Mondo Agricolo n. 11/2019

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DOCUFILM XYLELLA • INCONTRO FNSEA • B2B IN TOUR • VINO A BRUXELLES • ACCORDO INTESA SANPAOLO • PROTOCOLLO Q8 SUCCESSO A ECOMONDO • 100 ANNI ALESSANDRIA E PIACENZA • CIBO PER MENTE • COW PARADE • MOSTRA VALELAPENA

Verso il futuro Tecnoserre avanzate studiando come colonizzare Marte

A Ecomondo la tavola dell’innovazione

Precision farming con satellite, big data e rilevamenti drone Anno LXX - n. 11 - NOVEMBRE 2019 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 Comma 1 Aut. C/Rm/18/2012 Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 - Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Sepe - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101



L’ E D I T O R I A L E nnn

A

Marte e martiri gricoltori-astronauti che coltivano su Marte. In un futuro neanche troppo lontano il mondo agricolo sarà chiamato a fare la sua parte per colonizzare il pianeta rosso. D’altronde senza agricoltura in loco non ci sarà possibilità di insediamento. La ricerca sta studiando come operare ed intanto le modalità dei tecnici della Nasa (come illuminazione a led, luci ultraviolette, idroponica) sono già applicate nelle tecnoserre agricole più avanzate. Nell’attesa di colonizzare e coltivare Marte gli agricoltori si stanno impegnando - con il supporto fondamentale della ricerca pubblica e privata - per far progredire le tecniche e le modalità di coltivazioni “terrestri” con la finalità di essere in grado di fornire food per tutti gli abitanti della Terra e vincere la sfida di Fame Zero (#FameZero), che è il cuore degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite da raggiungere entro il 2030. C’è poi il problema dei cambiamenti climatici che richiedono risposte immediate in chiave di sostenibilità. Insomma bisogna procedere attivamente sul doppio binario innovazione-sostenibilità. In quest’ottica è importante dare impulso all’agricoltura 4.0 che vale 7 miliardi di dollari, di cui il 30% generato in Europa. L’Italia, in questo percorso, non può restare indietro e per questo ho apprezzato la volontà del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli di estendere la platea dei beneficiari del super e iper ammortamento anche alle imprese agricole. Mi auguro davvero che si voglia favorire l’innovazione nel settore primario e dare impulso al rinnovamento. Marte e martiri. In contrasto stridente con la voglia di innovazione, anche fantascientifica, è ciò sta accadendo nel Salento con la Xylella. L’appassionato, commovente e lucido docufilm “Amalaterra” di Gabriele Greco presentato a Palazzo della Valle, racconta il dramma economico, sociale, ambientale che non si è riusciti a gestire. Ci sono agricoltori che piangono, pregano e si attendono un miracolo. Quanto è avvenuto, riguardo alla Xylella, è una sconfitta del Paese, è una tragedia anche occupazionale come l’Ilva di Taranto, per certi versi addirittura più grave. Serve una legge speciale e bisogna fare un’operazione di sistema per superare questa eccezionale emergenza, per ricostruire, per trovare strade alternative. Non mi attendo miracoli ma azioni concrete. Massimiliano Giansanti

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SOMMARIO L’EDITORIALE Marte e martiri Massimiliano Giansanti................. 3

ATTUALITÀ PRECISION FARMING Earth Observation P. Castello e A. Pantano ...............

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Internet of farming Gabriella Bechi.........................

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ATTUALITÀ COLTURE PROTETTE Coltivare su Marte Gaetano Menna.........................

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ATTUALITÀ ANNIVERSARIO Festa del Centenario Rossana Sparacino.....................

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Un secolo insieme Elena Gherardi .........................

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APERTURA EUROPA L’Europa che vogliamo M.M........................................ 6 PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA B2B in tours Elisabetta Tufarelli....................... 8

Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Sepe Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo Testata associata all’USPI

Vino a Bruxelles C.C........ ...............................

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Il pianto degli ulivi Gabriella Bechi .........................

