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Oscar De Gasperi: “La Magnolia”

Quella domenica di aprile 1936, la sala da ballo di Pianiga, paesino agricolo in provincia di Venezia, era piuttosto affollata. Tutto andava per il meglio. Buona la musica degli orchestrali, tante belle ragazze, pochissime e di conseguenza non pericolose, le camicie nere presenti. Ma a Giovanni Righetto la coreografia esterna non interessava minimamente. Era un bel giovanotto sui vent’anni, di atletica statura, con una foltissima capigliatura nera e baffi ben curati. Lo sguardo era fiero e determinato. Non aveva nulla del gagà che frequentava le balere della riviera del Brenta, attento più all’estetica che alla sostanza del proprio agire. Da qualche domenica Giovanni aveva notato una graziosa ragazza dall’apparente età di quindici o sedici anni quasi sempre seduta allo stesso tavolino della balera. Molto probabilmente anche lei doveva essersi accorta di quel ragazzone che da più domeniche la osservava con discreta ed elegante insistenza ma che non si decideva mai a prendere una qualsiasi iniziativa. Che improvvisamente realizzò proprio in quella domenica. - Permette questo valzer signorina? - Volentieri grazie – rispose pronta la ragazza – Ma l’avverto che non so ballare molto bene. - Se è per questo – replicò pronto Giovanni – io frequento più volentieri la palestra e la boxe piuttosto che le sale da ballo. Ma non era vero. Aveva il ballo nel sangue, ma per non far sfigurare la ragazza non poteva sbandierarlo come un vanto personale. Ben presto le note del valzer viennese sovrastarono ogni suono ma non la voglia di conversazione dei ballerini. - Come si chiama? – domandò subito la ragazza. - Giovanni Righetto. E lei? - Iclea. - Un bel nome. Direi abbastanza insolito – Rispose pronto Giovanni. - E’ vero. Chissà cosa passava nel cervello dei miei genitori quando decisero il mio nome. Ma non posso più soddisfare questa mia curiosità. Ho avuto la disgrazia di perderli da bambina e di fatto mi hanno allevata gli zii. - Mi dispiace – rispose Giovanni - Io al contrario ho entrambi i vecchi ben vivi e vegeti e sono circondato da un nugolo di fratelli e sorelle. Una famiglia numerosa per la felicità di chi ci comanda e che cerca gloria in Africa. Così all’Italia la materia prima per i cannoni del nemico non mancherà mai. - La prego non faccia politica – rispose Iclea con voce bassa e tremolante – Può essere pericoloso - Si ricor-

LA MAGNOLIA

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dava infatti di aver notato, appena entrata in balera, delle camicie nere e sapeva quanto fossero odiosi e arroganti quei giovani fascisti anche nel loro modo di approcciarsi allo svago domenicale del ballo, che il regime consentiva. - Pericoloso? Non più di tanto - disse Giovanni – So badare a me stesso e non mi piace il ruolo di pecora che bela o segue il pastore, sia che questo si chiami prete o podestà. Giovanni era soddisfatto. Aveva gettato le basi per sviluppare la conversazione con la ragazza anche con altri giri di danza vincendo la concorrenza. Iclea comunque decise di spostare le chiacchiere su argomenti meno impegnativi. - Lavora? - Si, a Porto Marghera. Sono operaio e ho un buon salario – Rispose Giovanni con una punta di orgoglio. - Fortunato lei. Per noi ragazze il destino comune è andare a lavorare a servizio oppure sui campi. O fare la serva a fratelli e sorelle. Di studiare non se ne parla. Ingiusta scelta vero? - Ha tristemente ragione. Non saprei cosa dirle come consiglio. - Mi accontento del fatto che condivide la mia analisi. Il valzer volgeva al termine e Giovanni accompagnò Iclea al tavolo dove la attendevano le amiche. Avrebbe voluto parlare ancora con quella bella ragazza, non di frivolezze e banalità come imponevano le regole dell’educazione, anche quelle rigidamente controllate dal regime, ma di cose serie, belle, e perché no, anche di politica, dal momento che gli sembrava di capire che anche a Iclea il fascismo non piaceva affatto. Lui, acceso oppositore del regime aveva già al suo attivo verbali e diverbi con i gerarchetti e fiancheggiatori del proprio paese. Fortunatamente senza troppe conseguenze dal momento che la prestanza fisica, per quanto potesse sembrare strano, suscitava un certo timore anche per chi vigliaccamente aggrediva i più deboli con bastonate e passate di olio di ricino. Ma di questo suo poco brillante passato Giovanni pensò bene di non anticiparlo a Iclea. Dopotutto l’aveva appena conosciuta e non riteneva opportuno né conveniente passare per un facinoroso oppositore del regime. Facendo riverberare dei rischi più o meno palesi anche su di lei.

