Focus Extra n. 83 - Primavera Estate

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LE MONOGRAFIE E GLI APPROFONDIMENTI SU TEMI DI GRANDE ATTUALITÀ PRIMAVERA ESTATE

2019

Noi e il Mare

Indispensabile per la vita sulla Terra, ha segnato la storia dei popoli. Adesso va difeso da un futuro precario

RENZO PIANO

QUEL BLU DENTRO DI ME L’architetto racconta quanto il mare lo abbia influenzato


Getty Images

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Intervista IL MARE DENTRO L’architetto Renzo Piano racconta il suo rapporto con l’acqua dialogando col figlio Carlo. «In tutto quello che ho fatto il mare c’è sempre».

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Ambiente DOV’È FINITA LA SPIAGGIA? L’erosione costiera minaccia i nostri litorali e le città di mare. Ma interventi mirati possono riparare i danni.

Economia DI CHI È IL MARE? Lo sfruttamento delle risorse marine ha scatenato una gara che coinvolge privati e intere nazioni. In gioco ci sono colossali interessi, economici e geopolitici.

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Storia PROFONDO BLU Dalla tuta di Leonardo ai robot autonomi: le tecnologie che ci hanno condotto nelle profondità degli oceani.

Risorse

Dai farmaci ai minerali, i tesori nascosti nel blu

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Animali LAGGIÙ DOVE LA VITA È ESTREMA Gli abissi oceanici sono popolati da incredibili creature. Ambiente ACQUA ALTA IN VISTA L’innalzamento del mare e le conseguenze che il riscaldamento degli oceani ha sul pianeta.

Scienza LA FISIOLOGIA DEGLI OCEANI Il 70% del pianeta è coperto dai mari. Che 540 milioni di anni fa accolsero la vita. E da sempre regolano il clima.

Copertina: Ray Collins - Quarta di copertina: Getty Images

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Animali IL LINGUAGGIO CRIPTATO DEI CETACEI Questi animali popolano tutti i mari della Terra, ma navi e sonar li stanno mettendo in pericolo.

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Natura INCONTRI RAVVICINATI Pacifiche megattere, squali affamati e foche birichine: gli scatti premiati dall’Underwater photographer of the year.

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Ambiente PIÙ PLASTICA CHE PESCI? Entro il 2050 la massa di plastica negli oceani supererà quella di tutti i pesci. L’emergenza è planetaria. Ambiente GIOIELLI DI CASA NOSTRA Le aree marine protette tutelano i paradisi costieri. In Italia sono 30, distribuite su circa 700 chilometri.

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Società L’EDUCAZIONE BALNEARE Progetti per rendere meno invasivo il turismo sui litorali.

Shutterstock

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Natura LA CRESTA DELL’ONDA Fatevi travolgere dalle sculture d’acqua fotografate da un surfista innamorato del mare.

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Scienza QUANTA ENERGIA IN QUEI FLUTTI Le onde più alte e potenti sono veri e propri muri d’acqua che travolgono tutto ciò che incontrano.

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Ambiente PESCI FUOR D’ACQUA Le riserve ittiche sono sovrasfruttate. Una pesca più sostenibile converrebbe all’ambiente e ai pescatori.

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Tecnologia NEMICO NERO Gli incidenti a petroliere e piattaforme provocano immani disastri. Ecco come si prova a rimediare.

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Ambiente ZONE MORTE L’inquinamento soffoca il mare e le aree prive di ossigeno, non adatte alla vita, sono in aumento.

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Scienza QUANTA VITA IN UNA GOCCIA! I microrganismi costituiscono più del 70% del peso totale di tutte le forme viventi che popolano gli oceani.

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Economia LE AUTOSTRADE DEL MARE Il trasporto marittimo continua a crescere, con navi sempre più grandi. Porti e canali si adeguano alle nuove stazze. Tecnologia COME FUNZIONA UNA NAVE IBRIDA Anche sul mare arrivano motori più ecologici.

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Npl/Contrasto

Animali LE MEDUSE, COSÌ BELLE E IMPOSSIBILI Sono gli animali più antichi del mondo, hanno colonizzato tutti i mari e oggi sono sempre più numerose. Ce ne parla il più grande esperto italiano.

