roberto Andreella, che ha concesso l’uso delle sue fotografie per alcune delle immagini riprodotte. Tante persone, tante capacità generosamente messe a disposizione della comunità. I lavori hanno coinvolto vari uffici comunali, che, per assicurare la riuscita nei tempi richiesti, hanno stravolto la normale programmazione della loro attività, dando assoluta priorità alla sede vaccinale. Vanno ringraziati gli operai comunali (l’idraulico Paolo Volpato che da solo ha sistemato i bagni e l’impianto termoidraulico, gli elettricisti Massimiliano Righetto e Andrea Favaretto e l’assistente tecnico Massimo De Checchi) e gli uffici che ne hanno organizzato i lavori, come il Servizio Impianti tecnologici, che ha operato una prima importante ricognizione alla quale sono poi seguiti gli interventi di carattere edilizio e accessori, il Servizio Gestione edilizia pubblica, che ha seguito la pavimentazione dello stabile, l’Ufficio Provveditorato, per il supporto organizzativo, e il Servizio Pianificazione e gestione opere stradali, che è intervenuto per adeguare la viabilità dell’area. Vanno specificamente ringraziati anche i consiglieri comunali Lorenzo Perale, impegnato direttamente nei lavori di sgombero e sistemazione, e Elena Spolaore, che ha ideato la veste grafica della segnaletica del centro vaccinale. Conscia dell’importanza dell’obiettivo, ho cercato anch’io di dare il miglior contributo possibile, partecipando in prima persona ai lavori. Un ringraziamento va rivolto anche alle ditte Isolcolor srl e Sartori, per aver dato massima priorità a questa commessa e per aver realizzato il lavoro in tempi strettissimi e con ottimo risultato.

Iniziati il 28 gennaio, i lavori sono stati terminati a inizio marzo, perfettamente in tempo per la ripresa dalla campagna (dopo i primi tre turni svolti nella sede provvisoria di Campocroce). Non posso, non possiamo noi cittadini di Mirano tutti che essere grati e riconoscenti a ognuna delle persone, delle associazioni e delle aziende citate. Il loro impegno è di grandissimo valore e beneficio per tutta la nostra comunità. Da questa avventura la Città riceverà anche un’altra importante eredità. I lavori, permettendo il recupero dell’edificio dell’ex-bocciodromo che versava in cattive condizioni, consegnano ai miranesi una struttura sportiva praticamente nuova di zecca. Quando la campagna vaccinale sarà conclusa, i miranesi, cittadini e società sportive, avranno a disposizione un altro spazio in cui fare sport. Anche per questo servizio dobbiamo ringraziare chi ha partecipato ai lavori. Con l’occasione rivolgo a tutti un augurio di buona e serena Pasqua.

Maria Rosa Pavanello Sindaca di Mirano

BOSCO DEL PARAURO

IL PROGETTO DI AMPLIAMENTO CONCORRE AD UN BANDO DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE La Città Metropolitana promuove a pieni voti il progetto di Comune di Mirano e IPAB Mariutto per la riforestazione delle aree limitrofe al Bosco del Parauro e lo sottopone al Ministero dell’Ambiente. Comune e IPAB Mariutto, nelle scorse settimane, hanno partecipato all'avviso per la manifestazione di interesse per la presentazione di progetti di interventi di riforestazione urbana, ricadenti in aree di proprietà pubblica e privata, sulla riforestazione urbana, soggetti al finanziamento di cui all'art.4 del decreto legge 14 ottobre 2019, n.111 (convertito con modificazioni dalla legge 141 del 12 dicembre 2019 – programma sperimentale per la riforestazione urbana D.M. 9 ottobre 2020) dedicato ai territori delle Città Metropolitane, promosso dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per l'ampliamento del Bosco del Parauro. L'Amministrazione Comunale e l'IPAB Luigi

Mariutto hanno redatto un progetto che prevede la riforestazione di più di 7 ettari dei terreni (di proprietà dell’IPAB) adiacenti al bosco esistente e alcune opere accessorie (come un percorso pedonale e aree per la sosta e attività didattiche, panchine ed elementi per la cartellonistica). Accanto alle attività di riforestazione il processo avviato prevede la programmazione di una serie di azioni, non finanziate dal bando, atte al miglioramento della sostenibilità sociale ed economica attraverso l'ampliamento della rete di stakeholder e associazioni coinvolte. Ora non resta che aspettare la valutazione da parte del Ministero e lavorare in squadra attraverso una governance e un tavolo di co-progettazione che coinvolga enti e associazioni come Legambiente Miranese (che fa già parte del raggruppamento di associazioni che hanno in gestione il Bosco della Città Metropolitana – NAPEA) e Italia Nostra.Come am-

ministrazione abbiamo sempre creduto molto nel progetto di ampliamento, non solo per la valenza ambientale ma anche per quella sociale. Il progetto definitivo, scritto grazie all’intenso lavoro di un gruppo tecnico in seno al Comune, e declinato in particolare per la partecipazione a questo bando, ha passato in questi giorni la selezione della Città Metropolitana, che lo ha inviato, insieme ad altri tre, al Ministero dell'Ambiente, per la selezione finale. Un significativo riconoscimento per l’importante lavoro prodotto, che sarà certamente occasione di avvio di ulteriori progettualità e bandi, e che risulta così un’ottima opportunità per il nostro bosco e per tutto il nostro territorio. Maria Rosa Pavanello Sindaca di Mirano


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SOSTEGNO ALLE SOCIETÀ SPORTIVE IN DIFFICOLTÀ PER L’EMERGENZA COVID-19 ATTRAVERSO CONTRIBUTI FINALIZZATI AL SOSTEGNO DELLE ATTIVITÀ DELLE ASSOCIAZIONI E SOCIETÀ SPORTIVE DILETTANTISTICHE DI MIRANO Come annunciato nel precedente numero di MIRANO MAGAZINE abbiamo mantenuto la promessa: A fine novembre 2020 abbiamo pubblicato un avviso per l’assegnazione di contributi finalizzati al sostegno delle attività delle associazioni e società sportive dilettantistiche del territorio comunale che hanno dovuto sospendere o limitare le attività a causa della pandemia da Covid-19. I contributi destinati dalla Giunta Comunale per l’anno 2020 sono stati euro 49.504, interamente erogati alle società sportive che, rientrando nei requisiti, ne abbiano fatta espressa richiesta. I requisiti necessari erano i seguenti: Potevano presentare domanda le associazioni e le società sportive dilettantistiche - ovvero le associazioni e le società con finalità sportive senza scopo di lucro- che avessero sede legale e operativa principale nel Comune di Mirano, iscritte per l’anno 2020 al Registro nazionale delle associazioni e società sportive dilettantistiche del CONI, affiliate per l’anno 2020 ad una Federazione sportiva nazionale o ad una disciplina sportiva associata riconosciute dal CONI, iscritte all’Albo comunale delle associazioni, in attività dalla data del 1 gennaio 2020. «Riteniamo tutt’ora assolutamente prioritario sostenere, anche economicamente, le attività delle associazioni e società sportive senza scopo di lucro del Comune di Mirano al fine di rafforzare ulteriormente lo stretto legame di collaborazione esistente. Per i soggetti più deboli quali famiglie con bambine

e bambini piccoli o disabili, adolescenti, giovani, donne e uomini con più di sessantacinque anni, le attività sportive e ludico-ricreative rappresentano un’opportunità fondamentale, nel quadro dello sviluppo armonico di bambine, bambini, adolescenti e giovani nonché una possibilità per il benessere psicofisico dei meno giovani, cosi come l’occasione per socializzare e sentirsi parte integrante di un gruppo per le persone con disabilità è un grande aiuto per le famiglie. Il mondo dell’associazionismo sportivo e i servizi che esso offre quindi, costituisce un supporto imprescindibile per la tutela del benessere, di crescita e di socializzazione». Dopo i contributi economici diretti, abbiamo inoltre sviluppato un’ulteriore forma di sostegno alle società sportive dilettantistiche colpite dall’emergenza Covid-19. La pandemia, infatti, ha imposto limitazioni all’esercizio di tutte le attività nonché l’assunzione di precise prescrizioni igienico-sanitarie per prevenire e contrastare la diffusione dei contagi, gravando pesantemente sui bilanci delle società sportive. La chiusura degli impianti sportivi, oltre alla sospensione delle attività, ha determinato il venir meno di gran parte degli introiti delle associazioni e delle società sportive, mentre sono rimaste a carico dei gruppi sportivi le spese fisse legate a tariffe d’uso e canoni di concessione, tasse, utenze e compensi per i collaboratori sportivi. Nonostante le difficoltà, nel corso di tutto l’anno 2020 ed anche in questo periodo le

società sportive dilettantistiche stanno garantendo il presidio e la gestione degli impianti sportivi assicurando, la più ampia offerta possibile di attività sportiva anche in favore delle fasce più svantaggiate della popolazione. È fondamentale, dunque, sostenerle meglio possibile. Le nuove agevolazioni hanno riguardato i canoni degli impianti sportivi. L’Amministrazione ha fissato tre diverse modalità attraverso cui le società sportive sono state sgravate dai costi per le strutture e le utenze: 1 - Esenzione dal pagamento delle tariffe d’uso delle palestre scolastiche comunali per l’intero anno 2020. 2 - Esenzione dal pagamento del canone dovuto per l’anno 2020 e del relativo rimborso al Comune della quota relativa ai consumi per la gestione degli impianti sportivi comunali privi di rilevanza imprenditoriale. 3 - Estensione della durata delle concessioni in essere degli impianti sportivi comunali privi di rilevanza imprenditoriale per un periodo massimo di dodici mesi. Questi interventi garantiscono sollievo anche in previsione di un futuro riavvio dell’attività, per il quale le società dovranno affrontare ulteriori spese per adempiere ai provvedimenti normativi in modo da garantire le condizioni minime di sicurezza.

MISURE AGGIUNTIVE DI SOSTEGNO ALLA RIPRESA ECONOMICA POST EMERGENZA COVID-19 Come Amministrazione comunale abbiamo approvato a fine anno un ulteriore contributo straordinario per sostenere direttamente le attività economiche locali che, a causa dell’emergenza Covid-19, hanno dovuto sospendere o ridurre la loro attività e che quindi risultano particolarmente esposte ad una grave crisi. La nuova misura di sostegno è stata rivolta a pubblici esercizi (bar, ristoranti, paninoteche), esercizi di vicinato non alimentare (abbigliamento, scarpe, oggettistica, fioreria), gelaterie artigianali (attività senza somministrazione), alloggi turistici, restauratori di mobili e agenzie di viaggio soggetti al rischio di pregiudizio della continuità aziendale con ripercussioni socio-economiche sui titolari. Questo ulteriore aiuto economico è stato rivolto in particolare anche alle attività produttive che in parte non erano contemplate nella misura di sostegno stanziata ed erogata durante la prima fase della pandemia. Non sono state comprese invece le attività che hanno potuto continuare il loro esercizio come panifici, macellerie, pescherie, frutta e verdura e che prestano servizi alla persona come barbieri, estetisti, parrucchieri. Già nel mese aprile 2020 il Consiglio Comunale aveva approvato all’unanimità il “Documento di indirizzo condiviso sulle misure di sostegno alla ripresa economico - sociale post emergenza Covid-19”. Erano quindi state realizzate diverse tipologie di sostegno per esercenti e commercianti oltre ai contributi straordinari, tra cui la possibilità di allargare i plateatici senza costi aggiuntivi oppure la sospensione della sosta a pagamento per i parcheggi a strisce blu di centro storico e zona dell’ospedale. Alla luce del protrarsi dell’emergenza che ha continuato e continua a mettere a rischio la tenuta del tessuto economico

sociale dell’intero sistema Italia e quindi anche di Mirano, la Giunta Comunale su proposta dei capigruppo consiliari e a seguito di un nuovo documento condiviso da tutto il Consiglio Comunale, ha quindi stanziato i fondi per questo ulteriore aiuto economico. Hanno potuto presentare domanda di concessione contributo le attività iscritte al registro imprese della C.C.I.A.A. che presentano i seguenti requisiti: depositi bancari/postali, relativamente all’azienda, non superiori a € 50.000,00 alla data del 30.09.2020; di aver avuto almeno il 33% di diminuzione dei ricavi per i mesi di agosto, settembre, ottobre e novembre 2020 rispetto ai corrispondenti mesi dell’anno 2019 (per coloro che hanno iniziato l’attività dopo il 30 novembre 2019 il requisito non è richiesto). Il contributo stabilito era di euro 500,00 ma alla luce delle richieste pervenute è stato raddoppiato ad euro 1000: sono in corso in questi giorni le procedure di liquidazione. COVID-19: PROROGATA AL 31 MARZO 2021 LA GRATUITÀ DEI PARCHEGGI IN CENTRO E ALL’OSPEDALE A seguito della proroga dello stato d’emergenza per Covid-19, l’Amministrazione comunale ha esteso intanto fino al 31 marzo, con possibile nuova estensione (che si sta valutando nel mentre questo articolo viene scritto), la sospensione della sosta a pagamento negli stalli azzurri, trasformati in parcheggi con limite di sosta di 60 minuti nella fascia oraria compresa tra le ore 8:00 e le 20:00 dei giorni feriali (lunedì – sabato escluso i festivi). La trasformazione delle strisce azzurre in parcheggi con disco orario rientrava tra le misure di sostegno alla ripresa economico-sociale post emergenza Covid-19 approvate inizialmente dal Consiglio Comunale il 4 giugno scorso con un documento di indirizzo condi-

viso. Una precedente proroga aveva esteso il provvedimento fino al 31 gennaio, ma, dato il perdurare della pandemia, si è scelto di fissare una nuova scadenza per il 31 marzo. È stata prorogata anche la validità degli abbonamenti inerenti le aree di sosta regolamentate a pagamento che abbiano la scadenza che ricade durante il periodo di sospensione (fino al 31 marzo 2021).

Cristian Zara Assessore alla Valorizzazione e promozione attività produttive e attività commerciali, Promozione e valorizzazione attività sportive, Politiche abitative, Politiche per il lavoro


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MARIUTTO: UN ANNO DI COVID L’EMERGENZA CHE DIVENTA QUOTIDIANITÀ

Residenza Gelsomino, Mirano, marzo 2021

Residenza Melograno, Mirano, marzo 2021

Esattamente un anno fa eravamo a raccontare la decisione di chiudere ermeticamente il Mariutto per evitare l’ingresso del nuovo e misterioso “nemico”, tanto che il commento dei Residenti era “sembra di essere in guerra”. Ci siamo inventati, attraverso il supporto del Servizio Educativo, il progetto “Mariutto in Clausura” che si è evoluto in diverse fasi, a seconda di quanto stabilito dal susseguirsi dei vari DPCM. Per limitare la lontananza fisica dai propri cari, che in alcuni casi, pochi fortunatamente, ha visto lasciarsi andare l’Anziano ad una forte depressione, abbiamo proposto inizialmente le video chiamate, “roba che ai tempi dea gueultra novantenni. Siamo passati alle visite alla finestra ra non ghe iera” commentano increduli gli Anziani, alcuni, in cui i familiari, su appuntamento, potevano vedere e comunicare con il proprio congiunto: ancora commoventi gli incontri di sguardi ed il contatto delle mani protetti da un vetro. Nel periodo estivo, in una fase di pseudo tregua, siamo passati agli appuntamenti in giardino, sempre con tutte le precauzioni di totale sicurezza per gli Anziani. Di nuovo a novembre, esattamente dal giorno 25, C. di A., Direzione e Collaboratori, sono stati costretti al blocco totale di tutti gli accessi agli esterni, perché, se nella così detta prima fase, la situazione è stata tenuta sotto controllo ed i casi di positività sono risultati molto bassi (immediatamente i soggetti positivi, sono stati trasferiti in un Nucleo debitamente attrezzato ed isolato dal resto delle Residenze), i mesi di dicembre 20 e gennaio 21 sono stati estremamente faticosi. Infatti, Consiglio di Amministrazione e Direzione hanno preso la decisione di aprire temporaneamente due Nuclei Covid/Area Rossa per con-

trastare le positività da Covid. Questi mesi sono stati forse i più bui e difficili da gestire degli ultimi anni, sia a livello organizzativo, sia a livello psicologico. Abbiamo pianto la morte di diversi Ospiti, sofferta non come conclusione naturale della vita, ma come incomprensibile atto di violenza. Ogni nostro Anziano rappresenta per noi una Storia unica e preziosa. Il nostro Personale in prima linea, in particolare OSS, Infermieri e Medici hanno saputo affrontare con coraggioso impegno e notevole professionalità, quanto l’emergenza pandemica in corso stava mettendo a dura prova. Abbiamo cercato di farci forza anche attraverso dei progetti di sostegno/supporto individuale e di gruppo volontari organizzati dal Servizio di Psicologia interno dell’Ente. Abbiamo impegnato forze ed energie per offrire agli Anziani il massimo comfort, non solo assistenziale/ sanitario/riabilitativo, ma anche relazionale/emotivo continuando a proporre attività giornaliere educative stimolanti e rilassanti sempre in rispetto delle normative anti covid. A novembre, colti da un estremo bisogno di rispettare quanto ereditato dal nostro Fondatore Luigi Mariutto, finalmente ottenute tutte le autorizzazioni, siamo riusciti ad aprire in forma limitata il Centro Diurno, rispondendo così a dei bisogni provenienti dal Territorio. Poi a Natale, oltre ad aderire, come lo scorso anno, all’iniziativa I NIPOTI DI BABBO NATALE, in cui, grazie alla generosità ed all’amore verso l’altro, molte persone hanno realizzato piccoli desideri dei nostri Anziani (quest’anno al Mariutto ne sono stati realizzati ben 33), è avvenuto un piccolo grande miracolo: attraverso la Campagna donazioni Natalizia, l’Azienda di Padova SIT S. p. A. ha devoluto la cifra

necessaria per acquistare la STANZA DEGLI ABBRACCI. Una struttura gonfiabile a forma di stanza, divisa al centro da una parete in plastica trasparente con dei manicotti chiusi in grado di far abbracciare le persone in tutta sicurezza. E’ stato un regalo senza prezzo sia per i Residenti che per i loro cari: era infatti da fine febbraio 20 che non si potevano toccare ed abbracciare. Nel 2020, oltre alla SIT S. p. A. di Padova, nostri benefattori sono stati: Associazione Italia Vietnam; Comune di Mirano; Singoli Privati Anonimi; Trivengas. Gennaio e Febbraio 2021 sono stati i mesi del Vaccino: un altro miracolo avveratosi che ha coinvolto Anziani e Personale. Vaccino che ci fa sentire più protetti, ma che non ci permette di abbassare la guardia. E’ per questo che continuano le limitazioni anti covid, ma che ci fanno sperare in restrizioni meno serrate, soprattutto per quanto riguarda le relazioni con l’esterno e gli incontri con i propri cari. Ad oggi, non abbiamo casi positivi, e continuiamo il monitoraggio periodico del virus attraverso gli screening previsti da normativa vigente, attraverso tamponi rapidi e molecolari. La nostra speranza ed augurio è che finalmente abbiamo raggiunto l’acme di questa tragica pandemia e da qui in poi rinasce una nuova vita per il nostro MARIUTTO.

Il Presidente Marchese e la sig.ra Carcich, rappresentante dell’Azienda padovana SIT S. p. A., donatrice della Stanza degli Abbracci durante la cerimonia di inaugurazione, Mirano, Gennaio 2021

La signora Silvana in video chiamata con i propri cari, Mirano, primavera 2020

Il signor Mario incontra una sua familiare protetto da barriera di plastica, Mirano, estate 2020

“Centro Servizi IPAB Luigi Mariutto”


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LA SOLITUDINE DEGLI AMMALATI NON-COVID IN OSPEDALE: UN PROBLEMA SERIO.

“ORGANIZZARE, IN SICUREZZA, L’ASSISTENZA DEI FAMILIARI ALLE PERSONE PIÙ FRAGILI, RICOVERATE IN OSPEDALE PER MALATTIE NON-COVID.” Nel suo sesto documento dedicato alle problematiche emerse con il Covid-19, il Comitato nazionale per la Bioetica (CNB) ha riflettuto su ‘La solitudine dei malati nelle strutture sanitarie in tempi di pandemia’, proponendo una mozione in merito: nella consapevolezza delle difficoltà che il Servizio sanitario sta attraversando, si chiede che venga fatto ogni sforzo possibile perché accanto alle persone ricoverate negli ospedali si possa «assicurare la presenza di almeno un familiare, o di una persona di fiducia, in particolare nelle situazioni più gravi, nelle fasi terminali e per i pazienti in condizioni di particolari fragilità». Come ha scritto la Morresi su Avvenire, “quello della solitudine dei malati, specie dei morenti, è un dramma che si sta consumando da quasi un anno ormai e non solo nei reparti Covid-19”. Nei nostri ospedali è stata stravolta l’organizzazione normale, a garanzia del personale e degli ammalati, mediante un isolamento severo per contrastare il contagio sia nei reparti covid che in quelli “normali”. Gli operatori sanitari per potere svolgere il loro lavoro sono diventati irriconoscibili, “mascherati” e avvolti in camicioni. La solitudine degli ammalati è diventata drammatica specie per gli anziani che facilmente si disorientano fuori dal loro ambiente abituale, senza potere più vedere volti riconoscibili. Gli ammalati più

gravi, in queste condizioni, senza il conforto dei familiari, facilmente si lasciano andare, sentendosi abbandonati. E’ un dramma anche per le famiglie che non hanno più potuto vedere i propri cari. Nell’Ospedale non-Covid di Mirano nel 2020 ci sono stati 1.120 ricoveri in meno rispetto al 2019, in gran parte pazienti non-covid, ma il numero di decessi è salito da 436 a 463 (dati ULSS) . Per quanto riguarda il comune di Mirano, il numero totale di decessi di cittadini residenti nel 2020 è salito a 392, di cui circa 1/5 per covid. Secondo i dati ISTAT del 5 marzo, l’incremento del tasso di mortalità generale in molti comuni del Miranese e della Riviera è stato doppio rispetto alla media provinciale che è di +16,8% o di Venezia +20,4%, Chioggia +18,5, San Donà +13,5% ( Mirano +44,4%, Mira + 39,2%, Spinea +30,7%, Fiesso d’Artico +65,4%, Noale +40,9,3%, Pianiga +29,0%, Campagna Lupia +29,2%). Per quanto riguarda la “mortalità in eccesso” dovuta al covid-19 l’ISTAT ha calcolato che per l’Italia settentrionale sia in media del 14,5% del totale dei decessi. La mancata assistenza dei familiari agli ammalati più fragili è stata sperimentata da molte famiglie e potrebbe avere avuto effetti oggi non valutabili, ma, a distanza di un anno, questa modalità emergenziale, come il CNB suggerisce, va rimodulata con protocolli che consentano la vici-

nanza fisica di una persona cara al letto di un malato, specie se più grave e morente, specie se non-covid. I singoli reparti stanno facendo le prime esperienze “ad personam”. Non è semplice ma, tanto per cominciare, il tampone molecolare a cui deve sottoporsi il familiare da ammettere all’assistenza, non può restare a suo totale carico. Si spera di avere presto un protocollo organizzativo regionale o almeno aziendale.

