Capitolo campione - Il giorno della terra (Umanistica SS2)

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E. Meli A. Franceschini

EMANUELE MELI ANNA FRANCESCHINI

M ETODO G EOG RAFICO

Attività sugli strumenti: immagini, carte, dati ATTUALITÀ E AG E N DA 2030

Le grandi questioni dell’oggi con aggiornamenti nel Libro dinamico U N ITÀ D I APPR E N D I M E NTO

Il giorno della Terra

Proposte per una programmazione trasversale e personalizzata

IL

GIORNO DELLA

H U B MAPS

Cartografia digitale e interattiva

A. MONDADORI SCUOLA

TERRA

TEMI E STRUMENTI DI GEOGRAFIA

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24/10/23 16:18


UDA 6 I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI

Iniziamo Iniziamoda… da… Un concetto chiave

Un’esperienza Alla base dei diritti umani c’è la non discriminazione, cioè la parità di trattamento fra tutte le persone quali che siano la loro nazionalità, religione, origine etnica o le loro convinzioni politiche. La non discriminazione permette a tutti di avere accesso a opportunità eque. Ciò implica che nessun individuo o nessun gruppo di persone debba essere trattato in maniera meno vantaggiosa a causa delle proprie caratteristiche personali o culturali. • Racconta un caso di discriminazione di cui sei stato testimone o di cui sei venuto a conoscenza.

Non esiste un’unica definizione per spiegare cosa siano i diritti umani. Alcune definizioni si focalizzano sugli elementi giuridici, altre su quelli più filosofici. Ma tutte le definizioni si basano sull’idea che i diritti umani siano l’elemento fondamentale che consente a ogni persona di vivere con dignità in quanto essere umano. Soltanto grazie a essi, infatti, è possibile costruire la libertà, la giustizia, la pace, e solo rispettandoli l’individuo e la comunità possono svilupparsi integralmente. L’evoluzione dei diritti umani ha le sue radici nei grandi avvenimenti della storia, in particolare nella lotta per la libertà e l’uguaglianza ovunque nel mondo. I princìpi basilari dei diritti umani – come il rispetto per la vita e per la dignità umana – sono inoltre presenti nella maggior parte delle religioni e delle filosofie. (adattato da Amnesty International, Il coraggio di essere la libertà degli altri, 2017)

• Dopo aver letto questo breve testo definizione, quali diritti umani ti vengono in mente? Scrivili sul tuo quaderno e prova a spiegare perché li reputi importanti.

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GLOSSARIO IN 7 LINGUE

Demografia e società; Geostoria

Un personaggio Malala Yousafzai è nata nel 1997 a Mingora, nella valle di Swat, in Pakistan. Ha solo 10 anni quando inizia la sua coraggiosa battaglia contro i talebani, un gruppo fondamentalista islamico che ha occupato la sua regione vietando alle ragazze di andare a scuola. Malala non si arrende e inizia a scrivere in modo anonimo per un blog, denunciando quello che accade nel distretto di Swat. Il 9 ottobre 2012, mentre si trova su un autobus di ritorno da scuola, viene colpita da un proiettile alla testa: i talebani vogliono punirla per averli sfidati apertamente. Trasportata in diversi ospedali del Paese e infine in Inghilterra, si risveglia dal coma solo dopo molti mesi. Oggi Malala sta bene ed è diventata un simbolo della lotta per i diritti umani, ricevendo nel 2014 il premio Nobel per la Pace. In uno dei suoi discorsi più famosi ha detto: «Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione». • Conoscevi già la storia di Malala? Se sì, come l’hai scoperta? • Che cosa ne pensi? • Credi che impegnarsi per il diritto all’istruzione delle bambine sia importante? Perché?

Una carta Questa carta tematica mostra il livello di protezione dei diritti umani nei diversi Paesi del mondo, in una scala da -4 (nessuna protezione) a +5 (massima protezione). Osservala attentamente e prova a rispondere alle domande.

• In quali Paesi i diritti umani sono più rispettati? • In quali invece la protezione è carente? • Secondo te, c’è un rapporto tra forma di governo e rispetto dei diritti umani? E fra sviluppo economico e diritti umani?

Nessun dato -4

-3

-2

-1

0

1

2

3

4

5

(fonte: Fariss et al. 2020)

I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI · UDA 6 · 113


I diritti umani ieri e oggi

1.

La Dichiarazione universale dei diritti umani Nel 1948 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) ha adottato all’unanimità la Dichiarazione universale dei diritti umani. Si tratta di un documento in cui si stabiliscono i diritti di ogni persona, «senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione». La Dichiarazione afferma che «tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti». Tra i diritti fondamentali della persona ci sono quelli alla vita, che nessuno può mettere in pericolo o minacciare con la violenza, alla libertà e all’uguaglianza. Ci sono poi i diritti politici: la libertà di pensiero e di espressione, la libertà di organizzarsi in partiti politici e di partecipare alle decisioni che riguardano il bene comune. Seguono i diritti economici, primo fra tutti il diritto al lavoro, per mantenere sé e la propria famiglia. Infine, ci sono i diritti sociali, come il diritto alla salute e all’assistenza in caso di malattia, o quello all’istruzione.

Nel 1993 l’Assemblea generale dell’ONU ha creato l’Alto Commissariato per i diritti umani, attraverso cui le Nazioni Unite cercano di far rispettare i diritti umani nei singoli Paesi e denunciano le violazioni più gravi, intervenendo perché queste cessino e non si ripetano. Dal 2002 è attiva la Corte penale internazionale, che ha il compito di sottoporre a giudizio i crimini di guerra e, più in generale, le più gravi violazioni dei diritti umani, tra cui il genocidio (ossia il tentativo di distruggere un intero gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso).

I diritti umani oggi Sono ancora molti i Paesi in cui singole persone oppure interi gruppi, per cause politiche, religiose o etniche subiscono discriminazioni o persecuzioni: perdita del lavoro o dei beni, carcerazioni ingiustificate, torture, processi senza adeguate possibilità di difesa. Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle dittature oppure nelle giovani democrazie (come quelle dell’Africa o dell’Asia), dove il rispetto dei diritti umani viene spesso ostacolato dagli abusi di chi governa. Il rispetto dei diritti umani va considerato come un traguardo da perseguire con costanza e tenacia, non soltanto nei regimi dittatoriali, ma anche nei Paesi democratici. A questo scopo sono nate organizzazioni indipendenti dai governi, le ONG (Organizzazioni non governative), formate da volontari e finanziate dalle libere donazioni come Amnesty International e Human Rights Watch, che segnalano le violazioni dei diritti umani nel mondo.

Amnesty International sostiene campagne per i diritti umani in tutto il mondo. Nella foto, alcuni attivisti canadesi che manifestano e raccolgono firme a favore dei rifugiati e richiedenti asilo nel loro Paese. Il Canada è uno dei Paesi al mondo più impegnati nella difesa e nel rispetto dei diritti umani.

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VIDEO

GLI ORGANISMI INTERNAZIONALI L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) L’ONU nacque nel 1945, dopo i terribili eventi della Seconda guerra mondiale. Vi aderirono 51 Paesi. Oggi gli Stati membri sono 193; la Palestina e la Santa Sede sono osservatori permanenti e partecipano ai lavori dell’Assemblea generale. L’ONU ha un suo statuto che stabilisce quattro compiti fondamentali: • offrire una sede adatta a dirimere le controversie tra gli Stati, evitando così il ricorso alle armi; • intervenire per far cessare i conflitti in corso o per mettere fine alle sofferenze delle popolazioni; • promuovere lo sviluppo delle nazioni in senso politico, sociale, culturale; • difendere e promuovere i diritti umani nel mondo.

Struttura e organi dell’ONU L’ONU è un’organizzazione piuttosto complessa, con diverse istituzioni che le permettono di svolgere la sua missione. I suoi organi più importanti sono tre. L’Assemblea generale è una sorta di parlamento in cui siedono i rappresentanti di tutti i Paesi membri. Ciascun Paese esprime un voto. L’Assemblea si riunisce in ogni circostanza in cui lo richieda la maggioranza dei suoi membri o lo chieda il Consiglio di sicurezza. L’Assemblea discute ogni argomento che riguardi gli obiettivi delle Nazioni Unite: conflitti tra Paesi, disarmo, sottosviluppo, cooperazione tecnologica, lotta alla droga e alle malattie, e così via. Lo strumento con cui agisce è una raccomandazione formale, rivolta agli altri organi delle Nazioni Unite perché realizzino quanto l’Assemblea ha stabilito. Il Consiglio di sicurezza è l’organo con maggiori responsabilità. È costituito da 15 membri, di cui 5 permanenti (Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti) e 10 non

permanenti, eletti dall’Assemblea generale per la durata di due anni. Il Consiglio ha il potere di assumere delle risoluzioni, cioè delle decisioni alle quali i Paesi membri devono obbligatoriamente sottostare. Esso è dotato anche di una forza armata, i Caschi blu, che può essere impiegata per sedare i confitti, proteggere le popolazioni vittime di guerre ed eccidi, dare assistenza ai profughi. Per garantire la sicurezza e la pace, il Consiglio può decretare sanzioni economiche (cioè bloccare o ridurre i commerci) contro un Paese che si sia reso responsabile di gravi violazioni dello statuto delle Nazioni Unite. Nei casi più gravi può decidere l’invio di forze di pace a presidiare luoghi a rischio di conflitti militari. Il Segretario generale dura in carica cinque anni e ha il compito di mettere in atto le risoluzioni del Consiglio di sicurezza.

