APRILE 2022 - COPIA GRATUITA N. 12
Distribuz. gratuita - Direttore responsabile: Laura Colognesi Progetto grafico: Studio 2 di Dal Corso Massimiliano • Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)
ASD MM al Pozzo C5
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Mirano Magazine Pums, quali benefici porterà alla nostra Città?
Ampliare la rete di piste ciclabili per la sicurezza degli utenti della strada…
“Maria Rosa Pavanello”
“Dott.Giuseppe Salviato”
pag. 5
ASD Mirano al Pozzo
pag. 6
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Ricordate i 19 milioni del passante?! Con il PD sono diventati 3! “Dott. Andrea Tomaello"
“Dott. Giorgio Babato" pag. 9
“Giorgio Cavazzano: Il nuovo art book di un maestro del fumetto italiano”
Tra Covid e guerra Ucraina relazioni sociali. Ci ha reso indifferenti verso il prossimo visto come un potenziale “untore” da osservare con sospetto. Ci ha fatto sprecare il bene più prezioso, il nostro tempo libero, per assecondare tutte le regole restrittive e burocratiche introdotte per contenere la malattia. E per gli anziani tutte le comuni difficoltà quotidiane sono state triplicate, dovendo dipendere per le improvvise novità dai figli o dalle Associazioni. Abbiamo sopportato tutto questo e stiamo tornando ad una relativa normalità. Al 28 febbraio 2022 la nostra comunità raggruppata in USSL 3 Serenissima ha pianto per Covid 1.925 morti, mentre 148.990 sono state contagiate e 140.217 guarite. La vaccinazione ha raggiunto 512.973 persone, l’86,1% della popolazione (all’ospedale di Mirano, alla data del 5 marzo 2022, fortunatamente solo 12 pazienti positivi erano ricoverati in area non critica). Non commentiamo questi numeri perché nessuno può descrivere con precise parole, fossero solo statistiche come di cordo-
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E’ ora di cambiare !
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EDITORIALE
Quando questo numero di “Mirano Magazine” arriverà nelle case dei miranesi ci appresteremo a festeggiare la Santa Pasqua. Un momento di serenità e raccoglimento sia dal punto di vista religioso come laico. Ma la gioia sarà solo nostra. Egoisticamente nostra. Mentre in altra parte del mondo si combatte, si soffre, si muore. Disperazione e dolore hanno il loro epicentro oggi in Ucraina e vengono improvvisamente catapultati in tutto il mondo con intensità diverse, creando un comune e solidale sentire. Eravamo appena usciti, almeno nella sua fase più acuta, da una devastante epidemia, il Covid 19, che per due anni ci ha sconvolto l’esistenza seminando dolore per la scomparsa di tanti nostri cari. Ha alterato il nostro tessuto economico, distruggendo tanti posti di lavoro, costringendo aziende, lavoratori autonomi e dipendenti a vivere di elemosine certamente inadeguate e ancor più poco dignitose. Ha pesantemente cambiato le nostre abitudini, blindandoci in casa e privandoci delle consuete e rassicuranti
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pag. 21
"Scoprire Mirano in carrozza così i commercianti rilanciano il turismo" “Roberto Rossato” pag. 34
“I vecchi subiscono le ingiurie degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni”
da tutta la redazione di Mirano Magazine
Pasqua Buona
“Dott. Paolo Ardizzon” pag. 37
“Sport di squadra: Agonismo, Passione, Amicizia e…..”
“Federico Favaretto” pag. 48
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EDITORE Studio 2 di dal Corso Massimiliano Registrazione al Tribunale di Venezia N. 5/2018 / ROC 30594 Proprietario Paolo Trevisanato Direttore responsabile Laura Colognesi Responsabile di redazione Paolo Trevisanato Tel.041/430036 / 348 3431191 Marketing & Comunicazioni Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com Progettazione grafica Studio 2 di Massimiliano Dal Corso www.studio2web.it Stampa Centro Servizi Editoriali Periodico Mirano Magazine Free Press - Distribuzione Gratuita
aprile 2022
IN QUESTO NUMERO DI APRILE 2022 pag. Tra presente e futuro: continuiamo insieme a lavorare per la Mirano di domani
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La Cardiologia al 1° posto in Veneto per le angioplastiche
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Pandemia e medicina territoriale
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Il legame tra Ipoacusia (perdita di udito) e Alzheimer
19
Gruppo “Amici Micologici Mirano”
20
Lettera aperta a Matteo
23
Ogni luogo del vino è vita, cultura, e soprattutto espressione nel bicchiere
33
Chioggia ti fa stare bene in amicizia, libertà e salute
35
Mirano Musica 2022
35
L’impegno di Sempre Freschi di Barberini Francesco
36
Revisione Auto 2022: proroghe, costi e procedure
49
Benzina Sintetica
50
glio o di consolazione, il dolore che si prova nel perdere una persona cara, nell’essere privati dal diritto di tributarle l’estremo saluto, nell’ammalarsi e sentirsi soli e isolati, nel perdere amicizie, affetti, conoscenze. Ognuno di noi deve essere libero di interpretare, con il metro della sua sensibilità questo dramma sanitario che ci ha marcato irreversibilmente la vita. Ora, proprio quando pensavamo di ricostruire le nostre esistenze accettando le inevitabili e negative ripercussioni economiche legate al Covid, al caro bollette e nuova fiammata inflazionistica, un’altra e più dura prova ci attende. Viviamo la tragedia di una libera Ucraina aggredita, invasa e distrutta da un altro stato euro-asiatico. Mentre scriviamo (il 10 marzo 2022) la guerra ha già fatto migliaia di morti da una parte e dall’altra, oltre che incalcolabili danni, morali, umani e materiali. E’ scattata la solidarietà internazionale e anche il nostro Paese, l’Italia, sta facendo la sua parte inviando armi, logistica ed assistenza. Tutto questo comporterà un prezzo economico che andrà ad appesantire il bilancio nazionale già fortemente penalizzato da un debito che è pari al 160% della ricchezza annua prodotta (nel 1975 era al 30%), un passivo sul breve termine (rapporto deficit/Pil) del 9% (continuiamo a spendere 109 euro all’anno quando ne incassiamo 100 per ricchezza prodotta) e un’inflazione stimata intorno al 4% che lieviterà per il rincaro di generi alimentari, benzina e quant’altro legato alla dipendenza del gas metano, in misura non indifferente. Con gli aiuti all’Ucraina questi dati sono destinati a lievitare e troveranno copertura da una maggiore tassazione, essendo improbabili significativi aumenti della ricchezza in un contesto globale di crisi comune. Ed è qui che entra in gioco lo spirito di una Nazione. Se in Ucraina si combatte e si muore noi dobbiamo fare la nostra parte aiutando un popolo che lotta per la propria vita, libertà, democrazia, autonomia. E se questi sono per noi Italiani valori condivisi, è giusto che ogni cittadino contribuisca, con il volontariato dove possibile, e con la contribuzione fiscale per tutti resa obbligatoria dalle difficili circostanze. Ma attenzione. Se Covid e guerra ci imporranno ulteriori sacrifici è doveroso che lo Stato, nella sua espressione nazionale e territoriale, venga incontro alla popolazione detassando dove possibile, riducendo sprechi, parassitismo, privilegi e inefficienza, e contrastando ancora di più l’evasione fiscale. Proprio per restituire al territorio regionale un minimo di ritorno in contropartita di tanta generosità. Mirano sta facendo la sua parte perché anche la nostra comunità sente che in questo momento è importante difendere i nostri valori occidentali, la nostra religione, il rispetto dei diritti civili per qualsiasi Stato, paese, città, etnia, nazione. Punti di raccolta beni di prima necessità sono sistemati in Piazza Martiri e curati da numerosi volontari. “Parva favilla gran fiamma seconda” diceva Dante. E’ dalle piccole scintille che può nascere un grande positivo ed illuminante incendio. Ed è bello sapere che Mirano alimenta questa fiamma di generosità. Covid e guerra ci stanno mettendo alla prova. E’ il momento di mostrare a tutti, anche e soprattutto a noi stessi, di essere Italiani all’altezza delle prove di fratellanza e generosità che ci attendono. E che la nostra classe politica le sappia riconoscere.
Oscar De Gasperi
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aprile 2022
PUMS, QUALI BENEFICI PORTERÀ ALLA NOSTRA CITTÀ? A breve Mirano sarà dotata di un’ulteriore fondamentale strumento di pianificazione, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums). È infatti in dirittura d’arrivo il percorso avviato a gennaio 2021 e che ha visto affidare la redazione del programma alla ditta Agenda 21 Consulting Srl. È importante sottolineare un aspetto significativo: il Comune di Mirano, avendo meno di 100.000 abitanti, non era tenuto a redigere un proprio Pums in aggiunta a quello della Città Metropolitana di Venezia, cui è invece obbligato a partecipare (e che è in corso di redazione). Quella di dotarsi di un Pums comunale è una scelta forte, che dà la misura della sensibilità della nostra Città e della sua Amministrazione sui temi della mobilità, della sicurezza stradale, della sostenibilità, della partecipazione. Ma cos’è il Pums, quali benefici porterà alla nostra Città? A differenza dei precedenti strumenti di pianificazione del traffico il Pums mette al centro le persone, non le auto. Non ottimizza un modello previsionale sui flussi automobilistici, ma, per definire le soluzioni migliori, si mette in ascolto del territorio e della comunità, analizza i dati, rappresenta le criticità e definisce una visione strategica condivisa con il territorio in cui opera. Gli obiettivi a cui mira il Pums sono così riassumibili: efficacia ed efficienza del sistema di mobilità; sostenibilità energetica e ambientale; sicurezza della mobili-
persone, degli interessi, delle idee rappresentate: Legambiente, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, l’Ordine degli architetti veneziano, ordine degli ingegneri veneziano, Gasparini Spa e Bovo Spa (le due aziende del territorio più rilevati dal punto di vista del numero di dipendenti), un referente di mobilità per gli istituti scolastici superiori, un referente di mobilità per l’ospedale di Mirano, Fiab di Mirano. Ora si sta procedendo alla stesura del documento finale, che, ponendosi necessariamente in linea con il Pums metropolitano, conterrà la traduzione degli obiettivi strategici in linee d’azione e tutti gli interventi puntuali necessari a rendere operativo il programma.
tà stradale; sostenibilità socio-economica. La definizione del programma è ormai ai passaggi finali, lo scorso mese si è conclusa anche la fase di partecipazione. In marzo, infatti, si è tenuto un incontro rivolto ai consiglieri comunali e, soprattutto, tre incontri dedicati agli stakeholder, a tutti quei soggetti (associazioni, ordini, ecc.) che potevano dare il proprio contributo al Pums e far giungere la voce delle
Maria Rosa Pavanello Sindaca di Mirano
TRA PRESENTE E FUTURO: CONTINUIAMO INSIEME A LAVORARE PER LA MIRANO DI DOMANI A pochi mesi dalla fine del mandato amministrativo tutti noi siamo chiamati a fare un bilancio del lavoro svolto. Per me, che ho avuto la fortuna di condividere con la squadra guidata da Maria Rosa Pavanello cinque anni di attività, è stata un’esperienza di tanto lavoro e impegno quotidiano. Un impegno che rivivo scorrendo le foto scattate nel corso di questi anni e rileggendo gli articoli scritti. Attraverso questi mi sono saltate all’occhio cinque parole che più ho utilizzato e che hanno fatto da collante tra le azioni che ho avuto modo di seguire e facilitare nella loro realizzazione, e che fanno parte del mio “essere a servizio” delle comunità miranesi. La prima è collaborazione: in questi anni molti dei progetti generati hanno visto la sinergia di diverse persone e associazioni. Da “La skarrozzata”, alla “Biciclettata inclusiva”, a “Le favole al telefono” in periodo lock-down durante la pandemia Covid-19, all’ampliamento del Bosco del Parauro e del Parco dedicato a Francesca Morvillo, al Parco Inclusivo in centro storico, ai progetti al Parco Rabin nel quartiere Aldo Moro. Collaborazioni basate su un altro degli aspetti fondamentali che ho sempre ritenuto alla base del mio agire per la città: il confronto costante e costruttivo con gli stakeholder coinvolti, che ha permesso a quelle azioni di essere generatrici di ulteriori processi inclusivi. Piantare nuovi alberi nel Bosco del Parauro e nell’area verde di Viale Venezia non è solamente un’iniziativa tesa al miglioramento ambientale e climatico, ma è anche un’attività di sensibilizzazione rispetto a queste tematiche ed un primo passo per far diventare quelle aree dei luoghi della comunità e per la comunità: piantiamo oggi dei piccoli arbusti che avranno bisogno di cura e attenzione per crescere ed essere protagonisti del futuro della nostra città. Fare politica e amministrare significa non solo risolvere “problemi immediati” ma anche immaginare e realizzare insieme luoghi della “Mirano del domani” dove cresceranno le future generazioni. Ecco quindi la terza parola: sensibilizzazione. I progetti di ampliamento delle aree verdi hanno come obiettivo anche la disseminazione della cultura del rispetto, dell’importanza delle tematiche ambientali in rapporto alla qualità della vita nelle nostre città e in relazione alle azioni che ogni cittadino potrebbe intraprendere. “La Skarrozzata” non fu solo “una passerella”, ma un’azione di sensibilizzazione rispetto
alle tematiche dell’abbattimento delle barriere architettoniche, perché per riuscire a rendere la nostra città a misura di tutti non basta solo l’azione del Comune attraverso la realizzazione di diverse opere, così come previsto nel Piano di Abbattimento delle Barriere Architettoniche. Serve piuttosto un cambio culturale e l’impegno da parte di tutti. Per questo l’Amministrazione si è impegnata a realizzare azioni di informazione e responsabilizzazione, anche attraverso progetti dedicati ai piccoli cittadini miranesi. Com’è accaduto con il progetto realizzato grazie all’associazione Oltre il Muro, che ha visto la realizzazione di una serie di cartelli per gli stalli delle automobili riservati alle persone con disabilità, proprio nel segno del rispetto altrui. Questi progetti hanno tutti visto nella valorizzazione delle differenze di ognuno un valore aggiunto, creando le basi far sì che l’inclusione non resti solo un buon proposito ma un fatto concreto. Il quarto termine sul quale vorrei soffermarmi è proprio inclusione. Come la stiamo realizzando? Accompagnando e sostenendo progetti nei quali ognuno possa trovare un suo spazio, possa sentirsi parte di un processo e poter dare il proprio contributo, o poter partecipare anche solo agli eventi correlati (una
biciclettata inclusiva, la piantumazione piante o la costruzione di arnie per le api) proprio perchè ideati per chiunque abbia voglia di prendervi parte. Abbiamo sempre pensato che Mirano possa essere una città per tutti e a misura di tutti, capace di accogliere e di fare delle differenze un valore. Un’idea che sarà la base dell’impegno del futuro e che diventa possibile solo grazie all’aiuto di tutti. Il nostro impegno è stato reso possibile solo attraverso la collaborazione di diverse persone e associazioni che hanno fatto e fanno della “cittadinanza attiva” il loro essere cittadini miranesi a servizio della Città e delle comunità che la vivono, con la tenacia e resilienza necessari nei difficili mesi di paura ed incertezza che abbiamo e stiamo vivendo. Viene quindi naturale la quinta e ultima parola che ha caratterizzato questi cinque anni a servizio della Città: GRAZIE! L’ho scritta spesso negli articoli per questo magazine e la voglio ribadire qui: GRAZIE a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di piccoli e grandi progetti (da Legambiente Miranese, a THC, a Famiglie & Abilità, a Oltre il Muro, a Skate & Cultura Mirano, al Comitato Aldo Moro, all’Ipab Luigi Mariutto, agli uffici Comunali e gli assessori che si sono spesi per la realizzazione dei progetti, … e chiedo scusa a chi non cito) perchè ognuno ha fatto la sua parte, perché, come ci hanno insegnato i bambini della Scuola Dante durante la Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo del 2019, "Siamo tutti pezzi dello stesso puzzle..." (in foto il pezzo di puzzle donatoci dai bambini e le bambine della scuola Dante). Quindi non posso chiudere se non ringraziando tutti coloro che nei prossimi mesi si spenderanno per co-costruire nuove azioni di inclusione sociale e ambientale e vorranno continuare insieme il percorso intrapreso.
Elena Spolaore Consigliera Comunale, Capogruppo Partito Democratico
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AMPLIARE LA RETE DI PISTE CICLABILI PER LA SICUREZZA DEGLI UTENTI DELLA STRADA
Sono numerosi gli interventi in corso di progettazione e realizzazione da parte dell’Amministrazione comunale nel territorio di Mirano sia per aumentare la sicurezza degli utenti della strada che per migliorare il decoro e l’accessibilità. Innanzitutto va detto che i progetti per ampliare la rete di piste ciclabili nell’ultimo anno hanno fatto decisi passi avanti. Per la pista ciclabile di via Caltana, alla quale il Comune compartecipa con uno stanziamento di 1.685.000 euro, è in corso la progettazione a cura della Città Metropolitana. Per la pista ciclabile di via Scaltenigo, tra Scaltenigo e il capoluogo, è in corso la progettazione definitiva e si prevede l’inizio dei lavori per l’autunno prossimo (spesa prevista 3.100.000 euro). Prosegue anche l’iter per la realizzazione della pista ciclabile lungo via Desman (sempre cura della Città Metropolitana), la cui progettazione rientra tra i progetti finanziati dal PNRR. A Ballò sono conclusi i lavori per realizzare un nuovo percorso ciclabile in via Ballò e due percorsi pedonali complementari, su una lunghezza complessiva di
400 metri. Il tracciato ciclopedonale, posto a nord della strada, collega il centro della frazione con via Volpino. I due nuovi marciapiedi sono invece a sud di via Ballò: il primo sull’incrocio con via Baluello e il secondo di collegamento tra l’area verde e il centro. Sono previsti inoltre un impianto semaforico per l’attraversamento dei pedoni e un impianto di illuminazione dedicato ai nuovi percorsi. L'importo complessivo dell'investimento è di 400 mila euro. Nel centro storico è in corso il cantiere per la riqualificazione della piazzetta Mulini di Sotto, alla fine di via Barche, dove sono posizionati i banchi della pescheria durante il mercato settimanale. L’intervento rientra tra le iniziative dei Distretti del Commercio, approvati e finanziati al 50% dalla Regione Veneto. E’ prevista la realizzazione della nuova pavimentazione, dell’illuminazione e degli impianti tecnologici per riqualificare questo suggestivo angolo di Mirano. L’importo complessivo dell’investimento è di 320.000 euro. Sono ormai conclusi i lavori di miglioramento dell’accessibilità dei percorsi pedo-
nali lungo tre strade di accesso a piazza Martiri. In via Castellantico è stato rifatto un tratto di circa 50 metri del marciapiede sul lato nord. Le vecchie lastre di calcestruzzo sono state sostitute con trachite grigia bocciardata. In via Barche è stato rinnovato un tratto di marciapiede dall’incrocio con piazzale Garibaldi per circa 48 metri, con pavimentazione in trachite e con due rampe per il superamento delle barriere architettoniche, su via Barche e una su piazzale Garibaldi (in sostituzione di quella esistente). In via Bastia Fuori i lavori hanno riguardato il marciapiede sul lato sud, rifatto con trachite e l’inserimento di paletti metallici per la sicurezza dei pedoni, l’attraversamento pedonale e la sistemazione del manto stradale. La sostituzione del cemento con trachite di pregio e l’aumento della praticabilità dei marciapiedi, effettuate con il consenso – sotto l’aspetto monumentale - della Soprintendenza, hanno aumentato sia il decoro urbano che la fruibilità del centro storico anche da parte delle persone con difficoltà motorie. Le tre zone oggetto di interventi sono state infatti individuate sulla base del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.), approvato dal Comune nel 2019. La spesa complessiva di 122.416 euro è stata finanziata da un contributo disposto con Decreto 11/11/2020. Sono attualmente in corso di realizzazione i lavori per il rifacimento della segnaletica orizzontale, sia nel centro di Mirano che in altre zone del territorio, interventi importanti per la sicurezza stradale.
Giuseppe Salviato Vice Sindaco e Assessore alle Opere Pubbliche
MEDICI E INFERMIERI IN FUGA DAGLI OSPEDALI La crisi del modello veneto nel nostro territorio. DIMENSIONI DEL PROBLEMA. Non si arresta, in Italia, la fuga anticipata dei medici dagli ospedali pubblici e non si riesce a rimpiazzarli se non solo in parte. Nel solo 2019, dai dati del conto annuale del Tesoro 3.123 medici ospedalieri, il 2,9%, ha dato le dimissioni prima della scadenza naturale per la pensione. In Veneto nello stesso periodo il numero di dimissioni anticipate è stato doppio, il 5,9%. Nel biennio 2020-21 secondo i Sindacati medici le dimissioni in Italia sono state 8.000 prima della pensione e 4000 per pensione anticipata con quota 100. Altrettanto grave è la mancanza di 63.00 infermieri in Italia, di cui circa 4.500 nel Veneto. Anche nella nostra ULSS “Serenissima” ci sono molte dimissioni, alcune con quota 100, e molte per dimissione verso il lavoro nel privato o come medici di medicina generale, ortopedici, qualche ginecologo, psichiatra, o come hanno fatto recentemente tre chirurghi di Mestre, con esperienza decennale: un chirurgo vascolare, un toracico e un cardiochirurgo. Non è un problema dovuto alla Pandemia, che lo ha solo reso più evidente, e che anzi, grazie ai finanziamenti straordinari, ha consentito, in questi mesi, di tamponare qualche buco a caro prezzo, con le prestazioni delle cooperative. QUALI LE CAUSE ? TURNI MASSACRANTI per 1/3 del personale addirittura oltre le 48 ore settimanali, a causa del personale ridotto e la mancanza di specialisti. STIPENDI INADEGUATI alle responsabilità e allo stress, molto
inferiori alla media europea e inferiori persino alla Romania. NESSUNA POSSIBILITA’ DI CARRIERA; in Italia in dieci anni sono stati chiusi 5.657 reparti ospedalieri soppresse quasi 12.000 Unità operative semplici. VERTICISMO DIRIGENZIALE che cala direttive dall’alto, escludendo i medici dalle decisioni organizzative. SMANTELLAMENTO DEGLI OSPEDALI SPOKE, che erano il perno del “modello sanitario veneto”, come Mirano e Dolo, per concentrare tutto il possibile negli ospedali Hub provinciali, come quello di Mestre, anche se di dimensioni ridotte. I medici, i giovani specialisti in particolare, non sono attratti da ospedali in progressivo demansionamento, come appunto Mirano e Dolo. Si pensi alle molte centinaia di interventi chirurgici rinviati, di problematica riprogrammazione. I MEDICI IN ITALIA MANCANO SOLO NEL PUBBLICO. Il numero dei medici in Italia, in rapporto alla popolazione, è di 4/1000 abitanti, superiore alla media europea di 3,6/1000, con la Francia 2,3/1000, l’Inghilterra 2,9/1000 etc. LA CRISI ANCHE NEL NOSTRO TERRITORIO. Le attese in pronto soccorso, anche di molti giorni, prima di essere ricoverati, sono la spia delle difficoltà dell’Ospedale che c’è alle spalle. La scarsità di posti letto per acuti è stata aggravata di molto dalla sciagurata chiusura della Lungodegenza di Noale che accoglieva i pazienti dopo il momento acuto, e che adesso invece restano a lungo ad occupare letti per acuti, rendendo difficili nuovi ricoveri. Il grande numero di “codici bianchi”, cioè pazienti che vanno in pronto soccorso
per disturbi non gravi, sono segno della difficoltà di avere risposte dal proprio medico di Medicina generale. Spesso si finisce per colpevolizzare il personale sanitario e non la condizioni in cui è costretto ad operare e che gli fanno desiderare di andare via. CHE FARE? A livello nazionale si sta ridisegnando la programmazione di un numero adeguato di specialisti e di medici di medicina generale ma i benefici si vedranno tra qualche anno. Per rendere nuovamente attrattivi da subito gli ospedali pubblici, occorre rimuovere ciò che disincentiva il lavoro in ospedale di medici e infermieri. Il compito maggiore spetta alla Regione, all’Azienda Zero e alle ULSS. Si auspica che le Amministrazioni comunali non facciano mancare il loro apporto di proposta nella programmazione e controllo della gestione dei servizi.