Gabriele Petrolito Assessore alle politiche sociali, Sanità e Volontariato

A SCUOLA PER ANDARE #OLTREILMURO: SELEZIONATI GLI ELABORATI VINCITORI

Quando parliamo di inclusione sociale parliamo della rilevanza di “fare rete” tra istituzioni, cittadini, associazioni e dell’importanza di realizzare azioni di sensibilizzazione generatrici di progettualità concrete: l’evento del 2018 LaSkarrozzata si è tradotto nell’abbattimento di alcune barriere architettoniche e l’aggiornamento del PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche). In quest’ottica a novembre 2019 comunicavamo l’inizio di un progetto di inclusione scolastico, organizzato insieme a Pietro Martire dell’associazione Oltre il Muro, che avrebbe visto il coinvolgimento dei bambini e delle bambine delle classi quarte e quinte delle Scuole Primarie e ai ragazzi e ragazze delle Scuole Secondarie di primo grado. Un progetto attraverso il quale “promuovere nelle giovani generazioni l’interiorizzazione dei valori su cui si fonda la convivenza civile, contribuendo alla conoscenza delle problematiche legate alla disabilità e sensibilizzando, in particolare, sull’uso dei parcheggi disabili. Un progetto che intende coinvolgere gli studenti in un percorso che, stimolando la riflessione sulla diversità, li aiuti a superare la fisiologica paura che si accompagna all’incontro con il diverso e a maturare la consapevolezza che esso non rappresenta una minaccia ma un’opportunità di crescita sia per il singolo sia per la collettività, per la realizzazione di una società basata sul rispetto reciproco e sul valore della solidarietà.”

(Oltre il Muro). Pietro Martire ha così incontrato e raccontato la sua storia a circa 1000 studenti: il primo tempo di un ragazzo dolese giocatore di calcio, ed il secondo tempo vissuto “seduto” (come piace definirlo a lui) ma pieno di altre nuove avventure. Pietro ha mostrato ai ragazzi i suoi viaggi, gli allenamenti per la Venice Marathon e cosa vuol dire andare “al di là delle disabilità affrontando la vita a testa alta” e quanto sia fondamentale il rispetto per l’altro. Dopo gli incontri gli studenti hanno riflettuto, posto domande e realizzato dei magnifici disegni sul tema dei parcheggi disabili e in riferimento allo slogan ‘Vuoi il mio parcheggio? Vuoi anche il mio handicap?’. Sono stati prodotti più di 300 elaborati (raccolti pazientemente dai nostri uffici comunali), che abbiamo potuto visionare solo qualche settimana fa a causa della situazione pandemica in essere. Sono stati selezionati alcuni disegni che verranno stampati su pannelli da posizionare sotto i cartelli stradali che indicano il parcheggio riservato alle persone con disabilità. I posti riservati esistono per garantire pari opportunità a tutti e con questa ulteriore azione si vuole contribuire al rispetto di questo diritto. Il progetto prevedeva l’installazione di questi cartelli in contemporanea alla premiazione degli studenti ed un evento-mostra finale ove presentare tutti gli elaborati. Evento che ad oggi a causa della situazione pandemica non siamo in grado di

programmare ma stiamo comunque cercando di trovare la modalità migliore per ringraziare chi ci ha permesso di portare a termine questa importante iniziativa: l’associazione Oltre il Muro, gli studenti e le studentesse, i Dirigenti Scolastici e gli insegnanti per aver creduto nel progetto, proprio perché per rendere Mirano una città per tutti e andare #oltreilmuro serve l’impegno di tutti cittadini, enti pubblici, associazioni e privati, in quanto “facciamo tutti parte dello stesso puzzle”.

Anna Gnata Assessora alla Scuola e Biblioteca

Elena Spolaore Consigliera Comunale

LE RAGIONI DI UNA SCELTA ANTIFASCISTA

Nel momento in cui si scrive, è ancora possibile firmare per una proposta di legge di iniziativa popolare che punisce la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti. Come Commissione per le Pari Opportunità non possiamo non plaudere a un’iniziativa che mira a rafforzare quanto già previsto dalla Carta costituzionale e che si rende necessaria anche alla luce dei recenti fatti occorsi che hanno visto protagonista, da ultimo, l’assessore con delega alle pari opportunità della Regione Veneto. Non si tratta di una questione di politica spicciola, di mera contrapposizione faziosa. Riteniamo doveroso sottolineare la centralità di

una questione ben più dirimente che è anzitutto una questione culturale e giuridica insieme: il rispetto della cornice costituzionale e dei suoi principi ispiratori. Una cornice costituzionale alla cui costruzione hanno contribuito persone con sensibilità politiche diverse eppur doverosamente unite nel ripudio dell’ideologia fascista e nella scelta della libertà, dalla parte dei diritti e della parità di genere. Al ripudio di quella ideologia dobbiamo l’inizio della progressiva emancipazione femminile sul piano formale e sostanziale perché - come non mancava di ricordare Tina Anselmi - durante il fascismo la donna “non aveva accesso a tutte le professioni, non aveva sviluppo di carriera, non aveva parità previdenziale, non aveva pari diritti all’in-

terno della famiglia anche riguardo all’educazione dei figli”. Per queste ragioni, per quello che siamo e desideriamo essere, per l’attualità di una scelta antifascista che si rinnova ancorandosi allo spirito costituzionale più autentico, sosteniamo la raccolta firme con l’auspicio possa tradursi presto in una legge doverosa e giusta.

La Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Mirano


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LA COLONNA

Associazione Lesioni Spinali ONLUS La Colonna - Associazione Lesioni Spinali ONLUS nasce da un’idea di Giancarlo Volpato che nel 1993 durante una partita di rugby ha subito una grave lesione spinale al livello C4 - C5 e tutt’oggi lo costringe ad una tetraplegia completa. Assieme ad un gruppo di amici nel 2001 è nata La Colonna Associazione Lesioni Spinali, poi diventata onlus, con l’obiettivo di attirare l’attenzione di istituzioni e opinione pubblica sull’invalidante problema delle lesioni al midollo spinale. Contemporaneamente è nato il sito “ Banca Dati Internazionale sulle lesioni al midollo spinale” www.lesionispinali.org che raccoglie numerose informazioni su tutti gli aspetti e problematiche che derivano da una lesione al midollo spinale e può contare sulla collaborazione di vari specialisti che rispondono alle domande poste dagli utenti del sito. Alla fine del 2020 è stato adeguato lo statuto secondo la nuova normativa del Terzo Settore. Quest’anno ricorrono per l’associazione i 20 anni di attività.

SCOPI PRINCIPALI DE LA COLONNA ONLUS: • INVESTIRE NEL FUTURO sostenendo la ricerca scientifica con le cellule staminali per la cura alle lesioni al midollo spinale; • MIGLIORARE IL PRESENTE delle persone con lesioni al midollo spinale nel nostro territorio. Il raggiungimento dei nostri obiettivi è stato possibile grazie a tutti coloro che hanno voluto sostenere la nostra associazione in questi anni.

ATTIVITÀ DELL'ASSOCIAZIONE:

• Informazione: raccoglie e divulga informazioni e studi scientifici attraverso il proprio sito www.lesionispinali.org • Promozione di eventi sportivi e culturali per sostenere i propri progetti.

↘ SOSTIENI L’ASSOCIAZIONE: QUESTO CI PERMETTERÀ DI PORTARE AVANTI I NOSTRI PROGETTI E CRESCERE SEMPRE DI PIÙ! SCOPRI COME E VISITA IL SITO WWW.LESIONISPINALI.ORG ↘ 5 PER MILLE: CON IL TUO 5X1000 AIUTARCI NON TI COSTA NULLA! C.F. 90098680276 Il libro: Giancarlo Volpato è il rugbista più forte di sempre. «Uno spirito indomito» secondo il tecnico degli All Blacks Wayne Smith. Voi avete definizioni migliori per chi a vent’anni ha lasciato su un campo la libertà e ogni giorno trova la forza di lottare per se stesso e per gli altri? Il 21 novembre 1993, alla prima mischia della partita Bassano-Mira, Giancarlo si lesionò la quarta e quinta vertebra cervicale. Vide le braccia cadergli in avanti, le gambe cedere come se non fossero le sue. Restò per settimane in prognosi riservata e dopo quasi un anno fu dimesso con parole terribili: «Chi è così, resta così. Puoi solo piangere». Il libro racconta la ribellione di Giancarlo, della sua famiglia e dei suoi amici a questa sentenza. È la cronaca in prima persona di un viaggio lungo più di vent’anni e approdato alla coscienza che c’è sempre qualcosa per cui lottare, anche in una condizione «che non si augura neppure al peggior nemico». Si chiama speranza e ha fatto nascere “La Colonna – Associazione Lesioni Spinali Onlus”, che promuove la ricerca sulle lesioni spinali e il miglioramento della vita di chi ne è rimasto vittima. Perché gli spiriti indomiti non piangono. Si mettono al lavoro.

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aprile 2021

UNIONE DEI COMUNI DEL MIRANESE Dopo un avvio troppo affrettato nel 2015, segnato certamente da uno studio di fattibilità che non aveva percepito adeguatamente tutti i punti di debolezza e le criticità del difficile percorso di avvio, a distanza ormai di diversi anni di attività occorre valutare i risultati raggiunti ed i potenziali punti di forza che potrebbe offrire l’ulteriore sviluppo dell’Unione dei Comuni del Miranese. Dall’avvio ad oggi, la constatazione è che la giunta dei sindaci dei comuni aderenti che governa l’Unione si è dedicata esclusivamente ad amministrare gli eventi giorno per giorno, senza puntare ad un piano di rilancio e di ampliamento

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dei servizi offerti. La convinzione è che occorre un cambio di passo nella gestione facendo tesoro, ad esempio, del rinnovamento dei mezzi e della dotazione tecnologica a disposizione e dell’assunzione di 8 nuovi agenti di polizia locale per mettere in atto anche nuovi progetti di miglioramento e di completamento delle funzioni ad oggi assegnate. Attualmente all’Unione dei Comuni sono assegnate le funzioni della Polizia Locale, della Protezione Civile e del Controllo di gestione. Per far sì che sia possibile sfruttare positivamente ulteriori sinergie a beneficio delle amministrazioni, e quindi dei cittadini, potrebbe essere

MIRANO, 06/03/2021 AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE AL SEGRETARIO GENERALE estremamente utile valutare la gestione condivisa, ad esempio, di tutto il personale o dei servizi informatici dei diversi comuni, temi di importanza sempre crescente. Tutte queste funzioni adeguatamente sviluppate in un’ottica di accentramento finalizzato al miglioramento del servizio, porterebbero contestualmente ad una riduzione dei costi per effetto di economie di scala, permetterebbero anche la liberazione di risorse economiche da reinvestire in ulteriori attività per i cittadini. Giorgio Babato

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Interrogazione: servizi igienici pubblici sui cimiteri delle frazioni di Vetrego e Campocroce Così come in passato, persistendo anwww.miranomagazine.it cora l’assenza di servizi igienici nei cimiteri di Vetrego e Campocroce, rinnovo con la presente la richiesta all’amministrazione comunale. Sempre più cittadini e comitati, ultimo in ordine di tempo il Comitato di Vetrego, si sono rivolti al sottoscritto per denunciare l’assenza di servizi igienici presso i cimiteri delle frazioni di Vetrego e di Campocroce. È evidente che la frequenza continua di persone, in particolare anziane, che si recano a trovare i propri cari, richiama indubbiamente la necessità di poter disporre di bagni pubblici anche nei cimiteri i Vetrego e Campocroce, così come sussistono nei cimiteri di Mirano, Ballò e Scaltenigo. Alla precedente richiesta di tre anni fa, l’amministrazione ha risposto negativamente sostenendo che prima di investire sui cimiteri preferiva investire sui servizi alla persona. Proprio rifacendosi a questa risposta, si chiede nuovamente di dare riscontro affermativo propriociad unada necessità “fisiolocamminata, sono, anni, l’Andar per gica” manifestata dalle persone delle erbe a Zianigo in maggio, la corse sportiVetregoa eScaltenigo di Campocroce. vafrazioni Lusore di Running in mezrinnova, la precisazione chele zoSialla naturaaltresì, circostante a settembre, i nuovi bagni funziocamminate sul dovranno Muson, siaessere colle modalità nali e dignitosi, masia certamente senza del Nordic walking, con la partecipainutili sfarzi e spese eccessive. zione al Progetto Belvedere che tende a riNell’attesa della discussione in Consiscoprire e congiungere tutti i comuni che glio questo Comunale di siquanto richiesto si lungo fiume dispiegano. porgono distinti saluti. la più recente Concludo col ricordare

CITTÀ Camminando sulle terre METROPOLITANA del nostro comune DI VENEZIA “ADEMPIMENTI E PROCEDURE AMMINISTRATIVE E BUROCRATICHE…..” Gli adempimenti e le procedure amministrative e burocratiche associate alla necessità di ottenere pareri e autorizzazioni, sia a livello territoriale che da Roma, hanno purtroppo rallentato il percorso condiviso e sostenuto dal sottoscritto, fin dall’insediamento in Consiglio Metropolitano di Venezia, la riapertura delche casello auNon uso per il termine territorio ha a che tostradale di Roncoduro. Attualmente è fare col verbo latino TERRĒRE: incutere in fase di definizione conclusiva l’accordo timore e quindi si riferisce a campi ben di riapertura dell’ex Casello di Roncoduro delimitati e resi inaccessibili, tramite gli che permetterà dida scaricare tuttoconfini. il traffico spaventapasseri, consolidati della Riviera direttamente in autostrada, Sembrano storie di altri tempi. Invece senza sconfinare nelattuali territorio di Mirano sono ancora storie perché nel nocausando lunghe code e rallentamenti atstro comune l’agricoltura continua a cotorno al una casello di Vetrego. La proposta di stituire fonte importante economica arretramento della barriera di Mestre e la e culturale e ne è testimonianza il succesliberalizzazione dell’autostrada da Dolo a so di cui gode la Festa dell’agricoltura che Mestre contribuire a rendere magsi svolgepotrà ogni anno tra agosto e settembre. giormente scorrevole il traffico. Questo Il termine terra mi ricorda costantemenrichiede, comunque, attenzione per l’irrite che non è solo il suolo che calpestiamo, solto problema del traffico di attraversacon l’imperativo categorico di non conmento delpiù, capoluogo e delleterra, frazioni. sumarne ma la madre comeLa la scelta dell’amministrazione “Pavanello” chiamavano gli antichi, che ci nutre, in ci questo ultimo decennio di non con affrontare sostenta, ci procura benessere la belil problema, e quindi di non prevedere milezza dei suoi paesaggi. Abbiamo il doveglioramenti viari nel nostro territorio, sta re di lasciarla in eredità, assieme all’aria, purtroppo condannando i cittadini di Miai nostri nipoti nelle migliori condizioni rano e delle a sopportare trafpossibili. Il frazioni movimento giovanile un globale fico di attraversamento ormai insopportasuscitato da Greta Thunberg ci richiama bile. Sempre in ambito sovracomunale si alle nostre responsabilità. sta concretizzando passaggio alla Città Ci sono, nel nostroilcomune, associazioni Metropolitana di Venezia di via Porara, ora che questa cura la dimostrano con conrisistemata da CAV. Tutto questo dimostra tinue attività volontarie di prevenzione e che le soluzioni ai disagi ai vorrei problemi del difesa dell’ambiente. Ma equi sofferterritorio si possono ritrovaresulle mettendo marmi, come camminatrice, varie in campo determinazione e nuove progetiniziative che nei molti centri di cui Mitualità. Purtroppo questi requisiti sono rano è costituita, annualmente portano risultati estremamente carentiangoli nell’amsempre più persone a scoprire belministrazione da un decennio stae golissimi, scorciche quasi incontaminati ad vernando Mirano, a dispetto del fatto che incontrarsi, parlare, conoscersi. proprio territorio del comune diverde Mirano Accantoilalla tradizionale Marcia in in questiche anni è stato ilmolti più penalizzato del ottobre annovera anni di especircondario. rienza e che, in virtù di una sana compeGiorgio Babato tizione sportiva, invita tutti ad una bella

Passeggiata dei sapori che a metà luglio ha interessato le terre di Ballò, rivelatesi ricche di vegetazione, di campi coltivati e di imprese agro-alimentari pregevoli e ospitali. Agli organizzatori di tutti gli eventi, che ho succintamente nominato rimandando ai calendari mensili prodotti dall’URP per un elenco puntuale, vanno il plauso e la riconoscenza di noi fortunati cittadini.

Giorgio Babato Consigliere Città Metropolitana di Venezia Lista “Insieme per il bene comune” Renata Cibin Presidente del Consiglio Comunale e Delegata alla cultura


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PARCO INCLUSIVO

«Il Covid ci ha portato via il Summer Festival, con il Covid abbiamo comunque realizzato un sogno: il 2020 non sarà da dimenticare del tutto». Ad affermarlo è Paolo Favaretto, presidente dell’Associazione Volare, nell’aprire (per ora solo informalmente) il Parco giochi inclusivo di Mirano, realizzato in collaborazione con l’Associazione Lesioni Spinali La Colonna e il Comune. Per farlo, Volare ha messo a disposizione 20 mila euro sui 100mila necessari per realizzare l’opera e riqualificare l’area, nel cortile dell’ex scuola Petrarca in pieno centro, ora a disposizione di tutti. «Un progetto – spiega Favaretto – che abbiamo voluto perseguire fin dall’inizio e nonostante le difficoltà, provenienti dall’annullamento inaspettato del Mirano Summer Festival 2020. E’ stato più difficile del previsto, proprio per questo motivo, reperire i fondi promessi, ma abbiamo voluto essere di parola e, pur con qualche sacrificio, abbiamo fatto la nostra parte. Non ci basta: sperando di lasciarci presto alle spalle questa pandemia, sperando anche di tornare a vivere quella normalità che nel nostro caso significa aggregazione, divertimento, Summer Festival, abbiamo già informato i nostri sponsor della volontà di implementare il parco inclusivo, proponendo un secondo stralcio di lavori che aumenterà la superficie attrezzata e il posizionamento di nuovi giochi, con un investimento di ulteriori 30 mila euro oltre a quelli già investiti dalle associazioni e dal Comune». La particolarità di questo parco giochi, che ha subito riscosso grande successo da parte di molte famiglie, è di essere usufruibile anche da bambini con disabilità motorie, sensoriali o intellettive: il parco è dotato infatti di attrezzature, giostre, altalene, scivoli, pareti per arrampicata studiate per essere fruite da tutti e una speciale pavimentazione antitrauma che richiama un divertente percorso stradale. Se da un lato il parco rappresenta la volontà dei suoi promotori di perseguire il tema dell’inclusione, dall’altro conferma lo spirito di collaborazione tra associazioni a favore della collettività, specie in un momento come questo in cui c’è bisogno di svago, leggerezza e normalità. «Il parco inclusivo – conclude Favaretto - che fino a pochi anni fa era un sogno, è diventato realtà grazie all’impegno di molti volontari e questo deve essere un incoraggiamento per tutti coloro, e per noi associazioni in particolare, che sono stati fermati dalla pandemia: se quello che oggi sogniamo è la normalità, anche questa potrà diventare realtà, con l’impegno di tutti e perseguendo quel senso di comunità che è alla base di ogni successo».


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Tutti i proventi dalla vendita del libro saranno devoluti al progetto “Una Nuuova Speranza Aps” DIAMO UNA NUOVA SPERANZA AL BURUNDI

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Menú di Pasqua 2021 Pesce

Antipasto Crostino di baccalà mantecato Antipasto di mare Capa santa gratinata Bresaola di tonno pinna rossa al profumo di lime Primo piatti Lasagne con zucchine mazzancolle e salmone Panciotti con capasanta e gamberi dei mari del nord Secondi piatti Filetto di branzino dorato al forno Spiedino di calamari ripieni Due contorni a scelta tra: Verdura in tecia Patate al forno Piselli fantasia Funghi trifolati

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Menú di Pasqua 2021 Carne

Antipasto Crostino al Blu di Nicoletta Cornetto con verdure di stagione al forno Lombo stagionato di suino aromatizzato all’arancio Calle di Formaggio

Primo piatti Pasticcio Primavera Crespelle con funghi porcini e carne Secondi piatti Rotolo di agnello al forno Lonza di maiale farcita alle verdure Due contorni a scelta tra: Verdura in tecia Patate al forno Piselli fantasia Funghi trifolati

€ 30 a persona Per prenotazioni telefonare al num. 041/ 434477 Entro il 31/03/2021 Negozio aperto 8:30 - 11:00 il giorno di Pasqua per consegna menù


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VILLA BIANCHINI

UN IMPORTANTE RESTAURO CHE CONTRASTA CON UN PROGETTO CHE DETURPA IL SUO CONTESTO PAESAGGISTICO.

