DICEMBRE 2021 - COPIA GRATUITA N. 11
Distribuz. gratuita - Direttore responsabile: Laura Colognesi Progetto grafico: Studio 2 di Dal Corso Massimiliano • Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)
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Mirano Magazine
ASD MM al Pozzo C5
“A fine anno è sempre l’occasione per tirare le somme rispetto ai dodici mesi appena conclusi”
“Covid-19: La variante delta è diventata contagiosissima e più letale”
“Maria Rosa Pavanello”
“Dott. Gabriele Petrolito”
pag. 5
1991 - 2021
ASD Mirano al Pozzo
“Premiate le eccellenze produttive Miranesi” “Dott. Cristian Zara"
pag. 6
pag. 8
EDITORIALE
mi trovi anche ON-LINE www.miranomagazine.it “Carenza parcheggi stazione ferroviaria a Dolo” “Dott. Giorgio Babato" pag. 10
“A Mirano torna il Natale in Piazza” “Roberto Rossato” pag. 35
“Viaggiare al tempo del covid 19, si può? Cosa è cambiato? Qual’ è il ruolo dell’agente di viaggio? “Christian Favaro” pag. 35
“ASD Mirano al Pozzo” 30 anni di passione 3° parte: Promozione, fusione e futuro” “Federico Favaretto” pag. 51
da Paolo Trevisanato e Giorgio Pesce, la redazione, i collaboratori e gli inserzionisti per un Natale e un Nuovo Anno all’insegna della Speranza.
ODONTOIATRIA ETICA Etica professionale ed onestà come guida per la propria attività. Al centro di Mirano, seri professionisti offrono un'assistenza di elevata qualità a costi sostenibili.
Calle Ghirardi 1/A 30035 Mirano (VE) Fax 041 5726176
Tel. 041 5728666 cell. 331 9593068 mail. calleghirardi1a@gmail.com
“Spinta al digitale nelle aziende: l’associazione seglie TIM come partner per sviluppare il business dei propri associati” “Dott. Andrea Dal Corso” pag. 52
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EDITORE Studio 2 di dal Corso Massimiliano Registrazione al Tribunale di Venezia N. 5/2018 / ROC 30594 Proprietario Paolo Trevisanato Direttore responsabile Laura Colognesi Responsabile di redazione Paolo Trevisanato Tel.041/430036 / 348 3431191 Marketing & Comunicazioni Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com Progettazione grafica Studio 2 di Massimiliano Dal Corso www.studio2web.it Stampa Centro Servizi Editoriali
dicembre 2021
In questo numero di DICEMBRE 2021 pag.
Pandemia e Sanità 09 Mirano merita il meglio! 10 Crisi di organico presso il Comune di Mirano 20
Iscriviti e partecipa alle attività del Gruppo “AMICI MICOLOGI MIRANO” Se ami la Natura, vieni a conoscerla attraverso la Micologia
Questo Natale, per molti il regalo migliore potresti essere tu! 22
INIZIO ATTIVITÀ
Punto sette- Manutenzione tende sole: 8 cose da fare 36 Costo revisioni auto e moto 36
Periodico Mirano Magazine Free Press - Distribuzione Gratuita
ASSOCIAZIONE MICOLOGICA BRESADOLA GRUPPO AMICI MICOLOGI MIRANO
L`impegno di Sempre Freschi di Barberini Francesco
38
Vespa Club Mirano 25 anni di vita 46 Diagnosi elettronica dell`auto: cos`è e perché farla 52
LUNEDÌ 31 GENNAIO 2022 Apertura Anno Sociale 2022 LUNEDÌ 7 FEBBRAIO 2022 Inizio 39° Corso di Micologia DAL 10 MARZO 2022 Cicli di lezioni su “Le erbe”
Ai nostri Soci e Amici Auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo Sede sociale
Mirano (VE) Barchessa di Villa Errera Via Bastia Fuori Tel. 041-430036 Cell. 348 3431191
Buon Natale
Piazzale Pio XII, 1 - MIRANO (VE) Tel. 041 430826
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Via G. Matteotti, 42 - MIRANO (VE) - Tel. 041/434477
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Via G. Matteotti, 42 - MIRANO (VE) - Tel. 041/434477 Menú di Natale 2021
Menú di Natale 2021
Verde
Gastronomia da Valen/no Via Ma1eo2 42 30035 Mirano Ve
Rosso Menú di Natale 2021
Antipasto Tortino di zucchine di formaggio di capra
Cono di bresaola della Valtellina con ricotta di bufala
Tortino di zucchine di formaggio di capra Involtino di radicchio tardivo al guanciale di Amatrice Cornetto di pasta sfoglia alle verdure Rotolo con insalata Ucraina
Involtino di radicchio tardivo
Antipasto al guanciale di Amatrice Crostino di crema di mais Cono di bresaola della Valtellina con ricotta di bufala con sopressa di Spilimbergo Cornetto di pasta sfoglia alle verdure Crostino di crema di mais con sopressa di Spilimbergo Primi piatti Rotolino di pancarre tonno e pomodorini Pasticcio con radicchio e speck Rotolino di pancarre concon tonno Rotolo con Ucraina verdure di stagione Crostino di pane con guanciale al brandy con aceto balsamico Crespelle diinsalata
e pomodorini
Crostino di pane con guanciale al brandy con aceto balsamico Primi piatti
Lasagnette di crema di zucca e taleggio Parmigiana di melanzane al forno PRIMI PIATTI
PRIMI PIATTI Secondi piatti Cappone ripieno al forno Pasticcio conal radicchio speck Lonza di maiale forno farcita coneverdure Crespelle di verdure di stagione Due contorni a scelta tra: Patate al forno
SECONDI PIATTI
Due contorni a scelta tra: Arrosto di tacchino in camicia pancetta Patate di al forno Verdura in tecia farcito alle olive Piselli stufati con pancetta Faraona arrosta alla birra scura Fagioli all’uccelletto
gratinato al forno piatti Farfalle Secondi al profumo di Filetto di branzino con sbriciolata di patate mazzancolle e salmone Involtino di pesce spada, pere e caciotta
DUE CONTORNI A SCELTA TRA: Patate al forno Verdure in tecia Piselli stufati con pancetta Fagioli all’uccelletto
€ 35 a persona DUE CONTORNI A SCELTA TRA: radicchio tardivo ai ferri Per prenotazioni telefonare al num. 041/ 434477 patate forno entro ilal28/12/2021 verdura in tecia caponata di verdure
€ 25,00 a persona Ogni 8 menú in omaggio 1 bottiglia di prosecco
€ 25,00 a persona al omaggio forno Ogni 8 Patate menú in 1 bottiglia di prosecco
Verdura in tecia Piselli stufati con pancetta Fagioli all’uccelletto
Per prenotazioni telefonare al num. 041/ 434477 entro il 20/12/2021 € 25,00 A PERSONA
Per prenotazioni telefonare al num. 041/ 434477 entro il 20/12/2021
PRIMO PIATTI Primo piatti Lasagne con fantasia di pesce gratinato al forno Lasagne con fantasia di pesce Farfalle al profumo di mazzancolle e salmone
Lonza di maiale al forno farcita con verdure
DUE CONTORNI A SCELTA TRA:
OGNI 8 MENÚ IN OMAGGIO 1 BOTTIGLIA DI PROSECCO
ANTIPASTO Crostino di baccalà mantecato Capasanta gratinata Antipasto al forno Crostino di baccalà mantecato Antipasto di mare Capasanta gratinata al forno Antipasto di mare RotolinoRotolino di salmone affumicato e formaggio di salmone affumicato e formaggio Menú di capodanno 2021
Due contorniPIATTI a scelta tra: SECONDI radicchio tardivo ai ferri forno Filetto di branzinopatate con alsbriciolata di patate verdura in tecia caponata di verdure Involtino di pesce spada, pere e caciotta
Lasagnette di crema di zucca e taleggio Verdure inPIATTI tecia SECONDI Secondi piatti Piselli stufati con pancetta Fagioli all’uccelletto Parmigiana di melanzane al forno Arrosto di tacchino in camicia di pancetta farcito alle olive Cappone ripieno al forno Faraona arrosta alla birra scura
Gastronomia da Valen/no Via Ma1eo2 42 30035 Mirano Ve
Gastronomia da Valen/no Via Ma1eo2 42 30035 Mirano Ve
ANTIPASTO
ANTIPASTO Menú di Natale 2021
Menú di capodanno 2021
€ 35 A PERSONA € 25,00 A PERSONA
OGNI 8 MENÚ IN OMAGGIO 1 BOTTIGLIA DI PROSECCO Per prenotazioni telefonare al num. 041/ 434477 entro il 20/12/2021
Per prenotazioni telefonare al num. 041/ 434477 entro il 28/12/2021
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CARE MIRANESI E CARI MIRANESI... Care miranesi e cari miranesi, con piacere torno a scrivervi da queste pagine e, come da tradizione per il numero di dicembre, vi rivolgo i migliori auguri di buon Natale e di felice anno nuovo. Il numero di fine anno è sempre anche l’occasione per tirare le somme rispetto ai dodici mesi appena conclusi. Dopo il 2020, anche il 2021, per Mirano come per l’intero Paese, è stato un anno difficile, segnato profondamente dalla pandemia. Abbiamo vissuto una nuova fase di lockdown ma anche la grandissima rivoluzione della campagna vaccinale. Un grande sforzo collettivo che ha visto il nostro Comune in prima linea, con la creazione dal nulla di un centro vaccinazioni efficiente e apprezzato, gestito in modo esemplare dagli operatori dell’Ulss 3, coadiuvati dalla Protezione civile. Le immunizzazioni degli ultimi mesi hanno portato la luce nelle tenebre calate dalla pandemia. Non bisogna mai abbassare la guardia, ma oggi, almeno, possiamo pronunciare con cognizione di causa la parola speranza. Se è vero che il colore proverbialmente associato alla speranza è il verde, a Mirano, quest’anno, non ci sono solo i passi avanti nella battaglia contro il Covid-19 a farci guardare con fiducia al futuro. Nel segno del verde, inteso natura e tutela dell’ambiente, infatti, sono molti dei maggiori cambiamenti che la nostra Città ha vissuto e si appresta a vivere. Ad esempio, nel Consiglio comunale del 19 novembre è stato approvato lo schema di accordo di programma tra il Comune di Mirano e l'I.P.A.B. “Luigi Mariutto” di Mirano e Città Metropolitana di Venezia, finalizzato alla realizzazione del progetto di ampliamento del Bosco del Parauro di Mirano, unitamente allo sviluppo di attività a favore della qualità della vita e del benessere della persona anziana. Questo è l’atto ufficiale definitivo che sancisce che Mirano avrà circa nove ettari di bosco in più, un’estensione pari a tredici campi da calcio. Un progetto vincente che ha ricevuto dal Ministero della Transizione Ecologica 314.000 euro, che saranno integrati dal Comune con altri 46.000. Con questi fondi verrà a breve riforestata con quasi 10.000 piante (8.100 alberi, 1.400 arbusti). Non solo, i 360.000
euro totali permetteranno anche di provvedere alla manutenzione dell’area per i prossimi sette anni (trascorsi questi, si parteciperà ai successivi appositi bandi in programma) e di realizzare alcune opere accessorie, come un percorso pedonale e aree per la sosta e attività didattiche, panchine ed elementi per la cartellonistica, importanti per rendere sempre più fruibile l’area del bosco, sempre più dei miranesi. Quella del Parauro non è l’unica nuova area forestata nel futuro di Mirano. Un futuro che è già iniziato lo scorso mese, il 20 e 21 novembre, due giornate particolarmente simboliche per la nascita di un parco, rispettivamente la Giornata mondiale dei diritti dei bambini e la Giornata Nazionale degli Alberi. In quel week end i volontari del circolo Legambiente del Miranese hanno piantumato oltre mille nuovi alberi e arbusti nel terreno che amplierà il Parco Morvillo, tra la fine di via Gramsci e viale Venezia. Questo progetto, intitolato “Seminare Ambiente”, oltre a Legambiente coinvolge Comitato difesa ambiente territorio Spinea, Circolo Auser Mirano, Circolo Auser Spinea sul tema del cambiamento climatico ed è realizzato attraverso la collaborazione tra Comune di Mirano e Gasparini Spa, attuale proprietaria dell’area naturale. L’iniziativa, infatti, prende origine dal procedimento relativo all’ampliamento dell’edificio produttivo della Gasparini S.p.A stessa. L’Amministrazione comunale ha esplicitamente scelto che l’azienda corrispondesse quanto dovuto per l’ampliamento attraverso la cessione dell’area, in modo da poter dotare Mirano di un’ulteriore zona verde. Una volta ultimati gli interventi infrastrutturali, come il ponticello pedonale di collegamento con l'esistente Parco Morvillo e un'area cani, dunque, il terreno sarà acquisito dal Comune: uno strumento in più per contribuire ulteriormente e fattivamente alla diminuzione del gas serra e alla lotta alla crisi climatica in corso. Sono infatti state messe a dimora di tipologie di alberi antismog, in grado di catturare maggiormente le polveri sottili, come l’acero riccio, la betulla verrucosa, la quercia, il tiglio che compare ai bordi di tante strade del miranese, il bagolaro, l’olmo comune e il frassino comuni. Il mondo sta cambiando. Tutti, per fortuna, stanno capendo l’importanza
della preservazione degli ecosistemi, del passaggio alle energie pulite, della riduzione delle emissioni inquinanti. In questa direzione va anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnnr), preparato dall'Italia per rilanciare l'economia dopo la pandemia di COVID-19, al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale del Paese. Non è solo un gioco di parole, allora, quello tra verde, speranza e futuro. Il Pnrr è un’occasione unica per accelerare la transizione verso l’ecosostenibilità, superando barriere che si sono dimostrate critiche in passato. La Missione 2 del piano, intitolata Rivoluzione Verde e Transizione ecologica, per esempio consta di quattro componenti: Economia circolare e agricoltura sostenibile, Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile, Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, Tutela del territorio e della risorsa idrica. Per raggiungere gli obiettivi il Pnrr prevede investimenti, riforme, progetti, miglioramento delle infrastrutture. Un nucleo di opportunità per tutto il territorio. Mirano sarà a pronta, come ha sempre fatto, a fare la sua parte e a beneficiare e sviluppare le nuove possibilità che questo piano, questo sguardo verso un futuro migliore, mette a disposizione. A tutti sono richiesti impegno, collaborazione e responsabilità, amministratori, consiglieri comunali e cittadini.
Maria Rosa Pavanello Sindaca di Mirano
21 NOVEMBRE, FESTA DELL'ALBERO E CIRCA 1000 ALBERI IN PIÙ PER MIRANO Sabato 20 a Mirano insieme ai volontari del Circolo Legambiente del Miranese, coordinati dalla dott.ssa Anna Bulegato, abbiamo misurato e picchettato l'area tra il Parco Morvillo e Viale Venezia, per prepararla alla piantumazione di circa 1000 tra alberi e arbusti, avvenuta domenica 21 novembre assieme agli Scout di Mirano. Grazie all'accordo tra il Comune di Mirano e la ditta Gasparini, fortemente voluto da questa amministrazione, e il progetto Seminare Ambiente di Legambiente Miranese, la nostra città vedrà crescere nei prossimi anni una nuova area forestata che costituirà una nuova barriera naturale, che andrà ad aggiungersi alle numerose aree verdi esistenti nella nostra città e alle più 8000 piante che andranno ad essere messe a dimora con l'ampliamento del Bosco del Parauro il prossimo anno (quest’ultimo oggetto di un accordo di programma tra il Comune di Mirano e l'I.P.A.B. “Luigi
Mariutto” di Mirano e Città Metropolitana di Venezia, votato in occasione del Consiglio Comunale del 19 novembre 2021). Un grazie a Legambiente, alla famiglia Gasparini, ai nostri tecnici comunali e a tutti i volontari che hanno reso possibile oggi questo, perché senza la sinergia creatasi tra tutti questi attori, ciò non sarebbe stato possibile. Fare rete tra enti, associazioni, cittadini e privati è fondamentale per la creazione di processi come l’ampliamento del Bosco del Parauro e la realizzazione dell’area verde di viale Venezia, e soprattutto per farli poi diventare luoghi della comunità e per la comunità: piantiamo oggi dei piccoli arbusti che avranno bisogno di cura e attenzione per crescere ed essere protagonisti del futuro della nostra città, perché fare politica e amministrare significa non solo risolvere “problemi immediati” ma anche immaginare e realizzare insieme luoghi della “Mirano del domani”
ove le future generazioni cresceranno. Nel ringraziare e salutare chi ha reso e renderà concreti questi progetti, voglio cogliere l’occasione per fare a tutti i cittadini e le cittadine di Mirano i migliori auguri di un sereno Natale.
Elena Spolaore Consigliera Comunale, Capogruppo Partito Democratico
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LA BATTAGLIA D’INVERNO CONTRO IL COVID A MIRANO PER EVITARE I MORTI DELLA SECONDA ONDATA LA VARIANTE DELTA È DIVENTATA CONTAGIOSISSIMA E PIÙ LETALE.
La guerra contro l’epidemia da Covid 19 è ancora lunga. Con la variante Delta il virus è diventato contagiosissimo e più letale. Molti paesi dell’Europa dell’est hanno sottovalutato il pericolo facendo ripartire gli eventi di massa e allentando le precauzioni, dall’uso della mascherina al distanziamento, dall’igiene personale alla ventilazione degli ambienti. Drammatica la situazione della Romania, della Russia, della Bulgaria, della Slovenia… seria quella del Nord-Europa, dalla Germania all’Olanda, dai Paesi baltici alla Danimarca. L’elevato il tasso di vaccinazione a Mirano ha finora evitato la mortalità della seconda ondata. Il numero dei cittadini miranesi deceduti per Covid 19 dal 21 febbraio 2020 al 31 marzo 2021 è stato di 83 persone, il 3/1000 in rapporto alla popolazione, una incidenza pari a quella registrata a Chioggia, Mira, Spinea, inferiore solo a Dolo ( 3,5/1000) ed a Fiesso d’Artico (5,8/1000) ma superiore a quella di Venezia (2/1000). Moltissime famiglie direttamen-
“VOCE DEL TEMPO: I RICORDI DI UNA VITA” mostra di foto artistiche dei nonni artisti del centro di socializzazione arcobaleno di Vetrego. Mirano - 17-18 Dicembre 2021 veranda fronte Sala Consiliare Durante questi mesi di emergenza sanitaria da Covid-19 il Centro Arcobaleno di Vetrego, nonostante un iniziale periodo di chiusura, ha mantenuto le attività in presenza riadattando la capienza dei partecipanti e rivedendo la programmazione delle attività, secondo il protocollo che ha permesso la riapertura del Centro. Durante l’anno 2021 è stato proposto un progetto, da parte dell’Ente gestore, dal titolo “Voce e volto del tempo: i ricordi di una vita”. Durante l’intera durata del progetto l’anziano è stato il protagonista assoluto attraverso la partecipazione, la rievocazione di momenti trascorsi in passato e la riaffermazione della propria personalità e autostima. Sono state svolte con i partecipanti del Centro delle attività di ricerca, raccolta, collocamento storico di foto, recupero della memoria di alcuni episodi passati, condividendo e discutendo con il gruppo e il desiderio di raccontarsi. L’importanza di ogni storia personale, anche solo perché unica e irrepetibile, è il tema centrale di questo progetto. L’obiettivo generale è quello di facilitare il mantenimento della memoria e di rafforzare il senso di identità personale. Durante l’anno sono state svolte le seguenti attività: - Creazione della “scatola dei ricordi” - Ricerca di vecchie fotografie - Realizzazione di nuovi scatti - Creazione di cornici, quadri e cartelloni - Generazioni a confronto: attività tra anziani e bambini per la realizzazione dell’orto. Le opere fotografiche verranno esposte in mostra nell’atrio di villa Errera, ispirate all’aspetto più intimo dell’esperienza di ciascuno, al confronto intergenerazionale, al “ponte” fra tradizione e innovazione, fra cultura personale e cultura locale. Gabriele Petrolito
te o indirettamente hanno sperimentato il dramma degli ammalati, in gran parte anziani, che hanno vissuto nella solitudine e nella sofferenza gli ultimi giorni della loro vita, senza potere essere assistiti da familiari e amici. La città ha risposto all’invito dell’’Amministrazione che, con ingenti risorse proprie, ha in pochi giorni restaurato il bocciodromo per ospitarvi il primo centro vaccinale del miranese. Più dell’80% dei cittadini di Mirano si è vaccinata e adesso si sta sottoponendo alla dose di richiamo. Cosa sta favorendo la quarta ondata pandemica ? E ormai palese che la copertura vaccinale comincia a perdere efficacia dopo 6 mesi per cui è necessaria una dose di richiamo. C’è poi il ruolo della stagione fredda che mette più a contatto le persone in locali chiusi e poco arieggiati dove la trasmissione respiratoria è favorita. Da non sottovalutare poi che i vaccinati tendono ad abbassare la guardia sulle misure di protezione attiva e passiva. La battaglia d’inverno è appena iniziata ma
occorre combatterla tutti. I non vaccinati sono ancora troppi e, se la diffusione del virus non verrà contenuta, ammalandosi in maniera più grave essi rischiano di intasare gli ospedali. In questo caso non solo gli ammalati di covid ma tutti gli incolpevoli altri ammalati non potranno, ancora più di adesso, essere curati negli ospedali pubblici come si dovrebbe.
Gabriele Petrolito Assessore Politiche sociali, Sanità e Volontariato
“PROGETTO MOBILITÀ GARANTITA”
PER UNA MIGLIORE MOBILITÀ DELLE PERSONE SVANTAGGIATE E DIVERSAMENTE ABILI Il nostro Comune riesce a garantire il trasporto di persone svantaggiate e diversamente abili anche grazie alla collaborazione con PGM Italia che ha concesso in comodato gratuito un nuovo pulmino in sostituzione di uno obsoleto. Ciò è stato possibile grazie al sostegno delle imprese del territorio che, visto il successo dell’esperienza già sperimentata in passato, sono stati disponibili a continuare ad investire nel progetto. La collaborazione con PMG Italia nasce nell’ambito dell’integrazione collaborativa tra pubblico e privato prevista dalla "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" n° 328/2000 e ha l’obiettivo di promuovere forme di autonomia e integrazione sociale, attraverso l’implementazione dei servizi di trasporto sociale ed accompagnamento. I dati rilevati nell’intero territorio nazionale confermano sia il continuo innalzamento dell’età media sia l’intensificarsi dei ritmi di vita già oggi frenetici delle famiglie e rendono sempre più necessario individuare
strumenti per migliorare la fruizione dei servizi da parte di chi è portatore di una disabilità, qualsiasi essa sia, che ne limita la partecipazione attiva alla vita della società e di conseguenza arricchire la società stessa, anche in termini di valori garantendo piena autonomia e pari dignità sociale a tutti i cittadini. Il Progetto Mobilità Garantita ha preso vita e potrà adesso proseguire per altri 2 anni grazie al senso di responsabilità sociale degli imprenditori locali, che abbinano il proprio marchio e la propria immagine ad una iniziativa solidale e sociale realizzata per il benessere della comunità con il fine di offrire un valido supporto ai servizi socio-assistenziali territoriali. Il finanziamento dei veicoli, del loro mantenimento e la realizzazione del servizio, è infatti possibile grazie alla locazione da parte di imprese e aziende del territorio di spazi pubblicitari sulla superficie esterna degli autoveicoli. Gabriele Petrolito
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INIZIATIVE PER IL 25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e anche quest’anno non possiamo fare a meno di chiederci se le iniziative che proponiamo per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema siano utili e possano bastare a conseguire dei risultati. A leggere i numeri dei femminicidi che si riconfermano elevati rischiamo di farci pervadere dallo sconforto, sembra che ogni azione messa in campo per contrastare questo fenomeno sortisca effetti minimi, sono numeri che fanno emergere una realtà che si ripete anno dopo anno, numeri che ci raccontano che i femminicidi sono un problema permanente, un problema strutturale. Chi studia questo fenomeno ci spiega che il vero problema per le donne è riconoscere la violenza, il percorso che porta, alla presa di coscienza che quella che si sta vivendo è una violenza, è lungo e complesso e non sempre purtroppo sfocia nella denuncia. Proprio per queste ragioni altri numeri ci confortano e sono quelli delle donne che si sono rivolte quest’anno allo sportello antiviolenza Sonia, la relazione del centro parla di numerosi accessi con un trend sta-
bile. Il centro antiviolenza riveste un ruolo fondamentale che vede impegnate psicologhe che accolgono le donne vittime di violenza e le sostengono e accompagnano in un percorso di uscita dalla violenza. Anche l’elevato numero di donne che sono state accolte nell’Ufficio a loro dedicato, la ‘Stanza tutta per sé’ un ambiente riservato e protetto per quelle che hanno trovato il coraggio di denunciare, aperto da appena un mese nella tenenza dei carabinieri di Mira, ci dice quanto siano utilizzate queste strutture. Quindi consapevoli che per sradicare un fenomeno così complesso che ha le fondamenta in una cultura misogina e patriarcale, continuiamo come commissione pp.oo a farci presidio permanente promuovendo e sostenendo iniziative di sensibilizzazione, riflessione e prevenzione che qui di seguito ricordiamo. Il programma prevede l’esposizione come gli altri anni di scarpette rosse pezzi di stoffa di colore rosso nelle vetrine di negozi, bar e ristoranti, su invito della sindaca. Sono state inoltre coinvolte le pasticcerie in un’iniziativa che nasce all’interno della Commissione intercomunale delle pari opportunità del Miranese e che porta il titolo
‘Sconfiggiamo la violenza con la dolcezza’. Le pasticcerie del miranese sono state invitate a realizzare una pastina solidale dal 20 al 30 novembre, una percentuale del ricavato della vendita verrà donato al centro antiviolenza Sonia che opera anche nel nostro Comune. Le pasticcerie che hanno aderito sono: Dolci Tradizioni Basso e Pasticceria Michela dal 1985 di Zianigo, Pasticceria Belvedere in Piazza Martiri della Libertà, Pasticceria Caffetteria Spezzati in Via Gramsci e La Pasticceria di Via Castellantico a Mirano. Gli appuntamenti nel mese di novembre sono molteplici e realizzati in collaborazione con il coordinamento donne della CGIL, l’associazione Arcam, la Cooperativa Iside, le Donne in Nero e il club Soroptimist della Riviera del Brenta e Miranese. Nella mattina del 20 viene inaugurata una nuova panchina rossa nel piazzale antistante la Casa della Musica con letture tratte dalla ‘Guerra a casa’ di Damiano Rizzi a cura di Federica Baldan. Il 25 le donne in nero saranno presenti in Piazza Martiri per un sit in contro la violenza. Domenica 28 in Piazza Martiri le donne dell’Arcam realizzeranno ed espor-
ranno scarpe rosse realizzate con diversi materiali, la scuola Dance Studio presenterà una coreografia dal titolo Crystalllize, l’attrice Claudia Bellemo proporrà un reading sempre sul tema della violenza, saranno presenti le donne del Coordinamento CGIL e il club Soroptimist della Riviera del Brenta e Miranese. Il 29 verrà proiettato il film Antigone di Sophie Deraspe al Cinema Teatro di Mirano a cura del Coordinamento Donne CGIL. Concluderà gli appuntamenti il 13 dicembre la presentazione del libro ‘Vive e Libere’ di Manuela Ulivi Avvocata e Presidente di CADMI in collaborazione con la Cooperativa Iside.
