Anna Luisa Martignago Roberta Mistroni
economia IN PRATICA Diritto ed
ORIENTAMENTO
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
LIFE SKILLS
EDUCAZIONE CIVICA
4 La Costituzione italiana
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. art. 3 Cost., comma 1
IL DIARIO DEL TUO APPRENDIMENTO
Rifletti su ciò che hai fatto, progetta ciò che devi fare, prefiggiti degli obiettivi, condividi le esperienze.
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• Costruire i tuoi capolavori
• Archiviare i tuoi progetti
• Tenere il diario del tuo apprendimento
Utilizza le schede di Orientamento che trovi nei QR code dell’Unità per riflettere sul lavoro svolto, imparare a valutarti e monitorare il tuo apprendimento.
Per tener traccia del tuo percorso, completale e salvale nel tuo archivio.
Progetto UDA
PlUriDisciPlinAre
Tutela dell’ambiente
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA
LEGGE FONDAMENTALE
DELLO STATO
Entrata in vigore nel 1948, sostituendo lo Statuto albertino
CARATTERISTICHE
votata • lunga • rigida • sociale • programmatica definisce i
PRINCIPI FONDAMENTALI
rispetto della dignità di ogni persona e uguaglianza di tutti i cittadini
rispetto delle minoranze e della libertà religiosa
promozione della cultura e della ricerca e protezione dell’ambiente
partecipazione alla comunità internazionale e rispetto degli stranieri
FLIPPED CLASSROOM Sperimenta e collabora!
Per ciascun argomento potrai scoprire i contenuti con video e immagini, condividendo appunti e bacheche con i compagni.
NUCLEO La nascita della Costituzione
NUCLEO Struttura e fondamenti della Costituzione
La Costituzione 18
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
Lezione in pratica
Lezione 18
La Costituzione.
LA LEGGE FONDAMENTALE
La Costituzione è la legge fondamentale che sta alla base di ogni ordinamento giuridico democratico, in quanto riconosce e garantisce i diritti e le libertà dei cittadini, ne stabilisce i doveri e definisce l’organizzazione politica dello Stato.
Il concetto di Costituzione è fortemente legato al riconoscimento sia dei diritti dell’uomo, sia della sovranità dello Stato, come si legge nell’art. 16 della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino”, il documento approvato in Francia nel 1789 nel corso della Rivoluzione che ha portato alla caduta della monarchia assoluta: «ogni società in cui la garanzia dei diritti non è assicurata, né la separazione dei poteri stabilita, non ha Costituzione». Il termine Costituzione può essere inteso in due sensi: formale e sostanziale.
• La Costituzione in senso formale si riferisce al documento nel quale sono scritti i principi e le regole fondamentali dell’organizzazione statale.
• La Costituzione in senso materiale si riferisce alla concreta applicazione di quanto è stabilito nella Costituzione formale, e quindi tiene conto dell’impegno dello Stato nell’attuazione dei suoi principi, valori e obiettivi.
Le Costituzioni formali possono essere distinte secondo diversi criteri.
In base al procedimento con cui vengono emanate, distinguiamo le Costituzioni ottriate e quelle votate.
Le Costituzioni ottriate (o concesse) sono emanate con un atto unilaterale da chi detiene il potere.
Sono tali tutte le Costituzioni del XIX secolo emanate dai sovrani per venire incontro alla richiesta di maggior partecipazione politica da parte del popolo.
Salim è un bambino che vive in un Paese afflitto da guerre e difficoltà. Gli hanno detto che la Costituzione italiana è una legge che parla di uguaglianza, libertà e diritti inviolabili. Per questo decide di affrontare un lungo viaggio fino all’Italia, dove scopre che la Costituzione stabilisce davvero tali diritti.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Per quali diritti saresti disposto/a a fare un viaggio come quello di Salim?
Le Costituzioni votate sono approvate dal popolo. Vengono scelte direttamente, con un referendum, o indirettamente, attraverso un organo rappresentativo del popolo, come è avvenuto in Italia con l’Assemblea costituente (L19).
In base al procedimento di modifica, distinguiamo le Costituzioni rigide e quelle flessibili.
Le Costituzioni rigide sono modificabili tramite un procedimento aggravato (L20).
Le Costituzioni flessibili possono essere invece modificate con una legge ordinaria del Parlamento.
In base al contenuto che esprimono, distinguiamo le Costituzioni liberali e quelle sociali.
Le Costituzioni liberali emanate nel corso del XIX secolo stabiliscono i diritti fondamentali dei cittadini. Hanno però due limiti: non prevedono i mezzi per rendere effettivi tali diritti e, soprattutto, riconoscono il diritto di voto solo ai cittadini ricchi, motivo per cui non possono essere considerate Costituzioni democratiche
Le Costituzioni sociali prevedono e tutelano il diritto di voto e gli altri diritti fondamentali dei cittadini e l’assistenza dello Stato in campo economico-sociale. Ciò consente di definirle Costituzioni democratiche
In base all’ampiezza del testo, distinguiamo le Costituzioni brevi e quelle lunghe.
Le Costituzioni brevi si limitano a stabilire le norme sull’organizzazione dello Stato e a elencare i diritti fondamentali dei cittadini.
Le Costituzioni lunghe contengono disposizioni dettagliate sui poteri e sulle funzioni degli organi dello Stato, disciplinano il rapporto tra i cittadini e l’autorità, determinano in modo approfondito diritti e doveri.
FAC-SIMILE
Kit di aiuto per lo svolgimento dell’attività
Il Cile vota la nuova Costituzione
Nel 2022, Gaspar Dominguez ha sceso a passo svelto i gradini della sede del Congresso di Santiago. Ad aspettarlo, per abbracci e congratulazioni, c’erano gli altri membri dell’assemblea costituente del Cile. Dominguez, medico di 33 anni, ha appena finito di redigere il testo della nuova Costituzione del paese, che dovrà essere sottoposta ai cittadini con un referendum in programma il 4 settembre.
Il testo fissa come inderogabili le quote di partecipazione paritaria per le donne nelle istituzioni pubbliche e la garanzia dell’inclusione Lgbtq+ negli spazi politici.
Rispondi alle domande
1. Perché è importante sottoporre una nuova Costituzione al voto popolare attraverso un referendum?
2. La nuova Costituzione del Cile è stata approvata? Fai una ricerca online
FLASH DEBATE
Dividetevi in due gruppi. Dovrete discutere una nuova regola che verrà votata per essere inserita nello Statuto scolastico. La regola è: “All’interno della scuola sarà possibile indossare solo la divisa scolastica”. Un gruppo sosterrà l’inclusione della regola e l’altro la bocciatura. Avrete 10 minuti per preparare i vostri argomenti e altri 10 minuti per il dibattito. Al termine ognuno di voi esprimerà il proprio voto: favorevole o non favorevole.
PRENDO APPUNTI
emanazione:
• Costituzioni ottriate
• Costituzioni votate
un documento scritto che contiene i principi e le regole dello Stato (senso formale)
le costituzioni si distinguono in base a:
contenuto:
• Costituzioni liberali
• Costituzioni sociali
per applicare le norme (senso materiale)
modifica:
• Costituzioni rigide
• Costituzioni flessibili
CONCETTI CHIAVE
Completo le frasi con le parole fornite. ampiezza • diritti • flessibili • legge • principi • sostanziale • Stato • votate
Concetto di Costituzione
La Costituzione rappresenta la fondamentale dell’ordinamento giuridico democratico, riconoscendo e garantendo e libertà dei cittadini, stabilendo doveri e definendo l’organizzazione politica dello . Viene distinta in senso formale, come il documento scritto dei e regole
ampiezza:
• Costituzioni brevi
• Costituzioni lunghe
fondamentali, e in senso , che considera l’effettiva applicazione di tali principi.
Classificazione delle Costituzioni
Le Costituzioni possono essere classificate in base a diversi criteri: emanazione (ottriate o ), procedimento di modifica (rigide o ), contenuto (liberali o sociali) e (brevi o lunghe). Questa classificazione aiuta a comprendere le diverse caratteristiche che possono avere le costituzioni nei vari sistemi giuridici.
Dallo Statuto alla Costituzione 19
VIDEO-LEZIONE
FAC-SIMILE
GUARDO E AGISCO Lezione in pratica
LO STATUTO ALBERTINO
La Costituzioni italiana è il frutto di un lungo e complesso percorso storico, politico e giuridico, di cui ora illustriamo le fasi fondamentali.
La storia costituzionale del nostro Paese è iniziata nel 1848, anno in cui Carlo Alberto di Savoia, sovrano del Regno di Sardegna, concesse ai propri sudditi lo Statuto albertino
Lo Statuto era una carta:
• ottriata, cioè concessa con atto unilaterale dal re;
• flessibile, cioè modificabile con una legge del Parlamento;
• breve, perché si limitava a delineare i poteri del re e a elencare i diritti di libertà;
• liberale, perché riconosceva le libertà dei cittadini sancite dalla Dichiarazione dei diritti del 1789.
Nonostante i diritti di libertà fossero riconosciuti solo in modo formale, poiché non era previsto alcun intervento dello Stato per renderli effettivi, lo Statuto è stato molto importante.
Esso fu il primo atto di autolimitazione delle proprie prerogative da parte del sovrano, e quindi costituì un compromesso tra il potere monarchico assoluto e i nuovi principi di libertà e democrazia.
IL REGNO D’ITALIA
Con la proclamazione del Regno d’Italia avvenuta nel 1861, lo Statuto albertino divenne la legge fondamentale dell’Italia unificata.
Ciò contribuì a facilitare la convivenza tra popolazioni fino a quel momento soggette a ordinamenti statali diversi.
Martina è una studentessa di scuola superiore e ama la storia. A casa del nonno trova una vecchia edizione dello
Statuto Albertino e, curiosa, cerca di capire le differenze con la Costituzione italiana
Decide di farsi aiutare dal nonno, che è nato prima dell’entrata in vigore della carta costituzionale
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Quali possono essere, secondo te, le differenze tra due carte costituzionali di due periodi storici differenti?
L’organizzazione dello Stato fu così delineata dallo Statuto:
• il re era posto al vertice dello Stato e godeva di particolari prerogative, come l’irresponsabilità penale cioè, la condizione di chi non è considerato responsabile degli atti che compie, per cui non può essere punito nel caso in cui tali atti siano illeciti; quanto alle funzioni, il sovrano partecipava alla formazione delle leggi, aveva il comando delle forze armate, gestiva la politica estera, poteva sciogliere il Parlamento, nominava i giudici;
• il Parlamento, al quale era affidato il potere legislativo, era formato da due Camere: la Camera dei deputati, eletta dai cittadini (anche se il diritto di voto era riconosciuto solo a coloro che possedevano una certa ricchezza e un certo grado di istruzione) e il Senato, composto da membri nominati a vita dal re;
• il Governo esercitava il potere esecutivo e i suoi membri erano nominati dal re, che in qualsiasi momento poteva revocarli.
IL PERIODO FASCISTA
L’affermazione della borghesia e delle classi popolari che richiedevano un riconoscimento sempre maggiore dei diritti di libertà, unitamente alla debolezza del Parlamento e a una grave crisi economica successiva alla fine della Prima guerra mondiale, portarono alla formazione del partito fascista capeggiato da Benito Mussolini. Nel 1922, dopo la “marcia su Roma” organizzata dai fascisti, il re diede a Mussolini l’incarico di formare un nuovo governo, che assunse subito un carattere totalitario grazie anche al fatto che fu facile modificare lo Statuto albertino in quanto era una Costituzione flessibile. Mussolini divenne capo del Governo, nonché duce del fascismo e responsabile del suo operato solamente nei confronti del re.
Di qui iniziò la costruzione di una vera e propria dittatura, basata su una serie di provvedimenti che limitarono fortemente le libertà e i diritti dei cittadini.
I principali di essi furono i seguenti:
• fu soppressa la Camera dei deputati, sostituita dalla Camera dei fasci e delle corporazioni, i cui membri dovevano appartenere al partito fascista ed erano nominati dal Governo;
• fu creato un nuovo organo, il Gran Consiglio del fascismo che aveva il compito di coordinare e integrare tutte le attività del regime fascista;
• fu approvata una nuova legge elettorale in base alla quale si poteva votare solo per il partito fascista, in quanto gli altri partiti erano stati messi fuori legge;
• furono abolite le libertà democratiche, come quella di stampa e di espressione;
• fu reintrodotta la pena di morte;
• nel 1938 furono emanate le leggi razziali contro gli ebrei.
IL REFERENDUM ISTITUZIONALE
Il fascismo cadde nel 1943 e con la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1945, si pose il problema di riorganizzare lo Stato. Venne stabilito, da un Governo provvisorio, che la scelta della nuova forma dello Stato dovesse essere fatta dai cittadini attraverso un referendum istituzionale, attraverso il quale i cittadini vennero chiamati a decidere la forma dello Stato. Fu così che il 2 giugno 1946, per la prima volta con suffragio universale (cioè il diritto di voto attribuito a tutti i cittadini maggiorenni, senza alcuna limitazione di sesso, ricchezza, grado di istruzione o altra condizione personale e sociale), il popolo fu chiamato a scegliere tra monarchia e repubblica e a eleggere i membri dell’Assemblea costituente, l’organo che avrebbe dovuto redigere la nuova Costituzione.
Il risultato del referendum fu a favore della forma repubblicana e il re Umberto II dovette andare in esilio.
L’ASSEMBLEA COSTITUENTE
L’Assemblea costituente preparò la nuova Costituzione in soli 19 mesi. Anche se i membri che ne facevano parte rappresentavano partiti politici con idee diverse, per la necessità di dare alla neonata Repubblica la sua legge fondamentale in tempi brevi essi trovarono un compromesso (L20) che diede vita a una Costituzione sociale e a una Repubblica democratica basata su regole che consentissero di non ricadere mai più in forme dittatoriali.
La Costituzione fu promulgata il 27 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948
Il 31 gennaio 1948 l’Assemblea costituente si sciolse e tre mesi dopo si svolsero le elezioni per la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. Il 12 maggio 1948 il Parlamento elesse Luigi Einaudi come primo Presidente della Repubblica.
Re Carlo Alberto concede ai suoi sudditi lo Statuto albertino: carta ottriata, flessibile, breve, liberale.
Mussolini inizia a costruire lo Stato dittatoriale fascista, grazie alle modifiche apportate allo Statuto Albertino, che era una Costituzione flessibile
Proclamazione del Regno d’Italia. Lo Statuto albertino diventa la legge fondamentale dell’Italia unificata.
27 dicembre Promulgazione della Costituzione
2 gennaio I cittadini eleggono l’Assemblea costituente e votano a favore della Repubblica con referendum istituzionale
1° gennaio Entra in vigore la Costituzione italiana, promulgata dall’Assemblea costituente eletta dai cittadini
L’ITALIA È UNA REPUBBLICA
DEMOCRATICA
Che l’Italia sia una Repubblica democratica è stabilito dalla Costituzione all’art. 1, che così recita: «L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».
“Repubblica democratica” significa che a tutti i cittadini deve essere riconosciuto il diritto di partecipare direttamente o indirettamente alle decisioni che riguardano il bene comune.
Questo diritto deve però potersi esercitare in modo effettivo, per cui è necessario che il popolo possa confrontare diversi programmi politici, incidere sulla formazione delle idee e scegliere liberamente tra diverse proposte.
LA SOVRANITÀ APPARTIENE AL POPOLO
La partecipazione effettiva del popolo all’esercizio del potere è sottolineata dalla Costituzione quando appunto afferma che «la sovranità appartiene al popolo».
Le forme attraverso le quali il popolo esercita la sovranità sono due:
PRENDO APPUNTI
• quella della democrazia rappresentativa (o indiretta), caratterizzata dal fatto che tutti i cittadini, mediante il voto, eleggono i propri rappresentanti, ai quali è demandato l’esercizio del potere politico;
• quella della democrazia diretta, caratterizzata dal fatto che tutti i cittadini, sempre per mezzo del voto, possono esprimere direttamente il proprio parere su determinati argomenti di interesse generale, utilizzando lo strumento del referendum.
ESEMPIO Nel 2020 è stato indetto un referendum per modificare gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari di Camera e Senato.
In entrambe le forme, quindi sia nella democrazia rappresentativa sia nella democrazia diretta, ciò che consente ai cittadini di esercitare la sovranità è il voto, che esprime le loro scelte politiche.
Il risultato che scaturisce dal voto è quindi espressione della volontà popolare, che in una democrazia è regolata dal principio della maggioranza, secondo il quale prevalgono le scelte che ricevono la maggioranza dei voti.
è fondata sull’effettivo che si esprime in forma
esercizio della sovranità da parte del popolo
rappresentativa
tramite l’elezione di rappresentanti ai quali è demandato l’esercizio del potere
CONCETTI CHIAVE
Completo le frasi con le parole fornite.
Costituzione • costituzionale • potere • re • referendum • unificazione
Nel 1848, il re Carlo Alberto ha introdotto lo Statuto Albertino, una carta che iniziava a limitare i poteri del , introducendo alcune libertà per i cittadini, anche se in modo più formale che sostanziale. Lo Statuto Albertino ha segnato un momento cruciale per l’Italia, facendo da ponte tra il vecchio sistema di governo,
diretta
tramite il referendum, con cui i cittadini si esprimono su argomenti generali
dove il re aveva tutto il , e un sistema più moderno, dove il potere inizia a essere condiviso. Questo documento ha giocato un ruolo fondamentale nell’ dell’Italia, creando una base legale comune per tutti gli italiani.
Dopo la parentesi del regime fascista,il 2 giugno 1946, attraverso un istituzionale, l’Italia sceglie di diventare una Repubblica democratica. Questo porta all’elezione dell’Assemblea Costituente incaricata di redigere la nuova , che entra in vigore il 1° gennaio 1948.
FAC-SIMILE
Kit di aiuto per lo svolgimento dell’attività
La Costituzione italiana e lo Statuto Albertino
La storia costituzionale del nostro Paese è iniziata nel 1848 con lo Statuto albertino e ha portato alla Costituzione italiana, frutto di un lungo e complesso percorso storico, politico e giuridico. Fin dai primi articoli si notano grandi differenze tra i due testi costituzionali.
Costituzione Repubblica italiana 1948
Statuto Albertino 1848
1. EMANAZIONE / APPROVAZIONE
Approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, promulgata dal Capo provvisorio dello Stato il 27 dicembre 1947 (G.U. n.298 del 27 dicembre 1947 – Edizione straordinaria
Carlo Alberto per la grazia di Dio Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme […] Con lealtà di Re e con affetto di Padre Noi veniamo oggi a compiere quanto avevamo annunziato ai Nostri amatissimi sudditi […]. Perciò di Nostra certa scienza, Regia autorità, avuto il parere del Nostro Consiglio, abbiamo ordinato ed ordiniamo in forza di Statuto e Legge fondamentale, perpetua ed irrevocabile della Monarchia, quanto segue:
2. FORMA DI GOVERNO
Art. 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2 Lo Stato è retto da un Governo Monarchico Rappresentativo. Il Trono è ereditario secondo la legge salica.
Art. 4 La persona del Re è sacra ed inviolabile.
Art. 5 Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il Capo Supremo dello Stato. […]
Art. 7 Il Re solo sanziona le leggi e le promulga.
3. DIRITTI DELL’UOMO
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. […]
Art. 24 Tutti i regnicoli, qualunque sia il loro titolo o grado, sono eguali dinanzi alla legge. Tutti godono egualmente i diritti civili e politici, e sono ammissibili alle cariche civili, e militari, salve le eccezioni determinate dalle Leggi. […]
Art. 26 La libertà individuale è guarentita.
4. DIRITTO AL LAVORO
Art. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
5. RAPPORTO STATO-CHIESA
Art. 7 Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. […] Art. 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Art. 1 La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi.
6. TUTELA DELL’AMBIENTE
Art. 9 […] [La Repubblica] Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. […]
7. GUERRA
Art. 11 L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali […]
Art. 5 […] Egli [il re] è il Capo Supremo dello Stato: comanda tutte le forze di terra e di mare; dichiara la guerra: fa i trattati di pace, d'alleanza, di commercio ed altri. […]
CONFRONTO
Dopo aver esaminato la tabella comparativa della Costituzione Italiana del 1948 e degli articoli dello Statuto Albertino del 1848, analizzo le seguenti questioni:
1. Come cambia il linguaggio utilizzato nei due documenti?
2. Quali differenze emergono nella definizione di diritti e libertà dei cittadini?
3. In che modo la forma di governo evolve tra le due carte costituzionali?
4. Rifletto su come queste differenze riflettano i cambiamenti storici e sociali dell’Italia.
La net neutrality
EDUCAZIONE CIVICA
Obiettivo Perché è importante?
Esplorare e comprendere il principio della net neutrality, analizzando come influisce sull’accesso equo e non discriminatorio alle informazioni online.
Negli Stati Uniti la net neutrality è al centro del dibattito del governo. “Proponiamo di ripristinare regole chiare che vietano di bloccare o rallentare il traffico internet e di pagare per avere precedenza. L’accesso a Internet deve essere più che accessibile e conveniente. Internet deve essere veloce, libero e aperto”.
Da dove parte la Net neutrality?
Su Internet puoi avere un tuo spazio virtuale personale, dove poter descrivere una tua passione o esporre e discutere liberamente le tue idee, senza troppe difficoltà. Con semplici procedimenti si può gestire un proprio profilo su forum e social network o ad aprire un blog, o ancora creare un sito. Così, al pari del presidente degli Stati Uniti o di una ricca multinazionale, hai l’opportunità anche tu di esprimere le tue opinioni o di parlare al mondo dei tuoi interessi. Questa opportunità è offerta indistintamente a tutti in base al cosiddetto principio della net neutrality (neutralità della Rete).
Di che cosa si tratta?
Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro. Navigare in Internet è possibile grazie all’“intermediazione” dei pro-
Comprendere la net neutrality è essenziale per garantire un internet libero e aperto, promuovendo un’informazione accessibile a tutti.
vider, cioè di società che mettono le proprie reti di trasmissione dati a disposizione degli utenti, permettendo materialmente ai devices di connettersi. I provider sono tenuti a non fare nessuna discriminazione tra i collegamenti richiesti: non possono, cioè, rendere più veloce la consultazione di determinati contenuti o rallentare se non impedire del tutto quella di altri.