Invece al richiamo dell’amore verso Iclea Giovanni si arrese dimenticando tutte le sue controversie con il fascio, felice di aver trovato la ragazza cui sacrificare volentieri la sua libertà di pugile e giustiziere nelle dispute che potevano finire a pugni. Quella libertà sempre importante quando manca l’amore, ma di secondaria importanza quando lo si trova. Si sposarono il 6 febbraio 1940, pochi mesi prima che l’Italia scendesse in guerra a fianco della Germania nazista. Poco tempo dopo, a giugno 1940 e nonostante fosse stato riformato qualche anno prima per un infortunio sportivo, Giovanni venne richiamato improvvisamente alle armi. Destinazione Sicilia. Ma non ci arrivò mai. La nave sulla quale era imbarcato, la Duilio, venne subito affondata da forze anglo – francesi e Giovanni uscito miracolosamente illeso dal naufragio, decise che rischiare la vita per il Duce era da pazzi. Se era proprio destino che dovesse morire, ebbene era preferibile cadere da uomo libero, con le armi in pugno c combattere contro chi voleva lui. Divenne quindi disertore per la regia marina militare e partigiano dal 1943 al 1945 operando con il nome di Ardito nella zona del Montello, nel trevigiano. E le visite da clandestino alla moglie Iclea furono certamente fruttuose. Nel 1940 nacque la figlia Franca, nel 1942 Carla, nel 1944 Franco. Ma non si può vivere di sola ideologia quando si ha una famiglia numerosa e la guerra partigiana non arricchisce se stabilisci a priori che le tue ragioni non devi farle valere appoggiandosi alla canna del fucile o sventolando il fazzoletto rosso. Con i cognati Mario e Alcide, Giovanni si diede al contrabbando clandestino di carne approfittando della confusa situazione politico e militare che regnava nell’alta Italia dominata ideologicamente dalla Repubblica di Salò. Giovanni acquistava bestiame dalle fattorie, lo macellava e lo rivendeva al dettaglio a famiglie bisognose in primis e a prezzi decisamente inferiori a quelli stabiliti dal regime attraverso le tessere annonarie. Evadendo l’odioso dazio imposto sulle merci che transitavano in comuni diversi. L’Italia era stremata dalla guerra e Giovanni, a modo suo, raccolse e aiutò la povera gente affamata e bisognosa di tutto. Poi, finalmente, nel 1946 con la proclamazione della Repubblica, Giovanni Righetto riprendeva il suo posto di lavoro in fabbrica e con l’amata moglie Iclea e i suoi tre bambini iniziava finalmente quella vita tranquilla verso la quale era debitore nelle intenzioni e nelle promesse fatte qualche anni prima alla propria sposa. Portava sempre il fazzoletto rosso al collo quale simbolo distintivo che la sua condizione di ex partigiano e comunista era elemento di vanto rispetto alla mediocrità di chi, direttamente o indirettamente aveva collaborato con il regime fascista godendone i vantaggi e senza alcun debito verso la propria coscienza. Così trascorsero sereni alcuni anni pur in presenza di una dignitosa povertà comunque comune per la maggior parte del miranese. Ma per il partigiano Ardito un tragico destino era in agguato.