Gabriele Petrolito Assessore alla politiche sociali, alla salute e al volontariato.
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L’OSPEDALE DI MIRANO, NELLA WORLD’S BEST HOSPITALS ITALY 2021
CENTRO DI SOCIALIZZAZIONE “OVER 65”: È ORA DI RIPARTIRE.
La Cardiologia al 1° posto in Veneto per le angioplastiche. Pubblicata dalla rivista americana Newsweek l’annuale World’s Best Hospitals, la classifica dei migliori ospedali del mondo, stilata dalla società leader mondiale “Statista Inc”. Sono stati valutati 2.200 ospedali di 27 paesi. Nella top 150, ai primi posti tre ospedali statunitensi con 10 ospedali italiani tra cui il Policlinico Gemelli di Roma, il Niguarda di Milano e il S.Orsola di Bologna. Il Policlinico di di Padova è sceso dalla 80^ alla 92^ posizione. Nella World’s Best Hospital Italy tra I 100 migliori ospedali italiani ne figurano solo due della nostra provincia: l’Ospedale dell’Angelo di Mestre in 24^ posizione e quello di Mirano nella 62^. Mirano è uno dei pochissimi ospedali Spoke entrato nella top 100 italiana. Si tratta degli ex-ospedali ospedali provinciali sempre più depotenziati. E’ quindi un risultato strepitoso, basato su diversi parametri che valorizzano, accanto alla qualità tecnica, anche il grado di soddisfazione dei pazienti nel rapporto umano con il personale. La dedizione e al lavoro, oltre il dovuto, di tutto il personale, medico, infermieristico, ausiliario e tecnico ha consentito
di limitare gli effetti della grave carenza di personale che ha costretto a ridurre l’attività, quella chirurgica,in particolare. Una spia è rappresentata dalle difficoltà del Pronto Soccorso per la carenza di posti letto dove ricoverare i pazienti acuti. Ciò malgrado il livello dell’Ospedale e rimasto eccellente. Mirano brilla anche nel “Piano Nazionale Esiti 2021, l’importante statistica dall’AGENAS, l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali. La Cardiologia diretta dal dott. Salvatore Saccà è al primo posto nel Veneto per le angioplastiche e supera gli Ospedali più grandi di Padova, Verona, Treviso e Mestre. Risultati come questo saranno in futuro possibili solo mantenendo e rispettando il patrimonio organizzativo e professionale dei migliori ospedali Spoke come Mirano, in grado di dare all’Ospedale Hub di Mestre una collaborazione che non può che impreziosire il livello dell’assistenza ospedaliera nella città metropolitana.
Gabriele Petrolito Assessore alla politiche sociali alla salute e al volontariato.
Lo scorso primo marzo in villa Errera si è svolto un affollato incontro con gli “over 65”. Per favore non continuate a chiamarci ”anziani”. Sono state gettate le basi della ripartenza, su basi nuove, delle attività sociali che hanno molto sofferto in questo ultimo biennio. Gli over 65 rappresentano a Mirano il 26% della popolazione e sono una risorsa sociale importantissima, nelle associazioni sportive, culturali, di solidarietà, di servizio etc. La pandemia ha comportato per molti un isolamento forzato, con ridotte possibilità di creare, sviluppare e mantenere relazioni e rapporti sociali. Tra le iniziative di invecchiamento attivo, la socializzazione concorre anche alla prevenzione degli effetti negativi dell’invecchiamento psicofisico, favorendo le relazioni tra pari e quelle intergenerazionali. Le relazioni interpersonali, infatti, migliorano la qualità della vita intesa come benessere fisico, mentale e sociale, contrastando l’isola-
mento, l’inattività e l’apatia dei singoli e le eventuali patologie correlate. Occorre ripartire con gradualità e prudenza ma con coraggio. I presidenti delle più importanti associazioni di volontariato degli “over 65” di Mirano, l’ANTEAS, l’ADA, l’AUSER e l’APSAM, hanno presentato la loro attività. Nel corso del mese di aprile riprenderà gradualmente l’attività di animazione sociale in villa Errera grazie all’APSAM e all’ADA. A pieno regime le attività comprenderanno, oltre al ballo, gruppi di discussione, cineforum, conferenze, dibattiti, visite guidate, gite nei siti più interessanti del territorio comunale, spettacoli e concerti, presentazione libri e commento giornali, incontri intergenerazionali mostra opere artistiche di over 65 etc.
Gabriele Petrolito Assessore alla politiche sociali, alla salute e al volontariato.
“PARTECIPAZIONE CIVICA DEMOCRATICA POPOLARE, PORTA AVANTI I VALORI DELLE MIGLIORI TRADIZIONI DEL TERRITORIO” Sono Giovanni Boldrin, già consigliere comunale di Mirano dal 2012 al 2017, Capogruppo IdV nella compagine di maggioranza. Partecipazione Civica sta cercando di dare una mano al centro sinistra, civico e democratico, per affermarsi per i prossimi cinque anni a Mirano. Partecipazione Civica, nasce per mettere olio nuovo sugli ingranaggi dell’amministrazione comunale. Il gruppo è agevolato dall'essere stato lontano da beghe personali e contrapposizioni di parte. Sentiamo il dovere di intervenire sullo scenario politico amministrativo di Mirano, per dare maggior forza ai processi decisionali volti a rispondere ai bisogni di chi è maggiormente in difficoltà. Partecipazione Civica Democratica Popolare, porta avanti i valori delle migliori delle tradizioni del territorio, e dell'essere cittadini del mondo. Urbanistica, Ambiente, Viabilità, sono importanti, per la qualità della vita dei cittadini, ma non meno importante è la cura delle persone che hanno perso il lavoro, gli anziani, le giovani famiglie, l’artigianato, il commercio, le nuove professioni ecc. Mirano non deve è solo movida. Mirano deve avere una cifra superiore da tutti riconosciuta, per efficienza nella erogazione dei servizi, per l’interazione con gli altri comuni, per saper interagire con tutte le organizzazioni ed associazioni, per la manifesta capacità di saper cogliere il nuovo che viene. Partecipazione Civica ha molte affinità e convergenze con chi è portatore di innovazione; i temi ambientali, sociali, culturali, dell'accoglienza, dell'assistenza, del terzo settore, ecc. sono patrimonio dei Miranesi e di quanti sono venuti ad abitare. Siamo parte del centro sinistra interprete della cultura delle relazioni e delle mediazioni. Mettere in mano alla destra sovranista, il patrimonio di conoscenze amministrative e di credibilità democratica, sarebbe un errore imperdonabile, e un di-
sastro storico per Mirano. Quello che sarà fatto nei prossimi cinque anni, sarà buono e utile per tutti! Non si creino le condizioni per vanificare tanta fatica e dedizione al bene pubblico. È necessario intervenire sulla nuova immagine del centro sinistra, fatto di persone aperte al dialogo, e capaci di dare consistenza al progetto che proietterà Mirano nel futuro, dopo la pandemia e le sanguinose guerre. Non è delle migliori, l'immagine dell'attuale maggioranza. L'appeal di un tempo è un po' scemato. Questo elemento di danno, deve essere capito, assorbito, accettato, se si vogliono mettere in atto le contromisure per il rinnovamento. A nostro parere, bisogna invertire la rotta immediatamente, senza indugi. Nel tempo in cui, altri fanno i conti col passato, Partecipazione Civica Democratica Popolare, incoraggia quanti sono scettici sul valore della rappresentanza, rassicura sugli effetti positivi che il rinnovamento avrà sulla amministrazione comunale. Non tutti sono uguali, la partecipazione è fondamento della democrazia, deve essere alimentata quotidianamente, e deve essere appannaggio di tutti. Siamo convinti che sia stata fatta buona amministrazione, anche se, qualcosa di diverso e migliore, non sarebbe stato male. Il nostro progetto, messo assieme a quello degli altri, porterà solo buoni frutti. Questo non è il tempo della belligeranza. Non siano gli spogliatoi di Zianigo, motivo di ulteriori divisioni. Lo stop provvisorio, deciso in consiglio potrebbe essere salutare per rasserenare gli animi. Il carattere delle persone non deve essere di ostacolo alle decisioni, perché anche il più affezionato elettore, potrebbe essere messo in crisi e allontanarsi per inquietudine. Il nostro progetto per le prossime elezioni, è di mettere insieme quanti, non sono stati coinvolti nella coalizione presentata alla stampa dal candidato sindaco Tiziano Baggio, venerdì 18 marzo scorso; ma che
non di meno hanno voglia di contribuire al cambio di passo e sono portatori di capacità professionali per la gestione della cosa pubblica. In caso di ballottaggio, Partecipazione Civica, appoggerà il candidato sindaco che maggiormente saprà riconoscere il valore della nostra iniziativa, mostrerà capacità di ascolto, coordinamento e condivisione, specialmente con quanti non sono immediatamente disponibili per partito preso. Lo diciamo ora per allora.
Giovanni Boldrin
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RICORDATE I 19 MILIONI DEL PASSANTE?! CON IL PD SONO DIVENTATI 3!
Tra pochi mesi si vota per le amministrative della nostra città e di conseguenza si stanno chiudendo i dieci anni di governo PD a Mirano. La campagna elettorale porterà con sé anche il bilancio delle cose fatte, non fatte o quelle mancate. Quando ero in Consiglio Comunale mi sono espresso più volte per contestare la poca capacità di azione di questa Giunta che ha portato Mirano a perdere centralità nell’area metropolitana. Poco conta che per un breve periodo il Sindaco di Mirano sia stato Presidente Anci e poi a capo dei Sindaci dell’Unione del miranese, competenze e servizi sono stati persi come non mai. Rispetto a cinque anni fa ci troviamo senza
sede Inps, centro Antalgik, scuole Enaip, Università di infermieristica e uffici del Consorzio di bonifica. Tutti servizi “scappati” in comuni limitrofi. Se ci aggiungiamo che la nostra piazza negli anni ha perso quella centralità che merita, la situazione rischia di essere in futuro davvero difficile. C’è poi la questione del personale: negli ultimi mesi chi ha avuto a che fare con l’amministrazione pubblica si sarà accorto dei tempi biblici per qualsiasi richiesta. La macchina amministrativa-tecnica è stata completamente ridotta all’osso. Questa cosa è ancora più preoccupante in quanto siamo prossimi alla programmazione del PNRR e tutte le opere collegate. Ricordate poi la vicenda dei 19 milioni di € del passante, vero cavallo di battaglia del centro sinistra alle elezioni del 2017?! La Giunta accusava la Regione di non aver dato i quei fondi al Comune di Mirano; nel 2016, poco prima della scadenza del mandato, il Sindaco Pavanello ha addirittura fatto ricorso al Tar, il tribunale amministrativo Veneto. Nel 2018 il Tar però è stato chiaro: quei soldi non si possono dare al Comune di Mirano in quanto in tutti questi anni non ha mai presentato un progetto, neanche preliminare! Il titolo del Gazzettino del 1 giugno 2018 esprimeva bene la situazione: “Tar, la beffa di Mirano: niente opere (né soldi) per il Passante di Mestre”.
Cosa è successo dopo? La Regione ha ottenuto un accordo con il Comune per alcune opere che comprendevano i lavori di via Porara, la pista ciclabile che collega Mirano a Scaltenigo e lo stanziamento di 1 milione di € per la realizzazione di un impianto sportivo nel territorio del Comune. Avevamo fin da subito, in Consiglio Comunale e in pubblico, suggerito la via del dialogo costruttivo, ma il PD ha preferito la via della contestazione al Tar così da 19 milioni di € siamo passati ad ottenerne appena 3! Credo che bastino questi pochi elementi per dire che è ormai necessario cambiare, che sia giusto provare a ripartire e trovare quella forza di salvare e rilanciare Mirano. Sarà importante per la prima volta nella storia elettorale miranese raggruppare tutto il centro destra e presentare proposte credibili, fattibili ma sopratutto coinvolgere persone volenterose per portare nuovi progetti e idee in questa città, cogliendo al massimo le sfide del PNRR e dei fondi europei che prossimamente arriveranno. Avanti Mirano!!
Andrea Tomaello andrea.tomaello@yahoo.it ex consigliere comunale Lega, vicesindaco di Venezia
PANDEMIA E MEDICINA TERRITORIALE Nel numero precedente di questo giornale, avevo parlato di pandemia e sanità, con riferimento alle tante criticità che il Covid aveva evidenziato negli ospedali, (specie Pronto Soccorso), nella gestione di visite e esami specialistici e liste d'attesa; mi ripromettevo di riprendere il discorso, trattando oggi, in questo numero, le tante difficoltà che la pandemia ha fatto emergere nella medicina territoriale, questo settore del nostro Servizio sanitario, così importante e così poco conosciuto se non per i medici di medicina generale (medici di base) ed i pediatri di libera scelta, ma che oggi sta per vivere cambiamenti epocali con la revisione dei distretti sanitari, i quali resteranno i centri di riferimento per l'accesso a tutti i servizi dell'ASL. Saranno i distretti che forniranno il PUA (Punto unico di accesso), le Case della Comunità, l'infermiere di famiglia, gli Ospedali di Comunità, le Centrali Operative e tanto altro (rete delle cure palliative, hospice, telemedicina, consultorio familiare, ecc.). Ma, parlando di medicina territoriale e pandemia, dobbiamo riferirci ai medici di base e ai pediatri prima di tutto. Per mentalità, e per natura, noi siamo sempre stati ospedalocentrici, cioè ci rivolgiamo all'ospedale appena c'è un problema sanitario (la febbre alta del bambino, la pressione alta o un dolore al petto, ci fanno correre al Pronto Soccorso e contribuiamo ad intasarlo), inoltre ci arrabbiamo perchè dobbiamo aspettare tantissime ore prima di essere visitati, dimenticando che se non c'è emergenza/urgenza, ci viene assegnato il codice bianco, ma il medico di famiglia e il pediatra restano la prima “medicina”, le figure di riferimento, e proprio loro sono stati massacrati dalla pandemia. Si sono trovati a lavorare 15 ore al giorno, senza sosta e senza precise direttive, qualche volta dovendo improvvisare per far fronte ai contagi, con enormi rischi per la loro stessa salute. La gente spaventata ed arrabbiata, ha inveito contro il medico di base, la segreteria, il telefono sempre occupato, ecc.; non ha realizzato che la situazione anche qui è stata (e ancora lo è, in parte) pesantissima e quasi ingestibile, come lo era negli ospedali, nelle case di riposo, e in tutte le strutture sanitarie in genere. La pandemia inoltre ha raddoppiato il carico di lavoro di medici e pediatri, per tutti gli incartamenti burocratici legati al Covid (vaccinazioni, tracciamento contagi, tamponi, ecc.) e si è rischiato, in più occasioni di non offrire un servizio di qualità o minare il rap-
porto di fiducia con il paziente per il troppo lavoro. A peggiorare la situazione sono stati il pensionamento o le dimissioni volontarie di molti medici, e la difficoltà a trovare sostituti, anche per qualche giorno di ferie. Una recentissima indagine della nostra ULSS Serenissima, rivela che ci sono circa 600 medici di famiglia, ma ne servirebbero altri 64, nonostante si sia provveduto ad innalzare il tetto degli assistiti da 1500 a 1800 per medico. Se questa continua emorragia di medici di medicina generale, non aiuta a migliorare la situazione, il Covid ha portato più fortemente alla ribalta, la necessità di dover contare su un'assistenza territoriale capillare, come già previsto nel “Patto per la Salute” firmato a dicembre 2019 dal ministro Speranza, con le Regioni e precisato oggi nel Decreto Ministeriale 71 “...una nuova medicina del territorio che deve guardare più al paziente, ai suoi bisogni e non solo alla cura della malattia”. La situazione attuale è che non siamo “né carne né pesce” per dirla alla veneta. I medici di medicina generale (MMG) sono sempre più spinti a lavorare in forma associata, ma la medicina di gruppo, integrata tra attività sanitaria ed assistenziale (che Zaia assicurava come già fatta) è rimasta sulla carta (tranne che in qualche rara eccezione) come pure sono rimaste sulla carta le UTAP (Unità territoriali di assistenza prima-
ria). La realizzazione di un'assistenza continua per le 24 ore, sette giorni su sette, ritenuta indispensabile per disincentivare l'uso inappropriato del Pronto Soccorso ospedaliero, è pure rimasta sulla carta. C'è ancora molta frammentazione tra medici di famiglia, che conoscono la nostra storia e guardia medica, che li sostituisce nei fine settimana e giorni festivi, e la gente così è spinta a ricorrere al Pronto soccorso. Resta certo che negli ultimi decenni ci sono stati enormi mutamenti nella nostra società, con l'allungamento delle vita, il decremento della natalità, e un notevole invecchiamento della popolazione con un aumento delle malattie croniche e degenerative, che hanno profondamente modificato il bisogno di cura ed assistenza, ma anche la prevenzione delle malattie e la promozione della salute; la pandemia da Covid ha stravolto tutta la sanità, ecco perchè è bene che conosciamo la medicina territoriale (il termine stesso lo dice, è la sanità vicina alle esigenze delle persone e dei territori, che fornisce assistenza di primo livello e di pronto intervento, al di fuori dell'ospedale, anzi, evitando di ricorrervi). Dobbiamo imparare a rivolgerci ai professionisti che lavorano sul territorio e che operano all'interno del distretto: medici di base, pediatri di libera scelta, guardia medica, medici specialisti ambulatoriali ed infermieri di famiglia in primis, ma stanno nascendo case della Comunità e ospedali di Comunità con una forte assistenza infermieristica e presa in carico di pazienti, post ricovero ospedaliero, o con necessità di assistenza vicino al domicilio del paziente. ….e di questo parleremo nel prossimo numero. Intanto a tutti i lettori di Mirano magazine i più cari auguri per una lieta e serena Santa Pasqua.
Annamaria Tomaello coord. di “Insieme per il bene comune”
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E’ ORA DI CAMBIARE!
Siamo arrivati al capolinea dell’amministrazione decennale di centro sinistra della Sindaca Pavanello. Se osserviamo il tragitto che il Comune di Mirano ha percorso in questi anni, è sotto gli occhi di tutti che, a dispetto delle esigenze dei cittadini, l’amministrazione di sinistra ha mantenuto un immobilismo totale. L’attuale maggioranza si è dimostrata alla prova dei fatti incapace di progettare la Mirano di domani, preferendo, infatti, l’inerzia per non scontentare nessuno. È ora di cambiare! L’invito è rivolto a tutti i cittadini di Mirano e delle frazioni, in particolare a quelli che non partecipano più alla scelta dei rappresentanti delle istituzioni locali e che si sono allontanati a causa di una modalità di fare politica comunale, da parte di questo centro sinistra miranese, riservata ai tavoli ristretti di pochi intimi escludendo la totalità dei cittadini e delle altre forze politiche del territorio. Il tema fondamentale, ossia il funzio-
namento dell’amministrazione comunale di Mirano, per effetto delle scelte e della gestione carente ed accentratrice dell’attuale maggioranza di centro sinistra, ha raggiunto oggi record negativi di malfunzionamento estremamente preoccupanti. L’incapacità della maggioranza che ha amministrato Mirano in questi anni di gestire gli uffici comunali sta comportando anche al blocco totale degli uffici per questo impossibilitati ad erogare servizi al cittadino del comune. La viabilità, i parcheggi, il traffico di attraversamento, il passante verde, i servizi per i cittadini come l’INPS, la riscoperta della centralità di Mirano e la sua valorizzazione nel comprensorio metropolitano, sono solo alcuni dei temi praticamente assenti nel vocabolario dell’attuale maggioranza di centro sinistra. Paradossalmente poi, dopo dieci anni di attività al minimo sindacale, questa amministrazione di centro sinistra, a pochi mesi dalle ele-
zioni, eroga contributi straordinari alle parrocchie, approva in fretta e furia piani ed interventi, promette lavori che in tutti questi anni non si è mai voluto realizzare, pur se ripetutamente richiesti dal sottoscritto e dalla lista Insieme per il bene comune che rappresento. Il paradosso emerge in tutta la sua criticità considerando che questi anni l’amministrazione di centro sinistra ha avuto a disposizione ingenti finanziamenti che purtroppo non ha saputo spendere. Un esempio per tutti il finanziamento per l’impianto sportivo a Vetrego, messo a disposizione dalla Regione da molti anni e non ancora speso. Dopo 10 anni di dimenticanze e altrettanti ripescaggi dei progetti da parte del sottoscritto, l’attuale amministrazione di centro sinistra, due mesi prima della scadenza, arriva a presentare alla frazione dei progetti che promette ma che non riuscirà certamente a realizzare. Anche a Zianigo, dopo anni di richieste inascoltate, questa amministrazione arriva a tempo praticamente scaduto a proporre alla società sportiva solamente uno spogliatoio al posto del parcheggio a ridosso di Villa Bianchini, proponendo una soluzione non all’altezza dei bisogni e del contesto e, tra l’altro, già bloccata da un ricorso presentato al TAR. Nel territorio comunale ci sono piste ciclabili nuove come quella dal centro della frazione di Vetrego alla stazione di Dolo, miseramente mantenuta sempre chiusa ed abbandonata da anni. La pista ciclabile di Via Scaltenigo per anni ignorata e rinviata, quella di Via Caltana addirit-
tura disconosciuta e non condivisa dalla Sindaca e dalla sua amministrazione di sinistra nella fase di progettazione e finanziamento, ora finanziata ed in fase avanzata di programmazione dalla Città Metropolitana di Venezia, grazie unicamente all’intervento del sottoscritto in qualità di consigliere metropolitano. Mirano è l’unico comune che ad oggi non ha portato a casa ancora nessuna opera complementare al nuovo passante autostradale di Mestre pur essendo il comune che ha il tratto più lungo della nuova autostrada nel proprio territorio. Per il passante verde, ossia le barriere naturali che dovrebbero proteggere e migliorare la vivibilità dei residenti, questa amministrazione di centro sinistra si è limitata a comunicati stampa e foto di rito per pubblicizzare la piantumazione di poche decine di piantine di pochi centimetri di altezza con il risultato di assenza totale di queste barriere. Per migliorare c’è bisogno, da una parte del contributo di tutti i cittadini, e dall’altra di rappresentanti che siano disposti ad ascoltare i loro contributi e le loro proposte, aspetto che è completamente mancato in questi 10 anni. Nonostante il difficile periodo in cui stiamo vivendo, colgo l'occasione per augurare una serena e felice Pasqua a tutti i Miranesi ed in particolare ai lettori di questo giornale.