Gli organismi sovranazionali

l’Organizzazione Mondiale per il Commercio (World Trade Organization), creata nel 1993 per promuovere il libero mercato mondiale; ha 164 Paesi membri; la Banca Mondiale (World Bank), nata nel 1944 allo scopo di promuovere la ricostruzione e lo sviluppo dei Paesi membri, che oggi sono 189; il Fondo Monetario Internazionale (International Monetary Fund), che segue e corregge – se necessario – l’andamento economico di tutti i 189 Paesi membri.

Il simbolo delle Nazioni Unite riproduce al centro del mondo il Polo Nord, per non privilegiare nessun continente in particolare. Ai lati ci sono due rami di ulivo che simboleggiano la pace.

Le agenzie dell’ONU L’ONU coordina anche l’azione di una serie di agenzie che devono realizzare i suoi scopi, come: • l’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia), che si occupa dei diritti dei bambini; • la FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura), che promuove lo sviluppo dell’agricoltura e lotta contro la fame nel mondo; • l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), che si occupa dello sviluppo della cultura e della scienza e della diffusione dell’istruzione.

Altre organizzazioni internazionali Esistono inoltre altre organizzazioni internazionali che hanno lo scopo di regolare lo sviluppo dell’economia e i rapporti commerciali tra gli Stati:

La sede delle Nazioni Unite si trova a Manhattan (New York), in questo grattacielo alto 154 metri, conosciuto come “palazzo di vetro”. Fu progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer e inaugurato nel 1948.


Le violazioni dei diritti umani

2.

La libertà di stampa

L’intolleranza e il razzismo

Nonostante il lavoro degli organismi internazionali, il pieno rispetto dei diritti umani non è ancora stato raggiunto. Un caso particolarmente emblematico della violazione dei diritti umani è la repressione del dissenso. Questo comportamento lede il diritto all’espressione della propria opinione e punta a limitare il diritto all’informazione. In particolare, nelle dittature e nelle democrazie più fragili, la circolazione delle notizie viene ostacolata dalla censura e giornalisti e oppositori politici vengono sottoposti a intimidazioni, arresti arbitrari e violenze. La libertà di stampa e di espressione, che è uno dei capisaldi delle società libere, viene vista negli Stati dittatoriali come un pericolo alla stabilità del proprio potere. Tuttavia, è fondamentale che tutti siano informati su quello che avviene nel proprio Paese e nel resto del mondo, perché solo così possono decidere consapevolmente della propria vita. Oggi la censura viene esercitata non solo sulla carta stampata ma anche su Internet, oscurando i contenuti sgraditi al regime e bloccando alcuni social network.

LEGGI LA CARTA

Per quanto i diritti umani vengano violati soprattutto negli Stati dittatoriali, non bisogna pensare che le democrazie siano del tutto immuni dal problema. Nelle società libere, infatti, vige lo “Stato di diritto” (una serie di garanzie giuridiche a tutela del cittadino), ma a volte questa condizione non è sufficiente per impedire che il diritto alla libertà e all’eguaglianza venga calpestato. Anche negli “Stati di diritto” è presente il pericolo della discriminazione e del razzismo che, pur essendo puniti dalla legge, penetrano nel tessuto sociale, diffondono discordia nella popolazione e minano alla base i diritti umani, in particolare quelli di coloro che appartengono a minoranze etniche, linguistiche o religiose. I cori da stadio contro i giocatori di calcio neri o i post razzisti sui social network, come le manifestazioni di bullismo in presenza o in Rete, sono la spia di un sentimento di intolleranza che si diffonde nella società e che può diventare particolarmente preoccupante, soprattutto quando sfocia in atteggiamenti di discriminazione o in vere e proprie aggressioni fisiche (i cosiddetti “crimini d’odio”).

Libertà di informazione nel mondo

» Osserva il planisfero, che mostra la situazione della libertà di informazione nel mondo, e rispondi alle domande. • In quale continente si trova il maggior numero di Paesi con “situazione difficile” o “molto difficile”? ....................................... • Com’è la situazione in Italia? ................................................................................................................................

• In quale area si trovano i Paesi con una “situazione buona”? ...................................................... ........................................................................................................................

• Scrivi un breve testo per verbalizzare le informazioni della mappa, buona aggiungendo unaSituazione tua riflessione. Situazione soddisfacente

Situazione buona

Situazione difficile

Situazione soddisfacente

Situazione molto difficile

Situazione problematica Situazione difficile Situazione molto difficile

Situazione problematica

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Reporter Senza Senza Frontiere, 2019 Fonte: (fonte: Reporter Frontiere, 2019)


COMPETENZA DIGITALE

RICERCA E PERSONALIZZA Nel mondo sono molte le minoranze etniche o religiose vittime di discriminazione, come negli esempi descritti qui sotto. • I rohingya sono un gruppo etnico di religione islamica che vive in Myanmar. Fin dagli anni Settanta del secolo scorso, ai rohingya vengono negati la maggior parte dei diritti fondamentali e dal 2017 hanno dovuto subire una nuova ondata di persecuzioni. • Gli uiguri sono una minoranza musulmana che vive nello Xinjiang, in Cina. Dagli anni Novanta del secolo scorso subiscono intimidazioni e violenze da parte del governo, ma la repressione è aumentata soprattutto dopo l’11 settembre 2001, con il pretesto di combattere il terrorismo. • Gli yazidi sono una minoranza religiosa di etnia curda che vive nel Nord dell’Iraq. Accusati di essere adoratori del diavolo, sono stati a lungo perseguitati. Oggi sono presi di mira dall’Isis. Scegli una di queste tre etnie e svolgi una ricerca su di essa. Con le informazioni raccolte, elabora una presentazione digitale da mostrare al resto della classe.

Una ragazza rohingya in un rifugio temporaneo nella provincia di Aceh in Indonesia, nel gennaio 2023. Autista di taxi uiguro a Yarkand, nella provincia dello Xinjiang, Cina.

LE FORME DI STATO Come è nato lo Stato moderno

Le forme dello Stato

Quando parliamo di Stato ci riferiamo all’istituzione attraverso la quale una comunità si prende cura di quel territorio e dei suoi abitanti. Lo Stato è quindi un’entità politica che dispone di un territorio e lo governa, facendo rispettare al suo interno le regole stabilite. Nel corso della storia, questa entità ha subito una continua evoluzione. Per esempio, la Repubblica italiana è diversa dagli Stati che esistevano nella Penisola oltre due millenni fa, prima dell’affermazione di Roma. Ed è diversa anche dallo Stato che si formò nel 1861 con l’Unità d’Italia. La principale differenza risiede nel fatto che il diritto di esercitare il potere, cioè il governo, appartiene al popolo, non a un re, un imperatore o un dittatore; questo dal 1946, quando gli italiani scelsero la repubblica al posto della monarchia.

Perché uno Stato possa esistere, sono necessari tre elementi: il territorio, il popolo e il governo (che è chiamato anche sovranità). Dalla combinazione di questi tre fattori derivano varie forme di Stato. Lo Stato assoluto si è affermato nel Seicento nella Francia di Luigi XIV e si è poi diffuso in tutta l’Europa continentale. Nello Stato assoluto chi detiene il governo è svincolato dalle leggi e assomma in sé tutti i poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario). L’origine della sua autorità spesso è considerata divina. Questa forma di Stato si riscontra ancora oggi in alcune monarchie, tra cui quella dell’Arabia Saudita. Nello Stato liberale, che si è diffuso in Europa nell’Ottocento, chi detiene il potere non governa più per volontà di Dio, ma sulla base di un contratto sociale

con il popolo, ed è tenuto a rispettare le leggi come qualsiasi altro cittadino. Nello Stato democratico il diritto di decidere non è più riservato a pochi eletti: tutta la cittadinanza, compiuta la maggiore età, può votare e quindi decidere; ci si può anche organizzare in partiti politici contrari al governo, esercitando il diritto di opposizione. Nello Stato autoritario a esercitare il potere è di solito un partito unico che non ammette opposizione. Un’evoluzione dello Stato autoritario è lo Stato dittatoriale. Da un punto di vista dell’organizzazione, invece, lo Stato può essere centralista, basato cioè su un forte potere centrale (come Italia e Francia), oppure federalista, costituito cioè dall’unione di Stati autonomi (come Germania e Stati Uniti).