La notizia che l’Amministrazione Comunale ha finanziato un primo stralcio di lavori per l’importo di 860.000 euro è sicuramente una notizia importante e positiva per Mirano. Si tratta del primo importante intervento per il recupero ed il futuro utilizzo di questa storica Villa che nel 2008, grazie ad una forte mobilitazione di Associazioni e cittadini, è stata acquistata dall’Amministrazione Comunale entrando a far parte formalmente del Patrimonio Pubblico Miranese. Questo edificio risale al 1600 e il soffitto di uno dei saloni al piano terra è impreziosito da un affresco di Giandomenico Tiepolo. Di proprietà della famiglia Bianchini negli anni settanta venne ceduta all’Ente Mariutto nell’ambito di un progetto dell’allora Amministrazione Comunale che portò all’acquisizione da parte del Comune di Mirano di Villa Belvedere e di Villa Morosini, ora parchi pubblici comunali e, da parte del Mariutto, oltre che di Villa Bianchini anche di Villa Tessier. Dal 1973 al 2003 Villa Bianchini è stata affittata dal Mariutto al Comune di Mirano che la ha adibita a scuola Materna, scuola Elementare oltre che essere anche la sede dell’Istituto Agrario Lorentz. Nell’area verde a Nord venne realizzato il parco pubblico “I° Maggio” attrezzandolo con giochi per bambini, con un’area aperta attrezzata per la pratica del “gioco del Calcio” con la predisposizione delle sole porte ed una rete per impedire che i palloni invadessero la sede stradale. Sul lato est del Parco, a fianco della strada, venne realizzato un parcheggio per autovetture. Dal 2003, con la chiusura della scuola Materna ed Elementare e con il trasferimento dell’Istituto Agrario la Villa è stata chiusa ed in stato di abbandono fino al 2008 quando, posta in vendita dal Mariutto, è stata acquistata dal Co-

mune di Mirano. Le condizioni della Villa e della Barchessa, molto precarie a causa del lungo abbandono e della mancanza di interventi manutentivi, hanno impedito un suo immediato utilizzo e solo ora, con l’avvio dei lavori del primo stralcio del progetto di restauro, inizia un percorso per restituire questo edificio ed i suoi annessi ad una regolare fruizione pubblica. Questo importante e lodevole intervento di restauro contrasta a nostro avviso con gli interventi che il Comune ha già realizzato e che ha in progetto nell’area verde pubblica (Parco I° Maggio). Quest’area è sottoposta a vincolo perché zona di interesse archeologico (art. 142 comma m D.lgs. 42/04) ricadendo all’interno della centuriazione romana e a vincolo paesaggistico (art.142 comma c D.Lgs. 42/04). La sua proprietà è sempre stata collegata a quella della Villa e conserva ancora lo “stradon” che collegava l’entrata Nord della Villa a via Scortegara e quindi al centro dell’abitato di Zianigo. Questa area ha funzionato da cuscinetto evitando l’espansione urbana della frazione di Zianigo fino a ridosso della Villa. Nel 2016 il Comune ha provveduto a recintare l’area per il gioco del calcio giustificando l’intervento alla Soprintendenza come la “realizzazione di una nuova recinzione del campo da calcio di Zianigo” quando, nei fatti, veniva realizzata una recinzione dove prima non esisteva. Da quel momento tutta l’area all’interno della recinzione è stata preclusa all’accesso della popolazione per usi diversi dalla pratica del gioco del “Calcio” riservando solo per questa attività sportiva metà dell’Area Verde costituente il Parco pubblico I° Maggio. Nel 2018 l’Amministrazione ha predisposto un nuovo progetto per “La realizzazione di blocco spogliatoi e di piccola tribuna per spettatori del campo da calcio di Zianigo sito nel Parco Comunale I° Maggio” con un costo previsto di 590.000 euro. A parere della nostra Associazione questo progetto ha rappresentato una scelta sbagliata da respingere sia per ragioni paesaggistiche che urbanistiche e abbiamo presentato le nostre osservazioni alla Soprintendenza. Bisogna ricordare che le Ville Venete hanno instaurato un rapporto di convivenza ed interesse reciproco con il territorio ed i suoi abitanti comprendendo, non solo il complesso della villa ed i suoi annessi, ma anche gli insediamenti circostanti, gli ambiti più vasti delle

campagne , le zone boscate, le strade, i viali, i corsi d’acqua . Tutti questi spazi ed elementi hanno un preciso e ben definito rapporto funzionale con la Villa e nel loro assieme formano il “contesto” di Villa. Se consideriamo il “contesto” di Villa Bianchini, oltre al corpo della Villa ed il suo Parco Storico, si evidenzia che la vasta Area Verde posta a Nord ne è parte integrante realizzando il collegamento con il centro dell’abitato di Zianigo(stradon) e contribuendo allo scenario della Villa per chi percorre via Scortegara, la strada di collegamento della frazione con il capoluogo Mirano. La realizzazione di un edificio ad uso spogliatoi e della tribuna ne costituirebbero un pesante “sfregio” modificandone le caratteristiche originarie, i rapporti spaziali ed i coni visuali rimasti fortunosamente inalterati fino ad oggi. L’Amministrazione Comunale, pur sollecitata dalla Soprintendenza nel Maggio 2019 a presentare il progetto previsto per poterne valutare la compatibilità, ha scelto di far completare un progetto definitivo/esecutivo ad un professionista esterno per un costo complessivo di 23853 euro che è stato presentato per la valutazione solo nel marzo del 2020. Nel luglio del 2020 la Soprintendenza ha bocciato il progetto precisando che: “…le opere in progetto risultano incompatibili con i valori paesaggistici che qualificano il contesto di riferimento.” L’Amministrazione ha comunque deciso di commissionare un nuovo progetto stralciando la tribuna, riducendo lo spogliatoio e collocandolo al posto dell’attuale parcheggio che verrebbe spostato nell’area a verde del Parco. La nostra Associazione, ritenendo che non siano venute meno le considerazioni espresse per il primo, rimane contraria anche al nuovo progetto dello spogliatoio ed alla conseguente riduzione dell’area verde per un nuovo parcheggio. Riteniamo che la realizzazione di un campo da Calcio per attività agonistica nella frazione di Zianigo dovrebbe trovare realizzazione in un’area esterna all’abitato come nel passato era stato ipotizzato dalla stessa Amministrazione Mentre in molte realtà cittadine si diffonde l’impegno delle comunità per riqualificare le aree verdi a Mirano si sacrificano aree verdi pubbliche con realizzazioni di cemento e parcheggio per auto in nome del “non consumo di suolo”. Con la realizzazione di questo progetto si mortifica il contesto di Villa Bianchini e la sua possibile rinascita. Zianigo meriterebbe una riqualificazione del suo centro partendo dalla bellezza e l’importanza di Villa Bianchini e dallo scenario d’insieme del Parco I° Maggio. Si realizzerebbe una continuità con le Ville del centro di Mirano creando un percorso di storia e di bellezza. Gruppo soci Italia Nostra di Mirano italianostra.mirano@yahoo.it

PARCO DEL MENEGON / IVANA CAGNIN Il Parco del Menegon, ora nominato “Parco Ivana Cagnin, è quell’area verde situata vicino al cavalcavia di Via Porara. La funzione prevista per questa fascia di terra era quella di creare una sorta di cuscinetto verde tra Mirano e il passante. Si tratta di un parco molto recente; i primi alberi furono piantati una decina di anni fa e con essi si iniziò anche la progettazione dell’area gioco e tempo libero. Oggi tutta la zona è molto vissuta dai cittadini di Mirano: le famiglie portano i bambini a giocare, gli sportivi usano gli attrezzi per fare attività fisica, i gruppi si ritrovano per praticare nordic walking, inoltre è un punto di partenza per camminate e corse che, passando per il parco, arrivano sul Canale Taglio, altro luogo di Mirano molto frequentato. In quest’ultimo periodo di restrizioni, il parco del Menegon si è rivelato ancora di più un’importantissima risorsa per Mirano in quanto ha permesso ai suoi cittadini di stare all’aperto, praticare sport e tenersi in forma nonostante le palestre chiuse. Di recente, all’interno del parco, sono stati piantati nuovi

alberi. Questo simboleggia un’attenzione sempre maggiore verso l’ambiente e la volontà di continuare quel progetto di cuscinetto verde che ha dato vita al parco. Nell’auspicio di vedere il Menegon sempre più verde e ri-

goglioso, speriamo che i cittadini di Mirano e non abbiano voglia di godere dei frutti di questo progetto. Debora Foffano


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A MIRANO IL PRIMO PARCO GIOCHI INCLUSIVO Non mi sembra ancora vero che finalmente i lavori del primo parco giochi inclusivo di Mirano si siano conclusi e che i cittadini possano già usufruirne. Un parco privo di barriere architettoniche permettendo a tutti i bambini, compreso chi utilizza la carrozzina, gli ipovedenti o coloro che presentano diverse abilità, di godere di uno spazio dedicato al tempo libero. Il parco è stato realizzato nei giardini dell’ex scuola elementare Petrarca. Anche il luogo in cui è sorto per me ha un grande significato: in questo giardino hanno giocato tante generazioni di bambini ed è un luogo caro alla comunità di Mirano. Sentire ancora oggi le risate dei più piccoli, vederli divertirsi insieme in quel giardino scalda il cuore. Essere riusciti a mantenere questo spazio verde, carico dei ricordi d’infanzia di tanti miranesi, in pieno centro, evitando che diventasse edificabile, è stato un grande successo. Sono passati quattro anni dalla campagna elettorale in cui nelle linee di programma della mia coalizione avevo inserito questo progetto. Anni che hanno visto davvero tante persone coinvolte, che hanno voluto condividere con me tempo ed energie alla realizzazione del parco. Questa iniziativa, unica per la nostra città, ha proseguito senza sosta prendendo forza soprattutto grazie all’entusiasta partecipazione di due associazioni care a tutta la comunità miranese: l’Associazione “Volare” e la “Onlus La Colonna”. Come dimenticare le cene degli “Auguri” di Natale organizzate insieme all’Associazione Volare dove molti commercianti, aziende agricole, imprenditori hanno donato tanti premi per la consueta lotteria, allo scopo di raccogliere fondi. In queste cene sono stati raccolti circa 3mila Euro a cui l’associazione “Volare” ha aggiunto altri 18 mila Euro. Certamente oggi non potremmo godere del parco giochi inclusivo se non vi fosse stato l’intervento dell’associazione “Onlus La Colonna” che ha donato 50

mila Euro. Sin dal momento in cui, nel giugno del 2019, venivo contattata dal presidente e caro amico Giancarlo Volpato, grazie al suo entusiasmo e alla sua determinazione, ho realizzato che il “parco giochi inclusivo” sarebbe stato presto realtà per la città di Mirano. Un particolare ringraziamento va anche all’Amministrazione Comunale che ha dato pieno sostegno al progetto impegnandosi con la cifra di 25 mila Euro per il ripristino dei luoghi. Portare avanti delle iniziative qualificanti per il futuro della nostra città, oltre ad essere possibile, è per me un dovere come cittadina e come rappresentante delle istituzioni. Vedere realizzarsi un luogo in cui le differenze tra i bambini si annullano, un luogo in cui le barriere architettoniche non impediscano loro di sentirsi parte della comunità in cui vivono, è oggi diventato possibile. Questo parco è sicuramente un primo e concreto passo verso una società più coesa e aperta, con l’auspicio che sia da stimolo affinché anche le città come Mirano investano nell’innovazione per guardare al futuro con speranza.

Boldrin Maria Giovanna

DEGRADO URBANO In questi ultimi anni degrado, sicurezza, decoro urbano, sono termini richiamati ( e forse abusati) in tutti i programmi dei sindaci, e, in ogni Comune si é data la delega o creato l'assessorato al decoro urbano, alla sicurezza ecc. Dal punto di vista normativo con la legge48 del 2017 e successivi decreti, il sindaco ha visto rafforzati i propri poteri nella lotta alle situazioni di degrado urbano. Il degrado urbano è un fatto negativo, irritante, che condiziona negativamente la vita delle persone (specie residenti); la sporcizia e le buche sulle strade, l'abbandono di rifiuti, la decadenza architettonica ecc., sono fattori immediatamente percepibili e sono le unità di misura con cui confrontiamo e giudichiamo la condotta di noi cittadini e l'Amministrazione che ci governa. In una veloce panoramica sulla nostra città, riscontriamo varie situazioni di degrado e qui cerchiamo di riproporre qualche argomento, anche a memoria dei futuri amministratori, dato che nella prossima primavera si andrà a votare. Il degrado più evidente, su cui siamo intervenuti più volte, (utilizzando foto e social) riguarda i cimiteri, periodicamente pieni di erbacce e trascurati nelle parti murarie (vedi ossario), per non parlare della indecenza più grande, cioè la mancanza di servizi igienici nei camposanti delle frazioni, o l'opera incompiuta (una specie di S. Giustina di Padova) del cimitero monumentale di Mirano, sempre transennata e interclusa alle persone da oltre quindici anni. Anche il Viale delle Rimembranze non fa bella mostra di sé con la ex-sede SIP acquistata da un privato e transennata da vari anni senza sapere che destino avrà; e pure il monumento dei Caduti sempre maltenuto con le corone di alloro rinsecchite,come tutti i luoghi della memoria, se non fosse per la buona volontà delle Associazioni che ogni tanto si prodigano a pulire, sarebbe ridotto esclusivamente ad un parcheggio. Qui abbiamo suggerito più volte di creare una pista, al di là della staccionata, perchè i bambini sfrecciano in bicicletta, le auto fanno retromarcia dai parcheggi e i pedoni e le carrozzine rischiano ogni giorno di essere coinvolti in incidenti. Purtroppo finora siamo rimasti inascoltati sebbene si parli di un cen-

tinaio di metri! Sulla presenza in tutta Mirano e frazioni di buche, radici affioranti, marciapiedi sconnessi, tombini scoperti, pali della luce e alberi pericolanti, stendiamo un velo pietoso perchè sempre di più le segnalazioni vengono fatte, ma i tempi di sistemazione sono lunghi (se avvengono), così finisce che si spendono più soldi per risarcire le cadute e le assicurazioni, che quelli per la sistemazione dei manufatti. Altra grande piaga è l'abbandono dei rifiuti fuori dai cassonetti o lungo le strade e i fossi. La riprovazione dei cittadini è fin troppo evidente,visto che ogni giorno sui social ci sono decine e decine di foto rifiuti abbandonati e grida di allarme per l'inciviltà di alcuni. E' vero, spesso la condotta di molti cittadini è vergognosa, però è anche da osservare che Veritas (azienda che ha in gestione la raccolta) percepisce fior di quattrini ed offre servizi scadenti, togliendo ed aggiungendo cassonetti a proprio piacimento (o di qualcuno). Porto l'esempio di via Giudecca, dove io abito, qui dalla sera alla mattina sono stati tolti e fatti sparire tutti i cassonetti che erano là da venticinque anni, ed ancora oggi noi residenti non abbiamo avuto alcuna spiegazione per l'eliminazione della postazione, indispensabile specie agli utenti anziani della via. E' ancora peggio si è compiuto con l'eliminazione totale dei cassonetti del verde e delle ramaglie. Qui è da puntare l'indice contro la sindaca che non ha fermato questa stupida operazione e non ha capito l'entità del degrado che si sarebbe causato con questa soppressione, in un paese, prevalentemente con case singole e giardino, dove la potatura e il taglio d'erba sono fondamentali, se si vuole mantenere decorosamente il territorio. Fatto il danno ora si corre ai ripari dislocando qua e là una decina di cassoni che vengono sistematicamente riempiti di tutto e che di sicuro non danno una bella immagine del luogo. (Fa ancora freddo ma pensiamo come sarà la situazione in questi cassoni sotto l'afa estiva, con esalazioni maleodoranti, topi ed insetti di ogni genere). Anche in questo caso possiamo rilevare che riguardo al decoro urbano si è toppato completamente. Molte persone, specie pensionati, ma anche giovani vo-

lonterosi hanno sempre contribuito alla cura e alla tutela degli spazi verdi, tagliando l'erba dei fossi, pulendo marciapiedi e strade pubbliche davanti alla propria casa, contribuendo con comportamenti civili alla piena fruibilità e sicurezza della città, ed ora sono stati beffeggiati se, oltre a pagare le tasse come tutti, sono costretti a pagare il bidone che riempiono per curare il verde pubblico! Già oggi si nota un maggior decadimento in questo senso. La città è fatta dalle persone che ci vivono e sicuramente ci lamentiamo per molti comportamenti incivili, esempio quando vediamo deiezioni dei cani abbandonate, cartacce, bicchieri e cicche per terra e a pochi metri c'è un bel cestino, ma si resta basiti quando si rileva che quel cestino è stracolmo da una decina di giorni e nessuno provvede a svuotarlo! Allora parliamo di decoro urbano ma preoccupiamoci che il servizio di pulizia sia efficiente ed eviti che i cartoni di pizza siano lasciati a rappresentare il bello e la dignità dello spazio cittadino. Nonostante il difficile periodo in cui stiamo vivendo, colgo l'occasione per augurare una serena e felice Pasqua a tutti i Miranesi ed in particolare ai lettori di questo giornale.

Annamaria Tomaello Coord. Insieme per il Bene Comune


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IL CAPODANNO DI VENEZIA? ZATTI È IL 1° MARZO “DRESSING Secondo il Calendario della Repubblica di Venezia, il Capodanno cadeva il primo giorno del mese di Marzo. Coincideva con la fine del periodo più freddo e con l’arrivo della Primavera, vero segno del nuovo inizio. Infatti, se contiamo i mesi dell’anno a partire da Marzo e non da Gennaio, ecco che troviamo traccia in alcuni degli altri mesi: Settembre, sette (settimo mese dell’anno), Ottobre, otto (ottavo mese dell’anno), Novembre, nove (nono mese dell’anno), Dicembre, dieci, (decimo mese dell’anno) e non dodicesimo. Originariamente l’inizio dell’anno era stato fissato il 25 di Marzo, giorno della Fondazione di Venezia (25 Marzo 421) e secondo una leggenda greca, giorno anche della creazione del Mondo. Solo successivamente fu anticipato al primo di Marzo, e si presume per una comodità di calcolo. A partire dal 1582, fu introdotto anche a Venezia – e quindi anche nel Veneto – il Calendario Gregoriano, quello attuale. E, per non stravolgere l’ufficiale computo del tempo nella

YOUR HOME”

Serenissima, si rese necessario l’utilizzo del termine “More Veneto” (Secondo Usanza Veneta), in modo da non confondere i due sistemi. Rimane in uso fino al 1797, anno in cui cessò la Repubblica di San Marco. Buon Cao de Ano Veneto a tutti!

Andrea Tomaello Vicesindaco di Venezia

LE RAMAGLI E LA LEGA

Matteo Cappelletto

Nicola Lazzarin

Finalmente qualcosa si muove, grazie all’interrogazione e alla proposta fatta dalla LEGA attraverso l’ex consigliere Andrea Tomaello, Matteo Cappelletto ed il nuovo consigliere Nicola Lazzarin, il Comune di Mirano ha disposto il collocamento di 10 cassoni per la raccolta del verde e ramaglie fino al 21 Marzo. Le 5 frazioni ne avranno uno a testa, mentre i restanti saranno collocati nel capoluogo, questo permette il libero conferimento da parte dei cittadini nel momento topico per la potatura e la sistemazione dei giardini, evitando così la chiamata a pagamento o di dover prenotare gli ecocentri del territorio. Questa deve diventare una prassi consolidata non solo per i periodi di

maggior produzione di ramaglie ma per tutto l’anno, anche in funzione dei costi, è evidente che conviene smaltire il verde per centinaia di famiglie in una sola volta piuttosto che centinaia di smaltimenti a pagamento per la famiglia. Il coordinatore di sezione della LEGA di Mirano Flavio Celegato coglie l’occasione per ringraziare l’operato dell’ex consigliere Andrea Tomaello per il lavoro svolto nell’ambito comunale e augura a nome di tutta la sezione un grosso “in bocca al lupo” per il suo prestigioso nuovo incarico come vicesindaco della città di Venezia. Le dimissioni di Tomaello hanno fatto si che ci sia stato un cambiamento del consiglio comunale con la nomina di Matteo Cappelletto come capogruppo e l’entrata di Nicola Lazzarin come consigliere, auguro alla nuova squadra di proseguire l’ottimo lavoro fin qui svolto.

Flavio Celegato

Con l’arrivo della primavera si risveglia la natura e si preannuncia la Pasqua. Il fiorire delle piante trasmette una rinnovata voglia di colore. Il giallo, il verde e il rosa, dalle tonalità più delicate a quelle più decise, a seconda del proprio gusto, sono i colori che caratterizzano questa stagione e si ritrovano anche nelle decorazioni pasquali: dalle carte e i nastri che avvolgono una dolce colomba pasquale, ai fiori in casa, alle uova colorate che abbelliscono il tuo ambiente. I protagonisti indiscussi per la decorazione pasquale sono i teneri coniglietti che fanno capolino nelle composizioni e le uova nelle delicate tonalità pastello per dare colore a un vaso di vetro con i tuoi fiori preferiti oppure per rendere più vivace la mise en place. Naturalmente non possono mancare i fiori! Tra tulipani, giacinti, mughetti e ranuncoli c’è da sbizzarrirsi in composizioni floreali, centrotavola o fuoriporta. Per accogliere la primavera in casa e trovare ispirazione per il tuo home decor, scegli Zatti a Padova. Da oltre 40 anni ci occupiamo di decorazione con un assortimento che supera i 50 mila articoli, spaziando dai fiori artificiali ai nastri, dalle shopper alle candele, dai vasi alle bomboniere fino ad arrivare alla nostra ampia scelta di oggettistica per la casa. Siamo un ingrosso con oltre 1500 metri di esposizione e, grazie al nostro online shop, possiamo arrivare comodamente a casa tua con spedizioni in 24/48 ore. Visita il nostro sito www.zatti.it per trovare tante idee su come abbellire il tuo ambiente. Zatti è stile, qualità e servizio.

AGGIORNAMENTO SUI LAVORI NEI CIMITERI E’costante l’attenzione dell’Amministrazione comunale per mantenere i sei cimiteri di Mirano (capoluogo, Ballò, Campocroce, Scaltenigo, Vetrego, Zianigo) sempre in ordine, curati e adeguati alle esigenze della comunità. Di seguito riporto un sintetico aggiornamento dello stato dei lavori. Restauro area monumentale cimitero di Mirano: Lo scorso agosto è stata avviata la ristrutturazione del blocco loculi monumentale del cimitero del capoluogo. I lavori saranno finiti per aprile 2021 e avranno un costo totale di circa 240.000 euro. I lavori, eseguiti lo scorso anno, hanno aggiunto al cimitero del capoluogo 36 nuove nicchie ossarie, per una spesa complessiva di 9.700 euro. Vetrego: A fine marzo è previsto il termine dei lavori per costruire due nuovi blocchi cinerari da 30 nicchie ciascuno nel cimitero di Vetrego, che porteranno un totale di 60 nuove nicchie. La spesa è di 31.000 euro. Informatizzazione ufficio cimiteri: E’ stata attivata la modalità di pagamento pagoPA per le lampade votive, al

posto della precedente bollettazione postale, in anticipo rispetto alla scadenza nazionale di febbraio 2021. Restauro monumento ai Martiri della Resistenza presso il cimitero di Mirano: Nel novembre scorso il monumento, che ricorda i partigiani trucidati tra il 1944 e l’inizio del 1945, è stato oggetto di alcuni interventi di ripristino. È stato sostituito il vecchio sigillo lapideo, che era parzialmente crollato per effetto di età e infiltrazioni, con uno nuovo in marmo di Trani. Sono state sostituite alcune lettere mancanti nelle iscrizioni e, infine, si è proceduto a stuccature e pulizia del monumento. La spesa totale è stata di 3.269 euro. Giardino della Memoria: A gennaio 2021 nel Giardino della Memoria del cimitero di Mirano sono iniziati i lavori per realizzare un nuovo cinerario e un’area per la dispersione delle ceneri come previsto dalla normativa regionale. Il cinerario sarà costituito da 4 manufatti che renderanno disponibile un totale di 342 nuove nicchie. La spesa tota-

le di quest’opera sarà di 115.000 euro. L’ultimazione è prevista entro maggio. Sempre nell’area del Giardino della Memoria del cimitero di Mirano sono state concesse ad oggi 3 cappelline di famiglia e 2 tombe di famiglia interrate e sono disponibili le aree per la realizzazione di altre 5 cappelline di famiglia di diverse dimensioni e di 2 tombe di famiglia interrate.

