P.O.R. Regione Sicilia 2000-2006
Regione Siciliana
Misura 2.03 Gestione innovativa e fruizione del patrimonio Culturale dell’Asse II
Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali e Publica Istruzione
PROGETTO COFINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e Ambientali e Pubblica Istruzione P.O.R. Regione Sicilia 2000-2006 Misura 2.03 Gestione innovativa e fruizione del patrimonio Culturale dell’Asse II.
FONDAZIONE KEPHA ONLUS
Organizzazione di Promozione Umana e Sociale e Centro Internazionale di Formazione Cardinale Siri Via Quattro Fontane, 33 - 00184 Roma
IL PROGETTO CAM • Obiettivi
A/ SELINUNTE E L’AREA DELLE NECROPOLI
LA FONDAZIONE KEPHA • La Missione • La Visione • I valori fondamentali • Sedi
B/ IL TERRITORIO • Territorio geografico • Territorio agricolo • Territorio storico culturale C/ IL PROGETTO DI RECUPERO • Il Baglio • Interventi architettonici • Interventi sul paesaggio D/ SPAZI E FUNZIONI • Pianta primo livello • Pianta secondo livello
E/ ATTIVITÀ E SERVIZI ARCHEOLOGIA • Centro Museale • Centro Archeologico • Parco Archeologico • Foresteria FORMAZIONE • Corsi di formazione • Laboratori SERVIZI • Servizi per l’archeologia • Servizi per Il turismo • Servizi per il territorio
CAM
Il progetto CAM
CAM CAMPUS ARCHEOLOGICO MUSEALE
FORMAZIONE • Corsi di formazione • Laboratori didattici e di restauro • Biblioteca
Palermo Segesta
Selinunte Castelvetrano
È un progetto di ricerca e promozione della cultura archeologica, di valorizzazione del territorio e di sviluppo turistico che opererà all’interno dell’area della Necropoli Manicalunga - Timpone nero, in prossimità della zona archeologica di Selinunte. Il progetto attiverà spazi attrezzati e metodologie operative in tre ambiti strategici d’intervento.
ARCHEOLOGIA • Area di scavo • Laboratorio archeologico • Centro Museale • Alloggi
Baglio Calcara Selinunte - Castelvetrano Necropoli Manicalunga - Timpone nero
Trapani
CAM, Campus Archeologico Museale nasce su iniziativa della Fondazione Kepha ONLUS con il sostegno del POR Sicilia.
Catania
Agrigento
Ha come principali finalità: • Il recupero del caseggiato rurale d’interesse storico-paesaggistico chiamato “Baglio Case Calcara”, come sede delle attività e cuore del progetto. • La realizzazione di un museo moderno, per approccio espositivo e tecnica museografica, in grado di ospitare sia collezioni archeologiche di pregio, sia reperti d’interesse scientifico portati alla luce durante le campagne di scavo che saranno attivate nell’area annessa al campus. • L’organizzazione di spazi e servizi per la didattica, il restauro e la ricerca scientifica, nell’ottica della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e antropologico dell’area. • L’intercettazione del turismo d’area attraverso un’offerta differenziata e alternativa sul territorio di beni e servizi di promozione culturale.
SERVIZI • Per l’archeologia • Per il turismo • Per il territorio
Siracusa
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Obiettivi CAM
ARCHEOLOGIA Area di scavo •Aprire e rendere fruibile un’area archeologica di interesse scientifico Il territorio di pertinenza del Baglio insiste su un’area nota come il più vasto insediamento di necropoli Greche e Siciliote dell’area selinuntina, già ricco di reperti e dati stratigrafici utili ad uno studio ulteriore nel settore. • Consentire ai ricercatori e agli studenti di operare direttamente sul campo Possibilità di svolgere ricerche e tirocini, sia nel settore dello scavo che in quello del restauro, in un unico processo formativo coordinato. Applicare metodologie sperimentali in campo archeologico, unendo l’attività d’indagine e ricerca a quella di studio storico, antropologico e morfologico fino alla formulazione di ipotesi espositive e museografiche. • Dare continuità alla ricerca archeologica
• Dare completezza ai dati scientifici. Con la realizzazione di un presidio di studio sul territorio, si potrà raccogliere e conservare la memoria degli ultimi ritrovamenti sul campo con quella degli studi già effettuati, consentendo la fruibilità di un unico corpus scientifico integrato.
Centro Museale • Realizzazione di uno spazio museale per esporre collezioni archeologiche d’area e i pezzi di maggior interesse rinvenuti durante le campagne di scavo. Saranno attivati percorsi di collaborazione con altri enti pubblici e privati interessati ad arricchire il progetto museografico, nell’ottica di rendere fruibile il patrimonio culturale di questa porzione di territorio. • Creazione di uno spazio espositivo polifunzionale per le diverse espressioni dell’arte.
Il CAM costituisce un presidio scientifico permanente, alternando i tempi delle ricerche con quelli dello studio e dell’esposizione, garantendo un costante livello di interesse sul territorio e le sue ricchezze.
