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Mirano Magazine
SETTEMBRE 2018 - COPIA GRATUITA N. 2
Suppl. a «In&Out» Distribuz. gratuita - Direttore responsabile: Laura Colognesi Coordinatore redazionale: Paolo Leandri • Progetto grafico: Studio 2 di Dal Corso Massimiliano • Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)
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Videosorveglianza per la sicurezza dei cittadini
Confermato il distretto del commercio di Mirano
Opere complementari al passante
Mirano Summer Festival 2018
pag. 5
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EDITORIALE 1968-2018 Sono trascorsi 50 anni dal 1968, un periodo che oggi forse non è particolarmente sentito tra i giovani, ma che per molti di noi, uomini e donne, ha invece rappresentato un momento storico fondamentale, vissuto intensamente sulla nostra pelle come studenti, operai, impiegati o semplici casalinghe. Nelle numerose pubblicazioni uscite per quest’occasione, come Patria 1967-1977 di E. Maglio e V. Redaelli (Feltrinelli), Cosa resta del ’68 di P. Pombeni (Il Mulino), o Piccola storia del femminismo di Lia Migale (Empiria), si parla di “tempo corto” in riferimento ai fatti accaduti tra gli anni ’60-’70 e di “tempo lungo” per quanto riguarda invece le riflessioni e le analisi sul “68”, definito non a caso gli “anni della contestazione”, caratterizzati dal rifiuto della società cosiddetta “borghese”, dalle canzoni di Bob Dylan e Joan Baez contro la guerra in Vietnam, dalla critica alla scuola con i suoi insegnamenti giudicati “lontani” dalla realtà della vita vissuta, dagli scioperi quasi
quotidiani, denominati “autunno caldo”, degli operai della grande industria, dall’abbandono della famiglia tradizionale per la vita nelle “comuni”, dal femminismo più radicale, dal consumo degli “spinelli” come segno di ribellione contro tutti i valori del perbenismo tradizionale. Allora predominava la convinzione sbandierata dall’ideologo del momento Herbert Marcuse che "l’utopia" di una società “a misura d’uomo” fosse a portata di mano: da qui lo slogan “Tutto e subito!” con la certezza che i vantaggi della liberalizzazione sociale sarebbero stati “rivoluzionari” a fronte di poche, accettabili rinunce. Ora, 50 anni dopo, cosa rimane di tutto questo? Bisogna ammettere che molto ormai è finito nel dimenticatoio: la militanza politico-sindacale, il collettivismo della sinistra extraparlamentare, il sei “politico” agli esami universitari di gruppo, i preti operai nelle fabbriche per sentirsi più vicini al mondo del lavoro, la critica esasperata fine a se stessa di tutto e di tutti. Altri aspetti invece, soprattutto a livello di “sensibilità” culturale, costituiscono ormai il tessuto più profondo del nostro mondo occidentale postmoderno: il diritto individuale alla libertà espressiva, alla autorealizzazione, al perseguimento dei propri interessi, e tanto altro ancora. Anche se è evidente che tutta questa “individualità”, in sé positiva, portata all’estremo, sta avendo come conseguenza un tipo di civiltà che alcuni studiosi, come Zygmunt Bauman (recentemente scomparso), hanno definito “liquida” per la mancanza di punti di riferimento condivisi, la crisi delle ideologie “forti” quali il marxismo, il capitalismo e la stessa fede religiosa, i rapporti interpersonali sostituiti dalla tecnologia. Ed è soprattutto in riferimento a questa dimensione esistenziale che i più pessimisti parlano sempre più insistentemente di “crisi”, se non addirittura di “fine”, della civiltà occidentale. Per la Redazione di "Mirano Magazine" Paolo Leandri
Il successo delle notti nel Miranese pag. 21
Un autunno di appuntamenti: “la regia è dei commercianti” pag. 22
Funghi che passione pag. 23
MM al Pozzo, il progetto si amplia pag. 50
AGENZIA GENERALE DI MIRANO Via Bastia Fuori, 4 Tel. 041-430178 Cell.388-7941782
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settembre 2018
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EDITORE Studio 2 di dal Corso Massimiliano Registrazione al Tribunale di Venezia N. 5/2018 / ROC 30594
settembre 2018
25° Festa dell’Agricoltura a Mirano
In questo numero di SETTEMBRE 2018
Proprietario Paolo Trevisanato pag. Direttore responsabile Laura Colognesi Coordinatore redazionale
Editoriale 01
Paolo Leandri
Il reddito di inclusione
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Responsabile di redazione
Passante di Mestre
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Tel.041/430036 / 348 3431191
Viale Rimembranze
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Marketing & Comunicazioni
Aurelio Rampazzo il collezionista
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Paolo Trevisanato
Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com Progettazione grafica Studio 2 di Massimiliano dal Corso www.studio2web.it Stampa Centro Stampa delle Venezie
Mirano perde il corso di laurea in scienze infermieristiche 19 Distretti del Commercio
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Ricordo di Gabriella Bigotto
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GDPR e Bigdata 36
Padova
Futsal Under 21 a Mirano
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Periodico Mirano Magazine
Dai Laghi Masuri .. a Vetrego
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Free Press - Distribuzione Gratuita
39' MOSTRA MICOLOGICA A MIRANO GRUPPO AMICI MICOLOGI MIRANO UN IMPORTANTE IMPEGNO CULTURALE
13-14 OTTOBRE 2018
L’agricoltura è “maestra di vita” se l’uomo saprà rispettare la natura salvaguardando quei valori morali e di quella capacità innovativa che da sempre contraddistinguono il mondo contadino. Il gruppo imprenditoriale del Miranese “la campagna ti è amica” ha organizzato presso gli impianti sportivi di Mirano la tradizionale “Festa dell’Agricoltura”: si tratta del 25° appuntamento, che si è tenuto dal
24 Agosto al 3 Settembre 2018 grazie alla fattiva collaborazione di Coldiretti Venezia e con il patrocinio della Regione Veneto, della Città metropolitana di Venezia e del Comune di Mirano. L’ormai consolidato avvenimento annuale ha offerto ai molti visitatori undici giornate finalizzate alla riscoperta delle tradizioni e dei sapori del mondo agricolo, con iniziative dedicate alla gastronomia, come la cottura di carne alla griglia, alla antica trebbiatura, i mercatini agricoli, l’esibizione di aratura, la poppata ai vitellini, il battesimo della sella. Giunta ormai alla sua 25° edizione, dimostra di aver acquisito la giusta maturità, sia in termini organizzativi sia quelli divulgativi, di quella che è la più antica professione esistente al mondo e cioè quella di saper lavorare la terra per trarne frutto e sostentamento. Come ha sottolineato il Presidente Mario Sarto del Gruppo Imprenditori del Miranese La campagna ti è amica che in questi 25 anni siamo cresciuti come dimensione e presenza nel territorio e questo grazie al lavoro di tutti e alla collaborazione dei numerosi volontari che affiancano il nostro gruppo dirigente. Quello di oggi vuole essere un impegno per il futuro, per continuare far crescere nella comunità i valori del mondo agricolo.
L’organizzazione di una Mostra Micologica comporta sempre uno sforzo economico e organizzativo per il Gruppo “Amici Micologi Mirano”, ma alla fine il successo di pubblico, l’affetto dei visitatori, l’interesse scientifico, i complimenti, ci ripagano delle fatiche, delle inevitabili tensioni e delle spese. Coloro che ci aiutano da anni a concretizzare tutto questo, a volte, giungono da molto lontano (come gli amici Cadorini) o da luoghi molto vicini e noi, a tutti quanti, dobbiamo riconoscenza per la loro amicizia e la loro collaborazione. Non dimentichiamo, naturalmente, le collaborazioni interne, come quelle fornite dall’Amministrazione Comunale di Mirano, che ha patrocinato da sempre le molte rassegne micologiche, e tutti coloro che contribuiscono fattivamente ad arricchire la nostra manifestazione culturale-naturalistica. Grazie a tutti
QUEST’ANNO SARANNO ASSEGNATI DEI PREMI SPECIALI QUALI: IL “FUNGO PIÙ GROSSO” IL “FUNGO PIÙ RARO” PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA A CHI FORNIRÀ VARIETÀ, ORDINE E QUALITÀ PER LA MOSTRA.
IL PRESIDENTE Paolo Trevisanato
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settembre 2018
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settembre 2018
Sei nuove telecamere di videosorveglianza per la sicurezza dei cittadini Mirano prosegue sulla strada per garantire sempre maggior sicurezza ai suoi cittadini. A breve, entro la fine dell’autunno, vedremo entrare in funzione i primi sei nuovi punti di ripresa degli accessi al territorio comunale. Si tratta delle telecamere previste dai primi due stralci della convenzione CONSIP denominata “Sistemi di videosorveglianza e
Telecamera lettura targhe
servizi complessi”, che vede come partner Fastweb SpA. Gli apparecchi, posizionati in vari appunti di accesso alla città, permetteranno di controllare gli autoveicoli in ingresso e verificare, per esempio, se si tratti di auto rubate, senza assicurazione o revisione, in modo da tutelare la sicurezza dei cittadini e agevolare l’operato delle forze dell’ordine. I sistemi a varchi come quello previsto sono riconosciuti come la soluzione migliore in materia di videosorveglianza di un territorio perché permettono un efficace monitoraggio degli accessi alla città. In questa prima fase verranno realizzati sei punti di ripresa e due punti di supporto radio. Le aree di installazione delle telecamere saranno i seguenti: zona Fossa, incrocio viale Venezia-via dei Dori,
via Trescievoli, via Taglio sinistro, via Caltana, via Porara (a controllo dei caselli autostradali). In ogni sito verranno installati un quadro di contenimento dei vari apparati, telecamere per la lettura delle targhe, telecamere di contesto, apparati radio. La spesa totale per questi primi due stralci è di circa 71.000 euro ed è finanziata grazie al bando specifico per la videosorveglianza indetto dalla Prefettura. Un bando che Mirano ha saputo cogliere e sfruttare al meglio, per realizzare un sistema all’avanguardia, che porterà benefici in termini di sicurezza ai suoi cittadini come a quelli di tutto il territorio circostante, costituendo anche un efficace strumento di sostegno all’operato delle forze dell’ordine.
Piano regionale per il contrasto alla povertá 2018 – 2020 In attesa di interventi del Governo Conte che modifichino o integrino le norme esistenti, sta prendendo forma il Piano regionale per la lotta alla povertà previsto dal D.L. 147 del 15 settembre 2017 varato dal governo Gentiloni. Il Piano si prefigge di individuare, per il triennio 2018-2020, gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, in attuazione del principio costituzionale della centralità del lavoro e del dovere delle istituzioni di operare per rimuovere le cause delle diseguaglianze di natura sociale ed economica che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione alla vita politica, economica e sociale del Paese. Il Veneto è la terza regione in Italia per la produzione di ricchezza e registra una ripresa della domanda interna sia per quanto riguarda i consumi delle famiglie che per gli investimenti, tuttavia la crisi economica ha aggravato gli squilibri nella redistribuzione della ricchezza e delle risorse, allargando le disuguaglianze sociali. In generale il Veneto esprime livelli di benessere maggiori rispetto alla media nazionale ma la situazione
economico-finanziaria delle famiglie con minori, dei giovani, degli anziani è insoddisfacente ed elevato il rischio di povertà o esclusione sociale. Circa 870.000 residenti in Veneto sono in serie difficoltà, non riescono a vivere dignitosamente e, nei casi più gravi, non sono in grado di provvedere ai bisogni fondamentali. Secondo Eurostat, il 12,2% della popolazione risulta a rischio di povertà, in quanto dispone di un reddito inferiore alla soglia di povertà relativa, il 5% si trova in una condizione di grave deprivazione materiale, mentre il 6,7% delle persone vive in famiglie con bassa intensità lavorativa, dove gli adulti lavorano meno del 20% del loro potenziale. Il problema abitativo con la crisi è andato estendendosi, coinvolgendo anche i cittadini che per il reddito maturato non rientrano nelle assegnazioni previste per l’edilizia residenziale pubblica, mentre non ha la capacità di accedere al libero mercato. Sono 431 mila le persone che si trovano in condizione di grave deprivazione abitativa, per inadeguatezza degli spazi e degli am-
bienti e per carenze strutturali: si tratta di persone sole, giovani, famiglie numerose.. Le difficoltà economiche e le politiche di austerità e i tagli al welfare hanno prodotto in Veneto un aumento delle persone che rinunciano alle cure mediche per incapacità di sostenerne le spese. Nonostante il nostro Servizio sanitario nazionale sia considerato tra i più universalisti, con i Lea che garantiscono a tutti determinate cure gratuite e il più possibile uguali, secondo un’indagine Eurostat, in Veneto nel 2015 sono oltre 315 mila le persone che rinunciano alle cure mediche. (Fonte: Elaborazioni dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto su dati Istat). Le più recenti stime sulla povertà diffuse dall’ISTAT, relative all’anno 2017, rilevano una incidenza della misura della povertà relativa che in Veneto è 6,9%, più bassa della media nazionale. A causa della crisi, tra il 2007 e il 2017 essa è passata, per quanto riguarda le famiglie, da un quarto a metà di quella nazionale (dal 2,5% al 6,1%), risultando nell’ultimo anno leggermente più elevata di quella registrata al Nord (5,9%).
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Maria Rosa Pavanello Presidente dell’Unione dei Comuni del Miranese e Sindaca di Mirano
Dal del SIA “Sostegno per l’inclusione attiva” al REI “Reddito di Inclusione”. Nel 2016 è stato istituito il “Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale” cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo. Nel 2017 è stata approvata la L.D. n. 33 per il contrasto alla povertà e con il D.Lgs. n. 147/2017, il SIA è stato sostituito dal Reddito di inclusione (REI), misura di contrasto alla povertà, sulla base di requisiti di residenza, familiari e delle condizione economiche. Nel primo trimestre 2018 in Veneto il REI è stato erogato a 2.046 nuclei familiari per un totale di 4.988 persone, con un importo medio mensile di euro 252,43 euro. A Mirano, sono state già presentate un centinaio di comande e l’INPS ne ha già ammesse 30 e sta esaminando le altre.
Petrolito Gabriele Assessore alle Politiche sociali, Salute e diritti, Rapporti con il volontariato
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Il reddito di inclusione (rei) Il Reddito di Inclusione (REI) è una misura nazionale di contrasto alla povertà introdotto a settembre del 2017. Si compone di due parti: • un beneficio economico erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica; • un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà. Il progetto viene predisposto, insieme ai Servizi Sociali del Comune, in rete con gli altri servizi territoriali, e coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare. Individua gli obiettivi da raggiungere, i sostegni di cui il nucleo necessita, gli impegni da parte dei componenti il nucleo familiare a svolgere specifiche attività. Destinatari e requisiti del reddito di inclusione Il REI viene riconosciuto ai nuclei familiari in possesso dei requisiti richiesti di residenza, soggiorno e condizione economica nel nucleo familiare e posseduti al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio. Il richiedente deve essere congiuntamente: • cittadino dell’Unione o familiare di un cittadino dell’Unione in possesso del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente ovvero di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o apolide in possesso di
analogo permesso o titolare di protezione internazionale ai sensi del Decreto Legislativo 6 febbraio 2007, n. 30 “Attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri”; • residente in Italia, in via continuativa, da almeno due anni al momento della presentazione della domanda; • un valore dell’ISEE familiare, in corso di validità, non superiore a € 6.000,00; • un valore dell’ISEE ai fini REI (l’indicatore reddituale dell’ISEE diviso la scala di equivalenza, al netto delle maggiorazioni) non superiore ad € 3.000,00; • un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a € 20.000,00; • un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conto correnti, ecc…) non superiore ad una soglia di € 6.000,00, aumentata di € 2.000,00 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di € 10.000,00. I requisiti economici vengono verificati dall’INPS sulla base dei dati contenuti nelle dichiarazioni ISEE. Altri requisiti E’ necessario che ciascun componente il nucleo: • non possieda autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi an-
tecedenti la richiesta (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità) ivi compresi autoveicoli e motoveicoli acquistati usati nei 24 mesi antecedenti la richiesta; • non possieda imbarcazioni da diporto; • non percepisca già prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI) o altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria (ASDI, mobilità ordinaria o in deroga, trattamenti speciali edili, ASpI, MiniASpI, Discoll, disoccupazione agricola). Tale requisito viene verificato dall’INPS. Decorrenza e modalità di calcolo del beneficio economico Il beneficio economico decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda (fatti salvi tutti controlli necessari da parte dell’INPS) e viene erogato per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi. Superato il limite di 18 mesi può essere rinnovato per non più di 12 mesi dopo che siano trascorsi almeno 6 mesi dalla data di cessazione del godimento della prestazione. La determinazione dell’ammontare del beneficio economico viene effettuata dall’INPS sulla base della dichiarazione ISEE e delle informazioni sull’eventuale fruizione di altri trattamenti assistenziali erogati ai beneficiari del REI.
Modalità di presentazione della richiesta Il modulo di domanda è disponibile presso: • Multisportello del Comune di Mirano; • Sportello Sociale del Comune di Mirano (lunedì e mercoledì 9.00-12.00, giovedì 15.00-17.00); • sito del Comune di Mirano – sezione Guida ai Servizi Il Servizio Interventi Sociali del Comune di Mirano, previo appuntamento telefonico al numero 041/5798364, fornisce assistenza nella compilazione della domanda e più precise informazioni.
Petrolito Gabriele Assessore alle Politiche sociali, Salute e diritti, Rapporti con il volontariato
L'arte povera al centro "arcobaleno" diventa cinofila Anche l'arte e la cura degli animali nei programmi per una senescenza attiva nel Centro di Vetrego. Si è concluso l'anno sociale del Centro "Arcobaleno" per il programma di senescenza attiva del Comune di Mirano e si riprenderà a settembre. Tra le tante attività svolte quest'anno ne va segnalata una molto particolare a metà strada tra l'amore per gli animali e una corrente dell'arte contemporanea, definita "arte povera" perché riutilizza materiali e oggetti dismessi, consumati, ormai apparentemente inutili e senza una funzione.
Sono stati così riutilizzati dei copertoni consumati che, dopo essere stati abbelliti, colorati, foderati con magline ricamate, imbottiti, sono diventati delle bellissime cucce per i cani senza un padrone, ospitati nel canile di Marano di Mira, in via argine destro. La consegna è stata effettuata direttamente dagli autori delle "opere" e molto apprezzata dai... cani che se ne sono subito impossessati, con grande allegria dei donatori e degli operatori della struttura. Gabriele Petrolito
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Lacrime di Confermato il Distretto Coccodrillo del commercio di Mirano Secondo un'antica credenza i coccodrilli verserebbero lacrime di pentimento dopo essersi cibati delle loro prede. Nell’uso comune è un modo di dire ed è riferito a persone che prima commettono o non impediscono che una certa azione avvenga, poi fingono d’averne rimorso. E’ per esempio quello che fanno i concittadini che quando chiude l’ennesimo storico esercizio commerciale del centro cittadino, scrivono lettere dispiaciute ai giornali o sui network in rete, e accusano le autorità di non avere fatto nulla. Ma sono proprio loro che da molto tempo si rivolgono solo ai Centri Commerciali o ai Supermercati anche per le piccole spese, decretando così la fine del negozio della porta accanto. Petrolito Gabriele
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Associazione di promozione sociale anziani Mirano L’A.P.S.A.M. di Mirano organizza una gita a Cittadella (PD) con pranzo c/o Balera Baita Capriolo a Resana. Partenza alle ore 8.30 c/o impianti sportivi e rientro alle ore 20,00. Per informazioni: A.P.S.A.M. Barchessa di Villa Errera – Via Bastia Fuori 56/a – 30035 Mirano (VE).
Da progetto pilota alla collaborazione con le associazioni Da progetto pilota a conferma strategica per la città. Il Distretto del commercio di Mirano, denominato “Mirano: Cultura, Shopping ed Enogastronomia” riparte da quanto realizzato dal 2015 ad oggi, dopo la conferma per altri tre anni dalla Regione Veneto, anche se molte iniziative, realizzate grazie ai finanziamenti del progetto, non si sono di fatto mai fermate. Si punta ora a coordinare e unificare sotto una stessa immagine promozionale il territorio, a partire dalle manifestazioni che attraggono a Mirano visitatori anche da fuori città. L’obiettivo è promuovere il territorio, le sue tradizioni, il commercio e il turismo come motore dell’economia della città. Il punto è stato fatto nei mesi scorsi in una riunione voluta dal Comune con i rappresentanti delle associazioni di categoria e realtà associative del territorio. «I Distretti del commercio sono un innovativo modo di operare sul territorio, in quanto la caratteristica principale che li rende vincenti è la forte e sinergica collaborazione tra pubblico e privato, nelle scelte strategiche volte a migliorare la qualità di un territorio. Attraverso il quotidiano confronto con amministratori, dirigenti comunali, commercianti, immobiliaristi e la partecipazione a tavoli di programmazione e di sviluppo urbano del territorio, la nostra volontà è quella di rendere operativo il Distretto del commercio di Mirano, ponendo l’attenzione ed influenza soprattutto nei seguenti campi: riqualificazione urbana, accessibilità e mobilità, gestione di servizi in comune, sicurezza. Attraverso una “regia unitaria” composta da rappresentanti delle associazioni di categoria nel settore del commercio e dell’artigianato e del Comune di Mirano e attraverso il coordinamento di un manager, vogliamo siano intraprese delle azioni strategiche, sinergiche e condivise, con l’obiettivo di sviluppare e accrescere l'attrattività, la fruibilità, la visibilità, il commercio e la qualità della
vita del nostro centro “distretto”». Nonostante la continuità garantita dall’approvazione del nuovo bando, il distretto di Mirano 2015-2017 è uno dei primi in Veneto ad aver chiuso ogni formalità, compresa la partita economica: sono stati liquidati i soggetti che hanno prestato la loro opera e chiusa ogni rendicontazione già all’inizio del 2018. IL DISTRETTO 2015-17. Nel triennio trascorso sono stati effettuati dal Comune di Mirano investimenti per 382.000 euro, di cui circa la metà finanziati attraverso il Distretto del commercio. In particolare, sono stati realizzati un chiosco informativo e un’illuminazione integrativa in Piazza Martiri, una nuova pavimentazione per l’accesso alla Corte di Villa Errera, una vetrata-portico per ricavare un nuovo ambiente all’interno della Corte (impianti compresi), percorsi pedonali di collegamento al parcheggio di via Colombo. Sul piano della sicurezza è stata realizzata la rotatoria di Zianigo che ha sostituito l’incrocio tra via Scortegara e via Varotara, tra la chiesa parrocchiale e Piazza Tiepolo, rendendo più sicura l’area. È in fase di avvio anche l’installazione di videocamere di sicurezza nell’area centrale del distretto (Piazza Martiri e via Barche) e in corrispondenza delle isole ecologiche, per prevenire criminalità e comportamenti impropri. Inoltre, sono stati realizzati interventi per la realizzazione di una nuova cartellonistica stradale e segnaletica e di un nuovo tratto di ciclabile in via Cavin di Sala. A questo si aggiunge la ristrutturazione del patrimonio edilizio (facciate dei negozi) del distretto, effettuata da alcuni commercianti che hanno beneficiato del contributo regionale. Per quanto riguarda l’aspetto formativo e promozionale, sono stati realizzati interventi formativi con i commercianti e azioni di promozione del distretto, anche attraverso strumenti multimediali.
La continuità del distretto del commercio di Mirano si inserisce anche nella nuova OGD, l’Organizzazione di gestione della destinazione del Miranese e della Riviera del Brenta, organismo di recente costituzione per la gestione delle destinazioni turistiche locali, funzione ereditata dalle vecchie Apt per occuparsi di informazione, accoglienza turistica, promozione e commercializzazione dell’offerta turistica nel territorio. CHECK UP DEL COMMERCIO. Il lavoro svolto nell’ultimo triennio è stato frutto di un’approfondita analisi propedeutica volta in particolare a studiare la domanda e l’offerta commerciale di Mirano, passaggio fondamentale per predisporre un piano di marketing operativo efficace. L’analisi si è svolta a partire da questionari somministrati per conoscere punti di forza e di debolezza del distretto commerciale, ponendo l’attenzione sui punti di vista dei cittadini miranesi, dei visitatori (turisti), dei commercianti che operano del distretto e di esperti che hanno visitato tutti i punti vendita presenti nel distretto, per valutare con occhio professionale l’offerta, l’immagine e la struttura dei negozi.