Fiorenzo Rosteghin Consigliere comunale delegato al monitoraggio dei servizi cimiteriali


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UN ANNIVERSARIO IMPORTANTE:

I 50 ANNI DEL CORO CRODA ROSSA

Per il coro Croda Rossa questo 2021 è un anno veramente speciale: è passato mezzo secolo dal momento della sua fondazione a Mirano. Grande era l’entusiasmo, già nel 2019, con cui si progettavano i festeggiamenti. La scelta del repertorio da riproporre per l’occasione mirava a far condividere eventi e successi relativi alla strada percorsa da questo inossidabile gruppo di coristi. Gli eventi programmati intendevano consolidarne ancor più l’aderenza al territorio in cui il coro è nato ed è cresciuto, in cui ha trovato i suoi primi estimatori. Del resto, in una storia fatta di memorabili uscite e di incontri interessanti, Mirano è sempre stato punto di ritorno e di riproposta annuale di appuntamenti canori in cui fornire l’occasione per conoscere anche altre coralità. In realtà ai “ragazzi” del coro preme soprattutto cantare, sfidarsi in brani sempre nuovi per arrivare ad ottenere quegli effetti musicali a cui tenacemente, da buon insegnante del tempo antico, li guida il direttore Gianni Ancilotto. Ma il Covid ha bloccato tutto questo. Malgrado i lunghi tentativi di resistenza, fatti mettendo in atto tutte le cautele possibili e l’attenzione scrupolosa per le nuove regole sanitarie, non è stato possibile continuare. Il coro ha dovuto arrendersi all’impossibilità di cantare mascherati e distanziati in luoghi abbastanza ampi ed arieggiati da poter garantire sicurezza senza sacrificare le esigenze della coralità. Se, per ripercorre le lunghe vicende del coro, ci si mette a frugare tra le foto del gruppo, nei volti quasi fanciulli di quei primi anni ’70 si riconoscono i lineamenti di molti dei tenori, baritoni e bassi di oggi, si finisce per ricostruire una storia che è anche, in qualche misura, una piccola storia di Mirano. Tra le foto infatti è significativa la presenza dei personaggi che, nel corso degli anni, hanno interagito con la Croda Rossa. Nei momenti di ufficialità, riguardanti rassegne, premi, eventi particolari, riconosciamo i sindaci che si sono alternati nella amministrazione del paese, Renzo Milan, Giancarlo Tonolo, Gianni Fardin, ma anche l’assessore regionale Mirco Marzaro, e persino l’allora Patriarca di Venezia Albino Luciani, poi Papa Giovanni Paolo. Si fa notare anche la foto che mostra l’annullo postale del 1984, in cui a celebrare la Croda Rossa è un francobollo che ne riproduce lo stemma. Sullo sfondo del coro, con le sue fiammanti camicie rosse, o, in alcuni anni gialle, è ritratto scorrono le immagini di Villa XXV aprile, del suo parco, della sua barchessa, di Villa Belvedere col suo suggestivo castelletto, simboli di quella Mirano a cui la Croda Rossa è legata da profonda connessione. Ma la lunga storia di questo coro è fatta soprattutto di impegno e di amicizia. Come spiega Giordano, nel gruppo tutti conoscono soddisfazioni e problemi degli altri, e se ne fanno carico. In realtà è proprio questa l’aria che si respira, partecipando alla vita del coro. Molti capelli neri ci sono in quelle prime foto, ora non più così scuri, come mi fa osservare Giuseppe Ancilotto, che, sulla scia del fratello maggiore, ha seguito il coro fin da giovanissimo, trovandosi poi con naturalezza ad esserne parte. Alcuni volti non sono i volti che ritroviamo oggi, e tuttavia ci parlano di una interessante continuità, di profondi legami, di una passione condivisa. Ritroviamo, ad esempio, la foto di Gino Ancilotto, il papà di Gian-

ni. O del giovane corista Paolo Pellegrini, purtroppo non più tornato da un viaggio in America, o di Piero Bertoldo, che, gestendo un locale in calle Girardi, con tanto entusiasmo sapeva progettare eventi tesi a valorizzare la coralità. Troviamo la foto della vulcanica Wally Cera Pellegrini, simbolo di tutte le fervide sostenitrici del coro. Molte delle foto riguardano il 1974. Incuriosisce la presenza di un giovanissimo Michele Peguri, il figlio di Gilberto, ai suoi primi passi lungo un itinerario professionale che lo porterà a diventare insegnante di musica al conservatorio. In seconda fila in una delle foto si indovina anche il volto di Gianfranco Masiero, oggi attivissimo con una sua band di successo. Ritroviamo un più giovane Giorgio Cavazzano, oggi illustratore di fama internazionale, che ricorda ancora con affetto ed entusiasmo le serate passate al coro e la vera amicizia che ha sempre legato i coristi tra di loro. In bianco e nero è la foto che ci riconsegna il volto del primo presidente del coro, Gino Sabadin. Riconosciamo poi Gilberto Peguri, Claudio Saccardo (ancor oggi in prima fila come corista), Giancarlo Pellay, che per Mirano ha rappresentato una enorme risorsa culturale come maestro e direttore didattico, Alberto Tacco, Marco Lavazza e Aldo Celeghin, i presidenti che a Sabadin sono succeduti. Al repertorio fotografico è affidato anche lo storico avvicendarsi dei direttori del coro: da Vittorino Lazzari, attivo nei primi anni, a Giovanni (in realtà per noi tutti Gianni) Ancilotto, immortalato in una foto che lo vede il 26 ottobre del 1979 dirigere per la prima volta il coro a Mirano, quel coro che ancora oggi con entusiasmo e dedizione instancabilmente dirige. Ma tutte le storie dei coristi, della loro passione per la musica, per il canto, per la coralità, sarebbero da raccontare. Nel coro confluisce infatti la ricchezza di esperienze musicali, professionali e umane non mai ostentate, pur se di grande interesse: c’è chi custodisce gelosamente il cappello da alpino, chi porta con sé l’ardore e la disciplina del paracadutista, chi non può staccarsi dalla sua mentalità di medico, di tecnico, di professionista, di imprenditore, di artigiano… chi un coro lo ha diretto, chi proviene da altri cori. Tutti diversi, ma tutti accomunati dalla voglia di cantare, che rende liberi, che parla al cuore degli interlocutori. Se il legame con la dimensione locale è bello, ancora più importante diventa quando si fa occasione per aprirsi al mondo. E di questa apertura sono testimonianza le foto che ci narrano la presenza del nostro coro a Budapest e a Neuchatel in Svizzera, tanto per citare solo due delle città che hanno fatto da sfondo al suo protagonismo canoro all’estero. Ma ecco anche le belle immagini di un coro dall’aria spensierata sui prati ai piedi della Croda

Rossa, davanti al rifugio Monte Elmo, al rifugio Gallo Cedrone, a San Romedio, ecco le rassegne di Lusiana, di Bajo Dora, di Bobbio, le manifestazioni di Vittorio Veneto, la suggestiva sfilata di San Candido. Guardando al passato del coro è inevitabile ricordare le due rassegne annuali, di maggio e di dicembre, costanti nel tempo, i concerti, gli scambi con altri cori per una reciproca ospitalità, il supporto dato agli spettacoli multimediali sull’emigrazione, sulla montagna, sulla guerra organizzati da Aldo Celeghin, la pubblicazione di una serie di CD. In programma per il cinquantennale il coro aveva, oltre alle due classiche rassegne annuali ospitate nel Duomo di Mirano, un concerto importante col coro della SAT, la partecipazione allo spettacolo multimediale “C’era una volta Mirano”, narrazione della storia sociale di un secolo attraverso testimonianze dei protagonisti e canti, una serie di incontri, in spazi pubblici, sul tema “Dal filò ai canti d’osteria”, e, ancora, la riproposta in Duomo, in una serie di incontri, dei nostri spirituals (canti di guerra, di amore, di dolore e di nostalgia degli alpini), della coralità “liturgica”(i canti che accompagnavano tradizionalmente i principali eventi dell’anno liturgico), dei canti di lavoro (in ricordo di una realtà sociale rappresentativa della durezza dei secoli passati), dei canti inneggianti al fascino del creato (quando i canti danno voce all’immensità delle vette, del verde, dell’acqua), della poesia d’autore nella coralità (quando l’armonia vocale si innesta in testi di Davide Maria Turoldo, Bepi De Marzi, ecc.). Perchè tutto questo rappresenta l’anima del coro Croda Rossa, che da tutti questi filoni di canto popolare ha sempre attinto il suo repertorio. Niente di tutto questo si potrà fare, il tributo da pagare alla pandemia è alto. Ma il gruppo non demorde. Lungo il filo dei Whats App corrono incessantemente i contatti, ora che il virus impedisce il contatto fisico. Non c’è compleanno che venga scordato, per cui non si incrocino auguri e battute che fanno rivivere il clima di sempre. Non c’è evento personale o familiare, lieto o triste che sia, che non veda il coinvolgimento corale di tutti. Una cosa è certa: il coro Croda Rossa tornerà appena possibile a cantare, con più entusiasmo di prima. Un evento da festeggiare tuttavia ci sarà, e sarà importante: la presentazione dell’ultimo CD inciso dal gruppo. Un CD a cui il coro attribuisce grande importanza, perché potrà rappresentare, pur nel rispetto delle limitazioni imposte dalle norme anti-Covid, un interessante punto di incontro e di condivisione per tutti coloro che seguono con interesse e partecipazione l’attività del coro Croda Rossa La presidente del coro, Gianna Marcato


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FILARMONICA DI MIRANO

TERMINERANNO NEL CORSO DEL 2021 LE “BATTUTE DI PAUSA”? e l’amalgama del gruppo che si raggiunge solamente provando assieme. Si sta, quindi, comunque lavorando alla predisposizione di un calendario di massima delle possibili esibizioni per l’anno 2021, come pure di una bozza di programma musicale su cui intanto concentrare la preparazione. L’augurio di tutti è di potersi ritrovare presto a suonare assieme e condividere, con il pubblico e con la città tutta, un po’ di sana e spensierata musica. Un’attività che invece non si è fermata è quella della scuola di musica che nel pieno rispetto delle precauzioni e indicazioni di legge (igienizzazione di mani e superfici, arieggiamento della stanza, distanziamento e divisori in plexiglas, mascherine, monitoraggio accessi alla sede, misurazione

La Filarmonica si trova ad iniziare un nuovo anno con prospettive musicali incerte come non mai, causa il protrarsi della pandemia e una situazione che stenta a tornare alla normalità. Solitamente i primi mesi dell’anno venivano utilizzati per mettere a punto il programma musicale e per studiare nuovi brani, ma ad oggi, le prove di gruppo non è ancora possibile effettuarle. Nel frattempo, a dicembre, la Filarmonica ha prodotto e pubblicato sui social due video dapprima “mettendoci la faccia” nel video di auguri natalizi sulle note di “Jingle Bell Rock”, poi ripercorrendo fotograficamente la propria attività musicale degli ultimi anni, 2020 compreso, nel video di fine anno sulle note di “Oh Happy Day”. Entrambe le esecuzioni sono relative a concerti tenuti dalla Filarmonica presso il teatro di Mirano, alcuni anni fa (chi volesse vederli può cercarli nella pagina facebook “Filarmonica di Mirano – Venezia”). L’attuale situazione ricorda molto quell’attimo sospeso all’inizio di un concerto: tutti i suonatori guardano il maestro in attesa di un cenno… solo che, di questi tempi, il maestro non sta solo aspettando il momento giusto per dare il via ma anche di poter sentire la presenza del pubblico alle proprie spalle. In ogni caso, al di là degli eventi, la preparazione musicale da casa prosegue. L’associazione musicale vuole, infatti, farsi trovare pronta qualora ci fossero novità positive circa la possibilità di effettuare concerti; un’esibizione va preparata con cura, ci sono molti aspetti da sistemare, non ultima la preparazione dei brani

temperatura…), ha potuto continuare con le lezioni individuali. Grazie all’entusiasmo degli allievi e alla fattiva collaborazione dei genitori, lo studio sta proseguendo anche se, normalmente, in questo periodo si cominciavano a preparare i brani da eseguire nel saggio di fine anno. Già è importante, per ora, poter sentire uscire dalle finestre delle aule di studio le faticose, titubanti, brillanti e gioiose note emesse dagli allievi che con tanto impegno cercano di spazzare via preoccupazioni e limitazioni. Alla musica non si può togliere la libertà di spostamento: se ne vola via libera e porta con sé un messaggio di unione tra le persone, anche se distanti. (GB)


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MIRANO NEI 1600 ANNI DI STORIA VENEZIANA La tradizione fa risalire la nascita di Venezia al 25 marzo del 421, quest’anno quindi Venezia compie 1600 anni anche se, recenti ritrovamenti archeologici, dimostrerebbero che le sue isole erano abitate già in epoca romana. Riprendendo un’antica usanza, anche la Serenissima Repubblica di Venezia adottò come inizio dell’anno il 1° marzo, legato cioè al risveglio della natura, come conseguenza, il settimo, ottavo, nono e decimo mese dell’anno furono denominati settembre, ottobre, novembre e dicembre. SEGNI DELLA PRESENZA VENEZIANA A MIRANO: Mirano, sottoposta alla giurisdizione padovana sin dall’epoca romana, fu conquistata da Venezia solo nel 1404, ma ne subì l’influenza sin dal XII secolo grazie alla presenza nel territorio dei decani di abbazie e monasteri veneziani dei quali amministravano i vasti possedimenti con relative masserie ed i cui prodotti venivano inviati a Venezia via acqua per il sostentamento dei monaci ed il rifornimento delle loro botteghe: • nel 1117 l’abbazia di Sant’Ilario acquista dai trevigiani Ensedisio e Guido di Collalto, figli di Rambaldo IV, di-

versi terreni a Vetrego, in via Trescievoli e verso Crea, • il 4 giugno 1186 quella dei Ss. Secondo ed Erasmo acquista da Girardino da Villanova (località posta lungo il Muson a nord di Veternigo) un manso in località Marcuriago di Mirano (località posta a sud di Mirano fra il Menegon e il Lusore), • nel 1230 l’abbazia di S. Tommaso dei Borgognoni di Torcello acquista, per lire 750 di denari veneziani, un podere sito a Scortegara costituito da un manso e due terre con case da Giacomo Strictus da Zulianigo (Zianigo), • nel 1231 la stessa abbazia acquista per lire 280 di denari veronesi da Lorenzo notaio figlio di Giovanni di Dente, un manso sito a Scortegara diviso in cinque terre, di cui una in località Palude, • il monastero di San Giovanni Evangelista nel 1360 condivideva diversi terreni fra il Muson e il Brenta con i veronesi Bevilacqua e ai quali subentrerà Francesco da Carrara il Vecchio, • il monastero di San Sepolcro nel 1686 venderà agli Angeloni i terreni dove questi costruiranno la loro villa, oggi villa Tiepolo. Nel 1380, alla morte di Marco Tempesta, ultimo erede dei signori di Noale, l’eredità fra cui diversi beni a Zianigo andrà a Bianca Morosini e alla sua morte ai suoi parenti Morosini. Dopo la conquista di Padova del 1405, Venezia mise in vendita le proprietà di terraferma dei Carraresi e i patrizi veneziani accorsero ad accaparrarsi i migliori terreni. Nel ‘600 continua e quasi si completano le acquisizioni veneziane e la costruzione delle ville con funzione inizialmente di azienda agricola per divenire nel ‘700, nella maggior parte dei casi, luoghi di villeggiatura arricchendosi di parchi, decorazioni e statue. Per la decorazione delle loro ville, e in particolare per le sculture, i patrizi veneziani invitano a Mirano gli artisti più in auge all’epoca a Venezia: Giusto Le Curt, Angelo Marinali, Antonio Gai, Giuseppe Torretto, Giovanni Zorzoni.

L’altare con la statua di S. Francesco di Paola, l’altare del Rosario e l’altare maggiore con gli arcangeli Michele e Gabriele realizzati da Giuseppe Torretto (Immagini pubblicate con aut. n. 398/21/PG della Diocesi di Treviso)

LA COLONNA MARCIANA La colona marciana è il simbolo per antonomasia del dominio veneziano, fu posta nel 1617 al centro della piazza, vicino alla Loggia. Nel 1798 però, dopo la conquista napoleonica di Venezia, per cancellare ogni traccia della ex repubblica, gli imperialisti francesi distrussero ogni traccia del leone di S. Marco, quello sulla colonna fu abbattuto, quello sulle lapidi di Dardanio e della canonica furono invece scalpellati. Quello della colonna fu ricostruito il 25 ottobre 1903 (opera del Cav. Urbano Bottazzo) e ricollocato sulla colonna che nell’occasione fu spostata dal centro della piazza all’attuale posizione per fare spazio alla fermata del tram. Gianni Caravello:

La lapide di Alvise Dardanio, la colonna marciana e la lapide della canonica

L’ANGOLO DI ANNA DANIELI A Mirano, dopo il Ponte Nuovo, proseguendo verso il territorio di Mira, in via Taglio Destro, lungo l’argine del fiume Taglio, è stata realizzata una pista ciclopedonale. Lungo di essa, si incontra pure un Parco Verde, luogo di incontro per tanti amanti della passeggiata a piedi e dell’escursione in bici. Entro si sta realizzando un progetto, per creare un luogo di sosta, comodo da raggiungere, che sarà intitolato alla Sig.ra Anna Danieli, deceduta da alcuni anni. Anna, amante della natura, amava passeggiare, percorreva spesso l’argine del Taglio e si soffermava nel Parco, per poi riprendere il cammino con più vigore. Il progetto predetto, approvato dall’Amministrazione Comunale, viene realizzato dal marito di Anna, il Sig. Roberto Boldrin e dai suoi figli, ed è quasi ultimato. Si vuole creare un luogo, dove alcune panchine permettono ai passanti di sedersi e di riposarsi e così scambiare anche quattro chiacchiere in amicizia. E’ prevista, pure, una fontanella, sempre bene ricercata da chi pratica attività sportiva, anche se solo a livello amatoriale. Anna ti invita “nel suo angolo”, per una breve sosta, che rilassa la mente e il corpo. Gli ospiti, in sosta, potranno go-

dere lo sguardo della Vergine Maria, racchiusa dentro un bel capitello e ad essa rivolgere una preghiera. Ricordiamoci che è bello non solo andare, camminare, tenere un buon passo e raggiungere la meta, ma anche fermarsi per accogliere in sé i profumi, i suoni, i colori di tutto ciò che ci circonda e che la natura ci regala. Non dimentichiamo che quattro serene chiacchiere non costano nulla, ma fanno bene all’anima. Paolo Trevisanato


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DALL’ECONOMIA ALLA TELEVISIONE

IO, VINCENZO LOVINO, DALLE MULTINAZIONALI ALLA CONDUZIONE DEI TALK SHOW. e possono intervenire durante la diretta su argomenti che li riguardano molto da vicino e a cui, io e i miei ospiti, cerchiamo di rispondere nel modo più limpido ed esaustivo possibile. La chiarezza e la trasparenza di “Insieme Idee e Persone” la rende una trasmissione autentica e per questo così apprezzata e seguita. Poi bisogna continuare a studiare e ad informarsi su quello che succede: leggo moltissimo, infatti. Bisogna essere competenti e preparati e in questo mi aiutano molto le mie esperienze lavorative precedenti. Ho una laurea in Economia e Commercio con il massimo dei voti (mi sono laureato in 3 anni invece di 4 con il vecchio ordinamento). Sono stato manager di una multinazionale e poi ho lavorato come libero professionista nella consulenza aziendale.

La mia esperienza in campo giornalistico nasce 5 anni fa quando sono diventato editore per una testata online “www.ilsestantenews.it”. Nato come settimanale di cultura e attualità, in breve tempo ha riscosso un successo tale che, in pochi mesi, ha raggiunto un bacino di oltre 70/80.000 lettori al mese. Dopo questa esperienza come editore è cresciuta in me la curiosità e la passione per il mondo dell’informazione. Sono stato ospite di diversi Talk Show del Triveneto e poi, ospite fisso per uno di questi programmi per un’intera stagione. Queste esperienze hanno contribuito ad accendere in me la voglia di superarmi e di passare dalla parte dell’ospite a quella di conduttore.

Nell’ottobre/novembre 2017 ho condotto la mia prima trasmissione nella sede della mia azienda adibita a studio televisivo. Da quel giorno è stata un un’escalation continua di traguardi raggiunti con sempre maggiore impegno. Il Talk Show-Insieme Idee e Persone- nasce 2 anni fa e ospita numerosi nomi dello scenario politico attuale, sia a livello Regionale che Nazionale. E’ un appuntamento fisso, in diretta, ogni mercoledì e giovedì dalle 21.00 alle 22.30, in onda sia sul Canale 15 SERENISSIMA tv del digitale terrestre che, contemporaneamente, sulla nostra pagina Facebook e Youtube. Il grande successo di questo Talk cresciuto velocemente in questi anni credo sia merito di un tipo di conduzione informale ed empatica con gli ospiti e i telespettatori da casa. Questi ultimi vengono coinvolti

Per otto anni ho avuto anche una società di Ricerca e Selezione del Personale e da questa bellissima esperienza è nato anche un mio libro. Da 5 anni, mi occupo solo di comunicazione aziendale e faccio il branding manager oltre che il conduttore televisivo. Valorizzare le Aziende attraverso la giusta comunicazione, esaltandone così i punti di forza, può portare davvero a grandi risultati. Risollevare un’azienda in crisi in questo difficile periodo attraverso una ridefinizione del marketing plan, impostando obiettivi concreti e raggiungibili può davvero cambiare le sorti di un’impresa riportandola in auge sul mercato. Questa è la mia sfida in questo complicato periodo storico: aiutare le aziende a ripartire, trovando soluzioni e usando tutto il mio bagaglio di esperienza a servizio di chi non si arrende e vuole rilanciarsi con uno sguardo ottimistico sul futuro.

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30 anni e non sentirli …

grazie a chi ci segue e ai volontari della redazione Benvenuti su miranomagazine.it il portale di informazione dei Miranesi “Un portale che ci tiene informati su quali sono le cose da non perdersi a Mirano, e quando le si può vedere. All'interno anche tutte le attività economiche del territorio” Siamo pronti… nuova grafica e nuovo staff Puntiamo alla pubblicazione di tutti gli articoli presenti sul supporto cartaceo anche online grazie al nuovo staff della redazione di www.miranomagazine.it con l’inserimento ciclico. Puntiamo su una comunicazione più moderna e social con contenuti sempre aggiornati. Spazio a tutte le comunicazioni che possono interessare la comunità, notizie ed eventi utili ad ampliare l’informazione e la cultura. Giorgio Pesce


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PASSIONE, CAPACITÀ E DIGITALE.

IL COVID NON FERMA VANNI BERNA Il sommelier de Le cantine dei Dogi di Mirano (Ve) si racconta. Nonostante le restrizioni il suo entusiasmo gli ha permesso di portare avanti le sue attività, eventi compresi. Dopo ben quattro anni di partecipazione dove si è sempre posizionati ai primissimi posti, Vanni Berna ha conquistato quest’anno la 13ª edizione del sondaggio di Italia a Tavola “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e dell’accoglienza” nella categoria Sala e Hotel con 29.437 preferenze. La vittoria è arrivata anche grazie al passaparola degli appassionati che seguono le sue manifestazioni. Una carriera nel mondo del vino, nata da giovanissimo per caso con un corso per agente di commercio e la scelta di iniziare a rappresentare piccole realtà vitivinicole. La voglia di arricchire le proprie conoscenze sul prodotto ed il desiderio di migliorarsi nella sua attività lo porta a frequentare un corso Ais, a diventare Sommelier e a proseguire il percorso didattico per degustatore ufficiale, poi direttore di corso e relatore, il più giovane del Veneto. Nel frattempo apre nel 2001 l’Enoteca Le Cantine dei Dogi prima ad Oderzo e nel 2003 a Mirano, oggi gestita con il fratello Ezio. Non solo sommelier-enotecario, ma anche ideatore e organizzatore di eventi: L’inizio con La Grande Festa del Vino giunta alla 13ª edizione, poi Bollicine in Villa che hanno come palcoscenico Villa Farsetti a Santa Maria di Sala Venezia e quest’anno anche la prima edizione di Bollicine Wine Festival a Bologna. L’1 e 2 marzo inauguriamo la Biennale Internazionale del Vino Bio, la prima fiera del vino tutta digitale. L’obiettivo è quello di riunire produttori, operatori, buyer e opinion leader nel

corso di due intense giornate di incontri, degustazioni, confronti e approfondimenti, finalizzati alla ricerca di nuove opportunità commerciali, all’avvio di innovative e fruttuose relazioni d’affari, in un ambiente appropriato, ad alta professionalità ed esclusivamente mirato al business to business. Ad oggi hanno confermato la loro presenza 50 buyer internazionali provenienti da circa 28 paesi. Un’occasione unica per sviluppare il mercato internazionale...: Nonostante le difficoltà di quest’ultimo anno siamo riusciti a portare a termine ben tre eventi abbastanza importanti e qualche serata a tema. Come ha vissuto L’enoteca “Le cantine dei Dogi” questo complicato periodo di chiusure? A conduzione famigliare, aperta nel 2003. Dal 2010 abbiamo sviluppato la prima enoteca online della provincia di Venezia, l’e-commerce in questo periodo ci ha permesso di recuperare in parte le mancate vendite del canale Horeca e di quelle stesse del negozio, risentiamo molto della mancanza dei turisti. Nel 2016 la nostra enoteca si è aggiudicata il titolo di “Sito web dell’anno” per la categoria shopping. La nostra enoteca ha ottenuto per il terzo anno consecutivo il Food&Drink Award Wine retailer of the Year assegnato dal Magazine LuxLife per la sua specializzazione nella consulenza e nella stesura delle migliori carte dei vini. Cosa bolle in pentola per il futuro? Sto organizzando una startup sempre sull’e-commerce che sfrutta l’intelligenza artificiale. Sarà dedicata al vino e al cibo, al momento non posso svelare altri dettagli.

