Laura Pepe Grammatica Picta
CORSO DI LINGUA LATINA
TERZA EDIZIONE
ARGOMENTI GRAMMATICALI
• gli aggettivi della II classe
• il participio presente
Orfeo e il canto meraviglioso
Guarda il video e consulta il Glossario di mitologia
RILEGGI E TRADUCI IL FUMETTO
1 Apollo… donavit: Apollo, ascoltando la mia arte, (mi) donò la lira. 3
2 Dulci… vinco: Con il (mio) dolce canto, vinco ogni cosa. 4
DAL FUMETTO ALLA REGOLA
Orfeo • Orpheus
La magia della musica Originario della Tracia, Orfeo ha genitori illustri: la madre è una Musa, Callìope oppure Polìmnia, mentre il padre è un sovrano, Eagro. Secondo altre fonti, però, lo straordinario potere della sua musicaa dimostrerebbe che è figlio dello stesso dio Apollo. Da questa divinità, patrona delle arti, Orfeo riceve in dono la1 lirab, strumento con il quale accompagna il proprio canto dalle virtù eccezionali: la musica di Orfeo infatti non è soltanto meravigliosac, ma è anche capace di esercitare effetti magici2 su uomini, dèi, animali e persino esseri inanimati.
LE PAROLE DI ORFEO
a (ars) musica, f.: musica 6
b lyra, -ae, f.: lira 3
c mirabilis, -e: meraviglioso 2
3 Saepe… adiuvi: Spesso ho aiutato i compagni che si trovavano in grande pericolo. 7
4 Rupes… frangunt!: Gli scogli, muovendosi, distruggono le navi! 8
5 Pari modo… servavi: Allo stesso modo, ho salvato i compagni dalle Sirene. 10
Le avventure con gli Argonauti Di queste capacità Orfeo dà prova in svariate occasioni e particolarmente nell’impresa degli Argonauti: si unisce infatti alla spedizione di eroi che, guidati da Giàsone (vedi Unità 18), partono sulla nave Argo alla ricerca del vello d’oro (il manto di un montone alato), un prezioso talismano custodito in Còlchide, sulle sponde orientali del Ponto Eusino (o mar Nero). Nel corso di questa impresa, il cantod di Orfeo aiuta in molte occasioni i compagni3 .
Le Simplegadi e le Sirene Ciò accade, per esempio, quando gli Argonauti devono passare attraverso le Simplègadi, scogli rocciosi animati e mobili che, scontrandosi tra loro, stritolano le imbarcazioni4 di passaggio: con il suo canto ammaliante, Orfeo riesce a placarlee Allo stesso modo ammansisce altre creature temibili, le Sirene5, metà donne metà uccelli, che affascinano i naviganti con la loro vocef, attirandoli a loro e uccidendoli: la musica suonatag da Orfeo si dimostra, anche in quel caso, superiore e ha la meglio sul loro incantesimo.
La discesa agli inferi e la morte Innamoratosi di una bellissima ninfa, Eurìdice, tenta di riportarla in vita quando lei tragicamente muore: questa commovente e sfortunata vicenda, di cui parleremo ampiamente nel prossimo episodio ( vedi Unità 9), dimostra come anche le divinità dell’Averno si pieghino benevole all’arte di Orfeo. Persa definitivamente Euridice, Orfeo rifiuta l’amore di ogni altra donna, finché le Menadi (donne devote di Dioniso), invasate dal dio, uccidono il cantore smembrandone il corpo.
L’orfismo Alla figura leggendaria di Orfeo si rifà un’importante tradizione filosofica e religiosa, detta appunto orfismo, che ha ampia diffusione nel mondo ellenistico. L’orfismo predica la natura divina, e perciò immortale, dell’anima umana, la quale, attraverso un percorso di purificazione, può reincarnarsi (teoria nota come metempsicosi).
CARTA D’IDENTITÀ
Nome: Orfeo
Provenienza: Tracia
Padre: Eagro o Apollo
Madre: Callìope o Polìmnia
Moglie: Eurìdice
Caratteristiche: Musicista, cantore
Imprese: Spedizione degli Argonauti; discesa agli inferi
d carmen, -inis, n.: canto, poesia 4
e placo, -as, -āvi, -ātum, -āre: calmare 4
f vox, vocis, f.: voce 10
g sono, -as, -ui, -ĭtum, -āre: suonare 9
◾ riconosci le regole già studiate
1. Analizza i seguenti verbi, tratti dal fumetto: per ognuno indica il tempo, la diatesi, la persona e la prima voce del paradigma.
2 amant 3 donavit 3 erit 5 audire 6 laetificabam 7 adiuvi 7 vēnimus 9 manete
◾ ricava le regole nuove
2. Nelle seguenti frasi trovi evidenziati degli aggettivi che appartengono a una classe che ancora non conosci. In base al contesto, indica il termine a cui si riferiscono e specificane caso, genere e numero. L’esercizio è avviato.
frasi con aggettivi riferito a analisi
2 Mirabilem vocem meam dii amant. vocem acc. f. sing.
4 Etiam beluas feroces placo.
6 Omnium navigantium animos laetificabam.
6 Labor levis est.
10 Pari modo, comites a Sirenibus servavi.
3. Gli aggettivi che hai appena analizzato appartengono alla II classe: in base all’analisi che hai appena svolto, puoi osservare che si declinano secondo il modello di una declinazione che hai studiato: quale?
4. Nell’episodio di Orfeo compaiono anche alcune forme nominali del verbo, i participi presenti, che si declinano come gli aggettivi della II classe. Li riportiamo evidenziati in grassetto nella tabella che segue: indica il termine a cui ognuno si riferisce e specificane caso, genere e numero. L’esercizio è avviato.
frasi con participi riferito a analisi
3 Apollo, artem meam audiens, lyram donavit. Apollo nom. m. sing.
6 Nautis, dulcem musicam audientibus, labor levis est!
7 Saepe comites in magno periculo laborantes adiuvi.
8 Rupes currentes naves frangunt!
9 Lyra mea, sonans, crudeles Symplegades retinuit.
5. Nelle seguenti traduzioni di alcune frasi del fumetto mancano i participi presenti: traducili tu, usando i verbi suggeriti nel tempo italiano che ti sembra più opportuno.
3 Apollo, (usa “ascoltare”) la (mia) arte, (mi) donò la lira.
6 Cantando, rallegravo gli animi di tutti quelli che (usa “navigare”).
7 Spesso aiutai i compagni che (usa “trovarsi”) in grande pericolo.
8 Gli scogli, (usa “correre”), distruggono le navi!
6. Considera ora il rapporto cronologico che intercorre tra i predicati da te inseriti e i rispettivi verbi reggenti: esprimono un’azione che avviene, prima, dopo o durante quella indicata dalla reggente? Possiamo quindi concludere che… (scegli una risposta).
il participio presente esprime un’azione che si svolge prima che si svolga quella della reggente.
il participio presente esprime un’azione che si svolge mentre si svolge quella della reggente.
il participio presente esprime un’azione che si svolge dopo che si è svolta quella della reggente.
Guarda il video
sugli aggettivi
della II classe e svolgi gli esercizi aggiuntivi su HUB Test
1 Gli aggettivi della II classe
DAL FUMETTO ALLA REGOLA
Lyră mirabili carmini tuo utilis erit. La lira sarà utile al tuo canto meraviglioso
Gli aggettivi della II classe si declinano secondo il modello della III declinazione. Come sai, alcune terminazioni dei sostantivi della III declinazione possono variare (vedi p. 146); negli aggettivi della II classe, invece:
• l’ablativo singolare esce sempre in -i;
• il genitivo plurale esce sempre in -ĭum;
• i casi diretti del neutro plurale escono sempre in -ĭa.
Questi aggettivi si dividono in tre gruppi, a seconda del numero di uscite del nominativo singolare.
1.1 Gli aggettivi a tre uscite
Il gruppo meno numeroso è quello degli aggettivi a tre uscite, i quali presentano al nominativo singolare terminazioni diverse nei tre generi: escono infatti in -er (nel maschile), -is (nel femminile), -e (nel neutro): es. acer, acris, acre, “aspro, violento”.
RICORDA
Come nella I classe, anche negli aggettivi della II classe che escono in -er la -e-:
• può mantenersi nel corso della declinazione (come in celer, -ĕris, -ĕre, “veloce”);
• oppure può scomparire (come in salūber, -bris, -bre, “salubre”).
singolare plurale maschile femminile neutro maschile femminile neutro
N. acer acr-is acr-e acr-es acr-es acr-ĭa
G. acr-is acr-is acr-is acr-ĭum acr-ĭum acr-ĭum
D. acr-i acr-i acr-i acr-ĭbus acr-ĭbus acr-ĭbus
Acc. acr-em acr-em acr-e acr-es acr-es acr-ĭa
V. acer acr-is acr-e acr-es acr-es acr-ĭa
Abl. acr-i acr-i acr-i acr-ĭbus acr-ĭbus acr-ĭbus
1.2 Gli aggettivi a due uscite
Il gruppo più numeroso è quello degli aggettivi che al nominativo singolare presentano due uscite, una comune al maschile e al femminile, l’altra propria del neutro. Escono in -is (nel maschile e nel femminile) e in -e (nel neutro): es. dulcis, dulce, “dolce”.
singolare plurale m./f. n. m./f. n.