La Commissione pari opportunità del Comune di Mirano - Niero Erika
MAZZARELLA REBECCA Tra le calli veneziane sorge un’accademia prestigiosa che ospita solo studenti con talenti speciali. Victoria, giovane dall’intelligenza eclettica, è stata scelta per farne parte. È tra quelle mura che inizierà la sua nuova vita, lontana dai genitori e dal mondo che ha sempre conosciuto. Tra corridoi e stanze che ospitano storie e segreti, Victoria conoscerà le sue nuove amiche e si avvicinerà a Dorian, un ragazzo misterioso ambito da tutte. C’è qualcosa di diverso in lui, sembra appartenere a un altro tempo. I suoi modi aristocratici e la sua bellezza travolgeranno Victoria e faranno vacillare il suo cuore. Eppure, lei non riesce a fidarsi, si chiede chi sia in realtà quel Dorian Gray che ottiene tutto con uno schiocco di dita. La verità è forse dietro quel dipinto maledetto che lui le mostra? Chi è la creatura ritratta? E chi si cela dietro i terribili scherzi orditi contro di lei? Tra balli in maschera, baci rubati in luoghi segreti, fughe per le calli fumose di Venezia, Victoria scoprirà il suo ruolo nella storia e capirà chi ha davvero davanti. Disponibile in e-book e cartaceo su Amazon e le principali librerie on line.
Sito: www.lunaticamente.com E-mail: mazzarella.rebecca@gmail.com Instagram: rebecca.mazzarella Wattpad: Rebecca_Mazzarella Facebook: Anthea e altre storie di Rebecca Mazzarella oppure lasciando un commento su Amazon
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ARTIGIANATO IN PIAZZA IL 4 E 5 SETTEMBRE CON LA CNA “L'Artigianato si mette in mostra” è stato il titolo della manifestazione che CNA Associazione Artigiani di Mirano, con la collaborazione dell'Amministrazione comunale, ha organizzato per sabato 4 e domenica 5 settembre 2021, per raccontare il fascino del "saper fare", la cultura e l'esperienza che stanno dietro a un manufatto, o a un alimento preparato da mani sapienti. Il programma ha visto visite guidate ad aziende ecosostenibili e stand espositivi in piazza Martiri. Il sabato è stato dedicato a tre visite guidate ad altrettante realtà locali. Alle 9.30 un'azienda zootecnica in cui bovini e suini vengono allevati in modo "familiare", seguendo i ritmi della natura; alle 11.00 la Trattoria Il Sogno di Scaltenigo, per un viaggio tra i sapori del mare e dei suoi preziosi frutti; alle 16.30 la Fattoria Casa del Gufo, che coltiva grani antichi. Domenica 5, dalle 9.00 alle 19.00, un’intera giornata in piazza Martiri della Libertà con stand espositivi dei mestieri più vari e possibilità di vedere all'opera gli artigiani. Inoltre ci sono stati due momenti di riflessione: alle ore 16.00 con lo storico Stefano Pivato che ha presentato il suo libro "Storia sociale della bicicletta" e alle 17.00 con lo psicoterapeuta Jacques Delgado per una riflessione sulla manualità, un viaggio nelle abilità umane che trovano nelle capacità dell'artigiano una delle migliori sintesi possibili. L’iniziativa rientrava tra le progettualità del DISTRETTO DEL COMMERCIO.
A CHE PREZZO Il Comune di Mirano – Assessorato alle Attività produttive, in collaborazione con Confcommercio del Miranese, Presidio Di Libera del Miranese "Domenico Gabriele" e CNA artigiani del Miranese ha organizzato il giorno mercoledì 13 ottobre alle ore 20.30 un incontro pubblico per affrontare insieme al mondo imprenditoriale il tema: "Con le mafie si prendono l'economia", che ha visto tra i relatori, oltre al sottoscritto, il Dott. Andrea Da Lio - Sezione del Veneto dell'Albo dei gestori ambientali, Francesco Rizzante - Coordinatore metropolitano di Venezia di Avviso Pubblico e Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia di Reggio Calabria. E’ stato solo il primo di una serie di interventi di sensibilizzazione sul tema.
Cristian Zara
DAL 17 AL 21 SETTEMBRE E’ RITORNATA L’ANTICA FIERA DI SAN MATTEO L'antica Fiera di San Matteo è tornata ad animare il cuore di Mirano da venerdì 17 a martedì 21 settembre. E' stata organizzata dal Comune di Mirano, che per permettere quest’anno la “ripartenza” della Fiera ha messo in campo davvero una organizzazione importante che si è rivelata fondamentale per il sereno svolgimento della stessa: come sempre ha ospitato giostre e spettacoli viaggianti, proposte gastronomiche, bancarelle ed espositori. Si è rinnovata ancora una volta la più antica tradizione miranese: la prima edizione della Fiera fu infatti autorizzata dal Senato Veneto con decreto del 6 settembre 1477. Da allora, tranne le sospensioni in tempo di guerra e l’annullamento dello scorso anno a causa dell’emergenza Covid -19, si è sempre svolta con regolarità, attirando annualmente nel centro di Mirano migliaia di visitatori. Cinquantacinque giostre hanno dato vita ad un grande parco divertimenti in piazza Martiri, nelle vie adiacenti e nel tratto di via Cavin di Sala fino all’incrocio con via Torino. Il numero è stato lo stesso delle passate edizioni. Le bancarelle di commercio ambulante (alimentari e non) sono state una quarantina mentre gli espositori di attrezzature varie e automobili solo tre. Il settore ristorazione ha proposto lo stand della Pro Loco Mirano in piazza Martiri. Le altre associazioni sportive e culturali miranesi, che solitamente allestivano grandi stand gastronomici in viale Rimembranze, hanno rinunciato ad essere presenti. C’è stata invece l’Associazione Volare in via XX Settembre, che ha collaborato con l’Amministrazione Comunale anche per quanto riguarda il servizio di vigilanza.
Cristian Zara Assessore alla valorizzazione e promozione attività produttive e attività commerciali, promozione e valorizzazione attività sportive, politiche abitative, politiche per il lavoro.
PREMIATE LE ECCELLENZE PRODUTTIVE MIRANESI Il 24 settembre abbiamo conferito il premio “Eccellenze produttive miranesi” a cinque attività della nostra città. Il premio nasce per celebrare quelle attività che, attraverso la loro storia ultradecennale, hanno saputo diventare un punto di riferimento per Mirano, grazie alla loro professionalità, dedizione e cortesia. Per questo meritano il ringraziamento dell’amministrazione comunale e di tutta la città. Tra le attività premiate, la bottega di barbiere di Mario Zamengo, che ha iniziato la professione nel 1961 presso lo zio, divenendo poi titolare dell’attività nel 1971, sempre presso la sede di via Cavin di Sala 220. Il negozio di biciclette e ciclomotori Coi Angelo snc, gestito dallo stesso Angelo, dalla moglie Maria Scantamburlo e dai figli, aperto sin dal 1961. La Volpato sas – punto di riferimento per ceramiche, caminetti, pavimenti – il cui titolare Adriano Volpato ha continuato la tradizione avviata dalla famiglia nel 1952. L’agenzia di viaggi Marlene Travel, che ha iniziato la sua attività quarant’anni fa, nel 1981, e oggi continua la sua attività gestita dagli storici proprietari, Marilena Rossi, Eros Soccal e la figila Eva Soccal. L’azienda di dipinture Rtb, attiva dal 1958 sino al 2021, condotta prima dal padre Roberto Boriero e poi dal figlio Tiziano. A breve verrà premiato anche Mario Simionato, titolare, assieme a Franco Favaretto, dello storico negozio di barbiere di via XX settembre, 2. Tutte queste attività incarnano lo spirito di professionalità e competenza declinate all’interno della comunità che caratterizza da sempre l’impresa miranese. Cristian Zara
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PANDEMIA E SANITÀ Da quel gennaio 2020, quando a Roma furono ricoverati i due coniugi cinesi con diagnosi di Covid, sono trascorsi ormai due anni, ma non siamo riusciti e non ci illudiamo più di debellare velocemente questo virus pandemico, perchè ci sono sempre nuove ondate (ora si parla della quarta) con recrudescenza del virus e aumento dei contagi. Ci rendiamo conto che la nostra vita è cambiata, che non c'è più la normalità cui eravamo abituati fino a due anni fa. Parliamo con la mascherina, ci sentiamo a disagio nei luoghi affollati, non tocchiamo le cose se non ci siamo igienizzati le mani; paure, incertezze, preoccupazioni nei luoghi di lavoro con i colleghi e a casa con i nostri cari; niente strette di mano, niente abbracci e baci, per paura di trasmettere il contagio. Luoghi pubblici con serrande abbassate, ospedali trasformati in pochi giorni in reparti Covid, sale operatorie diventate terapie intensive, personale medico ed infermieristico a prendere in carico ed assistere solo pazienti Covid. Questo virus ha drammaticamente sconvolto le nostre vite e la nostra quotidianità, ha creato smarrimento e confusione e siamo entrati in crisi dal punto di vista emotivo, familiare e professionale. E' cambiato il rapporto con la gente, siamo cambiati noi tutti. Siamo diventati tutti virologi, sempre più siamo gli uni contro gli altri, vaccinati contro no-vax, creiamo antagonismi e allarmismi che moralmente ci distruggono; i medici e gli infermieri che poco prima abbiamo applaudito e chiamato eroi, subito dopo sono viste come persone da tenere lontane perchè possono “infettare”. Ha proprio ragione Papa Francesco quando dice: “Peggio di questa crisi c'è solo il dramma
di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”. Cos'è che non deve essere sprecato? Di sicuro la memoria di tutto ciò che è successo in questi due anni, per non dimenticare, per capire meglio noi stessi ed avere più attenzione alle fragilità. Certamente questa crisi ci ha fatto capire che la medicina non è in grado di risolvere tutto ed il Coronavirus è stato ed è motivo per ripensare la nostra sanità in generale e gli ospedali prima di tutto. Sappiamo per certo che il virus continua a circolare ed in certe varianti è più insidioso di prima, ma il vaccino funziona e riesce ad arginare i contagi e a limitare le forme più gravi di Covid, inoltre proprio l'alto numero di vaccinati ed il comportamento responsabile (mascherina e distanziamento) sono i nostri punti di forza, che ci devono far sperare di tornare quanto prima alla normalità. (cruciale è ora proseguire con la terza dose e convincere gli indecisi e i riluttanti a vaccinarsi!). L'esplosione del Covid ha visto le stesse reazioni in tutti gli ospedali, da Nord a Sud, cioè sospensione delle attività programmate, ricoveri solo nei casi di prestazioni urgenti e allungamento delle liste d'attesa, con una forte diminuzione di visite specialistiche, di diagnostica, per non parlare della soppressione degli screening. Il Covid ha comportato la necessaria riprogrammazione dell'attività; le misure di prevenzione hanno obbligato il distanziamento tra i letti dei pazienti, sanificazione degli ambienti, igiene delle mani e vestiario, obbligo della prenotazione ed appuntamento per visite mediche, divieto di visita dei pazienti negli ospedali e degli ospiti nella case di riposo. E' chiaro che queste misure restrittive hanno influito
negativamente sul benessere psicologico (specie degli anziani e dei fragili) ma per garantire la salute, talvolta si è arrivati ai limiti del rispetto della dignità della persona e, per sopperire al senso di solitudine e abbandono vissuto soprattutto dagli anziani, si sono trovate nuove forme di interazione tra loro e i familiari, come le video-chiamate e gli incontri negli appositi locali. Quando all'inizio della pandemia si disse che venivano ridotte le visite dermatologiche, oculistiche, ortopediche, ecc. ma veniva garantita l'attività oncologica, era in realtà un modo di dire, perchè se si rinvia di tre o sei mesi una gastroscopia, una mammografia o esami diagnostici importanti, che possono avere un esito oncologico, è chiaro che anche l'attività dell'oncologia viene ad essere inficiata. Il tempo d'attesa per una prestazione (con il Covid) si è raddoppiato se non triplicato, così sono aumentati i pazienti che si rivolgono all'attività privata, laddove ci sono disponibilità economiche, p altri invece decidono di soprassedere alla visita e non effettuano importanti controlli cardiologici, neurologici, ecc. In generale, pur di non entrare in ospedale o al Pronto Soccorso per paura di contrarre l'infezione, si attua un differimento di tutte le visite mediche. Anche gli ospedali stanno vedendo contrazioni significative nei loro budget, mentre sono aumentate le spese per i dispositivi di protezione, i tamponi, le sanificazioni, ma le strutture sanitarie per prime devono rispettare le regole, finchè non avremo una cura risolutiva per questo virus. Se, come è dimostrato ogni giorno, gli accessi all'ospedale e in particolare al Pronto Soccorso sono molto di-
minuiti, perchè abbiamo capito che certi problemi di salute possono essere gestiti diversamente, e perchè gli effetti del lockdown hanno determinato una diminuzione dei traumi (lavoro, viaggi, incidenti stradali, ecc.), ora è giunto il tempo, se non vogliamo sprecare la crisi, di ripensare la nostra sanità. Essa non sarà sempre e solo attorno all'ospedale, ma dovrà essere territoriale, fatta di distretti, ambulatori, medicine di gruppo, residenze socio-sanitarie, assistenza domiciliare, case della salute, dove anche il ruolo del medico di medicina generale sarà per forza ripensato. “Il medico resta sempre la prima medicina”, gli ospedali hanno e avranno sempre un ruolo fondamentale per l'acuzie, mentre la medicina territoriale dovrà essere al servizio di malati cronici e delle cure intermedie. ...e di questo parleremo nel prossimo Mirano magazine... intanto, con la speranza che presto il Covid sia definitivamente debellato, colgo l'occasione per augurare a tutti, tanta salute, Buon Natale e Felice anno nuovo.
Annamaria Tomaello coord. di “Insieme per il bene comune”
MIRANO MERITA DI MEGLIO! Ci avviciniamo alle prossime elezioni e mai come in questi mesi è necessario fare il punto della situazione sulla nostra città. Veniamo da dieci anni di amministrazione di centrosinistra e stiamo faticosamente cercando tutti assieme di superare la pandemia purtroppo ancora in corso. Cosa ne sarà della nostra città nei prossimi anni?! Cosa vogliamo proporre a Mirano per farla tornare centro strategico tra le provincie di Venezia, Padova e Treviso?! Come detto più volte in questi anni, l’amministrazione comunale ha scelto di “non scegliere”. Molte sono le situazioni ancora senza risposta e molte sono le idee e i progetti rimasti inascoltati chiusi in un cassetto per paura di scontentare qualcuno.
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Il punto critico da cui partire è proprio questo: abbiamo voglia di portare la città fuori dall’immobilismo e dare risposte serie e concrete a quelle tante persone e associazioni che ce lo chiedono?! Abbiamo il coraggio di proporre idee nuove e innovative assumendoci tutte le responsabilità del caso?! Io penso di sì, penso che la Lega e tutto il centrodestra possano fare la loro parte, possano finalmente trovare unità per il bene della città lasciando ai margini rancori e beghe del passato. Lo dobbiamo ai tanti cittadini che hanno votato candidati alternativi al centrosinistra nelle scorse elezioni, ai tantissimi che a Mirano sostengono il buon governo del Presidente Zaia in Regione. Non dobbiamo più stare a guardare, co-
struiamo assieme la Mirano dei prossimi dieci anni: una città a misura di famiglia, di coppie giovani che scelgono Mirano come centro importante dove far crescere i propri figli; proponiamo scuole, istituti, centri di formazione di alto livello, valorizziamo le strutture e i servizi sportivi, difendiamo la sanità e l’ospedale, investiamo in parchi e verde pubblico, supportiamo negozi e commercio di qualità, creiamo eventi e iniziative che animino la piazza e le frazioni, attiriamo servizi e attività produttive che fanno crescere la città e il tessuto sociale. Penso che con l’aiuto, le competenze e la volontà di tanti miranesi possiamo raggiungere questi obbiettivi; abbiamo una città bella e accogliente, ora necessità solo della forza di tutti per
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Andrea Tomaello Vice Sindaco di Venezia
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AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MIRANO: SITUAZIONE UFFICI AREA II La Pubblica amministrazione soffre certamente di notevoli carenze di personale. Compete tuttavia agli organi di indirizzo politico organizzare i servizi per garantire l’erogazione degli stessi al cittadino. Per soddisfare i bisogni dei cittadini di un comune non ci sono dubbi, infatti, che un ruolo fondamentale derivi dall’organizzazione interna degli uffici. Senza nulla togliere all’importanza ed alla funzione indispensabile di ciascun servizio, considerando l’attuale momento storico di forte recessione economica, ritengo tuttavia necessario ribadire ancora una volta le gravi carenze di personale che riguardano attualmente in particolare il Servizio Edilizia Privata ed il Servizio Pianificazione Territoriale - Beni Ambientali. L’Unione Europea ed il Governo Italiano stanno impegnando in questo periodo ingenti risorse economiche per rilanciare l’economia puntando principalmente sul rilancio del settore dell’edilizia e dell’efficientamento energetico. Questa strategia implica mettere in moto un volano che potrà rilanciare moltissimi settori economici ed in particolare l’occupazione. Di fronte a questo scenario la pubblica Amministrazione dovrebbe svolgere
il ruolo di propulsore e di facilitatore della ripresa economica. Tutto questo purtroppo a Mirano si scontra con una gestione da anni estremamente carente degli uffici citati, in particolare attualmente del Servizio Edilizia Privata, al punto da causare notevoli ritardi nell’iter di approvazione e rilascio di autorizzazioni e permessi collegati al settore edilizio ed in particolare ai lavori di efficientamento energetico tanto attesi. I ritardi nella presa in carico delle richieste di accesso agli atti, di rilascio di pareri e autorizzazioni, risultano essere di diversi mesi e questo potrebbe comportare per molti cittadini di Mirano perdita di tempo prezioso ma anche degli incentivi attualmente offerti per l’efficientamento energetico delle abitazioni. Con la presente si chiede pertanto alla Sindaca di riferire in Consiglio quali sono i tempi di evasione delle richieste presentate dai cittadini agli uffici citati e quali sono le azioni che intende intraprendere per garantire un servizio efficiente ai propri cittadini, ai professionisti ed operatori economici del territorio. Giorgio Babato “Insieme per il bene comune”
Stazione FS di Dolo
Nella società attuale basta pronunciare le parole “sviluppo sostenibile” o “green” e, sempre a parole, si riempiono le pagine dei giornali e telegiornali e si ricevono anche gli applausi. In realtà per ottenere un ambiente più sano non servono discorsi ma fatti concreti. Fatta questa premessa, entro nel merito della presente interrogazione per riproporre ancora una volta all’attenzione di questa amministrazione la questione parcheggi della Stazione ferroviaria di Dolo. A prescindere dal nome, la stazione ferroviaria di Ballò è appunto la stazione ferroviaria che nel territorio del comune di Mirano garantisce per moltissimi lavoratori e studenti il collegamento quotidiano con le proprie destinazioni di lavoro e di studio. La sensibilità crescente dei cittadini ai temi ambientali e la costante crescita del traffico urbano ed extra urbano, in particolare nelle ore di punta, hanno contribuito ad incrementare notevolmente l’uso dei mezzi pubblici per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola. In particolare negli ultimi tempi, è cresciuto costantemente il numero di utilizzatori della linea ferroviaria Venezia-Padova a seguito soprattutto del potenziamento dei treni circolanti sulla tratta. Questa efficace e conveniente tipologia di mobilità, rispettosa altresì dell’ambiente, si scontra tuttavia con notevoli difficoltà a trovare adeguati parcheggi. A partire, infatti, già dalle 8 del mattino, i due parcheggi a sud della stazione di Dolo risultano abitualmente completi costringendo i pendolari a cercare parcheggi di fortuna lungo le strade adiacenti. A questa situazione già estremamente precaria e più volte segnalata dal sottoscritto, dallo scor-
Municipio di Mirano
so agosto e si è aggiunta l’indisponibilità del parcheggio interno alla stazione perché utilizzato come cantiere per la risistemazione della tratta Mestre-Padova causando notevolissimi disagi. In data 20/10/2021 la situazione è diventata insostenibile ed inaccettabile in quanto anche il secondo ed unico parcheggio a disposizione è stato chiuso al pubblico per permettere alla ditta incaricata dal Comune di Mirano di potare le siepi attorno. Non devo dilungarmi certamente per far comprendere cos’è successo quel giorno quanto i moltissimi lavoratori e studenti che si servono della stazione ferroviaria di Dolo si sono trovati privati di tutti e due i parcheggi della Stazione. Per quanto sopra esposto chiedo di conoscere come sia potuto accadere un fatto così penalizzante che ha causato moltissimi disagi e che indica lo stato di abbandono e di disinteresse dell’amministrazione comunale di Mirano per la stazione di Ballò che garantisce la possibilità di usufruire del fondamentale servizio ferroviario di collegamento con le città vicine e con tutta la rete nazionale. Si attende la discussione in consiglio di quanto sopra richiesto.