Oscar De Gaspari (Continua)

Il racconto la magnolia è tratto dal saggio “Diario del nostro riscatto - Zoppelli editore/novembre 1999. Fatti e personaggi sono tutti realmente esistiti e lo stesso racconto è stato autorizzato nei suoi contenuti per la pubblicazione, dalla storica protagonista. Il racconto verrà sviluppato in altre tre puntate, per tutto il 2023. O.d.g.

Oscar De Gasperi

La presenza di strutture come questa nell’entroterra veneziano è importantissima, in quanto consiste in una risorsa extra per il territorio dando la possibilità anche a città meno interessate dai flussi turistici di aggiungere risorse e di farsi conoscere. Per Bed and Breakfast si intende l’attività ricettiva che consiste nell'offerta di alloggio e prima colazione esercitata da un nucleo familiare utilizzando parte della propria abitazione, fino ad un massimo di quattro camere e per un numero massimo di otto ospiti. Maison Elena è una bellissima realtà Bed and Breakfast ubicata a soli 10 minuti, a piedi, dal centro di Mirano. Le camere sono confortevoli, arredate in stile veneziano con pavimento in marmo, inoltre dispongono di una zona pranzo, una terrazza e un giardino per un soggiorno di assoluto riposo con tutte le moderne comodità tecnologiche. La posizione strategica a metà strada tra Venezia e le provincie di Padova e Treviso, la rendono un’ottima location per un soggiorno all’insegna della scoperta del Veneto. Comoda ai mezzi pubblici, al nodo autostradale Mirano/Dolo e alla stazione dei treni di Mira Mirano, rende semplice lo spostamento per gli itinerari più richiesti. Nella Maison Elena troverete, ospitalità e cordialità e molta disponibilità per farvi fare un’ottima esperienza. Strutture come i B&B sono destinate ad acquistare una maggior importanza perché i turisti sono sempre più in cerca di esperienze che li facciano vivere come vive la popolazione locale e alla Maison Elena troveranno tutto ciò che cercano.

Debora Foffano

QUALE TECNOLOGIA CI COINVOLGERÀ, SECONDO GLI ESPERTI?

Le tendenze tecnologiche, del prossimo anno, spaziano dalla sostenibilità alle auto elettriche, dal Metaverso alla Mixed reality, dall’intelligenza artificiale, fino alle proposte delle aziende big-tech. La tecnologia è legata alla veloce evoluzione delle richieste e proposte del mondo digitale; nell’era post-pandemia nessuno aveva la sfera di cristallo per pronosticare sia uno stravolgimento delle abitudini che una crisi dei chip elettronici di proporzioni colossali. Non si immaginava che i veicoli elettrici sarebbero stati i prossimi protagonisti del mercato, come anche la domotica e moltissime altre novità tecnologiche che entrano nella nostra vita in maniera silenziosa ma prepotente. Dovremmo adeguarci e capire come impatteranno nella nostra quotidianità la realtà aumentata e virtuale, i robot casalinghi, i social media, l’internet delle cose, gli accessi ai portali dei servizi, non trascurando la sostenibilità ambientale. Senza dubbio, le tendenze tecnologiche del momento le stiamo già vivendo o le potremo toccare con mano già nel prossimo periodo. Come faremo per la sicurezza informatica, il rispetto della nostra privacy o la cybersecurity? La domanda è spontanea anche se non siamo esperti. La tendenza è: “meno password”! Le password tradizionali sono fragili e possono essere indovinate o rubate; per questo dovremmo aumentarne la complessità. Per evitare attacchi hacking, dovremmo usare soluzioni password manager che generano password uniche talmente complicate che non saremmo mai in grado di ricordare. Ci vengono incontro nuovi servizi: dai link inviati via email ai codici spediti via smartphone, fino alle app di autenticazione che inviano una chiave di sicurezza o un codice di verifica via posta elettronica o smartphone chiedendone la conferma. Secondo gli esperti, il 44% degli utenti sarebbe pronto ad adottare servizi che adottano la biometria come il riconoscimento facciale, impronta digitale e password basate sul vocale, e il 35% un’opzione senza password basato su ID personali come lo SPID o similari. Sarà questa la prossima sfida tecnologica? Dall’aspetto personale all’aspetto aziendale cambia poco, i criminali informatici sono sempre alla ricerca di rubare qualcosa. Da sempre, noi della Tecnosoft, lavoriamo insieme alle aziende che vogliono innovare e rendere smart la loro gestione, affiancandole nell’evoluzione digitale e aggiornandole nei nuovi modelli di business. Con le nostre soluzioni moderne, hardware e software, che organizzano i dati e li trasformano in valore. La trasformazione digitale delle imprese è un processo complesso, che richiede una costante visione d'insieme, assistenza e supporto qualificato. Che l’obiettivo sia l'aumento di fatturato o un upgrade del modello di business dell’azienda, possiamo fornire la tecnologia più adatta a queste esigenze.