I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI · UDA 6 · 117


La guerra: massima violazione dei diritti umani

La pena di morte Attualmente più di due terzi dei Paesi del mondo hanno abolito la pena di morte. Gli Stati che ancora la mantengono formalmente sono 91, ma il numero di quelli che eseguono le condanne a morte è molto più basso. Negli ultimi anni, infatti, le esecuzioni sono nettamente calate e questo è senz’altro un fatto positivo. Tuttavia, il numero complessivo rimane ancora alto: nel 2021 sono state eseguite 579 condanne a morte, la maggior parte delle quali in Asia, e nel 2022 il numero è salito a 883, il più alto dal 2017 (993 esecuzioni). La Cina è il maggior esecutore al mondo. Si calcola che nel 2017 in questo Paese siano avvenute centinaia di esecuzioni, ma il numero preciso è sconosciuto perché viene tenuto segreto dal governo. Altri Paesi in cui le condanne restano numerose sono Iran, Arabia Saudita, Egitto, Iraq e Pakistan dove i delitti puniti con la pena di morte non sono soltanto l’omicidio o l’attentato alla sicurezza nazionale, ma anche reati come la corruzione, il rapimento, l’adulterio e le offese alla religione. Purtroppo la pena di morte è ancora applicata anche in alcuni Paesi democratici, come negli Stati Uniti.

Ancora oggi sono decine i conflitti in corso in tutto il mondo. Ci sono guerre, di cui si parla molto sui media, altre che rimangono più nascoste sulla scena internazionale. La maggior parte dei conflitti contemporanei non sono guerre fra Stati, ma guerre civili, cioè combattimenti interni a un Paese, che vedono coinvolte truppe di ribelli o organizzazioni terroristiche, a volte in lotta fra loro, altre volte in guerra contro il governo ufficiale. Talvolta, anche se le situazioni di conflitto non si sono ancora trasformate in una guerra aperta, si verificano comunque terribili episodi di violenza, come attentati, attacchi terroristici ecc. Ciò che colpisce di più di questi conflitti è il fatto che la maggior parte delle vittime non sono soldati, ma civili: si calcola, infatti, che essi rappresentino il 90% dei caduti. È una percentuale impressionante, soprattutto se si considera che, in passato, le vittime civili erano molte meno: durante le guerre del XVIII secolo, per esempio, questa percentuale fu del 27% e durante la Prima guerra mondiale del 50%. L’Africa è l’area con il più alto numero di conflitti in corso, seguita dal Medio Oriente.

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HUB MAPS

LEGGI LA CARTA

La pena di morte nel mondo

» Osserva la carta , leggi il testo e rispondi alle domande. Il planisfero mostra in quali Paesi è ancora in uso la pena di morte (mantenitori), in quali è stata abolita del tutto (abolizionisti per tutti i reati), in quali non si eseguono più condanne a morte anche se la pena di morte è prevista nel codice penale (abolizionisti in pratica) e, infine, in quali Stati esiste solo per reati eccezionali (abolizionisti per reati ordinari). • Quale continente ha il maggior numero di Paesi abolizionisti? ............................................................ • Qual è l’unico Paese europeo che mantiene la pena di morte? ....................................... • Sul sito di Amnesty International è possibile trovare una versione animata di questa carta che mostra l’evoluzione negli ultimi anni: che cosa noti? . ....................................................................................................................................

Consulta la carta e svolgi le attività collegate.

MAPS

Abolizionisti per tutti i reati Abolizionisti per reati ordinari Abolizionisti in pratica Mantenitori

(fonte: Amnesty International, 2022)

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Povertà, sfruttamento e diritti umani

3.

Il problema della povertà Quando una persona non ha i mezzi per mangiare, vestirsi e assicurarsi un tetto sopra la testa, i suoi diritti umani essenziali vengono violati. Si stima che le persone che vivono in povertà estrema (cioè con meno di 2 dollari al giorno) siano il 13% della popolazione del pianeta. Può sembrare una percentuale bassa, ma riguarda oltre 900 milioni di persone che hanno a disposizione meno di due dollari per procurarsi quotidianamente cibo, acqua, medicine e tutto ciò di cui avrebbero bisogno per condurre una vita dignitosa. Negli ultimi decenni il numero totale dei poveri è decisamente diminuito, ma questa tendenza incoraggiante ha conosciuto una battuta d’arresto nel 2020 a causa della pandemia di Covid-19.

cittadini più svantaggiati aiuti economici per accedere alle cure ma non sempre è sufficiente. Secondo le stime dell’OMS, almeno la metà del genere umano non ha una copertura sanitaria completa e molte persone sono costrette a indebitarsi per pagare gli alti costi delle cure. Per garantire il diritto alla salute, è necessario rendere le cure mediche accessibili, migliorare le condizioni di vita, educare a stili di vita sani e contrastare l’inquinamento.

La tutela della salute Il diritto alla salute costituisce uno dei diritti più importanti dell’essere umano. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), esso non consiste solo nella possibilità di accedere a cure e assistenza medica, ma anche di avere accesso ad acqua pulita e a servizi igienici efficienti, di poter contare su una nutrizione sufficiente e adeguata e di poter abitare e lavorare in luoghi salubri. Senza una buona salute ogni altra attività può essere compromessa e ogni altro diritto non può essere pienamente goduto. Molti Paesi forniscono ai

L’Africa sub-sahariana è uno dei luoghi più poveri del pianeta, con quasi la metà della popolazione sotto la soglia di povertà, seguita dall’Asia meridionale, dove la popolazione che vive con meno di due dollari al giorno si attesta intorno al 19%.

RICERCA E PERSONALIZZA

GEOGRAFIA & ECONOMIA Chi decide il livello della soglia di povertà? La soglia di povertà basata sul dollaro è stata introdotta per la prima volta nel 1990 dalla Banca Mondiale. A contare in questo parametro è il potere d’acquisto di una persona, cioè la sua disponibilità di denaro necessario a soddisfare i bisogni primari (acquistare cibo, vestiti ecc.). Poiché ogni Paese ha la propria moneta e poiché il livello dei prezzi cambia da Stato a Stato (e con esso anche il potere d’acquisto), attraverso complessi calcoli la Banca Mondiale stabilisce un indice statistico chiamato “parità di potere d’acquisto” (PPP) che permette di equalizzare il potere d’acquisto degli abitanti dei diversi Paesi. In tal modo, è possibile calcolare una soglia di povertà minima valida per tutti.

» Consulta la mappa interattiva di World Poverty Clock (http://q3.hubscuola.it/nujf), che misura l’andamento della povertà nel mondo, e rispondi alle domande. • Quali sono i Paesi con il più alto numero di persone in povertà estrema? .......................................................................................................... • Clicca su uno di questi Paesi e analizza la scheda di approfondimento: in percentuale, quante persone vivono sotto la soglia di povertà? In quali aree ci sono più poveri? Sono in maggioranza uomini o donne? ............................................................................................................................................. COMPETENZA DIGITALE

I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI · UDA 6 · 119


CHE COS’È L’OMS L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è un’agenzia delle Nazioni Unite creata nel 1948 e che ha sede a Ginevra, in Svizzera. Il suo compito è assicurare a tutti i popoli il raggiungimento del più alto livello possibile di salute. Per mettere in pratica questo obiettivo, l’OMS si impegna a fornire una guida sulle questioni sanitarie globali, indirizzare la ricerca medica, garantire assistenza tecnica agli Stati membri e offrire aiuti di emergenza in caso di calamità. Il lavoro dell’OMS risulta particolarmente importante in caso di epidemie e pandemie, come è avvenuto con quella di Covid-19.

Manifestazione di studenti in India per la giornata mondiale della salute (World Health Day) che si celebra ogni anno il 7 aprile per ricordare la fondazione dell’OMS.

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Libertà dallo sfruttamento e diritti dei lavoratori La Dichiarazione universale dei diritti umani riconosce il lavoro come un vero e proprio diritto umano. Ma non basta che una persona abbia un lavoro, la Dichiarazione precisa che le condizioni in cui questo lavoro è svolto devono essere “giuste e soddisfacenti”. Allo stesso modo, anche la retribuzione deve essere adeguata per assicurare a chi lavora e alla sua famiglia un’esistenza degna. Fondamentale è poi il diritto di organizzarsi in associazioni e sindacati per far valere le proprie istanze davanti ai datori di lavoro. Infine, chi lavora ha diritto anche a godere di periodi di riposo

e l’orario lavorativo deve essere limitato. Ciononostante, lo sfruttamento del lavoro è purtroppo una realtà in molti Paesi sia del mondo ricco sia di quello in via di sviluppo. Questo fenomeno è intimamente connesso allo stato di miseria in cui versano milioni di persone e che le rende più esposte al rischio dello sfruttamento. Nei Paesi in via di sviluppo aziende senza scrupoli approfittano dello stato di estrema indigenza della popolazione per imporre condizioni lavorative inumane, spesso con l’appoggio di autorità corrotte. Anche i bambini ne sono vittime: il lavoro minorile è impiegato nell’agricoltura, nell’industria (nella foto un’azienda produttrice di tessuti in India) e nell’estrazione mineraria.