Onde

Gli scatti spettacolari di un grande fotografo

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Società SFIDE Muscoli, fiato e allenamento sono indispensabili agli atleti che compiono in mare imprese eroiche.

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Mondo I POPOLI DIVENTATI ANFIBI Certi gruppi che vivono in stretta relazione con il mare hanno sviluppato caratteristiche fisiche particolari.

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Storia I MOSTRI E I MITI Dalla notte dei tempi, misteriose creature hanno popolato i racconti dell’orrore di naviganti e marinai.

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Eyevine/Contrasto

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Società SCRITTI SULL’ACQUA Molti autori si sono ispirati al mare per le loro opere.

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Intervista

IL MARE DENTRO L’architetto Renzo Piano racconta il suo rapporto con l’acqua dialogando col figlio Carlo. «In tutto quello che ho fatto il mare c’è sempre».

“Andar per mare per me è magia. Vivi la lentezza, il silenzio, la sospensione. Voli, galleggi, non tocchi terra”

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di scrivere un articolo con la stessa formula del dialogo, tutto incentrato sul mare? Se chiedessimo di dirci quanto mare c’è nei progetti e nel modo di progettare dell’architetto genovese? Glielo abbiamo chiesto e loro ci hanno risposto positivamente. Il risultato è questo articolo pieno di spunti, di riflessioni, di aneddoti. I pensieri dell’architetto Renzo sono in tondo, quelli del figlio Carlo in corsivo. Buona lettura e buona navigazione. A sinistra, Renzo Piano con il figlio Carlo, giornalista, sul Kirribilli, la barca progettata dallo stesso Renzo Piano. In alto a destra, il libro che hanno scritto a 4 mani.

Carlo Piano C’è un architetto giapponese che lavora in studio a Genova con mio padre Renzo, architetto pure lui. Non è in centro la bottega, si trova a Ponente, dove la città sfuma in riviera e le case abdicano a spiagge e scogliere. Una costruzione trasparente che vola sopra le fasce strappate al pendio, si aggrappa alla montagna e guarda il mare. È sospesa tra cielo e mare. Quel grande lago salato che si chiama Mediterraneo. Perché è un bacino che si schiude alla vastità oceanica solo dallo Stretto di Gibilterra. Gli studiosi hanno calcolato che sorgenti, fiumi e piogge impiegano circa un secolo a ricambiare tutta l’acqua contenuta nel Mediterraneo. Ebbene, Shunji Ishida lavora con mio padre da quasi cinquant’anni, da quando gli si guastò l’auto mentre era in viaggio di nozze, e da allora è restato. Era il 1971, io ancora non conoscevo le fatiche della scuola. Da giapponese che si rispetti, non si separa mai dalla sua macchina fotografica, anch’essa made in Japan. Renzo Piano «Ogni giorno, e alla medesima ora, Shunji fotografa il mare dallo stesso punto. Ha fatto migliaia di scatti, ma il bello è che non ne esistono due uguali. È il miracolo dell’acqua che cambia in continuazione, di quel mare che non sta fermo mai, come canta Paolo Conte. Il mare come il porto, che è un pezzo di mare protetto, è in perenne movimento: una città immaginaria e fantastica, dove gli edifici galleggiano e si spostano. Le navi alte come palazzi che vanno e vengono, si sostituiscono una all’altra. L’acqua salata avvolge il mondo, lo tiene insieme».

Lucia Lorandini

L’

architetto Renzo Piano e suo figlio Carlo, che è giornalista, hanno appena scritto un libro a quattro mani intitolato Atlantide – Viaggio alla ricerca della bellezza, (ed. Feltrinelli; copertina nella foto a destra). Il libro è una navigazione letteraria e non solo, in cui il mare ha un ruolo rilevante. Quando abbiamo pensato a questo numero di Focus Extra dedicato al mare, ci siamo detti: e se chiedessimo a padre e figlio

Mi sono sempre chiesto di che colore sia il mare. Noi lo dipingiamo blu o azzurro, ma è una convenzione. Ci sono anche il turchese, l’indaco, il grigio, il verde, lo smeraldo e la trasparenza. Sotto le nubi è plumbeo, nell’oscurità diventa nero e fosforescente di plancton, al tramonto sembra d’oro. Talvolta domina il biancastro 83 FocusExtra | 7


Animali

Il pesce vipera ha circa 350 punti luminosi all’interno della bocca, con cui attira le prede.

