Rassegna Stampa 21 Luglio 2014

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cartograďŹ a della bellezza inquieta Sacrario di Redipuglia 6 luglio 2014 Cividale del Friuli 19-27 luglio 2014

cartograďŹ a della bellezza inquieta

Rassegna Stampa 21 luglio 2014


Data: 21 luglio 2014

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PRESSToday (sain.paola@gmail.com)

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Cultura e Spettacoli

LUNEDÌ 21 LUGLIO 2014 IL PICCOLO

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Gubajdulina, un’opera nuova per il Mittelfest “Warum? Wozu? Wodurch?”, creata dopo lunghi anni di silenzio dalla compositrice, verrà eseguita mercoledì a Cividale di Alberto Rochira ◗ CIVIDALE

La quinta giornata del Mittelfest, domani, sarà nel segno della musica contemporanea e di una delle massime compositrici viventi, l’ultraottantenne Sofija Asgatovna Gubajdulina, la cui partitura “Warum? Wozu? Wodurch?”, creata dopo lunghi anni di silenzio e dedicata al flautista italiano Massimo Mercelli, sarà presentata al festival di Cividale per la seconda esecuzione a livello mondiale. Prima assoluta di questa nuovissima composizione per flauto, flauto basso, clarinetto, clarinetto basso e archi, il giorno prima, 22 luglio, a Forlì, nell’ambito dell’Emilia Romagna Festival, diretto da Mercelli, capofila di un progetto Gubajdulina insieme con una cordata di altri prestigiosi festival internazionali: Ravello, Ljubljana, Festival de Música de Canarias, Staatskapelle Dresden, Amsterdam Sinfonietta, Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, Fondazione Arena di Verona. «È stato questo pool di festival europei di prima grandezza – spiega l’anima del progetto Massimo Mercelli – a commissionare alla geniale Gubajdulina l’inedita e straordinaria composizione». E il Mittelfest di Cividale, diretto da Franco Calabretto, è entrato nella cordata nel ruolo di «partner eccellente – afferma Mercelli – in quanto considerato uno dei più importanti festival italiani. Tanto che – prosegue – è proprio sul palco del Mittelfest che la nuova opera sarà eseguita per la seconda volta in tutta la storia”. Il flautista di fama internazionale Mercelli, al quale, grazie “a una serie di illustri connessioni aperte», anche altri compositori contemporanei del calibro di Nyman, Glass, Sollima e Penderecki hanno dedicato loro brani, conosce benissimo la pluripremiata Sofija, nata nel 1931 nella repubblica russa del Tatarstan, all'epoca in Unione Sovietica. «Un personaggio di carisma infinito – dice -: una donna di piccolissime dimensioni, ma un gigante dal punto di vista compositivo e anche umano. All’età di soli vent’anni ebbe il coraggio di entrare in aperto contrasto con Stalin, andando incontro a si sa quali rischi. Dunque Sofija è davvero un

Sofija Gubajdulina, una delle massime compositrici viventi, sarà di scena a Mittelfest con una sua opera; a destra “Ruedis” (foto d’Agostino)

pezzo importante di storia del Novecento: per il respiro spirituale, la tecnica raffinata e complessa, il magistrale equilibrio tra struttura formale e intuizione, è davvero una delle figure chiave della musica contemporanea». L’inedita composizione, «che possiede una tale varietà di sentimenti, emozioni e colo-

ri – commenta Mercelli – da racchiudere in trenta minuti di musica un mondo intero con i suoi perché e le risposte che Gubajdulina tenta di dare», sarà eseguita dunque a Cividale il 23 luglio alle 19 nella sala San Francesco, nel concerto intitolato “On my pure intuition”. Sul palco la Filarmonica del Teatro Regio di Torino, e

Massimo Mercelli, al flauto, Riccardo Crocilla al clarinetto, Andres Mustonen, direttore e violino solista. Prima saranno proposte musiche di Johann Sebastian Bach e alla fine il brano della Gubajdulina, che sarà presente in sala dalle ore 17, protagonista di un incontro aperto al pubblico (a ingresso gratuito), moderato da

Francesco Antonione. Ieri applausi per i sei virtuosi della danza contemporanea (compagnia Arearea), che, accompagnati da tre musicisti, hanno portato in bicicletta per le vie cittadine la coreografia ideata da Marta Bevilacqua, “Ruedis, ruote di confine”, raccontando il primo conflitto mondiale con poesia e sugge-

stivi riferimenti ai movimenti artistici del primo ’900. Poi l’atteso debutto del dramma “FaustIn & Out”, serrato confronto tra il Faust di Goethe e un drammatico e inquietante caso di cronaca austriaco firmato nel 2010 dal Premio Nobel per la letteratura Elfride Jelinek, nella rilettura dell’Accademia degli Artefatti in “Sketches”, diretto dal regista Fabrizio Arcuri. La giornata si è conclusa con la Camerata Salzburg, l’adrenalinica danza verticale di “Little Nemo”, sui muri della Torre Asquina del centrale Foro Giulio Cesare, e la commedia musicale “Sciantose, eccentriche e dive del microfono” di Giorgio U. Bozzo, con Ariella Reggio e il trio delle Sorelle Marinetti. Oggi appuntamenti con la danza, “Atto bianco” (seconda coreografia verticale, ore 17), il teatro dell’Accademia d’arte drammatica Nico Pepe di Udine con “Mort à vendre” (ore 18), la musica del Trio “Balkan Strings” (ore 19.30) e del “Brass & Percussion” ensemble del Conservatorio Tartini di Trieste (ore 21). Ancora teatro internazionale con “Una tomba per Boris Davidovic” (ore 21). Tra gli appuntamenti di domani, ancora danza (ore 22.30), con “The Old Testament” dell’austriaco “The Loose Collective”. ©RIPRODUZIONERISERVATA

“Uomini contro”, guerra e gerarchie senza senso Arriva al Premio Amidei, a Gorizia, il film di Francesco Rosi nella copia recentemente restaurata ◗ GORIZIA

Francesco Rosi, Leone d’oro alla carriera alla 69.a Mostra di Venezia

LA DIVA DI “GLEE”

Lea Michele: niente baci e domande

Dopo l’intenso avvio del week end tra tavole rotonde - su Carlo Mazzacurati e sulla Grande Guerra -, incontri di sceneggiatura, laboratori per bambini e proiezioni a ritmo serrato, la settimana del Premio Amidei si apre a Gorizia con “Uomini contro”, di Francesco Rosi, inserito nella sezione “La Grande Guerra. L’occhio del cinema”, presentata in collaborazione con l’Associazione Palazzo del Cinema - Hiša Filma. Liberamente ispirato al libro di memorie “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu - nel quale per la prima volta nella letteratura italiana veniva dichiarata l'irrazionalità

e il non-senso della guerra, della gerarchia e dell'esasperata disciplina militare in uso al tempo del film verrà proiettata la copia restaurata proveniente dalla Cineteca Nazionale di Roma. Prosegue anche la retrospettiva integrale dedicata aMazzacurati con due pellicole, “La lingua del santo” del 2000 e la più recente “La passione” del 2010. Se nel primo «Mazzacurati vuole rinverdire i fasti della commedia all'italiana, cercando di raccontare un presente disastrato e paradossale, con frecciatine verso il miracolo del Nord-Est» (Mereghetti, Dizionario dei Film 2008), “La passione”, come cita una nota di Mazzacurati stesso, «parla della paura di cre-

are e del blocco che nasce da questo, ma anche di questo strano paese che sembra dover toccare ogni volta il fondo per trovare la forza e le idee per riscattarsi». La retrospettiva dedicata a Mazzacurati non si fermerà a Gorizia. Grazie, infatti, alla collaborazione tra il Premio Amidei e Cinemazero di Pordenone, il Cec di Udine e La Cappella Underground di Trieste, sarà possibile vedere alcuni film dell’autore padovano anche negli altri capoluoghi di provincia a partire da oggi. A dare il via alle proiezioni alle 19.30 il Visionario di Udine con “Vesna va veloce”, seguito alla 21.30 da “La giusta distanza”.

Morandini ne compie 90 Addio a James Garner


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cividale LeMarinettiamatedalledonne OggiladanzaverticaleelaPepe

lusevera Setteartistia“PlanetBardo”: ilviaoggiaVillanova

remanzacco Paliodeigamberi,super-Macilars Sorpassodecisivoall’ultimogiro

email: provincia@messaggeroveneto.it

il festival » stazione topolò

Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, è stato protagonista ieri nella giornata di chiusura di Stazione Topolò, il festival ospitato nel suggestivo paesino delle Valli del Natisone

D

ice che la mafia «scomparirà, probabilmente» (testuale: «Mettiamola così: sono cautamente ottimista»), ma che non saremo noi a salutare la svolta. «Ci vuole tem-

«La mafia probabilmente


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MESSAGGERO DEL LUNEDÍ 21 LUGLIO 2014

festival » mittelfest 23

di Gian Paolo Polesini

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uasi una strategia artistica decisa per ricreare lo stesso benefico charme che il caffè-chantant assicurò agli antenati nostri. Nulla di complesso. Canzonette, piccole magie, performance light, di foggia elegante. Raffinatezze da proscenio ormai sostituite dal rumore dozzinale. E per nulla casualmente Nicola Olivieri, Andrea Allione e Marco Lugli, dovendo tatuarsi addosso un marchio, scelsero - sotto lo sguardo lungimirante del pigmalione Giorgio Bozzo - proprio Sorelle Marinetti, inneggiando al maestro del futurismo, uno che allora puntò il dito sul varietà e disse: questo è il teatro del domani. Il trio - assomigliante al mitologico Lescano - accetta l’invito Mittelfest, adotta l’opzione commedia musicale, la titola Sciantose, eccentriche dive del microfono e ieri sera fa un figurone assieme all’amica di palco Ariella Reggio, «una signora meravigliosa - spiega Bozzo - che piglia in mano un copione e alla prima lettura non sbaglia un colpo. Straodinaria». E be’, la conosciamo da quel giorno, la Ariella. Okey, andiamo avanti. Proposta che pesca nell’amarcord, ovviamente, con la triestina Contrada ad aver lanciato il sasso. Bozzo raccoglie e le ragazze ci stanno. «Forte è stata subito la voglia di rimettere in circolo la modernità dei Trenta, far risaltare il ruolo primario dello spettacolo nei tempi di crisi politica e sociale. Serviva a distrarre. Come ora, d’altronde». Turbina, Mercuria e Scintilla. Scelgono questi nomi qui. Ci aiuta Nicola. «Io sono Turbina, il motore che spinge, forse anche per la fisicità non proprio filiforme, Mercuria è la dea dell’eloquenza e la giovane Scintilla, va da sè, la più