I “nuovi schiavi” Malgrado questi diritti siano sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e da altri documenti internazionali, oggi si registrano in varie parti del mondo innumerevoli situazioni di sfruttamento, alcune catalogabili come forme di vera e propria schiavitù. Si calcola che siano tra i 20 e i 45 milioni gli uomini, le donne e persino i bambini costretti a svolgere mansioni pericolose senza alcuna protezione e a lavorare a ritmi inumani. Vittime di questo sistema sono di solito le persone più emarginate che provengono dalle aree povere del mondo e sempre più spesso si tratta di migranti. Nel 2017 il canale televisivo statunitense CNN ha documentato l’esistenza in Libia di un vero e proprio mercato degli schiavi di cui cadevano vittime molti dei migranti diretti verso l’Europa. Vi è poi il fenomeno della prostituzione forzata (anche detta “schiavitù sessuale”) a cui sono costrette migliaia di donne e bambine coinvolte nella tratta (come viene chiamato il commercio di esseri umani). Le donne che incappano in questo sistema provengono soprattutto dall’Africa sub-sahariana, dall’Europa dell’Est, dalla Cina e dall’America latina. Un altro settore in cui il lavoro schiavile è assai diffuso è quello dell’agricoltura, dove sono impiegati circa 3,5 milioni di persone. Anche in questo caso i Paesi ricchi sono tutt’altro che esenti dal problema. Nel 2010, per esempio, si scoprì che nelle campagne di Rosarno (Reggio Calabria) moltissimi mi-

Anche in Italia viene sfruttato il lavoro dei migranti. Secondo i dati ISTAT, il lavoro sommerso riguarda il 43% dei dipendenti del settore agricolo, pari a circa 400.000 persone in tutta Italia, di cui un quarto, per lo più stranieri, sono sottoposti a forme di sfruttamento e costretti a vivere in insediamenti malsani e fatiscenti.

granti venivano impiegati nella raccolta di agrumi e di ortaggi in cambio di paghe da fame e in condizioni di vita e di lavoro aberranti. Il settore agricolo italiano dipende fortemente dalla presenza di lavoratori migranti, impiegati spesso in nero e in modo stagionale nei lavori meno qualificati, come nella raccolta, che richiede numerosa manodopera per periodi limitati di tempo.

Principali forme di sfruttamento delle vittime di tratta

50%

38%

Sfruttamento sessuale

1%

Matrimoni forzati

6%

Lavori forzati

1%

Forme miste di sfruttamento

Attività criminali

Vendita di bambini

Commercio di organi

1,5%

Mendicità

Altro

(fonte: UNODC, Rapporto mondiale sulla tratta di persone, 2020)

I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI · UDA 6 · 121


4.

I diritti dei bambini e delle bambine L’istruzione è un diritto di tutti Un’istruzione di qualità è la base per migliorare la vita delle persone e assicurare uno sviluppo sostenibile. Negli ultimi decenni in questo campo sono stati fatti molti passi avanti (nel 1970 la percentuale di alfabetizzati era del 48%, oggi dell’82%). Tuttavia circa 800 milioni di persone continuano a essere analfabeti a causa della carenza dei sistemi di istruzione. Sono perlopiù adulti (di cui il 66% donne) ma anche di molti bambini ancora esclusi dall’educazione primaria. Il problema riguarda soprattutto i Paesi in via di sviluppo e risulta particolarmente grave in contesti di guerra. Anche il mondo ricco non è esente dal problema dell’accesso all’istruzione, in particolare nelle fasce più povere della popolazione. In Italia, per esempio, il tasso di dispersione scolastica, cioè il numero di studenti che non frequentano la scuola o la abbandonano senza conseguire alcun titolo, è fra i più alti d’Europa (13%). Ad aggravare questa situazione si aggiunge il divario digitale, cioè l’ineguale accesso alle risorse digitali che rappresentano uno strumento fondamentale per l’istruzione.

LA CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA Questa Convenzione, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, è un documento frutto di quasi un decennio di lavori, che si basa su questi princìpi: • non discriminazione: i bambini e le bambine devono essere difesi senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del minore o dei genitori; • superiore interesse del minore: in ogni provvedimento o situazione problematica i diritti dei minori

vengono prima di ogni altra cosa; • diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo: ogni Stato deve fare il possibile per garantire al minore non solo la sua sopravvivenza ma anche una crescita armoniosa e in salute; • ascolto delle opinioni del minore: i bambini e le bambine devono essere sempre ascoltati in tutte le decisioni che li riguardano e gli adulti devono tenere in conto le loro opinioni.

122 · UDA 6 · I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI

I conflitti ostacolano l’istruzione: durante il lungo conflitto in Siria, numerose scuole sono state danneggiate, distrutte o occupate dai militari impedendo di fatto la frequenza scolastica.

I più piccoli sono spesso vittime dello sfruttamento Nonostante la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza abbia stabilito nel 1989 il diritto di ogni bambino e bambina di andare a scuola e di vivere liberi, lo sfruttamento del lavoro e le nuove schiavitù sono fenomeni ancora diffusi. Il fenomeno del lavoro minorile influisce negativamente anche sull’accesso a un’istruzione adeguata: un minore su tre impiegato in attività lavorative, infatti, non va a scuola. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) stima che il lavoro minorile coinvolga almeno 160 milioni di bambini e bambine di età compresa fra i 5 e i 17 anni. Si tratta di un numero che nel corso degli anni è sceso in maniera significativa, ma i progressi raggiunti nelle varie regioni del mondo sono diseguali. Inoltre, lo sfruttamento del lavoro minorile si è aggravato con la crisi economica innescata dalla pandemia di Covid-19 che ha peggiorato le disuguaglianze già esistenti.


In quali settori si concentra lo sfruttamento minorile? Secondo le stime, la maggior parte dei bambini e delle bambine impiegati in attività lavorative vive in zone rurali. Il settore in cui vengono utilizzati maggiormente è l’agricoltura (70%), seguito da quello dei servizi (19,7%), tra cui lavori domestici, commercio, trasporti ecc., e dall’industria (10,3), che ricomprende anche il settore edile e quello dell’estrazione mineraria. Quasi 80 milioni di minori svolgono lavori pericolosi, soprattutto nel settore dell’industria. La manodopera infantile è ricercata perché costa poco e perché i più piccoli si ribellano più difficilmente.

In alcuni Paesi dell’Asia, i più piccoli lavorano alla realizzazione di capi di abbigliamento in fabbriche superaffollate e in condizioni precarie.

Nella Repubblica Democratica del Congo, migliaia di bambini vengono impiegati nelle miniere di coltan e di cobalto.

LEGGI IL GRAFICO » Il grafico mostra l’andamento del lavoro minorile nel mondo. Osservalo con attenzione e rispondi alle domande. • Tra il 2000 e il 2020 il numero di minori lavoratori è cresciuto o aumentato? E la percentuale di impiegati in lavori pericolosi? ....................................................................................................................................

In alcuni Stati dell’Africa e dell’Asia migliaia di minori vengono arruolati forzosamente negli eserciti o nelle milizie irregolari come bambini soldato, per svolgere funzioni di vario tipo.

Il lavoro minorile nel mondo 245,5

milioni

16,0% 14,2%

Minori impiegati in lavori pericolosi

215,2

milioni

13,6%

168,0

milioni

milioni

11,1%

10,6% 128,4

milioni

8,2%

9,6%

115,3

milioni

7,3%

85,3

milioni

2004

2008

72,5

milioni

5,4% 2000

151,6

milioni

170,5

....................................................................................................................................

..................................................................................................................................

222,3

milioni

....................................................................................................................................

• Secondo te, perché tra il 2016 e il 2020 la tendenza è cambiata? Rileggi il testo e prova a rispondere.

Minori impiegati in attività lavorative

2012

4,6% 2016

160,0

milioni

9,6%

79,0

milioni

4,7% 2020

(fonte: OIL-UNICEF,Child ChildLabour. Labour.Global GlobalEstimates Estimates2020, 2020,Trends Trendsand andthe theRoad RoadForward, Forward,2021) 2021) (fonte: OIL-UNICEF,

I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI · UDA 6 · 123


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5.