Laggiù

dove la vita è estrema Gli abissi oceanici, dal il buio perenne, e dalle temperature impossibili, in cui il cibo e l’ossigeno scarseggiano, sono popolati da incredibili creature. Ecco quali sono e come sopravvivono.

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volte sono leggiadri e armoniosi, con delicati corpi luminescenti che appaiono fluttuando all’improvviso nel buio, come certe meduse, seppie o semplici ascidie. Oppure sono eleganti, come le stelle serpentine dalle braccia lunghissime, che sembrano gioielli cesellati in filigrana. Altre volte possono apparire addirittura mostruosi, come alcuni pesci con enormi bocche affollate di denti aguzzi e nomi suggestivi: diavolo nero, pesce vipera, pesce mandibola, anguilla pellicano. Oppure sono soltanto insoliti, fuori dal comune, come i granchi yeti, compatti, tutti bianchi e di aspetto peloso (ma i “peli” sono in realtà minuscole protuberanze ricoperte di batteri), o certi vermi e i calamari giganti, lunghi diversi metri, che sembrano usciti dalle Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne.

Sono però sempre affascinanti anche perché inattesi, dato che vivono là dove a noi sembra impossibile che ci sia vita, in quello spazio immenso che occupa la quasi totalità del volume degli oceani, dai 200-500 metri sotto la superficie fin sotto i 3-4.000 metri, dove, tecnicamente, iniziano gli abissi. UN AMBIENTE IMPOSSIBILE. Questo

mondo è ricco di ambienti molto diversi: fondali di fango o di roccia, laghi super salati (vere pozze di acqua nell’acqua, con salinità e densità differenti) e sorgenti che sprigionano acqua a temperature altissime. Le condizioni sono estreme, con pressioni oltre le 400 atmosfere, il buio perenne, la scarsità di cibo e di ossigeno e le temperature che oscillano fra i 2-4 °C (ma scendono sotto zero nei mari antar-

tici) e punte di 450 °C, in corrispondenza delle sorgenti idrotermali. Sembrerebbe dunque un posto del tutto inospitale, eppure qui la vita c'è, eccome. Ovviamente è una vita “su misura”, che non potrebbe esistere altrove, ma così ricca e meravigliosa da far pensare che davvero la realtà superi anche l’immaginazione più sfrenata. Un esempio per tutti? Alvinella pompejana, un piccolo verme che vive nei pressi delle sorgenti idrotermali, a temperature ben superiori a quelle alle quali noi cuociamo le torte in forno. DA DOVE ARRIVA IL CIBO? Roberto Da-

novaro, professore di Biologia marina all’Università politecnica delle Marche e presidente della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, spiega che in questi ambienti a farla da padroni sono i bat-

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L’ittiococco vive a circa 500 metri di profondità, ma alcuni esemplari raggiungono i 2.000 m.


Ambiente

Le aree marine protette tutelano i paradisi costieri dagli anni Ottanta. In Italia sono 30, distribuite su circa 700 chilometri. E funzionano così.

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cque cristalline, fondali mozzafiato e tratti di costa profumati di macchia mediterranea. Veri e propri paradisi, fondamentali per conservare e aumentare la biodiversità. Sono le aree marine protette, istituite a partire dagli anni Ottanta e tutelate per legge per la loro rilevanza naturalistica, culturale ed educativa. In Italia ce ne sono 30, presenti in 10 regioni e distribuite lungo circa 700 chilometri di litorale. Pochi, se si considera che le coste del nostro Paese coprono ben 7.500 chilometri. Ventisette sono riserve marine, due sono invece parchi sommersi (uno a Baia, nel golfo di Pozzuoli, e l’altro a Gaiola, nel golfo di Napoli) e una è il santuario per i cetacei, il tratto di mare di quasi 100.000 chilometri quadrati tra Francia, Italia e Principato di Monaco. MAPPE A TUTELA CRESCENTE. Ciascu-