Sorelle Marinetti: «Le donne hanno capito il nostro stile» “Sciantose” ieri sera col trio e la Reggio. «Non siamo Drag Queen» esuberante». Un terzetto non si forma per volontà dello spirito santo, ci vuole intanto una casuale sistemata alla legge del caos che tutto sempre complica. «Ci conoscevamo già e qualcosina avevamo pure tentato, ma senza soffermarci troppo. Fra l’individuare un provino e andarci, è passato pochissimo. Ognuno di noi si vantava, mi passi il termine, di una specializzazione. Allione la danza, Lugli la recitazione io il

canto. Poteva starci che finissimo tutti e tre in uno shaker, no? Giorgio ci espose il progetto e cominciammo a macinare ore di studio. Arrivò lo sconforto e subito dopo una nuova accelerata verso il completamento dell’idea». Quelli voci vanno via assieme come fosse una soltanto. «Non immagina nemmeno la fatica. Senza quella, tra l’altro, non ti allontani molto. Ognuno di noi ha rilasciato del proprio e l’amalgama ha iniziato

a funzionare». Il Lescano, dicevamo. «Pensi che cantarono trecento cinquanta canzoni dal 1936 al 1943, una vagonata di musica impensabile nel terzo millennio». Eleganza. Ci tengono. Qualcuno, pigliando un granchio, scrisse che le Marinetti, in realtà, sono Drag Queen. «Scelte e atteggiamenti diversi. Habitat diversi. Loro la discoteca, noi i palcoscenici. Il travestimento crea inevitabilmente disguidi. Alla luce dei fatti anche l’occhio spento

individua la differenza. Però il dibattito è aperto e i confini deboli. Il rischio di chi si concia con i costumi è oltrepassare il senso dell’operazione. Se vuoi strafare, va bene, a quel punto è l’opzione più semplice. Se, altresì, il diktat è conservare uno stile, allora l’affare si complica. Non hai spazio per i funambolismi». Il taglio Marinetti è sartoriale. Sforbiciate senza tremolii. Stoffe leggere. Adattabili alle misure famigliari, dai piccini

ai nonni. «È naturale ricevere applausi dai brizzolati, certi motivetti rinfrescano memorie arrugginite. L’armonia è talmente facile da assimilare che pure i bambini ci vogliono bene. Secondo statistiche affidabili è la donna a farci il filo più di altri, e ciò risuona come una stranezza. Anzi, non essendo femmine, ma atteggiandosi a loro, dovremmo avere la categoria contro. Mah, meglio così». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ruedis, elogio del dinamismo che spinse il mondo in guerra Successo di Arearea per le piazze cividalesi, gradito ritorno allo show itinerante Delicato racconto danzante che ha saputo raccontare i sentimenti del conflitto il programma di oggi

In scena la Nico Pepe e cinema in castello

Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

◗ CIVIDALE

Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzi della Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

marionette&burattini

Oltre tremila spettatori nelle Valli Successo oltre ogni aspettativa per la 21ª edizione dello storico festival Marionette & Burattini nelle Valli del Natisone, promosso dal CTA – Centro Teatro Animazione e figure per la direzione artistica di Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi. Oltre tremila spettatori hanno seguito questi giorni, da venerdì a domenica, il programma di spettacoli del week end allestito con prestigiose ospitalità italiane e straniere, e con il percorso di “letteratura e figure” che ha presentato due produzioni targate CTA. Intanto, fino al sabato 26 a Cividale, nell’ambito di Mittelfest 2014, sarà di scena il cartellone di “Mittel-Figura”, curato dal CTA per offrire al pubblico di Mittelfest una sezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Un percorso di “tendenze e tecniche”, rappresentativo dei segnali e delle novità che provengono dal teatro di figura del nostro tempo. Oggi, lunedì, a Palazzo de Portis: alle 18 Teatro in trambusto presenta “Varietà prestige”, imperdibile palcoscenico dove sfilano oggetti retrò e dove la Signora Teatro decide di dar vita ad una magia fatta di ... llustrini, lunghi abiti di seta, raffinatezza e zucchero. La Signora può creare magie e sogni e il sogno di oggi è quello del varietà: un’altra epoca, un’altra musica ... “Signore e signori benvenuti al Varietà Prestige, l’unico spettacolo totalmente in carne e legno!” ... Ingresso libero, info: www.ctagorizia.it

Piccole piume nere, stipate in una gabbietta di uccellini, fluttuano nell'aria. Un uomo (Roberto Cocconi) che si è appena fatto la barba ha acceso una miccia, ha atteso lo scoppio e poi a cavallo di una bicicletta è scappato mentre le ceneri nere hanno dato l'avvio a una danza prima composta e poi frenetica che si è spezzata soltanto con l'urlo di una sirena d'allarme. Ruedis, ruote di confine, ultima produzione di Arearea è una delicata storia di guerra, amore, accampamenti e trincee, scritta per sei danzatori (Marta Bevilacqua, Luca Campanella, Roberto Cocconi, Valentina Saggin, Anna Savanelli, Luca Zampar), tre musicisti (Leo Virgili, Gabriele Cancelli e Marko Lasic) e sette biciclette dei primi del Novecento, per raccontare la Grande Guerra. Il progetto, illuminato da una coreografia attenta, misurata e mai retorica, anzi poetica e ironica firmata da Marta Bevilacqua e costruito su quattro quadri per altrettante piazze, ha conquistato il pubblico di Mittelfest grazie alla danza contemporanea, potente e fisica più che mai e al contributo offerto alla coreografia dalle suggestioni provenienti dai grandi movimenti artistici del 1914, da Duchamp (Piazza San Francesco) agli sposi fluttuanti di Chagall (Foro Giulio Cesare) alle sonorità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fino alle tinte forti di Kokoschka (slargo del Ponte del Diavolo). Arearea, incalzata da musica dal vivo d'ispirazione futurista, riprende la tradizione itinerante di Mittelfest, e con questo ultimo lavoro porta all'estremo l'elogio del dinamismo che spinse il mondo dritto alla guerra. Il racconto ha molte sfumature. C'è ironia quando è passatempo e gioco, un rubandiera per chi l'ha decisa, ferocia quando la danza si fa battaglia e corpo a corpo, smarrimento quando gli uomini in trincea con le biciclette diventate cannoni chiedono di issare bandiera bianca. L'amore, nonostante la guerra c'è ancora, ma sposi e invitati hanno sul viso maschere anti gas e le danze di festa, un po' folli, segnano il riaffermarsi della vita nel frastuono delle bombe. Il finale, una struggente marcia funebre con le biciclette portate come croci sulle spalle dagli uomini e le donne sole a cercare conforto è di desolante bellezza. Ancora piume in gabbie più grandi e di tutti i colori, volano in aria e restano a terra come le anime dei combattenti rimaste sul campo di battaglia. La guerra è folle, la pace è l'unica via percorribile e gli applausi del pubblico di Mittelfest sono l'omaggio tributato a un lavoro intelligente che racconta la Grande Guerra con una delicatezza rara. Fabiana Dallavalle

Alle 17 - Saranno ancora le wall dancers della compagnia “Il Posto”, Elena Annovi e Simona Forlani, ad aprire il cartellone con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia di Wanda Moretti, (al Belvedere). Le due danzatrici acrobate saranno accompagnate dalle musiche per sax e live electronics di Marco Castelli metteranno in scena una performance di danza verticale che lascerà con il fiato sospeso, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e ad un racconto di Buzzati. - Alle 18. Andrà in scena, nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti, in prima assoluta “Mort à vendre” un'incursione multilingue nel centenario della Grande Guerra che riassume in un unico palcoscenico tutte le guerre e le vite dei soldati trasformate in merce di poco valore. Una originale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandese Maril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno del corso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con il coordinamento artistico di Claudio de Maglio. - Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in prima italiana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padre Zoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San Francesco. Sono gli inventori della chitarra suonata a sei mani. - Alle 21. Grande ritorno sulle scene di Mittelfest per Ivica Buljan, tra i più apprezzati registi della nuova scena europea, che firma uno degli appuntamenti più attesi di questa edizione, lo spettacolo “Una tomba per Boris Davidovic” (Teatro Ristori), che si ispira all'omonimo romanzo dello scrittore serbo Danilo Kiš. - Alle 21. La musica sarà protagonista nell'appuntamento in cartellone al Chiostro di San Francesco, dove risuoneranno gli ottoni del Brass Ensemble del Conservatorio Tartini di Trieste diretto da David Short. Dal barocco al contemporaneo. - Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso con realizzato in collaborazione con il Dams dell’Università di Udine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema” che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grande cinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nello spazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavori comici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) di Buster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi di scena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, su musiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spazio lounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30. Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimora storica Canussio, anche una mostra fotografica che racconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11 anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostri angeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fa tappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festival Vicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare da oggi alla fine del festival.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

danza

Ovazioni ai Bubenícek, inno all’uomo e allo spirito “Le souffle de l’esprit”, un balletto che ha saputo coniugare fisicità e afflato interiore ◗ CIVIDALE

Serate con pubblico rapito dall’ingegno e dall’abilità di grandi artisti in scena confermano quanto la cultura dovrebbe essere una risorsa. Un segnale in questo senso - nonostante le avversità che assillano l’arte in Italia - giunge dall’apertura della danza di Mittelfest: Le souffle de l’esprit. Un inno all’uomo e allo spirito, nel linguaggio universale del corpo, che parla dell’anima e all’anima, rivelandone le segrete emozioni, grazie ad artisti unici come i gemelli Jirí and Ot-

to Bubenícek, capaci di radunare attorno a sé altrettanti virtuosi e di sviluppare coreografie suggestive in linea con la più brillante vocazione coreutica. Una danza che coniuga fisicità e afflato interiore, popolarità (primi ballerini entrambi, uno al Dresden Semperoper Ballett, l’altro all’Hamburg Ballett) e rigore, espressi nell’incalzante alternanza di figurazioni corali, duetti e assoli. In scena accanto a loro gli strepitosi Salenko, Mehrabyan, Markowskaja, Merkulova, Vallejo, Zhu, Martinez, Tucker e il talento italiano Francesco

Pio Ricci. Un concentrato di bellezza formale innerva i quattro movimenti della serata sin dal primo (cui si rifà anche il titolo dello spettacolo) che si snoda tra avviluppi dinamici, statuari bloccaggi e slanci. Le sequenze acquistano fascino e ricchezza a ogni cambio di formazione spaziale perché nella precisione e nella fluidità del gesto risiede la naturale logica dinamica dello stile coreografico di Jirí. Impulsi rapidi e ampie estensioni, s’intersecano a gestualità a tratti fanciullesche che confluiscono nell’appassionato trio conclusivo, Canon

in D major di Pachelbel-Bubenicek, in cui l’emotività è espressa da un flusso dinamico impetuoso. Seducente Toccata in cui il processo creativo si addentra nella sfera intima con fare poetico, orientato dal gesto che guida lo spostamento dei corpi in scena e uno verso l’altro. Una dimensione atemporale sublime, lirica e perpetua, tesa a percepire fisicamente la sensazione dello sfioramento tra corpi che si riverbera e si rigenera continuamente nell’interazione di 3 coppie e un solista. Dopo Torque di Dominik Strobl, irrom-

Ballerini sul proscenio. Standing ovation in piazza Duomo (F.Phocus Agency)

pe, per i due gemelli, l’unisono perfetto de Les Indomptés di Mertens-Brumachon. Dinamiche segmentate stile cartoon e plastiche sospensioni, in cui

uno è sostegno e rifugio vicendevole all’altro, fanno scaturire ripetute ovazioni. Elisabetta Ceron ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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che spinse il mondo in guerra Successo di Arearea per le piazze cividalesi, gr Successo di Arearea per le piazze cividalesi, gradito ritorno allo show itinerante Delicato racconto danzante che ha saputo racc Delicato racconto danzante che ha saputo raccontare i sentimenti del conflitto il programma di oggi