N. dulc-is dulc-e dulc-es dulc-ĭa
G. dulc-is dulc-is dulc-ĭum dulc-ĭum
D. dulc-i dulc-i dulc-ĭbus dulc-ĭbus
Acc. dulc-em dulc-e dulc-es dulc-ĭa
V. dulc-is dulc-e dulc-es dulc-ĭa
Abl. dulc-i dulc-i dulc-ĭbus dulc-ĭbus
1.3 Gli aggettivi a una sola uscita
Vi sono infine aggettivi che al nominativo singolare hanno una sola uscita, comune a tutti i generi: es. felix (m., f. e n.).
singolare plurale
m./f.
n.
m./f.
n.
N. felix felix felīc-es felic-ĭa
G. felīc-is felīc-is felic-ĭum felic-ĭum
D. felīc-i felīc-i felic-ĭbus felic-ĭbus
Acc. felīc-em felix felīc-es felic-ĭa
V. felix felix felīc-es felic-ĭa
Abl. felīc-i felīc-i felic-ĭbus felic-ĭbus
PROVA A TRADURRE SUBITO
a. Orphei carmina amabilia sunt.
b. In tristem Avernum Orpheus descendit.
1.4
Le particolarità degli aggettivi della II classe
Alcuni aggettivi della II classe a una uscita presentano particolarità relative al caso.
• Hanno l’ablativo singolare in -e (anziché in -i) e il genitivo plurale in -um (anziché in -ium): compos, compŏtis, “padrone” compŏte compŏtum dives, divĭtis, “ricco” divĭte (o diti) divĭtum (o ditium) partĭceps, particĭpis, “partecipe” particĭpe particĭpum pauper, paupĕris, “povero” paupĕre paupĕrum superstes, superstĭtis, “superstite” superstĭte superstĭtum vetus, vetĕris, “vecchio, antico” vetĕre vetĕrum (casi dir. n. plur.: vetĕra)
La terminazione -e dell’ablativo è motivata dal fatto che questi aggettivi sono usati per lo più come sostantivi, e presentano pertanto la forma di ablativo (in -e, appunto) tipica della maggior parte dei sostantivi.
• Hanno il genitivo plurale in -um (anziché in -ium): immĕmor, immemŏris, “immemore” immemŏrum inops, inŏpis, “privo di mezzi” inŏpum memor, memŏris, “memore” memŏrum supplex, supplĭcis, “supplice” supplĭcum vigil, vigĭlis, “vigile” vigĭlum
PER FARE IL PUNTO
Gli aggettivi della I e della II classe
Gli aggettivi della I classe:
• seguono la I declinazione (per il femminile) e la II (per il maschile e il neutro);
• hanno sempre tre uscite
Gli aggettivi della II classe:
• seguono la III declinazione;
PRENDI NOTA
Come sono indicati gli aggettivi della II classe sul dizionario?
• Per quelli a tre uscite sono riportate le forme del nom. sing. dei tre generi (es. celer, -eris, -ere).
• Per quelli a due uscite è riportato il nom. sing. m. e f. e il nom. sing. neutro (es. facilis, -e).
• Per quelli a una uscita è riportato il nom. sing. (comune ai tre generi) e il gen. sing. (es. pauper, -eris).
PRENDI NOTA
Gli avverbi derivati da aggettivi della II classe escono in -ĭter (es. acrĭter, “aspramente”, felicĭter , “felicemente”, celerĭter, “velocemente” ecc.). Nota però che da facilis, -e si ha facile, “facilmente”.
• possono avere tre, due o una uscita
LESSICO
AGGETTIVI DELLA II CLASSE
a tre uscite
acer, acris, acre ▶ acuto, aspro
alăcer, alăcris, alăcre ▶ vivace, àlacre
celĕber, celĕbris, celĕbre ▶ celebre, frequentato
celer, celĕris, celĕre ▶ veloce
equester, equestris, equestre ▶ equestre, di cavalleria
pedester, pedestris, pedestre ▶ pedestre, che va a piedi, di terra, di fanteria
a due uscite
agĭlis, agĭle ▶ agile brevis, breve ▶ breve difficĭlis, difficĭle ▶ difficile
dulcis, dulce ▶ dolce facĭlis, facĭle ▶ facile
SVOLGI GLI ESERCIZI
fortis, forte ▶ forte, robusto gravis, grave ▶ grave, serio omnis, omne ▶ tutto, ogni suavis, suave ▶ soave, dolce tristis, triste ▶ triste, doloroso a una uscita
atrox, atrōcis ▶ atroce audax, audācis ▶ audace clemens, clementis ▶ clemente felix, felīcis ▶ fortunato, felice ferox, ferōcis ▶ fiero, feroce ingens, ingentis ▶ grande par, paris ▶ pari potens, potentis ▶ potente sapĭens, sapientis ▶ saggio velox, velōcis ▶ veloce
1 ◾ ◾ ◾ aggettivi II classe Declina il seguente aggettivo della II classe: celer, celĕris, celĕre, “veloce”.
singolare plurale maschile femminile neutro maschile femminile neutro
N.
G. celĕris
D.
Acc.
V. celerĭa
Abl.
2 ◾ ◾ ◾ aggettivi II classe Sul quaderno realizza due tabelle simili a quella dell’esercizio 1 e declina i seguenti aggettivi.
a. agĭlis, agĭle, “agile”
b. velox, velōcis, “veloce”
3 ◾ ◾ ◾ aggettivi II classe Riconosci il nominativo di ciascuno dei seguenti aggettivi e indicane il significato. Aiutati con il suggerimento dato tra parentesi. L’esercizio è avviato.
1. audacem [a una uscita] audax, -ācis, “audace”
2. facilibus [a due uscite]
3. tristium [a due uscite]
4. volucres [a tre uscite]
5. ferocium [a una uscita]
6. ingentes [a una uscita]
7. inertem [a una uscita]
8. difficili [a due uscite]
9. salubrem [a tre uscite]
10. pedestria [a tre uscite]
◾ ◾ ◾ aggettivi II classe Completa le seguenti espressioni con l’aggettivo suggerito tra parentesi. L’esercizio è avviato.
1. proelii equestris [equester, equestris, equestre], “del combattimento di cavalleria”
2. [immortalis, immortale] deum, “il dio immortale”
3. [inops, inopis] hominibus, “agli uomini privi di mezzi”
4. [sapiens, sapientis] senes, “i vecchi saggi”
5. [vetus, veteris] templa, “gli antichi templi”
6. custodes [communis, commune] boni, “i custodi del bene comune”
7. gratia amici [mĕmor, memoris], “la gratitudine dell’amico memore”
8. cum auxilio [alacer, alacris, alacre] servorum “con l’aiuto di alacri schiavi”
RAGIONA
5
◾ ◾ ◾ aggettivi II classe Completa le seguenti frasi con l’aggettivo mancante, scegliendone uno tra quelli indicati e concordandolo con il termine evidenziato. Ti suggeriamo anche il tipo di interrogativo che ti devi porre. Attenzione: alcuni aggettivi sono in più. L’esercizio è avviato. felix, felicis • suavis, suave • impar, imparis • iners, inertis • brevis, breve • vigil, vigilis • inops, inopis • fortis, forte • communis, commune • saluber, salubris, salubre • par, paris
1. Laeti sumus: felix auspicium ab oraculo accepimus. [Come saranno state le previsioni dell’oracolo se chi le riceve è contento?]
2. In loco celeriter convalesces. [Come dev’essere un luogo per favorire la guarigione?]
3. Tristis vita amicorum est. [Quale condizione può rendere triste la vita?]
4. Orphei carmina sunt. [Come sono i canti di Orfeo, secondo quanto sappiamo dal mito?]
5. Etiam timidos facit necessitudo. [Come possono diventare i timorosi, per necessità?]
6. A nauta scopula animadvertuntur. [Quale caratteristica deve avere il marinaio per evitare gli scogli?]
7. a natura vita hominibus data est. [Gli uomini sono immortali?]
8. Hominum vitium invidia est. [L’invidia è molto diffusa, quindi com’è?]
LESSICO
6 ◾ ◾ ◾ Molti aggettivi della II classe a due uscite si formano dal tema del presente di un verbo seguito dal suffisso -bĭlis, per esempio: da ama- (tema del presente di amo) + -bĭlis si forma amabĭlis, -e, “amabile (che si può amare, che è facile da amare)”; da mov- (tema del presente di moveo) + -bĭlis si forma mo(v)bilis → mo(v)bĭlis, -e, “mobile (che si può muovere)”. Gli aggettivi in -bĭlis qualificano dunque qualcuno o qualcosa rispetto a cui è possibile o facile l’azione indicata dal verbo. Completa la seguente tabella, indicando per ogni aggettivo in -bĭlis il verbo da cui si origina e il significato. L’esercizio è avviato.
aggettivi in -bĭlis verbi significati
1. nobĭlis noto, “notare” “che è facile da notare”, “che si nota”
2. laudabĭlis
3. flebĭlis
4. stabĭlis
5. tolerabĭlis
6. vitabĭlis
TRADUCI
7 ◾ ◾ ◾ aggettivi II classe Traduci le seguenti frasi.
