Capitolo campione - E tu splendi (Umanistica SS1)

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ORIE

Unità

AMEN TO

Vivere la scuola

NT

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ORIENTAMENTO

Laboratorio sulle emozioni

L’esperienza di Giulio / L’esperienza di Ester La parola alla psicologa: le emozioni dei primi giorni di scuola ● S. Morgenstern, Il primo giorno di scuola

SENTIRSI SPAVENTATI

● B. Bajon e Mim, Finalmente in prima media! ● A. Sanna, Verso il sereno

Storie per crescere

SENTIRSI GRANDI

COLTIVARE IL CORAGGIO

Tra i banchi di scuola ● A. Clements, Un voto non è un dramma ● D. Pennac, Una vita intera ● E. Ferrante, Lila, che ha imparato a leggere da sola La scuola: un diritto-dovere ● V. Mazza, L’ultimo giorno di scuola ● F. Silei, S. Massi, Bravo!

Mare di libri

Laboratori

RISORSE DIGITALI

a cura di Alice Bigli

Orientamento Test per l’orientamento • Come ti vedono gli altri?

Per scoprire le emozioni Audiolettura delle testimonianze

Per immergersi nella lettura Audioletture espressive di tutti i brani ● Versione ad alta leggibilità di tutti i brani ●

Per ampliare gli orizzonti Videoconsigli di lettura di Alice Bigli

, l’atlante interattivo per costruire percorsi di lettura personalizzati

● costellazioni di storie

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LABORATORIO L’ESPERIENZA DI GIULIO, 11 ANNI Sono dovuto uscire dalla classe perché, durante la verifica di matematica, non riuscivo più a risolvere i problemi! Mi sono messo a piangere... Sto molto male, perché non riesco ad avere buoni risultati a scuola. Mi blocco durante le verifiche e le interrogazioni, non mi ricordo più niente di quello che ho studiato a casa! Alle elementari queste cose non mi sono mai successe. A volte mi viene un forte mal di pancia o mal di testa e devo fare chiamare i miei genitori per farmi venire a prendere... A loro riesco a chiedere aiuto, a raccontare delle mie ansie e del modo in cui mi sento. Ieri, insieme, abbiamo deciso di chiedere un colloquio con la psicologa della scuola.

le emozioni dei primi giorni di scuola

LA PAROLA ALLA PSICOLOGA

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Primi giorni di scuola, Giulio ed Ester: stessa classe, stessa età, esperienze diverse ma emozioni simili: curiosità ed entusiasmo, ma anche paura, ansia e preoccupazione... e tanto coraggio! Questo “ventaglio” di stati d’animo è piuttosto comune quando si affronta un cambiamento forte come il passaggio alla scuola media: conosciamolo meglio. La paura è un’emozione primaria che tutti proviamo quando ci sentiamo minacciati. Ci serve per tenerci al sicuro, ci esorta a tenerci lontano dai pericoli evitandoli, scappando, o nascondendoci. Dopo aver vissuto situazioni in cui abbiamo provato l’emozione della paura in modo molto intenso, può accadere di essere preda del timore che questo stato emotivo si ripresenti: possiamo chiamare questo stato d’animo che anticipa la paura con il nome di “ansia”. Per esempio, si può provare ansia per una verifica perché le precedenti sono andate male, come capita a Giulio, o avere l’ansia di relazionarsi con gli altri perché si è stati derisi da alcuni coetanei, come succede a Ester. Giulio e Ester hanno avuto il coraggio di raccontare le proprie esperienze – attraverso la scrittura – e quindi di affrontare le proprie difficoltà. Avere coraggio significa infatti “agire col cuore”, ascoltandolo e trovando la forza per attraversare la paura. Ma come si fa a trovare il coraggio?

UNITÀ 1

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L’ESPERIENZA DI ESTER, 11 ANNI

INSIEME È FACILE

sulle EMOZIONI

• Audiolettura espressiva delle testimonianze

I primi giorni di prima media avevo il cuore che mi batteva forte per la felicità, ero curiosa, entusiasta, ma più i giorni passavano e più mi sentivo sola e spaesata. Un giorno ho sentito delle compagne che ridevano di me per come ero vestita e per quello che dicevo. Ho incominciato ad avere il timore di parlare. Una volta mi è successo di balbettare davanti a tutta la classe e così ho smesso quasi di parlare per paura che qualcuno rida di me. Il mio cuore, che batteva forte per la felicità, oggi batte solo per la paura di non essere accettata. Riesco a esprimere ciò che provo solo attraverso la scrittura...

Acquisire consapevolezza di emozioni, pensieri e azioni è il primo passo, perché ci porta a chiedere aiuto; la condivisione è il secondo, necessario per cominciare a prendere le redini della situazione: non ci sentiremo più soli perché constateremo che c’è qualcuno in grado di ascoltarci, capirci e darci delle spiegazioni. Questo farà subito calare la tensione. Successivamente potremo utilizzare delle tecniche per tenere a bada l’ansia e ritrovare l’energia per affrontare la tempesta (la scuola) senza entrare nel panico ma, magari, anche divertendoci a governare le onde nel mare (interrogazioni, insegnanti, compagni e compagne di classe). Infine sentiremo di avere nuovamente il controllo della nostra persona e quindi saremo più forti e sicuri di noi. FORUM

Descrivi su un bigliettino anonimo la tua paura/ansia legata al passaggio alla scuola media. Tutti i bigliettini verranno riposti in una scatola sulla cattedra, poi ciascuno pescherà un bigliettino e lo leggerà ad alta voce. Al termine della lettura l’insegnante guiderà un confronto su quanto emerso dai testi.

Nelle prossime pagine potrai esplorare le emozioni che accompagnano i primi giorni di scuola attraverso testi che utilizzano linguaggi differenti. Segui le onde delle emozioni! VIVERE LA SCUOLA

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INSIEME È FACILE

sentirsi spaventati • Audiolettura espressiva del brano • Versione ad alta leggibilità

1. veterana: esperta

Susie Morgenstern

Il primo giorno di scuola ▶ ▶ ▶ CAMBIAMENTO

PAURA

GENITORI/FIGLI

ô Dopo tanti dubbi e rimproveri, Margot può finalmente tirare il fiato perché a casa è arrivata la lettera ufficiale in cui viene ammessa in prima media. ô Tuttavia, gioia e sollievo lasciano presto spazio alle paure e alle preoccupazioni...

L

a vigilia del grande giorno andò a letto alle otto, sebbene l’orario di inizio delle prime fosse fissato alle 13 e 50, perché voleva essere in forma. Sua madre venne ad abbracciarla. – Mamma, ho paura della prima media. – Paura di cosa esattamente? – Di tutto. – Tutto! Cosa vuol dire? – insistette sua madre. – Non lo so. – Allora è paura di ciò che non conosci. Non ti preoccupare, tra qualche giorno sarai già una veterana1 della prima media e saprai tutto. – Ma se non avrò amici nella mia classe? – Te ne farai altri, gli amici non ti sono mai mancati! Sopravviverai! – dichiarò sua madre ormai impaziente. – E se non capisco niente? – Capirai! – la rassicurò la signora Melo uscendo. «È facile da dire», pensò Margot. Si girò e rigirò nel letto. Contò le pecore. Contò gli elefanti. Poi accese la lampada del tavolino da notte e si mise a leggere il Diario di una sorella minore. – E se non riesco a trovare le toilette? – si chiese con preoccupazione. Andò velocemente al gabinetto come se si trattasse della sua ultima pipì. Verificò lo zaino per essere certa di avere il necessario per scrivere. Infine, malgrado l’imminente rivoluzione che stava per travolgere la sua vita, si addormentò dopo aver contato sino a 1776. Sua sorella andava in terza ma Margot sapeva di essere lei, quel giorno, la vera star della famiglia. PUOI LEGGERE L’INTERA STORIA IN ➜ Susie Morgenstern,

Prima media!, Einaudi Ragazzi

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orientamento Riporta i tuoi pensieri, le tue sensazioni e le tue emozioni nella notte precedente al tuo primo giorno di prima media. Provavi curiosità? Eri in ansia? Che cosa immaginavi sarebbe accaduto l’indomani? Come immaginavi gli insegnanti? Anche tu hai provato delle paure? Che cosa ti spaventava di più? Perché? Ora rifletti: quello che immaginavi si è avverato oppure, come nel caso della protagonista del brano che hai appena letto, era frutto dei tuoi timori?

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prova così

LA PAROLA ALLA PSICOLOGA

A volte, davanti a situazioni nuove, può capitare di provare un senso di inquietudine e di ansia difficile da definire. Questa particolare emozione è la paura di ciò che non conosciamo, di ciò che ci costringe a metterci alla prova, ad abbandonare la nostra zona di comfort e a esporci, con il rischio di fallire e di essere criticati. FORUM Hai mai provato questo stato d’animo? Confronta la tua risposta con quella dei tuoi compagni e delle tue compagne. Fai attenzione ai segnali del tuo corpo: che cosa senti quando la paura e l’ansia si presentano? Che cosa accade al tuo corpo? Quali sono i tuoi pensieri, i tuoi comportamenti? Riconoscere questi segnali ti aiuterà a prendere coscienza di ciò che ti sta succedendo. A questo punto potrai scegliere, tra le strategie che ti illustriamo, quella che ti sembrerà funzionare meglio per te.

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Respira profondamente con il diaframma

Porta l’attenzione sul diaframma (è il muscolo che si trova nella parte bassa del torace e che ci aiuta a respirare) rendendo il tuo respiro sempre più profondo. Stando seduto o in piedi, inspira ed espira controllando la tua pancia, gonfiandola e sgonfiandola lentamente come se fosse un palloncino. Fai più espirazioni che inspirazioni. Per esempio, conta fino a 2 mentre inspiri e fino a 3 mentre inspiri (per qualche volta), conta fino a 3 mentre inspiri e fino a 4 mentre espiri (per qualche volta). Questo tipo di movimento calmerà il tuo respiro e ti aiuterà ad abbassare la tensione emotiva e a regolare le emozioni.

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2 Soffia lontano le bolle Siediti a gambe incrociate, con la schiena dritta, e immagina un filo che ti sostiene dalla testa “tirandoti” verso l’alto. Chiudi gli occhi e nella tua mente soffia dalla bocca grosse bolle di sapone trasparenti. Ogni bolla è una preoccupazione che si allontana dal tuo corpo. Osservale fluttuare via trascinate dal vento e allontanarsi da te.

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Benoit Bajon, Mim

sentirsi grandi

Finalmente in prima media! ▶ ▶ ▶ DIARIO

CAMBIAMENTO

PAURA

ô Achille è finalmente in prima media e non potrebbe essere più emozionato. ô Si trova quindi a fronteggiare un vortice di timori e preoccupazioni, ma basterà pensare al fatto di essere diventato grande per farsi forza e superare tutto.

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PUOI LEGGERE L’INTERA STORIA IN ➜ Benoit Bajon, Mim,

Io, Achille (finalmente in prima media), Edizioni EL

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Quando si affronta qualcosa di nuovo, è normale provare il timore di lasciare ciò che avevamo senza sapere che cosa ci aspetta: i vecchi amici o compagni di classe sembrano essere insostituibili e l’idea di fare nuove amicizie impaurisce e disorienta. C’è un modo per affrontare tutto questo ed è acquisire la consapevolezza che stiamo crescendo e che tutto sta cambiando. Esattamente come il protagonista, all’inizio del racconto intimorito, ma alla fine fiero di sentirsi grande. Ora prova a pensare: quando hai sentito scattare qualcosa dentro di te che ti ha dato la consapevolezza di essere cresciuto? Le persone intorno a te riconoscono il fatto che sei diventato grande o ti trattano ancora da bambino?

prova così

LA PAROLA ALLA PSICOLOGA

In questa fase della tua vita è importante ascoltare te stesso ed essere consapevole di chi sei diventato, perché solo in questo modo potrai affrontare le sfide che si presenteranno. Ti proponiamo tre semplici esercizi che possono diventare un momento di riflessione quando ne sentirai il bisogno. 1 Lascia che la tua mente si concentri sulla tua consapevolezza di essere cresciuto. 2 Proietta nella tua mente l’immagine di te: pensa con orgoglio a chi sei e prova a concentrarti sui tuoi aspetti positivi. Riporta quelli che ritieni più significativi nello spazio qui sotto.

3 Custodisci questa preziosa immagine di te positiva e serena: tutte le volte che ce ne sarà bisogno, ricordati chi sei e chi desideri essere.

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LA SCUOLA: UN DIRITTO-DOVERE

Viviana Mazza

DIRITTI

PARITÀ DI GENERE

STORIE VERE

ô Nella valle pachistana di Swat, i talebani intimano alla popolazione di non mandare più a scuola le proprie figlie, considerandolo un atto contrario alla religione. ô Per la giovane Malala e le sue amiche sembra essere arrivato il tanto temuto ultimo giorno di scuola.

L’esercito si è offerto di schierare i soldati1 davanti alla scuola, ma il papà di Malala, proprietario dell’istituto2, ha rifiutato: se i talebani vogliono chiuderla con la violenza, non sarà con la violenza che lui la terrà aperta. – Siamo nelle mani di Dio – dice sempre. Quando entra dal cancello nero di metallo, seguita dai giornalisti3, Malala sente le compagne che stanno cantando l’inno nazionale in cortile, come ogni giorno alle 8 in punto. Malala cerca Laila4 con lo sguardo. Non è difficile, visto che le ragazze sono una ventina in tutto. Dopo l’inno, la preside annuncia finalmente 1. soldati: i soldati dell’esercito del Pakistan vorrebbero schierarsi a difesa della scuola. 2. proprietario dell’istituto: in Pakistan moltissime scuole sono private. 3. giornalisti: la storia della scuola di Malala ha attirato l’attenzione di TV e giornali. 4. Laila: compagna di classe di Malala.

• Audiolettura espressiva del brano • Versione ad alta leggibilità

ESPLORA LE EMOZIONI Il papà di Malala non vuole che i soldati si schierino di fronte alla scuola, anche se per proteggerla, perché è contrario all’uso della violenza.

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INSIEME È FACILE

L’ultimo giorno di scuola ▶ ▶ ▶

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ORIE

AMEN TO

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L’istruzione: un’opportunità da cogliere «“Allora è vero? È l’ultimo giorno di scuola? L’ultima volta che ci ritroviamo tutte insieme tra queste mura, l’ultima volta che sediamo tra i banchi dov’è nata la nostra amicizia?”, pensa Malala mentre Fatima, affannata, si unisce alle altre.»

In questo brano l’autrice descrive gli stati d’animo delle alunne di fronte a una notizia inaspettata. 1 Soffermati sui ricordi scolastici di Malala e delle sue compagne. Quali opportunità hanno potuto vivere e condividere frequentando la scuola? Come potrebbero continuare a crescere e imparare, ora che la scuola è chiusa per loro e forse per sempre? Quali altri “maestri” potrebbero incontrare lungo la loro strada? 2 Ora focalizzati sulla tua esperienza: vivi la scuola come un’opportunità oppure come un obbligo? Quali aspetti della vita scolastica ti mancherebbero se non potessi più viverli? Credi che possano esserci altre occasioni per imparare qualcosa di utile per il tuo futuro, al di fuori del contesto scolastico? 3 Compila una lista delle cose che ti piacerebbe imparare, poi scegli una voce della tua lista e descrivi precisamente gli obiettivi e i tempi in cui potresti raggiungere risultati fissati, utilizzando il seguente schema.

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Fabrizio Silei, Simone Massi

Bravo! ▶ ▶ FIDUCIA IN SÉ

PUNTI DI RIFERIMENTO

RACCONTO AUTOBIOGRAFICO

È stata colpa di quella sedia, non so chi l’abbia lasciata in mezzo. Papà stamattina ci ha picchiato un ginocchio e ha iniziato a imprecare e mi ha ordinato di alzarmi subito, prima dei miei fratelli, e alla mamma di rassettarmi meglio che poteva. Senza dire nulla mi ha preso per mano e mi ha trascinato con sé. Dopo un’ora che camminavamo gli ho detto: – Ma dove andiamo? – Ti porto dal prete, in montagna! – Che prete? Quale prete? – e mi sono fermato. – Dal prete matto! – mi ha spiegato. – Il priore di Barbiana, quello che insegna a leggere e scrivere ai figli dei contadini! – Ma io non ci voglio andare! Non mi piace di leggere e scrivere! – ho protestato. E lui mi ha mollato uno schiaffo che ancora mi bruciano sulla guancia le cinque dita.

• Audiolettura espressiva del brano • Versione ad alta leggibilità

In versione semplificata nei volumi per DSA e per NAI.