In scena la Nico Pepe e cinema in castello

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Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzi della Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

marionette&burattini

Oltre tremila spettatori nelle Valli Successo oltre ogni aspettativa per la 21ª edizione dello storico festival Marionette & Burattini nelle Valli del Natisone, promosso dal CTA – Centro Teatro Animazione e figure per la direzione artistica di Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi. Oltre tremila spettatori hanno seguito questi giorni, da venerdì a domenica, il programma di spettacoli del week end allestito con prestigiose ospitalità italiane e straniere, e con il percorso di “letteratura e figure” che ha presentato due produzioni targate CTA. Intanto, fino al sabato 26 a Cividale, nell’ambito di Mittelfest 2014, sarà di scena il cartellone di “Mittel-Figura”, curato dal CTA per offrire al pubblico di Mittelfest una sezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Un percorso di “tendenze e tecniche”, rappresentativo dei segnali e delle novità che provengono dal teatro di figura del nostro tempo. Oggi, lunedì, a Palazzo de Portis: alle 18 Teatro in trambusto presenta “Varietà prestige”, imperdibile palcoscenico dove sfilano oggetti retrò e dove la Signora Teatro decide di dar vita ad una magia fatta di ... llustrini, lunghi abiti di seta, raffinatezza e zucchero. La Signora può creare magie e sogni e il sogno di oggi è quello del varietà: un’altra epoca, un’altra musica ... “Signore e signori benvenuti al Varietà Prestige, l’unico spettacolo totalmente in carne e legno!” ... Ingresso libero, info: www.ctagorizia.it

Piccole piume nere, stipate in una gabbietta di uccellini, fluttuano nell'aria. Un uomo (Roberto Cocconi) che si è appena fatto la barba ha acceso una miccia, ha atteso lo scoppio e poi a cavallo di una bicicletta è scappato mentre le ceneri nere hanno dato l'avvio a una danza prima composta e poi frenetica che si è spezzata soltanto con l'urlo di una sirena d'allarme. Ruedis, ruote di confine, ultima produzione di Arearea è una delicata storia di guerra, amore, accampamenti e trincee, scritta per sei danzatori (Marta Bevilacqua, Luca Campanella, Roberto Cocconi, Valentina Saggin, Anna Savanelli, Luca Zampar), tre musicisti (Leo Virgili, Gabriele Cancelli e Marko Lasic) e sette biciclette dei primi del Novecento, per raccontare la Grande Guerra. Il progetto, illuminato da una coreografia attenta, misurata e mai retorica, anzi poetica e ironica firmata da Marta Bevilacqua e costruito su quattro quadri per altrettante piazze, ha conquistato il pubblico di Mittelfest grazie alla danza contemporanea, potente e fisica più che mai e al contributo offerto alla coreografia dalle suggestioni provenienti dai grandi movimenti artistici del 1914, da Duchamp (Piazza San Francesco) agli sposi fluttuanti di Chagall (Foro Giulio Cesare) alle sonorità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fino alle tinte forti di Kokoschka (slargo del Ponte del Diavolo). Arearea, incalzata da musica dal vivo d'ispirazione futurista, riprende la tradizione itinerante di Mittelfest, e con questo ultimo lavoro porta all'estremo l'elogio del dinamismo che spinse il mondo dritto alla guerra. Il racconto ha molte sfumature. C'è ironia quando è passatempo e gioco, un rubandiera per chi l'ha decisa, ferocia quando la danza si fa battaglia e corpo a corpo, smarrimento quando gli uomini in trincea con le biciclette diventate cannoni chiedono di issare bandiera bianca. L'amore, nonostante la guerra c'è ancora, ma sposi e invitati hanno sul viso maschere anti gas e le danze di festa, un po' folli, segnano il riaffermarsi della vita nel frastuono delle bombe. Il finale, una struggente marcia funebre con le biciclette portate come croci sulle spalle dagli uomini e le donne sole a cercare conforto è di desolante bellezza. Ancora piume in gabbie più grandi e di tutti i colori, volano in aria e restano a terra come le anime dei combattenti rimaste sul campo di battaglia. La guerra è folle, la pace è l'unica via percorribile e gli applausi del pubblico di Mittelfest sono l'omaggio tributato a un lavoro intelligente che racconta la Grande Guerra con una delicatezza rara. Fabiana Dallavalle

Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

◗ CIVIDALE

Piccole piume nere, stipate in una gabbietta di uccellini, fluttuano nell'aria. Un uomo (Roberto Cocconi) che si è appena fatto la barba ha acceso una miccia, ha atteso lo scoppio e poi a cavallo di una bicicletta è scappato mentre le ceneri nere hanno dato l'avvio a una danza Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzi prima composta e poi frenetica della Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic” danza che si è spezzata soltanto con l'urlo di una sirena d'allarme. marionette&burattini Ruedis, ruote di confine, ultima “Le souffle de l’esprit”, un balletto che ha saputo coniugare fisicità e afflato interiore produzione di Arearea è una to Bubenícek, capaci di radu- Pio Ricci. Un concentrato di in D major di Pachelbel-Bube◗ CIVIDALE nare attorno a sé altrettanti vir- bellezza formale innerva i quat- nicek, in cui l’emotività è storia guerra, amoSerate nelle con pubblico Valli rapito tuosi e di sviluppare coreogra- delicata tro movimenti della serata sindiespressa da un flusso dinamiOltre tremila spettatori dall’ingegno e dall’abilità di fie suggestive in linea con la dal primo (cui si rifà anche il ti- co impetuoso. Seducente Tocaccampamenti e il processo trincee, grandi artisti in scena confer- più brillante vocazione coreuti- re, tolo dello spettacolo) che si cata in cui creativo mano quanto la cultura do- ca. Una danza che coniuga fisi- snoda tra avviluppi dinamici, si addentra nella sfera intima pere slanci. sei danzatori (Marta Successo oltre ogni aspettativa Teatro d’Animazione. Uninteriore, popola- scritta vrebbe essere una risorsa. Un cità e afflato statuari bloccaggi Le con fare poetico, orientato dal segnale in questo senso - nono- rità (primi ballerini entrambi, sequenze acquistano fascino e gesto che guida lo spostamenLuca Campanella, per la 21ª edizione dello storico percorso diche“tendenze e stante le avversità assilla- uno al Dresden Semperoper Bevilacqua, ricchezza a ogni cambio di for- to dei corpi in scena e uno verno l’arte in Italia - giunge Ballett, l’altro all’Hamburg Bal- mazione spaziale perché nella so l’altro. Una dimensione Cocconi, Valentina festival Marionette & Burattini tecniche”, deinell’in- Roberto dall’apertura della rappresentativo danza di lett) e rigore, espressi precisione e nella fluidità del atemporale sublime, lirica e Mittelfest: Le souffle de l’esprit. calzante alternanza di figura- gesto risiede la naturale logica perpetua, tesa a percepire fisiSaggin, Anna Luca nelle Valli del Natisone, segnali e delle novità cheduetti e assoli. Un inno all’uomo e allo spirito, zioni corali, dinamica dello stile coreografi-Savanelli, camente la sensazione dello nel linguaggio universale del In scena accanto a loro gli co di Jirí. Impulsi rapidi e am- sfioramento tra corpi che si ritre musicisti Virpromosso dal CTA – Centro provengono dal eteatro figura corpo, che parla dell’anima strepitosidi Salenko, Mehrab- Zampar), pie estensioni, s’intersecano a verbera e si(Leo rigenera continuaall’anima, rivelandone le segre- yan, Markowskaja, Merkulova, gestualità a tratti fanciullesche mente nell’interazione di 3 Gabriele Cancelli Marko Teatro Animazione e figure per del nostro te emozioni, grazietempo. ad artisti Vallejo, Zhu, Martinez, Tucker gili, che confluiscono nell’appascoppie e une solista. Dopo Torunici come i gemelli Jirí and Ot- e il talento italiano Francesco sionato trio conclusivo, Canon que di Dominik Strobl, irromLasic) e sette biciclette dei prila direzione artistica di Roberto Oggi, lunedì, a Palazzo de mi del Novecento, per racconPiaggio e Antonella Caruzzi. Portis: alle 18 Teatro in tare la Grande Guerra. Oltre tremila spettatori hanno trambusto presenta “Varietà Il progetto, illuminato da seguito questi giorni, da prestige”, imperdibile una coreografia attenta, misuvenerdì a domenica, il palcoscenico dove sfilano rata e mai retorica, anzi poetica programma di spettacoli del oggetti retrò e dove la Signora e ironica firmata da Marta Beviweek end allestito con Teatro decide di dar vita ad una lacqua e costruito su quattro prestigiose ospitalità italiane e magia fatta di ... llustrini, straniere, e con il percorso di lunghi abiti di seta, raffinatezza quadri per altrettante piazze, ha conquistato il pubblico di “letteratura e figure” che ha e zucchero. Mittelfest grazie alla danza conpresentato due produzioni La Signora può creare magie e temporanea, potente e fisica targate CTA. sogni e il sogno di oggi è quello più che mai e al contributo ofIntanto, fino al sabato 26 a del varietà: un’altra epoca, ferto alla coreografia dalle sugCividale, nell’ambito di un’altra musica ... “Signore e gestioni provenienti dai grandi Mittelfest 2014, sarà di scena il signori benvenuti al Varietà movimenti artistici del 1914, da cartellone di “Mittel-Figura”, Prestige, l’unico spettacolo Duchamp (Piazza San Francecurato dal CTA per offrire al totalmente in carne e legno!” ... sco) agli sposi fluttuanti di Chapubblico di Mittelfest una Ingresso libero, info: gall (Foro Giulio Cesare) alle sosezione organica dedicata al www.ctagorizia.it norità intonarumori di Luigi

individua la differenza. Però il dibattito è aperto e i confini deboli. Il rischio di chi si concia con i costumi è oltrepassare il senso dell’operazione. Se vuoi strafare, va bene, a quel punto è l’opzione più semplice. Se, altresì, il diktat è conservare uno stile, allora l’affare si complica. Non hai spazio per i funambolismi». Il taglio Marinetti è sartoriale. Sforbiciate senza tremolii. Stoffe leggere. Adattabili alle misure famigliari, dai piccini

ai nonni. «È naturale ricevere applausi dai brizzolati, certi motivetti rinfrescano memorie arrugginite. L’armonia è talmente facile da assimilare che pure i bambini ci vogliono bene. Secondo statistiche affidabili è la donna a farci il filo più di altri, e ciò risuona come una stranezza. Anzi, non essendo femmine, ma atteggiandosi a loro, dovremmo avere la categoria contro. Mah, meglio così». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Alle 17 - Saranno ancora le wall dancers della compagnia “Il Posto”, Elena Annovi e Simona Forlani, ad aprire il cartellone con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia di Wanda Moretti, (al Belvedere). Le due danzatrici acrobate saranno accompagnate dalle musiche per sax e live electronics di Marco Castelli metteranno in scena una performance di danza verticale che lascerà con il fiato sospeso, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e ad un racconto di Buzzati. - Alle 18. Andrà in scena, nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti, in prima assoluta “Mort à vendre” un'incursione multilingue nel centenario della Grande Guerra che riassume in un unico palcoscenico tutte le guerre e le vite dei soldati trasformate in merce di poco valore. Una originale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandese Maril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno del corso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con il coordinamento artistico di Claudio de Maglio. - Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in prima italiana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padre Zoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San Francesco. Sono gli inventori della chitarra suonata a sei mani. - Alle 21. Grande ritorno sulle scene di Mittelfest per Ivica Buljan, tra i più apprezzati registi della nuova scena europea, che firma uno degli appuntamenti più attesi di questa edizione, lo spettacolo “Una tomba per Boris Davidovic” (Teatro Ristori), che si ispira all'omonimo romanzo dello scrittore serbo Danilo Kiš. - Alle 21. La musica sarà protagonista nell'appuntamento in cartellone al Chiostro di San Francesco, dove risuoneranno gli ottoni del Brass Ensemble del Conservatorio Tartini di Trieste diretto da David Short. Dal barocco al contemporaneo. - Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso con realizzato in collaborazione con il Dams dell’Università di Udine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema” che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grande cinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nello spazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavori comici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) di Buster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi di scena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, su musiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spazio lounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30. Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimora storica Canussio, anche una mostra fotografica che racconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11 anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostri angeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fa tappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festival Vicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare da oggi alla fine del festival.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ovazioni ai Bubenícek, inno all’uomo e allo spirito