Cristian Zara Assessore alla valorizzazione e promozione attività produttive e attività commerciali, Promozione e valorizzazione attività sportive, Politiche abitative, Politiche per il lavoro
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settembre 2018
Bilancio del nostro Passante di Mestre, nulla si otterrà primo anno di consiglio comunale Un anno fa, a luglio 2017 si insediava l’attuale consiglio comunale a seguito della rielezione di Maria Rosa Pavanello alle amministrative di giugno 2017. Il risultato, a differenza del 2012, ha mostrato come la maggioranza dei cittadini di Mirano non sia stata soddisfatta dei cinque precedenti anni di amministrazione PD, ma purtroppo il Sindaco uscente è uscita vincitrice a causa della frammentazione degli schieramenti opposti. In questi dodici mesi abbiamo potuto imparare molto e abbiamo soprattutto visto come una macchina comunale può funzionare o come farla rimanere ferma. La giunta di centrosinistra ha deciso di riconfermare molti volti uscenti e di conseguenza ha voluto rispettare la linea che si era data precedentemente: non fare nulla per non sbagliare! Il motto pare molto azzeccato per l’azione politica del Sindaco che si può definire in altre parole “immobile”. Siamo estremamente convinti che Mirano ha grandi anzi grandissime possibilità, questa amministrazione però non ha nessuna idea di futuro: come deve essere la nostra città tra qualche anno? come gestire il traffico e la viabilità? come organizziamo il centro cittadino, i luoghi di svago, le attività produttive, lo sport e la cultura? quali soluzioni e quali soglie abitative adottare?! Nessuna idea e nessun accenno a volerne parlare. La cosa spiacevole è che non solo del futuro ma neanche del presente non si riesce ad occuparsi. In pochi mesi abbiamo perso servizi come centro Antalgik, scuole Enaip, centro Inps e Consorzio Acque risorgive. Nessuna parola, nessuna levata di scudi da parte del Sindaco neanche per difendere la sede distaccata di infermieristica dell’università di Padova, una amministrazione seria si deve far sentire per impedire che questa chiuda o si depotenzi! Poca programmazione anche per la gestione di eventi culturali e di svago, nessun piano traffico e organizzativo, per esempio, per il Summer Festival che ogni estate richiama migliaia di cittadini nella zona dei campi sportivi ma che inevitabilmente può comportare qualche disagio per cittadini e spettatori della manifestazione. Poche idee e confuse anche nel settore sicu-
rezza dei cittadini e mantenimento e cura dei parchi pubblici. Insomma, Mirano e i miranesi devono fare i conti con una amministrazione che si riconferma deludente ma soprattutto immobile. L’ultimo in ordine di tempo degli “autogol” del Sindaco Pavanello è stato il ricorso perso al Tar sul “caso Passante”: poco importa tentare di rassicurare i cittadini che verrà presentato un nuovo ricorso e che questa amministrazione lotterà fino alla fine per ottenere risposte certe: i cittadini sanno benissimo che Pavanello e Salviato, Sindaco e Vice Sindaco, amministrano Mirano dal 2003 (Pavanello già in Consiglio dal 1998), sono 11 anni che “lottano” per questo senza mai aver portato a casa 1€, a differenza di altre amministrazioni. Se ci aggiungiamo poi che dal 2003 i banchi del Consiglio e della Giunta comunale sono occupati anche (più o meno ininterrottamente) dagli attuali amministratori Petrolito, Gnata, Rosteghin e Perale capiamo che la sentenza del TAR ha definitivamente sancito l’incapacità della attuale maggioranza! Dal punto di vista nostro, nel caso Passante come del resto in tutta l’azione amministrativa, avremmo voluto proporre e operare in altro modo. Mirano può e deve tornare ad essere al centro della città metropolitana di Venezia, una città sicura, viva, con una amministrazione propositiva su diversi temi: riqualificazione di molti spazi pubblici con nuove forme di intrattenimento per i cittadini, a partire dai parchi, una nuova idea di gestione del traffico e del piano stradale che possa evitare continui disagi a molti miranesi, potenziare e attrarre nuovi servizi, incentivare i giovani miranesi a rimanere nel territorio e portare il loro contributo allo sviluppo della città. Questo e molto altro si deve fare per Mirano e per i miranesi: il persistere invece dell’azione di questa amministrazione purtroppo non crediamo porterà a nulla di nuovo. Per proposte e segnalazioni scriveteci a: andrea.tomaello@comune.mirano.ve.it; matteo.cappeletto@comune.mirano.ve.it Andrea Tomaello – Matteo Cappelletto Consiglieri comunali Lega Mirano
Tutti ormai conosciamo la storia del “Passante”. Chi in modo approfondito, chi era presente oltre 15 anni fa quando tutto ha avuto inizio, o chi semplicemente ne ha sentito parlare in questi giorni dopo la sentenza del TAR. Molti forse non sanno che quest’opera inizialmente era stata prevista nel Comune di Mira. Per motivi ancora non chiari il tracciato del "Passante" veniva cambiato spostandolo nel Comune di Mirano. Ogni grande opera prevede dei finanziamenti (FasciaA) per vari interventi a favore dei Comuni che subiscono il disagio. Mentre l’allora sindaco Fardin voleva ottenere un tunnel sotto il Canale Taglio, altri comuni si assicuravano i finanziamenti di FasciaA. La costruzione del tunnel veniva bocciata da vari enti e il 25/02/2008 il sindaco Fardin siglava un accordo di programma per la costruzione di 3 tangenziali inserite però in opere non finanziate (FasciaB). Elezioni 2008. Il neo eletto sindaco Cappelletto sostituiva le 3 tangenziali con 23 opere per Mirano (piste ciclabili, rotonde ecc). Il nuovo accordo veniva ratificato in Consiglio comunale a dicembre 2009, anche se i consiglieri di opposizione del PD (tra cui Maria Rosa Pavanello, Giuseppe Salviato, Gabriele Petrolito), non solo lasciarono l’aula ma presentarono, contro la delibera del consiglio, ricorso al TAR. Poi respinto. Mirano otteneva 387 mila €, stanziati nel bilancio regionale, per la progettazione di 5 opere indicate dal Comune come prioritarie (det. reg. 17/06/2011). La Giunta Cappelletto cadde il 21/06/ 2011. Le successive amministrazioni Pavanello non portano avanti nessuna fase progettuale poiché, si giustificano, per realizzare un’opera pubblica ci deve essere lo stanziamento di soldi sia per i progetti sia per la realizzazione delle opere, altrimenti si rischia danno erariale. Questa analisi è corretta? Se Mirano avesse presentato i 5 progetti individuati dalla Giunta Cappelletto e poi la Regione non avesse realizzato le opere, poteva parlarsi di danno erariale per Mirano?
Esistono accordi validi tra il Comune di Mirano e altri enti, dove emerge chiaramente che Mirano doveva progettare 13 opere. Il nostro Comune, tra l’altro, realizzava, a proprie spese, la rotonda di Zianigo e quella di via Luneo che rientravano nell’elenco di quelle famose 23 opere. Perché non è stato chiesto nulla in base agli accordi? Alla peggio non sarebbero stati erogati i soldi ma sicuramente non si poteva parlare di danno erariale. La sentenza del TAR, poi, evidenzia che il ricorso presentato da Mirano si fondava sul presupposto che dagli accordi in questione sarebbe possibile ricavare degli obblighi, per coloro che li hanno sottoscritti. Il TAR non condivide tale presupposto poiché dal contenuto degli accordi emerge solo l’individuazione organizzativa di coordinamento tra le Amministrazioni, e la quantificazione generica delle somme. La sentenza richiama, invece, la responsabilità di Mirano proprio per la mancata progettazione di 13 opere. Mirano, almeno per ora, non avrà opere di compensazione.
Maria Giovanna Boldrin Consigliere comunale di opposizione (Lista evoluzione Mirano; Lista Mirano 5.0; Forza Italia)
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Il viale delle Rimembranze di Mirano: un prezioso monumento trascurato. La storia, la decadenza, la possibile rinascita.
Non sono molti i miranesi che conoscono il motivo per il quale il viale di querce che collega via Cavin di Sala con il piazzale retrostante il Municipio si chiami Viale delle Rimembranze e quale sia la ragione per la quale fu realizzato verso la metà degli anni venti del secolo scorso. La sua realizzazione, come quella di simili viali e giardini che sorsero negli stessi anni in centinaia di comuni italiani, si spiega con la volontà di ricordare ed onorare i caduti della Prima Guerra mondiale attraverso la piantumazione di alberi. Si trattava di una innovazione rispetto ai consueti monumenti ai caduti del passato. I parchi ed i viali avrebbero costituito essi stessi nuovi luoghi identitari, ambiti urbani e peri-urbani di notevole valenza paesaggistica, in cui l’elemento antropico entrava in simbiosi con quello naturale costituito dalle piante. L’elemento vegetale, peraltro, non era stato pensato uguale per tutti i parchi: ogni essenza arborea doveva rappresentare l’identità anche ambientale del luogo. E’ per questo che ancora oggi i viali ed i parchi delle Rimembranze si distinguono per la grande varietà delle piante presenti che vanno dai cipressi ai tigli, dalle querce ai pini. Non si trattava di una idea nuova, ma del richiamo alla tradizione dell’antichità classica del rito della pianta educata alla memoria del morto. La proposta era stata lanciata nel 1922 dal sottosegretario alla Pubblica Istruzione Dario Lupi riprendendo quanto realizzato a Montreal dove era stata creata una strada della Rimembranza fiancheggiata da alberi. Entro il 1924 vennero istituiti in tutta Italia oltre 2200 parchi o viali, ossia un numero superiore al 25% dei comuni allora esistenti. Anche a Mirano, per commemorare i caduti della Grande Guerra, si decise di realizzare un monumento ai caduti, inaugurato nel 1926, all’interno di un viale di 14 querce per lato delimitato sul lato di via Cavin di Sala da un’elegante cancellata aperta con un varco delimitato da importanti pilastri. La scelta di dove realizzarlo cadde infatti in un’area che faceva originariamente parte del parco di villa Renier Corner. Proprio in quegli anni l’Amministrazione comunale aveva acquisito la villa prospiciente la piazza di Mirano, di proprietà della famiglia Mariutto, per potervi trasferire il Municipio. Nel retrostante terreno, originariamente destinato a prato, orto e con alberi da frutta, impreziosito da statue rappresentanti contadini e contadinelle che ancora si trovano accanto alle querce, si decise di realizzare il monumento delle Rimembranze. L’importanza data a questo luogo di commemorazione era tale che, come i vecchi miranesi ricordano, entrando nel Viale i passanti erano usi togliersi il cappello in segno di rispetto verso coloro che venivano in quel luogo ricordati. Dopo la seconda guerra mondiale, dimenticata la funzione per la quale era stato realizzato, forse anche come reazione verso il periodo storico e politico in cui era stato concepito, venne meno da parte delle Amministrazioni Comunali l’attenzione e la cura di questo luogo monumentale permettendone un progressivo degrado. Il Viale fu asfaltato in tutta la sua lunghezza realizzando su entrambi i lati parcheggi per automobili e sul fronte di via Cavin di Sala venne autorizzata la realizzazione di un distributore di benzina permettendo anche la rimozione di parte della storica
cancellata. Un’ulteriore grave compromissione del nostro Monumento fu la cessione nel 1955 alla “Telve”, l’attuale Telecom, perché venisse realizzata una centrale telefonica, di un’area di 230 metri quadri nella parte terminale del Viale, verso il Municipio, comprendente anche due delle querce costituenti il Viale. La brutta costruzione realizzata per questo scopo, pur avendo cessato di essere utilizzata dal 1981 come centrale telefonica, rimane purtroppo a deturpare l’impianto del Viale per la indifferenza delle Amministrazioni Comunali che da quegli anni si sono succedute al governo della città. Quando infatti nel 1981 la Telve/Telecom cessò di utilizzare quella costruzione come centralina telefonica, l’allora Amministrazione Comunale, invece di procedere al riacquisto dell’area secondo le modalità previste nel contratto con cui nel 1955 era stata ceduta, preferì affittarla con un contratto di 6 anni rinnovabile. Da allora le varie Amministrazioni hanno rinnovato l’affitto dell’area e dell’immobile concedendolo come sede ad alcune Associazioni miranesi fino al 2011, quando, essendo il contratto non più rinnovabile per legge, la Telecom ha informato il Comune dell’intenzione di vendere e non più affittare. L’offerta presentata dall’Amministrazione comunale non è stata giudicata congrua e Telecom ha ceduto l’area di 230 metri con l’immobile e le due querce del viale ad un privato. Dal punto di vista urbanistico, mentre il Piano Regolatore prevedeva correttamente solo la possibilità di demolizione senza ricostruzione, la Variante del Centro Storico del 2007 ha previsto invece la possibilità di edificare “un padiglione porticato aperto o chiudibile con elementi mobili vetrati per attività culturali, ricreative di interesse comune”. C’è da chiedersi quali ragioni abbiano portato le Amministrazioni Comunali a non procedere alla acquisizione e demolizione di questa bruttura quando era loro possibile ed inoltre quale sia la logica e l’utilità di quanto previsto con la Variante del 2007. In ogni caso l’edificio è ora di proprietà privata, in cattive condizioni e recintato con una rete da cantiere che contribuisce ad un ulteriore degrado dell’area e non è chiaro quale potrà essere il suo futuro. La mancanza di rispetto e cura per questo Viale monumentale e della memoria storica che rappresenta si può inoltre rilevare da come sono stati autorizzati numerosi altri usi impropri come il posizionamento di banchi del mercato, di stand fieristici, la concessione di plateatici di pubblici esercizi che circondano, oltre alle autovetture in sosta, il monumento ai caduti, il monumento a Vittorio Emanuele II, le statue del parco di villa Renier e quelle che restano delle imponenti querce che nel 1926 sono state piantate a formare il viale. Per quanto riguarda le Querce, delle 28 che formavano originariamente il viale, ne rimangono solo 21 in quanto nel 2007 l’Amministrazione dovette abbatterne 7 che presentavano rischi di stabilità. Che sia stato un intervento necessario è confermato dalla relazione del tecnico che ha valutato il loro stato di salute ma, come questa Associazione ha più volte segnalato (osservazioni al Sindaco del 06/04/1986 e del 04/09/1992, dell’Agosto 2007) era evidente lo stato di abbandono e la mancanza di cure. Una quercia di 90 anni non è un albero vecchio a fine vita,
Biodanza Un’attività adatta a tutte le età, per ridurre lo stress, sciogliere le tensioni, migliorare la comunicazione, aumentare l’autostima ed aiutare a… “stare meglio”. “E’ un’esperienza di libertà, la libertà di essere sé stessi e anche la possibilità di conoscere il proprio corpo, io ho un corpo ed è importante averne consapevolezza”. “E’ l’espressione di cose che non posso fare durante la giornata come il contatto fisico o il muovermi”. “Non la puoi assimilare a nulla perché sperimenti e prendi consapevolezza di molte cose in maniera naturale e senza fatica, la libertà dell’espressione e la libertà in generale: riesci a gestire anche le problematiche con uno spirito nuovo”. “E’ scoperta di sé, sia delle risorse che dei limiti o dei confini che ognuno di noi condivide con l’altro”. “E’ un percorso che può essere doloroso ma liberatorio e costruttivo”. “E’ energia”. “E’ la mia isola felice”. In questo modo si sono espresse delle persone che frequentano corsi settimanali di Biodanza (nota estratto da interviste eseguite dalle ricercatrici dell’Università la Sapienza di Roma, Maria Teresa Giannelli e Patrizia Giannino durante focus group – ricerche pubblicate sulla rivista Psicologia della Salute 1/2015). La definizione che sovente utilizzava l’ideatore del sistema Biodanza, lo psicologo e antropologo cileno Rolando Toro Araneda (1924 – 2010) rimandava all’origine del nome Biodanza, unione della parola greca “Bios”, Vita e della parola “Danza”, intesa come “movimento pieno di significato”. Il sistema Biodanza integra gli strumenti della musica, del movimento e l’esperienza di gruppo con l’obiettivo di facilitare il partecipante nell’espressione delle proprie emozioni, a riconoscere e sviluppare le caratteristiche della propria personalità e a migliorare le personali modalità di comunicazione verbale e non verbale. Per questi aspetti un partecipante di Biodanza è incline a definire Biodanza in
dovrebbe essere invece nel pieno del suo sviluppo. Per spiegare questo precoce decadimento il perito ha rilevato come la distanza fra gli alberi non fosse ottimale(solo 6 metri) ma anche ha evidenziato un terreno compatto ed asfitico da un lato e asfalto ed auto dall’altro. Una mancanza cioè di regolare cura ed un uso dell’area dannoso per gli alberi. Anche se attualmente gli uffici preposti controllano le condizioni delle querce intervenendo quando si creano condizioni di rischio per il cedimento della chioma, le cause indicate dal perito come responsabili del degrado non sono state rimosse e asfalto, auto, usi impropri con compattamento del terreno libero continuano a danneggiare l’apparato radicale delle restanti querce pregiudicandone la sopravvivenza. Anche la prescrizione della Soprintendenza che autorizzando l’abbattimento delle 7 querce chiedeva contestualmente il reimpianto di 5 nuovi alberi è stato disatteso. Solo una nuova quercia sta crescendo accanto alle 21 originali. Sicuramente le condizioni per il reimpianto non sono favorevoli e almeno due tentativi per impiantare due nuove querce non sono andati a buon fine, ma siamo convinti che ci siano le condizioni per cercare di ridare la forma originale al viale riempiendo, almeno in parte, i varchi che si sono creati con l’abbattimento delle 7 querce come richiesto dalla Soprintendenza. La nostra Associazione è convinta che il Viale delle Rimembranze, nonostante queste offese, rappresenti ancora non solo un patrimonio storico e culturale unico ma anche ambientale, ancora più importante perché inserito nel centro storico di Mirano al cui alto valore paesaggistico contribuisce come riconosciuto dal decreto di tutela del 29 ottobre 1965. Chiediamo che, nell’interesse dei cittadini di Mirano, l’Amministrazione Comunale, come d’altronde prevede anche il Codice dei Beni Culturali, si attivi per ridare dignità a questo monumento rimuovendone i fattori di degrado. In particolare riteniamo che: • Debba essere ristretta la superficie asfaltata permettendo il solo passaggio ciclo-pedonale eliminando pertanto il transito e la sosta di autoveicoli (attualmente non è nemmeno previsto il passaggio dei pedoni che devono muoversi nella corsia delle autovetture). • Non debbano più essere concessi plateatici per pubblici esercizi. • Non debba più essere prevista la collocazione di attività di vendita come nei mercati del Lunedì e di installazioni come durante la Fiera cittadina. • Si debba intervenire per ripristinare corrette condizioni del terreno attorno alle querce e con cure che ne prevengano le malattie prima che l’abbattimento diventi l’unica soluzione. • Si debba provvedere al reimpianto delle querce previste dalla Soprintendenza. • Si acquisisca l’immobile ex Telecom procedendo poi alla sua demolizione così da poter ripristinare l’assetto originale del Viale. Gruppo soci di Italia Nostra di Mirano Il rappresentante Adriano Marchini
modo personale e soggettivo, individuando finalità e significati propri. Biodanza è nata intorno alla metà degli anni 60 dagli studi del professor Toro sugli effetti della musica e del movimento dapprima su malati psichiatrici e successivamente su persone normali. Oggi Biodanza è una pratica diffusa in moltissimi paesi del mondo: dall’America Latina al Giappone, dall’Europa alla Nuova Zelanda, dall’India al Sud Africa. Il metodo può essere proposto a tutti, senza controindicazioni e senza limiti di età e trova applicazione, oltre che nel privato, anche in ambito istituzionale, clinico ed educativo: per citare alcune esperienze, sono organizzati corsi per disabili, gruppi di malati di tumore, di Parkinson, di Alzheimer, per gruppi di donne operate di tumore al seno o per comunità di riabilitazione da stupefacenti. Tantissime in Italia sono le proposte rivolte alla terza età e nelle scuole pubbliche per i bambini delle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria. A scopo formativo, inoltre, è proposta a studenti in diversi corsi universitari, a operatori sanitari e infermieristici come prevenzione del burn out (condizione di esaurimento fisico ed emotivo) presso le strutture ospedaliere. Un corso regolare di Biodanza ha cadenza settimanale con sessioni della durata di circa un’ora e mezza, ma sono anche proposti stage di approfondimento che si svolgono con durata variabile da una a più giornate organizzate con una o due sessioni al giorno. Nel corso di una sessione l’Operatore agisce da facilitatore delle esperienze individuali e del gruppo indicando il tema, suggerendo e dimostrando il movimento, con la finalità di portare i partecipanti a vivere l’intensa esperienza dell’integrazione del gesto con l’emozione. A Mirano, vengono propositi corsi periodici di Biodanza dal 2000 e molte persone hanno potuto sperimentare questa pratica traendone benefici nel loro quotidiano Per chi vuole conoscere Biodanza, nel prossimo mese di Settembre verranno proposta due serate di presentazione teorico-pratiche gratuite, dove sarà possibile provarla: Martedì 25 Settembre, ore 20.30, per principianti Giovedì 27 Settembre, ore 20.30, per coloro che già praticano Biodanza presso la Palestra della Scuola Elementare Dante Alighieri, Via Della Vittoria 24
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Opere complementari al Passante La questione dei 19 milioni di euro, pari al valore riconosciuto al Comune di Mirano dagli accordi sottoscritti in primis con la Regione Veneto per la realizzazione delle opere complementari in seguito alla costruzione del nuovo passante di Mestre nei territori della frazione di Vetrego, di Scaltenigo e del capoluogo è talmente importante che merita una cronistoria delle diverse tappe dal 2004 ad oggi. Il 27 agosto 2004 il Comune di Mirano firma il primo “protocollo d’intesa per le opere complementari al passante di Mestre” che prevede l’avvio immediato della progettazione preliminare da parte di Veneto Strade S.p.A. delle opere prioritarie di fascia A (con fascia A si intendono le opere finanziate mentre con fascia B si intendono le opere non finanziate) per i comuni di Casale sul Sile, Mogliano Veneto, Preganziol, Zero Branco, Scorzè, Martellago, Marcon, Mira, Pianiga, Quarto D’Altino, Spinea, Salzano. Appare subito evidente che Mirano, il comune più danneggiato dal nuovo passante autostradale, risulta per assurdo l’unico che non ha nessuna opera finanziata in fascia A mentre altri territori nemmeno toccati dal tracciato, come Mira e Pianiga, hanno ottenuto subito interventi per 12 milioni di euro. Per Mirano, infatti, non è previsto il finanziamento di nessuna opera ma solamente lavori in fascia B non finanziati per la realizzazione dei quali “le parti – e quindi anche il comune di Mirano - si danno atto di attivare la ricerca sia delle soluzioni progettuali che dei tempi e delle modalità di finanziamento”. A questa ricerca di soluzioni soprattutto in questi ultimi anni l’amministrazione di Mirano, che avrebbe dovuto essere indubbiamente la maggior promotrice in quanto direttamente interessata, non ha apportato alcun contributo perché, contrariamente a quanto previsto dagli accordi sottoscritti fin dall’inizio, l’amministrazione Pavanello ha sempre ritenuto di non doversi attivare aspettando invece le mosse della Regione. Il 22 marzo 2007 viene sottoscritto l’accordo di programma tra Comune, Regione, Provincia e Commissario delegato che prevede, a titolo di intervento compensativo per la comunità di Vetrego “certamente la più penalizzata fra tutte le realtà urbane attraversate dal tracciato”, l’individuazione a nord della ferrovia di un’area per la realizzazione di una struttura sportiva determinando “l’automatica variazione dello strumento urbanistico comunale vigente”. Con il successivo accordo di programma sottoscritto il 25 febbraio 2008 viene definito l’importo del finanziamento di 1 milione di euro per l’area sportiva di Vetrego stabilendo che la progettazione e la realizzazione sono a carico del Comune di Mirano. Viene prevista, inoltre, “una fascia di ampiezza di circa 30 metri lungo i lati dell’asse autostradale piantumata con arbusti ad alto fusto oppure barriere fonoassobenti al fine di costruire una barriera in grado di svolgere una funzione di filtro alla ricaduta di inquinanti e una mitigazione visiva ed acustica da realizzare entro i tempi di ultimazione dei lavori del Passante”. Con riferimento alla viabilità del nostro Comune “le parti concordano che venga reso permanente e utilizzabile un collegamento tra via Basse e via Molinella a sud dell’autostrada” nonché “riconoscendo che il territorio di Mirano risulta fortemente segnato dalla realizzazione del Passante e che rimarranno anche dopo la sua realizzazione delle criticità per la viabilità nel territorio comunale, si prevede la spesa non inferiore a 19 milioni di euro destinati alla riduzione del traffico di attraversamento ed al contrasto dei suoi effetti negativi sulla qualità urbana del territorio di Mirano” da utilizzare per la realizzazione di tre tangenziali a sud, a nord e ad ovest di Mirano. Il 15 febbraio 2010 viene sottoscritto un atto aggiuntivo all’accordo di programma del 25.02.2008 che, in sostitu-
zione delle tangenziali, prevede un elenco di 23 “interventi di viabilità ordinaria complementari alla realizzazione del Passante autostradale di Mestre” per un valore di 19 milioni (Vedi elenco allegato). Dal nuovo accordo emerge che nemmeno un euro è destinato per la protezione della frazione di Vetrego, pur se ritenuta a livello regionale “certamente la più penalizzata fra tutte le realtà urbane attraversate dal tracciato”. Inoltre, contrariamente a quanto sostiene l’attuale amministrazione comunale che ritiene di non doversi attivare per la progettazione, dagli accordi sottoscritti risulta inequivocabilmente che 13 su 23 opere devono essere progettate dal Comune di Mirano. Ad ulteriore riconferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, con delibera di giunta comunale n. 227 del 2 dicembre 2010, il Comune di Mirano dispone di inserire nel proprio programma triennale delle opere pubbliche 2011-2013 sei dei tredici lavori di propria competenza chiedendo alla Regione Veneto 387.000 euro per iniziare la progettazione. La Direzione regionale Infrastrutture con decreto del 17 giugno 2011 impegna a favore del Comune di Mirano i 387.000 euro richiesti affinché Mirano provveda alla progettazione delle opere per poter essere successivamente realizzate. Questi soldi per la progettazione di nuove opere il Sindaco ed il Partito Democratico di maggioranza, che governa il nostro Comune dal 2012, non hanno mai voluto spenderli e risultano ancora inutilizzati, con previsione di spesa sempre rinviata negli anni. Contrariamente agli impegni sottoscritti sostengono, infatti, di dover progettare solamente il campo da calcio di Vetrego e nessun’altra opera e per questo non hanno speso nemmeno 1 euro dei soldi ricevuti per le progettazioni dal 2011. Avendo appurato dagli accordi firmati che Mirano doveva invece progettare gran parte delle opere previste, è possibile avere la conferma del motivo per il quale a causa di questi comportamenti il nostro Comune è l’unico che non ha ancora ottenuto nessuna opera di compensazione dal Passante.Percorso parallelo essenziale per l’attuazione degli accordi era certamente la fase delle trattative. In proposito la Pavanello il 9 giugno 2017 scrive testualmente in facebook “personalmente ho incontrato Zaia pochissime volte e solo nel mio ruolo di presidente ANCI Veneto (… quindi mai come Sindaco di Mirano per le questioni del nostro territorio); tuttavia ai margini di uno di questi incontri gli ho chiesto in modo diretto se la Regione avesse stanziato la prima tranche di 5 milioni per gli accordi del Passante. Non ha detto parola, ma mi ha sentito benissimo tant’è che ha fatto una faccia contrariata ed è andato via”. Indubbiamente questo è il riassunto, tratto dalle stesse parole della Pavanello, della sua trattativa mai iniziata e relegata a poche parole con il Presidente della Regione Veneto pronunciate a margine di un incontro nel quale si parlava di tutt’altro pur trattandosi di una questione vitale per Mirano del valore di 19 milioni di euro. Questo contesto, caratterizzato appunto da una trattativa mai intrapresa con l’interlocutore principale ossia la Regione Veneto, è stato ulteriormente complicato dalla presentazione da parte del Sindaco di Mirano del ricorso contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Veneto, la Città Metropolitana di Venezia, Veneto Strade Spa. La stessa Avvocatura regionale ha definito il ricorso come la conferma della volontà di abbandonare il solco del dialogo e della reciproca collaborazione tra istituzioni per intraprendere la strada dello scontro tra enti dove Mirano era destinata certamente a soccombere. Arriviamo quindi alla sentenza pubblicata a fine maggio scorso che respinge “sotto tutti i profili sollevati, sia in via principale che in via subordinata” il ricorso presentato dalla Amministrazione comunale di Mirano. I giudici affermano che “da un attento esa-
me del contenuto degli accordi di programma emerge che essi si limitano all’individuazione di un modello organizzativo di coordinamento tra le diverse Amministrazioni, ma non raggiungono affatto un grado di definizione delle rispettive obbligazioni di fare autosufficiente, demandando espressamente l’individuazione dei rispettivi definitivi obblighi all’adozione di successivi atti attuativi di progettazione e di esecuzione che, nella maggior parte dei casi, non risultano esser stati ancora adottati”. Continuano i giudici affermando che “a ciò va aggiunto che gli accordi di programma in esame, in taluni casi, coinvolgevano la responsabilità anche del Comune di Mirano, affidando a quest’ultimo le fasi progettuali ed esecutive di alcune opere per le quali è stato proposto il ricorso; … il Comune di Mirano avrebbe dovuto, anziché chiedere genericamente l’adempimento, dimostrare di aver previamente assolto ai propri compiti”, cosa che non è avvenuta. Sulla necessità di attivarsi per la ottenere le risorse concordate, personalmente e senza l’appoggio di nessuna forza politica di Mirano, nel 2013 e nel 2014 ho presentato due proposte di emendamento al bilancio della Regione Veneto ed ho organizzato una audizione in prima Commissione del Consiglio Regionale. Tuttavia l’accentramento assoluto su di sé da parte della sindaca delle competenze sulla questione opere complementari al passante di Mestre ha comportato il vuoto verso chiunque determinando conseguentemente in modo assoluto l’esclusiva responsabilità sua e del partito di maggioranza che amministra Mirano del fallimento ad oggi della trattativa. Rispetto agli impegni a carico del comune di Mirano, fin da subito ho incalzato la sindaca esortandola a procedere con la progettazione delle opere complementari, come dimostrano numerosi articoli sulla stampa, i ripetuti interventi nei consigli comunali e per ultimo il recente emendamento presentato al bilancio comunale 2018 dove mi ero battuto per l’avvio della progettazione delle opere complementari al passante per le quali , peraltro, Mirano dispone già di parte dei finanziamenti dal 2011 senza mai utilizzati. Se, infatti, questa maggioranza avesse accettato la mia proposta di iniziare dall’opera 21 dell’accordo, ossia la pista ciclabile tra Scaltenigo e Mirano, molto probabilmente la pronuncia del TAR sarebbe stata favorevole ai miranesi. Purtroppo ad ogni mia richiesta di avviare la progettazione delle opere, anticipando di fatto la sentenza del TAR del Veneto, è seguito il parere contrario della maggioranza e della Sindaca. Tutto questo ha determinato la sonora bocciatura della Sindaca e del Partito Democratico che guida la sua maggioranza! Chiaramente Mirano non può perdere nemmeno un euro dei finanziamenti previsti dagli accordi che la stessa Regione Veneto nella sentenza del TAR riconosce ancora vincolanti. È necessario, pertanto, cambiare completamente strategia e recuperare il tempo perso unendo le forze per un obiettivo estremamente importante per i miranesi.
