Focus n. 317 - Marzo 2019

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Mensile: Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo (cont.), Spagna € 7,00 / MC, Côte d’Azur € 7,10 / Germania € 10,00 / UK £ 8,50 / Svizzera Chf 8,90 – C.T. Chf 8,40 / USA $ 12,00. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP

317

21 FEBBRAIO 2019 MARZO 2019 € 3,90 IN ITALIA

! VO O U N

SCOPRIRE E CAPIRE IL MONDO

PRESTO FAREMO BASE SULLA LUNA. ECCO COME

TORNIAMO PER RESTARCI SCARICA LA APP INQUADRA E ANIMA LA COPERTINA!

AUTOEROTISMO TUTTI LO FANNO NESSUNO NE PARLA

IMMUNOTERAPIA ULTIMA FRONTIERA CONTRO IL TUMORE?

TEMPESTA PERFETTA QUANDO IL CLIMA FA STRAGE DI ALBERI


317 MARZO 2019

www.focus.it

Scoprire e capire il mondo PRISMA

10 Il caro estinto 11 Come natura insegna 12 La foto sonora 16 Facciamo spazio 18 Piccola fisica 22 Quattro domande a... 25 Il gioco dei perché

10

Nidi pronti per il falco pescatore a Capraia

20

Lancio di colori in India, alla festa di Holi

dossier Ritorno alla Luna

31

TUTTI VOGLIONO 32 PERCHÉ LA LUNA

Torniamo lassù per estrarre minerali, combustibili e acqua. E per svelare i misteri del Sistema solare.

CI TORNEREMO. 38 COME E RESTEREMO

38

Il progetto del “villaggio lunare” concepito dall’Esa

Nei progetti di Nasa ed Esa una stazione orbitante e una base permanente.

CHE COSA È SERVITO 44 AANDARCI

Oggi abbiamo la risposta a molti quesiti sul nostro satellite e una incredibile eredità tecnologica.

SE NON SI FOSSERO ESTINTI, 50 AVREMMO VINTO NOI O LORO? scienza

Senza la scomparsa dei dinosauri probabilmente non saremmo qui, ma nell’impossibile scontro...

56 C’ERA UNA VOLTA

64 ATTACCO AL CUORE DEL TUMORE

mondo

Gli abitanti della foresta congolese hanno messo in scena le loro fiabe.

scienza

Gli scienziati sono riusciti a insegnare al sistema immunitario ad aggredire le cellule cancerose.

In copertina: foto Shutterstock

50

Cosa sarebbe accaduto se ci fossimo trovati faccia a faccia con un T. rex Mese 2018 Focus | 3


76 E L’UOMO INVENTÒ LA NEVE

86 FOLLA DA PAURA

92 UNA MOGLIE IN AFFITTO

tecnologia

Dietro i cannoni lungo le piste da sci, tanta tecnologia, tanta ricerca e tanto Made in Italy.

comportamento

In alcuni casi la ressa si trasforma in un incubo. Ecco come la scienza la studia e come possiamo difenderci.

storia

Nell’antica Roma la mancanza di figli non era solo un problema della coppia. E si arrivava a soluzioni drastiche.

96

tecnologia

SUPERPROTETTI

Ecco le tute più estreme per muoversi in ambienti superostili, un po’ come astronauti sulla Terra.

IL PELO NELL’UOMO 98 (ECERCARE NELLA DONNA) società

I nuovi rasoi hanno sempre più lame e nuove testine che scaldano la pelle. Mentre si studia la rasatura perfetta.

104 NATI CON LA PELLICCIA

animali

120

tecnologia

L’INGORGO

natura

La tempesta Vaia che ha colpito le Alpi bellunesi ha abbattuto milioni di metri cubi di alberi. Ecco perché.

146

«Spesso le grandi scoperte derivano da cose che sembrano inutili»

Negli ultimi anni il numero di droni è aumentato in modo esponenziale, fino a mettere a repentaglio la sicurezza.

126 NON MASTURBARE

Lo abbiamo solo noi mammiferi. Serve a proteggere dal freddo, a nascondersi o... a farsi notare.

112 QUEL CHE RESTA DEL BOSCO

96

Exosuit, la tuta sottomarina per lavorare a -300 m

comportamento

Come mai l’autoerotismo è ancora oggi un tabù? Per ragioni culturali. Ma questa pratica non è certo innaturale.