Russolo (Sagrato del Duomo) fino alle tinte forti di Kokoschka (slargo del Ponte del Diavolo). Arearea, incalzata da musica dal vivo d'ispirazione futurista, riprende la tradizione itinerante di Mittelfest, e con questo ultimo lavoro porta all'estremo l'elogio del dinamismo che spinse il mondo dritto alla guerra. Il racconto ha molte sfumature. C'è ironia quando è passatempo e gioco, un rubandiera per chi l'ha decisa, ferocia quando la danza si fa battaglia e corpo a corpo, smarrimento quando gli uomini in trincea con le biciclette diventate cannoni chiedono di issare bandiera bianca. L'amore, nonostante la guerra c'è ancora, ma sposi e Ballerini sul proscenio. Standing ovation in piazza Duomo (F.Phocus Agency) invitati hanno sul viso maschepe, per i due gemelli, l’unisono uno è sostegno e rifugio vicenre anti e le difanno festa, perfetto de Les gas Indomptés di danze devole all’altro, scaturiMertens-Brumachon. Dinami- re ripetute ovazioni. un po' folli, segnano il Elisabetta riafferche segmentate stile cartoon e Ceron plastiche sospensioni, in cui marsi della vita nel frastuono delle bombe. Il finale, una struggente marcia funebre con le biciclette portate come croci sulle spalle dagli uomini e le donne sole a cercare conforto è di desolante bellezza. Ancora piume in gabbie più grandi e di tutti i colori, volano in aria e restano a terra come le anime dei combattenti rimaste sul campo di battaglia. La guerra è folle, la pace è l'unica via percorribile e gli applausi del pubblico di Mittelfest sono l'omaggio tributato a un lavoro intelligente che racconta la Grande Guerra con una delicatezza rara. Fabiana Dallavalle ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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il p

In scen


Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

◗ CIVIDALE

2014 Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzi della Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

marionette&burattini

Oltre tremila spettatori nelle Valli Successo oltre ogni aspettativa per la 21ª edizione dello storico festival Marionette & Burattini nelle Valli del Natisone, promosso dal CTA – Centro Teatro Animazione e figure per la direzione artistica di Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi. Oltre tremila spettatori hanno seguito questi giorni, da venerdì a domenica, il programma di spettacoli del week end allestito con prestigiose ospitalità italiane e straniere, e con il percorso di “letteratura e figure” che ha presentato due produzioni targate CTA. Intanto, fino al sabato 26 a Cividale, nell’ambito di Mittelfest 2014, sarà di scena il cartellone di “Mittel-Figura”, curato dal CTA per offrire al pubblico di Mittelfest una sezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Un percorso di “tendenze e tecniche”, rappresentativo dei segnali e delle novità che provengono dal teatro di figura del nostro tempo. Oggi, lunedì, a Palazzo de Portis: alle 18 Teatro in trambusto presenta “Varietà prestige”, imperdibile palcoscenico dove sfilano oggetti retrò e dove la Signora Teatro decide di dar vita ad una magia fatta di ... llustrini, lunghi abiti di seta, raffinatezza e zucchero. La Signora può creare magie e sogni e il sogno di oggi è quello del varietà: un’altra epoca, un’altra musica ... “Signore e signori benvenuti al Varietà Prestige, l’unico spettacolo totalmente in carne e legno!” ... Ingresso libero, info: www.ctagorizia.it

Piccole piume nere, stipate in una gabbietta di uccellini, fluttuano nell'aria. Un uomo (Roberto Cocconi) che si è appena fatto la barba ha acceso una miccia, ha atteso lo scoppio e poi a cavallo di una bicicletta è scappato mentre le ceneri nere hanno dato l'avvio a una danza prima composta e poi frenetica che si è spezzata soltanto con l'urlo di una sirena d'allarme. Ruedis, ruote di confine, ultima produzione di Arearea è una delicata storia di guerra, amore, accampamenti e trincee, scritta per sei danzatori (Marta Bevilacqua, Luca Campanella, Roberto Cocconi, Valentina Saggin, Anna Savanelli, Luca Zampar), tre musicisti (Leo Virgili, Gabriele Cancelli e Marko Lasic) e sette biciclette dei primi del Novecento, per raccontare la Grande Guerra. Il progetto, illuminato da una coreografia attenta, misurata e mai retorica, anzi poetica e ironica firmata da Marta Bevilacqua e costruito su quattro quadri per altrettante piazze, ha conquistato il pubblico di Mittelfest grazie alla danza contemporanea, potente e fisica più che mai e al contributo offerto alla coreografia dalle suggestioni provenienti dai grandi movimenti artistici del 1914, da Duchamp (Piazza San Francesco) agli sposi fluttuanti di Chagall (Foro Giulio Cesare) alle sonorità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fino alle tinte forti di Kokoschka (slargo del Ponte del Diavolo). Arearea, incalzata da musica dal vivo d'ispirazione futurista, riprende la tradizione itinerante di Mittelfest, e con questo ultimo lavoro porta all'estremo l'elogio del dinamismo che spinse il mondo dritto alla guerra. Il racconto ha molte sfumature. C'è ironia quando è passatempo e gioco, un rubandiera per chi l'ha decisa, ferocia quando la danza si fa battaglia e corpo a corpo, smarrimento quando gli uomini in trincea con le biciclette diventate cannoni chiedono di issare bandiera bianca. L'amore, nonostante la guerra c'è ancora, ma sposi e invitati hanno sul viso maschere anti gas e le danze di festa, un po' folli, segnano il riaffermarsi della vita nel frastuono delle bombe. Il finale, una struggente marcia funebre con le biciclette portate come croci sulle spalle dagli uomini e le donne sole a cercare conforto è di desolante bellezza. Ancora piume in gabbie più grandi e di tutti i colori, volano in aria e restano a terra come le anime dei combattenti rimaste sul campo di battaglia. La guerra è folle, la pace è l'unica via percorribile e gli applausi del pubblico di Mittelfest sono l'omaggio tributato a un lavoro intelligente che racconta la Grande Guerra con una delicatezza rara. Fabiana Dallavalle

dei soldati trasformate in merce di poco valore. Una originale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandese Maril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno del corso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con il coordinamento artistico di Claudio de Maglio. - Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in prima italiana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padre Zoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San Francesco. Sono gli inventori della chitarra suonata a sei mani. - Alle 21. Grande ritorno sulle scene di Mittelfest per Ivica Buljan, tra i più apprezzati registi della nuova scena europea, che firma uno degli appuntamenti più attesi di questa edizione, lo spettacolo “Una tomba per Boris Davidovic” (Teatro Ristori), che si ispira all'omonimo romanzo dello scrittore serbo Danilo Kiš. - Alle 21. La musica sarà protagonista nell'appuntamento in cartellone al Chiostro di San Francesco, dove risuoneranno gli ottoni del Brass Ensemble del Conservatorio Tartini di Trieste diretto da David Short. Dal barocco al contemporaneo. - Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso con realizzato in collaborazione con il Dams dell’Università di Udine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema” che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grande cinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nello spazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavori comici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) di Buster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi di scena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, su musiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spazio lounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30. Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimora storica Canussio, anche una mostra fotografica che racconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11 anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostri angeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fa tappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festival Vicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare da oggi alla fine del festival.

Data: 21 luglio 2014

Pagina: 23 (dettaglio)

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danza

Ovazioni ai Bubenícek, inno all’uomo e allo spirito “Le souffle de l’esprit”, un balletto che ha saputo coniugare fisicità e afflato interiore ◗ CIVIDALE

Serate con pubblico rapito dall’ingegno e dall’abilità di grandi artisti in scena confermano quanto la cultura dovrebbe essere una risorsa. Un segnale in questo senso - nonostante le avversità che assillano l’arte in Italia - giunge dall’apertura della danza di Mittelfest: Le souffle de l’esprit. Un inno all’uomo e allo spirito, nel linguaggio universale del corpo, che parla dell’anima e all’anima, rivelandone le segrete emozioni, grazie ad artisti unici come i gemelli Jirí and Ot-

to Bubenícek, capaci di radunare attorno a sé altrettanti virtuosi e di sviluppare coreografie suggestive in linea con la più brillante vocazione coreutica. Una danza che coniuga fisicità e afflato interiore, popolarità (primi ballerini entrambi, uno al Dresden Semperoper Ballett, l’altro all’Hamburg Ballett) e rigore, espressi nell’incalzante alternanza di figurazioni corali, duetti e assoli. In scena accanto a loro gli strepitosi Salenko, Mehrabyan, Markowskaja, Merkulova, Vallejo, Zhu, Martinez, Tucker e il talento italiano Francesco

Pio Ricci. Un concentrato di bellezza formale innerva i quattro movimenti della serata sin dal primo (cui si rifà anche il titolo dello spettacolo) che si snoda tra avviluppi dinamici, statuari bloccaggi e slanci. Le sequenze acquistano fascino e ricchezza a ogni cambio di formazione spaziale perché nella precisione e nella fluidità del gesto risiede la naturale logica dinamica dello stile coreografico di Jirí. Impulsi rapidi e ampie estensioni, s’intersecano a gestualità a tratti fanciullesche che confluiscono nell’appassionato trio conclusivo, Canon

in D major di Pachelbel-Bubenicek, in cui l’emotività è espressa da un flusso dinamico impetuoso. Seducente Toccata in cui il processo creativo si addentra nella sfera intima con fare poetico, orientato dal gesto che guida lo spostamento dei corpi in scena e uno verso l’altro. Una dimensione atemporale sublime, lirica e perpetua, tesa a percepire fisicamente la sensazione dello sfioramento tra corpi che si riverbera e si rigenera continuamente nell’interazione di 3 coppie e un solista. Dopo Torque di Dominik Strobl, irrom-

Ballerini sul proscenio. Standing ovation in piazza Duomo (F.Phocus Agency)

pe, per i due gemelli, l’unisono perfetto de Les Indomptés di Mertens-Brumachon. Dinamiche segmentate stile cartoon e plastiche sospensioni, in cui

uno è sostegno e rifugio vicendevole all’altro, fanno scaturire ripetute ovazioni. Elisabetta Ceron ©RIPRODUZIONE RISERVATA


Data: 21 luglio 2014 Pagina: 23 (dettaglio)

2014

Folla al seguit

◗ CIVIDALE

Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzi della Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

marionette&burattini

Oltre tremila spettatori nelle Valli Successo oltre ogni aspettativa per la 21ª edizione dello storico festival Marionette & Burattini nelle Valli del Natisone, promosso dal CTA – Centro Teatro Animazione e figure per la direzione artistica di Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi. Oltre tremila spettatori hanno seguito questi giorni, da venerdì a domenica, il programma di spettacoli del week end allestito con prestigiose ospitalità italiane e straniere, e con il percorso di “letteratura e figure” che ha presentato due produzioni targate CTA. Intanto, fino al sabato 26 a Cividale, nell’ambito di Mittelfest 2014, sarà di scena il cartellone di “Mittel-Figura”, curato dal CTA per offrire al pubblico di Mittelfest una sezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Un percorso di “tendenze e tecniche”, rappresentativo dei segnali e delle novità che provengono dal teatro di figura del nostro tempo. Oggi, lunedì, a Palazzo de Portis: alle 18 Teatro in trambusto presenta “Varietà prestige”, imperdibile palcoscenico dove sfilano oggetti retrò e dove la Signora Teatro decide di dar vita ad una magia fatta di ... llustrini, lunghi abiti di seta, raffinatezza e zucchero. La Signora può creare magie e sogni e il sogno di oggi è quello del varietà: un’altra epoca, un’altra musica ... “Signore e signori benvenuti al Varietà Prestige, l’unico spettacolo totalmente in carne e legno!” ... Ingresso libero, info: www.ctagorizia.it