Giorgio Babato Consigliere comunale a Mirano
A MIRANO È RITORNATO IL CALZOLAIO Dopo tanti anni, a Mirano, è riapparsa nel negozio situato in via Della Vittoria, 2 la figura del calzolaio. La professione del calzolaio, negli anni passati, è sempre stata molto importante e familiare nelle nostre comunità. Il calzolaio, infatti, era un professionista che costruiva calzature in genere su misura e riparava quelle un po’ rovinate. Il locale era luogo di incontro per parlare dell'oggi e di ieri e per desiderare il domani. Con simpatia i Miranesi hanno accolto i conuigi Fabio ed Elena, che hanno aperto il negozio e riproposto l'ormai quasi dimenticata professione, che Fabio, a Dolo, ed Elena, a Mirano, hanno ereditato dai loro padri. Offrono: riparazione di calzature uomo-donna, di borse, cinture, portafogli, capi in pelle, e sostituzione cerniere e bottoni. A Fabio e ad Elena diciamo "ben arrivati" e auguriamo "buon lavoro". P.T.
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AURELIO RAMPAZZO IL COLLEZIONISTA Miranese, collezionista di moto GUZZI
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3. ALBANO RAMPAZZO PADRE DI AURELIO CON LA GUZZI AIRONE SPORT 250 | 4. GT NORGE 500 DEL 1928 | 5. GUZZINO DAREKORD DEL 1951 6. BICICLETTE D'EPOCA, IN PRIMO PIANO BIANCHI DEL 1908 | 7. MOTORE 500 DEL 1925 | 8. MOTORE PER SCUOLA GUZZI
L'interesse, direi la passione per qualcosa o qualcuno, se ti accompagna lungo tutta la tua vita, ti aiuta a realizzare progetti di grande valore non solo per te ma anche per gli altri. Aurelio Rampazzo ha creato, vicino alla sua abitazione di Mirano in via Porara 15, un Museo privato dedicato alle Moto Guzzi. Nei due piani del Museo, ha collocato 80 moto, che raccontano la storia straordinaria della Guzzi dal 1921 al 1970. Alcune moto sono più uniche che rare e restaurate tutte personalmente da lui. Per Aurelio le Moto Guzzi non sono solo pezzi di ferro, ma hanno un cuore ed un'anima. Per reperire tali modelli ha letto riviste, giornali e studi di vari settori. Ha visitato mercati e magazzini, navigato nel collezionismo Web e viaggiato in varie parti del mondo. Ci sono voluti parecchi anni per trovarle tutte e ha dovuto percorrere moltissimi chilometri per l'Italia e nei vari continenti. Alcune moto, infatti, sono pervenute dal Sudamerica e dall'Australia. Tutti gli esemplari nel Museo sono perfettamente
funzionanti e provati su strada personalmente da Aurelio. Ogni aspetto del Museo è molto curato e organizzato con una logica ben precisa. Nel suo Museo, in bella evidenza, puoi ammirare i modelli Moto Guzzi, che hanno ottenuto i fantastici successi nelle competizioni sportive Nazionali e Internazionali. Ci sono la C4v di Primo Moretti, il Gambalunghino di Fergus Anderson, il Dondolino di Felice Benasedo e quello di Sergio Pinza. Attirano la tua attenzione le Abatros con le quali nell'anno '51 Giovanni Leone, Piergiovanni Filodelfo, Bruno Francisci sono diventati Campioni d'Italia e hanno vinto importanti corse nazionali e internazionali. Ad ogni modo Aurelio ha abbinato gli articoli dei giornali e delle riviste, che raccontano i successi ottenuti. Al centro del Museo si può ammirare una gigantrografia, che rappresenta Albano Rampazzo, il padre di Aurelio, con la sua Moto Guzzi Airone Sport 250 del 1951. E' stato, infatti, il padre Albano a trasmettere al figlio questa grande passione per il marchio Guzzi. La sua passione non finisce qui, ma continua sempre
con Velocipedi a due ruote, perché ha allestito, pure, un'ampia esposizione di biciclette da corsa d'epoca. Possiamo ammirare il modello di bici Bianchi, con cui Fausto Coppi nel 1951 ha vinto il Campionato del Mondo e la bici con la quale nel 1974 Felice Gimondi, a Barcellona, vinse pure lui il Campionato del Mondo. Vi consigliamo di andare a trovare il Sig. Aurelio e visitare i suo Museo. Avrete il piacere di sentire dalla sua voce le interessantissime storie, collegate ai vari modelli delle moto e delle Bici. Dopo aver visitato il predetto Museo, sicuramente sarai preso dal desiderio di indossare il casco e la tuta per fare un bel giro, animato dal mondo dei motori e coccolato dall'aria fresca che ti avvolge. Se raggiungerai le colline, le montagne o i mari, potrai gustare una meravigliosa visione dei paesaggi. Buon viaggio. Per contatti od organizzare una visita al Museo, aureliorampazzo@alice.it
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Mirano summer festival 2018 in archivio Sfida vinta contro meteo e burocrazia
Favaretto: «Festival patrimonio di tutti, difficoltà superate grazie al pubblico e ai volontari»
I successi di Vasco interpretati dalla Diapasonband hanno riempito per l’ultima volta, e al limite della sua capienza, il piazzale degli impianti sportivi: va così in archivio il 31 luglio, con un pienone, la dodicesima edizione del Mirano Summer Festival, organizzato dall’Associazione Volare. Sintomatico dell’andamento di quest’anno è proprio il fatto che a fare il tutto esaurito sia stato uno dei gruppi più amati, che sul palco doveva salirci 15 giorni prima, fermato però dal maltempo. Il meteo ha infatti caratterizzato questa edizione, che tuttavia ha tenuto duro, portando gli organizzatori a “perdere” interamente solo tre serate, anche se sono circa una decina alla fine quelle condizionate da pioggia e temporali, che hanno colpito proprio nei momenti di maggior incasso, prima e durante la cena. Serate che l’organizzazione ha tuttavia deciso di celebrare lo stesso, pur in perdita, per rispetto del pubblico, vera anima di questa manifestazione. Superate non solo le avversità meteo, ma anche quelle della famigerata burocrazia. La cosiddetta “direttiva Morcone” ha imposto rigidi protocolli di sicurezza, con implementazione di dispositivi contapersone agli accessi, telecamere, barriere antisfondamento, formazione al rischio incendio dei volontari, tutti a carico
dell’organizzazione e il Summer Festival quest’anno è stato sottoposto a severi controlli come mai accaduto prima. Tutti superati, al prezzo di un surplus di lavoro e investimenti che superano del 35% quelli effettuati, per esempio, lo scorso anno. Nonostante ciò il pubblico non è mancato e la manifestazione si è confermata essere un must dell’estate miranese, come ricordato nell’ultima sera, nei saluti finali, dal patron Paolo Favaretto: «Sono 12 anni che facciamo questa cosa – ha detto il presidente di Volare - quest’anno è stato forse il più difficile, tra le bizze del tempo e la nuova legge sulla sicurezza. Ammetto che volevamo chiudere già il primo giorno, ma grazie al pubblico e al gruppo di volontari abbiamo tenuto duro e a ragione: la risposta che c’è stata una settimana fa, dopo l’appello a stringersi attorno a questa manifestazione che è patrimonio di Mirano e dei miranesi, ci ha commosso. Avevamo bisogno del nostro pubblico e il pubblico è arrivato. È stato fatto tutto quello che ci è stato richiesto, spendendo l’ira di Dio, facendo una fatica da matti, ma abbiamo vinto tutte le battaglie e dimostrato che il Summer è più forte di ogni legge e di ogni avversità. Non posso che ringraziare tutti, dal Comune alle forze dell’ordine, dalle associazioni ai volontari che non hanno mancato un sol giorno di esserci e lavorare, anche sotto il sole e la pioggia battente». L’ultima serata è stata anche l’occasione per ringraziare gli sponsor, indispensabili per la sopravvivenza di una manifestazione come il Summer Festival e le associazioni che hanno offerto alcune serate, come le otto Avis del Miranese, partner anche dell’ultimo concerto. Sul palco tutto il gruppo dei donatori, compreso il presidente provinciale Tito Livio, che hanno ribadito l’importanza di esserci e sensibilizzare alla donazione, soprattutto in questo periodo dell’anno: «Dobbiamo essere risorsa e non riserva – ha detto Livio - donare è un dovere che deve partire dal cuore». Un grazie allargato dagli organizzatori anche ai volontari
di Croce Rossa e Protezione civile, “angeli custodi” di queste serate. Durante la serata conclusiva commovente anche il ricordo di due collaboratori del Summer Festival, scomparsi di recente: Mirco Guerra, vigile del fuoco, il “gigante buono” che al Summer si occupava proprio di sicurezza e Pietro Piarotto, imprenditore miranese tra i più stretti collaboratori della manifestazione. Durante il concerto sono stati ricordati alzando verso il cielo due fasci di luce. Il Summer Festival va avanti con nuove sfide e nuovi progetti anche nel loro nome.
Mirano perde il corso di laurea in Scienze Infermieristiche! Purtroppo sembra ormai deciso che Mirano sarà privata del corso di laurea in Scienze Infermieristiche, secondo quanto annunciato dall’università di Padova. A meno che non avvenga un miracolo, la Scuola Infermieri, con i suoi corsi abilitanti, fondamentali in campo sanitario, chiuderà i battenti ,nonostante per questo corso di laurea fosse stata appositamente ristrutturata la ex scuola Petrarca, in pieno centro storico. Resteranno il II e il III anno fino ad esaurimento, ma sin d’ora le immatricolazioni saranno a Mestre a e Padova, a seconda della provenienza e della scelta degli studenti. A Mirano e negli altri ospedali dell’Ulss 3 Serenissima, restano i tirocini formativi. Si sa che il MIUR (Ministero istruzione Università e Ricerca) aveva già provveduto a consistenti tagli dei corsi di laurea su tutto il territorio nazionale e l’università di Padova (a cui afferisce Infermieristica di Mirano) non era stata risparmiata!
Foto scuola petrarca
Ma il motivo principale della chiusura, forse sta nella riorganizzazione delle Ulss venete, che sono diventate sette; e si prevede un unico corso di laurea in scienze Infermieristiche per ogni Ulss, affidato alla sede principale (quindi Mirano viene accorpata a Mestre e Conegliano a Treviso). Poiché già da tempo si sapeva che c' era il rischio per Mirano, erano intervenute varie personalità di ogni parte politica (in particolare il cons. regionale Semenzato aveva ottenuto gli stessi finanziamenti degli altri anni per Mirano) e si erano espresse a favore del mantenimento di questo corso di laurea, che è sempre stato il fiore all’occhiello nella professione sanitaria anche per Padova. Ricordiamo che Mirano ha sempre avuto i migliori risultati tra i laureati, e il minor numero di abbandoni durante il triennio, proprio per la capacità di seguire quasi individualmente gli studenti, e per l’ottimo coordinamento della dott. Ornella Bonso. Dopo la laurea gli infermieri di Mirano trovano subito lavoro, anzi gli ospedali se li rubano l’un con l’altro. Ci lascia l’amaro in bocca constatare ancora una volta che quando qualcosa funziona bene, si fa di tutto per interromperne il buon funzionamento ma ci rammarica soprattutto che Mirano perda un altro pezzo da novanta nell'ambito dei servizi! Forse le cose non sarebbero cambiate, ma dato che nella riorganizzazione delle Ulss, già si parlava della riduzione dei corsi di laurea, perché non intervenire per tempo, tutti insieme (con ordini del giorno, prese di posizione in Consiglio, ecc…) presso il Direttore Generale Dal Ben, che è molto attento e sensibile alle problematiche e alla qualità dei servizi, ed offrire la sede di Mirano come referente principale della Serenissima! Non è che la situazione delle sedi di Mestre e Venezia sia migliore di Mirano, ed ora accorpare 100 studenti insieme
per tutta la Serenissima, si sa che comporterà problemi alla qualità della didattica e all’offerta formativa in generale! Il numero chiuso di 70 studenti previsto fino a ieri in ogni sede, anche portato a 100 nelle sedi principali, vedrà una sensibile riduzione dei posti di lavoro e molti giovani troveranno la strada sbarrata, se vorranno fare l’infermiere professionale. Poi non lamentiamoci che mancano i medici, che non ci sono infermieri, che mancano gli specialisti, ecc…!!! Sono sempre le scelte politiche sbagliate o poco attente che danneggiano ogni settore, specie la sanità! A Mirano c’è un affitto in corso con l’Ulss ma la scuola Petrarca rischia di restare vuota e vedremo presto sparire i tanti studenti che sino ad oggi hanno portato un buon indotto e con la loro frequenza a scuola, hanno animato il Centro!
Annamaria Tomaello coord. "Insieme per il bene comune"
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Distretti del commercio, obiettivo quota 7
Opportunità di crescita per Mirano: novità in arrivo da settembre Cinque distretti del commercio, ma che potrebbero diventare 7 nel 2019: uno per ogni comune. Il Miranese del commercio cresce, in estensione e possibilità, grazie al riconoscimento nel 2018 di tre nuove aree strategiche (Spinea, Scorzè, Santa Maria di Sala) che si aggiungono alla riconferma delle due già esistenti (Mirano e Martellago). Ora occhi puntati sul prossimo anno: sforzi concentrati su Noale e Salzano, per completare lo scacchiere dei distretti commerciali del Miranese, con Confcommercio in prima fila (unica associazione di categoria del territorio ad essere presente in tutti i comuni del comprensorio) accanto ad altre associazioni e ai comuni. Finora sono 58 i distretti approvati dalla Regione Veneto e in elenco figurano anche i 5 proposti nel Miranese: Per tutti, il riconoscimento di distretto prevede investimenti in tema di accessibilità, mobilità sostenibile e riqualificazione del contesto urbano in termini di arredo, aree verdi, pulizia e sicurezza. L’obiettivo è valorizzare il territorio a partire dagli aspetti economici legati al commercio e al turismo, in modo da favorire nuove opportunità di rilancio del centro storico di ogni paese. Tutto ciò grazie a progetti personalizzati, diversi per ogni comune, che Confcommercio del
Miranese, insieme alle amministrazioni locali e grazie all’esperienza acquisita in materia, ha contribuito a realizzare, facendo in modo che l’iter si concludesse in maniera positiva. Sono state così confermate le peculiarità di Mirano (“Mirano: Cultura, Shopping ed Enogastronomia”) e Martellago (“Martellago tra Terra e Acqua”), che dunque vedono approvato per altri tre anni il proprio distretto commerciale, dopo la positiva esperienza degli anni scorsi. A questi due comuni se ne aggiungono altri tre, facendo del Miranese un comprensorio di distretti, grazie al proficuo lavoro di Comuni, commercianti e associazioni. In almeno quattro (Mirano, Spinea, Santa Maria di Sala e Scorzè) Confcommercio ha recitato un ruolo da protagonista nella redazione del progetto, rivestendo un ruolo determinante per l’approvazione finale. Proprio su Mirano, la piazza principale del Miranese, si concentra l’impegno dell’associazione: “Mirano: Cultura, Shopping ed Enogastronomia”, progetto pilota avviato nel 2015 e che dunque prosegue allo scopo di consolidare quanto fatto negli ultimi tre anni e sperimentare nuove iniziative di collaborazione tra associazioni e operatori economici, non è solo una riconferma. Confcommercio punta a crescere e già a settembre, alla rientro dalle
ferie, l’associazione proporrà alcune ulteriori novità e possibilità di crescita all’Amministrazione comunale, che finora da questo punto di vista si è sempre dimostrata partecipe e aperta ad implementare il progetto. Anche perché nel triennio appena concluso il distretto commerciale di Mirano ha portato investimenti che hanno consentito al Comune di realizzare un info-point turistico e una nuova illuminazione in piazza, una nuova pavimentazione e una vetrata-portico espositivo in Corte Errera e il nuovo percor-
175 Mila persone per 7 eventi
Il successo delle notti nel Miranese batte anche il maltempo Oltre 175 mila presenze in sette notti, nonostante un’estate con il meteo ballerino. Ma non si misura solo in cifre il successo delle Notti nel Miranese, che anche quest’anno hanno animato le piazze del comprensorio, organizzate da Confcommercio del Miranese e dai commercianti locali. Sono loro l’anima dei paesi, che contribuisce a tener vivi i centri: anche questa volta si sono fatti carico di coordinare le serate più attese dell’estate, non solo dai residenti. Perché è confermato: le Notti di Confcommercio attirano sempre più visitatori da fuori città e questo conferma la bontà della formula intrapresa ormai da diversi anni, il cui obiettivo è quello di promuovere i paesi, le loro attrattive e le opportunità, anche economiche, che possono offrire. Chiaro che più i clienti vengono da fuori città, più il risultato è apprezzabile sotto questo punto di vista. Da Salzano a Martellago, con in mezzo l’annullamento di Noale per il maltempo ma anche l’exploit incredibile di Mirano, con una delle Notti Bianche più seguite di sempre: tutto grazie alle numerose novità, a cominciare dalle aree dedicate alle manifestazioni, mai così estese come quest’anno. A Mirano, per esempio, per la prima volta è stato chiuso anche il tratto centrale di via Cavin di Sala, collegando così la zona della piazza con via Gramsci, dove da sempre vengono organizzati interessanti punti di intrattenimento.
Anche a Salzano, nel primo appuntamento del tour, la chiusura di via Montegrappa è stata estesa fino all’incrocio con via Villetta. L’altra importante novità ha riguardato il tema che, insieme al colore che da qualche anno contraddistingue ogni Notte, ha caratterizzato i singoli appuntamenti. Alcuni esempi: a Olmo la Notte Oro 2018 è stata intitolata “Stelle, circo e fantasia”, tutta dedicata ai bambini, a Mirano è andata in scena l’eleganza e le passioni sotto lo slogan “Tra sogni e passioni”, mentre a Maerne, dove quest’anno è entrata in gioco anche la collaborazione con l’Associazione artigiani del Miranese, la Notte Azzurra è stata dedicata a “Sapori, musica e mestieri”. Infine Spinea, dove la Notte Gialla è stata in note, con il titolo “Un viaggio nella musica” e Martellago, dove il rosso ha caratterizzato “Un amore di notte”. «La forza delle Notti – spiega Ennio Gallo, presidente di Confcommercio del Miranese – sta nel sapersi rinnovare ogni anno con un tocco di originalità, non presentandosi mai uguali all’anno precedente. E questo le rende sempre attuali e molto gettonate. Quest’anno, in molte piazze, la proposta si è allargata prendendosi spazi in più e unendo le tante proposte sotto un tema che caratterizzerà ogni serata. Per questo ringraziamo il gran lavoro e l’impegno dei nostri commercianti».
Notte Bianca di Mirano
Confconmmercio del Miranese
so pedonale di collegamento al parcheggio di via Colombo. Inoltre è stata realizzata la rotatoria di Zianigo nel contesto della nuova piazza della frazione e avviata, per essere ora completata, l’installazione di videocamere di sicurezza in Piazza Martiri e via Barche, area centrale del distretto. Da considerare anche la riqualificazione del patrimonio edilizio (facciate dei negozi) del distretto, effettuata da alcuni commercianti che hanno beneficiato del contributo regionale.
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Un autunno di appuntamenti, la regia è dei commercianti
“A piedi in centro” e Black Friday: piazza di Mirano regina dello shopping Dopo una stagione di Notti nel Miranese da incorniciare, Confcommercio del Miranese si appresta a varare un programma d’autunno, questa volta a Mirano, altrettanto ricco di appuntamenti e di spunti per promuovere la città e le sue attività. Si comincia presto, con gli ultimi scampoli d’estate che dopo la tradizionale Fiera di San Matteo porteranno Confcommercio ad organizzare il tradizionale appuntamento di fine settembre dedicato alla mobilità sostenibile e agli stili di vita sani a misura di cittadino: “A piedi in centro”, in programma il 23 settembre, vedrà schierato in prima fila il nuovo gruppo di commercianti creato proprio da Confcommercio e denominato "Sapori e tradizioni", costituito da circa 40 attività del settore enogastronomico. Inoltre, insieme alla collaborazione con il Comune di Mirano, ci sarà quella preziosa con l'associazione "Antichi Mestieri" che permetteranno alla manifestazione di presentarsi quest’anno ancor più ricca e partecipata. L’evento è rivolto a tutte le attività di Mirano, comprese le frazioni, coinvolte perché l'evento è un'opportunità anche per loro. I
temi, inoltre, sono cari a tutti i miranese e non poteva che coinvolgere i commercianti, da sempre in prima linea anche su tematiche che riguardano la vita in città e l’ambiente. Muoversi passeggiando, vivere la città con lentezza, fermarsi ad assaporare le prelibatezze del territorio e incontrare la gente in piazza, a cominciare da chi ci vive e ci lavora: negozianti, baristi, ristoratori. È ancora una volta “slow” dunque la parola d’ordine della “Settimana europea della mobilità”, che quest’anno segna la sua quindicesima edizione. Attori principali della manifestazione, aperta per tutta la giornata dalle 9 alle 20, saranno proprio le attività commerciali di Mirano, che per l'occasione porteranno in piazza i loro prodotti, costruendo così un “unico grande negozio a cielo aperto”. Ampio spazio verrà dato anche alle bancarelle di specialità enogastronomiche regionali tipiche dell’Italia. Ma oltre a fare acquisti ci si potrà anche divertire, con iniziative e animazioni per i più piccoli. «L’obiettivo», spiegano il presidente di Confcommercio del Miranese Ennio Gallo, Capo delegazione Roberto Rossato e la direttrice Tiziana Molinari, «è valorizzare le grandi risorse che i negozi di Mirano possono offrire ai propri clienti, senza che questi debbano spostarsi altrove. È evidente che nessuno conosce i propri clienti e le loro esigenze come i negozi “sotto casa” e che la loro presenza nei centri abitati è fondamentale per mantenere quel tessuto sociale che rende vivo un paese. Che per questo motivo è anche più piacevole da frequentare a piedi e lentamente». Verso Natale poi Confcommercio tornerà a riempire la bella piazza di Mirano di balocchi e iniziative. E se fino a qualche anno fa il clou erano
le luminarie e i mercatini, quest’anno, come quello passato, si anticipa lo shopping all’ultimo weekend di novembre con il Black Friday, una delle ultime tendenze del commercio mondiale, nato negli Stati Uniti e poi esportato in molti paesi per promuovere gli acquisti, in particolare sotto Natale, con promozioni e sconti unici nel corso dell’anno. La data da segnare, in questo caso in nero, è il 23 novembre e quel giorno a Mirano i negozi resteranno aperti in via eccezionale fino alle 23 di sera: sarà possibile effettuare acquisti, iniziare lo shopping natalizio e approfittare delle tante occasioni organizzate dai negozianti per l’inizio dell’Avvento. Una vera e propria campagna di promozione anche per la città, che come ogni anno aspetterà il Natale con luminarie e iniziative particolari, ricreando quel clima magico che ha pochi eguali nel territorio. A proporre questa nuova manifestazione, che si aggiunge alle altre organizzate dai commercianti in città nel corso dell’anno, sono stati proprio gli
appartenenti alla delegazione, allargata al gruppo di lavoro di Confcommercio (al quale possono sempre partecipare tutte le attività di Mirano che desiderino dedicare parte del loro tempo e impegno alla promozione della città) e che anche quest’anno ha lavorato sodo per predisporre un pacchetto di iniziative senza soluzione di continuità, per fare di Mirano la piazza di richiamo che la città merita, non solo in estate e a Natale, ma anche per tutto l’autunno.