Il CAM è pensato e progettato per offrire differenti occasioni di fruizione per iniziative d’arte; ogni spazio della struttura diventa in quest’ottica il terreno vitale e percorribile di un’articolata esperienza culturale.
Laboratorio archeologico
Alloggi
• Istituire laboratori archeologici, di restauro, di catalogazione e museografici.
• Realizzazione di locali di soggiorno e spazi attrezzati per l’accoglienza e la permanenza degli operatori scientifici.
Attuazione di una struttura tecnologicamente attrezzata per lo studio e la didattica dell’archeologia e del restauro, capace di far operare congiuntamente differenti figure del mondo scientifico e didattico, in attività laboratoriali di ricerca e studio.
La struttura potrà ospitare attraverso alcune unità abitative autonome, all’interno del Campus, gli operatori impegnati nella ricerca, nelle campagne di scavo e nelle esperienze formative.
FORMAZIONE
SERVIZI
Corsi di formazione
Per l’archeologia
• Offrire un servizio formativo ad ampio raggio con la collaborazione di Istituti scolastici ed universitari.
• Centro di documentazione multimediale.
Il progetto supporta il crescente interesse pubblico e privato, in campo nazionale e comunitario, per strutture tecnologicamente e metodologicamente attrezzate tali da consentire percorsi formativi innovativi per la valorizzazione del patrimonio e la conoscenza del territorio, e la tutela del bene culturale.
Laboratori • Creazione di un centro di produzione dell’arte, di attività artigianali e tecnico professionali. Sulle premesse storiche del “baglio” come centro nevralgico della cultura agricola, il CAM si propone come luogo di raccolta e promozione delle arti e delle attività tecnico professionali legate al territorio.
Biblioteca • Realizzazione di una biblioteca attrezzata per le necessità di ricercatori, studenti e operatori del settore. Una selezione di testi scientifici sarà affiancata da collegamenti a banche dati interne ed esterne per una ampia consultazione della letteratura tematica sui temi di progetto.
Realizzare un centro servizi scientifico per l’archeologia. • Pubblicazione e presentazione delle ricerche. Attività editoriali di pubblicazione e promozione su differenti tipologie di media delle esperienze di scavo, di ricerca e di formazione operate nel Campus.
Per il turismo • Implementazione di un mercato turistico archeologico, escursionistico ed enogastronomico. Attraverso sistemi integrati di offerta di itinerari dentro e fuori l’area di progetto, si offrirà una base operativa qualificata per esperienze sul territorio. • Realizzazione di un bookshop. In sinergia con le iniziative artistiche, artigianali ed espositive del progetto, sarà cura del punto vendita del Campus offrire una selezione di prodotti utili alla promozione e divulgazione delle attività interne. • Realizzazione di una caffetteria.
Per il territorio • Realizzazione di un portale informatico. Concepito per crescere con il progetto, il sito web del CAM, attraverso il “Sistema Itinerario”, permetterà a chiunque di accedere a notizie utili relative ai settori: alberghiero, ristorazione, enogastronomico, storicoculturale, servizi ed eventi. • Servizi e strutture per eventi culturali. Uno spazio congressi attrezzato sarà disponibile per attività culturali compatibili con le finalità di progetto.
KEPHA
La Fondazione KEPHA
FONDAZIONE KEPHA ONLUS
La Missione
La Visione
“Ad ogni uomo è affidato il compito di essere ‘artefice della propria vita’: in un certo senso, egli deve farne un’opera d’arte, un capolavoro”.
KEPHA ritiene che - pur nella consapevolezza dei limiti e dei difetti di ciascuno - sia possibile proporre ad ogni uomo un cammino di crescita personale e comunitaria sereno e creativo, in cui si sviluppino armonicamente le potenzialità del corpo, della mente e dello spirito.
La missione internazionale di KEPHA è di carattere socio-educativo e culturale. Radicata nella tradizione cristiana, essa intende promuovere un rinnovato umanesimo adeguato alle esigenze del nostro tempo. La Fondazione Kepha esercita la responsabilità del crescente bisogno di nuove proposte, di una cultura senza confini capace di valorizzare ogni uomo ed ogni popolo che integra la famiglia umana. KEPHA intende contribuire a dare una risposta significativa a questi bisogni attraverso una proposta concreta, che vuole diventare un segno di speranza verso tutti gli aspetti dell’esperienza:
In questo senso il compito educativo -in particolare per le nuove generazioni- appare come un umile ma fecondo sostegno che orienta l’uomo a riconoscere le inclinazioni dello spirito, a scoprire la propria vocazione, ad esaltare la creatività di ciascuno. KEPHA crede nel valore educativo e rigenerativo dello studio, del lavoro, della ricerca scientifica, della produzione artigianale ed artistica.
- studio e ricerca sempre più profonda - riscoperta della creatività del lavoro
La Fondazione trae il proprio nome dall’espressione aramaica Cefa (Kefa del Nuovo Testamento) che significa roccia o pietra, ed è il nome che Gesù attribuisce a Simone conferendogli il primato sugli Apostoli. “Tu sei Pietro (Kephas) e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Matteo 16,18,
- coerente educazione e formazione etica ed estetica alla valorizzazione del patrimonio naturale, culturale ed artistico - ricerca di un dialogo che sostenga la convivenza pacifica tra i diversi popoli - accoglienza ed integrazione sociale dei più deboli ed emarginati.