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Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Sepe - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 Pubblicità

Rubriche Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Faenza Group - Faenza (RA)

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Far crescere l’impresa Maria Cristina D’Arienzo ............. Fai il pieno di biometano Paola Castello .......................... SPECIALE ECOMONDO Crocevia di idee Paola Castello ..........................

Mappamondo Cow Mappamondo Agribashing hi-tech . .. . . . . . . . . 38 30

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EPS Sorveglianza Organizzazione Vescovo selvatici. Treviso . . . . .... . . 47 32 Organizzazione Enapra Patto perScatta la ricerca. il verde. . . . . . . . . 48

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Campi Eps Attenti rosaal Due lupo. domande . . . . . . . a… . . . .. . . . . . 50 Anga CampiOn rosa theBonus beach.agricoltrici. . . . . . . . . . . . . . . . . 51 52 Over65 Anga Agrifood Assistenza next.anziani . . . . . .... . . . . . . . . 54 53

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Enapra Over65 Sicurezza Anpa Ragusa sul .lavoro . . . . . .. . . . . . . . 56



APERTUR A EUROPA

L’Europa che vogliamo A Parigi l’incontro dei presidenti di Fnsea e Confagri Lambert e Giansanti. Al centro delle riflessioni Pac, accordi di libero scambio, Brexit ed etichettatura

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“L

a Pac deve essere una politica moderna, in piena sintonia con le sfide del momento”. Christiane Lambert, presidente di FNSEA (l’organizzazione degli agricoltori francesi) lo aveva sottolineato nell’editoriale che aveva scritto per Mondo Agricolo (nn.7-8/19). E lo ha ribadito nell’incontro, a Parigi, con il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “Serve hanno concordato i due leader - un’Europa forte con politiche adeguatamente finanziate per le sfide da affrontare. La PAC deve soprattutto rimanere una politica comune, a carattere economico”. Certo è necessario bilanciare l’aspetto economico della PAC con la sostenibilità ambientale; non può esistere, però, sostenibilità ambientale senza produzione. Un’altra sottolineatura importante del vertice ha riguardato il contributo della PAC in termini di sicurezza alimentare, uso del suolo, occupazione e crescita: non è in contrapposizione con le azioni volte a combattere il cambiamento climatico, la protezione dell’ambiente e la biodiversità. Al contrario, tali obiettivi possono essere raggiunti attraverso tecniche mirate ed una remunerazione adeguata per gli agricoltori. La sostenibilità deve basarsi in ogni caso su tre pilastri: economico, ambientale e sociale. In merito alla recente conclusione dell’accordo di libero scambio della UE con il Mercosur ed all’applicazione delle misure di

g

ritorsione statunitensi a seguito del panel “Airbus-Boeing”, Lambert e Giansanti sono stati concordi nel considerare le concessioni ai Paesi sudamericani e i dazi Usa un’ingiusta penalizzazione imposta all’agricoltura europea. L’agricoltura non può essere utilizzata dai negoziatori dell’UE come “settore di compensazione” nell’ambito dell’accordo Mercosur. I dazi statunitensi impongono con urgenza il varo di un piano di sostegno per le produzioni più colpite. A seguito della nuova proroga della data della Brexit, i due presidenti hanno anche discusso della situazione economica in Europa, ribadendo la necessità di evitare “un’uscita non ordinata” del Regno Unito e negoziare una zona di libero scambio per salvaguardare in futuro gli scambi commerciali bilaterali. Tra gli argomenti più toccati dai presidenti anche l’etichettatura di origine, che deve anche proteggere gli agricoltori per la valorizzazione delle loro produzioni. Infine, hanno ribadito che le nuove tecniche di miglioramento genetico e l’innovazione sono “una priorità per il futuro dell’agricoltura europea”. Il settore deve migliorare la propria

competitività attraverso investimenti per rispondere alla rivoluzione digitale in un contesto in cui essere agricoltore diventa sempre più complesso. Secondo i due presidenti sono necessarie nuove iniziative che consentano agli agricoltori di poter gestire i dati provenienti dalle loro aziende agricole perché vadano a beneficio del settore agricolo. Giansanti e Lambert hanno quindi pianificato di intensificare la loro collaborazione su questa tematica. (M. M.) nnn

