Focus n. 327 - Gennaio 2020

Page 1

Mensile: Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo (cont.), Spagna € 7,00 / MC, Côte d’Azur € 7,10 / Canada CAD 12,00 / Germania € 10,00 / Svizzera Chf 8,90 – C.T. Chf 8,40 / USA $ 12,00. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP

SCOPRIRE E CAPIRE IL MONDO

327

21 DICEMBRE 2019 GENNAIO 2020 € 3,90 IN ITALIA

LE NOSTRE ORIGINI INASPETTATE L’HOMO SAPIENS NON È L’UNICO GENITORE CHE ABBIAMO: IN NOI C’È IL DNA DI ALTRE SPECIE. LA STORIA UMANA RISERVA SORPRESE

NATALE TECNOLOGIA COSA SUCCEDE AL CORPO ABBIAMO PROVATO “Q” FRA FESTE E ABBUFFATE COMPUTER QUANTISTICO

SPECIALE

ESPERIMENTI L’INVIATO DI FOCUS IN ASSENZA DI GRAVITÀ

SCARICA LA APP INQUADRA E ANIMA LA COPERTINA!

CO2 RIDURRE LE EMISSIONI È LA SFIDA DEL SECOLO


327 GENNAIO 2020

www.focus.it

Scoprire e capire il mondo PRISMA

8 Magnetismo terrestre 12 Prisma sonoro 15 Il gioco dei perché 18 Piccola fisica 22 Spazio 24 Cogli l’etimo 31 Babbo Natale in numeri

Gli animali più ricercati del Pianeta

16 18

I gas dello champagne? Sono supersonici

dossier Il cammino dell’uomo 32 UNA FAMIGLIA ALLARGATA

Lasciata l’Africa, Sapiens ha incontrato altre specie, con cui si è accoppiato. E noi oggi abbiamo il loro Dna. Ecco come si sta riscrivendo la nostra storia.

40 I PRIMI DI NOI

Che Sapiens sia nato in Africa non ci sono dubbi. Rimane da stabilire dove e quando. E spunta un nostro antenato (foto a destra) vissuto in Marocco.

44 L’INVIATO SENZA GRAVITÀ

50 A NATALE IL CORPO NON FA FESTA

56 UN COMPUTER QUANTISTICO

70 IL NEMICO INVISIBILE

scienza

Siamo stati ospiti di un volo parabolico dell’Esa, per vedere come si svolgono gli esperimenti scientifici a zero-g. E per provare l’esperienza.

41

alimentazione

Ricostruzione di Sapiens vissuto in Marocco

Cene, cenoni e stravizi alimentari raccontati in prima persona dall’organismo. Per capire cosa gli succede.

informatica

Gli elaboratori a quanti sono pronti a superare le ultime frontiere del calcolo. Ne abbiamo provato uno.

ecologia

Le nostre emissioni di CO2 ci hanno portato in un territorio inedito. E resta poco tempo per intervenire.

In copertina: Foto grande elaborazione Daniele Gaj/Shutterstock (3); Sotto: Getty Images; Ibm; Melanie Crawn/Esa.

50

Le feste natalizie sono un incubo per il nostro apparato digerente. E non solo Focus | 3


76 METTIAMOCI UNA PIETRA SOPRA

84 INFLUENZA, UN VACCINO PER SEMPRE

88 LE DUE T DELLA VELOCITÀ

94 LA VOCE DEL REATO

96 SE CESARE FOSSE SOPRAVVISSUTO...

Come liberarci della CO2? Il metodo più immediato è stoccarla sotto terra. Ecco tutti i progetti per riuscirci.

Fa ogni anno fino a 650.000 vittime. La caccia all’antivirus unico che può fermarla inizia a dare frutti.

scienza sportiva

Testa e tecnica sono i 2 fattori del successo nei 100 metri piani. Parola di Filippo Tortu, il primo italiano a scendere sotto i 10 secondi in questa disciplina.

tecnologia

Il riconoscimento vocale fa passi da gigante. Ma si può risalire a una persona da una registrazione?

storia

Avrebbe proseguito le guerre contro i Parti, i Daci e i Germani, prevenendo le invasioni barbariche.

tecnologia

tecnologia

Interventi come la demolizione del Ponte Morandi richiedono una complessa preparazione tecnologica. Siamo andati a conoscerne i segreti.