134 UN LETTO DA PRENDERE AL VOLO

società

Gli hotel “a capsule” degli areoporti sono uno spazio per dormire in pace in caso di lunghe attese.

142 QUANDO NEI QUADRI ENTRÒ LA LUCE

arte

Vittorio Sgarbi parte da una candela in un quadro di Georges de La Tour per raccontare una svolta epocale.

146 LA SIGNORA DELLO SPAZIO TEMPO

intervista

L’astrofisica Sandra Savaglio, appena tornata a lavorare in Italia dagli Usa, si racconta a Focus.

RUBRICHE

6 L’oblò 70 Visioni dal futuro 72 Domande & Risposte 84 Tipi italiani 110 Come funziona 119 Il libro 130 A confronto

141 Mobilità 151 MyFocus 156 Giochi 160 Cartellone

4 | Focus Mese 2018

110

Come funziona l’auto ibrida “plug in”

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Il nostro giornale non è soltanto sulla carta. Con la realtà aumentata alcune pagine... si animano. Ecco come funziona e che cosa trovi in questo numero.

1 LA NOSTRA “VETRINA” ANIMAZIONE

Scopri come la copertina di Focus prende vita.

13 L’URLO DELL’ORANGO

17 VISTA TERRA

SCARICA LA APP

19 VOLA A LOS ANGELES

Vai sul tuo store (App Store o Google Play) e cerca la app gratuita Focus Realtà Aumentata; scaricala e aprila. Se l’avevi già fatto per i numeri scorsi, basta aggiornarla.

33 VIAGGIO SULLA LUNA

41 UNA CASA PER GLI ASTRONAUTI

47 IL “GRANDE PASSO”

51 DAL FOSSILE AL ROBOT

61 DIETRO LA FIABA

85 UN TIPO DA SPIAGGIA

89 IL CIRCOLO DEI FEDELI

99 PER UN PELO

INQUADRA LA PAGINA Dove trovi l’immagine qui a fianco, c’è un contenuto in realtà aumentata: video, foto a 360°, test, modelli 3D (più a destra, i contenuti di questo numero) e tanto altro. Inquadra la pagina con la app, che attiva la fotocamera di smartphone o tablet. E goditi lo spettacolo.

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DA SAPERE • La app ti mostra i contenuti in realtà aumentata di Focus in edicola. Per vedere quelli dei numeri precedenti, seleziona il numero nel menu della app, in alto a sinistra sullo schermo. • Per vedere alcuni contenuti può essere necessario che sia attiva una costante connessione dati cellulare o quella di una rete Wi-Fi. Inoltre, la rivista deve essere abbastanza illuminata. • La nostra app è ottimizzata per molti device. Tuttavia, dato che richiede smartphone con prestazioni relativamente elevate, potrebbe non funzionare perfettamente su alcuni modelli.

AUDIO

Ascolta i differenti e complessi versi di questi animali: dalle grida ai... “baci”.

DAL VIVO ORA

Lo spettacolo del nostro pianeta, in diretta, dalla webcam sulla Stazione spaziale internazionale.

DAL VIVO ORA

Guarda decolli e atterraggi nell’aeroporto virtuale.

VIDEO

La “geografia” del nostro satellite.

VIDEO

Come si costruirà una futura base lunare.

MODELLO 3D

Scopri com’era fatto il modulo di allunaggio.

VIDEO

Lo studio per ricostruire il movimento di un animale vissuto 260 milioni di anni fa.

VIDEO

La messa in scena di una favola africana.

TIMELAPSE

Così nasce il disegno del fratino, un uccello che nidifica sulle nostre coste.

FOTO 360°

Dentro la Grande Moschea della Mecca.

QUIZ

Barba e capelli, ma anche setole e lana. Quante ne sai sui peli nostri e... degli altri animali?

121 PROSPETTIVA AEREA

VIDEO 360°

Immagini spettacolari grazie ai droni.