“5 AMICI E UN GELATO E UN SAPORE VENETO UN APPUNTAMENTO FISSO ORMAI….”

Siamo 5 amici gelatieri, tutti veneti, tutti diversi ma con un unico scopo: promuovere il gelato Artigianale della tradizione veneta, quel gelato che ha il sapore dei ricordi, della storia, che ha il profumo del nostro territorio e dei nostri prodotti. Ci conosciamo tutti da molti anni ma l’anno scorso abbiamo dato vita a questo nuovo progetto. Ogni primo weekend del mese scegliamo degli ingredienti naturalmente veneti e ognuno di noi interpreta nella propria bottega una propria ricetta e un proprio gelato. Insieme pensiamo agli ingredienti, una volta sceglie più uno, una volta più un altro, ma il bello di questo progetto è che

collaborando ci si confronta, ci si stimola l’un l’altro e si porta avanti con grinta e amore questo bellissimo lavoro. Inoltre, ci si trova a scoprire prodotti nuovi di luoghi vicini a noi talvolta sconosciuti e che si sottovalutano. Con questo progetto scopri quanto amore ha nel curare la sua erba Luigia un vivaista, scopri i sacrifici di una famiglia che alleva bufale e vacche e apprezzi quanto più buone sono le loro ricotte, scopri quante ne sa con quello sguardo attento chi per una vita si è documentato e ha sorseggiato vini… Anche questo è gelato Veneto! Tutti noi 5 abbiamo sempre apprezzato queste piccole cose, il duro lavoro e la

passione che riportano la genuinità di un prodotto semplice, fine a se stesso, fatto con latte fresco, uova, frutta, erbe e vini del territorio. Continuiamo credendendo in questo e il valore aggiunto è che creiamo qualcosa insieme, condividendo le nostre qualità ed esperienze, uniti si fa squadra e quando possiamo organizziamo qualche iniziativa insieme e poi ... si finisce con pane, salame e un bicchiere di prosecco! Oltre a me nella compagnia ci sono: Renzo della “Casa del gelato di Caorle”, veterano gelatiere in Germania fin da giovanissimo e amante della sua zona ottimo il suo “fico moro di caneva”, Stefano della “Gelateria Maserada”, molto conosciuto per i suoi deliziosi sassi del Piave, molto creativo e gran lavoratore, Stephan della “Cremeria veneta”, che lo scorso anno presentò il gusto “El sbatudin” in conferenza stampa della Regione Veneto, e infine Marco, il più giovane del gruppo, della “Gelateria Gimmy” a Feltre, che ha assorbito tutta la passione di suo papà, mettendo tutta la genuinità nel suo “latte fieno”. Insomma questi siamo noi… per cui se il primo weekend del mese non siete a Mirano, trovate anche al mare o in montagna lo stesso spirito! La lista degli ingredienti di eccellenza che offre il nostro territorio è lunga! Le risorse e le combinazioni sono illimitate, le realtà da conoscere innumerevoli ma noi tempo ne abbiamo! Nel frattempo aspettiamo il prossimo primo weekend e alimentiamo la vostra curiosità! La storia e la tradizione che ci portiamo dentro e il desiderio di farle rivivere ci stimola ogni giorno a non fermarci e a guardare sempre avanti preservando ognuno la propria artigianalità e originalità, con amicizia e con valori e ideali comuni. #5amicieungelato uniti per un #gelatoveneto. Giorgio Pesce


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BONINO BONANO San Silvestro 2020. Tutti abbiamo passato l’ultimo giorno di questo triste anno chiusi in casa, soli e tristi, in conseguenza della pandemia che ha condizionato non poco le nostre abitudini, gli affetti, la vita. Inevitabilmente il forzato isolamento ha stimolato i nostri ricordi ripensando ai fine anno di quando eravamo poco più di ragazzini. Cosa succedeva nei capodanni degli anni 1957, 1958, 1959? Un fatto molto simpatico. Apro una finestra su una tradizione popolare, ormai perduta per sempre, per ricordare nel convenzionale capodanno 1959, il rituale del bonino – bonano. Cos’era questo bonino – bonano? Letteralmente un binomio di parole dialettali emesse in rima per augurare un buon inizio di anno. Era una tradizione imparentata con l’accattonaggio, ma se ne differenziava per tanti motivi. Un gruppetto di ragazzini, dagli otto ai dodici anni, maschi e femmine, di solito i più intraprendenti, suonava ai campanelli delle abitazioni del paese per augurare il buon inizio di anno a illustri sconosciuti o generici parenti. Con la speranza che questi rispondessero positivamente allungando una mancetta di cinque o dieci lire o venti che avrebbe ingrossato un bel bottino finale da dividersi equamente tra tutto il gruppo. Era una forma di elemosina, diremmo

oggi. Eppure un’elemosina bella e genuina perché selezionava il timido dall’audace, l’egoista dal generoso, il buono dal rancoroso, il sensibile dall’indifferente. L’augurio per l’anno nuovo, pur offerto prevalentemente ad uno sconosciuto aveva, seppur inconsciamente, una sua componente di autentica spontaneità. Stimolava coraggio e intraprendenza. Creava solidarietà. Sapeva fare aggregazione nel paese. Ci si poteva conoscere meglio. Veicolava di rimando saluti alla famiglia dei piccoli “accattoni” che ben tollerava o poco disapprovava questa pratica di augurio per l’anno nuovo. Così, alla fine di mattinata di quel capodanno 1959 ogni singolo ragazzino poteva disporre di 100 o 200 lire da investire in dolci, castagnaccio, frutta secca, limoni con l’asticella di liquirizia incorporata e carrube dal biroccino degli ambulanti Orsucci o Cadore. Oppure andando al cinema Bersaglieri di Spinea o Eva di Mirano o peoceto di Marghera se il bottino del bonino bonano fosse stato particolarmente generoso per quell’anno. Sono passati più di sessant’anni da allora. Oggi ci facciamo gli auguri inviando messaggini via whatsapp che ci risparmiano anche il fastidio dell’ampollosa telefonata salvando tradizioni, abitudini, apparenze. Oppure ci salutiamo attraverso una mail dal computer che sostituisce il biglietto di auguri cartaceo, “buon Natale e felice anno nuovo” che si riceveva per posta fino a dieci anni. E i saluti a domicilio oggi? Ovviamente bisogna

preavvertire il destinatario dell’imminente visita perché l’ostentazione della casa in ordine e bellezza è più importante della sincerità degli auguri. Oggi nessuna famiglia menderebbe più il proprio figlio per ricostruire il bonino – bonano adeguatamente contraffatto, né di inviarlo in missione a casa di parenti e amici per augurare loro il buon inizio di anno essendo l’iniziativa troppo popolare e per nulla moderna. La tecnologia ha reso tutto obsoleto. E alla tradizione cosa resta? Solo qualche video telefonata ai parenti più stretti imposta dalle convenzioni più che sentita dal cuore. E’ chiaro che i 365 giorni che hanno preceduto la telefonata stessa e i successivi che la seguiranno non offriranno la possibilità di far sperare in un rapporto continuativo alimentato dagli affetti di una famiglia allargata. Alla tradizione che muore verrebbe amaramente da rispondere “E il progresso, bellezza”.

Oscar De Gaspari Nel prossimo numero: Addio ai pini marittimi

L’ARTE, ENERGIA RINNOVABILE L’arte fa bene alla salute. Da sempre sappiamo che le occasioni artistiche, in tutte le loro forme, aiutano l’essere umano ad orientarsi, rigenerarsi e curare la propria anima. Lo scrittore Tiziano Terzani diceva: “Noi non siamo solo ciò che mangiamo e l’aria che respiriamo, siamo anche le storie che abbiamo sentito, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una scultura, una poesia ci hanno dato”. E questo perché è appurato che la pratica e la fruizione culturale favoriscono lo sviluppo cognitivo e sono elemento di espressione e autogratificazione. Ma recenti studi scientifici ora ci dicono che fruire delle occasioni artistiche non fa solo bene alla mente, ma anche al corpo. I benefici sono concreti e non riguardano infatti solo uno stato interiore; pare che ascoltare musica, leggere buoni libri, vedere mostre d’arte e partecipare alle occasioni culturali faccia bene anche al nostro stato di salute in generale. I benefici sono stati individuati dagli scienziati nell’aumento dello stato di benessere, nella migliore salute fisica e mentale, addirittura nell’allungamento della durata della vita. Alcuni esperimenti su persone che hanno partecipato ad occasioni di contatto con forme varie d’arte, come quadri in un’esposizione o musica ad un concerto, o partecipazione a corsi per produrre manufatti artigianali, hanno evidenziato la diminuzione considerevole nel sangue del livello di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, responsabile di diversi effetti nocivi sul nostro corpo, quando presente in quantità eccessiva. E altri studi confermano la tesi “curativa” dell’arte..D’altronde la salute è un concetto che va aldilà dell’assenza di patologie: ce lo dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che descrive la salute come “la capacità di adattamento e autogestione di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive, con strategie che sviluppino le risorse di ciascun individuo”. L’utilizzo del linguaggio artistico incide quindi sulle persone, sulle loro reazioni e potenzialmente sulla loro vita. Non stupisce quindi che possa essere un ambito di studio attraente anche per il tema dell’Intelligenza Artificiale e del potenziale enorme che potrebbe avere anche come strumento di propaganda o manipolazione, per chi lo volesse utilizzare in tal senso. Esistono già degli algoritmi capaci, per esempio, di far dipingere o scrivere un testo giornalistico ad un computer: e la differenza con l’es-

sere umano è indistinguibile. Possiamo solo immaginare le possibilità, utili e minacciose allo stesso tempo, che potrebbe avere sulla nostra civiltà un utilizzo massiccio di questa creatività generata in laboratorio, manipolata e non frutto delle emozioni di un essere umano reale. L’arte e la cultura, in tutte le loro forme, possono avere quindi un impatto decisivo per lo sviluppo della società e delle persone. Che ci aiutino a immaginare, sperare, pensare o sognare, in ogni caso fanno bene. E la scienza ora ci dice che sono anche un supporto alla salute fisica, che aiutano addirittura a prevenire le malattie, allungando di fatto la vita delle persone. E se le persone sono la più importante fonte di energia rinnovabile, l’arte è la risorsa che le mette davvero in movimento.

Paolo Montagni, 54 anni, musicista e scrittore per passione, vive a Mirano e lavora in Comunicazione per una grande azienda italiana. Il suo esordio letterario “15 – L’alfabeto della musica meccanica” è un romanzo che riflette sulla condizione dell’artista e dell’arte nella società di oggi, tra rischio di manipolazione mediatica e sfondo dell’Intelligenza Artificiale, con una storia tra suspence, tinte noir e suggestioni poetiche (Youcanprint 2020, https://sites.google.com/view/paolomontagni/15-lalfabeto-della-musica-meccanica).


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RICORDO DEL “MAESTRO” EGIDIO NOVELLO MEMORIA PERSONALE Ai primi di gennaio ci ha lasciato il nostro caro Egidio. Sono infiniti gli aneddoti collegati a lui, ma prima di essere un “Grande Maestro”, è stato una persona, gentile e semplice. Per oltre 40 anni, insegnante di tante generazioni di scolari in quel di Campocroce, Egidio, con la moglie Iolanda, ha contribuito con vari “scritti e notizie” a rendere edotti i suoi paesani, di cui conosceva tutte le famiglie con annesse parentele e discendenze. Tant’è che anche il sottoscritto, se pure un po’ alla lontana, ha avuto l’onore di appartenere alla sua parentela. Quanti, come me, hanno avuto il privilegio di conoscere Egidio, le sue qualità, la sua forza, la sua intensa e smisurata allegria, dovranno fare un modello del suo incancellabile ricordo. E a proposito di ricordi è mio desiderio menzionare quello intercorso fra noi a cavallo degli anni ’50. Io, da buon veneto, fui costretto ad andare “a ripetizione” da lui. Essendo un po’ scarso in italiano, la prima cosa che mi disse fu pressappoco questa: “Abbi ben chiaro ciò che vuoi dire… e le parole seguiranno”. Rem tene, verba sequentur (Catone il censore). Ma lui trasalito dal mio amato latino sentenziò: “Sucon cossa vuto parlare latin che non te sé gnanca l’italian!” A lungo andare, col senno di poi, il maestro dimostrò la sua lungimiranza ed ancora oggi gli sono oltremodo riconoscente. Ora è un piacere riportare per intero un suo scritto pubblicato da “Mirano Magazine” circa trent’anni fa. Il titolo è “La BATAREA”, una storia contadina, un po’ vera un po’ inventata. Da notare il suo stile che rende gradito questo suo pezzo di storia molto espressivo e di buon gusto. Corinna era bella: piccola, formosa, capelli rossi, occhi scuri, vivacissimi. Nelle serate di maggio, dopo il rosario, nel crocevia, Corinna si fermava con qualche ragazzo, ma niente di importante. I giovani contadini trovavano in lei una ragazza spigliata, vivace, capace di tenerli a bada in modo franco e simpatico, lei non trovava in nessuno di loro quel qualcosa che riuscisse a mutare l’amicizia e la simpatia in amore. Qualcuno, più presuntuoso, si sentiva talvolta un po’ punto nel suo orgoglio di maschio da quella ragazza che, con battute ed atteggiamenti, prometteva molto, ma, alla fine, concedeva ben poco. Maggio era il mese delle proposte e delle vendette d’amore nella comunità contadina di sessant’anni fa. Si usava “portar maggio” alle ragazze; potevano essere fiori, ma anche un mucchio di fieno o di letame davanti alla porta di casa o una cagnetta in un cesto appeso ad un albero: i messaggi erano fin troppo chiari. Una domenica mattina, uscendo di casa per la messa, Corinna si accorse di un grosso pupazzo di legno inchiodato al noce: sulla rozza scultura spiccava, enorme, l’attributo maschile! Sorrise e proseguì, arrivata alla chiesa con le sue amiche si fecero grosse risate. Al ritorno i familiari in cucina commentavano il fatto: i fratelli ridacchiavano divertiti, la mamma con l’aria un po’ sorniona di chi aveva capito tutto, si limitò a dirle che qualcuno

non meritava la sua amicizia, ma il broncio di Piero, il padre, non faceva presagire niente di buono per la ragazza ed i suoi amici. Dopo quella vicenda gli incontri serali si diradarono. L’ultima domenica di maggio, davanti alla porta di casa, il padre, primo ad alzarsi per “governare” le mucche, trovò un grosso mucchio di fieno davanti all’uscio, con una forcata lo portò nella stalla bestemmiando e pronunciando propositi di vendetta. Il parroco, nella predica domenicale, dichiarò categoricamente che certe beffe le ragazze le meritavano per il loro comportamento leggero e sfrontato. Corinna si chiuse progressivamente in sè stessa, con un atteggiamento guardingo e riservato, scegliendo le sue amicizie con prudente discernimento. Così la ragazza si predisponeva psicologicamente all’incontro con il vero amore della sua vita. Il fascino un po’ misterioso di un ex marinaio, bell’uomo sulla trentina, vissuto in una lontana città di mare, conquistò definitivamente il cuore, l’anima ed i sensi di Corinna. Ma era vedovo! Lui voleva sposarsi presto e lei non desiderava di meglio anche se, nella sua famiglia, le obiezioni furono molte ed insistenti. Fu fissato il giorno del matrimonio per settembre, il pranzo nuziale si sarebbe preparato nella casa, più spaziosa, della ragazza mentre il rinfresco sarebbe stato allestito nella casa dello sposo. Nelle famiglie dei promessi sposi, per alcune settimane, si lavorò intensamente perché tutto nella casa e nel giardino, fosse nelle migliori condizioni d’ordine e pulizia. Alcuni giovanotti del paese, invece, segretamente, organizzavano la tradizionale ”batarea” per sbeffeggiare, secondo un antico rituale, lo sposalizio “scandaloso” di una nubile con un vedovo. Il sabato del matrimonio, alle ore venti, nel campo di granoturco davanti alla casa di Corinna, si incontrarono muniti di strumenti a fiato e a percussione: vecchio trombone, “canoe” di botte, pifferi di salice, coperchi, vecchie pignatte, bidoni di latta… per il grottesco concerto agli sposi. Quando i partecipanti allo sposalizio erano ormai allo stremo, dopo essersi riempiti di cibo e di vino per un’intera giornata, iniziò, in mezzo al mais, un fracasso infernale di voci, suoni, rumori…. Dentro alla casa, i più avevano raggiunto uno stato soporifero tale per cui non sentivano o non ci badavano. Piero, invece, sempre vigile, sentì e capì tutto, uscì quatto quatto e si nascose sul capanno dei polli, sopra il grosso gelso, per dominare tutto il cortile. I giovani, vedendo che non succedeva niente, uscirono dal mais lentamente, in silenzio attraversarono la parte più buia del cortile ed entrarono nella grande stalla, sempre aperta nel periodo estivo. Il padrone corse là, spinse prontamente il grande portone e chiuse la stalla col catenaccio esterno. “Adesso battete, suonate” gridò “ma fino a domani!”. Chiamò nel cortile tutti gli invitati che si svegliarono rapidamente dal torpore e cominciarono a cantare vecchie canzoni popolari. Qualcuno andò a chiamare l’orbo Bocian, il vecchio suo-

natore di fisarmonica mezzo cieco, che abitava là vicino; questi accolse l’invito con entusiasmo grazie alla promessa dell’eccezionalità del vino. Cominciarono ad arrivare i vicini, alla spicciolata, qualcuno con un fiasco di vino in mano. Si cantò, sì ballò, si bevve tanto, fino a tarda notte. Quando la stanchezza e il sonno stavano per convincere tutti a rincasare, Piero impose il silenzio e gridò in modo che i prigionieri sentissero: “Potete uscire, ma completamente nudi o rimarrete nella stalla fino a domani”. La prospettiva di una notte con le mucche li spaventava a tal punto che l’originale proposta di Piero sembrò loro accettabile. Qualcuno da dentro rispose: “Ci va bene, aprite!”. I due cani, sempre legati alla catena, furono liberati: essi correvano abbaiando come impazziti in mezzo alla gente ubriaca. L’entusiasmo era alle stelle per come si andavano mettendo le cose. Tutti si avvicinarono alla stalla sghignazzando e urlando. Quando Piero si avvicinò al portone, un improvviso silenzio calò nel cortile. Il padrone di casa tirò il catenaccio e aprì: apparve, illuminato dalla luna un giovane completamente nudo che uscì lentamente, dietro a lui gli altri, tranquilli e sorridenti. Nessuno accennò ad un gesto per difendere le sue nudità da quegli sguardi, anzi pareva che quei giovani si compiacessero di tanta curiosità. Giunti in mezzo al cortile, nel silenzio generale, fecero un ampio gesto di saluto e sparirono nel buio. Si sa, da vecchi si torna un po’ bambini… ed i bambini amano le storie… così mi sono lasciato prendere dal gusto di raccontare storie, un po’ vere, un po’ inventate che, senza pretese letterarie servono, se non altro a riportare alla luce situazioni, esperienze, atmosfere, luoghi e tradizioni di una civiltà contadina ormai scomparsa, con le sue luci e le sue ombre. Questa è una delle sue tante novelle, in cui si nota la semplicità della comunicazione che fa percepire la realtà le sensazioni dei fatti. Per concludere mi piace citare un proclama di un “certo Cicerone”. La vita dei defunti sta nella memoria di tutti noi vivi!!! Grazie “Grande Maestro” Silvano Bertoldo

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CASE SULL’ALBERO IN ALTO ADIGE

Senza dubbio, il modo più esclusivo e rilassante di godersi una vacanza green è in una casa sull’albero. Questa nuova moda si chiama “ Glamping”. La casa sull’albero rappresenta il sogno di ogni bambino. Chi non ha mai sognato di costruire una casa sull’albero o un semplice rifugio dove rintanarsi per stare un po’ lontani da rumori, voci e dallo stress della vita quotidiana? Ora questo sogno si può realizzare vivendo un’esperienza indimenticabile e una vacanza insolita in una di queste dimore in legno costruite sugli alberi. Sia in Italia che all’estero, infatti, sono sorte tantissime strutture che offrono una o più soluzioni, dalle più spartane alle più lussuose, da quelle per vivere romanticamente una notte in due a quelle per ospitare tutta la famiglia. Questo sogno può essere realizzato a Sesto in Val Pusteria, nella parte più orientale dell’Alto Adige, vicino al confine con l’Austria. Nel lussuoso campeggio Caravan Park Sexten, in mezzo all’imponente scenario dolomitico, ci sono quattro case sull’albero, con vista sulla Meridiana di Sesto, maestose cime dolomitiche patrimonio mondiale dell’Unesco. A 3,5 metri dal suolo, queste costruzioni in legno di larice locale, realizzate secondo i moderni

concetti della bioarchitettura, sono un incantevole rifugio elegante con un soggiorno di 35 m², dotato di televisore, una lussuosa zona bagno con vasca idromassaggio indipendente e doccia sensoriale, un camino, una sauna propria e un ampio letto con vista sul vicino ruscello. Queste case sono fabbricate in legno di larice che, da secoli nelle Dolomiti, è impiegato per la costruzione delle abitazioni. Grazie alle sue particolari caratteristiche e ai suoi oli essenziali, questo legno é un valido repellente naturale per gli insetti, gode di ottime caratteristiche di igienicità anche nelle aree umide ed emana uno stimolante profumo di resina fragrante. Perfetta armonia, dunque, con la natura dell’Alto Adige senza rinunciare ad un comfort esclusivo in totale relax nei Lodge Dolomiti realizzati con l’amore per i dettagli e rispetto dell’Habitat naturale. Dormire tra le fronde fa bene al fisico e all’anima ed è una tendenza in crescita. Anche una vacanza breve può aiutare a diminuire lo stress e ritrovare l’armonia interiore, soprattutto se la destinazione è il bosco. Il “forest bathing”, come gli inglesi traducono il termine giapponese shinrin-yoku che significa «immergersi» tra gli alberi, si è diffuso nel Paese del Sol Le-

AUGURI DI BUONA PASQUA DALL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI - SEZ. MIRANO Gli auguri di Buona Pasqua una volta erano affidati ad abbracci e strette di mano. Oggi, in un periodo della nostra vita che mai nessuno avrebbe potuto immaginare, gli auguri vengono affidati ai telefonini, ai messaggini WhatsApp ed ai social. Un nuovo modo di comunicare che certamente è asettico rispetto a quelli tradizionali, ma che comunque ci permette di stare tutti in contatto, abbattendo, seppur virtualmente, gli ostacoli che ci isolano dagli altri, specialmente in questo triste periodo segnato dal Covid19. La Pasqua è conosciuta come un momento di "rinnovamento"; quale occasione migliore, se non questa, per "rinnovare" un augurio di tanta felicità e tanta serenità vs coloro che quotidianamente sostengono la scrivente associazione d'arma e ne condividono l'operato. L'Associazione Nazionale Bersaglieri - Sez. di Mirano coglie, quindi, l’occasione per porgere a tutta la cittadinanza, alle istituzioni pubbliche comunali sempre presenti ed attente a supportare le nostre iniziative, agli iscritti ed amici che puntualmente ci sostengono nella nostra annuale attività sezionale e pubblica (oggi, purtroppo, in forzato stand-by!!), al mondo del volontariato, alla redazione di questo bel giornale, i più sentiti auguri di una buona e serena festività Pasquale. Ricordando che la Pasqua è "passaggio", noi auguriamo a tutti di poter "passare", o meglio, "tornare" alla vita di ogni giorno, da cui siamo stati purtroppo da tempo inopinatamente allontanati causa questa crudele pandemia che ancora oggi ci affligge. Di nuovo ... ancora sentiti e calorosi auguri di Buona Pasqua a tutti!! L'A.N.B. - Sez. di Mirano

vate dagli inizi degli anni ’80 come pratica di medicina preventiva. Oggi è diffuso in tutto il globo. Stare nel bosco ascoltando la natura fa bene perché fa diminuire il cortisolo (l’ormone dello stress), è un ottimo coadiuvante per la cura della depressione, della pressione alta, aumenta le difese immunitarie, e aiuta a recuperare benessere, calma e tranquillità. Da recenti ricerche è emerso che anche una mezz’ora tra gli alberi può ridurre gli stati di ansia. Ogni specie albòrea ha proprietà bioenergetiche con effetti benefici diversi sul corpo umano, ad esempio il larice influenza positivamente il metabolismo, il faggio aiuta il sistema immunitario e la betulla il sistema cardiocircolatorio. Quanti vantaggi e quanta beatitudine, basta prenotare una vacanza in una casa sull’albero al Caravan Park Sexten in Alto Adige, un luogo dalla bellezza indescrivibile, nella cornice delle Dolomiti di Sesto. Aperto tutto l’anno. In inverno quando tutto il paesaggio è immerso nella neve, ogni soggiorno sembra una fiaba. Ottima anche la vicinanza alle piste da sci; si può scegliere il passo Monte Croce o le piste dell’Elmo, oppure quelle della Croda Rossa o del Monte Baranci. Sono per la maggior parte collegate

tra loro con impianti di risalita efficienti e moderni. In Estate salutari escursioni nei molteplici sentieri che portano a paesaggi mozzafiato o a rifugi bellissimi e in posizione panoramica. Chi soggiorna in una casa sull’albero può, inoltre, usufruire di tutta la grande area wellness del Caravan Park.: dalle molteplici e varie saune alle vasche idromassaggio, dalla grande piscina interna alle sale relax. Info:www.caravanparksexten.com

Rudy De Pol

PANIFICIO PASTICCERIA CARAVELLO ADRIANO “IL FORNAIO”

In una piccola frazione del comune di Mirano nel 1968, Adriano Caravello assieme all’importanza contributo della sua famiglia produce con passione e devozione il prodotto artigianale per eccellenza della tradizione alimentare Italiana , il PANE . "Con la Vostra professionalità, cortesia e dedizione siete divenuti punti di riferimento per la nostra comunità - l'Amministrazione sentitamente Vi ringrazia".