116 NAVICELLA SPAZIALE O METRO?

mondo

Moderne, attraversate da treni autonomi, talvolta opere d’arte: viaggio tra le metropolitane più belle.

122 FOCUS LIVE

128

Da dove vengono quei lampi radio che attraversano l’universo

Ha caratteristiche ancora insostituibili e quello italiano è di qualità superiore. Breve decalogo per capire la guerra in atto a Taranto e nel mondo.

110 UNA SCIENZA ESPLOSIVA

Tutto ciò che c’è da sapere sull’acciaio

salute

102 INDISPENSABILE ACCIAIO

102

ecologia

iniziative

Come vogliamo vivere nel 2029? Il festival di Focus ci ha raccontato il mondo che verrà. E ciò che la scienza può fare per il nostro domani.

RUBRICHE

6 L’oblò 62 Domande & Risposte 68 Tipi italiani 140 A confronto 147 MyFocus 152 Cartellone 156 Giochi

128 SEGNALI DAL COSMO

universo

Siamo andati a vedere come i ricercatori indagano un grande mistero dello spazio, i lampi radio veloci.

134 UNA VITA TRA LE VITI

intervista

Attilio Scienza è agronomo, enologo, esperto di genetica della vite. Ma anche docente universitario e cultore appassionato del vino e delle sue vicende.

142 IL SANTO PADRE

arte

Come l’arte ha rappresentato San Giuseppe, uomo come noi, coinvolto in una storia più grande di lui.

152

Il 26 gennaio in India è la festa della repubblica

4 | Focus

Ci trovi anche su:


dossier

PARENTI ESTINTI Da sinistra, un uomo di Neanderthal. Al centro, una bimba derivata dall’incrocio tra Neanderthal e Denisova. A destra, un uomo moderno.

Una famiglia Spl/Agf (3)

allar


Il cammino dell’uomo

Lasciata l’Africa, Sapiens ha incontrato uomini e donne di altre specie, con cui si è accoppiato. E noi oggi abbiamo il loro Dna. Ecco come si sta riscrivendo la nostra storia.

gata

di Marco Ferrari

Focus | 33


alimentazione

Cene, cenoni e stravizi alimentari raccontati in prima persona dall’organismo. Per capire bene che cosa gli succede. di Elena Meli

A Natale il nostro corpo 50 | Focus


Getty Images/iStockphoto

non fa festa


ecologia

Epa/Ansa

Il nemico FUMI NOCIVI Ciminiere di una centrale a carbone a Bergheim(Germania). Gli impianti che producono energia sono i principali emettitori di CO2.


pic (se n co al 210 on s 0 emis i riducon popo sioni e o lazio ne)

1.200

p di mas icco CO si u 2 m 80 ltim neg o 0 li an mil i ni a

Ă tit an i in era u q gg sf o o m at

1.000

1.5 00

0 50

pp

0

00 2.0

invisibile

Le nostre emissioni di anidride carbonica ci hanno portato in un territorio inedito per l’umanità . Ora ci resta poco tempo per intervenire. di Vito Tartamella

ella on : ssim rra ma ella Te mo co pic oria d estre st nario sce

m

30 0

0 41

LIVELLI In questo grafico, le concentrazioni di CO2 (in ppm, parti per milione) nel presente, passato e futuro (nella peggiore delle ipotesi) della Terra.


medicina

RISCHIO GLOBALE Il vaccino contro l’influenza suina, che determinò una pandemia nel 2009. Il virus arrivò all’improvviso e il vaccino divenne disponibile soltanto dopo alcuni mesi.

Contro l’influenza un VACCINO per sempre


Fa ogni anno da 250.000 a 650.000 vittime nel mondo. Ma in caso di pandemia i morti sarebbero milioni. La caccia all’antivirus unico che può fermarla inizia a dare frutti.