ESPLORA LE EMOZIONI Il padre dà uno schiaffo al figlio perché sa che poter leggere e scrivere è indispensabile.

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INSIEME È FACILE

ô Non c’è un unico modo di insegnare, né di imparare. Ci sono bambini che hanno bisogni e stili di apprendimento differenti, e insegnanti che sperimentano metodi diversi da quelli più tradizionali. ô La scuola funziona quando ogni bambino è accolto e guidato nella sua specificità, perché solo così può davvero esprimere tutte le sue potenzialità.

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Mare di libri Quelli da non perdere... Michael Gerard Bauer, Non chiamatemi Ismaele

Guarda il video con i consigli di lettura di Alice Bigli!

mondadori

Ismaele ha quattordici anni e un nome decisamente impegnativo da portare, specie per un ragazzino un po’ insicuro che ha come massimo desiderio quello di sparire tra la folla e non avere guai. A mostrargli come reagire sarà Scobie, apparentemente destinato a diventare a sua volta una vittima e invece capace di ribaltare ogni previsione diventando anche, per Ismaele, un grande amico.

... E ALTRI ANCORA ◗ Bianca Pitzorno Ascolta il mio cuore MONDADORI

Katherine Rundell, Capriole sotto il temporale rizzoli

Wilhelmina detta Will è una ragazzina felice, spensierata. Alla morte del padre viene mandata in un collegio in Inghilterra. Qui Will è considerata troppo ostinata, quasi “da domare”. L’impatto con la scuola rigida, il cielo grigio, le regole e le compagne così diverse da lei è tanto terribile da farle desiderare la fuga.

◗ Alan Gratz Proibito leggere MONDADORI

◗ Andrew Clements Il club dei perdenti BUR

◗ Andrew Clements La pagella RIZZOLI

◗ Bianca Chiabrando Il caso 3° D. Cronache di una classe irrecuperabile MONDADORI

◗ Christine Nöstlinger Furto a scuola IL BATTELLO A VAPORE

◗ Daniel Pennac Kamo - L’idea del secolo

Erin Entrada Kelly, Impara a volare rizzoli

Apple è convinta che ogni persona abbia tre “fatti interessanti” che la riguardano. Vive sola con la mamma, che fatica a capirla e non vuole nemmeno sentir nominare il suo più grande desiderio, ovvero imparare a suonare la chitarra.

EINAUDI RAGAZZI

◗ Fabrizio Gatti Viki che voleva andare a scuola RIZZOLI

◗ Raquel Jaramillo Palacio Wonder GIUNTI

◗ Lia Celi Tre dee alla scuola media IL BATTELLO A VAPORE

◗ Silvia Vecchini Le parole giuste GIUNTI

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orientamento

Librai per un giorno Consiglia il tuo libro preferito Prendi spunto dal video con i consigli di lettura di Alice Bigli e immagina di essere tu libraio per un giorno! Consiglia a ragazzi della tua età il libro preferito che hai letto e che affronta temi legati alla scuola, ai compagni di classe, ai nuovi professori.

PASSIONE LIBRI: la copertina Spesso quando si entra in libreria ciò che ci attrae di un libro è la copertina. La copertina è infatti ciò che ci fa prendere un libro tra le mani, osservarlo, aprirlo e infine sfogliarlo: è un aspetto importantissimo di un libro ed è fondamentale che rispecchi il suo stile e che sappia dare in qualche modo informazioni sulla trama e sul genere a cui appartiene.

■ Come dovrebbe essere secondo te la copertina di un libro?

■ Che cosa pensi della copertina del libro che hai consigliato qui sopra?

Ora prova a disegnare tu la copertina del libro che hai consigliato.

■ In che cosa si differenzia da quella originale?

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Laboratorio di orientamento

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TEST   come ti vedono gli altri?

Hai iniziato a frequentare la prima media e tutto intorno a te è nuovo: l’ambiente, i professori e soprattutto i compagni di classe. Secondo te, quale idea gli altri si sono fatti di te? Rispondi alle domande presenti in questo test e prova a capire se l’impressione che hanno avuto corrisponde a chi sei veramente.

IL TUO ASPETTO

• Come ti vesti quando vai a scuola? Segui le mode o preferisci avere uno stile tutto tuo? Barra la casella con la descrizione che più si avvicina al tuo aspetto. A Elegante B Sportivo C Alla moda D   Non faccio caso a come mi vesto

Organizzatore grafico scaricabile

• Il tuo stile che cosa vuole comunicare? Pensi che il tuo modo di vestire possa dare un’idea corretta di chi sei agli altri?

Ulteriori test per la stesura del portfolio, profili e griglie di valutazione per l’orientamento sono disponibili su www. mondadori education.it

IL TUO CARATTERE

LE TUE PASSIONI

• Come ti definiresti? Trova l’aggettivo

• Quali sono i tuoi hobby e le tue pas-

• Secondo te, gli altri come pensano

• Sei già riuscito/a a condividere con

che più ti caratterizza. A Spavaldo/a B Timido/a C Simpatico/a D Altro

che tu sia? Trovi che la loro idea sul tuo carattere corrisponda alla realtà?

sioni? A Sport B Libri C Serie tv/film/videogiochi D Musica la classe le tue passioni?

CIÒ CHE PIÙ TI RAPPRESENTA

• Trova all’interno del tuo zaino l’oggetto a cui sei più affezionato/a, che porti sempre

con te e che più ti rappresenta. Scrivi sul quaderno una breve descrizione di questo oggetto e racconta il motivo per cui è così importante per te. Al termine del lavoro in classe, ognuno potrà leggere ad alta voce la propria presentazione... Sarà un modo originale per conoscervi meglio!

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orientamento

2 scrivere il proprio presente in rima

Osserva la scuola, la tua classe, i nuovi compagni e scrivi all’interno del barattolo tutte le parole che ti vengono in mente. Dopo averlo riempito, scegli le parole che preferisci (almeno 4) e inventa una poesia sui tuoi primi giorni di scuola. Come ti sono sembrati? Divertiti a inventare rime e a giocare con il suono delle parole!

3 trovare le parole giuste

Quando eri alla scuola primaria, come ti aspettavi che fossero le medie? E come sono, invece, in realtà? Compila la tabella prestando attenzione a trovare le parole giuste, che riescano a rendere l’idea di ciò che ti aspettavi e ciò che è la realtà.

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Laboratorio di orientamento 4 scrivere una lettera a se stessi del futuro...

Il tuo viaggio nella scuola media è appena iniziato e davanti a te hai un lungo percorso che ti vedrà crescere e vivere numerose esperienze. Ora fermati a riflettere: come ti immagini tra tre anni, alla fine del tuo percorso della scuola media? a. Scrivi una lettera a te stesso del futuro, esprimi i tuoi desideri su chi desideri diventare e prova a darti dei consigli. b. Chiudi la lettera, sigillala e aprila alla fine della terza media... Solo allora scoprirai se i tuoi desideri sono diventati realtà!

5 raccontare una “storia del primo giorno”

Durante il primo giorno di scuola possono succedere strane cose, anche del tutto diverse da quelle che avevi immaginato. Prova a inventare una storia divertente sul primo giorno di scuola. Per cominciare scegli un personaggio, un’ambientazione e un oggetto e disegnali negli spazi sottostanti: ti aiuteranno ad accendere la fantasia.

PERSONAGGI

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AMBIENTAZIONE

OGGETTI

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Allenamento di lettura A cura di Alice Bigli

Scoprirsi lettori Esplorare libri

Leggere e interpretare

Che tipo di lettore sei? Registro delle letture

● D. Almond, La storia di Mina

La copertina di un libro MAPPA • Una storia, mille storie

● D. Almond, Skellig

Personaggi ibridi COMPITO DI REALTÀ MAPPA • Una storia, mille storie ● S. Creech, Amo quel cane, odio quel gatto

La lettura ad alta voce COMPITO DI REALTÀ MAPPA • Una storia, mille storie ● A. Barbaglia, Scacco matto tra le stelle

Le annotazioni COMPITO DI REALTÀ MAPPA • Una storia, mille storie ● L. Cima, L’estate del tesoro nascosto

La recensione orale COMPITO DI REALTÀ MAPPA • Una storia, mille storie

Sviluppare strategie

RISORSE DIGITALI

La piramide narrativa

Per scoprire i romanzi ● Videoincontri con gli autori ● Videoconsigli di tutti i romanzi Per immergersi nella lettura Audioletture di tutti gli estratti

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ALLENAMENTO SCOPRIRSI LETTORI Sapevi che i bambini che crescono circondati dai libri o che hanno ascoltato storie lette ad alta voce fin da piccolissimi hanno più probabilità di diventare lettori da grandi? Però è anche vero che si può diventare lettori per caso, per esempio imbattendosi in un incipit così folgorante da non poter fare a meno di proseguire nella lettura. A te com’è andata? Quale circostanza ti ha avvicinato ai libri e alla lettura? Ripercorri la tua “vita da lettore” rispondendo a queste domande sulle tue abitudini di lettura.

1 Quale voce, tra quelle di chi ti

leggeva da piccolo, ricordi con più affetto?

2

Leggere mi piace A molto B abbastanza C un po’ D molto poco

3 Dedico un po’ di tempo alla lettura non scolastica A tutti i giorni B quasi mai C quasi tutti i giorni D una volta ogni tanto

4 L’anno scorso ho letto

A più di dieci libri B tra i cinque e i dieci libri C meno di cinque libri D nessun libro

5 Preferisco leggere libri che

raccontano A storie incredibili e fantastiche B fatti veri o che sembrano veri C storie di ragazzi come me D storie di ragazzi molto diversi da me

6 Scelgo un libro soprattutto perché A mi piace la copertina e come è

illustrato B mi piace il titolo C me lo consiglia un amico D altro

7 Riporta sul quaderno cinque titoli di libri che hai letto e che ricordi.

8 Se vedi un film o un cartone tratto da un libro, ti viene voglia di leggerlo? A Sì B No

9 Se hai l’occasione di vedere un

cartone o un film tratto da un libro, lo guardi con maggiore o minore interesse se hai già letto il libro? Motiva la tua risposta.

10 Secondo te leggere serve a

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ALLENAMENTO DI LETTURA

DI LETTURA

a cura di Alice Bigli

Per aiutarti a tenere traccia delle tue letture, ti suggerisco di compilare di volta in volta un registro come questo, in cui annoterai per ciascun libro se lo hai completato o abbandonato e quanto ti è piaciuto: questa semplice abitudine ti consentirà di monitorare nel tempo i tuoi risultati come lettore e di capire quali libri ti piacciono più degli altri e quali no.

Scarica l’organizzatore grafico personalizzabile

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ESPLORARE LIBRI In libreria si possono trovare migliaia di libri, ma come si fa a capire se quello che abbiamo di fronte è il libro giusto per noi? Ecco qualche suggerimento sugli aspetti da osservare per valutare un romanzo. Non uno a caso, ma uno dei miei preferiti, che, spero, possa piacerti al punto da indurti a leggerlo per intero: La storia di Mina di David Almond.

la copertina di un libro

• Videoconsiglio del romanzo

Come si chiama questo breve estratto del romanzo? Citazionetrema Secondo te, a che cosa serve?

Sai come si chiama questo breve riassunto del romanzo? Sinossi Leggilo attentamente, quindi ipotizza: •  il genere letterario a cui appartiene • il nome della protagonista •  il carattere della protagonista •  il contenuto del romanzo

Il libro fa parte di una serie di testi pubblicati da una casa editrice con determinate caratteristiche comuni. Sai come si chiama questa «collezione» di testi? Collana

Qui trovi la biografia dell’autore. Leggila, quindi prova a ricostruirne la carta di identità: •  NOME David •  COGNOME Almond •  PAESE Gran Bretagna •  CITTÀ New Castle •  LIBRO PIÙ NOTO Skellig •  PREMI VINTI Whitbread Children's Novel of the Year Award

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ALLENAMENTO DI LETTURA

Sai come si chiama questa striscia verticale che contiene autore, titolo del libro e logo dell’editore? Dorso

Chi è l’autore del romanzo? David Almond

Osserva attentamente la copertina. •  Che cosa rappresenta?

•  Chi è la persona rappresentata? Fai qualche ipotesi.

•  Che animale è quello che osserva la persona?

•  Che idea ti trasmette lo sfondo indefinito?

Come si intitola questo romanzo? La storia di Mina

L’edizione di questo romanzo è stata realizzata appositamente per la scuola. Cerca quella originale in Internet, quindi confronta la copertina originale con questa: in che cosa differiscono? Quali altre informazioni sul romanzo puoi capire?

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• Audiolettura espressiva Questo è l’inizio del romanzo ed è segnalato da una lettera molto grande. Sai come si chiama?. Sai come si chiama? Capolettera Chi è la voce narrante? Mina

M

i chiamo Mina e adoro la notte. Tutto sembra possibile di notte, quando il resto del mondo dorme. La casa è buia e silenziosa, ma se

tendo l’orecchio, sento il tum tum tum del mio cuore. Sento gli scricchiolii della casa. E il respiro leggero della mamma che dorme nella stanza accanto. Scivolo giù dal letto e mi siedo al tavolo vicino alla finestra. Apro la tenda. In mezzo al cielo c’è la luna piena. Inonda il mondo della sua luce argentata. Splende su Falconer Road, sulle case e sulle strade, sui tetti e sulle guglie della città, sulle colline e sulle brughiere

Le frasi sono brevi o lunghe? Riesci a capire tutto quello leggi?

lontane. Splende nella mia stanza e su di me. Dicono che bisogna distogliere lo sguardo dalla luna piena. Dicono che faccia impazzire. Io invece la guardo e rido. Fammi impazzire, sussurro. Dai, fai impazzire Mina.

Che cosa riporta Mina nel testo?

Rido di nuovo.

■ Azioni

C’è chi crede che Mina sia già pazza, lo so. Scruto la notte. Ve-

■ Pensieri

do gufi che planano, pipistrelli che saettano davanti alla luna. Là

■ Riflessioni ■ Emozioni

fuori da qualche parte il gatto Bisbiglio scivola nell’ombra. Chiudo gli occhi ed è come se quelle creature si muovessero dentro di me, quasi anch’io fossi una specie di strana creatura, una bambi-

Il testo è soggettivo o oggettivo? Soggettivo

na che si chiama Mina ma anche qualcosa di più di una bambina che si chiama Mina. Sul tavolo, nel chiaro di luna, giace un quaderno vuoto. È lì da una vita. Dico sempre che voglio tenere un diario. Bene, comincerò adesso. Apro il quaderno e scrivo le prime, primissime parole:

Mi chiamo Mina e adoro la notte. 244

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questo, quello e quell’altro ancora, fino alla nausea. No. Lascerò che il mio diario cresca come cresce il pensiero, come crescono gli alberi e gli animali, come cresce la vita. Chi l’ha detto che un libro

Sai come si chiamano le domande che non richiedono davvero

ALLENAMENTO DI LETTURA

E poi cosa scrivo? Mica posso soltanto scrivere che è successo

una risposta? retoriche

deve raccontare una storia seguendo una monotona linea retta? Le parole dovrebbero vagare e serpeggiare. Volare come gufi, saettare come pipistrelli, scivolare furtive come gatti. Mormorare e urlare, danzare e cantare. A volte non dovrebbero proprio esserci parole. Solo silenzio. Solo puro spazio bianco. Alcune pagine saranno come un cielo con un unico uccello. Altre come un cielo con un turbinante stormo di storni. Le mie frasi

Usa tre parole per definire lo stile e il linguaggio del testo.

saranno una nidiata, una raccolta, una composizione, uno stormo, un branco, un mosaico. Saranno circo, serraglio, albero, nido. Del resto la mia mente non è tutta pensieri ordinati. Non è tutta linee rette. È scompiglio e baraonda. È la mia mente, ma non è poi così diversa dalle altre. E come tutte le menti che ci sono state e che ci saranno: è un meraviglioso luogo dove vagabondare.

Secondo te, a quale genere letterario appartiene questo romanzo? autobiografico

!LA MENTE È UN LUOGO DOVE VAGABONDARE!

LA MENTE È !LA MENTE È UN LUOGO DOVE VAGABONDARE!

UN LUOGO DOVE !LA MENTE È UN LUOGO DOVE VAGABONDARE!

VA G A B O N D A R E

Che idea hai di Mina, alla luce di questo incipit? Hai voglia di continuare a conoscerla?

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UNA STORIA, MILLE STORIE Mina è un personaggio che era già apparso in un romanzo di questo autore. In quel libro, insieme al suo amico Micheal, aveva a che fare con una creatura misteriosa e straordinaria. Vuoi scoprire questa storia?