1. Aër saluber aegros homines sanat. 2. Minucius consul grave vulnus accepit et in castra revertit. 3. Ingens famā et urbanitate Augustus fuit. 4. Civile bellum et ferox factionum certāmen saepe Romam agitaverunt. 5. Nuntius celer ad urbem venit victoriamque nuntiat. 6. Memmii fratres, Caius Luciusque, fuerunt oratores mediocres, accusatores acres atque acerbi. 7. Viridis lauri coronis celebres poetae adornantur. 8. Post proelium equestre Germani ad silvestria loca confugerunt. 9. Immitis et nimis dura severitas saepe infensa est. 10. Caesar longa itinera incredibili celeritate confecit. 11. Nero ferox odium in insontes effudit. 12. Moneor a viro sapienti iustoque.
8 ◾ ◾ ◾ aggettivi II classe, particolarità Traduci le seguenti frasi.
1. Particeps fuit coniurationis etiam M. Iunius Brutus, Caesari propinquus. 2. Post longum obsidium participes praedae milites fuerunt. 3. Brutus et Cassius, Caesaris interfectores, ingens bellum moverunt. 4. Dum Ilium expugnatur, arae supplicum sanguine foedabantur. 5. Inopum miseriam sublevare debent divites ac civitatis principes. 6. Veterum scelerum conscientia Catilinae mentem agitabat. 7. Vigilum canum custodiā villa defenditur. 8. Gratiam habemus nec vetera et magna in nos (“verso di noi, nei nostri confronti”) merita oblitteramus. 9. Veterum praeceptorum sapientiam in animo reputate, filii! 10. Cotidie ingens inopum ac clientium turba ad locupletum fores conveniebat. 11. Post Ilii excidium Iuno Troianorum superstitum acris inimica fuit. 12. Compara pauperum et divitum vultus (“volti”, acc. m. plur.): saepe pauper ridet, nec sollicitudine perturbatur.
9 ◾ ◾ ◾ riepilogo Traduci le seguenti frasi.
ESPRESSIONI DA RICORDARE
L’aggettivo frugi, “frugale” (cioè “sobrio”, “moderato”, non lussuoso), è indeclinabile, perciò resta invariato in tutte le forme.
1. Erat Terentius poeta mediocri statura, gracili corpore, colore fusco. 2. In castris fideles Caesaris milites omnia ad bellum celeres parabant. 3. Exules acri dolore afficiebantur: nam memores erant et patriae et parentum et gravis inimicorum iniuriae. 4. Verba virtutem non addunt: nec enim ex ignavibus fortes milites oratio imperatoris facit. 5. Cum hieme aquae ingentes fuerunt, flumina regionem inundaverunt viamque difficilem fecerunt. 6. Hannibal Carthaginiensis multos veteres duces bello vicit: nam forti alacrique animo, acri ingenio fuit. 7. Dux levis armaturae milites post montes collocavit et equites in insidiis occultavit. 8. Minerva ferocium virorum mores sapienti consilio commutavit. 9. Crudelis est, non fortis, qui (“colui che”, nom. m. sing.) inermes laedet. 10. Caligula princeps statura fuit eminenti, colore pallido, corpore enormi. 11. Diogenes philosophus inops et macilentus per Graeciae vias pererrabat et frugi vitam agebat. 12. Non stulta ira, sed prudens ratio est a bonis nocentes secernĕre.
10 ◾ ◾ ◾ riepilogo Traduci le seguenti frasi d’autore.
ESPRESSIONI DA RICORDARE
L’aggettivo expers con il genitivo significa “privo, ignaro, escluso” (da ex + pars, “che non ha parte in…”): non significa “esperto” ed è perciò un falso amico.
1. Raras tuas quidem sed suaves accipio litteras. (Cicerone) 2. Silentium triste et tacita maestitia defigebant omnium animos. (Livio) 3. M. Tullius consul orationem habuit luculentam atque utilem rei publicae. (Sallustio) 4. Britanni, adhuc pugnae expertes, paucitatem nostrorum spernebant. (Tacito) 5. Propter multitudinem hostium Caesar proelium vitabat; cotidie tamen equestribus proeliis hostium virtutem temptabat. (Cesare) 6. Augustus ingenia saeculi sui in omnibus modis fovit. (Svetonio) 7. Repudiatio hominum supplicum superbiam coarguit, dulcium amicorum neglectio improbitatem coarguit. (Cicerone) 8. Omnes sapientes, quia congruenter naturae vivunt, semper felices sunt. (Cicerone) 9. M. Cato, vir sapiens et prudens, cum multis graves inimicitias gessit propter Hispanorum iniurias. (Cicerone) 10. Homines dissimiles sunt: alios dulcia, alios subamara delectant, alii libidinosi sunt, alii iracundi aut crudeles aut superbi. (Cicerone) 11. Flumen Arar per fines Haeduorum et Sequanorum in Rhodanum influit incredibili lenitate. (Cesare) 12. Claram et memorabilem pugnam fecit Hasdrubal, Carthaginiensium dux. (Livio)
◾
aggettivi II classe Traduci la seguente versione.
Alcibiade
Alcibiade, grande politico e condottiero dell’Atene del V secolo a.C., è ricordato dalle fonti per la sua natura eccezionale, sia nel bene che nel male.
Alcibiades Atheniensis excellens tam in vitiis quam in virtutibus fuit. Nobilis Cliniae filius erat; iuvenis incredibilis formae, dives et liberalis, ad omnes res aptus consiliique plenus erat, sed etiam dissolutus, libidinosus, intemperans apparuit. Educatus est in familia Pericli, eruditus a Socrate philosopho. Bello Peloponnesio Alcibiadis consilio Athenienses bellum Syracusanis indixerunt et ipsum1 ducem delegerunt. At, paulo ante profectionem, una nocte omnia Mercurii simulacra deiecta sunt, quamobrem immanis timor seditionis cepit Athenienses. In suspicionem incidit Alcibiades atque in iudicium vocatus est; tum ille2 patriam prodĕre statuit et furtim Spartam exul petivit. (da Cornelio Nepote)
1. ipsum: “proprio lui”, acc. m. sing.
riepilogo Traduci la seguente versione.
L’umile tavola di Augusto
2. ille: “quello”, nom. m. sing.
Svetonio descrive i gusti semplici dell’imperatore Augusto a tavola. Augustus, Romanorum imperator, cibum humilem atque fere vulgarem sumebat: secundarium panem et parvos pisces mollesque et caseum bubulum et ficos virides maxime appetebat. Nam Augustus in epistulis scripsit: «Panem et dulces palmulas gustavimus». Et iterum: «Dum lectica ex regia per urbem vehebar, panis unciam cum paucis acinis uvae duracinae habuit». Saepe imperator vespertinum levem cibum sumebat, et vini quoque parcus1 erat: non amplius ter2 bibebat super cenam. Pro potione vinum perfusum aqua frigida sumebat, panem aut cucumeris frustum vel lactuculae thyrsum aut recens aridumve pomum. (da Svetonio)
1. parcus: “parco (di), moderato (nell’uso di)”, regge il genitivo.
2. non amplius ter: “non più di tre volte”, cioè “non più di tre bicchieri”.
LINGUA E CULTURA Comprendere e analizzare il testo
13
riepilogo Traduci la seguente versione, poi rispondi alle domande.
Orfeo nell’arena
Marziale, poeta del I secolo d.C., ci racconta qui uno spettacolo cruento: in una scenografia ispirata al mito di Orfeo, uno schiavo condannato a morte viene fatto entrare nell’anfiteatro insieme ad alcune bestie feroci (è il supplizio noto come damnatio ad bestias, “condanna alle belve”).
Olim Hesperidum nemus Graecique montes Orphei suavem vocem audiverunt: ibi1, ferae feroces illustris poetae carminibus alliciebantur et mansuescebantur. Nunc ludos in harena spectamus et cernimus fictos scopulos et silvam quale2 Graecum nemus fuit. Genus omne ferarum in harena adducitur et in medio servus capitis damnatus3 cum lyra immittitur, quale2 Orpheus a feris in fabulis circumdabatur. Sed servi et antiqui vatis lyrae valde dissimiles sunt: servi lyra atroces feras non mansuescit et infelix servus ab urso tandem laceratur. Vetus mythus dulcis est, harenae ludi cruenti sunt. (da Marziale)
1. ibi: “lì”. 2. quale: “proprio come…”. 3. capitis damnatus: “condannato a morte”.
Comprendere il testo
1. Che cosa è capace di fare la lira di Orfeo?
2. Che cosa succede invece al servo che impersona Orfeo nell’arena?
3. Da che cosa è costituita la scenografia nell’arena?
Scoprire la cultura
4. Che cos’era il bosco delle Esperidi?
5. Quali aspetti del mito di Orfeo vengono richiamati nell’allestimento dell’arena?
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2 Il participio presente
DAL FUMETTO ALLA REGOLA
PRENDI NOTA
Il verbo sum non ha il participio presente
PRENDI NOTA
La terminazione dell’ablativo singolare è:
• -i, se il participio è attributivo;
• -e, se è sostantivato o se ha funzione verbale
Canens , omnium navigantium animos laetificabam. Cantando, rallegravo gli animi di tutti i naviganti / coloro che navigavano.
2.1 Il participio: una forma nominale del verbo
La coniugazione dei verbi presenta forme che si definiscono nominali, perché svolgono funzioni proprie dei nomi (sostantivi o aggettivi), oltre che dei verbi. Il nome stesso di “participio” indica appunto forme che “partecipano” di due nature:
• la natura verbale (possono coniugarsi secondo il tempo – presente, perfetto e futuro – e la diatesi – attiva o passiva –, hanno valore transitivo o intransitivo ecc.);
• la natura nominale, propria dei sostantivi o degli aggettivi, che si declinano secondo caso, genere e numero.