Giorgio Babato “Insieme per il bene comune”
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FINISCE L’ATTESA PIÙ LUNGA: A MIRANO TORNA IL NATALE IN PIAZZA UN MESE DI MERCATINI, APPUNTAMENTI, LUMINARIE E DIVERTIMENTO
È il Natale più atteso di sempre quello che si appresta a vivere Mirano, che torna ad accendere le feste dopo lo stop provocato nel 2020 dal Covid. Un programma fitto di appuntamenti e iniziative, che torna dopo tanta attesa a riscaldare i cuori, in particolare quello pulsante della città, la sua piazza, e lo fa con formula piena: ci sarà tutto quanto ha deliziato i miranesi e non solo due anni fa, dalle luminarie alle casette in legno, dalla pista di pattinaggio sul ghiaccio ai mercatini dei sapori e dell’artigianato, dalla casetta di Babbo Natale alla Befana per allietare i più piccoli. Se non è normalità, poco ci manca. Grande sforzo da parte dei commercianti di Mirano, per quello che il loro capo delegazione, Roberto Rossato, ha definito “un ritorno in grande stile”, per il quale il gruppo si è speso molto, iniziando la promozione già all’inizio dell’autunno. Fondamentale per questo agognato ritorno il contributo e l’organizzazione di Confcommercio del Miranese e del Comune di Mirano, che hanno messo in campo ogni sforzo per ridare alla città uno dei suoi momenti più belli e apprezzati, soprattutto negli ultimi anni. Natale più atteso che mai dunque, proprio per la pausa forzata dello scorso anno e il messaggio lanciato ai
miranesi è forte e chiaro: il distretto del commercio è più vivo che mai, pronto a ripartire con rinnovato smalto e fiducia e che soprattutto non ha perso lo spirito d’iniziativa dei tempi migliori, investendo tempo e risorse per riproporre i tratti ormai tipici degli appuntamenti natalizi. Una manifestazione che, pandemia a parte, ha visto negli ultimi anni Mirano diventare il baricentro di iniziative capaci di attirare visitatori anche da fuori provincia. Format dunque da riprendere, ripetere e implementare. Partiamo dagli allestimenti: tornano le luminarie, che abbelliranno le vie del centro storico e del viale commerciale di Mirano, ovvero via Gramsci, replicate dai negozianti su portici e vetrine e dal Comune con il grande albero illuminato in centro piazza. Sarà l’8 dicembre il grande giorno dell’accensione, con il countdown che, all’imbrunire, illuminerà l’intero centro e darà il via a un mese di appuntamenti. Lo stesso giorno sarà forte l’attesa per l’arrivo di Babbo Natale, che giungerà a Mirano in grande stile, per poi dimorare per tutto il periodo delle feste nella sua casa di legno al centro dell’ovale, dove riceverà i bambini ogni pomeriggio, il sabato e i festivi anche al mattino, dal 26 dicembre fino al 5 gennaio poi, lascerà il posto ad un simpatico Elfo che intratterrà i bambini fino all’arrivo della Befana. Ancora appuntamenti da non perdere il giorno dell’Immacolata: con le luci e Babbo Natale arriveranno anche i primi mercatini, con i sapori della tradizione e l’artigianato natalizio, che daranno vita alla prima vera piazza delle feste. Si replicherà poi le due domeniche successive: il 12 dicembre torna il “Mercatino della fantasia”, con i prodotti dell’artigianato e tante idee regalo, insieme alle bancarelle di “Shopping Italiano”, mentre il 19 dicembre il tradizionale appuntamento mensile con il Mercatino dell’antiquariato e del collezionismo si vestirà a festa per il Natale con tante curiosità. Durante tutto il mese di dicembre, e soprattutto in concomitanza con questi appuntamenti, saranno aperti i negozi, le casette in legno per fare gli acquisti nel segno della tradizione, assaggiare prodotti tipici del periodo e sorseggiare un aperitivo in compagnia all’interno di un villaggio natalizio in stile tirolese, mentre in piazza Errera tornerà la pista di pattinaggio sul ghiaccio che sarà aperta fino al 6 gennaio, quando, in una nuova festa di piazza, arriverà a Mirano la Befana per consegnare a tutti i bambini presenti calze e dolciumi. Per oltre un mese le giornate a Mirano saranno scandite dalla magia e dalle atmosfere tipiche del Natale, con luci, addobbi e musiche (grazie alla filodiffusione in piazza) tipiche del periodo.“Finalmente torna il Natale – esulta Roberto Rossato, capo delegazione di Confcommercio a Mirano – abbiamo profuso ogni sforzo per organizzare, nonostante l’emergenza ancora
in corso, un calendario di appuntamenti degno di questa piazza e di questa città. Vogliamo dare un messaggio forte, di speranza: la città è viva, i commercianti sono in prima linea per organizzare gli eventi e gli acquisti sotto casa sono sinonimo di qualità e fiducia. Vogliamo dire ai cittadini di approfittarne: il rilancio della piazza e del suo ruolo di socialità e ritrovo, che nell’ultimo anno ci è un po’ mancato, passa anche per questi appuntamenti”. “C’è entusiasmo – conferma l’assessore alle Attività produttive del Comune di Mirano, Cristian Zara - perché il segnale di ripartenza che vogliamo dare è forte: dopo la sospensione dello scorso anno, c’è il desiderio di riprendere la strada là dove si era interrotta, visto anche il grande successo del Natale 2019. Vogliamo anzi, se possibile, alzare l’asticella, puntando sempre più in alto e per dare un vero segnale di speranza e desiderio di ripresa. Massimo sostegno e disponibilità, dunque, da parte del Comune, per un mese di appuntamenti che certamente sarà un successo, come avvenuto negli anni scorsi”.
IL TEATRO RIAPRE Finalmente per il 2021/2022 abbiamo potuto programmare la stagione teatrale, con la rassegna di prosa per gli adulti, le domeniche a teatro per le famiglie e i bambini, le matinée per gli studenti degli istituti miranesi. Il palcoscenico del Teatro di Mirano è tornato ad animarsi da metà novembre e ospiterà, fino all’aprile prossimo, spettacoli dedicati al pubblico di tutte le età. Sono ventuno le date in cartellone, che permetteranno di condividere una varietà di emozioni e pensieri. Il teatro, mettendo in scena l’agire umano con le sue passioni e le sue contraddizioni, è un luogo di partecipazione, di conoscenza, di riflessione sul proprio stare al mondo. “La Città a Teatro” è il titolo che abbiamo mantenuto anche per questa nuova stagione, nella convinzione del profondo significato culturale di questa ‘arte scenica dal vivo’, popolare e colta, fidando in una sempre maggiore presenza giovanile. La stagione è organizzata dal Comune in collaborazione con La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale e il Circuito Teatrale Regionale Arteven, che ci garantiscono la qualità dello stare a teatro. Inoltre c’è il sostegno del Distretto del Commercio. Ci è da sempre accanto la Commissione Pari Opportunità del Comune con la “Campagna 365 giorni NO alla violenza contro le donne” proprio perché solo con la partecipazione politica del pensiero e dell’agire femminile è possibile il benessere di tutti. La proposta per la rassegna serale, di sei spettacoli più uno fuori abbonamento, è, come sempre,
una miscellanea di classico e contemporaneo e un omaggio ai due anniversari celebrati nel 2021: i 700 anni dalla morte di Dante (con Moni Ovadia, con il quale si è rialzato il sipario il 18 novembre scorso per una serata di recupero della stagione precedente) e i 1600 anni dalla fondazione di Venezia (con una compagnia che danza sulle musiche di Vivaldi). La rassegna serale propone il 16 dicembre Elsinor con “Tradimenti”, il 16 gennaio Amanda Sandrelli con “Lisistrata”, il 17 febbraio TeatroImmagine con il “Mercante di Venezia” shakespeariano, il 24 febbraio fuori abbonamento Il Portico Teatro Club con “L’Avaro” di Goldoni, il 3 marzo Stivalaccio Teatro con “Don Chisciotte – Tragicommedia dell’arte”, il 17 marzo Lella Costa chiude con “Se non posso ballare…. Non è la mia rivoluzione”. Inizio spettacoli ore 21.00. Gli spettacoli domenicali, estremamente vari per tecniche teatrali, atmosfere e tematiche, sono iniziati il 21 novembre con “Piccolo Clown” di Compagnia dei Somari/ Ariateatro. Il 23 gennaio seguirà la compagnia Fontemaggiore/Accademia Perduta Romagna Teatri con “La nostra maestra è un troll”, il 6 febbraio Accademia Perduta Romagna Teatri con “Il Gatto con gli stivali”, il 20 marzo Gianni Franceschini Performing Arts/La Piccionaia con “L’Arca di Noè”. Inizio spettacoli ore 15.30. La rassegna “La Scuola va a Teatro. L’arte dello spettatore” per quest’anno scolastico propone otto titoli per gli alunni delle scuole dell’infanzia, della primaria, della secon-
daria di primo grado e per le superiori, tra cui il consueto appuntamento in inglese. Per quanto riguarda biglietti e abbonamenti, abbiamo voluto mantenere invariati i prezzi. La campagna di rinnovo degli abbonamenti è partita con l’entusiasmo del pubblico e proseguirà fino al 2 dicembre, poi dal 7 al 16 dicembre saranno acquistabili i nuovi abbonamenti, on line su www.miranoteatro.it o in biglietteria il martedì dalle 16 alle 17.30, giovedì dalle 12 alle 14. Il costo dell’abbonamento per i sei appuntamenti di prosa è di 85 euro l’intero, 75 euro il ridotto. Dal 7 dicembre saranno in vendita i biglietti di tutti gli spettacoli della prosa, mentre i singoli biglietti delle “Domeniche a Teatro” sono già in vendita, on line su www. miranoteatro.it o in biglietteria, al costo di 6 euro intero, 5 euro under 14 e convenzionati, biglietto sostenitore 15 euro.
Renata Cibin Presidente del Consiglio Comunale e delegata alla cultura
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CRISI DI ORGANICO PRESSO IL COMUNE DI MIRANO Ritengo da sempre che un Comune sia e debba essere l'ente amministrativo più vicino al cittadino. Da marzo 2020, senza alcun dubbio, i dipendenti comunali si sono adoperati più del solito per far fronte all’emergenza epidemiologica che ha attanagliato il nostro Paese. Il loro impegno e la costanza nel cercare di dare un adeguato servizio al cittadino, imparando nuove modalità di comunicazione e operazione, è sicuramente stato determinante. Così come l’adempimento di molte pratiche a mezzo telematico, oltre che una tenace collaborazione tra i dipendenti stessi, è stata la dimostrazione della dedizione al loro ruolo. Purtroppo, però, la situazione in cui oggi si trova il nostro Comune non è delle migliori. La chiusura dello sportello unico due mattine la settimana, aggiunte alle chiusure pomeridiane già in essere, fanno sì che il Comune, sia nella sede in Piazza sia nella sede in via Bastia Fuori, abbia la porta di ingresso sempre chiusa ai cittadini. Certamente, durante il periodo di emergenza sanitaria, alcune iniziative per la sicurezza erano d’obbligo, ma oggi, pur riconoscendo che si deve mantenere alta l’attenzione riguardo la pandemia, sembra che vi siano più restrizioni rispetto ad un anno fa.
A TRENTO È NATALE Finalmente ritorna il tradizionale e tanto atteso Mercatino di Natale di Trento, giunto alla 27a edizione. Da sabato 20 novembre 2021 a domenica 9 gennaio 2022, per ben 50 giorni il centro storico della città si illumina a festa, mentre Piazza Fiera e Piazza Battisti ospitano le casette del Natale, mettendo in mostra il meglio dell’artigianato locale e delle specialità culinarie regionali. Organizzato dall’Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, il Mercatino di Natale di Trento mette al centro la sicurezza riservando massima attenzione al rispetto delle normative sanitarie. Quest’anno sono 62 le casette di legno, di cui 3 dedicate al Volontariato e alla Solidarietà, dislocate nelle due storiche piazze della città, piazza Fiera e piazza Cesare Battisti. Il numero delle casette è stato deciso per poter garantire sia agli espositori sia ai visitatori la sicurezza necessaria per vivere in piena serenità l’evento del Natale. Curiosare tra una casetta e l’altra consente di compiere un viaggio autentico ricco di tradizione e allo stesso tempo sorprendente e originale, alla scoperta del meglio dell’artigianato alpino. Ciondoli e pendenti decorati, palle di Natale dipinte a mano, presepi in miniatura, angeli e alberelli in legno, corone e addobbi, campanelle in ceramica e carillon, candele e lampade a olio, composizioni realizzate con stelle alpine di coltivazione propria, pressate ed essiccate, giochi intagliati nel legno, decorazioni per la casa e utensili da cucina della tradizione. E ancora articoli in pelle, pantofole in feltro, sciarpe, berretti e guanti in lana, gioielli artigianali, saponi ornamentali decorati a mano, prodotti a base di canapa made in Trentino, cosmesi naturale di alta qualità a base di arnica ed erbe locali, cuscini del benessere, lana di pecora, incensi, pot pourri destrutturato con bacche, baccelli, spezie, sabbia di quarzo, legni e frutti essiccati e aromatizzati da assemblare a seconda delle preferenze. Diverse casette sono dedicate a far scoprire l’enogastronomia locale e regionale: dal mondo dei salumi, speck e mortadella, porchetta, wurstel, cotechini e zamponi, a quello dei formaggi. Molto spazio è dedicato anche ai dolci tipici, Strudel, Zelten, treccia mochena, panettoni e biscotti, e alle specialità a base di miele, propoli, polline e pappa reale Le casette diventano, quindi, il luogo ideale per una sosta gourmet. Grande protagonista è anche quest’anno la luce che illumina piazze e strade della città. Maestoso svetta il grande albero di Natale illuminato da ben 30.000 luci, mentre i tratti architettonici dei palazzi vengono illuminati grazie a uno speciale progetto artistico di photo mapping. Altra attrazione imperdibile per i piccoli ospiti, ma anche per gli adulti: l’imponente ruota panoramica in Piazza Dante, che regala dai suoi 32 metri di altezza un’incantevole prospettiva sulla città vestita a festa. A collegare le due piazze e alcune vie della città, proprio come in una fiaba, una vera carrozza trainata da cavalli. - www.discovertrento.it Rudy De Pol
Il cittadino deve poter entrare nelle stanze del comune, trovare un punto di informazione ed essere guidato nelle modalità da seguire per ottenere ciò di cui ha bisogno, sia che si tratti di domande da effettuare in via telematica, sia che si tratti di prendere un appuntamento o di chiedere una semplice informazione per ottenere un particolare atto e/o certificato. Non tutti i cittadini hanno dimestichezza nell’usare apparecchi informatici, né tutti possiedono una connessione ad internet. Le porte del Comune devono essere spalancate per i miranesi, non chiuse e aperte solo previo appuntamento. Basti pensare all’organizzazione delle Poste o di altri Comuni limitrofi, perché il comune di Mirano non ha adottato e ancora stenta ad adottare le stesse procedure? Non solo. La continua riduzione di organico, sia per pensionamenti che per trasferimenti in comuni limitrofi e/o altri enti, ha decisamente creato serie difficoltà di gestione da parte dei dipendenti rimasti, obbligandoli spesso, per ovvie ragioni, a ritardare degli adempimenti. Non si comprende la ragione secondo la quale non sia prevista per tempo, ad esempio, la sostituzione dell’organico in prossimità di pensionamento che dovrebbe essere affianca-
to, almeno un anno prima, da colui che lo andrà a sostituire per il cosiddetto “passaggio di consegne”. La mancanza di organico sta pregiudicato le prestazioni erogate, provocando carenze sia in termini di qualità che di quantità. È ormai palese la necessità di incrementare le assunzioni attraverso regolari bandi e senza ulteriori indugi per poter offrire ai cittadini un’adeguata prestazione a cui hanno pieno diritto. Lecito domandarsi quali siano gli impedimenti a queste nuove assunzioni.
Maria Giovanna Boldrin Capogruppo di Forza Italia nel consiglio Comunale di Mirano.
MIRANO E CITTÀ METROPOLITANA DI VENEZIA Dopo cinque anni di intenso lavoro a fianco del Sindaco metropolitano Luigi Brugnaro posso condividere con i lettori di aver svolto con soddisfazione il mio mandato di consigliere di maggioranza contribuendo in prima persona alla nascita della Città Metropolitana di Venezia e partecipando direttamente alla scrittura di tutti i suoi documenti costitutivi quali ad esempio lo Statuto ed il Piano Strategico. È interessante sottolineare che Venezia è la Città Metropolitana tra le più virtuose in Italia. Ha infatti il primato di aver azzerato negli anni scorsi tutti i suoi debiti, situazione estremamente rara per un ente pubblico, e dispone di un risultato positivo di amministrazione di 70 milioni di euro da reinvestire sul suo territorio. Per quanto riguarda il lavoro svolto per il territorio di Mirano, il mio impegno si è concretizzato ad esempio facendo inserire nella programmazione delle opere pubbliche, e cofinanziare nel bilancio della Città Metropolitana di Venezia, la realizzazione della pista ciclabile di Via Caltana; di aver fatto approvare l’acquisizione da parte della Città Metropolitana di Via Porara risolvendo una questione che questa amministrazione comunale di Mirano non era mai riuscita a risolvere; di aver contribuito alla programmazione della riapertura del casello autostradale di Roncoduro che sembrava sempre più irrealizzabile con il passare degli anni. Anche su Via Desman sono in corso studi di fattibilità per la realizzazione di interventi per la messa in sicurezza della strada. Di recente la Città Metropolitana di Venezia si è impegnata a contribu-
ire all’acquisizione dell’ampliamento del parco del Parauro con un contributo di 350.000 euro. Per poter concretizzare i progetti è però indispensabile avere la collaborazione delle amministrazioni comunali. Purtroppo il grande rammarico è che l’attuale amministrazione comunale, anziché collaborare con il sottoscritto per realizzare tali opere a favore dei cittadini di Mirano, è stata spesso assente o addirittura ha ostacolato alcuni progetti. Basti ricordare che la sindaca è arrivata al punto di dissociarsi dalle iniziative del sottoscritto a favore della realizzazione della nuova pista ciclabile di Via Caltana e addirittura di bocciare, nel 2018, la proposta del sottoscritto di realizzare la pista ciclabile di Via Scaltenigo che, nella programmazione metropolitana, rappresentava il completamento e uno dei presupposti per realizzare anche la pista ciclabile di Via Caltana. Rispetto a Via Porara, il perfezionamento del passaggio alla Città Metropolitana non è sempre stato adeguatamente supportato dalla amministrazione di Mirano e siamo ancora attendendo il passaggio. Detto questo è riscontrabile che, in particolare grazie alla presenza del sottoscritto, in questi ultimi anni la Città Metropolitana di Venezia si è dimostrata particolarmente attenta e al fianco dei cittadini di Mirano. Per il bene dei cittadini del Comune di Mirano auspico che la collaborazione della amministrazione comunale di Mirano migliori in futuro. Giorgio Babato “Insieme per il bene comune”
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UN IMPORTANTE ANNIVERSARIO PER IL CORO CRODA ROSSA E PER LA CITTÀ DI MIRANO
Purtroppo la pandemia in questi ultimi due anni ha messo un alt alla intensa attività del Coro Croda Rossa, che ha dovuto rinunciare alle tradizionali “Rassegne” che da sempre lo avevano visto a Mirano protagonista di interessati eventi in cui ospitare almeno un paio di volte all’anno altri cori, coinvolgendo nell’ascolto tutta la comunità. Si è dovuto per due volte annullare il tanto atteso incontro col Coro Vanoi, rimandando a tempi migliori anche le occasioni di confronto con altri cori, sempre motivo di reciproco arricchimento vocale, accompagnato dai piacevoli momenti di socialità dei tradizionali e sempre festosi “dopo coro”. Era il mezzo secolo di vita che il Coro si era per tempo preparato a celebrare nel 2021. Tante erano le attività programmate in previsione dell’importante anniversario, grande era l’entusiasmo all’idea di poter offrire ai tanti miranesi che nei decenni lo avevano seguito e apprezzato ulteriori occasioni per sentirsi coinvolti nel Coro Croda Rossa. Era quasi pronto lo spettacolo multimediale “C’era una volta Mirano” che attraverso i canti e le testimonianze avrebbe raccontato la storia sociale del paese risalendo alla
prima metà del ‘900. In programma era il progetto, che aveva trovato convinti consensi, di ritrovarsi in spazi pubblici per celebrare la tradizione corale attraverso i classici “canti d’osteria”, ricollegando un coro di alta ed indiscutibile professionalità alle sue più spontanee origini, fondate sulla condivisione del gusto di cantare in compagnia. Si prefigurava l’organizzazione nel territorio del miranese di una serie di serate a tema, che, coinvolgendo il pubblico in tutte le possibilità messe in atto dalla coralità, di volta in volta facessero gustare i canti di lavoro, i canti d’amore, i canti degli alpini, veri blues della nostra storia, i canti tradizionali legati al calendario liturgico, sempre in bilico tra musica dotta e canto popolare, i canti d’autore, vere poesie ispirate da Davide Maria Turoldo e Bepi de Marzi. Tutto questo era stato pensato per celebrare la storia di un Coro il cui repertorio si radica in una tradizione orale che, col canto, ha sublimato e condiviso la tragicità e le gioie della vita. È un lungo repertorio, che anno dopo anno, partendo dai canti di quella montagna che è emblema del bisogno di immensità, ma anche della tragicità delle troppo giovani vite travolte tra quelle cime dalla carneficina della guerra, si è andato arricchendo di canti rituali e narrativi assunti da altre culture e da altre varietà di lingua, canti che, al di là delle parole forse datate, traducono in coralità sensazioni rese universali dall’armonizzazione delle voci che si fanno musica. Ma anche se la tragicità di questi anni ha fatto rimandare a tempi più felici questi progetti di festa, non sarebbe stato giusto rinunciare a celebrare una coralità che ha mantenuto ininterrotto il suo entusiasmo per tanto tempo, accompagnando imperterrita il passaggio da un secolo all’altro. Farlo significa percorrere un’ampia fetta di storia, di una storia umana, che è anche la storia di una comunità, la storia di Mirano. È la storia di giovanili entusiasmi raccolti in Patronato, quando i passatempi dei ragazzi di allora erano le partite a ping pong, le partite di pallone in campetti scalcinati, quando gli avvenimenti erano le gite in corriera, e si cantava, si cantava, intonando canti di montagna, canti goliardici, canti di osteria, e se qualcuno un po’ stonava non se ne faceva un dramma; di un ritrovarsi tra amici con una gran voglia di cantare, di stare assieme la sera come se non dovesse venire mai notte. Ed ecco l’idea di un Coro, diretto dall’abile organista della parrocchia, il Maestro Vittorino Lazzari, ottimo conoscitore della musica, un coro subito entrato nella storia di Mirano, grazie anche alla presenza di figure quasi mitiche per il paese. Un coro inizialmente “di montagna”, a cui dare il nome di Croda Rossa, uno dei pochi nomi di monti restati liberi in anni, gli anni ’70, in cui sulla coralità e la musica popolare convergevano molti interessi. E quando il coro stava rischiando di sfaldarsi, nel 1979, ecco prenderne in mano le sorti, senza più mollarlo, Gianni, il figlio di Gino Ancilotto, indimenticabile baritono, da sempre nel coro. Ed ecco la fatica delle due prove settimanali, la ricerca di una sempre più perfetta armonizzazione in una coralità in cui le voci si facessero musica, emozione, messaggio rivolto alla mente e al cuore. Un repertorio sempre più raffinato, sempre più impegnativo, in cui alla spontaneità dei canti di
montagna si aggiungeva la pregnanza di canti sempre nuovi, raccolti in un insieme senza tempo, perché voce universale di una storia e di una cultura aderente al vissuto. Tanti sono i nomi di coloro che sono passati per questa esperienza, tanti i “veterani” ancora gagliardamente presenti nel Coro, in questo anniversario che è stato festeggiato la sera del 27 novembre con un concerto nell’antico Duomo di Mirano. Un concerto in cui dopo tanto tempo il Coro ha fatto sentire la sua voce e la sua passione per il canto, ed in cui è stato presentato il risultato dell’unico progetto che è stato possibile attuare: un CD contenente una serie di canti rappresentativi della natura e della qualità del gruppo, che si potrà trovare nella sede del Coro o presso ciascuno dei coristi, inserito in un volumetto, in cui una serie di foto e di testimonianze consentirà di ricostruire la lunga storia del gruppo che, diretto da Gianni Ancilotto dal lontano 1979, con passione e impegno ha saputo tener vivi la tradizione della coralità e il valore dell’amicizia. Ai brevi testi di quanti nel tempo hanno partecipato alla vita del coro si sono unite le parole di chi ha voluto essere presente nel volumetto con attestazioni di stima e di simpatia: “La musica è un linguaggio universale che si è sempre posto al di sopra degli schieramenti, unendo i popoli, spezzando i silenzi senza parole per riempirli di suoni che arrivano dritti al cuore delle persone. Questo è ciò che ha fatto e sta ancora facendo il Coro Croda Rossa nei suoi primi cinquant’anni di attività, regalando emozioni e veicolando attraverso il canto la cultura.” (Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto); “Con piacere faccio gli auguri al nostro Coro. Da appassionata, per il tempo lieto vissuto quando ho avuto l’occasione di ascoltarlo; da sindaca, per il valore aggiunto che rappresenta per Mirano e perché ha contribuito a far conoscere e apprezzare la nostra Città e le sue persone. Oggi tutti noi Miranesi con orgoglio e affetto festeggiamo assieme il nostro Coro Croda Rossa.” (Maria Rosa Pavanello, Sindaca di Mirano); “Fare i complimenti e gli auguri agli uomini del Coro Croda Rossa per questa tappa importante del loro cammino è cosa che viene, prima di tutto, dal cuore.... La pratica del Coro, di ogni coro, esige di condividere spazi, tempi, esercizi, ascolto, con disciplina ed umiltà. È un’esperienza empatica che insegna a vivere e respirare assieme… E come non ringraziare il Maestro, per il suo ‘orecchio magico’ e la pertinacia con cui ha istruito, motivato e diretto questi uomini perché da loro ci venisse una testimonianza di armonia e fratellanza.” (Renata Cibin, Presidente del Consiglio Comunale di Mirano). Ed è tutto questo che mette in risalto l’importanza umana e culturale di un coro che ha saputo per decenni mantenere viva una tradizione di cui non possiamo trascurare il valore artistico e sociale pur nell’ avvicendarsi delle mode. Gianna Marcato (Presidente del Coro Croda Rossa)
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QUESTO NATALE, PER MOLTI IL REGALO MIGLIORE POTRESTI ESSERE TU! Ogni anno con l’avvicinarsi delle feste natalizie ciascuno di noi avverte dentro di sé uno spirito diverso, sembra quasi che per qualche giorno ogni relazione e ogni progetto possano essere affrontati con un ottimismo e una disponibilità d’animo diversi dal solito. Questo spirito è lo stesso che anima tutto l’anno le azioni di AVIS Mirano, l’associazione che fa propria quella cultura del dono che di solito sentiamo così forte a Natale, in stretta collaborazione con i medici trasfusionisti ed il personale infermieristico del Centro Trasfusionale di Mirano. Da più di cinquant’anni i donatori di sangue del Miranese sono in prima linea per far fronte al fabbisogno di sangue e di plasma che quotidianamente è richiesto nei nostri ospedali. Con una donazione periodica, volontaria, anonima e gratuita, ognuno di essi fa in modo che la vita non venga data per scontata e possa continuare ad esserci il sorriso nei volti di tante persone che attraversano difficoltà di salute. AVIS Mirano collabora con le scuole superiori del territorio per sensibilizzare i giovani riguardo i temi della donazione di sangue, promuovendo le visite di idoneità nel centro trasfusionale dell’ospedale. Negli ultimi due anni, in collaborazione con Aido Mirano e Aido S. Maria di Sala, a seguito dell’assegnazione di un bando regionale finanziato con fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali stiamo impegnati in: “Un dono a te stessa: regalati la prevenzione”, un progetto che mira alla promozione della prevenzione, mai sentita come in questo periodo pandemico che ha visto drasticamente diminuire le visite di prevenzione. Inerentemente a questo progetto sono stati realizzati dei webinar informativi sulla prevenzione al tumore al seno e sulla medicina di genere ( si possono rivedere sia tramite sito che canali youtube e social) ed è stata data la possibilità alle donatrici di Avis Mirano tra i 40 e 50 anni di effettuare una visita clinico strumentale alla mammella presso la Casa di cura Giovanni XXIII di Monastier per una campagna di prevenzione del tumore al seno; si stanno realizzando incontri su temi di salute e di
prevenzione a 360 gradi. L’associazione, attraverso i gruppi locali, collabora con le varie realtà presenti nella nostra comunità (asili, parrocchie, manifestazioni culturali e di svago) per far sì che gli ideali di solidarietà e di altruismo vengano tradotti nella realtà quotidiana. Molti sono i progetti che vedono coinvolti i volontari anche nella diffusione di una cultura della salute, come ad esempio la rubrica settimanale che si occupa di donazione e salute nei canali social assieme all’impegno costante nel promuovere stili di vita sani e attenti alle specificità di ognuno. Saremo presenti il 5 dicembre in Villa Farsetti a S. Maria di Sala per la manifestazione “Christmas in Villa”, e l’8 dicembre in piazza a Mirano per la cerimonia di accensione dell’albero di natale insieme alle altre associazioni di volontariato della Consulta Assistenza e Sanità del Comune di Mirano. La richiesta di sangue è molta e per fare in modo che non manchi mai è necessario che ciascuno faccia la propria parte, anche il gesto più piccolo è importante per qualcuno! Se si è maggiorenni in buona salute e si pesa più di 50 kg, si hanno le caratteristiche per entrare a far parte della grande famiglia dei donatori di sangue e quindi di AVIS. Prenotando la visita di idoneità presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Mirano potrai sapere se sei idoneo a diventare donatore di sangue, e diventare così parte attiva della tua comunità. Non è mai troppo tardi per prolungare la bellezza del dono e della speranza anche oltre i giorni del Natale. Per qualsiasi informazione puoi contattarci ai seguenti recapiti, sarai ricontattato il prima possibile: Mail: mirano.comunale@avis.it Cel.: 3516519428 Tel.: 041.5795708 da Lunedì a Venerdì dalle 9.00 alle 11.00 Seguici sul nostro sito www.avismirano.it, e sui nostri canali social per essere sempre informato sulle nostre iniziative. Nicolò Mandro
LA FILARMONICA DI MIRANO la promozione della passione artistica tra gli scolari, con alcuni maestri della scuola di musica della Filarmonica, coordinati da Chiara Narduzzi, e di costituire in breve tempo la Banda giovanile, diretta da Daniele Marzaro e riservata agli allievi della scuola stessa. Prima le lezioni erano ridotte di numero e qualcuna veniva fatta da remoto, ciascun allievo„on line „ con il proprio maestro.
