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intensa, dato che il 70% dell’energia consumata dai muscoli si trasforma in calore. Certo, si suda anche in risposta all’ansia, ma al netto dello stress, se posti nelle stesse condizioni, dovremmo produrre tutti più o meno la stessa quantità di sudore. Questo, almeno, sulla carta. In realtà le differenze sono evidenti e una prima parziale spiegazione chiama in causa la massa corporea. Chi è più “grande” suda di più soprattutto quando fa sport, perché per spostare masse notevoli i muscoli devono svolgere un lavoro maggiore.
Le chiazze bagnate sulle magliette non sono però un’esclusiva delle persone corpulente. Esiste infatti una tendenza a sudare di più o di meno che dipende da meccanismi diversi, sui quali tuttavia la scienza non ha ancora fatto piena luce. «C’è senz’altro una familiarità, e questo fa pensare che siano coinvolti fattori genetici», spiega Anna Campanati, dermatologa presso l’Azienda ospedaliera universitaria delle Marche e coordinatrice del gruppo di lavoro sull’iperidrosi della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmes-
Se Il Corpo Si Scalda
Tramite il midollo spinale, l’ipotalamo attiva il sistema simpatico che stimola la sudorazione.
IPOTALAMO: CENTRO TERMOREGOLATORE
Il sistema simpatico produce acetilcolina e stimola le ghiandole eccrine
Sistema nervoso simpatico se (Sidemast). «Uno studio recente sulle cause dell’iperidrosi ha identificato un’anomalia genetica che, in questi pazienti, altera la sintesi dell’acquaporina 5, una proteina presente sulle ghiandole sudoripare, coinvolta nella produzione del sudore. È plausibile che meccanismi simili possano spiegare anche perché alcune persone sudano più di altre, pur senza arrivare all’iperidrosi vera e propria (ma non ci sono studi al riguardo). Le acquaporine, peraltro, sono una famiglia di proteine piuttosto numerosa e i ricercatori la stanno studiando per capire se siano coinvolte anche altre molecole».
Dai Nervi Alle Ghiandole
Altre ipotesi puntano il dito sul sistema nervoso simpatico, che regola numerose attività involontarie del nostro organismo. La sudorazione, in particolare, segue due vie (vedi schemi in queste pagine): la prima parte dall’ipotalamo, l’area del cervello responsabile della termoregolazione, e stimola le ghiandole sudoripare eccrine, che sono presenti su tutto il corpo e producono un sudore composto principalmente da acqua e sale. La seconda coinvolge invece il sistema limbico, da cui nascono le emozioni, e arriva alle ghiandole apocrine, che sono localizzate a livello delle ascelle e nelle zone pelose (sono infatti associate ai bulbi piliferi) e producono un sudore più denso e ricco di sostanze “odorose”, che fungono anche da richiamo sessuale.
Alcuni studi suggeriscono che gli uomini tendono a sudare di più perché le loro ghiandole eccrine sono più sensibili all’acetilcolina, il neurotrasmettitore che stimola la produzione di sudore in risposta all’aumento della temperatura corporea.
L’attività di queste ghiandole varia poi anche con l’età. Nelle donne, per esempio, è cruciale la fase della menopausa, caratterizzata da alterazioni della termoregolazione che generano le vampate di calore e i sudori notturni. Con il passare degli anni, invece, in entrambi i sessi accade il fenomeno opposto. «Dopo i 60 anni si tende a sudare meno perché le ghiandole si atrofizzano», dice Campanati.
Anche la secrezione apocrina tende a modificarsi con l’età e il periodo più critico è la pubertà, quando la tempesta di ormoni determina variazioni repentine della qualità e della quantità di sudore prodotto.
È L’ORA DEL SUDORE
Alcuni studi hanno poi notato che la sudorazione varia nelle 24 ore, seguendo un andamento piuttosto regolare. Il ritmo circadiano infatti influenza l’attività delle ghiandole sudoripare, che è maggiore nel pomeriggio, fra le 12 e le 16, e minima di mattino, fra le 4 e le 5,30. Infine, è ben documentato l’effetto dei cibi piccanti e degli alcolici, che fanno sudare perché, spiega Campanati, «determinano una vasodilatazione che fa