2.2 Il participio presente: formazione e flessione
Il participio è dunque una forma nominale del verbo, che possiede tre tempi: il perfetto, che abbiamo già incontrato parlando del perfetto passivo (vedi p. 183) e che studieremo meglio nell’Unità 13 (vedi p. 288); il presente, che analizzeremo ora; il futuro, che conosceremo nell’Unità 18 (vedi p. 385).
Il participio presente si forma appunto dal tema del presente del verbo, a cui si aggiunge la terminazione -ns (nom. sing. valido per tutti i generi), -ntis (gen. sing. di tutti i generi). Avremo pertanto:
coniugazioni tema del presente terminazione participio presente
I laud-are -ans, -antis laudans, laudantis
II mon-ēre -ens, -entis monens, monentis
III leg-ĕre -ens, -entis legens, legentis
IV aud-ire -iens, -ientis audiens, audientis
mista cap-ĕre -iens, -ientis capiens, capientis
Il participio presente si flette sul modello degli aggettivi della II classe a una sola uscita. L’ablativo singolare termina in -i o in -e a seconda della funzione del participio, come vedremo a breve.
2.3 Gli usi del participio presente
Il participio presente ha sempre valore attivo, e può essere usato con diverse funzioni.
• Ha funzione attributiva, quando funge da aggettivo, concordato in caso, genere e numero con il sostantivo a cui si riferisce. Si traduce con un aggettivo (se in italiano ne esiste uno di pari significato), un participio presente o una proposizione relativa: Iuvenes imminentia pericula non timent.
I giovani non temono i pericoli incombenti (o “che incombono”).
• È sostantivato, quando è usato in funzione di sostantivo, di genere maschile, femminile o neutro. Nella traduzione può essere reso con un sostantivo (se in italiano ne esiste uno di pari significato), un participio presente oppure con “colui che, colei che” ecc. seguiti da una proposizione relativa:
Amantes pericula non timent.
Gli amanti (o “Coloro che amano”) non temono pericoli.
Magnus amantium dolor est, cum relinquuntur.
Grande è il dolore degli amanti (o “di coloro che amano”), quando vengono lasciati.
• Ha funzione verbale, quando è usato a tutti gli effetti come un verbo che esprime una proposizione subordinata contemporanea rispetto a quella del verbo reggente: si parla, al riguardo, di participio congiunto, che può essere opportunamente reso con un gerundio presente:
Nos, legibus oboedientes, patriam servamus (servabimus, servavimus).
Noi, obbedendo alle leggi, salviamo (salveremo, abbiamo salvato) la patria.
PROVA A TRADURRE
SUBITO
a. Orpheus canens saxa movebat.
b. Verum dicentes audite, sorores!
c. Nimia cupiens numquam contentus eris.
TRADURRE CON METODO
d. Roganti Orpheo Pluto benignus fuit.
e. Mater puerum flentem fovet.
f. Nautae, Sirenas audientes, remos reliquerunt.
La traduzione implicita ed esplicita del participio congiunto
Il participio presente congiunto può essere reso in italiano in diversi modi: come abbiamo visto, può essere tradotto con un gerundio presente, che, come sai, è un modo implicito del verbo.
In molti casi, tuttavia, è possibile attribuire al participio congiunto latino un valore preciso, da stabilire sulla base del contesto, e dunque una forma esplicita: esso può infatti presentare valore temporale, causale, ipotetico, concessivo, e potrà dunque essere tradotto con una frase esplicita di tipo temporale, causale, ipotetico, concessivo
Consideriamo ancora la seguente frase:
Nos, legibus oboedientes, patriam servamus.
Come abbiamo visto, oboedientes può essere reso in modo implicito con un gerundio semplice: “Noi, obbedendo alle leggi, salviamo la patria”.
Proviamo ora a rendere esplicito il valore del verbo: “Salviamo la patria se obbediamo alle leggi”. Possiamo dunque attribuire al participio congiunto un valore ipotetico.
Osserva come cambia la traduzione a seconda del tempo del verbo reggente:
Hostes, fugientes, agros vastant I nemici, mentre fuggono, devastano i campi.
Hostes, fugientes, agros vastaverunt. I nemici, mentre fuggivano, devastarono i campi.
Hostes, fugientes, agros vastabunt. I nemici, mentre fuggiranno, devasteranno i campi.
14 ◾ ◾ ◾ Traduci sia in forma implicita, sia in forma esplicita i participi evidenziati nelle seguenti frasi.
1. Hostes, longo itinere pererrantes, defessi erant.
2. Orator, pauca dicens, omnibus civibus suasit.
3. Venator, aprum laqueis capiens, vulneratus est.
4. Imperator, triumphum agens, ab omnibus civibus acclamatur.
N.B.
Negli esempi è usato come dativo di vantaggio/svantaggio il pronome indefinito alicui, “a uno, a qualcuno”.
3 I complementi di vantaggio, fine e limitazione; il doppio dativo
3.1 I complementi di vantaggio e svantaggio
I complementi di vantaggio e svantaggio indicano la persona o la cosa che traggono un beneficio o un danno dall’azione espressa dal verbo. In latino essi sono espressi entrambi con il dativo semplice:
Patronus clientibus multa fecit.
Il patrono ha fatto molte cose per i clienti
3.2 Il complemento di fine
Il complemento di fine indica il fine o lo scopo dell’azione verbale. In latino esso può essere espresso in diversi modi:
• con ad e accusativo:
Legatus ad urbis praesidium relictus est.
Il legato fu lasciato a difesa della città.
• con gli ablativi causā o gratiā preceduti dal genitivo: Praesidii causā / gratiā multi milites missi sunt.
Molti soldati vennero mandati a difesa.
• con il dativo, soprattutto in alcune espressioni idiomatiche tipiche (per esempio praesidio relinquĕre, “lasciare a presidio”) e nel costrutto del doppio dativo, come è illustrato nel prossimo paragrafo: Legio urbis praesidio relicta est Fu lasciata una legione a difesa della città.
3.3 Il doppio dativo
Quando ha valore di complemento di fine, il dativo compare spesso in unione con un altro dativo, questa volta di vantaggio o svantaggio, a formare il tipico costrutto latino del “doppio dativo”. Esso prevede appunto l’impiego di due dativi in unione con una voce verbale, un dativo di vantaggio e un dativo di fine. Caesar cohortes castris praesidio relinquit.
dat. di vantaggio dat. di fine
Cesare lascia delle coorti a presidio dell’accampamento.
I verbi più ricorrenti sono sum, “essere”, mitto, “mandare”, relinquo, “lasciare”, venio, “venire”, do, “dare”, tribuo, “attribuire”.
Diverse espressioni idiomatiche latine prevedono l’uso del doppio dativo:
• cordi esse alicui, “stare a cuore a uno”;
• damno esse alicui, “essere di danno a uno”;
• laudi esse alicui, “essere motivo di lode per uno”;
• crimini tribuĕre alicui, “attribuire a uno un reato”.
3.4 Il complemento di limitazione
Il complemento di limitazione indica i limiti entro i quali ha validità il concetto espresso dal verbo o da un altro elemento della frase.
In latino esso è espresso dall’ablativo semplice:
Titus omnes velocitate superat. Tito supera tutti in velocità
PER FARE IL PUNTO
I complementi in dativo e in ablativo semplice
complementi in dativo complementi in ablativo semplice
• termine
• fine
• vantaggio / svantaggio
LESSICO
VERBI
I coniugazione
• mezzo
• modo
• causa
• qualità
• limitazione
• causa efficiente
• luogo (con i nomi di città):
– stato in luogo (nomi plurali di I e II decl. e tutti i nomi di III decl.);
– moto da luogo.
dubito, -as, -āvi, -ātum, -āre ▶ esitare festīno, -as, -āvi, -ātum, -āre ▶ affrettarsi
iudĭco, -as, -āvi, -ātum, -āre ▶ giudicare, stimare
opto, -as, -āvi, -ātum, -āre ▶ desiderare, sperare
II coniugazione
ardeo, -es, arsi, -ēre ▶ ardere
augeo, -es, auxi, auctum, -ēre ▶ aumentare, accrescere
fleo, -es, flevi, fletum, -ēre ▶ piangere imminĕo, -es, -ēre ▶ sovrastare, essere imminente, minacciare
III coniugazione
curro, -is, cucurri, cursum, -ĕre ▶ correre excello, -is, -ĕre ▶ eccellere
SVOLGI GLI ESERCIZI
ANALISI LOGICA
intellĕgo, -is, -lexi, -lectum, -ĕre ▶ comprendere, capire
scribo, -is, scripsi, scriptum, -ĕre ▶ scrivere spargo, -is, sparsi, sparsum, -ĕre ▶ spargere verto, -is, verti, versum, -ĕre ▶ volgere
IV coniugazione
nescio, -is, -scii (-scivi), -scītum, -īre ▶ non sapere, ignorare sitio, -is, sitīvi (sitii), sitītum, -īre ▶ avere sete
coniugazione mista
cupio, -is, cupii, (cupīvi), cupītum, -ĕre ▶ desiderare efficio, -is, -fēci, -fectum, -ĕre ▶ concludere, portare a termine eripĭo, -is, -ripui, -reptum, -ĕre ▶ strappare, portare via
15 ◾ ◾ ◾ participio Sottolinea i participi presenti e riconosci il valore di ognuno: attributivo, sostantivato o verbale.