Maurizio Foffano IT Manager www.tecnosoft.it www.arthagest.it

Maurizio Foffano

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SOLUTIO SRL OTTIENE CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO PER 3 ESERCIZI COMMERCIALI DEL MIRANESE.

Riccardo Cosmo, fondatore e titolare di Solutio Srl, ha eseguito un progetto di rilancio commerciale e ottenuto l’approvazione ufficiale da parte della Regione Veneto la quale ha erogato € 76.000 a 3 negozi storici di Mirano (VE). Il contributo ha consentito di eseguire un progetto di restyling commerciale tramite la copertura del 50%, a fondo perduto, delle spese eseguite dalle singole strutture beneficiarie. Solutio si occupa della ricerca di bandi e agevolazioni “su misura” a supporto delle micro, piccole e medie imprese. Attraverso le attività svolte dal team, Solutio riesce in tempi estremamente rapidi e con chiarezza, ad individuare la migliore soluzione adeguata alle esigenze di crescita imprenditoriale. Macchinari, attrezzature, software, autocarri/mezzi d’opera, internazionalizzazione, digitale, efficientamento energetico ed investimenti in genere possono essere agevolati da contributi nazionali (PNRR), regionali e dalle rispettive camere di commercio provinciali. L’avviamento di nuove attività, oltre che imprese giovanili e femminili, possono beneficiare di importanti agevolazioni stanziate per la nascita, crescita ed il consolidamento di dette strutture. Solutio è un’azienda del territorio che supporta i propri clienti accompagnandoli passo passo sino all’ottenimento, ed effettiva erogazione, del beneficio individuato. I servizi offerti da Solutio sono: analisi delle caratteristiche dell’azienda e delle sue necessità; individuazione degli strumenti più adatti e verifica della fattibilità del progetto in rapporto alla normativa di riferimento; predisposizione della documentazione tecnica e amministrativa richiesta; assistenza e supporto durante tutta la realizzazione dell’iniziativa, compresi tutti gli adempimenti necessari per l’effettiva erogazione del contributo. In un periodo in cui le informazioni viaggiano con estrema velocità, Solutio è la struttura più adeguata per avere un supporto concreto, trasparente ed eticamente corretto, nell’individuazione dell’agevolazione più adeguata e coerente alle esigenze proposte dalle imprese.