Con l’appuntamento concertistico di quest’anno al Teatro Comunale, per la Festa di Santa Cecilia, Patrona della musica,( a causa del l’epidemia l’anno scorso era stata cancellata) la Banda cittadina ha ripreso in pieno la sua attività. L’infezione da coronavirus, che dura ormai da quasi 2 anni, aveva messo in dubbio la tenuta del sodalizio musicale cittadino, costretto prima al silenzio, poi a tutti quei limiti che ne minavano l’identità e la ragione stessa del collettivo. Dall’anno di inizio della malattia contagiosa pochi erano stati i Concerti della Banda e solo all’aperto (corte di villa Errera, piazzetta Aldo Moro, piazza Martiri), con suonatori e ascoltatori debitamente distanziati e contingentati. Anche la scuola di musica, incardinata nella stessa Filarmonica, con il centinaio di allievi, e una decina di insegnanti, aveva visto limitati i corsi propedeutici ai diversi strumenti musicali. Quando le misure restrittive si sono allentate, e il freddo cominciava a sentirsi, il complesso bandistico, ha trovato ospitalità nell’auditorium della Parrocchia di San Leopoldo Mandic, molto più capiente della sala prove della propria sede (casa della musica), naturalmente rispettando tutte le regole sanitarie ( igiene delle mani, distanze, green pass.…). Si confida poi di cominciare di nuovo, durante il corrente anno scolastico, gli incontri nelle scuole dell’obbligo per
I 40 e più suonatori, moltissimi dei quali giovani, per un cambio generazionale che dà fiducia per il futuro, diretti dal Maestro Stefano Corrò, negli ultimi mesi si sono esibiti nei tradizionali appuntamenti Istituzionali ( Festa della Repubblica del 2 giugno, concerto in Piazza Martiri del 10 ottobre, Festa delle forze armate e dell’Unità d’Italia del 4 novembre).Domenica 14 novembre hanno partecipato pure alla Fiera de l’Oca, manifestazione promossa dalla Pro Loco (l’edizione scorsa era stata sospesa per covid). Nell’occasione la ventina di suonatori , con i vari strumenti a fiato, hanno sfilato ( debitamente distanziati) ciascuno con il tabarro, mantello a ruota, dalle lontanissime origini, la cui unica azienda produttrice è a Mirano.Tra ottobre e novembre del c.a. l’Assemblea dei soci (musicisti, colaboratori, estimatori…) ha confermato il Presidente in carica, Gianni Fardin, il Direttore Maestro Stefano Corrò e rinnovato gli organi direttivi (Consiglio Direttivo, Consiglio Artistico), con le deleghe o incarichi a ciascun componente. Ora l’entusiasmo della Banda cittadina è alle stelle, con tanta voglia di recupe-
rare il tempo perduto e di esibirsi di fronte al loro e ad un nuovo e più allargato pubblico, con un repertorio di musica classica, moderna, pop, e di brani originali per Bande, fino a sperimentazioni di nuovi stili di musica. Il programma è particolarmente accattivante, e contribuirà ad ampliare il consenso intorno alla prestigiosa e antica formazione musicale locale, nel segno di quella continuità artistica che la Filarmonica di Mirano da lustri sta dando alla comunità.
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IL DOTT. ARTUSO SPARTACO Il giuramento di Ippocrate Giuro per Apollo medico, per Asclepio, Igea e Panacea, e per tutti gli Dei e per tutte le Dee che prendo a testimoni, di tener fede a questo giuramento con tutte le mie forze e le mie capacità. Ho letto, negli anni della mia primissima giovinezza, quel meraviglioso romanzo di Cronin che è la Cittadella. Il dott. Manson, è un umile medico che svolge la professione in un oscuro centro minerario del South English senza alcuna contropartita che la soddisfazione di fare bene il proprio lavoro. Dal Galles alla realtà di un paesino dell’entroterra veneziano, Chirignago, 12mila anime censite al 31 dicembre 1950. Il medico condotto è il dott. Artuso Spartaco. Nato a Zero Branco, nella Marca Trevigiana, il 4 agosto 1922, si era laureato a Padova in Medicina e Chirurgia l’8 giugno 1947 iniziando subito a lavorare all’ospedale Umberto I di Mestre. Inizialmente come guardia medica, poi nei reparti di chirurgia e medicina interna in assistenza ai primari Zanotto e Badile. Nel frattempo, a Chirignago, moriva, il 17 luglio 1951 il dott. Emilio Dal Lago, stimatissimo medico condotto del paese. Il giovane dott. Artuso coprì la vacatio sanitaria della borgata fino al 1956 quando passò alle dipendenze dell’ INAM di Venezia lasciando alla dott.ssa Carina Le Messi il ruolo di medico condotto di Chirignago. Iniziò così per oltre un ventennio il servizio sanitario che il dott. Artuso Spartaco offrì alla popolazione di Chirignago. Il serio giovanotto doveva seguire oltre 3000 iscritti INAM su una popolazione che nel 1955 registrava già 15mila abitanti, iniziando una seppur lenta crescita demografica. I pazienti del medico condotto sarebbero poi scesi a 1500 unità quando l’ INAM introdusse il numero chiuso mentre tutto il sistema socio sanitario nazionale si stava avviando verso quella riforma che nel bene e nel male avrebbe tutelato la nostra salute. In quegli anni 1950 – 1970 la professione di medico si esercitava ben diversamente rispetto ai nostri giorni. Bisognava essere al servizio della gente sei giorni su sette anche con turnazione serale proprio perché lo imponeva un semplicissimo dato statistico. A Chirignago il rapporto medico – popolazione era 1 a 4000. Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro erano all’ordine del giorno per una borgata a ridosso dell’area industriale di porto Marghera. Disturbi della salute dovuti a malnutrizione, mancanza di riscaldamento nelle abitazioni, a condizione igieniche non partico-
Ospedale civile di Mirano
larmente curate, a promiscuità familiari, erano altrettanti motivi per scatenare febbri, malattie alle vie respiratorie, necessità di ricovero ospedaliero. In compenso non c’era l’assenteismo professionale di nostri giorni. Al medico si ricorreva solo in caso di estrema necessità: infatti non venivano pagati al lavoratore i primi tre giorni di indisposizione e per tutto il successivo periodo di malattia l’ammalato-operaio percepiva solo il 70% della retribuzione. La gestione della salute pubblica era quindi pesantemente condizionata da un’ ingiusta legislazione sociale. Ma a qualunque chiamata d’assistenza il dott. Artuso rispondeva prontamente. Alto, vestito sempre elegantemente e con il cappello in ogni stagione come un vero gentiluomo, arrivava in casa dell’ammalato prima in Vespa, poi con la vecchia Topolino lasciatagli in eredità dal compianto dott. Dal Lago, suo suocero ed infine con la mitica 1100 della Fiat. Non senza che la 500 avesse fatto un fugace passaggio. Curava l’ammalto febbricitante sul misero lettuccio del più freddo o umido angolo della casa, con lo stesso scrupolo riservato al più facoltoso paesano. Non esistevano differenti classi sociali per il dott. Artuso. Propri perché era la malattia che livellava tutti, falcidiando seppure con armi diverse dal più povero al più ricco. Era il teorico delle “quattro medicine”, convinto assertore che fossero davvero poche, appunto quattro le medicine che servivano per davvero. Precorreva i tempi. Oggi ci si rende finalmente conto che le overdosi di farmaci creano assuefazione senza alcuna contropartita in termini di guarigioni definitive. Austero nel portamento, serio e rigoroso nella diagnosi, conosceva benissimo i limiti delle sue capacità di guaritore, preoccupandosi di indirizzare il paziente verso più approfonditi esami ospedalieri. Salvo poi riprenderlo in cura, seguirlo e consigliarlo nel suo decorso di convalescenza. Ma il binomio paziente-medico andava stretto al dott. Artuso perché voleva impegnarsi su più vasti orizzonti, liberandosi dalle pastoie di un lavoro dipendente dove tutti, a suo avviso, si sentivano in diritto di interferire con la sua linea operativa. Dall’INAM, suo datore di lavoro, allo stesso paziente che chiedeva, suggeriva, pretendeva. In tanti condizionavano il suo diritto-dovere di fare il medico con la stessa autorità che gli derivava dalla stessa professione. E che comportava, ovviamente, precise responsabilità. Visse ed accettò quindi con notevole entusiasmo la specializzazione di Medicina del Lavoro ed Ambientale che esercitò dal 1975. Lo ritroviamo in quegli anni consulente per la MONTEDISON di porto Marghera e per l’ENEL di Fusina, sulla qualità dell’aria presente nei rispettivi stabilimenti.
Ospedale civile di Mestre, oggi abbattuto.
E ascoltato esperto di anti–infortunistica per l’ENPI (Ente Nazionale Prevenzione Infortuni, oggi INAIL). Una specie di precursore ante-litteram della Legge. 626/94 riguardante la sicurezza sui posti di lavoro, che sarebbe stata introdotta esattamente venti anni dopo. Non mancò un suo personale impegno nel sociale della professione. Nel 1963 fu il fondatore della FIMM, il sindacato veneto dei medici. Poi presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia dal 1966 al 1976 e membro del Comitato Centrale della categoria. Salvo poi lasciare ogni incarico quando si rese conto che la riforma sanitaria, che si stava avviando, avrebbe comportato non pochi risvolti negativi per l’utenza, e lui non voleva sentirsi responsabile per qualsiasi livello di coinvolgimento. Nel suo integrato ruolo di consulente il dott. Artuso si sentiva realizzato e felice. Apparentemente burbero, dal modo di fare sbrigativo, dimostrava nella sua vita privata un’ insospettabile dolcezza e una notevole cultura umanistica. Appassionato di tutte le discipline artistico-letterarie, i suoi interessi spaziavano dall’amatissima musica classica alla letteratura, alla pittura, all’oggettistica antica di tutte le più diverse civiltà. Puccini e Giacomo Leopardi erano i suoi preferiti e spesso la moglie lo sentiva ascoltare pezzi di musica classica nella mezz’ora di riposo che intercorreva dal rientro a casa dalle visite esterne, alla riapertura dell’ambulatorio serale, ala terminale del suo personale Lambarénè, l’ospedale di fortuna fondato dal medico e filosofo Albert Schweitzer in Gabon nel 1913. Amava la natura, i fiori, la montagna, il mare del Lido di Spina. La sera del 17 giugno 1979 il dott. Spartaco Artuso tornava a casa dal Lido di Spina in direzione Mestre. Era molto stanco. La moglie sedava al suo fianco quasi in dormiveglia. La serata non era bella e grossi nuvoloni scuri minacciavano un imminente temporale. La Fiat 132 procedeva spedita sulla strada Romea, quando all’altezza di Piove di Sacco, il dott. Artuso si accorse tardi di un furgoncino mal parcheggiato sul ciglio della strada e senza alcuna segnalazione di sosta pericolosa. Il medico notò l’ostacolo all’ultimo momento, né poté fare qualcosa per evitarlo. Il tamponamento fu terribile. Il dott. Artuso fece solo in tempo a dire alla moglie, ferita in modo non grave, che doveva aver preso un brutto colpo di frusta al collo e di essersi rotto il femore nell’impatto della gamba sull’acceleratore. Ultima diagnosi di medico su se stesso prima di spirare. Ecco una splendida figura di medico che ha rispettato il suo giuramento a Ippocrate. Un vero giuramento non diluito da tutte quelle incrostazioni di interessi, privilegi e baronie che spesso, volenti o nolenti, condizionano oggi la professione medica.
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26 APRILE 1986 - 26 APRILE 2021: SONO PASSATI 35 ANNI DALL’INCIDENTE DI CHERNOBYL Il 26 aprile 1986, alle ore 1 e 23 minuti, esplose la 4° unità della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina. A causa delle alte temperature furono immessi in atmosfera, a quote relativamente alte, sotto forma di gas e polveri, grandi quantità di prodotti di fissione radioattivi. Si stima che sull’intero emisfero settentrionale si sia diffuso un fallout equivalente a 400 bombe di Hiroshima. L’UNSCEAR (United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation) nel suo rapporto del 2000, sulla base di misure di radioattività e analisi di campioni, ha stimato che il rilascio totale di radioattività nell’atmosfera, escludendo l’attività dovuta ai gas nobili, è stato pari a 5,3*10 (18) Bq 1 (5,3 EBq). Il rapporto 2005 del Chernobyl forum, considerando la radioattività totale inclusi anche i gas nobili, arriva a una stima di 14 EBq, pari a 14.000 PBq2. Sono passati 35 anni da allora ed è spontaneo, in questa ricorrenza, cercare di fare un bilancio, seppur conciso, di quanto è stato fatto e compreso in termini di ricerca scientifica (dato l’oggettivo immenso, e si spera irripetibile, laboratorio che il disastro ha reso disponibile) e di conoscenza dell’evoluzione della situazione ambientale in questo lasso di tempo. In particolare ci sembra importante esaminare le conseguenze sugli equilibri naturali e sui meccanismi biologici e trofici e, soprattutto, sulla successione degradativa che chiude il ciclo biologico della rimineralizzazione della sostanza organica, ciclo fondamentale per l’esistenza della vita in tutto il pianeta. Il nostro approccio nello studio degli effetti della contaminazione radioattiva in natura è avvenuto attraverso i funghi. Lo studio ha avuto senso per un periodo limitato di tempo a causa del basso tempo di dimezzamento o emivita del 134Cs (2 anni), mentre l’emivita del 137Cs è di 30 anni. Il Criterio della valutazione è stato l’andamento temporale del rapporto fra la concentrazione nei funghi dei due isotopi ed è chiaro che quando la misura della concentrazione del 134Cs è scesa sotto i limiti di rilevabilità strumentale (dopo 10 anni la concentrazione del 134Cs si era dimezzata 5 volte, riducendosi cioè ad un trentaduesimo dell’originale) le misure potevano dare solo un’informazione grezza e poco significativa. In questo decennio (in pratica fino al 1996) siamo riusciti ad individuare alcune specie fungine che si possono definire “bioindicatrici” della contaminazione radioattiva ambientale fornendo informazioni importanti che ci hanno consentito, per es., di separare la contaminazione dovuta a Chernobyl da quella residuale dovuta alle esplosioni nucleari in atmosfera cessate nel 1970. Le Specie più significative che abbiamo individuato sono Craterellus lutescens (Fr.) Fr. (nome volgare “finferla”) e Cortinarius caperatus (Pers.) Fr. (nome volgare”foliota grinzosa”), Picipes badius (Pers.) Zmitr. & Kovalenko (Sin. Boletus badius Pers.) e alcune specie di Tricholoma (Fr.) Staude della Sezione Inamoena Kuhn. Infatti conoscendo il valore 2 del rapporto 137Cs/134Cs all’uscita della centrale di Chernobyl, i calcoli ci hanno permesso, in particolare per le “finferle” e per la “foliota Grinzosa”, di conoscere la contaminazione residua dovuta, come già si è detto, alla ricaduta delle esplosioni nucleari fatte in atmosfera e terminate nel 1970, quindi precedenti all’incidente di Chernobyl. Per l’incidente di Fukushima (11 marzo 2011), purtroppo, queste valutazioni non sono state possibili perché non si conosce il rapporto 137Cs/134Cs all’uscita della Centrale. Oltre al più alto rapporto 137Cs/134Cs
della radiocontaminazione del full-out da esplosioni nucleari rispetto a quella di Chernobyl un’altra importante differenza è che la prima, ricaduta da alta quota, ha contaminato la superficie terrestre in modo uniforme mentre la seconda, arrivata in Italia nei primi giorni di maggio del 1986, trasportata da nubi e perciò ricaduta con la pioggia, è risultata irregolare e quindi a “macchia di leopardo”. Il radiocesio risulta praticamente confinato, per motivi fisico-chimici, nei primi 10 cm di terreno e il 137Cs continuerà ad interessare apparati radicali delle piante e reti miceliari delle componenti micologiche ancora per molto tempo. Dai dati ricavati dalle analisi del terreno effettuate in Italia si è potuto verificare l’elevato contributo della contaminazione dovuta all’incidente di Chernobyl: il nord è risultato più colpito con terreni che, nelle punte più elevate, hanno triplicato la radiocontaminazione, mentre il centro e il sud sono risultati colpiti, rispetto al nord, nella misura del 30% e del 10% rispettivamente. E’ assodato, sulla base delle misure fatte, che le componenti micologiche, o meglio alcune Specie abbiano, rispetto ai vegetali, maggiore capacità di concentrare radioattività, ma ciò che più conta è la biodisponibilità del cesio più che la sua presenza. Infatti i terreni argillosi (calcarei) fissano 137Cs e 134Cs non rendendoli disponibili per i funghi e le piante, mentre nei terreni acidi, ricchi di humus, i radioisotopi sono più mobili e quindi disponibili: in questi terreni sembra proprio che solo i funghi siano capaci di “asportare” il radiocesio. Un’altra riflessione riguarda il danno vero che nella zona di Chernobyl, immediatamente e direttamente interessata dall’esplosione, è stato provocato dalla ricaduta radioattiva: l’elevata contaminazione ha “eliminato” la successione degradativa. Un tronco di un albero caduto in un bosco naturale impiega alcuni anni per essere completamente “biodegradato - rimineralizzato” dalla “successione degradativa” nella quale le componenti micologiche, insieme a batteri ed insetti, giocano un ruolo fondamentale. Nei boschi interessati dalla ricaduta della centrale nucleare i tronchi allora caduti sono ancora integri: ciò vuol dire che il ciclo della vita è stato interrotto (per quanto tempo non è dato sapere).