La net neutrality consiste proprio in questo: tutti devono avere la possibilità di trovare e farsi trovare in Rete godendo di pari condizioni di visibilità.
Rispondi alle domande
1. Cosa si intende per neutralità della rete?
2. Quali sono gli argomenti a favore e contro la neutralità della rete?
COMPETENZE IN GIOCO
Creerete uno storyboard che rappresentino scenari futuri in un mondo senza neutralità della rete, concentrandovi su come queste condizioni influenzerebbero la vita quotidiana, l’accesso all’informazione e l’economia.
Come procedere
A CASA
Ricerca individuale: Ogni studente e studentessa raccoglie informazioni sul concetto di neutralità della rete.
A SCUOLA
Creazione dello Storyboard: Dividetevi in piccoli gruppi. In ogni gruppo, confrontate il lavoro di ricerca svolto. Create quindi lo storyboard con vignette che illustrano gli eventi futuri, usando carta e matite o un software digitale. Ricordate di porre l’attenzione su come le condizioni delineate influenzerebbero la vita quotidiana, l’accesso all’informazione e l’economia.
Nel QR code trovi la scheda per riflettere sul lavoro svolto, imparare a valutarti e monitorare il tuo apprendimento Per tener traccia del tuo percorso, completala e salvala nel tuo archivio.
FAC-SIMILE
STUDIO ATTIVO
RISOLVI I CASI • PRENDI DECISIONI • CREA MAPPE
Impara ad imparare con metodo
Guarda il caso svolto e commentato nel QR code
L18 LA COSTITUZIONE
1. Individuo la parola chiave
1. Costituzione modificabile con procedure complesse:
2. Costituzione approvata dal popolo o da suoi rappresentanti:
3. Costituzione che tutela tutti i cittadini:
4. Costituzione che non prevede il suffragio universale:
5. Costituzione che si limita a elencare i diritti dei cittadini e l’organizzazione dello Stato:
2. Scrivo la definizione corretta
1. Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino:
2. Leggi ordinarie:
3. Creo uno schema utilizzando le seguenti parole chiave
Costituzione • diretta • referendum • sovranità
4. Risolvo il caso individuando l’opzione corretta
Nel corso di una discussione in classe, la professoressa pone un quesito riguardante l’importanza dei concetti di “Costituzione in senso formale” e di “Costituzione in senso materiale”. Alessia risponde che la Costituzione in senso formale si riferisce al documento scritto che stabilisce i principi fondamentali dello Stato, mentre la Costituzione in senso materiale indica l’applicazione pratica di questi principi nella società, sostenendo che entrambi sono importanti.Tommaso, d’altra parte, sostiene che la Costituzione in senso formale è sufficiente per garantire i diritti dei cittadini, indipendentemente dalla sua applicazione pratica.
• Chi, fra Alessia e Tommaso, ha un’interpretazione più accurata del ruolo della Costituzione Italiana?
a. Solo Alessia ha ragione: La distinzione tra Costituzione in senso formale e materiale ì è cruciale per comprendere che non basta avere una Costituzione scritta, ma è necessaria la sua effettiva applicazione per garantire i diritti.
b. Solo Tommaso ha ragione: La presenza di una Costituzione scritta è sufficiente a garantire i diritti dei cittadini, indipendentemente dalla sua applicazione.
c. Entrambi hanno ragione: È importante sia avere una Costituzione formale che assicurarsi che i suoi principi vengano applicati praticamente.
d. Nessuno dei due ha ragione: La Costituzione non gioca alcun ruolo nel garantire i diritti dei cittadini; sono altre le leggi che forniscono tali garanzie.
L19 DALLO STATUTO ALLA COSTITUZIONE
5. Rispondo alle domande
1. Come era composto il Senato, secondo le norme dello Statuto albertino?
2. Che cosa vuol dire che lo Statuto albertino era una Costituzione liberale?
3. Perché lo Statuto albertino era una Costituzione flessibile?
4. Quale significato aveva il referendum istituzionale del 1946?
6. Risolvo il caso in pratica
La Costituzione attualmente in vigore in Italia fu approvata da un’assemblea di deputati eletti dal popolo il 2 giugno 1946; lo Statuto albertino, invece, fu concesso dal re Carlo Alberto ai sudditi del Regno di Sardegna nel 1848 e divenne poi – con la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861 – la legge fondamentale dell’Italia unita.
Una differenza essenziale tra la Costituzione repubblicana e lo Statuto albertino, dunque, è costituita dal diverso modo in cui furono emanati i due documenti: nel senso che la Costituzione attuale fu approvata da un’assemblea eletta dal popolo, mentre lo Statuto albertino fu concesso dal re.
1. Ricordi altre differenze tra la Costituzione repubblicana e lo Statuto albertino?
2. Quest’ultimo come viene definito per il fatto di essere stato concesso dal re?
SPERIMENTO CON L’AI
Scrivo una definizione per ciascuna delle seguenti parole chiave:
Costituente • Costituzione • referendum • Repubblica • sovranità • Statuto
Inserisco poi le definizioni in una chatbot, chiedendo suggerimenti su come renderle più chiare e di facile comprensione per i miei compagni di classe. Valuto poi i suggerimenti proposti.
Caratteri e struttura della Costituzione
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
FAC-SIMILE
Lezione 20 Caratteri e struttura della
Costituzione.
I CARATTERI GENERALI
La Costituzione italiana è scritta, sul modello di quanto fatto da altri Stati già alla fine del XVIII secolo.
Infatti, in Europa si era cominciato ad attuare la codificazione delle norme giuridiche costituzionali in apposite carte, che permettevano di distinguerle dalle leggi ordinarie; ciò era dovuto all’importanza che rivestiva questa legislazione, in quanto composta da norme fondamentali poste alla base della convivenza sociale e chieste dai popoli che aspiravano alla democrazia e alla libertà.
La nostra Costituzione è votata, in quanto è stata predisposta e approvata dall’Assemblea costituente, che rappresentava la volontà del popolo espressa nel 1946 con il referendum istituzionale.
Facevano parte dell’Assemblea costituente esponenti di diverse ideologie politiche, che riuscirono a trovare un accordo sulle questioni fondamentali, definito patto (o compromesso) costituzionale. Si definisce così l’accordo raggiunto tra le diverse forze politiche (liberali, cattoliche, socialiste) che, pensando all’importanza di dare allo Stato italiano la sua nuova Costituzione, trovarono l’intesa sui punti principali, facendo convergere il meglio delle rispettive idee. In questo modo, venne approvata una carta costituzionale che rispondeva ai valori e agli ideali di libertà e democrazia per i quali il popolo aveva combattuto.
Lezione in pratica
Nel settembre 2020, tutti i giornali e i media hanno parlato del referendum confermativo per la riforma del taglio dei parlamentari, una votazione finalizzata a decidere se il Parlamento italiano dovesse continuare a essere composto come previsto dalla Costituzione o se il numero dei parlamentari dovesse essere ridotto.
La Costituzione, come sappiamo, ha una sua struttura e le sue caratteristiche.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Quali caratteristiche ha secondo te la nostra Costituzione per poter essere la legge fondamentale del nostro stato?
• Quale struttura può essere adatta a queste caratteristiche?
Si può dire che la Costituzione italiana è il risultato di un grande sforzo politico unitario per rifare un’Italia distrutta materialmente e spiritualmente dal fascismo. La Costituzione si basa infatti su principi democratici e antifascisti, non solo nelle sue disposizioni esplicite, come il divieto di riorganizzazione del partito fascista (XII disposizione transitoria e finale), ma anche nei suoi principi generali, tutti orientati a una società antitotalitaria e pluralista.
La Costituzione italiana è lunga, in quanto vuole rispondere all’esigenza di indicare, in modo dettagliato, non solo i diritti dei cittadini e le garanzie per proteggerli, ma anche le funzioni dei vari organi dello Stato e i limiti posti a ogni organo.
Dopo l’esperienza della dittatura fascista, che era riuscita con facilità a cambiare lo Statuto albertino perché era una carta flessibile, l’Assemblea costituente decise che la Costituzione dovesse essere rigida, affinché non potessero essere minacciate in alcun modo la democrazia e le libertà dei cittadini.
La rigidità della Costituzione si concretizza in due misure principali:
• la revisione del testo costituzionale può avvenire soltanto con una procedura speciale prevista dall’art. 138 della Costituzione stessa;
• è stato creato un organo apposito, la Corte costituzionale (L39), che ha il compito di vigilare sulla Costituzione, verificando che qualsiasi legge dello Stato sia conforme ai principi in essa contenuti.
La Costituzione italiana è sociale, poiché richiede allo Stato repubblicano di rendere effettivi i diritti stabiliti.
Interviene in campo economico-sociale con decisioni tese a eliminare gli ostacoli che impediscono a tutti i cittadini di avere le stesse opportunità.
La Costituzione italiana è programmatica nel senso che non contiene solo norme precettive, cioè regole precise di immediata applicazione che servono a organizzare l’azione dei pubblici poteri, ma anche norme programmatiche, cioè regole che definiscono gli obiettivi che nel tempo lo Stato deve raggiungere e per la cui realizzazione è necessaria l’emanazione di leggi ordinarie.
L’ATTUAZIONE DEI PRINCIPI
Essendo la nostra Costituzione di tipo programmatico, occorreva che nel tempo il legislatore ordinario rendesse operativi gli orientamenti delineati appunto dalle norme programmatiche.
A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso sono state quindi emanate diverse leggi che hanno rafforzato soprattutto lo Stato sociale
Tra queste ne indichiamo alcune che hanno inciso in modo particolare nella collettività, apportando profonde riforme:
• la legge, emanata nel 1962 in attuazione dell’art. 34 della Costituzione (L26), che elevava a 14 anni l’obbligo di istruzione, obbligo poi elevato a 16 anni nel 2007;
• lo Statuto dei diritti dei lavoratori, che ha stabilito l’applicazione al mondo del lavoro di alcune libertà fondamentali (L24) come quella di espressione, di associazione ecc.;
• la legge di riforma del sistema sanitario, che ha esteso a tutti i cittadini il diritto alla salute (L26);
• la riforma del diritto di famiglia del 1975, che ha garantito ai coniugi uguali diritti.
LA STRUTTURA DELLA COSTITUZIONE
Dal punto di vista della struttura interna, la nostra Costituzione è divisa in due parti centrali, le quali sono precedute da una parte iniziale e sono seguite da un gruppo di norme definite “Disposizioni transitorie e finali”.
La parte iniziale, composta di dodici articoli (artt. 1-12), è intitolata “Principi fondamentali”.
I principi fondamentali svolgono la funzione di costituire una guida sicura per l’interpretazione di tutta la Costituzione.
Essi sono finalizzati a garantire le scelte politiche di fondo contenute nella Costituzione (come la sovranità popolare), i diritti inviolabili dell’uomo (come l’uguaglianza), i valori etici (come il ripudio della guerra). Nei “principi fondamentali” sono anche regolati i rapporti tra lo Stato e la Chiesa cattolica (L22) e sono inseriti programmi di carattere politico e sociale (come lo sviluppo della cultura, la tutela del paesaggio ecc.).
La parte prima (artt. 13-54) è intitolata “Diritti e doveri dei cittadini” e disciplina i diritti che i cittadini vantano nei confronti dello Stato e i doveri che lo Stato impone loro di osservare.
Questa parte è a sua volta divisa in quattro titoli:
• I Rapporti civili (artt. 13-28);
• II Rapporti etico-sociali (artt. 29-34);
• III Rapporti economici (artt. 35-47);
• IV Rapporti politici (artt. 48-54).
COSTITUZIONE COMMENTATA
• Vai a pagina 429 per leggere il testo della Costituzione e ascoltare i commenti agli articoli.
La parte seconda della Costituzione (artt. 55-139) è intitolata “Ordinamento della Repubblica” e disciplina l’organizzazione dello Stato.
Questa parte è divisa in sei titoli:
• I Il Parlamento (artt. 55-82);
• II Il Presidente della Repubblica (artt. 83-91);
• III Il Governo (artt. 92-100);
• IV La Magistratura (artt. 101-113);
• V Le Regioni, le Province, i Comuni (artt. 114133);
• VI Garanzie costituzionali (artt. 134-139).
PRENDO APPUNTI
Infine, le disposizioni transitorie e finali sono 18 articoli, numerati con numeri romani, previsti allo scopo di disciplinare il passaggio dallo Statuto albertino alla Costituzione (disposizioni transitorie) e di chiudere la Costituzione (disposizioni finali).
Alcune di queste norme (precisamente le prime 11) hanno esaurito la propria validità perché richiedevano il compimento di atti che si sono conclusi, come nel caso della disposizione I che prevedeva la figura del capo provvisorio dello Stato. Le altre, invece, sono state abrogate perché considerate superate sotto l’aspetto storico e politico, come nel caso del comma della disposizione XIII che vietava ai membri della famiglia Savoia di entrare in Italia.
Caratteristiche
• Scritta
• Votata
• Lunga
• Rigida
• Sociale
• Programmatica
Parte iniziale
Principi fondamentali della convivenza sociale (artt. 1-12)
Parte prima
Parte seconda
diritti e doveri dei cittadini (artt. 13-54)
organizzazione dello Stato (artt. 55-139)
Disposizioni transitorie e finali
passaggio
dallo Statuto albertino alla Costituzione e chiusura della carta costituzionale (artt. I-XVIII)
CONCETTI CHIAVE
Completo le frasi con le parole fornite. lunga • programmatica • rigidità • scritta • sociale • votata
Caratteri generali della Costituzione
La Costituzione italiana è stata per codificare in modo chiaro le norme fondamentali dello Stato. È stata dall’Assemblea Costituente nel 1946, rappresentando la volontà del popolo e l’impegno di diverse forze politiche verso democrazia e libertà. È considerata perché dettaglia i numerosi diritti dei cittadini e le funzioni degli organi di stato,
cercando di coprire tutti gli aspetti necessari per una convivenza civile equa e democratica.
La sua è dovuta alla necessità di una procedura speciale per qualsiasi modifica, introdotta per proteggere la democrazia e le libertà individuali dopo l’esperienza della dittatura fascista. Viene definita perché impegna lo Stato a rendere effettivi i diritti civili, intervenendo attivamente in campo economico e sociale.
È perché contiene anche obiettivi a lungo termine che lo Stato si impegna a realizzare.
Navigare la Costituzione
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Ma come si fa a navigare online e consultare la Costituzione?
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Navigare facilmente fra gli articoli 3
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Utilizza siti ufficiali che garantiscono l’accuratezza delle informazioni. Esempi sono:
• il sito del Senato della Repubblica Italiana: senato.it
• Il sito della Camera dei Deputati: camera.it
Impara a usare le parole chiave corrette per trovare gli articoli di interesse. Per esempio, per cercare informazioni sui principi fondamentali, usa parole chiave come «principi fondamentali Costituzione Italiana».
Per navigare facilmente fra gli articoli, devi familiarizzare con la struttura della Costituzione. Ricordati che è divisa in parti che includono: i Principi Fondamentali, i Diritti e Doveri dei cittadini, l’Ordinamento della Repubblica, e le Disposizioni Transitorie e Finali.
Alcuni articoli della Costituzione possono essere complessi: per aiutarti nella loro comprensione, utilizza risorse come, per esempio, lezioni online, video educativi o siti specializzati in educazione civica.
Alcuni siti offrono mappe concettuali, timeline interattive o quiz sulla Costituzione. Sfrutta questi strumenti per apprendere più velocemente; impara a costruire mappe e timeline, prendendo spunto da ciò che vedi e ti sembra chiaro o divertente.
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• Sintetizzate il contenuto dell’articolo con parole vostre
• Discutete con i compagni e le compagne la sua importanza per la società italiana di oggi, e su come potete applicare la conoscenza di questo articolo nella vita quotidiana
I Principi fondamentali Articoli 1-4
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
FAC-SIMILE
Principio democratico
L’art. 1 enuncia il principio democratico: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro».
Questo articolo, oltre ad affermare che la sovranità appartiene al popolo, pone il lavoro a fondamento della comunità statale e afferma il principio della sua tutela, dando così un forte contenuto al principio di democraticità.
Principio dell’inviolabilità dei diritti
L’art. 2 enuncia il principio dell’inviolabilità dei diritti: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
Questo articolo è importantissimo perché dichiara che ci sono diritti talmente connessi alla natura umana (come il diritto alla vita, alla libera manifestazione del pensiero, alla libertà di professare la propria religione) che sono inviolabili (cioè devono essere rispettati da tutti e la norma che li tutela non può essere modificata) e devono essere riconosciuti non solo ai cittadini italiani, ma a qualsiasi essere umano presente sul nostro territorio. La Costituzione afferma inoltre il principio pluralista, secondo cui sono inviolabili anche i diritti esercitati da chiunque interagisca in un gruppo (come formazioni sociali, associazioni, partiti ecc.).
Principio di uguaglianza
L’art. 3 enuncia il principio di uguaglianza, intesa sia in senso formale sia in senso sostanziale.
Lezione in pratica
Le chiamano le “Nobeldonne”. Sono le scienziate, le economiste e le donne di cultura e di pace che hanno vinto il Premio Nobel. Sono la dimostrazione del fatto che uomini e donne, avendo medesime capacità e dignità, possono ambire agli stessi risultati.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Pensi che in Italia ci sia uguaglianza tra le persone?
• Riconoscere l’uguaglianza di tutti è sufficiente a garantirla?
• L’uguaglianza formale è stabilita nel primo comma: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
• Garantisce che davanti alla legge tutti ricevano lo stesso trattamento, senza privilegi verso qualcuno o particolari oneri verso qualcun altro.
ESEMPIO Se il sindaco passasse con il semaforo rosso sarebbe sanzionato come chiunque altro.
• L’uguaglianza sostanziale, è stabilita nel secondo comma: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della personalità umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Diritto al lavoro
L’art. 4 enuncia il principio del diritto-dovere al lavoro: «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto».
Il lavoro è innanzitutto un diritto del cittadino, perché dal lavoro l’uomo ricava i mezzi per mantenersi e avere un’indipendenza economica, condizioni essenziali per la libertà.
Ma il lavoro è anche un dovere: «Ogni cittadino ha il dovere di svolgere […] un’attività […]» (secondo comma). Perciò ogni individuo è tenuto a dare il suo contributo alla comunità, svolgendo la mansione più adatta alle sue possibilità e inclinazioni.
RIFLETTO
FAC-SIMILE
Kit di aiuto per lo svolgimento dell’attività
La nazionale
di calcio
danese per la parità di genere
L’esempio della Nazionale di calcio danese dimostra che la lotta per la parità e l’uguaglianza deve riguardare tutti. I calciatori della Nazionale della Danimarca hanno infatti deciso di rinunciare a negoziare un aumento salariale, obbligando però la Federazione a garantire una retribuzione paritaria tra loro e la Nazionale femminile. Il direttore del sindacato dei calciatori, Spillerforeningen, ha confermato che il 14 giugno 2024 è stato firmato il nuovo accordo quadriennale, che entrerà in vigore al termine degli Europei in Germania, dichiarando: “È un passo straordinario per migliorare le condizioni delle squadre nazionali femminili”.
Fonte: account freeda, con adattamenti
FACT CHECKING
PRENDO APPUNTI
Dividetevi in gruppi. Ogni gruppo dovrà verificare l’accuratezza della seguente affermazione: “le donne nell’Unione europea guadagnano in media il 13% in meno degli uomini a parità di mansioni”.
Ricercate dati ufficiali, studi e articoli per confermare o smentire queste affermazioni.
Principio democratico: la democrazia si realizza attraverso la sovranità popolare e si fonda sul valore del lavoro.
CONCETTI CHIAVE
sono I principi fondamentali della Costituzione
Principio dell’inviolabilità dei diritti: i diritti essenziali dell’uomo sono protetti sia a livello individuale sia a livello collettivo.
Completo le frasi con le parole fornite. collettivi • dovere • fondamentali • individuo • legge • solidarietà
Principi fondamentali: articoli 1-4
La Costituzione italiana, con i suoi principi , pone le sue basi sui pilastri di democrazia partecipativa, centralità del lavoro, tutela dei diritti individuali e e impegno per una società fondata sull’uguaglianza e sulla . Secondo l’articolo 1, il
• Formale: uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.
• Sostanziale: uguaglianza nelle pari opportunità.
Principio del dirittodovere al lavoro: il lavoro è un diritto, ma è anche un dovere del cittadino.
lavoro non è solo un diritto ma anche il fondamento su cui si costruisce la società. L’articolo 2 enfatizza la protezione dei diritti inviolabili dell’ , promuovendo la libertà e lo sviluppo personale come componenti essenziali della vita civile. L’articolo 3 sottolinea l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla e l’impegno dello Stato a eliminare le barriere che impediscono la piena realizzazione personale e la partecipazione attiva alla vita della comunità. L’articolo 4 va oltre, riconoscendo il lavoro non solo come diritto ma anche come civico, ponendo le basi per un’etica del contributo individuale al benessere collettivo.
I Principi fondamentali
Articoli 5-8
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
Lezione in pratica
Lezione 22 I Principi fondamentaliArticoli 5-8.
Unità, autonomia degli enti locali e decentramento
L’art. 5 enuncia tre principi: l’unità e indivisibilità dello Stato, l’autonomia degli enti locali, il decentramento amministrativo
L’Italia è una Repubblica indivisibile, ma lo Stato riconosce l’esistenza di alcuni enti (Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane) che hanno il potere di governarsi da soli (autonomia) e che, attraverso l’esercizio delle funzioni a loro riconosciute, contribuiscono alla gestione del potere sul territorio.
L’art. 5 della Costituzione fa riferimento anche al decentramento amministrativo, in base al quale lo Stato ha il dovere di delegare e di trasferire compiti e poteri amministrativi alle autonomie locali, che esercitano le loro funzioni in una precisa area del territorio.
Tutela delle minoranze linguistiche
L’art. 6 stabilisce il principio della tutela delle minoranze linguistiche, richiedendo allo Stato di intervenire con apposite norme.