Giorgio Babato “Lista civica insieme per il bene comune”
VOGLIA DI STARE AL CENTRO:
scelta di campo coerente od opportunismo Per qualsiasi forza politica ed organizzazione che intende continuare ad operare nel proprio territorio è necessario rispettare alcune regole fondamentali. C’è un momento per condividere e proporre ciò che si intende fare, un periodo per realizzare le proposte ed un momento per verificare la bontà delle azioni intraprese per poterle eventualmente migliorare. Tutto questo deve avvenire in coerenza e sintonia con i propri principi e valori che contraddistinguono e caratterizzano la credibilità dei soggetti. Esistono poi comportamenti posti in essere per convenienza ed opportunismo che, anziché essere finalizzati al bene comune, inseguono le mode momentanee ed il tornaconto personale. La fine di questo quinquennio amministrativo del comune di Mirano è certamente un momento per verificare la coerenza della rotta seguita. Per quanto riguarda il sottoscritto Giorgio Babato ed
on a u B ! qua s a P
Annamaria Tomaello, per fare solo due nomi dei tanti amici che rappresentano la lista Insieme per il bene comune a Mirano, è indubbiamente naturale ribadire la propria storia e l’impegno dimostrato come forza di centro che ha sempre rappresentato l’elettorato moderato, mettendo al centro delle proprie scelte prima di tutto la persona ed i suoi bisogni partendo da quelli dei bambini, delle famiglie, degli anziani e dei diversamente abili ma anche delle categorie produttive. In generale gli ideali ed i bisogni delle singole persone non devono mai essere sacrificati dalle ideologie. Osservando invece le forze politiche di sinistra che stanno amministrando Mirano, stranamente si sta verificando un cambio di rotta, se non addirittura una virata, verso il “centro” in forte controtendenza con le scelte e i principi che li hanno contraddistinti. È nota la tenace volontà perseguita in passato dalla amministrazione di sinistra
di togliere da tutti i regolamenti la parola “Famiglia” per svilirne la funzione naturale e favorire le unioni civili, questione assolutamente da rispettare, ma altrettanto assolutamente da non confondere con la famiglia naturale ed il suo ruolo di cellula fondamentale ed unica che garantisce il concepimento e l’educazione equilibrata delle generazioni future. E’ nota la posizione di assecondare l’ideologia gender o la determinazione per promuovere le disposizioni anticipate di trattamento (testamento biologico). Ciò nonostante, gli stessi rappresentanti che hanno portato avanti questa linea nella politica miranese in questi anni ora tentano di dimenticare il passato per abbracciare un percorso moderato di centro. Altro punto che la lista da sempre di centro “Insieme per il Bene comune” intende perseguire è la riconquista della centralità di Mirano nell’ambito della Città Metropolitana di Venezia e della
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Regione Veneto che purtroppo abbiamo perso in questi ultimi anni. Se gli elettori ci daranno la loro fiducia questo è l’impegno che ci prendiamo e che intentiamo realizzare a Mirano e nelle frazioni.
Giorgio Babato “Lista civica insieme per il bene comune”
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ANTONIO MILAN: “tengo fede all'idea che ci debba essere posto per tutti, anche nella politica locale.” Tra breve terminerò il secondo mandato da consigliere di minoranza. Ho fatto del mio meglio per essere all'altezza del ruolo che mi è stato affidato. Diversamente dalla maggioranza dei consiglieri, alcuni dei quali continuano a candidarsi da più di un ventennio, io non mi ricandiderò: tengo fede all'idea che ci debba essere posto per tutti, anche nella politica locale. Quello miranese è un sistema di amministrazione rigido e purtroppo incapace di uno sguardo d'insieme sul futuro. In 5 anni, per quanto ho potuto, ho dato voce alle istanze in cui credo, per lo più tutte osteggiate per principio, ma di volta in volta, poi, rimbalzate con evidenza nella realtà miranese. La situazione della raccolta rifiuti è sotto gli occhi di tutti, ho da sempre proposto di lavorare per un vero, complessivo, porta a porta spinto: per differenziare meglio; per migliorare il
livello di raccolta differenziata ormai fermo; per togliere i cassonetti dalle strade. Questa maggioranza non ne vuole sapere, ma incredibilmente ha attivato il porta a porta per ciò che meno di tutto lo necessitava a Mirano: la raccolta del verde. Numerose da parte del collega Lazzarini e mia le spinte per la messa in sicurezza dell'edificio e del bacino dei Mulini di Sotto: sono orgoglioso di aver contribuito in modo assolutamente rilevante a far prendere in considerazione alla maggioranza la necessità di procedere. Ho lottato per far approdare in consiglio la proposta di allargamento del bosco del Parauro, grande esempio di partecipazione cittadina che l'amministrazione a lungo ha evitato di considerare. Così come più di recente ha ignorato e le criticità e le istanze dei cittadini nella proposta degli spogliatoi nel par-
SICUREZZA E RISPARMIO PER I CITTADINI PROPOSTA DALLA LEGA SALVINI PREMIER DI MIRANO Cari concittadini chiedo pochi minuti del vostro tempo per poter elencare alcuni fatti accaduti recentemente nelle gestione da parte dell’amministrazione comunale di un paio di circostanze per le quali la Lega ha aperto un dibattito e ha sollevato un’interrogazione per poter migliorare le cose a favore della cittadinanza. Al tempo ancora in cui c’era il Consigliere Tomaello la Lega ha sollevato la questione relativa allo smaltimento del verde e delle ramaglie proponendo l’installazione di alcuni cassoni in vari punti strategici del comune per dare la possibilità ai cittadini di smaltire il materiale derivante dal taglio di siepi, piante e quant’altro in modo veloce e senza ulteriori incombenze economiche con i contenitori personali ma anche senza inutili perdite di tempo nel caso in cui si scegliesse di conferire personalmente il verde al centro di raccolta. Dopo varie discussioni in Consiglio e un interrogazione, ad oggi a distanza di vari mesi l’amministrazione comunale ha deciso di posizionare alcuni cassoni in specifici periodi dell’anno ritenuti più adatti ai conferimenti. Ė stato fatto senz’altro un passo avanti per migliorare i servizi al cittadino ma a nostro avviso non è sufficiente in quanto si potrebbe incrementare il numero di cassoni e allungare i periodi di conferimento. Di recente un’altra interrogazione è stata posta all’attenzione dell’amministrazione comunale riguardante il semaforo controllato posto in via della Vittoria. Tale semaforo come saprete è controllato da telecamere per il rispetto del corretto flusso del traffico, resta il fatto che è vero che bisogna disciplinare il traffico ma è anche vero che bisogna rendere le strade sempre più sicure. A nostro avviso se a quel semaforo fosse aggiunto un contasecondi che informasse l’automobilista del tempo reale effettivo che ha a disposizione per impegnare l’incrocio renderebbe la viabilità di gran lunga più sicura evitando inutili e costose multe ma soprattutto evitando spiacevoli e pericolosi incidenti derivati dell’incertezza che talvolta si presenta quando scatta il giallo. Tanti automobilisti non conoscendo bene la normativa e nemmeno le condizioni precise di quando si è realmente passibili di sanzionamenti vedendo il giallo effettuano
brusche frenate che possono causare seri tamponamenti con possibili conseguenze anche serie nel caso fossero coinvolti motorini, moto e veicolo che offrono meno protezione in caso d’urto. Si è chiesto di intervenire nella direzione del contasecondi, metodo adottato ormai in altri comuni in tantissimi incroci, anche di minor importanza, ma l’amministrazione comunale asserisce che l’automobilista è per natura indisciplinato e che è giusto punirlo con le sanzioni perché è l’unico modo per fargli rispettare le regole. È evidente che la LEGA non la pensa allo stesso modo, per noi è importantissima la sicurezza ed è altrettanto importante mettere il cittadino al centro della questione in quanto deve sapere se è in grado di impegnare l’incrocio o se è meglio fermarsi prima di incorrere in un possibile sanzionamento. Ad oggi le nostre richieste sono cadute nel vuoto, confidiamo nel buon esito dell’interrogazione sollevata e soprattutto confidiamo nel buon senso dell’amministrazione comunale che deve guardare agli interessi dei cittadini e non agli esclusivi interessi delle casse comunali perché ad oggi quel semaforo serve solo a rimpinguare appunto le casse comunali. Con queste poche righe la LEGA vuole informare i cittadini sull’operato dell’attuale amministrazione e su ciò che si potrebbe fare per rendere le cose un po’più giuste educando e rendendo consapevoli le persone che il bene comune è anche il bene del singolo e questo riguarda ogni aspetto della vita in tutte le azioni che svolgiamo ogni giorno.
cheggio di villa Bianchini, arrivando così a dover fronteggiare un ricorso al Tar. Ho più volte parlato in consiglio dell'emergenza viabilità della nostra città verde, soffocata dal traffico; mi sono confrontato con i cittadini e ho chiesto all'amministrazione scelte coraggiose. Ora, a ridosso di nuove elezioni, si riaccende il dibattito sul Pums e si chiede la partecipazione: ben venga, ma siamo estenuati dalle false partenze di propaganda, cui questa maggioranza ci ha abituato e che rimangono poi lettera morta. È accaduto per il Pedibus che ho riproposto e per il quale ho lavorato: è finito quando stava germogliando. È accaduto per il regolamento dei parchi e giardini storici, faticosamente ottenuto, e lasciato di fatto inapplicato. È accaduto addirittura con il progetto delle casette dell'acqua, proposto dall'associazionismo locale, quasi realizzato l'ex assessore all'ambiente, rimasto congelato dopo le sue dimissioni. Mi auguro che Mirano abbia la
possibilità di progredire con tutti i cittadini di buona volontà e con metodi partecipativi veri. Sarò sempre un cittadino attivo nei contesti in cui potrò essere utile. Ringrazio le persone che in questi anni hanno lavorato con me e il personale del comune. Grazie ai concittadini per la fiducia che mi è stata accordata.
Nicola Lazzarin
Milan Antonio
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ANTIPASTO Crostino di baccalà mantecato Antipasto di mare Sarde in saor alla veneziana Cicale di mare in bella vista Pane tostato al salmone scozzese PRIMO PIATTI Pasticcio di zucchine e mazzancolle Giganti neri al salmone al profumo di limone SECONDI PIATTI Filetto di orata dorata al forno su un letto di patate Salmone gratinato al forno
PRIMO PIATTI Pasticcio di asparagi Trofie al forno con salsiccia e scamorza SECONDI PIATTI Rotolo di agnello al profumo di rosmarino Faraona ripiena al forno
DUE CONTORNI A SCELTA TRA: Verdura in tecia DUE CONTORNI A SCELTA TRA: Patate al forno Verdura in tecia Piselli fantasia Patate al forno Funghi trifolati Piselli fantasia Per prenotazioni telefonare Funghi trifolati al num. 041/ 434477 € 30.00 Entro il 13/04/22 A PERSONA € 38,00 A PERSONA IL GIORNO DI PASQUA Negozio aperto 8:30 - 11:00 per consegna menù
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IL LEGAME TRA IPOACUSIA (PERDITA DI UDITO) E ALZHEIMER doppio delle probabilità di sviluppare demenza rispetto a chi ha un udito normale. Il rischio aumenta di tre volte per chi ha perdita uditiva moderata e di cinque volte per chi presenta una compromissione grave. Ipoacusia e Alzheimer: questi i numeri • Le persone con ipoacusia lieve (25 decibel) hanno quasi il doppio delle probabilità di sviluppare l'Alzheimer rispetto a quelle con udito normale • Le persone con ipoacusia moderata hanno una probabilità tre volte maggiore di sviluppare l'Alzheimer • Le persone con ipoacusia grave hanno una probabilità cinque volte maggiore di sviluppare l'Alzheimer • Per ogni aumento di 10 decibel di ipoacusia, il rischio di avere l'Alzheimer sale al 20%. Per i partecipanti allo studio di età superiore ai 60 anni, il 36% del rischio di demenza era associato a ipoacusia. I CONSIGLI DEL DOTT. LUCA DE ROSSI, AUDIOPROTESISTA E FONDATORE DI AUDIOSALUTE
Gli anziani con ipoacusia hanno maggiori probabilità di sviluppare l'Alzheimer o altre malattie neurologiche Le persone con ipoacusia da moderata a grave hanno una probabilità fino a 5 volte maggiore di sviluppare demenza. Secondo numerosi e importanti studi, gli anziani, soprattutto uomini (il 69%), con ipoacusia hanno maggiori probabilità di sviluppare l'Alzheimer e la demenza, rispetto a quelli con udito normale. Il rischio aumenta se l'ipoacusia di una persona peggiora. Chi presenta un lieve deficit uditivo ha quasi il
Dott. Luca De Rossi come sono collegate l'ipoacusia e l'Alzheimer? Ancora non è chiaro quale sia il sottile filo rosso che lega queste due condizioni, ma ricerche recenti hanno dimostrato che non sentire bene accelera l’invecchiamento del cervello portando addirittura alla perdita di materia grigia. Sforzarsi per capire suoni e voci, infatti, genera un forte stress nel cervello e impoverisce quelle aree che sono legate al linguaggio e alla memoria operativa, le stesse coinvolte nell'insorgenza dell’Alzheimer. Una persona che sente poco può arrivare all’isolamento? Ipoacusia e Alzherimer hanno un terreno in comune: l'isolamento. Il Consiglio nazionale sull'invecchiamento (NCOA), in uno studio fatto su 2.300 adulti con ipoacusia,
INTERVISTA DI MENTALITÀ SPORTIVA:
LA MENTALITÀ SPORTIVA SECONDO… ALESSANDRO CIMAROSTI Cosa vuol dire per lei essere personal trainer? Anzitutto significa essere una persona in carne ed ossa, come tutte le altre, con un’anima e un cuore, che ha deciso di mettere a disposizione le sue conoscenze ed esperienze nell’ambito del fitness e del bodybuilding per il benessere di coloro che si affidano a lui per migliorare il proprio aspetto fisico. Che cosa significa per lei avere una mentalità sportiva? Significa innanzitutto rendersi consapevoli che la sedentarietà non è un’abitudine salutare, e diventa, quindi, fondamentale muoversi e fare attività fisica nel modo più corretto rispettando anche gli oneri e gli onori della tavola. Potrei riassumere il concetto di mentalità sportiva rapportandolo ai valori sportivi che io ho condiviso: lealtà, rispetto, integrità, determinazione. Ci vuole carattere per portare avanti qualsiasi progetto anche quello relativo al proprio benessere fisico e, di conseguenza, psicologico: un corpo sano e in forma è un catalizzatore di ottimismo e di buon umore. Un aspetto molto importante di una mentalità sportiva che si possa definire tale è l’umiltà di non sentirsi mai arrivati, pronti a migliorarsi ogni giorno di più. Tutto dipende dalla forza di volontà e dalla chiara e lucida consapevolezza che l’obiettivo si raggiunge lavorando sodo per poi trarne i meritati benefici. Quali sono gli obiettivi dello Studio dal punto di vista sportivo? Ho l’ambizione di trasmettere una cultura del benessere e della forma fisica legata all’allenamento fatto con un approccio corretto, bilanciato e integrato da una corretto modo di nutrirsi. Lo sport da solo non basta così come l’alimentazione da sola non è sufficiente: men-
talità sportiva significa anche saper “fare squadra”, cosa che richiede spirito di collaborazione, e mai squadra fu più vincente come quella tra lo sport e una corretta abitudine alimentare. Il personal trainer non è solo colui che allena, ma soprattutto colui che ascolta e sostiene perché? Dopo aver iniziato ad allenarti in palestra sentirai il bisogno di farlo sempre più spesso, anche se il giorno dopo l’allenamento avrai dolori. Imparerai, con la giusta passione, ad amare quei dolori. Per alcuni potrebbe essere pazzia ma per molti è una necessità. Poi la passione si fa grande, ti immergi in questo mondo bellissimo e sei sempre più consapevole che è ciò che vuoi fare per tutta la vita. Vuoi far bene alle persone, vuoi che guardandosi allo specchio siano felici per gli obbiettivi raggiunti; felici di rientrare in quei pantaloni che sono troppo stretti, felici di sentirti liberati dallo stress della vita quotidiana. Il passo successivo è il brevetto. Lo fai, superi gli esami e finalmente, dopo tanto studio ciò che volevi veramente: PERSONAL TRAINER. Nella sua professione si rivolge anche alle persone con difficoltà motoria per disabilità? Il mio approccio è molto emotivo.. le mie esperienze lavorative con i ragazzi disabili, gli anziani e la varietà' di persone che ho incontrato in questi anni di lavoro, mi ha permesso di acquisire capacità empatiche. La mia personalità, piena di energia ,carisma e interesse verso gli altri, mi ha spinto a raggiungere grandi obiettivi insieme ai mie allievi, in particolare a chi ha più' difficoltà, considerando importante l'aspetto psicologico e il fatto che ogni persona è completamente diversa dall'altra. Infine quale pensi possa essere la maggiore soddisfazione per un personal trainer, come lei? “Vedere il proprio cliente, i propri clienti soddisfatti dell’impegno e della dedizione che hanno messo in gioco”. Giorgio Pesce
ha riscontrato che le persone con perdita d'udito non trattata, non solo sono destinate a peggiorare, ma ciò può portare all'isolamento e rifiuto sociale, irritabilità, rabbia, stress, depressione, declino cognitivo e danni alla memoria. Ecco perché l'ipoacusia tende a isolare la persona: meno si stimola il cervello, interagendo con il mondo circostante, più rapidamente rischierà di avere l'Alzherimer o altri disturbi cognitivi. Cosa si deve fare quindi? In questi ultimi dieci anni da Audioprotesista ho notato che la maggior parte dei pazienti nasconde la propria carenza di udito, nega l’evidenza davanti agli altri e provano vergogna ad accettare la loro condizione. Provare vergogna per il proprio stato uditivo è l’errore più frequente che fanno i nostri pazienti prima di tornare a sentire correttamente presso i nostri Studi. La resa migliore con i moderni dispositivi acustici è data anche dalla tempestività nella risoluzione. In poche parole, prima correggi l’udito e meglio sentirai in tutti gli anni futuri. Perché scegliere AudioSalute? AudioSalute offre un’esperienza unica di ascolto con la migliore Tecnologia del Mondo. Collaboriamo costantemente con i Reparti di Audiologia e Orl dei migliori Ospedali del Triveneto. I nostri ambienti sono stati pensati e realizzati per creare un’atmosfera di massimo comfort per i nostri assistiti che si devono affidare alla nostra esperienza Affidarti ad AudioSalute è il primo passo per riscoprire l’importanza del tuo udito e tornare a vivere la tua vita piena di emozioni. Giorgio Pesce
HAIR STUDIO Alessandro Vecchiato, parrucchiere e fondatore di HAIR STUDIO assieme al fratello Gianni dal 1990 a Marcon e Mirano. Guidati da esperienza, passione e professionalità è l’anima del salone. Grazie al nostro approccio naturale e alla empatia, riusciamo comprendere sin da subito le necessità dei clienti, realizzando tagli e colori appositamente studiati per esaltare la bellezza e la personalità di ciascuno, preservando la salute dei capelli. La professione si è evoluta tantissimo in tutti i sensi, sia per quanto riguarda il taglio che la colorazione. La fantasia ora davvero non ha limiti e si può spaziare sempre di più, ma io credo che ci sia comunque un filo conduttore che resta sempre invariato: la praticità. Quello che realizziamo in salone come taglio, colore, deve durare nel tempo per facilitare la gestione del capello a casa e soprattutto nella vita di tutti i giorni. Sono proprio i clienti stessi ad apprezzare poi la differenza tra un taglio fatto con precisione e un taglio che, invece, a distanza di un mese dovrebbe già essere ritoccato. A noi piace dare un’attenzione particolare al taglio perché tenga la sua forma anche quando il capello cresce. Inoltre assieme al nostro staff che sono dei specialisti del colore dedicano passione e attenzione ai colori giusto per ogni cliente. Grazie ai nuovi corsi appena fatti con le nuove case produttrici a livello internazionale abbiamo scelto il TOP per tutte voi e siamo lieti in invitarvi a provare il nuovo SHINEFINITY Color Glaze di Wella lucentezza allo stato puro.
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Chi conosce la natura la ama e la rispetta
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Partecipa attivamente alla salvaguardia dell’ambiente promuovendo l’educazione e la cultura ecologica dei Suoi Soci. I funghi sono belli, affascinanti e misteriosi.
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Se ami la natura, se ti piace conoscere e studiare i funghi, iscriviti al Gruppo “Amici Micologi Mirano” e troverai veri amici che condividono la tua passione. Di funghi non si deve più morire. Tutti dovrebbero sapere cos’è un fungo, dove e come vive, qual è il suo importante ruolo nel delicato, complesso ciclo naturale in cui vegeta.
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e nuove amicizie
CHI SIAMO Una Associazione di persone con l’hobby di saperne di più sui funghi. Siamo nati nel 1980 e da allora siamo cresciuti, siamo 135 Gruppi sparsi in tutta Italia. Il nostro gruppo organizza serate con diapositive e dal vero per lo studio dei funghi, Mostre, Corsi ecc. . .