Congratulazioni a Voi che da tanti anni servite la nostra comunità Zianigo di Mirano (VE) Via Varotara, 37 Telefono: 041 / 433781 Canali social : Facebook: il fornaio Caravello Instagram: @ilfornaiocaravello


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PUNTOSETTE:

COME SEGLIERE UNA TENDA DA SOLE La tenda da sole è un utile accessorio per terrazzo e giardino, indispensabile per godersi l’ombra! Chiamata anche tenda da esterno, la tenda da sole è disponibile ad avvolgimento manuale o motorizzato. Con cassonetto o semi-cassonetto, con o senza mantovana, con telecomando: segui la guida per scegliere bene! Caratteristiche importanti: Manuale - Motorizzata – Dimensioni Tipo di tessuto - Cassonetto I vantaggi di una tenda da sole : Poiché offre una buona protezione dal sole e svolge un ruolo importante di controllo termico, la tenda da esterno è diventata un must per chi vuole godersi la propria terrazza nei momenti in cui il sole è più alto o semplicemente per chi preferisce l’ombra o un po’ di fresco. In pratica la tenda permette di ampliare lo spazio abitativo verso l’esterno e il suo effetto protettivo evita nello stesso tempo l’eccessivo riscaldamento della casa, schermando le portefinestre su cui spesso è installata. La tenda da sole combina praticità ed estetica ed è utile anche nei giorni di pioggia grazie al suo tessuto impermeabile. Motorizzata o no, grande o piccola, possiamo affermare che, qualsiasi sia la tua casa o la tua città, esisterà sempre una tenda da esterno che ti consente di proteggerti dal sole! Tenda da sole: quali sono le dimensioni di una tenda da esterno? Come abbiamo detto lo scopo principale di una tenda da sole è la protezione dal sole agendo da schermo. Per garantire che ciò avvenga nelle migliori condizioni possibili, è necessario prima di tutto determinare le esatte dimensioni della tenda da sole esterna, che dipendono ovviamente dalla superficie da coprire. Il principio per misurare è semplice: la tenda da sole deve essere più grande della superficie da proteggere e coprire un’ampia area oltre le aperture. Le tende da esterno con dimensioni standard sono disponibili a partire da 3 m di larghezza. Un piccolo dato da non trascu-

rare: la Terra gira e di conseguenza la sua esposizione al sole cambia! È importante perciò considerare il grado di soleggiamento e prevedere l’ombra sulla superficie da proteggere. Per un ulteriore aiuto puoi trovare software gratuiti sulla proiezione dell’ombra, quindi non c’è nessuna scusa per chi ha dubbi! Inoltre, per meglio valutare le tue necessità occorre determinare la massima estensione del braccio cioè, tecnicamente parlando, la proiezione. Le configurazioni attualmente in commercio vanno da 1,50 m fino a 4 m. Tuttavia, la più diffusa è quella da 3,5 m anche se esistono tende per esterni di dimensioni molto maggiori. Calcolo delle dimensioni di una tenda da esterno • A quale altezza voglio installare la mia tenda? • Quale dovrà essere la larghezza massima esterna, cassonetto compreso? • Qual è la distanza tra le aperture e il tetto? • Qual è la profondità da coprire? • Quale zona voglio proteggere? • Qual è l’altezza sotto l’architrave? I diversi tipi di tessuto per le tende da sole: Dopo le dimensioni, il tessuto è un elemento determinante nella scelta della tenda. La sua qualità e le sue caratteristiche intrinseche ne determinano la maggiore o minore resistenza ai raggi UV e la protezione dal calore. Vi sono tre tipi di tessuto per le tende da esterno. Il tessuto in poliestere: Il tessuto in poliestere è sensibile ai raggi UV e quindi poco resistente nel tempo; è una alternativa possibile quando l’uso della tenda è occasionale e si desidera una soluzione economica. Cercare di proteggerlo è un intervento aggiuntivo per aumentarne la durata. Il tessuto acrilico: Il tessuto acrilico resiste molto bene ai raggi UV e si pulisce facilmente con l’acqua. Ritenuto indeteriorabile, il tessuto acrilico si adatta perfet-

tamente all’esterno. Ha una buona tenuta ed una maggiore durata. Tuttavia, l’aerazione sotto una tenda in tessuto acrilico è scarsa. Il tessuto microforato: Il tessuto microforato è il tessuto numero 1, resistente ai raggi UV, agli strappi, si pulisce facilmente con l’acqua e non si deteriora. Il suo vantaggio è la qualità della ventilazione sotto la tenda da sole! Perché? Essendo microforato non crea accumulo di calore. Manutenzione del tessuto di una tenda da sole: Per la manutenzione del telo in generale occorre spolverarlo regolarmente affinché l’accumulo di polvere non ne sbiadisca i colori. È necessario inoltre provvedere ad un lavaggio con acqua e sapone una o due volte l’anno. I vantaggi di una tenda da sole con mantovana: La mantovana è la parte del telo che pende all’estremità esterna della tenda da sole. l tipo più diffuso è la mantovana ondulata ma esistono anche mantovane diritte. Attenzione a non trascurarla perché è un componente importante di protezione dal sole. In certi casi anche la mantovana può anche essere srotolata. Perché? Col sole radente protegge ulteriormente contro l’abbagliamento e può essere una specie di schermo alla curiosità dei vicini! Tenda da sole: cassonetto o semi-cassonetto: La scelta del cassonetto è sottoposta ad alcuni criteri non solo di tipo economico. Semi-cassonetto: Il semi-cassonetto, detto anche tettuccio, protegge solo la tela. I bracci mobili della tenda rimangono piegati sotto il cassonetto. Cassonetto: Il cassonetto permette di proteggere anche i bracci. L’intera struttura è quindi protetta dalle intemperie e, a seconda del grado di utilizzo della tenda da sole e della sua ubicazione, questo può essere un criterio decisivo o addirittura indispensabile. La scelta del cassonetto è anche di tipo estetico perché consente di nascondere i meccanismi e i loro sistemi di fissaggio dentro una carenatura. Dunque, hai capito: minore esposizione fa rima con migliore prote-

zione. Tenda da sole: tenda motorizzata o tenda manuale: La tenda da sole a manovella: La tenda da sole a manovella è senza dubbio la più economica: è però necessario sapere come prendere bene le misure esterne. Ricorda che più la tenda sarà grande, più la manovella sarà difficile da utilizzare. La tenda da sole deve essere un comfort, non un impegno. Scegli quindi questo tipo di tenda per il suo prezzo e solo nel caso di tende di piccole dimensioni. La tenda da sole motorizzata: La tenda motorizzata a comando elettrico, con pulsante a muro o con telecomando (motore radio controllato), è il top del confort. È un’ottima alternativa allo sforzo dell’avanbraccio, ma ricorda di dotarti di una manovella supplementare manuale perché nessuna tecnologia è esente da possibili guasti! Inoltre, devi sapere che esistono altri optional molto utili come il sensore del vento e il sensore del sole. Ciò permette di non doversi preoccupare della variabilità del tempo! Inoltre, la scelta di un sistema motorizzato consente di avere anche altre opzioni come la regolazione della luce! Ricorda di pulire bene tutta la struttura specialmente a livello dei bracci mobili in modo che l’apertura sia confortevole e non rumorosa. Come sempre una periodica manutenzione garantisce maggiore durata! Consigli per scegliere bene la propria tenda da sole: Prima di installare la tenda da sole ricorda di realizzare degli ancoraggi adeguati. Considerando i vincoli della tua casa e/o della tua terrazza, usa opportuni tasselli di fissaggio. In generale la tenda è installata sulla facciata, sulla parete opportunamente scelta, ma ricorda che è possibile fare un montaggio a soffitto quando c’è una sporgenza del tetto o un balcone, con un miglior risultato estetico. Non risparmiare sulla scelta del tessuto e ricorda che, se abiti in una zona calda, è meglio scegliere senza esitazione il tessuto microforato. Giorgio Pesce

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NUOVO MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA

UNA MARCIA IN PIÙ PER UN MONDO GREEN Febbraio 2021: nasce il nuovo Ministero della Transizione ecologica! Questa notizia ha sicuramente strappato un sorriso a tutti coloro che credono nella transizione ecologica ed energetica del nostro paese. Sì, perché il dibattito sul cambiamento climatico e su quello che possiamo fare per invertire la rotta negativa che abbiamo intrapreso è sicuramente uno dei più sentiti degli ultimi anni: più il tempo passa, infatti, più la necessità di spostarsi verso l’utilizzo di economie sostenibili, attraverso l’adozione di tecniche di risparmio energetico e di sviluppo sostenibile, diventa importante. La nascita del nuovo Ministero è quindi un segnale positivo e di rinnovata attenzione verso questo tema. Ma quale sarà il ruolo di questo nuovo Ministero? Transizione ecologica e transizione energetica corrono sicuramente di pari passo quindi uno dei primi obiettivi sarà certamente quello di incentivare l’utilizzo di energie rinnovabili e pulite per portare gradualmente il paese verso la decarbonizzazione. Ecco allora che nuovi ed importanti incentivi potrebbero dare la giusta spinta a questo cambiamento. Il lavoro sarà sicuramente complesso per il nuovo Ministero e le risposte non saranno immediate ma nel frattempo, che cosa possiamo fare? Possiamo sfruttare le buone occasioni che già abbiamo a disposizione: stiamo parlando dell’Ecobonus 110%! COSA ASPETTI? RICHIEDI MAGGIORI INFORMAZIONI! L’Ecobonus 110% ti consente di effettuare dei lavori di efficientamento energetico sulla tua abitazione come l’installazione di un’isolamento termico delle facciate con sistema “ a cappotto” senza doverne anticipare prima la spesa. Sì, perché aderendo alla cessione del credito e allo sconto in fattura, potrai cedere il tuo credito fiscale ottenendo uno sconto fino al 100% direttamente in fattura. E c’è ancora di più! L’Ecobonus 110% prevede tutta una serie di adempimenti

burocratici quali attestati di prestazione energetica e asseverazioni varie ma tu non dovrai preoccuparti di nulla perché la spesa per questa documentazione può essere inclusa nel totale da portare in detrazione oppure in cessione del credito. È IL TUO MOMENTO: PRENOTA ORA IL TUO INCENTIVO! Isol Pareti con il proprio Team ti offre una soluzione chiavi in mano, che non solo ti consentirà di usufruire del Superbonus 2021 ma che ti solleverà da tutti gli adempimenti richiesti dall’incentivo: Isol Pareti gestirà per te tutte le pratiche burocratiche e lascerà a te un unico compito, quello di godere del confonrt abitativo ed il risparmio energetico della tua casa. Il primo passo? Comincia da una consulenza personalizzata: fai due chiacchiere con un ns. consulente per il risparmio energetico, parlagli dei tuoi bisogni e dei tuoi dubbi e lui, senza alcun impegno da parte tua, potrà consigliarti la soluzione migliore per le tue esigenze. E tranquillo, ci teniamo anche alla tua salute: la prima consulenza sarà esclusivamente telefonica! Noi di Isol Pareti mettiamo il risparmio energetico al primo posto, e tu?

Flavio Muffatto

L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA SANIFICAZIONE DEL CONDIZIONATORE Quante volte respiriamo al giorno? 20.000 respiri, pari a 10.000 litri d’aria. In genere almeno l’85% in luoghi chiusi. La qualità dell’aria che respiriamo dipende dai nostri climatizzatori.

La maggior parte dei problemi legati alla qualità dell’aria in ambienti chiusi è da imputare ad impianti di condizionamento non sanificati in modo corretto. Senza sanificazione, infatti, l’aria che circola per i condotti dei condizionatori può veicolare virus, batteri, muffe ed altri microrganismi che verranno respirati dagli occupanti dell’edificio. Spruz-

zare disinfettante sui filtri dei condizionatori senza pulirli e sanificarli non è sufficiente, è come mettersi il profumo senza fare la doccia. Una corretta manutenzione prevede infatti la detersione e igienizzazione con prodotti specifici e certificati dei seguenti componenti: Batteria alettata interna; Vaschetta scarico condensa; Ventilatore; Filtri d’aria;

Scocca unità interna. Inoltre non si tratta solo di salubrità dell’aria ma anche di risparmio, infatti un climatizzatore mantenuto correttamente è energeticamente più efficiente e quindi consente di risparmiare. Barberini Francesco


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CONTRO LA CRISI FIORI VENDUTI NEL NEGOZIO DI VESTITI DONNA Men & Women Fashion rivoluziona completamente il concetto di punto vendita, che evolve verso il concept de magasin. Proprio in questo momento storico, lo shopping cambia pelle e si vota all’esperienza, al coinvolgimento più intimo del consumatore nei valori fondanti del brand. Abbiamo ripensato gli spazi fisici, in cui il cliente non sia stimolato a entrare per la necessità o il desiderio di acquistare, ma all’interno dei quali sia letteralmente immerso nella forte identità distintiva. Sarà uno spazio commerciale polifunzionale che offre prodotti e servizi di vario genere – calzature, abbigliamento, pelletteria, profumi, ma anche piante e fiori, spazio per work shop, vendita di oggetti per la casa e altro – in un’ambientazione coerente ed evocativa. Si tratta, quindi, di un punto vendita votato all’esperienza di shopping multisensoriale e coinvolgente, concepito sull’impronta di una forte identità distintiva che si riflette nell’arredamento, nelle luci, nell’esposizione dei prodotti e nella selezione degli stessi. L’obiettivo è aumentare le occasioni di visita e il tempo medio di permanenza all’interno del negozio, e in questo modo aumentare anche le probabilità che i visitatori acquistino. È questa l’essenza del concept de magasin, il punto vendita disegnato sui principi dell’esperienza al dettaglio, che rivoluziona le abitudini d’acquisto.

IL SOFTWARE GESTIONALE,

STRUMENTO FONDAMENTALE PER L’AZIENDA. Ogni attività aziendale, sia artigianale che industriale, grande o piccola, comporta una gestione di informazioni con dati di varie tipologie che vengono inseriti su documenti, assumendo diverse forme e presentazioni in funzione alle finalità. La produzione di documenti è indotta da esigenze commerciali e amministrative rappresentando il supporto classico per l’attività gestionale. La scrittura su supporto cartaceo esprime da millenni un meccanismo di trasferimento della memoria e del sapere. L’epoca attuale rappresenta un periodo rivoluzionario, assistiamo all’abbattimento dei confini geografici, delle barriere linguistico-culturali, di una drastica riduzione dei tempi nella comunicazione, della produzione e delle spedizioni con servizi rapidi in tempi certi. Assistiamo ad un aggiornamento continuo dello sviluppo tecnologico; uno degli strumenti che lo ha reso possibile è la produzione di software sempre più sofisticati. La digitalizzazione indica un processo per il quale si cerca di trasformare le attività, le comunicazioni, le funzioni aziendali quotidiane in un mix di digitale, elettronico e fisico riducendo le operazioni manuali utilizzando strumenti

informatici. Percorrere questa strada non è sempre facile ed è necessario un salto importante, sicuramente non immediato che introduce un cambiamento operativo, di abitudini, di stile e strategie. La trasformazione digitale non è semplicemente introdurre nuove tecnologie, ma ciò che aiuta ogni impresa a “ridisegnarsi” per essere moderna ed efficiente; spesso è necessaria per migliorare la competitività. Si tratta di organizzare l’evoluzione innovativa che include una serie di cambiamenti tecnologici, logistici, sociali, culturali, creativi e manageriali. Mutamenti che impattano sull’intera filiera aziendale e possono essere affrontati solo attraverso un metodo scientifico, una pianificazione e una serie di strumenti applicativi adeguati; meglio se seguiti da consulenti professionisti. Ben si comprende che tutto lo staff e l’organico dell’impresa deve essere coinvolto e logicamente formato. Ecco che il concetto di digitalizzazione è piuttosto ampio, e include pratiche di vario tipo e diversa invasività. L’idea di base, comunque, è quella di gestire informazioni e processi in maniera integrata sfruttando le opportunità offerte dalle tecnologie digitali hardware e

soprattutto software. Il software gestionale come strumento fondamentale per l’azienda; un investimento da fare. La sfida più grande consiste nel non demordere durante l’intero periodo di implementazione, specialmente quando si affrontano i temi più difficili nel progetto. Applicare un approccio proattivo, pensato e studiato, atto a prevenire situazioni, tendenze o problemi futuri in modo da pianificare anticipatamente le azioni opportune si è dimostrato di grande efficacia, perché consente di tenere conto delle sfide del mondo moderno. Come software house ci crediamo e siamo a disposizione.

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Giorgio Pesce, responsabile marketing e comunicazione. “L’obiettivo è dare voce ai cittadini e imprese migliorando lo strumento comunicativo perché sia sempre più apprezzato e presente nel territorio con il piacere della lettura”.

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Stiamo vivendo un periodo molto complicato e cerchiamo di trovare continue motivazioni a Mirano, per proseguire le attività sportive di calcio a 5, che da 30 anni svolgiamo nei palazzetti di tutto il Veneto. Il futuro rimane molto incerto per quanto riguarda la partecipazione a dei campionati Figc, ma non per questo la società del MM AL POZZO si è demoralizzata o è rimasta immobile ad aspettare. In questa epoca sempre più fragile e con molti dubbi su quanto stiamo vivendo, abbiamo l’obbligo di trovare quanto di ‘Antifragile’ ci possa offrire questa assurda situazione, guardando con ottimismo al futuro, e aggrappandoci a delle certezze: la voglia di giocare e di stare assieme vince qualsiasi avversità. Da questo punto fondamentale abbiamo ripensato il modo di approcciare lo sport e ci siamo attivati per cercare soluzioni alternative, sempre nel rispetto delle indicazioni governative e sanitarie. E’ nata così l’idea di affiliarci al comitato CSI, che, in qualità di comitato sportivo affiliato al Coni, può organizzare campionati o manifestazioni di carattere nazionale. Abbiamo, però, voluto fare un tuffo nel passato, per essere pronti a guardare al futuro con rinnovato ottimismo. La scelta, quindi, è stata quella di iscriverci come Mirano Al

Francesco Zennaro e Simone Pergola Pozzo, società storica di Mirano da dove nasce gran parte della nostra storia. Siamo ripartiti in sordina con allenamenti della sola compagine Under 17, così da dare un’opportunità di fare sport ai nostri ragazzi e poter vivere dei momenti di condivisione ed aggregazione a minima distanza. Sembrava un sogno, anche per le famiglie, che vedevano uscire dal torpore questi millennials e rompere questo velo di fragilità che ci circondava. Subito dopo ci siamo attivati per iscrivere i nostri atleti delle squadre

Under 21 e C2, partecipando al campionato Open del Csi Venezia, con una sola formazione frutto della fusione dei nostri atleti senior. Proprio questo cercavamo, un appiglio o un’opportunità di rendere possibile l’impossibile, rendere normale quello che nell’ultimo anno sembra un’illusione. Una normalità a cui non vogliamo rinunciare e che non smetteremo di ricercare con tutte le nostre forze, uniti assieme da una grandissima passione, che ci aiuta nei momenti bui e ci rende speciali agli occhi dei nostri

atleti e dell’intera comunità. Dobbiamo ringraziare la Città Metropolitana ed il Comune di Mirano, che hanno dato la loro piena disponibilità all’utilizzo degli spazi palestra e si sono sempre dimostrati collaborativi e ‘comprensivi’ nella gestione delle rinunce o delle riaperture. Dobbiamo ringraziare tutti i nostri ‘sponsor’, che non sono solo finanziatori, ma sono i nostri primi collaboratori, i nostri primi tifosi e, nonostante il futuro incerto, credono, assieme a noi, nel tornare a vivere la nostra normalità. Ultimi, ma forse i più importanti, sono i dirigenti e gli staff tecnici della società, senza i quali nulla sarebbe possibile. Devo ringraziare i dirigenti La Rocca Giuseppe, Grandi Paolo, Turcato Lorenzo, Barusco Marco, Coletto Daniele, Saccon Federico, Pannitto Gianni, Zanchin Andrea, Crivellaro Raffaele, De Pol Raoul, Piacentino Samuele il gruppo tecnico formato da Vio Giuliano, Silvestri Massimiliano, Dazzara Andrea, Sisti Enrico, Torrisi Matteo, Pergola Simone, Zennaro Francesco e il mio più fidato collaboratore ed amico Pesce Giorgio, per la continua disponibilità e volontà a lavorare per il Pozzo. Il Presidente Favaretto Federico

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La nascita del nostro Vespa Club Mirano risale al 1996, su iniziativa di un gruppo di”squali”, (amici della Piazza) miranesi del passato vespistico dei concittadini, quando Carlo acquista una125 Super (per la modica cifra di 50.000 lire) e Massimo una Rally 180. Il restauro di entrambe viene seguito da Adriano, già possessore di una 125 Primavera bianca. Tra scorribande notturne e gite sul Monte Grappa, gli amici decidono di creare un Vespa Club e attorno ad una tavolata imbandita di un noto ristorante locale si distribuiscono le cariche del direttivo tra Adriano, Massimo, Carlo, Roberto e Pierluigi. Poco dopo Massimo contatta Rigobello (al tempo era già Segretario del Vespa Club d’Italia) e il Vespa Club Mirano emette il primo rombo! . I ragazzi e le loro Vespe si fanno conoscere in giro e, oltre alle emozionanti escursioni, vengono invitati a presenziare varie manifestazioni come la Festa dei Fiori di Mirano e altri raduni. In seguito il fascino della Vespa contagia irrimediabilmente anche Andrea che si aggrega al gruppo, ammalandosi di Vespismo; vedi sciacallaggi vari per l’Italia. In questi 25 anni di vita abbiamo partecipato a moltissimi raduni ottenendo quasi sempre riconoscimenti per il gran numero di partecipanti, nel nostro calendario non mancano mai i raduni dei vicini amici di Jesolo, Roncajette, Vicenza,….. ma anche raduni fuori regione come l’Isola d’Elba. Principale attrattiva del calendario è il Monte Grappa dove ci rechiamo quasi ogni anno per una spensierata gita primaverile.