Le minoranze linguistiche sono comunità che risiedono storicamente in una determinata area geografica e che si contraddistinguono per l’uso tradizionale di una lingua differente da quella dello Stato di appartenenza.Con questo articolo la Costituzione ribadisce l’impegno dello Stato a eliminare qualsiasi ostacolo che crei discriminazione tra i cittadini: infatti, proteggere la lingua particolare usata da alcune popolazioni significa salvaguardare la loro identità culturale e consentire loro di partecipare attivamente alla vita sociale e politica del Paese.
Davide e Mara sono due cugini che vivono in due regioni italiane diverse. Davide vive a Roma, nell’antico quartiere ebraico del portico d’Ottavia ed è di religione ebraica Mara vive tra le montagne dell’Alto Adige ed è cattolica Entrambi i cugini frequentano il liceo, in italiano per Davide e in tedesco per Mara.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Davide e Mara sono liberi di scegliere se frequentare l’ora di insegnamento della Religione cattolica?
• Perché Mara frequenta un liceo in cui la prima lingua è quella tedesca e non quella italiana?
Al tempo della Costituzione, questo principio era stato pensato per proteggere alcune minoranze linguistiche particolarmente numerose sul nostro territorio (quella francese in Valle d’Aosta e quella tedesca in Alto Adige), poi nel corso degli anni il legislatore, così come previsto dalla Costituzione, è intervenuto con apposite leggi a favore di altre minoranze.
ESEMPIO Nel 1999 (legge n. 482) sono state introdotte misure di tutela per lingue come l’albanese (in alcune zone dell’Italia meridionale), il catalano (in Sardegna), il ladino (nelle valli dolomitiche) ecc.; nel 2001 (legge n. 38) è stata riconosciuta e tutelata la minoranza linguistica slovena insediata nel Friuli-Venezia Giulia.
Indipendenza di Stato e Chiesa
L’art. 7 dispone il principio di indipendenza di Stato e Chiesa: lo Stato e la Chiesa cattolica sono indipendenti e sovrani nelle proprie sfere di competenza e di azione, rispettivamente quella terrena e quella spirituale, per cui non devono esserci reciproche interferenze.
I rapporti tra queste due entità sono regolati dai Patti Lateranensi, speciali accordi che, su accettazione di entrambe le parti, possono essere modificati senza alcun procedimento di revisione della Costituzione.
Libertà religiosa
L’art. 8 sancisce il principio della libertà di religione e dichiara che «tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge».
Questo significa che tutte le religioni hanno il diritto di organizzarsi secondo propri statuti, a condizione che questi non siano in contrasto con l’ordinamento giuridico dello Stato.
I Patti lateranensi e il nuovo concordato
I rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica sono regolati dai Patti Lateranensi, firmati l’11 febbraio 1929, e comprendevano un Trattato (che risolse la Questione Romana) e un Concordato (che regolava la condizione della religione e della Chiesa). in base ai quali venne creato lo Stato della Città del Vaticano, indipendente, sottoposto alla sovranità del papa; inoltre, si attribuì alla religione cattolica la supremazia rispetto agli altri culti. I Patti Lateranensi rimasero immutati fino al 18 febbraio 1984, anno in cui è stato siglato l’Accordo di Villa Madama, detto anche Nuovo Concordato, che ha abrogato il principio della religione cattolica come unica religione dello Stato.
Inoltre ha affermato i seguenti principi:
PRENDO APPUNTI
• Principio di unità e indivisibilità dello Stato
• Principio di autonomia degli enti locali
• Principio del decentramento amministrativo
CONCETTI CHIAVE
• l’indipendenza della Chiesa dallo Stato, pur con forme di collaborazione e aiuto reciproco;
• la piena libertà della Chiesa cattolica di svolgere la sua missione pastorale ed educativa;
• il sostegno finanziario dello Stato al clero;
• l’insegnamento non più obbligatorio della religione cattolica nelle scuole;
• il riconoscimento degli effetti civili del matrimonio celebrato secondo il rito cattolico.
Le intese con le altre chiese
La Costituzione, al comma 3 dell’art. 8, afferma che i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose, diverse da quella cattolica, sono regolati per legge sulla base di intese con le loro rappresentanze. L’Accordo di Villa Madama ha dato un certo impulso al raggiungimento di queste intese, firmate con le principali Chiese o comunità religiose (ebraica, valdese, buddista, cristiana, evangelica ecc.).
Da tutto ciò deriva che lo Stato italiano è uno Stato laico, cioè ammette tutte le religioni e non considera nessuna religione superiore alle altre.
I principi fondamentali della Costituzione
• Principio della tutela delle minoranze linguistiche
Faccio il punto della Lezione completando i concetti chiave.
ampiezza • indipendenza • indivisibilità • locali • minoranze • Stato
Principi fondamentali: articoli 5-8
Gli articoli 5-8 della Costituzione italiana gettano le basi per l’organizzazione territoriale dello Stato e per il rapporto tra lo Stato stesso, le sue varie entità territoriali e la sfera religiosa. L’articolo 5 stabilisce l’
• Principio d’indipendenza tra Stato e Chiesa
• Principio della libertà di religione
della Repubblica, promuovendo al contempo l’autonomia delle entità , essenziale per un’amministrazione che rispecchi le peculiarità e le esigenze di ogni territorio. L’articolo 6 protegge le linguistiche, sottolineando l’impegno dello Stato nella salvaguardia della diversità culturale e linguistica come patrimonio da preservare. Con l’articolo 7 si definiscono i rapporti tra lo e la Chiesa cattolica, basati sull’ e sulla cooperazione, garantendo al contempo la libertà di culto e la pluralità religiosa come confermato dall’articolo 8, che estende questa libertà a tutte le confessioni religiose.
23 I Principi fondamentali
Articoli 9-12
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
FAC-SIMILE
Lezione 23
I Principi fondamentaliArticoli 9-12.
Sviluppo della cultura e della ricerca
Di notevole importanza è l’art. 9 della Costituzione che al primo comma recita: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica».
Lo sviluppo della cultura è uno strumento di grande progresso civile e sociale e, come approfondiremo in seguito, la Costituzione ha inteso garantire la libera formazione della cultura in tutti i suoi aspetti, dall’istruzione scolastica, con la libertà di insegnamento sancita all’art. 33, alla libertà di espressione per coloro che promuovono la cultura (come scrittori, giornalisti, artisti, filosofi). La stessa cosa vale per la ricerca scientifica e tecnica, alla quale sono affidate tante speranze per migliorare la qualità di vita delle persone ed elevare il benessere della collettività (come nel caso della ricerca in campo medico-sanitario per sconfiggere il cancro e le malattie genetiche o in campo tecnologico, per sfruttare le risorse naturali al fine di creare fonti di energia a basso impatto ambientale).
Tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico
Il secondo comma dello stesso art. 9 afferma un principio di grande attualità, ossia l’impegno dello Stato a difesa del paesaggio e del patrimonio storico e artistico.
Quest’ultimo è costituito da beni archeologici, da testimonianze storiche, da beni culturali di varia natura (come castelli, musei, tradizioni popolari, teatri ecc.).
Il paesaggio deve essere inteso soprattutto come ambiente, la cui salvaguardia comprende diversi aspetti, come la tutela delle piante e degli animali, la conser-
Lezione in pratica
Per la modernizzazione di un Paese servono mezzi di comunicazione efficienti. Certamente avrai sentito parlare del progetto di costruzione della TAV, linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Torino a Lione, in Francia. Quest’opera è stata fortemente osteggiata da molti abitanti dei territori che la ferrovia dovrebbe attraversare. Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Secondo te quali sono i motivi della loro protesta?
• In quale modo possono motivarla?
vazione di montagne, fiumi, laghi e più in generale di un ecosistema equilibrato che permetta all’uomo di vivere in un luogo sano e senza alcun pericolo. Questi obiettivi richiedono anche che il territorio sia organizzato in modo razionale, stabilendo un giusto rapporto tra le aree destinate alle abitazioni, le zone verdi e le aree adibite allo svolgimento di attività produttive, per evitare qualsiasi forma di inquinamento (come nel caso dell’inquinamento acustico, a cui sono soggette le abitazioni situate nelle vicinanze di capannoni industriali).
Tutela dell’Ambiente
Nel febbraio del 2022, a seguito di una legge costituzionale, all’articolo 9 è stato aggiunto un ulteriore comma. Questo comma afferma che la Repubblica «Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.
La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».
L’obiettivo di questo inserimento è quello di garantire a tutte le generazioni del futuro le condizioni per poter continuare a vivere. Infatti, se fino a prima l’ambiente veniva inteso come luogo appartenente all’uomo e la priorità veniva data al benessere degli esseri viventi, ora la situazione è cambiata. La protezione dell’ambiente diventa una questione di vitale importanza.
Questa nuova visione richiama uno dei pilastri più importanti dello sviluppo sostenibile.
Lo sviluppo sostenibile è un modello di sviluppo che assicura il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.
L’obiettivo di questo modello è quello di lasciare alle generazioni future la stessa quantità di risorse che hanno avuto a disposizione le generazioni precedenti. Per fare questo, lo sviluppo sostenibile si basa su tre pilastri:
• sostenibilità ambientale, cioè la capacità di preservare le risorse naturali;
• sostenibilità sociale, cioè la capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione, democrazia, partecipazione, giustizia) equamente distribuite per classi e genere;
• sostenibilità economica, cioè la capacità di garantire una crescita duratura per il sostentamento della popolazione.
Gestione dei rifiuti
Fa parte di questo ambito la gestione dei rifiuti, intesa come l’insieme delle scelte politiche e tecniche volte a gestire l’intero processo, dalla produzione dei rifiuti all’eliminazione (raccolta, trasporto, smaltimento), con l’obiettivo principale di ridurre gli effetti nocivi sulla salute dell’uomo e sull’ambiente.
Il concetto chiave su cui si intende puntare è costituito dal riciclaggio, che consiste nel riutilizzo dei rifiuti in modo tale che essi non vadano ad accumularsi sul territorio. Ciò può avvenire con diverse tecnologie a seconda del tipo di rifiuto.
ESEMPIO I rifiuti organici possono essere smaltiti in appositi impianti di compostaggio, evitando così l’accu-
I 3 pilastri della sostenibilità
• La sostenibilità economica si basa sull'uso efficiente delle risorse
• La sostenibilità ambientale si basa sulla capacità di preservare l’ambiente e le risorse
• La sostenibilità sociale si basa sull'equità
SOSTENIBILITÀ SOCIALE
Speranza di vita
Formazione
Pari opportunità
Ripartizione dei redditi
Condizioni di lavoro
Stabilità politica
mulo di materiale in fermentazione nelle discariche e permettendo di ottenere concime utile per l’agricoltura. Interventi a tutela dell’ambiente e dei beni culturali
Nel corso degli anni, sono dunque state emanate numerose leggi a tutela sia del patrimonio culturale sia dell’ambiente con obiettivi specifici, come la difesa delle opere d’arte, il contrasto alle forme di inquinamento, il risparmio delle riserve d’acqua e la gestione dei rifiuti.
Tutte queste leggi sono state riunite nel “codice dei beni culturali e del paesaggio” (d.lgs. n. 42/2004) e nel “codice dell’ambiente” (d.lgs. n. 152/2006). È importante sottolineare che già nel 1974 era stato istituito un ministero (che è un organo del Governo) che si occupava di entrambe le materie, cioè tutela e promozione sia dell’ambiente sia del patrimonio culturale; negli anni, i problemi in questi settori sono aumentati per cui, allo scopo di rendere più efficaci gli interventi, il ministero è stato sdoppiato, con la creazione nel 1986 del ministero per l’Ambiente e nel 1998 del ministero per i Beni e le attività culturali, al quale era stata affidata la competenza anche in materia di turismo (il nostro straordinario patrimonio storico-artistico è un richiamo per i turisti di tutto il mondo), recentemente attribuita al ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Redditi
Crescita (PIL pro capite)
Ricerca-sviluppo
Scambi internazionali
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Bilancio CO2
Qualità dell’acqua
Qualità dell’aria
Biodiversità
Altre emissioni
Principio internazionalista
Nell’art. 10 viene sostenuto il principio internazionalista in virtù del quale lo Stato si proclama aperto alla comunità internazionale, e quindi disposto ad accettare tutto ciò che comporta la partecipazione alle diverse organizzazioni internazionali.
Tale principio fu previsto nella Costituzione anche per consentire allo Stato italiano di entrare a far parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu), che richiedeva, come condizione per essere ammessi, che lo Stato dichiarasse la sua vocazione pacifista.
Il diritto di asilo
L’apertura nei confronti della comunità internazionale richiede allo Stato di fare scelte riguardanti gli stranieri, cosa che l’Italia ha fatto con l’affermazione del principio di accoglienza, sempre contenuto nell’art. 10.
Questo principio si concretizza nel riconoscimento del diritto di asilo, che consiste nel dare rifugio, e quindi protezione, agli stranieri che fuggono dal proprio Paese perché non vi possono esercitare le libertà democratiche garantite dalla nostra Costituzione.
Sempre allo scopo di proteggere gli stranieri, la nostra
Costituzione stabilisce anche il divieto di concederne l’estradizione se sono stati accusati di aver commesso reati politici.
La condizione di straniero
In seguito all’approvazione dei Trattati della Ue esistono due categorie di stranieri:
• i cittadini dell’Unione europea, che godono di un’ampia tutela e che sono paragonati quasi del tutto ai cittadini italiani, per cui non hanno bisogno di alcun permesso per entrare e soggiornare in Italia; • i cittadini extracomunitari, che sono sottoposti a restrizioni riguardanti il loro diritto di ingresso e di soggiorno in Italia, per cui hanno bisogno di un permesso di soggiorno che li autorizzi a entrare nel nostro Paese e a risiedervi per un periodo di tempo superiore a tre mesi (al di sotto dei tre mesi, infatti, non è necessario il permesso per motivi di studio, turismo, affari). Il permesso di soggiorno deve essere richiesto dal cittadino straniero entro otto giorni dal suo arrivo in Italia, presentando il passaporto o un altro documento valido per l’attraversamento delle frontiere.
Il permesso viene rilasciato a condizione che lo straniero abbia alcuni requisiti, come un contratto di lavoro, i mezzi finanziari per potersi mantenere, non essere segnalato come persona pericolosa per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato; in assenza di tali requisiti, lo straniero può essere respinto alla frontiera.
Il permesso di soggiorno permette di distinguere gli immigrati regolari da quelli irregolari, i quali sono appunto coloro che non hanno ottenuto il permesso di soggiorno o il diritto di asilo.
Questi ultimi finiscono spesso per essere impiegati nel lavoro nero
Principio pacifista
L’art. 11 proclama il principio pacifista, in virtù del quale l’Italia, appena uscita dalla catastrofe bellica, ripudia la guerra come strumento di offesa e di lesione della libertà degli altri popoli, rinunciando alla violenza armata per risolvere i conflitti.
L’Italia non esclude però la guerra come strumento di difesa se dovesse servire per proteggere il suo popolo e il suo territorio.
Il tricolore
I principi fondamentali della Costituzione si chiudono con l’art. 12, che descrive la bandiera tricolore (tre bande verticali di uguale dimensione di colore verde, bianco e rosso), simbolo che rappresenta l’unità di tutto il popolo e identifica lo Stato italiano.
RIFLETTO
Il Parlamento europeo per la tutela dell’ambiente
Nel periodo 26-29 febbraio 2024 il Parlamento europeo ha approvato una serie di norme che danno un segnale netto dell’azione dell’UE nella tutela dell’ambiente
Kit di aiuto per lo svolgimento dell’attività
PRENDO APPUNTI
Si va dalle normative più severe contro i reati ambientali, alle norme che prevedono una percentuale di ripristino degli habitat in cattive condizioni, alle norme sul divieto di esportazione delle plastiche dall’Unione verso i Paesi non appartenenti all’OCSE al fine di tutelare maggiormente l’ambiente con una tracciabilità del percorso dei rifiuti.
Rispondi alla domanda
1. Secondo te in che modo il divieto di esportazione delle plastiche verso i Paesi non appartenenti all’OCSE aiuta a pro teggere l’ambiente?
PROGETTO DI RICERCA
Scegliete un problema ambientale specifico della vostra regione e conducete una ricerca su come le nuove normative europee potrebbero influenzarne la risoluzione.
Presentate i risultati della vostra ricerca sotto forma di un poster o una presentazione digitale, includendo dati, immagini e possibili soluzioni ispirate alle politiche dell’UE.
I principi fondamentali della Costituzione
sono
• Sviluppo della cultura e della ricerca
• Difesa del paesaggio e del patrimonio storico-artistico
CONCETTI CHIAVE
• Principio internazionalista
• Principio dell’accoglienza dello straniero
Completo le frasi con le parole fornite. ambientale • culturale • diritto • giustizia • guerra • repubblicani • tricolore
Principi fondamentali: articoli 9-12
Gli articoli 9-12 della Costituzione italiana delineano i principi fondamentali relativi alla cultura, all’ambiente, ai rapporti internazionali e ai simboli nazionali, sottolineando l’importanza di ciascuno per l’identità e il benessere della nazione. L’articolo 9 impegna lo Stato nella promozione e scientifica e nella tutela
• Principio pacifista
• Sancisce la bandiera tricolore come simbolo dello Stato e dell’unità del popolo
del patrimonio, riconoscendo il valore dell’educazione e della conservazione come pilastri della società. L’articolo 10 stabilisce l’Italia come promotrice della e della legalità internazionale, evidenziando il ruolo dell’asilo come umano fondamentale. L’articolo 11 definisce la posizione dell’Italia contro la , ponendo la nazione come forza di pace e mediazione globale. Infine, l’articolo 12 identifica il come simbolo dell’unità e indipendenza italiana, unendo il popolo sotto un’unica bandiera rappresentativa dei valori
Parità di genere
EDUCAZIONE CIVICA
Obiettivo Perché è importante?
Comprendere l’importanza dell’educazione finanziaria per il raggiungimento della parità di genere e sviluppare competenze per promuovere l’uguaglianza economica e prevenire la violenza economica.
La parità di genere è un obiettivo cruciale per lo sviluppo sostenibile e la giustizia sociale. In Italia, le donne guadagnano in media 2.300 euro in meno all’anno rispetto agli uomini e il tasso di occupazione femminile è inferiore di 17,9% rispetto a quello maschile. Queste disparità economiche sono aggravate dalla violenza economica, una forma di abuso che limita l’accesso delle donne alle risorse finanziarie, impedendo loro di lavorare, di avere un conto bancario o di disporre liberamente del proprio denaro.
Nel 2022, il 31,5% delle donne italiane ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale. L’educazione finanziaria può contribuire a ridurre queste disuguaglianze e forme di violenza, fornendo alle donne le competenze necessarie per raggiungere l’indipendenza economica e una maggiore consapevolezza dei propri diritti.
Questo laboratorio aiuta a sviluppare una consapevolezza critica sulle disuguaglianze di genere ed educa a promuovere pratiche finanziarie che possano contribuire a ridurre queste disparità.
PENSIERO CRITICO LAVORO DI SQUADRA CREATIVITÀ
Rispondi alle domande
1. Quali sono le principali disparità di genere nel campo economico in Italia?
2. In che modo l’educazione finanziaria può contribuire a ridurre il divario di genere?
3. Perché è importante promuovere l’educazione finanziaria tra le donne?
COMPETENZE IN GIOCO
Creerete un Piano di Educazione finanziaria per il raggiungimento della parità di genere.
Come procedere
A CASA
Ricerca individuale: Ogni persona raccoglie informazioni specifiche sulle statistiche relative alla violenza economica e ai femminicidi in Italia negli ultimi anni, sulle iniziative e i programmi di educazione finanziaria rivolti alle donne in Italia, sui benefici dell’educazione finanziaria nel prevenire la violenza economica e nel promuovere l’indipendenza economica delle donne. Dovrete utilizzare fonti online affidabili, come rapporti ufficiali, studi accademici e siti web di organizzazioni non governative.
A SCUOLA
Creazione di un Piano di Educazione finanziaria: Dividetevi in piccoli gruppi. In ogni gruppo, confrontate le informazioni raccolte a casa ed elaborate un piano di educazione finanziaria rivolto alle donne della vostra comunità, che includa informazioni sui diritti finanziari e soluzioni per prevenire la violenza economica.
Nel QR code trovi la scheda per riflettere sul lavoro svolto, imparare a valutarti e monitorare il tuo apprendimento Per tener traccia del tuo percorso, completala e salvala nel tuo archivio.
STUDIO ATTIVO
RISOLVI I CASI • PRENDI DECISIONI • CREA MAPPE
Impara ad imparare con metodo
Guarda il caso svolto e commentato nel QR code
L20 CARATTERI E STRUTTURA DELLA COSTITUZIONE
1. Rispondo alle domande
1. Quali sono le principali caratteristiche della Costituzione italiana secondo la Lezione 23 e come queste influenzano l’efficacia delle leggi nello Stato?
2. In che modo la Costituzione italiana risponde alle esigenze di una società in evoluzione e quali sono le procedure previste per la sua revisione?
2. Indovino la norma
La Costituzione italiana contiene diverse categorie di norme: norme programmatiche e norme precettive.
Norma 1: «La Repubblica promuove le condizioni che devono rendere effettivo il diritto al lavoro.»
Norma 2: «Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni.»
Norma 3: «Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.»
Quali di queste sono norme programmatiche? Quali sono norme precettive?
• Norma 1:
• Norma 2:
• Norma 3:
L21 I
PRINCIPI FONDAMENTALI: ARTICOLI 1-4
3. Chi ha ragione?
In una lezione su come la Costituzione Italiana garantisce i diritti dei cittadini e promuove l’uguaglianza, il professor Rossi chiede agli studenti di riflettere sull’importanza dell’articolo 3, che promuove l’uguaglianza sostanziale oltre a quella formale.
Durante la discussione, Sara afferma che l’uguaglianza sostanziale è fondamentale perché cerca di rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano le opportunità di alcuni cittadini.
Luca, invece, sostiene che l’uguaglianza formale è sufficiente, poiché garantisce a tutti i cittadini gli stessi diritti e doveri di fronte alla legge.