1. È meglio seminare gli ortaggi con la luna crescente. 2. Ai bagnanti fu vietato di entrare in mare per il forte vento. 3. Il signor Rossi, abitante in via Puccini n. 3, non era in casa all’arrivo dei carabinieri. 4. Il sole, accecante in quella giornata estiva, mi stordiva. 5. La squadra, trionfante per la vittoria, fu accolta dalla cittadinanza entusiasta. 6. Il pendio declinante verso il fiume era punteggiato di fiori bianchi. 7. Alla fiera c’erano oggetti provenienti da tutto il mondo. 8. L’astuccio contenente i gioielli era sparito.
16
◾ ◾ ◾ participio presente Declina i seguenti nessi formati da un sostantivo e da un participio presente.
1. dux increpans
2. tempus fugiens
3. currentia animalia
4. legatus veniens
5. ardens flamma
6. rex cupiens
17 ◾ ◾ ◾ participio presente Completa i seguenti nessi, concordando opportunamente al nome dato il participio del verbo suggerito , poi traduci.
1. puellarum [dormio]
2. in flammis [ardeo]
3. interpretis [verto]
4. patribus [nescio]
5. legatos [dubito]
6. insidiae [immineo]
18 ◾ ◾ ◾ funzioni del participio Riconosci se i participi presenti evidenziati nelle seguenti frasi hanno valore attributivo (A) o sostantivato (S).
1. Disputantium sententias magno cum gaudio lego. A S 2. Cogitantes philosophi utilia praecepta invenerunt. A S 3. Candens solis lux impune non aspicitur. A S 4. Sitientibus aquam date, amici! A S 5. Occidens sol noctem nuntiabat. A S 6. Pallentes saepe aegrotant. A S 7. Expectantes pacem legati ad castra veniunt. A S 8. A festinantibus servis cena parabatur. A S
ANALISI LOGICA
19 ◾ ◾ ◾ complementi Riconosci i complementi evidenziati nelle seguenti frasi (complemento di causa, fine, termine, vantaggio / svantaggio).
1. Il promemoria che ti ho lasciato è per la lezione di domani: non dimenticartene! 2. Le recensioni negative che molti clienti hanno postato non giovano al buon nome dell’azienda. 3. I legionari combatterono strenuamente per la patria, ma i nemici ebbero la meglio. 4. Questo consiglio è stato utile a tutti: seguilo! 5. Non si lavora solo per lo stipendio, ma anche per la soddisfazione.
20 ◾ ◾ ◾ complementi Riconosci i complementi evidenziati nelle seguenti frasi, distinguendo tra i complementi di vantaggio (V), svantaggio (S) e fine (F); infine segnala l’eventuale presenza del doppio dativo (D). L’esercizio è avviato.
1. Maiorum imagines ac laquearia ornamento villae sunt. V S F D 2. Milites praesidii causā in oppido relicti sunt. V S F D 3. Consul patriae imperium sumĕre debet, non commodis suis. V S F D 4. Dux equites militibus subsidio misit. V S F D 5. Perfidia ignominiae Poenis est. V S F D 6. Nimius labor obnoxius multis est. V S F D 7. Ingens boum diis voto devovetur. V S F D 8. Socrati crimini tribuebatur veritatis amor. V S F D
21 ◾ ◾ ◾ complementi Completa le seguenti frasi, scegliendo il complemento opportuno tra quelli proposti, quindi traduci.
1. Germani (audaciā • ad bellum • ob audaciam) excellunt. 2. Marcellinus cohortes (subsidii • subsidium • subsidio) nostris ex castris submittit. 3. Vercingetorix bellum (libertatis causā • libertate • libertatis) suscepit. 4. Parthi semper (ad bellum • cladis causā • bello) prompti sunt. 5. Cyrus adulescens omnes aequales (in virtutem • ob virtutem • virtute) superabat. 6. Cicero fuit (origine • origini • originis) Arpinas.
PER FARE IL PUNTO
22 ◾ ◾ ◾ complementi in dativo e in ablativo Nelle seguenti frasi riconosci i complementi espressi in dativo e in ablativo semplice. Per ripassare, consulta il prospetto sintetico a p. 202.
1. Incredibili clementiā erga hostes atque inimicos Caesar excellebat. 2. Patronus innumera beneficia clientibus dedit: ideo omnibus gratus erat. 3. Agricolis detrimento nimia pluvia fuit. 4. Oppidani omni ratione restiterunt, sed fame tandem se dederunt (“si arresero”) 5. Non eruditioni, non pecuniis, sed vitae discite, pueri! 6. Carthagine Aeneas (“Enea”, nom.) Troianorum excidium magno dolore lacrimisque multis commemorabat. 7. Mulier incredibili proceritate Octavia fuit. 8. Tandem amicos Athenis revisam: magnā laetitiā gaudeo.
PER NON SBAGLIARE
23
◾ ◾ ◾ Ora sai che la preposizione ad con l’accusativo non esprime solo il complemento di luogo, ma può indicare anche il complemento di fine: occorre dunque fare attenzione al contesto per distinguere i due valori. Indica se i complementi evidenziati nelle seguenti frasi sono di fine (F) oppure di luogo (L).
1. Ad astra volat Phaeton. F L 2. Ad gloriam pugnans, victoriam capies. F L 3. Ad omnia iam parati sumus. F L 4. Veni ad fluvii ripam quia natare cupio. F L 5. Cur ad amicos non curris, cum consilium desideras? F L 6. Ad patriae salutem omnia fecimus. F L
LESSICO
In italiano il participio presente è di uso più raro che in latino, ma ha dato vita a molti termini che noi oggi sentiamo come semplici aggettivi o sostantivi: si riconosce la loro originaria natura di participi perché finiscono in “-ante”, “-ente” o “-iente”.
Per ognuno dei seguenti verbi latini indica il participio presente; poi trova il corrispondente aggettivo o sostantivo italiano e forma una frase con esso. L’esercizio è avviato. es. ferveo, “ardere”: part. pres. fervens → “fervente” → “Non sono un fervente sostenitore di questa tesi.”
ago, “fare, gestire” • sufficio, “bastare” • vinco, “vincere” • efficio, “fare in modo che” • intellĕgo, “capire” • incĭdo, “cadere, accadere, capitare” • moveo, “muovere” • mitto, “mandare, inviare” • incipio, “iniziare” • latito, “nascondersi”
25 ◾ ◾ ◾ Spiega in che modo ciascuno dei seguenti termini italiani si origini dal participio presente di un verbo latino. L’esercizio è avviato.
es. illuminante: “che illumina”, da illumino
1. durante
2. espediente
3. imminente
4. importante
TRADUCI
RAGIONA
5. occidente
6. partecipante
7. patente
8. serpente
26 ◾ ◾ ◾ participio presente Riconosci la traduzione corretta tra le alternativa fornite per ogni frase e spiega il motivo della tua scelta.
1. Non modo messis est incerta, sed etiam colentium vita.
a Non è incerto solo il raccolto, ma è incerta anche la vita di coloro che lo coltivano.
b Non solo il raccolto è incerto, ma anche la vita di chi l’ha coltivato.
c Non solo il raccolto è incerto, ma anche la vita mentre lo si coltiva.
2. Magna et in castris et extra munimenta caedes fugientium fuit.
a Ci fu una grande strage a causa di coloro che erano fuggiti sia nell’accampamento sia all’esterno delle fortificazioni.
b Una grande strage fu di coloro che, essendo fuggiti, erano sia nell’accampamento sia all’esterno delle fortificazioni.
c Grande fu la strage dei fuggitivi, sia nell’accampamento sia all’esterno delle fortificazioni.
27 ◾ ◾ ◾ participio attributivo e sostantivato Traduci le seguenti frasi, riconoscendo i participi attributivi e sostantivati.
1. Oppidum diu obsidentibus restitit. 2. Audentes fortuna iuvat. 3. Perfidiam adhibentes victoriam sine gloria obtinent. 4. Romani hostes pugnantes caedebant, fugientes captivos ad castra ducebant. 5. Romam venientibus, ingentis urbis spectaculum mirum est. 6. Multa et imminentia pericula consul praesentit. 7. Divitiae interdum excellentibus virtute hominibus noxiae sunt. 8. Caduca et mutantia hominum fata sunt. 9. Leviter aegrotantes leviter medici curabunt. 10. Mons Aetna ardentibus ignibus furit. 11. Praecepta dare scienti supervacuum, nescienti inutile est. 12. Roganti puero magister libenter respondit.
28
◾ ◾ ◾ participio congiunto Traduci le seguenti frasi, riconoscendo i participi congiunti.
1. Speciosam mortem optans contra Achillem Hector procedit. 2. Voluptatem ac divitias spernens numquam vitiorum ac avaritiae servus eris. 3. E navi patriam revisens, Ulixes Minervae gratias egit. 4. Caesar, hostium insidias animadvertens, ante lucem proelium commisit. 5. Ultiones odiaque assidue timens, tyrannus felix non est. 6. Curas semper timentes, hominum animi liberi non sunt. 7. Hostes, per flumina salutem petentes, undis demersi sunt. 8. Post pugnam apud Pharsalum multi, hostium cadavera volventes, amicum vel parentem reperiebant. 9. Omnia litora conlustrans hostium classem longe primus conspexi. 10. Acquiesco et scribens ad te et legens litteras tuas.