Mese 2018 Focus | 5


, O T A S S A P e L t I E n e R I s R e P r O p C l S i e r i p a c

NGA LESI È UNA LU LO G N I ’ E OPO IT C SFID BREX A DI UN P O O R T L EL DIE TAT I A: Q U P R E R I F I U STOR A SEM R N E. CHE H NZE ESTE LTE CHE O NO RE INGE UT TE LE V O DE T TO T N E ECCO LESI HAN IFENDER D G GLI IN ROPA PER NOMIA. O U ALL’E PRIA AUT O R P LA ICO L’ANT : L E A R D LI O CO E AN NECROPO IO DI FERR E C N E L L , I L B R AC S A O IE EGIT T ATO E CH , LA T O FRA S T TOCENT OGE T TÒ RI O ’ L P L ATO E R NE IA CH RNI CREM L G I FAM RUÌ I FO T E COS CHWITZ. S U DI A

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PRISMA

SONORO


AUDIO ASCOLTA TRE DIFFERENTI VERSI DEGLI ORANGHI INQUADRA LA PAGINA CON LA APP

L’URLO DELLA FORESTA Un orango di Sumatra (Pongo abelii) nel parco nazionale di Gunung Leuser, a Sumatra. I maschi, come questo, sono solitari ed emettono un repertorio molto ampio di suoni, usati come richiamo, minaccia, allarme o altro. Alcune grida sono udibili anche a 1 km di distanza. A volte i suoni sono combinati in “frasi” complesse e ancora allo studio. (M.F.)

Marco Gaiotti/Clickalps

INFO A PAGINA 5


Nasa/Robert Markowitz

dossier

PERCHÉ TUTTI VOGLIONO LA

LUNA


Ritorno alla Luna

VIDEO SORVOLA LA LUNA TRA CRATERI, MONTAGNE E...

A

DOMANI E IERI A sinistra, l’assetto degli astronauti nella capsula Orion, il prossimo “taxi” fra la Terra e lo spazio. Sotto, una foto scattata sulla Luna durante la missione Apollo 17 (1972): si vede Harrison Schmitt dirigersi verso un rover.

ll’orizzonte c’è una pianura grigia, con un grande cratere al centro. Sullo sfondo, un cielo nero come la pece. Poi la videocamera si sposta verso il basso, su un terreno butterato d’argento. Che diventa sempre più vicino: l’immagine sobbalza, sparisce in una nuvola di polvere e poi torna nitida. A un passo dal suolo. Lo scorso 3 gennaio una navicella spaziale grande come un apecar è atterrata nel Von Kármán, un cratere largo 180 km nell’emisfero sud della Luna. È il primo atto della missione spaziale Chang’e-4, organizzata dalla Cnsa, l’agenzia spaziale cinese. La Cina aveva già inviato sulla Luna un altro lander nel 2013, così nessun giornale ha messo la notizia in prima pagina. Eppure non era l’ennesima dimostrazione di forza nell’esplorazione del nostro satellite naturale. È stato, invece, un passo storico: Chang’e-4 è stato il primo veicolo arrivato sulla faccia nascosta della Luna, quella che – ruotando in sincrono con la Terra – non vediamo mai. È solo un assaggio di quanto ci aspetta nei prossimi 10 anni. Anche le agenzie spaziali di Stati Uniti, Europa, Russia, Canada e Giappone stanno preparando missioni esplorative, in vista del prossimo, ambizioso obiettivo: l’assemblaggio, dal 2022, di una stazione orbitante fra la Terra e la Luna. Ed è solo una tappa verso un progetto

INQUADRA LA PAGINA CON LA APP INFO A PAGINA X

ancora più visionario: la costruzione di una base permanente sulla Luna (v. prossimo articolo).   È l’inizio di un nuovo approccio nelle missioni spaziali: il loro scopo non sarà l’esplorazione quanto la colonizzazione. Non andremo sulla Luna per piantare un’altra bandierina, ma per restarci. E non è l’unica rivoluzione. UN SUOLO RICCO Ora nell’agone extraterrestre entrano, al fianco delle agenzie statali, anche gli imprenditori privati (v. riquadro ultima pag.): lo scorso settembre la Space X di Elon Musk ha venduto – a una cifra ignota, ma astronomica – il primo biglietto per un viaggio in orbita lunare a un miliardario giapponese, Yusaku Maezawa, fondatore del sito di abbigliamento Zozotown. Il viaggio è previsto nel 2023 e durerà una settimana. Ma perché tutto questo fermento? Per tre ragioni: perché la Luna può svelarci molti segreti sul Sistema solare. Perché è uno scalo strategico per arrivare a Marte. E, soprattutto, per estrarre le sue preziose risorse.   Dal punto di vista geologico, infatti, la Luna è come la Terra: s’è formata 4,5 miliardi d’anni fa per l’impatto di un pianetino che colpì la Terra, lanciando nello spazio una nube di detriti. Il nostro satellite è nato dalla loro aggregazione. In-

Non è esibizionismo tecnologico: torniamo lassù per estrarre minerali, combustibili, acqua. E per svelare i misteri del Sistema solare

Mike Costantine-http://moonpans.com

di Vito Tartamella


Se

scienza

Senza la scomparsa dei dinosauri, probabilmente non saremmo nemmeno qui. Ma qualcuno ipotizza che, con l’intelligenza, avremmo persino battuto un T. rex.