U

n vaccino universale contro l’influenza, che si fa una volta nella vita ed è capace di proteggere anche dai ceppi virali più aggressivi, è il santo Graal di tanti laboratori in giro per il mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e i National Institutes of Health (Nih) statunitensi lo hanno inserito fra le priorità più urgenti della loro agenda, il congresso Usa ha destinato solo per quest’anno 130 milioni di dollari alla ricerca su questo tema e sta discutendo se stanziare un altro miliardo nei prossimi 5 anni, mentre molte società farmaceutiche stanno finanziando nuovi studi. E diverse organizzazioni filantropiche, fra cui la Fondazione di Bill e Melinda Gates, hanno messo sul tavolo fondi ingenti. Alcune ricerche sono ormai in dirittura di arrivo e l’obiettivo sembra sempre più vicino. «Il futuro è questo. Tutti ci aspettiamo l’uscita del vaccino universale», dice Antonino Bella, responsabile scientifico di Influnet, la rete di sorveglianza epidemiologica sull’influenza dell’Istituto Superiore di Sanità. La strada per ottenerlo è però ancora tortuosa.

Reuters/Contrasto

di Margherita Fronte

A CHE COSA SERVIREBBE? Il vaccino universale sarebbe una svolta per una malattia sottovalutata, che uccide nel mondo dalle 250.000 alle 650.000 persone ogni anno, non soltanto nei Paesi in via di sviluppo. Negli Stati Uniti, i virus in circolazione nel 2018-2019 hanno fatto 79.000 vittime. «In Italia l’influenza e le sue complicazioni determinano in media ogni anno circa 8.000 decessi, soprattutto in persone anziane, la cui salute è già compromessa da altre patologie», riprende Bella. Il vaccino stagionale, quello che si fa ogni anno, limita l’impatto della malattia e la rende più leggera, ma ha parecchi punti deboli. Oltre al fatto di dover essere formulato, prodotto e distribuito regolarmente, infatti, funziona piuttosto male se confrontato con altri vaccini. Nelle annate migliori la sua efficacia raggiunge appena il 60%, ma nelle stagioni “no” può scendere anche al 10% (se vi state chiedendo perché siete a letto con febbre e dolori alle ossa, pur avendolo fatto, ora avete la risposta). Soprattutto, però, viene messo a punto sulla base dei virus che si trovano in circolazione qualche mese prima della stagione influenzale (solitamente a febbraio-marzo), per dar modo alle aziende di produrlo e distribuirlo. E questo lo indebolisce, se nel frattempo i virus mutano – cosa che accade piuttosto spesso –, e lo rende del tutto inutile, se un nuovo agente infettivo arriva all’improvviso e si diffonde rapidamente. «I virus influenzali sono molti e diversi, ma possono essere raggruppati in due grandi categorie: quelli di tipo A e quelli di tipo B», spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano. «I primi sono i più pericolosi. Sono presenti in certe specie animali (suini, uccelli...) e possono contagiare l’uomo in qualsiasi momento, diffondendosi poi rapidamente. In tempi brevi possono raggiungere molti Paesi anche in continenti diversi, generando una pandemia. Contro questa eventualità, l’attuale strategia vaccinale non può far nulla». Erano virus pandemici quello della Spagnola, che nel 1918 fece 100 milioni di morti e, più di recente, quello dell’influenza suina del 2009. Focus | 85


tecnologia

Indispensabile

ACCIAIO Ha caratteristiche ancora insostituibili e quello italiano è di qualità superiore. Breve decalogo per capire la guerra in atto a Taranto e nel mondo. di Riccardo Oldani

INCANDESCENTE Un operaio nello stabilimento ThyssenKrupp di Duisburg. La Germania è il sesto produttore mondiale di acciaio.

102 | Focus


IL CASO DI TARANTO In Italia ne parliamo soprattutto per le vicende legate all’impianto siderurgico di Taranto, il più grande d’Europa e di importanza strategica per il Paese, capace teoricamente di produrre fino a 9,2 milioni di tonnellate di acciaio l’anno, ma sfruttato ora più o meno a metà del suo potenziale. L’annuncio del gruppo indiano ArcelorMittal, che lo controlla da novembre 2018, di portarlo a progressivo spegnimento e le complicate traversie della città pugliese e dei suoi cittadini potrebbero far pensare che l’acciaio sia ormai un materiale superato, legato a un vecchio modo di concepire l’industria, con tante controindicazioni e pochi vantaggi. Ma le cose non stanno così.