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GHENI PANIFICIO PASTICCERIA Salve a tutti, anche se una buona parte di voi ci conoscete già da tanti anni per i nostri locali presenti a Mirano (via Porara 27) e a Venezia città (calle dei Ragusei "Dorsoduro"). Oggi vi voglio raccontare un po’ della nostra azienda. Noi siamo un gruppo di giovani che siamo da tanti anni nel settore del panificazione "pane" e della pasticceria artigianale dove ci mettiamo tanta passione, determinazione e duro lavoro per portare sempre innovazione ed alta qualità nei nostri prodotti. La qualità delle materie prime utilizzate per produrre pane, pizza, dolci (solo per citarne alcuni) è l'elemento principale che caratterizza la nostra attività, ricordo sempre ai nostri clienti che un'alimentazione sana è alla base di una vita in salute. Usiamo farine funzionali che portano tanti benefici e sono a basso contenuto di carboidrati, alcune con aggiunta di vitamine. Ricordo che i nostri panificati sono ottenuti esclusivamente con il lievito madre. Abbiamo inserito nel nostro catalogo anche tante novità Vegan. Da poco tempo abbiamo anche una nostra APP dove potete trovare i valori Nutrizionali di ogni tipo di pane. Nel nostro punto di vendita, oltre al reparto panificazione, è presente un reparto gastronomia dove i formaggi provengono per la maggior parte dalle nostre malghe Venete, senza tralasciare altre prelibatezze da diverse regioni italiane di primissima qualità come le mozzarelle di Bufala provenienti da Capaccio in provincia di Salerno, o i prodotti di Arrigoni, ampia scelta anche di salumi, tra cui certi senza lattosio e senza Glutine. Da qualche anno abbiamo restaurato e ampliato il reparto bar dove ci siamo sbizzarriti sulle etichette dei vini con l’aiuto dei nostri collaboratori Vanni ed Ezio Berna titolari della pluripremiata Enoteca Le Cantine Dei Dogi (Vanni e stato appena eletto come personaggio dell'anno dell’Enogastronomia e dell'accoglienza nella categoria sala e hotel in Italia) dove trovate oltre 60 etichette pregiate. Organizziamo tante serate a tema sia qui a MIRANO che a Venezia, dove il cibo viene abbinato al vino, e spesso presenziano i produttori del vino da tutte le regioni d’Italia e non solo dove ci spiegano i loro segreti nel produrre questa magica bevanda.

E veniamo ai ns. giorni, ora il Club è guidato da Simone Osto, che assieme ad un valido gruppo di Soci/collaboratori organizza le uscite domenicali partecipando ai vari raduni e manifestazioni varie. Da ricordare la presenza del Vespa Club Mirano alla mitica 1.000 Km vespistica, che già negli anni 50 ha annoverato tra i partecipanti dei vespisti Miranesi. 25 anni sono tanti, alcuni dei soci fondatori non fanno più parte dell’organizzazione, ma ci sono vicini e ci sostengono con affetto, fra i 200 soci, abbiamo l’onore di avere il Sig. Adriano Bertoldo uno dei fondatori del Club. La nostra sede è c/o il ristorante “Al Patriarca” di Via Miranese a Mirano, dove ogni mercoledì (covid permettendo) ci troviamo per programmare nuove entusiasmanti uscite e per parlare delle nostre amate vespe. Per qualsiasi informazione e per le iscrizioni contattateci al nr. 371/3980355 e-mail: mirano@vespaclubitalia.it . Potete seguirci su Facebook o Instagram. Vespa Club Mirano …………………… e la storia continua

DALL'INIZIO ATTIVITÀ 1961 AL 1976 ESPLODE IL BOOM VESPA L'officina e negozio “da Coi” a Mirano è una delle attività commerciali più storiche del paese, iniziata nel lontano 1961 dal fondatore Angelo Coi per dare concretezza alla sua passione per le biciclette e i veicoli a motore. Quest'anno ricorrono i 60 anni dalla fondazione e quindi vogliamo ripercorrere la sua storia. Angelo inizia a lavorare nel 1952 in un'officina di riparazione cicli e moto in centro a Mirano, la Ditta “Comelato Guglielmo”. Lì rimane fino a giugno del 1961, quando spinto dalla voglia di creare qualcosa di suo, apre la prima “bottega” in via Bastia Fuori. Nel 1962 parte per il servizio militare, quando ritorna si trasferisce a fianco del distributore di benzina in Via Vittoria (di fronte all'attuale teatro). Nel 1966 è l'unico a Mirano ad aver effettuato presso la sede Piaggio di Pontedera (PI) il corso per titolare di “Stazione di Servizio Vespa – Ape”. Nel 1970 si costruisce e trasferisce nell'attuale sede di Via Cavin di Sala. Sono gli anni del boom economico e dell'esplosione del Ciao e della Vespa come strumento di indipendenza tra i giovani. Questo porta ad un aumento incredibile delle vendite, la Vespa bisognava prenotarla ed aspettarla anche fino ad un anno. Nel 1976 vende ad un miranese la prima Vespa ET3 “blue jeans”. Nel 1977 viene presentata, al “Salone di Milano”, la Vespa “Nuova Linea” meglio conosciuta come PX. Agli inizi del 1978 sono già disponibili nella sua concessionaria al prezzo di 808.000 lire, le frecce non erano di serie e costavano 45.000 lire in più. Come dimenticare il “mitico” Ape, negli anni 70 sul modello 50 cc le porte erano ancora un optional. Nel 1977 è premiato dalla Piaggio come miglior venditore ciclomotori e nel 1980, inaspettato, arriva il premio come miglior venditore Vespa.

Per saperne di più ci trovate oltre ai nostri negozi sulle nostre pagine social Facebook e Instagram. Mirano: Panificio Pasticceria Gheni Bar - Venezia: Gheni Pan e Vin Bacaro caffè

ALLIANZ - AGENZIA MIRANO "Da gennaio 2018 Allianz&Vespa Club D'Italia offrono a tutti gli iscritti, possessori di Vespa Piaggio con almeno 20 anni di età condizioni agevolate sulle polizze RCA delle Vespa, su autovetture non storiche, abitazioni, infortuni e su tutto il comparto investimenti/risparmio e previdenza. Altra grande novità, con la RCA di Allianz, puoi sospendere la polizza della tua Vespa e di tutti i tuoi mezzi nei periodi di non utilizzo. Chiamaci per il tuo preventivo personalizzato 041/5701014 o 351/6613353" E se te lo dicono quelli del Vespa Club Mirano non puoi lasciarti scappare l’occasione! Ti aspettiamo in Agenzia


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QUANDO CRESCONO I FUNGHI? Prima di tutto sfatiamo un luogo comune: si dice che i funghi crescano durante la notte (una notte). Molti autori spiegano che i tempi di accrescimento sono certamente bel più lunghi rispetto alle poche ore di una notte. I funghi crescono quando le condizioni climatico – meteorologico sono a loro favorevoli, senza alcuna preoccupazione nei confronti dell’orario, né se si tratti di del giorno o della notte. Eppure i più accaniti cercatori si alzano di buon’ora per essere i primi ad esplorare le stazioni di crescita dei prelibati miceti, convinti che il loro bottino si sia prodotto poche ore prima, durante la notte. Paolo Trevisanato

VIGO DI CADORE L’importanza del Comune, testimoniata dagli edifici storici, delle opere d’arte e dai documenti antichi conservati nella Biblioteca Storica Cadorina, fanno del paese il cuore culturale dell’Oltrepiave. Nel paese si trovano due straordinari cicli pittorici d’arte medievale, il più antico conservato nella chiesa di Santa Margherita di Salagona, (fine XIII sec.), mentre il più conosciuto si conserva nella Chiesa di Sant’Orsola di Vigo (metà XIV sec.). Altre opere d’arte, testimonianza dell’importanza dell’attività artistica del territorio nel corso dei secoli, si conservano nella chiesa di Sant’Antonio Abate di Laggio, nella chiesa della Difesa, nella Parrocchiale di Vigo e nella vicina chiesetta di San Bernardino di

Pelos. Rilevante sotto il profilo culturale è la Biblioteca Storica Cadorina, fondata nel 1892 dal prof. Antonio Ronzon studioso di storia locale, la quale conserva pergamene e manoscritti fondamentali per la storia locale. Testimonianza della Prima Guerra Mondiale è il Forte di Monte Tudaio e le postazioni militari della Grande Guerra in Col Cianpon, recentemente recuperate; per gli amanti della natura l’altopiano di Razzo offre la possibilità di un tuffo in un territorio incontaminato, ricco di sorgenti e di verdi pascoli. Questa Località inoltre è particolarmente amata dagli astrofili in quanto non contaminata dall’inquinamento luminoso.

IL PRIMO MARZO DI 42 ANNI FA È NATO IL GRUPPO

“AMICI MICOLOGI MIRANO” E NE SIAMO ORGOGLIOSI

42 anni sono tanti, ma ci sentiamo ancora giovani, desiderosi di crescere, di imparare, di fare sempre nuove esperienze e di farci conoscere. Siamo certi di non avere, ancora, offerto l’aspetto migliore di noi stessi, anche se tante, diremmo innumerevoli, sono state le proposte, le attività e i progetti realizzati. Abbiamo, infatti, organizzato oltre duecento Mostre Micologiche in varie località prestigiose della Regione Veneto. Nelle Vallate delle Dolomiti siamo di casa, con le Mostre allestite a: Auronzo, Santo Stefano, Calalzo, Lorenzago, Domegge, Vigo, Laggio e Borca di Cadore. Abbiamo incontrato nel Veneto molti Istituti Scolastici nei 24 Concorsi letterari, proposto alle Scuole di Auronzo, Lorenzago, Cortina, S. Vito, Santo Stefano, e Borca di Cadore. Nel territorio del Miranese realizziamo, per la popolazione, ogni anno, Corsi di Micologia e serate con le “Erbe”. Per concretizzare la conoscenza di Corsi e delle serate, facciamo uscite naturalistiche e due o tre escursioni, di media, all’anno. Organizzia-

mo, ogni anno, una giornata Ecologica per la raccolta rifiuti, lungo le strade e i canali di Mirano. Nel desiderio di conoscere i funghi, abbiamo imparato e insegnato ad esplorare, con occhio più attento e sensibile, il mondo affascinante della natura. Da questa conoscenza, siamo certi che si sia sviluppata, in noi e nel territorio, una più matura coscienza ambientale. Non possiamo non evidenziare, anche, che i 40 anni, vissuti nella ricerca e nello Studio, ci hanno fatto scoprire la bellezza e il valore dell’amicizia e il gusto dello stare insieme. Il ripetuto apprezzamento del territorio e delle sue istituzioni sociali e politiche rivolte al nostro Gruppo, ci è sempre stato fonte di soddisfazione e di stimolo per nuovi traguardi. Il Gruppo “Amici Micologi Mirano” è sempre lieto di accogliere tutti coloro che desiderano gustare e conoscere i meravigliosi doni che la Natura ci offre. Troverete competenza, disponibilità, professionalità e tanta e tanta amicizia. Il Pres. Paolo Trevisanato

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DAI LAGHI MASURI (POLONIA) … A MIRANO

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Terza puntata CORONAVIRALE Siamo ancora qui, purtroppo, a dissertare su questo “maledetto” flagello epidemico. Anche se si vedono in lontananza (ma molto distante) spiragli di fuoriuscita. Non si debbono però tralasciare le cosiddette precauzioni dettate dal senso della misura e dell’equilibrio: mascherine, distanze sociali, divieto di assembramento ed osservazione scrupolosa dei famosi D.P.C.M. Anche in questo periodo sono entrati nel nostro parlare nuovi vocaboli: immunità di gregge indice di contagio, cura monoclonale, decreto Ristori, rosso scuro, algoritmo, certificato e passaporto vaccinale-sanitario, Recovery Plan, saturimetro e tanti altri. Disgraziatamente oltre al già funesto Covid si sono aggiunte ora anche diverse “varianti”: inglese, brasiliana, sud-africana, scozzese ecc. ecc. Il Covid ha presentato un conto salato nell’anno scorso e per il 2021 le aspettative sono tante ed importanti e ci vorrà molto impegno e fortuna per poterle esaudire tutte! Questo virus è entrato in “tackle” in tutti i settori del mondo (sanità, economia, artigianato ed anche in tutto lo sport). Non sto a citare i nomi più o meno famosi che ci hanno lasciato, a tutti i decessi che si sono succeduti in questo tragico periodo, ai familiari, conoscenti ed amici. E’ stata un’onda strana ed anomala che ha travolto tutto e tutti. Nella totalità non tutte queste morti sono state causate “per Covid”. Questo C/19 non uccide solo per malattia, fa morire anche per depressione e solitudine. Da tenere presente che per dare aiuto a chi vive situazioni di disagio e prostrazione

sono attivi diversi punti di ascolto anonimi e gratuiti. Non vorrei che l’attuale emergenza facesse insorgere il rischio della paura del contagio che impone la distanza obbligatoria tra le persone. E questo rischio può influire negativamente sulla mentalità della gente e colpire duramente gli esseri umani. L’augurio è che le vecchie, buone abitudini riprendano (con estrema cautela) il sopravvento… e si torni a vivere! Ora siamo in piena “era” dei vaccini. Ce ne sono di svariati tipi; cerchiamo di seguire più scrupolosamente possibile i consigli dell’Istituto Superiore della Sanità accompagnati dal nostro medico di famiglia. Ma pensiamo ora alla ricorrenza cristiana della Santa Pasqua. A tutti i nostri cari lettori i più fervidi auguri. Ricordiamo che in questa celebrazione viene festeggiata la resurrezione e la pace fra gli uomini. Proviamo a festeggiare anche la nostra!!! Auguri di tanta salute

Silvano Bertoldo Presidente GORNIK F.C.Mirano

OFFICINA DELLA SCHERMA

Il 2021 dell’Officina della Scherma è iniziato sotto buoni auspici, quelli che portino a una normalizzazione della situazione e alla ripresa delle gare. Se lo scorso anno è stato duro per gran parte dell’universo sportivo, la scherma ha dovuto fare a meno del tutto delle competizioni, pur venendo riconosciuta disciplina non di contatto, e quindi lasciando libera l’attività di allenamento nelle singole sale. In quella di Scaltenigo, diretta dal maestro Vittorio Carrara, gli allenamenti sono proseguiti anche negli ultimi mesi in base alle disposizioni governative e federali. La cosa ha permesso di dare la possibilità a tutti di praticare la sciabola, l’arma di sala dell’Officina, partendo dai più piccoli e passando per i veterani e il settore paralimpico. Ovviamente non è possibile utilizzare gli spogliatoi, in sala si indossano le mascherine protettive tra un assalto e l’altro, e tutti i presidi sono rispettati per prevenire il Covid. Non solo, lo staff tecnico ha continuato con le lezioni individuali, consentendo la crescita di ciascun tesserato. In una stagione normale, in autunno si sarebbero anche chiuse le iscrizioni ai corsi, invece la situazione attuale ha spinto

l’Officina a garantire sempre l’inserimento di nuovi tesserati, permettendo così un incremento di avvicinamenti alla disciplina da parte di appassionati o neofiti di tutte le età. La speranza è quella di poter presto ricominciare a partecipare alle gare. Entro qualche settimana toccherà infatti agli Under 14 del Gran Premio Giovanissimi, così come agli Under 17 e agli Under 20. In base all’evoluzione della pandemia tutti potranno, nelle speranze delle società, tornare a gareggiare per mettersi alla prova nelle varie tappe dei rispettivi campionati nazionali o nelle manifestazioni internazionali. L’Officina della Scherma c’è e prosegue il suo lavoro, portando avanti il proprio motto ‘La scherma per tutti’, che tante soddisfazioni ha fin qui dato al maestro Carrara, con un ricco palmares per la società e fatto di decine e decine di vittorie e altri piazzamenti sul podio. Ma, soprattutto, ha dato la possibilità di praticare la scherma a numerosi ragazzi che, dopo un grave incidente o per colpa di una malattia, si era visto ridotte le speranze di fare sport. La scherma si conferma infatti una disciplina di piena integrazione, inclusiva, e l’Officina ne è da anni un brillante esempio sul territorio miranese e di tutta la regione. Per quanto riguarda il nostro gruppo ”Officina della Danza” continuano le lezioni a distanza, essendo ancora vietato effettuare quelle in presenza.

ASD DANCESTUDIO MIRANO In un periodo storico dove gli imprenditori in ambito sportivo sono stati e sono molto penalizzati,insieme a questi,il mondo della danza,io in qualità di direttrice della mia scuola DanceStudio di Mirano,ho deciso di non rimanere ferma coltivando e aggiornando le attività per la mia scuola e le mie allieve. Ho studiato ottenendo una nuova certificazione di istruttore nazionale CONI per Pilates/ Yoga aereo perfezionando le mie competenze in questo ambito,credo nella preparazione e investo nel futuro con la speranza che si possa ritornare a guardare avanti con ottimismo ed entusiasmo. La danza e lo sport hanno bisogno di rinascere e io voglio essere testimone di questo obiettivo iniziando proprio dalla creazione di nuove opportunità. Cosa è il PILATES AEREO? Conosciuto anche come Pilates antigravity, è un corso di attività sportiva di ginnastica finalizzata alla salute e al fitness come specialità suspension workout antigravity. Una disciplina molto divertente, terapeutica oramai diventata una vera e propria tendenza,unisce esercizi del pilates a quelli dello yoga e del fitness. Se svolgi un lavoro sedentario e stai molte ore seduta,inevitabilmente tenderai ad assumere una posizione incurvata,in questo caso il Pilates aereo è la disciplina giusta adatta a te. La particolarità di questa variante,infatti,sta nell’utilizzo di altalene di stoffa sulle quali vengono eseguiti specifici esercizi sfruttando il sostegno dell’amaca. A giovarne di più è soprattutto la colonna vertebrale e le articolazioni,per queste

ragioni è anche perfetto per chi ha problemi posturali con qualche chilo di troppo dato che il solo peso presente in questo allenamento è il peso del proprio corpo. Le amache di stoffa usate per praticare questa variante del pilates,permettono di fare esercizi ,anche complessi,senza il rischio di farsi male raddrizzando la schiena. Una disciplina piena di benefici,originale,che si può fare anche in piccoli gruppi e che permetterà di migliorare la postura, allungare la muscolatura e dare maggiore flessibilità, utilizzabile anche per il mondo della danza e delle mie ballerine che con il tempo acquisiscono sempre maggiore consapevolezza del loro corpo e delle loro capacità. Il mio augurio è che si possa al più presto tornare ad allenarci in serenità ricordando che il concetto di salute comprende anche il prendersi cura di sé stessi e in questo lo sport e la danza sono sicuramente un valido aiuto. Vi ricordo che potete trovarci nella scuola Asd DanceStudio diretta da Germana Scarazzato in via Galilei,30 Mirano (zona Lando).Oltre alla danza classica, contemporanea e moderna,la scuola offre molti corsi per bambini e adulti di discipline aeree come tessuto,cerchio,trapezio,pole dance,bungee fly e bungee kids, danza sui tacchi ,yoga, posturale e ora anche pilates antigravity,ginnastica dolce e ginnastica pre e post parto. Tutto questo è possibile grazie ad ampi spazi e le tre sale dedicate ad uno staff di insegnanti qualificati che trasmettono con passione discipline sempre all’avanguadia. Un augurio di Buona Pasqua a tutti!!!!!!!!!!


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1991 - 2021

LEANDRO BOVO “IL NOSTRO CAPITANO” travamo in campo nessuno voleva perdere, non mollavamo mai, i piedi buoni c’erano di conseguenza sono arrivate le vittorie e con loro l’entusiasmo nostro e di chi ci seguiva. Così siamo diventati una squadra grazie anche all’impegno di Giorgio Pesce e a agli altri amici che ci hanno creduto.