Giovanni 1, 42).
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I valori fondamentali
I valori fondamentali assunti da KEPHA come fonte e guida delle sue scelte e delle sue attività, nel presente e nel futuro, possono essere sintetizzati attraverso le seguenti espressioni: 1. Ogni essere umano - a prescindere dalla sua appartenenza etnica, religiosa, sociale e dal potere che è in grado di esercitare - ha una inalienabile dignità sacra. Deve essere rispettato e amato come fratello. Le persone più deboli e povere, segnate da sofferenze profonde, hanno diritto ad una attenzione più grande, a interventi mirati con lo scopo di favorire il superamento delle difficoltà e la loro piena integrazione sociale. 2. La famiglia è cellula vitale e il fondamento di ogni società. Essa va difesa e sostenuta, perché possa essere unita e feconda nell’amore, aperta ad una fraternità universale. La società può e deve integrare il compito educativo della famiglia, senza però sostituirsi ad essa. 3. Ogni cultura - espressione storica del patrimonio di un popolo - deve essere rispettata, valorizzata, amata. Le diversità culturali costituiscono una ricchezza che benefica l’intera umanità. 4. Ogni cultura contiene però - come anche ogni persona - limitazioni ed elementi ereditati dal passato che possono generare equivoci e difficoltà nel rapporto con altre culture. Questi problemi devono essere superati attraverso una ricerca umile e paziente della giustizia e della verità, nel dialogo e nella comprensione, per generare un mondo in cui regni una pace autentica.
5. L’impegno educativo deve essere svolto valorizzando l’integrazione armonica tra il corpo, la mente e lo spirito, sviluppando la manualità, l’intelligenza e la sensibilità, i valori morali e sociali. 6. La cultura dell’ambiente e della natura, in tutte le sue manifestazioni, costituisce la base per un’azione educativa coerente e per uno sviluppo sostenibile ed equilibrato, rispettoso anche delle generazioni future. 7. L’arte e la ricerca della bellezza costituiscono uno strumento privilegiato per riscoprire il senso profondo di ogni uomo, generare nuova creatività e superare lo smarrimento. 8. Il rispetto dei principi della sussidiarietà e della concertazione promuovono condizioni favorevoli per realizzare interventi efficaci e ordinati, che integrano e si sostengono reciprocamente, incidendo significativamente sul contesto locale. 9. L’attenzione alla singola persona si unisce con la considerazione del valore del gruppo sociale e dei valori tradizionali, culturali, linguistici, religiosi, etnici. 10. Condizione necessaria per ogni iniziativa è la piena partecipazione locale, l’utilizzazione di metodi e strumenti coerenti con i contesti in cui opera, l’uso di tecnologie semplici e appropriate.
Sedi
Roma Sede centrale Poppi (AR) Sede operativa Agenzia formativa Bruxelles Sede di rappresentanza Selinunte (TP) Sede operativa “CAM - Centro Archeologico Museale” Rio de Janeiro “Borgo delle Arti”
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AREA ARCHEOLOGICA
A/ SELINUNTE E L’AREA DELLE NECROPOLI
Selinunte è una delle più importanti città greche della Sicilia. Fondata verso la metà del VII sec. a.C. da coloni provenienti da Megara Hiblaea, costituì la punta avanzata dell’elemento greco verso la Sicilia occidentale, ultimo avamposto verso occidente, a stretto contatto con i territori dominati dai punici di Cartagine e delle città elime di Segesta ed Entella. L’antico centro è collocato lungo la costa sudoccidentale vicino a Trapani, si estende per un’area di 2,5 kmq, su tre colline circondato da due fiumi, il Modione (l’antico Sélinus) a ovest e il Cottone a est. Per due secoli fu un centro potente, con una propria zecca e una popolazione numerosa (sembra di circa 80.000 abitanti). Nel 409 a.C. Selinunte fu distrutta e, dopo una disperata resistenza, cadde sotto il dominio cartaginese. Nel 250 a.C., con la conquista romana della Sicilia occidentale, la città fu abbandonata e i suoi abitanti furono trasferiti a Lilybeo (l’antica Marsala).
Gli scavi e il Parco archeologico Gli scavi archeologici di Selinunte ebbero inizio nel 1825 ad opera di due architetti inglesi, W. Harris e S. Angeli. Da allora le ricerche sono continuate costantemente e continuano ancora oggi; data la vastità della zona, la gran parte della città resta ancora da scoprire.
Dagli anni sessanta ad oggi è stato intrapreso un importante percorso che trasformerà l’area archeologica della città di Selinunte in Parco Archeologico, racchiudendo in sé tutte le caratteristiche per divenire formalmente un Parco.