Roberto Rossato
Conclusa la XI edizione del summer City Camp Nozze d'oro Meritato successo per l’iniziativa organizzata dall'Oxford School of English di Mirano Venerdì 22 giugno si è conclusa la XIª edizione del Summer City Camp organizzato dall'Oxford School of English di Mirano, presso la scuola elementare “Elisabetta ‘Betty’ Pierazzo” di Noale. Il Camp ha coinvolto bambini e ragazzi di età compresa tra i 7 e i 12 anni, con lezioni di lingua inglese, musica, teatro e sport ed è stato eccellentemente condotto dal corpo docenti dell'Oxford School of English di Mirano, il supporto tecnico degli istruttori di cricket e karate della polisportiva Olimpia di Treviso e la consulenza artistica dell'insegnante di violino Lucia Samadan. Un pool di professionisti esperti in vari settori (lingua, sport, musica e teatro) che ha lavorato fianco a fianco per due settimane per offrire ai giovani partecipanti al Camp la possibilità di divertirsi ed allo stesso tempo migliorare il proprio inglese. Una real English experience garantita dal fatto che la maggior parte delle attività sono state condotte in lingua. Tra queste spicca l'ormai tradizionale workshop di Drama in English che prevede circa dieci ore di lezione di teatro in tutte le classi, volte alla realizzazione di uno spettacolo in lingua inglese che viene presentato al pubblico l'ultimo giorno del Camp. Testi, costumi, regia e scenografie sono curati ogni anno da Ms Alessia Panter, attrice amatoriale e deputy director dell'Oxford School di Mirano. Lo spettacolo di quest'anno, adattato in lingua inglese per i ragazzi dalla 3ª elemen-
tare alla 1ª media, è stato tratto dal famoso romanzo dello scrittore francese Jules Verne “Le tour du monde en 80 jours” (pubblicato nel 1872) ed è stato proposto ai giovani attori con l'intento fondamentale di farli riflettere sull'importanza dell'incontro e confronto, non sempre facile, tra la propria cultura e quella di popoli lontani, sia geograficamente che in termini di tradizioni. Il lavoro sul personaggio principale, protagonista del romanzo di Jules Verne, Mr. Phileas Fogg, un distinto gentleman londinese di fine ottocento, è partito proprio dalla premessa che il viaggio più importante che lo stesso avrebbe condotto non sarebbe stato tanto quello del giro del mondo in 80 giorni, quanto soprattutto quello dentro di sé, nel tentativo di oltrepassare le proprie rigide convenzioni e barriere culturali. I piccoli protagonisti at-
tori hanno colto a pieno lo spirito del tema a loro proposto, rendendolo al meglio sulla scena e l'esito finale è stato un vero successo, confermato dall'entusiasmo del pubblico accorso numeroso alla rappresentazione pomeridiana del 22 giugno, presso il teatrino/ sala San Giorgio in piazza castello a Noale. Anche i più piccoli di 1ª e 2ª elementare, per i quali è stato scritto un testo drammaturgico apposito nello spirito del romanzo di Jules Verne, sono stati coinvolti in uno spettacolo con coreografie, canzoni e brevi testi in lingua presentato al pubblico la mattina stessa del 22 giugno, presso la palestra grande della scuola elementare “Elisabetta ‘Betty’ Pierazzo”. L'una e l'altra rappresentazione sono quindi state seguite dalla consegna dei diplomi per ogni studente partecipante al Camp e da una “stretta di mano accademica”.
Vecchiato Luciano e Vescovo Bruna
Il giorno 04 Settembre 2018 si festeggia i 50 anni di matrimonio di Vecchiato Luciano e Vescovo Bruna. La grande festa viene organizzata presso un ristorante di Mirano con i figli Martino e Elena attorniati dai nipoti e parenti. Auguri e felicitazioni dalla redazione di Mirano Magazine.
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A Mirano il 12 maggio 2018 ESIBIZIONE “FANFARA BERSAGLIERI DI LECCO” Sabato 12 maggio 2018 alle ore 21.00, nella centrale Piazza Martiri di Mirano, la rinomata Fanfara Bersaglieri “Guglielmo Colombo” di Lecco è stata ospite della Sez. Bersaglieri di Mirano, in occasione del 66° Raduno Nazionale d'Arma che si è memorabilmente svolto dal 07 al 13 maggio in quel di San Donà di Piave. Un grande evento quest'ultimo: il corpo dei Bersaglieri è ritornato in Veneto, in particolare nel Basso Piave, dopo più di vent'anni per celebrare il centenario della conclusione della Grande Guerra, conflitto nel quale proprio i Bersaglieri si trovarono impegnati in prima linea da Cortellazzo al Garda. L’evento fanfaristico era inserito nel programma comunale “Mirano Musica 2018” ed è stato magistralmente organizzato dalla locale Sez. Bersaglieri di Mirano, presieduta dal Bers. Vecchiato Luigino, con il fattivo e sostanziale contributo dell’Amministrazione Comunale, che ha presenziato al concerto con la Sindaca e con la Presidente del Consiglio Comunale. Il preludio concertistico è iniziato con l'ingresso dei musicanti piumati in Piazza Martiri, in raggruppamento da parata e tutti al passo di corsa con intonate le note del “Flick-Flock", accompagnato da uno scrosciante applauso da parte del tantissimo pubblico che ha affollato, per l'occasione, la nostra bella piazza. Dopo il loro ingresso in piazza, i fanti piumati della fanfara e quelli locali si sono spostati in Calle Ghirardi per deporre una corona presso il “Cippo del Bersgliere” e sono poi ritornati in piazza per il concerto. Una quindicina i brani eseguiti dai valenti musicisti piumati, magistralmente diretti dal Capo Fanfara Bers. Losa Luca che con la sua tromba ha dato un ulteriore brio all'esibizione concertistica. Tra i vibranti applausi ed i convinti consensi del numeroso pubblico presente, la fanfara ospite ha suonato con indubbia maestria e professionalità il proprio repertorio musicale, composto da brani noti e meno noti, ma tutti oltremodo coinvolgenti, preceduti da
una consona presentazione storico- musicale. I saluti di rito e lo scambio di doni tra “I padroni di casa” e gli “ospiti” hanno fatto da intermezzo fra la prima e seconda parte del concerto. Quando l'esibizione stava volgendo al termine, per l'ulteriore delizia del pubblico presente, alla Fanfara Bersaglieri “Guglielmo Colombo” di Lecco si è unita anche la Fanfara Bersaglieri “Alfonso La Marmora" di Montopoli in Val d’Arno, la quale, dopo un proprio preludio musicale, si è unita con la Fanfara di Lecco per l'esecuzione del notissimo brano bersaglieresco “La Ricciolina", cantato e suonato assieme dalle due fanfare. Indubbiamente uno spettacolo nello spettacolo! Il concerto si è concluso con l'esecuzione dell'Inno di Mameli, fatto proprio anche dal pubblico festante che non ha mancato di far sentire il proprio attaccamento all'inno canoro-musicale nazionale. Va qui ricordato che la Fanfara “Guglielmo Colombo" di Lecco ha partecipato a numerosi raduni e presenziato a manifestazioni e parate d'arma anche all'estero, rappresentando in maniera mirabile il nostro Paese nei maggiori eventi militari internazionali. Quindi, sicuramente un vanto per Mirano l'aver ospitato questi blasonati suonatori di strumenti musicali a fiato. A completamento del raccontato evento musicale, la Sez. ANB di Mirano ritiene d'obbligo manifestare il proprio orgoglio per aver ospitato l’esibizione della “Fanfara Bersaglieri di Lecco”, poiché la città di Mirano ha sempre avuto nel tempo un profondo legame storico con i Bersaglieri. I Bersaglieri di Mirano hanno lavorato in sinergia con l'Amministrazione Comunale per consentire l'offerta alla nostra città di un evento musicale di grande significato come quello sopra raccontato (di questo l'ANB di Mirano ne va fiera!) e, non ultimo, si sono anche adoperati per supportare nell’organizzazione logistica l’Associazione d’Arma Piumata, impegnata nel corrente anno a predisporre un variegato programma di eventi correlati al grande ed indimenticabile raduno bersaglieresco di San Donà di Piave
di inizio maggio denominato “Piave 2018”. Tale raduno promosso a livello nazionale ed estero per ricordare il centenario della Grande Guerra, il sacrificio dei caduti che con il loro sangue hanno bagnato le terre del Friuli e del Veneto ed anche perché il corpo dei Bersaglieri, ben presente e radicato in questi territori, ha sempre partecipato all’intero percorso storico che ha portato alla fondazione della nostra Repubblica. E’ con profonda commozione e vanteria che i Bersaglieri ricordano l'evento storico 19151918. Ricordare ed onorare coloro che hanno dato la loro vita per la Patria è per i Bersaglieri il dovere più grande che devono corri-
spondere per fare in modo che tale sacrificio umano non sia stato vano. Il ricordo non si cancella (mai!), si deve invece rafforzare nella memoria di tutti affinché diventi un monito per far sì che l’uomo non ripeta più gli errori fatti nel passato. L'avvenuto concerto a Mirano della rinomata e titolata Fanfara Bersaglieri “Guglielmo Colombo” di Lecco va sicuramente interpretato in questo senso. Ricordare, commemorare, non dimenticare! ... questo è il mantra dei Bersaglieri. A.N.B. Bersaglieri – Sez. di Mirano Masetto Massimo
Parliamo di funghi che fanno male Spesso si sente dire che i funghi velenosi, per fortuna, sono pochi. E' un'affermazione del tutto gratuita e alquanto pericolosa. Innazitutto è molto difficile sancire quali siano esattamente i funghi velenosi perché, per essere tali, devono far parte del la casistica degli avvelenamenti. In poche parole, per sapere se un fungo è velenoso occorre mangiarlo: se fa male lo è. In effetti, se si dovesse considerare come velenoso un fungo per i suoi contenuti chimici, si dovrebbe dire che tutti i funghi sono velenosi, perché tutti, in percentuali variabili, contengono tossine o elementi venefici per il nostro organismo. Per fortuna solo una parte di essi ne ha un dosaggio sufficiente per creare avvelenamento in un essere umano. In altri, queste tossine sono a livelli-limite (ecco spiegati anche i fenomeni dell'avvelenamento per accumulo o l'esigenza di effettuare la precottura in determinate specie). A volte si tratta invece di fattori puramente personali: ad una persona fa male un fungo e a qualche altra invece no. Ma, per saperlo, bisogna provare. Un altro fatto da tener presente, quando si disquisisce di funghi velenosi, è quello di dare per scontato il consumo di questi a persone sane e di mole notevole, ignorando bambini, persone gracili, vecchi e ammalati. Infatti una frase ricorrente è quella che afferma che "sono velenosi ma piccoli" dimenticando che ad un fisico debilitato o "leggero" ne basta una minore quantità per avvelenarsi. Un altro pericolo da non sottovalutare è quello costituito da alcuni libri in commercio dove, a volte, viene dato per commestibile un fungo che non lo è sia per ignoranza dell'Autore, sia per il fatto che molti funghi sono risultati velenosi negli ultimi dieci-vent'anni e pertanto essi risultano annoverati tra quelli commestibili. Gli avvelenamenti possono essere più o meno gravi in relazione allo stato di salute dell'individuo che li consuma. Maggiormente a rischio sono i cardiopatici, gli epatopatici, gli ammalati in genere, i fisici deboli, gli anziani e, per il minor peso corporeo, i bambini. Paolo Trevisanato
25 APRILE 2018 - 8ª GIORNATA ECOLOGICA Il Gruppo "Amici Micologi Mirano" ha organizzato l' 8a Giornata Ecologica a Mirano (VE). Nell'ambito delle attività che svolge, il Gruppo "A.M.M" dell'"A.M.B.", prevede ogni anno una giornata Ecologica. Quest'anno è stata scelta la data del 25 Aprile 2018, Festa Della Liberazione, per la raccolta di qualsiasi contenitore (plastica, vetro, alluminio, borse, ecc..) specialmente nei fossati e lungo alcune strade. L'iniziativa ha raccolto l'adesione di una quindicina di partecipanti, visto la giornata di festività. Le zone ripulite sono state: il Fiume Muson e il fossato adiacente, da via Bastia Fuori fino ai Molini di Sotto - il fossato di via Mariutto (fronte Villa XXV Aprile) - Via Don Sartor (fossato fronte entrata Ospedale) - Via Parauro e fossato di via Palazzone fino al Ponte che attraversa il fiume Muson. Formate le squdre di 3/4 volontari, è iniziata la ricerca. La quantità raccolta è stata di 36 sacchi di plastica, non solo contenitori, ma anche di altro materiale abbandonato da sconosciuti. In cuor nostro però c'era poco di cui vantarsi per il materiale raccolto, perché ben poco valore c'è nell'azione di coloro che se ne sono liberati abbandonando tali rifiuti lungo fossati e strade. Nell'arco di pochi anni, i nostri fossati, fiumi, strade, ecc. hanno cambiato aspetto a tal punto da ferire coloro che hanno memoria del loro stato originale, suscitando preoccupazione e dubbi sull'azione dell'uomo. Comunque, sono iniziative di cui Mirano ha proprio bisogno, perché rappresentano una speranza per il nostro territorio ed una strada per poter alleggerire il carico di inquinamento che l'ambiente deve smaltire. IL PRESIDENTE -Paolo Trevisanato-
Adriano De Liberali - Francesca Mandruzzato - Francesco Palmieri - Ornella Cicogna Giancarlo Calzavara - Italo Spagnolo - Esterino Moro - Paolo Trevisanato
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PUNTO MEDICO MIRANO Il Poliambulatorio amplia la propria offerta terapeutica L’anno inizia con la riuscita dell’ampliamento del Poliambulatorio! Nella nuova sede sono presenti quattro ambulatori, dedicati alla Medicina dello Sport, a specialità mediche e fisioterapiche e una palestra riabilitativa nella quale è possibile seguire i seguenti corsi: • ginnastica correttiva posturale di gruppo e singola per le patologie del rachide (scoliosi); • ginnastica vertebrale posturale per la prevenzione delle patologie del rachide; • back school; • attività di allungamento e mobilità della colonna e degli arti; • rieducazione del pavimento pelvico singolo e di gruppo; • attività guidate per la terza età; • pancafit rieducativa singola e di gruppo; • riabilitazione post-chirurgica ed eventuale recupero del gesto sportivo; • attività di gruppo per patologie neurologiche svolte da professionisti sanitari; • attività di rilassamento e gestione delle emozioni; • psicomotricità; • massaggio del bambino; • corso pre e post parto; • progetto per la donna in menopausa e per la prevenzione dell'osteoporosi; • progetto per la prevenzione delle malattie cardio-va-
scolari e controllo del peso attraverso la Medicina dello Sport. Il Punto Prelievi che è aperto lunedì, mercoledì e sabato dalle 7.30 alle 9.15 continua la sua attività offrendovi un servizio in tempi brevi e a prezzi competitivi. Per evitare una lunga attesa comunque vi consigliamo di prenotare il vostro appuntamento. Per un check up completo offriamo diversi pacchetti di analisi ed esami mirati per verificare il vostro stato di salute generale e per specifiche patologie: da un controllo base dello stato di benessere della persona ad un controllo esteso della funzionalità epatica, renale, emopoietica e coaugulativa in un'ottica di prevenzione clinica. Con molto orgoglio vi comunichiamo che gli specialisti che collaborano con noi continuano ad aumentare, per darvi un servizio sempre più completo e puntuale. Sono infatti presenti nella nostra struttura ormai più di 60 medici in ogni specialità medica! Inoltre da quest’anno il servizio di ginecologia e ostetricia inizia i corsi pre-parto e post-parto con la collaborazione di diverse figure professionali, oltre alla possibilità di eseguire il Test del DNA Fetale, innovativo esame volto alla diagnosi prenatale. Nostra caratteristica e forza è comunque il settore della fisioterapia rafforzato quest'anno dalla nuova palestra riabilitativa. Sono presenti più di 10 figure riabilitative che potranno seguirvi in un percorso riabilitativo personalizzato in tutte le patologie, alla conclusione del quale si potrà aver accesso a corsi creati da piccoli gruppi per il mantenimento dei risultati raggiunti. Dopo colloqui individuali si potrà
BODY ART A MIRANO Durante la mia quotidiana passeggiata nel parco Morosini con lo scopo di ritemprare e confortare lo spirito sotto la protezione dei vetusti alberi, mi capita di incrociare una ragazza che, incurante della bellezza del luogo, digita con ardore un cellulare nel tentativo, presumo, di avere risposte concise sul senso della vita. Attira il suo abbigliamento che consiste: 1) brache simil pigiama color Arlecchino; 2) camiciotto straordinariamente abbondante entro il quale si perde il corpo anoressico; 3) tatuaggi impressi sui lembi affioranti della pelle; 4) anelli e borchie sul nasino altezzoso, sulle orecchie, sulla fronte e sul labbruzzo imbronciato; 5) tatuaggi impressi sui lembi della pelle affiorante dagli strappi dell’abbigliamento e ostentati provocatoriamente; 6) crapa pelata a zero colorata sapientemente con sfumature che dal giallo canarino virano al rosso incandescente. L’intervento artistico sul corpo della giovane scaturisce dal pensiero concettuale degli artisti della Body Art che si prefigge di negare, dissacrandolo, il senso del bello che il classicismo ci aveva tramandato. La Body Art è sorta negli Stati Uniti vari decenni fa con lo scopo di individuare un linguaggio espressivo alternativo che propone di assumere il corpo come materiale su cui intervenire. Materiale vivo, dunque, da scolpire, incidere, dissacrare, verniciare nel nome di una contestazione globale avversa a una cultura che si ritiene morta e ingombrante. Arriva anche in Europa il movimento che vuole essere rivoluzionario e che pretende di soppiantare il senso della bellezza che, a partire dalle pitture nelle caverne del paleolitico, i nostri antenati preistorici ci hanno tramandato e che le suc-
cessive generazioni hanno introitato facendolo diventare patrimonio genetico arrivato fino a noi. Quello della Body Art è un linguaggio espressivo che ci trasmette la volontà di vedere nell’orrido una bellezza nuova. Questo messaggio si è diffuso nella società fino a diventare moda. L’estetica dell’orrido è penetrata nei comportamenti delle giovani generazioni, ma è visibile perfino nelle performance della Biennale d’Arte e nelle piazze delle città. Nell’attuale società, al seguito dei movimenti artistici contemporanei, anche il linguaggio parlato e lo stesso abbigliamento stanno subendo un’involuzione. E’ sufficiente ascoltare come parlano molti giovani, o leggere le frasette insulse impresse sui social o ascoltare i farneticanti dibattiti televisivi. Ma non è sola la ragazza che si trascina nel parco. La segue un codazzo malamente assortito di giovani che potrebbero perdere le braghe tanto sono abbondanti con il rischio di ritrovarsi in mutande, se le indossano. Se poi esco dal parco, il panorama giovanile non cambia: telefonini esibiti con ostentazione, tatuaggi stile Maori, il tutto condito con il fracasso dei motorini lasciati andare all’eccesso nel segno di una ribellione generalizzata, e qualche vigile impotente che alle mie proteste di vecchio uggioso mi consiglia di tapparmi le orecchie con tappi di cera. Bene, alla ragazza del parco, per rendere più completa la sua performance al prossimo incontro ne consiglierò l’uso: sarà felicissima e, presumibilmente, appagata .
Giovanni Talamini
scegliere tra i vari corsi. Vi ricordiamo che presso la ns. struttura è possibile effettuare sedute di riabilitazione attiva/passiva e terapie fisiche come laser terapia, magneto terapia, tens terapia, paraffino-terapia, tecar terapia, ecc.. Da questo autunno non dimenticatevi della presenza della Stanza del Sale, terapia del tutto naturale che apporta benefici all'apparato respiratorio, derivanti dall’assunzione aerea di sale medicale puro micronizzato privo di iodio. Questa terapia non ha controindicazioni ed è rivolta a tutti, bambini, adulti e anziani. Per 45 minuti vi immergerete in un gioco di luci e musica all’interno di una stanza con pareti e pavimento ricoperti di sale micronizzato che conferisce all’aria respirata una bassissima carica batterica. Vi ricordiamo che continuano le serate informative gratuite con tutti i nostri specialisti per l’approfondimento di svariati argomenti di interesse comune! Inoltre partiranno dei percorsi di gruppo creati dai nostri specialisti in Psicoterapia con vari obiettivi e tematiche. Chiamateci, mettete “Mi Piace” alla nostra pagina Facebook o collegatevi al nostro sito internet www.puntomedicomirano.it per essere sempre aggiornati sui nostri appuntamenti serali e su tutte le nostre novità. Punto Medico Mirano è disponibile per qualsiasi informazione, non esitate a contattarci e, per la crescita e miglioramento del servizio, a darci qualche consiglio e opinione. Tutto lo staff del Punto Medico vi augura un’estate di spensieratezza e salute. Grazie a tutti per la fiducia Laura Crivellari
Ricordo di Gabriella Bigotto La figura di Gabriella Bigotto, scomparsa a 69 anni il 17 ottobre 2017, è stata ricordata a Frescada, località del trevigiano, con una toccante cerimonia laico – religiosa curata dal Parroco don Federico Gumiero. Gabriella Bigotto era una persona molto conosciuta e apprezzata a Treviso non solo per il suo lavoro all’ufficio estero di Unicredit banca, ma anche per il suo volontariato espresso nell’arco di oltre 40 anni. E’ stata infatti infermiera volontaria in Croce Rossa fin dal 1978, poi docente di diritto umanitario internazionale fino allo scorso anno. Contemporaneamente impegnata in ADVAR dal 2012 al 2016. Infine, una collaborazione continuativa con l’Associazione Angeli della Notte nel doppio ruolo di responsabile informatico e di assistenza per i malati in ospedale che non dispongono di un’adeguata rete familiare di assistenza. Per lei il volontariato era missione. Ma doveva essere anonimo. Meglio se espresso come soldato semplice, non autocelebrativo e soprattutto dono senza contropartite. Lascia il marito Oscar de Gaspari, nostro apprezzato collaboratore, che le ha dedicato il libro “Gabriella, mia moglie - donna meravigliosa, e la figlia Irene. Alla famiglia di Oscar de Gaspari, le più sentite condoglianze da parte della redazione di Mirano Magazine.
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Gabriella Bigotto
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Punto Medico Mirano Centro di Medicina Polispecialistica e di Riabilitazione
D.S. Dott. Londei Luca
Punto Medico Mirano S.r.l Via Della Vittoria, 88 int. 11 - 30035 Mirano (VE) Tel. +39 041 5701995 - Cell. 334 5866031 - Fax. +39 041 5727651 e-mail: puntomedicomirano@gmail.com
Agenzia principale di Noale/Mirano Rappresentanti Procuratori BERNARDI SILVANO E MARCATO PIERPAOLO SAS Via della Bova, 4 - 30033 Noale (VE) Tel. e Fax 041.4433933
Via Barche, 16 - 30035 Mirano (VE) Tel. e Fax 041.430656
E-mail: noale-mirano@agenzie.generali.it
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20 ANNI DI SERVIZIO
STORIA DELL'AGENZIA STUDIO PFM Era il 1998 quando, io Pierina, decisi di crearmi una nuova sfida aprire un'agenzia di pratiche auto. Nasceva cosi' lo STUDIO P.F.M. - Studio consulenza automobilistico, ufficio a disposizione di chi doveva interagire con enti pubblici collegati al codice della strada. Nostro compito è quello di dare consulenza nel disbrigo di pratiche tipo passaggi di proprieta', rinnovo patenti, immatricolazioni, pratiche agricole, mezzi d'opera, certificati, visure PRA ed tanto altro. Da allora sono passati 20 anni e tanta strada è stata fatta, l'inizio è stato difficoltoso e importante ma le molte “porte chiuse” che ho trovato non mi hanno impedito di fermarmi, anzi mi hanno dato la forza (oltre la testardaggine) di continuare a crescere e migliorare. Lo staff nei varie anni di lavoro si è ampliato, creando una sinergia compatta che ha portato a rimanere presente ancora oggi. Non si puo' non nominare MAURO che l'ho trascinato in questa avventura sin da subito, la sua professionalità la si riconosce subito.