La parità di genere: un traguardo lontano La discriminazione delle bambine Il problema dell’accesso all’istruzione si intreccia con quello dell’uguaglianza di diritti fra uomini e donne. In gran parte del mondo, infatti, nascere femmina vuol dire avere minori opportunità di accedere all’istruzione primaria, di ottenere cure sanitarie adeguate, di svolgere un lavoro dignitoso ed essere rappresentata nei processi decisionali, sia politici sia economici. Il problema è particolarmente grave in Asia e in Africa, ma anche in alcuni Paesi europei le donne sono spesso discriminate nel lavoro e nella politica. In alcune regioni del mondo, a molte ragazze non è permesso andare a scuola. Gli effetti negativi di questa situazione ricadono su tutta la società. Secondo l’ONU, infatti, una maggiore alfabetizzazione femminile ha conseguenze positive sull’economia e sulla salute delle famiglie: è un fattore di progresso per l’intera società.

Il fenomeno delle spose-bambine Dove le più giovani sono escluse dall’istruzione spesso accade anche che siano costrette a sposarsi. Malgrado negli ultimi dieci anni la percentuale

LEGGI LA CARTA

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Consulta la carta “Livelli di discriminazione delle donne nel mondo” e svolgi le attività collegate.

di donne date in sposa da bambine sia diminuita del 15% – passando da circa 1 bambina su 4 a 1 bambina su 5 – sono ancora tantissime le donne costrette a sposarsi prima del loro diciottesimo compleanno: circa 650 milioni. Oltre a ragioni culturali, molto spesso dietro questi matrimoni c’è la miseria: dando in sposa una figlia, la famiglia non deve più occuparsi del suo sostentamento. Nella maggior parte dei casi, i matrimoni avvengono contro la volontà delle minorenni coinvolte, che sono costrette a sposare uomini anche molto più adulti. Le conseguenze dei matrimoni forzati si ripercuotono sull’intera vita della bambina, aumentando il rischio di subire violenza domestica e diminuendo significativamente le sue possibilità di proseguire gli studi. Inoltre, i matrimoni forzati aumentano il rischio di gravidanze precoci, che espongono le donne a complicazioni e fanno aumentare il tasso di mortalità materna. Un’altra conseguenza sociale dei matrimoni forzati è l’isolamento dal resto della società, con gravi conseguenze per la propria salute mentale e il proprio benessere.

Le spose-bambine nel mondo

» Questa mappa mostra in quali Paesi è più alta la percentuale di ragazze sposate prima dei diciotto anni. I Paesi maggiormente interessati dal problema sono Stati in via di sviluppo o comunque caratterizzati da situazioni di povertà. Circa la metà delle spose-bambine di tutto il mondo si concentra infatti nel Sud-Est asiatico e nell’Africa sub-sahariana. • Osserva la carta, confrontala con un atlante politico e individua gli Stati in cui la percentuale è più alta.

Ragazze sposate prima dei 18 anni (%) 0

76 (fonte: Girls not brides)

124 · UDA 6 · I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI


Che cos’è il gender gap? Una bambina alla quale è negata l’istruzione è un’adulta che più facilmente verrà esclusa dalla società. Una persona non istruita, infatti, è più facilmente sfruttabile. Ma, anche se l’istruzione è una condizione fondamentale per una reale parità di diritti tra donne e uomini, spesso non è sufficiente. Anche nei Paesi in cui possono studiare, infatti, le donne continuano a non avere le stesse possibilità degli uomini di accedere alla vita sociale, politica, lavorativa. Questa differenza o disparità è spesso indicata con il termine inglese gender gap ed è da ricondurre alla persistenza di pregiudizi e stereotipi contro le donne oppure al permanere di mentalità tradizionaliste che relegano la donna alla sfera domestica e familiare, ostacolandone la piena realizzazione nella società. Oltre a occuparsi del lavoro, ancora oggi a una donna viene richiesto lo sforzo maggiore nella cura della famiglia (anziani, figli) spesso senza alcun aiuto da parte dello Stato. Ciò spinge moltissime donne ad abbandonare il lavoro prima del tempo. In Italia, per esempio, il 20% delle donne è costretto a lasciare il lavoro dopo la nascita di un figlio. Chi invece resiste ha molte difficoltà a rompere il cosiddetto “soffitto di cristallo” e quindi a raggiungere ruoli dirigenziali all’interno di aziende private ed enti pubblici. Inoltre, a parità di mansioni e qualifiche, lo stipendio medio percepito da una

RICERCA E PERSONALIZZA » Per conoscere lo stato del gender gap nei vari Paesi del mondo puoi consultare il grafico interattivo realizzato dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) http://q3.hubscuola. it/6umx. Il grafico mostra qual è il livello di uguaglianza di genere in ogni Paese e come esso si è evoluto nel tempo. • Qual è la situazione italiana? ............................................................................................................................................................

VIDEO

La condizione della donna nel Mondo

lavoratrice è inferiore almeno del 37% rispetto a quello di un lavoratore. Anche nel campo della politica la situazione femminile continua a essere poco soddisfacente in tutto il mondo: nonostante le donne svolgano compiti fondamentali negli uffici della politica, la loro rappresentanza nei parlamenti nazionali è ferma al 23,7%, molto distante dalla metà. In Italia, negli ultimi anni la situazione è migliorata, ma anche in questo caso siamo decisamente lontani dalla parità: le donne parlamentari rappresentano infatti solo un terzo del totale (200 su 600 seggi).

IL GENDER GAP Per misurare la disparità fra uomo e donna (gender gap) l’ONU ha messo a punto un indice specifico: il Gender Inequality Index (cioè Indice di disuguaglianza di genere). Questo valore tiene conto di tre ambiti: salute riproduttiva (mortalità materna, natalità precoce ecc.), empowerment (partecipazione alla vita politica e livello di istruzione) e situazione

economica (occupazione femminile e stato lavorativo) delle donne rispetto agli uomini. Valori più elevati nel GII indicano risultati peggiori, cioè una maggiore diseguaglianza fra uomo e donna. Pertanto, più l’indice si avvicina allo 0, minore sarà il gender gap. Il valore 1 invece indica la massima diseguaglianza fra uomini e donne.

COMPETENZA DIGITALE

L’immagine del soffitto di cristallo si usa per indicare una situazione in cui l’avanzamento di carriera di una donna o il raggiungimento della parità di diritti viene impedito dalle discriminazioni di genere apparentemente invisibili ma difficili da superare. L’espressione fu inventata nel 1978 dalla scrittrice americana Marilyn Loden.

I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI · UDA 6 · 125


La violenza contro le donne Quando si parla di violenza contro le donne ci si riferisce a varie situazioni nelle quali le donne sono sottoposte a uno stato di sottomissione nei confronti dell’uomo. La violenza può manifestarsi apertamente, come violenza fisica, oppure in maniera subdola e nascosta, come violenza psicologica, che spinge molte vittime a uno stato di vera e propria servitù nei confronti del proprio oppressore. La violenza sessuale e lo stalking (cioè la messa in atto di comportamenti persecutori come pedinamenti, telefonate e messaggi insistenti e ossessivi ecc.) sono esempi rispettivamente di violenza fisica e di violenza psicologica.

Anche in questo caso i Paesi occidentali non sono immuni dal problema, anzi: in Europa in media subisce violenza una donna su tre e nella maggior parte dei casi i responsabili non sono estranei, ma amici, parenti, mariti, fidanzati o colleghi di lavoro della vittima. Ormai il fenomeno della violenza contro le donne è considerato come un’altra faccia della discriminazione di genere. Sono infatti gli stereotipi e i pregiudizi contro le donne che rendono accettabile per alcune persone e per alcuni contesti culturali la violenza e la prevaricazione. Per contrastare questa piaga sociale è prioritario eliminare ogni forma di cultura patriarcale che considera accettabile la sottomissione della donna all’uomo.

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si celebra il 25 novembre di ogni anno. Il simbolo di questa giornata sono delle scarpe rosse che ricordano l’installazione pubblica del’artista messicana Elina Chauvet (agosto 2009) in memoria delle numerose donne uccise nella città di Juarez. Nella foto l’installazione riproposta a Valencia (Spagna) nel 2015.

LA CEDAW La Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), approvata nel 1979 dalle Nazioni Unite, è il più importante strumento internazionale giuridicamente vincolante in materia di diritti delle donne. Essa elenca tutte le forme di discriminazione nei confronti delle

donne e promuove misure per eliminarle. La convenzione tocca vari ambiti, dal diritto al lavoro a quello alla salute, dall’eguaglianza di fronte alla legge a quella all’interno della famiglia e nella coppia, dal diritto all’istruzione alla partecipazione alla vita politica, ma anche l’eguaglianza nello sport e nell’accesso al credito. Gli Stati che

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aderiscono alla CEDAW si impegnano a adeguare a essa la propria legislazione nazionale e a eliminare ogni forma di discriminazione praticata da «persone, enti e organizzazioni di ogni tipo», nonché a prendere ogni misura per modificare tradizioni e usanze discriminatorie (come i matrimoni precoci).