L’area del CAM La superficie in cui si trova il Campus Archeologico Museale, ricade all’interno di una vasta area archeologica detta Manicalunga - Timpone Nero. Qui in passato sono state condotte campagne di scavo che hanno portato alla luce numerose tombe ed importanti reperti delle grandi necropoli che circondavano l’insediamento urbano selinuntino. Rilevamenti, studi fotointerpretativi e scavi, parzialmente condotti nei primi anni sessanta, hanno evidenziato l’opportunità che l’area oggetto di questo progetto possa, o meglio debba essere scientificamente indagata. Ciò consentirebbe di portare alla luce importanti reperti, arricchendo ulteriormente il patrimonio già visitabile, la cui mole (1300 reperti, custoditi presso il Museo “Mormino” della omonima Fondazione facente capo al Banco di Sicilia e presso il Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo), dimostra che tale intervento è giustificabile.
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Acropoli/Necropoli Il parco archeologico di Selinunte è oggi considerato il più ampio ed imponente d’Europa: si estende per 1740 km quadrati e comprende numerosi templi, santuari ed altari. Le rovine di Selinunte sono divisibili in tre aree principali, l’Acropoli, la collina orientale, e il santuario della Malophoros. La Malophoros - È il santuario di Demetra Malophoros, il cui culto, assieme a quello della figlia Persefone, era molto diffuso in Sicilia. L’Acropoli - L’area dell’acropoli era destinata alle divinità. Una parte, durante il periodo greco-punico, era adibita a zona abitata. La collina orientale - In questa zona sono presenti i templi E, F e G. Il tempio G, uno dei più grandi fra tutti i templi greci.
In prossimità dell’area archeologica di pertinenza del CAM, è posizionato il santuario della Gaggera dedicato a Demetra Malophoros, (VI e V sec. a.C.) presso il quale è imminente l’apertura di un secondo ingresso al grande complesso Archeologico di Selinunte. Oltre all’ampio contesto territoriale del comune di Castelvetrano, dove ricadono i siti citati, va inoltre ricordato il sito archeologico delle Cave di Cusa, ricadente nel territorio di Campobello di Mazara. Qui ancora oggi sono visitabili i luoghi da cui si ricavavano i materiali da costruzione per l’antica città di Selinunte.
TERRITORIO
B/ IL TERRITORIO
La sede del progetto CAM, si trova all’interno di un territorio ricco di importanti valenze naturali ed evidenze culturali, testimonianza della specificità e della vivacità storico culturale ed economica, che caratterizza il territorio. Per meglio inquadrare le premesse progettuali d’insediamento del campus all’interno del territorio di appartenenza e le specificità operative in relazione alle valenze dell’ambiente è necessario tracciare alcune linee guida, essenziali alla comprensione dell’area.
L’area di Castelvetrano Il territorio di Castelvetrano occupa la zona più meridionale ed orientale della provincia di Trapani, nella valle del Belice, affacciata a sud sul mare Mediterraneo. Comprende un’ampia pianura, che si sviluppa verso l’interno attraverso dei rilievi collinari di natura tufacea o calcarenitica. Il sistema collinare è solcato da tre fiumi: Belice, Delia e Modione; notevoli sono anche le risorse idriche sotterranee. Il clima della zona è di tipo mediterraneo, caratterizzato da inverni miti ed estati calde, con frequenza di annate semi-aride o caldo-aride. E’ un ambiente prevalentemente agricolo, di vigneti e oliveti, mentre sono quasi scomparsi i terreni seminativi e le coltivazioni degli agrumi e del mandorlo. L’olivo rappresenta una costante notevole nel paesaggio agrario del territorio. Sul litorale si estende la Riserva Naturale della Foce del Belice, ricca di flora e fauna endemiche, caratterizzata da formazioni sabbiose a duna. 17
IL TERRITORIO agricolo
Risorse agricole e prodotti d’eccellenza Nocellara del Belice La selezione della cultivar “Nocellara del Belice” è una varietà che da sola copre il 90% del panorama varietale della zona. Coltivata con le più accurate tecniche, presenta pezzatura grossa e polpa molto consistente e viene utilizzata sia come oliva verde da mensa che come oliva da olio. L’olio che si ottiene dalla spremitura, sin dalle epoche antiche prezioso e rinomato, conserva il caratteristico sapore fruttato dal pregevole tratto piccante. Ha di recente ricevuto la Denominazione di Origine Protetta. Uve e vini Non meno importante dell’olivicultura e altra costante del territorio di Castelvetrano e di Selinunte è la presenza di vasti vigneti che si intervallano incessantemente agli ulivi. Qui, in un luogo dominato dal sole e dal vento a poca distanza dal mare, si coltivano da tempi antichi numerosi vitigni: Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah per i vini rossi mentre per i bianchi Grillo, Catarratto, Inzolia e Chardonnay. Numerose prestigiose aziende vinicole hanno a Castelvetrano le tenute per la coltivazione dei loro vitigni. In esse si conservano le antiche tecniche di vinificazione che oggi incontrano e sposano tecniche nuove per una rinnovata e specializzata produzione.