Poi c'è SARA che ormai da anni fa parte della squadra e poi tutte le persone che per varie motivi (stage, alternanza scuola-lavoro, sostituzione maternita') sono entrate anche per breve tempo a far parte di questa famiglia. Siamo in continua evoluzione, partecipiamo costantemente a corsi, aggiornamenti perchè dobbiamo sempre essere pronti alle richieste dei nostri clienti. Vorrei ringraziare tutti i miei clienti, quelli passati, i presenti e quelli futuri. Sono loro che ci danno la carica, loro che ci mettono sempre alla prova, loro che fanno si che il rapporto vada oltre il lavoro. “IL PIU' GRANDE PATRIMONIO DI UN'AZIENDA E' RAPPRESENTATO DAI SUOI CLIENTI, PERCHE' SENZA CLIENTI NON ESISTONO LE AZIENDE” Grazie per aver scelto noi e per avermi dato l'opportunità di crescere, promuovere e realizzare un progetto che era un semplice pensiero. Senza di voi sarebbe rimasto solo un sogno. Pierina Scantamburlo
l'apertura nel 1998
la sede
lo staff
Via della Vittoria 19/1 - 30035 - Mirano (VE) T. 041 5727 700 - infostudiopfm@gmail.com
Facebook: Studio pfm
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Mirano ha salutato Il giro d'Italia Venerdì 18 maggio 2018 Mirano ha accolto e applaudito il passaggio dei corridori del Giro d'Italia. Nel preparare l'accoglienza e nel dare il saluto si è distinta la ditta "Officina 108" di Mirano, via Della Vittoria, 108. Per rendere più simpatica la sua proposta, ha avuto la collaborazione del collezionista di biciclette d'epoca Aurelio Rampazzo. La ditta "Officina 108" di Emilio Boldrin, propone Bagni, Pavimenti, ristrutturazioni edili e arredobagno. Ai numerosissimi sportivi presenti, soprattutto agli appassionati di ciclismo è stata proposta un'ampia esposizione di bici d'epoca e un fornito e appetitoso punto ristororinfresco. Il tutto ha aumentato l'entusiasmo e reso più caloroso il saluto al passaggio dei ciclisti. Mirano dice grazie all'Officina 108 di Emilio Boldrin e al collezionista di biciclette d'epoca Aurelio Rampazzo. Paolo Trevisanato
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ISTITUTO MUSICALE
FANCELLI BOSCHELLO MIRANO VE
SONO APERTE LE ISCRIZIONI La scuola di musica per tutti gli strumenti, per tutte le età e per tutte le esigenze una istituzione con oltre sessant’anni di affermazioni nazionali ed internazionali. La scuola che ha formato innumerevoli artisti di fama internazionale Una scuola pedagogicamente all’avanguardia, con programmi allineati a quelli conservatoriali, e in cui viene praticato ogni genere musicale: classico, jazz, rock, pop, con esami annuali per il rilascio di diplomi di autentico valore didattico. Venerdì 11 Maggio 2018
L’Istituto Musicale Fancelli Boschello, fondato a Mirano nel 1951 dal Maestro Elio Boschello, rappresenta una realtà di assoluto rilievo nell’ambito della didattica musicale locale, regionale e senza dubbio nazionale. Migliaia di studenti, dalla sua fondazione ad oggi, si sono avvicinati alla musica suo tramite , e, grazie alla qualità dell’insegnamento in esso praticato, molti di essi sono oggi a loro volta didatti e musicisti di valore. Innumerevoli le manifestazioni, i concorsi e i concerti nazionali ed internazionali in cui, nella sua lunga storia, formazioni e singoli allievi della nostra Scuola hanno primeggiato. L’Istituto, oggi condotto dai figli del fondatore, anch’essi valenti musicisti e didatti, si caratterizza per la preparazione del selezionato corpo docente, costituito da professionisti di pluriennale esperienza, e per l’adozione di metodologie esclusive continuamente aggiornate, aspetti questi che ci mettono in grado di offrire qualunque grado di studio desiderato: dall’istruzione musicale di base, all’iniziazione amatoriale; dal dilettantismo meno esigente, pur tuttavia sempre supportato da un solido percorso formativo, al professionismo, fino al virtuosismo più evoluto. Viene naturalmente assecondata la scelta dell’allievo, sia per lo strumento, sia per la vocalità, e per il genere di musica, che può essere classica, pop, rock, jazz, latino americana, offrendo professionalità d’insegnamento per ciascun stile e per ogni esigenza.
Vede 2° Classificata con 94/100
Alcuni riconoscimenti Anno 2017/2018 Eleonora De Scolastico Pieri [Categoria B]
Matilde De Lorenzi
Eleonora Pieri Classe di ChitarraDe M° Alessio Somovigo
ISTITUTO MUSICALE FANCELLI-BOSCHELLO .
18° Concorso Internazionale Occhiobello (RO) 24 Marzo 2018 1° Assoluta - Cat A - 100/100
24° Conc. Naz. Chitarristico Lamporecchio (PT) 13 Marzo 2018 2° Class. - 92/100
4° Conc. Internaz. Diapason d’Oro Pordenone - 5 Maggio 2018 1° Assoluta - 100/100
6° Concorso Internazionale Città di Palmanova 7 Maggio 2018 2° Classificata - 93/100
10° Conc. Int.le “Giovani Musicisti” Città di Treviso 15 Aprile 2018 2° Class. - 92/100
6° Concorso Int.le Città di Palmanova (UD) 11 Maggio 2018 2° Class. - 94/100
13° Conc. Int.le “Musica Insieme” Musile di Piave (VE) 1 Maggio 2018 1° Class. - 97/100
4° International Guitar Competition Bale-Valle (Croazia) 7 Luglio 2018 - 2° Class.
Vittoria Artuso Concorso Pianistico “Sala delle Muse” Piazzola sul Brenta 2° Classificata - Cat B
ISTITUTO MUSICALE FANCELLI - BOSCHELLO MIRANO - VE - Piazzale Garibaldi, 15 - Tel 0415701568 (dalle 14.00 alle 20.00) info@scuoladimusicaboschello.it - www.scuoladimusicaboschello.it
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Il locale non si improvvisa A fine settembre parte il nuovo corso S.A.B. «Il cibo è buono, il servizio veloce, ma bisogna aspettare troppo per il tavolo». «Piatti buoni ma scarsi a ragioni del prezzo» . «Menù da favola, ma la cortesia del personale non è il pezzo forte». Sono solo alcuni dei giudizi che corrono in rete riferiti a pub, bar o ristoranti nel Miranese. Soggettivi, certo, ma pur sempre online, quindi pubblici e che certo non fanno buona pubblicità all’attività. Sembra strano ma poche parole possono anche fare la fortuna o meno di un’attività, tecnicamente detta di “somministrazione alimenti e bevande”. Anche in questo campo l’imprenditore non si improvvisa: «Non basta offrire buon cibo o accogliere il cliente in un bel locale», affermano il presidente di Confcommercio del Miranese, Ennio Gallo e il direttore, Tiziana Molinari, «la differenza lo fa l’insieme di più aspetti e spesso la fortuna del locale è determinata da una capacità imprenditoriale a 360 gradi, che consideri qualifica del personale, controllo di gestione per monitorare l’incidenza dei costi sul fatturato, la comunicazione sulla quale investire e tanto altro ancora». La passione, insomma, non basta. Non basta neppure il bel locale, non basta la qualità degli alimenti, non basta la cortesia. E soprattutto oggi il gradimento è social, i giudizi del singolo cliente pos-
sono finire in rete e sollecitarne altri. Insomma, anche nel bar, nel ristorante, nel pub, nella pizzeria, per durare è essenziale non improvvisare. Per questo motivo anche in questo autunno alle porte Confcommercio del Miranese torna ad organizzare a partire dal 26 Settembre (e fino a dicembre), presso la sede di Mirano, in via Firenze 12, un corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande - ex rec). Il corso, della durata di 120 ore, permette di conseguire l’attestato di qualifica per esercitare l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande nonché l’attività di commercio di prodotti alimentari in qualsiasi forma (dettaglio, ambulante, a domicilio, via internet, eccetera). L’obiettivo è quello di fornire gli strumenti utili per non improvvisarsi imprenditori.
Per informazioni e iscrizioni si può contattare l’ufficio formazione di Confcommercio del Miranese al numero 041.5785511 (interno 3) oppure visitare il sito web www.confcommerciodelmiranese.it o la pagina www.ter-servizi.it.
Accordo tra Confcommercio del Miranese e la Camera di commercio di Venezia. I due progetti rivolti ai fornitori della P.A. e alle aziende che puntano ai giovani Accordo tra Camera di Commercio di Venezia Rovigo e Delta lagunare e Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia: la sede di Confcommercio del Miranese è ora sportello per fornire consulenza su due importanti progetti che riguardano scuola e impresa. Nella sede dell’associazione in via Firenze 12 a Mirano si possono chiedere informazioni e assistenza sui progetti M.e.p.a. Mercato Elettronico Pubblica Amministrazione e A.s.l. Alternanza Scuola Lavoro, aprendo così il mondo dell’imprenditoria a nuove opportunità. M.e.p.a. è un portale web gestito da Consip attraverso il quale la pubblica amministrazione stipula contratti di fornitura di prodotti o servizi venduti dalle aziende iscritte. In pratica una piattaforma di e-commerce esclusiva degli enti pubblici, una sorta di Amazon della pubblica amministrazione, sempre più utilizzato da comuni, scuole, ospedali e altri enti per acquistare dalle aziende iscritte al portale. È perciò un’occasione di business per le stesse aziende, che tra l’altro garantisce tempi di pagamento più rapidi grazie alla fatturazione elettronica.
Presidente Ennio Gallo
Direttore Tiziana Molinari
Fatturazione elettronica al via Dal 1 gennaio tutti in regola: confcommercio a disposizione La fatturazione elettronica sarà presto obbligatoria per tutti. Anche a Mirano, Confcommercio si adegua alle nuove disposizioni e offre tutto il supporto e la consulenza per non farsi trovare impreparati con la novità. Novità che scatterà a partire dal 1° gennaio 2019, con l’obbligo della fatturazione elettronica per tutte le attività: non sarà più possibile lo scambio di fatture su carta (per alcune l’obbligo è già stato introdotto dal 1° luglio 2018), mentre sarà possibile solo digitalmente e la loro trasmissione potrà avvenire solo per via telematica.
Confcommercio del Miranese offre la soluzione giusta per adeguarsi a questo obbligo di legge. Con il “servizio fatturazione elettronica” verranno eseguite tutte le attività che fanno parte del processo di fatturazione elettronica: emissione documento, trasmissione, conservazione elettronica, eccetera. L’Associazione garantisce inoltre il corretto trattamento dei documenti, sia per quanto riguarda il ciclo di fatturazione attiva (invio), sia per quanto riguarda la fatturazione passiva (ricezione).
Confcommercio fornirà supporto nell’individuazione del bando, nella registrazione dell’azienda e nel caricamento della domanda, oltre a fornire formazione per rispondere alle richieste di offerta, gestire il catalogo, gli ordini e la fatturazione elettronica. A.s.l. è una modalità didattica che attraverso l’esperienza pratica lavorativa aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini degli studenti per arricchirne la formazione e orientarne il percorso di studio in un futuro lavoro. L’alternanza con le ore scolastiche permette all’impresa di avere una maggiore riconoscibilità all’interno del territorio, promuovendo il ruolo sociale e la propria funzione formativa. Inoltre l’azienda può conoscere direttamente i giovani che, dopo il titolo di studio, potrà assumere entro sei mesi, usufruendo così di uno sgravio contributivo completo per tre anni. Confcommercio fornirà assistenza amministrativa al tutor aziendale in tutte le sue necessità e in particolare nel rapporto con il tutor scolastico e l’istituto stesso. Per entrambi i progetti Confcommercio del Miranese ha aperto i suoi sportelli nella propria sede in via Firenze 12 a Mirano, telefono 041.5785511 - E-mail:info@confcommerciodelmiranese.it
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CONVENZIONI facilitare e migliorare le imprese associate
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Formazione aziendale aggiornamento e specializzazione professionale.
EVENTI Martellago, Mirano, Noale, Spinea, Salzano, Santa Maria di Sala e Scorzè.
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L’incuria non va in ferie, ma non a Vetrego È desolante passeggiare per i viottoli del Parco “Francesca Morvillo” quasi del tutto sommersi dalle erbacce e sede ambita da zanzare e altri insetti pronti ad attaccarsi in ogni parte del corpo dei malcapitati. Siamo in piena estate, il periodo delle meritate ferie, è vero, ma non è possibile che non ci sia un minimo di organizzazione che sopperisca all’incuria di questa e altre situazioni che danno un’immagine certo non consona della città di Mirano come meta turistica quale vuol presentarsi ai visitatori. Per fortuna non in tutto il territorio miranese «l’incuria non va in ferie», come dimostrano gli abitanti di Vetrego attraverso il loro giornalino “Evviva Vetrego”: è veramente una bella pubblicazione che la comunità della frazione di Mirano pubblica mensilmente: leggendolo, si respira quell’aria di collaborazione, di responsabilità, di orgoglio, di famigliarità che i Vetreghesi manifestano nell’esprimere la realtà di un paese che non vuole rinunciare alla propria identità. Sono sei pagine ricche di notizie squisitamente locali, in cui si può toccare con mano la fattiva partecipazione di tutti gli abitanti alla vita sociale. Bastano alcuni titoli riportati nel n. 43 del 23 luglio di quest’anno: “Il capitello della Madonna ha bisogno di una bella rinfrescata di colori”, “Potati gli alberi che ostruivano la carreggiata di via Vetrego est”, “Furto di ortaggi a Vetrego Nord”, “Allarme ‘antiladri Vetrego’”. Poi c’è la sezione dedicata alle “Notizie dai giornali”: “Addio a 96 anni a Italo Zanetti, reduce di Russia” (Il Gazzettino), “Preso il rapinatore seriale di Mirano [e Vetrego] (Il Gazzettino). Spazio anche all’iniziativa “Oggetti usati”, che ha come finalità quella di aiutare i paesani in difficoltà economiche e che sta dimostrando la solidarietà e il “grande cuore” della comunità di Vetrego. Ma è soprattutto su alcune decisioni come questa che bisogna riflettere: «È iniziata la pulizia della pista est, abbandonata dallo Stato. Alla Riunione del Comitato del 5 luglio, è stato deciso di pulire la Pista est fino al distributore Agip, poiché
quando un cittadino entra nel territorio vetreghese non si debba vergognare di far parte di uno Stato incapace di risolvere i problemi. (…) Finora non c'è stato nessun funzionario pubblico che abbia detto: “Adesso mi do da fare per far cessare i due scandali (pista est e ovest) vetreghesi”». Qualche espressione usata forse è un po’ “politica”, ma questo non toglie il fatto che alcune situazioni di disagio sociale vadano affrontate e, per quanto possibile, risolte per il bene collettivo. Paolo Leandri
Cimitero monumentale di Mirano Dalla “ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi” e dalle variazioni di bilancio proposte nell’ultimo consiglio comunale emerge come, salvo la previsione del nuovo percorso pedonale in centro a Ballò atteso da molti anni e salvo il nuovo percorso ciclo pedonale in centro a Scaltenigo che mette in sicurezza l’accesso alle scuole, altre opere attese da anni sono state invece posticipate ancora una volta agli anni successivi. Tra queste, il rinvio più eclatante è quello del restauro del blocco loculi monumentale del cimitero di Mirano dove un cantiere transennato rende interdetti ai familiari e parenti ormai da una decina di anni l’accesso a 140 loculi dei propri cari. Purtroppo le segnalazioni e le raccolte firme dei cittadini per sollecitare l’amministrazione comunale non sono ancora servite a niente. La richiesta corale è che l’amministrazione di Mirano, che ha previsto tra l’altro una apposita delega al monitoraggio dei servizi cimiteriali, provveda quanto prima alla realizzazione del restauro per permettere ai propri cittadini di portare quanto prima un fiore ed un saluto ai loro cari. Giorgio Babato Consigliere comunale a Mirano
La netamesa Gajato Anna gestiva un piccolissimo negozio di frutta e dolciumi, con pochi articoli di merceria e sartoria, a Catene di Chirignago, proprio nel cuore del paese, da oltre 70 anni. Nata nel 1898, era una donnina molto piccola e minuta. E per lei il soprannome era d’obbligo. Vuoi per tradizione familiare o per ricordare la sua bassa statura, per tutti era la Netamesa. Tradotto letteralmente, “mezza annetta”. Come dire, mezza donna. A volte i soprannomi sanno essere crudeli quando si richiamano a difetti fisici, ma nel caso di Anna la loro ferocia si stemperava come l’onda che declina verso la sabbiosa riva, sull’innata bontà di questa piccola e simpaticissima commerciante di dolciumi. Sempre vestita con un grembiule nero, di lei si intravvedevano solo viso e braccia, che sporgevano dall’alto banco di vendita. Ma la sua voce pastosa, accattivante e dolce, era come una sirena per i bambini che apprezzavano quel lillipuziano negozietto come un meraviglioso bengodi della gola per via degli innumerevoli e coloratissimi dolciumi esposti. Che la Netamesa sapeva ben pubblicizzare con la sua unica e collaudata frase commerciale “Ti no te se cosa che xe bon, beo”. Nel suo piccolissimo negozio faceva ressa, specie la domenica, un’ incredibile folla di bambini, che in attesa di fare compere di dolciumi, si trastullavano sull’improvvisata altalena che era la catena simbolo del paese, posta sulla curva delimitata dal negozio di generi alimentari di Cagna Magra (al secolo Chinellato Ruggero, accanito cacciatore che teneva la sua “cagna” perennemente affamata e magra: da qui il soprannome) e la Via Bottenigo. La catena era, per Catene, l’antenato del futuro parco giochi per bimbi. Ancora oggi ben visibile all’inizio del paese. La maggior parte della clientela della Netamesa era formata da scolaretti che da lei trovavano non solo la possibilità di soddisfare piccoli desideri, ma anche la commerciante Anna. Buona nel permettere il chiasso nel negozio, generosa nel donare il limone con annesso bastoncino di liquirizia,
quando il bimbo difettavano le 5 o 10 lire per pagarlo, distratta ad arte quanto bastava a consentire ai ragazzini bisognosi, ma non abituali, a sottrarre le bustine di castagnaccio o qualche carruba. Ma la Netamesa rappresentava anche crocevia di pettegolezzi per le donne del paese, che nel piccolo negozio trovavano grande spazio per le loro chiacchierate. All’epoca unico modo consentito loro per scambiarsi opinioni sui vicini, lavoro dei mariti, vita di parrocchia, i figli. Chiacchierate il cui approfondimento continuava a serate inoltrate con il rituale della tombola o altri giochi di gruppo. Accadeva che la Netamesa e le sue 7 sorelle si ritrovassero tutte le sere nell’abitazione sopra il negozietto per una tombolata, all’insegna di un innocente gioco d’azzardo. Al nipote Giannino, figlio di Carlotta e unico maschio del gineceo, spettava il compito di tenere il tabellone e disciplinare le grandi chiacchiere che si formavano. Il gioco doveva durare quanto il tempo fissato da due grosse candele. E quando la sabbia della clessidra che nel nostro caso era la cera, terminava, il gioco si arrestava indipendentemente dalle posizioni a debito o credito dei giocatori. Il negozietto di frutta e dolciumi sopravvisse fino al 1987 durando ben 90 anni. 70 dei quali, come detto, gestiti dalla Netamesa. Ed è incredibile come un’unica persona abbia saputo resistere per un così lungo tempo, al naturale desiderio di evadere, cambiare posto di lavoro, mestiere, abitudini. Oggi un negozio commerciale di così lunga durata sarebbe entrata di diritto nel guinness dei primati mercantili. Ma per quegli anni i fatti eccezionali assumevano i caratteri dell’ordinarietà, essendo naturale che il mestiere o un esercizio commerciale passasse di padre in figlio. Attraverso più generazioni. Ultimo gestore dei Mesa, dal 1978 al 1987 fu Giannino, che pian piano ridusse le componenti merceologiche della bottega per conservare la vendita dei soli dolciumi. Per poi soccombere sotto il peso dei grandi ipermercati. Anna Gajato morì il 15 dicembre 1978. Una vita modesta e
lineare, tutta dedicata ad un commercio che per epoca, ubicazione, contesto sociale non consentiva certo l’arricchimento. Poteva solo veicolare tra la gente e i ragazzi quell’amore per le cose semplici e la serena accettazione di uno stile di vita che cosi come era stato ereditato, così sarebbe stato trasmesso inalterato. Per questo Anna, povera e “mezza”, donna che mai provò le vere ed intense gioie della vita, dell’amore, di una famiglia tutta sua, che aveva a malapena completato gli studi elementari, seppe dare un personalissimo ed inconsapevole contributo al processo di crescita del paese dove visse e lavorò più da educatrice e custode di valori che da commerciante. Se ancora oggi, a distanza di 40 anni dalla sua morte, qualcuno la ricorda con simpatia, ebbene, qualcosa di bello che ha saputo sfidare il tempo deve pur aver lasciato. (continua) Nel prossimo numero: Ricordi di mio padre
Oscar De Gaspari
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TOKYO Il viaggiatore che arriva a Tokyo rimane subito affascinato dalle straordinarie dimensioni della metropoli, che conta quasi 13 milioni di abitanti e dal susseguirsi di grandi incroci, arterie trafficate, parchi, vie che seguono il corso del fiume e piccoli scorci che catapultano il visitatore in un antico passato fatto di tradizioni e storia millenaria. Per avere una visione più chiara del tessuto urbano e ammirare splendide vedute di panorami indimenticabili, niente di meglio che raggiungere la cima degli edifici più alti e iconici della città. Ecco alcuni suggerimenti per godere di spettacoli assicurati. Ad Asakusa, quartiere caratteristico di Tokyo dove, tra antiche strade e negozi dall’atmosfera d’altri tempi si ritrova tutto il fascino della vecchia città di Edo, hanno sede alcuni edifici perfetti per ammirare dall’alto la magnificenza della capitale nipponica. All’Asakusa Culture Tourist Information Center, si può fare incetta di informazioni, acquistare i biglietti per le attrazioni cittadine e utilizzare gratuitamente internet, ma non solo: l’edificio dalla caratteristica forma di pagoda, dove vetro e legno la fanno da padrone, dispone all’ultimo piano di una terrazza da dove è possibile ammirare il quartiere circostante. Ancora più noto e particolarmente riconoscibile nello skyline cittadino è però un altro edificio moderno: la Tokyo Sky Tree. Con i suoi 634 metri di altezza, è la torre per le telecomunicazioni a struttura indipendente più alta del mondo. Una struttura in acciaio inaugurata nel 2012 realizzata con una tecnica antisismica utilizzata fin dal VIII sec. Sono due gli osservatori panoramici fra cui scegliere, uno posto a 350 e l’altro a 450 metri dal suolo, raggiungibi-
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li con gli ascensori; punto di osservazione privilegiata da cui, durante i giorni di sole, numerosi anche in inverno, la vista arriva fino al mitico monte Fuji. Il quartiere di Roppongi si è evoluto in questi anni fino a diventare una tappa imprescindibile nel tour di scoperta della città, grazie alla costruzione di edifici spettacolari e l’apertura di musei dal grande valore artistico. Degni di menzione sono senza dubbio i grattacieli di Mori Tower e Midtown Tower, entrambi esempi di architettura d’avanguardia che ospitano centri commerciali, hotel, gallerie d’arte e zone aperte al pubblico. Non lontano si erge la freccia bianca e rossa della Tokyo Tower da decenni ormai divenuta simbolo della città. La sorella maggiore del Tokyo Sky Tree è stata costruita nel 1958 e, sebbene meno alta di altri edifici, rappresenta tradizionalmente una tappa obbligata nella visita dalla città e sempre apprezzata dai visitatori. La struttura, con un’altezza complessiva di 333 metri e due osservatori a 150 e 250 metri, ospita alla base anche un popolare acquario ed è magnifica specialmente durante la serata, quando le luci la illuminano completamente. Chi soffre di vertigini, e quindi non ama le grandi altezze, troverà comunque incredibile la torre Hikarie. Al centro di Shibuya, il quartiere adorato dai giovani e dove Tokyo mostra il suo volto più insolito e moderno, si trova la stazione che ogni giorno accoglie circa 450.000 viaggiatori. Qui vicino sorge la torre Hikarie, alta 183 metri e composta da enormi cubi impilati che accolgono negozi, sale per concerti e spazi votati al design, presenta all’11° piano una lobby che regala una vista entusiasmante del famoso incrocio di Shibuya, una delle immagini più rappresentative dell’intero Giappone. A pochissimi passi dalla stazione di Shinjuku la più frequentata del mondo, dove ogni giorno 3
milioni di passeggeri transitano attraverso i suoi chilometri di corridoi e passerelle, verso le decine di uscite presenti, sorge il Tokyo Metropolitan Government Building. In questo austero edificio ha sede il governo della città ed è facile comprenderlo dall’andirivieni di quasi 18.000 funzionari che lavorano nell’edificio. Costruito dal grande Kenzo Tange, l’edificio è caratterizzato dalle due torri gemelle che raggiungono i 243 metri di altezza. Viene frequentemente visitato dai turisti per l’accesso gratuito garantito ai due osservatori, posti in entrambe le torri, da cui è possibile lasciare libero lo sguardo fino ai quartieri più periferici della città. Lasciando da parte i grattacieli che bucano le nuvole, un luogo davvero magico da cui osservareTokio, specialmente di notte, è il Rainbow Bridge che devo il suo nome alle luci multicolore che fasciano i piloni bianchi su cui si poggia. Il ponte, appollaiato a più di 50 metri al di sopra del fiume Sumida, collega i quartieri Odaiba e Shibaura e offre la possibilità di vedere diverse facce
di Tokyo, a secondo del modo in cui si decide di attraversarlo e il tempo che si dedica. Benché sia aperto per tutto l’arco della giornata, il momento migliore per visitarlo e approfittare di questa vista unica è senza dubbio il momento del crepuscolo, quando il cielo si colora di arancio e si accendono le luci della città.