Massimiliano Giansanti e Christiane Lambert

DIRETTIVO CONFAGRICOLTURA SU TAGLI DEL BILANCIO AGRICOLO

La Commissione Ue ha proposto di lasciare invariati per un anno la normativa in vigore sulla Pac e gli impegni degli agricoltori, ma a fronte di un bilancio in diminuzione. “È una vera e propria contraddizione che va superata” ha ribadito il Comitato Direttivo di Confagricoltura nella riunione del 13 novembre. “La partita è ancora aperta - ha detto il presidente Giansanti -. Abbiamo già avviato da diversi mesi una serie di iniziative per contrastare i tagli inaccettabili proposti dalla Commissione non solo nel 2021, ma fino al 2027. Per l’agricoltura italiana ammonterebbero, nel complesso, a 2,7 miliardi di euro”. NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 7


PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

Confagri Promotion ha organizzato incontri d’affari sul vino a Pavia, Brescia e Verona di Elisabetta Tufarelli

B2B in tour

B

uone notizie per l’Italia del vino: volano le vendite nei Paesi terzi oggetto di trattati di libero scambio (Giappone, Canada, Corea del Sud) e tengono negli Usa. Proprio per consolidare questo trend, Confagri Promotion, nell’ambito delle iniziative per l’OCM Vino, continua a puntare sui mercati esteri. Le importazioni di bianchi e rossi made in Italy nei primi 10 Paesi buyer, che da soli valgono l’87% del mercato extra-Ue, sono cresciute e Confagricoltura continua a promuovere e incoraggiare le aziende associate a tendere ancora di più verso l’export. Questa volta l’iniziativa d’incoming di operatori stranieri è stata prevista in tre tappe (dal 17 al 23 novembre) ed ha visto coinvolte 14 aziende associate a Pavia, 15 a Brescia e 18 a Verona e una dozzina di buyer di Giappone, Canada, Usa (Texas, Massachusetts, Washington, Virginia e Minnesota) e Russia. Il programma all’insegna del nostro vino ha previsto una full immersion nei prodotti regionali con B2B e degustazioni, con l’obiettivo di far sviluppare ancora di più l’appeal dei nostri vini su questi mercati. Tra le visite da segnalare quelle alle cantine Giorgi e Vigne Olcrù. I buyer hanno potuto apprezzare

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anche le produzioni della cantina Montelio, del conte Vistarino e dell’azienda vitivinicola Doria. Nel Bresciano particolarmente gradite le visite all’azienda Ricci Curbastro e Ca’ de Frati. Il programma si è concluso in Valpolicella alla Corte Borghetti e alla cantina Villabella di Delibori. Dal punto di vista economico occorre sottolineare che solo in Giappone, nei primi sei mesi dell’anno, l’export di vino italiano, secondo i dati diffusi dall’ufficio internazionalizzazione delle imprese del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, è aumentato del 17%. Anche il Canada, pur avendo consumi pro capite di vino ancora bassi, attorno ai 15 litri annui, è un Paese interessante, con prospettive

Full immersion enoica con visite aziendali, B2B e degustazioni di crescita, proprio per il vino. Negli ultimi anni, infatti, la quota della birra ha continuato a ridursi, mentre ha proseguito nella sua crescita costante quella del vino. Il Canada oggi è diventato uno dei mercati più promettenti, ormai prossimo a raggiungere la Svizzera, al secondo posto tra i top buyer extraeuropei. Per gli Usa, proprio i dazi imposti dall’amministrazione Trump potrebbero incoraggiare l’export di vino made in Italy a crescere. Anche se più del 50% del totale delle importazioni negli Usa è in


AZIENDE VITIVINICOLE PARTECIPANTI AGLI INCONTRI D’AFFARI • A PAVIA • Lombardia

Molino di Rovescala

www.ilmolinodirovescala.it

Lombardia

Conte Carlo Giorgi di Vistarino

www.contevistarino.it

Lombardia

Giorgi S.r.l.