Alamy/Ipa

di Giovanna Camardo

50 | Focus Marzo 2019

non si fossero estinti, avremmo vinto

noi


Getty Images

?

o loro

VIDEO COSÌ “RINASCE” UN FOSSILE... IN FORMA DI ROBOT INQUADRA LA PAGINA CON LA APP INFO A PAGINA 5

Marzo 2019 Focus | 51


Getty Images

comportamento


FOLLA DA PAURA

Concerti, parate, raduni religiosi. In alcuni casi la ressa si trasforma in un incubo. Ecco come la scienza la studia e come possiamo difenderci. di Riccardo Oldani

FESTA POPOLARE DAL 1591 La festa di San Firmino, che si tiene a Pamplona (Spagna) tra il 6 e il 14 luglio e richiama 1 milione di persone. Il clou è l’encierro, la corsa dei tori per le strade.

N

el tardo pomeriggio del 3 giugno 2017 ero in piazza San Carlo a Torino. C’era già folla, in attesa di vedere su un maxischermo la finale di Champions League tra Real Madrid e Juventus, e il selciato era cosparso di bottiglie di vetro. L’impressione fu che la situazione era poco sicura, e decisi che la partita sarebbe stato meglio vederla altrove. Ma non potevo immaginare quello che sarebbe successo poco dopo, durante la proiezione. Lo spray al peperoncino spruzzato da alcuni ladruncoli causò un fuggi fuggi generale nel quale oltre 1.500 persone rimasero ferite e due, purtroppo, persero la vita, l’ultima il 25 gennaio scorso, dopo un anno e mezzo di calvario. Gli incidenti dovuti alla folla impazzita accadono anche durante gli eventi più pacifici. L’ultimo in ordine di tempo, in Italia, è avvenuto lo scorso 7 dicembre in una discoteca di Corinaldo, in provincia di Ancona, sul quale ancora si sta indagando. Non è un fenomeno italiano, ma globale, su cui gli scienziati stanno lavorando; anche se ancora non esistono sistemi efficaci di previsione del rischio. Marzo 2019 Focus | 87


scienza

PREZIOSE PROVETTE Il laboratorio di immunoterapia oncologica dell’ospedale di Siena.

La partenza è stata entusiasmante: dopo anni di ricerche, gli scienziati sono riusciti a insegnare al sistema immunitario ad aggredire le cellule cancerose. di Chiara Palmerini

IMMUNOTERAPIA

Attacco al cuore del tumore 64 | Focus Marzo 2019


Simone Donati/TerraProject/Contrasto


societĂ


pelo nell’uomo Cercare il

(e nella donna)

Dotati di sempre più lame, con testine che riscaldano la pelle... i nuovi rasoi sono un concentrato di tecnologia. E intanto, nei laboratori, antropologi e biologi studiano la rasatura perfetta. di Elena Meli

QUIZ QUANTE NE SAI SUI PELI DI UOMINI E... ALTRI ANIMALI? INQUADRA LA PAGINA CON LA APP INFO A PAGINA 5


Shutterstock

comportamento

SECOLI DI CONDANNE La prescrizione era chiara: evitare l’autoerotismo, considerato “atto contro la morale”. Ma anche oggi, che questa morale non è più attuale, si fa fatica a parlarne.


V

ale la pena toccarti per passare l’eternità all’inferno?”, chiede ai passanti un minaccioso cartello firmato dalla Chiesa del Sacro Cuore americana. Un anatema che ancora al giorno d’oggi allude alla pratica intima demonizzata per secoli da zelanti religiosi, pediatri e genitori: la masturbazione. Ovvero il raggiungimento del piacere sessuale tramite la stimolazione dei propri organi genitali. Una parola negativa persino nel suo significato etimologico, dal latino “manu stuprare”, “violare con la mano”. Né le intimidazioni, né le condanne, sembrano, a dire il vero, sortire minimamente l’effetto sperato. Una prova? Secondo la più recente ricerca scientifica condotta sul tema (vedi dati nelle prossime pagine) il 44,7% delle donne e il 76,6% degli uomini, single e non, dichiara di masturbarsi regolarmente. Metà di loro, aggiunge però il sociologo statunitense Edward Laumann, si vergogna di ammetterlo. Si fa, ma non si dice. E che questo senso di colpa esista ancora ai nostri giorni stupisce davvero, visto che ormai, come dicono molti analisti sociali, “non ci si vergogna più di nulla”. Insomma, l’autoerotismo è diventato l’ultimo tabù?