Rudy De Pol
Coro Croda Rossa "CANTARE FA BENE" L’esordio di alcuni giovani e meno giovani nel nostro Coro costituisce un timido, seppur significativo segnale che l’esperienza corale suscita un certo interesse non solo per il canto in sé ma anche per le aspettative che il coro può offrire a livello di socializzazione e condivisione in un ambiente particolarmente favorevole, pertanto, a creare amicizie in molti casi destinate a durare una vita. Considerata l’età media dei nostri soci, piuttosto alta, l’attività corale crea interessi e soprattutto aiuta a superare momenti di difficoltà, di depressione, di isolamento abbastanza diffusi tra gli anziani. Secondo alcune ricerche, numerose e sorprendenti sono le reazioni che il canto corale provoca sul piano fisico e psicologico. Ne cito alcune: il canto corale riduce lo stress, rilassa ,rafforza il sistema immunitario, migliora l’umore; per la respirazione è una vera e propria ossigenoterapia; inoltre sincronizza il battito del cuore: le linee del cardiofrequenzimetro che durante le prime battute del canto registrano segnali diversi, vanno rapidamente uniformandosi per seguire il ritmo del canto. Sul piano cognitivo aumenta l’ attenzione, la concentrazione e la memorizzazione. La vita del Croda Rossa è molto attiva. Le prove bisettimanali, le uscite per concerti, sempre numerose che ci portano e a conoscere nuove realtà e ad aprire nuovi orizzonti sia sul piano musicale come sul piano relazionale e sempre capaci di offrire
grandi soddisfazioni, le attività sul territorio che ormai appartengono al patrimonio del gruppo (Rassegna di maggio, Canti del Natale, concerti nelle case di riposo, tanto per citare le più significative) fanno parte, ormai da decenni, della nostra vita sociale. Va poi evidenziata la versatilità degli interventi che non si limitano, in molti casi, alla tradizionale esecuzione del concerto, ma supportano, facendo da colonna sonora, altri lavori che, attraverso la lettura di testi, la proiezione di immagini ed altro, affrontano temi di estrema attualità che destano interesse ed emozione tra gli spettatori. Tutti possono cantare, perché la voce di tutti può essere educata, modulata e inserita nella coralità. Ma, al di là dell’aspetto tecnico, cioè la possibilità di formare le proprie capacità vocali, il canto corale permette di vivere in simbiosi con il gruppo e di perseguire un unico e condiviso obiettivo. Alcuni dei nostri coristi in questi anni hanno lasciato l’attività per motivi di salute, ma sono rimasti vicini all’associazione vivendone i momenti più significativi. Altri ci hanno lasciato per sempre: forte emozione ha creato in tutti noi l’improvvisa e recente scomparsa dell’amico, prima che corista, Attilio Zorzetto, per anni membro del direttivo con l’incarico di tesoriere. Purtroppo non sempre i subentri riescono a compensare i vuoti che si creano. È una situazione che si presenta in numerosi
complessi corali d’Italia. In quest’ottica un invio ai lettori a fare una riflessione e, perché no, ad esaminare la possibilità di fare questa esperienza . Le porte sono aperte a tutti! Con la fine dell’estate, termina anche il periodo della sospensione delle attività. Ci aspettano già numerosi impegni tra cui l’annuale rassegna, in Duomo a Mirano, in calendario per il 26 maggio e sospesa per la scomparsa, proprio a ridosso dell’evento, dell’amico Attilio Zorzetto. La stessa avrà luogo il 20 ottobre, sempre in Duomo e sempre in Duomo il 3 novembre, nell’ambito delle manifestazioni del centenario della
Grande Guerra organizzate dall’Amministrazione Comunale, sarà presentata “La Grande Guerra sull’Altopiano di Asiago”; il 30 ottobre “La Grande Guerra” a Padova, Università Popolare; il 7 dicembre, a Zugliano (Vi) per una rassegna; il 15 dicembre in Duomo a Mirano concerto “Canti per il Natale”. Da definirsi le date per altri due concerti alla Casa di Riposo di Mestre e a Veggiano (Pd). “Colui che canta passa dalla gioia alla melodia; colui che ascolta dalla melodia alla gioia” (Rabindranath Tagore) Aldo Celeghin
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Sicurezza sul lavoro
tutto parte dalla giusta scelta dell’abbigliamento e degli accessori L’abbigliamento protettivo può salvare la vita: una conquista e una convinzione. Oggi più che mai siamo intrisi di norme e leggi che da, un lato complicano la nostra quotidianità, e dall’altro cercano di rendere la nostra vita più sicura. Non passa giorno nel quale non vengano pubblicate notizie su incidenti sul lavoro. La condotta prudente di ogni lavoratore, la sua formazione e la professionalità costituiscono la difesa fondamentale contro gli infortuni. In mancanza di questi elementi, esiste il rischio concreto che le leggi, le norme, le disposizioni aziendali per la sicurezza e le stesse misure tecniche di prevenzione perdano di efficacia. La gestione della salute e sicurezza sul lavoro, riguarda l'insieme delle misure preventive e protettive da adottare per gestire al meglio la salute, la sicurezza e il benessere dei lavoratori, in modo da evitare o quantomeno ridurre al minimo l'esposizione dei lavoratori ai rischi legati all'attività lavorativa, riducendo, eliminando o quantomeno rendendo meno gravi gli infortuni e le malattie professionali. In moltissimi settori, i pericoli sul luogo di lavoro sono costanti; acidi, alte temperature, fiamme, scintille, polveri, fumi, corrente elettrica, cariche elettrostatiche e sollecitazioni meccaniche, ma anche lo stress psico-fisico, scatenato dalla fretta o dall’ambiente
è un fattore di rischio che riveste sempre maggiore importanza. Pertanto, lavorare in sicurezza con il giusto equipaggiamento è fondamentale. Dato che il tema dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) tra cui “abbigliamento e gli accessori protettivi” è molto complesso e costantemente in evoluzione, è consigliabile ricorrere all’assistenza di consulenti ed esperti in prevenzione. Sikura, a supporto delle imprese, fornisce un servizio di formazione per portare a conoscenza i responsabili aziendali sulle soluzioni più idonee al loro settore, fornendo l’approccio corretto nella scelta dei dispositivi protettivi. Il progetto si chiama Sikura Academy, il cui obiettivo è aiutare le aziende nella scelta e nella cura dell’abbigliamento protettivo e dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), per garantire la conformità alle norme, ma soprattutto per la protezione dei lavoratori. L’abbigliamento protettivo può tutelare la salute e in molti casi salvare la vita. Ne siamo assolutamente convinti e per questo è prorpio necessario che siano considerati questi due aspetti: 1 - L’abbigliamento protettivo deve essere specificatamente progettato nella tecnologia e nei materiali per i rischi presenti sul luogo di lavoro 2 - Tutti i dipendenti devono essere informati sui rischi e sul proprio abbigliamento
protettivo e devono indossarlo e utilizzarlo in modo corretto senza dubbi e nel rispetto delle procedure Sikura Academy è un percorso formativo finalizzato alla conoscenza della sicurezza e salute sul lavoro, ma che può spaziare su argomenti generali per migliorare la gestione aziendale nel suo insieme. Vendere prodotti per la sicurezza significa prima di tutto prendersi una grossa responsabilità! Il nostro core business è la vendita di abbigliamento, calzature e dispositivi di protezione individuale e collettiva per la sicurezza sul lavoro. La qualità dei prodotti che selezioniamo, la professionalità dei nostri addetti alla vendita, la conoscenza del settore e dei fornitori da parte del nostro management: sono tutti aspetti che non sottovalutiamo mai. Sappiamo benissimo che il nostro lavoro non è “vendere” ma tutelare il benessere, la salute e la vita delle persone che si affidano a noi. Tornando al giusto abbigliamento come elemento indispensabile per definire la propria sicurezza sul luogo di lavoro, dovremmo tener presente che l’abito è un elemento importante, perché aiuta a sentirsi a proprio agio, facenti parte di una squadra, alleggerendo stress e nervosismi. Ogni ambiente di lavoro ha una propria identità che funge da biglietto da visita immediatamente intuibile dall’esterno.
Esperti del settore indicano di conseguenza che vestirsi in maniera corretta e anche esteticamente bene, sul luogo di lavoro come nella vita, aiuta a ottenere più fiducia e a sentirsi più sicuri e pertanto produrre e lavorare meglio. Far sì che i nostri clienti si sentano “in buone mani”: è questo l’obiettivo che perseguiamo da vent’anni! Roberto Pistolato Presidente Sikura srl www.sikura.it SIKURA srl il nostro punto vendita è aperto dal Lunedì al Venerdì via Raffaello Sanzio 3/A 31021 Mogliano V.to (TV)
La Privacy nel mondo digitale
il GDPR e il trattamento dei nostri dati personali Con l'entrata in vigore del nuovo regolamento dell'Unione europea sul trattamento dei dati personali, noto come GDPR dall'acronimo General Data Protection Regulation, è iniziata una nuova era su quanto è definito il nuovo petrolio. Le nuove ricchezze si basano sul possesso di dati e informazioni in grande quantità (big data) soprattutto se queste possono inf luenzare l’ultimo elemento della catena ossia la persona e pertanto ci siamo dentro anche noi. Per “inf luenzare” s’intende che direttamente o indirettamente siamo condizionati nel comportamento o nell'atteggiamento sia commerciale sia sociale o politico. Non possiamo essere in contrasto con le nuove tecnologie; dobbiamo conviverci e adeguare costantemente il nostro modo di utilizzarle. Ecco perché l’Europa si è sentita in dovere di dare delle regole di sicurezza e riservatezza sui dati delle persone fisiche riconoscendo a chiunque il “diritto alla protezione dei dati personali” mettendoli allo stesso livello del “diritto alla vita e alla salute”. Per garantire tale diritto sono previsti una serie di strumenti che principalmente riguardano la correttezza del trattamento e la possibilità d’intervento dell'interessato sui propri dati. Tutte le aziende dovranno mettersi in
regola in tutti i Paesi europei sulla correttezza, trasparenza e liceità del loro trattamento vietando di “trattare dati personali che rivelino l'origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l'appartenenza sindacale, e trattare dati genetici, biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all'orientamento sessuale della persona”. Una vera rivoluzione se pensiamo che le pubblicità che vediamo su web e sul social si basa sulle tracce digitali che lasciamo navigando, usando app, postando delle foto o semplicemente visitando i social. Sono loro a svelare i nostri “gusti” e i nostri “orientamenti”; un’ennesima conferma che il mondo digitale ci scheda diventando noi il vero obiettivo. Siamo merce preziosa “spiata” non solo sfruttando il mezzo più utilizzato, lo smart-phone o il personal computer, ma per ogni nostra attività tracciabile come una carta di credito o la tessera fedeltà dei negozi, un'app o la nostra semplice navigazione su web e social facendoci lasciare ogni giorno centinaia di tracce personali. Per non parlare delle comunissime telecamere che troviamo ovunque, dei telepass o dei programmi o sistemi di geo-localizzazione dei nostri telefonini o automezzi. Da quanto si sente, emerge che queste tracce dovrebbero servire a migliorarci
la vita, a non disturbarci su “cose” che non ci interessano, per darci un servizio migliore e in parte è sicuramente vero. In realtà questi dati vengono sempre più spesso elaborati e usati per orientarci a comprare un certo prodotto a visitare un certo posto, a cliccare su una notizia invece di un'altra, a frequentare un certo gruppo di opinione raccogliendo altre informazioni e fare business. Il GDPR sta mettendo dei paletti che vietano l'uso dei nostri dati cosiddetti “sensibili” soprattutto per manipolarci. Dobbiamo tener presente che il valore dei dati e della pubblicità digitale è ormai talmente grande che, anche se i giganti del web e dei social sono costretti al rispetto del Regolamento Europeo, queste aziende potranno trattare i dati sensibili esclusivamente “se l'interessato ha prestato il proprio consenso”. Una rif lessione importante che dovremmo fare tutti è di non regalare i nostri dati, pertanto dovremmo pensarci due volte prima di accettare o prestare il consenso a tutti. Nella stragrande maggioranza l'utente medio pur di accedere ad un servizio, un'app, un sito o un social già oggi fornisce i propri dati personale e dà il proprio consenso al trattamento senza avere letto attentamente a ciò che gli è chiesto. Sostanzialmente, perché siamo pigri o distratti e in certi casi un pochino irresponsabili. Se ci teniamo veramente alla nostra e
all’altrui privacy dovremmo prestare molta più attenzione a ciò che facciamo nel mondo digitale soprattutto per la pubblicazione (divulgazione) d’informazioni, commenti, foto che riguardano anche altre persone. Persone e aziende più attente e coscienziose ci rendono sicuramente più sicuri e più liberi.
Maurizio Foffano IT Manager - www.tecnosoft.it
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Dal 14 al 18 settembre
Torna l’antica fiera di San Matteo L’edizione 2018 dell’Antica Fiera di San Matteo si svolgerà da venerdì 14 a martedì 18 settembre. In base allo statuto comunale, la tradizionale manifestazione viene indetta il terzo sabato di settembre ma, come avviene da qualche anno, l’apertura è anticipata alle ore 18.00 del venerdì. La Fiera, che animerà per cinque giorni il cuore della città, è organizzata come sempre dal Comune di Mirano, attraverso l’Assessorato alle Attività produttive e commerciali e la Polizia Locale. Saranno presenti attrazioni di giostre e spettacoli viaggianti, stand gastronomici, bancarelle ed espositori con alcune novità. Si rinnova così ancora una volta la più antica tradizione miranese: la prima edizione della Fiera fu infatti autorizzata dal Senato Veneto con decreto del 6 settembre 1477 e da allora, tranne le sospensioni in tempo di guerra, si è sempre svolta con regolarità, attirando annualmente nel centro di Mirano migliaia di visitatori. Nel complesso sono cinquantacinque le giostre e attrazioni varie che daranno vita ad un grande parco divertimenti in piazza Martiri, nelle vie adiacenti e nel tratto di via Cavin di Sala fino all’incrocio con via Torino. Arriveranno anche le giostre spettacolari che da alcuni anni attraggono maggiormente l’attenzione. La Fiera sarà animata inoltre da una sessantina di bancarelle di commercio ambulante (alimentari e non), da una decina di espositori di attrezzature varie, automobili e stand delle associazioni sportive. Sempre ampio il settore ristorazione allestito dalle associazioni sportive e culturali miranesi. I tre stand gastronomici più grandi saranno come di consueto allestiti in viale Rimembranze da US Zianigo, AC Miranese, Filarmonica di Mirano. In piazza Martiri ci sarà la Pro Loco Mirano, in via XX Settembre l’UC Zianigo e poi altri stand saranno presto confermati. La Parrocchia di San Michele Arcangelo organizzerà
la tradizionale pesca di beneficenza. Venerdì 14 settembre sarà sospeso il "Mercato del contadino" di piazza Paolo e Nella Errera, che riprenderà regolarmente venerdì 21 settembre, mentre domenica 16 settembre il mercatino dell’antiquariato sarà spostato in via Gramsci e lunedì 17 settembre il mercato settimanale si svolgerà in via Gramsci. Lunedì 17 settembre tutti gli Uffici comunali saranno chiusi perché il lu-
nedì concomitante alla Fiera agli effetti civili è considerato giornata festiva. La Fiera terminerà martedì 18 settembre alle 23.30. Nell’organizzazione della Fiera anche quest’anno si presterà particolare attenzione al rispetto delle nuove indicazioni della Prefettura per garantire adeguati livelli di sicurezza.
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Rappresentazioni sociali, genere e media La “teoria delle rappresentazioni sociali” è una teoria della conoscenza sociale, dove “la conoscenza” è definita non solo come dato informativo pratico ma come sistemi di credenze condivise, pratiche sociali e consolidate. Alcune teorie delle rappresentazioni sociali sono: • le teorie del senso comune del mondo riguardanti tematiche come le malattie, le donne, l’ambiente, l’Aids o la scienza.Esse possono essere rilevate nei discorsi e nelle azioni degli individui e anche a livelli più ampi nella società, per esempio nei media, nelle politiche dei governi, o nelle organizzazioni delle istituzioni sociali come le scuole o i servizi della salute; • la teoria delle rappresentazioni sociali come una teoria multi-livello che tenta di integrare i domini individuali e interpersonali e include l’analisi di discussioni individuali, di gruppo, analisi di testi storici, ecc.; • le rappresentazioni sociali che le persone, i gruppi e in genere le persone, usano per dare un senso al mondo in cui vivono; • le rappresentazioni sociali che possono essere concepite come un ampio sistema di credenze che sottostà alle attitudini; • la teoria delle rappresentazione sociale che può non contemplare una comprensione universale o generalizzabile proprio perché le rappresentazioni sociali si sviluppano in uno specifico contesto culturale, sociale di un particolare società , in un particolare periodo storico; • le rappresentazioni sociali che sono generate e trasformate in tempi e contesti diversi. La teoria delle rappresentazioni sociali sottolinea il cambiamento dinamico dei nostri punti di vista sul senso-comune del mondo. Questi vengono costantemente ri-modificati e rinegoziati nella società parallelamente al cambiamento dei valori. Inoltre le rappresentazioni, in continuo cambiamento, sono anche portatrici dei valori del passato che conformano e definiscono lo sviluppo delle nuove rappresentazioni. È indubbio il rapido cambiamento in atto delle rappresentazioni di genere negli ultimi decenni. Ma molte delle posizioni e aspettative sul genere rimangono tradizionalmente le stesse e definiscono gli scopi delle vite di uomini e donne nella società. L’analisi ed il confronto di copie di giornali e riviste dei decenni passati con quelle odierne, permettono
di valutare come siano cambiate le rappresentazioni sociali delle donne e degli uomini. Quali sono i cambiamenti che rileviamo da questa analisi ? Un confronto interessante potrebbe derivare dal paragone delle riviste di oggi e quelle degli anni 50. La rappresentazione dominante delle donne diffusa nei media è quella di moglie e madre, col fine aiutare a condurre il paese in un futuro costituito da una vita familiare stabile e al materialismo. Un altro confronto interessante potrebbe essere tra i primi anni 70 quando il femminismo era appena nato nella cultura popolare e nelle riviste per donne. La pubblicità, ad esempio, propone una serie di modelli che costituiscono una sintesi di un insieme complesso di cognizioni culturali stereotipate relativamente al ruolo sociale attribuito in particolare alla donna e dell’uomo. Le aspettative socialmente diffuse creano stereotipi, essendo una semplificazione della realtà che si realizza attraverso giudizi non verificati in modo sistematico. Le attese che la nostra società ha manifestato nel corso della storia nei confronti della donna e dell’uomo, hanno finito col provocare in essa il tipo di risposta voluto. Poiché la teoria delle rappresentazioni sociali enfatizza la costruzione dei sistemi di credenza collettiva in rapporto alle inter-relazioni tra fattori sociali, storici, politici e culturali che permeano una determinata società, ci si può chiedere come e quali siano le differenze in sistemi culturali diversi. Ad esempio le culture nordamericane ed europee hanno punti di riferimento comuni in termini storici, religiosi e culturali, ma altre culture differiscono ampiamente da queste. Nella società moderna i media giocano un ruolo cruciale nella circolazione delle idee e nello sviluppo di nuove rappresentazioni sociali. Essi trasformano i concetti nuovi, non familiari o astratti in modo da darne un senso nel bagaglio delle conoscenze. Le discussioni su cosa abbiamo visto in televisione la sera prima o su cosa abbiamo letto sul giornale formano una gran parte del nostro discutere quotidiano. Molti di noi usano i media per informarsi su argomenti sui quali non hanno esperienza diretta personale. L’analisi dell’output dei media è quindi uno dei possibili modi di rivelare le rappresentazioni sociali che circolano nella nostra società. Esse sono nello stesso tempo prodotte e rif lesse dai media. C’è quindi una complessa e continua interrelazione tra le idee presentate nei media e come esse sono recepite, rigettate, tradotte, negoziate dalle persone reali nelle modalità che danno un senso per le persone. Questa interazione attiva tra l’output dei
media e la sua audience fanno si che i media siano un valido e importante oggetto di studio della psicologia sociale. Non è possibile, in queste poche righe, considerare tutto lo studio sul campo finora eseguito in diverse discipline sociali: se siamo interessati a come le donne e gli uomini sono rappresentati nei media dovremmo conoscere cosa è emerso dagli studi sul genere e specialmente dagli studi che si concentrano sui media come modalità di comprensione di questi temi, sulle tematiche e sulle pubblicazioni associate ad essere maschio o femmina nella società contemporanea. Si deve tener presente il legame tra questo argomento e le esperienze e aspirazioni degli individui, lo sviluppo di norme sociali che cambiano nel tempo e molte pratiche sociali di genere nella società contemporanea. Le immagini di genere e le idee che incontriamo ogni giorno nei media rif lettono e costruiscono aspetti delle nostre identità personali, delle nostre vite sociali, delle nostre scelte e aspirazioni.
Dott. Marco Boldrin Psicologo Psicoterapeuta Membro e socio fondatore della Società Italiana di Psicologia Interazionista. e-mail: info@marcoboldrin.it web: www.marcoboldrin.it
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L`IMPEGNO AMBIENTALE E SOCIALE DELLA
GARDIN PIANTE
Nati come azienda famigliare, pur essendo cresciuti, non dimentichiamo il legame con il territorio e la comunità di persone nella quale siamo inseriti. Crediamo che fare impresa implichi anche una “responsabilità sociale” e desideriamo, per quanto ci è possibile, fare qualcosa per migliorare l’ambiente umano e naturale in cui viviamo. E’ una sfida non facile, sopratutto in questi anni di difficile congiuntura economica, ma ci auguriamo che i nostri clienti colgano il valore aggiunto e continuino a sostenerci in questo impegno. Attualmente siamo presenti in diversi filoni di attività: l’educazione ambientale nelle scuole primarie, l’Orto Didattico nelle scuole d’Infanzia e le attività educative presso il ns Garden Center. Sul fronte ambientale, nel 2013 l’azienda ha inaugurato i “Laboratori Verdi”, un progetto gratuito per le scuole, che ha lo scopo di sensibilizzare gli studenti ai temi della tutela dell’ambiente e della biodiversità, attraverso degli incontri teorici-pratici nelle classi, tenuti da edu-
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catori specializzati. I Laboratori Verdi non sono solo delle lezioni, ma un modo in cui i ragazzi possono imparare divertendosi e toccare con mano quello che spesso viene appreso solo sui libri. Questo è possibile attraverso un’impostazione dei laboratori che intervalla l’esposizione di nozioni basilari ad attività operative pratiche. I ragazzi possono così aumentare la loro conoscenza e la consapevolezza dell’importanza dei temi ambientali trattati. Il progetto ha coinvolto ragazzi delle scuole elementari del Comune di S. M. di Sala, Villanova, Borgoricco e Vigonza coinvolgendo un migliaio di studenti. L’attività di educazione ambientale si completa anche nella realizzazione dell’“Orto Didattico”. Lo strumento, sempre più utilizzato negli Istituti Scolastici, è stato introdotto dall’azienda Gardin anche nella Scuola per l’Infanzia. Gli specialisti e i giardinieri, in collaborazione con le maestre, hanno creato uno “spazio didattico esterno” che permette ai bambini di apprendere con tutti i sensi e sperimentare con le proprie mani il contatto con l’ambiente, la terra e le piante. Hanno osservato e sperimentato assieme l’identificazione del seme e della piantina, le varie tecniche di seminatura e cura del terreno. Ad ogni bambino è stato inoltre affidato un vasetto con terra e semi, da accudire fino alla nascita delle piantine. Il Garden Center, sito a Santa Maria di Sala in via Caltana 114, non è solo un punto vendita ma uno “spazio aggregativo”, dove si svolgono attività socio-educative, rivolte ai bambini, ragazzi… e adulti. Un appuntamento oramai fisso è quello della Giornata della Terra, che si tiene ogni anno verso metà aprile e ad oggi coinvolge 175 Nazioni ed è dedicato alla celebrazione dell’ambiente. L’appuntamento è inserito nella campagna ambientale avviata dall’azienda per sensibilizzare e coinvolgere le nuove generazioni – e non solo – sui temi legati alla salvaguardia del pianeta. Sempre nel Garden Center, trovano spazio altre attività (laboratori e incontri formativi) legate all’ambiente, alla riscoperta di attività manuali e di bricolage, all’utilizzo di prodotti e sistemi biologici nell’orticultura e nelle opere verde. E’ da tempo che la Vivai Gardin Piante, prima azienda in Veneto, sostiene attivamente la campagna “Noino.org – Uomini contro la violenza sulle donne”, una campagna di comunicazione contro la violenza sulle donne, volta a coinvolgere soprattutto gli uomini. Nata in Emila Romagna alcuni anni fa, Noino.org è anche un network di uomini che, non solo si prendono la responsabilità di dire “No” alla violenza, chiaramente e in pubblico, ma si impegnano a coinvolgere il maggior numero possibile di persone nella sensibilizzazione contro le violenze di genere. Attività già avviate sono state le adesioni individuali e di gruppo, la pubblicizzazione della campagna sui nostri strumenti internet (social networks) e diverse raccolte fondi a favore della “Casa sicura” del Centro Anti-Violenza di Mestre e la Coop Iside del Centro Anti-Violenza di Noale realizzate sia attraverso eventi dedicati (aperitivi di found raising, eventi speciali in ricorrenze particolari) sia attraverso la vendita di Confezione Dedicata, il cui ricavato va interamente a sostegno del Centro Anti Violenza. Vivai Gardin Piante è sempre più convinta che l’impegno imprenditoriale non possa prescindere dall’impegno sociale e debba tradursi anche in iniziative di questo genere.
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VENDERE CASA CON PIÙ AGENZIE. CONVIENE, NON CONVIENE? non aver fatto molte domande agli agenti che si sono presentati in casa loro. E questo perché si aspettano da un professionista un certo tipo di servizio e di aggiornamento. Cosa che però non accade quasi mai.
Se uno fa la ricerca in ordine di prezzo oltretutto, gli vengono fuori tanti annunci quante sono le agenzie che ce l’hanno, e ci sarà sopra la stessa foto di casa tua.
Molti fanno la scelta di aprire casa a tante agenzie perché non conoscono alternative migliori per vendere. Quindi per non sentirsi disarmati e impreparati, e per dirsi “sto facendo qualcosa di buono per vendere”, aprono per l’ennesima volta la porta.
Prova ad immaginarti la scena… Secondo te un cliente che idea può farsi? Per esperienza, possiamo dirti che il cliente pensa: “Quella casa non se la compra nessuno, perché dovrei comprarla io?”
Ad un certo punto la frustrazione per il non riuscire a vendere porta a sperare che queste nuove agenzie che arrivano possano avere proprio quel cliente che comprerà.
Quindi dando la tua casa in mano a più agenzie immobiliari primitive, che non hanno un metodo di vendita sicura, la brucerai.
O che proprio quel cliente disposto a comperare, entri in una delle agenzie a cui hanno detto che la casa è in vendita. Bè, forse avrai già capito che non sono queste le cose che succederanno e che è giusto che tu ti faccia delle domande prima di dare la casa a più agenzie. È CONSIGLIABILE AFFIDARSI A TANTE AGENZIE? Speriamo che, se sei qui a leggere, tu sia alla ricerca di una strada da scegliere per vendere casa tua e non una risposta a problemi che sono già nati. Ma spesso, purtroppo, uno prima di stare attento al fuoco deve scottarsi. Se hai già scelto di affidare la casa a più di un’agenzia, probabilmente è perché quando hai scelto come muoverti hai fatto il pensiero che molti proprietari di casa fanno: “Do la vendita a più agenzie, così ho più possibilità di vendere, perché raggiungo più clienti!” E nel seguire questo pensiero, durante il percorso di compravendita, ti sarai anche detto: “Siccome già l’ho data a 3 o 4 agenzie immobiliari, adesso la do a 5/6! Perché più agenzie immobiliari hanno più idee e più strumenti, e quindi ho più possibilità di venderla!”. Purtroppo non è proprio così. Dare la tua casa in gestione a tanti mediatori crea l’effetto inverso sui potenziali acquirenti, che vedono tanti annunci uguali di casa tua ma pubblicati da tante agenzie diverse. E questo non è un ottimo biglietto da visita per il tuo immobile. Poi, con il passare del tempo, se dopo qualche mese non sei riuscito a vendere, probabilmente hai aperto le porte ad altre agenzie e mediatori. Ma neanche questa è stata una giusta scelta, altrimenti oggi non saresti qui a leggere questi contenuti, giusto? Il ragionamento esatto che un proprietario dovrebbe fare prima di aprire la porta ad altre agenzie oltre a quelle che ha già conosciuto è: partendo dal fatto che quelle a cui ho dato la casa in vendita fino ad oggi non l’hanno venduta, se avevano un’idea o uno strumento giusto per farlo, non l’avrebbero già usato?? Quindi la domanda più importante che devi farti ora é: “Cosa faranno di diverso le nuove agenzie che accoglierò nella mia casa rispetto a quello che fanno già le agenzie che non sono riuscite a venderla?”. Hai mai chiesto cosa fanno per vendere o cosa faranno di diverso? Molti dei proprietari che conosciamo ci dicono di
si siti e con le stesse foto per mesi e mesi.