SI È SVOLTO SOTTO I MIGLIORI AUSPICI IL 49° CORSO DI MICOLOGIA DI BASE Ad inizio della nostra attività micologica, come ogni anno, il nostro Gruppo organizza un “Corso di Micologia di base per principianti”. Esso era aperto a tutti i Soci, nuovi e meno nuovi, che desiderassero avvicinarsi alla Micologia, partendo dagli elementi fondamentali dello studio dei funghi. Il Corso si è sviluppato in diversi appuntamenti toccando i punti salienti della Micologia di Base. In particolare: come vivere il contatto con il bosco senza alterarne l’equilibrio; cosa sono i funghi, come si riproducono, come si nutrono, a cosa servono e perché è indispensabile rispettarli: i caratteri morfologici e organolettici: alcuni elementi di base con cenni sulla nomenclatura e sull’organizzazione della sistematica. I partecipanti si sono dimostrati soddisfatti, avendo certamente recepito informazioni utili per una ricerca più approfondita e critica verso una più sicura determinazione dei funghi. Paolo Trevisanato
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GENTE... È ARRIVATO IL CALZOLAIO A MIRA In questi anni così incerti per tutti noi, tra una pandemia e un conflitto mondiale in corso, un giovane, di nome Andrea, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e ha avuto il coraggio di guardare al futuro, ad ottobre scorso, a Mira, in via Toti, Andrea ha aperto una “bottega di calzolaio”, un negozio di riparazione calzature uomo-donna, borse, cinture, portafogli, capi in pelle e sostituzione cerniere e bottoni. La professione del calzolaio, negli anni passati, è sempre stata molto importante e familiare nelle nostre comunità. Il calzolaio era un professionista, che costruiva calzature in genere su misura e riparava quelle un po’ rovinate. Per ottenere buoni risultati, doveva acquistare una notevole abilità manuale e la conoscenza delle materie prime. Andrea porta avanti la tradizione di famiglia. Segue, infatti le orme di papà Franco, che a Dolo in via
Cairoli da 23 anni, ha aperto una sua bottega di calzolaio. Anche la mamma Elena da 5 anni, ha inaugurato una sua bottega di calzolaio a Mirano, in via della Vittoria. Andrea, incoraggiato e sostenuto dalla passione dei suoi genitori, sta dimostrando un grande entusiasmo ed è sicuro che sarà una bella avventura la sua. Siamo certi che i risultati non mancheranno. Possiamo conoscere le proposte di Andrea, Fabio ed Elena, seguendoli su Facebook. “Il Calzolaio Dolo, Mirano e Mira”. Così possiamo, essere informati sugli orari di apertura e possiamo, anche, lasciare una recensione che, se positiva, darà loro più entusiasmo e se negativa servirà da spunto per una riflessione al miglioramento. Andrea, Fabio ed Elena ci aspettano. Che San Crispino, Patrono dei Calzaturieri, li aiuti ! Paolo Trevisanato
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GIORGIO CAVAZZANO
Il nuovo art book di un maestro del fumetto italiano spaziato nella sua carriera tra i prodotti più disparati, molti dei quali realizzati per il mercato francese. La sua matita è stata messa a disposizione per la creazione di fumetti Disney, come di genere umoristico non disneyano e di genere realistico. Ricordiamo qui: Altai & Jonson, serie a fumetti creata da Tiziano Sclavi e pubblicata sul Corriere dei Ragazzi tra il 1975 e il 1985; Capitan Rogers, personaggio creato assieme a Giorgio Pezzin e che vanta la collaborazione ai testi di François Corteggiani; La città e Maledetta Galassia, scritte da Bonvi e pubblicate da Sergio Bonelli Editore nella collana I Grandi Comici del Fumetto. Giorgio Cavazzano guida la matita sul foglio ad evocare emozioni con la stessa spontaneità e simpatia con cui sorride e ti fa venire
da sorridere, con quel suo sorriso sincero e solare. Ha ricevuto in dono dal destino una dose inusitata di talento, ma anche di sensibilità. Perché prima di essere un grandissimo artista è un essere umano straordinario. Questo art book propone una selezione che attraversa quarant'anni di incontri e storie, curata e commentata personalmente dall'autore. Un volume monografico che invita a immergersi nel mondo fantastico di Cavazzano. Fra carrellate dei famosissimi personaggi, illustrazioni realizzate per il Carnevale di Venezia, copertine di dischi rock e vignette a sfondo erotico…… Giorgio Pesce
Parlare con Giorgio Cavazzano è un po' come ritrovarsi all'improvviso in un mondo coloratissimo fatto di storie, di tratti di inchiostro che prendono vita su un foglio di carta e assumono le sembianze di paperi e topi. Veneziano di nascita ma residente da molti anni a Mirano, è uno dei disegnatori di fumetti umoristici – e non – più apprezzati in Europa. Inchiostratore per Luciano Capitanio e poi per Romano Scarpa, ha esordito con la prima storia interamente disegnata da lui, Paperino e il singhiozzo a martello, nel 1967. Non limitandosi alle sole storie Disney, Cavazzano ha
MILANO INDIFFERENTE Come se non fosse accaduto nulla di così grave da interrompere la sua prestazione artistica. Ma gli spettatori presenti, manifestando in maniera occulta un certo disagio, si ritirarono tutti in gran fretta lasciando l’umida piazza disponibile per altri passanti. Gli occhi dell’artista, anche loro di nuovo concentrati sulla sua gestualità, esprimevano la luce della speranza. E dell’uomo libero. Erano più importanti gli applausi non l’espressione di rabbia per un momento di fortuna malamente naufragato.
Il pomeriggio era particolarmente freddo e pungente. Ma non tanto da far desistere il barbone musicista che in piazzale Dateo a Milano si esibiva di fronte a una variegata e consistente folla. Suonava attraverso un simpatico combinato di mani, bocca, piedi e testa, tra loro in perfetta armonia, sugli strumenti musicali tanto grezzi quanto di ottima resa artistica. Forse la gente si fermava incuriosita più dal fatto di vedere un uomo in un’insolita fibrillazione dei propri arti piuttosto che per la buona musica così artigianalmente prodotta. E andava aumentando sempre di più l’effetto elastico: la folla che si incrementava per il fatto che lei stessa costituiva novità. Così in quel freddo pomeriggio di novembre il barbone-artista conobbe il suo momento di gloria e celebrità. Ma la ciotola che doveva tradurre la sua soddisfazio ne artistica in soldini rimaneva tristemente miserella quanto a contenuto. Fino al momento in cui un elegante signore si fece largo tra la folla, raggiunse l’arena artistica e tra lo stupore generale degli spettatori in prima fila, fece scivolare nel piatto una banconota
da cinquecento euro per poi allontanarsi immediatamente in altra direzione, inghiottito dall’anonimato. Il volto del barbone, diretto beneficiario di tanta generosità, si illuminò, incredulo per l’insolita fortuna. Ma la gioia durò lo spazio di un attimo. Sbucato da chissà dove, un ragazzotto comunque ben vestito fu altrettanto svelto nell’impossessarsi della banconota e allontanarsi, insalutato ospite, in tutta tranquillità. Nessuno dei presenti pensò bene di inseguire il delinquente, non tanto per fermarlo, quanto per fotografarlo nella memoria ipotizzando un’improbabile identificazione e arresto per chi aveva commesso l’odioso furto da parte delle forze dell’Ordine. Oppure semplicemente redarguirlo ipotizzando un’odiosa bravata piuttosto che un vero e proprio atto delinquenziale. Nessuno impostò un’azione di gruppo. Nessuno avvertì polizia o carabinieri. Dopo qualche minuto di forzata interruzione musicale, l’infreddolito artista riprese a suonare a pieno ritmo, con un largo sorriso che voleva esprimere un sentimento di pazienza e rassegnazione.
Quando mi raccontarono l’episodio, al di là della rabbia provata per la palese ingiustizia subita da un poveraccio già in spaventoso credito verso la vita, non potei non giungere ad un’amara conclusione. Nessuno di noi è eroe, né lo diventerà mai. L’animo umano è per sua natura pavido e timoroso di tutto quanto potrebbe alterare il proprio status di benessere conquistato, di salute, ricchezza equilibrio e serenità interiore. L’episodio del barbone derubato a Milano potrebbe essersi verificato in qualsiasi città d’Italia, anche a Mirano, nel nostro paese. Per documentare tristemente che non esistono città o metropoli dalle caratteristiche morali ben definite. Da sempre convive la gente meschina ed eroica, appassionata e razionale, laboriosa e parassita, colta e ignorante. Perché il principio del pro domo mia resta sempre l’unico e vero parametro universale per misurare il comportamento umano. Ma prenderne consapevolezza è già un passo avanti per un suo ridimensionamento.
Oscar De Gaspari Nel prossimo numero IL CAPRIOLO
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UN NUOVO IMPORTANTE APPUNTAMENTO COL CORO CRODA ROSSA
Con la Primavera torna la voglia di cantare, voglia che del resto il Coro Croda Rossa non ha mai perso anche se, volendo rispettare la sensibilità dei coristi e dei loro familiari di fronte al rischio del contagio e tener conto con responsabilità delle norme che di fronte al flagello della pandemia invitavano alla prudenza, ha sospeso ancora una volta, con gran dispiacere di tutti, le prove, essendo impensabile l’idea di poter cantare con la mascherina. Fortunatamente il coro prima della recrudescenza dei contagi aveva fatto in tempo a presentarsi al pubblico in due felici occasioni, trasmesse anche in streaming con notevole successo: la presentazione del CD per il 50° anniversario della sua nascita, festeggiato con un concerto nel Duomo di San Michele di Mirano e il Concerto dell’Epifania, che ha ottenuto lusinghieri apprezzamenti grazie alla interessante scelta fatta dal direttore Gianni Ancilotto, che ha visto alternarsi brani popolari impregnati della poesia del ricordo a brani nati dall’intreccio tra canti di origine liturgica e antiche tradizioni, brani aventi in sé la forza della poesia d’autore a brani radicati in realtà regionali diverse, inondando la navata dell’antico duomo di armonie vocaliche provenienti da epo-
che lontane, di suoni che mantenevano in sé il sapore del latino, dei dialetti, delle lingue che quei canti fino a noi li avevano trasmessi. Come sempre, anzi più di sempre grazie all’entusiasmo e all’impegno dei coristi orgogliosi della capacità di ripresa del coro, ciò che ha entusiasmato il pubblico è stata non solo l’esaltazione della coralità nel suo insieme ma anche la forte messa in risalto delle voci dei singoli coristi nel loro farsi musica. Le prove, la cui ripresa anticipando di qualche giorno la Primavera è stata fissata per il 15 marzo, accompagneranno il coro lungo un percorso che lo porterà ad un nuovo appuntamento: un sentito omaggio a Mirano, con cui i coristi, nella loro ulteriore ripresa, desiderano affermare ancora una volta il senso della propria storia, riprendendo una delle iniziative, interrotte dalla pandemia, pensate per festeggiare il mezzo secolo di un Coro apertosi nel tempo a sempre più ampi orizzonti, ma sempre radicato nel cuore della cittadina che lo ha visto nascere. “C’era una volta Mirano” è il tema dell’evento che avrà luogo a Mirano nel Duomo di San Michele l’11 giugno. Il luogo scelto e il titolo dato alla serata vogliono sottolineare l’importanza culturale di questo concerto, in cui alle voce cantata si alterneranno delle voci narranti, per ricostruire assieme il senso di una socialità che pur avendo il sapore dei tempi passati, permea ancora di sé le pietre dei palazzi, le mura delle case di campagna che restano nel nostro territorio ricordo di una storia di fatiche e di condivisione, i masegni della piazza, un tempo cuore del paese, la memoria di chi quegli anni li ha vissuti nel racconto dei propri cari. Il repertorio del Coro è ricco di brani che si innestano nella coralità della cultura popolare, canti di lavoro, di fame, di guerra, d’amore, di festa: l’idea è quella di intrecciarli con narrazioni che toccano gli stessi temi prese dalla viva testimonianza dei parlanti che hanno vissuto
gli eventi della prima metà del secolo scorso, fino alla crisi degli anni sessanta\settanta che ha radicalmente rivoluzionato il costume e l’habitat locale. Il racconto della nostra emigrazione in Brasile si intreccerà nell’evento con il canto “Emigranti” elaborato da Paolo Bon, i ricordi dei protagonisti della guerra d’Africa, le ansie delle donne che trepidavano per la sorte di mariti e figli nelle due grandi guerre si salderanno con la potente coralità di “Somalia bella”, armonizzata da Giorgio Vacchi … perché per quelle che sono le sensazioni e le emozioni più profonde dell’animo umano non c’è confine geografico che tenga. E così la durezza del lavoro dei nostri muratori e delle nostre donne nelle fabbriche di scope si intreccerà con l’a solo drammatico di “Nanneddu Meo”. Ma anche le testimonianze dei momenti di gioia, dei riti del corteggiamento, dei primi approcci d’amore riproposte nella serata con le parole di chi un tempo le ha narrate troveranno la loro colonna sonora nel repertorio proposto dal Coro Croda Rossa, così come l’emozione del primo amore, il gusto di cantare, di ballare, il desiderio di saziare una antica fame … Ecco, con questo impegno denso di significato per il gruppo e per tutta la comunità miranese il Coro Croda Rossa riprende la sua strada, dopo due anni faticosi ma in cui la lontananza non ha mai interrotto l’intensità dei contatti, la carica di umanità, la voglia di cantare e di incontrarsi col proprio pubblico. Augurandoci che questo sia anche l’inizio di una ripresa per tutti vi diamo appuntamento per la sera di sabato 11 giugno, in Duomo a Mirano. Il concerto sarà trasmesso anche in streaming, ma forse la cosa più bella sarà ancora quella di incontrarci ancora una volta di persona. Vi aspettiamo.
Gianna Marcato Presidente del Coro Croda Rossa
L’AMBULATORIO MOBILE-BUS FONDAZIONE ANT VA A MARTELLAGO, PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DELLA PELLE. LA FONDAZIONE ANT (ASSISTENZA NAZIONALE TUMORI) PROMUOVE, CON IL GRUPPO VOLONTARI DEL MIRANESE, LA CAMPAGNA NAZIONALE “PROGETTO MELANOMA”: VISITE DERMATOLOGICHE GRATUITE
I volontari del gruppo delegazione per il miranese della Fondazione ANT, Assistenza Nazionale Tumori, che da anni si batte per la cura e l’assistenza domiciliare dei pazienti oncologici e dei loro familiari, nel mese di marzo ha aderito alla campagna nazionale della fondazione “Progetto melanoma”. Consiste in una serie di visite dermatologiche gratuite, con dermoscopia per la prevenzione dei tumori della pelle. Le visite potevano essere prenotate grazie al numero telefonico dell’associazione, in data 11 marzo 2022 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00, la campagna ha avuto grande successo, come ha spiegato la delegata Ant Elvia Favaretto, “le telefonate sono state copiose e hanno superato la disponibilità dei posti che potevamo riservare, ciò significa che la cura e la prevenzione oncologica viene considerata importante dalla cittadinanza. Ci è dispiaciuto non poter fornire a tutti il servizio. Speriamo, data la grande adesione al progetto, che le visite gratuite si possano estendere a nuove date e che
il progetto si possa ampliare nel nostro territorio.”. L’ambulatorio mobile, Bus della Prevenzione Ant, ha avuto spazio presso Piazza Vittoria 81 di Martellago. La delegata Ant Favaretto coglie l’occasione di ringraziare tutti coloro che si sono adoperati, perché questo progetto potesse andare a buon fine, “una grande ringraziamento va ai volontari, alla nostra psicologa e all’Amministrazione Comunale di Martellago, che ci ha sostenuto e aiutato, fornendoci uno spazio, il supporto logistico ed economico necessario.”. La fondazione si occupa anche del supporto psicologico gratuito dei pazienti oncologici e dei loro familiari, e annovera una dottoressa nel suo staff, la Psicoterapeuta Anna Giubilato, la quale ha spiegato come tale servizio viene fornito a livello domiciliare, tramite appuntamento telefonico, per informazioni basta telefonare al numero 349 0558850. La dottoressa ha illustrato che “l’intervento di supporto psicologico a livello domiciliare permette di raggiungere, non solo il sofferente, ma anche la famiglia colpita anch’essa dal tumore. Lavorando presso il domicilio si riesce a mettere in campo un intervento efficace, che agevola chi è già provato dai tempi della malattia. Quest’ultima non genera distress psicologico solo nei malati, ma si allarga anche al nucleo familiare, il mio lavoro è assisterli psicologicamente in qualsiasi momento del percorso di malattia, per aiutarli ad affrontare questo difficile momento perseguendo l’eubiosia, ossia la dignità di vita”. La Fondazione Ant, grazie alla terapia psicologica, può dar vita ad un processo di cambiamento, migliorando così la qualità di vita dei pazienti e dell’intero nucleo familiare. Il gruppo di volontari è molto attivo nel territorio e ha programmato per il periodo pasquale la vendita di uova e colombe ANT, presso la Chiesa di Olmo di Maerne, domenica 20 marzo dalle ore 8.30 alle 12.00 e per presso la chiesa di Salzano, domenica 27 marzo chiesa ore 8.30
alle 12.00. Il ricavato andrà interamente all’associazione. Con l’occasione chi fosse interessato a far parte di questo gruppo e parlare direttamente con chi è coinvolto in questa opera di volontariato può chiedere informazioni, i volontari saranno felici di fornirvi indicazioni, pieghevoli e brochure informative. Per donazioni ed iscrizioni alla Fondazione Ant si può fare riferimento alla delegata, coordinatrice dei volontari del miranese, Elvia Favaretto al numero 349 8826268. La Fondazione spera, con le varie iniziative, di far sentire meno soli i malati oncologici e le loro famiglie, dando un servizio gratuito, ma fatto di azioni concrete per il territorio del miranese.
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DAI LAGHI MASURI (POLONIA)… A MIRANO Quinta puntata coronavirale Dove eravamo rimasti? Da queste pagine ci auguravamo l’ imminente fine di questo incubo. Sono trascorsi poco più di due anni dallo scoppio di questa maledetta pandemia e forse (toccando ferro) siamo arrivati a vedere il traguardo finale. Con l’anno nuovo vogliamo tornare come eravamo, vogliamo dimenticare una volta per tutti tamponi, varianti (delta, omicron), booster, terapie intensive e le interminabili code davanti alle farmacie!! Durante il lungo e penoso lockdown certe “strette” sono state purtroppo necessarie. Tutta questa accozzaglia di norme e comandamenti ha fatto crescere una cultura del sospetto verso una scienza a servizio di grandi interessi economici. C’è purtroppo in alcuni personaggi la convinzione che il vero nemico da combattere sia il “vaccino” e non questo maledetto “virus”. Tutti questi pseudo-virologi hanno seminato nella gente una grande confusione. Emettere sentenze davanti a una telecamera è facile! Basta una timida tendenza di miglioramento ed i nostri politici subito si agitano per alleviare le restrizioni. Questa pandemia sta portando il Paese sull’orlo di una crisi di nervi. Persone che litigano per
nulla, pazienti ed impiegati sempre sul “chi va là”, pronti ad esplodere alla prima incongruenze. Speriamo veramente di giungere al punto zero quanto prima, sebbene questa aspirazione sia alquanto incerta e subdola. Lo stesso Santo Padre ci ha raccomandato di seguire più il “sociale” che i “social”, ovvero più azioni e cose concrete che coloriti epigrammi! In pratica un buon senso civico da parte di tutti diventa un ottimo sentiero per raggiungere questa benedetta e tanto sospirata meta finale. Il lockdown e le conseguenti restrizioni fisiche ed emotive, hanno accelerato, diciamo così, la ruggine nel vostro corpo e nella nostra mente. Urge pertanto riguadagnare agilità, autonomia fisica e liberta di muoversi e pensare. Ma di questo parleremo in un’altra puntata. Ora è tempo di Pasqua, di festa, di gioia serena! Gli auguri di Buone Feste sono d’obbligo come sempre a tutti i nostri gentili lettori di Mirano Magazine e speriamo che possa essere veramente una “Buona Pasqua”!! Tanta Salute a Tutti
Silvano Bertoldo Presidente GORNIK F.C. - Mirano
LETTERA APERTA A MATTEO Ciao caro Matteo, è trascorso un anno da quel tragico giorno di aprile che ho cancellato dal mio calendario. Quel giorno il destino e le circostanze avverse ti hanno portato a trovarti nel momento sbagliato in quel tratto maledetto di autostrada dove ancor oggi troppe vite ci lasciano. Voglio credere che non si sia trattato di mero destino ma della Chiamata di chi ti ha voluto al suo fianco e che tu abbia risposto con quel senso di dovere e responsabilità che ti distingueva. Ci hai però lasciato senza darci il tempo di un ultimo saluto, di un ultimo abbraccio, di un ultimo sorriso, ma la tua presenza la sento ogni giorno. Da quel tragico giorno sei diventato per noi l’Angelo che ci protegge, che ci segue, che ci consiglia, che ci incoraggia, che ci dà la forza per continuare. Sei l’Angelo dei tuoi due adorati e bravi figli, della tua amata moglie, della nostra cara mamma, delle nostre famiglie, sei il mio Angelo. Tanto ci aiuta per reagire ed affrontare i giorni con forza e positività perché la nostra vita deve comunque continuare, perché dobbiamo ricominciare a sorridere, perché è questo che ti aspetti da noi. Il tuo ricordo, la tua assenza, la sofferenza ed il dolore che proviamo questi no, non possono scomparire ma rimarranno in noi per sempre, riposano nella nostra anima e nel nostro cuore e lì rimarranno. Mi rendo solo ora conto della immensa ed indescrivibile sofferenza che provano le persone sensibili e che sanno amare quando sono colpite dalla perdita di un loro caro; solo chi ne è stato purtroppo colpito può comprendere a pieno. In un attimo sono svaniti progetti, programmi, speranze, certezze ed ora ci troviamo a dover riscrivere il nostro presente ed il nostro futuro senza di te ma con l’impegno di esserne all’altezza e di non deluderti. Caro Matteo, purtroppo mi accorgo solo ora dell’importanza e della fortuna di averti avuto vicino, di averti avuto come fratello, di aver condiviso con te sia i momenti di gioia, di felicità, di spensieratezza che quelli difficili quando assieme ci davamo forza e coraggio per superarli. Abbiamo lasciato delle cose in sospeso, rinviandole, pensando di aver tempo per affrontarle, non
tenendo però conto che proprio del domani non vi è mai certezza. E così sono rimasti in sospeso dei chiarimenti, delle scuse, sono stati rinviati per sempre i momenti per dirti che ti volevo bene, te ne ho sempre voluto e sempre te ne vorrò, forse non sono riuscito a dimostrartelo come meritavi. Rimpiango non aver colto i tuoi pensieri e buoni propositi, di non averti ascoltato quanto bastava, di non aver vissuto a pieno la tua bellezza e generosità confermate anche dalle numerose prove d’affetto che abbiamo ricevuto dalle persone che ti conoscevano. Non dobbiamo trascurare gli affetti, gli amori, l’amicizia; dobbiamo trovare sempre tempo per noi e per i nostri cari; non tralasciamo mai di dire “ti voglio bene” e di dimostrarlo, non rinviamo nulla a domani ma condividiamo subito gioie, felicità, sorrisi; rispettiamo la vita e non sprechiamola perché è bellissima se vissuta con generosità e amore; peccato che di tutto questo ce ne rendiamo realmente conto solo quando è troppo tardi e non possiamo più rimediare. CIAO MATTEO, CI MANCHI TANTO. TUO FRATELLO LUCA
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AE BOTTI “Ogni luogo del vino è vita, cultura, e soprattutto espressione nel bicchiere”
Appena arrivi ti ritrovi immerso nel legno. Botti e tavoli ti aspettano all’esterno e sotto la tettoia di quello che una volta era un fruttivendolo affacciato al capolinea degli autobus, poi parcheggio, ed ora diventata una piazza con una splendida fontana e un leone in pietra rossa di Chiampo a far da padrone. Siamo nel centro di Mirano, rigogliosa cittadina in mezzo al triangolo commerciale Venezia-Padova- Treviso. Sin dal 2005 quando il locale nacque come enoteca tenendo in carta svariate cantine, ad oggi, la proposta è cambiata e si è aggiornata alle richieste contemporanee. 12 spine di birra, oltre 60 vini in mescita suddivisi tra bianchi, rossi e bollicine: perlopiù Italiani, ma anche con qualche proposta Francese. È questa la forma scelta da Riccardo, il titolare di questo bar/pub. La proposta prevede infatti anche piatti di affettati e formaggi di ottima qualità (come dimenticare il tagliere di mortadella Leoncini che in tempi precedenti al Covid era sempre presente al bancone come protagonista), toast piadine ed ottimi club sandwich eseguiti sempre al momento dai ragazzi veloci e preparati che lavorano Ae Botti.