Leggi SKELLIG • David Almond, Salani

Se ti è piaciuto LA STORIA DI MINA

Mina è antinconformista, non va a scuola... c’è un altro straordinario personaggio femminile che le somiglia in questi aspetti. Vuoi conoscerlo?

Leggi STARGIRL • Jerry Spinelli, Mondadori

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ALLENAMENTO DI LETTURA

Ti piacciono le storie raccontate in forma di diario e ti piacerebbe immaginare il diario di una ragazza di un tempo molto lontano da noi?

Leggi CATHERINE • Karen Cushman, Mondadori

Da questo romanzo di recente è stato tratto un film. Vuoi scoprirlo?

Guarda CATHERINE CALLED BIRDY • Regia di Lena Dunham, Amazon Studios

Da questo romanzo è stato tratto anche un film. Vuoi scoprirlo?

Guarda STARGIRL • regia di Julia Hart, Disney Mina ha un rapporto speciale con la natura, gli alberi, gli uccelli. C’è un romanzo in cui uan ragazza si rifugia spesso sugli alberi convinta di essere lei stessa un uccello. Vuoi scoprire la sua storia?

Leggi VORREI DUE ALI • Sandy Stark-McGinnis, Mondadori 247

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LEGGERE E INTERPRETARE Ci sono storie talmente incredibili e potenti che vorremmo non finissero mai. Per fortuna, ci sono anche autori che non si limitano a scrivere un solo romanzo con gli stessi personaggi. È il caso di David Almond, che ha scritto due romanzi che hanno per protagonista Mina e il suo mondo: La storia di Mina, che hai già incontrato (➜ p. 244), e Skellig, che stai per scoprire. Anzi, ti sorprenderà sapere che Skellig è stato pubblicato prima di La storia di Mina, ma racconta fatti avvenuti dopo. Tra questi, il ritrovamento di una strana creatura…

• Videoconsiglio del romanzo

Skellig David Almond

David Almond

Skellig

David Almond

Skellig

A. Mondadori Scuola

percorsi

WRW a cura di

l’autore presenta

GIOVANNI ZERBATO

Nel garage della nuova casa, Michael scopre una creatura magica: un po’ uomo e un po’ uccello, non sa cos’è davvero, ma sa che ha bisogno di aiuto. E ne ha bisogno anche Michael: la casa nuova, la sorellina appena nata che sta male, un nuovo quartiere lontano dagli amici; è troppo per lui. Ma sarà proprio Skellig, insieme alla sua nuova amica Mina, a cambiare per sempre la vita di Michael e a mostrargli la misteriosa bellezza della vita e la speranza che solo un’amicizia profonda può dare. Michael (che è anche il narratore), Skellig, Mina.

ESPLORARE LIBRI Che sensazione ti dà l'immagine in copertina? Ti attrae o ti respinge? Ti dà l'idea che sarà una storia allegra o triste?

La famiglia di Michael: la mamma, il papà e la sorellina appena nata. I vecchi amici di Michael: Leakey e Coot. La storia è ambientata ai giorni nostri, in una cittadina non ben identificata del Nord dell’Inghilterra. David Almond è nato nel 1951 a Newcastle, in Inghilterra. Da piccolo amava passeggiare, giocare a calcio e accamparsi in tenda con i suoi migliori amici. Non gli piaceva andare a scuola ma adorava leggere, soprattutto in biblioteca, dove sognava di finire con uno dei suoi romanzi. Ha sempre voluto fare lo scrittore ma ha svolto tanti lavori diversi, compresi il bracciante agricolo e il portiere di notte. Dopo la laurea in Letteratura ha pubblicato nel 1998 il suo primo romanzo, Skellig, che ha ottenuto un successo tale da essere tradotto in più di trenta lingue. Con i romanzi successivi Almond ha vinto numerosi premi, tra cui il prestigioso Andersen Award (2010). La storia di Mina, Il canto del bosco, La canzone di Orfeo, La vera storia del mostro Billy Dean.

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Unità

L’avventura

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GENERI

Scopri l’avventura

SCELTO PER TE da Alice Bigli ● K. Rundell, L’arrivo in città

Leggi un testo esemplare ● J. London, Il richiamo della foresta

Completa la mappa Fai il punto sull’avventura La storia del genere

Leggi e ascolta i brani

Avventure della tradizione e d’autore ● J. Verne, Fuga dal Nautilus ● E. Salgari, La caccia al pirata Avventure moderne ● T. Percivale, L’incontro con i randagi INCONTRA L’AUTORE ● L. Clark, Il morso del serpente TESTO PER TUTTI ● D. Morosinotto, Senza arrendersi mai ● M. Palazzesi, Il saluto dell’orso sconfitto

Mare di libri ESAME DI STATO

RISORSE DIGITALI

Laboratori

a cura di Alice Bigli

Scrittura

Per scoprire il genere Videolezione L’avventura ● Audiosintesi Fai il punto sull’avventura ● Mappa del genere disponibile in 7 lingue e in formato personalizzabile ●

Per immergersi nella lettura ● Audioletture espressive di tutti i brani ● Versione ad alta leggibilità di tutti i brani ● Versione in 7 lingue del testo per tutti ● Incontro con Tommaso Percivale: audiolettura del brano e videointervista dell’autore

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Per ampliare gli orizzonti Videoconsigli di lettura di Alice Bigli

, l’atlante interattivo per costruire percorsi di lettura personalizzati

● costellazioni di storie

● biblioteca digitale

Per sviluppare competenze Laboratorio di ascolto ● Verifica sul racconto di avventura ●

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L'AVVENTURA Scelto per te da Alice Bigli

� L’AUTRICE Katherine Rundell è una giovane autrice britannica di romanzi per ragazzi, cresciuta tra l’Africa e l’Europa. Uno dei suoi hobby è camminare sui tetti, avventura che ha dato vita al suo celebre romanzo Sophie sui tetti di Parigi. � IL ROMANZO L’aereo di Lila, Max, Con e Fred precipita in mezzo alla foresta amazzonica. I quattro ragazzi si ritrovano a cercare di sopravvivere da soli, quando scoprono per caso una mappa che li conduce in un’antica città diroccata. Qui si imbattono in un uomo misterioso, l’Esploratore che dà il titolo al romanzo.

• Lettura ad alta voce aumentata

Lila, Max, Con e Fred giungono in un’antica città diroccata, dove si imbattono in un uomo misterioso, l’Esploratore che dà il titolo al romanzo. Un romanzo tipicamente d’avventura, con un’ambientazione esotica, una natura maestosa, una mappa da decifrare e una città misteriosa. Anche se la vera avventura è leggerlo e scoprire che il viaggio è sempre un percorso di crescita e che l’amicizia è una delle esperienze più belle che si possano fare nella vita.

Katherine Rundell

L’arrivo in città ▶ ▶ ▶ COLPO DI SCENA

AMICIZA

testo ad alta leggibilità

VIAGGIO

– Siamo molto vicini ora– disse Fred. – Questo dev’essere il segno svolazzante sulla mappa.– C’era qualcosa davanti a loro, che poteva essere un sentiero o la pista tracciata da un animale, o magari era solo un’illusione. Si fecero strada in mezzo alla vegetazione, tra spinosi cespugli alti fino alle ginocchia. Quelle di Fred si macchiarono di sangue. Il terreno era sempre più paludoso e furono assaliti da minuscoli insetti. Fred se li sentiva entrare nella bocca e nel naso. Con sbuffava come un cavallo, agitando le mani davanti al viso. – Manca molto?– domandò. Voltandosi verso Fred. – Non so per quanto ancora riuscirò a resistere. Ma proprio mentre parlava, si trovò davanti a una discesa improvvisa. Una china inaspettata, tutta muschio liscio su roccia liscia. Con non riuscì a fermarsi e scivolò di schiena, colpendo sassi e radici. Fred, che veniva dopo di lei, si aggrappò agli alberi per restare in piedi.

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Lila seguiva insieme a Max, che slittava sul sedere e ansimava per lo spavento. Ruzzolarono fino in fondo e finirono ammucchiati per terra. Fred si ritrovò con il mento contro la caviglia di qualcuno. La allontanò e si tolse le foglie dagli occhi. Lila prese Baca tra le braccia e strinse il gomito di Max. Si trovavano al margine di una vasta distesa di roccia, con le spalle rivolte al pendio. Era un enorme cortile di pietra, grande come un campo e lungo almeno quattro volte la larghezza. Fred fece un passo avanti. Tra gli alberi riuscì a scorgere pilastri di pietra frammentari: alcuni gli arrivavano fino alla vita, altri lo superavano. In alto, sopra le loro teste, la volta verde era tanto fitta da formare un tetto che copriva il cortile. – Guardate! – esclamò Fred. – Lassù! All’estremità opposta si trovava un vasto muro di pietra, mezzo sgretolato e coperto dai rampicanti del frutto della passione. Disposte lungo la parete c’erano quattro immense statue di legno e pietra, più alte di due uomini. Alcuni pezzi di pietra si erano staccati, ma si capiva comunque che un tempo erano state una scimmia, una pantera, una donna e un uomo. – Questa è una città – sussurrò Lila. Sentendo un improvviso rumore di passi, Fred ruotò su sé stesso e si chinò – com’era già successo alcuni giorni prima – a raccogliere qualcosa con cui difendersi. Da dietro un pilastro di pietra sbucò un uomo. Puntava contro di loro un coltello. – Qualsiasi cosa abbiate intenzione di fare – disse, – ve la sconsiglio.

Katherine Rundell, L’esploratore, Rizzoli

leggi con alice bigli

� Le storie di avventura popolano libri, fumetti e film. Qual è il tuo preferito? E perché? � La figura dell’esploratore che l’autrice ha inserito nel romanzo omonimo è ispirata a Percy Fawcett, un esploratore realmente esistito, scomparso nella foresta amazzonica mentre era alla ricerca dell’antica città perduta di Z. Tu quale personaggio realmente esistito sceglieresti di inserire nel tuo romanzo d’avventura? Per quali ragioni?

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INSIEME È FACILE

• Audiolettura espressiva del brano • Versione semplificata del brano

SCOPRI L’AVVENTURA LAVORO COOPERATIVO   Ecco un brano tratto da un famosissimo

romanzo di avventura. Leggetelo insieme all’insegnante e scoprite gli ingredienti del genere: fatevi guidare dalle domande e dai colori con cui è evidenziato il testo.

Jack London

testo ad alta leggibilità

Buck salva Thornton Nulla può sconfiggere l’amore incondizionato del cane da slitta Buck per John Thornton, l’uomo che lo ha liberato da una vita di sfruttamento e violenza. L'ambientazione In quale luogo è ambientato questo brano? Con quali aggettivi lo descriveresti?

Il protagonista Chi è il protagonista? Come definiresti il suo carattere?

Il colpo di scena Quale fatto imprevisto fa improvvisamente precipitare gli eventi?

1. pertica: bastone che fa da remo. 2. cengia: sporgenza rocciosa.

Thornton e due soci, Hans e Pete, stavano allineando una barca, lunga e stretta, su una brutta tratta delle rapide del Forty Mile Creek. Hans e Pete si spostavano lungo l’argine facendo ormeggio di albero in albero con una sottile corda; Thornton stava sulla barca per agevolarne la discesa con la pertica1 e urlava le istruzioni verso riva. Sull’argine, c’era Buck preoccupato e in ansia che, di fianco alla barca, non toglieva gli occhi di dosso dal suo padrone. In un punto particolarmente brutto, dove una cengia2 sommersa emergeva appena dal fiume, Hans lanciò la corda e mentre Thornton spingeva la barca dentro la corrente usando la pertica, lui correva lungo l’argine tenendola per un capo per frenarne l’abbrivio una volta superata la cengia. Proprio questo fece la barca, che essendo lanciata nella corrente rapida come quella di un mulino, quando Hans la bloccò con la corda troppo improvvisamente si capovolse; così rovesciata frenò sull’argine mentre Thornton, sbalzato completamente fuori, veniva portato dalla corrente verso la zona peggiore delle rapide, un tratto di acqua tumultuosa nella quale nessun nuotatore poteva sopravvivere. Buck era saltato dentro all’istante; e nel pieno di un furioso vortice d’acqua, dopo mezzo chilometro aveva superato Thornton. Quando lo aveva

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generi sentito afferrargli la coda, Buck aveva puntato verso l’argine nuotando con tutta la sua meravigliosa energia. Ma la progressione verso riva era stata lenta, la corrente avanzava a una velocità strabiliante. Più sotto, nel punto dove la corrente tumultuosa era più violenta e veniva fatta a brandelli di schiuma dalle rocce che sporgevano come i denti di un pettine gigante, si sentiva il ruggito fatale. Il risucchio dell’acqua che prendeva la spinta dall’ultimo ripido salto era terrificante e Thornton sapeva che da lì era impossibile tornare a riva. Sfregò violentemente contro una roccia, si coprì di lividi contro una seconda e colpì la terza con una violenza schiacciante. Afferrò la cima scivolosa con entrambe le mani, liberò Buck e con un urlo che sovrastava il ruggito dell’acqua disse: – Vai Buck! Va’! – . Buck non riuscì a resistere e fu spazzato via dalla corrente mentre lottava disperato, incapace di tornare indietro. Sentendo che Thornton ripeteva il comando riuscì a sollevarsi parzialmente dall’acqua lanciando la testa in alto, come a guardarlo per un’ultima volta, e poi si girò obbediente in direzione dell’argine. Nuotò energicamente e Pete e Hans lo tirarono a riva esattamente nel punto in cui iniziava la rovina e dove sarebbe stato impossibile nuotare. Sapevano che un uomo appeso a una roccia scivolosa aveva pochi minuti di fronte a quella corrente sferzante, così tornarono velocemente di corsa seguendo la sponda sino a un punto molto più in su rispetto a dove Thornton stava resistendo. Attaccarono la fune che aveva tirato la barca al collo e alle spalle di Buck badando a non strangolarlo o a non impedirgli di nuotare, quindi lo lanciarono nella corrente. Si gettò con audacia ma non era abbastanza allineato alla corrente. Capì l’errore troppo tardi, quando Thornton gli era già a fianco, a pochissime bracciate, ma lui veniva trascinato oltre senza poter far niente. Con la corda Hans frenò prontamente l’abbrivio, come se Buck fosse una barca. La corda si strinse mentre la corrente lo spazzava in avanti e lo buttò sott’acqua, dove rimase sino a quando con il corpo sbatté contro l’argine e venne issato fuori. Era mezzo annegato. Hans e Pete si buttarono su di lui percuotendolo per buttare fuori l’acqua e farlo respirare. Si alzò barcollante, ma cadde a terra.

L’impresa Quale prova deve affrontare Buck? Come viene presentata dal narratore? Sottolinea gli aggettivi presenti in queste righe e prova a spiegare che cosa vogliono esprimere.

Lo stile Che tipo di frasi usa l’autore in questo brano? Sono lunghe e articolate o brevi e incisive? Perché secondo te fa questa scelta?

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Il lieto fine L’episodio si conclude con il salvataggio di Thornton. Anche per Buck è un lieto fine? Perché?

3. cogliere in fallo: trovare impreparato. 4. lasca: poco tesa. 5. ariete: macchina in grado di demolire mura e fortezze.

Udirono il debole suono della voce di Thornton e se non capivano cosa diceva, sapevano che era arrivato alla fine. La voce del padrone su Buck ebbe l’effetto di una scossa elettrica. Saltò in piedi e risalì di corsa la sponda precedendo gli uomini fino al punto da dove era partito prima. Legata nuovamente la corda, lo lanciarono e lui si buttò ancora una volta con decisione ma questa volta allineato alla corrente. La prima volta aveva sbagliato i calcoli ma non si sarebbe fatto cogliere in fallo3 una seconda volta. Hans mollava la corda ma evitando di lasciarla lasca4 e Pete si assicurava che non si attorcigliasse. Buck tenne duro sino a quando arrivò esattamente in linea sopra Thornton; poi si girò e con la velocità di un treno espresso si lanciò verso di lui. Thornton lo vide arrivare e quando Buck gli piombò addosso come un ariete5 pesante spinto dalla forza della corrente, si alzò e gli strinse le braccia intorno al collo dal lungo pelo. Quando Hans bloccò la corda intorno a un albero, Buck e Thornton furono spinti sott’acqua. Strozzandosi e soffocando, con l’uno ora sopra e poi sotto, furono trascinati filando sino all’approdo sul fondale frastagliato sbattendo contro le rocce e gli spuntoni. Quando Thornton rinvenne, era a pancia in giù steso su un tronco di deriva dove Hans e Pete lo spingevano avanti e indietro. La prima cosa che guardò fu Buck e il suo corpo flaccido e apparentemente senza vita. Anche Thornton era malconcio e ammaccato, e quando li misero vicini fece passare con attenzione il corpo di Buck trovando tre costole rotte. – Va bene così – annunciò. – Ci accampiamo qui. – E si accamparono sino a quando le costole di Buck furono saldate e fu in grado di viaggiare. Jack London, Il richiamo della foresta, Feltrinelli

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generi • Mappa personalizzabile • Mappa completa in 7 lingue: inglese, francese, spagnolo, rumeno, ucraino, arabo, cinese

Ora che hai scoperto gli aspetti tipici del racconto d’avventura, completa la mappa che raccoglie tutti gli ingredienti del genere inserendo opportunamente i seguenti termini. Fai attenzione: non dovrai usarli tutti!