Come hai scelto le agenzie che stanno gestendo il tuo immobile? Quale metodo ti hanno detto che applicheranno? Cosa le differenzia l’una dall’altra? E le prossime agenzie a cui vuoi dare in pasto la tua casa, cosa faranno di diverso? Tu dai la casa in pasto al mercato, un mercato severo, che giudica molto in fretta le offerte che arrivano, e se sbagli il modo di promuovere la tua vendita, il mercato la svaluta. L’ultimo dato è di luglio 2018, un altro - 0,4%. Moltiplica per 12 mesi, fa -4,8%. Quindi entriamo nel dettaglio: sai cosa fanno le agenzie a cui hai già dato la casa o a cui la vorrai dare? Sempre la solita e primitiva routine. Fanno due annunci su qualche sito, raccontano la storia degli enormi investimenti necessari per essere ai primi posti del sito, magari mettono la casa sul giornale di zona, su qualche rivista, il cartello in vetrina sul cancello. Allora chiediti adesso: perché continuando a fare le stesse cose fatte finora e che si facevano negli anni 70, il risultato dovrebbe cambiare? E capisci che chi ti vende questi metodi come gli unici per vendere e li mette anche in atto, non sta facendo davvero il tuo interesse? Ma passiamo alle conseguenze. Sai quali sono le conseguenze di avere più agenzie che buttano sul mercato la tua casa con la stessa pubblicità e sugli stessi canali? 1. Saranno sempre le stesse persone che continueranno a vedere il tuo annuncio, perché sono quelle persone che frequentano quei siti, e sempre quelle. E sono sicuramente poche persone rispetto a tutto il mercato degli acquirenti di immobili in questo momento. Quelle persone, per come è andata fino ad oggi, sono persone non interessate ad acquistare casa tua, perché magari cercano una zona diversa, un prezzo diverso, un tipo diverso di casa, o, peggio ancora, la comprerebbe anche, ma non è stata colpita dalle immagini che ha visto. 2. Sputt……mento di casa tua: mettiti nei panni di un acquirente che vede la tua casa, in pubblicità sugli stes-
E non fidarti di quelli che ti dicono “La tengo ma non faccio pubblicità”. Non ti sembra un po' insensato?? Ti dicono che la tengono per proporla ai “loro clienti”, ma sai benissimo che i clienti girano e, se vedono la casa in un’altra agenzia, non si fanno problemi a chiamare. E se per caso entrano in un’agenzia e la tua casa gli è già stata proposta, quando gli viene riproposta, fai veramente una brutta figura. Perché poi l’agente primitivo, per “venderla”, dice sempre cose diverse da quello prima, e comincia a fare di tutto per portare a casa lui la provvigione. “Il prezzo si tratta non si preoccupi, sì ma vanno via prima!” Il consiglio che ti diamo è di individuare nel tuo territorio un’agenzia specializzata nella compravendita di immobili residenziali, non una generica che fa un po' di tutto. Verifica il metodo dell’agenzia e fai domande, capisci cosa fa di diverso rispetto alle altre e che vantaggi ti dà. Solo così fai l’interesse del tuo immobile e proteggi il tuo capitale, senza svendere ed avvicinandoti il più possibile al massimo valore realizzabile. Ci vediamo presto nel mercato immobiliare! Alex e Andrea, fondatori Gruppo Garanzia Immobiliare
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FUTSAL UNDER 21 A MIRANO Si ricomincia. Ed è un anno importantissimo per il Futsal miranese. Dopo molti anni, infatti, la società MM AL POZZO C5 ha iscritto una squadra di settore giovanile ad un campionato federale. Da quest’anno, oltre alla prima squadra, iscritta al campionato di serie C2, con l’intento di ben figurare in questo difficile campionato, è stata formata una compagine di giocatori Under 21, che si confronterà con le migliori realtà del Futsal giovanile Veneto. Alla guida di questa nuova squadra è stata richiamato una vecchia conoscenza del Pozzo, Lazzarini Filippo, che nel frattempo ha maturato altre esperienze nel settore giovanile del Futsal Marco Polo, pronto ad accettare questa sfida importante e avvincente. Filippo sarà coadiuvato a livello tecnico dal fratello Mirco Lazzarini e dal preparatore dei portieri Fabrizio Mainardi, e sarà supportato in questa prima esperienza del Pozzo, da tutto lo staff dirigenziale, a dimostrazione di quanto sia importante per la società miranese, questa nuova avventura. ‘E’ un sogno che si realizza’ – afferma il Presidente Favaretto Federico – ‘da molti anni, infatti, espongo ai miei dirigenti, l’esigenza di avere un settore giovanile, che possa dare nuova linfa alla società e possa accrescere nel miranese la visibilità di questo bellissimo sport. Sentiamo in continuazione di tornei scolastici o tornei estivi, con moltissimi giovani che si cimentano nel calcio A 5, ma ritengo
che, senza la dovuta preparazione, si rischi di interpretarlo in malo modo. Filippo è la persona giusta per farci partire con questa avventura, portando in palestra l’esperienza passata, che dovrà essere da traino per i giocatori e per noi dirigenti. Potremo anche sbagliare qualcosa, ma se mai si inizia, mai si parte. Devo ringraziare, inoltre, i miei collaboratori Crivellaro Raffaele, La Rocca Giuseppe ed il vice presidente Barusco Marco, per l’attività di scouting, durata tutta l’estate, con il risul-
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tato di avere 15 giocatori Under 21, già a disposizione di Filippo. Ai giocatori chiederemo il rispetto e la professionalità per lo staff tecnico, dirigenziale e per i propri compagni, la voglia di imparare nuove cose, con la concreta possibilità di ritagliarsi qualche spazio in prima squadra.’ ‘Stiamo dialogando con l’amministrazione comunale per avere più ore a disposizione, nell’impianto sportivo dell’istituto Majorana, costruito a suo tempo, per dare nuovi spazi alle società miranesi, ma pensato soprattutto per dare una ‘casa’ al Mirano Al Pozzo, ora MM Al Pozzo. Per questa stagione l’Under 21 dovrà allenarsi nella palestra ‘8 Marzo’, mentre giocherà le partite casalinghe al Sabato c/o la palestra ‘Majorana-Corner. Questo sarà sicuramente un limite, perché le misure dei due impianti sono completamente diverse, ma confido che, già nel corso dell’anno, riusciremo ad avere qualche ora aggiuntiva nella ‘nostra’ struttura, così da far diventare il Pala-Majorana, la casa del Futsal miranese.’ Al momento i gironi e le partite del campionato Under 21 FIGC di Calcio A 5 devono ancora essere pubblicati, ma troverete tutte le informazioni nella pagina Facebook ASD MM AL POZZO C5 e sul sito miranomagazine.it. ‘Coscienza dei propri mezzi, incoscienza dei propri sogni’ Il Presidente Federico Favaretto
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L'albero genealogico dei Frasson di Mirano Sabato 9 giugno a Mirano è stato presentato l’albero genealogico della famiglia Frasson di Mirano. Nei locali della ditta Trivengas, messi gentilmente a disposizione dai fratelli Pietro e Cristina Frasson e da Diego Frasson, è avvenuto l’incontro dei Frasson di Mirano, detti Dentéi, nell’occasione della presentazione dell’albero genealogico del ramo miranese della famiglia e della consegna di un opuscolo descrittivo della ricerca. Lo studio presentato è il frutto della ricerca effettuata da Loris Frasson, storico per passione. Durante questa ricerca si è trovata l’origine di questo ramo della famiglia, che risale al 1640 circa e si può collocare nella contrada Castelliviero, sita tra Zianigo e Salzano, dove in quegli anni arrivò una coppia di sposi, Piero e Ruosa da non si sa quale altro paese. Già dal 1730 circa si trova l’indicazione del soprannome, Dentello, l’origine del quale può essere fatta risalire all’attività di ricamo di una ragazza, Domenica Frasson. Notizie certe prima del 1640 possono solo essere ipotizzate e ulteriori ricerche possono presumere che l’origine di questo cognome possa essere situato nell’area situata tra i territori di Borgoricco, Loreggia e Rustega. In quest’ultima località infatti il poeta padovano Antonio Baratella, nelle sue composizioni scritte negli anni attorno al 1435, posiziona un tale Fraxon, personaggio molto noto
in questi territori per essere un ottimo cacciatore. Altri documenti, come certi estimi del XVI secolo o alcuni atti notarili della città di Padova, certificano la presenza in questi territori di altre famiglie con questo cognome. Da qui si può quindi presumere che la famiglia di Piero e Ruosa si sia spostata nel salzanese per formare il ceppo che poi, nei primi anni dell’800 si trasferì a Mirano nella zona detta dell’Olmo, oggi via Olmo dopo la tracciatura nel 1951 dell’omonima via. Da qui questo ramo, già dalla prima metà del ‘700 soprannominato Dentello, si espanse, dopo che Cristiano Frasson e Regina Minto, verso la fine dell’800, ebbero la bellezza di 11 figli che in seguito colonizzarono questa zona della via Olmo. Oltre alla ricerca e al collegamento dei nomi veri e propri, la ricerca si è allargata allo studio delle abitazioni e delle proprietà dei vari componenti della famiglia durante il loro spostarsi da Castelliviero alla zona della cosiddetta Fossa, e infine alla via Olmo, dove il gruppo famigliare abitò la vecchia casa colonica presente già nelle mappe del XVIII secolo e la cosiddetta villa Frasson, citata così dallo Stangherlin nel suo celebre Ville venete nel comune di Mirano, e risalente al XVIII secolo. Altre notizie interessanti riguardanti la zona della sinistra Taglio sono emerse durante la ricerca, come le proprietà terriere del fratello del primo sindaco di Venezia, il senatore Antonio
Fornoni, o della famiglia Costa, anch’essa proprietaria dei terreni a nord della via Olmo. Entrambe le famiglie hanno tuttora la loro tomba di famiglia nel cimitero di San Lorenzo a Venezia. Per l’occasione della presentazione della ricerca sono accorse un centinaio di persone del ramo Dentello, tutti soddisfatti dell’organizzazione a cura di Sergio ed Eugenio Frasson e grazie anche ai contatti tra i vari membri tenuti da Bruna Frasson. La ricerca continua ...
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“Ricordati che non vincerai sempre. Alcuni giorni, le persone più dotate di risorse assaggeranno la sconfitta. Ma c’è, in questo caso, sempre un domani - dopo che hai fatto il tuo meglio per raggiungere il successo oggi.”
(Maxwell Maltz-scrittore e medico)
Che ripetersi sarebbe stato difficile l’avevamo capito già durante gara 3 a Riese… la fortuna che ci aveva arriso per tutta la stagione preservando i nostri giocatori da infortuni e malattie improvvisamente ci girò le spalle, il grave infortunio occorso nel secondo quarto a Paolo Zanatta, gli innumerevoli tiri liberi sbagliati, la mancata comunicazione sull’uscita difensiva su D’Incà pensavamo fossero episodi da inserire in una breve parentesi. Purtroppo non è stata tanto breve questa fase ed anche l’inizio della Stagione 20172018 è stato costellato da piccoli e gravi infortuni: a Novembre perdiamo per la stagione intera Mattia Bonivento (al quale facciamo gli auguri per una pronta guarigione) al quale seguono altri piccoli acciacchi, a metà stagione se non avessimo vinto le due supersfide casalinghe con le due formazioni che alla fine risulteranno promosse (Virtus Murano e Vigor Conegliano) avremmo rischiato di essere invischiati nella lotta per la salvezza. Con un Febbraio e Marzo da sogno torniamo in corsa per i Play Off e vediamo anche un buon piazzamento ma dopo la sosta Pasquale la stanchezza per la lunga rincorsa e qualche assenza ci consegnano tre meritate sconfitte che ci costringono al 10° posto finale nel limbo di chi farà ne i play off ma nemmeno la “lotteria amara” dei play out. Bicchiere sicuramente mezzo pieno con grande rammarico perché anche con le assenze di cui sopra potevamo giocarci un posto al sole. Importanti risultati sono arrivati dal Settore Giovanile: gli Under 18 Gold di Coach Girotto & Squizzato dopo aver concluso la Prima Fase del Torneo non in ottima posizione causa arrivo a pari punti con altre squadre, si sono poi riscattati nella seconda fase arrivando alle Final Four che li hanno visti sconfiggere in semifinale la forte formazione del Vigonza e in Finale ritrovarsi contro il New Basket San Donà già battuto due volte ma desideroso di rifarsi, è stata una finale emozionante, non bella che ha visto i nostri prevalere di soli 3 punti ed aggiudicarsi il Trofeo Under 18 Gold nella categoria Bronzo. Gli Under 16 Gold dopo essere arrivati quarti nel Girone Provinciale dietro a quella che sarebbe diventata la n. 1 del Veneto(la Pallacanestro Favaro) nella seconda fase hanno fatto un percorso quasi netto(macchiato dalla sconfitta peraltro ininfluente per la classifica finale a Vittorio Veneto di soli due punti) e si sono guadagnati l’accesso alle Final Four dove in Semifinale hanno regolato abbastanza facilmente il Verona Basket e poi in una Finale tutta Veneziana con i ragazzi della Basket Academy Leoncino Mestre di un anno più giovani ma determinati a conquistare oltre all’accesso alle Finali Nazionali nella categoria Under 15 Eccellenza anche il Trofeo Silver messo in palio nella Finale di Mirano. E’ stata una Finalissima emozionante che ha visto prevalere i nostri solo alla fine del quarto periodo di gioco. Una grandissima soddisfazione per i Coach Cibin & Novello frutto dell’importante lavoro svolto in palestra durante l’anno. Bene anche gli Under 15 Gold della triade Optale, Baldan, Brusò che si sono classificati tra le prime otto squadre nel Veneto,
pare la pratica sportiva fra i giovani con intenti formativi, educativi, ricreativi ed agonistici…..” dallo Statuto Societario) anche l’aspetto agonistico attraverso la creazione di situazioni personalizzate per l’apprendimento della nostra disciplina, tutte le nostre gare giovanili hanno registrato un aumento di pubblico, composto non solo dai genitori, ma anche da appassionati. Poggiando su queste basi abbiamo coinvolto nella stagione appena trascorsa oltre 250 tra ragazzi e ragazze dal 12 ai 20 anni, oltre un centinaio di atleti tra Prime Squadre e Gruppi Amatoriali e oltre 180 bambini dai 6 agli 11 anni attraverso il Centro Minibasket Mirano vera e propria Scuola di Apprendimento e formazione dei bambini al Gioco-Sport del Minibasket, l’alto numero di bimbi e bimbe coinvolte nelle attività del Centro è il risultato: 1) di un’attività nelle scuole che ha visto la partecipazione dei nostri Istruttori e delle nostre Istruttrici a più di 350 ore nelle Scuole Primarie del Comune di Mirano;
FOTO UNDER 18 FEMMINILE
con alcune partite in meno buttate via si poteva ambire anche a qualcosa in più, gli Under 14 Silver di Coach “Ciro” Scroccaro e “Gian” Trevisanato che partiti un po’ lenti hanno chiuso il loro Campionato in buona crescita, veramente ottimo il percorso degli Under 13 Silver, dopo una prima fase conclusa con una sola sconfitta e una seconda quasi perfetta i nostri guidati in panchina sempre da Coach “Ciro” Scroccaro e da “Nick” Valiera, hanno giocato delle grandissime Final Four impensierendo la candidata naturale al Titolo Provinciale la Virtus Venezia (futura squadra vice Campione Regionale) che ha dimostrato di avere più esperienza nei momenti decisivi della gara. Nel Gironcino Regionale poi la Dea Bendata non ci ha favorito abbinandoci la fortissima Trento (vivai della Squadra di Legauno dell’Aquila Trento) che ha poi dimostrato anche in Finale Regionale tutto il suo potenziale battendo anche la Virtus Venezia. Grandi ragazzi comunque il futuro è sicuramente dalla vostra parte. Sulle loro spalle poggiano grandi speranze e grandi responsabilità, siamo sicuri che i nostri giovani sapranno supportare il gruppo della Prima Squadra, che vedrà per l’anno prossimo al timone i confermati Coach Dino Girotto e Carlo Squizzato, il Preparatore Fisico Simone Tamiello coiadiuvati dallo Staff Dirigenziale composto da Renzo Da Preda, Federico Baretta ed Andrea Baldan. Anche nel femminile non è stata una grandissima annata per quel che concerne la Prima Squarda, sapevamo che il salto di categoria dalla “C” alla “B” sarebbe stato impegnativo soprattutto senza apportare dei migliorativi alla squadra (decisione presa dal Consiglio di comune accordo con lo Staff Tecnico per gratificare le protagoniste dell’impresa della passata stagione), in termini di atlete più avvezze alla categoria. Dopo le prime sconfitte la forza del grup-
po , che era stata l’arma vincente nei play off della “C” si è affievolita, diversità di vedute hanno costretto lo Staff Tecnico alle dimissioni, ma nemmeno con l’avvento di un allenatore preparato ed in grado di motivare le atlete quale è Luigino De Faveri si è riusciti ad evitare l’ultimo posto e quindi la retrocessione in Serie “C” dopo un solo anno di categoria superiore. Risultato incredibile ed impensabile per le Under 18 (in foto) che, dopo una prima fase senza particolari problemi (solo due sconfitte di poco contro una formazione fuori classifica che presentava atlete più vecchie) ed una seconda molto balbettante si sono ricompattate e con un mese di duri allenamenti durante la settimana e alla domenica(anche due in un giorno) hanno sfoderato due prove magistrali durante le finali svoltesi a Mirano sconfiggendo la corazzata Rovigo (che le aveva battute di 25/30 punti sia all’andata che al ritorno) per poi giocarsi tutto nella finalissima contro San Bonifacio in un incontro epico che ha visto trionfare le miranesi all’ultimo secondo. Tantissimi complimenti alle ragazze con molte di loro impegnate sia con la Promozione Femminile che con la Serie “B” e allo Staff Tecnico composto da Federico Polo e Maria Luisa Vanin. In crescendo anche la Promozione Femminile vero e proprio campionato di sviluppo per le giovani atlete che hanno avuto modo di confrontarsi con giocatrici più esperte. Molto bene le Under 14 di Marco Nardo e Maria Luisa Vanin inserite in un girone, tra i più competitivi d’Italia, hanno ottenuto la qualificazione tra le 12 squadre più forti in Regione e le Under 13 per la parte finale del Torneo che ci ha visto raccogliere quanto di buono seminato da Marco e Maria Luisa. Come sempre un occhio di riguardo al nostro Settore Giovanile ove cerchiamo di coniugare oltre all’aspetto Sociale, vera e propria Mission (“….diffondere e svilup-
2) la partecipazione attiva dei nostri Istruttori alla Settimana dello Sport presso le Scuole del Comune; 3) della partecipazione delle nostre formazioni a tutte le attività proposte non solo dal Settore Minibasket di Venezia della Federazione, ma anche da quello Regionale e Nazionale; 4) dall’organizzazione interna di Feste e Tornei tra cui ricordiamo: la Festa del Pulcino per i Bimbi e le Bimbe che si avvicinano alla nostra disciplina per la prima volta, la Festa delle Bambine per le atlete che vogliano cimentarsi nella prova al Minibasket, La Festa di Natale, i Quattro appuntamenti legati alle Stagioni per i più piccoli della categoria Pulcini insieme con altri Centri Minibasket della nostra zona, il Torneo Cematek quest’anno aperto a tutte le categorie e svolto all’aperto presso la piattaforma polivalente di Via Paganini in Mirano vero e proprio gioiellino risistemato grazie al contributo economico dell’Amministrazione Comunale e all’opera dei ragazzi dello Skate e dei volontari del quartiere “Aldo Moro”, la Festa dello Sport organizzata dal Comune di Mirano e i Tornei organizzati durante la Festa per il 48° Anniversario della Associazione che hanno avuto una grandissima partecipazione non solo di bimbi e bimbe ma anche di pubblico, che ha approfittato per chiudere la stagione in compagnia anche dal punto di vista gastronomico; 5) dai Centri Estivi che da oramai 25 anni riproponiamo ogni Estate e che vedono una media di 20 bimbi e bimbe che partecipano ogni settimana. Tutte queste attività coordinate e gestite in collaborazione tra Allenatori/Istruttori e un Consiglio Direttivo dalla grandissima disponibilità.
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U.C. Mirano
50 anni da protagonista
Trentatrè corridori, oltre che ha un nutrito gruppo di Cicloturisti - 13 appartenenti alla categoria Allievi, 8 a quella Esordienti del Primo e del Secondo anno e 12 a quella Giovanissimi – con questi schieramenti l'Unione Ciclistica Mirano sta affrontando la stagione agonistica su strada e su pista 2018. Per il sodalizio bianconero il 2018 rappresenta un anno particolarmente importante che coincide con il 50° anno di attività del club veneziano. Il presidente Paolo Mario Bustreo traccia un primo bilancio sui risultati e le prestazione dei propri atleti ottenuti in questa prima parte di stagione. «Posso essere più che soddisfatto dei risultati ottenuti dai mie ragazzi durante questa prima parte della stagione, dichiara il Presidente Bustreo, ancora una volta siamo tra le prime 5 società a livello nazionale del settore giovanile e a prima in assoluto a livello Regionale». Su strada la categoria esordienti ha già ottenuto 5 vittorie, 8 secondi posti e una decina di piazzamenti nei primi cinque. Alessio Delle Vedove è in testa alla classifica regionale con 4 vittorie e 5 secondi posti, tra i primi posti troviamo anche Daniel Zanta con una vittoria e un secondo posto e Manuel Cabrele con due secondi posti. In questa fase si è messo in evidenza anche Andrea Venturini che assieme al compagno Alessio delle Vedove è stato selezionato dalla compagine veneta per partecipare ai campionati italiani su strada. Bene an-
che la categoria allievi, dove si è messo in evidenza Mattia Garzara con una vittoria, due secondi posti e altri cinque piazzamenti nei primi 5 e Giovanni Longato con una vittoria e un secondo posto. Importanti risultati sono stati ottenuti anche su pista, dove per la categoria esordienti si è laureato campione Regionale Alessio delle Vedove nella gara a punti, e nella categoria allievi Mattia Garzara nel Keirin. Inoltre si sono confermati sempre su pista nelle varie specialità campioni provinciali: Alessio Delle Vedove, Manuel Cabrele, Mattia Garzara, Sebastiano Carraro, Samuele Mion e Giovanni Longato. Molto bene anche la categoria giovanissimi che ha ottenuto numerose vittorie Alessandro Sarto, Marco Zamengo e Eros Sporzon, ma un bravo va anche a tutti gli altri ragazzini per l’impegno e per la passione con cui gareggiano ogni domenica. «Di tutto questo devo ringraziare tecnici e accompagnatori per la dedizione e la professionalità con qui seguono i nostri ragazzi, dedicando loro tutto il loro tempo disponibile, continua il Presidente Bustreo. Il mio primo grazie lo devo ai Fratelli Sandro e Marino Bettuolo che ritengo siano il motore e l’anima del settore agonistico e ai loro collaboratori Otello Pennazzato, Favaretto Emilio e Oscar Giacomello. Per il settore giovanissimi un grazie a Luigi Zampieri, coadiuvato da Laura Santi, Giorgio Toschetti, all’infaticabile accompagnatore e segretario Giangranco Cazzin e a Marcello Baracco. Un grazie veramente di cuore lo voglio dedicare anche al gruppo dei cicloturisti, cappeggiati da Fabrizio Salviato sostenuto dal veterano Gianni Gallo e dal sempre presente Sandro Milan. Un gruppo con la grande passione della biciclette e del ciclismo che, oltre ad essere di esempio per i nostri giovani, è sempre presente e sostenitore del settore agonistico. L’ultimo saluto e un doveroso grazie lo devo sicuramente ai nostri sponsor, che desidero citare: Colorificio Gottardo, Tecno Trade Srl di Michele Vivian, Studio Associato Bustreo, Linova Impianti di Sandro Chinellato, Impresa Edile Luigi Zampieri, Edil 2 B di Michele Baracco, Ristorante Il Burchiello di Giuseppe Carraro, Giessegi di Simone Fraccaro, Maurizio Simionato, Enn&B Srl , Neptune Srl, l'Amico Plinio. Senza di loro non riusciremmo mai a realizzare i nostri sogni e portare avanti una passione che, come dicevo, oramai dura da 50 anni e vi assicuro non è poco».
ALLIEVI (13) - Mattia Calzavara, Sebastiano Carraro, Gabriele Cecchin, Denis Franceschini, Mattia Garzara, Loris Guidolin, Giovanni Longato, Samuele Mion, Francesco Pasqualato, Alessio Sinibaldi, Gabriele Toniolo, Andrea Zampieri ed Enrico Zanetti. Direttori Sportivi: Marino Bettuolo ed Otello Pennazato. ESORDIENTI 1° E 2° ANNO (8) - Rocco Giovanni Biasiolo, Riccardo Bordon, Manuel Cabrele, Alessio Delle Vedove, Giulio Galardi, Davide Garato, Andrea Venturini e Daniele Zanta. Direttori Sportivi: Sandro Bettuolo, Oscar Giacomello ed Emilio Favaretto.
GIOVANISSIMI (12) - Erik Baracco, Beatrice e Filippo Beda, Gian Marco Chiarello, Mattia Frattina, Marco Giacomello, Damiano Manzoni, Thomas Rizzo, Alessandro Sarto, Eros Sporzon, Pietro Vecchia, Marco Zamengo Miele. Direttori Sportivi: Luigi Zampieri, Laura Santi e Giorgio Toschetti. Accompagnatore: Gianfranco Cazzin. DIRETTIVO - Presidente: Paolo Mario Bustreo. Vice Presidente: Giorgio Manera. Segretario: Gianfranco Cazzin. Cassiere: Gianni Gallo. Consiglieri: Italo Bevilacqua, Marino Bettuolo, Oscar Giacomello, Sandro Milan, Otello Pennazzato, Fabrizio Salviato, Maurizio Simionato, Emilio Favaretto. Direttore di Corsa: Giorgio Manera. Coordinatori del Settore Tecnico: Sandro e Marino Bettuolo. Capogruppo Cicloturisti: Fabrizio Salviato. Adetto ai rapporti con la Federazione: Nicola Pennazzato. L'Uc Mirano utilizza le bici preparate dalla Cicli de Kuota e indossa l'abbigliamento realizzato dalla Giesse di Simone Fraccaro. SPONSOR: Colorificio Gottardo, Tecno Trade Srl di Michele Vivian, Studio Associato Bustreo, Linova Impianti di Sandro Chinellato, Impresa Edile Luigi Zampieri, Edil 2 B di Michele Baracco, Ristorante Il Burchiello di Giuseppe Carraro, Giessegi di Simone Fraccaro, Maurizio Simionato, Enn&B Srl , Neptune Srl, l'Amico Plinio.