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Il pane nero Castelvetrano è il paese che dà il nome al tipico pane nero, conosciuto appunto come Pane nero di Castelvetrano. Dalle origini antiche, il suo tipico colore bruno è dato dal grano utilizzato, la Tumminia, un grano a bassa resa, che proprio per questa ragione non viene più utilizzato altrove. Il pane nero di Castelvetrano è da anni un Presidio Slow Food, che ha riunito i panificatori in un piccolo consorzio. Pesce azzurro Tipica della località di Marinella di Selinunte è la pesca notturna delle sardine, a bordo di piccole barche a motore. Il sistema di pesca è antichissimo, e solo qui è sopravvissuto l’impiego delle reti di tratta o cianciolu, fatte con maglie adatte a catturare solo le sardine più grosse, caratterizzate da carne chiara, profumo accattivante, gusto intenso e allo stesso tempo delicato. Anche per la sardina di Selinunte è previsto l’inserimento nell’Arca del Gusto di Slow Food.
Segni di un passato recente
L’origine di Castelvetrano risalirebbe alle antiche popolazioni sicane di Legum e alle colonie dei cosiddetti veterani selinuntini da cui l’antico nome “castrum veteranorum”. Il nome, prima di indicare un centro abitato, ha designato una località, un incrocio di vie di comunicazione. Castelvetrano acquista una precisa identità dal XII secolo. In questo periodo la storia della città si incrocia con quella dei Tagliavia, i quali, grazie ad un’abile politica espansionistica, avviano lo sviluppo di Castelvetrano. Tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI, la città conobbe il suo massimo splendore. Carlo V, nel 1522, elevò Castelvetrano a contea; Filippo II, nel 1564, la eresse a principato; nel 1600 si verificarono carestie e pestilenze, mentre la ripresa ebbe luogo nel secondo ‘700. Dopo l’unità d’Italia, il dominio di Castelvetrano passerà nelle mani della famiglia Saporito. La valorizzazione delle terre, l’introduzione di metodi di coltivazione intensiva e razionale, l’adozione di colture più redditizie hanno determinato l’ascesa di Castelvetrano in vari settori: agricolo, industriale, economico, urbanistico. Costantemente presente negli avvenimenti più significativi della storia siciliana, Castelvetrano costituisce un riferimento per tutta la Valle del Belice, che punta oggi soprattutto sullo sviluppo turistico oltre che sulla valorizzazione delle risorse agricole, vinicole e olearie.
Una evidente caratteristica del territorio di Castelvetrano è la presenza dei Bagli, a cui appartiene il complesso edilizio scelto come sede del CAM: un nucleo fortificato, un tempo residenza del proprietario terriero, attorno al quale si sviluppavano le fabbriche per la trasformazione e lo stoccaggio in situ dei prodotti agricoli in modo tale da realizzare una cortina difensiva continua attorno al nucleo centrale occupato sovente dal pozzo. Lungo i fiumi Belice e Modione si trovano degli antichi mulini, che funzionavano per la notevole portata dei due fiumi. Il grano era anticamente trasportato sulla soma degli asini. L’aspetto della città è determinato dalle numerose costruzioni rinascimentali. Del 1470 è il duomo, con facciata a merli, restaurato in età barocca; del 1589 la chiesa di S. Giovanni Battista, più volte restaurata. Del 1615 è la fontana della Ninfa. Nel Museo Civico si conserva il famoso Efebo di Selinunte e, tra gli altri pezzi, una statua in bronzo del sec. VI a. C. Nei dintorni si trova la chiesa della SS. Trinità di Delia (1140-60), tipico edificio normanno a pianta quadrata con tre absidi e cupola centrale a calotta d’influenza araba. Numerose le chiese in città: La Chiesa Madre (1520-79) con un portale di pietra con fittissima decorazione; San Domenico (1470), costruzione rimaneggiata nei secoli, con stucchi e affreschi di A. Ferraro (1574-80).
IL TERRITORIO storico culturale
La storia dalle origini
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PROGETTO DI RECUPERO
C/ IL PROGETTO DI RECUPERO
La sede gestionale e centro di attività, servizi ed eventi del progetto CAM, è caratterizzata da due principali aree: IL BAGLIO complesso di edifici fruibile su più livelli, organizzato intorno ad uno spazio-corte IL PARCO terreno antistante il baglio e area oggetto delle campagne di scavo e degli inteventi di musealizzazione del paesaggio. L’estensione del parco è di circa 4 ettari. All’interno è ubicato il Baglio, che copre una superficie di 1000 mq circa, caratterizzato da un articolato complesso di locali e corpi di fabbrica che circondano un cortile, al centro del quale si trova un antico pozzo con la sua grande “gebbia”, la vasca di raccolta.
Gli interventi, di carattere edile, impiantistico e tecnologico, oltre alla predisposizione di arredi e attrezzature fisse e mobili si inseriscono nel filone dell’archeologia industriale, oggi in forte espansione in molte regioni d’Italia. In tal senso i risultati ottenuti dal punto di vista scientifico sono molteplici, a cominciare dal ridotto impatto ambientale fino alla conservazione della memoria storica degli insediamenti produttivi d’area. L’intero progetto architettonico di recupero è stato concepito come supporto all’attività principale del Campus, di servizio e valorizzazione degli scavi archeologici nella contigua area di pertinenza, ma è concepito nell’ottica della più grande flessibilità di utilizzo e con grande attenzione ad una sempre costante dialettica tra spazio interno e paesaggio.