• •

compito pericoli pericolo affascina intelligente lieto fine spezzate emozioni colpo di scena incalzante eccezionali

INSIEME È FACILE IN 7 LINGUE

COMPLETA LA MAPPA

AVVENTURA

mappa

AMBIENTAZIONE

COLPO DI SCENA

STILE

Le storie di avventura sono ambientate in luoghi lontani, spesso pieni di . . . . . . . . . . . . .pericoli ........................... .

Le situazioni di . . . . . . pericolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e gli imprevisti si susseguono creando una suspense che

Il ritmo è rapido e incalzante .......................................... . Le frasi sono . . . . . .spezzate ............................ , spesso costituite da un’unica proposizione. Eventuali sequenze riflessive o descrittive sono brevi.

affascina

..............................................

lettore.

il

PROTAGONISTA

IMPRESA

Il protagonista del genere avventura è un personaggio

Di solito il protagonista dell’avventura ha un . . . . . . . . . . . . . . .compito .................................

intelligente

...........................................

,

rapido a intuire i pericoli e dotato di qualità fisiche eccezionali

..........................................

(o impresa) da portare a compimento.

Lieto fine

Quasi sempre la storia si conclude con un lieto fine, che scioglie la tensione emotiva del lettore.

.

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INSIEME È FACILE

• Videolezione Il racconto d'avventura • Audiosintesi

testo ad alta leggibilità

FAI IL PUNTO SULL’AVVENTURA Il racconto e il romanzo d’avventura sono testi narrativi che parlano di esperienze eccezionali, imprevedibili, pericolose, lontane dalla realtà della vita quotidiana. Proprio per questo le storie sono avvincenti (= coinvolgono i lettori) e af fascinanti e spingono il lettore a condividere le forti emozioni del protagonista, in trepidante (= ansiosa) attesa del lieto f ine. Va ricordato, però, che le storie d’avventura non presentano mai elementi fantastici o soprannaturali: sono racconti realistici, anche se talvolta al limite della credibilità.

L’AMBIENTAZIONE L’epoca in cui si colloca un racconto d’avventura viene talvolta indicata chiaramente, talvolta solo suggerita indirettamente dal riferimento a personaggi o fatti storici oppure attraverso la descrizione di tradizioni, oggetti, modi di vestire. La maggior parte delle avventure è ambientata in luoghi lontani, insoliti, misteriosi, dove regna la natura selvaggia e si percepisce un senso di minaccia e di pericolo: il deserto, la giungla, la foresta, il mare, un’isola disabitata ecc. Si tratta di luoghi di cui il lettore di solito non ha esperienza diretta, e ciò contribuisce ad accendere la sua fantasia, a farlo evadere (= fuggire) dalla vita di tutti i giorni.

I PERSONAGGI Per certi aspetti, le storie d’avventura sono simili alle f iabe, soprattutto per la contrapposizione (= contrasto, lotta) tra l’eroe protagonista e il suo antagonista, che ha il ruolo di “cattivo della storia”. L’eroe o eroina protagonista si presenta come una f igura eccezionale, dotata di coraggio e di straordinarie qualità f isiche: forza, resistenza, agilità, capacità di reagire con prontezza alle situazioni di pericolo. Ma è anche intelligente, leale, capace di gesti generosi e coraggiosi. Di solito ha un obiettivo da raggiungere: trovare un tesoro nascosto o un oggetto per qualche motivo molto importante, salvare qualcuno in pericolo, ristabilire (= riportare) la verità

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generi dove regna la falsità. Insomma, deve lottare contro i malvagi per ristabilire l’ordine. L’antagonista è talvolta dotato di qualità f isiche eccezionali proprio come il protagonista, ma è sleale, disonesto, pronto al tradimento, capace di ogni malvagità pur di raggiungere i propri scopi. Sia il protagonista sia l’antagonista possono contare di solito su uno o più aiutanti, che li appoggiano e li soccorrono (= aiutano) nelle varie avventure.

LA STRUTTURA E LE TECNICHE NARRATIVE Le storie d’avventura si caratterizzano per la prevalenza (= maggiore presenza) dell’azione su tutti gli altri elementi narrativi. I fatti si susseguono a ritmo incalzante (= molto veloce) e ogni situazione di tranquillità è ben presto interrotta da un evento che rimette in moto la catena delle avventure. Spesso gli eventi non sono prevedibili, ma si presentano come colpi di scena, cioè mutamenti che colgono di sorpresa il lettore. Azione, colpi di scena, suspense (= tensione emotiva in attesa di ciò che sta per accadere) sono gli ingredienti fondamentali della narrazione d’avventura; insieme al lieto f ine, che rassicura il lettore sulla sorte (= fine) dell’eroe e sul successo delle sue azioni: come nelle f iabe, i buoni trionfano (= vincono) (quasi) sempre sui cattivi.

LO STILE E IL LINGUAGGIO Basato com’è sull’azione, il racconto d’avventura è costituito soprattutto da sequenze narrative, quelle cioè che riportano i fatti. Per non rallentare il ritmo della narrazione, le sequenze descrittive sono in genere molto brevi e di solito servono a delineare (= descrivere) quegli aspetti dello scenario che determinano (= creano) rischi e dif f icoltà per il protagonista. Le sequenze rif lessive, anch’esse molto brevi, esprimono in maniera sintetica i pensieri e le emozioni del protagonista di fronte alle avventure che sta vivendo. Anche i dialoghi si limitano a veloci scambi di battute. La struttura del periodo è semplice. Le frasi sono brevi, spesso costituite da un’unica proposizione. Per quanto riguarda il lessico, si trovano talvolta termini particolari e specialistici (= che appartengono a un linguaggio tecnico), che contribuiscono al realismo della storia.

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ô I lupi compaiono in molti libri di avventura. Perché, secondo te? ô Credi che in questa storia si riveleranno buoni o cattivi?

Davide Morosinotto

Senza arrendersi mai ▶ ▶ ▶ ▶ INSIEME È FACILE

FRATELLI/SORELLE

• Audiolettura espressiva del brano • Versione ad alta leggibilità

In versione semplificata nei volumi per DSA e per NAI. COMPRENSIONE GUIDATA

Situazione iniziale Katie e Willie, rimasti orfani, hanno lasciato tutto ciò che avevano per seguire la mappa del padre.

TENACIA

SFIDA

RACCONTO

ô Katie e Willie provano a seguire la mappa lasciata dal padre nella speranza che li conduca a una grande quantità d’oro in Alaska. ô Sono costretti a sfidare l’inverno, con poco cibo ed energie, in compagnia del cane Buck.

Willie lo pensava ogni mattina, quando si svegliava mezzo congelato sotto la pelliccia. «Ma perché non siamo rimasti a casa», ripeteva mentre lui e sua sorella Katie uscivano dalla tenda, accendevano il fuoco, mettevano a bollire il caffè finché non diventava caldo e denso come grasso d’orso. – Ma perché non siamo rimasti a casa – brontolava finché smontava la tenda e preparava la slitta, poi iniziava a spingerla nella neve mentre Katie e Buck la tiravano da davanti con le cinghie. Certo, quando Willie si fermava a riflettere, non è che casa loro a Seattle fosse molto confortevole. Era più che altro una cantina, con le pareti umide e i ratti che di notte ti saltavano sulla pancia. Inoltre, da quando la mamma era morta, era diventata costosa, troppo per due orfani di dodici e sedici anni come lui e Katie. Così il signor Fitzpatrick li aveva sfrattati e a sua sorella era venuta quell’idea assurda. Raggiungere il Grande Nord, come aveva fatto loro padre. Diventare cercatori d’oro. – Il papà al Grande Nord c’è morto – le aveva fatto notare Willie.

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generi – Ma lassù aveva trovato qualcosa di importante – aveva ribattuto Katie – altrimenti non ci avrebbe mandato questa. Questa era una mappa, disegnata a mano e piena di indizi indecifrabili come “continua per tre giorni dopo il lago d’argento” e “arrampicati sulla faccia del lupo”. Willie ricordava bene che il papà non era mai stato molto affidabile, specie quando beveva troppo, quindi, chissà quelle scritte cosa volevano dire in realtà. Ma Katie ci credeva. – Vedrai Willie – diceva – la signora dell’ufficio postale ci ha scritto che quando papà è arrivato da lei, era ormai allo stremo. Infatti è morto subito dopo. Ha speso le sue ultime energie per farci avere questa mappa, quindi, sono sicura che è vera. Papà aveva trovato una vena1 d’oro e voleva farci sapere come raggiungerla. Quando Katie si metteva in testa qualcosa, era difficile farle cambiare idea, così i due fratelli avevano venduto tutto quello che avevano ed erano partiti. Prima in nave, lungo la costa nord del Pacifico fino a Saint Michael. Da lì, con una barca più piccola risalendo lo Yukon River per arrivare alla città di Dawson2. Avevano sempre lavorato per pagarsi il viaggio, e a Dawson erano riusciti a barattare le valigie e gli ultimi soldi per una vecchia slitta e cinque cani. Poi due cani erano caduti nel fiume ed erano stati trascinati via dalla corrente. Un cane era scappato nella foresta e non aveva più fatto ritorno. Un altro aveva cercato di mangiare un porcospino e si era ferito al muso, aveva fatto infezione ed era morto. Così adesso restavano soltanto loro tre: Willie, Katie e Buck. Con la loro vecchia slitta. La mappa di papà. E l’inverno. Un inverno che era peggio del signor Fitzpatrick, peggio della casa di Seattle con i ratti, peggio di qualsiasi altra cosa Willie avesse mai conosciuto. Faceva così tanto freddo che al mattino le sopracciglia erano incrostate di ghiaccio, le mani gli facevano male come se qualcuno gliele avesse pestate in un mortaio3. Preparare la slitta era sempre più faticoso, la neve più profonda, il cibo più scarso. – Sai che c’è? – disse Willie – Perché non lasciamo perdere? Torniamo indietro. – Stavano risalendo un torrente, lui spingeva la slitta al centro del serpente ghiacciato mentre Katie e Buck tiravano dalle rive. – Stai scherzando? – rispose Katie. – Camminiamo da giorni. Fa sempre più freddo. Abbiamo quasi finito le provviste – disse Willie sfinito. – Appunto! – esclamò la sorella – Se torniamo, moriremo di sicuro. – Ma non sai quanta strada manca ancora Katie. Potrebbe essere dieci, venti volte quella che abbiamo percorso finora. Katie parlava continuando a tirare la slitta, per non perdere il ritmo: – Io non credo. Hai presente la pozza che abbiamo superato tre giorni fa? Secondo me era il lago d’argento della mappa.

1. vena: canale, sorgente, in questo caso d’oro. 2. Dawson: città simbolo della corsa all’oro. Si trasformò da accampamento di baracche a città con 30.000 abitanti nel giro di un solo anno. 3. mortaio: recipiente in cui si tritano o riducono in polvere delle sostanze.

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6. pinnacolo: sporgenza dalla forma appuntita.

bersaglio mancato, ma una lupa magra e agile lo imitò subito dopo. – Che succede? – gridò Katie, mettendosi a sedere. – Presto! Il fuoco! – disse Willie. Rimase a sparare mentre la sorella prendeva una torcia e la agitava come una forsennata per spaventare le belve. Riuscirono a tenere il branco alla larga, ma al mattino erano stravolti di stanchezza, laceri e affamati. Willie capì che era finita. – Dobbiamo trovare la casa entro stanotte. Oppure… – disse. – Non dirlo – esclamò Katie – tanto non manca molto. E così ricominciarono, su per la montagna un passo dopo l’altro. Non c’era niente da cacciare, il sentiero era sempre più ripido e faticoso. A un certo punto Katie cadde nella neve e Willie vide che era pallidissima, non si reggeva in piedi. – Appoggiati a me – le disse – Ci siamo quasi. Le ore passarono. Tirava un vento gelido e stava arrivando il buio. Superarono un pinnacolo6 di ghiaccio e poi, finalmente, proprio a fianco del sentiero, trovarono la capanna di tronchi. Per un momento Willie pensò di essere morto. Era il paradiso. O forse un’allucinazione. – Hai visto? – ansimò Katie – La casa di papà. Tolsero la barra di legno dalla porta e chiamarono: – C’è qualcuno? La capanna era abbandonata da molti mesi. Dai buchi fra i tronchi entravano spifferi gelidi, il tetto era mezzo crollato, e c’erano escrementi di ratto dappertutto. Ma c’era anche un camino e dal soffitto penzolava un sacco di fagioli secchi che i ratti non erano riusciti a toccare. Soprattutto, la capanna aveva muri solidi che li avrebbero protetti dai lupi. Si abbracciarono tutti e tre, Willie e Katie e il cane, e piansero, poi risero forte, e il fratello disse: – Non lo so se questa è la casa di papà. – Forse no – ammise Katie. – E non è una piccola reggia – disse Willie. Hai mai provato la sensazione di non – Qui ti sbagli – asserì la sorella – farcela? Quelle volte in cui hai avuto voBasterà mandar via i topi, riparare il glia di mollare perché l’ostacolo sembrava intetto, tappare gli spifferi… sormontabile? Che cosa o chi ti ha aiutato in quei – Sembra un sacco di lavoro – momenti? Condividi la tua esperienza con quella esclamò Willie. dei compagni. Katie annuì felice: – E noi lavorere mo. Avremo fiducia. Saremo forti. Willie la abbracciò: – Senza arren derci mai. Davide Morosinotto, Senza arrendersi mai, Folio.net

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generi COMPRENSIONE DELLA STORIA

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Quando i due protagonisti decidono di lasciare tutto e partire? A   Dopo la morte del padre

C   Dopo aver perso la casa

B   Dopo aver trovato la mappa

D   Dopo aver pianto

● UN PASSO IN PIÙ Il giudizio dei ragazzi sul padre non è completamente positivo. Da quale passaggio nel testo si può capire? «Il papà non era mai stato molto affidabile, specie quando beveva troppo.»

2 Perché è un brutto segno che i lupi si presentino ogni sera? Perché significa che li seguono. 3 Perché il torrente viene definito «serpente ghiacciato»? A Perché presenta delle insidie velenose B Perché le anse ricordano le sue spire

C Perché risale la corrente D Perché striscia sotto di loro

ANALISI DELLA FORMA

4 L’espressione «come grasso d’orso» è una: A metafora B similitudine

C metonimia D sineddoche

5 Inventa una frase in cui sia presente la figura retorica che hai individuato nell’esercizio precedente. Soluzione soggettiva.

6 Il racconto segue prevalentemente un ritmo cronologico. Ma c’è un passaggio in cui, attraverso i ricordi dei protagonisti, il tempo sembra tornare indietro. Sottolinealo nel testo.

ALLENAMENTO DI LESSICO E GRAMMATICA

7 Perché la foresta intorno «lampeggiava di occhi»? Perché gli occhi dei lupi brillano nella notte.

8 Nel periodo «Tolsero la barra di legno dalla porta e chiamarono: – C’è qualcuno?», quale funzione grammaticale ha “qualcuno”? A Pronome indefinito B Aggettivo qualificativo

C Avverbio

PRODUZIONE ORALE E SCRITTA

9 Katie e Willie affrontano una sfida, soprattutto con loro stessi. I due si sostengono a vicenda, cercando di compensare i momenti di debolezza reciproci. Ti è mai capitato di superare un grande ostacolo con l’aiuto di un’altra persona? Raccontalo in un breve testo scritto.

10 Riusciranno i due protagonisti a trovare il tesoro tanto cercato, dopo una così grande fatica? Scrivi un finale originale e avvincente e non dimenticare i colpi di scena! OFFICINA DELLE DISCIPLINE � Italiano + Storia

11 Quella dei cercatori d’oro in Nord America è una storia vera che ha riguardato un periodo di tempo preciso. Questo fenomeno ha interessato anche altre parti del mondo? Fai una breve ricerca sul tema e condividila con il resto della classe.