Piccole pium una gabbiet tuano nell'a berto Cocco fatto la bar miccia, ha a poi a cavallo scappato me hanno dato prima comp che si è spe l'urlo di una Ruedis, ruot produzione delicata stor re, accamp scritta per se Bevilacqua, Roberto Co Saggin, Ann Zampar), tre gili, Gabriele Lasic) e sett mi del Nove tare la Grand Il proget una coreogr rata e mai re e ironica firm lacqua e co quadri per ha conquist Mittelfest gra temporanea più che mai ferto alla cor gestioni pro movimenti a Duchamp (P sco) agli spo gall (Foro Gi norità inton


che spinse il mondo in guerra Data: 21 luglio 2014

Pagina: 23 (dettaglio)

Successo di Arearea2014 per le piazze cividalesi, gradito ritorno allo show itinerante Delicato racconto danzante che ha saputo raccontare i sentimenti del conflitto il programma di oggi

In scena la Nico Pepe e cinema in castello

Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

◗ CIVIDALE

Piccole piume nere, stipate in una gabbietta di uccellini, fluttuano nell'aria. Un uomo (Roberto Cocconi) che si è appena fatto la barba ha acceso una miccia, ha atteso lo scoppio e poi a cavallo di una bicicletta è scappato mentre le ceneri nere hanno dato l'avvio a una danza prima composta e poi frenetica che si è spezzata soltanto con l'urlo di una sirena d'allarme. Ruedis, ruote di confine, ultima produzione di Arearea è una delicata storia di guerra, amore, accampamenti e trincee, scritta per sei danzatori (Marta Bevilacqua, Luca Campanella, Roberto Cocconi, Valentina Saggin, Anna Savanelli, Luca Zampar), tre musicisti (Leo Virgili, Gabriele Cancelli e Marko Lasic) e sette biciclette dei primi del Novecento, per raccontare la Grande Guerra. Il progetto, illuminato da una coreografia attenta, misurata e mai retorica, anzi poetica e ironica firmata da Marta Bevilacqua e costruito su quattro quadri per altrettante piazze, ha conquistato il pubblico di Mittelfest grazie alla danza contemporanea, potente e fisica più che mai e al contributo offerto alla coreografia dalle suggestioni provenienti dai grandi movimenti artistici del 1914, da Duchamp (Piazza San Francesco) agli sposi fluttuanti di Chagall (Foro Giulio Cesare) alle sonorità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fino alle tinte forti di Kokoschka (slargo del Ponte del Diavolo). Arearea, incalzata da musica dal vivo d'ispirazione futurista, riprende la tradizione itinerante di Mittelfest, e con questo ultimo lavoro porta all'estremo l'elogio del dinamismo che spinse il mondo dritto alla guerra. Il racconto ha molte sfumature. C'è ironia quando è passatempo e gioco, un rubandiera per chi l'ha decisa, ferocia quando la danza si fa battaglia e corpo a corpo, smarrimento quando gli uomini in trincea con le biciclette diventate cannoni chiedono di issare bandiera bianca. L'amore, nonostante la guerra c'è ancora, ma sposi e invitati hanno sul viso maschere anti gas e le danze di festa, un po' folli, segnano il riaffermarsi della vita nel frastuono delle bombe. Il finale, una struggente marcia funebre con le biciclette portate come croci sulle spalle dagli uomini e le donne sole a cercare conforto è di desolante bellezza. Ancora piume in gabbie più grandi e di tutti i colori, volano in aria e restano a terra come le anime dei combattenti rimaste sul campo di battaglia. La guerra è folle, la pace è l'unica via percorribile e gli applausi del pubblico di Mittelfest sono l'omaggio tributato a un lavoro intelligente che racconta la Grande Guerra con una delicatezza rara. Fabiana Dallavalle ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Alle 17 - Saranno ancora le wall dancers della compagnia “Il Posto”, Elena Annovi e Simona Forlani, ad aprire il cartellone con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia di Wanda Moretti, (al Belvedere). Le due danzatrici acrobate saranno accompagnate dalle musiche per sax e live electronics di Marco Castelli metteranno in scena una performance di danza verticale che lascerà con il fiato sospeso, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e ad un racconto di Buzzati. - Alle 18. Andrà in scena, nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti, in prima assoluta “Mort à vendre” un'incursione multilingue nel centenario della Grande Guerra che riassume in un unico palcoscenico tutte le guerre e le vite dei soldati trasformate in merce di poco valore. Una originale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandese Maril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno del corso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con il coordinamento artistico di Claudio de Maglio. - Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in prima italiana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padre Zoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San Francesco. Sono gli inventori della chitarra suonata a sei mani. - Alle 21. Grande ritorno sulle scene di Mittelfest per Ivica Buljan, tra i più apprezzati registi della nuova scena europea, che firma uno degli appuntamenti più attesi di questa edizione, lo spettacolo “Una tomba per Boris Davidovic” (Teatro Ristori), che si ispira all'omonimo romanzo dello scrittore serbo Danilo Kiš. - Alle 21. La musica sarà protagonista nell'appuntamento in cartellone al Chiostro di San Francesco, dove risuoneranno gli ottoni del Brass Ensemble del Conservatorio Tartini di Trieste diretto da David Short. Dal barocco al contemporaneo. - Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso con realizzato in collaborazione con il Dams dell’Università di Udine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema” che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grande cinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nello spazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavori comici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) di Buster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi di scena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, su musiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spazio lounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30. Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimora storica Canussio, anche una mostra fotografica che racconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11 anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostri angeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fa tappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festival Vicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare da oggi alla fine del festival.


Lunedì 21 luglio 2014

PN

Data: 21 luglio 2014

A PORDENONE

Gag e clownerie con Pompieri

2014

PORDENONE - Oggi alle 21, per il Teatro: c'era una volta..., a cura di Ortoteatro per l’Estate in Città, al Parcobaleno di viale Martelli va in scena lo spettacolo Pompieri! della compagnia Tangram Teatro di Vimercate, protagonisti Fabrizio Palma, Corrado Deri e Luigi Zanin con al regia di Bano Ferrari. Un lavoro esilarante che ha come punti di forza gag, clownerie e improvvisazione. Lo spettacolo è a ingresso gratuito e si terrà al coperto in caso di pioggia.

A UDINE E PORDENONE

AD AQUILEIA

GORIZIA - La retrospettiva del Premio Amidei su Carlo Mazzacurati si estende anche a Pordenone, Udine e Trieste, in collaborazione con Cinemazero, Cec e Cappella Underground. Oggi alle 19.30 il Visionario di Udine propone Vesna va veloce seguito alla 21.30 da La giusta distanza. A Pordenone - alle 21.30 - in Piazza Calderari, La sedia delle felicità. A Gorizia, intanto, inaugura la sezione Stato di eccezione. L’horror “politico” italiano (1963-1977)

AQUILEIA - Il Museo Archeologico Nazionale sarà l'inusuale palcoscenico per il pianista Novak Pavlicic, il violoncellista Igor Perazic e il violinista Igor Pejovic che oggi alle 21, nell’ambito del festival Nei suoni dei luoghi, si esibiranno con un repertorio classico. Il programma della serata pre-

Serata dedicata a Mazzacurati

VII

Pagina: 7 Musica classica al Museo Archeologico vede l'esecuzione di celebri brani della musica classica: sei pezzi tratti dalle Kinderszenen di R. Schumann, Vocalise di S. Rachmaninov, Carmen Fantasie di F. Waxman, Ave Maria di J. S. Bach / C. Gounod e il Piano Trio no. 1 Op. 49 di F. Mendlessohn. Ingresso gratuito.

CULTURA S

& PETTACOLI

OGGI AL MITTELFEST

Danza verticale e Davidovic narrato da Kiš CIVIDALE - Nella giornata odierna del Mittelfest le wall dancers della compagnia Il Posto, Elena Annovi e Simona Forlani, apriranno con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia di Wanda Moretti, alle 17 al Belvedere. Le due danzatrici acrobate accompagnate dalle musiche per sax e live electronics di Marco Castelli proporranno una performance di danza verticale, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e a un racconto di Buzzati. Alle 18, nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti, in prima assoluta “Mort à vendre” incursione multilingue nel centenario della Grande Guerra a cura della regista e attrice olandese Maril Van de Broek, con gli allievi del secondo anno della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con il coordinamento artistico di Claudio de Maglio. Alle 19.30 nella chiesa di San Francesco, il Trio Balkan Strings composto dal padre Zoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic. Ivica Buljan, tra i più apprezzati registi della nuova scena europea, firma “Una tomba per Boris Davidovic” (Teatro Ristori ore 21), co-produzione serbo-croato-slovena ispirata al romanzo dello scrittore serbo Danilo Kiš, dedicato a Boris Davidovic Novsky, terrorista e nichilista. Al Chiostro di San Francesco, ore 21, il Brass Ensemble del Conservatorio Tartini di Trieste diretto da David Short proporrà un repertorio che spazia dalla musica barocca alla musica contemporanea. Al via anche la sezione cinema, in collaborazione con il Dams dell’Università di Udine, firmata da Roberto Calabretto: alle 23 al Castello Canussio, Seven changes (1925) di Buster Keaton, con la Zerorchestra su musiche di Todesco, Cesselli, Ortolan.