29 ◾ ◾ ◾ funzioni del participio Traduci le seguenti frasi, riconoscendo il valore dei participi.
1. Ex Africa decedens, M. Cato Q. Ennium poetam Romam duxit. 2. Deo immolantem tota civitas sacertodem spectat. 3. Consul, victor Romam remeans, triumphum agit. 4. Orator taedium audientium omnibus modis vitare debet. 5. Defluunt in vanum monentium verba. 6. Alexander, patrem virtute superans, Macedonum regnum auget. 7. Carthaginiensium legati, omnem belli culpam in Hannibalem vertentes, longam orationem apud Scipionem habent. 8. Fortunam gladiatorum vincentium vel bene pugnantium laudamus. 9. Orpheus, mulcens carmine tigres agensque musica arbores, mirabilis vates fuit. 10. Dionysius, cultros tonsorios metuens, candente carbone capillos adurebat.
▶ contesto triumphus, -i: il trionfo era la più alta onorificenza militare romana, tributata ai generali che avessero conseguito grandi vittorie contro nemici di Roma.
30 ◾ ◾ ◾ complementi Traduci le seguenti frasi.
ESPRESSIONI DA RICORDARE
L’ablativo di limitazione meā ( quidem ) sententiā corrisponde all’italiano “(almeno) secondo me”, “secondo il mio parere”.
1. Consulis temerarium consilium commune detrimento fuit. 2. Mittens legatos communis salutis causā, dux pacem petivit. 3. Furius Camillus ad patriae salutem dictator creatus est. 4. Galli e Germanis moribus dissimiles sunt. 5. Valetudo liberorum parentibus cordi est, ad liberorum salutem omnia facientibus. 6. Valentibus militibus coronae honoris gratiā tribuuntur. 7. Meā quidem sententiā Vergilius alios poetas animi lenitate superat. 8. Facilis est amicitia inter aequales aetate ac dignitate. 9. Trementes supplices ad Minervae aram bracchia tendebant et dea auxilio statim venit. 10. Insulae incolae parati sunt ad pericula classium externarum. 11. Dum locum ad castra aptum legatus quaerit, hostes insidias parant et equites, longo itinere fessos, fundunt. 12. Ulixes aequales astutiā longe superabat.
31 ◾ ◾ ◾ riepilogo Traduci le seguenti frasi d’autore.
1. Coeunt rursus Galli et auxilia regi Nicomedi dant adversus Ziboetem, tenentem partem Bithyniae, gerenti bellum. (Livio) 2. Hasdrubal genere, fama, divitiis et regia adfinitate primus civitatis erat. (Livio) 3. Catilinae mens, semper sceleribus studentis, ad exitium patriae tendebat. (Cicerone) 4. Lacedaemonius Agesilaus nomine, non potestate fuit rex. (Cornelio Nepote) 5. Postquam paucas turmas praesidio ad impedimenta dimisit, Caesar reliquos equites ad agminis latera disposuit. (Cesare) 6. Mortem omnibus horis timens, animus dolet. (Cicerone) 7. Epistulas spem victoriae declarantes mittam. (Cicerone) 8. Voluptatis causā in theatrum venimus. (Seneca) 9. Terror opinio mali impendentis est et aegritudo (traduci con “tristezza”) est opinio mali praesentis. (Cicerone) 10. Sententiae saepe tuae, Quinte frater, verae ac sapientes sunt cogitanti. (Cicerone)
32
◾ ◾ ◾
riepilogo Svolgi l’analisi logica delle seguenti frasi, poi traducile in latino.
1. Cicerone eccelleva nell’arte dell’eloquenza. 2. Preparate le armi per la battaglia, centurioni! 3. Le parole dell’amico sono state di aiuto per Marco. 4. Il figlio adolescente era simile ai genitori per virtù. 5. I soldati di Cesare combattevano per la gloria del loro comandante. 6. A Cesare stava a cuore la salvezza dei suoi soldati.
TRADURRE CON METODO
33 ◾ ◾ ◾
riepilogo Traduci la seguente versione, seguendo le indicazioni che ti forniamo.
Tiberio e il servo zelante
Dum Neapolim petit, Caesar Tiberius in Misenensem villam venit suam. Ibi servus, videns dominum ambulantem per viridem hortum, incipit parvo alveolo humum aestuantem conspargĕre, iactans come officium, sed ab omnibus deridetur. Inde praecurrit dominum in aliud xystum, pulverem paucā aquā aspergens; agnoscit hominem Caesar et vocavit. Servus adsilit, laetus gaudio certae donationis; at clamavit Caesar, servum ludibrio habens: «Non multum egisti et labor inutile fuit; tam stulto servo numquam libertatem dabo!». (da Fedro)
1° passo: Intuisci
2° passo: Analizza
3° passo: Traduci
Autovalutazione
Leggi il testo per intero, cercando di capire il senso generale, in questo modo:
• trascrivi le parole che già conosci;
• cerca di intuire il significato delle parole che non conosci, aiutandoti con eventuali somiglianze con termini italiani;
• prova a indicare l’argomento;
• prova a scrivere in forma sintetica quello che, secondo te, è il senso generale del testo.
Ora analizza il testo, dividendolo in periodi:
• sottolinea i verbi;
• riconosci i connettivi e distingui le proposizioni.
Per ogni periodo, svolgi la traduzione:
• cerca sul dizionario le parole che non conosci;
• riconosci le funzioni logiche (soggetto, complementi, attributi ecc.);
• traduci le frasi in modo completo.
Metti ora a confronto la tua sintesi iniziale e la tua versione finale: ci sono differenze fra il senso che avevi intuito e la traduzione finita?
34 ◾ ◾ ◾ riepilogo Traduci la seguente versione.
Un timore immotivato sconvolge il campo
Le notizie sulle virtù belliche dei Germani seminano il panico nell’accampamento romano. Cesare, però, sa come rassicurare le truppe.
Dum Vesontione rei frumentariae1 causā est Caesar, ex vocibus Gallorum ac mercatorum subito timor copias occupavit, non mediocriter omnium mentes animosque perturbans. Erant enim Germani – sic dicebatur – ingenti magnitudine corporum incredibilique virtute, atque ceteras barbaras nationes longe vincebant exercitatione. Primum cepit formido tribunos militum, qui2, belli imperiti, amicitiae causā cum Caesare in Galliam venerunt. Paulatim autem etiam milites centurionesque perturbabantur et fatum deplorabant, cum familiaribus commune periculum deflentes. Caesar igitur, rursum in castra adveniens, statim consilium convocavit et vehementer centuriones incusavit: stultum enim timor erat, quia Ariovistus, Germanorum princeps, populi Romani amicitiam iam pridem cupiebat. (da Cesare)
1. rei frumentariae: “vettovagliamento”, gen. f. sing.
2. qui: “i quali”, nom. m. plur.
35 ◾ ◾ ◾ riepilogo Traduci la seguente versione.
Ville sul lago di Como
In una lettera all’amico Voconio Romano, Plinio il Giovane descrive due ville di sua proprietà sul lago di Como, che sono a lui particolarmente care.
In Lario litore, apud Comum, multae villae mihi1 sunt, sed duae2 cordi sunt: altera3 litus prospicit, mirum spectaculum oculis praebens, altera3 litus tangit et grata natantibus est. Itaque alteram “Tragoediam” adpello, quod quasi cothurnos, alteram “Comoediam” adpello, quasi socculos induentem. Altera in edito dorso stat, altera litus molli curvamine circumdat; altera undas non sentit, alteram undae frangunt; ex altera despicis navigantes, ex altera navigas ac paene etiam de lectulo, ut e naucula, iaces. Hae4 villae mihi1 omnibusque hospitibus Como venientibus magno gaudio sunt. Ad otium tranquillitatemque villas construxi, optans tecum5 quoque vitam longe ab urbe ac negotiis interdum agĕre. (da Plinio il Giovane)
▶ contesto I coturni, calzature simili a stivaletti formati da strisce di cuoio intrecciate, erano indossati dagli attori tragici, mentre gli attori comici indossavano i socculi, calzature più semplici e basse.
1. mihi: “a me”, dativo.
2. duae: “due”, nom. f.
3. altera… altera: “una… l’altra”. Traduci così anche nelle frasi successive.
4. Hae: “Queste”, nom. f. plur.
5. tecum: “con te”.
E CULTURA Comprendere e analizzare il testo
36 ◾ ◾ ◾ riepilogo Traduci la seguente versione: la premessa (pre-testo) e il seguito (post-testo) ti aiuteranno a comprendere meglio il racconto.
Orfeo ed Eurìdice
PRE-TESTO La ninfa Euridice, sposa di Orfeo, viene morsa da un serpente mentre cerca di sfuggire alle brame del pastore Aristeo e muore. Il poeta Orfeo scende dunque nell’Ade per cercare di riportarla alla vita. Con il suo canto commuove le divinità degli inferi, Plutone e Proserpina, che concedono al poeta di riportare in vita Euridice, a patto che, nel guidare l’anima di lei verso la superficie, lui non si volti mai a guardarla, fino a quando non saranno usciti dall’Ade. Ma, a pochi passi dal mondo dei vivi, Orfeo, preso dalla paura, poiché crede che Euridice non lo stia più seguendo, teme di averla perduta: non resiste, si volta a guardarla e la perde per sempre.