Un punto di ritrovo per tutti aperti ogni giorno: dalle famiglie che nelle domeniche soleggiate possono lasciar scorrazzare i bambini intorno alla fontana, ma anche dai giovani ragazzi de “l’aperitivo in piazza” che spostandosi tra un locale e l’altro fanno sempre tappa fissa qui. Un luogo dove potersi incontrare e conoscere coetanei e non. Una scommessa vinta per Riccardo, la cui mente è sempre in movimento proprio perché “la normalità è noiosa”. Riccardo, com’è nata la tua collaborazione al bar Ae Botti? La mia collaborazione è nata nel 2006, è da allora che sono diventato co-titolare e poi titolare de Ae Botti. All’epoca avevamo moltissimi vini in mescita e solo una spina di birra, la Stella Artois. Ma i ragazzi cominciavano a preferire questa al vino ed allora abbiamo incrementato la scelta: prima con 3 vie, poi siamo arrivati a 6 ed ora alle attuali 12. Nel tempo i giovani hanno iniziato a chiedere anche varie tipologie di cocktail, ed ora chiedono tantissimo il gin tonic. Anche in questo campo ci siamo adattati, dai 2 gin e una sola tonica di una volta, alla scelta tra 17 gin e 5 toniche diverse di oggi. Bisogna capire come si sta evolvendo la richiesta, e muoversi di conseguenza. Da dove viene l’idea di chiamarlo Ae Botti e tenere l’arredo completamente in legno? Beh il locale è storico. Prima di noi era un fruttivendolo, e
prima ancora un’osteria. Lo stabile è antico e con le travi di legno a vista la scelta è stata facile. Una volta messe delle botti fuori, per ricordare un po’ un bacaro, il nome è venuto da sè. Se poi si aggiunge qualche piccola miglioria negli anni come ricoprire i muri di mattoni a facciavista, il rifacimento del pavimento e del bagno approfittando delle chiusure per Covid, lo spostamento dei fusti di birra dalla cantina ad una cella frigo appositamente creata sotto al banco… sono novità che fanno piacere al cliente che entra nel bar! Qual è la parola chiave del successo de Ae Botti? Sicuramente una posizione così centrale con una bella piazza pedonale davanti fan il suo buon lavoro. Ma il segreto del locale sono i dipendenti, e la nostra parola chiave è “divertimento”. Ragazzi che sono con me da diversi anni ormai, a cui piace il lavoro, che si divertono a fare ciò che fanno, che non si tirano indietro ad una chiacchiera col cliente se il lavoro lo permette. Sono persone preparate, sanno cosa stanno vendendo e sanno come venderlo e come consigliare al cliente. Si ride e si scherza al di qua del banco, ed il sorriso si trasmette sempre a chi sta dall’altra parte, anche con le mascherine. Ormai ci conoscono in molti qui a Mirano e sanno come siamo fatti. Se tornano è perché si trovano bene con noi e con le nostre proposte. Giorgio Pesce
L’ARTE DI MAURO il caprone della passione... che apre la nuova stagione 2022!! Un nuovo gelato per inaugurare questa nuova stagione, una gustosa e profumata alternativa per gli intolleranti al latte vaccino. Si tratta di una crema al latte prodotta esclusivamente con latte di capre italiane e variegato con una salsa di maracuja. Proprio per il tipo di salsa il caprone prende il nome "della passione". Una salsa un pò acidula che contrasta il dolce e intenso gusto del latte di capra. La nostra ricerca e il nostro intento sono quelli di produrre gelati artigianali sani, nutrienti, genuini, speriamo anche buoni, ma sopratutto sempre più vicini alle esigenze sempre più diversificate dei nostri cari clienti...e non ci fermiamo qui quest'estate infatti ne scoprirete tante altre. Ci viene l'idea, ci informiamo sul prodotto, studiamo le caratteristiche nutrizionali, facciamo delle prove e infine valutiamo la risposta del cliente! Al prossimo gelato...
non ci fermiamo, sempre in movimento per un miglioramento...se avete dubbi chiedete sempre non abbiamo segreti! L'innovazione al servizio dell'artigianalità. Mauro Crivellaro
“Un pò di mare, un pò di Napoli, un tocco di Veneto, il profumo della costiera Amalfitana, i sapori genuini che sanno di casa e di famiglia”
AL MYOSOTIS TROVERETE TUTTO QUESTO Myosotis viene fondata dalla famiglia Apuzzo nell’anno 2004, da ben 18 anni, a Mirano in Via Cavin di Sala, 80. Sempre entusiasti all’idea di deliziare i nostri clienti con i piatti della nostra cucina e con le pizze dagli ingredienti più saporiti e ricercati. Con i figli, Antonio e Andrea, ci sentiamo parte di un destino comune e di un bene comune da consolidare sempre assieme. Siamo orgogliosi e a loro va il nostro ringraziamento per come sanno portare novità ed innovazione nelle nostre cucine: dai piatti di pesce, anche crudo, all’ottima carne rigorosamente a km.0 e proveniente da razze bovine alimentate con foraggi, erba medica e mais. Vogliamo ricordare anche la mutua fragilità e vulnerabilità che hanno caratterizzato gli ultimi due anni di pandemia e che sono stati vissuti con una forza morale e con un senso di ottimismo anche grazie allo spirito di squadra che ha sostenuto e animato tutta la nostra realtà. Un sentito ringraziamento, quindi, a tutte le persone che fanno parte di Myosotis che hanno unito il loro cuore e la loro anima nella conduzione di questo prezioso locale. Tutti assieme oggi, a vele spiegate, per percorrere ancora lunghi tragitti colmi di soddisfazione e reciprocità.
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SCOPRIRE MIRANO IN CARROZZA COSÌ I COMMERCIANTI RILANCIANO IL TURISMO Dal Distretto del commercio nasce “Mirano l’isola che non c’è” Il progetto di Confcommercio per il turismo di prossimità Il rilancio del turismo passa anche per nuove idee. A Mirano, la ripartenza dopo la pandemia, avverrà a cavallo: Confcommercio del Miranese, Comune e alcune realtà culturali del territorio sono pronte a varare un progetto finalizzato a valorizzare la città e le sue bellezze incentivando il turismo di prossimità, quello non legato ai grandi flussi e che punta soprattutto su visitatori locali, innamorati della città e delle sue peculiarità. Per farlo, Confcommercio ha avviato un corso per operatori in carrozza, che avranno il compito di guidare i visitatori accompagnandoli attraverso percorsi individuati sul territorio, ad alto valore simbolico e turistico. L’idea è quella di mettere in rete i siti di interesse locale, inserendoli in un circuito turistico per incentivarne la conoscenza e visibilità e soprattutto di farlo in una modalità del tutto innovativa, accessibile a tutti ed ecologica. «E’ un progetto – spiega la direttrice di Confcommercio del Miranese, Tiziana Molinari – che ben si inserisce nel percorso di valorizzazione della città che abbiamo creato negli ultimi anni e che passa soprattutto per le opportunità legate al distretto del commercio, lo stesso che in queste settimane sta portando alla creazione di uno spazio nuovo alla piazzetta delle Barche, affacciato sul bacino del Molini di Sotto». «L’idea – aggiunge il Presidente dell’associazione, Ennio Gallo – è che anche il turismo, come il commercio, debba essere soprattutto una risorsa per il territorio: qui non siamo a Venezia, la ricettività e i luoghi di interesse hanno bisogno di essere difesi e progettati in una dimensione diversa, con strumenti propri e idee nuove, di fronte a una potenzialità enorme che può essere determinante per l’economia del territorio». Il progetto ha già un nome – esulta Roberto Rossato, capo delegazione di Confcommercio a Mirano – : “Mirano, l’isola che non c’è”, perché proprio dalla storia parte questa nuova sfida legata alla promozione del territorio. In passato, infatti, la città
era una vera e propria isola circondata da corsi d’acqua e canali, poi in parte interrati per dare vita al centro storico com’è oggi. Resta tuttavia un’isola da scoprire, soprattutto in quei lati più nascosti e meno conosciuti, in molti casi anche ai suoi stessi abitanti o dei comu-
ni limitrofi. Per questo che si è deciso di puntare sul turismo di prossimità, cioè quello locale, fatto di veneti alla scoperta degli angoli meno conosciuti della propria regione. Pronto a essere messo su strada: domenica 10 aprile, in occasione della
prima vera manifestazione di piazza dopo il Covid, sarà già possibile usufruire di questo piacevole tour primaverile in carrozza, scoprendo luoghi e curiosità su Mirano: in centro storico saranno presenti i commercianti della città con i loro prodotti e bancarelle, all’insegna della sostenibilità e dei prodotti tipici. Accanto a questo, sarà una brochure turistica su Mirano e dintorni a parlare ai visitatori delle bellezze e delle eccellenze del territorio, sotto tutti i punti di vista: culturale, storico, artistico, paesaggistico, economico, enogastronomico e legato alle sue più celebri manifestazioni e alle tradizioni locali. Ci crediamo e la sosteniamo, conferma l’assessore alle Attività produttive del Comune di Mirano, Cristian Zara Riteniamo che notevole sviluppo possa avere il turismo di prossimità: parchi, ville, la nostra Città tra la propria storia e cultura, le eccellenze enogastronomiche: ecco, Mirano è anche questa è vogliamo farla scoprire, anche attraverso questa bellissima iniziativa. Conclude Roberto Rossato - «Era importante dare un segnale e lo abbiamo fatto con un’iniziativa non estemporanea, ma che potrà durare nel tempo e caratterizzare Mirano. Gli operatori di carrozza saranno pronti per mostrare Mirano, durante i maggiori eventi in città perché il turismo di vicinato è la nostra forza e per svilupparlo serve far leva su aspetti potenzialmente strategici: tra questi ci sono sicuramente il commercio, la ristorazione, l’aperitivo, il mercatino e gli altri eventi periodici in piazza». Il progetto verrà condiviso anche con le agenzie di viaggi della città, che contribuiranno a mettere in rete e rendere visibile questa nuova attrazione turistica e anche la brochure sarà distribuita nel territorio, per esempio negli hotel del comprensorio e della Riviera del Brenta. Terminata la fase sperimentale, “Mirano l’isola che non c’è” potrebbe ospitare anche eventi di più giorni, con veri e propri pacchetti e tour organizzati per scoprire la città su più giornate. Ovviamente in carrozza.
LA TRASFORMAZIONE DIGITALE NELLE AZIENDE; cambiamenti tecnologici culturali e organizzativi
Innovazione tecnologica, trasformazione digitale, integrazione di sistemi computerizzati e sicuramente una serie di sigle e termini specifici ci fanno capire che la modernità è anche questo. Se ne parla ormai da anni, tanto che per molte imprese la consapevolezza di dover intraprendere un percorso di modernizzazione dei processi aziendali è sicuramente matura. Al tempo stesso sono anch’io cosciente che è difficile far comprendere esattamente cosa significhi Digital Transformation e come si possa applicare, serenamente in modo efficace. Ormai la trasformazione digitale è un percorso inevitabile, introdotto a forza anche dagli ultimi eventi, ovvero l’implementazione di strumenti e novità tecnologiche atte allo svolgimento del
normale lavoro o delle gestioni personali. Lo smart working è un esempio di Digital Transformation in atto nella società di oggi sia a livello personale che lavorativo. Il fatto è che il digitale è capace di diffondersi in campi e aspetti un tempo estranei; sappiamo che la tecnologia ci aiuta a innovare e a far crescere il business e la competitività, ma introduce anche la complessità di navigare in un mare di soluzioni e proposte tecnologiche. Indubbiamente, per la Digital Transformation in azienda, oggi bisogna farsi aiutare magari da più fonti esperte. L’innovazione poggia su tre componenti: persone, azienda, tecnologia e solo l’integrazione combinata di queste componenti permette di ottenere pienamente
i benefici della trasformazione digitale delle imprese. Le aziende che hanno successo nella trasformazione digitale sono quelle capaci di cambiare mentalità, strategie e cultura per stare al passo con il continuo mutare delle condizioni e delle esigenze di mercato. Nuove infrastrutture informatiche e nuovi macchinari devono essere accompagnate da un processo di formazione permanente. L’investimento migliore è sicuramente sul personale addetto. Un’impresa è dunque “moderna e digitale” non solo se usa le tecnologie, ma se pensa con una mentalità aperta al mondo attuale, in cui sono diversi sia il modo di realizzare e proporre i propri prodotti e servizi sia il modo di lavorare e collaborare fra le parti in gioco. Come
imprenditori dobbiamo chiederci dove vogliamo andare, stiamo in attesa o iniziamo a progettare? La tecnologia ci può aiutare? Sicuramente i nostri concorrenti sono già al lavoro.
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CHIOGGIA TRA LE 52 METE DEL NEW YORK TIMES DA SCOPRIRE NEL 2022 “Chioggia ti fa stare bene in amicizia, libertà e salute”
In tempi di coronavirus, può sembrare fuori luogo parlarne, ma è un dato di fatto che gli italiani dalle Alpi a Pantelleria hanno ritrovato un orgoglio nazionale e un sentimento di italica appartenenza molto assopito negli ultimi anni, perchè diluitosi in un “Blob” indistinto di una globalizzazione appiattita su tutto; un hamburger di cose, idee, tradizioni, sentimenti, gusti, cibi, usi e costumi, resi uguali per tutti. In controtendenza rispetto a questo, ho sempre pensato che le innumerevoli differenze che denotano le nostre esistenze e ne definiscono le peculiarità, siano un enorme ricchezza e che in tal senso non vadano eliminate, ma valorizzate, perchè solo attraverso di esse può cogliersi il valore e l’importanza delle nostre radici. Per questo, a costo di ovvie accuse di partigianeria, ho sempre pensato a Chioggia ed al suo territorio come ad
uno scrigno pieno di originalità morfologiche storiche, urbanistiche, biologiche, culturali, di tradizioni e gusti, difficilmente rintracciabili in altri territori, interni ed esterni alla nostra Penisola. Certo sarebbe stato diverso se fossi nato e vivessi in uno dei tanti anonimi paesini o centri urbani delle cinte periferiche di una delle grandi città del nostro Paese, dove la vita è scandita dagli orari del lavoro e dai programmi televisivi, con i rapporti sociali ridotti a zero o quasi e l’evasione dalla realtà di tutti i giorni rappresentata dagli acquisti settimanali nel grande Centro Commerciale, implementata mensilmente dalla gita fuori porta. Chioggia invece misura le proprie esistenze secondo le stagioni e le attività che si amano svolgere all’aperto, con particolare attenzione ai momenti di svago, riposo e di libertà dagli impegni di lavoro.
Qui i rapporti sociali sono indispensabili e quasi obbligatori essendo il territorio emerso, coperto da decine e decine di bar frequentati, di giorno e di notte dalla stragrande maggioranza della popolazione di ogni sesso, età e condizione. Una Città dove, da sempre, si ha la sensazione di respirare un’aria festaiola di libertà “anarcoide”, sospesa tra terra, mare, laguna e fiumi, dove il vivere giornaliero per chi vi abita trova il suo apice nell’incontrarsi in Centro Storico. Uno spazio di circa un chilometro delimitato per l’intero perimetro ad est e ad ovest, da palazzi storici, ivi compresi il Municipio e le Chiese, contorniate dai numerosi bar e da altre attività commerciali, dove il tempo scorre nel confronto, spesso urlato, dai tavolini in esposizione al sole per centinaia di metri; dal lento andare su e giù lungo il Corso e dal “magna e bevi” dei più, anche loro seduti sui medesimi tavolini. Certo è che se Arthur Miller fosse immigrato a Chioggia non avrebbe scritto il suo capolavoro, “Morte di un commesso viaggiatore”, stante che per superare la realtà di tutti i giorni, ammesso che lo si deva o voglia fare, qui non servono “buone illusioni”, ma il vivere sereno e godereccio delle varie “compagnie” che popolano questo variegato e confortante mondo, che a differenza di quello che succede nelle realtà urbane industrializzate, agognano alla pensione che finalmente apre ad un tipo di vita diverso, più rilassante e soddisfacente fatto:- d’incontri giornalieri con gli amici per l’eno-gastro-aperitivo, di cicchetti di pesce, di prelibatezze di volta in volta portate a sorpresa da questo o da quello e di brindisi anche a chi, perchè no, arrivato il
suo momento se ne diparte, ben consapevole, perchè è stata una sua volontà, che in sua assenza questo succederà e che rimarrà vivo finchè il suo ricordo non morirà con lui. Non hanno nomi le varie “compagnie” che popolano i bar, non esistono club ne confraternite, ma ognuna possiede un’identità ed una o più peculiarità legate ai vari personaggi che le compongono, alle loro abilità e talenti, così avviene che a cura di questi si gustino, giorno dopo giorno, cibi di ogni tipo, dalla classica seppiolina ai ferri, alle canocchie sgusciate e condite; dai “risi e uova” di seppia, alle cozze fatte con il sugo segreto; dal carpaccio di tonno rosso, al patè di “baicolo” da gran Gourmet e potremmo, se solo ce ne fosse lo spazio, continuare per un intera pagina. Insomma Mirco, Ignazio, Mimì, Giulio, Zerlino, Roberto, Jeff, Gildo, Mario Z. Massimo, Mario V., Renzo e Paolo, sono un gruppo eterogeneo, per età, carattere e addirittura per residenza, perchè non tutti abitano a Chioggia, ma si ritrovano, ogni giorno al bar (Big Apple da Franco) per godere in armonia. Sebbene pensionati, non si annoiano, presi come sono dalla “frenesia” del vivere in un posto come Chioggia che non ti spingerà a diventare un capitano d’industria, ma ti fa stare bene in amicizia, libertà e salute. Non posso dimenticare una persona molto cara e che ho avuto la fortuna di conoscere e che purtroppo lo scorso anno ci ha lasciato Giorgio (Cana). Forse l'amicizia consiste non nell'essere inseparabili, ma nel potersi separare senza che nulla cambi. “I Bradipi di Chioggia” Jeff (G.P.)