Una delle misure di protezione, prese immediatamente dopo l’incidente, fu la creazione della cosiddetta zona di esclusione, con un raggio di 30 chilometri dall’impianto, che fu evacuata e messa sotto controllo militare. In seguito alla diffusione del materiale radioattivo, le dimensioni dell’area furono poi modificate sulla base delle misurazioni del livello di cesio, fino a raggiungere un’estensione di 4200 chilometri quadrati di cui circa 2100 in territorio bielorusso che ora fanno parte della Riserva Radioecologica posta nella zona di confine tra Ucraina e Bielorussia. La riserva si è rivelata un contesto ideale per studiare la capacità di recupero delle specie animali selvatiche dopo il depauperamento del 1986: i livelli di contaminazione radioattiva sono infatti molto omogenei in tutta la zona. Gli studi più recenti, condotti analizzando i dati dei censimenti effettuati negli ultimi decenni sorvolando la zona in elicottero, mostrano che le popolazioni di mammiferi stiano recuperando il loro numero con un aumento progressivo. Secondo gli autori, le densità di popolazione di cervi, caprioli, cinghiali sono simili a quelle delle riserve naturali incontaminate della regione. Per quanto riguarda i lupi che vivono all’interno della zona di Chernobyl, il loro numero è addirittura sette volte maggiore di quelli registrati nelle stesse riserve. “Questo risultato dimostra per la prima volta che, indipendentemente dalla potenziale esposizione alla radiazioni sui singoli animali, la zona proibita di Chernobyl ospita una numerosa comunità di mammiferi, dopo quasi tre decenni di esposizione cronica alla radiazione” spiega Jim Smith, ricercatore dell’Università di Portsmouth, nel Regno Unito, che ha partecipato allo studio “L’incremento delle popolazioni di questi animali selvatici, paradossalmente, arriva in un momento in cui le stesse Specie stanno diminuendo in diverse altre parti dell’ex Unione Sovietica. E’ molto probabile che le popolazioni di animali selvatici siano più numerose ora di quanto non fossero prima dell’incidente. Chiaramente, questo non significa che la contaminazione radioattiva sia buona cosa per la vita selvatica, ma solo che gli insediamenti umani, la caccia e la deforestazione sono molto peggio”
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L’Arte di Mauro: “gelatiere per passione” Anche quest’anno le giornate ormai si sono accorciato e di tonalità grigie colorate. La temperatura comincia a scendere e in tutti noi prevale il desiderio di una bella cioccolata calda, di un bombardino o di una fetta di panettone decidendo intanto chi tiene il tabellone! Ed ecco che per noi è finita la stagione! Il nostro prodotto dev’essere fresco come il pane altrimenti non sarebbe il nostro gelato artigianale! “se non è fresco non è buono” lo ripetiamo sempre. I consumi di gelato diminuiscono drasticamente nel nostro territorio e i costi per la gestione di un’attività di questo tipo sono troppo alti a fronte di una vendita minima! E il tutto sopratutto va a discapito della qualità del prodotto stesso. Il costo della corrente elettrica è un altro fattore molto sottovalutato da chi è estraneo al settore, basta pensare che solo per l’accensione della nostra vetrina si mettono in moto 13Kw senza tener conto dei motori della parte del laboratorio che non si vedono ma chi riconosce il gelato fresco può percepire. Noi non vogliamo diventare una rivendita di “semi lavorati vecchi” ma vogliamo mantenere la nostra identità di piccola gelateria artigianale chi viene da noi viene per un gelato artigianale fatto alla vecchia maniera, sano, genuino ma sopratutto fresco. Con rispetto a tutte le attività e alle loro scelte ma ogni attività ha la propria identità e di conseguenza la propria stagionalità. Vi ringraziamo tutti per la stagione passata assieme vi auguriamo buone feste e buon inizio anno! Ci vediamo presto non vi promettiamo grandi cose…. Ma siamo certi che ci impegneremo nelle piccole! Mauro Crivellaro
Enoteca Le Cantine dei Dogi ottiene il Food & Drink Award per il quarto anno consecutivo nel rendere vini di alta qualità accessibili a tutti. Enoteca Le Cantine dei Dogi dal 2001 è un marchio che garantisce qualità, affidabilità e convenienza nel settore vinicolo. Sono oltre 30 le serate enogastronomiche a tema che ogni anno la cantina organizza nelle più belle location d’Italia. Tra queste le più note sono “La Grande Festa del Vino” e “Bollicine in Villa”. La bacheca si arricchisce I riconoscimenti ottenuti dalla realtà negli ultimi anni sono numerosi. Nel 2016 arriva il premio come miglior sito dell’anno nella categoria shopping, davanti a colossi come Amazon, eBay e Groupon. Nel 2020 Vanni Berna viene eletto personaggio dell'anno per la categoria Sala & Hotel nel sondaggio annuale di Italia a Tavola. Mentre è il quarto anno consecutivo (2018, 2019,2020 e 2021) che la cantina vince il Food & Drink Award Wine Retailer of the Year. Innegabile è l’orgoglio dei proprietari Ezio e Vanni Berna che commentano «Siamo estremamente emozionati per questo prestigioso riconoscimento che premia il nostro lavoro e la nostra storia. Vogliamo condividere con tutti Voi la vittoria perché rappresenta il coronamento di un lavoro di squadra che tutto l’anno portiamo avanti per riuscire a garantire il massimo al cliente. È incredibile ricevere questo premio per la quarta volta consecutiva. Vincere una volta è fantastico, ma quattro volte... siamo semplicemente senza parole!» Da poco si sono concluse le votazioni per i Food&Drink Awards del prestigioso magazine inglese Lux Life, a splendere è ancora una volta l'Enoteca Cantine dei Dogi che ottiene il Best Wine Retail Business Italy Award 2021. Il riconoscimento non fa altro che confermare l'eccellenza di questa realtà situata a Mirano, nel cuore del Veneto, terra che già di per sè vanta alcune delle migliori eccellenze di tutto il territorio italiano, sia in termini di produzione che di distribuzione. La mission dell'Enoteca Cantine dei Dogi
L'Enoteca Cantine dei Dogi da tempo è rinomata per la sua specializzazione nella consulenza e nella stesura delle migliori carte dei vini di enoteche, ristoranti, trattorie, wine bar ed hotel, e per la f lessibilità che da sempre adotta indistintamente con tutti i clienti. Ruolo chiave lo svolge l'ottimo rapporto con le piccole realtà emergenti nel panorama vitivinicolo italiano ed europeo, peculiarità che permette ai fratelli Berna di interagire con aziende che tramandano da generazioni prodotti tipicamente legati al territorio da cui provengono, in un perfetto connubio tra memoria storica e ricerca. Il valore di questa collaborazione si traduce
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ADRIANO CAMOLI Durante le mie escursioni micologiche nelle Ville e Parchi del nostro Territorio, scopro ogni volta quanta ignoranza ancora in molte persone e al mio rientro impreco contro quei VANDALOMICETI che si sentono autorizzati a distruggere tutto ciò che ha una parvenza di fungo non commestibile. Esiste ancora “GENTE” e per GENTE intendo anche quei micofagi piopparellisti incalliti che, non contenti di raccogliere punte di spillo, ma sempre piopparelli, scavano dentro i tronchi per levare anche l’ultimo pezzetto di fungo rimasto pensando “se non lo prendo io, me lo frega il Bepi” non sapendo, che così facendo, levano l’ultimo sprazzo di vita all’albero stesso. “Gente” che ben distingue il comune piopparello da una Russola o Amanita, si comportano come Attila, lasciando al loro passaggio una scia di distruzione. Quante volte dopo aver visto embrioni di Pol. Squamosus o di Lentinus Cyathiformis o una volata di Russ. Parazurea ancora immatura, mi sono riproposto di ritornare il giorno dopo per immortalare la loro bellezza su delle DIA e mostrarle poi ai nostri soci nelle serate di studio. Ho trovato invece, addirittura, tutto il tronco spaccato e tutti i carpofori staccati e calpestati, mentre le Russole facevano brutta mostra capovolte, estirpate dal loro letto di foglie e peggio ancora calpestate quasi con disprezzo. VANDALI! Non tutti i funghi si possono confondere con i piopparelli, quindi un fungo rosso, giallo, verde non porta addito a confusione, lasciamoli li, raccogliamo solo quelli occorrenti a una classificazione e studio, ma non tutti, i rimasti serviranno alla diffusione delle spore e alla perpetuazione della specie. Non sanno queste persone il danno che arrecano. Tutte le specie fungine, anche quelle mortali, sono utili e necessarie al biodegrado ecologico dei boschi, infatti se non ci fossero, saremmo completamente sommersi di materia organica in decomposizione, maleodorante e putrida. Non sanno che tra fungo e pianta esiste un mutuo scambio di sostanze nutritive chiamate SIMBIOSI O MICORRIZA che fa crescere più rigogliosa la pianta e produrre più carpofori. Quindi se amiamo la natura rispettando tutte le forme di vita, rispettiamo anche i funghi, dal più piccolo al più grande. Sono stati creati, ciò significa che hanno anche loro un’importanza nel grande ciclo della vita dell’Universo stesso. Adriano Camoli
IO SONO MARCO, IL PITTORE! UN’AUTOBIOGRAFIA ROMANZATA. Paolo Meneguzzo, conosciuto e apprezzato architetto, libero professionista miranese, raggiunta la pensione, ha dedicato gran parte dei suoi interessi culturali nello studio delle opere del pittore Francesco Marco Vedoà, di cui con passione ha voluto scrivere l’autobiografia romanzata. Paolo ha conosciuto di persona l’artista Vedoà, di cui è stato amico. Francesco Marco Vedoà bellunese di nascita, per molti anni ha vissuto nella riviera del Brenta, dove è morto nel 1971. Paolo Meneguzzo si è immedesimato nel Vedoà come se fosse Lui a narrare la sua vita e a descrivere gli aspetti più significativi della sua opera. Vedoà è stato un grande artista, pittore, ceramista e scultore; però è ancora un autore quasi ignoto. Le sue opere, quasi del tutto sconosciute, sono state in quattro edizioni della Biennale di Venezia e in altre mostre antologiche, come a Mira (1981) e a Mirano (1997). Dai “pochi”, che le hanno viste, studiate e ammirate, esse sono ritenute veri capolavori, espressione di una profonda interiorità e portatrici di autentiche novità. La biografia romanzata è intitolata “Io sono Marco, il pittore !, edita nel 2021, 50 anni dalla morte dell’artista, dalla CLEUP (Cooperativa libreria editrice Università di Padova), con il contributo dell’Azienda ” Vittoria Tessuti s.n.c. di Marano di Mira (VE). Luigi Cocchi
GENTE ...È ARRIVATO IL CALZOLAIO A MIRA !!! Andrea è un prestante giovanotto, che guarda al futuro con tanto ottimismo. Il papà Fabio e la mamma Elena hanno aperto, da diversi anni, due “botteghe” di calzolaio a Dolo e a Mirano. Dai genitori, Andrea ha appreso l’arte e, con immenso orgoglio dei genitori, porta avanti la tradizione di famiglia. Sulla scia “si chiude una porta, si apre un portone”, ha aperto una sua “bottega di calzolaio” ed ha inaugurato questa nuova avventura a Mira, in via Toti. Il tutto con tanto entusiasmo e sicuro che sarà una bella avventura. La professione del calzolaio è un mestiere del passato, che sta
scomparendo e, per ottenere risultati ottimi, oggi più che mai richiede abilità manuale e conoscenza delle materie prime. C’è un tempo in cui le scarpe si rompono e un tempo in cui le scarpe si aggiustano: ciò è una metafora della vita di Andrea e della sua carriera da calciatore deluso, al quale non è stato riconosciuto il giusto valore e l’impegno come meritava. Però ora è certo, anzi siamo certi che i risultati non mancheranno nella nuova attività. Che dire? . . . . che San Crispino lo aiuti ! Paolo Trevisanato
MIRANO RICORDA IL 9 NOVEMBRE 1971
1971 – 2021: 50 anni sono trascorsi da una tragedia, che ha portato lutto in tante famiglie d’Italia e anche in due famiglie di Mirano. Il 9 novembre 1971 si è svolta tragicamente una esercitazione aerea militare, con la partecipazione anche di aerei dell’Inghilterra. In tutto parteciparono 8 aerei C 130. Partendo da Pisa, dovevano raggiungere la Sardegna, volando a pochi metri sopra le acque del mare, per non essere intercettati dai radar. L’esercitazione si chiamava “Cold Stricam. Per gli aviatori, quel giorno, la sveglia era stata suonata alle ore 2.00 del mattino e l’imbarco era avvenuto alle ore 5.00. Gli aerei venivano identificati con un numero stampato col gesso. La tragedia avvenne nel tratto di mare denominato “Secche della Meloria”, situato a circa 7 km al largo
di Livorno. Alle ore 6.00 di quel mattino l’aereo denominato “Gesso 4” si inabissò e persero la vita 53 paracadutisti, di cui 7 inglesi. L’episodio è stato ripreso il più grave occorso alle Forze armate italiane dopo la seconda guerra mondiale. Morirono, anche, due concittadini di Mirano, Carlo Frasson e Sandro Licori. La sezione Paracadutisti di Mirano ricorda, ogni anno, il 9 novembre l’evento con una celebrazione pubblica, che si svolge in Piazzetta Calle Ghirardi. Quest’anno la cerimonia è stata particolarmente solenne. La manifestazione è iniziata alle ore 18.00 con l’Inno d’Italia, l’alza Bandiera, la deposizione di una corona d’alloro e delle stelle !! a ricordo dei due paracadutisti deceduti di Mirano e la benedizione del sacerdote don Carlo Gusso. Sono, quindi, stati chiamati per nome uno per uno, tutti i militari deceduti nella tragedia e i presenti rispondevano “Presente”. Al termine dell’elenco, si è suonato “Il Silenzio” in onore di tutti i caduti. Poi, mediante filmati e foto, il Generale paracadutista Gianni Quaresimin ha fatto conoscere le ricerche effettuate allora, per ritrovare i corpi dei caduti nelle acque, profonde circa 50 metri, delle Secche della Meloria. La sezione Paracadutisti di Mirano ha consegnato ai famigliari dei deceduti Carlo Frasson e Sandro Licori una targa a memoria. Si sono, pure, ricordati i dieci anni della fondazione Paracadutisti di Mirano, con un presente, a chi ha dato lustro alla sezione, a Pio Gasparini e al generale Gianni Quaresimin. La cerimonia si è conclusa con un “rompete le righe” e un grande “Folgore”. Alla cerimonia erano presenti le Autorità Civili, militari e Religiose e i labari delle sezioni Paracadutiste di Venezia, Padova e Treviso, e delle Sezioni aeronautica, bersaglieri, Combattenti e reduci della zona. Paolo Trevisanato
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L`ASSISTENZA SISTEMISTICA È UN ASPETTO DELLA GESTIONE INFORMATICA DI UN`AZIENDA DA NON SOTTOVALUTARE L’esigenza di aggiornare, manutenere e ottimizzare il parco hardware e software non è più un’esigenza secondaria per la vostra azienda, ed è per questo che la nostra proposta di servizi è sempre più orientata ad un rapporto di partnership cliente/fornitore. Dopo un primo intervento di analisi del sistema informatico e l’individuazione delle problematiche possiamo profilare una proposta di fornitura hardware e una soluzione di assistenza tagliata sulle vostre esigenze. I nostri contratti di assistenza si basano su un canone personalizzato valutato assieme ai responsabili dei sistemi formatici e danno la precedenza alle chiamate di intervento oltre ad un costo orario convenzionato, che godere di ulteriori agevolazioni è possibile scegliere anche dei pacchetti orari prepagati.
Il know how acquisito in 40 anni di esperienza permette di avere una consulenza professionale e verticalizzata in risposta alle vostre richieste di innovare e rendere sempre più smart la vostra infrastruttura aziendale. Approfitta della promozione fino al 31 gennaio 2022 e fissa un appuntamento presso la tua azienda per un checkup gratuito del tuo parco informatico. Promozione riservata alle sole aziende Maurizio Foffano Tecnosoft srl – www.tecnosoft.it
MICHELANGELO STREGAPEDE, UNA PASSIONE: IL PIANOFORTE Abbiamo incontrato il pianista, concertista e didatta Michelangelo Stregapede, figlio d’arte, nostro concittadino e abbiamo voluto chiedergli come procede la sua attività artistica. Naturalmente con i problemi e le restrizioni dovute al virus e alla pandemia in generale, la questione negli ultimi due anni ha avuto una ricaduta assai negativa, riguardo le esibizioni in concerti e manifestazioni con pubblico in presenza, ma anche in altre attività legate all’arte in generale, e nel circuito teatrale gli spettacoli e le esibizioni sono stati bloccati per diversi mesi. Michelangelo ricordiamo, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia e ha svolto poi un’importante carriera concertistica; restiamo piacevolmente sorpresi nell’apprendere ha trovato comunque, anche in questa fase critica per l’arte e la cultura, nuove opportunità e soprattutto nuovo slancio, con la voglia di ritornare ad immergersi nello studio per dare vita a nuovi progetti. Scopriamo così che il Maestro ha dedicato l’ultimo anno alla realizzazione di quanto segue: a febbraio
2022 porterà a compimento una registrazione in video di 26 nuovi brani, che costituiscono anche il repertorio che poi eseguirà dal vivo in varie località del Veneto e d’Italia tra la fine del 2022 e il 2024 (auspicando si torni alla normalità). Questo programma è stato denominato “Gocce di Musica”, i brani che lo compongono sono celebri e quindi fruibili a un vasto pubblico, per lo più tratti dal repertorio pianistico classico, ma l’artista ha colto l’occasione
per inserire anche alcuni brani di musica leggera (Morricone, Yann Tiersen e altri autori), potendo così avvicinare anche i giovani e tutti gli appassionati di musica per pianoforte. Questi video verranno inseriti nel relativo canale youtube già da marzo 2022 e poi, via via nel corso di tutto il nuovo anno con una cadenza regolare, aggiornando così tutti i contenuti già ora presenti e dando un seguito cronologico alla sua attività concertistica, che continua ad evolversi e offrirà ogni anno nuovi spunti. Ci rallegra sapere che figure professionali così rilevanti e ben preparate, contribuiscono a rendere la nostra vita più gioiosa e gratificante, offrendoci l’opportunità di ascoltare e seguire l’evoluzione dei loro talenti, anche seppur nel nostro limitato contesto locale. Speriamo di poterlo ascoltare presto dal vivo anche nella nostra bella Mirano. Maggiori informazioni e un contatto diretto è possibile attraverso il sito internet www.stregapede.it, il quale è stato completamente aggiornato, pronto a diventare “la vetrina sul mondo” (come ama definirla il Maestro), e attraverso i vari canali social.
VIAGGIARE AL TEMPO DEL COVID 19, SI PUÒ? COSA È CAMBIATO? QUAL`È IL RUOLO DELL`AGENTE DI VIAGGIO? La risposta è si ! si può viaggiare al tempo del Covid Sarà semplice? Probabilmente no, almeno per ancora un medio periodo. È cambiato tutto, dalla burocrazia che spesso fa impazzire in quanto le regole cambiano di giorno in giorno, alle diverse modalità previste da paese a paese. Se per viaggiare in Europa le regole sono abbastanza comprensibili non si può dire altrettanto per il resto del mondo, dove ogni stato fa da sé, ed inoltre il nostro Governo complica ulteriormente le cose con regole confuse e per niente allineate alla Comunità Europea. Ad alimentare la confusione ci pensano molti siti internet che offrono pacchetti per destinazioni non consentite dallo stato Italiano e che inducono il malcapitato ad infrangere la legge attraverso le tante scappatoie offerte. Molte volte va bene, altre no! È cambiato molto anche nel modo di prenotare la vacanza. Molti clienti usano i portali delle agenzie per avere una prima infarinatura sulla destinazione e sul prezzo della vacanza. Anche la nostra agenzia in questo periodo di evidente difficoltà si è impegnata per mettere a punto un sistema, accessibile online, che permette al cliente di “viaggiare” con i nostri prodotti turistici e quindi selezionare un pacchetto turistico in base ai propri desideri e necessità. Si può variare dal semplice volo + hotel con assicurazione medica gratuita, fino alla progettazione di un viaggio più complesso. Di portali ne esistono a centinaia in rete, ma solo pochi sono gestiti direttamente da personale presente in agenzia pronto a rispondere ad ogni richiesta,
ecco perché diventa importante scegliere opzioni che garantiscano una adeguata assistenza. L’elaborazione dei dati di prenotazione, fa emergere che la maggioranza dei viaggiatori preferisce il contatto diretto con l’agente di viaggio, il confronto. Il cliente desidera chiedere informazioni sul viaggio prescelto e avere risposte chiare su eventuali dubbi che possono sorgere prima di prenotare o prima della partenza. Viaggiare con tutti i documenti di viaggio e le certificazioni in regola è una altro elemento importante e il cliente lo ha potuto apprezzare soprattutto durante la scorsa estate , quando molte compagnie aeree hanno rifiutato l’imbarco a molti passeggeri fai da te, perché non avevano compilato i vari documenti relativi ai paesi che andavano a visitare. Esiste poi la possibilità di prenotare tutto on-line, ma il cliente deve essere consapevole che in tal caso si limita ad acquistare un viaggio che non prevede una assistenza post vendita. Il compito dell’agenzia e dell’agente di viaggio è di accompagnare il cliente in tutte le fasi del viaggio: scelta, acquisto, assistenza prima, durante e dopo la vacanza. In un periodo di oltre venti anni di esperienza nel settore ho avuto modo di gestire le più svariate esigenze dei viaggiatori e, soprattutto, di fornire pronte soluzioni agli “inconvenienti” di viaggio che a volte possono accadere. Ad esempio aiutare il cliente ad ottenere rimborsi assicurativi o rimpatri in caso malattia. Oppure, conoscendo le procedure assicurative, è più facile gestire la presentazione dei documenti corretti per ottenere il rimborso nel minor tempo possibile. Infine, una considerazione, importante, sui
“corridoi turistici”. Se ne parla da molti mesi, e finalmente sono arrivati. Attenzione, sono destinati ad uso esclusivo di prenotazioni con Tour Operator ed agenzie viaggio che sono autorizzate a rilasciare il Travel pass, cioè il documento che attesta che il pacchetto di viaggio è stato confezionato da un professionista che garantisce che tutte le norme sulla sicurezza Covid 19 siano rispettate. Riceviamo telefonate da persone che ci chiedono di prenotare solo l’hotel perche il volo il cliente lo ha comperato mesi fa quando costava poco: purtroppo non potrà essere utilizzato, perché non conforme alle direttive ministeriali.