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Mare di libri Quelli da non perdere... Louis Sachar, Buchi nel deserto

Guarda il video con i consigli di lettura di ALICE BIGLI!

il battello a vapore

Il giovane Stanley viene ingiustamente accusato di aver rubato un paio di scarpe sportive destinate a un’asta. Viene mandato in un riformatorio in cui i ragazzi sono costretti a scavare ogni giorno dei buchi nel deserto, sotto un sole cocente. Stanley capisce presto che quel lavoro sfiancante non ha a che fare solo con l’idea che la fatica serva a riabilitare giovani delinquenti. Su quel luogo, infatti, incombe un’antica leggenda…

... E ALTRI ANCORA ◗ Giuseppe Festa Cento passi per volare SALANI

Davide Morosinotto, Il rinomato catalogo Walker & Dawn mondadori

Questa storia inizia nel 1904 in Louisiana: quattro ragazzini trovano tre dollari, una piccola fortuna per loro, e decidono di usarli per acquistare una pistola da un catalogo di vendita per corrispondenza. Per un errore, però, arriva loro un vecchio orologio rotto. Decisi a farselo sostituire, i ragazzi scoprono che l’oggetto apparentemente senza valore deve averne invece uno enorme e misterioso perché altri lo stanno cercando e sembrano disposti a tutto per ottenerlo.

◗ Katherine Rundell La ragazza dei lupi RIZZOLI

◗ Davide Morosinotto Il fiore perduto dello sciamano di K MONDADORI

◗ Brian Selznick La stanza delle meraviglie MONDADORI

◗ Marta Palazzesi Nebbia IL CASTORO

◗ Brian Selznick La straordinaria invenzione di Hugo Cabret MONDADORI

Michael Morpurgo, L’isola delle balene il castoro

Il libro è ambientato nel 1914 nelle isole Scilly, al largo della Cornovaglia. Gracie e Daniel sono i giovani e coraggiosi protagonisti che, nonostante i divieti imposti dagli adulti, stringono amicizia con un personaggio solitario e misterioso chiamato Il Migratore. I due ragazzi scopriranno la vera storia di questo personaggio e insieme a lui cercheranno di fermare la mattanza delle balene arenate sulla spiaggia.

◗ Astrid Lindgren Ronja, figlia di briganti MONDADORI

◗ Cornelia Funke Il re dei ladri MONDADORI

◗ Gary Paulsen Nelle terre selvagge RIZZOLI

◗ Iain Lawrence The skeleton tree SAN PAOLO

◗ Raffaella Romagnolo Respira con me PELLEDOCA

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generi

Librai per un giorno Consiglia il tuo libro preferito Prendi spunto dal video con i consigli di lettura della libraia e immagina di realizzare anche tu un video in cui consigli il libro preferito che hai letto e che affronta temi legati all’avventura. Concentrati sulla suspense che la storia regala, sul desiderio di scoprire pagina dopo pagina come si evolve la vicenda e sui colpi di scena che ti fanno stare per tutta la lettura con il fiato sospeso. Scrivi il tuo consiglio e divertiti poi a leggerlo ad alta voce come se fossi davanti a una telecamera, proprio come la nostra libraia!

PASSIONE LIBRI: la quarta di copertina La quarta di copertina è importante perché contiene molti dati preziosi del libro: è proprio in questa pagina che si trova una piccola descrizione della trama oltre a un accenno alla biografia dell’autore. Nella parte bassa della quarta di copertina è presente il prezzo del libro e il codice ISBN, uno speciale codice a barre capace di identificare ogni libro. Ripensa al tuo libro di avventura preferito e divertiti a creare tu la quarta di copertina… Ricordati di inserire ogni dato, anche il prezzo!

■ Ora paragonala con la quarta di copertina originale, trovi che ci siano molte differenze?

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Laboratorio di scrittura 1

INSIEME È FACILE

dare inizio a una storia d’avventura

A Il protagonista di un racconto d’avventura può essere una persona comune

che però ha doti particolari o mostra spiccate abilità in situazioni di pericolo o difficoltà. Completa lo schema con le caratteristiche del tuo protagonista.

B

Inventa l’ambientazione del tuo racconto d’avventura. Di solito i racconti di avventura si svolgono in luoghi lontani, misteriosi e pericolosi. Immagina le caratteristiche del luogo in cui si svolge la tua storia rispondendo alle domande: ô Dove si sviluppa la vicenda? ô Quali pericoli rendono ostile questo luogo (carenza d'acqua, animali feroci, nemici...)? ô In che modo i luoghi influenzano il protagonista?

C Ora prova a scrivere l’inizio di un racconto di avventura. 470 UNITÀ 10

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generi

2 descrivere un’ambientazione tipica dell’avventura

Scegli l’immagine che più ti ispira e descrivi dettagliatamente il luogo rappresentato, cercando di creare l’atmosfera tipica del genere avventura.

Per descrivere in modo efficace un luogo, distingui le informazioni trasmesse dai cinque sensi: ô con la vista percepiamo forme, dimensioni, colori, posizione delle cose in uno spazio; ô con il tatto percepiamo la temperatura, la consistenza di un materiale, il tipo di superficie; ô con l’udito avvertiamo suoni, rumori, voci, versi; con l’olfatto percepiamo profumi e odori di ciò che ci circonda; ô con il gusto percepiamo i sapori. L’AVVENTURA 471

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Laboratorio di scrittura

ESAME DI STATO

5 tipologia a scrivere un testo narrativo

A questo punto, sei pronto per scrivere il tuo racconto d’avventura. Segui le fasi e gli strumenti proposti.

LESSICO DELL’AVVENTURA

FASE A Per trovare l’idea di partenza puoi farti ispirare dalle parole di questa tabella lessicale, che ti propone termini e situazioni tipiche dell’avventura.

LUOGHI

nomi giungla, sentiero, isola, baia, pontile, osteria, cella, rovina, tempio aggettivi angusto/a, scivoloso/a, misterioso/a, sperduto/a, impraticabile, cadente, intricato/a, diroccato/a, nascosto/a

EMOZIONI

stupore, sorpresa, ansia, incredulità, meraviglia, agitazione, turbamento, coraggio, trepidazione, smarrimento, nervosismo, sbalordimento, sbigottimento, tensione, paura

RUMORI TIPICI

urla, fruscio, strofinio, scalpiccio, sussurro, tonfo, brusio, bisbiglio, boato, rimbombo, eco, stridio, cigolio, gemito

EQUIPAGGIAMENTO

zaino, sacca, binocolo, canocchiale, moschettone, fune, fiammiferi, candele, fiaccole, fionda, lumi, chiodi, corda, laccio, cima, rete, piccone, piccozza, torcia, coltello, lama, pugnale, arpione, borraccia, sacco a pelo, mappa

FASE B Per costruire la struttura del tuo racconto e procedere in maniera chiara e ordinata, potresti tracciare e compilare la cosiddetta “montagna della storia”.

L’uso di uno schema di questo tipo nella fase di pre-scrittura ti permette di avere bene in mente fin da subito: ô la situazione iniziale, che viene turbata da qualche evento drammatico; ô le diverse prove che il protagonista dovrà affrontare e superare; ô la conclusione, in cui il tuo eroe ottiene ciò a cui aspirava.

Accedi direttamente dal QR code ad altri contenuti: • Laboratorio di ascolto, per imparare ad ascoltare, cogliere significati e prendere appunti. Jack London, Buck incontra John Thornton • Verifica sul racconto di avventura. Judith Krantz, Il coraggio di Freddy

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Il frammento autobiografico

WRW

Unità

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WRITING AND READING WORKSHOP

Che cos’è un testo autobiografico

Il frammento autobiografico ● R. Dahl, Un’autobiografia è…

Reading

● S. Vecchini, Piccole esperienze

✤ La voce narrante ● B. Pitzorno, Topo grigio, topo bianco

✤ Gli elementi chiave ● L. Mattia, Ciocorì

✤ Piccoli momenti significativi ● P. Cognetti, Capre

✤ La struttura del racconto ● L. Moscon, “Guarda e impara”

✤ Perché scrivere?

Fai il punto sul frammento autobiografico

Writing

Prescrittura ✤ I miei luoghi del cuore ✤ Le mie emozioni

da raccontare ✤ Semi, non cocomeri! ✤ Lo storyboard

Scrittura ✤ Dalle vignette alle sequenze ✤ Aggancia chi legge ✤ Dillo con i sensi ✤ Il perché del mio racconto ✤ Un finale dolcissimo

Revisione ✤ Titolo: quello giusto!

Editing ✤ Vai a tempo ✤ Arriva al punto

Pubblicazione e metacognizione ✤ Il mio percorso di scrittore o scrittrice

RISORSE DIGITALI

Per immergersi nella lettura Audioletture espressive di tutti i brani

Per ampliare gli orizzonti , l’atlante interattivo per costruire percorsi di lettura personalizzati

● costellazioni di storie

Per sviluppare competenze Organizzatori grafici scaricabili

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INSIEME È FACILE

WRW

• Audiolettura espressiva del brano

testo ad alta leggibilità

1. schiumarne: toglierne.

IL FRAMMENTO Nelle pagine precedenti hai scritto di te nel Diario delle emozioni. Di getto, senza fare tanta attenzione alla forma, perché l’urgenza di raccontare era più importante di raccontarle per bene, con quella cura che solo il tempo può garantire. In questa Unità scoprirai che scrivere di sé è un’arte che prevede l’uso di strategie e accorgimenti specifici e pian piano imparerai a realizzare la tua autobiografia. Ma che cos’è un’autobiografia? Un grande scrittore per ragazzi ha provato a rispondere a questa domanda: leggi qui sotto le sue parole.

Roald Dahl

Un’autobiografia è… Un’autobiografia è quel libro che si scrive per raccontare la propria vita e che generalmente è zeppo di ogni specie di particolari noiosi. Questa non è un’autobiografia. Mai mi sarebbe venuto in mente di scriverne una. Tuttavia, nei miei primi anni di scuola e anche in seguito mi sono successe un bel po’ di cose che non ho mai dimenticato. Nessuna di grande importanza, sia chiaro, ma ognuna mi ha colpito a tal punto che mi è riuscito impossibile scacciarle dalla mente. Anche a distanza di cinquanta o sessant’anni ogni singolo episodio è profondamente impresso nella memoria. Non devo far fatica per ricordarli. Mi basta schiumarne1 uno dalla mia coscienza e scriverlo. Qualcuno è buffo. Qualcuno è doloroso. Qualcuno spiacevole. Dev’essere per questo che me li ricordo così bene. E tutti sono veri. Roald Dahl, Boy, Salani

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AUTOBIOGRAFICO ô In quest’Unità affronteremo il frammento autobiografico, cioè un testo breve in cui qualcuno racconta un piccolo episodio della propria storia. Cominciamo subito: leggi il frammento qui sotto, quindi utilizza le informazioni contenute nel testo per completare il cruciverba e scoprire chi lo ha scritto.

Mio padre, Harald..., era un norvegese che veniva da Sarpsborg, una cittadina vicina a Oslo. Quando mio padre aveva quattordici anni stava sul tetto della sua casa sistemando alcune tegole fuori posto, quando scivolò e cadde, rompendosi il braccio sinistro sotto il gomito. Qualcuno corse a cercare un dottore, e mezz’ora dopo questo signore fece la sua maestosa e avvinazzata comparsa sul suo calesse. Era così ubriaco che scambiò il gomito fratturato per una spalla lussata. – La rimettiamo a posto in un ba-

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IL NOME DELLO SCRITTORE È Roald Dahl.

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leno! – esclamò e fece salire due uomini dalla strada per aiutarlo a tirare. Li istruì che tenessero mio padre per la vita mentre il dottore lo afferrava per il polso del braccio rotto e sbraitava: – Tirate, gente, tirate più forte che potete! –. Il dolore dev’essere stato atroce. La vittima gridava e sua madre, che assisteva inorridita allo spettacolo, strillava: – Smettetela! –. Ma ormai quegli energumeni avevano fatto un tale danno che una scheggia dell’osso era uscita dall’avambraccio...

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1. Come si chiama il padre dello scrittore? 2. Qual è la città di nascita del padre? 3. Qual è l’età del padre quando salì sul tetto? 4. Che cosa sistemava il padre sul tetto? 5. Chi venne chiamato quando si fece male? 6. Riporta un sinonimo di “papà” 7. Che cosa si ruppe il padre cadendo? 8. Che cosa uscì dall’avambraccio, a furia di tirargli le braccia? 9. Con che mezzo arrivò il dottore?

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READING

IMMERSIONE

IMMERSIONE In questa fase esplorerai le caratteristiche del genere leggendo una serie di testi modello, chiamati mentor text, che sono stati selezionati perché esempi di buona scrittura. Immergendoti nelle pagine e nei racconti seguenti potrai capire come scrittrici e scrittori lavorano ai loro pezzi: rubando alcune delle strategie che utilizzano ti verrà poi facile vestire i loro panni, così da poter realizzare anche tu il tuo frammento autobiografico.

MINILESSON

INSIEME È FACILE

LA VOCE NARRANTE • Audiolettura espressiva del brano • Versione ad alta leggibilità

CONNESSIONE Oggi inizierai la scoperta del racconto autobiografico, una nuova tipologia testuale che ti accompagnerà anche nei prossimi anni. Il punto di partenza è il frammento autobiografico, un breve testo in cui l'autore o l'autrice racconta di un piccolo momento significativo della sua vita.

INSEGNAMENTO CHIAVE Per immergerti in questa nuova tipologia testuale, puoi cominciare mettendoti in ascolto della voce narrante, ovvero di colui o colei che racconta la storia.

Silvia Vecchini

Piccole esperienze ▶ ▶ ▶ GENITORI/FIGLI

INFANZIA

PUNTI DI VISTA

ô In questa raccolta di frammenti, intitolata C’è questo in me, Silvia Vecchini ripercorre una serie di piccoli momenti che per lei sono stati importanti.

Una caramella Vado a fare la spesa con la mamma. Nel negozio del paese c’è un espositore verticale di caramelle sfuse. Ha tre cassetti su tre ripiani. Ognuno con decine e decine di caramelle. Mentre la mamma compra, io infilo la mano e prendo una Rossana con la carta rossa. Nessuno si accorge. Mentre facciamo la strada verso casa,

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wrw io le mostro la caramella. Con le buste che le pesano, facciamo la strada al contrario e mi fa restituire la caramella davanti a tutti e chiedere scusa. Quando la signora del negozio si mette a ridere e fa per regalarmela, lei gliela restituisce di nuovo e mi riporta a casa. Mi domando se andrò in prigione.

Maestra Mia mamma fa la maestra d’asilo. Purtroppo è anche la mia maestra. Tutti le si accalcano1 intorno, la baciano. Io mi chiedo perché visto che è la mia. Poi tanti si sbagliano e chiamano mamma invece che maestra. Non ci capisco più niente. C’è un momento che amo all’asilo. Più di quello del pongo e delle torte di fango. È il momento delle immagini al buio. Tiriamo giù tapparelle e brandine. Prendiamo il nostro cuscino. La sala diventa buia anche se un po’ di sole filtra dalle tapparelle. È allora che c’è una magia. Seduti o stesi sui lettini, guardiamo delle immagini che si proiettano sul muro. Poche immagini. La maestra o la mamma raccontano e le immagini sono lì, davanti agli occhi, su una parete. Starei così per sempre. Ma subito dopo c’è un momento che odio. È il momento dei pisolini. Finiti i giochi. Tutto si spegne, via le immagini e le storie. Si dorme. Io non ho mai sonno di pomeriggio. Mi giro e rigiro facendo rumore. A volte la mamma mi sgrida più degli altri oppure quando il riposino è finito e ci laviamo il viso e pettiniamo, lei fa le trecce a qualche altra bambina e non a me perché sono stata sveglia. Alla fine della giornata, la mamma porta a casa solo me.

Al cinema Non ci sono mai stata. Ho otto, nove anni. In paese, al circolo dei canottieri, decidono di ripristinare una vecchia sala. Una sera tocca ai cartoni per i bambini. Daranno Candy Candy. Non sto nella pelle. Ai miei non passa neanche per un attimo nella testa di accompagnarmi. Mi affidano a mio fratello. Mio fratello mi porta. La sala è piena, il buio è buio, un fascio di luce lo attraversa ma non è come all’asilo con le immagini proiettate sulla parete e grandi quanto una cassetta di frutta. No, qui la luce riempie uno schermo enorme. Il cartone inizia. Sono così entusiasta. Rapita. Emozionata. Non mi accorgo che sto piangendo come una fontana. Mio fratello però sì e mi riporta a casa. Silvia Vecchini, C’è questo in me, Topipittori

1. accalcano: affollano.