Agenda 2030

Guarda i video per scoprire gli Obiettivi 3, 4, 5 e 16 dell‘AGENDA 2030

Gli impegni per i diritti Salute, benessere, pace, giustizia e istituzioni forti L’Agenda 2030 progetta un mondo di pace, giustizia, uguaglianza, salute e benessere, in cui nessuno sia discriminato. Per realizzare ciò è fondamentale che la comunità internazionale garantisca salute e benessere, promuova il rispetto dei diritti e il consolidamento delle istituzioni dei singoli Paesi perché essi siano in grado di prevenire ogni forma di violenza. Per farlo occorre ridurre i finanziamenti illeciti ai traffici di armi, concentrarsi sulla lotta alla criminalità organizzata, che si rende responsabile di crimini come la tratta degli esseri umani. Un altro passo fondamentale è assicurare pari opportunità a tutti i cittadini e le cittadine, a prescindere dal sesso, dall’origine etnica e dal credo religioso. Dare a tutti la possibilità di studiare e lavorare in maniera dignitosa per assicurare a sé e alla propria famiglia una vita serena appianerebbe le disuguaglianze e contrasterebbe la povertà.

Istruzione di qualità e parità di genere Gli sforzi fatti negli ultimi decenni per garantire a tutti i bambini e a tutte le bambine l’accesso all’istruzione sta dando i suoi frutti. Tuttavia, ancora troppi di loro continuano a non andare a scuola e pochi Paesi hanno raggiunto la parità di educazione a tutti i livelli educativi fra ragazzi e ragazze. Per questo motivo con l’Agenda 2030 le Nazioni Unite si sono poste gli obiettivi di:

In alcuni Paesi sia i maschi sia le femmine devono spesso superare ostacoli nell’accesso all’istruzione. L’UNICEF è impegnata in numerose iniziative per promuovere il diritto all’istruzione (nella foto, una scuola femminile in Afghanistan).

Sul piano internazionale, infine, gli Stati devono sforzarsi di rispettare gli accordi presi con altri Stati, favorire la cooperazione internazionale e la risoluzione pacifica dei conflitti: l’abolizione della guerra è infatti un punto irrinunciabile per assicurare il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo.

Secondo l’OMS, la metà degli abitanti del pianeta non dispone di copertura sanitaria e la situazione è particolarmente grave nei Paesi in via di sviluppo o dove sussistono forti differenze tra classi sociali, come in Africa, dove quasi la metà della popolazione non ha accesso alle cure sanitarie di base.

• fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva per tutti; • raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze. Per raggiungere questi obiettivi sarà necessario migliorare le strutture scolastiche, aumentare il numero degli insegnanti e fornire un maggior numero di borse di studio, specialmente nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, per porre fine a ogni forma di discriminazione e di violenza nei confronti delle donne, bisognerà contrastare con più decisione le tradizioni violente e garantire una piena ed effettiva partecipazione femminile a ogni livello decisionale.

RICERCA E PERSONALIZZA • Scegli uno degli Obiettivi presentati in questa pagina e cerca in Rete alcune foto per esporlo alla classe. Cerca sia immagini che mostrano il problema sia immagini che presentano soluzioni. Prepara un PowerPoint o monta un video corredando le foto di una breve didascalia.

I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI · UDA 6 · 127


PERCORSO INCLUSIONE MAPPA

MAPPA PERSONALIZZABILE DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI afferma per tutti

DIRITTI FONDAMENTALI (libertà, vita, uguaglianza)

DIRITTI POLITICI (libertà d'espressione, partecipazione alla vita politica ecc.)

spesso violati a causa di LIBERTÀ Ö repressione del dissenso Ö censura Ö limitazioni alla libertà di stampa

DIRITTI ECONOMICI (lavoro dignitoso)

DIRITTI SOCIALI (salute, istruzione ecc.)

spesso violati a causa di

spesso violati a causa di

Ö sfruttamento Ö forme di schiavitù

Ö povertà Ö assenza di copertura sanitaria se ne interessa

VITA Ö pena di morte Ö conflitti

se ne interessa

Obiettivo 16 (Agenda 2030)

UGUAGLIANZA Ö intolleranza Ö razzismo

Obiettivo 3 (Agenda 2030) Obiettivo 4 e 5 (Agenda 2030)

VIOLAZIONE DEI DIRITTI

se ne interessano

tocca in particolare

MINORI

Ö sfruttamento Ö difficile accesso all’istruzione

128 · UDA 6 · I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI

DONNE

violenza di genere

GENDER GAP disparità in: Ö economia Ö istruzione Ö politica


SINTESI

AUDIO

I diritti umani ieri e oggi

PAROLE DA RICORDARE

Nel 1948 l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha adottato la Dichiarazione universale dei diritti umani, un documento che stabilisce i diritti di ogni persona, senza distinzioni. Tra i diritti fondamentali della persona ci sono quelli alla vita, alla libertà e all’uguaglianza. Ci sono poi i diritti politici (come la libertà di pensiero), economici (come il diritto al lavoro) e sociali (come il diritto alla salute e all’istruzione).

diritti umani: sono le condizioni di libertà, di giustizia, di pace, di uguaglianza che consentono a ogni persona di vivere con dignità. censura: divieto di esprimere liberamente le proprie idee. discriminazione: distinzione, separazione che viene fatta in base a differenze di etnia, lingua, religione ecc. parità di genere: parità di opportunità e trattamenti a prescindere dal genere.

Le violazioni dei diritti umani Il rispetto dei diritti umani è un traguardo da raggiungere con molto impegno. Ci sono ancora molti Paesi, soprattutto i Paesi in cui è al governo una dittatura, dove i diritti umani non sono rispettati. Sono esempi di violazione dei diritti umani: � la repressione del dissenso, cioè quando un governo silenzia i suoi oppositori per esempio attraverso la censura; � la discriminazione e il razzismo, che hanno come vittime le persone appartenenti a minoranze etniche, linguistiche o religiose; � la pena di morte, ancora presente in alcuni Paesi; � le guerre e le guerre civili, cioè le guerre interne a un Paese; � la povertà e l’emarginazione, perché essere liberi dalla povertà permette anche di essere liberi dallo sfruttamento.

I diritti dei più piccoli e la parità di genere Un’istruzione di qualità è importante per migliorare la vita delle persone, ma ancora oggi milioni di bambini non vanno a scuola. Spesso sono vittime di sfruttamento e sono costretti a lavorare. In alcuni Paesi dell’Africa e dell’Asia migliaia di bambini sono addirittura impiegati negli eserciti (bambini-soldato). L’istruzione delle bambine è molto importante per una reale parità di diritti tra donne e uomini ma non basta. Anche nei Paesi in cui possono studiare, infatti, le donne spesso non hanno le stesse possibilità degli uomini: hanno difficoltà a entrare e restare nel mondo del lavoro, anche perché svolgono la maggior parte dei compiti relativi alla cura della famiglia e dei figli; inoltre, generalmente percepiscono uno stipendio più basso di quello dei colleghi uomini. Questa differenza tra uomini e donne è chiamata gender gap.

Malala si è battuta a lungo per il diritto all’istruzione.


Verifica le conoscenze Verifica per la classe con Moduli Google 1 Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

a. La Dichiarazione universale dei diritti umani stabilisce i diritti dei Paesi aderenti all’ONU. b. Il diritto alla vita è uno dei diritti fondamentali della persona. c. I diritti politici comprendono la libertà di organizzarsi in partiti. d. Il diritto al lavoro è il più importante dei diritti politici. e. Il rispetto dei diritti umani viene spesso ostacolato nelle dittature. f. Amnesty International e Human Rights Watch sono agenzie dell’ONU. g. Per garantire la sicurezza e la pace, il Consiglio di sicurezza dell’ONU può decretare sanzioni economiche.

4 Correggi le seguenti frasi.

V

F

V

F

V V

F F

V

F

V

F

V

F

a. Oggi, nel mondo, circa 8 milioni di persone continuano a essere analfabeti a causa della carenza dei sistemi di istruzione. b. Il tasso di dispersione scolastica in Italia è tra i più bassi d’Europa e riguarda il 13% degli studenti. c. Il fenomeno del lavoro minorile non influenza l’accesso all’istruzione.

d. Secondo le stime, la maggior parte minori impiegati in attività lavorative vive in zone urbane.

2 Completa le affermazioni inserendo correttamente i termini

proposti. Africa • pena di morte • dissenso • caschi blu • FAO • guerre civili a. L’ONU è dotata di una forza armata, denominata , impiegata per sedare conflitti, proteggere le popolazioni vittime di guerre ed eccidi, dare assistenza ai profughi. b. Tra i vari organismi dell’ONU e organizzazioni internazionali, la si occupa di promuovere lo sviluppo dell’agricoltura e lotta contro la fame nel mondo. c. Un caso particolarmente emblematico della violazione dei diritti umani è la repressione del . d. 91 Stati del mondo mantengono ancora formalmente la . e. La maggior parte dei conflitti contemporanei non sono guerre fra Stati, ma . f. L’ si aggiudica il primato negativo di area con il più alto numero di conflitti in corso. 3 Sottolinea l’alternativa corretta.

a. Si stima che le persone che vivono in povertà estrema siano il 3% / 13% della popolazione mondiale. b. Secondo le stime dell’OMS, almeno la metà / circa un quarto del genere umano non ha una copertura sanitaria completa. c. Si calcola che siano tra i 20 e i 45 mila / milioni gli uomini, le donne e i bambini costretti a svolgere mansioni pericolose e a lavorare a ritmi inumani. d. Un settore in cui il lavoro schiavile è assai diffuso è quello dell’agricltura / del terziario.