Chi tra Sara e Luca ha un’interpretazione più completa del ruolo dell’uguaglianza nella Costituzione Italiana?
a. Solo Sara ha ragione: L’uguaglianza sostanziale è essenziale per garantire che tutti i cittadini possano effettivamente usufruire delle stesse opportunità, rimuovendo gli ostacoli economici e sociali.
b. Solo Luca ha ragione: L’uguaglianza formale è sufficiente perché tutti sono uguali di fronte alla legge, indipendentemente dalle loro condizioni personali.
c. Entrambi hanno ragione: L’uguaglianza formale e sostanziale sono entrambe importanti; la prima garantisce parità legale, mentre la seconda affronta le disuguaglianze sociali e economiche.
d. Nessuno dei due ha ragione: L’uguaglianza nella Costituzione non ha un impatto reale sulla società.
L22 I
PRINCIPI FONDAMENTALI: ARTICOLI 5-8
4. Creo uno schema utilizzando le seguenti parole chiave
Costituzione • diritti • principi • valori
5. Chi ha ragione?
Alcuni cittadini italiani di religione islamica chiedono di costruire una moschea, ma il sindaco respinge la richiesta. Sindaco: “La richiesta viene respinta perché la zona non è destinata all’edificazione. Prevale il principio di autonomia locale.”
Cittadini islamici: “La nostra richiesta deve essere accolta in base al principio di libertà religiosa garantito dall’articolo 8 della Costituzione italiana.”
Chi ha ragione? Spiega la tua scelta.
L23 I PRINCIPI FONDAMENTALI: ARTICOLI 9-12
6. Indovino i principi
Nella classe di Maria, gli studenti discutono sulla presenza di compagni extracomunitari. Quali principi fondamentali della Costituzione possono essere utilizzati per affrontare questo problema?
Studente 1: “La presenza di studenti extracomunitari è positiva perché promuove la diversità e l’inclusione.”
Studente 2: “Sono preoccupato perché il nostro Stato paga gli studi a persone che non hanno la cittadinanza italiana.”
Quali sono i principi fondamentali della Costituzione che possono essere utilizzati per risolvere queste questioni?
Spiega la tua risposta.
SPERIMENTO CON L’AI
Con le parole chiave ambiente • sostenibile • tutela scrivo un esempio pratico che possa essere utilizzato per spiegare la lezione a un mio compagno. Inserisco l’esempio in una chatbot e chiedo di suggerire eventuali miglioramenti per renderli più chiari. Valuto poi i suggerimenti proposti.
La Costituzione italiana
1 Che cos’è una Costituzione?
Una Costituzione è la legge fondamentale di uno Stato che stabilisce la struttura dei suoi organi governativi, definisce i diritti e i doveri dei cittadini, e imposta le linee guida fondamentali della politica e dell’organizzazione sociale. Funge da quadro di riferimento supremo per tutte le altre leggi del paese.
2 Quali sono i principali caratteri della Costituzione italiana?
La Costituzione italiana è caratterizzata per essere:
• Scritta: è codificata in un documento unico e formale.
• Rigida: le sue modifiche richiedono una procedura speciale più complessa rispetto a quella per le leggi ordinarie, inclusa l’approvazione di due successive deliberazioni del Parlamento a distanza di almeno tre mesi, e un referendum confermativo in certi casi.
• Lunga: dettaglia ampiamente l’organizzazione dello Stato e i diritti dei cittadini.
• Democratica: basata sul principio della sovranità popolare.
• Sociale e Programmatica: impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, promuovendo le condizioni per il miglioramento materiale e spirituale dell’individuo.
3 Quale carta costituzionale precedeva la Costituzione e quali erano i suoi caratteri?
Prima della Costituzione italiana del 1948, l’ordinamento giuridico era basato sullo Statuto Albertino del 1848, che era:
Ripassa l’Unità con le Mappe-appunti delle Lezioni
• Statutario: non una vera e propria Costituzione ma uno statuto, un regolamento fondamentale dello Stato.
• Flessibile: poteva essere modificato con le stesse procedure delle leggi ordinarie.
• Breve: era molto più conciso rispetto alla Costituzione attuale.
• Monarchico: prevedeva una forma di governo monarchica, dove il re aveva poteri significativi.
4 Che cosa definiscono i Principi fondamentali della Costituzione italiana?
I Principi fondamentali della Costituzione italiana, esposti negli articoli 1-12, stabiliscono le basi della convivenza civile e dell’organizzazione dello Stato italiano. Essi includono:
• principio democratico: la democrazia si realizza attraverso la sovranità popolare e si fonda sul valore del lavoro;
• principio dell’inviolabilità dei diritti: i diritti essenziali dell’uomo sono protetti sia a livello individuale sia a livello collettivo (principio pluralista);
• principio di uguaglianza: formale, ovvero uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, e sostanziale, ovvero uguaglianza nelle pari opportunità;
• principio del diritto al lavoro: promuovendo condizioni che rendano effettivo questo diritto;
• principio di unità e indivisibilità dello Stato;
• principio di autonomia degli enti locali;
• principio della tutela delle minoranze linguistiche;
• principio d’indipendenza tra Stato e chiesa;
• principio di libertà religiosa;
• principio dello sviluppo della cultura e della ricerca;
• principio della difesa di paesaggio, patrimonio storico-artistico e ambiente;
• principio pacifista.
Prepara l’interrogazione
Guarda la mappa e rispondi alle domande. Se hai difficoltà, rileggi le Lezioni e riguarda le mappe appunti dell’unità.
L 18 Che differenza c’è tra Costituzione formale e Costituzione materiale?
L 19 Che cosa significa Repubblica democratica e in che modo il popolo esercita la sovranità?
L 20 Quali sono i caratteri generali e la struttura della Costituzione?
L 21 Dopo aver esposto la funzione dei principi
fondamentali, spiega la differenza tra uguaglianza formale e sostanziale.
L 22 Come sono regolati i rapporti nella sfera religiosa?
L 23 Indica a quali criteri si deve ispirare il legislatore per raggiungere l’obiettivo di un ecosistema equilibrato.
votata: approvata dall’Assemblea costituente
programmatic: contiene norme programmatiche, che fissano obiettivi da realizzare nel tempo Caratteri 2
lunga: disciplina in dettaglio i diritti dei cittadini e le funzioni degli organi di potere
rigida: modificabile solo con una procedura speciale: art. 138 Cost.
sociale: richiede allo Stato di impegnarsi per rendere effettivi i diritti dei cittadini
COSTITUZIONE ITALIANA
Legge fondamentale dello stato 1
rispetto della dignità di ogni persona e uguaglianza di tutti i cittadini
Principi fondamentali 4
rispetto delle minoranze e della libertà religiosa
promozione della cultura e della ricerca e protezione dell’ambiente
Statuto albertino 3
ha sostituito lo Caratteri
ottriata: concessa unilateralmente dal re
breve: stabiliva solo alcune regole ondamentali
flessibile: modificabile senza procedure particolari liberale: richiede allo Stato di impegnarsi per rendere effettivi i diritti dei cittadini
partecipazione alla comunità internazionale e rispetto degli stranieri
MI METTO ALLA PROVA
Verifica di fine unità
LESSICO
1. Inserisco le parole mancanti (attenzione agli intrusi)
1. ideologie • compromesso • procedura • principi • socialiste • liberali • rigida
La Costituzione italiana è nata da un fra le diverse forze politiche, cattoliche, e , che hanno trovato un punto di convergenza per poter elaborare una Costituzione valida per tutti. È una Costituzione in quanto la sua revisione è possibile solo attraverso una speciale.
2. 5 • democratico • democraticità • sovranità • lavoro • 4 • potere
L’art. 1 della Costituzione enuncia il principio Questo articolo, oltre ad affermare che la appartiene al popolo, pone il a fondamento della comunità statale e afferma il principio della sua tutela, dando così un contenuto al principio di . Tale disposto è connesso con l’art. della Costituzione, che riconosce il diritto al lavoro di ogni cittadino e impone alla Repubblica di promuovere le condizioni per renderlo effettivo.
COMPRENDO
2. Indico la scelta corretta
1. Lo Statuto albertino rimase in vigore fino al
A 1861
B 1848
C 1946
D 1948
2. La Costituzione italiana fu approvata nel
A 1948
B 1947
C 1946
D 1943
3. L’Assemblea costituente era formata da membri
A eletti dai cittadini il 2 giugno 1946
B designati da una consulta nazionale
C designati dal re
D eletti dal capo provvisorio dello Stato
Svolgo altri test su Hub test
4. Lo Statuto albertino era una Costituzione
A breve e liberale
B concessa dal re e lunga
C flessibile e lunga
D ottriata e rigida
5. La Costituzione italiana
A non può subire modifiche
B può essere modificata dal Parlamento in seduta comune
C può essere modificata con una procedura speciale secondo quanto previsto dall’art. 138
Cost.
D può essere modificata dal capo dello Stato
6. La Costituzione italiana è una Costituzione sociale perché
A interviene nel campo economico-sociale
B differenzia i cittadini in classi sociali
C sancisce la libertà di religione
D stabilisce la separazione dei poteri
7. Il primo Presidente della Repubblica eletto è stato
A Einaudi
B Gronchi
C De Nicola
D Pertini
8. La Costituzione italiana è una Costituzione programmatica perché
A stabilisce solo regole di immediata applicazione
B tutte le sue norme sono precettive
C contiene principi generali per la cui attuazione è necessaria l’emanazione di leggi ordinarie
D dà solo indicazioni fondamentali
9. L’art. 1 della Costituzione
A enuncia i diritti inviolabili
B afferma il principio democratico
C ripudia la guerra
D afferma la sovranità popolare
10. L’art. 2 della Costituzione afferma
A il principio delle autonomie
B il principio pluralista
C il principio della libertà di religione
D il principio della tutela delle minoranze
3. Rispondo alle domande
1. Che cosa si intende per principio pluralista?
2. Che cosa significa libertà della Chiesa cattolica?
3. In che modo lo Stato tutela le minoranze linguistiche?
4. Quale accordo è stato siglato a Villa Madama?
ANALIZZO
4. Eseguo le associazioni corrette
Costituzione flessibile
Irresponsabilità penale
1943
Principio democratico
Regione
1946
Principio pluralista
Principio pacifista
Revisione costituzionale
Reati politici
A caduta del fascismo
B ente locale
C art. 2 Cost.
COME MI VALUTO
• Attribuisco il punteggio, con l’aiuto dell’insegnante:
Punteggio
Lessico
Totale punti
D Statuto albertino
E monarchia parlamentare
F art. 11 Cost.
G divieto di estradizione
H art. 138 Cost.
I art. 1 Cost.
J nascita della Repubblica
5. Individuo e correggo gli errori (cinque errori)
La Costituzione italiana si basa su principi democratici: la democrazia non deve in nessun modo essere minacciata. Infatti la Costituzione italiana è una Costituzione flessibile, carattere questo che salvaguarda i doveri in essa contenuti. La sua revisione è possibile attraverso una procedura ordinaria indicata dall’art. 128 Cost. Inoltre si è voluto creare un apposito organo, la Corte dei conti, che deve verificare la conformità delle leggi dello Stato ai principi sanciti dalla Costituzione.
Scrivo i termini esatti
ottenuti
1. Inserisco le parole mancanti ogni parola esatta 1 punto 10
Comprendo
2. Indico la scelta corretta
3. Rispondo alle domande
Analizzo
4. Eseguo le associazioni corrette
5. Individuo e correggo gli errori
ogni scelta esatta 2 punti ogni risposta esauriente 10 punti 20 40
ogni collegamento esatto 1,5 punti ogni errore accertato e corretto 3 punti 15 15
Punteggio totale 100 / 100
Le città sostenibili
COMPETENZE SVILUPPATE
Competenza
Collaborazione e lavoro di squadra
Comunicazione
Pensiero critico e analitico
Consapevolezza e responsabilità ambientale
Descrizione
Quadro di riferimento
Collaborare efficacemente con i compagni per raggiungere un obiettivo comune. LIFEComp
Sviluppare abilità di comunicazione e presentazione efficace dei contenuti. LIFEComp
Analizzare criticamente le informazioni e valutare soluzioni sostenibili. GreenComp
Comprendere e promuovere pratiche sostenibili per migliorare l’ambiente urbano. GreenComp
Competenza digitale Utilizzare le TIC per creare contenuti multimediali e diffonderli. DigComp
OBIETTIVO
Partecipando alla realizzazione di questo progetto interdisciplinare, conoscerete l’impatto che una città sostenibile può avere nel nostro quotidiano. Comprenderete come essa sia il luogo che permette alle persone che la abitano di crescere, da un punto di vista sia sociale che economico. Avrete la possibilità di interagire direttamente con i rappresentanti delle istituzioni locali, manifestando le vostre perplessità e curiosità. Questo vi consentirà di capire come muovervi meglio nella città del futuro.
DISCIPLINE COINVOLTE
Docenti di asse (insegnamenti principali):
• Diritto ed economia (la smart city e la città sostenibile)
• Geografia (gli spazi urbani)
Docenti extra asse:
• Italiano (preparazione dell’intervista)
• TIC (produzione del video reportage)
IL PROGETTO
Prerequisiti
L’Unità 4 vi ha spiegato cosa vuol dire essere cittadini oggi e l’Unità 7, alla pagina 202, vi spiega che cos’è una smart city e come la tecnologia può concorrere nel rendere una città più sostenibile. Capirete come si può agire per rispettare l’ambiente, cosa possono fare le istituzioni e i cittadini. Potrete riflettere, in particolare, su quali politiche e strategie possono essere messe in atto per salvaguardare il nostro futuro.
Consegna
Con l’aiuto dell’insegnante dividetevi in gruppi. Visiterete il Comune della vostra città e intervisterete un responsabile delle istituzioni, approfondendo le strategie per far diventare più sostenibile la vostra città. Dovrete poi realizzare una presentazione multimediale sulle possibili innovazioni applicabili alla vostra città, con potenzialità e punti critici.
PROCEDIAMO CON ORDINE
Per cominciare
1. Che cosa vi aspettate da questo incontro?
2. Quali sono le strategie di miglioramento che vorreste apportare alle vostre città per renderle più sostenibili?
3. Chi vorreste incontrare per discutere di queste strategie?
Preparatevi a parlarne con i vostri compagni e con l’insegnante.
IL LAVORO PASSO PASSO
Ripasso
Ripassate l’Unità 4 La Costituzione italiana e leggete il laboratorio sulle Smart cities a pagina 202.
Consegna
1. Ricercate cosa afferma l’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 dell’ONU.
2. Elencate quelli che, a vostro avviso, sono i punti chiave dell’obiettivo 11 e le possibili strategie per rendere le città più sostenibili.
3. Scrivete 3 domande che vorreste rivolgere ai responsabili delle istituzioni per comprendere meglio come intendono agire nei confronti delle persone più bisognose, come bambini, anziani e diversamente abili.
4. Scrivete 2 domande riguardanti la città sostenibile nel suo complesso (accesso alle case e ai servizi, trasporti, impatto ambientale) da porre a coloro che incontrerete durante la visita.
LA PRESENTAZIONE MULTIMEDIALE
1. Ogni gruppo mostrerà il materiale raccolto da ciascun componente durante la visita (domande, osservazioni, idee).
2. Confrontate le risposte ricevute. Scegliete le migliori strategie per rendere la vostra città più sostenibile.
3. Create la vostra parte della presentazione multimediale.
4. Per ogni strategia, indicate:
• quale area della città coinvolge (trasporti, servizi di base, spazi urbani ecc.);
• quale soggetto delle istituzioni potrebbe intervenire per la realizzazione;
• quali sono i soggetti che più ne beneficerebbero;
• quali sono i possibili punti critici.
Scheda di orientamento
Rispondo alle domande. Utilizzo poi la tabella per valutare l’intera esperienza.
1. Come ho collaborato con i miei compagni di gruppo?
2. Quali difficoltà ho incontrato durante il lavoro e come le ho superate?
3. Che cosa ho imparato di nuovo attraverso questa attività?
4. Che cosa di questo lavoro ho apprezzato maggiormente?
5. In che modo ritengo di poter migliorare le mie competenze per future attività simili?
3
2
1
Scrivo 3 aspetti che ho imparato (possono essere concetti, azioni per il lavoro in gruppo, difficoltà personali e come superarle ecc.)
Scrivo 2 domande sulle quali ancora rifletto (sull’argomento, sul lavoro svolto, sulle difficoltà che ho avuto ecc.)
Scrivo 1 mio punto di forza e 1 mio punto di debolezza che ho scoperto durante l’attività
MI AUTOVALUTO
Metto una crocetta dove ritiengo opportuno.
Competenza Base Intermedio Avanzato Esperto
Collaborazione e Lavoro di Squadra
Comunicazione
Partecipo attivamente alle attività di gruppo
Presento informazioni in modo chiaro e semplice.
Pensiero Critico e Analitico
Identifico problemi semplici e propongo soluzioni.
Consapevolezza e Responsabilità Ambientale
Competenza Digitale
Comprendo i principi base della sostenibilità.
Utilizzo strumenti digitali di base per creare contenuti.
Collaboro efficacemente con i compagni.
Comunico efficacemente contenuti complessi.
Analizzo problemi complessi e valuto diverse soluzioni.
Applico pratiche sostenibili a situazioni quotidiane.
Creo contenuti multimediali utilizzando strumenti digitali avanzati.
Assumo ruoli di leadership nei lavori di gruppo.
Utilizzo tecniche avanzate di comunicazione e presentazione.
Elaboro strategie per risolvere problemi complessi in modo autonomo.
Progetto soluzioni innovative per la sostenibilità ambientale.
Progetto e gestisco progetti multimediali complessi.
Guido il gruppo verso il raggiungimento degli obiettivi comuni.
Guido gli altri nella preparazione di presentazioni efficaci.
Guido gli altri nell’analisi critica e nella risoluzione dei problemi.
Guido gli altri nella promozione e implementazione di pratiche sostenibili.
Guido gli altri nell’uso consapevole e creativo degli strumenti digitali.
11 Il mercato
L'iniziativa economica
privata è libera. (...)
La legge determina i programmi
e i controlli opportuni perchè l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
art. 41 Cost., commi 1 e 3
IL DIARIO DEL TUO APPRENDIMENTO
Rifletti su ciò che hai fatto, progetta ciò che devi fare, prefiggiti degli obiettivi, condividi le esperienze.
Crea il tuo e-portfolio in cui potrai:
• Costruire i tuoi capolavori
• Archiviare i tuoi progetti
• Tenere il diario del tuo apprendimento
Utilizza le schede di Orientamento che trovi nei QR code dell’Unità per riflettere sul lavoro svolto, imparare a valutarti e monitorare il tuo apprendimento.
Per tener traccia del tuo percorso, completale e salvale nel tuo archivio.
è l'insieme delle operazioni per lo
regolato da
domanda e legge della domanda
offerta e legge dell'offerta
mercato delle merci
mercato del lavoro
concorrenza perfetta
oligopolio
concorrenza monopolistica monopolio
mercato monetario e finanziario
FLIPPED CLASSROOM Sperimenta e collabora!
Per ciascun argomento potrai scoprire i contenuti con video e immagini, condividendo appunti e bacheche con i compagni.
NUCLEO Il mercato
NUCLEO Concorrenza perfetta e mercati imperfetti
Il mercato e gli scambi
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
FAC-SIMILE
Lezione 61
Il mercato e gli scambi.
Per conseguire il profitto le imprese devono vendere il prodotto ottenuto attraverso la trasformazione, ma per realizzare ciò è necessario che esse incontrino chi domanda il prodotto stesso e che sia fissato un prezzo al quale sia conveniente effettuare lo scambio. Queste condizioni si possono realizzare nel mercato.
IL MERCATO
Nell’opinione corrente, il mercato è un luogo in cui, nelle città o nei Paesi, si riuniscono coloro che vogliono offrire le loro merci ai possibili compratori. Possono esserci mercati di quartiere della frutta e della verdura o mercati internazionali di diamanti o di petrolio.
Per gli economisti il mercato non è il luogo fisico in cui si incontrano venditori e compratori, quanto l’insieme delle operazioni che permettono loro di entrare in contatto al fine di realizzare lo scambio.
“Entrare in contatto” non vuol dire che i venditori e i compratori debbano necessariamente incontrarsi di persona, perché è possibile trattare con qualsiasi mezzo (lettera, telefono, mail ecc.) per fissare i prezzi ai quali scambiare i prodotti. Ne è un esempio il mercato virtuale, in cui non ci sono fisicamente vetrine né personale di vendita, perché chi compra e chi vende si incontra in rete e utilizza gli strumenti digitali, come siti web per la vendita online, marketplace, applicazioni per smartphone ecc. e questo tipo di scambio si chiama e-commerce.
La funzione del mercato è quella di permettere lo scambio di beni, servizi e fattori della produzione.
Nelle società primitive, quando ogni famiglia consumava quanto produceva, lo scambio era raro, perciò
Lezione in pratica
Oggi è il Black friday e con i tuoi genitori controlli i siti dei negozi online per acquistare un paio di scarpe con uno spettacolare sconto. Purtroppo hai dovuto attendere gli sconti, in quanto tua madre è rimasta per un periodo senza lavoro, ma poi le cose si sono risolte per il meglio e ha ottenuto un’assunzione.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• In quale tipologia di mercato si trovava tua madre quando cercava lavoro?
• In quale tipologia di mercato ti trovi quando vai ad acquistare le scarpe?
non si avvertiva l’esigenza di un mercato che agevolasse l’incontro tra chi voleva vendere e chi voleva acquistare beni per soddisfare i propri bisogni.
Con lo sviluppo della società, i bisogni sono aumentati e con essi la consapevolezza che ciascuno di noi non può produrre tutto ciò che serve per soddisfarli, ma deve per forza rivolgersi ad altri che producono i vari beni e che si sono specializzati in una determinata attività (alcuni forniscono pane, altri vestiti, altri istruzione ecc.).
Si è così passati dalla fase in cui ciascuno produceva ciò che gli serviva per l’autoconsumo alla fase caratterizzata dalla divisione del lavoro e dalla produzione per lo scambio.
ESEMPIO Il contadino non fabbrica più i suoi attrezzi da lavoro, ma li compra da altri che li producono (divisione del lavoro) e li utilizza per produrre prodotti agricoli in misura superiore al suo fabbisogno familiare al fine di venderli (produzione per lo scambio).
Da qui è nata appunto la necessità di attuare lo scambio delle merci, essenziale per ottenere ciò che ci permette di soddisfare le nostre esigenze.