MIRANO MUSICA 2022 Riprendono i concerti, vari e frequenti, che hanno caratterizzato Mirano nelle stagioni precedenti la pandemia. Ora che i teatri. I cinema e i luoghi della cultura possono essere di nuovo frequentati, con tutti i riguardi del caso, un'altra tragedia, la guerra, ci viene a rammentare la finitezza umana e, in essa, l'incapacità a perseguire e conservare la pace. Si usa dire che la musica, linguaggio universale, unisce i popoli, nutre lo spirito e lo eleva in un mondo di armonia e bellezza. Ma può fare di più, può essere testimonianza di impegno, anche di dissenso, come hanno fatto di recente direttori e musicisti che si sono dimessi per non assecondare un regime oppressivo. La cultura, da sempre, invita a prendere parte, la cultura è politica nel suo profondo significato originario. Di seguito il calendario degli appuntamenti: DOMENICA 3 APRILE Ensemble Terzo Armonico e Giorgia Favorido “Fiori di Musica e Parole” Teatro Belvedere - Ore 17.00 LUNEDI 4 APRILE Coro Croda Rossa in collaborazione con l’Associazione Agorà “Incontro con l’Associazione Agorà” Teatro Belvedere - Ore 15.00 GIOVEDÌ 21 APRILE Filarmonica di Mirano
Banda Cittadina “Concerto di Primavera” Teatro di Mirano - Ore 20.45 VENERDÌ 29 APRILE Cultura KM Zero “Suonando Converso” Aula Magna o spazio esterno della scuola - Ore 20.45 VENERDÌ 6 MAGGIO Cultura KM Zero “Suonando Converso” Aula Magna o spazio esterno della scuola-- Ore 20.45 SABATO 14 MAGGIO Coro Allegro con Brio “SING in S(pr)ING” Chiesa parrocchiale di Zianigo Ore 20.30 VENERDÌ 20 MAGGIO Cultura KM Zero e Fondazione Gabriele Emilia Bianchi “Suonando Converso” serata propedeutica al concerto del 29 maggio Teatro Belvedere - Ore 20.45
Concerto della scuola di musica Corte di Villa Errera o in caso di maltempo, in Teatro Belvedere Ore 20.00 DOMENICA 29 MAGGIO Fondazione Gabriele Emilia Bianchi in collaborazione con Venice Chamber Orchestra “Il Grande Romanticismo” Concerto con musiche di F. Chopin e P.I. Ciaikovskij Teatro Belvedere - Ore 17.30 GIOVEDÌ 2 GIUGNO Filarmonica di Mirano - Banda Cittadina Concerto “Festa della Repubblica” Piazza Martiri - Ore 20.45 VENERDÌ 3 GIUGNO Duo Anthea “Genio femminile tra il Romanticismo e la musica contemporanea” Teatro Belvedere - Ore 20.30
SABATO 21 MAGGIO Chantico - Ensemble Vocale “Stagioni” Villa XXV Aprile - Ore 18.00
SABATO 4 GIUGNO Circolo Auser I Tiepolo in collaborazione con Venice Brass Quintet “Venice Brass Quintet in concert” – Trombe/trombone a tiro/Corno Francese/Tuba e percussioni Teatro Belvedere o in una piazza del centro - Ore 16.00
SABATO 28 MAGGIO Filarmonica di Mirano Banda Cittadina
DA LUNEDÌ 6 A VENERDÌ 17 GIUGNO Istituto Musicale Fancelli Boschello
“Saggi della scuola di musica” Teatro Belvedere - Ore 20.30 SABATO 11 GIUGNO Coro Croda Rossa in collaborazione con l’associazione Agorà “Rassegna Cori A Mirano” Duomo San Michele Arcangelo Ore 20.45 DOMENICA 12 GIUGNO Associazione Guido e Paola Cingano “Omaggio ad Astor Piazzolla” Teatro Belvedere - Ore 17.00 SABATO 18 GIUGNO Filarmonica di Mirano Banda Cittadina Concerto “Festa della Musica” Piazza Aldo Moro - Ore 20.45 SABATO 23 LUGLIO Filarmonica di Mirano Banda Cittadina “Concerto d’Estate” Piazza Martiri - Ore 21.00 SABATO 6 AGOSTO Associazione NOI Campocroce “6° Concerto Lirico di S. Rocco” Piazza Storica di Campocroce Ore 20.45
Renata Cibin Presidente del Consiglio Comunale e delegata alla cultura
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aprile 2022
DATI COVID19 SULLA REALTÀ DELLE VILLE VENETE BOLLETTINO MEDICO/TURISTICO • 604 casi positivi • 23 ville venete defunte • 109 in terapia intensiva Con le lacrime agli occhi abbiamo letto i terribili dati 2020 rilevati da ISTAT e Banca d’Italia sul turismo in Italia. Abbiamo letto che c’è stato un calo di presenze del 54,4% (-33,8% del turismo nazionale e 70,3% di quello estero). “Terribili!” – abbiamo detto. Poi sono arrivati i dati del primo quadrimestre del 2021: un ulteriore calo del 50%!!! Quindi, rispetto alla situazione pre-pandemia, c’è stato un calo complessivo delle presenze rispetto al 2019 del -78,5%: le presenze straniere sono state praticamente annullate, quelle italiane ulteriormente dimezzate. Non solo: la spesa complessiva dei viaggiatori stranieri si è ridotta del 60,9%. Quindi, tra paura del contagio, limitazioni agli spostamenti delle persone e provvedimenti di chiusura di alcune attività ricettive, ricreative e culturali, c’è stato un drastico calo del fatturato. Secondo un report di Bankitalia, il fatturato delle società nei comparti dell'alloggio, della ristorazione e dell'intrattenimento si è contratto del 40% in media. Tutti hanno sofferto con la pandemia, si dirà. Certo, ma sono le proporzioni quelle che vanno viste e confrontate: contro un calo di fatturato del 40% nel settore turistico, le imprese produttive hanno registrato un calo dell’11% (circa quattro volte in meno). Anzi alcuni settori hanno avuto un aumento del fatturato tanto da giustificare un grosso inatteso balzo in avanti del PIL nazionale. Però ricordiamoci che il turismo vale ben il 13% del PIL italiano. Naturalmente io parlerò delle Ville Venete, di questo meraviglioso patrimonio storico, artistico ed architettonico tramandatoci dalla Serenissima Repubblica di Venezia. Ne parlo perché sono presidente di una realtà che promuove circa 350 tra Ville Venete da quasi trent’anni. Se per alcuni settori turistici c’è stata qualche boccata d’ossigeno grazie a quel poco movimento del turismo nazionale, per le Ville Venete la situazione è risultata tragica fin dall’inizio della pandemia. Questo perché i clienti delle nostre Ville/ Albergo, dei nostri suggestivi B&B e degli agriturismi nelle tante Ville Venete che sono ottime aziende agricole, sono sostanzialmente stranieri. In alcune zone si arrivava al 97% di clientela straniera! In altre zone buona era la clientela che si muoveva per turismo d’affari: anche questa è stata praticamente paralizzata per mesi e mesi. Non parliamo poi dei convegni e dei meeting aziendali: assolutamente vietati!!!. Come tutti sapete, le Ville Venete dispongono di ampi saloni affrescati
dove negli ultimi anni numerosissime aziende, venete e non, si erano abituate ad organizzare i loro meeting o la promozione dei loro prodotti, disponendo di suggestive location di prestigio. Tutte dimore storiche perfettamente attrezzate per ospitare ogni genere di evento: incontri culturali, enogastronomici, spettacoli teatrali e musicali, matrimoni, sfilate di moda, fiere di nicchia e, naturalmente, meeting e congressi. Tutti eventi rigorosamente vietati dalle normative Covid. Pensate poi ai matrimoni. In Veneto ogni anno si celebravano migliaia di matrimoni in villa. La bellezza delle Ville Venete ha sempre affascinato gli sposi che dovevano cercare a lungo le date disponibili in queste gettonatissime dimore. Tutto rigorosamente vietato! Ed anche quando si sono allentati un po’ i divieti, ci sono state limitazioni al numero dei partecipanti, per cui, per evitare imbarazzanti selezione degli invitati, gli sposi hanno deciso di rimandare il loro matrimonio. Anche le Ville/Museo hanno dovuto chiudere o limitare dolorosamente il numero dei visitatori. Sono scomparsi i viaggi organizzati che arrivavano dall’estero per vedere le meraviglie del Palladio, ma sono scomparsi anche i pullman di pensionati o circoli culturali che arrivavano dalle altre regioni. Sono venuti a mancare flussi turistici fondamentali, perché ricordiamoci che la motivazione culturale è sempre stata la molla principale del turismo in Veneto (74% delle presenze). Non vado oltre ad elencare le difficoltà e le perdite che ha subito il turismo nella nostra Regione, come in nessun’altra italiana, che ha perso tra il 2020 e il 2021 ben 22.870.000 delle presenze totali del Veneto. Qualcuno potrebbe osservare che il Covid19 è stata una disgrazia per tutti i settori. Ma non è vero che “mal comune è mezzo gaudio”, perché per ogni settore ci sono costi e capacità di recupero diverse. Una Villa Veneta ha dei costi di gestione ben più alti di una dimora turistica di nuova concezione. Una Villa Veneta chiusa per alcuni periodi decade molto più rapidamente di qualsiasi altra struttura turistica e per fare manutenzione i costi di qualsiasi dimora storica sono del 20/30% più alti. Senza contare tutte le difficoltà burocratiche per le autorizzazioni dalle Soprintendenze o dall’I.R.V.V., l’obbligo di usare solo materiali consentiti da questi istituti e manodopera sempre da questi “suggerita”. In conclusione cosa è successo? Molte Ville Venete hanno interrotto l’attività turistica con ripercussioni negative che hanno coinvolto direttamente anche tutto l’ampio indotto del loro territorio. Ampia disoccupazione tra le guide ed i pullman turistici. I catering che organizzavano i pranzi di matrimonio in Villa ed altri eventi hanno visto il loro lavoro ridotto del 65%. Nel-
le agenzie di viaggi c’è stata una ecatombe! Molte Ville Venete, purtroppo, non solo hanno chiuso l’attività, ma sono state messe in vendita. Io stesso, che seguo le Ville Venete da quasi trent’anni, sono spesso oggetto di confidenze di proprietari di Ville che mi dicono sottovoce: <<Giulio, senza parlarne troppo in giro, ma se capita che qualche imprenditore vuol acquistare una Villa Veneta, sappi che sarei ormai disposto a cedere la mia>>. Altre invece mi hanno chiesto di cercare chi può eventualmente subentrare nella gestione. È un tragico epilogo per il Prodotto Turistico Ville Venete che negli ultimi anni stava ormai contribuendo con la sua bellezza alla massima qualificazione dell’offerta turistica del Veneto. Oggi, grazie ai vaccini e al Green Pass, la situazione sta migliorando, ma bisognerà aspettare tempo per capire quanto si potrà recuperare del disastro che ci ha colpito. Nelle prossime uscite Vi darò un quadro completo della realtà delle Ville Venete e dei loro molteplici utilizzi. Concludo solo riportando un dato ufficiale che sorprenderà più di qualcuno tra voi: Le Ville Venete ufficialmente censite e catalogate sono 4.238! Il che fa sì che il Veneto sia la regione al mondo con la più alta densità di dimore storiche della stessa tipologia. Vi farò a puntate un quadro completo della realtà delle Ville Venete, della loro storia e dei servizi che oggi offrono non solo per le visite museali, ma anche per organizzarvi matrimoni, compleanno, feste per la maturità liceale o per la laurea ed anche per festeggiare ogni altra ricorrenza in un ambiente appartato e ricco di fascino. Nelle ville ormai negli ultimi anni si organizzano importanti concerti, spettacoli di danza, musica e teatro. Sempre più le aziende venete e non utilizzano i saloni affrescati e i meravigliosi giardini per organizzare ui loro meeting aziendali, la presentazione dei loro prodotti, sfilate di moda e servizi fotografici. Numerosi sono gli incontri gastronomici e le degustazioni in Villa Veneta. Questa è la realtà sulla quale andrò ad informarVi.
Giulio Bellemo Presidente di Ville Venete & Castelli info@villevenetecastelli.com
PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE!
La pulizia del climatizzatore tra igienizzazione e sanificazione Coronavirus e qualità dell'aria indoor Climatizzazione domestica, salute, igiene e salubrità dell'aria respirata in casa: un'attenzione resa ancora più necessaria dall'emergenza sanitaria del Covid-19. Gli impianti di condizionamento dell'aria indoor, senza una corretta manutenzione, possono infatti veicolare virus e batteri. Leggendo gli articoli sul web o seguendo alcuni spot pubblicitari riguardanti la pulizia e la manutenzione del climatizzatore di casa si sente spesso parlare di igienizzazione e sanificazione. I due termini possono apparire come dei sinonimi, tanto che non è raro vederli utilizzare come tali, ma in realtà fanno riferimento a due procedure diverse tra loro. Scopriamo le ragioni di queste differenze. I vantaggi e differenze di entrambe le procedure. Gli interventi di sanificazione e igienizzazione fanno parte di quelle operazioni di pulizia del climatizzatore di cui questo elettrodomestico ha fondamentale bisogno. Perché? Le ragioni sono molteplici e vanno dalla maggiore efficienza energetica di ogni unità alla riduzione dei consumi e dei relativi sprechi. Ma c’è un elemento, per molti aspetti il più importante, sul quale influisce direttamente sia l’igienizzazione che la sanificazione del climatizzatore: la qualità dell’aria che respiriamo. Ogni giorno trascorriamo molto tempo in casa e respiriamo inconsapevolmente tutto ciò che si trova nell’aria. In assenza di un’adeguata pulizia dell’impianto di climatizzazione, nell’aria si trovano batteri, pollini e polveri sottili che sono pericolosi per la salute. Il climatizzatore, tramite le tecnologie di cui è dotato, è in grado di emettere aria fresca, ma anche di eliminare microrganismi e sostanze potenzialmente tossiche, ma il corretto funzionamento è assicurato solamente se il climatizzatore è mantenuto in condizioni igieniche corrette. Vediamo allora in cosa consistono e si differenziano i trattamenti di igienizzazione e
sanificazione dei condizionatori. La sanificazione. Come abbiamo detto precedentemente, il climatizzatore, in ogni sua singola parte e unità dell'intero impianto, può diventare facilmente sede di muffe, acari, batteri e microrganismi. Dunque sanificare significa propriamente andare a eliminare ogni tipo di agenti contaminanti che non sarebbero tolti durante una normale operazione di pulizia quotidiana. La pulizia ordinaria non è mai inutile, ma essendo insufficiente per una rimozione di tutti gli elementi responsabili dell'inquinamento domestico, costituisce una fase preliminare all'intervento più mirato e approfondito della sanificazione. E' soltanto in questa seconda fase che, tramite l’impiego di specifici detergenti e prodotti chimici, viene aumentato notevolmente il livello igienico dell'intero impianto di climatizzazione, in ogni superficie dei diversi componenti trattati, così da garantirne un funzionamento corretto che assicuri l'effettiva salubrità dell'aria respirata. L’igienizzazione. La fase dell'igienizzazione serve invece per rimuovere e neutralizzare tutti questi depositi, sia di natura organica che inorganica, che si accumulano all’interno del climatizzatore. L'igienizzazione avviene mediante l’applicazione di adeguati prodotti (solitamente in forma di spray), che agevolano l'eliminazione della sporcizia. Questa operazione permette di migliorare anche l’odore dell’aria, donandole un effetto gradevole ed eliminando quella pesantezza tipica degli ambienti chiusi da tempo o non sufficientemente areati. Pulire spesso, pulire tutto. Il consiglio degli esperti è quello di procedere almeno una volta l’anno con la sanificazione e l’igienizzazione dei climatizzatori. Sicuramente questa è la tempistica minima per gli interven-
ti di manutenzione ordinaria, ma è bene anche procedere ogni volta che ci si appresta ad azionare il condizionatore dell’aria prima di un lungo periodo di inutilizzo. Solitamente si procede in primavera, quindi prima dell’estate, e magari in autunno, prima dell’inverno, quando si utilizza il climatizzatore per riscaldare l’aria. Da sottolineare che, quando si parla di igienizzazione e sanificazione del climatizzatore, troppo spesso si pensa solo ed esclusivamente al filtro dell’aria interno. In realtà questo non è l’unico componente in cui muffe, virus e batteri trovano il proprio habitat naturale. Il filtro è sicuramente l’elemento deputato a catturare questi microrganismi, ma essi si depositano anche nella griglia, nella struttura di plastica, nella ventola dell’unità esterna e in tutte le parti che sono più o meno a contatto con il filtro. La pulizia del climatizzatore è quindi un’operazione da non trascurare mai e, anzi, da eseguire sempre con adeguata accuratezza. Per il benessere degli abitanti della casa, così come per mantenere efficiente l'impianto e minimizzarne il consumo energetico che poi pesa sulla bolletta dell'energia elettrica. Insomma, con questo articolo speriamo di avervi trasmesso pochi concetti molto importanti. La necessità di pulire a fondo i sistemi di areazione periodicamente e la complessità di una pulizia fatta a regola d’arte. Questo non significa che non possiate dare un’aspirata o passare un panno sui vostri condizionatori di casa, anzi vi consigliamo caldamente di farlo spesso. Per le pulizie profonde però affidatevi sempre ad un professionista. Sempre Freschi di Barberini Francesco è sempre a vostra disposizione per qualsiasi problema o consulenza. Contattaci al numero 345/8680735 Giorgio Pesce
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“I VECCHI SUBISCONO LE INGIURIE DEGLI ANNI, NON SANNO DISTINGUERE IL VERO DAI SOGNI1”
Più passano gli anni e più si fa vivo il ricordo di suoni, colori, forme ed odori, spesso inconsueti, forti, ma tutti ben definiti, come il carattere della gente di Chioggia eccessivo in tutto, nell’espressione, nel movimento, nella parlata, nella grettezza, ma anche nella generosità. Oggi che il New York Times indica Chioggia come meta turistica internazionale, tra le 52 da visitare sull’intero pianeta, per la sua topografia, gastronomia, modo di vivere, ricchezza culturale ed architettonica, non posso non riandare a quando bambino e poi adolescente, nelle tiepide serate primaverili, aspettavamo la “sevente”2, per pescare le seppie con la “vuolega”3 sulle rive dei canali sotto casa, alla luce dei rari lampioni che quasi “fuochi fatui” elettrici riflettevano bagliori tenui sull’acqua permettendo ad occhi allenati di vedere decine e decine di questi molluschi arrivare per il loro appuntamento d’amore, a cui seguiva l’accoppiamento che le vedeva spesso lasciarsi andare alla deriva con la corrente. Che dire poi di quando da ragazzino durante “le seche della Berola”4 andavamo, in compagnia di mio padre in Lusenzo, nel tratto prospiciente ai nostri orti nella zona detta“le salse”5 e camminando raccoglievamo, “cape da fare sbroae”6, “caparossoli col scorso fin”7, “Go da brasso”8. Mentre in periodi diversi, meno freddi, nel medesimo posto e sempre camminando, si andavano a pescare o meglio sarebbe dire a raccogliere, dopo averle sentite con i piedi nelle pozze d’acqua residue, decine di passere oggi quasi introvabili. I ricordi poi, al pari dei sogni, si intersecano, si sovrappongono e si aggrovigliano mescolando acqua e Laguna pesce e molluschi, con orti ed ortaggi, riandando a coltivazioni che già nel 1887 erano comparate a quelle di Firenze e Napoli, per la perizia dei nostri ortolani che producevano alcuni degli ortaggi più famosi d’Italia che, pur portando ancora il nome della nostra Città oggi sono dimenticati perchè caduti in un oblio consumistico dove i carciofi, le cipolle, la cicoria, le zucche, le barbabietole, le patate ed altro ancora, sono frutto di lavorazioni industriali provenienti da ogni parte del mondo presenti tutto l’anno,
con buona pace della stagionalità. Gli orti poi erano, in alcune zone del territorio, attraversati da bassi rii salati ricchi di vita e stracolmi di pesce, solcati da barche disparate di stazza minore (sandali, topi, bissone, etc) usate principalmente per il trasporto di ortaggi, conferiti giornalmente in varie zone Lagunari, fino al mercato di Rialto a Venezia. Nella sostanza erano valli naturali e al loro interno trovavano rifugio ed asilo quasi tutte le specie ittiche presenti in Laguna, ma in particolare le anguille. Tante da non credere, al punto tale che di buon ora al mattino, quando gli ortolani si apprestavano a raccogliere gli ortaggi da portare al mercato in prossimità di questi corsi d’acqua a raso rispetto al terreno, spesso vi si imbattevano raccogliendole al pari dell’insalata, le zucchine o la cicoria. Tempi in cui da ragazzini, dopo pranzo, si giocava a bordo dei pescherecci stazionati in Canal San Domenico e si trovavano esemplari di stelle marine che dai vertici delle punte contrapposte misuravano mezzo metro e ricci di mare grossi come palloni da calcio di sfumature diverse dal verde, al giallo e al viola, dall’acceso al tenue. Pranzi preparati da mamma con pesce, molluschi e crostacei che allora spesso schifavi, perchè stufo di mangiare e che ora fan parte delle prelibatezze culinarie da assaggiare nei momenti topici nei ristoranti stellati: - la minestra di pesce fatta con il brodo di dozzine di specie, dove cercavi golosamente i pezzi di fegato di “rospo”9, “il broeto” fatto con tutte le specie di mare avanzate trovate al mercato o comprate da qualche pescatore. “Moleche fritte, risi e vuovi de sepa”10 conditi, “seppioline11 fritte”, tutto questo aveva scandito e scandiva il tempo e le stagioni a Chioggia senza particolari forme di protezione e cura per le risorse che, in pochi decenni, per carenza di un minimo di riguardo per la sostenibilità dei consumi abbiamo distrutto a volte, purtroppo, in modo irreversibile. Mi sono sempre chiesto come sia possibile che in presenza di tanta generosità profusa da Madre Natura, vi sia di converso, tanta apparente insensibilità di chi gode di tanta abbondanza al punto di distruggerla
cinicamente per grettezza, menefreghismo o peggio per finalità, spesso inconfessabili, di mero tornaconto personale. Probabilmente anche se si è legati visceralmente alla propria Città, non si sente d’istinto l’infinita ricchezza del proprio territorio, ragion per cui oggi apprendiamo con sorpresa che nonostante si sia fatto di tutto per impoverire e depauperare in tutti i sensi la nostra realtà territoriale, questa è ancora così ricca, bella, appetibile ed apprezzata dentro e fuori la nostra regione, nazione e continente. Con ciò come non apprezzare la moltitudine di persone che in veste di turisti invadono giornalmente il nostro territorio, dalle dighe foranee, alla spiaggia; dai più sperduti canali lagunari, ai rii interni della Città; dal Corso del Popolo, alle calli e campielli più sperduti; dalla Torre dell’orologio più antico del mondo, alle Chiese grandi o piccole che siano, ricche di storia ed empatia popolare; dai Palazzi storici con architetture importanti, alle case popolari dipinte con colori vivi che si susseguono nelle calli a mo’ di domino variopinto. In un momento storico difficile come il nostro sembra quasi incredibile che la gente, forse per rimuovere le tragedie dell’assurda guerra in Ucraina, riempia le nostre contrade alla ricerca di una normalità perduta difficile da trovare in altre realtà, più industriali e meno isolane. Ciononostante pur capendo le ragioni di tutti:- di chi promuove e di chi visita; di chi prepara e di chi consuma; di chi vende e di chi compra; di chi parla e di chi ascolta; di chi soggiorna e di chi passa; di chi guarda con gli occhi e di chi con l’anima; di chi entra e di chi esce; quanta nostalgia per quei ricordi, forse distorti dal tempo, ma ancora così nitidi, sebbene lontani, tanto che ad ogni Primavera quando alla fine della passeggiata sul Corso ti avvicini alla riva di Piazzetta Vigo, ora ben illuminata, non puoi esimerti dal guardare in acqua per vedere se c’è qualche seppia che dia ancora continuità al secolare viaggio dell’amore. 1 cit. da “Il vecchio e il bambino” di Francesco Guccini 2 durante la marea è il periodo di crescente in cui l’acqua del mare entra in laguna. 3 è un retino con un diametro di circa 50 cm 4 periodo dell’anno, verso i primi di Gennaio, coincidente con la Befana, in dialetto “Berola” in cui normalmente si verificano di giorno delle basse maree eccezionali “secche”. 5 zona orticola confinante con la laguna soggetta a frequenti innondazioni di acqua salata, sia per effetto di argini e condizioni precarie di difesa, sia per effetto della bora. Inoltre in quella zona era del tutto assente l’acqua dolce che per irrigare veniva portata con le barche dal fiume Brenta. 6 mollusco comune con il guscio avente scanalature regolari, che veniva scottato in acqua bollente prima di consumarlo 7 tipo di bivalve chiamato “caparossolo”, come la vongola verace, anche se il guscio e la forma erano molto diverse da quella attualmente nota e consumata. 8 i go sono una delle specie lagunari più note che d’inverno vivono in camere sotto il fango della laguna riconoscibili da un buco da cui entrano ed escono, che possono essere pescati appunto con il braccio denudato per l’occasione. 9 da non confondere con l’anfibio terrestre, in questo caso si tratta della rana pescatrice da sempre in dialetto chiamata appunto “rospo” 10 la “moleca” e il granchio lagunare comune pescato e consumato nel momento in cui cambia il carapace, mentre “i risi e vuovi”della seppia altro non sono che le ovaie dell’animale. 11 ormai diventate famosissime negli ultimi anni per il prezzo, sono i piccoli delle seppie che nate in laguna appena possono prendono la via del mare.