www.giorgi-wines.it

Lombardia

Az. Agr. Riccardi Luigi

www.riccardiwines.com

Lombardia

Az. Vitivinicola San Carlo

www.vitivinicolasancarlo.com

Lombardia

Giorgi Pierluigi

www.aziendagiorgifranco.it

Lombardia

Vini Doria

www.vinidoria.it

Lombardia

Vigna Olcrù

www.vigneolcru.com

Lombardia

Tenuta Elisabet

www.tenutaelisabet.com

Lombardia

Dezza Ottavio Carlo Maria

www.dezza1890

Lombardia

Consorzio Buttafuoco Storico

www.buttafuocostorico.com

Lombardia

Belvedere di Nebiolo

www.belvederedinebiolo.com

Lombardia

Az. Agr. Montelio

www.montelio.it

Lombardia

Tenuta Riccardi Mariano

www.tenutariccardi.com

• A BRESCIA •

tre Stati, New York, California e New Jersey, Confagri Promotion ha voluto scommettere su realtà che iniziano a svilupparsi, come Boston e il Massachusetts, Washington, il Texas e la Virginia. Ma non solo. Partendo dal presupposto che la enorme varietà del nostro patrimonio vitivinicolo non è ancora ben conosciuta dai consumatori americani e che il futuro dei nostri vini passa indissolubilmente dalla provincia, punta ad allargare le piazze, non limitandosi alle più consolidate. L’Italia, con una quota di mercato di poco inferiore al 30% del totale, anche quest’anno è il primo Paese esportatore di vino in Russia, dove Confagricoltura si aspetta anche un’ulteriore crescita. nnn

Lombardia

Elisabetta Abrami

vinielisabettaabrami.it

Piemonte

Colle Manora

www.collemanora.it

Friuli Venezia Giulia

Castelvecchio

www.castelvecchio.com

Piemonte

Andrea Scovero

Piemonte

Leporati Vini

www.vinoleporati.com

Lombardia

Cobue

www.cobue.it

Lombardia

Az. Agri. Abate Sergio

www.abatewine.com

Lombardia

Villa Franciacorta

www.villafranciacorta.it

Campania

Rossovermiglio

www.rossovermiglio.com

Lombardia

Soc. Agr. Ducco Catturich

www.contiducco.it

Friuli Venezia Giulia

Vigneti Fossa Mala

www.fossamala.it

Campania

Azienda Agricola Castelle

www.castelle.it

Veneto

Agr. Franchini

www.franchinivini.com

Veneto

Vantorosso

www.vantorosso.it

Veneto

Corte De Pieri

www.cortedepieri.it

• A VERONA • Piemonte

Fiore SRL

www.rosafiore.it

Sardegna

Cantina Trexenta

www.cantinatrexenta.it

Friuli

Adriano Gigante

www.adrianogigante.it

Veneto

Damoli Vini

www.damolivini.com

Calabria

Cantine Iorio

www.cantineiorio.it

Veneto

Tenute Falezza

www.tenutefalezza.com

Veneto

De Stefani Winery

www.de-stefani.it

Veneto

Villa Erbice

www.villaerbice.it

Veneto

Le Bertarole

www.lebertarole.it

Molise

Tenimenti Grieco

www.tenimentigrieco.it

Puglia

Cantine Amastuola

www.amastuola.it

Campania

Mustilli

www.mustilli.com

Veneto

Montecariano

www.montecariano.it

Veneto

Villa Medici di Caprara

www.cantinavillamedici.it

Campania

Stefania Barbot

www.stefaniabarbot.it

Campania

Tenuta Sarno 1860

www.tenutasarno1860.it

Lombardia

Cantina Ricchi

www.cantinaricchi.it

Friuli

Zorutti

www.zoruttivini NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 9


PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

Vino a Bruxelles Incontri europei per la Federazione vitivinicola di Confagricoltura. In primo piano riforma Pac, Brexit ed etichette a semaforo

I

ncontri a Bruxelles per i componenti della Federazione nazionale vitivinicola di Confagricoltura (FNP) guidati da Federico Castellucci - per un confronto a tutto tondo con rappresentanti