Favero Christian Ribon Viaggi e Turismo
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COSTO REVISIONE AUTO E MOTO: DAL 1 NOVEMBRE 2021 SCATTA L`AUMENTO
Con un decreto attuativo emanato nelle scorse settimane, il Ministero delle Infrastrutture ha reso operativo l'aumento di 9,95 euro della tariffa per le revisioni. Attivato anche un bonus, ma vale per un solo veicolo e ha fondi limitati. Le revisioni sono ormai tornate a funzionare a pieno regime e dal 1° novembre 2021 saranno operativi gli aumenti delle tariffe nazionali. Il decreto attuativo del Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile ha dato il via libera all'incremento di 9,95 euro della tariffa per le revisioni per adeguamento Istat. Dal 1 novembre, la tariffa per la revisione di un qualsiasi veicolo a motore (auto e moto) passerà quindi da 45 a 54,90 euro se eseguita in
Motorizzazione e a 79,02 euro se effettuata in un centro revisioni autorizzato. Più nel dettaglio, i costi saranno così suddivisi: 54,95 euro: costo della revisione; 12,09 euro: Iva al 22%; 10,20 euro: diritti Motorizzazione; 1,78 euro: costo bollettino postale. Ma c’è il bonus ! Con l’adeguamento Istat delle tariffe, sarà introdotto però anche l’ormai immancabile bonus, valido nel primo triennio (quindi dal 2021 al 2023), attraverso cui sarà lo Stato a farsi carico del rialzo della tariffa. Ci sono però dei limiti precisi: il bonus sarà utilizzabile per un solo veicolo a motore a persona e per una sola volta nel triennio in questione. Denominato “buono veicoli sicuri”, il bonus di 9,95 euro verrà finanziato da un fondo di 4 milioni di euro: pochissimi se si considera il numero di veicoli circolanti in Italia. Di fatto si tratta di un bonus praticamente inutile, che lascerà molti a bocca asciutta, obbligandoli a farsi carico interamente dell'aumento Per ottenere quello che è uno sconto sulla revisione e mantenere così il vecchio
prezzo, occorrerà però essere digitali o far eseguire la richiesta, che avviene su piattaforma dedicata. Previa registrazione (Spid, Cie o Cns) e indicazione della targa, potrà essere ricevuto il bonus direttamente sul conto indicato (IBAN). Il bonus revisioni non è universale ovvia-
mente, per tutti, ma limitato a un tetto di 402.000 utenti, secondo ordine di presentazione domanda. Il click day sarà a metà dicembre. Il contributo vale per un solo veicolo e una sola volta nel periodo di tre anni. Giorgio Pesce
PUNTO SETTE: MANUTENZIONE TENDE DA SOLE, 8 COSE DA FARE Anche le tende da sole di ottima fattura hanno bisogno di essere utilizzate in modo corretto, in modo da preservare il più a lungo possibile la loro funzionalità e bellezza. Vediamo i piccoli accorgimenti che manterranno a lungo le tue tende da sole belle e funzionali. 1. ESIGI UNA CORRETTA TENSIONE DEL TELO.: Sia in occasione del montaggio che in seguito, assicurati che il telo della tenda sia sempre ben teso, sia per non incontrare problemi nella movimentazione che per evitare che, in caso di pioggia, si formino delle pozze d’acqua che possono deformare il tessuto. 2. CONTROLLA PERIODICAMENTE TELO E PARTI MECCANICHE: All’inizio della stagione primaverile o estiva, quando ricominci ad utilizzare con frequenza la tenda da sole, è meglio controllare che il telo e la struttura (es. bracci etc.) siano in buone condizioni. Ad esempio controlla che la movimentazione della tenda sia regolare e che il telo sia integro e non eccessivamente usurato anche per scongiurare che, col successivo uso, si producano nuovi e più seri danni, magari irreparabili. Ingrassa periodicamente le parti mobili, ad esempio gli snodi dei bracci o l’arganello. Se il braccio o altre parti della tenda sono danneggiate, siamo a vs. disposizione per la sostituzione rapida e professionale! 3. PROTEGGI LA TENDA DAL VENTO ECCESSIVO: Le tende da sole non hanno tutte la stessa resistenza al vento. La classe di resistenza al vento è indicata nella dichiarazione di conformità della tenda. Se il vento è più forte di quello che la tenda può sopportare, o in caso di dubbio, chiudi subito la tenda! Nessuna tenda da sole può resistere a raffiche intensissime. Purtroppo una tenda da sole danneggiata che “vola via” non è solo un danno economico ma anche un pericolo per l’incolumità altrui! Se vivi in zone esposte a forti raffiche di vento, considera l’acquisto di tende da sole appositamente
studiate per resistere anche a forti raffiche e dotale del comodissimo anemometro. 4. LA PIOGGIA NO!: Le tende da sole, lo dice la parola, servono a riparare dal sole e non dalla pioggia! Per questo bisogna chiuderle quando piove, possibilmente prima per evitare che il telo si bagni. Per non avere pensieri, anche quando sei fuori casa, puoi dotare la tua tenda del pluviometro, il sensore climatico per pioggia: chiuderà la tenda alle prime gocce e la riaprirà automaticamente quando la pioggia è finita. Cosa fare se hai dimenticato la tenda sotto la pioggia? Se il telo è già umido puoi chiuderlo e, passata la pioggia, riaprirlo e lasciarlo asciugare; se il telo è zuppo non dovresti arrotolarlo ma se, proprio devi farlo, assicurati di riaprilo il prima possibile. Infatti nel telo bagnato arrotolato possono formarsi muffe che possono lasciare cattivi odori e macchie anche indelebili. Inoltre ricorda che i tessuti bagnati sono più delicati. Abbiamo parlato di “normali” tende da sole, ma se desideri una protezione dalla pioggia, Punto Sette propone strutture e teli appositamente studiati per riparare efficacemente da pioggia e umidità. 5. EVITA I DEPOSITI DI NEVE: Anche in caso di neve o ghiaccio, la tenda va chiusa. Inutile dire che un pesante deposito di neve sul telo può danneggiare la tenda. 6. PULIZIA!: La tenda da sole va periodicamente pulita, rimuovendo detriti, polvere e fogliame che si siano eventualmente depositati sul telo o tra le parti mobili e lavando il telo. La pulizia andrebbe effettuata con periodicità, soprattutto se la tenda è esposta a smog o detriti (es. resina degli alberi, aghi di pino etc,) e in ogni caso è bene eseguirla con minuzia almeno al termine della stagione estiva, prima di riporre la tenda, in modo che eventuali sporcizie non si trasformino in marciume e muffe. 7. CONSIDERA TETTUCCIO, CAS-
SONETTO O CUFFIA PROTETTIVA: Cassonetto e semi-cassonetto (o tettuccio) non sono solo complementi estetici della tenda ma contribuiscono anche a riparare la tenda da sporco e agenti atmosferici. Il più efficace strumento di protezione è il cassonetto, che ripara non solo il telo ma anche le parti meccaniche della tenda, come i bracci, che sono l’elemento di maggior valore. Il tettuccio è efficace nel proteggere il telo da agenti atmosferici, polvere, resina etc. Grazie al tettuccio non si formano le antiestetiche “strisce” di sporco nella parte finale del telo. Una ulteriore opzione è costituita dalla sacca protettiva, utilissima per proteggere la tenda in inverno, quando non è utilizzata. Tettuccio, cassonetto o sacca protettiva sono un investimento che ti ripagherà con la maggiore durata della tenda e con un più lungo “decoro” del telo. Se non sai quale sia la soluzione migliore per te,
come sempre lo staff di Punto Sette è a tua disposizione. 8. RIGIRARE IL TELO? DIPENDE: Alcuni rivenditori consigliano di rigirare il telo della tenda per farlo durare più a lungo. Facciamo però delle precisazioni: -Il telo va rigirato d’inverno, tra settembre e fine gennaio. – il telo va girato dopo il 5o anno della tenda a non dopo il 10o. Prima è troppo nuovo, dopo è troppo vecchio e ormai “cotto” dagli agenti atmosferici. -Ne consegue, che conviene girare il telo una volta sola durante la sua vita d’utilizzo, rigirarlo più volte non ha senso e non conviene. -Poiché rigirare il telo della tenda ha un costo di manodopera (per smontarlo, ricucirlo e rimontarlo), lo staff di Punto Sette è in grado di consigliarvi se è utile rigirare il telo oppure se conviene sostituirlo direttamente con un telo nuovo. Giorgio Pesce
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LE AUTO ELETTRICHE E I CITTADINI: UN RAPPORTO ANCORA COMPLICATO In tempi di transizione verde e conferenze di accordi sul clima (più o meno utili) giova ricordare come nella partita della riduzione delle emissioni l’automobile sia un giocatore centrale e decisivo; su questo tema l’industria dei costruttori di auto sta svoltando verso i motori elettrici più o meno rapidamente, ma è lecito chiedersi come questa rivoluzione sia vista dai cittadini, che saranno poi gli attori decisivi. Lo spunto viene dalla terza edizione dell’Osservatorio Continental sulla Mobilità e sulla Sicurezza Stradale, quest’anno focalizzato sulla nuova mobilità e i prossimi scenari per l’auto elettrica nel nostro Paese. La ricerca, condotta in collaborazione con Euromedia Research e Kearney, ha sondato l'interesse, il livello di informazione e la propensione all'acquisto di auto elettriche dei consumatori italiani, costruendo una fotografia molto dettagliata della polarizzazione, anche anagrafica e geografica, nei confronti della transizione verso una mobilità maggiormente sostenibile. Il rapporto evidenzia come siano molto diffusi preconcetti e mancanza di informazione, ma evidenzia anche un sensibile interesse dei cittadini verso l’elettrificazione dei veicoli. Il primo dato di un certo rilievo è che, almeno a parole, più di un italiano su due, il 55,5%, è interessato potenzialmente ad acquistare un'automobile a trazione elettrica. A ciò si aggiunge un 10,6% di persone che si è informato per l'acquisto o ne possiede già una. I cittadini più interessati vivono al sud, nei comuni di provincia, hanno un garage in cui poter caricare l'auto e appartengono alla fascia tra i 27 e i 41 anni. I disinteressati? Hanno invece più di 57 anni, vivono principalmente nei comuni di provincia del nord, sono senza un garage e percorrono in media meno di 10 km al giorno. Ma nonostante due intervistati su tre siano interessati
A CAPO NORD CON LA 500
Che cosa spinge un uomo di 54 anni ad affrontare un lungo viaggio in solitaria alla guida di una Fiat 500 del 1972, con destinazione Capo Nord? Voglia d'avventura, di mettere alla prova sé stesso. O forse solo il desiderio di vivere un mese di emozioni portando alla luce un sogno della gioventù, trent'anni più tardi. Quattro anni dopo aver affrontato il viaggio, ne è nato il racconto di un'esperienza indimenticabile tra panorami mozzafiato e sorrisi della gente, superando inconvenienti e problemi meccanici spesso risolti seguendo le istruzioni dettate telefonicamente da un amico meccanico in Italia. Nella prima parte del libro si racconta la nascita del progetto e la sua evoluzione attraverso l'organizzazione del viaggio, la ricerca di sostenitori, i preventivi e lo studio degli itinerari. E poi, il rifacimento del motore, la scelta del materiale necessario per il viaggio, compresa la preparazione della salsa di pomodoro per condire la pasta. Episodi divertenti vissuti mentre scorreva il conto alla rovescia verso il 1° agosto del 2016, data fissata per la partenza. Nella seconda parte del libro, giorno per giorno scorre il racconto dei 9.581 emozionanti chilometri percorsi in trenta giorni toccando dieci nazioni e seguendo quel filo conduttore dove che unisce i tre elementi che l'autore definisce fondamentali per un viaggio del genere: coraggio, spirito di adattamento e tanta ironia. Il libro conta 218 pagine e 33 foto a colori. Rilegato in brossura con copertina morbida è edito da Youcanprint e si può acquistare presso le più note librerie presenti sul web, oppure ordinarlo direttamente all’autore all’indirizzo mail andreaza9llo@gmail.com .
alla mobilità elettrica il 68,9% del campione non ha mai provato un'auto di questo tipo e lo farebbe volentieri se solo ne avesse l'opportunità. Solo il 12,5% ha effettivamente guidato almeno una volta un veicolo elettrico, ma c'è un 18,6% che non è interessato nemmeno a provare a guidare un'auto elettrica. Anche in questo caso si parla della fascia sopra i 57 anni, e in particolare residenti nei capoluoghi di provincia con una prevalenza nel nord est. Tra i più interessati all'opportunità di poter provare un'auto elettrica ci sono invece le donne, gli appartenenti alla fascia tra i 42 e i 56 anni e i residenti del sud. L'identikit di chi invece ha già avuto la possibilità di guidare in elettrico ritrae cittadini con un'età compresa tra i 27 e i 41 anni, residenti nel nord ovest in una città metropolitana. Per quanto riguarda i fattori che frenano la propensione all'acquisto, è facile indovinare come il primato in classifica sia l’attuale prezzo dei veicoli elettrici rispetto a quelli tradizionali, per quanto l'incentivazione abbia già in alcuni casi portato a raggiungere la parità, senza considerare i ridotti costi di possesso. Per il 62,8% degli intervistati, il costo è il principale motivo per cui non acquisterebbero un'auto elettrica. Tra gli altri ostacoli percepiti dai consumatori italiani ci sono inoltre i dubbi sull'autonomia, l'infrastruttura e i tempi di ricarica delle batterie, tanto che ben il 52% degli intervistati pensa che le auto elettriche siano idonee solo per la circolazione in città. A ciò si aggiungono preoccupazioni come lo smaltimento delle batterie e curiosamente i costi di possesso di un'auto elettrica: nonostante la manutenzione di un veicolo elettrico sia meno costosa di un'auto con motore a combustione, il 51,6% degli intervistati pensa che gestire un'auto elettrica costi
di più. Il 70% dei disinteressati, invece, non sarebbe disposto ad acquistare un'auto elettrica nemmeno in presenza di incentivi in grado di abbattere i costi. Emerge inoltre, ancora una volta, uno dei principali problemi del nostro Paese: lo sviluppo a diverse velocità rispetto alla locazione geografica. Sul suolo pubblico italiano sono 24.000 i punti di ricarica per auto elettrificate di cui il 64% al Nord. E il mercato? Nonostante in Italia cresca molto velocemente, resta comunque ben al di sotto della media europea. Le vendite di auto elettriche sul totale rappresentano il 4% in Italia, contro il 10% della media europea. Non va meglio la diffusione della rete di ricarica, con 22 punti di ricarica ogni 100.000 abitanti in Italia, contro i 64 della media europea. Rispetto al parco circolante, in Italia ci sono 7,4 EV per punto di ricarica contro gli 11 di media in Europa, ma le vendite di auto elettriche crescono molto di più della rete di ricarica e inoltre c'è una forte disomogeneità nella distribuzione sul territorio: il 64% delle stazioni di ricarica è situato nel nord del paese e ben il 24,6% degli intervistati dichiara di non essersi mai imbattuto in una colonnina. Pesa inoltre anche la rete di vendita, costituita mediamente da piccole realtà, spesso a conduzione familiare, e con poca propensione a spingere i modelli elettrici alla propria clientela. Si può dire pertanto con ragionevole certezza che i tempi di questa transizione tecnologica verso la mobilità elettrica non saranno brevi. Ci sono più sfide da affrontare e bisogna superare uno scoglio culturale dei cittadini nei confronti dell’auto elettrica. Dr. Andrea Dal Corso
OFFICINA CLASSICA ALLA FIERA AUTO E MOTO D`EPOCA DI PADOVA mondo di chi la passione la vive sul campo ed è qui che le carrozzerie ben lucidate a specchio e illuminate a dovere lasciano spazio al mondo dell’usato, della ricambistica e della memorabilia automobilistica ed è proprio qui che si entra nel vivo della fiera con ricerche di ricambi introvabili, libri e pubblicazioni in tiratura limitata, appassionati di qualunque cosa gli ricorda l’infanzia e contrattatori che sfoggiano più o meno professionalità. I numeri sono da record con 1.600 espositori, oltre 5.000 automobili, 800 giornalisti provenienti da tutto il mondo per un totale di 32 paesi partecipanti e il grande successo di visitatori che hanno animato gli stand durante le quattro giornate non può che confermare che mentre la mobilità elettrica avanza la passione per gli odori, i rumori e le sensazioni che le auto classiche sanno regalare è ancora viva. Marco Barison Vicepresidente di Officina Classica
Si è appena chiusa l’edizione 2021 della Fiera Auto e Moto d’Epoca, riconfermandosi come punto di riferimento europeo di un mercato in continua crescita sotto il profilo dell’interesse all’acquisto ma anche al tornare a vivere il motorismo storico negli eventi e nel mondo delle competizioni. Dalle regine delle corse esposte alla mostra “L’italia che vince le corse” organizzato dal museo Mauto di Torino ai capolavori di Bertone esposti dall’Automotoclub storico italiano, dalla prima Touring Superleggera alle opere uscite dalla matita dei grandi designer fino alla celebrazione del cento anni della Lancia Lambda la fiera quest’anno come non mai è riuscita a soddisfare tutti i palati accomunandoli tutti sotto un unico comune denominatore: la Passione con la P maiuscola. Una vera impresa non perdersi tra i padiglioni della Fiera di Padova dove alle grandi istituzioni ed agli stand dei più grandi nomi dell’auto si affiancano commercianti, privati, club, ricambisti per un viaggio nel
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NOVITA` IN CASA SEMPRE FRESCHI E INFORMAZIONI SU SCONTO IN FATTURA IL PARTNER IDEALE PER LE FINITURE EDILI E L`ISOLAMENTO Nata nel 1975 come ditta individuale per poi espandersi a livello imprenditoriale nel 1986, Isolpareti è in grado di effettuare lavori e rifiniture edili di notevole pregio, intervenendo nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti e provvedendo al restauro, isolamento e dipintura di edifici di ogni tipologia, pubblica e privata. La collaborazione con specialisti professionisti esterni del settore edile permette inoltre una particolare attenzione all’isolamento termico ed acustico di negozi, alberghi, locali pubblici e privati di ogni metratura. Ogni aspetto è curato sin nei minimi particolari e grazie all'esperienza acquisita e allo staff di esperti collaboratori, Isolpareti è in grado di realizzare direttamente qualsiasi ambiente e rivestimento partendo semplicemente dall'idea del cliente. Ogni nostro lavoro è eseguito con prefessionalità e accuratezza garantendo un risultato a regola d’arte soddisfando a 360° le esigenze del nostro cliente in tempi sempre certi e rapidi. La continua ricerca del miglioramento, l’alta qualità dei marchi utilizzati, materiali e tecniche di lavorazione all’avanguardia e l’abilità degli artigiani decoratori, hanno sempre contraddistinto la nostra impresa che è conosciuta nel territorio per serietà e competenza. Oltre 40 anni di esperienza abbiamo unito le conoscenze della vecchia scuola artigianale alle nuove tecniche di posa e ai materiali all’avanguardia per offrire un servizio ineguagliato. Isolpareti effettua sopralluoghi e preventivi senza impegno in tutta la provincia di Venezia. Studiamo le migliori soluzioni per la tinteggiatura di interni ed esterni, venendo incontro alle esigenze del cliente e garantendo un lavoro di qualità che duri nel tempo. E i costi? Nessuna sorpresa, il nostro servizio di dipintura e servizio viene effettuato partendo da un preventivo trasparente concordato con il committente. Giorgio Pesce
Con l’anno nuovo apriremo un nuovo showroom a Mirano, in Piazzetta Aldo Moro. Sarà possibile visionare i migliori condizionatori presenti sul mercato e saremo felici di darvi qualsiasi informazione per i vostri condizionatori, comprese le novità in fatto di detrazione fiscale tra cui lo sconto in fattura e cessione del credito. Grazie al Decreto Rilancio, infatti, è possibile applicare lo sconto in fattura
e la cessione del credito a tutti i lavori detraibili, tra cui le installazioni di impianti di condizionamento. COS’È LO SCONTO IN FATTURA? È un beneficio fiscale possibile grazie alla legge 77/2020. È una modalità alternativa alla compensazione negli anni previsti dalla detrazione ENEA, con lo sconto in fattura si potrà godere di uno sconto applicato direttamente sulla fattura del nuovo condizionatore invece che aspettare la detrazione fiscale sull’Irpef da “spalmare” in 10 anni. CHI PUO’ USUFRUIRNE? Tutti gli aventi diritto alle detrazioni. QUALI PRODOTTI DANNO IL BENEFICIO? Climatizzatori con pompa di calore. COME FUNZIONA? Basterà contattarci, ci occuperemo noi di tutte le pratiche. Francesco Barberini
L`IMPEGNO DI SEMPRE FRESCHI DI BARBERINI FRANCESCO "ESSERE RIUSCITO A COLLABORARE CON LE AZIENDE PIÙ SERIE E PRESTIGIOSE DEL SETTORE CI RIPAGA DI TUTTO IL LAVORO SVOLTO." Questo non è certamente un punto d’arrivo, ma un punto di partenza; Sempre Freschi di Barberini Francesco continuerà ad impegnarsi per rimanere all’avanguardia e per offrire ai propri clienti prodotti e servizi di elevata qualità. Perché scegliere Sempre Freschi? Un unico referente per tutti i servizi di consulenza, installazione e assistenza legati agli impianti di riscaldamento e climatizzazione. Il mondo della climatizzazione e del riscaldamento offre innumerevoli opportunità. Non esiste mai la soluzione ideale, esiste sempre e soltanto la soluzione migliore per uno specifico contesto e
per delle specifiche necessità. Sempre Freschi di Barberini Francesco cerca di proporti solo le soluzioni migliori per la tua situazione, spesso mixando dispositivi diversi. I condizionatori d’aria sono divenuti, negli ultimi anni, un dispositivo comunemente utilizzato sia nelle case private che nei luoghi di lavoro, dal momento che la loro presenza consente di mantenere alta la qualità della vita anche quando il calore estivo si fa eccessivo. Usati principalmente per la climatizzazione estiva, possono essere utilizzati anche per quella invernale. La pompa di calore è una macchina in grado di trasferire calore da un ambiente a temperatura più bassa ad un altro a temperatura più alta. Essa opera con lo stesso principio del frigorifero e del condizionatore d’aria. Il vantaggio nell’uso della pompa di calore deriva dalla sua capacità di fornire più energia (calore) di quella elettrica impiegata per il suo funzionamento in quanto estrae calore dall’ambiente esterno (aria-acqua). Grazie a questo modo di vedere le cose Sempre Freschi è cresciuta e si è sviluppata negli ultimi anni garantendo un servizio di qualità in tutte le fasi di realizzazione dell'impianto, dalla progettazione all'assistenza e manutenzione. Giorgio Pesce
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n fo r t d e l l'a b i t a re
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ISTITUTO MUSICALE
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le iscrizioni sono aperte La scuola di musica per tutti gli strumenti, per tutte le età e per tutte le esigenze. Una Istituzione con oltre settant’anni di affermazioni nazionali ed internazionali, che ha nella sua storia formato innumerevoli artisti di fama internazionale. Una scuola pedagogicamente all’avanguardia, con programmi allineati a quelli conservatoriali, e in cui viene praticato ogni genere musicale: classico, jazz, rock, pop, con esami annuali per il rilascio di diplomi di autentico valore didattico.
L’Istituto Musicale Fancelli Boschello, fondato a Mirano nel 1951 dal Maestro Elio Boschello, rappresenta una realtà di assoluto rilievo nell’ambito della didattica musicale locale, regionale e senza dubbio nazionale. Migliaia di studenti, dalla sua fondazione ad oggi, si sono avvicinati alla musica suo tramite, e, grazie alla qualità dell’insegnamento in esso praticato, molti di essi sono oggi a loro volta didatti e musicisti di valore. Innumerevoli le manifestazioni, i concorsi e i concerti nazionali ed internazionali in cui, nella sua lunga storia, formazioni e singoli allievi della nostra Scuola hanno primeggiato. L’Istituto, oggi condotto dai figli del fondatore, anch’essi valenti musicisti e didatti, si caratterizza per la preparazione del selezionato corpo docente, costituito da professionisti di pluriennale esperienza, e per l’adozione (di metodologie esclusive continuamente aggiornate), aspetti questi che ci mettono in grado di offrire qualunque grado di studio desiderato: dall’istruzione musicale di base, all’iniziazione amatoriale; dal dilettantismo meno esigente, pur tuttavia sempre supportato da un solido percorso formativo, al professionismo, fino al virtuosismo più evoluto. Viene naturalmente assecondata la scelta dell’allievo, sia per lo strumento, sia per la vocalità, e per il genere di musica, che può essere classica, pop, rock, jazz, latino americana, offrendo professionalità d’insegnamento per ciascun stile e per ogni esigenza.
ALCUNI QUESITI CHE SPESSO CI VENGONO POSTI I corsi della scuola sono accessibili a tutti? Certamente, ai corsi di musica possono iscriversi persone di qualsiasi età e formazione culturale. E’ necessario possedere delle doti particolari per frequentare un corso? Se hai deciso di avvicinarti alla musica in modo amatoriale, è sufficiente che tu abbia solamente passione ed entusiasmo. Quando iniziano i corsi della Scuola? La Scuola inizia l’anno scolastico il 1 settembre e lo termina il 30 giugno; essendo però la maggior parte dei corsi individuali, si può iniziare in qualsiasi momento dell’anno, compatibilmente con i posti rimasti liberi. Cosa devo fare per iniziare a frequentare un corso di musica della Scuola? E’ sufficiente contattare la segreteria allo 041-5701568 o inviare una mail all’indirizzo info@scuoladimusicaboschello.it Come sono impostate le lezioni della Scuola: Possono essere individuali (per i corsi di strumento o di vocalità) o collettive (per la musica d’assieme o la propedeutica musicale).
La loro durata può variare dai 40 ai 60 minuti per le lezioni individuali, da una a due ore per quelle di musica d’assieme. La frequenza è di una lezione settimanale; alcuni corsi di musica d’assieme hanno frequenza quindicinale. I corsi hanno un indirizzo musicale particolare? Sulla base delle tue esigenze avrai la possibilità di scegliere tra corsi ad indirizzo classico e corsi ad indirizzo moderno.
Chi sono i docenti della Scuola? Sono tutti professionisti diplomati in Conservatorio o in una Scuola riconosciuta, con un’esperienza didattica pluriennale. C’è la possibilità di conoscere l’Insegnante prima di iniziare il corso? Certamente. L’Istituto Musicale Fancelli-Boschello ti dà la possibilità di conoscere il Maestro/a prima di decidere di iniziare qualsiasi corso di musica.
C’è un programma del corso? Certamente! Per l’indirizzo classico i programmi vengono continuamente aggiornati in base agli indirizzi ministeriali, i corsi moderni altresì vengono sviluppati seguendo costantemente le tendenze della miglior didattica sia europea che americana. Quanto dura un corso della Scuola? E’ impossibile stabilirlo a priori, senza conoscere le capacità dell’allievo e il tipo di impegno applicato. Tutto dipende dall’obiettivo musicale che ci si prefigge di raggiungere. Quali sono gli orari della Scuola? La Scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 20; il sabato dalle 8,00 alle 18,00.