Iamque, Eurydice1 ad auras superas2 veniebat, post Orpheum ambulans, cum subita dementia incautum amantem cepit: infernae legis immemor restitit et Eurydicen3 iam sub luce respexit. Denique omnis labor amissus est atque immitis Plutonis foedera rupta sunt. Fragor e stagnis Avernis auditus est et Eurydice1 tum dixit: «Sic me4 miseram et te perdidisti, Orpheu5! Me4 iterum crudelia retro fata vocant somnusque flentes oculos meos condit. Iamque vale: ad inferos trahor invalidas palmas tibi6 tendens». Dixit et ex oculis subito, ceu fumus tenuis in auras, fugit. Orpheus, prensans nequiquam dilectae nymphae umbram, solus infelixque mansit nec iam lyra ei7 auxilio fuit. (da Virgilio)
1. Eurydice: “Euridice”, nom.
2. superas: “del mondo superiore”, opposto a quello degli inferi, “del mondo dei vivi (acc. f. plur.).
3. Eurydicen: “Euridice”, acc.
4. me: “me”, acc.
5. Orpheu: vocativo di Orpheus.
6. tibi: “ti, a te”, dat.
7. ei: “a lui”, dat. m. sing.
POST-TESTO Orfeo tenterà di convincere Plutone e Proserpina a concedergli una seconda occasione, invano. Distrutto dal dolore continuerà a cantare il proprio dolore vagando tra i boschi, fino alla morte.
DAL MITO ALLAVITA QUOTIDIANA
La musica
Il mito di Orfeo, cantore dall’arte straordinaria, ci offre l’opportunità di compiere un viaggio nella musica dell’antica Roma.
L’eredità greca ed etrusca La cultura musicale romana è derivata essenzialmente da quella greca, da cui trae gli elementi fondamentali: greco è il sistema basato su scale di sette note, come greca è l’origine di numerosi strumenti, in particolare quelli a corda, come la lyra e la cithara. Ma la Roma delle origini assorbe anche rilevanti influssi etruschi, per esempio nell’uso di strumenti, come l’aulòs (una specie di flauto a due canne) e vari tipi di tromba (il lituus, la tuba, il cornu e la salpinx, detta appunto “tirrenica”, cioè etrusca). Sono molteplici le occasioni a Roma in cui la musica riveste un ruolo essenziale, sia nei contesti pubblici sia in quelli privati: melodie e canti accompagnano le celebrazioni religiose, le nozze, i funerali, ma anche vari momenti della vita militare (come parate, marce ecc.).
I carmina Già all’epoca monarchica risalgono i carmina eseguiti dai collegi sacerdotali, in cui le parole si uniscono alla musica e alla danza, come nel caso del carmen fratrum Arvalium (“canto dei fratelli Arvali”) e del carmen Saliare (“canto dei Salii”), recitati rispettivamente per propiziare la fertilità dei campi e le imprese militari. Alla buona riuscita dei lavori agricoli è legato anche il carmen lustrale, intonato invece in ambito privato dal paterfamilias Durante i banchetti si cantano poi i carmina convivalia, mentre le celebrazioni dei trionfi dei generali vittoriosi prevedono i carmina triumphalia
Spettacoli e celebrazioni La musica è inoltre eseguita per animare gli spettacoli (ludi) e, in età imperiale, i combattimenti dei gladiatori Un’occasione particolare si ha nel 17 a.C., quando l’imperatore Augusto, per la celebrazione dei Ludi saeculares, affida a Orazio, uno dei massimi poeti dell’epoca, la composizione di un inno, il Carmen saeculare, cantato da un coro di ragazze. Tra i generi teatrali, la commedia prevede rilevanti parti cantate (cantica), in metri lirici, con l’accompagnamento del tibicen (suonatore di tibia, una sorta di flauto). La componente musicale è preponderante, insieme alla danza e alla gestualità, nel mimo e nel pantomimo. Il primo è presente sin dall’età repubblicana e ha un carattere popolare e spesso licenzioso, mentre il pantomimo si diffonde a partire dalla prima età imperiale e trae i suoi soggetti prevalentemente dalla mitologia.
In coppia con l’IA
Approfondisci in rete gli spunti offerti in questa pagina, poi stendi un breve testo epistolare: immagina di essere un antico Romano che scrive a un amico del suo rapporto con la musica.
Fa in modo che nella lettera emergano queste informazioni:
• chi è il mittente (nome, età, posizione sociale ecc.);
• qual è il momento storico (es.: l’età repubblicana, la prima età imperiale ecc.);
• in quali occasioni ascolta musica;
• quale idea ha della musica (gli piace, non gli piace ecc.) perché.
Chiedi a un chatbot di svolgere lo stesso elaborato, confronta quindi il testo che ti propone con il tuo: verifica le informazioni, correggi quelle errate ed eventualmente integra nel tuo testo ciò che ti sembra interessante.
La musica nei testi d’autore
T1 Gli uomini primitivi scoprono la musica
(Lucrezio, De rerum natura, V, vv. 1379-1391)
Il poeta Lucrezio (I secolo a.C.), nel suo poema De rerum natura (“Sulla natura”), immagina come gli uomini primitivi abbiano imparato a fare musica, imitando il canto degli uccelli e prendendo spunto dai suoni che si producono spontaneamente in natura.
At liquidas avium voces imitarier ore ante fuit multo quam levia carmina cantu concelebrare homines possent aurisque iuvare.
Et zephyri cava per calamorum sibila primum agrestis docuere cavas inflare cicutas.
Inde minutatim dulcis didicere querellas, tibia quas fundit digitis pulsata canentum, avia per nemora ac silvas saltusque reperta, per loca pastorum deserta atque otia dia.
[…]
Haec animos ollis mulcebant atque iuvabant cum satiate cibi; nam tum sunt omnia cordi.
T2 Utilità della musica
(Quintiliano, Institutio oratoria, I, 16, 24-25)
Ma l’imitare con la bocca le limpide voci degli uccelli avvenne molto prima che gli uomini fossero capaci di cantare versi armoniosi e di allietare gli orecchi. E i sibili dello zefiro per le cavità delle canne dapprima insegnarono ai campagnoli a soffiare entro cave zampogne. Poi a poco a poco appresero i dolci lamenti che produce il flauto toccato dalle dita dei sonatori, scoperto fra remoti boschi e selve e pascoli, nei luoghi solitari dei pastori e negli ozi divini.
[…] Questi suoni carezzavano loro gli animi e davano diletto, quando erano sazi di cibo; allora infatti tutto è caro al cuore.
Quintiliano (35-96 d.C.) nel suo trattato sulla formazione dell’oratore, l’Institutio oratoria, tratta della musica come disciplina fondamentale nell’educazione del cittadino.
La natura stessa sembra averci dato la musica come in dono, affinché più facilmente tolleriamo le fatiche, se è vero che il canto sprona anche i rematori; e questo non vale solo nei lavori in cui lo sforzo di più persone si armonizza seguendo il ritmo di un canto gradevole intonato da qualcuno, perché anche la fatica di un singolo trova conforto nella più semplice delle canzoni. […] Ma ora vediamo che cosa il futuro oratore chieda specificamente alla musica. Essa, grazie alla melodia e al ritmo, canta i soggetti grandi solennemente, dolcemente quelli gradevoli, pacatamente i normali, e si adegua con tutta se stessa ai sentimenti provocati dai temi trattati. Ebbene: anche durante i discorsi alzare e abbassare la voce o mutarne l’inflessione serve per suscitare sentimenti nell’uditorio, e con un ritmo nella disposizione delle parole e nella voce cerchiamo lo sdegno del giudice, mentre con un altro ne cerchiamo la pietà, poiché ci rendiamo conto che gli animi vengono variamente influenzati pure dagli strumenti musicali con cui certo non si può esprimere un discorso. (traduzione di S. Corsi)
Comprendere e approfondire
1. Secondo Lucrezio, come sarebbe nata l’idea di costruire il flauto?
2. Perché, a tuo parere, le melodie del flauto sono definite “dolci lamenti” dal poeta?
3. Secondo Quintiliano, quale aiuto è offerto dalla musica nelle attività lavorative?
4. In quale modo l’armonia e il ritmo musicale possono influenzare l’uditorio?
MITI DI IERI E CITTADINI DI OGGI
Perché studiare la musica?
▲ Musicisti, particolare del mosaico di Zliten, II secolo d.C. Tripoli, Assaraya Alhamra Museum.
LEGGERE LE IMMAGINI Antichi concerti
EDUCAZIONE CIVICA
In questo dettaglio di un mosaico africano di età imperiale puoi osservare alcune figure impegnate a suonare in occasione di uno spettacolo gladiatorio.
1. Quali strumenti musicali sono riconoscibili?
2. I musicisti appartengono solo al genere maschile? Era permesso alle donne suonare strumenti musicali? Rispondi facendo una breve ricerca in rete.