Dott. Paolo Ardizzon
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RICORRE QUEST’ANNO IL 40° ANNIVERSARIO DALLA NASCITA DELLA MIRANO IMPIANTI S.R.L.
Trevisan Italo
Zamengo Sabrina
MIRANO IMPIANTI: “GUARDIAMO CON ENTUSIASMO AL FUTURO, CERTI CHE QUESTA RICORRENZA POSSA DIVENTARE UN NUOVO PUNTO DI PARTENZA”.
UNA NUOVA LEGGE PER I DEFIBRILLATORI: UN AIUTO PER SALVARE PIÙ VITE “L’arresto cardiaco improvviso può avvenire ovunque, in qualsiasi momento. Quando questo succede, il cuore smette inaspettatamente di battere correttamente e la migliore possibilità di sopravvivenza della vittima è la RCP (rianimazione cardiopolmonare) immediata e un soccorritore con un DAE (Defibrillatore Automatico Esterno).” Questo è quanto ci spiega Roberto Pistolato, titolare della Sikura srl di Mogliano V.to. distributore di attrezzature e prodotti per la sicurezza sul lavoro. I defibrillatori sono strumenti potenzialmente salvavita. La loro diffusione contribuisce ad aumentare la probabilità di sopravvivenza a fronte di un arresto cardiaco improvviso. Fortunatamente
Andrei Boaghe
Azienda da sempre punto di riferimento del territorio per l’attività di realizzazione e manutenzione di impianti termici, idraulici, condizionamento, elettrici, di pubblica illuminazione e semaforici. Fondata per volontà di Trevisan Italo come naturale continuazione dell’omonima ditta individuale attiva dagli inizi anni 60 l’impresa ha nel corso del tempo consolidato la sua attività diventando un partner affidabile per imprese di costruzioni, privati e pubbliche amministrazioni. Riguardando ai 40 anni trascorsi tornano alla mente sia le molteplici soddisfazioni per gli obbiettivi raggiunti e per i progetti portati a buon fine, ma anche tutte le difficoltà affrontate operando in un settore in continua evoluzione dove il cambiamento imposto dall’innovazione tecnologica e dalle nuove normative sono all’ordine del giorno, alla fine però i ricordi si soffermano inevitabilmente sulle persone che sono state il cuore pulsante e il motore di un’azienda che ha sempre avuto la caratteristica di essere una sola grande famiglia. Vogliamo pertanto con l’occasione ricordare con affetto e rendere il doveroso omaggio a quelli che purtroppo ci hanno lasciato partendo da colui che è stato l’artefice di tutto.
in Italia sta crescendo sempre più questa consapevolezza, e la stessa legislazione si è mossa in questa direzione. Lo ha fatto con una nuova legge, dedicata interamente all'utilizzo dei defibrillatori. Si tratta della legge n 116 del 4 agosto 2021, "Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici", pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 13 agosto 2021. Ma cosa prevede il nuovo testo di legge e quali sono le novità? Vediamolo insieme in questi semplici punti: 1. Progressiva diffusione del defibrillatore nelle pubbliche amministrazioni, nelle scuole e per il settore dei trasporti. 2. Incentivazione per l'installazione dei DAE nei luoghi pubblici (come centri commerciali, condomini o alberghi). 3. Viene introdotto il principio del "Buon Samaritano". Chiunque potrà usare un DAE senza paura di incorrere in sanzioni. I defibrillatori oggi in commercio sono progettati in modo tale da consentirne l'uso a tutti anche persone non formate. 4. È fatto esplicito riferimento alla possibilità di utilizzo del defibrillatore completamente automatico. 5. Precisazioni e rafforzamenti sulla legge Balduzzi per le società sportive. Si richiede di avere il DAE anche durante gli allenamenti e non solo nelle competizioni. Inoltre, le società che utilizzano impianti pubblici, avranno l'obbligo di condividere il DAE con gli utilizzatori degli impianti stessi. 6. Registrazione del DAE presso il 118. L'obiettivo è localizzare tempestivamente il DAE più vicino e fornire indicazioni ai soccorritori chiamanti.
Munaron Marcello
Italo Trevisan scomparso nel 1917 all’età di 83 anni, uomo semplice ma allo stesso tempo dotato da grande determinazione che ha dedicato la sua vita al lavoro e alla famiglia, persona capace di affrontare anche i momenti più difficili senza mai perdere il sorriso e l’allegria e sempre animato da grande ottimismo e immensa generosità. Indimenticabile è il ricordo di Marcello Munaron prematuramente scomparso nel 2019 all’età di 49 anni, per oltre 30 anni una colonna della Mirano Impianti s.r.l., persona buona e lavoratore instancabile, grande esempio di professionalità unita a genuinità e umiltà fuori dal comune. Sempre nel 2019 ci ha lasciato all’età di 51 anni Sabrina Zamengo segretaria puntuale e affidabile per oltre 15 anni, che ha lottato contro la malattia fino alla fine con grande dignità e che ha lasciato in tutti un ricordo indelebile. Infine in un tragico incidente avvenuto nell’estate del 2019 ha perso la vita assieme alla giovane figlia Andrei Boaghe, ragazzo russo di 35 anni, che anche se inserito nell’organico aziendale da poco tempo era riuscito farsi apprezzare per la sua professionalità e la sua simpatia da tutti i colleghi. Dott. Daniele Trevisan
7. Creazione di una APP integrata con le centrali operative del sistema di emergenza per la mappatura di DAE e soccorritori. 8. Informazione e sensibilizzazione. Al fine di promuovere la cultura del primo soccorso, focalizzare l'attenzione sul problema dell'arresto cardiaco e sulle manovre di RCP. Sicuramente questa normativa darà un buon impulso alla diffusione dei defibrillatori sul territorio e all'informazione in merito all'arresto cardiaco. Aumentando sempre più le possibilità di sopravvivenza per una persona vittima di SCA. Il che, ci auguriamo, si tradurrà in un aumento di vite salvate. Maggiori informazioni sul tema sono disponibili sulla pagina web sikura.it/dae.
LA PRIMAVERA SUL LAGO DI COSTANZA Meravigliosi giardini ed eleganti crociere, paesaggi plasmati dalla storia, città vivaci e vivibili. A poche ore di distanza dall’Italia, la Regione Internazionale del Lago di Costanza - incastonata tra Germania, Svizzera, Austria e Principato del Liechtenstein – è una meta vicina per le vacanze di Pasqua e i ponti di primavera. Questo è il momento perfetto per vivere la fioritura dei giardini e degli alberi da frutto e per scoprire il territorio per le vie di terra e d’acqua. Sono più di un milione le piante in fiore alla fine di aprile sull’Isola di Mainau, un paradiso naturale che ospita rigogliosi giardini e un arboreto, ma anche uno splendido castello barocco, caffè, ristoranti e una casa tropicale per le farfalle. Vicinissima alla città di Costanza, Mainau è perfetta per trascorrere una giornata tra i colori e i profumi della natura. Qui, tra marzo e maggio, fioriscono narcisi, tulipani, magnolie, azalee, rododendri e peonie. Con un veloce transfer in traghetto, dall’Isola dei Fiori si raggiungono la sponda settentrionale del Lago di Costanza e la città di Überlingen, dove un percorso di quattro chilometri conduce attraverso bellissimi parchi, giardini e aree verdi,
arricchiti da nuovi ulteriori spazi e installazioni creati per l’esposizione orticola del 2021. Anche la città-isola di Lindau è famosa per i suoi parchi e giardini, che si rivelano in primavera in tutto il loro splendore. Ovunque poi, a partire dalla metà di aprile, cominciano a fiorire i tanti meli, peri e ciliegi di questa regione intensamente coltivata a frutta, che regalano poesia ad ogni passeggiata o tour in bicicletta, sulle sponde del lago o nel fertile entroterra. Il Lago di Costanza è considerata la riserva di acqua potabile più grande d’Europa e da millenni rappresenta un’importante via di trasporto e comunicazione. Da aprile a ottobre, le navi della Flotta Bianca percorrono il lago dall’alba al tramonto, collegandone le sponde tedesche, austriache e svizzere. Da diverse cittadine rivierasche partono tour panoramici che conducono in tre Paesi differenti, mentre le crociere a tema culinario – dagli aperitivi alle cene di più portate – sono l’occasione per trascorrere una serata diversa da vivere sull’acqua. Visitare tre città, in tre Paesi e in un solo fine settimana, sul Lago di Costanza si può. Costanza, San Gallo e Bregenz, rispettivamente in
Germania, Svizzera e Austria, sono vicine e ottimamente collegate fra loro. Fra i centri più affascinanti della regione, sono città dove la dimensione urbana si integra armoniosamente con la natura, il verde e l’acqua, rendendole mete perfette per vacanze slow. Costanza stupisce con il suo delizioso nucleo storico e la bellezza dei suoi quartieri. Dalla città più grande sul lago, in soli 35 minuti di treno si arriva a San Gallo, con il complesso abbaziale e la famosa biblioteca patrimonio UNESCO, la vocazione per i tessuti raccontata al Museo del Tessile, i parchi e la bellezza della città vecchia. Bregenz, capoluogo del Vorarlberg austriaco e vivace centro culturale, dista circa 45 minuti da San Gallo. Per chi è alla ricerca di altri stimoli urbani, nella regione sono da visitare Vaduz, capitale del Principato del Liechtenstein, con le sue proposte artistiche e culturali, e Friedrichshafen, dove visitare musei d’eccezione e dedicarsi allo shopping. www.lagodicostanza.eu Rudy De Pol
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Dopo un periodo di pausa dei campionati nel periodo invernale, forzata dalla Federazione, causa aumento della curva pandemica, siamo tornati a calcare i parquet delle varie palestre del Veneto da metà Febbraio. E' stato un altro inverno particolare per tutte le squadre dilettantistiche e sopratutto per la società MM AL POZZO che promuove e valorizza il calcio a 5 nel territorio miranese. Si è forzato lo stop dei campionati,a cui la società MM Al pozzo partecipa con 3 compagini, nelle categorie C2, D (squadra composta da ragazzi in età Under 21) e Under17 della federazione Calcio a 5 regionale, ma gli allenamenti potevano proseguire, con molti impedimenti dovuti a positività di atleti, allenatori o dirigenti e per contatti sospetti che limitavano la libertà di spostamento, non ultimo il blocco delle attività per gli atleti guariti dal Covid, ma tenuti ad eseguire una visita medica sportiva specialistica che ha travolto tutte le pianificazioni delle varie società. Come sempre le regole vanno rispettate, ma molte sono pensate per impedire qualcosa, senza un concetto di crescita verso qualcos'altro. Ci siamo così trovati ad affrontare situazioni molto lontane dall'evento sportivo, o dall'aggregazione sociale a cui miravamo come primo obiettivo. Anzi, bisognava organizzare sedute di allenamento segregate per gruppi di 'lavoro', senza aver la possibilità di inserire giovani nelle categorie superiori. Ci siamo, quindi, decisi a unire le compagini Under21 e Prima squadra, così da avere un discreto numero di atleti in alle-
namento e nel contempo avere la possibilità di far vivere ai ragazzi dei momenti di condivisione e realtà sportiva. Alcune situazioni sono state particolarmente difficili e alle prime avvisaglie di positività, ci siamo attrezzati per verificare gli atleti e dirigenti, così da poter lavorare in serenità, dando alle famiglie la sicurezza di un ambiente controllato e rispettoso. I ragazzi dell'Under 17, invece, sono sempre stati tenuti appartati, finchè la ripresa dei
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campionati ci ha permesso di valutare altre iniziative. A partire da metà Febbraio, infatti, i vari staff tecnici si sono messi a disposizione della società, cercando di valorizzare i vari atleti in squadre di categoria superiore, portando qualche ragazzo under 21 in C2 e dell'under 17 in serie D o addirittura in C2. Queste convocazioni riempiono di orgoglio tutta la società e gratificano il lavoro effettuato da tutto lo staff tecnico, non ultimo gratificano i ra-
gazzi ed i genitori per gli sforzi logistici e temporali vissuti in questi ultimi due anni. Penso sia la finalità di molteplici società, molto più longeve o organizzate della nostra, ma vedere in continuazione compilare le distinte di gioco da presentare agli arbitri, con nominativi di ragazzi del 2004 e 2005, ci fa capire che le decisioni intraprese ed il percorso condiviso tra dirigenti e tecnici sia indiscutibilmente il migliore in assoluto. Dobbiamo, però, lasciare che questi ragazzi possano sbagliare e imparare sia dagli errori che dalle esperienze effettuate, cosa non facile da fare, in questa realtà dove si vuole sempre avere tutto e nel minor tempo possibile. Anche noi dirigenti ci lasciamo lusingare dalla parte emozionale e non sempre si lavora razionalmente, ma credo sia proprio la passione per questo sport a spingerci ogni settimana ad organizzare gli allenamenti, le partite, a dipanare tutte le problematiche di orari, materiali sportivi e siti di gioco, passione che cerchiamo di trasmettere a tutti i nostri ragazzi per far continuare questa bellissima storia del POZZO calcio a 5. Nel corso del mese di Maggio organizzeremo degli eventi per far conoscere maggiormente la nostra realtà e per coinvolgere sempre più ragazzi a partecipare al nostro bellissimo sport. Stay tuned sulla nostra pagina Facebook Mirano Al Pozzo e sul sito www.miranomagazine.it Il Presidente Federico Favaretto
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VESPA CLUB MIRANO Vi siete mai chiesti da dove deriva il nome "Vespa"? "Cari amici, soci e simpatizzanti del Vespa Club Mirano, eccoci pronti per una nuova stagione vespistica. Dopo aver concluso il 2021 con il consueto pranzo sociale, il direttivo si è messo subito all'opera per preparare al meglio il calendario 2022. In questi ultimi due anni parecchie iniziative vespistiche sono state annullate a causa della pandemia da COVID, ma siamo fiduciosi che da quest'anno si possa tornare a partecipare liberamente ai classici raduni, dove è sempre piacevole incontrare e scambiare opinioni con i soci di altri Club. Saremo presenti alle varie gare Audax in giro per l'Italia e naturalmente in calendario ci sono le uscite organizzate dal nostro club, nelle località più caratteristiche sia montane che marine. Le nostre amate vespe in questi ultimi anni stanno trovando sempre più nuovi appassionati, ciò che è piacevole sottolineare è l'aumento dei giovani che si avvicinano a questo mezzo. Nel nostro Club è presente un nutrito gruppo di ragazzi che con le loro vespe, spesso preparate da loro stessi, partecipano alle nostre iniziative portando quel tocco di spensieratezza tipica dei giovani. Vi siete mai chiesti da dove deriva il nome "Vespa"? Ci sono diverse versioni, pare che il presidente Enrico Piaggio, dopo aver visto il mezzo disse:"Come farà a reggere il peso di due persone con quel vitino da vespa?" Frase che in seguito avrebbe dato il nome allo scooter. Altra versione è la frase "Sembra una vespa" esclamata dopo aver visto dall'alto la carrozzeria e sentito il suono del motore che gli ricordava questo insetto. La presentazione della Vespa risale al 1946, il presidente della Piaggio incaricò l'ingegnere Corradino D'Ascanio di disegnare un mezzo che fosse economico e facile da guidare, il telaio dalla forma rivoluzionaria consentiva a chiunque (anche alle donne) di sedersi facilmente senza il pericolo di sporcarsi, visto che il motore era coperto. Sono trascorsi oramai 76 anni e da quel disegno iniziale la vespa si è sempre più evoluta, ora siamo arrivati alla generazione dei GTS di 300cc di cilindrata. Eh sì, ne ha fatta di strada questo brutto anatroccolo, come veniva chiamato all'inizio della sua avventura. E se chiedi a qualche vespista qual'è il miglior modello prodotto, sicuramente ti risponderà "quello che possiedo". Continuate a seguirci su Facebook : VESPACLUBMIRANO e su Instagram: VESPACLUBMIRANO o contattateci al 371/3980355 Mail: mirano@vespaclubitalia.it per essere continuamente aggiornati sulle nostre iniziative. Per i tesseramenti ci potete trovare al giovedì sera dalle 20.30 alle 23 presso il Pub Drugo Rock in via Stazione 119 a Ballo' di Mirano” A breve troverete il calendario completo del programma per il 2022. Vespa Club Mirano .....e la storia continua
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UNIONE CICLISTICA MIRANO: ECCO LE FORMAZIONI 2022 Una tradizione che si ripete da 53 anni fondata su questi: passione, rispetto,impegno. Sono i motivi dominanti ai quali i corridori dell'Unione Ciclistica Mirano devono ispirarsi. A ribadirlo è stato il presidente del sodalizio bianconero, Paolo Mario Bustreo, in occasione della presentazione delle squadre che si è svolta domenica 20 marzo all'interno del gremitissimo teatro di Villa Belvedere della città veneziana alla presenza dei vertici della Federciclismo tra i quali il consigliere regionale onorario Italo Bevilacqua, il responsabile della Fci di Venezia, Gianpietro Bonato, il vice, Paolo Bassanello. A portare il saluto della città la Sindaca Maria Rosa Pavanello accompagnata dal Vice Sindaco Giuseppe Salviato e dall’assessore allo Sport Cristian Zara. “Stiamo partendo per una nuova annata che oramai si ripete da decenni" ha esordito il presidente Paolo Mario Bustreo, e questo la dice lunga sulla forza e sulla passione di tutti coloro che hanno contributo a scrivere la storia di questa società”. Un ringraziamento particolare lo devo al Vice presidente Giorgio Manera, uno dei fondatori del sodalizio e che continua a seguire i ragazzi infinita passione. Il presidente ha proseguito il suo intervento lanciando un messaggio ai ragazzi “ avete scelto uno sport difficile faticoso e di sudore, ma ricordate che la cosa essenziale non è vincere ma dare il massi-
mo di se stessi , se fate questo otterrete importanti risultati oltre che nello sport anche nello studio e nella vita Tra gli invitati i campioni olimpionici Franco Testa, Silvio Matinello e il Miranese neo Campione Francesco Lamon, altri atleti che rappresentano la storia del ciclismo . “Sono particolarmente orgoglioso che l'Unione Ciclistica Mirano appartenga al nostro Comitato – ha osservato Gianpietro Bonato - . Per come operano i vostri tecnici, il calore e l'entusiasmo espressi dalla dirigenza e la compattezza della squadra sono certo che il 2022 sarà un altro anno di grandi soddisfazioni”. Successivamente i tecnici hanno presentato uno per uno tutti i componenti le varie squadre composte da 14 allievi, 6 esordienti (4 del 1. Anno e 2 del secondo anno), 8 giovanissimi e 40 cicloturisti. Sono proprio questi ultimi, che qualcuno ha definito anche "gli Angeli Custodi dei nostri ragazzi", che saluto e ringrazio per la collaborazione, l'attenzione e il contributo che danno all'attività giovanile e dico a loro di vivere la bici come un divertimento e un modo per creare amicizia e vita sociale, ma sopratutto deve essere di esempio e di stimolo per i giovani che sono e rappresentano il futuro. Proprio per questo mi sento di dire a tutti coloro che fanno parte della nostra società che la nostra è una maglia storica e importante e che bisogna saperla amare, rispettare e se possibile onorare.
ALLIANZ ASSICURAZIONI RISPARMIO E PREVIDENZA Iniziamo questo 2022 parlando di previdenza? In Italia il sistema pensionistico pubblico è strutturato secondo il criterio della ripartizione: i contributi che i lavoratori e le aziende versano agli enti di previdenza vengono utilizzati per pagare le pensioni di coloro che hanno già lasciato l’attività lavorativa. A partire dagli anni ‘90 sono state avviate riforme strutturali che hanno riguardato anche il settore pensionistico in modo da garantirne la sostenibilità finanziaria. Quali le cause? Allungamento della vita media, riduzione delle nascite, crisi occupazionale, interventi legislativi favorevoli per alcune categorie di lavoratori, oneri assistenziali a carico dell’Inps (cassa integrazione, disoccupazione, ecc.). Gli effetti di tutto questo si ripercuoto-
no sugli assegni pensionistici, non solo di chi sta andando o andrà in pensione nei prossimi anni, ma soprattutto sui giovani. E allora perché ancora tante persone non utilizzano gli strumenti disponibili per arrivare molto più preparati al giorno della pensione? Le risposte sono molte, ma noi preferiamo farti conoscere le soluzioni Per questo ti mettiamo a disposizione i nostri Specialisti Previdenza, ne abbiamo 5, per aiutarti. Chiamaci per fissare un appuntamento, è gratuito! Via Gramsci 19 Mirano Tel: 041/5701014 Cell&WhatsApp: 351/6613353
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Pasticceria Caffetteria Il punto di partenza nella prosecuzione dei prodotti del panificio Gheni è la pazienza! Pazienza nella ricerca di sapori nuovi, nella conservazione e nel recupero di quelli perduti… pazienza nell’attesa della lievitazione naturale. Ma soprattutto pazienza nella scelta di ingredienti di qualità… la qualità della materia prime utilizzate per produrre pane, pizza, dolci è l'elemento principale che caratterizza la nostra attività. Vengono utilizzate farine funzionali a basso contenuto di carboidrati, alcune con aggiunta di vitamine. I panificati sono ottenuti esclusivamente con il lievito madre. Ogni prodotto, viene realizzato con ingredienti genuini, provenienti unicamente da aziende italiane certificate. Quando il paese dorme ancora, i fornai preparano gli impasti per ogni tipologia di prodotto dando inizio ad un lungo processo di lievitazione, fondamentale per la prelazione di un buon pane. Il panificio Gheni dedica da sempre una grande attenzione alla lievitazione arrivando ad avere tempi di lievitazione fino a 24 ore. Grazie al supporto delle moderne tecnologie, che permettono di mantenere l’impasto a temperature ed umidità controllata. Alla clientela vengono offerti prodotti più digeribili e dal gusto unico, questo permette di produrre ogni giorno prodotti naturali. I valori della tradizione convivono con una continua ricerca di ingredienti particolari, per offrire ai clienti prodotti dai sapori unici e dalle elevate
caratteristiche nutrizionali. Questa attività di ricerca ha reso possibile l’attuale produzione diverse tipologie di pane, per cercare di soddisfare il più possibile i gusti e le esigenze dei clienti. Pur conservando la filosofia qualitativa del panificio tradizionale, Gheni ha innovato, il semplice concetto di bakery inserendo anche un po’ di gastronomia consumabile sia nel posto che take away con un servizio di gastronomia complementare al resto dell’assortimento. Nel nostro punto di vendita, oltre al reparto panificazione, è presente un reparto gastronomia. I formaggi provengono per la maggior parte dalle nostre malghe Venete, senza tralasciare altre prelibatezze da diverse regioni italiane di primissima qualità come: le mozzarelle di Bufala provenienti da Capaccio in provincia di Salerno, i prodotti di Arrigoni si può trovare un’ampia scelta di salumi tra cui la mortadella Favola e i salami di casada. Da qualche anno è stato restaurato e ampliato il reparto bar dove ci siamo sbizzarriti sulle etichette dei vini. Vengono organizzate tante serate a tema sia nel locale di Mirano che in quello di Venezia, dove il cibo viene abbinato al vino da tutte le regioni d’Italia e non solo dove ci spiegano i loro segreti nel produrre questa fantastica bevanda. Per saperne di più si possono trovare oltre ai nostri negozi sulle nostre pagine social Facebook e Instagram. Giorgio Pesce
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SPORT DI SQUADRA: AGONISMO, PASSIONE, AMICIZIA E….