ISTITUTO MUSICALE FANCELLI - BOSCHELLO MIRANO - VE - Piazzale Garibaldi, 15 - Tel 0415701568 (dalle 14.00 alle 20.00) info@scuoladimusicaboschello.it - www.scuoladimusicaboschello.it
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Sembrava la fine del mondo, ma siamo ancora qua....cantava Vasco Rossi, ed il Pozzo c'è ancora e ci sarà. La società del MM AL POZZO, infatti, da più di 30 anni calca i campi di calcio a 5 del Veneto, facendo giocare numerosi atleti e portando nei palazzetti del triveneto la storia e il nome di Mirano. La storia, però, riguarda di solito il passato, mentre il Pozzo è proiettato nel futuro, crescendo negli ultimi anni in numero di atleti e in squadre iscritte ai vari campionati FIGC. La società del Pozzo annovera tra le proprie fila una compagine militante nel campionato regionale di serie C2 di calcio a 5, una seconda squadra iscritta al campionato di serie D e l'ultima, ma non meno importante, squadra di under 17, prima vera compagine giovanile della società. La crescita societaria si scontra, a volte, con la poca disponibilità di spazi in palestre attrezzate per poter insegnare e godere di questo sport, ma, grazie anche al rapporto di collaborazione e fiducia con l'amministrazione comunale, siamo riusciti a far giocare tutte le nostre squadre, presso la struttura denominata Hangar-Corner, presso gli istituti scolastici superiori del Corner-Majorana a Mirano. La struttura costruita 7 anni fa era stata pensata proprio per dare una 'casa' a questa gloriosa società e dare alla comunità miranese un luogo accogliente e innovativo. Purtroppo, come spesso accade, in fase di costruzione non si è tenuto conto delle esigenze delle varie attività, omettendo la possibilità di avere una mini tribuna o avere degli spazi magazzino, essenziali per poter gestire il numeroso materiale necessario per allenamenti e partite. La palestra è condivisa con le
società Miranese Volley e Pallamano Oriago, creando incastri di orari e utilizzi, non sempre facili da coniugare, ma con le quali si cerca di collaborare per dare spazio agli atleti di Mirano. Gli allenamenti delle squadre under 17 e serie D, però, vengono svolti anche nella palestra dell'istituto 8 Marzo, impianto molto spazioso, con tribune e spazi per attrezzature e magazzino, ma il cui campo di gioco risulta molto limitato. Questa evidente disparità tra le due strutture crea non pochi problemi in
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fase di costruzione di gioco e di allenamento specifico agli allenatori delle due squadre, che devono inventari esercizi e situazioni di gioco difficilmente replicabili al Corner. Obiettivo futuro sarà quello di avere qualche ora aggiuntiva nella palestra Hangar-Corner, cercando al contempo di rendere questa struttura molto più attrezzata per partite ed eventi, inserendo, assieme alla direzione scolastica e alla Città metropolitana (che gestisce formalmente l'impianto) delle migliorie, qua-
li potrebbero essere un tabellone segna-punti ed un impianto sonoro. Di questo potrebbe beneficiare la comunità scolastica, sperando che si torni presto ad organizzare tornei e manifestazioni non solo sportive. Ma gli obiettivi futuri più importanti sono quelli di far conoscere il Futsal alla comunità miranese e di far approcciare anche le società di Calcio a questo sport. Si pensa sempre che far provare qualcosa di diverso ai propri atleti, possa insinuare l'esigenza di fare altri sport, ma credo, che soprattutto in età scolare della scuola primaria, i ragazzi debbano provare più discipline, per capire a cosa siano più portati e portare le proprie esperienze nella disciplina a cui sono legati. Proprio questo si prefigge il direttivo del Pozzo, trovare delle collaborazioni con altre società, per poter far allenare anche solo 1 volta ogni settimana o ogni due dei ragazzi di altre discipline, quali il calcio o il rugby o la pallacanestro, così da rendere l'esperienza nel futsal un punto di crescita per la propria attività sportiva. Chiaramente questa idea si scontra con problemi di tempi, di spazi, di campanilismo sportivo e burocratici, ma cercheremo di instaurare con diversi enti un rapporto di collaborazione fattivo e innovativo. Nel frattempo godiamoci questa splendida realtà, fatta di dirigenti appassionati, di tecnici preparati, di collaboratori preziosi e di atleti professionali, che trovano nella 'casa' del Pozzo un rifugio sereno e coeso, dove cercare di proiettarsi verso mete insperate fino a pochi anni fa. Un abbraccio a tutti dal MM AL POZZO Il Presidente - Favaretto Federico
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Cari amici, soci, simpatizzanti del Vespa Club Mirano, la stagione 2021 sta per terminare. Alcuni hanno già messo a riposo le loro amate vespe, ma molti di noi continuano a girare anche nei mesi invernali sfidando il freddo, ma per amore della Vespa questo e altro. È stato un anno che ci ha visto raggiungere il traguardo del 25' anno di attività, era il lontano 1996 quando un gruppo di amici miranesi decisero di gettare le basi su quello che sarebbe diventato uno dei vespa club più longevi d'Italia. In questi 25 anni abbiamo partecipato a numerosi raduni e iniziative, ottenendo riconoscimenti sia a livello regionale che nazionale. Alcuni di noi hanno partecipato alla mitica 1000 km vespistica, prestigiosa manifestazione che già negli anni 50 ha annoverato tra i partecipanti dei vespisti miranesi. Questa manifestazione, sospesa momentaneamente causa problema COVID, ci vedrà sicuramente protagonisti nelle prossime edizioni. Tra le partecipazioni da ricordare c’è senz’altro il raduno del 2019 al Parco Sigurta'di Verona, dove in via eccezionale le nostre vespe hanno potuto scorrazzare all’interno di questa meravigliosa struttura. Il fiore all’occhiello è certamente la notturna sul monte Grappa, storica iniziativa, punto fisso del Club che anche quest'anno ci ha visto numerosi, coinvolgendo anche soci di al-
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NEGOZIO E OFFICINA “COI ANGELO” A MIRANO LA NOSTRA STORIA ASSIEME ALLA VESPA
tri club, segno che le nostre iniziative piacciono. Facendo un riepilogo di questa stagione ricordiamo le numerose uscite sia in zona montana che marina (da valle Schiavenin, Mel, Zumelle a Cavallino Treporti, Valli di Rosolina). Una menzione particolare va al classico giro Lido di Venezia /Pellestrina dove, dopo aver scorazzato in lungo e largo in questi meravigliosi scenari, un bagno in mare ha concluso la bellissima giornata. Una domenica che ci ha visto protagonisti è stata la manifestazione Vespa Eleganza di Conegliano dove i nostri soci Michele e Morena si sono aggiudicati il primo premio come coppia più elegante. Bella gita domenicale anche ad Oliero con visita alle grotte e al parco, e buona anche la nostra partecipazione al raduno in Prato della valle a Padova. Da ricordare anche i nostri valorosi che hanno raggiunto il Passo Stelvio e il mitico Grossglockner una tappa per i vespisti più audaci. Quest’anno i colori del nostro Club erano presenti, grazie al nostro presidente Simone e la moglie Michela ad una classicissima del mondo vespistico :il Giro dei 3 Mari, una manifestazione con partenza da Caserta per poi toccare diverse regioni del Sud Italia. Simpatico ritrovo del Club a novembre con la castagnata dove il nostro socio Michele (il re delle caldarroste) ci ha deliziato con le sue specialità. Crediamo che senza dubbio la Ciliegina sulla torta di questa annata, sia la presenza del Vespa Club Mirano con pregiati pezzi d’epoca, a Padova presso lo Stand del Vespa Club d'Italia, all'interno di Fiera Motori, manifestazione conosciuta a livello europeo.
Nell'ultima pubblicazione del 2021 di Mirano Magazine, raccontiamo la nostra storia, collegata alla “Vespa”, dagli anni '90 fino ad arrivare ai giorni nostri. Negli anni '90 la Vespa è praticamente scomparsa, rimane in produzione soltanto un modello 50cc, la PK HP, ed un modello 125cc la PX rivisitata con l'aggiunta del freno a disco anteriore, ma parliamo di numeri che rasentano l'uno per cento delle vendite. Sono gli anni del boom dello scooter e la nostra Concessionaria diventa multimarca, alcuni modelli bisogna prenotarli mesi prima: MBK Booster, Piaggio NRG, Gilera Typhoon, Malaguti Phantom F12, Aprilia SR, Yamaha Aerox e tanti altri, diventati icone di una generazione che aveva dimenticato la Vespa. Nel 1997 la Piaggio ripresenta la Vespa in versione scooter. Design che richiama le linee Vespa con ruote da 10 pollici, marce scomparse e i primi motori a 4 tempi. Il tutto riscuote un discreto successo specialmente tra le generazioni che avevano già vissuto il “mito” Vespa. Nel 2005 nasce la Vespa GTS 250 e nel 2008 la GTS 300 ancora ad oggi quella con la cilindrata maggiore mai prodotta. All'inizio del nuovo millennio ritorna la voglia di “Vespa”, grazie anche alla passione dei rinati Vespa Club. Nel nostro caso del Vespa Club Mirano, nelle persone di uno dei suoi fondatori, Adriano Bertoldo e dell'attuale Presidente Simone Osto con tutti i loro Soci. Vengono riscoperte e rimesse in circolazione tantissime Vespe “dimenticate” nei fienili, magazzini e garage di tutta Italia. La nostra officina ritorna quindi a fare quello che faceva trent'anni prima, si restaurano e riparano principalmente Vespa e anche qualche “Ciao” e “Ape”, con una punta di orgoglio nel vedere ritornare in officina quello che avevamo venduto decenni prima. A conclusione di questi 60 anni il momento più bello e del quale andiamo più orgogliosi: il 24 settembre 2021 veniamo premiati dall'Amministrazione del Comune di Mirano, nelle persone dell'Assessore alle Attività Produttive Cristian Zara e della Sindaca Maria Rosa Pavanello con la seguente motivazione “con la vostra professionalità, cortesia e dedizione siete divenuti punti di riferimento per la nostra comunità. L'Amministrazione sentitamente Vi ringrazia”. E noi smetteremo mai di ringraziare la Sindaca e l'Assessore per la gentilezza e stima dimostrataci, assieme ai nostri clienti che ci hanno dimostrato fiducia ed amicizia in tutti questi anni. E per il futuro, chissà....... comunque sempre in sella ad una VESPA !!! Gianni Coi
Il pranzo sociale a dicembre concluderà in bellezza una stagione ricca di avvenimenti e soddisfazioni, pronti a gettare le basi per il nuovo anno vespistico. Il presidente e tutto il direttivo augura ai 250 iscritti e a tutti i simpatizzanti un Buon Anno. Seguiteci su Facebook e Instagram o contattateci al 371/3980355 per essere aggiornati sui nostri programmi. .... Vespa Club Mirano... e la storia continua.....
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UNIONE CICLISTICA MIRANO: “STAGIONE SPORTIVA 2021”
Inutile negare che gli effetti della pandemia hanno creato è stanno creando notevoli problemi, ma possiamo dire con assoluta certezza che nonostante tutto questa strana e speriamo irrepetibile esperienza sia riuscita ad evidenziare la straordinaria potenzialità, la grande costanza e l’immensa passione con cui si cimenta l’Unione Ciclistica Mirano. Per tutta la stagione sportiva 2021la società ha continuato ad impegnarsi svolgendo in modo interrotto la propria attività, curando con passione i giovani ciclisti di età compresa tra i 6 anni e 17, senza però dimenticare il gruppo dei cicloturisti a cui appartengono ciclisti di
ogni età. Questi due anni resi difficili dalle incertezze e dalle difficoltà economiche hanno costretto molte società a chiudere i battenti; così non è stato per l’Unione Ciclistica Mirano, che grazie all’aiuto di tutti i dirigenti e con la passione e il sacrificio dei vari tecnici è riuscita a superare tutti gli ostacoli e a mantenere in vita tre squadre del settore giovanile e precisamente categoria giovanissimi, esordienti e allievi. Un grande lavoro fatto con grande umiltà ci confida il Presidente Paolo Mario Bustreo e per questo devo ringraziare tutto il Consiglio Direttivo, in particolare modo il vice presidente Giorgio Manera che in que-
SCHERMA MIRANO Stagione numero 14 per l’Officina della Scherma Mirano, pronta alle nuove sfide sulle pedane italiane e internazionali. La sala di Scaltenigo, diretta dal maestro Vittorio Carrara, dopo i problemi vissuti da tutto il mondo sportivo in tempo di pandemia, è ripartita alla grande per una nuova annata ricca di appuntamenti e gare dalle categorie del Gran Premio Giovanissimi a quelle riservate ai veterani. E non ultime quelle paralimpiche che tante soddisfazioni hanno dato negli ultimi anni. Una stagione con numeri in crescita, tanti nuovi iscritti, specie tra i più piccoli, segno che la sciabola attira e c’è tanta voglia di ricominciare con lo sport da parte delle famiglie e dei bambini. L’Officina quest’anno tornerà anche a disputare un campionato maschile, schierando la squadra che farà la Serie B/1, e questo grazie ai giovani che stanno crescendo e che si stanno imponendo all’attenzione generale. Su tutti Filippo Simionato, reduce da una ottima esperienza al Trofeo Nostini di Riccione dove, nell’ottobre scorso, ha chiuso sul terzo gradino del podio, conquistando un bronzo tricolore nella categoria Allievi. Un grandissimo risultato per l’Officina, che si è inserita nel duopolio formato dalle società di Roma e Napoli, e che dominano a questi livelli da anni ormai. Buoni risultati in precedenza erano arrivati anche dal Trofeo Nelle Terre di San Marco, disputato a Belluno, con i podi di Riccardo Fabrello, Roberto Carlotti e Riccardo Pavan, e dalla vittoria annunciata proprio di Filippo Simionato. A Riva del Garda, in seguito, emozione per i ragazzi miranesi che hanno partecipato alla prima prova di qualificazione agli Assoluti.
Assieme al veterano Oliver Emmerich si sono cimentati i fratelli Filippo e Lorenzo Simionato, Giovanni Pasqualetto, Leonardo Salviato, Marco Span e Francesco Simionato. Venendo alla Paralimpica, dopo la presenza a Tokyo di Alessia Tognolli, quale arbitro ai massimi livelli, nelle prossime settimane sarà impegnato nei circuiti internazionali l’atleta Matteo Dei Rossi, e si spera anche nella partecipazione ad alcune gare per Nicola D’Ambra, sciabolatori con alle spalle numerosi podi ai campionati italiani. Officina quindi nelle migliori condizioni per togliersi tante altre soddisfazioni, a partire da Paolo Busi, Oliver Emmerich e Claudia Bandieri che punteranno sempre alle vittorie nei prossimi impegni riservati alla categoria Master. Per quanto riguarda l’attività del nostro gruppo associato ”OFFICINA DELLA DANZA”, riprenderanno regolarmente a gennaio i corsi nella sua storica sede presso il centro civico di Scaltenigo.
sto difficile momento è stato sempre al mio fianco mettendo a disposizione tempo e competenze. Un grazie particolare lo devo a tutto lo Staff tecnico, credetemi oggi come oggi non è facile trovare persone che siano disponibile a dedicare il loro tempo in modo gratuito. Ma ancora una volta mi sento fortunato e questo lo devo a persone come Sandro Bettuolo, Oscar Giacomello, che curano il settore tecnico della categoria esordienti, a Marco Zanchi e Sandro Milan che sono i tecnici della categoria Allievi, all’infaticabile Marcello Baracco coadiuvato dal segretario Cazzin Gianfranco e dagli accompagnatori Manera Francesco e Tiepolo Luigi che curano il settore dei giovanissimi. Un grazie a Berto Nazzareno e a Mirko Bernardi che curano la parte meccanica e al Giovane Mattia Garzarra, attualmente azzurro su pista, che sa mettere a disposizione tutta l’esperienza accumulata nei vari anni di attivitàa e alla Mentor Coach Dottoressa Anna Luise. La stagione sportiva 2021 si è chiusa con l’ultima gara del 10 ottobre consapevoli che il 2021; pur non avendo i grandi risultati a cui eravamo abituati, ci sentiamo ugualmente ripagati e orgogliosi nel avere svolto la nostra attività, certi che proprio nei momenti difficili è importante dimostrare la passione e la voglia di continuare, in quanto non dobbiamo mai dimenticare che uno dei nostri compiti primari è aiutare la crescita umana oltre che sportiva dei nostri ragazzi,. E’ questo il momento in cui bisogna far capire loro che nulla è scontato, ma che ili sacrificio e la passione possono superare
molti ostacoli. Proprio con questa ottica stiamo già lavorando e programmando la prossima stagione che inizierà a metà novembre con la preparazione atletica invernale, per passare poi alla preparazione specifica. Sono in programma due ritiri uno dei quali a Riva del Garda dove i nostri ragazzi avranno l’opportunità di fare gruppo e di imparare i fondamentali del ciclismo. Il giorno 8 dicembre, Covid permettendo, è in programma la festa di fine anno che si svolgerà come da tradizione al Ristorante “Il Burchiello” di Oriago, nell’occasione verranno festeggiati atleti dirigenti e sponsor. Un grazie particolare lo devo, continua il presidente Paolo Mario Bustreo anche a tutti gli amici che con il loro aiuto ci aiutano a mantenere in vita questa nostra passione e in primis all’ amico Maurizio Simionato che ritengo fondamentale per la nostra società e al gruppo dei cicloturisti capitanati da Salviato Fabrizio per essere sempre presente in ogni nostra iniziativa. E come non ricordare i nostri sponsor che ci hanno assicurato la loro adesione anche per il 2022: LINOVA IMPIANTI DI CHINELLATO SANDRO, PIZZERIA MYOSOTIS, RISTORANTE AL BURCHIELLO, NEPTUNE DI MARCO ZORDAN, IMPRESA EDILE MARINO TONIOLO, STUDIO OTTICO ASSOCIATO DI MATTEO CHINELLATO, IMPRESA EDILE 2B DI BARACCO MARCELLO. IL PRESIDENTE Paolo Mario Bustreo
LO STRUDEL DEL 50° DELLA CRODA ROSSA Un gelato nato per festeggiare questo traguardo e che traguardo! Il traguardo dei 50 anni del Coro della Croda Rossa una delle istituzioni culturali miranesi più riconosciute e significative. Abbiamo pensato di dedicargli un gelato e questo rimarrà nel tempo il suo gelato, solo del coro della croda rossa e del suo cinquantesimo. Si tratta di un gelato semplice "uno strudel" richiama i colori del coro (il giallo e il rosso),i profumi della montagna e il calore dei canti della tradizione. Una crema all'uovo aromatizzata con
bacche di vaniglia di Thaiti, una grattugiata di buccia di limone, il tutto arricchito da mele renette a pezzettoni, uvetta sultanina, pinoli toscani, un pizzico di cannella e freschi lamponi per esaltare il tutto con una nota oltre che saporita un po colorata! Un augurio di buona continuazione a tutti i ragazzi guidati dalla tenacia della presidente Gianna e dalla professionalità del direttore Giovanni Ancillotto! Un orgoglio per Mirano e avanti sempre con tanto entusiasmo!
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DIVERTIMENTO, PARTITE E CANESTRI: È RIPARTITO IL MINIBASKET
Dopo la sosta per la pandemia, sono riprese le attività per i più piccoli Per alcuni era la prima volta. Per altri, l’emozione è stata la stessa. Il risultato era comune: occhi gioiosi e un vociare festante di chi ha potuto vivere un momento di felicità. Dopo la ripresa degli allenamenti avvenuta a settembre, sono ripartiti anche i campionati dedicati al Settore Minibasket con tanti bambini e bambine di Mirano che hanno potuto vivere la gioia
della partita. A distanza di quasi un anno e mezzo dall’ultima volta, dalle seconde elementari alle prime medie, si è finalmente tornati a giocare delle partite ufficiali grazie al “Torneo della Ripartenza” voluto dal Comitato regionale. Una grande novità che ha permesso anche al Centro Minibasket Mirano di ridare a tanti ragazzi e ragazze la gioia di giocare una partita ufficiale. Sono oltre un centinaio i bambini e bambine che si sono iscritti nel nostro Centro da inizio di settembre e molti si
BASEBALL MIRANO: “REBELS”
Il Baseball a Mirano prende vita nel 2014 da un gruppo di amici ed ex-giocatori con passati sportivi in varie categorie, protagonisti tra gli anni 80 e 90. Nel 2015 viene creata una società sportiva" REBELS" iscritta all’albo del Comune di Mirano che va ad affiancarsi ad una società gia presente i" Black Angels" attiva con un piccolo gruppo di ragazzi. In 6 anni di iscrizione all’albo del Comune di Mirano le società Black Angels con Amatori Rebels, hanno partecipato alle feste dello sport ed al progetto Scuola-Sport scuole elementari (risultando un anno come secondo sport più gradito), partecipato quando hanno potuto a campionati nazionali, tornei in regione, fuori regione ed anche fuori dallo stato Italiano sempre con al M di Mirano cucita sul berretto, conquistando anche prestigiose posizioni. Il baseball è uno sport non invasivo sul terreno di gioco, abbastanza statico non ci sono contatti pericolosi tra giocatori avversari, non necessità di particolari capacità fisiche, tutti possono giocare a baseball arrivando anche a buoni livelli, il divertimento è assicurato non solo per chi gioca ma anche per chi assiste alle partite. E’ uno sport che si può praticare solo con il bel tempo e nei periodi più caldi dell'anno. E’ uno sport dove la rivalità tra tifoserie non esiste anzi crea aggregazione con un alto senso di sportività e rispetto per le
giocate avversarie. E' uno sport dove regole e rispetto delle stesse sono cardini imprescindibili. E' uno sport dove il "Terzo Tempo" è parte del suo DNA, contribuendo allo sviluppo di sane amicizie. È uno sport che attualmente esiste strutturato solo in questo comune, in provincia di Venezia In questi 6 anni, con discrezione, abbiamo chiesto sia al comune che ad altre realtà sportive la possibilità di trovare degli spazi per praticare e promuovere il nostro sport sul territorio del Miranese, fornendo quindi una opportunità per i bambini, ragazzi e alle loro famiglie ma anche agli adulti, di praticare del sano sport all'aria aperta, in periodi dell'anno dove gli altri sport fermano le loro attività. In questi 6 anni, pur di mantenere attivo questo sport nel territorio, abbiamo traslocato tra campi da Rugby, campi da calcio e parchi comunali sempre accettando, alle volte con dispiacere, ogni qualvolta venivamo spostati. In questi 6 anni abbiamo dimostrato con tenacia di voler essere presenti con le nostre attività anche nel periodo invernale organizzando allenamenti indoor in alcune palestre del territorio comunale, ma anche molti tornei per i più piccoli partecipando alle Little Winter League della federazione Baseball In questi 6 anni molte famiglie si sono avvicinate con curiosità e piacere al nostro sport e alla nostra realtà e di questo ne siamo orgogliosi, ma la mancanza di uno spazio stabile da chiamare "casa base" ha fatto si che molti si allontanassero, ringraziandoci sempre e comunque per l'opportunità data . Siamo certi e convinti che con una struttura sicura e stabile a disposizione potremmo, non solo sviluppare e ampliare le nostre attività ma fornire ancora più lustro al Comune di Mirano. La nostra speranza quindi è che per il prossimo futuro l'amministrazione comunale possa avere per noi un occhio di riguardo in più, in virtù del nostro lavoro, della tenacia dimostrata e dei risultati conquistati.... sui tanti campi. La dirigenza.
stanno avvicinando alla nostra disciplina, che dopo le difficoltà dovute ai limiti della pandemia, sta provando a ripartire. L’attenzione verso la fascia dei più piccoli non si è limitata soltanto agli allenamenti e alle partite. Dopo un anno e mezzo di attesa, è tornato anche il “Progetto Scuola”. Un progetto dedicato alle scuole del territorio miranese e che verrà articolato nel corso dell’intero anno scolastico nei vari plessi che hanno aderito all’iniziativa e quindi permetteranno ai propri studenti e studentesse di provare questo affascinante sport. Attualmente sono ben sette le scuole elementari che hanno dato la propria disponibilità al “Progetto Scuola” della Pallacanestro Mirano, guidato dall’istruttrice Maria Luisa Vanin assieme alla collaborazione di altri 4 istruttori del Centro Minibasket Mirano. “Il progetto scuola è il vero polmone della nostra proposta Minibasket – spiega proprio Vanin – Purtroppo la pandemia ci ha costretto a stare fermi in questi ultimi 18 mesi, ma ora grazie anche alla disponibilità delle scuole, degli insegnanti e dei dirigenti scolastici,
siamo già tornati a fare attività nelle palestre scolastiche. E sono già diversi i ragazzi e soprattutto le ragazze che hanno scelto poi di continuare a scoprire questo sport”. L’intero progetto scuola si articola su circa 360 ore di allenamenti che verranno svolti nelle scuole miranesi: ogni classe avrà un percorso di 6-8 ore con cadenza settimanale durante le ore di educazione fisica. Speciali promozioni e iniziative sono state poi pensate sia dal Centro Minibasket Mirano che dalla Pallacanestro Mirano per i ragazzi e le ragazze che volessero iscriversi all’attività pomeridiana proposta. “Il nostro progetto scuola è una vera e propria proposta a conoscere questo magnifico sport - chiude il presidente Federico Polo – e speriamo che quante più ragazze e ragazzi si appassionino al basket. Per loro e le famiglie abbiamo varato una proposta con varie offerte a basso costo, e in alcune situazioni anche gratuite”. Per maggiori informazioni sul progetto scuola o per aderirvi è possibile inviare una mail a info@pallacanestromirano.it
DAI LAGHI MASURI (POLONIA)… A MIRANO
PUNTATA NATALIZIA In questo numero di “Mirano Magazine” non compare il consueto articolo dai “Laghi Masuri”. Ciò è dovuto a un irrevocabile impedimento del Presidente del Gornik FC Silvano Bertoldo. Tutto questo non toglie che una miriade di auguri di Buone Feste possa raggiungere i nostri cari elettori e simpatizzanti. Tanta salute a tutti Giorgio Pesce
SILVANO BERTOLDO:
“IL NOSTRO PRESIDENTE”
Dr.Fernando Bozza e Silvano Bertoldo
Nel secolo scorso la politica ricopriva un dibattito civile e sociale importante, in piazza a Mirano in chiusura della campagna elettorale si presentò' Giulio Andreotti , piazza gremita al temine del comizio, applausi scroscianti scese dal palco per dirigersi verso il bar al "Genio ", in un secondo Giulio si trovò disteso per terra a causa dello scalino della piazza, la gente iniziò' a gridare presidente, presidente ...in un baleno il nostro Silvano Bertoldo aiutò Giulio a ricomporsi, da quel momento il nostro Silvano fu battezzato Presidente. L’episodio fece così tanto clamore che venne riportato sia nei giornali che in TV. Ricercando ulteriori informazioni sulla vita privata del nostro Presidente Silvano, con l’aiuto del nostro medico di fiducia Fernando Bozza, sono emerse notizie incredibili: soffriva di emicrania a grappolo (incurabile).