Il progetto consiste nel restauro conservativo orientato e finalizzato al recupero funzionale dell’immobile e dell’area, attraverso: Interventi Architettonici per il recupero del caseggiato rurale dell’antico baglio, al fine di realizzare il museo, i laboratori di archeologia e restauro, gli ambienti per la didattica e gli spazi amministrativi. Interventi sul Paesaggio integrazione di essenze locali per il recupero e la fruizione dell’area agricola adiacente, ai fini della ricerca archeologica e museografica.
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Il baglio Il Baglio “Case Calcara” è un tipico esempio di complesso insediativo rurale caratteristico del territorio del Selinunte ed in generale della Sicilia sud-occidentale. Gli immobili all’inizio degli interventi di restauro presentavano evidenti segni di trasformazione nel tempo che fanno pensare ad una successione di interventi che ne hanno modificato in parte o del tutto l’organizzazione architettonica e funzionale rendendo di difficile identificazione l’originaria destinazione d’uso degli spazi. Allo stato attuale, sembra evidente tuttavia, che la maggior parte dei fabbricati fosse usata a scopo agricolo come magazzino, depositi, granai e più recentemente come ricovero per animali. Il recupero conservativo coadiuvato da indagini e analisi sui materiali, è stato realizzato per dialogare con i nuovi elementi architettonici e strutturali; le carpenterie metalliche e gli impianti tecnologici a vista faranno da cornice alle vecchie murature in conci di tufo squadrati e agli intonaci realizzati in calce naturale con apposite miscele di sabbie tufacee e cocciopesto romano. La grande sala multimediale è stata realizzata con una peculiare composizione di conci di tufo e tavelle tessuti in modo tale da formare una sorta di “moucharabia” (sistema mediorientale di trattamento decorativo delle aperture) in modo da consentire un maggiore rapporto di illuminazione dell’ambiente mantenendo all’esterno la natura compatta del fabbricato.
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Parco e paesaggio La biodiversità esistente nell’area contribuisce alla realizzazione del progetto degli spazi aperti. Si è cercato di sperimentare un intervento innovativo su un contesto deturpato dal tempo, un’area abbandonata e sottoposta a sfruttamento agricolo, dove il progetto vuole però conservare la cultura e l’immagine tipica del paesaggio siciliano, le essenze comuni della macchia mediterranea, i segni d’intervento sulla terra. Per la realizzazione del parco del CAM sarà applicata una progettazione integrata per ricomporre in un disegno d’insieme la varietà degli elementi naturali in relazione alle attività antropiche che strutturano il paesaggio e contribuiscono alla sua stabilità, puntando al riequilibrio ecologico del territorio. L’area sarà restituita al pubblico divenendo un percorso tra gli elementi del paesaggio, con aree di scavo (lavoro e studio degli addetti ai lavori), aree di sosta, aree alberate. In quest’ottica il parco diventa un luogo in cui far convergere e interagire l’utenza in visita con gli operatori specializzati e in formazione; un luogo di scambio tra tutte le figure intercorrenti in una esperienza didattica a più livelli. Le piccole stazioni mobili, utili agli operatori, diventano delle stazioni informative per i visitatori. Distribuite in funzione delle esigenze di scavo ne connotano e ne disegnano i percorsi divenendo una mappa in continua trasformazione. Il parco del CAM è prima di tutto un luogo di nuova antropizzazione nel quale gli archeologi realizzano un modo abitativo nomade. 23
SPAZI E FUNZIONI
D/ SPAZI E FUNZIONI
L’intero complesso architettonico si distribuisce intorno ad una corte che accoglie un grande pozzo, forse l’elemento più significativo dell’intero Baglio. Esso è composto da una “gebbia di falda” interrata ed una grande vasca di raccolta dell’acqua, anticamente collegata ad un sistema di “saie” per la distribuzione delle acque d’irrigazione. Assecondando l’organizzazione esistente i corpi di fabbrica possono essere raggruppati in tre distinti aggregati: il centro museale, il centro archeologico e gli alloggi. La grande area di pertinenza, comprendente una vasta zona agricola sarà interamente destinata per le attività di scavo e attrezzata per la visita.
In corrispondenza dei locali esterni del corpo di fabbrica destinato ai laboratori, la copertura accoglie un elemento orizzontale che reinterpreta in chiave contemporanea l’antico camminamento sopraelevato di osservazione e difesa. Questa promenade, vera e propria piazza sospesa, rappresenta l’elemento di continuità tra il centro archeologico, il centro museale ed il parco. Le attività e le funzioni relative agli spazi disponibili saranno distribuite in stretta connessione con le modalità aggregative e di fruizione previste dai servizi.