Angela Felice

APERTURA "Dannato sia il traditore della patria sua" andato in scena sabato sera al Ristori per Mittelfest (foto LdA PhocusAgency)

CIVIDALE

Un conto è il teatro risolto in spettacolo; un altro quello in prova. Lì si suda, si litiga, si ama, si piange e un po’ anche si muore, sia pure per finta. Nel mittel-spettacolo d’apertura della sezione prosa “Dannato sia il traditore della patria sua!”, idea e regia del trasgressivo Oliver Frljic, è questo l’approccio da un dietro le quinte messe a nudo, che imboccano i versatili attori del Mladinsko Gledališce di Lubiana, per raccontare la storia del proprio collettivo. Erano partiti giovani e provocatori nell’euforia del dopoTito, ma ora sono approdati alla coscienza disillusa delle perdite per strada da compromesso, degli scontri generazionali con i nuovi arrivati o anche della propria fine, come pare nel bell’inizio dal suono da marcia funebre che converte in requiem anche l’inno nazionale, mentre a turno gli attori raccontano con ironia il proprio decesso per overdose di teatro alternativo. Da lì in avanti, è un rewind di rapidi capitoli da amarcord teatrale, scanditi dai colpi a salve di una pistola

VISTO A CIVIDALE

Il dramma degli attori è il dramma dei Balcani

Il teatro che si dissolve giocattolo e srotolati in sequenza anti-narrativa per mostrare la disgregazione progressiva del gruppo, via via al bivio tra coerenza artistica e sirene del mercato (così, nel bel quadro con gli attori-indossatori di un defilée di abiti ricavati dalla bandiera slovena) e soprattutto incrinato dai veleni nazionalistici, tra chi è sloveno di “razza” pura e chi no. In mezzo, ci sta anche l’aggres-

sione violenta al pubblico, cui rovesciare addosso rabbie, frustrazioni o, con adattamento francamente irritante a quello cividalese in sala, una raffica di insulti e stereotipi da manuale anti-italiano e naturalmente anti-Silvio, noblesse oblige a un politically correct che oggi forse sarebbe da aggiornare. È dunque una fotografia da psicodramma di gruppo, in cui la specola di una

piccola compagnia, con le sue microstorie interne e le sue domande senza risposta, vorrebbe farsi specchio di un più universale scollamento, balcanico e non. Ma in questa scena schiacciata su fatti sloveni ignoti ai più e bloccata ad un "selfie" teatrale a conti fatti vittimistico, la metafora non scatta e al Ristori lascia perplessa la non foltissima platea. © riproduzione riservata

LA RECENSIONE

Coreografie vitali, maschili e originali CIVIDALE - La sezione danza del Mittelfest si apre alla grande, in piazza Duomo, con uno spettacolo d'eccellenza: sul palco i «gemelli del balletto», Jirí e Otto Bubenícek, in un trittico di raffinata bellezza. Noti alle platee internazionali anche per le frequenti apparizioni nei "Bolle&Friends" a fianco all'étoile scaligera, i gemelli praghesi, già solisti dell'Hamburg Ballet e del Dresden Semperoper Ballett, propongono nel salotto cividalese creazioni di gran pregio, affiancati da ottimi danzatori di Amburgo, Dresda, del Royal Swedish Ballet, del Bayerische Staatsoper Ballett, e StaatsBallett Berlin, entusiasmando il pubblico che li acclama fin

dalla prima apparizione. Apre Le Souffle de L'Esprit, dedicato al forte legame con le loro nonne scomparse, e ispirato ai disegni

DANZA Le souffle de l’esprit (LdA)

di Leonardo da Vinci. Sulle note di Bach, Hoffstetter e Pachelbel l'apparizione dello spirito evocato (che apre e chiude la creazione) è pretesto per una danza d'autore (Jirí) di grande pienezza, ispirata alla più alta qualità del linguaggio contemporaneo. Levità e sospensione dominano un tessuto coreografico in continuo movimento, incalzante ed elegante, forgiato da tanto classico rigore e aperto a una musicalissima contaminazione stilistica, che ha il suo momento più emozionante nel trio maschile sul Canon in D Major di Pachelbel - spesso inserito nei Gala internazionali - tracciato di sole mani squisitamente poetiche

presto sciolto in un fluire morbido e arioso di creta preziosa. Segue «Toccata», creato per il New York City Ballet sempre da Jirí su musiche e costumi del fratello Otto, e dedicato alla loro madre. Una danza sferzante e pungente, alla maniera Forsythe, alternanza di passi a due ricchi di soluzioni dinamiche in contrappeso. Da brivido il pezzo conclusivo, Les Idomptès di Cluade Brumachon per l'interpretazione dei due fratelli: un duo strepitoso, dominato dall'identità millimetrale del gesto, frenetico, stilizzato, viscerale e sempre identico. Jeans e torso nudo per una danza che è verità, relazione, vitalismo, totalmente inedita e originale, densa, maschia, toccante. Ed è ovazione. Federica Sassara © riproduzione riservata


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Nel mittel-spettacolo d’apertura della sezione prosa “Dannato sia il traditore della patria sua!”, idea e regia del trasgressivo Oliver Frljic, è questo l’approccio da un dietro le quinte messe a nudo, che imboccano i versatili attori del Mladinsko Gledališce di Lubiana, per raccontare la storia del proprio collettivo. Erano partiti giovani e provocatori nell’euforia del dopoTito, ma ora sono approdati alla coscienza disillusa delle perdite per strada da compromesso, degli scontri generazionali con i nuovi arrivati o anche della propria fine, come pare nel bell’inizio dal suono da marcia funebre che converte in requiem anche l’inno nazionale, mentre a turno gli attori raccontano con ironia il proprio decesso per overdose di teatro alternativo. Da lì in avanti, è un rewind di rapidi capitoli da amarcord teatrale, scanditi dai colpi a salve di una pistola

(foto LdA PhocusAgency)

VISTO A CIVIDALE

Il dramma degli attori 2014 è il dramma dei Balcani

Data: 21 luglio 2014 Pagina: 7 (dettaglio)

Il teatro che si dissolve giocattolo e srotolati in sequenza anti-narrativa per mostrare la disgregazione progressiva del gruppo, via via al bivio tra coerenza artistica e sirene del mercato (così, nel bel quadro con gli attori-indossatori di un defilée di abiti ricavati dalla bandiera slovena) e soprattutto incrinato dai veleni nazionalistici, tra chi è sloveno di “razza” pura e chi no. In mezzo, ci sta anche l’aggres-

sione violenta al pubblico, cui rovesciare addosso rabbie, frustrazioni o, con adattamento francamente irritante a quello cividalese in sala, una raffica di insulti e stereotipi da manuale anti-italiano e naturalmente anti-Silvio, noblesse oblige a un politically correct che oggi forse sarebbe da aggiornare. È dunque una fotografia da psicodramma di gruppo, in cui la specola di una

piccola compagnia, con le sue microstorie interne e le sue domande senza risposta, vorrebbe farsi specchio di un più universale scollamento, balcanico e non. Ma in questa scena schiacciata su fatti sloveni ignoti ai più e bloccata ad un "selfie" teatrale a conti fatti vittimistico, la metafora non scatta e al Ristori lascia perplessa la non foltissima platea. © riproduzione riservata

LA RECENSIONE

Coreografie vitali, maschili e originali CIVIDALE - La sezione danza del Mittelfest si apre alla grande, in piazza Duomo, con uno spettacolo d'eccellenza: sul palco i «gemelli del balletto», Jirí e Otto Bubenícek, in un trittico di raffinata bellezza. Noti alle platee internazionali anche per le frequenti apparizioni nei "Bolle&Friends" a fianco all'étoile scaligera, i gemelli praghesi, già solisti dell'Hamburg Ballet e del Dresden Semperoper Ballett, propongono nel salotto cividalese creazioni di gran pregio, affiancati da ottimi danzatori di Amburgo, Dresda, del Royal Swedish Ballet, del Bayerische Staatsoper Ballett, e StaatsBallett Berlin, entusiasmando il pubblico che li acclama fin

dalla prima apparizione. Apre Le Souffle de L'Esprit, dedicato al forte legame con le loro nonne scomparse, e ispirato ai disegni

DANZA Le souffle de l’esprit (LdA)

di Leonardo da Vinci. Sulle note di Bach, Hoffstetter e Pachelbel l'apparizione dello spirito evocato (che apre e chiude la creazione) è pretesto per una danza d'autore (Jirí) di grande pienezza, ispirata alla più alta qualità del linguaggio contemporaneo. Levità e sospensione dominano un tessuto coreografico in continuo movimento, incalzante ed elegante, forgiato da tanto classico rigore e aperto a una musicalissima contaminazione stilistica, che ha il suo momento più emozionante nel trio maschile sul Canon in D Major di Pachelbel - spesso inserito nei Gala internazionali - tracciato di sole mani squisitamente poetiche

presto sciolto in un fluire morbido e arioso di creta preziosa. Segue «Toccata», creato per il New York City Ballet sempre da Jirí su musiche e costumi del fratello Otto, e dedicato alla loro madre. Una danza sferzante e pungente, alla maniera Forsythe, alternanza di passi a due ricchi di soluzioni dinamiche in contrappeso. Da brivido il pezzo conclusivo, Les Idomptès di Cluade Brumachon per l'interpretazione dei due fratelli: un duo strepitoso, dominato dall'identità millimetrale del gesto, frenetico, stilizzato, viscerale e sempre identico. Jeans e torso nudo per una danza che è verità, relazione, vitalismo, totalmente inedita e originale, densa, maschia, toccante. Ed è ovazione. Federica Sassara © riproduzione riservata


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trasposta nella dimensione teatrale ad aprire gli incontri in calendario con il recital letterario “Le avventure del bravo soldato Svejk”, (Santa Maria dei Battuti ore 18), uno dei capolavori della letteratura ceca di Jaroslav Hašek, a cura del collettivo artistico Novadroga: il recital – protagonista e regista l’attore Paolo Fagiolo – è il primo dei tre appuntamenti a cura di Annalisa Cosentino e Luigi Reitani per il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Udine. Tutto ruota attorno al senso della guerra che ha pervaso l'Europa ed è entrata con forza anche nella letteratura soprattutto degli autori dell'est europeo, raccontata però con irresistibile comicità e una forza dissacrante (proiezioni di Massimo Mucchiut). In prima assoluta l'omaggio a Federigo Fiorillo compositore raffinato che negli anni a cavallo tra '700 e '800 seppe ben rappresentare lo spirito della musica europea. Il concerto eseguito dall'Accademia d'Archi Arrigoni, (Chiesa di San Francesco ore 18), che proporrà brani inediti dell'autore, nato in Germania ma figlio di italiani, è anche allegato al numero di Amadeus attualmente in edicola in un prezioso CD. Il teatro di figura, che quest'anno ritorna a Cividale per affascinare grandi e

enogastronomia Le tipiche Osmize triestine varie sedi provincia di Trieste (TS) Dal 10/02/12 al 31/12/14 Sabato on Wine varie sedi Gorizia -­ Pordenone -­ Udine (-­-­) Dal 10/02/12 al 31/12/14 “Purcit in Staiare” centro cittadino Artegna (UD) Dal 10/02/12 al 31/12/14 vedi enogastronomia

piccoli, sarà di scena nello spettacolo al Teatro Ristori (ore 20.30) “Dai 3 ai 93. Una meravigliosa invenzione” dedicato al padre delle “teste di legno”, il cividalese Vittorio Podrecca, a cento anni dalla fondazione della leggendaria Compagnia dei Piccoli. Lo spettacolo, nato da una collaborazione di Cassiopea e il Teatro Stabile Rossetti di Trieste su di una idea di Barbara Della Polla e Ennio Guerrato, racconta le vicende di Podrecca e della sua Compagnia che hanno attraversato la storia e la cultura italiana. Una originale rilettura del Vecchio Testamento nella versione di Re Giacomo d'Inghilterra datata 1611 è lo spettacolo-­musical che il collettivo artistico internazionale con sede in Austria Loose Collective metteranno in scena in Piazza Duomo (ore 22.30), “The Old Testament”: un vortice di follia che travolgerà Cividale per un rilettura dell’Antico Testamento in chiave eccentrica e stravagante, fra esperimenti dadaisti, beat-­boxing e punk rock, lo spettacolo sicuramente più “weird” di questa edizione di Mittelfest. Il cinema d'autore italiano chiuderà la quarta giornata di Mittelfest con ancora al centro il primo conflitto mondiale con il capolavoro di Mario Monicelli “La Grande Guerra” (Castello Canussio ore 23) un film di culto oltre che una delle prime pellicole dedicate alla guerra del '15-­'18 e che al tempo suscitò scalpore e polemiche. Un progetto di Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Università degli Studi di Udine. Prendono avvio da martedì 22 luglio anche gli appuntamenti con gli i protagonisti del festival, in programma ogni giorno al Caffè San Marco: domani alle 12.00 incontro pubblico con Ivica Buljan, in assoluto tra i più apprezzati registi della nuova scena europea. Conduce Roberto Canziani. Leggi le Ultime Notizie >>>