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READING

IMMERSIONE

ISTRUZIONE ESPLICITA Prova a rileggere i diversi frammenti autobiografici che ti sono stati proposti. Durante la lettura cerca di metterti in ascolto delle tre diverse voci che è importante ascoltare: ô l’autore o autrice, ovvero chi ha scritto il testo; ô il narratore o narratrice, quindi chi ci racconta le vicende; ô il o la protagonista, cioè il personaggio principale della storia. Compila l’organizzatore grafico per fare il punto su questo aspetto: inserisci nella seconda colonna il nome di autore, narratore e protagonista; nella terza colonna, invece, scrivi gli elementi che ti hanno permesso di arrivare a questa conclusione.

Silvia Vecchini.

Il nome è indicato in testa e in calce ai brani.

Scarica l’organizzatore grafico personalizzabile

Silvia Vecchini adulta.

Lo posso riconoscere dai riferimenti temporali relativi alle diverse età e dalla narrazione in prima persona.

Silvia Vecchini da bambina.

Lo posso capire dai riferimenti al tempo nel testo: «Mia mamma fa la maestra d’asilo. Purtroppo è anche la mia maestra», «Ho otto, nove anni».

FAI IL PUNTO

1 In un frammento autobiografico, che rapporto esiste tra narratore e protagonista? In un frammento autobiografico, autore, narratore e protagonista coincidono. Ciò che varia è il piano temporale in cui autore, narratore e protagonista agiscono.

2 Che cosa hai provato durante la lettura? Sei riuscito a immedesimarti, a sentirti come se fossi stato accanto all’autrice mentre i fatti avvenivano?

3 Secondo te, come ci è riuscita e quali strategie ha utilizzato? 480 UNITÀ 11

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MINILESSON

PICCOLI MOMENTI SIGNIFICATIVI CONNESSIONE Durante l’ultima minilesson, hai imparato che un frammento autobiografico ha tre caratteristiche fondamentali:

1 racconta di un solo evento (unità d’azione); 2 i personaggi agiscono in un luogo circoscritto (unità di luogo); 3 gli eventi si svolgono in un tempo breve (unità di tempo). Tutto, quindi, ruota attorno a un piccolo momento.

INSEGNAMENTO CHIAVE In un frammento autobiografico, quindi, ciò che viene narrato è un piccolo momento che, per l’autore o l’autrice, è prezioso e significativo. Potremmo paragonare questo ricordo a un seme: è piccolo e prezioso per chi scrive. E, come ogni seme, anche questo germoglia ed evolve: da ogni esperienza che viviamo possiamo imparare qualcosa (su noi stessi, sul mondo che ci circonda, sulle persone che ci stanno attorno…) e tale insegnamento ci porta a cambiare costantemente. Questo vale anche per scrittrici e scrittori. Oggi quindi sperimenteremo una strategia per interrogare il seme di un frammento autobiografico, al fine di capire che cosa abbia insegnato a chi lo ha scritto.

Ciocorì ▶ ▶ INFANZIA

IRONIA

• Audiolettura espressiva del brano

• Versione ad alta leggibilità FIDUCIA IN SÉ

ô Ciocorì è uno dei brevissimi racconti di W la libbertà!. ô In questa raccolta, l’autrice ci racconta della sua infanzia in un quartiere romano tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

A scuola non ci posso andare da sola. Io vorrei ma non si può. Sono troppo piccola. Non ho ancora sei anni. Mamma deve uscire presto la mattina per portarmi. Camminiamo sul Lungotevere. Io con la mia cartella e lei vicino. Si incontrano tra signore. Parlano.

INSIEME È FACILE

Luisa Mattia

come sta la protagonista?

Scocciata, infastidita.

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come sta la protagonista?

IMMERSIONE

Noi bambine pure. Dei compiti. Dei giochi. E delle merende. – Io c’ho la pizza bianca. – Io quella rossa. Io non ce l’ho ancora la merenda, perché mamma me la compra dal fornaio che c’è prima del cancello della scuola. Anche quella mattina me la vuole comprare, la merenda. – Pizza bianca? – Ciocorì –, dico. – E che è? Non guardare la televisione e soprattutto Carosello creava problemi ai grandi. Mia madre non lo sapeva proprio che cosa era il Ciocorì. Io sì, perché la televisione la guardavo e mi ricordavo tutte le cose che dicevano. Quella parola – Ciocorì – non l’avevo mai sentita ma era una parola buona, perché era il nome di un dolcetto di cioccolata e riso soffiato che dovevano aver copiato dalla Cina. Infatti, sulla cartina che lo avvolgeva c’erano disegnati due bambini cinesi con il codino e gli occhi stretti. Portavano il riso dentro alla cioccolata. Cio-co-rì. Dev’essere una parola cinese. La cioccolata magari è italiana ma il riso, si sa, che viene dritto dritto dalla Cina. Soprattutto quello soffiato, perché qui da noi non l’ho mai visto uno che soffia il riso. Tutt’al più lo tirano ai matrimoni. Ma mica a tutti. Al matrimonio di zia tiravano i confetti e io li ho raccolti tutti e li ho messi in tasca, per mangiarmeli dopo, ché tutti insieme non ci si riesce. – Ciocorì, si chiama. È un dolcetto nuovo. – Esiste? Non è che te lo inventi? – Esiste, l’ho visto alla televisione. – Domani te lo compro –, dice lei conciliante. – Lo voglio adesso –, insisto. – Il fornaio non ce l’ha. – Ce l’ha la signora. La signora era la pasticcera, quella che aveva il bar prima della cartoleria dove si compravano i quaderni. In fila, vicino alla scuola, stavano questi negozi: fornaio, bar pasticceria, cartoleria. All’angolo c’era anche il fioraio che tornava utile se dovevi portare i fiori alla maestra. Per gentilezza. Lei li prendeva e diceva – grazie – ma certe volte neppure li guardava. Non c’era gusto a comprare i fiori. Il Ciocorì ha un gusto che non conosco. Lo voglio per questo.

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È una novità. Nessuno lo ha mai mangiato prima. La signora pasticcera aveva i capelli corti e un dente d’oro. Proprio davanti. Luccicava quando sorrideva. E lei sorrideva sempre quando entrava un bambino nel suo negozio. – La bambina chiede una cosa strana. – Cio-co-rì –, scandisco. – E come no! Indicò la vetrina vicino alla cassa. Una montagna. Di Ciocorì! – È la novità del giorno. – E tu come lo sai? – mi chiede mamma. – Lo vedono in televisione, signora mia! Nun so’ più i tempi nostri, che nun sapevamo gnente e mangiavamo pane e basta. È er progresso –, conclude la signora pasticcera. Il progresso ha il codino alla cinese e profuma di cioccolata.

come sta la protagonista?

Andai a scuola con il Ciocorì. La-prima-della-classe-in-merende-buonissime-e-mai-mangiate-prima. Luisa Mattia, W la libbertà!, Topipittori

ISTRUZIONE ESPLICITA Per questa minilesson potresti lavorare con la tua compagna o il tuo compagno di banco. Ripercorrete assieme il frammento autobiografico e provate a capire qual è il seme di scrittura, ovvero il piccolo momento significativo di cui l’autrice ci vuole parlare. Avanzate un’ipotesi e annotatela sul vostro quaderno. Proviamo ora a interrogare il seme di scrittura alla ricerca dell’insegnamento che l’autrice ne ha tratto. Iniziate ragionando sulle emozioni. Accanto a ogni sequenza del testo potete vedere una domanda: “Come sta la protagonista?”. Provate ad immedesimarvi e a rispondere utilizzando un paio di parole chiave. L’attività è già avviata. Ripercorrete quindi le vostre annotazioni a lato del frammento. Chiedetevi: dove queste emozioni sono più intense? In quella sequenza, probabilmente, si nasconde l’insegnamento di cui siete alla ricerca. Infine, lavorate all’organizzatore grafico proposto nella prossima pagina.

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IMMERSIONE Rispondete alle domande stimolo per aiutarvi nella vostra compilazione. ô SEME. Qual è il piccolo ricordo raccontato nel frammento autobiografico? ô EMOZIONI. Quali emozioni hanno reso unico questo ricordo per l’autrice? Quando sono più intense? ô AZIONI. Quali gesti e azioni della protagonista ti hanno aiutato a comprendere come si sentiva e che emozioni ha provato mentre la vicenda si svolgeva? Ora osservate quanto avete annotato e riflettete: ô BOCCIOLO: GLI INSEGNAMENTI. Che cosa ha imparato l’autrice da quest’esperienza? In che modo vivere questi momenti l’ha cambiata? Ha scoperto qualcosa di nuovo su di sé, sugli altri, sul mondo che la circonda? Luisa è cambiata: ha capito che la libertà è importante per lei, nonostante sia piccola, e ha compreso che quando è determinata riesce a perseguire gli obiettivi che

Scarica l’organizzatore grafico personalizzabile

si prefigge.

Luisa è a volte infastidita perché viene trattata da piccola, quando in realtà lei si sente già grande. Per lei è quindi un momento importante quello in cui la madre le compra il Ciocorì.

Luisa pensa che la mamma sbagli a non lasciarle maggiore autonomia, quindi si impunta sul Ciocorì. Poterlo portare a scuola è una conquista, anche agli occhi di compagne e compagni: sarà infatti la «prima-della-classein-merende-buonissime-e-maimangiate-prima».

Quella volta in cui la mamma ha accontentato la piccola Luisa e le ha comprato una nuova merenda.

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WRITING

wrw SCRITTURA

SCRITTURA Durante questa fase del processo, lavorerai alla stesura della tua bozza. Non preoccuparti che ogni dettaglio sia preciso, ogni virgola sia al suo posto, ogni aggettivo sia proprio quello più adatto: ci sarà tempo nelle fasi successive per perfezionare il tuo lavoro. Scrivi, cancella, fai partire frecce e sostituisci: non importa se le facciate del tuo quaderno saranno disordinate. Quando proprio non capirai più nulla, allora sarà il momento per ricopiare il tuo testo in una seconda bozza.

MINILESSON

DALLE VIGNETTE ALLE SEQUENZE CONNESSIONE La pianificazione si è conclusa e ora puoi affrontare la fase di scrittura vera e propria. Penna alla mano, preparati a sviluppare il tuo frammento autobiografico!

INSEGNAMENTO CHIAVE Oggi sperimenterai una strategia di scrittura che ti aiuterà, sequenza dopo sequenza, a stendere la tua prima bozza.

ISTRUZIONE ESPLICITA Inizia ripercorrendo le minilesson sul frammento autobiografico: cerca di ricordare tutte le caratteristiche del testo che abbiamo individuato. A questo punto, torna ai mentor text che hai letto e verifica quali sono gli spunti che avevi trovato interessanti nel lavoro di altre scrittrici e scrittori. Cerca insomma di rinfrescarti la memoria rispetto a ciò che hai appreso finora. Recupera dal tuo quaderno lo storyboard dell’ultima minilesson: riproducilo in un foglio bianco, quindi ritaglia le singole vignette e incollale in ordine su un foglio protocollo. Tienile abbastanza distanziate l’una dall’altra, perché quello sarà lo spazio riservato alla scrittura, e lascia l’area accanto alla vignetta libera, perché ti servirà per un’altra minilesson. Insomma: segui lo schema alla pagina seguente! Sei pronta/o per scrivere. Osserva la prima vignetta: riporta alla mente più dettagli possibili. Dov’eri? Con chi? Che cosa stavi facendo? Come ti sentivi? Ora appoggia la penna al foglio e non staccarla fino a che non avrai concluso la prima sequenza: lascia che i ricordi fluiscano e che si trasformino in parole. Scrivi tutto quello che ricordi, senza soffermarti troppo sulla forma. Rileggi solo una volta conclusa la prima sequenza. Procedi allo stesso modo per le sequenze successive.

IL FRAMMENTO AUTOBIOGRAFICO 511

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WRITING

SCRITTURA

Scarica l’organizzatore grafico personalizzabile

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Letteratura


UNITÀ

INSIEME È FACILE

2 • Linea del tempo interattiva

VE P. 45

STORIA

LETTERATURA

IL TRECENTO Nel Trecento si conclude il periodo di rinascita economica che aveva avuto inizio a cavallo dell’anno Mille: il peggioramento del clima causa numerose carestie, le guerre provocano tantissimi morti e il passaggio degli eserciti devasta i campi. Intorno alla metà del secolo, la popolazione europea viene decimata da una violenta epidemia di peste. La seconda metà del Trecento è segnata dalle drammatiche conseguenze di questo flagello: l’economia attraversa una grave crisi e la società ne resta profondamente sconvolta. Le persone, disperate, cercano conforto nella religione e nel culto dei santi, ma allo stesso tempo vedono la Chiesa troppo distante dagli insegnamenti del Vangelo e sempre più legata alle ricchezze e al potere politico.

1300

1300

È un secolo di crisi dell’agricoltura e dell’economia; cala la popolazione

Crisi dell’Impero Lotte tra Impero e Comuni in Italia

Grande sviluppo della cultura e della letteratura italiana

DANTE ALIGHIERI 1265-1321

Le corti signorili ospitano artisti e letterati


Ambrogio Lorenzetti, Effetti del Buon Governo in città (1338-1340). Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena

Anche l’autorità imperiale è in declino, soprattutto a causa degli scontri tra l’Impero e il Papato. A trarne vantaggio sono i poteri locali, che in Italia daranno vita alle Signorie. A partire proprio da questa epoca, gli artisti e i letterati più celebri trovano presso le corti dei signori ospitalità e ispirazione per le loro attività intellettuali.

1309-1377

1347

1300-1400

Crisi della Chiesa Il papa è ad Avignone, sotto il controllo del re di Francia

Peste nera e conflitti sociali

Molti Comuni si trasformano in Signorie

Il volgare fiorentino diventa lingua letteraria

FRANCESCO PETRARCA 1304-1374

GIOVANNI BOCCACCIO 1313-1375


IL CONTESTO STORICO alta leggibilità

IL TRECENTO SI APRE CON UNA GRAVE CRISI

INSIEME È FACILE

Nel Trecento la popolazione diminuisce e l’Europa attraversa una fase di crisi. Quali sono le cause? Agricoltura improduttiva, carestie, guerre, epidemie.

Nel Trecento si arresta (= ferma) in Europa la crescita economica e culturale dei due secoli precedenti. La popolazione, che fino ad allora era aumentata, diminuisce per il calo di produttività dei terreni agricoli e per le ripetute carestie, per le guerre che sconvolgono molti territori e per la diffusione di malattie epidemiche, cioè con un contagio a larga diffusione, come la peste. Il calo demografico (= diminuzione della popolazione) provoca l’abbandono di villaggi e campi: si riduce ancora di più la produzione agricola e ciò comporta un aumento dei morti e un ulteriore calo delle nascite. La crisi agricola è determinata anche dal peggioramento del clima: le temperature medie si abbassano. La crisi colpisce tutta la popolazione: prima contadini e proprietari terrieri, poi artigiani, mercanti e banchieri nelle città. Quando la popolazione non cresce più, infatti, cala la richiesta di alimenti ma anche quella di prodotti artigianali: tutta l’economia entra perciò in crisi.

LA PESTE E I CONFLITTI SOCIALI

INSIEME È FACILE

L’epidemia di peste peggiora la situazione economica. Quali categorie vengono colpite di più? Che cosa chiedono? Contadini e artigiani: chiedono migliori condizioni di vita.

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L’ondata di peste, proveniente dall’Asia centrale, che si diffonde in Europa tra il 1347 e il 1350, è uno dei fattori di crisi. Le epidemie di peste, che ricompariranno negli anni successivi, riducono la popolazione da circa 80 a 50 milioni di abitanti. Oggi sappiamo che la peste viene diffusa dalle pulci che vivono sui topi e che possono venire in contatto con l’uomo. All’epoca, però, l’epidemia viene considerata una punizione divina, anche perché colpisce tutte le classi sociali, dai nobili ai contadini e ai servi. Durante la crisi del Trecento si aggravano anche i conflitti sociali. Con la diminuzione della manodopera nelle campagne e il calo della produzione agricola, infatti, la già difficile esistenza dei contadini peggiora ulteriormente. Mentre ampi territori vengono abbandonati, i contadini si ribellano e chiedono migliori condizioni di vita. Non va meglio nelle città, dove artigiani e lavoranti delle manifatture (= luoghi di produzione artigianale) danno luogo a rivolte urbane. La più nota è quella dei Ciompi a Firenze: nel 1378 i lavoratori del settore della lana, detti appunto “ciompi”, che pagano tasse


il trecento molto alte e hanno pochi diritti, si ribellano e per breve tempo riescono a influenzare il governo della città. La rivolta, però, viene ben presto repressa (= fermata con la forza).