na riserva può essere suddivisa in tre zone – A, B e C – in base al grado di protezione di cui necessita. La zona A, o riserva integrale, gode della massima tutela e sulle mappe è indicata con il colore rosso. Qui sono permesse soltanto attività utili a salvaguardare l’ambiente, ovvero quelle di ricerca, gestione e controllo del territorio, mentre il turismo non è consentito. Previa autorizzazione, i visitatori possono invece accedere alle zone B, indicate in giallo sulle mappe, ma soltanto per svolgere attività che abbiano un basso impatto sull’ambiente. Si va dalle immersioni alla balneazione, dal transito all’ancoraggio di imbarcazioni

L’isola di Marettimo, la più lontana e selvaggia dell’arcipelago delle Egadi, alle porte del Canale di Sicilia.

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Gioielli di casa nostra


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Anzenberger/Contrasto


Natura

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ALLA RICERCA DELL’ONDA PERFETTA

Ray Collins (in basso) è il fotografo australiano autore di queste spettacolari immagini. Esperto surfista, ha vinto numerosi premi per i suoi scatti. Il suo peggior incubo? La plastica nel mare.

Mostri oceanici, cime ghiacciate, tunnel infiniti... Fatevi travolgere dalle sculture d’acqua fotografate da un surfista innamorato del mare. A cura di Fabrizia Sacchetti - Foto di Ray Collins

LA CRESTA DELL’ONDA 83 FocusExtra | 69


Animali

LE MEDUSE, COSÌ BELLE E IMPOSSIBILI Eteree e impalpabili, a volte pericolose per l’uomo, sono gli animali più antichi del mondo. Hanno colonizzato tutti i mari e oggi sono sempre più numerose. Ce ne parla il più grande esperto italiano.

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ono pochi gli animali marini che possiamo avvicinare senza che fuggano via. La nostra presenza spaventa e siamo percepiti come una minaccia. Certo, quelli che se ne stanno attaccati al fondo, come coralli, spugne e cozze, non scappano. Ma se parliamo di animali che vivono in sospensione nell’acqua, le cose cambiano. Lo sanno bene i pescatori subacquei, che devono prestare la massima attenzione per avvicinare le loro prede. Le uniche creature di dimensioni ragguardevoli che si lasciano avvicinare senza fuggire sono le meduse. Non gliene importa nulla di noi. Non si spaventano, non scappano, ma neppure ci attaccano. Sono maestosamente indifferenti e vanno per la loro strada.

OMBRELLI A PROPULSIONE. Le meduse

potrebbero persino non sembrarci veri animali: non hanno né capo né coda, non hanno un davanti e un didietro, né un lato destro e uno sinistro. Sono invece spesso emisferiche e hanno un sopra e un sotto. Il loro corpo principale si chia-

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ma ombrello (ma può avere anche la forma di una campana) e delimita una cavità interna che è piena di acqua marina. Quando i suoi muscoli si contraggono, la cavità si restringe e spinge fuori l’acqua, formando un getto che proietta la medusa nella direzione opposta: le meduse, insomma, si muovono generando getti d’acqua, pulsando. Una volta che l’ombrello si è contratto, la “gelatina” di cui è fatto lo fa tornare in posizione rilassata, e la cavità si riempie di nuovo d’acqua, che sarà espulsa alla contrazione seguente. A dare il ritmo alle pulsazioni sono le informazioni che arrivano dagli “occhi” e dagli organi dell’equilibrio, che sono disposti in cerchio, sul margine dell’ombrello, e collegati da un anello nervoso. Gli occhi individuano la luce e indicano la direzione della superficie e quella del fondo, mentre gli organi dell’equilibrio comunicano in che posizione si trova il corpo. La gelatina delle meduse è qualcosa di speciale. Si chiama in realtà matrice extracellulare e l’abbiamo anche noi. Tutti i viventi, infatti, sono costituiti da cellule