EVOLUZIONE DEGLI SCAMBI
Il primo tipo di scambio fu il baratto, che consisteva nello scambio di merce contro merce.
ESEMPIO Quando un agricoltore aveva grano da offrire ma aveva bisogno di tessuti, scambiava il suo prodotto con chi offriva tessuti ma aveva bisogno di grano.
ll baratto funzionò in una società caratterizzata da pochi beni essenziali e da pochi bisogni da soddisfa-
re, ma con lo sviluppo dell’economia dimostrò i suoi limiti. Perché si realizzasse, era infatti necessario che chi offriva un bene e ne desiderava un altro in cambio incontrasse fisicamente un altro soggetto che avesse proprio le esigenze opposte alle sue.
Questo problema è stato superato con l’uso della moneta come unità di misura del valore di scambio dei beni, perché con essa si possono esprimere i prezzi (cioè i valori di scambio) di tutti i beni.
Non è più necessario, quindi, che si incontrino soggetti che domandano e offrono reciprocamente le merci; è sufficiente che chi ha prodotto un bene lo offra sul mercato a chi lo domanda, in cambio del pagamento del prezzo in moneta.
In altre parole, dal baratto si è passati alla compravendita che consiste nello scambio di merce contro moneta: il venditore che ottiene moneta per la sua merce potrà spenderla per comprare i beni che desidera da altri produttori.
ESEMPIO Un agricoltore oggi vende i suoi prodotti alla grande distribuzione, ricevendo in cambio il denaro con cui potrà soddisfare i suoi bisogni, ma anche comprare i semi, gli attrezzi e i macchinari necessari a proseguire la sua attività.
Nella realtà, esistono tanti tipi di mercato quanti sono i beni e i servizi che possono essere scambiati.
IL MERCATO DELLE MERCI
Si ha, in primo luogo, il mercato delle merci, nel quale vengono scambiati sia i beni di consumo sia i beni di investimento.
I beni di consumo sono quelli che soddisfano direttamente i bisogni di chi li usa (come i capi di abbigliamento, gli elettrodomestici, i beni alimentari ecc.), mentre i beni di investimento sono quelli che vengono
utilizzati per la produzione di altri beni (come i mezzi di trasporto, i macchinari ecc.).
• Nel mercato dei beni di consumo i venditori sono le imprese mentre i compratori sono le famiglie.
In base alla loro disponibilità di reddito, le famiglie comprano quantità maggiori o minori dei vari beni e servizi a seconda dei prezzi e dell’intensità dei bisogni avvertiti.
ESEMPIO Se ho molta fame e pochi soldi è probabile che compri prima del cibo e solo dopo aver mangiato, se mi resta qualcosa, potrò comprare un paio di scarpe o andare al cinema. Ciascuno, dunque, in base al proprio reddito, effettua una classifica dei beni da acquistare.
La caratteristica di questo tipo di mercato composto da tanti settori (come il mercato della frutta e verdura, quello dell’abbigliamento, quello degli arredi per la casa ecc.) è che questi sono collegati tra loro, nel senso che la variazione dei prezzi in uno di essi determina variazioni anche negli altri.
ESEMPIO Se aumenta il prezzo del petrolio aumenta il prezzo della benzina, che a sua volta provoca l’aumento del prezzo dei biglietti dell’autobus e di qualsiasi merce debba essere trasportata.
• Nel mercato dei beni di investimento le imprese acquistano beni e servizi, necessari per la loro produzione (come acciaio e plastica per produrre un’automobile), prodotti da altre imprese.
Nell’ambito del mercato delle merci, in base alla quantità di merci contrattate, possiamo distinguere il mercato all’ingrosso e il mercato al dettaglio. I produttori in genere vendono le loro merci a commercianti, chiamati grossisti, che le comprano in quantità elevata per poi rivenderle ad altri commercianti, chiamati dettaglianti, che operano direttamente a contatto con i compratori.
Nelle società primitive, quando ogni famiglia consumava quanto produceva, lo scambio era raro.
Da qui è nata appunto la necessità di attuare lo scambio delle merci.
Con lo sviluppo della società, i bisogni sono aumentati e con essi la consapevolezza che ciascuno di noi non può produrre tutto ciò che serve per soddisfarli.
Il primo tipo di scambio fu il baratto, che consisteva nello scambio di merce contro merce. Da qui è nata appunto la necessità di attuare lo scambio delle merci. Il primo tipo di scambio fu il baratto, che consisteva nello scambio di merce contro merce.
Il baratto fu superato dall’introduzione della moneta, che permette di dare un prezzo a tutti i beni. Dal baratto si è passati alla compravendita (scambio di merce contro moneta): il venditore che ottiene moneta per la sua merce potrà spenderla per comprare i beni che desidera da altri produttori.
Nel corso di questi passaggi, il prezzo delle merci aumenta perché al prezzo al quale il produttore ha venduto il suo prodotto (prezzo alla produzione) si aggiungono le spese di trasporto e il profitto del grossista (si ha così il prezzo all’ingrosso), al quale si aggiungono ancora le spese di trasporto e il profitto del dettagliante (prezzo al dettaglio).
Un’ultima distinzione riguarda l’ambito in cui avvengono le contrattazioni: possiamo distinguere il mercato locale, quello nazionale e quello internazionale, a seconda dell’ampiezza e dei confini del territorio in cui avvengono gli scambi.
Oggi si diffonde sempre più l’e-commerce, cioè il commercio online via Internet. Tra le più diffuse piattaforme di e-commerce ricordiamo Amazon, eBay e Alibaba.
IL MERCATO DEL LAVORO
Il mercato del lavoro è quello in cui avviene la compravendita della forza lavoro.
PRENDO APPUNTI
mercato delle merci
in cui si scambiano beni di consumo e beni di investimento
In tale mercato, infatti, le imprese acquistano il lavoro offerto dalle famiglie, pagando in cambio un prezzo, cioè una retribuzione chiamata salario.
Il valore del salario è generalmente oggetto di contrattazioni, non solo a livello individuale tra il singolo imprenditore e il singolo lavoratore, ma anche a livello collettivo, tra le associazioni che rappresentano gli imprenditori e i sindacati dei lavoratori.
MERCATI MONETARIO E FINANZIARIO
Nel mercato monetario e in quello finanziario, di cui si parlerà in seguito (L76), l’oggetto delle contrattazioni è rappresentato dal risparmio, per l’uso del quale si paga un interesse.
Da una parte ci sono le imprese e lo Stato che domandano denaro per fare investimenti o realizzare opere pubbliche, dall’altra ci sono i risparmiatori che, tramite le banche, offrono denaro per realizzare un guadagno (costituito dagli interessi).
in
mercato del lavoro
in cui si scambia lavoro a fronte di un salario
mercato monetario e finanziario
in cui si scambia risparmio in cambio di interessi
• all’ingrosso o al dettaglio
• locale, nazionale, internazionale che può essere
CONCETTI CHIAVE
Completo le frasi con le parole fornite lavoro • valore • risparmio • consumo • scambio • baratto • fisico • prezzi • nazionale
Il mercato
Il mercato è luogo di incontro tra merci e compratori e, in economia, è l’insieme delle operazioni che consente di entrare in contatto per realizzare lo Non è necessario un luogo , ma possono esistere anche mercati virtuali.
Il primo tipo di scambio è stato il che consiste nello scambio di merce con merce, superato dall’introduzione della moneta come unità di misura del
dello scambio dei beni e come strumento per esprimere i . Si è arrivati così alla compravendita, che consiste nello scambio tra merce e moneta.
Tipi di mercato
Tanti sono i tipi di mercato: il mercato delle merci dove sono presenti sia i beni di che soddisfano i bisogni di chi li usa sia i beni di investimento che servono per produrre altri beni.
A seconda dell’ampiezza del mercato si può distinguere in mercato locale, e internazionale. Ulteriori mercati sono quello del in cui oggetto della compravendita è la forza lavoro dei lavoratori e il mercato finanziario in cui oggetto dello scambio è il
FAC-SIMILE
Kit di aiuto per lo svolgimento dell’attività
Bollette: gli italiani snobbano il mercato libero
Dal 1° luglio 2024 il mercato italiano dell’energia elettrica è stato completamente liberalizzato, con la fine ufficiale del regime di Maggior Tutela, il sistema che garantiva ai consumatori prezzi uguali e controllati. Ai consumatori resta la scelta tra il mercato libero, nel quale possono scegliere il proprio fornitore, cercando quello più conveniente, oppure il Servizio a Tutele Graduali, valido fino a marzo 2027, con il quale a fornire l’energia elettrica è l’operatore che si è aggiudicato il servizio partecipando a un’asta diversa per ciascuna zona geografica. In questo modo si dovrebbero comunque garantire risparmi ai consumatori che non hanno scelto il mercato libero. Sui prezzi applicati e sulla chiarezza della bolletta continuerà a vigilare l’ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente.
Fonte: milanofinanza.it, con adattamenti
Maggior Tutela cosa significa
La Maggior Tutela è il regime tariffario transitorio definito dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI). Ha lo scopo di tutelare economicamente i consumatori nel periodo di passaggio al mercato libero.
Chi può aderire?
Consumatori Privati (utenze domestiche) ENEL
Piccole Imprese (meno di 50 dipendenti, fatturato non superiore ai 10 milioni)
Andamento costo componente energia mercato tutelato
0,09000 0,08000 0,07000 0,06000
Principale operatore del mercato a Maggior Tutela
Attuale distribuzione quote di mercato utenze domestiche
Mercato libero 36%
Mercato Tutela 64%
Itrimestre2015 IIItrimestre2016 IIItrimestre2015 Itrimestre2017 Itrimestre2016 PrevisioneIII trimestre... IItrimestre2015 VItrimestre2016 VItrimestre2015 IItrimestre2017 IItrimestre2016
Rispondo alle domande
1. Qual è la differenza tra mercato libero e Servizio a Tutele Graduali?
2. Qual è la funzione dell’ARERA?
ATTIVITÀ DI RICERCA
Portate in classe una fattura dell’energia elettrica sui consumi della vostra famiglia, cercando di individuare il prezzo per kWh (Kilowatt/ora) che viene applicato. Poi collegatevi al portale delle offerte https://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte/ e individuate, in base ai vostri consumi annui familiari, la proposta prevista come più conveniente, confrontandola con il vostro gestore attuale.
La domanda di beni
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
FAC-SIMILE
Come sappiamo, nel mercato si incontrano compratori e venditori, il cui comportamento determina l’andamento degli scambi.
Il comportamento di chi nel mercato acquista un bene o un servizio in economia viene definito domanda.
Per domanda di un bene o di un servizio si intende la quantità di quel bene o di quel servizio che si è disposti a comprare a un certo prezzo e in un certo momento.
LA LEGGE DELLA DOMANDA
Poiché il comportamento di chi domanda beni e servizi è variabile, l’analisi della tendenza che questo comportamento assume in un determinato mercato e in un certo momento si chiama legge della domanda.
Secondo la legge della domanda (a parità di reddito e di altri fattori variabili che vedremo in seguito) la richiesta di un bene aumenta se il suo prezzo diminuisce e diminuisce se il suo prezzo aumenta.
Coloro che acquistano beni, infatti, fanno un calcolo di convenienza e decidono in base ai prezzi del mercato quale quantità di un certo bene possono permettersi di acquistare per soddisfare i propri bisogni.
ESEMPIO Se diminuisce il prezzo del pesce si è disposti a consumarne di più, mentre se sale è probabile che la domanda diminuisca e che si scelgano altri beni alimentari meno costosi.
L’ELASTICITÀ
DELLA DOMANDA
RISPETTO AL PREZZO
In linea generale, dunque, la domanda di un bene tende ad aumentare se il prezzo diminuisce, ma occorre
Lezione in pratica
Uscendo il sabato con i tuoi amici, ti capita spesso di svolgere la parte del compratore: dal gelato, al biglietto del treno, al gettone per la sala giochi. Con queste azioni stai richiedendo un bene o un servizio a colui che lo offre sul mercato: il venditore.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Che cosa stai esercitando quando acquisti il biglietto del treno?
• Secondo te quali fattori possono influenzare i gusti dei consumatori e quindi la domanda di un bene?
osservare che l’elasticità della domanda rispetto al prezzo, cioè la variazione percentuale che la domanda di un bene subisce al variare di una certa percentuale del prezzo, non è uguale per tutti i tipi di beni.
Vi sono beni, in genere quelli destinati al soddisfacimento dei bisogni primari (come alcuni generi alimentari, servizi sanitari ecc.), la cui domanda diminuisce poco anche se il prezzo aumenta molto, e viceversa. In questo caso, parliamo di beni a domanda rigida, cioè di beni per i quali la domanda varia in misura meno che proporzionale al variare del prezzo.
ESEMPIO Se aumenta il prezzo della pasta del 10% è molto probabile che la domanda cali molto meno del 10%, perché il consumo di pasta è ritenuto essenziale nella nostra dieta alimentare.
Vi sono invece altri beni, come quelli destinati al soddisfacimento di bisogni secondari (abbigliamento di lusso, beni o servizi legati al tempo libero ecc.), per i quali se il prezzo aumenta, la domanda diminuisce in misura molto elevata, e viceversa.
Parliamo in questo caso di beni a domanda elastica, cioè di beni per i quali la domanda varia in misura più che proporzionale al variare del prezzo.
ESEMPIO Se il prezzo del biglietto del cinema cresce del 20%, c’è da aspettarsi una diminuzione della domanda superiore al 20%, perché tale divertimento soddisfa un bisogno secondario.
Conoscere l’elasticità della domanda rispetto al prezzo è importante per chi produce i beni perché,
come vedremo in seguito, tale valore è necessario per calcolare il prezzo a cui si può vendere un prodotto al fine di guadagnare il più possibile.
ESEMPIO Se un imprenditore offre un bene a domanda rigida (come scarpe di qualità media e non molto costose) sa che se aumenta il prezzo di vendita la domanda diminuirà, ma in percentuale minore rispetto all’aumento del prezzo, per cui continuerà a vendere le sue scarpe più o meno come prima e ad avere il guadagno sperato (la gente deve pur calzare qualcosa per camminare!).
Se invece un imprenditore offre un bene a domanda elastica (come scarpe di lusso molto costose) è consapevole del fatto che ogni aumento del prezzo provocherà una diminuzione della domanda più che proporzionale rispetto alla variazione del prezzo. In questo caso, egli dovrà quindi valutare bene a quale prezzo massimo può offrire la sua merce.
L’INFLUENZA SUL PREZZO
DEGLI ALTRI BENI
La domanda di un bene dipende, oltre che dal prezzo del bene stesso, anche dal prezzo degli altri beni che il consumatore desidera acquistare.
Infatti, per soddisfare i suoi bisogni, egli deve distribuire il proprio reddito nell’acquisto di più beni e servizi (gli economisti parlano a questo proposito di “bilancio del consumatore”), per cui se cresce il prezzo di uno di questi beni il consumatore deve rivedere tutta la distribuzione del suo reddito.
ESEMPIO Se aumenta notevolmente il prezzo del suo vino preferito, il consumatore acquisterà un altro vino meno costoso, oppure birra, spostando così la sua domanda da un bene all’altro.
L’ELASTICITÀ DELLA DOMANDA
RISPETTO AL REDDITO
La domanda dipende anche dal reddito del consumatore: a parità di altre condizioni, più il reddito è alto, più la domanda di beni è elevata; più il reddito è basso, più la domanda di beni è bassa. Tuttavia, sappiamo che al crescere del reddito cresce anche il risparmio, per cui possiamo affermare che al crescere del reddito la domanda di beni, e quindi il consumo, cresce in modo meno che proporzionale rispetto al reddito, mentre il risparmio cresce in modo più che proporzionale. Si osserva inoltre che, se il reddito è alto, sarà destinato in buona parte all’acquisto di beni che soddisfano bisogni secondari, mentre se il reddito è basso la maggior parte di esso sarà utilizzata per l’acquisto di beni che soddisfano bisogni primari.
Questa relazione che intercorre tra domanda e reddito viene definita elasticità della domanda rispetto al reddito.
ESEMPIO Se una famiglia di 4 persone ha un reddito di 3.500 euro al mese e questo reddito aumenta del 10%, è probabile che essa destinerà più denaro al risparmio e al soddisfacimento di bisogni secondari, per cui la domanda complessiva di beni primari crescerà meno del 10%, ma aumenterà soprattutto la domanda di beni
secondari. Se invece il reddito diminuisce del 10%, è probabile che la famiglia ridurrà di più del 10% il risparmio e il consumo di beni secondari, mantenendo inalterato il consumo di beni primari.
L’INFLUENZA DEI GUSTI DEI CONSUMATORI
Le persone hanno indubbiamente gusti diversi, per cui ognuno di noi, a parità di altre condizioni, è portato a
PRENDO APPUNTI
soddisfare i suoi bisogni domandando certi beni piuttosto che altri.
ESEMPIO Se sono fanatico del calcio, sono disposto a comprare il biglietto per lo stadio anche se è molto costoso, rinunciando piuttosto all’acquisto di altri beni; se invece ho paura di viaggiare in aereo, anche se ci sono offerte allettanti, non compro il biglietto.
La domanda dei beni dipende quindi anche dai gusti dei consumatori
è influenzata da
prezzo degli altri beni
reddito dei consumatori
gusti dei consumatori
se aumenta, il consumatore ridistribuisce il reddito, acquistando un bene analogo meno costoso o un altro bene
CONCETTI CHIAVE
Completo le frasi con le parole fornite
se aumenta, aumentano sia la domanda di beni sia il risparmio
prezzo • rigida • reddito • tipo • legge • quantità • secondari
La legge della domanda
Per domanda di un bene o di un servizio si intende la che si è disposti a comprare a un certo prezzo in un determinato momento. Il comportamento di chi domanda beni e servizi può variare: l’analisi di questa tendenza si chiama della domanda. La domanda di un bene tende ad aumentare se il prezzo diminuisce anche se l’elasticità della domanda rispetto al prezzo varia a seconda del di beni. I beni che sod-
si domandano di più i beni che piacciono di più
disfano bisogni primari sono detti a domanda , mentre quelli che soddisfano i bisogni sono beni a domanda elastica.
Alcuni fattori di influenza sulla domanda
La domanda di un bene dipende anche dal degli altri beni che il consumatore desidera acquistare, dal del consumatore e dai gusti dei consumatori stessi.
La legge della domanda
1
Possiamo rappresentare graficamente come varia la domanda di un bene al variare del suo prezzo. Supponiamo che se il prezzo di un bene fosse 100 la domanda del compratore sarebbe di 10 unità; se il prezzo scendesse a 80 la domanda salirebbe a 20, se scendesse a 60 la domanda sarebbe 30, se scendesse a 40 la domanda sarebbe 40, se scendesse a 20 la domanda sarebbe 50, e così via
Prezzo del bene (euro) Quantità domandata
2
Inserendo i dati riportati nella tabella in un grafico cartesiano in cui l'asse orizzontale rappresenta la quantità domandata e l'asse verticale rappresenta il prezzo del bene, otteniamo dei punti che ci indicano il rapporto prezzo/quantità.
Prezzo (P)
3
Tracciando una linea che passa per i cinque punti del grafico, si forma la linea della domanda.
Prezzo (P)
(Q)
63 L’offerta di beni
VIDEO-LEZIONE
FAC-SIMILE
L’offerta
GUARDO E AGISCO
Dopo aver analizzato il comportamento di chi compra i beni e i servizi, vediamo ora quello di chi li vende: questo comportamento in economia viene definito offerta.
Per offerta di un bene o di un servizio si intende la quantità di quel bene o di quel servizio che si è disposti a vendere a un certo prezzo e in un certo momento.
Coloro che vendono i beni e i servizi sono gli imprenditori, i quali producono al fine di conseguire il massimo profitto che, come sappiamo, è dato dalla differenza tra il ricavo totale e il costo totale. Essi, quindi, trovano conveniente produrre soltanto se il prezzo al quale potranno vendere il bene sarà tale da coprire almeno il costo di ogni unità prodotta.
Perciò, anche chi offre fa un calcolo di convenienza che, allo stesso modo di chi compra, si basa sul prezzo di mercato, cioè il prezzo che viene influenzato sia dalla domanda che dall’offerta del bene. Il prezzo di mercato si distingue da altri tipi di prezzi, come il prezzo controllato, che è quello imposto nei limiti massimi dallo Stato su alcuni beni essenziali (come il pane, il latte ecc.), allo scopo di garantire a tutti la possibilità di comprarli.
LA LEGGE DELL’OFFERTA
Poiché il comportamento di chi offre i beni sul mercato è variabile, l’analisi della tendenza che questo comportamento assume in un determinato mercato e in un certo momento si chiama legge dell’offerta.
Secondo la legge dell’offerta, se il prezzo di vendita aumenta, gli imprenditori sono indotti ad aumentare la produzione e quindi l’offerta, perché così cresce il loro profitto; se invece il prezzo di vendita
Lezione in pratica
Nelle tue serate estive, passeggiando per le vie delle località di mare, ti sarai imbattuto in una serie infinita di mercatini vari, dal vintage al modernariato, all’hobbistica. Sicuramente i più divertenti e originali sono i mercatini dei bambini: una miriade di piccoli venditori che espongono i loro giocattoli oppure i loro vecchi rollerblade per ottenere un po’ di soldini che useranno per comprarsi un ottimo gelato.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Che cosa stanno facendo i bambini con le loro bancarelle?
• Che cos’è il prezzo di mercato?
diminuisce, gli imprenditori sono spinti a diminuire la produzione e con essa l’offerta e a dedicarsi a eventuali altre attività.
L’offerta di un bene non dipende però solo dalle variazioni del prezzo, ma anche dalle variazioni dei costi di produzione.
ESEMPIO Se il costo di un bene diminuisce in seguito all’introduzione di un’innovazione tecnologica che permette di ridurre l’uso di certe materie prime, l’imprenditore, a parità di prezzo di vendita, troverà conveniente aumentare la produzione, perché l’accresciuta differenza tra prezzo e costo gli procurerebbe maggiore profitto.
In definitiva, come già detto, l’imprenditore stabilisce il prezzo al quale giudica conveniente vendere in base ai costi di produzione e al profitto che ritiene giusto attribuirsi.