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MIRANO RICORDA IL 9 NOVEMBRE 1971

1971/2022: 51 anni sono trascorsi da una tragedia, che ha portato il lutto anche in due famiglie di Mirano. Il 9 Novembre 1971 otto aerei militari C 130, partiti da Pisa, dovevano raggiungere la Sardegna. L’esercitazione si chiamava “Cold Stricam”. Nel tratto di mare, denominato “Secche della Meloria”, situato a circa 7 km al largo di Livorno, alle ore 6 di quel mattino, l’aereo denominato “Gesso 4” si inabissò e persero la vita 53 paracadutisti, di cui 7 inglesi e due concittadini di Mirano, Carlo Frasson e Sandro Licori. La sezione Paracadutisti di Mirano, presieduta dal Cav. Graziano Zavan, ogni anno il 9 novembre, ricorda l’evento con una commemorazione pubblica, che si svolge in piazzetta “Calle Ghirardi”. Anche quest’anno la cerimonia è stata particolarmente significativa. Erano presenti le Autorità civili, militari e religiose, la sezione Carabinieri e la Guardia di Finanza del comune e i membri delle sezioni aereonautica, bersaglieri, alpini, lagunari e combattenti reduci della zona. La manifestazione è iniziata alle ore 18.00 con l’Inno d’Italia, l’alza Bandiera e la deposizione di una corona d’alloro, benedetta dal Parroco Don Artemio, presso la stele, che ricorda i due concittadini di Mirano. Sono stati chiamati, quindi per nome, uno per uno, tutti i militari deceduti nella tragedia e i presenti rispondevano “Presente”. Al termine dell’elenco, si è suonato “il Silenzio”, in onore di tutti i caduti. La parte musicale è stata eseguita con la tromba, suonata da maestro Egidio. Sono stati letti, anche alcuni brani, che descrivevano la tragedia avvenuta. I brani erano stati scelti da un testo scritto da un paracadutista, che nel 1971 aveva partecipato all’esercitazione Militare. La commemorazione, a cui hanno partecipato molti cittadini Miranesi, si è conclusa alle ore 19.00. I presenti si sono dati appuntamento per l’anno prossimo.

Paolo Trevisanato

Il 24 settembre 1982 nasceva la Mirano Impianti s.r.l., nella stessa data quest’anno abbiamo pertanto raggiunto il nostro 40° anniversario e con l’occasione abbiamo voluto festeggiare con una splendida serata organizzata al ristorante Oca Bianca assieme ai nostri dipendenti presenti e passati e agli amici più cari. Il traguardo raggiunto è lo stimolo per continuare a crescere e ad affrontare con rinnovato spirito le prossime sfide che ci attendono. Ringraziamo ancora tutti quelli che hanno contribuito in questi 40 anni alla crescita dell’azienda a partire dai nostri dipendenti e collaboratori, ai nostri partners, ai nostri fornitori e ai consulenti che lavorano a stretto contatto con noi e infine un particolare ringraziamento a tutti i Clienti che ci hanno scelto e che continuano a riporre in noi la loro fiducia, è grazie a Voi che possiamo festeggiare 40 anni di attività, continuate ad affidarvi a noi e saremo sempre a Vostra completa disposizione. Buon Natale e Buon Anno a tutti. Daniele e Stefano Trevisan

SUPERBONUS, COME FUNZIONERÀ NEL 2023: DALLE VILLETTE ALLA SOGLIA ABBASSATA. LE NOVITÀ:

Il nuovo governo ha scelto di non aspettare la legge di bilancio per modificare il Superbonus. Nel decreto aiuti quater, approvato dal Cdm il 10 novembre, è stata prevista la rimodulazione del bonus al 90% a partire dal 1° gennaio 2023. Viene introdotta la rimodulazione dal 110% al 90% per le spese sostenute nel 2023 per i condomini e viene introdotta la possibilità anche per il 2023 di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni a condizione che si tratti di prima casa e si trovino sotto i 15mila euro di reddito annuo (innalzati in base al quoziente familiare) verrà quindi introdotto un principio sui redditi medio bassi che saranno calcolati non in base al tradizionale Isee ma in base alla composizione del nucleo familiare. Il reddito di riferimento - da quanto emerso - è calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti nell’anno precedente quello di sostenimento della spesa, dal contribuente, dal coniuge del contribuente, dal soggetto legato da unione civile o convivente se presente nel suo nucleo familiare, e dai familiari, diversi dal coniuge, dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, presenti nel nucleo familiare, per un numero di parti pre-determinato. In altri termini, se il contribuente è uno il tetto è pari a 15.000 euro, se c'è un coniuge o convivente sale a 30.000 euro, se c'è un familiare/figlio a 37.500, se i familiari sono 2 si arriva a 52.500 euro. Il superbonus si applica invece al 110% fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022. Finora, per loro, c’era tempo fino al 31 dicembre 2022 per completare le spese, beneficiando della detrazione al 110 per cento. Il decreto Aiuti quater dà tempo altri tre mesi a questi soggetti, fino al 31 marzo del 2023.  Potranno completare gli interventi con più calma, soprattutto se stanno subendo dei ritardi nella consegna dei materiali (cosa probabile). Il Superbonus scende al 90% per tutti i nuovi cantieri, ma chi già iniziato i lavori mantiene l’aliquota al 110% anche se li termina entro il mese di marzo 2023. Stesso discorso per chi ha deliberato l’intervento e presenta entro il 25 novembre 2022 la Cilas (Comunicazione di inizio lavori). Per i condomìni, gli edifici composti da 2 a 4 unità anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti, la norma è ‘peggiorativa’ perché anticipa di un anno - dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2022 - la scadenza del 110%,abbassando al 90% l’aliquota per il 2023. Resta confermato lo spostamento al 70% fino al 31 dicembre 2024 e al 65% fino 31 dicembre 2025. Secondo la bozza del DL, il bonus manterrà l'aliquota del 110% fino al 2025 per gli interventi realizzati dalle Onlus sulle strutture sociosanitarie. Sul tema dellacessione dei crediti, il governo ha ribadito che "la cessione è una possibilità ma non un diritto; la detrazione è un diritto ma la cessione no.Chi si appresta a fare lavori, deve verificare che una banca sia disponibile ad acquisire i crediti, altrimenti deve contare sulla propria capienza fiscale, per la detrazione Irpef.

ASD MIRANO AL POZZO A5 FEMMINILE

UN INIZIO INCORAGGIANTE

Dopo due mesi e mezzo di lavoro è tempo di un primo mini bilancio per la nostra formazione femminile. Le ragazze di mister Dazzara dopo aver preso le misure in amichevole, partono alla grande battendo piombinese ed altamarca senza subire gol. Covid e infortuni non permettono al gruppo squadra di allenarsi con continuità ed i risultati sul campo si vedono subito. Arrivano due sconfitte contro le prime della classe, ma se con il Gaia la partita è stata persa in modo netto, nel match casalingo con il quotatissimo JEFRY si è vista una crescita importante nel gioco e nell’organizzazione. Crescita confermata nell’ultima trasferta a Breganze, un netto 3-0 su un campo diff icile rischiando davvero poco. I numeri ci dicono che la fase difensiva è sicuramente il nostro punto di forza (miglior difesa del girone con soli 8 gol subiti) mentre nel reparto off ensivo si può e si deve migliorare, ma siamo sicuri che lavorando duramente in allenamento potremo competere con chiunque! Al giro di boa mancano solo 3 partite, la classifica è buona ma abbiamo la volontà di migliorarla.