Il Dott. Bozza dopo una breve ricerca ha trovato una clinica specializzata per questa malattia ed è stato deciso di accompagnarlo dal miglior neurologo italiano a Firenze, il quale aveva tra i suoi pazienti così in graduatoria (come dice Silvano): 1. Giulio Andreotti (entrava in studio un ora dopo di Silvano) 2. Bertoldo Silvano 3. Roberto Gervasio 4. La regina Elisabetta d'Inghilterra che arrivava in aereo privato all'aeroporto di Pisa. Auguri di buon Natale e buon anno al nostro insostituibile Silvano da parte di tutti noi del Gornik Mirano. Ti vogliamo bene e ti aspettiamo di rivederti presto a visionare i nostri progressi in campo di calcio a Vetrego. Sto lat Giorgio Pesce
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IL RUOLO DEL DIRETTORE SPORTIVO
Quando si parla del direttore sportivo all’interno di una società si pensa solitamente a colui che gestisce principalmente il mercato dei giocatori in entrata e in uscita con strategie e budget mirati. In realtà il ruolo del D.S. è più articolato e ampio poiché deve essere il collante tra la presidenza e i tesserati. Una delle sue doti principali da possedere è il problem solving, ovvero la capacità di saper gestire e analizzare le difficoltà che si possono creare nel corso dell’annata. L’inesauribile voglia di crescere e il costante confronto con colleghi di altre realtà permettono di aumentare il bagaglio esperienziale e di riproporre all’interno della propria società nuove idee per una migliore gestione, sia economica che tecnica. Un’altra competenza importante e vitale, soprattutto per le piccole società è lo scouting, ossia la continua ricerca di giovani giocatori da poter crescere e integrare nelle squadre già consolidate. Questo permette un continuo cambio generazionale tra gli atleti, dando un’opportunità diversa ai tanti ragazzi presenti nel territorio. Grande importanza per un D.S. è la fiducia che gli viene data dalla presidenza e dagli allenatori nelle scelte dirigenziali e di mercato, assistendo puntualmente alle vicissitudini di staff e club. Personalmente come direttore sportivo mi ritengo ancora un novizio, ma la mia passione e la voglia di mettermi in gioco aumentano sempre più. Questo “lavoro” porta con se molta fatica e una presenza continua, ma la gratificazione e i successi che ne derivano sono impareggiabili. Colgo l’occasione con queste parole per ringraziare il mio presidente Favaretto Federico per l’importante opportunità datami nel mondo del Mirano al Pozzo, a tutto lo staff che collabora assiduamente con me per raggiungere i nostri obbiettivi e, soprattutto al mister della nostra C2 Vio Giuliano, che per primo ha creduto in me volendomi al suo fianco. Turcato Lorenzo
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MIRANO AL POZZO: 30 ANNI DI PASSIONE 3º PARTE: PROMOZIONE, FUSIONE E FUTURO
La storia del Pozzo C5 si alimenta nel terzo e recente decennio, di innumerevoli episodi, che ne determinano una crescita ed una visione del futuro significative, per affrontare le nuove sfide ed essere competitivi nel panorama del Futsal veneto. Nel 2011 la squadra del Mirano militava in serie D, cercando di ritrovare quel panorama regionale, che solo dalla categoria C2 si poteva vedere. Sotto la guida tecnica di Renzo Calzavara, si va via via consolidando un gruppo di giocatori, pronti a ‘combattere’ all’unisono (vedi Peplis, Pilon, Strano, Stefani, Marcon, Sisti, Dazzara), inserendo alcuni giovani miranesi molto promettenti tra cui Libralesso e Favaretto (orgoglio del Pres), ma soprattutto Polo ed il fenomenale Masiero Gianluca. Si capisce, però, nel corso della stagione, che serve ancora qualche tassello di qualità ed esperienza, e, grazie all’aiuto di Maci De Silvestro, approdano alla corte di Favaretto-Calzavara, Mauro Serena, Jacopo Casarin e, con estrema sorpresa ed orgoglio, Furio Scaramuzza. Furio porta in dote oltre all’esperienza in categorie superiori, un modo di giocare mai visto a Mirano. La voglia e la grinta messe in campo in ogni occasione, dall’allenamento all’amichevole, alle gare ufficiali, trascinano tutto il gruppo e assieme al pivot Masiero, creano un connubio difficilmente riproponibile. Il mr Calzavara, a volte, riuscirà a fatica contenere l’esuberanza di Scaramuzza, ma il rispetto che si viene a creare tra i due, porta in dote la vittoria della coppa Provinciale di categoria, perdendo poi solo in finale la Coppa Regionale di serie D contro il Giorgione C5, ma soprattutto la vittoria del campionato di serie D, in una fantastica serata a Piombino Dese. Si ritorna in C2, dopo lunghi anni di purgatorio e subito riusciamo a tesserare altri giocatori di categoria come Pelloi, Mazzoli e Rossi Andrea, rendendo più facile il cammino del campionato e del mr Calzavara, che nel frattempo aveva superato brillantemente il corso regionale di allenatore di calcio a 5. Sono due annate indimenticabili, ma ormai la strada è tracciata verso altri progetti ambiziosi, quindi all’inizio della stagione 2013-2014, viene chiamato alla guida tecnica Vio Giuliano, allenatore con comprovata esperienza in categoria, affiancato da Lazzarini Filippo, mentre Calzavara, causa qualche problema logistico, rimane nello staff, come riferimento tra dirigenza e staff tecnico. Giuliano cambia radicalmente la metodologia di allenamento e grazie all’inserimento in rosa di Rinaldini Andrea, Fiorese Matteo e di qualche giovane interessante, il Mirano riesce a conquistare un posto nei play off promozione, al termine di una stagione intensa e gratificante. L’avventura play off termina subito, ma il percorso fatto ci gratifica del tempo e delle fatiche messe a disposizione di questa grande società. La stagione successiva vede sempre Vio al comando, che si affida al blocco precedente con qualche innesto giovane, viste le regole federali, che ci impongono di avere sempre almeno due Under 23 in distinta. Anche questa volta i play off vengono raggiunti, ma subito ci scappa dalle mani la possibilità di raggiungere la C1. Il percorso prosegue anche per il terzo anno, consolidando le prospettive tra dirigenza e staff, ma complice qualche infortunio e molta sfortuna, l'annata si chiude con la squadra del Pozzo a metà classifica, risultato positivo, ma viste le altre annate, sicuramente da rivedere. Anche mr Vio, causa problemi lavorativi, deve rimettere il mandato al presidente che chiama a guidare la squadra il suo ex vice Lazzarini Filippo, portando una ventata di giovani dal Perarolo. Purtroppo l'alchimia tra giovani ed esperti non scatta, tanto che Lazzarini lascia a 3/4 di campionato, lasciando al Presidente il compito di guidare la squadra nelle ultime partite, ma anche una dote di una salvezza già acquisita. La stagione problematica vissuta da tutte le componenti societarie, mette i presupposti per una clamorosa decisione, infatti dopo diversi incontri si dilenia una fusione societaria tra Mirano Al Pozzo e Martellago C5, uniti da una visione comune del mondo del futsal Veneto e da un profondo desiderio di imbastire una squadra competitiva ed un settore giovanile a supporto. La nuova società viene denominata MM AL POZZO (MM come acronimo di Mirano-Martellago) con sede a Mirano e, condiviso da tutti, il nome del POZZO nell'intestazione e nel cuore. A guidare la nuova società troviamo ancora una volta Favaretto Federico, coadiuvato dal vice-presidente Barusco Marco e dai consiglieri la Rocca Giuseppe, Pesce Giorgio, Crivellaro Raffaele, Calzavara Renzo, Coletto Daniele e a guidare un mix di giocatori di Mirano e Martellago, viene chiamato Foffano Alessandro, giovane allenatore, già con diversi anni di esperienza nelle giovanili del Città di Mestre. Tra il gruppo del Martellago si distingue Pipia Gabriele, sardo-miranese doc, che da molti anni volevamo in squadra, ma l'entusiasmo della nuova società si spegne man mano durante l'annata per il mancato amalgama dei giocatori, finendo ancora una volta
un'annata positiva per la salvezza raggiunta in anticipo, ma visti gi obiettivi iniziali, sicuramente complicata. Nell'annata successiva 2018-2019, prende corpo definitivamente quanto condiviso in fase di accorpamento delle due società: creare una prima squadra competitiva e mettere le basi del settore giovanile. Alla guida della C2 viene chiamato De Santis Mario, mr di grandissima esperienza e personalità, che cambia il modulo di gioco e di mentalità, coinvolgendo giocatori di esperienza e giovani di notevole futuro, soprattutto per la nascita della nuova compagine Under 21, prima squadra giovanile di Calcio a 5 a Mirano, guidata dai fratelli Lazzarini (Filippo e Mirco) e coordinata da Calzavara Renzo, richiamando in vari ruoli, quanti già coinvolti in passate esperienze. De Santis e Calzavara fanno così crescere un gruppo di giovani atleti che negli anni successivi saranno la linfa della prima squadra, ma nonostante il gran lavoro e l'entusiasmo crescente, la squadra in C2 non raggiunge quanto desiderato, fermandosi a fine campionato solo a metà classifica. Poi comincia l'ultima parte del trentennio, dove si parlerà molto di normative e restrizioni, che non di calcio giocato, nostro malgrado. L'annata 2019-2020 parte sotto i migliori presupposti, con Mr De Santis alla guida della C2 e Dazzara Andrea alla guida della ns Under21, creando un grande gruppo di giocatori che potesse giocare in entrambe le squadre. A queste si somma la nuova Under16, iscritta al campionato CSI, per dare corpo agli obiettivi di fusione societaria, alla cui guida viene chiamato Stefani Alberto, altro ex giocatore del Mirano come Dazzara. Prende piede, quindi, la crescita societaria sognata e l'entusiasmo per aver aggiunto un altro tassello, si smorza già ai primi di Novembre per problemi personali a De Santis. Cerchiamo di tamponare come possibile, anche assieme al nuovo dirigente Grandi Paolo, poi a metà Dicembre riusciamo a coinvolgere nel nostro progetto un altro allenatore di grande esperienza e personalità, Benericetti Stefano. Il nuovo mr crea da subito un amalgama con giocatori e dirigenza, creando i presupposti per una seconda parte di stagione favorevole, ma a fine Febbraio la pandemia travolge tutto e tutti, bloccando le attività e le persone a casa. Ci si tiene in contatto on-line, ma risulta difficilissimo continuare a coinvolgere atleti... in pantofole. La pandemia crea un senso di appartenenza molto forte e, anche se a distanza, riusciamo a donare una bella cifra alla direzione sanitaria del Veneto. Quando nell'estate del 2020 si apre uno spiraglio per ricominciare, il Pozzo trova un accordo con un nuovo allenatore di C2. Torna così tra le file del Pozzo, Vio Giuliano, dopo annate molto positive con Olimpia Veternigo, da cui arrivano anche i dirigenti Saccon Federico, Silvestri Massimiliano e soprattutto il nuovo direttore sportivo Turcato Lorenzo. Nasce la nuova squadra Under17 iscritta al campionato Figc, alla cui guida viene chiamato Pergola Simone, tesserato anche come giocatore della prima squadra, mentre in under 21 ad Andrea Dazzara si affiancano Sisti Enrico e Torrisi Matteo. Dopo una sola partita tutto si blocca e solo a Gennaio 2021, iscrivendoci tutti alla federazione CSI, riusciamo ad allenarci e a dare una possibilità di fare sport ai nostri ragazzi, proprio questo 'dovere sociale', anima i nostri dirigenti che si prendono la responsabilità di dare un senso sportivo ad un periodo molto difficile. Riusciamo a giocare qualche partita con la ns under17, mentre gli allenamenti proseguono per chi se la 'sente'. Arriviamo quindi ad un'ennesima stagione sportiva, ripartendo con la sicurezza di avere un blocco di giocatori pronti per la ripartenza. Oltre alla C2, guidata da mr Vio, ci iscriviamo alla serie D, con la ns ex-under 21, guidata sempre da Dazzara, mentre la compagine Under17 viene affidata al gradito ritorno di Foffano Alessandro. I campionati sono in pieno svolgimento, per fortuna e pur con qualche difficoltà stiamo ottenendo dei risultati insperati. La storia del Pozzo è costellata di avvenimenti e di personaggi particolari, tutti accomunati da una grande passione per il futsal, e da una grande passione per la vita. Come la nostra storia personale, quella del Pozzo è pervasa di fidanzamenti, matrimoni, separazioni e divorzi, diplomi, lauree e nuovi lavori, gioie infinite per nascite e disperazione per la perdita di cari amici. In questi 30 anni il Pozzo ne ha viste di tutti i colori, crescendo assieme a tutto il territorio, e proiettandosi nei prossimi 10 anni a raggiungere importantissimi traguardi. Una menzione particolare di questi 30 anni va alla compagnia del Pozzo, dove tutto nacque e dove si torna con piacere, menzionando in particolare Simonato Cesarino (Cece) e Pesce Giorgio (Jeff) che da sempre mi aiutano supportano e sopportano nella gestione e nella crescita del nostro sogno che si chiama Mirano Al Pozzo. Il Presidente - Federico Favaretto
IL CALCIO A 5 ASSUME VALORE PROPEDEUTICO NEI CONFRONTI DEL CALCIO A 11
Diventare un giocatore di futsal è un percorso lungo e faticoso che richiede impegno e costanza. Bisogna avere una grande motivazione per allenarsi con attenzione e concentrazione, e poter così migliorare le abilità motorie, coordinative, tecniche e tattiche. Occorre motivazione per imparare a lavorare in un gruppo e diventare una squadra. Gioco, Passione e Divertimento sono i migliori carburanti per alimentare la motivazione intrinseca del bambino prima e del ragazzo poi: solo allenandosi con il sorriso l’allenamento viene vissuto come un impegno stimolante, divertente ed è questa la mission della ASD Mirano al Pozzo e ASD MM al Pozzo C5, trasmettere l’amore per il futsal e per lo sport in generale. Il tempo che si passa in contatto con il pallone è la chiave dell'apprendimento di uno sport e insieme a questo, il fattore più importante per migliorare le capacità motorie e sportive è la motivazione del bambino; oltre a motivazione e apprendimento va considerato, come detto prima, anche il tempo di contatto con il pallone. Il Mirano al Pozzo vuole garantire qualità al proprio servizio sportivo integrando la metodologia del futsal con quella del calcio a 11 ed è per questo che cercheremo dalla prossima stagione un gemellaggio sportivo con una società di calcio A11 per condividere dei percorsi specifici con il nostro staff e per i nostri giovani atleti affinché possano iniziare a seguire un percorso di crescita professionale e qualità calcistica. È un percorso intrapreso anche dalle società professionistiche come Bologna, Chievo, Frosinone e ultima entrata la Juve, e sul quale vogliamo trovarci pronti per il prossimo futuro. Il gemellaggio sportivo sarà quello di creare una scuola calcio a5 con obbiettivo: - Allenare le abilità coordinative e motorie e promuovere il benessere psicofisico attraverso una cultura dello sport e della salute; - Proporre attività formative divertenti e allenanti; - Allenare corpo e mente: migliorare le abilità psicofisiche dei giovani atleti e curare le esperienze in campo, il clima di gruppo e lo spirito di squadra; - Utilizzare il gioco e lo sport come mezzo per promuovere la crescita del giovane, e trasmettere valori che saranno importanti per il suo futuro da adulto. Il metodo comprende sia l’insegnamento e lo sviluppo delle abilità calcistiche sia la formazione educativa, portando così i bambini a diventare dei giovani ragazzi, partendo dall’introduzione al gioco fino alla maturità, non solo fisica, tecnica e agonistica. A partire dall’aspetto ricreativo e creativo del gioco del calcio, i bambini e i ragazzi sono coinvolti in attività studiate allo scopo di promuovere e stimolare il loro sviluppo a tutto tondo, in un ambiente emotivo, sicuro e protetto. Giorgio Pesce
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DIAGNOSI ELETTRONICA DELL’AUTO: COS’È E PERCHÉ FARLA Le auto sono sempre più computerizzate e la vecchia centralina introdotta negli anni 80 ha lasciato il posto a dei veri e propri computer di bordo che tengono traccia di moltissimi parametri del veicolo. Un sistema così complesso ha bisogno quindi di conoscenze e strumenti adeguati per interfacciarsi, non si tratta più di una o più spie che si accendono. Inoltre c’è da dire la maggior parte dei problemi sono proprio imputabili ad un malfunzionamento della parte elettronica e della sua centralina che non delle parti meccaniche. Un buon meccatronico oggi non può lavorare soltanto “alla vecchia maniera”, ovvero con l’ottica della meccanica, ma dovrà attrezzarsi per questo nuovo modo di lavorare investendo in formazione e strumentazione adeguata. Infatti, se un tempo bastava accendere il motore e sentirlo rombare, o fare il giro dell’isolato, oggi con molta probabilità basta collegare gli strumenti di diagnostica alla centrali-
na e trovare il problema, insieme magari ad altri che non sono venuti fuori, oppure ad aggiornamenti provenienti da casa madre e che non sono stati fatti. La diagnosi è quindi un’operazione preliminare al lavoro vero e proprio di manutenzione… no! Fa parte del lavoro, è solo l’inizio del lavoro di manutenzione. L’analisi computerizzata consente di diagnosticare i problemi delle componenti elettriche ed elettroniche e consente di conoscere lo stato di salute dell’auto, in particolare serve a: • a individuare problemi inerenti alla trasmissione automatica; • a verificare i consumi di carburante e l’efficienza del motore; • a visualizzare con precisione valori e parametri effettivi; • ad analizzare la memoria del veicolo e ottenere informazioni utili alla riparazione; • a controllare l’eventuale malfunzionamento dei sensori; • a effettuare la programmazione e la map-
patura della centralina, per ottimizzazione le prestazioni e i consumi. Tutto questo è possibile grazie all’utilizzo di apparecchiature in grado di leggere la memoria delle centraline che esaminano i guasti del veicolo. Ogni guasto è identificato da un codice univoco, per cui non serve dover procedere per tentativi. Il lavoro di diagnosi computerizzata è quindi fondamentale per un meccanico moderno. Per svolgere però questa fase del lavoro sarà necessaria una particolare attrezzatura e una particolare formazione perché purtroppo ogni casa madre ha le sue specificità. Solo alcuni guasti seguono uno standard imposto a livello europeo ed è relativo ai guasti che possono far aumentare le emissioni del veicolo, per il resto ogni marchio programma la sua centralina come preferisce. Il costo degli strumenti per la diagnosi arrivano a costare anche un bel po’ di soldini al titolare dell’autofficina soprattutto se
vorrà lavorare con diversi marchi automobilistici. La diagnosi ha quindi un suo costo che si può spalmare all’interno della manodopera del resto del lavoro oppure farla pagare come voce a parte. Noi vi suggeriamo di adottare la seconda opzione perché il costo della diagnosi può diventare una leva commerciale. Facendo pagare la diagnosi come voce a parte, possiamo farla pagare anche nel caso non facciamo nessun intervento di manutenzione, per esempio nel caso di un falso allarme o di un preventivo per un lavoro che verrà rimandato ad un altro momento. Inoltre è un servizio che si può regalare/ scontare in alcune occasioni, ma per avere un valore il regalo deve avere anche un costo definito, altrimenti al cliente potrebbe sembrare un atto dovuto. Marino Zamengo
SPINTA AL DIGITALE NELLE AZIENDE: L’ASSOCIAZIONE SCEGLIE TIM COME PARTNER PER SVILUPPARE IL BUSINESS DEI PROPRI ASSOCIATI Importante accordo di collaborazione siglato tra TIM e Associazione Artigiani Piccole Imprese e Professioni del Miranese, con lo scopo di favorire l’adozione di soluzioni digitali dedicate alle realtà produttive del territorio e aumentare la cultura digitale dei propri associati. Siglato da Guido Codato, Presidente dell’Associazione Artigiani Piccole Imprese e Professioni del Miranese, e da Roberto Gobbo, Responsabile Sales Small Business Nord Est di TIM, l'accordo ha l’obiettivo di supportare gli imprenditori nel percorso di trasformazione digitale: a loro disposizione, un paniere di servizi e piattaforme tecnologiche di nuova generazione in grado di rispondere alle rinnovate esigenze del settore. Grazie a questo accordo, i membri dell’Associazione Artigiani del Miranese possono infatti usufruire di condizioni particolari per l’utilizzo di alcune applicazioni offerte da TIM per la gestione dei dati in sicurezza, lo smart working, il digital marketing e l'e-commerce, oltre a soluzioni di connettività. "Siamo molto soddisfatti di aver stipulato questo accordo con una società di primaria importanza nel settore non solo della telefonia, ma anche del settore ICT, dove TIM è davvero all’avanguardia. Riteniamo che le associazioni debbano avere un ruolo centrale di supporto alle PMI in questa fase storica di transizione verso la digitalizzazione e per questo lavoreremo insieme a TIM per rendere la partnership uno strumento strategico per i nostri associati, sempre in linea con le loro esigenze. Il nostro ufficio categorie sarà sempre a disposizione per assistere le imprese e raccogliere suggerimenti utili per migliorare sempre più il servizio" dichiara Guido Codato, Presidente dell'Associazione Artigiani Piccole Imprese e Professioni del Miranese. " L’accordo con l’Associazione Artigiani Piccole Imprese e Professioni del Miranese conferma la capacità di TIM di mettere a disposizione delle imprese un bouquet di servizi innovativi che vanno oltre la mera connettività – dichiara Roberto Gobbo, Responsabile Sales Small Business Nord Est di TIM –. Il nostro obiettivo è quello di accompagnare le realtà imprenditoriali nel percorso di trasformazione digitale attraverso l’adozione di piattaforme e servizi evoluti. La volontà di TIM è portare l’innovazione sul territorio ed essere a fianco delle piccole imprese, che rappresentano la nostra eccellenza produttiva, nello sviluppo del loro business, contribuendo in questo modo alla ripartenza del Paese". “Il tema della digitalizzazione delle piccole e piccolissime imprese artigiane e non artigiane, spiega Andrea Dal Corso, funzionario dell’Associazione, è un tema molto delicato su cui si gioca il futuro del nostro tessuto produttivo locale ma anche la competitività del nostro sistema paese; i cambiamenti che stanno attraversando il mondo d’oggi interessano intere filiere produttive che devono adeguarsi al cambiamento in modo consapevole e non farsi travolgere dallo stesso. Siamo di fronte ad una vera e propria sfida, impegnativa e difficile per tanti mestieri come quelli artigiani in cui prevalgono elementi come l’apprendimento sul campo e la manualità, in cui il tempo limitato è sempre un fattore critico. Per questo l’associazione vuole supportare i propri iscritti e le imprese del territorio con servizi digitali all’altezza ma soprattutto grazie ad incontri e iniziative di diffusione della cultura digitale che verranno calendarizzati nei prossimi mesi, anche a beneficio della cittadinanza. Secondo il rapporto sulla trasformazione digitale dell’Italia che il Censis ha redatto in collaborazione con la stessa TIM, nel quale vengono analizzati i cambiamenti dell’Italia digitale a causa della pandemia l’Italia è indietro rispetto al resto d’Europa, con un poco incoraggiante 25° posto sui 28 paesi analizzati. La fotografia che fa il rapporto evidenzia un paese in cui l’infrastruttura di rete (misurata dall’estensione della copertura a banda ultra larga e più in generale dalla connettività fissa e mobile) è a livello della media europea, mentre le competenze digitali e l’utilizzo dei servizi sono tra i più bassi in Europa, con poche circoscritte eccezioni. In particolare, le competenze digitali delle persone sono quelle che fanno segnare il valore e la performance peggiori e che trainano verso il basso la posizione in classifica dell’Italia.“Urge invertire la tendenza, conclude Dal Corso, in tempi brevi e ogni attore del sistema economico deve fare la sua parte; ecco perché abbiamo deciso di accettare la proposta di TIM e metterci in prima linea per aiutare imprese e territorio ad accorciare questi gap”. Dr. Andrea Dal Corso
LA DINAMICA DEL CREDITO ALLE IMPRESE IN VENETO Si parla di ripresa e di crescita economica, e si spera che si stia davvero vedendo la luce in fondo al tunnel come faro per l’uscita dalla crisi pandemica. E' lecito quindi chiedersi se le imprese la pensino allo stesso modo dei media e degli organi governativi, ed è altrettanto lecito cercare qualche segnale concreto che corrobori questa speranza. Da sempre uno dei termometri più importanti è la situazione del credito, indicatore abbastanza puntuale e preciso, credito che però in questo periodo di crisi pandemica è stato oggetto di vari provvedimenti straordinari che hanno in parte mutato lo scenario tradizionale pre-pandemia. Una prima indicazione ce la dà la task force costituita presso l’ABI per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo a fronte dell’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Mediocredito Centrale e Sace e Associazione Bancaria Italiana stessa. Secondo La Banca d’Italia che continua a rilevare presso le banche, con cadenza settimanale, dati riguardanti l’attuazione delle misure governative relative ai decreti legge ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’, le iniziative di categoria e quelle offerte bilateralmente dalle singole banche alla propria clientela, sulla base di dati preliminari, riferiti al 22 ottobre, sono ancora attive moratorie su prestiti del valore complessivo di circa 62 miliardi, pari a circa il 23% di tutte le moratorie accordate da marzo 2020 (circa 270 miliardi), segno che la situazione emergenziale, pur se lentamente, sta rientrando. Si stima che tale importo sia riconducibile a poco più di 560 mila richiedenti, in larga parte imprese. Questi sono dati riferiti al territorio nazionale, e come se la passano le imprese venete? Secondo i dati più recenti forniti da Bankitalia elaborati dall’ABI i prestiti alle imprese sono cresciuti ad Agosto 2021 del 1,2% rispetto allo stesso mese dell’anno prima, segno che le aspettative della fine 2020 e della prima metà del 2021 di un trend crescente erano corrette. Quanto alla qualità del credito...... Le rilevazioni Bankitalia vedono il tasso di deterioramento dei prestiti pari all’1,0 per cento, valore storicamente contenuto e lievemente inferiore rispetto alla media nazionale. L’indicatore è sceso sia per le famiglie consumatrici sia per il settore produttivo, ma l’impatto della crisi sulla qualità del credito è ancora mitigato dagli effetti delle misure adottate dal Governo e dalle Autorità di Vigilanza. Gli interventi di sostegno hanno evitato il deterioramento del merito di credito di famiglie e imprese in temporanea carenza di liquidità, ma in futuro potrebbe verificarsi un peggioramento della qualità del credito; su questo influiranno la durata dei provvedimenti governativi, il maggior livello di indebitamento delle imprese e la velocità del recupero della redditività delle aziende e dei redditi delle famiglie, con particolare riferimento ai settori di attività economica più colpiti dalla crisi. Dr. Andrea Dal Corso
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