L’introduzione di un’innovazione tecnologica che permette di ridurre l’uso di certe materie prime rende conveniente per l’imprenditore aumentare la produzione.
La legge dell'offerta
Possiamo rappresentare graficamente come varia l'offerta di un bene al variare del suo prezzo. Supponiamo che se il prezzo di un bene fosse 20 la quantità offerta del bene sarebbe di 20 unità; se il prezzo salisse a 40 la quantità offerta del bene sarebbe di 60, se salisse a 100 l'offerta del bene sarebbe di 120, e così via.
Prezzo del bene (euro) Quantità offerta
Tracciando una linea che passa per i cinque punti del grafico, si forma la linea dell'offerta. 1 2 3
Quantità (Q)
Inserendo i dati riportati nella tabella in un grafico cartesiano in cui l’asse orizzontale rappresenta la quantità offerta e l’asse verticale rappresenta il prezzo del bene, otteniamo dei punti che ci indicano il rapporto prezzo/quantità.
64 Il prezzo di equilibrio
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO Lezione in pratica
FAC-SIMILE
Lezione 64 Il prezzo di equilibrio.
Abbiamo visto che, a parità di altre condizioni, se il prezzo aumenta la domanda diminuisce e l’offerta aumenta, mentre se il prezzo diminuisce la domanda aumenta e l’offerta diminuisce.
Domanda e offerta, quindi, variano entrambe al variare del prezzo, ma in modo inverso l’una rispetto all’altra.
Ciò è logico perché gli interessi dei compratori e dei venditori sono opposti. I compratori, infatti, sono interessati a prezzi bassi, perché così possono comprare quantità maggiori di beni o risparmiare di più a parità di consumi, mentre i venditori sono interessati a prezzi alti, perché così aumentano i loro ricavi e i loro profitti. Si pone dunque questo problema: siccome il mercato è regolato sia dalla legge della domanda sia dalla legge dell’offerta e non è possibile alcuno scambio se manca l’una o l’altra, bisogna individuare un prezzo che accontenti contemporaneamente compratori e venditori: questo prezzo è il prezzo di equilibrio.
Il prezzo di equilibrio è il prezzo al quale domanda e offerta si eguagliano.
Se il prezzo è alto l’offerta è elevata, ma la domanda è bassa, incapace cioè di assorbire tutta l’offerta.
ESEMPIO Se aumenta il prezzo delle lavastoviglie, i venditori hanno interesse ad aumentare la produzione di questo elettrodomestico, ma le casalinghe trovano meno conveniente acquistare. Se si verificano queste condizioni, le imprese, temendo di non vendere tutti i loro prodotti, devono abbassare il prezzo fino al punto in cui pensano invece di venderli tutti.
Viceversa, se il prezzo è molto basso la domanda è elevata ma l’offerta è scarsa, perché le imprese non
Con l’espandersi del mondo digitale il luogo di incontro tra venditore e compratore si è modificato. Oggi esistono diverse piattaforme sulle quali mettere in vetrina i propri oggetti e nelle quali gli acquirenti possono visionare la merce, contattare il venditore e contrattare il prezzo.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Come variano la tua domanda e la tua offerta al variare del prezzo?
• Cosa si intende per prezzo di equilibrio?
hanno convenienza a produrre di più, con il risultato che una parte di compratori non riuscirà ad acquistare il prodotto.
ESEMPIO Molte casalinghe non avranno la lavastoviglie perché sul mercato ce ne saranno meno di quelle richieste. Se si verificano queste condizioni, le imprese, approfittando della domanda elevata, aumenteranno i prezzi fino al punto in cui saranno sicure di riuscire a vendere tutta la merce prodotta.
In entrambi i casi si è raggiunto il prezzo di equilibrio. Nella realtà, le variazioni della domanda, dell’offerta e del prezzo non avvengono in modo così istantaneo.
La singola impresa non può adeguare all’istante la sua produzione alle variazioni della domanda perché sul mercato di solito operano più imprese che offrono lo stesso bene e il loro numero è variabile.
Se sul mercato aumentano le imprese produttrici di un certo bene, è chiaro che l’offerta cresce e il prezzo diminuisce, perché il singolo imprenditore deve invogliare i consumatori a comprarla.
In queste condizioni, è probabile che alcuni imprenditori non abbiano convenienza a produrre e a vendere a un prezzo troppo basso, e quindi preferiscano smettere di produrre. A questo punto, si verifica una diminuzione dell’offerta e tutti i compratori che vogliono quel bene si rivolgeranno agli imprenditori rimasti sul mercato, i quali, di fronte all’aumento della domanda del loro prodotto, potranno aumentare un po’ il prezzo. Dall’attenta osservazione dei prezzi e della domanda sul mercato, i produttori ricavano elementi per programmare le loro strategie di produzione per il futuro, che consistono nello stabilire cosa produrre, come produrre e quanto produrre, al fine di realizzare il massimo profitto.
Il prezzo di equilibrio
Abbiamo visto che, a parità di altre condizioni, se il prezzo aumenta la domanda diminuisce e l’offerta aumenta, mentre se il prezzo diminuisce la domanda aumenta e l’offerta diminuisce. Questo succede perché gli interessi dei compratori e dei venditori sono opposti. 1
2
Proviamo a rappresentare sullo stesso grafico le curve della domanda e dell’offerta che abbiamo visto nelle Lezioni precedenti. Osserviamo che se il prezzo è alto l’offerta è elevata, ma la domanda è bassa, incapace cioè di assorbire tutta l’offerta.
Viceversa, se il prezzo è molto basso la domanda è elevata ma l’offerta è scarsa, perché le imprese non hanno convenienza a produrre di più, con il risultato che una parte di compratori non riuscirà ad acquistare il prodotto.
In entrambi i casi si è raggiunto il prezzodi equilibrio.
(Q)
(Q)
FAC-SIMILE
Rapporto qualità/prezzo
EDUCAZIONE CIVICA
Obiettivo Perché è importante?
Comprendere come valutare e confrontare prodotti per identificare il miglior rapporto qualità/prezzo, sviluppando capacità di analisi critica e decisionale.
Individuare quale, tra due articoli, offre il miglior rapporto qualità/prezzo tenendo conto delle particolari circostanze ed esigenze individuali è una competenza essenziale per effettuare acquisti consapevoli. In un mercato dove le offerte sono numerose, saper riconoscere quelle veramente vantaggiose è fondamentale per una gestione efficiente delle proprie risorse economiche. Ecco alcuni consigli.
1. Confronta i prezzi per unità: Quando acquisti prodotti confezionati, controlla il prezzo per unità (es. per litro, per chilogrammo). Questo ti aiuta a capire quale prodotto offre più quantità per lo stesso prezzo.
2. Leggi le etichette: Controlla le informazioni sulle etichette dei prodotti per verificare gli ingredienti e la qualità. Un prezzo più basso potrebbe riflettere una qualità inferiore.
3. Verifica le promozioni: Le offerte promozionali possono sembrare vantaggiose, ma assicurati che il prezzo scontato sia realmente conveniente rispetto al prezzo normale del prodotto.
4. Considera le esigenze personali: Un prodotto più economico potrebbe non soddisfare le tue necessità specifiche. Valuta se vale la pena spendere di più per ottenere un prodotto che meglio risponde alle tue esigenze.
Rispondi alle domande
Saper valutare e confrontare prodotti per identificare il miglior rapporto qualità/prezzo aiuta a diventare consumatori consapevoli.
5. Controlla le recensioni dei prodotti: Leggere le recensioni online può aiutarti a capire se un prodotto offre una buona qualità e se altri consumatori ne sono soddisfatti.
6. Esamina il periodo di validità: I prodotti in offerta potrebbero avere una data di scadenza vicina. Assicurati di poter consumare il prodotto entro quella data per evitare sprechi.
7. Fai attenzione ai falsi sconti: A volte i prezzi vengono aumentati prima di un’offerta per far sembrare lo sconto più vantaggioso. Controlla i prezzi precedenti per assicurarti che lo sconto sia reale.
8. Scegli prodotti locali e stagionali: Spesso offrono un miglior rapporto qualità/prezzo rispetto ai prodotti importati fuori stagione.
1. Perché è importante confrontare il prezzo per unità quando si acquistano prodotti confezionati?
2. Quali informazioni possono essere utili da leggere sulle etichette dei prodotti?
3. In che modo le promozioni possono influenzare la percezione del rapporto qualità/prezzo?
COMPETENZE IN GIOCO
Trovate due prodotti simili e confrontate i loro prezzi, quantità e qualità. Discutete in gruppo quale offre il miglior rapporto quantità/prezzo e presentate le vostre conclusioni. Come procedere
A CASA
Ricerca individuale: Ogni studente raccoglie informazioni su due prodotti simili (per esempio, due marche di latte o due modelli di scarpe) utilizzando fonti online affidabili. Dovete prendere nota dei prezzi, delle quantità e delle caratteristiche di qualità.
A SCUOLA
Discussione di gruppo: Dividetevi in piccoli gruppi. In ogni gruppo discutete i risultati delle vostre ricerche, analizzando quale prodotto offre il miglior rapporto qualità/prezzo e perché. Confronto pratico: Presentate poi un confronto pratico, utilizzando tabelle o grafici, per mostrare chiaramente le vostre scoperte.
Nel QR code trovi la scheda per riflettere sul lavoro svolto, imparare a valutarti e monitorare il tuo apprendimento Per tener traccia del tuo percorso, completala e salvala nel tuo archivio.
STUDIO ATTIVO
RISOLVI I CASI • PRENDI DECISIONI
Impara ad imparare con metodo
Guarda il caso svolto e commentato nel QR code
L61 IL MERCATO E GLI SCAMBI
1. Indovino il significato corretto
Elenchiamo qui di seguito alcune espressioni del linguaggio comune nelle quali viene utilizzata la parola “mercato”. Indovina il significato esatto che assume la parola “mercato” in ciascuna delle seguenti frasi:
1. Il mercato delle mele è molto più sviluppato in Lombardia che in Puglia.
a. Luogo fisico dove si vendono le mele
b. Settore economico delle mele
c. Pubblico che compra le mele
2. Nei giorni di mercoledì e sabato il mercato di Piazza Vittorio è sempre molto affollato.
a. Luogo fisico dove si vendono vari prodotti
b. Settore economico specifico
c. Pubblico che compra i prodotti
Indico la risposta corretta per ciascuna frase.
2. Eseguo i corretti collegamenti
1. Mercato del lavoro
2. Lavoro
3. Risparmio
4. Contrattazioni collettive
L62 LA DOMANDA DI BENI
a. retribuzione
b. interesse
c. forza lavoro
d. sindacati
3. Individuo l’elasticità della domanda rispetto al prezzo, inserendo aumenta o diminuisce
1. Pasta: se il prezzo aumenta molto, la domanda poco.
2. Ingresso in piscina: se il prezzo , la domanda diminuisce molto.
3. Farmaci: se il prezzo , la domanda diminuisce poco.
4. Risolvo un caso in pratica
Immaginiamo che la domanda di un determinato bene (di un’automobile, di un telefonino, di una bevanda ecc.) sia particolarmente bassa, a causa dei gusti dei consumatori, del prezzo eccessivo e della scarsa qualità del prodotto. L’impresa che lo produce, per aumentarne la domanda, dovrà ridurre il prezzo del bene o modificare i suoi orientamenti produttivi: per esempio cercando di migliorare la qualità del prodotto e, in ogni caso, cercando di valorizzare solo quelle produzioni che incontrano il favore del pubblico. Nel caso descritto alcuni studiosi parlano a volte di “sovranità dei consumatori”, per sottolineare il ruolo e l’importanza dei consumatori nell’ambito dell’economia. Indica se la seguente affermazione è vera o falsa e motiva la tua risposta:
1. La sovranità dei consumatori implica che le imprese devono adattarsi alle preferenze e ai gusti dei consumatori per avere successo. V F
L63 L’OFFERTA DI BENI
5. Eseguo le associazioni corrette
1. Relazione tra prezzo e offerta
2. Relazione tra prezzo di vendita e profitto
3. Relazione tra costo di produzione e offerta
a. diretta b. inversa
6. Risolvo un caso in pratica
Il signor Campi è titolare di un’azienda agricola che produce pomodori, lattuga e asparagi. Gli affari dell’azienda vanno discretamente ma Campi vuole aumentare la produttività e il profitto dell’azienda.
Signor Campi: “Ho notato che negli ultimi tempi il prezzo dei pomodori e della lattuga è abbastanza stabile, mentre il prezzo degli asparagi – forse in relazione a un mutamento dei gusti dei consumatori – tende sistematicamente ad aumentare. Prevedo che questa tendenza continuerà anche nei prossimi mesi. Dovrei abolire la produzione di pomodori e lattuga per dedicarmi esclusivamente agli asparagi?”
Dai un consiglio al signor Campi spiegando se la sua decisione è un’applicazione della legge economica dell’offerta o un’eccezione rispetto alla legge stessa.
L64 IL PREZZO DI EQUILIBRIO
7. Individuo e correggo gli errori
1. Se sul mercato aumenta il numero delle imprese che producono un certo bene, l’offerta aumenta e il prezzo del bene sale.
2. Le strategie di produzione sono delle analisi che gli imprenditori fanno per stabilire il prezzo da imporre sul mercato.
8. Risolvo un caso in pratica
Il prezzo medio dei limoni, nei negozi al dettaglio e in un determinato anno, è pari a 2,5 euro al chilo. Immaginiamo che nell’anno successivo si diffonda tra la popolazione una malattia curabile con il succo di limone. In poco tempo il consumo di limoni aumenta in misura enorme e il loro prezzo arriva a 9-10 euro al chilo.
Dal punto di vista delle leggi economiche, come si spiega l’aumento del prezzo dei limoni nel caso descritto?
SPERIMENTO CON L’AI
Scrivo una definizione per ciascuna delle seguenti parole chiave:
domanda • offerta • prezzo
Inserisco poi le definizioni in una chatbot, chiedendo suggerimenti su come renderle più chiare e di facile comprensione per i miei compagni di classe. Valuto poi i suggerimenti proposti.
La concorrenza perfetta
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
Lezione in pratica
Lezione 65
La concorrenza perfetta.
La possibilità di acquistare beni e servizi dipende molto dai tipi di bene e dal numero di imprese che li vendono. Infatti, ci sono beni che possiamo comprare presso molti venditori (come frutta e verdura), beni che sono disponibili presso un numero più limitato di venditori (come le moto) e infine beni che vengono messi sul mercato da pochissimi produttori (come beni altamente tecnologici).
Esistono perciò diverse forme di mercato in cui le relazioni tra domanda e offerta influenzano il prezzo in modo diverso.
Partiamo dall’analisi della concorrenza perfetta.
La concorrenza perfetta (o libera concorrenza) è la forma di mercato in cui beni e servizi sono offerti da molte imprese (spesso di piccole dimensioni) e sono richiesti da un numero elevato di compratori.
Questa forma di mercato, alla quale facevano riferimento i grandi economisti classici (gli studiosi del XVIII secolo che erano favorevoli alla libera concorrenza), si basa quindi sulla presenza di una quantità elevata di imprese che immettono i beni sul mercato, alla quale corrisponde un’elevata quantità di soggetti che li domandano.
La conseguenza di questa molteplicità di venditori e di compratori è che nessuno di essi, con il suo comportamento individuale, può influenzare in modo significativo il prezzo dei beni. Infatti, il numero dei venditori in questo tipo di mercato è talmente alto che nessuno di essi può influenzare con le sue decisioni l’offerta complessiva e quindi il prezzo.
Immagina di essere in un mondo utopistico nel quale esiste la concorrenza perfetta e vuoi comprare un nuovo smartphone. Recandoti nei diversi negozi di telefonia, ti renderesti conto che il prodotto è omogeneo e il prezzo estremamente vantaggioso.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Perché? Quali sono le caratteristiche della concorrenza perfetta?
• Che cosa significa che i prodotti sono omogenei?
• Com’è il prezzo di concorrenza perfetta?
ESEMPIO Se un fruttivendolo su 1.000 presenti in città diminuisse l’offerta di pere per farne aumentare il prezzo, non ci riuscirebbe perché la quantità da lui offerta sarebbe così piccola da non incidere su quella degli altri 999 fruttivendoli: di conseguenza il prezzo delle pere resterebbe invariato.
Allo stesso modo, il numero dei compratori è così alto che il comportamento di ciascuno di essi non può influenzare le strategie di offerta delle imprese.
ESEMPIO Se una famiglia su 10.000 presenti in città diminuisse il consumo di pere, i venditori non se ne accorgerebbero neppure perché il numero dei consumatori sarebbe talmente alto che la diminuzione della domanda di una sola famiglia non farebbe cambiare l’offerta e di conseguenza non cambierebbe il prezzo del bene.
Il prezzo può cambiare solo se cambia il mercato.
ESEMPIO Se in seguito a una grandinata calasse la produzione di pere, diminuirebbe anche l’offerta globale per cui il prezzo delle pere aumenterebbe.
REQUISITI E LIMITI
Secondo gli studiosi, questa forma di mercato sarebbe la migliore per i consumatori perché garantirebbe il prezzo di concorrenza perfetta (cioè il più basso possibile) e la migliore qualità possibile dei prodotti, ma nella realtà è un modello teorico, in quanto è difficile che si possano verificare tutte le condizioni su cui si basa.
Infatti, perché si configuri un mercato di libera concorrenza è necessario che siano presenti le seguenti condizioni:
• elevato numero di venditori e compratori, nessuno dei quali di dimensioni tali da poter influenzare il prezzo;
• omogeneità del prodotto, si ha quando i prodotti sono uguali, sia per caratteristiche qualitative sia per modalità di presentazione (chiodi dello stesso materiale e delle stesse dimensioni venduti in confezioni identiche): in questo caso è indifferente per il consumatore acquistare il prodotto dall’impresa A o dall’impresa B; nella realtà, invece, gli imprenditori cercano di differenziare il prodotto per attirare una clientela esclusiva (biscotti di qualità più
o meno identica vengono presentati in confezioni diverse);
• perfetta mobilità dei venditori e dei compratori, per cui è sempre possibile l’entrata di nuove imprese sul mercato e lo spostamento dei compratori da un luogo all’altro per cercare il prodotto al prezzo più basso; nella realtà, per il consumatore non è la stessa cosa acquistare il prodotto sotto casa o a 50 km (pagando le spese di trasporto);
• trasparenza del mercato, tale che il consumatore possa conoscere esattamente le diverse offerte per poi scegliere quella più conveniente per lui.
È difficile che si verifichino contestualmente tutte queste condizioni, per cui nella realtà questa forma di mercato è molto rara.
PRENDO APPUNTI
elevato numero di venditori e compratori
il cui comportamento individuale non influenza il prezzo
omogeneità dei prodotti
è caratterizzata da
rende indifferente per il compratore acquistare un prodotto o un altro
perfetta mobilità di venditori e compratori trasparenza del mercato
rende sempre possibile l'ingresso di nuove aziende nei mercati e lo spostamento dei compratori
dà la possibilità al consumatore di conoscere le diverse offerte
CONCETTI CHIAVE
Completo le frasi con le parole fornite omogenei • trasparenza • basso • teorico • mobilità • omogeneità • prezzo
Caratteristiche
La concorrenza perfetta è la forma di mercato in cui sono presenti numerose imprese che offrono beni e servizi e molti compratori. Nessun venditore e compratore può influenzare il con il proprio comportamento.
Requisiti e limiti
Per il compratore la concorrenza perfetta garantisce al compratore il prezzo più possibile e la qualità migliore ma è un modello perché è raro che si realizzino tutte le sue condizioni: elevato numero di venditori e compratori, di prodotto, perfetta dei venditori e compratori, mercato.
Il monopolio 66
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
FAC-SIMILE
Lezione 66 Il monopolio.
La forma di mercato del monopolio è opposta a quella di libera concorrenza che abbiamo analizzato nella Lezione precedente.
Il monopolio è la forma di mercato nella quale vi è una sola impresa che produce e offre un certo bene o servizio, che è quindi unico.
Nel mercato di monopolio l’imprenditore è unico, mancano completamente concorrenti, e proprio per questo può determinare con una certa libertà il prezzo al quale vendere il suo prodotto. Essendo l’unico produttore di un bene o di un servizio, è chiaro che il monopolista cercherà di vendere la massima quantità possibile al prezzo più alto possibile, ma nella realtà ciò non può avvenire perché dovrà valutare il tipo di domanda che deve soddisfare.
Infatti, se il bene è a domanda rigida, egli sa che i compratori acquisteranno anche se lui dovesse applicare un prezzo molto elevato (provate a pensare se esistesse il monopolio della pasta!).
Se invece il bene è a domanda elastica, il monopolista sa che se applica un prezzo troppo alto la domanda calerà, e deve quindi regolarsi se vuole realizzare il massimo profitto.
Ciò che è certo è che il monopolista non può fissare sia il prezzo sia la quantità che vuole vendere: se così fosse egli fisserebbe il prezzo più alto e la quantità più elevata, ma questo non è realistico. Infatti, se il prezzo fissato è troppo elevato, la domanda del prodotto sarà scarsa e comunque inferiore alla quantità di prodotto che il monopolista vorrebbe vendere; d’altra parte, se il monopolista vuole vendere una quantità molto elevata il prezzo non potrà essere alto, perché i consumatori non comprerebbero la merce.
In ogni caso, nel monopolio il prezzo è più alto che in libera concorrenza, in quanto l’unico produttore
Lezione in pratica
Nel 2012, ha fatto il suo primo viaggio da Napoli a Milano NTV Italo, una società privata che ha introdotto la concorrenza in un monopolio fino a quel momento determinato da una sola impresa, Ferrovie dello Stato.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Secondo te che cosa è cambiato dopo l’ingresso di un’altra società nel settore ferroviario in Italia?
si trova nelle condizioni migliori per alzarlo e realizzare il massimo profitto.
In realtà, spesso esistono prodotti sostitutivi che permettono al consumatore di rivolgersi altrove e ciò suggerisce al monopolista di non esagerare nel giocare sul prezzo.
ESEMPIO Un classico prodotto sostitutivo è l’olio di semi nei confronti dell’olio d’oliva.
Il monopolio può essere privato o pubblico.