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EVOLUZIONE DEL POZZO: CALCIO A 5 A MIRANO

Ci siamo chiesti in questi anni, quale fosse la strada migliore per far conoscere la realtà del Mirano calcio a 5 e la storia del Pozzo, così da trovare la modalità migliore di costruire il futuro, cercando nel contempo nuove soluzioni e nuovi stimoli, tenendo fede alla nostra tradizione. La nostra storia, infatti, nasce più di trent’anni fa ed il percorso avuto in tutti questi anni, ci ha portato ad essere una società riconosciuta e riconoscibile, che ha cercato di cambiare pelle in diverse situazioni, ma, fondamentalmente, ha mantenuto i valori e lo spirito che hanno contraddistinto la nascita di questo sodalizio. A sovraintendere e preservare questi dogmi ci sono ancora loro, l’inossidabile duo Favaretto Federico (Presidente) e Pesce Giorgio (segretario e contabile), legati da un’amicizia così profonda che riescono sempre a trovare una via comune, nonostante le diverse opinioni nella gestione delle varie problematiche societarie. Sono, però, sempre il punto di riferimento per tutta la dirigenza e per gli atleti, pronti a mettersi in gioco in qualsiasi situazione e a cercare nuove soluzioni per il futuro. Un futuro che si presenta con molte incognite, che riflettono la vita quotidiana, ma con molte certezze legate alla realtà di quest’annata. La società partecipa a due campionati di calcio a 5 FIGC maschili, serie C2 e under21, e ad un campionato amatoriale CSEN femminile. La formazione di mr Vio Giuliano, militante nel girone B della serie C2 regionale, sta disputando un campionato di vertice, vincendo le prime 7 partite ufficiali di questa stagione (2 in coppa e 5 in campionato), mostrando una qualità di gioco che da molto tempo non si vedeva al Palamajorana di Mirano, ottima base per sperare in traguardi vincenti. Il gioco e soprattutto il gruppo formato dagli atleti miranesi, fa da traino anche alla formazione di mr Foffano Alessandro che sta cercando di amalgamare dei giovani di grandi prospettive, partecipando al campionato inter-regionale Under21, due formazioni del girone unico provengono, infatti, dal Friuli Venezia Giulia. I risultati sono altalenanti, in questo caso, ma le sconfitte di misura contro le squadre che comandano il girone sono un segnale importante che la strada intrapresa è quella corretta e che solo pochi accorgimenti faranno maturare dei risultati positivi che questo gruppo merita. Il gruppo è formato quasi esclusivamente da atleti under19 che nel corso della stagione verranno chiamati a confrontarsi con i compagni della prima squadra per poter crescere assieme e programmare un futuro luminoso. Luce che questa stagione si è accesa con l’iscrizione di una compagine femminile ad un campionato amatoriale di calcio a 5, sotto la guida del mr Dazzara Andrea, che sta amalgamando un gruppo tutto nuovo e con diverse esperienze nel mondo del calcio e del futsal, riuscendo ad ottenere già i primi risultati positivi e suscitando molto interesse nel panorama sportivo miranese. Tutte queste compagini vengono settimanalmente seguite da tifosi, genitori, fidanzate, mogli, amici perché la finalità del Pozzo è quella di aggregare nel nome dello sport, persone diverse, ma con il comune intento di godersi qualche ora in compagnia e di tifare positivamente per i propri beniamini. A pubblicizzare i vari eventi ci pensano alcuni simpatizzanti (in primis Aurora e Andrea, e per le grafiche Samuele) nelle pagine facebook ASD MM AL POZZO C5 e Mirano al Pozzo, e nei canali Instagram alla pagina ‘pozzo_miranoc5’ e tra poco nella nuova pagina di Tik tok. I canali social sono diventati fondamentali per avere visibilità e far sapere le nostre attività, ma quello a cui più teniamo al Pozzo è la possibilità di dialogare e confrontarsi, per far crescere uomini e donne, prima di atleti e atlete. La dirigenza, lo staff tecnico e tutti gli atleti/e augurano a tutta la comunità un felice Natale e un radioso 2023, dove molti dei sogni del Pozzo verranno finalmente realizzati, continuando a lavorare come fatto in questa prima parte di stagione.

Il Presidente

Favaretto Federico

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