130 · UDA 6 · I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI

5 Indica i completamenti corretti.

a. Il problema del gender gap è particolarmente grave in: Asia e Africa Europa e Oceania b. Gli effetti negativi del gender gap ricadono: sulle famiglie su tutta la società c. Lo stalking è: una forma di violenza

un diritto dei lavoratori

d. In media, in Europa subisce violenza: una donna su tre

una donna su dieci

6 Scrivi la definizione dei seguenti termini.

dittatura • genocidio • intolleranza • guerra civile 7 PER IL RIEPILOGO ORALE

Rispondi alle seguenti domande. a. Quali sono i diritti fondamentali della persona stabiliti dalla Dichiarazione universale? ( Lezione 1) b. Quali sono le minoranze etniche o religiose perseguitate ancora oggi al mondo? ( Lezione 2) c. Secondo l’OMS, come si garantisce il diritto alla salute? ( Lezione 3) d. Il tema dell’accesso all’istruzione in che modo riguarda tutti i Paesi? ( Lezione 4) e. Che cos’è il gender gap? ( Lezione 5) f. Esponi il tema della violenza contro le donne. ( Lezione 6)


Sviluppa le competenze 1 COMPRENDI UN TESTO Leggi il seguente brano, tratto

dal discorso di accettazione del premio Nobel per la Pace del 2014 consegnato a Malala Yousafzai, e svolgi le attività. Ci sono centinaia di attivisti per i diritti umani e operatori sociali che non solo parlano per i loro diritti, ma che lottano per raggiungere un obiettivo di pace, educazione e uguaglianza. Migliaia di persone sono state uccise dai terroristi e milioni sono state ferite. Io sono solo una di loro. Così eccomi qui, una ragazza come tante. Io non parlo per me stessa, ma per dare voce a coloro che meritano di essere ascoltati. Coloro che hanno lottato per i loro diritti. Per il loro diritto a vivere in pace. Per il loro diritto a essere trattati con dignità. Per il loro diritto alle pari opportunità. Per il loro diritto all’istruzione. (da minori.gov.it)

a. In merito alla prima frase di questo paragrafo, quali organizzazioni si occupano di segnalare le violazioni dei diritti umani nel mondo? Ricerca informazioni in Internet ed elenca le più importanti. b. Ricerca informazioni su Malala Yousafzai. Chi è? Qual è la sua storia? Per cosa si è impegnata? Scrivi un breve riassunto con le informazioni raccolte e quelle contenute nel testo riportato.

2 LEGGI UN GRAFICO Il grafico mostra la frequenza delle

chiamate fatte al 1522 (numero antiviolenza e stalking) negli anni 2013-2019 e nell’anno 2020. Completa il testo inserendo i termini proposti. Media 2013-2019

ORIENTAMENTO

Scarica le domande che ti aiuteranno a compilare il tuo e-portfolio: analizza le competenze sviluppate, i tuoi punti di forza e di debolezza. 3 LEGGI LE IMMAGINI Osserva le immagini, commentale

e scrivi per ognuna una didascalia adatta.

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2020

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aumentate • lockdown • 2013-2019 • rossa La linea azzurra mostra la media di chiamate negli anni ; la linea quella del 2020. È evidente che le chiamate sono nel 2020. Il picco delle chiamate è stato raggiunto nel periodo evidenziato in rosso, che corrisponde al , durante la pandemia di Covid-19.

Unità di Apprendimento Il cammino dei diritti umani

PRODOTTO ATTESO Approfondisci la tua conoscenza sul tema dei diritti umani e sull’importanza del riconoscimento di questi a livello globale e sovranazionale. Immagina poi di dover organizzare una campagna di sensibilizzazione per far conoscere l’attuale condizione di uno dei diritti fondamentali dell’essere umano nel mondo.

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Scarica l’UDA completa con le indicazioni e i materiali per lo svolgimento.

ASSI CULTURALI E DISCIPLINE COINVOLTE • Storico-sociale (Storia, Geografia, Diritto) • Linguaggi (Italiano)

I DIRITTI UMANI RIGUARDANO TUTTI · UDA 6 · 131


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L’Asia è il continente più vasto del nostro pianeta. Ha una superficie corrispondente a quattro volte e mezza quella dell’Europa. Si trova quasi interamente nell’emisfero settentrionale o boreale; solo gli arcipelaghi 150 · ASIA

della parte sud-orientale sono situati sotto l’equatore. L’Asia costituisce con l’Europa un’unica massa continentale, l’Eurasia, ma i due continenti sono considerati separatamente per storia e cultura.


IMMAGINE INTERATTIVA Approfondisci le caratteristiche del continente.

Terrazzamenti per la coltivazione del riso e costume tradizionale della Mongolia.

Paesaggi e climi L’Asia ospita paesaggi molto diversi: si passa dalle catene montuose con le vette più alte del mondo ad ampie pianure alluvionali attraversate da fiumi lunghissimi, a deserti, a suggestivi paesaggi costieri delle spiagge indonesiane. Anche il clima è molto vario, sia per la morfologia e la grande estensione del continente sia per la distanza che separa dal mare molte sue regioni. L’Asia è infatti attraversata da tutte e tre le fasce climatiche.

Popolazione In Asia vive oltre la metà della popolazione mondiale. La densità media è di circa 103 ab./kmq, la più alta tra i continenti, ma la popolazione è distribuita in modo molto diseguale: si addensa nelle pianure dei fiumi dell’area meridionale e orientale, lungo le fasce costiere e negli arcipelaghi che circondano le coste sud-orientali e orientali; si dirada molto, invece, nelle aree interne e nella fascia settentrionale, che per ampia parte sono quasi disabitate. Le aree più urbanizzate si trovano nella Cina orientale, nel Giappone, nell’India settentrionale e negli arcipelaghi del Pacifico. Si contano più di 30 vaste aree metropolitane, la metà delle quali supera i 10 milioni di abitanti.

Economia Lo sviluppo economico è caratterizzato da forti contrasti tra vaste regioni molto povere, dove l’economia è ferma al passato, e Paesi molto sviluppati come Giappone, Corea del Sud, Singapore, Taiwan e alcune aree della Cina e dell’India. In generale, l’agricoltura occupa un’alta percentuale di addetti e viene praticata con modalità differenti e un diverso grado di sviluppo tecnologico a seconda del Paese. In molte zone sopravvive ancora un’agricoltura rivolta alla sussistenza, ma la meccanizzazione è sempre più diffusa. Grazie alle ingenti risorse minerarie ed energetiche, alla progressiva diffusione di competenze tecnologiche e alla grande disponibilità di manodopera a costi molto bassi, anche l’industria è in crescita, in particolare in Cina e India, che si stanno imponendo tra le maggiori potenze industriali del mondo.

Cultura L’Asia è stata la culla di importanti antiche civiltà e di grandi imperi. Significative scoperte scientifiche, teorie filosofiche e le principali religioni sono nate in questo continente. Ebraismo, cristianesimo e islam sono nati in Medio Oriente, buddismo e induismo in India. Confucianesimo e taoismo erano praticati nell’antichità in Cina. ASIA · 151


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La catena del Karakoram.

Territorio e ambienti L’India è una penisola triangolare che comprende tre regioni: • a nord le catene montuose dell’Himalaya e del Karakoram; • al centro le pianure alluvionali formate dai fiumi Gange e Brahmaputra; • a sud l’altopiano del Deccan, delimitato dai Ghati orientali e dai Ghati occidentali. Quasi tutto il territorio indiano ha un clima equatoriale, influenzato dai monsoni, venti periodici che cambiano direzione ogni sei mesi. La presenza dei monsoni divide l’anno indiano in due periodi: la stagione delle piogge (da maggio a ottobre) e la stagione secca (in inverno).

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Superficie 3.249.863 kmq Popolazione 1.370.508.600 ab. Densità 422 ab./kmq Capitale Nuova Delhi Governo Repubblica federale Religione Induisti (79,8%), musulmani (14,2%), cristiani (2,3%), sikh (1,7%), altri (2%) Lingua Hindi e inglese (ufficiali), bengali e altre Moneta Rupia indiana PIL/ab. 2.283 $ annui ISU 132° posto su 191

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MAPS

Per studiare lo Stato puoi consultare anche: • HUB MAPS • VIDEO India • PDF India

TERRITORI E E TERRITORIO AMBIENTI AMBIENTI Localizza lo Stato sul planisfero e compila una tabella con i dati principali (superficie, popolazione, densità, capitale, lingua, moneta). Descrivi le caratteristiche principali delle tre regioni indicando i rilievi e i fiumi più importanti. Bangalore, la città considerata la “Silicon Valley” indiana, perché è il centro dell’industria tecnologica del Paese.