Federico Favaretto – Giorgio Pesce
La stagione agonistica, delle varie discipline sportive, sta per emettere i verdetti attesi dall’inizio di ogni campionato che le varie compagini degli sport individuali e sopratutto quelli di squadra, hanno reso appassionanti e avvincenti. Dall’estate scorsa, infatti, sono cominciati gli allenamenti e la ‘costruzione’ delle squadre, cercando di impostare dei gruppi di atleti e di staff tecnici, per poter raggiungere al più presto gli obiettivi prefissatesi, quali la salvezza o il raggiungimento dei play
off o la vittoria del singolo campionato. Obiettivi, che anche nel Calcio a 5, la squadra miranese MM Al Pozzo, sta perseguendo con agonismo, passione e… amicizia. Il calcio a 5 o Futsal nasce indiscutibilmente dal calcio, ma si distingue da esso per tecnica di gioco, schemi e coinvolgimento dei giocatori nel gioco. Agonismo (dal greco ‘agonismos’ – lotta), che incarna lo spirito combattivo proprio degli sportivi, che induce alla combattività, alla competitività, con grinta ed impegno, è tra le
OFFICINA DELLA SCHERMA MIRANO Il 2022 dell’Officina della Scherma Mirano si è aperto con numerosi importanti risultati, ottenuti in tutte le categorie in cui sono stati schierati i ‘Meccanici’ miranesi. A metà gennaio Claudia Bandieri è stata infatti argento nella tappa Master di sciabola di Santa Venerina, piazzamento bissato pochi giorni dopo nel campionato regionale di Santa Lucia di Piave, sede di gara Interregionale anche per le categorie Gpg (Under 14), nelle quali Roberto Carlotti e Riccardo Pavan hanno chiuso le loro prestazioni ai piedi del podio. Ottime notizie pure per Lorenzo Simionato e Marco Span, bravissimi nel centrare il passaggio del turno nella selezione della zona 1 (nord e centro italia) che ha aperto le porte alla seconda prova nazionale assoluta di Lucca, in cui si giocheranno la possibilità di partecipare ai prossimi campionati italiani di sciabola 2022. E poi eccoci al settore paralimpico, dove a metà febbraio Nicola D’Ambra e Matteo Dei Rossi hanno trionfato nella tappa nazionale di Bologna, mantenendo la vetta del ranking individuale nelle categorie A e B, lanciatissimi verso le finali tricolori della prossima primavera. I primi due mesi del nuovo anno sono stati quindi pieni di soddisfazioni per l’Officina diretta dal Maestro Vittorio Carrara, che osserva: <Dopo i noti fatti legati alla pandemia e al blocco anche delle gare, stiamo tutti vivendo un periodo quasi di ripartenza e ricostruzione. Non è stato facile, ma va sottolineato l’impegno di tutte le componenti della nostra sala, e ovviamente degli atleti di tutte le età, che hanno permesso di riprendere anche a centrare molti risultati prestigiosi. Con grande soddisfazione vediamo come, nel settore paralimpico, Nicola D’Ambra e Matteo Dei Rossi si trovino in testa ai rispettivi ranking della sciabola. E poi ci sono i nostri giovani ‘Meccanici’ che stanno dando buoni segnali. C’è poi attesa per il ritorno dell’Officina
nei campionati italiani a squadre. Si ripartirà infatti dalla Serie B/1 con la gara in programma a Piacenza a fine marzo. E una grande attenzione riguarderà naturalmente i veterani, sempre bravissimi a ogni appuntamento. Ci attendono davvero molti impegni in Italia e all’estero fino a giugno, con una grande concentrazione di gare in ogni categoria. Ma siamo fiduciosi e proveremo a portarci a casa ancora tante medaglie>. Da gennaio sono anche ripresi i corsi del nostro gruppo associato “Officina della Danza”, solo ed esclusivamente nella sede storica presso il centro civico di Scaltenigo in via Ballò 4.
prerogative che cerchiamo di trasmettere agli atleti, nella nostra società, per poter finalizzare quanto provato in allenamento e per mettere in atto, anche nella quotidianità, quella sana competizione che ci fa emergere dalla massa. La componente agonistica diventa fondamentale nella partecipazione di campionati federali o amatoriali. Chiunque partecipi ad una qualsiasi partita cerca di portare a casa la vittoria, con impegno ed agonismo, sperando sempre che vengano rispettati gli avversari, i compagni e il gruppo arbitrale, parte fondamentale del buon esito di qualsiasi competizione. Un’altra componente dell’approccio allo sport e di casa nel MM Al Pozzo è la passione. Passione per questo sport minore, ma in continua crescita, con grande sofferenza per le sconfitte, ma con gioie travolgenti per le vittorie, legate al ‘pathos’, che bene spiega lo spirito con cui tutta la società deve approcciarsi a qualsiasi evento, trasmettendolo ai propri soci (dirigenti, tecnici ed atleti) e ai numerosi sostenitori, per far crescere sempre di più tale movimento. Queste prerogative devono essere unite da un sentimento che un gruppo di atleti dovrebbe sempre portare con sé: l’amici-
zia. Ci scopriamo, infatti, a parlare tra sconosciuti, magari che si salutavano, per aver frequentato lo stesso ambiente, ma che non avevano mai condiviso il campo o lo spogliatoio. Poi, pian piano, un semplice cognome, lo associ ad un nome, ad un nomignolo e scopri la persona che hai di fronte, non come semplice atleta, dirigente o tecnico, ma come uomo, con le proprie peculiarità e caratteristiche. Ecco allora che le differenze di età si appiattiscono, il campo ci rende tutti ragazzi, ma il confronto che possiamo avere anche tra persone con 30 anni di differenza parlando assieme delle esperienze di vita, dei progetti futuri, non solo legati al mondo sportivo, ci conforta che lo sport è un aggregatore da tenerci stretti, soprattutto in questi ultimi anni, dove l'assembramento e la 'vicinanza' è diventata quasi un tabù. Tutto questo è legato al nome del ‘Pozzo’, e con queste nostre caratteristiche cercheremo sempre di distinguerci negli sport di squadra e nel panorama del Calcio a 5 Veneto ed in futuro speriamo in quello nazionale.
Federico Favaretto
MIRANO E IL BASKET:
tante proposte e offerte per la primavera
La società biancazzurra lancia nuove proposte per le famiglie del territorio Dopo due anni difficili, condizionati dalla pandemia, anche il mondo dello sport prova a tornare a una graduale normalità. E la Pallacanestro Mirano assieme al Centro Minibasket Mirano, da sempre promotrici di eventi a sostegno delle famiglie miranesi, si sono subito attivate con nuove proposte. L’arrivo della bella stagione infatti ha convinto le società a proporre un format che tanto era stato apprezzato nei mesi scorsi: “I sabati al campetto”, con il patrocinio del Comune di Mirano. Un’iniziativa rivolta a tutti i ragazzi e le ragazze nati tra il 2016 e il 2011 che vogliono conoscere da vicino la bellezza del Minibasket e provare a divertirsi con i giochi proposti dallo staff tecnico federale del club miranese. “In tutti i sabati del mese di marzo, infatti, dalle 10 alle 12 sarà possibile giocare a Minibasket: il 12 marzo nella piattaforma Paganini, il 19 marzo nel campetto di via Belluno e infine il 26 marzo nuovamente alla Paganini – dice il presidente del Centro Minibasket Mirano, Stefano Dal Corso – Ma non solo: infatti per i prossimi tre mesi, i ragazzi e le ragazze che decideranno di iscriversi potranno usufruire di un’offerta speciale. I nati nel 2012 e le nate nelle annate dal 2011 al 2013 potranno fare una prova
gratuita per i mesi di marzo, aprile e maggio ottenendo in omaggio la T shirt del Cinquantesimo. E chi si iscriverà per la prossima stagione otterrà l’omaggio dell’intero Kit di allenamento”. Tutte le proposte sono rivolte non solo ai tesserati del Centro Minibasket, ma anche alle famiglie miranesi: da sempre infatti le due società fanno dell’attenzione alla socialità il cardine della mission: “Si tratta di proposte che vogliono coinvolgere tutte le famiglie del nostro comune – dice il presidente, Federico Polo - Ringraziamo il Comune di Mirano per averci sostenuto con il patrocinio in questa iniziativa che speriamo possa portare tanti bambini e bambine a conoscere il Minibasket e a divertirsi con i nostri istruttori. Dopo due anni molto difficili per la pandemia, questa offerta è mirata a portare i ragazzi e le ragazze di Mirano fuori dalle loro case per tornare a vivere uno sport. Si tratta di uno sforzo importante per la società, ma in cui crediamo in maniera importante, perché l’aspetto sociale è primario negli obiettivi dei nostri due club, specialmente per quanto riguarda il Minibasket e la scoperta dello sport nell’età delle scuole elementari. Aspettiamo dunque i ragazzi e le ragazze nelle nostre palestre”.
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REVISIONE AUTO 2022: PROROGHE, COSTI E PROCEDURE A causa del protrarsi della pandemia da Covid-19, tutte le revisioni che si sarebbero dovute effettuare tra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021 sono state posticipate di 10 mesi. L’ultima proroga è relativa alle revisioni in scadenza nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2021, che verranno posticipate in questo modo:
compilata e attestazione di versamento.
• Da marzo 2021 al 31 gennaio 2022 • Da aprile 2021 al 28 febbraio 2022 • Da maggio 2021 al 31 marzo 2022 • Da giugno 2021 al 30 aprile 2022
Consorzio Revisioni Auto Mirano: da sempre la tua sicurezza al primo posto! Il Consorzio Revisioni Auto Mirano, animate da comune intento di fornire agli automobilisti un servizio veloce e professionale. • Effettuiamo interventi su auto di ogni marca e modello. • Ci avvaliamo di attrezzature di ultima generazione e di staff sottoposti a formazione costante. • Utilizziamo esclusivamente parti di ricambio originali o di qualità equivalente. • Effettuiamo tagliandi periodici anche su auto ancora in garanzia, adottando tutti gli accorgimenti affinché quest’ultima non decada. • Siamo autorizzati dal Ministero dei Trasporti ad effettuare revisioni, e ci avvaliamo di macchinari di rilevazione all’avanguardia, per garantire la massima precisione nelle misurazioni.
REVISIONE AUTO: AUMENTI E BONUS PER IL 2022 Il costo da pagare per sottoporre la propria auto a revisione è leggermente diverso se si decide di recarsi alla Motorizzazione Civile o in un’officina autorizzata: nel primo caso l’automobilista dovrà sostenere esclusivamente i costi del versamento, e nel secondo dovrà corrispondere anche una cifra relativa a diritti, pratiche automobilistiche e Iva applicata sul versamento. • Costi Motorizzazione: 46,78 € (45,00 € da versare al Dipartimento dei Trasporti Terrestri + 1,78 € di corrispettivo di versamento). • Costi officine autorizzate: 66,88 € (45,00 € da versare al Dipartimento dei Trasporti Terrestri + 1,78 € di corrispettivo di versamento + 9,90 € di Iva + 10,20 € di diritti e pratiche automobilistiche). In seguito a un emendamento nella Legge di Bilancio 2021, è stato stabilito un aumento di 9,95 € relativo alla cifra da corrispondere al Dipartimento dei Trasporti Terrestri per la revisione: • Chi si rivolgerà alla Motorizzazione Civile dovrà pagare 56,73 € • Chi si rivolgerà a un’officina autorizzata dovrà pagare 79,02 € Il Governo ha comunque introdotto un Bonus Revisione Auto, che di fatto dovrebbe azzerare l’aumento di 9,95 €: il bonus verrà erogato per una sola volta, per un unico veicolo e potrà essere richiesto sulla piattaforma Bonus Veicoli Sicuri del Ministero. CHE COS’È LA REVISIONE AUTO?
Nel secondo caso basta prendere appuntamento in una delle oltre 5000 officine autorizzate ad effettuare le revisione, e sarà la struttura stessa a sbrigare tutte le pratiche burocratiche, con notevole risparmio di tempo da parte dell’automobilista.
UNA PICCOLA GUIDA Il Codice della Strada prevede controlli obbligatori per tutti i veicoli a motore, allo scopo di verificarne: • Condizioni di sicurezza • Livello di emissioni inquinanti • Rumorosità Questa procedura prende il nome di revisione, da non confondere con il tagliando (controllo previsto dalle case produttrici, non obbligatorio, ma fortemente consigliato). La revisione periodica delle autovetture serve a garantire la loro sicurezza e a contenere il più possibile le emissioni di rumore e di gas inquinanti. A questo scopo nel regolamento del Codice della Strada sono indicati i vari parametri entro cui devono attestarsi i risultati dei controlli. Durante la revisione vengono controllati: • Funzionamento dei freni • Impianto elettrico • Usura di pneumatici e sospensioni • Funzionamento luci • Integrità del telaio • Sterzo e convergenza • Equipaggiamenti omologati Terminati questi test, ci si accerta che le emissioni di rumori e gas di scarico rientrino nei limiti di legge (in corso di revisione viene infatti rilasciato il cosiddetto bollino blu). Ogni quanto va effettuata la revisione?
La revisione auto non ha scadenze fisse: queste ultime possono variare da 1 a 4 anni, in base a vari parametri. Per quanto riguarda i veicoli di massa non superiore ai 3.500 Kg (compresi quindi comuni autovetture, moto e motorini): • La prima revisione è obbligatoria dopo 4 anni dalla prima immatricolazione. • Le revisioni successive vanno effettuate ogni 2 anni. LA REVISIONE È INVECE OBBLIGATORIA OGNI ANNO PER: • Veicoli di massa superiore ai 3.500 kg • Taxi • Auto adibite a noleggio con conducente • Autobus • Ambulanze • Veicoli atipici come le auto d’epoca Dove si effettua la revisione auto? Per sottoporre il proprio veicolo a revisione, l’automobilista può recarsi in uno qualunque degli uffici della Motorizzazione Civile o presso una delle tante officine autorizzate dal Ministero dei Trasporti, disseminate sul territorio nazionale. Nel primo caso è necessario: • Effettuare un versamento intestato al Dipartimento dei Trasporti Terrestri • Compilare la domanda di revisione su un modello TT2100 • Recarsi alla Motorizzazione della propria città e prenotare la revisione esibendo carta di circolazione, domanda
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OFFICINE E CARROZZERIE: COME CAMBIA LA MOBILITA’ DOPO LA PANDEMIA
Ogni grande crisi provoca forti stravolgimenti nella società, nella vita delle persone e nelle loro abitudini. Le misure di distanziamento sociale, l’abitudine a stare isolati e la paura di entrare in contatto con altre persone hanno fortemente impattato sui nostri comportamenti e di conseguenza su molti settori dell’economia italiana. Non fa eccezione a questi ragionamenti il fattore mobilità. Una recente indagine condotta sul settore Automotive (officine e carrozzerie) da Wurth rivela che quasi l’80% degli italiani abbia azzerato o fortemente diminuito la percorrenza in auto settimanale, e i km
medi percorsi in settimana registrano un – 96%, effetto su cui le misure del lavoro agile e dello smart working hanno fortemente inciso e che verosimilmente andranno a sfumarsi nei prossimi mesi con il progressivo allentamento delle restrizioni, ma che per settori come quello dell’automotive pongono significanti interrogativi sul proprio futuro e sui cambiamenti che si dovranno effettuare per mantenersi a galla, anche in modo repentino. Storicamente infatti spesso la fine di un’epidemia comporta una rapida ripresa dell’economia, anche se l’effetto dell’aumento delle materie prime da una parte e della guerra in Ucraina dall’altra sembrano in grado di rallentare la ripartenza, ma si lavorerà diversamente dal pre-pandemia. E' lecito attendersi infatti che gli effetti del lockdown si esauriranno a lungo termine, modificando in maniera radicale il modo in cui socializzeremo, faremo shopping, lavoreremo o andremo al bar e anche, perché no, ci recheremo in officina Si ma come cambierà? Ci viene incontro Ipsos, società di consulenza che si occupa di ricerche di mercato, che facendo un paragone con il settore automotive in Cina (unico paese già entrato in una fase post-coronavirus) ci dice che l’automobile privata è passata dal terzo al primo posto come soluzione di mobilità, in quanto le persone la vedono come unico mezzo sicuro per spostarsi oltre all’aspetto psicologico (evidenziato anche da Il Sole 24 Ore Motori) che
ricopre una valenza simbolica in quanto strumento per recuperare la nostra autonomia e la ritrovata libertà sociale. Tornando al mondo automotive continuare comunque a mantenere limitati i contatti fisici porterà a delle naturali conseguenze; l’auto tornerà davvero ad essere il principale, se non l’unico mezzo di trasporto degli italiani, e la tendenza sarà di tenersi qualche anno in più la propria vettura. Questo significherà (forse) più auto, più km percorsi, maggiore necessità di assistenza, più lavoro per officine e carrozzerie, a condizione di seguire i nuovi trend del mercato, che sempre secondo la ricerca vedrà sempre più automobilisti cercare la propria officina on-line, valutando a parità di prezzi servizi complementari nuovi (es. Igienizzazione dell’abitacolo), dopo aver magari fatto la comparazione su appositi portali. Insomma, lavoro aperto ma anche necessità di ripensare il proprio modello di business, almeno secondo la ricerca; staremo a vedere.
Dott. Andrea Dal Corso
SUPERBONUS 110, DOPO DUE ANNI TEMPO DI BILANCI: per il cittadino tanti ostacoli e poche certezze
Qualsiasi misura eccezionale avrebbe bisogno di essere ben definita sin dal suo avvio, tanto più se promette di rilanciare un settore chiave per l’economia nazionale come l’edilizia, fino a quel momento balbettante, e riqualificare il patrimonio abitativo in ottica green. Non si sottrae alla regola il superbonus 110, misura messa a punto in piena emergenza pandemica (maggio 2020) che invece di seguire un percorso lineare, netto, sicuro e certo, ha preso una strada ad ostacoli contorta ed arzigogolata, con il rischio concreto, a quasi due anni dal lancio, di presentare un bilancio in profondo rosso e rivelarsi uno dei più grossi flop della storia repubblicana. I motivi che hanno portato a questo sono vari e riflettono (quasi) tutti i mali che ingessano il nostro paese: burocrazia asfissiante, norme incerte, intenti truffaldini sono i venti che hanno corretto la rotta del veliero superbonus fino a farlo finire nelle secche, con l’effetto di fare alzare bandiera bianca a tanti cittadini, ogni giorno che passa sempre di più. Partiamo dall’inizio: dalla sua comparsa sulla scena nel Maggio 2020 (anche se in realtà i “padri
fondatori” hanno ammesso che, almeno nelle intenzioni, nasce prima della crisi pandemica che in realtà ha solo accelerato il processo di approvazione della norma), subito dopo la sua conversione in legge (luglio 2020 dl 77) sono spuntati nell’ordine: 12 correttivi, 5 provvedimenti attuativi, centinaia di interpretazioni messe a punto dall’agenzia delle entrate. Il tutto in 21 mesi, ad un ritmo di quasi una al mese! E il bello è che non siamo ancor arrivati alla fine perché ci sono ancora all’orizzonte nuove misure, tanto per dare un ulteriore spallata alle certezze di cui avrebbe bisogno qualsiasi minimo investitore. Volendo entrare nei dettagli senza scendere troppo nel tecnico possiamo dire che i momenti di svolta sono stati almeno 3: il primo col dl 104/2020 che ha fatto riscoprire un pessimo rapporto tra bonus edilizi ed eventuale presenza di abusi edilizi (secondo l’art. 49 del dpr. 380/2001, testo unico edilizia in presenza di abusi si perde il diritto alla detrazione), rapporto “pacificato” dal decreto semplificazioni bis che in parole povere prevede che in caso di abuso viene “salvato” il bonus pur rimanendo in
piedi le vicende amministrative dell’abuso. Dopo di chè arriva la legge di bilancio 2021 che tra le proroghe temporali trova anche il tempo di modificare vari aspetti che fin lì tenevano ingessate le aziende (tra cui la riscrittura completa della disciplina delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici), quindi qualche mese di relax e poi il semplificazioni-bis, che una volta tanto fa esattamente quello che uno si aspetta dal suo nome e infatti da li in poi “decollano” le pratiche di superbonus, soprattutto negli edifici plurifamiliari, tendenza confermata dai dati Enea (nel frattempo resi pubblici mese per mese). Tutto liscio fino a Novembre 2021, e poi di nuovo buio pesto perché in 4 mesi scarsi arrivano il decreto antifrodi, la finanziaria 2022, quindi il decreto sostegni-ter a paralizzare completamente il settore azzerando il mercato dei crediti relativi sull’onda lunga degli scandali delle truffe (in cui il superbonus è fanalino di coda con il 3% del totale, che vede il bonus facciate medaglia d’oro....) mandando in disperazione imprese e cittadini dalla sera alla mattina. Solo nel Miranese parliamo di 1982 imprese di costruzioni (non disponiamo del dato pulito delle imprese di impiantistica), per un totale di circa 4 mila addetti, con il comune di Mirano in testa alla classifica con 356 imprese (il 17,9%). Si spera ora in una tregua e in un orizzonte di stabilità dove si possa finalmente pianificare il futuro investimento con un minimo di certezza, anche se adesso la difficoltà di reperire materiale e il ritardo accumulato da tecnici e progettisti nel capire come muoversi non fa sicuramente bene, soprattutto in quanto a breve ci sarà la prima scadenza per le unifamiliari, per la quale si sta chiedendo da tanti parti uno slittamento dei tempi
Dott. Andrea Dal Corso
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