Il monopolio privato è caratterizzato dalla presenza di un’unica grande impresa privata produttrice o distributrice di un bene o di un servizio.
È una situazione di mercato oggi piuttosto rara.
ESEMPIO Si può verificare quando devono essere distribuite risorse naturali che necessitano di impianti molto costosi, come gli acquedotti o i metanodotti, oppure quando un’impresa possiede un brevetto che le permette di sfruttare da sola un nuovo prodotto (come un nuovo software).
Il monopolio pubblico si realizza quando lo Stato si riserva la produzione e/o la vendita di una certa merce con il fine di procurarsi un’entrata fiscale: per questo motivo si parla di monopolio fiscale.
ESEMPIO Il monopolio sui tabacchi è un monopolio pubblico.
Un’altra possibile categoria di monopolio pubblico è quella del monopolio sociale, che ha lo scopo di offrire beni o servizi a prezzi agevolati alle categorie di cittadini meno abbienti.
Oggi tale tipo di monopolio è quasi completamente scomparso.
ESEMPIO Il monopolio delle Ferrovie dello Stato era un monopolio sociale.
FAC-SIMILE
Kit di aiuto per lo svolgimento dell’attività
Gli Stati Uniti fanno causa ad Apple per monopolio
Dopo le nuove norme europee, che hanno imposto cambiamenti ai giganti tecnologici nel loro modo di fare affari, anche il Dipartimento di Giustizia statunitense intenta causa alla Apple. Questa volta la società di Cupertino è incolpata di avvantaggiarsi di una situazione di monopolio, che danneggia consumatori, sviluppatori di tecnologie e concorrenti. L’accusa è quella di comportarsi in modo da impedire che i consumatori possano usare insieme prodotti Apple e di altri produttori. Ad esempio, rendendo difficile scambiare messaggi con i possessori di altri smartphone, oppure facendo in modo che sia impossibile far funzionare l’IPhone con uno smartwatch diverso da quello Apple. Senza dimenticare le limitazioni imposte agli sviluppatori di app che, pensate per Android, spesso non possono funzionare sui prodotti Apple nemmeno se opportunamente modificati. In questo modo l’azienda costringe chi compra un suo prodotto ad acquistarne altri della stessa marca a prezzi molto alti, non perché i suoi siano di tecnologia superiore, ma solo grazie a queste pratiche di esclusione della concorrenza.
Fonte: ansa.it, con adattamenti Rispondo alle domande
1. Qual è il principale svantaggio per il consumatore in una situazione di monopolio?
2. Perché secondo il Dipartimento di Giustizia americano Apple si trova in un mercato di monopolio?
ANALISI CRITICA DI NOTIZIE
Dividetevi in piccoli gruppi. Cercate notizie di attualità sulla vicenda riportata nel breve testo o su altre simili, riguardanti grandi imprese internazionali del settore tecnologico. Dopo averle lette con attenzione, esprimete il vostro punto di vista.
PRENDO APPUNTI
Il monopolio si verifica quando un bene o servizio è offerto da un’unica impresa
può essere
pubblico: quando lo Stato si riserva la produzione e/o la vendita di una certa merce per ottenere un’entrata fiscale, oppure l’offerta di beni o servizi a prezzi agevolati
CONCETTI CHIAVE
Completo le frasi con le parole fornite privato • alto • libertà • fiscale • sola • unico
Il monopolio
Il monopolio è la forma di mercato in cui c’è una impresa che produce un certo bene o servizio che quindi è , non ci sono concorrenti. Si può determinare con il prezzo pur valutando
se si ha di fronte una domanda rigida oppure elastica del bene prodotto. Il prezzo in monopolio sarà più rispetto a quello della concorrenza perfetta.
Tipologie di monopolio
Il monopolio è caratterizzato dalla presenza di una sola grande impresa privata produttrice o distributrice di un bene o servizio. Il monopolio pubblico si realizza quando è lo Stato che si riserva la produzione o la vendita di una merce per garantirsi un’entrata privato: quando è caratterizzato dalla presenza di un’unica impresa privata, produttrice o distributrice di un bene o di un servizio
Forme di mercato intermedie
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
Lezione in pratica
Lezione 67
Forme di mercato intermedie.
Tra la concorrenza perfetta e il monopolio esistono due forme di mercato intermedie oggi molto diffuse: la concorrenza monopolistica e l’oligopolio.
La concorrenza monopolistica (o concorrenza imperfetta) è quella forma di mercato nella quale molte imprese in concorrenza tra loro offrono a molti compratori un prodotto non omogeneo
Questa forma di mercato è intermedia tra la concorrenza perfetta e il monopolio perché presenta aspetti di entrambe. Infatti si ha un elevato numero di venditori e di compratori e ogni produttore cerca di rendere unico il suo prodotto agli occhi del compratore, attribuendogli alcune caratteristiche uniche. Si tratta quindi di prodotti simili ma non identici (non omogenei appunto) per forma, presentazione, elementi qualitativi non essenziali ecc.
ESEMPIO Una vetrina che espone un vestito in modo originale invoglia il cliente ad acquistarlo, anche se ha un prezzo più alto di quello praticato da altri negozi che vendono vestiti simili.
Questi elementi di differenziazione permettono al produttore di praticare un prezzo di concorrenza monopolistica, che è più alto rispetto a quello di concorrenza perfetta, in quanto la sua clientela è disposta a pagare di più pur di usufruire di alcune caratteristiche.
Entro certi limiti, si può dire che il produttore applica un prezzo di monopolio. Egli deve però fare attenzione a non alzare troppo il prezzo, perché i suoi clienti potrebbero rivolgersi ad altri venditori che offrono un prodotto simile a un prezzo inferiore. In tal caso, si dice che rientra in gioco la concorrenza.
Oggi hai finalmente conseguito la patente di guida! I tuoi genitori ti portano in una concessionaria d’auto al fine di farti scegliere la tua prossima automobile; inoltre, vi recate presso una gioielleria per comprare un portachiavi sul quale incidere questa data.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Quali sono gli elementi caratterizzanti la concorrenza monopolistica?
• In quale mercato ti trovi mentre scegli la tua nuova auto e quali sono le sue caratteristiche?
In definitiva, il prezzo di concorrenza monopolistica è più elevato di quello di libera concorrenza, ma inferiore a quello di monopolio.
L’oligopolio è quella forma di mercato nella quale un numero ridotto di imprese producono e offrono un prodotto omogeneo o differenziato
Questa forma di mercato è oggi molto diffusa perché ci sono grandi imprese, in cui si concentra la produzione di alcuni beni (computer, cellulari, automobili ecc.), che pongono barriere all’entrata nel mercato di altre imprese
Si tratta di ostacoli dovuti principalmente alla necessità di alti investimenti che impediscono all’impresa concorrente l’ingresso in un determinato settore produttivo. Tra le imprese oligopoliste possono verificarsi due situazioni diverse:
• se fra tante imprese che si fanno concorrenza sui prezzi per cercare di eliminarsi a vicenda dal mercato, una riuscisse a diventare l’impresa leader, potrebbe dettare un prezzo unico sul mercato: in questo caso saremmo in una situazione di quasi monopolio;
• se le imprese rinunciassero a eliminarsi a vicenda e, utilizzando varie tecniche (in particolare la pubblicità), cercassero di imporre il proprio prodotto per conquistare una fetta più ampia di mercato, i prodotti, differenziati ma sostituibili, permetterebbero a tutte le imprese di rimanere sul mercato, applicando prezzi diversi ai vari modelli in base al target di pubblico e alla fascia di qualità (come avviene nel mercato degli scooter). Di conseguenza il prezzo non è unico, ma è diverso a seconda della differenziazione del prodotto e del rapporto che c’è tra le imprese, e comunque in genere più basso che in monopolio.
FAC-SIMILE
Kit di aiuto per lo svolgimento dell’attività
Gli oligopoli delle Big Tech
In Occidente l'acronimo è ormai famoso: GAFAM, ovvero Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft, grandi aziende, Big Tech considerate espressione di un oligopolio, commerciale, tecnologico, informatico assolutamente dominante, difficile da contrastare.
Le Big Tech spesso sono state accusate di alterare il mercato e la libera concorrenza, con abusi di posizione dominante, fusioni acquisizioni contro le quali sono state comminate sanzioni che però non hanno impedito il perseverare di certe pratiche che secondo quanto denunciato dall'Antitrust vedono compromesse garanzie democratiche fondamentali come privacy, tassazione equa e diritti dei lavoratori.
Fonte: rainews.it, con adattamenti
PRENDO APPUNTI
Rispondo alle domande
1. In che modo secondo te le grandi aziende della tecnologia determinano un oligopolio?
ANALISI CRITICA DI NOTIZIE
Dividetevi in piccoli gruppi. Cercate notizie di attualità sulla vicenda riportata nel breve testo o su altre simili, riguardanti grandi imprese internazionali del settore tecnologico. Dopo averle lette con attenzione, esprimete il vostro punto di vista.
Esistono due forme di mercato intermedie tra la concorrenza perfetta e il monopolio
la concorrenza monopolistica: molte imprese offrono a tanti compratori un prodotto non omogeneo
un prezzo di concorrenza monopolistica più alto rispetto a quello di concorrenza perfetta per cui possono applicare
CONCETTI CHIAVE
Completo le frasi con le parole fornite omogeneo • intermedia • basso • entrata • alto • diffusa
La concorrenza monopolistica
sono
La concorrenza monopolistica è una forma di mercato tra la concorrenza perfetta e l’oligopolio e prevede la presenza di tante imprese in concorrenza tra loro che offrono a molti compratori un prodotto non
l’oligopolio: poche imprese offrono un certo prodotto che può essere omogeneo o differenziato
quasi monopolio: un’impresa leader riesce a dettare un prezzo unico sul mercato
più imprese cercano di imporre il proprio prodotto differenziato ma sostituibile
e a un prezzo più rispetto a quello della concorrenza perfetta ma più a quello del monopolio.
L’oligopolio
L’oligopolio è quella forma di mercato, oggi molto , nella quale le imprese offrono un prodotto omogeneo oppure differenziato in settori in cui ci sono barriere all’ nel mercato nei confronti di altre imprese.
68 Limiti della concorrenza perfetta
VIDEO-LEZIONE GUARDO E AGISCO
FAC-SIMILE
Lezione 68
Limiti della concorrenza perfetta.
Le forme di mercato che abbiamo analizzato nelle Lezioni precedenti, dal punto di vista del livello di concorrenza, ossia del numero di imprese che vi operano, hanno le seguenti caratteristiche:
TIPO DI MERCATO NUMERO DI IMPRESE
Concorrenza perfetta
Molte (con prodotti omogenei)
Monopolio Una
Concorrenza monopolistica
Molte (con prodotti non omogenei)
Oligopolio Poche
Come si nota, quindi, il livello di concorrenza va dall’assenza totale di concorrenza, come nel monopolio, al massimo livello di concorrenza, come nella concorrenza perfetta
Tuttavia, nel mercato reale, la concorrenza perfetta è soltanto un modello teorico, perché di fatto essa è limitata da diversi fattori che in parte abbiamo già esaminato. Ma c’è un altro fattore assai importante, che analizziamo ora, rappresentato dalla concentrazione dell’offerta.
LA CONCENTRAZIONE DELL’OFFERTA
Quando la produzione e la distribuzione dei prodotti sono per lo più nelle mani di grandi imprese si ha la concentrazione dell’offerta.
Queste grandi imprese producono notevoli quantità di beni e a buon prezzo, rendendo molto difficile la
Lezione in pratica
Insieme ai tuoi genitori decidi di passare il pomeriggio in un grande centro commerciale: fate un giro tra i negozi e vi fermate a cena in uno dei tanti fast food e ristoranti caratteristici che il centro vi propone. La tua sorellina vuole a tutti i costi la nuova bambola che tanto viene pubblicizzata in televisione, mentre i tuoi genitori cercano di convincerla ad acquistare una bambola simile, meno nota ma a un prezzo migliore.
Guardo la video-lezione, leggo il testo della lezione e poi rispondo alle domande
• Che tipo particolare di offerta trovi nel centro commerciale?
• Qual è, secondo te la scelta più opportuna: farsi convincere dalla pubblicità o scegliere un prodotto meno noto ma a un prezzo più basso?
sopravvivenza delle piccole imprese, che non sono in grado di reggere il confronto in termini sia di quantità sia di prezzi.
Pensiamo al settore della grande distribuzione commerciale, composto da supermercati, ipermercati, discount e grandi magazzini, tutti caratterizzati da vasti spazi di vendita, dove la merce viene prelevata dal compratore direttamente dallo scaffale. È inevitabile che batta la concorrenza dei piccoli negozi perché, in proporzione alla quantità venduta, ha costi di produzione inferiori (per il personale, per le spese di gestione ecc.) e offre ai consumatori una serie di vantaggi, quali una svariatissima gamma di merci, prodotti spesso conservati meglio, servizi accessori come il parcheggio dell’auto, risparmio di tempo perché la presenza di prodotti diversi in un unico punto vendita facilita gli acquisti.
Gli
accordi tra le imprese
La concentrazione dell’offerta si realizza attraverso accordi tra le imprese. Con questi accordi, le imprese tendono a mantenere stabili le vendite a un prezzo remunerativo, limitando di fatto la concorrenza, oppure a dividersi il mercato.
È il caso delle imprese che offrono lo stesso prodotto stabilendo che il prezzo di vendita non può essere inferiore a un certo limite, oppure che decidono di operare in mercati diversi.
ESEMPIO Imprese che producono prodotti uguali o simili si accordano per fornirli su differenti territori:
l’impresa A in Piemonte, l’impresa B in Sicilia, l’impresa C in Campania ecc.
Gli accordi tra imprese possono concretizzarsi in tre forme diverse:
• nei cartelli, le imprese si dividono il mercato o stringono accordi relativi a un aspetto della produzione ma dal punto di vista giuridico restano separate;
• nei consorzi, le imprese creano un’organizzazione, che può o meno avere una propria personalità giuridica, per condividere strategie e obiettivi comuni;
• nei trust, le imprese si integrano dando origine a un unico soggetto con un’unica organizzazione e direzione che di fatto può anche diventare monopolista.
Le motivazioni delle imprese per concentrare l’offerta
Le motivazioni che spingono le imprese a concentrare l’offerta sono numerose, ma si possono riassumere in tre gruppi:
• motivazione industriale, quando l’obiettivo è quello di modificare i metodi produttivi in modo da ridurre i costi;
• motivazione commerciale, quando si vuole controllare la distribuzione o l’approvvigionamento di beni e risorse, diversificare la produzione e conquistare mercati esteri;
• motivazione finanziaria, quando si vogliono destinare risorse finanziarie (denaro) per sfruttare meglio le diverse opportunità, anche a livello mondiale.
Il potere di mercato che le imprese conquistano anche attraverso gli accordi è tale da rendere necessari alcuni interventi legislativi da parte dello Stato, soprattutto con lo scopo di tutelare i consumatori.
Le misure adottate sono comprese nella normativa antitrust che è stata emanata dai Governi di quasi tutti gli Stati.
In Italia la legge antitrust (n. 287/1990) vieta alle imprese di stipulare accordi che abbiano per oggetto la limitazione della concorrenza all’interno del mercato nazionale. L’organismo principale di garanzia è l’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
LA PUBBLICITÀ
Al fine di mantenere alta la vendita dei loro prodotti, le grandi imprese hanno bisogno di stimolare la domanda.
Lo strumento principale che utilizzano a questo scopo è la pubblicità, che è un modo per far conoscere un prodotto, le sue caratteristiche e le sue funzioni.
In questo senso, essa svolge un compito utile ai consumatori perché li aiuta a scegliere tra le varie merci. Nel sistema economico attuale, però, la pubblicità è un mezzo potente di cui si servono le imprese per raggiungere due obiettivi principali:
• convincere i consumatori ad acquistare un prodotto piuttosto che un altro, nonostante le caratteristiche essenziali siano in genere simili;
• convincere i consumatori della necessità di possedere certi beni, inducendo in loro dei bisogni, chiamati appunto bisogni indotti, che altrimenti essi non avvertirebbero (come cambiare il cellulare per acquistarne uno più alla moda degli altri).
Questo secondo obiettivo viene raggiunto grazie all’impiego di sofisticate tecniche psicologiche, le quali creano una domanda di beni ancor prima che essi siano prodotti, così da assicurarne la vendita sul mercato appena disponibili, riducendo al minimo il rischio che parte dei beni resti invenduta.
Poiché tutte le grandi imprese fanno pubblicità utilizzando le tecniche più sofisticate di persuasione, è ben difficile per i consumatori riuscire a fare delle scelte obiettive e non condizionate dai messaggi pubblicitari.
La domanda finisce quindi per non essere libera, ma il più delle volte condizionata dai grandi gruppi industriali che “impongono” i loro prodotti.
Le piccole imprese, inoltre, sono praticamente tagliate fuori da questo discorso, perché non possono fare un uso altrettanto ampio della pubblicità, dato che il loro giro d’affari non produce ricavi sufficienti per coprire i costi pubblicitari.
La domanda dei consumatori spesso non è libera ma condizionata dalla pubblicità che “impone” l’acquisto di determinati prodotti.
LO STATO E IL MERCATO
Come abbiamo in parte già visto (L49 e seguenti), lo Stato svolge una funzione importante nella regolamentazione del mercato.
Oltre all’esistenza di organismi specializzati nel controllo dei prezzi (come l’“Autorità garante per la sorveglianza dei prezzi”, che vigila su eventuali fenomeni speculativi) e all’approvazione di leggi che vietano comportamenti dannosi per la concorrenza, lo Stato può intervenire anche con altre misure:
• la regolamentazione dei prezzi dei beni essenziali, ponendo limiti massimi in modo da garantire a tutti, soprattutto alle categorie di persone meno abbienti, l’accesso a quei beni;
• la nazionalizzazione di imprese, cioè riservando allo Stato la produzione di alcuni beni e servizi, sia per
PRENDO APPUNTI
motivi sociali (offrire prodotti essenziali a prezzi più bassi) sia per evitare il fallimento di imprese nei momenti di crisi, con conseguente aumento della disoccupazione.
ESEMPIO In tempi recenti lo Stato ha ripreso il controllo di un settore importante come quello delle autostrade: la società Atlantia ha infatti ceduto il suo pacchetto di azioni a Cassa depositi e prestiti, un’istituzione finanziaria controllata dal Ministero dell’Economia.
Qualunque sia il tipo di intervento attuato dallo Stato, si ha in questi casi un’alterazione del libero mercato, che però si giustifica con la necessità di realizzare un minimo di giustizia sociale o garantire il libero accesso ad alcuni servizi pubblici essenziali, valori che sono, come sappiamo, fondamentali principi costituzionali.
la concentrazione dell'offerta
• le grandi imprese producono molto a buon prezzo
• le piccole imprese non riescono a reggere il confronto
CONCETTI CHIAVE
• stimola la domanda dei beni
• convince i consumatori a comprare un prodotto
• crea bisogni indotti
• interviene nel mercato
• regolamenta i prezzi dei beni essenziali
• nazionalizza le imprese
Completo le frasi con le parole fornite commerciale • grandi • nazionalizzazione • distribuzione • cartelli • trust • regolamentazione
La concentrazione dell’offerta
La concentrazione dell’offerta si ha quando la produzione o dei prodotti sono in prevalenza nelle mani delle imprese.
Queste imprese riescono a produrre grandi quantità di beni a prezzi bassi che arrivano al pubblico grazie alla grande distribuzione commerciale.
Accordi tra imprese
La concentrazione dell’offerta si realizza attraverso accordi tra le imprese che limitano la concorrenza e si spar-
tiscono il mercato. Gli accordi tra imprese si realizzano attraverso , consorzi oppure
Le motivazioni delle imprese per concentrare l’offerta possono essere di natura industriale, o finanziaria.
Il ruolo dello Stato
Lo Stato assume un ruolo importante nella del mercato attraverso organismi specializzati nel controllo dei prezzi, regolando i prezzi dei beni essenziali e mediante la delle imprese.
FAC-SIMILE
Kit di aiuto per lo svolgimento dell’attività
Perché compriamo quello che ci dicono gli
influencer?
Da sempre, le persone hanno fatto acquisti perché influenzati da coloro che li circondavano: amici, parenti, colleghi. Poi sono arrivate le riviste di moda che proponevano attori, cantanti o modelli da cui prendere spunto. Attualmente, secondo alcuni studi, il 66% della generazione Z e dei Millennials si lascia guidare dagli influencers. L’influencer è efficace perché è una persona con la quale entrare in relazione, con cui condividere interessi e scambiarsi consigli. Il fenomeno secondo il quale i followers si sentono legati a un influencer che in realtà non conoscono davvero si chiama Interazione Parasociale. Quando un influencer riesce ad attivare un processo di identificazione con i follower, i prodotti che propone acquistano desiderabilità, perché chi lo segue spera, più o meno inconsapevolmente, di somigliargli. E in questo modo sceglie un prodotto che non necessariamente è migliore degli altri.
Fonte: prettypsychothings.com, con adattamenti
Influencer marketing
Dato che gli influencer attirano sempre più l’attenzione sui social media, le aziende hanno iniziato a investire molto di più nell’influencer marketing. Dato che sempre più influencer dimostrano di poter raggiungere milioni e milioni di persone con i loro post, i budget destinati all’influencer marketing sono cresciuti.
Il potere dei video
Il 60% dei contenuti postati dagli influencer sono video e questi sono il modo migliore per raggiungere il proprio pubblico, differenziando per età e tipo di social media utilizzato.
Rispondo alle domande
1. Chi è l'influencer? Prova a darne una definizione. 2. Che cosa si intende per Interazione Parasociale?
ANALISI DEI SOCIAL MEDIA
Scegliete uno degli influencer che seguite maggiormente e identificate tre dei prodotti che propone per l’acquisto, in maniera diretta oppure semplicemente sottolineandone le qualità. Redigete un elenco di questi prodotti per notare se qualcuno di essi è proposto da più influencers ed esprimete un vostro giudizio sul prodotto, in particolare se lo acquistereste o meno.
FAC-SIMILE
AI e influenza sui consumatori
Obiettivo Perché è importante?