e da questa sostanza – composta principalmente da collagene – che funge da cemento e tiene assieme il tutto. La differenza fra noi e le meduse è che noi abbiamo tanti “mattoni” (le cellule) e poco “cemento”; le meduse, invece, hanno poche cellule e gran parte del loro corpo è fatta di matrice extracellulare, molto elastica. ATTACCO MORTALE. Al centro della ca-

vità dell’ombrello c’è un “manico”, il manubrio, alla cui estremità è posta la bocca. Dal margine dell’ombrello, e a volte anche dalla bocca, pendono tentacoli, a volte brevi a volte lunghissimi, che pulsano distesi nell'acqua. Quando i tentacoli toccano qualcosa di vivo, entrano in funzione le cnidocisti di cui sono armati: si tratta di piccole capsule piene di veleno, contenenti un filamento che viene sparato fuori e si aggancia alla preda, iniettando la sostanza tossica. Ciascun tentacolo può avere centinaia e persino migliaia di questi minuscoli arpioni. L’animale trafitto da una o due cnidocisti sente dolore e si dimena, ma è tratte-


Illustrazioni di Alberto Gennari

La Drymonema è la medusa più grande del Mediterraneo (fino a 1 metro di diametro). È molto urticante ma per fortuna anche rara.

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Scienza

Quanta vita in una

goccia!

I microrganismi costituiscono più del 70% del peso totale di tutte le forme viventi che popolano gli oceani. E sono importantissimi.

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uando si pensa alle grandi distese di acqua, di solito la nostra immaginazione corre agli abitanti visibili e noti di questi habitat: pesci e mammiferi marini in primis, ma anche spugne, coralli e molti altri. La maggior parte degli organismi che abitano mari e oceani è però composta da esseri minuscoli e invisibili. Una singola goccia d’acqua contiene infatti più di un milione di batteri, virus, funghi e microalghe, che sono essenziali per la sopravvivenza e la salute dell’intero ecosistema. Queste creature, tra le più antiche del pianeta, sono infatti alla base della catena alimentare e producono dal 50 all’80% dell’ossigeno globale (le foreste pluviali ne producono circa il 28%). Inoltre assorbono l’anidride carbonica dall’atmosfera e contribuiscono allo smaltimento dei rifiuti organici.

IDENTIKIT DEI MICROBI. Di questa moltitudine silenziosa fanno parte i microrganismi presenti nell’acqua, ma anche quelli che si trovano all’interno e sulla superficie degli animali marini e sulle barriere coralline. Nel loro insieme, costituiscono il microbioma marino che, a detta degli studiosi, rappresenta più del 70% del peso totale di tutte le forme di

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vita che popolano il mare. Shinichi Sunagawa è tra i ricercatori del Tara Oceans Project che, dal 2009 al 2013, ha coinvolto 150 studiosi per investigare gli ecosistemi di plancton e coralli. Il suo team, in particolare, ha studiato il microbioma proveniente da campioni prelevati in 68 zone di oceani e mari, a livelli diversi di profondità: nelle acque superficiali, in quelle emipelagiche (fino a -200 metri) e in quelle mesopelagiche (da -200 a -1.000 metri). «Le nostre analisi hanno confermato che fin dove la luce penetra, i batteri più abbondanti sono quelli che ottengono energia da composti organici e, appunto, dalla luce», spiega il ricercatore. «Gli Archea, invece, sono più numerosi nelle acque più profonde e negli habitat estremi». GRANDE VARIETÀ. In generale, con l’aumentare della profondità crescono il numero di specie presenti e la varietà delle loro funzioni metaboliche, dati che si spiegano con la necessità di adattarsi alla luminosità sempre più ridotta, a temperature estreme e alla scarsità di nutrienti. Quest’ultimo fattore condiziona anche il tasso di crescita del microbioma, che si riduce via via che si scende. La grande variabilità dell’habitat si riflette poi nell’abbondanza di geni. «Ab-


M.Ormestad/Kahikai/Tara Expéditions/Expédition Tara Oceans

Uno dei campioni di plancton raccolti dalla spedizione Tara Oceans Project, che ha studiato i più piccoli esseri viventi marini.

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