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della Commissione europea, eurodeputati e delegati del CopaCogeca (rappresentanza europea degli agricoltori e delle cooperative a cui Confagricoltura aderisce). “Sono molti i dossier aperti a livello europeo che investono pienamente le imprese vitivinicole e che richiedono - ha detto il presidente della FNP Castellucci - risposte puntuali, ancor più tenendo conto dell’importanza del settore come ambasciatore del made in Italy e della cultura italiana nel mondo del profilo occupazionale che riveste”. Con i deputati ed i rappresentanti della Commissione europea la FNP ha discusso sui molteplici aspetti legati al futuro del settore, quali etichettatura, Brexit, aspetti fiscali, riforma della PAC, new breeding techniques, vendita a distanza e regolamento di transizione della PAC.

Accolti dall’on. Carlo Fidanza, i delegati dei viticoltori di Confagricoltura hanno espresso in particolare le loro preoccupazioni in merito alla Brexit, sottolineando la perdita di mercato che accompagnerebbe l’uscita del Regno Unito; da considerare poi che tale Paese, essendo membro del Commonwealth, potrebbe sostituire le importazioni dei vini unionali, in primis con quelli australiani. I problemi legati al mercato interno sono stati discussi anche con l’on. Brando Benifei, capo delegazione PD al Parlamento europeo, che ha condiviso la preoccupazione in merito ai sistemi di etichettatura tipo Nutriscore. Da parte di Confagricoltura si è sottolineato come le etichette “a semaforo” mettano sul banco degli imputati proprio prodotti come il vino, che fanno bene alla salute - e non il contrario - se consumati morigeratamente. Di riforma della PAC si è discusso, tra gli altri, con gli europarlamentari Paolo De Castro ed Herbert Dorfmann, con i quali la FNP si è confrontata in merito al mantenimento dell’attuale politica di promozione prevista per il settore, ai diritti di impianto ed alle nuove tecniche di ibridazione genetica. Federico Castellucci ha sollecitato una revisione dei criteri di autorizzazione che tengano conto della specificità delle aziende vitivinicole, che sono dinamiche e soffrono per i lunghi tempi autorizzativi. Riforma della Pac ed etichettatura sono stati quindi oggetto dell’incontro con esponenti della Commissione europea, ai quali Confagricoltura ha espresso le proprie preoccupazioni e con cui ha discusso in merito al futuro del settore. Ultimo appuntamento per Confagricoltura in sede COPA-COGECA, dove si è discusso di azione di lobbying, oltre che di aspetti specifici legati al settore, quali etichettatura, tassazione, commercio internazionale, questioni fitosanitarie ed ambiente. (C. C.) nnn


Il pianto degli ulivi


PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

Presentato a Palazzo della Valle il docufilm “Amalaterra” di Gabriele Greco. Viaggio nel Salento devastato dalla Xylella di Gabriella Bechi

Vedi il trailer del docufilm su Mondo Agricolo Multimedia

È

stato proiettato in Confagricoltura il docufilm di Gabriele Greco “AmalaTerra”, che racconta il dramma, la lotta e la speranza nei territori colpiti dalla Xylella, malattia che nell’ultimo decennio si è abbattuta sugli ulivi del Salento mettendo a dura prova l’economia pugliese e cambiando la fisionomia del paesaggio regionale. Il film mette a nudo la vita dei personaggi che ne prendono parte: agricoltori e agronomi che lottano costantemente per contrastare l’avanzata dell’epidemia e che sperano di recuperare, con l’aiuto della ricerca, i loro territori e la loro storia. La proiezione è stata l’occasione per approfondire e dibattere su questa problematica molto nota, ma in realtà poco compresa, e per fare il punto sulla campagna olivicola 2019 che nel nostro Paese - secondo i dati dell’Ufficio Studi di Confagricoltura - ha segnato un incremento vicino al 31% rispetto al 2018, con la Puglia, prima regione produttrice, con un record del +65%. Anche se nel Salento si