Comprendere come l’intelligenza artificiale influenza le scelte dei consumatori attraverso la pubblicità online e sviluppare la capacità di valutare criticamente le informazioni promozionali.
L’intelligenza artificiale gioca un ruolo sempre più importante nella pubblicità online, personalizzando gli annunci in base ai dati raccolti sui consumatori. Le nuove tecniche permettono alle aziende di indirizzare le campagne pubblicitarie in modo molto preciso, influenzando significativamente le decisioni d’acquisto. Tuttavia, è fondamentale che i consumatori siano consapevoli di queste tecniche e sviluppino la capacità di distinguere tra contenuti autentici e pubblicità manipolativa.
Consigli per non farsi confondere dalla pubblicità online basata sull’AI:
1. Conoscere le tecniche di targeting: Informati su come le aziende utilizzano i dati per personalizzare gli annunci. Sapere che gli annunci sono mirati può aiutarti a valutare con maggiore criticità le offerte che vedi.
2. Controlla le impostazioni di privacy: Regola le impostazioni di privacy sui tuoi social media e browser per limitare la quantità di dati che vengono raccolti su di te.
Comprendere come l’intelligenza artificiale influenza le scelte dei consumatori attraverso la pubblicità online aiuta a diventare consumatori consapevoli, capaci di fare scelte informate e vantaggiose nel proprio quotidiano.
3. Verifica le fonti: Prima di fare un acquisto, verifica se le informazioni provengono da fonti affidabili e indipendenti.
4. Esamina le recensioni: Leggi diverse recensioni da vari siti web per avere un’idea più equilibrata del prodotto. Diffida delle recensioni che sembrano troppo positive o negative.
5. Confronta i prezzi: Non fidarti ciecamente delle offerte promozionali viste online. Confronta i prezzi su diversi siti per assicurarti che stai ottenendo il miglior affare.
6. Analizza la qualità: Cerca informazioni dettagliate sulla qualità del prodotto. Gli annunci possono essere ingannevoli e non rappresentare accuratamente il prodotto.
7. Considera le tue esigenze: Valuta se il prodotto soddisfa le tue esigenze specifiche piuttosto che essere influenzato dalla popolarità online.
COMPETENZE DIGITALI PENSIERO CRITICO COMUNICAZIONE
Rispondi alle domande
1. Quali sono le principali tecniche di targeting utilizzate dall’intelligenza artificiale per personalizzare gli annunci pubblicitari?
2. In che modo le impostazioni di privacy possono influenzare la quantità di pubblicità mirata che ricevi?
3. Perché è importante confrontare i prezzi e le caratteristiche dei prodotti promossi tramite annunci basati sull’AI?
COMPETENZE IN GIOCO
Scegliete un prodotto pubblicizzato online tramite annunci mirati basati sull’IA e confrontate le informazioni raccolte su recensioni, prezzi e qualità. Discutete in gruppo come l’AI ha influenzato le vostre percezioni e presentate le vostre conclusioni. Come procedere
A CASA
Ricerca individuale: Ogni studente sceglie un prodotto pubblicizzato online tramite annunci mirati basati sull’AI e raccoglie informazioni su di esso utilizzando fonti online affidabili. Dovrete prendere nota delle recensioni, dei prezzi e delle caratteristiche di qualità.
A SCUOLA
Dibattito mediato da ChatGPT: Dividetevi in piccoli gruppi. In ogni gruppo, utilizzate ChatGPT o un'altra chatbot come mediatore per avviare un dibattito sui vantaggi e gli svantaggi dell'IA nella pubblicità. Presentate le vostre riflessioni e rispondete alle domande e obiezioni sollevate dagli altri gruppi e dalla chatbot.
La chatbot potrà facilitare il dibattito ponendo domande stimolanti, offrendo ulteriori spunti di riflessione e aiutando a mantenere il focus sulla discussione.
Nel QR code trovi la scheda per riflettere sul lavoro svolto, imparare a valutarti e monitorare il tuo apprendimento Per tener traccia del tuo percorso, completala e salvala nel tuo archivio.
STUDIO ATTIVO
RISOLVI I CASI • PRENDI DECISIONI
Impara ad imparare con metodo
Guarda il caso svolto e commentato nel QR code
L65 LA CONCORRENZA PERFETTA
1. Rispondo alla domanda
Quali condizioni devono essere presenti nel mercato di libera concorrenza?
2. Indico almeno sei prodotti appartenenti alla forma di mercato di concorrenza perfetta
L67 CONCORRENZA MONOPOLISTICA E OLIGOPOLIO
5. Individuo la parola chiave
1. Forma di mercato nella quale c’è un numero ridotto di imprese che producono e offrono un certo prodotto:
2. Ostacoli che impediscono a un’impresa l’ingresso in un determinato settore produttivo:
3. Forma di mercato nella quale vi sono molte imprese in concorrenza tra loro che offrono a molti compratori un prodotto non omogeneo:
6. Risolvo un caso in pratica
Due imprese che producono elettrodomestici, dopo avere tentato senza successo di eliminarsi a vicenda hanno rinunciato a farsi la guerra, decidendo di imporre ciascuna il proprio prodotto e di conquistare una fetta più ampia di mercato.
Quali tecniche, a tuo parere, potranno adottare per riuscire nel loro intento?
L66 IL MONOPOLIO
3. Scrivo la definizione corretta
1. Monopolio
2. Monopolio privato
3. Monopolio pubblico
4. Monopolio sociale
4. Risolvo un caso in pratica
Dopo diversi anni di ricerca un’impresa riesce a scoprire un metodo innovativo e conveniente per produrre energia solare. In tal modo l’impresa ottiene il monopolio del metodo in questione, essendo l’unica a poter garantire gli strumenti e le tecniche indispensabili per la sua applicazione pratica. L’impresa approfitta della sua situazione di monopolio, dal momento che concede la possibilità di utilizzare il metodo inventato solo in cambio di un prezzo particolarmente elevato. Tale prezzo – viene spiegato – è richiesto sia per le rilevanti spese sostenute nell’attività di ricerca, sia per la necessità di continuare gli investimenti nel settore dell’energia solare.
Quali potrebbero essere gli strumenti per contrastare questa situazione di monopolio?
a. Implementare regolamentazioni governative per limitare i prezzi.
b. Promuovere la ricerca e lo sviluppo di metodi alternativi per produrre energia solare.
c. Boicottare l’impresa monopolista.
d. Tutte le precedenti.
Scegli la risposta corretta e motiva la tua scelta.
L68 LIMITI DELLA CONCORRENZA
PERFETTA
7. Abbino la situazione al tipo di mercato
Situazioni
1. Una piccola azienda agricola che vende frutta e verdura in un mercato locale, dove ci sono molti venditori simili.
2. Un’azienda tecnologica che ha brevettato un nuovo dispositivo e non ha concorrenti nel mercato.
3. Diversi produttori di caffè competono per vendere i loro prodotti ai consumatori in tutto il mondo.
4. Due grandi aziende di telecomunicazioni dominano il mercato, ma ci sono anche alcuni piccoli fornitori.
5. Una compagnia petrolifera che controlla tutta la produzione e la distribuzione del petrolio nel paese.
Tipi di mercato
a. Concorrenza perfetta
b. Monopolio
c. Concorrenza monopolistica d. Oligopolio
SPERIMENTO CON L’AI
Con le parole chiave concentrazione • limiti • pubblicità • Stato scrivo un esempio pratico che possa essere utilizzato per spiegare la lezione a un mio compagno. Inserisco l’esempio in una chatbot e chiedo di suggerire eventuali miglioramenti per renderli più chiari. Valuto poi i suggerimenti proposti.
RIPASSO ATTIVO
Il mercato
1 In quanti tipi di mercato i beni possono essere scambiati?
Il mercato, inteso come insieme delle operazioni che permettono di realizzare lo scambio, ha tipologie diverse:
• il mercato delle merci in cui si scambiano sia i beni di consumo (che soddisfano i bisogni) sia i beni di investimento (utili per la produzione di altri beni);
• il mercato del lavoro in cui avviene la compravendita della forza lavorio offerta dalle famiglie alle imprese e da questa pagata attraverso la retribuzione;
• il mercato monetario e finanziario in cui l'oggetto dello scambio è il risparmio per l'uso del quale si paga un interesse pagato dalle banche ai risparmiatori.
2 Che cosa affermano la legge della domanda e la legge dell'offerta?
La legge della domanda analizza il comportamento variabile di chi domanda beni e servizi.
Secondo la legge della domanda (a parità di reddito e di altri fattori variabili) la richiesta di un bene aumenta se il suo prezzo diminuisce e diminuisce se il suo prezzo aumenta.
Chi acquista infatti fa dei calcoli di convenienza e decide di acquistare in base ai prezzi del mercato quale quantità di un certo bene può permettersi di acquistare per soddisfare i propri bisogni.
La domanda quindi è influenzata dal prezzo e dal reddito del consumatore, oltre che dai gusti.
Anche l'offerta di un determinato bene può variare in un determinato momento e mercato e la legge dell'offerta analizza queste variazioni.
Secondo la legge dell'offerta, se il prezzo di vendita aumenta, gli imprenditori sono indotti ad aumentare la
Ripassa l’Unità con le Mappe-appunti delle Lezioni
produzione e quindi l'offerta, perché così cresce il loro profitto; se invece il prezzo di vendita diminuisce, gli imprenditori sono spinti a diminuire la produzione e con essa l'offerta e a dedicarsi a eventuali altre attività. La legge dell'offerta è influenzata oltre che dal prezzo dai costi di produzione.
3 Quali sono le forme di mercato e in che cosa si differenziano?
Esistono varie forme di mercato in cui domanda e offerta influenzano il prezzo in modo diverso:
• la concorrenza perfetta, in cui beni e servizi sono offerti da un grande numero di imprese e sono richieste da tanti compratori. I numerosi compratori e venditori non possono pertanto influenzare in modo significativo il prezzo e il modello è teorico per la difficile compresenza di tutti i fattori (omogeneità del prodotto, perfetta mobilità dei venditori e compratori, trasparenza del mercato).
• il monopolio è una forma di mercato in cui una sola impresa produce un bene o servizio, che è unico. Il monopolista può fissare con una certa libertà il prezzo, più alto che in concorrenza perfetta, ma deve considerare se il bene è a domanda rigida oppure elastica;
• la concorrenza monopolistica vede nel mercato molte imprese in concorrenza tra loro che offrono a molti compratori un prodotto non omogeneo. In questo caso il prezzo è più alto di quello della concorrenza perfetta, ma inferiore a quello di monopolio;
• nell'oligopolio poche imprese offrono un bene o servizio omogeneo oppure differenziato in settori caratterizzati da barriere all'entrata nel mercato di altre imprese.
Prepara l’interrogazione
Guarda la mappa e rispondi alle domande. Se hai difficoltà, rileggi le Lezioni e riguarda le mappe appunti dell’unità.
L 61 Quali sono i soggetti principali che intervengono nel mercato dei beni di consumo?
L 62 Che cos’è la domanda di un bene? E come varia la domanda stessa al variare del prezzo del bene considerato?
L 63 Esponi la legge dell'offerta, specificando da cosa dipende l'offerta di un bene
L 64 Che cosa si intende per prezzo di equilibrio?
L 65 Quali sono i vantaggi dei consumatori nel mercato della libera concorrenza?
L 66 Dopo aver esposto le caratteristiche del monopolio, spiega se il monopolista può fissare sia il prezzo sia la quantità di ciò che vuole vendere
L 67 L’oligopolio è una forma di mercato rara o frequente nelle economie moderne? Motiva la tua risposta
L 68 Quali sono i maggiori limiti della concorrenza perfetta?
concorrenza perfetta: numero elevato di venditori
il prezzo è il più basso possibile
I beni vengono venduti nei diversi tipi di
• delle merci
• del lavoro
• monetario
• finanziario
legge della domanda e legge dell'offerta 2
domanda di beni: se i beni richiesti aumentano, il prezzo diminuisce
determinato da che determinano la formazione del mercato 1
offerta di beni: se il prezzo dei beni aumenta, l’offerta aumenta
prezzo di equilibrio: al quale domanda e offerta si eguagliano prezzo
che cambia in base alla
forma di mercato 3
monopolio: un solo venditore
il prezzo è il più alto possibile
che se soddisfa sia venditori sia compratori è il
concorrenza monopolistica: molti venditori di prodotti simili
il prezzo è più alto rispetto alla concorrenza perfetta, ma più basso rispetto al monopolio
oligopolio: numero ridotto di venditori
il prezzo è differenziato
MI METTO ALLA PROVA
Verifica di fine unità
LESSICO
1. Inserisco le parole mancanti (attenzione agli intrusi)
1. guadagno • bene • maggiore • minore • domanda • prezzo • costo
Conoscere l’elasticità della rispetto al prezzo è molto importante per chi produce beni perché tale conoscenza è necessaria per calcolare il a cui si può vendere un prodotto per guadagnare il più possibile. Se un imprenditore offre un a domanda rigida sa che, anche se aumenta il prezzo di vendita, la domanda calerà in percentuale , per cui continuerà ad avere il sperato.
2. stimolare • ridurre • produzione • caratteristiche • domanda • d’affari • pubblicità
Al fine di mantenere alta la dei loro prodotti, le grandi imprese hanno bisogno di la domanda. Lo strumento principale che viene utilizzato è la . Difficilmente le piccole imprese potrebbero farne un uso altrettanto ampio, in quanto il loro giro non permette di realizzare entrate sufficienti per coprire i costi pubblicitari. La pubblicità è un modo per far conoscere un prodotto, le sue e le sue funzioni.
COMPRENDO
2. Indico la scelta corretta
1. Nel mercato
A i grossisti vendono le loro merci
B si incontrano domanda e offerta
C si incontrano consumatori e dettaglianti
D si incontrano domanda e offerta di merci
2. Nel mercato finanziario il prezzo della contrattazione è
A il salario
B l’interesse
C lo stipendio
D la rendita
3. La domanda di beni di consumo dipende
A dai costi di produzione
B dalle importazioni
C dallo Stato
D dal reddito dei consumatori
FAC-SIMILE
Svolgo altri test su Hub test
4. Se l’offerta è superiore alla domanda
A il prezzo cresce
B il prezzo cala
C i costi calano
D la quantità cresce
5. Le strategie di produzione servono all’imprenditore per
A definire il costo medio
B calcolare i costi totali
C stabilire il prezzo di vendita
D programmare il miglior modo di produrre e vendere
6. L’omogeneità del prodotto è caratteristica
A del monopolio e della concorrenza perfetta
B della concorrenza monopolistica e dell’oligopolio
C della concorrenza perfetta e della concorrenza monopolistica
D del monopolio e della concorrenza monopolistica
7. L’economia di mercato reale è
A identica al modello di concorrenza perfetta
B diversa dal modello di concorrenza perfetta
C uguale al modello di monopolio
D identica al modello di oligopolio
8. Per elasticità della domanda rispetto al prezzo si intende
A la variazione che subisce il prezzo al variare della domanda
B la variazione che subisce la domanda al variare del prezzo
C la variazione che subisce il prezzo d’equilibrio al variare della domanda
D come varia la domanda al variare dei gusti
9. La concorrenza monopolistica riguarda in genere il mercato
A all’ingrosso
B dei grandi gruppi industriali
C al dettaglio
D dei beni di investimento
10. La concentrazione di imprese può avere motivazioni
A soltanto industriali e commerciali
B soltanto commerciali
C soltanto finanziarie
D industriali, commerciali e finanziarie
3. Rispondo alle domande
1. Descrivi il mercato dei beni di consumo.
2. In che cosa consiste l’elasticità della domanda rispetto al reddito?
3. Quali scelte possono fare gli imprenditori che operano in un mercato di oligopolio?
4. Come può intervenire lo Stato sul funzionamento del mercato?
ANALIZZO
4. Eseguo le associazioni corrette
1. Relazione tra domanda e reddito
2. Concentrazione dell’offerta
3. Compravendita
4. Mercato mondiale dell’informatica
5. Mercato italiano dei tabacchi
6. La domanda varia più che proporzionalmente rispetto al prezzo
7. Trasparenza del mercato
8. Variazione dei costi di produzione
9. Uguaglianza di domanda e offerta
COME MI VALUTO
• Attribuisco il punteggio, con l’aiuto dell’insegnante:
Punteggio
Lessico
10. Sindacati dei lavoratori
A prezzo d’equilibrio
B mercato del lavoro
C libera concorrenza
D elasticità rispetto al reddito
E mercato
F variazione dell’offerta
G oligopolio
h monopolio fiscale
I cartello
j domanda elastica
5. Individuo e correggo gli errori
La funzione del mercato è quella di permettere la vendita di beni, servizi e fattori della produzione, in una parola di merci. Nelle società avanzate, quando ogni famiglia consumava quello che produceva, lo scambio era raro. Lo sviluppo delle imprese, fino ad arrivare ai giorni nostri, ha portato con sé l’aumento dei bisogni e la consapevolezza che la divisione dei compiti comporta un loro peggiore soddisfacimento. La specializzazione in una sola attività permette infatti di sviluppare una migliore capacità di vendita.
(cinque errori)
Scrivo i termini esatti:
punti
1. Inserisco le parole mancanti ogni parola esatta 1 punto 10
Comprendo
2. Indico la scelta corretta
3. Rispondo alle domande
Analizzo
4. Eseguo le associazioni corrette
5. Individuo e correggo gli errori
ogni scelta esatta 2 punti ogni risposta esauriente 10 punti 20 40
ogni collegamento esatto 1,5 punti ogni errore accertato e corretto 3 punti 15 15
Punteggio totale 100 / 100
Scelta della forma di mercato ideale
COMPETENZE SVILUPPATE
Competenza
Pensiero critico e analitico
Collaborazione e lavoro di gruppo
Comunicazione
Iniziativa
Competenza digitale
OBIETTIVO
Descrizione Quadro di riferimento
Analizzare le caratteristiche delle diverse forme di mercato, valutando i pro e i contro di ciascuna. LifeComp
Collaborare con i compagni per discutere e sintetizzare le informazioni sulle forme di mercato. LifeComp
Presentare in modo chiaro e coerente le informazioni raccolte sulle forme di mercato. EntreComp
Proporre e sostenere una forma di mercato come la migliore, argomentando le ragioni della scelta. EntreComp
Utilizzare strumenti digitali per organizzare e presentare le informazioni in modo efficace. DigComp
L'obiettivo del laboratorio è permettere di esplorare e comprendere le diverse forme di mercato, analizzando vantaggi e svantaggi di ciascuna e arrivando a decidere quale sia, secondo voi, la forma di mercato ideale.
DIVISIONE IN GRUPPI E RIPASSO DELLE FORME
DI MERCATO
La classe viene divisa in piccoli gruppi. Ogni gruppo ripasserà le Lezioni relative a una forma di mercato tra quelle elencate (concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica, oligopolio), raccogliendo informazioni sulle sue caratteristiche principali, i vantaggi e i limiti.
CONDIVISIONE DELLE CONOSCENZE (JIGSAW)
Utilizzando la tecnica del jigsaw, ogni studente del gruppo originario si unisce a un nuovo gruppo, dove condividerà le informazioni apprese sulla forma di mercato di
cui ha discusso. Gli altri membri faranno lo stesso, condividendo le informazioni raccolte sui vari tipi di mercato.
DISCUSSIONE E SCELTA DELLA MIGLIORE FORMA
DI MERCATO
Tornando nei gruppi originari, gli studenti discutono insieme le informazioni ricevute dagli altri gruppi e scelgono quale forma di mercato considerano la migliore, argomentando le loro ragioni. Dovranno considerare fattori come la distribuzione delle risorse, la competitività e i benefici per i consumatori.
PRESENTAZIONE DELLA SCELTA
Ogni gruppo prepara una breve presentazione in cui espone la forma di mercato che ha scelto come la migliore, spiegando i motivi della scelta e presentando eventuali dati o esempi a supporto. La presentazione può essere realizzata in formato digitale o cartaceo.
3,
Scheda di orientamento
2, 1… RIFLETTO
Rispondo alle domande. Utilizzo poi la tabella per valutare l’intera esperienza.
1. Come ho collaborato con i miei compagni di gruppo?
2. Quali difficoltà ho incontrato durante il lavoro e come le ho superate?
3. Che cosa ho imparato di nuovo attraverso questa attività?
4. Che cosa di questo lavoro ho apprezzato maggiormente?
5. In che modo ritengo di poter migliorare le mie competenze per future attività simili?
3
2
1
Scrivo 3 aspetti che ho imparato (possono essere concetti, azioni per il lavoro in gruppo, difficoltà personali e come superarle ecc.)
Scrivo 2 domande sulle quali ancora rifletto (sull’argomento, sul lavoro svolto, sulle difficoltà che ho avuto ecc.)
Scrivo 1 mio punto di forza e 1 mio punto di debolezza che ho scoperto durante l’attività
MI AUTOVALUTO
Metto una crocetta dove ritiengo opportuno.
Competenza
Pensiero Critico e Analitico
Collaborazione e Lavoro di Gruppo
Identifico le caratteristiche principali di una forma di mercato.
Partecipo attivamente alle discussioni di gruppo.
Comunicazione
Iniziativa
Competenza Digitale
Esprimo le informazioni in modo chiaro.
Propongo idee semplici durante la discussione di gruppo.
Utilizzo strumenti digitali per creare contenuti semplici.
Confronto le diverse forme di mercato.
Contribuisco all'organizzazione e alla sintesi delle informazioni.
Spiego in modo dettagliato e argomentato le caratteristiche delle forme di mercato.
Sviluppo soluzioni innovative per argomentare la scelta della migliore forma di mercato.
Creo presentazioni digitali efficaci e organizzate.
Analizzo criticamente i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna.
Collaboro nella scelta e preparazione della presentazione.
Sviluppo strategie di presentazione efficaci per coinvolgere il pubblico.
Realizzo progetti concreti per migliorare le argomentazioni.
Progetto contenuti digitali avanzati per supportare l'argomentazione.
Guido gli altri nella valutazione critica delle forme di mercato.
Guido il gruppo nella realizzazione di un lavoro efficace e coeso.
Guido gli altri nella preparazione di presentazioni efficaci.
Guido e ispira gli altri nella proposta di idee innovative.
Guido gli altri nell'uso degli strumenti digitali.