Epa/Ansa

S

ono passati probabilmente più di 4.000 anni da quando un fortunato fabbro trovò il modo di ottenere l’acciaio. Si era accorto che se lasciava il primo prodotto della fusione dei minerali di ferro, quella che oggi chiamiamo ghisa, a contatto per un certo tempo con il fuoco del carbone di legna, otteneva un metallo più duro e resistente. In maniera empirica aveva scoperto il modo per ridurre il tenore di carbonio nella lega di ferro ed eliminare così la principale causa della sua fragilità. Quell’artigiano probabilmente viveva in Anatolia, in Asia Minore, perché da lì provengono i più antichi manufatti in acciaio, ed è uno dei tanti, sconosciuti pionieri del passato che hanno avuto il merito di cambiare la Storia. Sì, perché il metallo che “inventò” nel suo antico forno ha avuto un peso decisivo nel portare l’umanità al livello di sviluppo odierno. Oggi è impiegato ovunque, spesso senza che ce ne rendiamo conto, nelle navi come nelle automobili, nel cemento armato, e quindi nelle case in cui viviamo, come nelle pentole in cui cuciniamo.


arte

SANTO

IL

PADRE N

Tra il Cristo, di cui è il terreno genitore, e la Madonna di cui è il consorte, Giuseppe è l’unico uomo come noi, coinvolto in una storia più grande di lui. L’arte lo ha rappresentato così. di Vittorio Sgarbi

on c’è santo che mi sia più caro di Giuseppe. È il nome di mio padre, e lo vedo chino sul bambino dormiente, con le mani giunte in una adorazione così profondamente umana da commuovermi, come non mi accade davanti alle Madonne con il bambino e perfino nel momento tragico della Pietà o del Compianto con Gesù morto. Alla fine, la Madonna, con ancora il figlio in grembo, è vincitrice, sarà portata in cielo da lui, adorata, gloriosa, misericordiosa. Sarà contaminata e innalzata dalla divinità del figlio. Giuseppe no, Giuseppe è un uomo semplice, coinvolto in una storia più grande di lui, consapevole dei suoi limiti e riconoscente per il ruolo fiduciario che gli è stato affidato. La tenerezza non riguarda il figlio in quanto Dio, ma in quanto bambino indifeso, che ha bisogno della protezione del padre; ed è assai lontana dall’orgoglio e dal compiacimento. 142 | Focus

È una condizione umanissima in cui entrano gratitudine e responsabilità, quello che gli è stato chiesto in quanto padre nelle situazioni di circostanza, per doverosa rappresentanza nelle Natività, nelle Sacre famiglie: lui vigila, lui guida, lui conduce l’asino su cui Maria e il figlio avanzano durante la fuga in Egitto. Giotto lo racconta mirabilmente, e non manca di mostrarne l’apprensione nello sguardo, per garantire alla sua famiglia la protezione da ogni rischio. SLANCI DI AFFETTO In tutte le rappresentazioni, la sua presenza è una garanzia di amorevolezza, di attenzioni, di protezioni. Nel poco conosciuto Riposo nella fuga in Egitto del Cavalier d’Arpino, lo si vede piegare una pianta di datteri per offrirli tutti al bambino con slancio affettuoso. Ma non c’è artista che non ne abbia voluto documentare la presenza: sempre accondiscendente, disponibile, protettivo. Si in-

caricano di offrirne un’immagine meno servizievole tre artisti, fra gli altri: Caravaggio, Orazio Gentileschi, Benedetto Zalone. Ognuno dei tre titolare di composizioni diversamente originali. Il più sorprendente è Caravaggio. Nel suo Riposo, nella Galleria Doria Pamphilj di Roma, si assiste a un inedito rovesciamento: in primo piano non sono più la Madonna e il bambino, bensì un angelo, bellissimo, sensuale, infinitamente attraente. La sua presenza è tale che San Giuseppe non vede altro, sembra dimenticare la sua funzione. La Madonna e il bambino sono in secondo piano, pacatamente addormentati. In lui scatta un pensiero segreto, prende vita il desiderio, contando sulla distrazione e la distanza di Maria. Così guarda adorante l’angelo, il suo sguardo è innamorato, perduto, i piedi lo tradiscono, rivelandone un brivido segreto, una emozione incontenibile che lo fa fremere. Per quel ragazzo è disposto


Mondadori Portfolio

A TU PER TU San Giuseppe e Gesù Bambino (16351642), dipinto di Guido Reni, in una collezione privata. Qui, come in altri quadri dell’autore, c’è la contemplazione diretta del bambino, in assenza della Vergine.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.