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Pantaleo Greco: distrutti in modo inarrestabile paesaggio e economia registra un calo della produzione del 75-80%. “È il momento di fare il punto sullo stato dell’arte nella lotta alla Xylella e Confagricoltura ha scelto di farlo in modo originale presentando questo bellissimo docufilm di Gabriele Greco che si è aggiudicato diversi premi in concorsi internazionali - ha detto Pantaleo Greco presidente della Federazione nazionale olivicola di Confagricoltura -. Questo terribile batterio sta distruggendo in modo inarrestabile il paesaggio agrario del Salento, con gravi danni economici e sociali. Per questo occorre dare al più presto attuazione ai provvedimenti che consentano di utilizzare i 300 milioni di euro

stanziati con il decreto emergenze a favore dell’olivicoltura pugliese, incluso quello relativo al “Piano straordinario per la rigenerazione” dell’olivicoltura delle zone infette. Le risorse non sono poche, ma occorre gestirle con oculatezza, efficacia ed efficienza, magari puntando ad una gestione straordinaria di questi fondi, piuttosto che sui meccanismi del PSR nella Regione”. “L’idea di realizzare un docufilm incentrato sul dramma della Xylella è nata dalla necessità di fare chiarezza su questa malattia che ha duramente colpito l’economia pugliese oltre che il suo splendido paesaggio - ha spiegato il regista Gabriele Greco -. Ho visto ammalarsi i miei alberi, nella zona di S. Maria di Leuca, e ho iniziato a prendermene cura come se fossero i miei figli. Ho capito che quella contro la Xylella è una battaglia per la quale dobbiamo batterci tut-


ti, soprattutto chi ha la fortuna di possedere alberi sani. Il Salento è una terra meravigliosa, conosciuta in tutto il mondo per l’azzurro del suo mare, ma anche e soprattutto per il verde di suoi alberi, che devono tornare a fiorire. Ho pensato che fosse necessario raccontare il dramma della Xylella attraverso la voce delle persone che lo vivono in prima persona, come gli agricoltori, che in pochi mesi hanno visto vanificarsi i sacrifici di una vita intera. “Amalaterra” vuole infondere un messaggio di speranza, soprattutto tra le nuove generazioni, potendone accrescere la consapevolezza, il rispetto e l’amore che bisogna nutrire per la propria terra”. “Quello che la Puglia, e in particolare il Salento, sta vivendo in

questi ultimi anni a causa della Xylella è un dramma non solo economico e produttivo, ma anche paesaggistico-ambientale e che rischia di assumere caratteri drammatici persino dal punto di vista sociale - ha rimarcato nel suo intervento il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate -. Ritengo che le crisi debbano divenire una opportunità da cogliere senza lasciarsi prendere dallo sconforto, bensì guardando con occhi nuovi al domani. Dobbiamo puntare sulla biodiversità di questo territorio, dando alle imprese l’opportunità di scegliere cosa coltivare, perché non si può fare impresa senza produrre reddito. E soprattutto occorre innovare la nostra olivicoltura per reggere il confronto con i Paesi nostri diretti concorrenti, come la Spagna, puntando su qualità e sostenibilità, ambientale, sociale ed economica. Da parte nostra c’è tutta la volontà di essere accanto alle diverse compagini dei territori colpiti”. “In questa vicenda non possiamo negare che ci siano state delle responsabilità, ma ora è il momento di mettersi al lavoro perché non ci sia un domani come quello di ieri. In dieci anni siamo cresciuti al contrario - ha concluso il presidente di Confagricoltura Massi-

L’Abbate: la crisi deve diventare una opportunità da cogliere miliano Giansanti -. Dobbiamo tutelare il territorio ed il paesaggio del Salento, ma dobbiamo anche far ripartire l’economia del territorio, ‘rigenerandone’ il patrimonio con la massima flessibilità nel reimpianto degli oliveti, evitando di vincolare i nuovi investimenti a rigide condizioni che riguardano le specie, le varietà ammesse e le forme di impianto e consentendo anche di investire su altre produzioni se del caso. In questi giorni si sta ormai finalizzando il protocollo amministrativo condiviso tra Mibact, Mipaaf e Regione Puglia che, auspichiamo, consentirà di superare tutti i vincoli che sinora hanno disincentivato i reimpianti ed anche di fare quel necessario salto di qualità a molte aree di olivicoltura estensiva del Salento, per accrescere produzione e produttività. Se vogliamo parlare di impresa dobbiamo creare le condizioni per poterla fare. Gli strumenti per salvare il Salento ci sono, come le leggi speciali. Adoperiamole. Bisogna avere coraggio. Non è giusto vedere piangere chi coltiva la terra”. nnn