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Mort a vendre: debutto della Nico Pepe al Mittelfest Dettagli Categoria: Teatro Pubblicato Lunedì, 21 Luglio 2014 09:53 Scritto da Fabiana Dallavalle Visite: 32

Cividale: debutta questa sera alle 18, nella chiesa dei Battuti il nuovo spettacolo della Civica Accademia teatrale Nico Pepe di Udine, in scena a Mittelfest, con Mort à Vendre, queste è il titolo dello spettacolo che vede protagonisti gli allievi attori del secondo anno di corso (Maria Laura Ardizzone, Giuseppe Attanasio, Filippo Borghi, Irene Canali, Andrea Lopez Nunes, Giacomo Occhi, Daniele Palmeri, Lucia Rea, Andrea Rizzo, Marta Salandi, Raphael Schumacher), con la regia di Maril van den Broek. Il titolo “Mort à Vendre”, ( la Morte in vendita) trae ispirazione da una scritta che la stessa regista, ha letto al volo per strada, restandone colpita: ”mi sembrava la sintesi più efficace, spiega la regista, attrice e regista olandese, con cui titolare il racconto della tragedia della Grande Guerra e di tutte le guerre, quando la vita dei soldati e dei civili diventa merce, talora di poco valore, tanto che diventa parte di un perverso mercato di morte.” Lo spettacolo, che debutta a Mittelfest in prima nazionale è costruito grazie ad una ricerca testuale frutto di una elaborazione collettiva che ha visto partecipare attivamente gli allievi attori coordinati da Maril Van den Broek. Lo spazio scenico di forma ovale è al contempo il luogo dove si combatte, la trincea ma anche la stanza dove il potere prende le sue decisioni, in una continuo rovesciamento dei punti di vista, al quale il pubblico partecipa direttamente. I costumi restituiscono un'atmosfera senza tempo che ha il senso di disegnare una cornice densa

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di echi che può fare riferimento a diversi contesti e epoche, soprattutto al martoriato XX secolo. Lo spettacolo inizia con la prima scena di “Generali a Merenda” di Boris Vian dove un politico vede nella guerra la soluzione per l'economia del paese con i civili che pagano il prezzo per tutti mentre l'esercito diventa il consumatore in una perversa spirale economica che ha in sprezzo il valore della vita. Ne “I bambini nascono nella polenta” l'autrice Aglaja Veteranyi porta il punto di vista di una bambina, uno sguardo innocente che fa domande fondamentali ai quali i grandi faticano a rispondere. L'epica figura di “Madre Coraggio” e la “Canzone dei Cannoni” da “L'Opera dei Tre Soldi” di Bertolt Brecht e alcune scene da “Gli ultimi giorni dell'umanità” di Karl Kraus offrono invece spunti di riflessione molto importanti sul tema della guerra, dove un'umanità travolta da eventi tragici rischia di perdere anche sé stessa. Le lettere dei soldati impegnati al fronte risuoneranno nelle lingue originali così si ascolteranno il russo, il francese, l'italiano, il tedesco ma anche il turco, l'arabo il fiammingo, una coralità di voci per raccontare la guerra dal punto di vista dei semplici, degli ultimi, di coloro che venivano mandati a morire. Ma anche i morti avranno voce grazie a Erwin Shaw che narra della rivolta dei defunti per farsi ricordare e impedire l'oblio in “Bury the Dead”. Alla disperazione dei due soldati, che trascorrono la loro ultima notte in “Cercivento” di Carlo Tolazzi, fa da contraltare il cinismo dei generali che mandano al macello i soldati in “Orizzonti di Gloria” di S. Kubrick. Lo spettacolo è in replica a Udine, domani martedì 22 luglio, alle ore 21 presso la sede della Civica Accademia (largo Ospedale vecchio).

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A piedi in Europa tra le storie di chi cura ricordi della Grande Guerra. Intervista a Nicolò Giraldi

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Notte dopo gli esami: una storia di ordin volontariato


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Mittelfest, il teatro incontra la poesia |

Mittelfest: la Grande Guerra tra sciantose, Goethe e Bertolt Brecht

Mittelfest, il teatro incontra la poesia

Seconda puntata del reportage sul Mittelfest curato da Claudio Facchinelli

Cividale, 21 luglio 2014, Tema ricorrente di questa edizione Cividale, 25 Luglio 2014 del Mittelfest, – Con “Mentre indotto dal le granate cantavano centenario, è la orribilmente” Grande Guerra. (nella foto) visto ieri, L’esecuzione del mercoledì, le Requiem di Verdi, voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerra avevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, Clemente diretto lo scorso 6 Rebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl, luglio dal maestro Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni a Ricardo Muti nel pochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbe inserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterario friulano sacrario in uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere di di Redipuglia, ne Emanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale con lunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota e costituiva il illuminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, di prodromo, ma morte. Le sorelle Marinetti, protagoniste con Arella Reggi Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di Compagnia molte sono le nO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film di di “Sciantose, eccentriche e dive del microfono” occasioni per Fassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante di mestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati, declinarlo, a volte spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende, anche in leggerezza. Così è stato nello spettacolo conclusivo di ieri rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco, approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; un sera, domenica, in Piazza Duomo. non luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un treno Una brillante, storica gloria del teatro leggero italiano, Ariella fermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banali Reggio, assistita dal trio delle Sorelle Marinetti (tre autoironici dinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia, il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanile cantanti en travesti), ha dato vita al divertente Sciantose, ove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non eccentriche e dive del microfono – Storia di canzonette e di guerre mittelfest-il-teatro-incontra-la-poesia/ 1/3 mondiali, scritto e diretto da Giorgio Bozzo, assieme a Chistian Schmitz (che accompagnava al pianoforte l’atipico, eteroclito gruppo). Un panorama che, muovendo dalle sdolcinature di Fili d’oro e dalle gioiose trasgressioni della Belle époque, giungeva fino allo swing del Trio Lescano: come biscon una sapida poesia di 31/7/2014 Mittelfest: la Grande Guerra tra sciantose, Goethe e Bertolt Brecht | Trilussa detta dall’indomabile Ariella. Molte le attese per Sketches – da Faustin & Out dentro fuori sopra http://corrierespettacolo.it/mittelfest-la-grande-guerra-tra-sciantose-goethe-e-bertolt-brecht/ e sotto il Faust di Goethe di Elfriede Jelinek, insignita del Nobel nel 2004, per il quale si era organizzato un incontro introduttivo. Luigi Reitani, curatore di molte delle opere dell’autrice, e Fabrizio Arcuri, regista dello spettacolo, ci avevano illustrato la difficoltà di tradurre un linguaggio denso di rimandi e giochi di parole, ma specialmente della messa in scena una struttura drammaturgica connotata da un programmatico scollamento fra l’azione e il Quarto appuntamento con il Mittelfest ed il “diario di bordo” del nostro inviato Claudio Facchinelli


31/7/2014

Mittelfest: la Grande Guerra tra sciantose, Goethe e Bertolt Brecht |

Molte le attese per Sketches – da Faustin & Out dentro fuori sopra Data:Jelinek, 21 luglioinsignita 2014 e sotto il Faust di Goethe di Elfriede del Nobel nel 2004, per il quale si era organizzato introduttivo. Pagina:un 2 diincontro 3 Luigi Reitani, curatore di molte delle opere dell’autrice, e Fabrizio Mittelfest, il teatro incontra la poesia | Arcuri, regista dello spettacolo, ci avevano illustrato la difficoltà di tradurre un linguaggio denso di rimandi e giochi di parole, ma specialmente della messa in scena una struttura drammaturgica connotata da un programmatico scollamento fra l’azione e il contenuto verbale, coerente con i principi della scrittura postdrammatica. Malgrado questi prudenti ragguagli, il lavoro (che costituisce la prima parte di un’impegnativa trilogia, prodotta dall’Accademia Mittelfest, il teatro incontra la poesia degli Artefatti in collaborazione col Forum Jelinek) la suscitato notevoli perplessità. Se nel primo dei tre monologhi il porgere della brava Sandra Soncino riesce a catturare lo spettatore Quarto appuntamento con il Mittelfest ed il “diario di bordo” del nostro inviato Claudio sortendo uno sconcerto che ha tuttavia una sua innegabile logica e Facchinelli forza teatrale, sfugge il senso delle scelte registiche che Cividale, 25 coinvolgono due attrici (Angela Malfitano e Francesca Mazza) la Luglio 2014 cui seria e sperimentata professionalità viene sacrificata da poco – Con “Mentre le granate comprensibili costumi di peluche. È prematuro esprimere un cantavano giudizio su una scommessa, certo degna di rispetto, ma che, al orribilmente” (nella foto) momento, appare alquanto spericolata. visto ieri, Anche questa volta, dopo tanta tensione intellettuale, il pubblico mercoledì, le voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerra ha avuto modo di rilassarsi con un concerto che prevedeva, in una avevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, Clemente successione solo apparentemente incongrua, ma stimolante, Rebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl, Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni a Mozart, un giovanile Schömberg non ancora dodecafonico, Haydn, pochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbe Schubert e Webern, proposti dalla giovane Camerata Salzburg inserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterario in uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere di sotto la guida di Enrico Brunzi, impegnato nel doppio ruolo di Emanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale con violoncellista (con Haydn) e di direttore d’orchestra. Una gesto lunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota e illuminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, di direttoriale, il suo, che sembrava informato alla non secondaria morte. consuetudine con lo strumento ad arco. Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di Compagnia nO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film di Nel segno della gioventù, anche i due spettacoli visti oggi, lunedì: Fassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante di Mort a vendre e Una tomba per Boris Davidovič. mestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati, Il primo lavoro appare come il generoso esito di un laboratorio spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende, rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco, condotto dalla fiamminga Marin van den Broek con gli allievi del approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; un secondo corso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine: un non luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un treno fermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banali irruente patchwork di frammenti sulla Grande Guerra, tratti da dinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia, Lussu, Ungaretti, Brecht, Monicelli, Edith Piaf ed altri, il cui il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanile ove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non incalzare superava il disordine delle citazioni, ogni volta sorrette fest-il-teatro-incontra-la-poesia/ 1/3 da una passione e da un mestiere ormai acquisito, riscontrabili nella gestualità e nel porgere vocale, sia nei monologhi e nelle parti dialogate, sia in quelle corali. Incredibilmente efficaci due momenti di play back (Soldati e bombe dall’Opera da tre soldi di Brecht e Weil; e L’accordéoniste della Piaf) dove quella dozzina di ragazze e ragazzi si erano, ognuno, creati una personale mimica, diversa ma coerente con la fascinosa traccia sonora. Con Una tomba per Boris Davidovič, come già con la Jelinek, il festival ha voluto compiere una scelta coraggiosa, ma culturalmente e politicamente qualificata. Danilo Kiš, l’autore, è stato un esponente di quella cultura Jugoslavia – “Perché mai ex Jugoslavia”, si chiede