IL PAPA IN FRANCIA E LO SCISMA D’OCCIDENTE Il secolo si apre con il primo Giubileo nel 1300, promosso da Bonifacio VIII. Con il Giubileo, il papa tenta di affermare la propria supremazia sull’imperatore e su tutti gli altri poteri. Le sue pretese sono però subito ridimensionate (= frenate) dal re francese Filippo il Bello, che nel 1307 impone il trasferimento della sede papale in Francia, ad Avignone, dove rimarrà fino al 1377. Si tratta della cosiddetta “cattività avignonese”, durante la quale il Papato è sotto il controllo della Francia. A questo evento fa seguito lo scisma d’Occidente (1378-1417), una grande spaccatura della Chiesa, per cui si giunge ad avere due papi, uno ad Avignone e uno a Roma.

INSIEME È FACILE

Il re di Francia afferma la propria superiorità sul papa e trasferisce la sede papale ad Avignone. Contro quale papa si scontra? Bonifacio VIII.

DAI COMUNI ALLE SIGNORIE Anche l’Impero è in difficoltà: in seguito al suo indebolimento dopo la morte di Federico II, in Italia i principali Comuni acquistano maggiore autonomia. In alcuni di essi un personaggio importante, approfittando delle discordie interne, si impadronisce del potere, che poi trasmette ai propri discendenti: si passa così dal Comune alla Signoria, in cui una singola famiglia detiene il potere su un vasto territorio. Le principali Signorie sono i Visconti (a cui poi subentrano gli Sforza) a Milano, gli Scaligeri (o della Scala) a Verona, i Gonzaga a Mantova, gli Estensi a Ferrara. A Firenze gli ordinamenti comunali si mantengono più a lungo, ma nel Trecento la città è dilaniata (= divisa) dalle lotte interne tra guelfi bianchi e guelfi neri, a cui prende parte anche Dante, finché nel secolo successivo si instaura la Signoria dei Medici. L’Italia quindi è debole a causa del frazionamento politico e ciò la rende oggetto delle mire espansionistiche delle potenze europee, come la Francia e la Spagna.

INSIEME È FACILE

I regni del Sud sono deboli, mentre nell’Italia settentrionale e centrale nascono le Signorie. Quali sono quelle più importanti? Visconti, Sforza, Estensi, Gonzaga, Scaligeri, Medici.

Jacopo de Buschis, Danza macabra, 1485. Clusone (Bergamo), Oratorio dei Disciplini.

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IL CONTESTO CULTURALE LA FIORITURA ARTISTICA NELLE CORTI

INSIEME È FACILE

Le corti signorili ospitano e danno lavoro ad artisti e letterati. Come cambiano le corti rispetto al passato? Le corti non sono più luoghi intorno a cui gravita l’economia agricola, ma centri abitati dai signori e dai funzionari dell’amministrazione.

La grande fioritura (= crescita) artistica e culturale del Trecento sembra essere in contrasto con le difficili condizioni storiche. Mentre si muore di fame, di peste, di guerra, città come Firenze, Milano, Napoli divengono poli culturali (= centri di produzione di cultura) importanti, che richiamano artisti da ogni parte d’Italia disposti a dare prestigio alle corti. Nel Trecento, infatti, le corti non sono più, come nei secoli precedenti, i luoghi intorno a cui gravita l’economia agricola, ma centri abitati dai signori e dai funzionari dell’amministrazione. La corte si arricchisce di edifici grandiosi e accoglie artisti e letterati: Petrarca trascorre anni a Milano, ospite dei Visconti; Dante è ospite dei Malaspina in Lunigiana, poi di Cangrande della Scala a Verona e muore a Ravenna presso la corte di Guido Novello da Polenta. Fa eccezione Roma che, dopo il trasferimento del papa in Francia, non ha più un ruolo di primo piano e diventa una città secondaria rispetto ad altri centri della Penisola.

OLTRE IL MEDIOEVO INSIEME È FACILE

Nel Trecento iniziano a cambiare il rapporto con la religione e la concezione dell’essere umano. Perché Dante viene considerato ancora un uomo del Medioevo? Per il suo sguardo rivolto verso Dio e la vita ultraterrena e per la concezione politica dominata dall’idea dei due “Soli”, Chiesa e Impero.

60 UNITÀ 2

Grazie anche al nuovo ruolo delle corti, lo sviluppo letterario del Trecento è eccezionale: è il secolo delle cosiddette “tre corone fiorentine”, Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. Con questi autori non solo si consolida il volgare (= la lingua usata dal popolo) fiorentino, ma inizia anche ad affermarsi una mentalità nuova. Dante è considerato ancora uomo del Medioevo, per il suo sguardo rivolto verso Dio e la vita ultraterrena (= dopo la morte) e per una concezione politica dominata dall’idea dei due “Soli”, la Chiesa e l’Impero, i due poteri che brillano e si illuminano reciprocamente pur rimanendo indipendenti. In Petrarca e Boccaccio, invece, si manifesta un nuovo interesse per la realtà terrena, in cui l’essere umano acquista centralità in quanto individuo capace di modificare la realtà con le proprie forze. Lo sguardo si concentra dunque sull’uomo in quanto soggetto capace di conoscenza: tale atteggiamento rappresenta una premessa dell’Umanesimo, un movimento culturale che nascerà e si svilupperà a partire dalla fine del secolo.


il trecento

Due pagine manoscritte e illustrate della Divina Commedia. Dal Codice di Altona (Germania), seconda metà del XIV secolo.

LA QUESTIONE DELLA LINGUA Nel Trecento si pone per la prima volta all’attenzione dei letterati la cosiddetta “questione della lingua”. La frammentazione politica della Penisola italiana ne ha infatti impedito l’unificazione linguistica e ha favorito la diffusione di una grande varietà di volgari. Con la nascita della letteratura in volgare, gli scrittori devono decidere quale lingua utilizzeranno per le proprie opere. Dante affronta la questione per primo: nel trattato De vulgari eloquentia passa in rassegna i volgari italiani alla ricerca di un “volgare illustre” che possa rappresentare la nuova lingua letteraria italiana. Tuttavia, non riesce a individuare un volgare idoneo. Di fatto tutti e tre i grandi scrittori del Trecento – Dante, Petrarca e Boccaccio – conferiranno (= assegneranno) dignità (= valore) letteraria al volgare fiorentino, la lingua scelta per i loro capolavori. Il prestigio di questa varietà linguistica è accresciuto dalla posizione di Firenze al centro della Penisola. Nel Trecento la città è infatti un polo culturale e commerciale da cui si può diffondere la nuova lingua: la cultura produce nuove idee e nuove opere, mentre i commerci aiutano a far conoscere la lingua e le opere letterarie.

INSIEME È FACILE

Dante, Petrarca e Boccaccio renderanno illustre il volgare fiorentino. Perché Firenze ottiene questo primato? Perché è un polo culturale e commerciale e si trova al centro della Penisola.

IL CONTESTO CULTURALE

61


Grandi Autori

DANTE ALIGHIERI

N

ato a Firenze nel 1265 da famiglia nobile ma di modeste condizioni economiche, Dante Alighieri riceve una formazione letteraria e filosofica, stringe amicizia con i poeti contemporanei e partecipa alla fondazione del Dolce Stil Novo (→ p. 36). A vent’anni sposa Gemma Donati, da cui avrà tre figli. Risale invece all’infanzia del poeta l’incontro con Beatrice, che Dante canterà come donna-angelo. Beatrice fu una persona reale: Bice, figlia di Folco Portinari, moglie del banchiere Simone de’ Bardi; la donna morì a soli ventiquattro anni nel 1290. Dante partecipa alla vita politica di Firenze, allora lacerata dalle lotte tra guelfi bianchi e guelfi neri; entrambe le fazioni sostengono il Papato, ma i bianchi desiderano l’autonomia del Comune, mentre i neri accettano il controllo del papa nella politica cittadina. Schierato con i bianchi, nel 1300 ottiene insieme ad altri cinque concittadini la carica di priore, la più importante del Comune; nel 1302, però, con l’aiuto dei Francesi e il consenso del Papato, i neri si impossessano della città e perseguitano i nemici politici. Trattenuto a Roma dal papa con l’inganno, Dante viene raggiunto dalla notizia della sua condanna all’esilio, alla confisca dei beni e al rogo in caso di rientro in patria. In forti ristrettezze economiche e lontano dagli affetti famigliari, Dante comincia la sua peregrinazione attraverso la Penisola, in cerca di ospitalità nelle corti dei potenti dell’epoca. Sono di questi anni, oltre alla Divina Commedia, molte delle sue opere. Dante spera di rientrare nella sua città; quando però, nel 1315, il Comune di Firenze concede un’amnistia agli esuli politici a condizione che paghino una multa e chiedano pubblicamente perdono, il poeta rifiuta sdegnato. Continua perciò la sua vita di esule nelle corti italiane, tra cui Verona e Ravenna, dove muore nel 1321. La riabilitazione di Dante da parte dell’amata Firenze avverrà solo in seguito, quando la fama della Commedia si diffonderà per tutto il Paese, valicando poi i confini nazionali.

quali sono i suoi versi più famosi? Ripercorri nel video la vita e le opere di Dante Alighieri

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«Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.»

Inferno I, vv. 1-3


UN COLPO D’OCCHIO SU DANTE

in quale contesto storico vive?

Firenze è lacerata dallo scontro tra fazioni di guelfi bianchi e guelfi neri. Dante, guelfo bianco, viene esiliato per le sue idee politiche ma rimane sempre un fiorentino innamorato della sua città.

chi sono le persone della sua vita?

Spesso Dante colloca nelle sue opere amici e conoscenti. Per esempio Bice Portinari, la donna che egli chiama Beatrice e alla quale dedica i versi più belli; oppure Guido Cavalcanti, poeta del Dolce Stil Novo, uno dei suoi migliori amici; o infine papa Bonifacio VIII, che Dante ritiene responsabile del proprio esilio da Firenze.

quale lingua e quale stile utilizza?

Dante utilizza il volgare fiorentino e adotta uno stile diverso a seconda delle situazioni che descrive.

quali sono le sue opere più importanti?

ô La Divina Commedia. ô Vita Nuova, poesie e prose in cui racconta l’amore per Beatrice. ô Convivio, una enciclopedia delle conoscenze del tempo, per i lettori invitati a un immaginario banchetto (il “convivio”, appunto). ô De vulgari eloquentia (“L’eloquenza in lingua volgare”), trattato in latino sulla dignità letteraria del volgare illustre. ô De monarchia (“La monarchia”), trattato in latino sulla teoria dei due “Soli”, il Papato e l’Impero, che devono rimanere indipendenti l’uno dall’altro.


LA DIVINA COMMEDIA Un poema, tre cantiche, cento canti

INSIEME È FACILE

In quante parti è divisa la Divina Commedia? La Divina Commedia è divisa in tre parti: Inferno, Purgatorio e Paradiso.

La Divina Commedia, composta tra il 1306 e il 1321, è un poema diviso in tre parti, dette cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso), per un totale di 100 canti (33 per cantica, più un canto introduttivo) e quasi 15.000 versi endecasillabi raggruppati in terzine. Il titolo originale era Comedìa (Commedia), scelto da Dante sia perché l’opera ha un lieto fine nel Paradiso sia perché la considerava scritta in uno stile umile, cioè basso e quotidiano (anche se non necessariamente comico), opposto allo stile elevato della tragedia (= opera drammatica con finale tragico). L’aggettivo “divina” fu aggiunto da Giovanni Boccaccio circa cinquant’anni dopo la morte di Dante, come riconoscimento della grandezza dell’opera.

Il contenuto del poema

INSIEME È FACILE

Qual è il tema principale della Divina Commedia? La Divina Commedia racconta il viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso.

Il poema racconta un viaggio immaginario compiuto da Dante nell’Aldilà durante la settimana santa dell’anno 1300. Dopo essersi smarrito in un bosco (la «selva oscura»), egli vede in lontananza un colle illuminato, ma non trova modo di raggiungerlo perché è ostacolato da tre bestie feroci (una lonza o lince, un leone e una lupa), che sono simboli dei tre vizi da cui deriva ogni male: la lussuria (piacere), la superbia e l’avarizia. Dante viene però soccorso dall’ombra del poeta latino Virgilio, il quale lo guiderà attraverso l’Inferno e il Purgatorio. L’anima di Beatrice, poi, lo accompagnerà in Paradiso, al quale Virgilio non può accedere in quanto pagano (= non cristiano). Durante il viaggio, Dante incontra personaggi storici, mitologici e biblici. Conversando con loro, il poeta capisce il senso delle punizioni infernali, dei premi celesti e, infine, anche del proprio viaggio; inoltre, prendendo spunto dalle vicende che gli vengono raccontate, esprime un giudizio sulla storia del loro tempo e su questioni morali (= che riguardano il bene e il male).

Il genere letterario La Divina Commedia è, innanzitutto, un poema allegorico, cioè un poema in cui sono inseriti simboli che riguardano la fede e la spiritualità. I personaggi e i luoghi dell’opera rimandano sempre, cioè, a un significato più profondo, difficile da intuire per noi ma molto chiaro al 64 UNITÀ 2


il trecento pubblico medievale: Virgilio, per esempio, è il poeta maestro di Dante, ma allo stesso tempo è il simbolo della ragione; Beatrice, oltre a essere la donna da lui amata, rappresenta la fede; la selva oscura in cui Dante si smarrisce simboleggia il peccato. Il significato che assumono questi simboli non è casuale: Virgilio, per esempio, svolge la funzione di guida perché nel Medioevo si credeva che avesse profetizzato (= previsto) la nascita di Cristo. Anche l’utilizzo frequente del numero 3 o dei suoi multipli (3 le cantiche, 33 i canti, 3 i versi delle terzine, 9 le ripartizioni dei regni oltremondani) rimanda simbolicamente alla Trinità. La Divina Commedia appartiene anche al genere del poema didascalico, un’opera cioè che ha un intento didattico: vuole trasmettere un insegnamento che giovi al lettore e lo guidi verso la verità e la salvezza. Il viaggio di Dante è perciò un itinerario personale verso la salvezza spirituale, ma anche un modello per tutti gli uomini, ai quali l’opera intende mostrare comportamenti di peccatori da non imitare e di saggi e santi da prendere a modello. Dante è infatti convinto di vivere un’epoca di profonda crisi: l’Impero e la Chiesa si contendono il potere, le lotte tra fazioni politiche insanguinano le città, gli antichi valori sono sovvertiti. Per questo si sente investito da Dio del compito di indicare agli uomini la retta via, raccontando loro ciò che li aspetta nei tre regni dell’Aldilà. C’è da aggiungere, per finire, che il poema contiene, come una sorta di enciclopedia, una sintesi del sapere medievale: le tappe del viaggio e le persone incontrate offrono infatti lo spunto per parlare di teologia, filosofia, politica, storia contemporanea e passata.

INSIEME È FACILE

Che cosa vuole trasmettere il poema al lettore? Il poema di Dante vuole trasmettere ai lettori un insegnamento.

I luoghi e l’universo di Dante Le tre cantiche – Inferno, Purgatorio e Paradiso – corrispondono ai luoghi attraversati da Dante, che sono quelli dell’Aldilà cristiano, secondo la concezione (= rappresentazione) dell’epoca. Dante segue il sistema tolemaico o geocentrico, ideato dall’astronomo Claudio Tolomeo nel II secolo d.C.: la Terra è immobile al centro dell’universo ed è costituita da un emisfero (= una metà) boreale, coperto di terra, e da uno australe, formato di acqua e disabitato. Intorno alla Terra ruotano nove cieli, oltre i quali si trova l’Empireo, sede di Dio e dei beati. L’Inferno è nato nel momento in cui Lucifero, a causa della sua ribellione a Dio, è stato precipitato dall’Empireo sulla Terra; sotto di lui si è aperta la voragine dell’Inferno e le terre fuoriuscite dalla voragine hanno formato la montagna del Purgatorio dalla parte opposta del Pianeta.

INSIEME È FACILE

Come immagina Dante l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso? Dante immagina Inferno, Purgatorio e Paradiso secondo le idee diffuse nel Medioevo.