G. Greco, L’Abbate, Giansanti, P. Greco NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 13


PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

Far crescere l’impresa Accordo tra Intesa Sanpaolo e Confagricoltura a supporto del sistema agricolo e agroalimentare di Maria Cristina D’Arienzo

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I

l 20 novembre è stato firmato a Roma, a Palazzo della Valle, l’accordo tra Confagricoltura e Intesa Sanpaolo per supportare il sistema agricolo e agroalimentare italiano. L’accordo è stato sottoscritto da Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e, per Intesa Sanpaolo, da Teresio Testa, responsabile della Direzione Sales & Marketing Imprese Banca dei Territori e da Andrea Lecce, responsabile della Direzione Sales & Marketing Privati e Aziende Retail Banca dei Territori. Per Confagricoltura sono intervenuti pure il vicepresidente Matteo Lasagna ed il direttore generale Franco Postorino. L’obiettivo condiviso è quello di accompagnare le aziende su temi come la crescita, il ricam-

bio generazionale, l’aggregazione, l’innovazione, la ricerca di nuovi mercati di sbocco, in Italia e all’estero. Il Gruppo Intesa Sanpaolo metterà a disposizione degli associati una struttura dedicata di supporto e consulenza, costituita da specialisti operanti su tutto il territorio nazionale in grado di accompagnarli nei loro progetti, così come nelle procedure di accesso ai fondi PSR (programmi di sviluppo rurale) e alla contribuzione PAC (politica agricola comune) e avvierà un percorso per semplificare le procedure di accesso al credito. In particolar modo il gruppo bancario e l’Organizzazione professionale hanno deciso di: valorizzare le filiere produttive e le reti d’impresa; supportare la propensione all’export e


Iniziative dedicate anche a promuovere la formazione e il welfare in agricoltura

all’internazionalizzazione delle diverse filiere agroalimentari, a cominciare dal settore vitivinicolo; accompagnare le imprese nei processi di innovazione e miglioramento tecnologico; sostenere l’e-commerce attraverso un portale che promuove le eccellenze del made in Italy; promuovere il welfare aziendale mettendo a disposizione delle aziende le opportunità offerte da Welfare Hub (la piattaforma creata da Intesa Sanpaolo per sostenere le imprese nelle loro iniziative di welfare). Si supporta la formazione attraverso una innovativa piattaforma di e-learning (Skills4Agri) dedicata agli associati e si avviano percorsi di aggiornamento professionale per le imprese, avvalendosi, in sinergia, della società Intesa Sanpaolo Formazione e di Enapra. Nell’ambito dell’accordo, con la prospettiva di intensificare anche i rapporti a livello territoriale, Confagricoltura e Intesa Sanpaolo hanno convenuto sulla necessità di istituire un “Tavolo

di confronto”, che pianifichi incontri, attività, iniziative, coinvolgendo nei piani operativi le rispettive articolazioni territoriali e agenzie locali. “Il tema dell’accesso al credito rappresenta, in uno scenario sempre più concorrenziale e globalizzato, uno degli elementi di maggiore preoccupazione

per il tessuto produttivo agricolo italiano - ha evidenziato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. In questa ottica il nuovo accordo intende non solo sviluppare nuovi business per le nostre imprese agricole, ma anche migliorare la gestione aziendale e a rafforzare la loro capacità di difendere la posizione acquisita sul mercato”. “Il nostro gruppo intende accompagnare lo sviluppo e l’innovazione delle imprese e delle filiere del settore agroalimentare, consapevole che rappresenti una delle principali potenzialità del Paese - ha sottolineato il rappresentante di Intesa San Paolo, Andrea Lecce -. Con questo accordo intendiamo mettere a disposizione una struttura specialistica appositamente dedicata e supportare, anche attraverso la formazione, il capitale umano e il ricambio generazionale”. nnn Da sinistra: Teresio Testa, Massimiliano Giansanti e Andrea Lecce