Nel 2021 ricorre il 30ennale della fondazione del Mirano ‘Al Pozzo’. Tu sei stato il primo capitano della squadra, che ricordi hai della prima annata? 30 anni sono un grande traguardo per questa società nata in piazza a Mirano vicino al Pozzo da un gruppo di amici , non mi ero accorto che ne fossero passati così tanti. Conservo ricordi bellissimi di quegli anni eravamo pieni di entusiasmo ed energia , avevamo tanta voglia di divertirci continuando a fare uno sport di squadra che amiamo . Eravamo molto impegnati e all’inizio del nostri percorsi professionali ma la voglia di stare insieme spensieratamente aveva la meglio su tutti gli impegni. Abbiamo iniziato quasi per scherzo, un gruppo di amici unito dalla stessa passione, quella passione che fin da bambini abbiamo coltivato alla Miranese, a me, Cece, Menegale, Mister Conte, si sono uniti a noi da San Donà i fratelli Perissinotto, di tutti conservo un bellissimo ricordo. Ci divertivamo molto in spogliatoio e fuori , ma quando en-

Siete stati dei pionieri del calcio a 5 nel Veneziano, c’era qualche compagine avversaria che ricordi con piacere o con apprensione? In quegli anni le squadre di calcio a 5 nascevano da gruppi di ex calciatori di calcio a 11 quindi si incontravano amici e rivali di tante battaglie ricordo il Dolo, lo Spinea , in campo tutti volevano vincere e nessuno mollava mai , ma a fine partita tutti insieme a brindare tranne in qualche rara eccezione, ricordo qualche trasferta un pò agitata con avversari arrabbiati quando non vedevano palla. 1994, dopo soli 3 anni conquistate la Coppa Veneto, e subito dopo siete campioni del triveneto. Come siete riusciti a raggiungere tali obiettivi in così poco tempo? Sono stati anni ricchi di soddisfazioni e di successi eravamo bravi tecnicamente ben assortiti nei ruoli , lo spirito competitivo non ci mancava , ma il vero segreto era che ci divertivamo a giocare e a stare insieme con spensieratezza .Si era creata quell’energia positiva che trascina tutti e ti fa andare oltre i limiti , oltre gli acciacchi oltre a qualche infortunio e quasi senza accorgercene abbiamo vinto tanto , in Veneto , Triveneto , ricordo anche la semifinale nazionale contro la Lombardia ad Arese. Hai giocato in tutte le compagini giovanili della Miranese Calcio, per poi approdare nel mondo del Calcio a 5. Hai trovato qualche difficoltà nell’approcciarsi a tale sport? Per me il calcio è stato una scuola di vita se oggi sono diventato quello che sono nella vita lo devo anche alle esperienze sportive , lo spogliatoio di una squadra di calcio ti insegna tanto , ti consente di confrontarti con esperienze e provenienze diverse fin da piccolo. Ti devi fare spazio , devi conquistare la stima e il rispetto dei compagni è li che si forma la leadership che poi ti accompagna nella vita. Il mister mi dette la fascia di capitano a 8 anni alla miranese e l’ho sempre tenuta per tutte le giovanili cercando di essere sempre punto di riferimento per i miei compagni, poi ho continuato le mie esperienze in prima squadra a Mirano, Spinea e Noale. Nel calcio a 5 di allora cambiavano le dimensioni del campo e il numero di giocatori ma si giocava a calcio, oggi mi dicono esserci molti schemi e forse non mi ci troverei molto bene , ma 30 anni fa era ancora

calcetto , quel gioco che da bambino giocavo al campetto delle Dante Alighieri , è stato semplice una volta prese le misura fare bene anzi si correva un po meno e si segnava molto di più. Negli ultimi anni il settore giovanile del calcio a 5 ha avuto un incremento notevole. Nei paesi iberici e sud americani, questo sport è propedeutico al miglioramento del controllo e della rapidità nel calcio. Pensi che anche in Italia si dovrebbe avere tale approccio? Penso che il calcio in Italia soprattutto nei settori giovanili dovrebbe porre più attenzione alla tecnica di base, vedo molta attenzione al fisico e sempre meno alla tecnica e questo non è un bene per questo sport. Da questo punto di vista, il calcio a 5 può dare molto anche anche ai giovani, un tempo era uno sport da prendere in considerazione a fine carriera oggi proprio per questo diventa complementare e mi ha fatto piacere sapere che si stia sviluppando il settore giovanile . Non mi stupisce che in sud america e spagna il calcio a 5 abbiamo questo ruolo , li le capacità tecniche sono da sempre importanti. Ti occupi di Finanza ormai da molti anni, cosa consiglieresti ai dirigenti del Pozzo per trovare nuove realtà che possano sostenere questa realtà consolidata nel panorama sportivo miranese Purtroppo nel momento che stiamo vivendo non è semplice trovare risorse per sostenere le società sportive, ma sono convinto che quando tutto passerà ci sarà una rinascita generalizzata , ritornerà centrale stare insieme e lo sport in questo ha un ruolo importante di conseguenza ritornerà l’attenzione sulle società sportive. Sarà importante creare entusiasmo e interesse nei confronti di questo sport e di questa società coinvolgendo i giovani . Di padre in figlio, rivedremo in palestra, le magie di un altro Bovo? Ho sempre stimolato i miei figli a praticare lo sport, lo ritengo fondamentale per la loro crescita personale, Nicolò gioca a calcio nella Miranese ora è juniores , purtroppo il covid sta incidendo molto negativamente sul percorso dei ragazzi, vedremo cosa vorrà fare , io non mi sono mai intromesso nelle sue scelte e sono sempre rimasto defilato in segno di rispetto del suo percorso , tecnicamente potrebbe giocare a 5, vedremo, forse un altro Bovo è pronto per il Pozzo. Giorgio Pesce

Federico Favaretto e Giorgio Pesce


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1991 - 2021

MIRANO AL POZZO: 30 ANNI DI PASSIONE 1º PARTE: DAGLI ALBORI ALLA FINE DEL MILLENNIO

Il 2021 è un anno che resterà scolpito nella memoria dei più per la fine della pandemia, questo è l’augurio che ci facciamo tutti, ma rimarrà negli annali anche per il 30ennale della fondazione della società Mirano Al Pozzo. Volevamo festeggiare degnamente questo importante traguardo, raccontando le nostre vicende in 3 episodi separati, decennio per decennio, partendo, per primo, dal 1991 fino all’iAurelio e Giovanni Conte nizio del nuovo millennio, lasciando ad Aurelio Conte, fondatore e primo allenatore della società, questa prima parte di racconto che ci porta fino al 2001, quando il Presidentissimo del primo decennale, Conte Giovanni, rimette il suo mandato e viene nominato il nostro attuale Presidente Favaretto Federico. Abbiamo anche contattato il primo capitano e uno dei giocatori più importanti della storia del Pozzo, Leandro Bovo, per fare un tuffo nel passato, ma traguardarci nel futuro. In una serata di Luglio del 1991 tutti noi ventenni, a casa del nostro amico Lino Bortolato, venne formalizzato lo statuto e l’atto costitutivo, tra un bicchiere di vino e mille risate, in un clima di sfida al sistema calcio e di voglia di realizzare qualcosa di concreto all’interno della nostra compagnia. Sì, i ragazzi del Pozzo, si facevano uomini e partivano alla conquista del Veneto e di una storia che a tutt’oggi coinvolge la comunità miranese. Uno dei personaggi più emblematici fu sicuramente Marcello Munaron, vera anima silente del gruppo, a volte sedentario e abitudinario, ma pronto a partecipare a qualsiasi iniziativa, se lo si passava a prendere (si sarebbe preso la licenza di guida solo verso i trent’anni), e sempre con il suo sorriso bonario, riusciva a mettere tutti d’accordo. Purtroppo Cello ci ha lasciati due anni fa, ma il suo ricordo è vivo in noi del Pozzo e lo sforzo di tenere in piedi tale nome, un po’ lo facciamo anche per lui. Nelle prossime puntate scopriremo il nuovo millennio, fatto di sfide continue alle realtà emergenti del Calcio a 5, ma anche fatto di riconoscimenti continui da parte delle istituzioni e della comunità….ma questo è ancora tutto da raccontare.

UN SOGNO DIVENTATO REALTÀ

In un caldo ed assolato pomeriggio di metà giugno io ed il mio carissimo amico ….nonchè compagno di squadra all’epoca delle giovanili della Miranese e compagno anche di mille sventure… Cece (all’anagrafe Simonato Cesarino) prendemmo una decisione importantissima e memorabile. Decidemmo infatti di fondare una nuova squadra in quello che era il panorama sportivo del Miranese all’inizio degli anni 90… ebbene si in quel giorno nacque il famoso “Mirano al Pozzo” calcio a 5! Pensammo fosse arrivato il momento che anche a Mirano ci fosse una squadra federale di calcetto …ops scusate di calcio a 5, anche se ad onor del vero in quegli anni si parlava ancora di calcetto!! E così, detto fatto, coinvolgemmo nella nostra iniziativa o sfida alcuni nostri amici nonché ex compagni di squadra di quando giocavamo a calcio a 11 a far parte di questa nuova realtà sportiva. Certo inizialmente non fu assolutamente facile… ci furono grossi grossi problemi soprattutto nel reperire i fondi necessari per affrontare un vero e proprio campionato federale. E non fu facile nemmeno trovare un palazzetto dove poter effettuare gli allenamenti e giocare le partite casalinghe. Ma grazie alla nostra tenacia ed alla caparbietà di alcune persone che in quel

periodo ci aiutarono tantissimo sotto ogni punto di vista e ci furono poi vicine per anni come dirigenti o presidenti riuscimmo a portare avanti nel migliore dei modi questo nostro ambizioso progetto. E così nell’ottobre del 1991 cominciammo il nostro primo campionato di calcio a 5… Il sottoscritto fungeva da allenatore, il capitano della squadra era Leandro Bovo, il presidente della prima stagione era il nostro sponsor principale e tra i dirigenti storici che seguirono la squadra per tantissimi anni non posso non nominare Giorgio Pesce ed il famoso Maresciallo Conte (divenuto poi nella stagione successiva il presidentissimo). Ricordo ancora la nostra prima stagione … facemmo un girone d’andata strepitoso e terminammo poi alla fine del campionato a ridosso delle prime posizioni. Fu esaltante ed emozionante … vedere i miei amici ed i miei ex compagni di squadra destreggiarsi così bene in un campo così piccolo rispetto a quello a cui si era abituati. Fu per me una soddisfazione immensa! Ma il piacere di essere l’allenatore di quella squadra raggiunse il suo apice dopo solo tre anni di vita quando il Mirano al pozzo da perfetto outsiders riuscì a conquistare l’ambitissima Coppa Veneto dove si scontravano squadre di serie C1 e C2 (e noi chiaramente in quell’anno navigavamo ancora in C2)… e non solo, perché poi nelle fasi nazionali sfiorammo addirittura le semifinali di Coppa Italia. Rimasi alla guida del Mirano al Pozzo fino al 1998 ma poi dovetti smettere per problemi legati al lavoro. Ma capii che oramai il calcio a 5 mi era entrato nelle vene e decisi così qualche anno dopo, precisamente nel 2001 di smettere i panni dell’allenatore e di cominciare a fare solo il preparatore atletico. Da allora non ho più smesso di far parte di quel mondo e quindi sono oramai quasi 20 anni che ho la fortuna di “preparare” le squadre per affrontare al meglio da un punto di vista fisico la stagione sportiva. Il calcio a 5 mi ha dato e continua a darmi tantissimo… magari non tanto sotto il profilo economico ma sicuramente dal lato emotivo e di arricchimento personale quello sicuramente si! Ho avuto la fortuna in tutti questi anni di fare un po’ di carriera in questo mondo e così dopo gli anni al Mirano al Pozzo in serie C sono riuscito ad arrivare fino in serie A e a mantenere questa categoria per ben otto anni (tra A2 e A1). Grazie al calcio a 5 ho girato l’Italia … decine e decine di palazzetti, decine e decine di città nuove… ma soprattutto ho conosciuto tantissime persone, giocatori …italiani e non (soprattutto brasiliani), dirigenti, presidenti, allenatori, arbitri (ma si dai mettiamoci anche quelli…per chi mi conosce sa che con la cate-

goria arbitrale non ho mai avuto diciamo un gran feeling giusto per usare un eufemismo) e soprattutto ho conosciuto tantissimi amici! Ancora oggi mi capita di ritrovare persone che a volte non vedo da tantissimi anni ma basta veramente un attimo per rivangare certi ricordi e il legame con certe persone rimane sempre lo stesso di un tempo. Le emozioni, le sensazioni, gli stati d’animo del prepartita, dello spogliatoio, del viaggio per raggiungere la località della squadra che ci ospita, il vissuto del ristorante o dell’albergo se la trasferta è lunga lunga, tutte queste cose sono un ricordo indelebile nel mio cuore. Ed ancora oggi che giro un po’ meno le tensioni di una partita sono ancora le stesse e le emozioni positive o negative che una partita può dare non mancano assolutamente! Oggi il Mirano al Pozzo è ancora più vivo che mai e ad orchestrarlo perfettamente ci sono due vecchi amici … Giorgio Pesce e Favaretto Federico… che con la loro esperienza e con la loro voglia di far sentire sempre il loro entusiasmo ai giocatori che fanno parte di questa gloriosa società continuano a mantenere viva questa realtà sportiva da oramai 30 anni! E allora per concludere dico che ringrazio apertamente tutti coloro che in tutti questi anni mi hanno supportato e sopportato (quando rompevo con gli allenamenti) e non posso quindi non fare un grossissimo in bocca al lupo per questa società affinchè possa continuare a rappresentare un baluardo di valori e perché no anche di emozioni per i giovani che si cimentano in questa bellissima disciplina che è il calcio a 5. Forza forza … forza Mirano al Pozzo!!!!!!!! P.S. Dimenticavo … ma per chi ancora non lo avesse capito io sono Aurelio Conte!!!


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REVISIONE MOTOCICLI:

OGNI QUANTO VA FATTA, DOVE FARLA NEWS La revisione del proprio motociclo (chiamata anche collaudo) è una procedura obbligatoria prevista dal Codice della Strada per verificare che il mezzo di trasporto in questione sia idoneo alla circolazione su strada. Vediamo quando va effettuata la prima revisione, le scadenze successive, a quali controlli viene sottoposto il proprio motociclo, il suo costo e a cosa si va incontro se si circola con un mezzo con la revisione scaduta. LA PRIMA REVISIONE (SE IMMATRICOLATA NEL 2020): Quando si acquista un motociclo nuovo questo viene esonerato dalla revisione fino alla scadenza del quarto anno dalla data di immatricolazione. La prima revisione del motociclo verrà fatta quindi dopo quattro anni nel mese in cui è stata rilasciata la carta di circolazione: per fare un esempio, se il motociclo viene immatricolato nel gennaio 2020 dovrà fare la sua prima revisione nel gennaio 2024.Non è vietato, ma alquanto inutile, sottoporre il proprio motociclo alla revisione prima della sua scadenza, in quanto si tratta di un vero e proprio test per verificarne ufficialmente le sue condizioni e non di un tagliando per la manutenzione. Piuttosto, se il motociclo ha qualche acciacco, è consigliabile di portarlo a fare un controllo nella concessionaria o dal proprio meccanico di fiducia (facendo però attenzione, in questo caso, a non invalidarne la garanzia). OGNI QUANTO VA FATTA LA REVISIONE : Dopo che il motociclo ha effettuato la prima revisione, questo dovrà essere revisionato ogni due anni, con scadenza nel mese in

cui è stata fatta la revisione precedente. Anche in questo caso non è obbligatorio aspettare il mese della scadenza ed è possibile anticiparla ma, a meno di impossibilità per impegni personali, non vale la pena in quanto anche la scadenza della revisione successiva verrebbe di conseguenza anticipata. Se invece il motociclo viene revisionato dopo la scadenza, la validità della revisione è comunque di due anni: continuando con l’esempio di prima, che ha per oggetto un motociclo immatricolato a gennaio, nel caso in cui la revisione venga fatta in marzo 2020 questa avrà validità fino a marzo 2022. Va ricordato che se si ha in garage un motociclo con revisione scaduta è necessario trasportarlo in un centro autorizzato per la revisione e non guidarlo personalmente per evitare di incorrere in sanzioni amministrative o a problemi più gravi nel caso in cui si venga coinvolti in un incidente. In casi straordinari, ad esempio in caso di incidenti stradali, può essere ordinata su segnalazione delle forze dell’ordine una revisione straordinaria prima della sua naturale scadenza. I CONTROLLI DELLA REVISIONE SULLA MOTO: La revisione sottopone il motociclo ad una serie di controlli previsti dalla legge: stato meccanico del mezzo, efficienza dell’impianto frenante, stato della carrozzeria, impianto elettrico (luci e segnalatore acustico), stato di sospensioni, ruote e pneumatici, livello di rumorosità, livello delle emissioni inquinanti, telaio e identificazione del veicolo (targa e numero di telaio). Nel 2020, proprio come da 5 anni, la revisione viene filmata da telecamere di videosorveglianza per evitare truffe. Le telecamere,

AUTO A GPL:

NIENTE PIÙ VISITA DEGLI ISPETTORI DEL M.I.T. PER LA SOSTITUZIONE DEI SERBATOI. “NOVITÀ IMPORTANTI PER QUANTO RIGUARDA L’INSTALLAZIONE DI NUOVI ELEMENTI IN AUTO, COME LA SOSTITUZIONE DEL SERBATOIO GPL” Sono entrate in vigore a partire dal 13 febbraio 2021 delle novità importanti per quanto riguarda le modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli semplificando l’art 78 del codice della strada. L’articolo è stato modificato lo scorso settembre dalla Legge di conversione del decreto Semplificazioni e dispone che per le modifiche ai veicoli come la sostituzione del serbatoio GPL, l’installazione del gancio traino, l’installazione dei doppi comandi e gli adattamenti per la guida dei disabili, non servirà più sottoporre il veicolo a visita e prova presso gli uffici della Motorizzazione. Saranno così le stesse officine esecutrici dei lavori, una volta accreditate presso gli uffici provinciali della motorizzazione civile, a gestire autonomamente le pratiche amministrative affidando l’incarico ad una agenzia di pratiche automobilistiche per l’aggiornamento della carta di circolazione con la relativa etichetta. Rimane di competenza degli uffici della motorizzazione civile l’attività di ispezione e controllo sugli installatori. Giancarlo Semenzato, Presidente del Consorzio Revisioni Auto Mirano, sottolinea l’importanza di questa norma per il comparto: “Il Decreto ministeriale è un’ottima notizia per il nostro settore e per i tanti automobilisti italiani che hanno scelto il GPL. Vogliamo sottolineare il proficuo lavoro svolto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha consentito di giungere a un’effettiva e reale semplificazione amministrativa. Il nuovo decreto andrà a decongestionare l’attività degli uffici territoriali della Motorizzazione Civile, risolvendo le attese per le verifiche sulla sostituzione dei serbatoi GPL e, di conseguenza, impattando positivamente anche su tutte le altre attività delle Motorizzazioni. Meravigliosa notizia per il settore del GPL, visto che i rallentamenti e le difficoltà delle Motorizzazioni potevano incidere in maniera negativa sulle scelte degli automobilisti con conseguenti ripercussioni sull’ambiente. L’inquinamento oggi è un problema da non sottovalutare e le auto a GPL sono tra le poche a cui è consentita ancora la circolazione durante le domeniche ecologiche. Le innumerevoli difficoltà incontrate dai proprietari dei veicoli a gpl alla scadenza decennale dei serbatoi stavano trasformando tutti Semenzato Giancarlo Marino Zamengo i punti di forza del GPL in svanPres.Consorzio Revisioni Auto Vice Presidente taggi. Giorgio Pesce

infatti, trasmettono in tempo reale alla Motorizzazione Civile i veicoli revisionati. L’ESITO DELLA REVISIONE: A revisione effettuata viene determinato il suo esito. Tre le possibilità che si possono verificare: esito “regolare”, “ripetere” e “sospeso”. Nel caso in cui la revisione della moto abbia esito ”regolare” il motociclo sarà idoneo a circolare fino alla prossima scadenza. Nel caso in cui l’esito sia “ripetere” il motociclo deve essere ripristinato per poi appunto ripetere la revisione, in tale periodo può circolare (per un mese) nel caso in cui vengano eseguiti gli interventi di ripristino del veicolo (per alcuni problemi, ad esempio quelli che riguardano i freni, è necessario avere la dichiarazione di un’officina che certifichi gli interventi effettuati al motociclo in questione). Se l’esito della revisione della moto è “sospeso” il motociclo non potrà circolare in quanto significa che sono stati rilevati difetti che compromettono le norme di circolazione, che riguardino la sicurezza, l’inquinamento acustico o l’inquinamento atmosferico. Nel caso di esito “sospeso” il motociclo può essere ripristinato ed essere sottoposto nuovamente a revisione. LE CONSEGUENZE IN CASO DI CIRCOLAZIONE CON REVISIONE SCADUTA: Nel caso in cui si circoli con il proprio motociclo con la revisione scaduta è prevista una sanzione amministrativa che va da 169 a 680 euro e il ritiro del libretto di circolazione, il quale verrà restituito dopo che il motociclo avrà avuto esito “regolare” alla revisione. Se si circola in autostrada con la revisione scaduta è previsto anche il fermo amministrativo del mezzo. Inoltre c’è un rischio ancora più grave: nel caso

in cui si provochi un incidente con revisione scaduta, l’assicurazione paga i danni provocati ma in seguito si potrebbe rivalere sull’assicurato. Se invece si viene accertata l’omissione della revisione per più di una volta, l’importo della multa potrebbe raddoppiare. Ancora più grave la falsificazione dell’avvenuta revisione, punita con una multa fino a 1.697 euro e con la sanzione accessoria del ritiro della carta di circolazione. Ricordiamo che mettersi alla guida di una moto sospesa dalla circolazione comporta una multa da 1.975 a 7.953 euro e il fermo amministrativo del mezzo. REVISIONE PER MOTO STORICHE: La normativa non cambia per le moto storiche, anche in questo caso infatti i controlli devono essere effettuati ogni 2 anni secondo quanto previsto dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Per i motocicli costruiti prima dell’1 gennaio 1960 la revisione è consentita esclusivamente presso gli uffici delle motorizzazione civile, mentre per i motocicli di interesse storico e collezionistico costruiti dopo il primo gennaio del 1960 è possibile scegliere per la revisione anche un’officina autorizzata. REVISIONE MOTO: MONITORATA TRAMITE VIDEOSORVEGLIANZA: Non è una pratica recente, ma in tanti non ne sono a conoscenza: da 5 anni, la Motorizzazione Civile ha disposto che la revisione - sia essa della moto, dell’auto o di qualunque altro veicolo venga video sorvegliata. Un modo per ridurre il rischio di truffe, purtroppo frequenti quando si parla di revisione, e ridurre le vittime della strada. Giorgio Pesce

COMUNICATO STAMPA

« AGENZIA ENTRATE: DAL 1 MARZO PER I CITTADINI ACCESSO SOLO CON SPID, CIE, CNS. ESCLUSE PER ORA IMPRESE E PROFESSIONISTI.» Mirano, 03 marzo 2021 – arriva dall’Agenzia delle Entrate, su spinta del decreto semplificazioni, una decisa accelerazione nel percorso della transizione digitale nei rapporti tra pubblica amministrazione e e cittadino. Dal 1° Marzo infatti, per accedere al portale dell’Agenzia delle Entrate i cittadini dovranno potranno utilizzare solamente SPID, CIE, CNS vale a dire sistema pubblico di identità digitale, Carta di identità elettronica, Carta Nazionale dei Servizi. Chi fosse in possesso delle credenziali fisconline per l’accesso al portale avrà ancora qualche mese di tempo a disposizione, fino al 30 settembre. Dal 1 Ottobre l’accesso sarà possibile solo con SPID, CIE, CNS. Le novità non interessano al momento imprese e professionisti per i quali è ancora possibile utilizzare le credenziali. Si apre quindi un periodo di transizione all’adeguamento anche per l’Agenzia delle Entrate alle novità del decreto semplificazioni che ha stabilito la necessità di avere dei passepartout, delle chiavi universali, per navigare su tutti i portali della Pubblica Amministrazione (non solo Agenzia Entrate quindi ma anche INPS, INAIL, ecc…) . Ma cosa sono queste tre sigle e cosa si deve fare per ottenere almeno una di queste credenziali che aprono tutte le porte della Pubblica Amministrazione? Andiamo con ordine; • SPID: ovvero sistema pubblico di Identità Digitale, sistema basato su credenziali personali e verifiche di sicurezza; per ottenerlo si deve affidarsi ai gestori accreditati, che prevedono diverse modalità di attivazione, oppure alle pubbliche amministrazioni che svolgono le procedure per l’identificazione. In linea generale per attivare SPID è necessario avere a disposizione un documento di riconoscimento in corso di validità, la tessera sanitaria o il tesserino di codice fiscale, una mail e un numero di cellulare personali; tuttavia potrebbero esserci variazioni in base al gestore abilitato al rilascio. Tutte le informazioni utili sono reperibili su https://www.spid.gov.it/. • CIE: Carta di Identità Elettronica rilasciata dal Comune di residenza, insieme alla quale è necessario avere anche il codice PIN associato per effettuare l’accesso. • CNS: Carta Nazionale dei Servizi, basata invece su un dispositivo, che può essere una chiavetta USB o una smart card dotata di microchip, da utilizzare per l’autenticazione digitale. Per imprese e professionisti non cambia nulla, in quanto potranno continuare a richiedere e utilizzare le credenziali Entratel, Fisconline o Sister rilasciate dall’Agenzia delle Entrate, anche se sono previste modifiche alle modalità di accesso. Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Associazione al numero 041486477 o via mail all’indirizzo info@artigianidelmiranese.it; l’Associazione rilascia a partire dal mese di Aprile le firme digitali per le imprese e rilascia le credenziali SPID. Andrea Dal Corso e Guido Codato


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