CAM
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AREA ARCHEOLOGICA CENTRO MUSEALE CENTRO ARCHEOLOGICO ALLOGGI CORTE CAMMINAMENTO D’OSSERVAZIONE PARCHEGGIO 25
PIANTA PRIMO LIVELLO
CENTRO MUSEALE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Ingresso/foyer Aula multimediale PD_Esposizione PD_Esposizione PD_Esposizione PD_Esposizione PD_Esposizione Bookshop Area ristoro Cucina/deposito/servizi Blocco servizi
CENTRO ARCHEOLOGICO 18 19 20 21 22 23 24 25 26
biglietteria/info ingresso operatori Esposizione Laboratorio restauro Laboratorio/dir. C. A. Magazzino/resp. Tecnico Magazzino/deposito Laboratorio archeologico Servizi
ALLOGGI 27 28 29 30 31 32
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Spazio comune Area notte / uomini Servizi uomini Servizi comuni Alloggio 1 / zona giorno Alloggio 2 / zona giorno
PIANTA SECONDO LIVELLO
CENTRO MUSEALE 12 13 14 15 16 17
Ufficio Sala riunioni/ufficio Direzione PD_Esposizione PD_Esposizione PD_Esposizione
CENTRO ARCHEOLOGICO 39 40
Bibiotecca Ufficio resp. biblioteca
ALLOGGI 33 34 35 36 37 38
Spazio comune / soppalco Area notte / donne Servizi / donne Area notte alloggio 1 Area notte alloggio 2 Servizi alloggi 1 e 2
ATTIVITÀ E SERVIZI
E/ ATTIVITÀ E SERVIZI
Il progetto del CAM è nel suo slogan: MUSEO APERTO SULLA NECROPOLI Il piano e il programma consistono infatti in attività e servizi basati sull’archeologia e la formazione che hanno come centro tematico i concetti di apertura, trasparenza e partecipazione.
Il Museo, il Parco Nomade, i Laboratori le Aree di Formazione, i Servizi sono concepiti nella misura della loro massima fruibilità e dell’accoglienza, nell’ottica di una trasparenza dei processi e dei meccanismi d’intervento ed esercizio.
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ARCHEOLOGIA
1. Il Centro Museale Percorso museale, sala multimediale, uffici amministrativi e direzionali, bookshop, caffetteria, servizi In esso si concentreranno le attività a fruizione pubblica distinguibili in un percorso didattico/ museale distribuito in ambienti di diversa superficie ed altezza secondo il carattere museografico individuato. Una sala multimediale, uno spazio per esposizioni temporanee, una grande sala museale a doppia altezza che articola il percorso di visita prevedendo anche la visione dall’alto mediante un ballatoio in collegamento con le sale ricavate ad un secondo livello. Il percorso museale termina e disimpegna direttamente su alcune sale destinate all’esposizione, consultazione e vendita di materiale informativo (bookshop). Questi ambienti sono in continuità con uno spazio destinato al ristoro (caffetteria) all’interno del quale sono posizionati i servizi igienici. Ai piani superiori del corpo di fabbrica, nel vecchio appartamento padronale, sono stati ricavati gli uffici per l’esercizio delle funzioni amministrative.
2. Il Centro Archeologico
3. Area archeologica
4. Alloggi
Laboratori tecnico-scientifici e didattici, uffici amministrativi e direzionali, magazzini, sala lettura, servizi Il complesso composto da grandi magazzini a doppia altezza ospita le attività di studio e ricerca oltre ai laboratori per il trattamento dei reperti ed il deposito e la conservazione degli stessi. Sono altresì ricavati ambienti per l’amministrazione delle attività ad esso connesse. Il centro avrà accesso distinto corrispondente alla porzione di parcheggio riservato al personale addetto ed avrà nuove aperture in affaccio sulla corte interna in una zona di pertinenza riservata alle attività di pulizia dei reperti direttamente collegata all’area archeologica. Questa area esterna sarà parzialmente coperta dal già descritto camminamento di osservazione che ne percorre interamente l’estensione. Il camminamento sarà servito, oltre che dalla preesistente scaletta in pietra in corrispondenza dell’arco d’ingresso, recuperata, da una scala esterna opportunamente dimensionata e da un piccolo ascensore.
Le aree destinate alle attività di scavo sono attualmente delimitate da muretti a secco e utilizzate per scopi agricoli, prevalentemente coltivate a vite o piantumate ad ulivo. Su quest’area si opereranno progressive azioni orientate all’attuazione del parco nomade con la dotazione di servizi non invasivi (stazioni mobili) e di telecomunicazioni wireless, segno di una volontà biosostenibile di museificazione e informatizzazione delle attività di scavo.
È previsto uno spazio per l’ospitalità residenziale dislocato interamente nel corpo di fabbrica disposto lungo l’asse nord-sud del Campus, affacciato ad est su terreno libero di altra proprietà e ad ovest sulla corte del baglio dal quale è possibile accedere direttamente. I locali ospiteranno due mini alloggi distribuiti ciascuno su due elevazioni collegate mediante scala e dotati di servizi indipendenti. Adiacente a questi spazi sarà predisposto anche un grande alloggio comune, costituito da un ambiente a doppia altezza attrezzato con una comoda zona cottura per il soggiorno e il pranzo dal quale è possibile raggiungere due grandi ambienti sovrapposti, dotati entrambi di servizi wc e docce, per consentire in ciascuno il pernottamento di 4/5 persone. Sempre dal soggiorno, la scala che collega la zona notte superiore collega anche il soppalco destinato alle attività di riposo e relax. La zona giorno affaccia sulla corte interna mentre la zona notte è illuminata direttamente da ampie aperture orientate a sud verso l’area archeologica.