COMPITO DI REALTÀ Noi e la musica
Anche oggi la musica può svolgere un ruolo fondamentale per la formazione dei giovani: è infatti, un linguaggio universale che supera le barriere culturali e linguistiche, permettendo di comunicare e comprendere le emozioni in modo profondo e autentico. Proprio in riconoscimento del suo valore formativo, da parte del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Istruzione e del Merito vengono istituiti fondi per progetti mirati a incrementare la conoscenza e la pratica della musica (e non solo per i Licei Musicali e Coreutici), come già stabilito dal DdL AC 7307 (approvato dal Senato il 20 settembre 2000) Disciplina degli interventi pubblici per la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle attività musicali Divisi in gruppi, svolgete delle video interviste tra i ragazzi del vostro istituto, o anche fra i vostri amici, familiari e conoscenti, che raccontino il loro rapporto con la musica. Ognuno potrà, per esempio:
• dire una frase che spieghi perché ama la musica;
• cantare o suonare un breve pezzo;
• parlare di un brano musicale, un artista o un genere che apprezza;
• raccontare di quella volta in cui, grazie alla musica…
Unite poi le interviste in un video documentario da pubblicare sul sito del vostro istituto.
NOSCE TE IPSUM E tu, come vivi la musica?
La musica è una disciplina che permette di conoscere se stessi e di esprimersi. Rispondi alle seguenti domande che possono aiutarti a capire il valore che la musica ha nella tua crescita.
1. Quando ascolti un brano musicale che ti piace o quando canti o suoni, quali sensazioni provi?
2. Senti il bisogno di condividere l’esperienza musicale con gli amici e le amiche o preferisci “viverla” da solo/a?
3. Senti di trarre dei benefici dall’ascoltare o praticare la musica? Per esempio, è utile a migliorare il tuo autocontrollo, la concentrazione e l’attenzione? Influisce sul tuo stato d’animo? Come?
INSERTI CHE RICORRONO OGNI BLOCCO
DI UNITÀ
RECUPERO Unità 7 • 9
A Costruisci le tue mappe
Ripassa le presentazioni sul perfetto, il piuccheperfetto, il futuro anteriore e sugli aggettivi della II classe
1. Completa la seguente mappa sui tempi derivati dal tema del perfetto.
Il tema del perfetto
forma
l’indicativo perfetto attivo
l’indicativo attivo
l’indicativo futuro attivo
2. Completa la seguente mappa sugli aggettivi della II classe.
Gli aggettivi della II classe
si declinano
secondo la declinazione
terminazioni: -er, , -e
che presenta
che presenta
il suffisso temporale -era-
il suffisso temporale
e possono avere
terminazioni: , -e
3. Completa la seguente mappa sul participio presente e perfetto.
Il modo participio presente
al tempo
perfetto
B Sfida la classe su Wordwall
si forma con
si forma con si declina come
si declina come
il tema del seguito dalla terminazione -ns, -ntis il tema del seguito dalle terminazioni -us, -a, -um un aggettivo della classe un aggettivo della classe
4. wordwall Metti in gioco le tue competenze linguistiche e lessicali sfidando le tue compagne e i tuoi compagni su .
C Ripassa le regole
5. Indica se ciascuna delle seguenti affermazioni è vera (V) o falsa (F).
1. Il perfetto latino si traduce sempre con un passato remoto italiano.
2. Il doppio dativo è formato da un dativo di fine e uno di vantaggio o svantaggio.
3. La forma divitum è l’accusativo singolare maschile dell’aggettivo dives, divitis
4. Il piuccheperfetto passivo si forma unendo il participio perfetto del verbo alle forme del perfetto del verbo sum
V F
D
Traduci le frasi
6. Traduci le seguenti frasi, scegliendo l’opzione corretta.
1. Amicum dilectum in foro vidit.
Vede Vide nel foro un caro amico.
2. Praemium solerti vernae datum est.
Fu conferito il premio del solerte schiavo al solerte schiavo
3. Non revertam priusquam Gallos vicero.
Non tornerò prima di aver vinto prima che vincerò i Galli.
4. Maecenas Horatio poetae villam dono dedit.
Mecenate diede al poeta Orazio come regalo con un regalo una villa.
5. Strenue pugnatum erat.
Si era combattuto Venne combattuto valorosamente.
7. Nelle seguenti frasi evidenzia i soggetti, i predicati delle proposizioni principali e i predicati di quelle dipendenti, poi traduci.
• soggetto • predicato di proposizione principale • predicato di proposizione secondaria
1. Feroces canes capellae fugerunt: non stulta ira, sed prudens ratio est a bonis nocentes secernĕre.
2. Nesciens voluptatibus suis imperare liber nunquam est.
3. Gravi morbo laborans, Caius amici epistulis nondum rescripserat, cum aliam recepit.
4. Rustici, semina spargentes, urbanos sustentant.
5. Troades, urbis excidium flentes, a Graecis ducibus e patria eripiuntur.
6. Facibus ardentibus ignem hostes coniecerunt.
E Traduci la versione guidata
8. Traduci la seguente versione: per le parti evidenziate scegli l’alternativa corretta fra quelle proposte nel menu a tendina del libro digitale.
Il poeta Arione
Il re di Corinto ha donato al poeta Arione molte ricchezze per aver prestato servizio alla sua corte per parecchi anni. Durante la navigazione che lo riporta in patria, il poeta scampa a un attentato dei marinai che intendono impossessarsi del suo denaro.
Cuncta maria cunctaeque terrae Arionem poetam cognoscebant. Arionem canentem canes, lepores, lupi agnique audiebant et inermes stabant. Arion Corinthi vixit apud regem. Nam rex Arionem secum (“con sé”) multos annos detinuerat Arionique multas divitias donaverat. Tunc denique poeta in patriam, insulam Lesbum, revertebat, sed nautae Arionem transportantes contra poetae vitam coniuraverunt . Sed delphini, Arionis voce advocati , navem circumdederunt. Postquam delphinos viderat, Arion navem cessit et in mare se deiecit (“si buttò”). Delphini poetam acceperunt et Corinthum ad regem reportaverunt. Postea tempestas vehemens impulit ad Corinthum navem nautarum qui (“che”, nom. m. plur.) contra Arionem coniuraverant. Igitur rex nautas capite (“a morte”) damnavit.
VERSO LA CERTIFICAZIONE
◼ Leggi il seguente brano e svolgi gli esercizi, senza consultare il dizionario.
Le porte del tempio di Giano
Svolgi gli esercizi sul libro digitale
Cum bello Sabino Romani portam Ianualem clauserant, quia in portam hostes ruebant, postquam clausa est, mox sponte porta aperta est. Cum iterum (“per la seconda volta”, avv.) hoc (“ciò”, nom. n. sing.) contigerat, armati custodes ad portam missi sunt, quia apud portam acri proelio certabatur. Postquam Sabini per portam patentem inrupti erant, ex Iani aede per portam magna vis torrentium undis scatentibus erupit multaeque hostium catervae fluctis submersae ac devoratae rapidis voraginibus fusae sunt. Itaque, post Sabinum bellum, belli tempore templi Iani fores semper Romae patebunt: nam, per Iani portam deus Romae auxilio contra Sabinos venit et semper in futuris bellis auxilio veniet. (da Macrobio)
a. Comprendere il testo
1 Numera le seguenti proposizioni, ricostruendo l’ordine corretto del racconto.
a. Le porte del tempio si riaprono da sole.
b. I Romani chiudono le porte del tempio di Giano.
c. I Sabini fanno irruzione attraverso la porta del tempio.
d. I Sabini si precipitano verso la porta del tempio.
e. I Romani decidono di tenere le porte del tempio sempre aperte in periodo di guerra.
f. I Sabini vengono sbaragliati.
g. Violenti flutti d’acqua escono dalle porte del tempio.
2 Indica la risposta corretta alle seguenti domande.
a. Perché i Romani provano inizialmente a chiudere le porte del tempio?
Perché la battaglia si concentra da un’altra parte.
Perché i nemici stanno cercando di farvi irruzione.
Perché è tradizione tenere le porte del tempio di Giano chiuse durante le guerre.
Perché il dio ha loro ordinato di farlo.
b. Perché le porte del tempio verranno sempre tenute aperte in battaglia?
Perché si può contare sull’aiuto del dio, come nella guerra contro i Sabini.
Per permettere un rapido passaggio delle truppe dirette all’assalto.
Perché flutti d’acqua potevano essere fatti scorrere attraverso le porte contro il nemico durante gli assedi.
Perché nessuno riusciva a chiuderle.
b. Riflettere sul lessico
3 Riconosci l’esatto significato che i seguenti termini hanno nel brano.
a. sponte (r. 2): spontaneamente volontariamente da sola (nel senso di “autonomamente”)
b. acri (r. 3): acre acido feroce
c. voraginibus (r. 5): crepacci gorghi voragini
d. fusae sunt (r. 5): furono sbaragliate furono diffuse furono fuse
c. Lavorare sulla lingua
4 Riconosci la risposta corretta.
a. certabatur (r. 3) è: una forma impersonale un perfetto passivo un imperfetto attivo
b. scatentibus, submersae e devoratae (rr. 4-5) sono rispettivamente: un participio perfetto congiunto e due participi presenti attributivi un participio presente congiunto e due participi perfetti sostantivati un participio presente attributivo e due participi perfetti congiunti
c. Romae auxilio (rr. 6-7) è: un dativo di possesso un doppio dativo un dativo di svantaggio
d. Rielaborare il testo
5 Riassumi in italiano la vicenda del testo, impiegando al massimo 4 righe.