Perché mai, in un’epoca in cui sembra che nessuno si vergogni più di nulla, l’autoerotismo è ancora un tabù? Per ragioni culturali che hanno condannato una pratica che nulla ha di innaturale. Anzi... di Claudia Giammatteo

DAL SACRO AL PROFANO «Le radici della condanna sono profonde e risalgono a credenze millenarie», spiega Costantino Cipolla, docente all’Università di Bologna e autore del libro La dissoluzione della sessualità nell’era digitale (Franco Angeli). «La masturbazione è nata con l’uomo, come mostrano numerose pitture rupestri preistoriche». Ma il confine tra sessualità ritenuta “lecita” oppure “illecita” si è spostato in senso inverso. «Nell’antico Egitto si credeva che fosse stato l’atto autoerotico del dio Atum a dare inizio alla creazione e in segno di fecondità i faraoni si masturbavano durante le cerimonie sulle rive del Nilo», continua Cipolla. Nel mondo antico, quindi, la masturbazione era un atto naturale come un altro. «È stato con il cristianesimo, per il quale la masturbazione “impediva la generazione della vita” ed era dunque un’offesa verso Dio, che si è trasformato quel piacere in peccato». Un peccato “contro natura” che, secondo il teologo medievale Tommaso d’Aquino, veniva al secondo posto per gravità appena dopo l’omicidio e meritava come punizione un anno di digiuno a pane e acqua. Con il passare dei secoli, poi, la condanna dell’atto divenne sempre più netta e si arrivò a colpevolizzare i pensieri («Sfiorare la mano di fanciulla, in quanto dilettevole, è già preordinato alla polluzione», scrisse il vescovo settecentesco Alfonso Maria de’ Liguori) e nei conventi la vigilanza fu feroce. «Nell’Ottocento, in Lombardia i bagni di alcuni seminari avevano uno specchio che serviva a controllare che i giovani non cedessero al vizio mentre si lavavano. E spesso le suore potevano fare il bidet solo se accompagnate», rivela Cipolla. «Una visione repressiva durata secoli che influenza ancora oggi il mondo occidentale». CIECHI E FOLLI A peggiorare le cose, però, sono stati i pregiudizi medici nati negli ultimi tre secoli. Gran parte della responsabilità ricade su un luminare svizzero, Samuel August Tissot, autore del celebre De l’Onanisme (1760), pignola dissertazione su tutte le malattie causate dal “vizio impuro”: cecità, gotta, epilessia, follia. Bastava notare questi sintomi per smascherare i colpevoli. Istruiti dai medici, schiere di pedagogisti hanno quindi consigliato i rimedi più sadici e crudeli per reprimere il “flagello”: il sessuologo clinico ottocentesco Giorgio Rifelli raccomandava ai genitori di «entrare nelle camere da letto all’improvviso ispezionando biancheria e lenzuola», nei casi estremi si poteva utilizzare il cosiddetto jugum penis, un anello metallico seghettato infilato sul pene per scoraggiare erezioni indesiderate. E per le inguaribili onaniste, lo psichiatra tedesco Richard von Krafft-Ebing, autore di Psychopathia sexualis (l886), arrivò a prescrivere la “cauterizzazione della clitoride con ferri arroventati”. La svolta epocale arrivò solo negli anni ’40-’50 con il celebre “Rapporto Kinsey” (indagine sulla sessualità degli statunitensi) che, sfidando le convenzioni, ha messo in evidenza che, all’epoca, il 94% degli uomini e il 58% delle donne praticava l’autoerotismo. Infine nel 1972, sulla scia dei movimenti femministi, l’American Medical Association ha riconosciuto la masturbazione come un atto “normale”. DOPPIA MORALE Tutto bene? Mica tanto. Perché agli ossessivi divieti si somma da sempre un terzo fattore cruciale: il tabù sociale. In corso ancora oggi e che vale soprattutto per le donne. «Mentre nell’immaginario collettivo l’autoerotismo maschile dimostra po-


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