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FORMAZIONE
Nel piano delle attività del CAM ha grande rilievo strategico soprattutto in relazione alla missione della Fondazione Kepha, il settore della formazione. Parallelamente o in alternativa alle attività legate all’archeologia, il Campus Archeologico Museale sarà in grado di attivare la formazione come: • Corsi di alta formazione • Laboratori didattici e di restauro Saranno presto anche sviluppati e resi operativi, progetti nelle diverse aree formative e disciplinari, da quello tecnico professionale a quello artistico e all’ambito artigianale e del recupero delle vecchie professioni e lavorazioni. Qui si considera la formazione come l’anello essenziale di congiunzione e sviluppo di un durevole rapporto con il bacino territoriale circostante. Per rendere attivi e fruibili i corsi di formazione e i laboratori si farà uso, oltre che degli ambienti e delle strutture esistenti a servizio dell’area archeologica, di ambienti e strutture espressamente dedicate, come: • Aula Multimediale • Biblioteca
SERVIZI
L’area dei servizi del CAM rappresenta il volano per i dati in raccolta relativi alle procedure qualitative di funzionamento della fabbrica archeologica ma anche il misuratore della messa in esercizio dei progetti di formazione e informazione con le modalità operative e di utilizzo, attivando di volta in volta gli strumenti e regolando i flussi di ricezione e fruizione del sistema integrato di spazi e attività. Il sistema dei servizi è ripartito come segue: Servizi per l’Archeologia • Documentazione scientifica multimediale • Centro congressi Sevizi al turismo • Bookshop • Caffetteria • Itinerari Servizi per il territorio • Portale informativo • Eventi I servizi per l’archeologia consisteranno essenzialmente nella raccolta di dati provenienti dagli scavi e nella produzione e pubblicazione dei lavori scientifici. Parallelamente si favorirà lo sviluppo di un archivio e di un portale informativo strettamente connesso con lo sviluppo delle attività in ambito archeologico. I servizi per il turismo e per il territorio insieme, rappresentano la gestione e la formalizzazione di dati e strumenti per il miglioramento della vitalità culturale e produttiva ambientale.
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CAM CAMPUS ARCHEOLOGICO MUSEALE Baglio Calcara - Triscina Necropoli Manicalunga - Timpone nero Selinunte - Castelvetrano www.camselinunte.it PROGETTO COFINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione P.O.R. Regione Sicilia 2000-2006 Misura 2.03 “Gestione innovativa e fruizione del patrimonio Culturale dell’Asse II.” PROMOTORE Fondazione Kepha Onlus Roma Presidente Patrizio M. R. Benvenuti Tesoriere Pandolfo Pandolfi Responsabile dei Lavori e Responsabile del Procedimento Ing. Alfio Di Costa
ARCHITETTURA Progetto di Ristrutturazione e Restauro conservativo Adeguamento funzionale e realizzazione di opere accessorie e di sistemazione a verde per la realizzazione di un parco archeologico e agribotanico. Monoarchitetti s.t.a. Catania Progettista e direzione lavori Arch. Giuseppe Parito Gruppo progettazione Arch. Mariarosa Fontana Arch. Nigel Allen Arch. Leo Micali Arch. Riccardo Lo Giudice Arch.Tino Coniglione Arch. Ermelinda Gulisano Lejla Dato Pietro Marcantoni Consulenti esterni Progetto strutture Ing. Fabrizio Scicali Progetto Impianto meccanico e idrico-sanitario Ing. Sebastiano Tringali Progetto Impianto elettrico Ing. Marcello Coco Progetto antincendio Ing. Alfredo Amico Collaudatore Ing. Bendetto Guarino Impresa di costruzione MA.DI. Costruzioni di Clemente Gaspare Castelvetrano (TP) progetto 2004 / 2006 realizzazione 2007 / 2008
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COMUNICAZIONE Progetto integrato di comunicazione, promozione e visibilità CAM - Campus Archeologico Museale Sciara s.r.l. Messina Direzione e coordinamento Marco Lo Curzio Art direction e layout Raffaele Marmo Web design e sviluppo Filippo Mancia Fotografie Antonio Sorrentino Testi ed editing Marco LoCurzio, Raffaele Marmo Documentario video Domenico Distilo Marketing research Salvatore Panarello (Keix) Si rigraziono il Sindaco del Comune di Castelvetrano il Direttore del Museo Civico di Castelvetrano Dipartimento Regionale BB.CC.AA. Ed E.P. Area Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali - Trapani Referenze fotografiche Area Archeologica di Selinunte pag. 4, 6, 7, 11, 16, 33 Area archeologica delle Cave di Cusa pag. 8, 9, 10, 11 Museo Civico di Castelvetrano pag. 14, 24, 32
www.camselinunte.com
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