Popolazione e città L’India è il secondo Paese più popoloso al mondo dopo la Cina; ha un alto tasso di crescita annua e un’età media molto bassa. Nel Paese convivono diverse etnie e si parlano circa 800 lingue o dialetti delle comunità locali. La società indiana è stata a lungo regolata dal sistema delle caste, una rigorosa suddivisione della popolazione che ancor oggi condiziona la vita sociale indiana. La popolazione indiana vive in gran parte nelle campagne, ma le città sono in continua espansione e attirano una forte immigrazione interna. Le più popolose sono Delhi, Mumbai, Kolkata (Calcutta), Bangalore e Chennai (Madras). La capitale è Nuova Delhi.

Economia L’agricoltura, da sempre il settore più importante dell’economia indiana, recentemente si è modernizzata. Si coltivano riso, grano, mais, legumi e patate e, per l’esportazione, cotone, tè, canna da zucchero, pepe e banane. Sono sviluppati anche allevamento e pesca. Anche le risorse minerarie sono notevoli (carbone, petrolio e gas). L’industria è in continuo sviluppo, in particolare nei settori metalmeccanico, tessile, chimico, informatico e ad alta tecnologia. Anche grazie a trasporti efficienti, il turismo è in sviluppo: l’India, con la sua storia e la sua spiritualità attira milioni di visitatori. Il riso è alla base dell’alimentazione indiana.

Spiega che cosa sono i monsoni e come influenzano il clima.

POPOLAZIONE E CITTÀ Descrivi la popolazione (tasso di crescita, distribuzione per età, etnie); soffermati anche sul sistema delle caste. Descrivi le città principali e le loro caratteristiche, partendo dalla capitale. Descrivi le tappe principali della storia del Paese; scegli un periodo e approfondiscilo.

ECONOMIA Rispondi alle domande. 1. Quali sono le caratteristiche dell’agricoltura? 2. L’apparato industriale dell’India è solido, ma ma quali quali sonosono i settori i settori trainanti? trainanti? 3. Come si sta sviluppando il settore terziario?

SUGGERIMENTI PER LA PERSONALIZZAZIONE DIGITAL STORYTELLING

Il Travel blogger Stefano Tiozzo racconta la spiritualità di Vrindravan. Vrindravan SERIE Daughters of destiny Cinque ragazze

provenienti da famiglie disagiate dell’India frequentano una scuola fondata per creare opportunità per i giovani e si battono per un futuro migliore.

INDIA · 153


GLOSSARIO • Pianeta • Planet • Planète • Planeta • Planetǎ

Geografia del pianeta

• Планета • 行星 •

è un’enorme sfera di materia solida che sta nello spazio. Un pianeta non emana luce e ruota attorno a una stella. Per esempio, la Terra è un pianeta e ruota attorno alla stella chiamata Sole.

• Equatore

• Climate • Climat • Climǎ

• Clima • Клімат • 气候

è la circonferenza della Terra che si trova alla stessa distanza dal Polo Nord e dal Polo Sud.

• Emisfero terrestre

• Earth hemisphere • Hémisphère terrestre • Hemisferio terrestre • Emisferǎ terestrǎ • Земна півкуля • (南或北) 半球 • Emisfero occidentale

è il tempo che c'è in un luogo durante l’anno. Più precisamente, il clima di un luogo sono le condizioni del tempo (temperatura, presenza di nuvole o sole pieno, pioggia, neve, vento ecc.) osservate in un lungo periodo.

• Monsone • Monsoon • Mousson • Muson • Monzón

• Equator • Équateur • Ecuador • Ecuator • Екватор • 赤道 •

• Мусон • 季风,季节风 •

• Catastrofe naturale

• Natural catastrophe • Catastrophe naturelle • Desastre natural • Catastrofǎ naturalǎ • Cтихійне лихо • 自然灾害 •

è un vento tipico dell’Oceano Indiano che soffia solo in alcune stagioni.

è un gravissimo disastro ambientale generalmente non prevedibile e spesso non evitabile. Per esempio, un’eruzione vulcanica e un uragano causano catastrofi naturali.

• Tifone

• Inondazione

• Typhoon • Typhon • Taifun • Tifón, ciclón

• Тайфун • 台风 •

• Flood • Inondation • Inundat‚ ie • Inundación

• Повінь • 洪水,水灾 •

è un allagamento del territorio causato dallo straripamento dei corsi d’acqua. Emisfero orientale

Emisfero settentrionale o boreale

Emisfero meridionale o australe

è metà della sfera terrestre. L’equatore divide la Terra orizzontalmente e separa l’emisfero boreale (a nord) dall’emisfero australe (a sud). Il Meridiano di Greenwich divide la Terra verticalmente e separa l’emisfero occidentale (a ovest) dall’emisfero orientale (a est).

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• Clima

Geografia del pianeta

è una tempesta distruttiva di vento e pioggia tipica dell’Oceano Pacifico.

• Uragano

• Hurricane • Ouragan • Huracán • Uragan

• Ураган • 飓风,十二级风 •

è una violenta tempesta caratteristica dell’America equatoriale. L’uragano ha venti fortissimi che ruotano a spirale attorno a un centro.

• Degrado ambientale

• Environmental decay • Dégradation environnementale • Degradación ambiental • Degradarea mediului înconjurǎtor • Деградація довкілля • 环境恶化,环境退化 •

è la rovina dell’ambiente e del paesaggio. Per esempio, le discariche abusive causano degrado ambientale.


Economia e lavoro • Forza lavoro

• Manpower / Workforce • Force de travail • Fuerza de trabajo • Fort‚ a de muncǎ • Робоча сила • 劳动力 •

è l’insieme delle persone che hanno un lavoro e che cercano un lavoro.

• Disoccupazione • Unemployment • Chômage • Desempleo • Somaj • Безробіття • 失业 •

è la condizione di una persona che potrebbe lavorare, ma non trova lavoro.

• Sottosviluppo

• Underdevelopment • Sous-développement • Subdesarrollo • Subdezvoltare • Недорозвиток • 不发达,落后 •

• Globalizzazione • Globalization • Globalisation • Globalización • Globalizare • Глобалізація • 全球化 •

è l’integrazione e la facilità di scambi economici e culturali tra diversi Paesi del mondo. Solitamente si distinguono la globalizzazione economica e la globalizzazione culturale. La globalizzazione economica è il fatto che un prodotto di una certa marca può essere realizzato in tanti Paesi diversi e venduto in altri Paesi, oppure il fatto che in un Paese si coltivi un prodotto che viene consumato dall’altra parte del mondo. La globalizzazione culturale è la somiglianza dei gusti e dei modi di pensare delle persone di tutto il mondo.

• Benessere • Wellbeing • Bien-être • Bunǎ stare • Bienestar

• Coltura

• Cultivation • Cultivo • Culture • Cultura • Культивація • 耕种;种植;养殖;养殖 •

è la coltivazione di una certa pianta. Per esempio, la coltura del mais.

• Добробут • 健康,福利 •

è una buona condizione di vita. Il benessere della persona adulta dipende dalla sua ricchezza economica o dalla possibilità di avere ciò che gli serve; dalla tranquillità di avere un lavoro stabile; dalla libertà di cui può godere in un Paese democratico e in pace; dalla sicurezza di poter essere curato quando si ammala; dalla possibilità di studiare e crescere culturalmente; dall’avere del tempo libero per divertirsi e fare sport ecc.

• Agricoltura di sussistenza è la condizione di un Paese poco sviluppato rispetto ai Paesi economicamente avanzati. Nella condizione di sottosviluppo i cittadini hanno limitato accesso ai beni e ai servizi di prima necessità come cibo, acqua, cure mediche, istruzione.

è l’attività agricola che produce solo quello che serve per sopravvivere. L’agricoltura di sussistenza è tipica delle società economicamente meno sviluppate.

• Subsistence farming • Agriculture vivrière • Agricultura de subsistencia • Agricultura de subzistențǎ • Підсобне господарство • 自给农业 •

• Fonte di energia • Energy source • Source d’énergie • Fuente de energía • Sursuǎ de energie • Джерело енергії • 能源动力,能源来源 •

è un elemento naturale usato per produrre energia. Per esempio, il petrolio produce energia termica che viene poi trasformata in energia elettrica. Se la fonte di energia non si esaurisce, si chiama fonte di energia rinnovabile: per esempio, il vento che muove le pale eoliche per produrre energia elettrica. Economia e lavoro

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