MIRANO • Via Galileo Galilei, 30 • Tel. 041 5725873 • www.studio2web.it
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Daniel Niero, vera star dei pattini Daniel Niero, nonostante i suoi soli 22 anni, è un giovane ammirato, invidiato e conosciuto nel mondo sportivo del pattinaggio, sia a livello nazionale che internazionale. È tutto casa, scuola e pattinodromo, forse portava i pattini già nella culla. Nonostante il suo successo e la notorietà, ha conservato lo stile di vita di un giovane semplice, ricco di sorrisi e facile alla socializzazione. È nato a Mirano il 16 ottobre 1996; è tesserato con il Gruppo Sportivo GSS Scaltenigo-Pattinaggio, dove ha incontrato istruttori e allenatori appassionati e competenti, quali Francesco Dal Corso e Giovanni Conte. Ha cominciato a pattinare all'età di 4/5 anni, prima nella categoria Cuccioli, poi con i Giovanissimi, classificandosi, nelle gare, sempre tri i primi 5/6 posti. Nel 2011, a 15 anni, nella Categoria Allievi è divenuto campione italiano ed europeo in diverse specialità. Nel 2012 e 2013, nella categoria Juniores, ha continuato a vincere vari titoli italiani ed europei, affermandosi soprattutto nei 10.000 metri e ai mondiali nella Maratona. Nel 2014 è passato nella categoria Senior e le sue affermazioni, a livello nazionale ed internazionale, sono state ancora più numerose. In Argentina è stato: medaglia d’oro e campione del mondo sia nei 10.000 metri su pista che nei 42 km della Maratona; medaglia d’argento nei 20.000 metri (eliminazione su strada) e nell’Americana su pista; medaglia di bronzo su pista.
Nel 2015 è salito 5 volte sul podio avendo vinto 2 medaglie d'oro nei 10.000 metri su pista e nei 20.000 su strada; 1 medaglia d'argento nell'Americana su pista; 2 medaglie di bronzo nei 15.000 metri su pista e nell'Americana su strada. Nel 2016, in Olanda, ha vinto l’oro nell’Americana a squadre e vari titoli europei. Nel 2017 ha conseguito diversi titoli italiani e 2 argenti in Polonia, nel campionato World Games; mentre in Portogallo ha guadagnato: l’oro nell’Americana a squadre, l’argento nei 10.000 a eliminazione su strada e nei 15.000 a eliminazione su pista, il bronzo nei 10.000 a punti; in Cina ha ottenuto 4 bronzi. Quest’anno, finora, in Olanda al Campionato Mondiale (1-8 luglio) ha conquistato l’argento nei 15.000 metri a eliminazione su pista e nei 20.000 a eliminazione su strada, il bronzo nei 10.000 metri a punti e nei 3.000 all’Americana a squadre; ai Campionati Italiani a Cassano d’Adda (Milano) ha vinto l’oro nei 10.000 metri a punti e l’argento nei 20.000 a eliminazione. Nel mese di Agosto ai campionati europei svoltasi in Belgio ha conquistato 3 medaglie d’oro ed una bronzo . Visti questi risultati, il nostro concittadino deve essere considerato un autentico campione del pattinaggio, anche perché i suoi successi sono, sicuramente, dovuti alle sue doti fisiche,
ma soprattutto alla sua personalità, al suo entusiasmo e alla sua professionalità. Un grande merito deve essere riconosciuto anche alla Società Sportiva GSS Scaltenigo Pattinaggio e ai tecnici, la cui competenza è riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. Daniel, sei giovane, sei bravo, sei un esempio per tutti, giovani e meno giovani e siamo sicuri che ci riserverai ancora tante soddisfazioni. Paolo Trevisanato
Officina della Scherma Mirano: Tanti successi per un team solido e affiatato L’Officina della Scherma Mirano si prepara alla sua undicesima stagione. Un gruppo solido, che abbraccia tutte le categorie da quelle giovanili ai master, e che ancora una volta punterà sul motto ‘la scherma per tutti’, grazie all’attività svolta pure nel settore paralimpico. Non a caso, l’Officina è la sola sala della provincia di Venezia che offre la possibilità di salire in pedana anche ai disabili in carrozzina. La decima stagione, un traguardo non di poco conto per una realtà giovane come quella del Maestro Vittorio Carrara, si è chiusa ancora una volta in bellezza nel giugno scorso, con un bottino di 46 medaglie: suddivise in 17 ori, 16 argenti e 13 bronzi. Su tutte spicca il bronzo mondiale master conquistato a Maribor in Slovenia da Claudia Bandieri, mentre agli Europei master di Alkmaar è arrivato l’argento a squadre per Oliver Emmerich. Poi tantissimi risultati - tra vittorie e altri piazzamenti sul podio - che si sono distribuiti in tutte le categoria cui partecipa la sala di Scaltenigo. Un gran lavoro è stato fatto a livello giovanile con i ragazzi del gruppo Gpg. Tra i Maschietti Filippo Simionato è stato la rivelazione della stagione, conquistando il titolo regionale e quello interregionale, andando a vuoto solo la gara finale di Riccione che metteva in palio i titoli tricolori. Molto bene anche il fratello Lorenzo Simionato, mancino che può dare tanto alla sala del
Maestro Carrara, primo anche al Trofeo Coni di Caorle. Titolo regionale che non è sfuggito neppure a Marco Span, mentre la sciabola di Carlotta Barugola è riuscita a svettare in categoria Giovani. Ottimi segnali sono arrivati anche da Leonardo Codato. Tra i master bene lo stesso Vittorio Carrara con tre vittorie e un secondo posto nel Circuito nazionale, in cui si sono messi in evidenza anche Claudia Bandieri, Oliver Emmerich e Paolo Busi. Poi non va dimenticato il lavoro di Nicola D’Ambra nel settore paralimpico, tra i migliori specialisti in Italia, che sta facendo crescere anche due giovanissimi sciabolatori in carrozzina che da un anno si cimentano all’Officina. Grazie alla collaborazione con l’associazione La Colonna onlus sono arrivate in dono due carrozzine speciali per i ragazzi, che ora potranno proseguire più facilmente la loro formazione in sala seguiti proprio da Nicola D’Ambra e dal Maestro Carrara. Da menzionare c’è poi il lavoro di Alessandro Piovesan, neo diplomato come istruttore regionale, al fianco del gruppo Gpg, mentre Carlotta Barugola segue i bambini più piccoli. Tra i primi obiettivi della nuova stagione ci saranno sicuramente i mondiali master di Livorno, a inizio ottobre, con Emmerich e Bandieri che andranno a caccia di una medaglia preziosa per iniziare al meglio questa annata agonistica. Simone Bianchi
Carlotta Barugola, Aurora Callegaro e Sofia Dalla Vecchia
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MM al pozzo, il progetto si amplia “Coscienza dei propri mezzi, incoscienza dei propri sogni”. Questo è lo slogan che accompagnerà da qui in avanti dirigenti, giocatori e staff tecnico della società MM Al Pozzo. Da una parte la consapevolezza di aver allestito una squadra di tutto rispetto, dall’altra la volontà di crescere allenamento dopo allenamento senza porsi alcun limite. E’ davvero un momento importante per il club nato un anno fa dalla fusione tra lo storico Mirano al Pozzo e il Martellago calcio a 5: la prima squadra è pronta a recitare un ruolo da protagonista nel campionato regionale di serie C2, ma intanto è stato introdotto anche il settore giovanile con la formazione under 21. L’obiettivo di questa nuova squadra, allenata da mister Filippo Lazzarini, è duplice: da un lato battagliare su tutti i campi della regione, dall’altro lanciare giovani talenti che possano rappresentare il futuro del club. Questa sarà quindi la stagione del consolidamento per una società che si propone di diventare sempre più un punto di riferimento nel panorama veneziano avvicinando nuovi ragazzi ad uno sport meraviglioso. Se l’organigramma societario è rimasto praticamente intatto, rappresentando una garanzia di continuità con il passato, lo staff tecnico e la rosa dei giocatori vedono invece molte interessanti novità rispetto alla scorsa sta-
gione. Partiamo proprio dalla panchina, su cui siederà un allenatore che non ha bisogno di presentazioni: Mario De Santis conosce la categoria come le sua tasche. Ha allenato nel settore giovanile del Venezia, ha conquistato una promozione con il Perarolo e si è già fatto apprezzare da queste parti alla guida del Martellago. Arriva, carico come mai, dopo un’esperienza nella categoria superiore. Mister De Santis porta in dote esperienza e conoscenze tecnico-tattiche, certo, ma anche una contagiosa passione. Una passione tipica di chi vive il calcio a 5 come uno splendido gioco, certo, ma anche con il piglio del professionista. Accanto a lui ci sarà il preparatore dei portieri, Paolo Grandi. Confermato lo zoccolo duro dei giocatori già protagonisti con questa maglia (Pedrali, Zecchini, Pesce, Casarin, Pistore, Pipia, Callegaro, Rinaldini, Francescon, Gaggiato), si sono aggiunti elementi di tutto rispetto, molti dei quali già allenati da De Santis in passato: gli acquisti di questa estate sono Bona, Rizzi, Semenzato, Capuzzo, Botosso, Abderrahim. Il cocktail tra nuovi arrivi e vecchie colonne è sicuramente ricco di ingredienti di qualità: spetta ora allo staff tecnico mescolarli nel modo giusto per ottenere un effetto vincente. “Come da programma, dopo la fusione dello scorso anno, stiamo cominciando a formare
STUDIO OTTICO
s.r.l.
Francesco e Matteo Chinellato Ottica - Optometria - Contattologia P.zza Martiri della Libertà, 10 - MIRANO (VE) Tel. e Fax 041 5702124 - Cell. 366 9567789 E-Mail: fmc@soafmc.it
un settore giovanile del futsal a Mirano – racconta il presidente Federico Favaretto - alla prima squadra, notevolmente rinforzata e pronta ad ambire posizione di vertice, siamo riusciti ad abbinare anche una compagine che parteciperà al campionato under 21. Dopo molti anni un mio sogno si sta realizzando, ma non dobbiamo sederci ed aspettare, anzi questo deve essere un trampolino, per far crescere la società e dare quella visibilità che il futsal merita. Dovremo far fronte a nuove sfide e ringrazio sin d'ora l'amministrazione comunale di Mirano per il supporto che ci ha dato in questi anni e per quanto ci potrà concedere in futu-
ro. Gli appuntamenti raddoppiano – conclude - quindi tutti pronti al venerdì sera o sabato pomeriggio, per vivere assieme un'altra grande annata del Pozzo”. Gli allenamenti sono cominciati lunedì 20 agosto, il campionato scatta a metà settembre e l’MM al Pozzo giocherà le proprie partite al liceo Majorana, in una palestra che dovrà diventare un catino di passione ed entusiasmo. La barca è già in mare, le vele sono aperte e la rotta è fissata. Il nostro segretario Giorgio Pesce, appassionato di calcio a 5 ma anche di barca a vela, apprezzerà la metafora.
(Ufficio Stampa MM AL POZZO).
L’intervista a mister Mario De Santis
E’ stato affascinato da un progetto composto da ottime persone e da obiettivi ambiziosi, ha accettato la nuova panchina senza indugi e ora, dopo pochi allenamenti, è già saldamenti al timone della prima squadra. Mister Mario De Santis affronta questa avventura con la solita carica, convinto che “fare gruppo” sia un elemento essenziale per poi ottenere anche risultati sul campo. Può già raccontarci le sue prime sensazioni da allenatore del MM Al Pozzo. “Sono molto soddisfatto di questa nuova realtà – spiega tra una seduta e l’altra, appunti in mano e cronometro al collo - ci sono tutti i presupposti per costruire qualcosa di importante e duraturo. Sono stato favorevolmente impressionato e sono molto felice di essere stato scelto per questa avventura. Sono davvero convinto di questo nuovo progetto. Sul mercato – prosegue - abbiamo fatto tutto quello che volevamo. Volevamo inserire tre giocatori in particolare (Botosso, Capuzzo e Semenzato) e ci siamo riusciti: complimenti ai nostri Raffaele e Giuseppe per aver centrato questi obiettivi. Abbiamo poi inserito due nuovi giovani portieri pieni di voglia di fare, che hanno tutte le carte in regola per dire la loro. Do un voto 10 al mercato di questa società”. Il campionato è alle porte. Qual è il pensiero di un mister che ne ha già viste tante? “Sulla carta ci sono tre squadre superiori a noi (Vigoreal, Chioggia e Murazze) ma è anche vero che se riusciamo a restare agganciati alla zona play-off poi potremo davvero essere una mina vagante. Sono inoltre convinto che al di là del risultato sportivo di quest’anno, si possa intraprendere un importante percorso di crescita. Magari ci vorrà un po’ di tempo, ma il Mirano nel giro di qualche anno arriverà sicuramente nella massima categoria regionale. Sta a noi ora rendere questo
percorso di crescita il più veloce possibile”. Cosa si aspetta dalla stagione? “Le aspettative sono tante. Mi piacerebbe anzitutto che si mettesse in campo un forte senso di appartenenza e di attaccamento alla società. Se tutti metteremo la voglia di lavorare al meglio, facendo un importante salto mentale, ci sarà da divertirsi. Il gruppo è ottimo, composto da persone eccezionali, e siamo tutti una grande famiglia. Penso che qui si possa fare davvero dello sport sano, e questo resta il valore più importante di tutti”. Organigramma societario: Presidente: Favaretto Federico Vice presidente: Barusco Marco Segretario: Pesce Giorgio Direttore tecnico: La Rocca Giuseppe Direttore sportivo: Crivellaro Raffaele Consiglieri: Calzavara Renzo, Coletto Daniele, Gaggiato Graziano, Simonato Cesarino Staff tecnico: Allenatore: De Santis Mario Preparatore portieri: Grandi Paolo Dirigente accompagnatore: Gaggiato Graziano Allenatore Under 21: Lazzarini Filippo Vice: Lazzarini Mirco Preparatore portieri: Mainardi Filippo Rosa Prima squadra Bona Leonardo Rizzi Simone Pedrali Nicola Zecchini Davide Pesce Nicola Pistore Andrea Pipia Gabriele Callegaro Daniele
Rinaldini Andrea Francescon Alvise Semenzato Stefano Capuzzo Federico Botosso Enrico Gaggiato Marco Casarin Jacopo Karoich abderrahim
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Dai Laghi Masuri (Polonia) a Vetrego - puntata estiva -
Mangiare e bere da Gino...dove (non) occorre il palato sopraffino!
Dai laghi Masuri (Polonia) …a Vetrego - puntata estiva Dopo alterne vicissitudini l’A.S.D. Vetrego ha deciso di partecipare al campionato di Terza Categoria, rinunciando in questo modo, alla categoria superiore ampiamente meritata nel play-out finale di quest’anno. Il tutto dovuto soprattutto ad una questione economica (leggasi sponsor) ed al connubio calcistico con l’importante U.S.D. Miranese a cui si sono aggregate le squadre del S. Pio X di Mirano e la nuova entrata Città di Mirano. Come disse quel tale filosofo “l’avvenire si incaricherà” per constatare se la suddetta scelta sarà stata sufficientemente ponderata e giusta… Perciò l’appello della dirigenza del Vetrego Calcio è rivolta ai propri paesani: sostenere ampiamente e con calore la propria squadra che era “il maggior pensiero” dell’indimenticabile don Pietro Mozzato, primo socio fondatore del Calcio Vetrego. Altro appello, e lo ripetiamo da diverso tempo, quello di sostenere in maniera concreta il giornalino “Evviva Vetrego”, visto che con la sua uscita parecchi problemi sono stati benevolmente risolti dalle varie Autorità e soprattutto della volontà di tutti (o quasi) i Vetreghesi. Passando ora al Gornik FC Mirano, riferiamo che gli allenamenti continuano ininterrottamente anche nei mesi più caldi. La parte fisica ed atletica è affidata nello specifico a G.C. Tonolo, mentre quella tattica è come sempre di competenza del Mister per eccellenza R. Groppello. Ci preme ricordare inoltre che il nostro socio onorario Bepi Pillon è stato riconfermato allenatore del Pescara calcio (serie B) dopo che durante la scorsa stagione era subentrato in corsa al popolare Zdenek Zeman. Complimenti e auguri vivissimi. L’appunto finale riguarda il sottoscritto che in un Torneo di bocce svoltosi a Rimini si è classificato ottimamente al secondo posto, su 128 partecipanti, cedendo solo ad un vero campione di Pesaro. In questo modo ho tenuto alto l’onore del Gornik Fc Mirano (vedi foto). Anche questa puntata (un po’ breve…ma fa caldo) è terminata. Auguri a tutti i nostri lettori ed alle loro famiglie di buone e serene vacanze. Evviva il Gornik Fc Mirano. Silvano Bertoldo Presidente Gornik Fc Mirano
Mangiare e bere da Gino…dove (non) occorre il palato sopraffino. Ed eccoci al consueto appuntamento culinario con lo “chef de noantri”. Pur essendo nel periodo estivo, il buon Gino ci presenta una breve ricettina per la verità tutto fuoco e fiamme. Perché questa “Creme Brulée”? Tutto si basa sulla conoscenza di questa specialità e sulle sue modalità di preparazione; così coi primi freddi l’avrete già imparata e sperimentata in modo tale che riuscirà splendidamente senza alcun imprevisto. CREME BRULEE Ingredienti per 6 persone 120 ml di latte 500 ml di panna 8 uova (solo tuorli) 7 cucchiai di zucchero 2 cucchiai di zucchero di canna 1 baccello di vaniglia Procedimento: In un pentolino di media misura, versare il latte, la panna e il baccello di vaniglia inciso a metà raschiandone l’interno. Portare quasi ad ebollizione e lasciare raffreddare. In un contenitore capiente, mescolare zucchero e tuorli d’uovo; togliere il baccello e versare il latte che si sarà raffreddato. Versare il composto su cocotte monoporzione a forno, disporle su una teglia da forno e cuocere a bagnomaria versando nella teglia l’acqua bollente fino a coprire la metà delle cocotte. Infornare a 150° per circa 50 minuti; lasciare raffreddare nella teglia e riporle in frigo-
rifero per un paio d’ore. Prima di servirle, cospargere la superficie con zucchero di canna e fiammeggiare con cannello da cucina, oppure passarle sotto al grill per 3-4 minuti a 200° fino a che si sarà formata una crosticina croccante. NB: Si possono preparare anche il giorno prima ma fiammeggiare prima di servirle.
Prosit (stolat-stolat) e buon appetito. Buona Pasqua e fervidi auguri da Gino. Arrivederci alla prossima PORTATA!!!
Silvano Bertoldo - Presidente Gornik F.C
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settembre 2018
Agrigento: consegnato alla presidente Flavia Petrin il “premio mimosa d’oro 2018”
Il momento della consegna del Premio Mimosa d’Oro del Centro Culturale Editoriale “Renato Guttuso” di Favara, a Flavia Petrin, per le mani della Presidente del Centro Culturale, Lina Urso Gucciardino e del Prefetto Dario Caputo. Flavia Petrin insieme con un gruppo di volontari AIDO di Favara
La Presidente AIDO Nazionale è stata scelta per il prestigioso premio attribuito ogni anno dal Centro Artistico Culturale Editoriale “Renato Guttuso” di Favara (Agrigento) per la spinta impressa da quando è alla guida all’Associazione per la diffusione della cultura della donazione su tutto il territorio italiano. In un teatro Pirandello gremito in ogni ordine di posto il premio è stato consegnato a una emozionatissima Flavia Petrin dalla Presidente del Centro Culturale “Renato Guttuso” di Favara, Lina Urso Gucciardino. Con lei il Prefetto di Agrigento Dario Caputo e la Sindaca di Favara, Anna Alba. Nella motivazione il premio è attribu-
ito per la capacità della Presidente Petrin, di “diffondere e promuovere la cultura della donazione nella società civile italiana. Sotto la sua direzione l’AIDO ha compiuto importanti passi in avanti soprattutto nella comunicazione, dando corso ad una serie di incontri nelle scuole in tutte le Regioni italiane per diffondere il valore della donazione come un dovere morale e sociale di ogni cittadino”. Nella motivazione si ricorda inoltre il sostegno decisivo dell’AIDO alla campagna “Una scelta in comune”, poiché la Presidente Petrin è riuscita a coinvolge tantissime Ammi-
nistrazioni comunali nell’azione di sensibilizzazione dei cittadini per manifestare la propria volontà di donazione. Prendendo la parola, Flavia Petrin, ha ringraziato commossa la presidente Urso Gucciardino, il Prefetto Caputo e tutti coloro che hanno voluto, attraverso il premio consegnato a lei, riconoscere l’alto valore civile e morale dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule. In modo specifico Flavia Petrin ha voluto condividere il prestigioso riconoscimento con tutti i volontari AIDO d’Italia, da lei caldamente ringraziati per quanto fanno ogni giorno, impegnandosi di persona con grande generosità per promuovere la cultura della donazione. Di centrale importanza il momento dedicato alla solidarietà. Grazie all’impegno dei soci del Centro Guttuso e del grande cuore degli studenti di tante scuole agrigentine ogni anno vengono raccolti dei fondi che sono devoluti in beneficenza. Quest’anno le somme raccolte sono state donate proprio all’AIDO. Nel corso della serata, condotta dai giornalisti Gabriella Omodei e Giuseppe Moscato, che ha curato anche la direzione artistica, sono stati consegnati anche i Riconoscimenti speciali, che fanno da corollario al Premio Mimosa d’oro 2018: Bruna Piazza, coordinatrice regionale del CRT Sicilia, Centro Regionale Trapianti; Mari Albanese, scrittrice impegnata nella promozione della cultura della legalità e dell’antimafia; Agata
Fabiola Brignone, delegato tecnico regionale Croce Rossa Italiana; Antonella Zambuto, coordinatrice provinciale del Parlamento della Legalità Internazionale; Maria Carrubba, mamma di un donatore per il grande impegno nella sensibilizzazione alla donazione degli organi. La colonna sonora della manifestazione è stata affidata ad alcuni artisti locali che hanno riscosso l’apprezzamento del pubblico. I cantanti dell’Accademia “Palladium” diretta da Lia Minio: Marco Mulone Failla, Ilenia Cervello, Elisa Donisi e Kleide Fabrizio; i giovanissimi violinisti Valerio e Mirko Lucia, gemelli di appena 10 anni di età; il cantautore Lillo Puccio; il corpo di Ballo della A.S.D. Fit-Ballet-Performance di Giovanna Di Maria e dell’insegnate di ballo Paola Vaianella. Ospite d’onore l’attrice-imitatrice Manuela Aureli.
Flavia Petrin
Italia-Brasile 2018
Non st ia mo pa rla ndo d i un incont ro c a lcist ico ma bensì d i un incont ro fa mig lia re; infat t i da Sa n Paolo d i Bra si le a Zia nigo d i Mirano (prov incia d i Venez ia) è venuto in v isita un rappre sentate del la famig lia Ber tolini, Ma rcio Ber tolini nipote d i emig rat i a f ine del 1800. L’incont ro è stato possibi le g ra z ie ad una incred ibi le coinciden za che ha v isto protagoniste le due pa rt i del la fa mig lia, infat t i ment re la fa mig lia Ber tolini in Bra si le r icer-
c ava le sue or ig ini pre sso i l museo dei mig ra nt i ed a lt re ist it u z ioni; la fa mig lia Ber tolini in Ita lia stava fata lmente conducendo una r icerc a genea log ic a simi le in v ista d i una commemora z ione. In que sto pa r t icola re momento Adela ide Ber tolini nipote d i Valent ino, ha contat tato at t raverso i l socia l net work Facebook una del le pronipot i d i un f ratel lo d i Va lent ino e ha nno pot uto, g ra z ie a i document i for nit i da i fa mig lia r i (foto
a de st ra) e i document i t rovat i da Ber tolini Ita lia ni, confer ma re con cer tez za la pa rentela. E’ stata per ent ra mbe le pa r t i un’e sper ien za unic a ed emoz iona nte, Ma rcio Ber tolini è stato por tato in v isita da i fa mig lia r i ita lia ni nei luog hi d i intere sse stor ico del la zona, inf ine nel l'a nt ico a rchiv io del la chie sa d i pae se dove a ssieme ha nno t rovato i document i or ig inali d i bat te ssimo del bisnonno Valent ino, ment re lui ha rac contato la stor ia del la fa mig lia Ber tolini una volta sba rc ata in Bra si le. C ome a lt re molt issime fa mig lie Ita lia ne a nche Va lent ino Ber tolini emig rò per l’A mer ic a a l la f ine del X I X secolo a c ausa del le t ra sforma z ioni socio - economiche in corso non solo nel Nord del l'Ita lia, ma in t ut ta l’Europa. Pa r t ì da G enova i l 20.03 .1895 con la mog lie Giova nna Miele e la f ig liolet ta d i 8 a nni Rosa, i l v iag g io durò più d i un me se e at t rac cò a l por to d i Sa ntos i l 23 .04 .1895 . Una volta lì si stabi lì nei pre ssi d i Sa n Paolo ed ebbe molt i a lt r i f ig li. Sia la fa mig lia Ber tolini bra si liana sia quel la ita lia na conta no og g i molt issimi membr i.
Ricordo di un amico Tristi pensieri pervadono la mente, pensando alla prematura scomparsa del caro Amico Ivone Minto. Tutti noi lo abbiamo presente per le sue “battute” e le immancabili presenze della sera e dei giorni festivi, dove portava allegria e simpatia. Ciao, Amico Ivone, non avrai fatto cose eclatanti, ma hai lasciato il segno del Tuo passaggio terreno come uomo, come fratello, come zio e come amico sincero di tutti. Paolo Trevisanato
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