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Data: 21 luglio 2014

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31/7/2014

Mittelfest: la Grande Guerra tra sciantose, Goethe e Bertolt Brecht |

provocatoriamente il regista, il croato Ivica Buljan: “mica parliamo di ex impero asburgico?” – che ha una sua identità, slava e Mittelfest, il teatro incontra la poesia balcanica, che poteva e doveva superare i nazionalismi. Da qui la scelta etica di un’operazione che vede lavorare insieme giovani artisti serbi, croati e sloveni. Quarto appuntamento con il Mittelfest ed ilL’intrinseca durezza, la violenza fisica – come l’autoflagellazione di “diario di bordo” del nostro inviato Claudio una delle prime scene –l’origine non teatrale, ma narrativa del Facchinelli testo, la rilevanza della parola, in lingua serba, costituivano di per Cividale, 25 Luglio 2014sé motivo di sconcerto, acuito da un progressivo sfasamento delle – Con “Mentredidascalie rispetto alle battute, e quindi all’azione. le granate Detto questo, lo spettacolo presenta non pochi elementi di cantavano orribilmente” notevole interesse. Le sue chiavi di lettura si possono riassumere (nella foto) visto ieri,nel concetto di cenotafio (la tomba vuota, di puro ricordo), mercoledì, leillustrato inizialmente da un attore in platea; d’altro lato, nella voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerra avevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, Clementeparticolare tecnica narrativa, alla maniera di Jorge Luis Borges – Rebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl,autore amato da Kiš – che mescola e confonde ad arte la Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni a pochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbedocumentazione puntuale con la finzione. Boris Davidovič era inserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterarioesistito veramente, ma il potere aveva prima cercato di fiaccarne la in uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere di Emanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale contempra e di sporcarne la figura; poi, di cancellarne il ricordo, lunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota emanipolando la storia, secondo un procedimento abituale nello illuminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, di stalinismo (pensiamo al Grande Fratello orwelliano). Affrontando morte. Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di Compagniail complesso itinerario della trasposizione drammaturgica del nO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film di testo sotto la mano sicura di Buljan (che torna al Mittelfest dopo Fassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante di mestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati,diversi anni), i giovani attori si danno senza risparmio: cantano, spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende, suonano, lottano, sortendo risultati di forte impatto emotivo, a rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco, approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; unvolte addirittura laceranti, che denunciano un’autentica urgenza di non luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un treno comunicazione. fermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banali dinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia,A fine giornata. ormai a notte alta, la proiezione di Seven Chances, il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanile un film del ’25 dell’immortale Buster Keaton, girato in parte nei ove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non colori terrosi dei primi technicolor, accompagnato – come ai tempi telfest-il-teatro-incontra-la-poesia/ 1/3 d’oro del muto – da musiche dal vivo, qui composte ed eseguite da Zerorchestra. Una curiosità: il soggetto si basa su una commedia di quel David Belasco, già autore di un fumettone dal titolo The Girl of the Golden West, dal quale cui il nostro Puccini aveva tratto il primo “spaghetti western” della storia, La fanciulla del West. Claudio Facchinelli


23/7/2014

MITTELFEST, il programma completo di martedì 22 luglio 2014 - IL GIORNALE DEL FRIULI |

IL GIORNALE DEL FRIULI

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Data: 21 luglio 2014

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MITTELFEST, il programma completo di martedì 22 luglio 2014 Pubblicato da Il Giornale del Friuli il 21/7/14 • nelle categorie Friuli­VG,Musica e Spettacoli,Udine Mittelfest 2014 Segnali Cividale del Friuli 19­27 luglio SARA’ UNO DEI CAPOLAVORI DELLA LETTERATURA CECA AD APRIRE LA QUARTA GIORNATA DI MITTELFEST: MARTEDI’ 22 LUGLIO IL RECITAL LETTERARIO LE AVVENTURE DEL BRAVO SOLDATO ŠVEJK, DAL ROMANZO DI JAROSLAV HAŠEK, UNA LETTURA PERFORMATIVA IN CHIAVE COMICA DEL COLLETTIVO ARTISTICO NOVADROGA, PROTAGONISTA E REGISTA L’ATTORE PAOLO FAGIOLO (ORE 18 CHIESA SANTA MARIA DEI BATTUTI); UNA PRIMA ASSOLUTA, OMAGGIO A FEDERIGO FIORILLO, SARA’ AL CENTRO DEL CONCERTO DELL’ACCADEMIA D’ARCHI ARRIGONI UN ITALIANO ALLE CORTI D’EUROPA (ORE 18 CHIESA DI SAN FRANCESCO); UN OMAGGIO D’ECCEZIONE AL CENTENARIO DEL TEATRO DEI PICCOLI DI PODRECCA È IN PROGRAMMA ALLE 20.30 AL TEATRO RISTORI CON DAI 3 AI 93. UNA MERAVIGLIOSA INVENZIONE, UN’IDEA DI BARBARA DELLA POLLA E ENNIO GUERRATO; ANCORA GRANDE DANZA E MUSICA IN CHIUSURA DI SERATA: ALLE 22.30 IN PIAZZA DUOMO L’IRRESISTIBILE PERFORMANCE THE OLD TESTAMENT, MUSICAL SURREALE DEL COLLETTIVO INTERNAZIONALE LOOSE COLLECTIVE CON UNA PERSONALE RILETTURA DELL’ANTICO TESTAMENTO; ANCORA IL CINEMA, QUESTA VOLTA ITALIANO, CHIUDERA’ GLI INCONTRI DI MITTELFEST (CASTELLO CANUSSIO ORE 23) CON LA GRANDE GUERRA DI MARIO MONICELLI UNA DELLE OPERE CHE HANNO SEGNATO LA STORIA, NON SOLO CINEMATOGRAFICA ITALIANA DEDICATA ALLA GRANDE GUERRA. Proseguono, anche nel segno del centenario della Grande Guerra, i percorsi di teatro, musica, danza e cinema di Mittelfest 2014: martedì 22 luglio sarà propriola letteratura trasposta nella dimensione teatrale ad aprire gli incontri in calendario con il recital letterario “Le avventure del bravo soldato Švejk”, (Santa Maria dei Battuti ore 18), uno dei capolavori della letteratura ceca di Jaroslav Hašek, a cura del collettivo artistico Novadroga: il recital – protagonista e regista l’attore Paolo Fagiolo – è il primo dei tre appuntamenti a cura di Annalisa Cosentino e Luigi Reitani per il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Udine. Tutto ruota attorno al senso della guerra che ha pervaso l’Europa ed è entrata con forza anche nella letteratura soprattutto degli autori dell’est europeo, raccontata però con irresistibile comicità e una forza dissacrante (proiezioni di Massimo Mucchiut). In prima assoluta l’omaggio a Federigo Fiorillo compositore raffinato che negli anni a cavallo tra ’700 e ’800 seppe ben rappresentare lo spirito della musica europea. Il concerto eseguito dall’Accademia d’Archi Arrigoni, (Chiesa di San Francesco ore 18), che proporrà brani inediti dell’autore, nato in Germania ma figlio di italiani, è anche allegato al numero di Amadeus attualmente in edicola in un prezioso CD. Il http://www.ilgiornaledelfriuli.net/udine-cron/mittelfest-programma-completo-martedi-22-luglio-2014/

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Data: 21 luglio 2014 Pagina: 2 di 2

2014

23/7/2014

MITTELFEST, il programma completo di martedì 22 luglio 2014 - IL GIORNALE DEL FRIULI |

IL GIORNALE DEL FRIULI

teatro di figura, che quest’anno ritorna a Cividale per affascinare grandi e piccoli, sarà di scena nello spettacolo al Teatro Ristori (ore 20.30) “Dai 3 ai 93. Una meravigliosa invenzione” dedicatoal padre delle “teste di legno”, il cividalese Vittorio Podrecca, a cento anni dalla fondazione della leggendaria Compagnia dei Piccoli. Lo spettacolo, nato da una collaborazione di Cassiopea e il Teatro Stabile Rossetti di Trieste su di una idea di Barbara Della Polla e Ennio Guerrato, racconta le vicende di Podrecca e della sua Compagnia che hanno attraversato la storia e la cultura italiana. Una originale rilettura del Vecchio Testamento nella versione di Re Giacomo d’Inghilterra datata 1611 è lo spettacolo­musical che il collettivo artistico internazionale con sede in Austria Loose Collective metteranno in scena in Piazza Duomo (ore 22.30), “The Old Testament”: un vortice di follia che travolgerà Cividale per un rilettura dell’Antico Testamento in chiave eccentrica e stravagante, fra esperimenti dadaisti, beat­boxing e punk rock, lo spettacolo sicuramente più “weird” di questa edizione di Mittelfest. Il cinema d’autore italiano chiuderà la quarta giornata di Mittelfest con ancora al centro il primo conflitto mondiale con il capolavoro di Mario Monicelli “La Grande Guerra” (Castello Canussio ore 23) un film di culto oltre che una delle prime pellicole dedicate alla guerra del ’15­’18 e che al tempo suscitò scalpore e polemiche. Un progetto di Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l’Università degli Studi di Udine. Prendono avvio da domani, martedì 22 luglio, anche gli appuntamenti con gli i protagonisti del festival, in programma ogni giorno al Caffè San Marco: domani alle 12.00 incontro pubblico con Ivica Buljan, in assoluto tra i più apprezzati registi della nuova scena europea. Conduce Roberto Canziani. Like

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Data: 21 luglio 2014

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2/8/2014

MITTELFEST 2014, Cividale del Friuli. “SEGNALI. CARTOGRAFIA DELLA BELLEZZA INQUIETA” Il programma di Lunedì 21 Luglio

COMUNICATI STAMPA

MITTELFEST 2014, Cividale del Friuli. “SEGNALI. CARTOGRAFIA DELLA BELLEZZA INQUIETA” Il programma di Lunedì 21 Luglio Il programma di Lunedì 21 e di Martedì 22 Luglio. Bologna, 21/07/2014 (informazione.it ­ comunicati stampa) La 23­ma edizione del MITTELFEST, a CIVIDALE del Friuli prosegue con grande varietà e ricchezza di proposte culturali. In particolare, si dipana il significato del titolo­guida del Festival:“SEGNALI. CARTOGRAFIA DELLA BELLEZZA INQUIETA”, come riflessione sui “turbamenti” di questa parte significativa dell'Europa e, complessivamente, dell'intera Europa, a cento anni dall'inizio della prima guerra mondiale e .ancora oggi 2014, all'interno di drammi sociali ed umani che appaiono inconcepibili per una Europa che dovrebbe avere nel suo dna e nella sua memoria l'attenzione alle persone e alla dignità. .Ecco allora lo spettacolo del pomeriggio di ieri alla Chiesa S.Maria dei Battuti, SKETCHES, dentro e fuori, sopra e sotto il Faust di Goethe, con la regia di Fabrizio Arcuri (prima parte).da Faustin e out, scritto dal Nobel Elfriede Jelinek nel 2010, che stabilisce un sorprendente parallelismo tra la figura di Gretchen (dal dramma di Goethe) e quella della giovane Elizabeth Fritzl, reclusa per anni nella civile Austria. E ancora il dramma delle donne (e degli uomini) all'inizio della prima guerra mondiale: si partiva cantando “sei stata il mio primo amore, il primo e l'ultimo sarai per me” come rievocato nello spettacolo serake in Piazza Duomo SCIANTOSE, ECCENTRICHE E DIVE DEL MICROFONO con Ariella Reggio e Le Sorelle Marinetti, a cura del Teatro Contrada di Trieste.

Il programma di Lunedì 21 Luglio ore 11.00, Museo Archeologico

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LE PIETRE DEI PATRIARCHI visita guidata gratuita all’area archeologica conservata sotto il MAN Ore 17.00, Belvedere ATTO BIANCO l’acrobazia coreografica di Danza Verticale (2) Danzano appesi a una fune. Sfidano la forza di gravità, specialisti nel coreografare muri e facciate. Gli occhi degli spettatori guardano in alto. Le bocche restano aperte.


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