DANTE ALIGHIERI 65


INSIEME È FACILE

INSIEME È FACILE • Audiolettura espressiva del brano e della parafrasi

Dante Alighieri

La “selva oscura” da Inferno I, vv. 1-12 Quando Dante ha 35 anni è in un momento difficile della sua vita, un momento di errori e di peccato. Decide di raccontarlo come un viaggio: una notte si perde in una foresta paurosa, non trova più la strada per tornare indietro. Per uscire da questo luogo terribile deve fare un percorso molto faticoso… STRUMENTI → METRO: TERZINE DI ENDECASILLABI A RIMA INCATENATA (ABA, BCB, CDC)

A

L’INIZIO DEL VIAGGIO DI DANTE A metà del cammino della vita mi trovai in una foresta buia, perché avevo perso la strada giusta.

Nel mezzo del cammin di nostra vita1 mi ritrovai per una selva oscura 2 , 3 ché 3 la diritta via era smarrita. B

L’EMOZIONE DELL’UOMO Ahi come è doloroso adesso dire com’era questa foresta selvaggia e incolta e inaccessibile che al solo pensiero fa rinascere in me la paura!

Ahi quanto a dir qual era4 è cosa dura esta selva selvaggia e aspra5 e forte6 6 che nel pensier rinova la paura!

C

COMINCIA IL RACCONTO DEL POETA

Tant’è amara che poco è più morte 7; ma per trattar del ben ch’i’8 vi trovai, 9 dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.

1. Nel mezzo… nostra vita: a 35 anni, perché si riteneva che la durata media della vita fosse di 70 anni. 2. selva oscura: è il simbolo del peccato in cui si trova Dante. 3. ché: perché.

70 UNITÀ 2

Questa foresta è tanto sgradevole che la morte lo è poco di più; ma per poter parlare del bene che vi trovai, dirò anche le altre cose che vi ho visto. 4. qual era: com’era. 5. aspra: incolta. 6. forte: inaccessibile. 7. poco è più morte: continuando nell’allegoria, il peccato è atroce poco meno che la morte. 8. i’: “io”, dopo la caduta della vocale finale.


INSIEME È FACILE D

UN MOMENTO DI STANCHEZZA

Io non so ben ridir com’i’ v’intrai, tant’era9 pien di sonno10 a quel punto 12 che la verace via abbandonai.

Non so descrivere come vi entrai, tanto ero assonnato nel momento in cui abbandonai la strada giusta.

9. era: forma arcaica per “ero”. 10. sonno: il sonno della ragione, che ha fatto precipitare Dante nel peccato.

● LA STORIA ILLUSTRATA SELVA OSCURA

A Dante si ritrova in una foresta buia. DIRÒ DE L’ALTRE COSE

C Dante racconterà le cose che ha visto nella foresta, sia buone sia terribili.

RINOVA LA PAURA

B Ricordare la foresta fa rinascere nel poeta la paura. IO NON SO BEN RIDIR

D Dante non sa spiegare come è entrato perché in quel momento era molto assonnato.

DANTE ALIGHIERI

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INSIEME È FACILE

● COMPRENDI IL TESTO L’INIZIO DEL VIAGGIO DI DANTE PRIMA TERZINA

1

La selva oscura è simbolo del peccato, mentre la «diritta via» è simbolo: A della saggezza B del bene C della conoscenza

L’EMOZIONE DELL’UOMO SECONDA TERZINA

2

Dante trema ancora al pensiero della selva oscura in cui si è smarrito, eppure decide comunque di raccontare ciò che ha visto. A quale scopo? Trascrivi le parole del testo che rispondono alla domanda. «per trattar del ben ch’i’ vi trovai»

3

Nel v. 12 compare l’espressione «verace via»: c’è differenza rispetto alla «diritta via» del v. 3 o le due espressioni coincidono? Le due espressioni coincidono, in quanto indicano la via del bene smarrita da Dante

COMINCIA IL RACCONTO DEL POETA TERZA TERZINA

4

Com’è per Dante il peccato? A È come le altre cose che vedrà nell’Inferno B È qualcosa di amaro C È simile quasi alla morte

UN MOMENTO DI STANCHEZZA QUARTA TERZINA

5

Dante ci descrive come fa a entrare nella “selva oscura”? Perché? No, perché è assonnato

● LAVORA SULLE PAROLE 6

72

UNITÀ 2

Dante scrive che la selva è «selvaggia e aspra e forte». Aiutandoti anche con le note al testo, scrivi il significato dei tre aggettivi. � Selvaggia = disabitata, selvatica � Aspra = incolta, non coltivata � Forte = inaccessibile


INSIEME È FACILE

● RICONOSCI LE CARATTERISTICHE DEL POEMA

7

Il poema è scritto in terzine in rima incatenata. Indica sul testo le rime, iniziando con ABA BCB…

● CONFRONTA CON LA TUA ESPERIENZA 8

Dante ha paura a entrare nella selva, perché il suo aspetto è selvatico e misterioso, ma anche perché è un’esperienza nuova. Tu hai mai avuto paura nell’affrontare un’esperienza nuova? Racconta le tue avventure in un testo di circa 15-20 righe.

RIFLETTI SUL TUO LAVORO Hai fatto fatica ad affrontare questo testo? Segna con una crocetta quali sono state le tue maggiori difficoltà.

CAPIRE LE PAROLE NUOVE E DIFFICILI FARE LA PARAFRASI CONTROLLARE LE NOTE CAPIRE CONCETTI ASTRATTI/NON QUOTIDIANI IMMAGINARE IL PERCORSO DI DANTE CAPIRE IL SENSO GLOBALE DEL TESTO

DANTE ALIGHIERI

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INSIEME È FACILE

Dante incontra Virgilio e inizia il viaggio (canti I-III)

• Audiolettura espressiva del brano

Dante Alighieri

La porta dell’Inferno da Inferno III, vv. 1-21 ô Il luogo. Siamo davanti alle porte dell’Inferno nei pressi di Gerusalemme. Qui una scritta mette in guardia chi sta per entrare: una volta varcata la soglia sarà impossibile tornare indietro. Dante non capisce subito il significato della scritta ma Virgilio, la sua guida, gli spiega che non dovrà avere paura. ô I personaggi. Dante è qui accompagnato da Virgilio, che sarà la sua guida nel percorso attraverso l’Inferno e il Purgatorio. Sarà sempre Virgilio a fare incontrare al poeta le anime dei dannati.

1. la città dolente: i luoghi infernali. 2. alto fattore: Dio creatore. 3. la divina podestate… amore: le tre persone che compongono la Trinità: la potenza di Dio, la sapienza dello Spirito Santo e l’amore di Gesù. 4. di colore oscuro: parole scritte con un colore scuro, ma anche difficili da capire. 5. il senso lor m’è duro: il loro significato è difficile da capire, ma è anche spaventoso.

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Dopo essersi smarrito nella selva oscura, Dante incontra tre animali feroci che gli sbarrano la strada, ma anche l’anima del poeta latino Virgilio, molto ammirato da Dante, che si offre di accompagnarlo attraverso l’Inferno e il Purgatorio, per poi affidarlo all’anima di Beatrice, che lo condurrà nel Paradiso.

UNITÀ 2

3

«Per me si va ne la città dolente1, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.

6

Giustizia mosse il mio alto fattore2; fecemi la divina podestate, la somma sapienza e ’l primo amore3.

9

Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, e io etterno duro. Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate».

12

Queste parole di colore oscuro4 vid’io scritte al sommo d’una porta; per ch’io: «Maestro, il senso lor m’è duro5 ».

15

Ed elli a me, come persona accorta: «Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta.


il trecento

18

Noi siam venuti al loco ov’i’ t’ho detto che tu vedrai le genti dolorose c’hanno perduto il ben de l’intelletto»6.

21

E poi che la sua mano a la mia puose con lieto volto, ond’io7 mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose8.

6. il ben de l’intelletto: l’intelligenza, dono di Dio, che fa distinguere all’uomo il bene dal male.

7. ond’io: grazie a cui. 8. le segrete cose: i luoghi segreti, cioè separati da quelli dei vivi.

PARAFRASI AD ALTA LEGGIBILITÀ

• Audiolettura espressiva della parafrasi

La Giustizia ha spinto Dio, il mio sommo creatore; mi hanno costruito Dio, 6 Gesù Cristo e lo Spirito Santo.

QRCODE

Prima di me non fu creato nulla che non fosse eterno, cioè gli angeli e i cieli, e anche io durerò per tutta l’eternità. 9 Lasciate ogni speranza di salvezza, voi che entrate».

INSIEME È FACILE

«Attraverso di me si entra nella città del dolore, attraverso di me si entra nel dolore eterno, 3 attraverso di me si va tra le anime dei dannati.

Io vidi queste parole di significato oscuro sulla sommità di una porta, per cui dissi: 12 «Maestro, il loro significato per me è difficile da capire». E lui, rivolgendosi a me, in quanto persona saggia: «Qui è necessario abbandonare ogni esitazione; 15 è necessario abbandonare ogni paura. Noi siamo giunti a quel luogo dove ti ho detto che vedrai le persone dannate hanno perso la luce dell’intelligenza 18 che

».

E dopo avermi preso la mano con la sua, con un sorriso che mi diede coraggio,

21 mi fece entrare nell’Inferno.

DANTE ALIGHIERI

75


COMPRENSIONE

1

La scritta sulla porta dell’Inferno serve a: A

dare indicazioni sulla strada da percorrere

B

ammonire chi entra che non potrà mai più uscire

C

incitare i dannati a scappare

● UN PASSO IN PIÙ A quale verso termina la scritta sulla porta dell’Inferno? Che cosa recita quest’ultimo verso? Al verso 9, «Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate»

2 La scritta dice che la porta è stata costruita da Dio su ispirazione: A

della Vendetta

B

della Rabbia

C

della Giustizia

● UN PASSO IN PIÙ Insieme a Dio Padre, chi contribuisce alla creazione della porta dell’Inferno? Il Figlio e lo Spirito Santo

3 Perché Dante chiama Virgilio “maestro”? Perché Virgilio per Dante rappresenta una guida, un modello da seguire sia per la sua poesia sia per la sua saggezza

ANALISI DELLA FORMA

4 Nel brano prevale un campo semantico, cioè un insieme di parole che rimandano allo stesso significato, legato al dolore. Individua tutte le parole e le espressioni che rimandano alla condizione di dolore e riportale qui sotto. «città dolente» v. 1, «etterno dolore» v. 2, «genti dolorose» v. 17

5 Nel testo è presente un’anafora, cioè la ripetizione della stessa

espressione all’inizio dei versi (vedi p. XX). Individuala e riportane la parafrasi. «Per me si va» ai vv. 1, 2, 3; significa “Attraverso di me si va / si entra”

PRODUZIONE

6

PARAFRASI ATTIVA Completa la parafrasi delle ultime due terzine. Se non ricordi tutti i passaggi, vai alla scheda a p. XX. Ricordati di aiutarti sempre con le note.

� Letteratura + Scienze

7 Prova a fare una breve ricerca e prepara una PowerPoint dedicato al confronto tra come Dante immagina l’Inferno e come, invece, si suppone che sia fatto.

76

UNITÀ 2


Laboratorio di scrittura creativa

CREARE UN MONDO DI FANTASIA

Ispirati ai grandi autori

Nella Divina Commedia Dante descrive e fa vivere nei suoi versi un mondo ultraterreno, nel quale colloca anche molti personaggi del suo tempo. Altri provengono invece dalla mitologia, dalla religione, dalla tradizione medievale. Dante crea un’architettura fantastica per comunicare i suoi pensieri e i messaggi che vuole inviare ai lettori.

Immagina prima di scrivere Se vuoi creare e descrivere anche tu un mondo di fantasia, considera che deve poter essere “visualizzato” da chi leggerà il tuo lavoro. Per creare questo mondo devi decidere come saranno questi elementi.

LO SPAZIO E IL TEMPO Il tuo mondo si può trovare sulla terra, sotto il mare, su un altro pianeta…

LA STRUTTURA Può avere una forma circolare o lineare, essere a cerchi, a livelli, con ambienti posti l’uno dentro l’altro…

I PERSONAGGI Possono essere umani, animali, esseri mostruosi e fantastici oppure un insieme di tipi diversi. Dovrai anche scegliere chi sarà il protagonista del tuo testo.

LE VICENDE I personaggi possono avere una vita normale oppure vivere delle avventure. Siccome il tuo testo sarà breve, concentrati su una storia o un’avventura iniziale.

Trova la tua voce Per presentare il mondo e la storia che hai creato puoi seguire queste indicazioni. ô Elenca in uno schema o in un disegno tutti gli elementi che hai inventato e che caratterizzano il tuo mondo fantastico. ô Chiediti che tipo di mondo vuoi rappresentare (un mondo oscuro, che incute paura nel lettore, un mondo fantastico dove tutto è bello e incantevole…). ô Trasforma lo schema in un testo descrittivo, sul modello di Dante (paesaggio, animali, mostri o esseri incantati che vi puoi trovare, personaggi realmente esistiti...). ô Racconta l’inizio di una storia o di un’avventura ambientata nel tuo mondo. 2. Dopo avere completato il lavoro di scrittura, leggete ad alta voce i vostri testi alla classe. 3. Confrontate i vostri schemi o disegni e valutate se li ritenete adeguati alle descrizioni. 4. Alla fine, tutta la classe partecipa a una votazione per scegliere schemi e disegni che hanno interpretato meglio i mondi immaginati. 1.

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UN AUTORE, MILLE STORIE Dante Alighieri LEGGI Libri su Dante Alighieri Dante, con le sue contraddizioni, i suoi dubbi e i suoi entusiasmi. Per conoscerlo puoi partire da qui. • DANTE ALIGHIERI • di Paola Cantatore, Alessandro Vicenzi e Marino Neri, Panini • L’AMORE SEGRETO. VITA DI DANTE ALIGHIERI • di Angela Nanetti, Giunti La vicenda un po’ vera, un po’ romanzata, ma molto avventurosa, di due amici geniali. • DANTE E GIOTTO • di Pierdomenico Baccalario, Rizzoli

LEGGI Fumetti su Dante Alighieri Impermeabile, cappello, occhiali da sole e pipa: avresti mai pensato che Dante potesse assomigliare a un detective? Al suo fianco ci sono Virgilio in completo nero e Beatrice con un caschetto biondo. • LA DIVINA COMMEDIA DI DANTE • di Seymour Chwast, Quodlibet • L’INFERNO DI TOPOLINO E ALTRE STORIE ISPIRATE A DANTE ALIGHIERI • di Aa. Vv., Disney Libri 128

UNITÀ 2

• L’INFERNO SPIEGATO MALE • di Francesco Muzzopappa e Davide Daw Berardi, De Agostini

• I MOSTRI DI DANTE. DIVINA COMMEDIA ACTIVITY BOOK • di Laura Vaioli, Mirko Volpi e Giacomo Guccinelli, Salani


il trecento

LEGGI Libri sulla Divina Commedia

• LA DIVINA COMMEDIA • di Arianna Punzi e Desideria Guicciardini, Lapis

Per immergersi nell’universo della Divina Commedia ecco una ricostruzione semplice del grande poema di Dante. • LA COMMEDIA DI DANTE • di Ermanno Detti, Giunti • LA DIVINA COMMEDIA. IL PRIMO PASSO NELLA SELVA OSCURA • di Daniele Aristarco e Marco Somà, Einaudi Ragazzi

Per familiarizzare con i tanti personaggi che incontra Dante tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. • LA DIVINA COMMEDIA DI DANTE ALIGHIERI • di Gabriella Santini e Elena Iarussi, Raffaello

ASCOLTA Ascolta il podcast. • SICCOMEDANTE. I CANTI DELLA DIVINA COMMEDIA SPIEGATI AI RAGAZZI IN TRE MINUTI • shorturl.it

GUARDA In questo film è il suo collega Giovanni Boccaccio a raccontare la vicenda umana del grande poeta. • DANTE • di Pupi Avati (2022) shorturl.it

• Leggi, guarda e ascolta le mille storie su Dante Alighieri

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Dipinto a olio su tela del pittore Henry Holiday, realizzato tra il 1882 e il 1884 e conservato nella Walker Art Gallery di Liverpool, nel Regno Unito. • DANTE INCONTRA BEATRICE AL PONTE SANTA TRINITÀ • shorturl.it Lo storico Alessandro Barbero ha realizzato uno speciale sulla vita e sulle opere di Dante Alighieri: vuoi scoprirlo? • ALESSANDRO BARBERO. SPECIALE DANTE ALIGHIERI • shorturl.it DANTE ALIGHIERI

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