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PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

Kuwait Petroleum e Confagricoltura insieme per la mobilità sostenibile con carburante di origine agricola di Paola Castello

I

ncrementare la produzione di bioenergie, in particolare di biometano, per una mobilità sostenibile; sviluppare quindi la filiera energetica partendo dai sottoprodotti agricoli; realizzare nuovi impianti; diffondere la cultura dell’economia circolare in campo energetico. Questi gli obiettivi dell’accordo che Confagricoltura ha siglato con Kuwait Petroleum S.p.a. a Rimini, nell’ambito di Ecomondo, il 6 novembre. Si tratta di un’intesa che rappresenta una pietra miliare nell’ambito delle rinnovabili e dell’approvvigionamento energetico sostenibile, come ha sottolineato il vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Matteo Lasagna, firmatario dell’accordo insieme all’AD di Q8, Giuseppe Zappalà. Tale collaborazione, rafforzando il legame tra mondo dell’energia e mondo agricolo, mira infatti ad ottimizzare la filiera di produzione del biometano e in particolare del bio LNG (biometano liquido), quale fonte di energia rinnovabile ottenuta da biomasse di origine agricola. Nata da una costante e sempre maggiore attenzione alla sostenibilità da parte di entrambi i

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firmatari, la collaborazione tra la Confederazione e Kuwait Petroleum si estende a tutte le possibili sinergie nel campo della produzione dei biocarburanti, nonché alla valorizzazione dei sottoprodotti della filiera agricola, in modo da massimizzarne l’uso nei differenti ambiti dell’economia circolare. Grazie a questa partnership si procederà anche alla realizzazione di nuovi impianti di biometano e alla riconversione a biometano di impianti a biogas già esistenti,

valorizzando così ulteriormente l’intera filiera. Negli ultimi dieci anni c’è stata una crescita davvero rilevante del comparto delle bioenergie, anche grazie all’impegno di Confagricoltura in questo ambito, e si è registrata una forte integrazione dei nuovi paradigmi produttivi dell’economia circolare con le attività agricole, zootecniche e forestali, attraverso l’utilizzo di effluenti zootecnici, residui, sottoprodotti delle produzioni agricole e agroalimentari e di colture


Fai il pieno di biometano

di integrazione. “Ora tutto questo deve essere promosso e rilanciato - ha ribadito Lasagna - sia nella produzione di biometano, sia nel successivo utilizzo del digestato nella fertilizzazione dei suoli, in modo da valorizzare le risorse organiche e avere imprese sempre più competitive, nonché creare nuovi posti di lavoro nelle zone rurali”. Produrre in maniera più sostenibile, quindi, per una mobilità che utilizzi un carburante 100% made in Italy ottenuto da bio-

masse agricole: così si può riassumere il traguardo - davvero ambizioso - che si prefigge questo accordo, di cui Confagricoltura si ripromette di raccontare i primi risultati già ad Ecomondo 2020, ad un anno dalla sigla. nnn

Lasagna e Zappalà NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 17


SPECIALE ECOMONDO

Crocevia di idee


Grande successo dello stand di Confagricoltura a Ecomondo. Convegni, seminari, laboratori, incontri di divulgazione di Paola Castello

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accontare cosa Confagricoltura sta facendo per l’agroalimentare italiano e le proprie imprese in termini di economia circolare, energie rinnovabili, innovazione e sostenibilità, illustrando le opportunità e suscitando il confronto sui temi salienti per un’agricoltura sostenibile; diffondere altresì la cultura della green economy, spiegandone i vantaggi, facendo circolare idee, proposte, strategie e soluzioni. Questo è stato il tratto distintivo della presenza di Confagricoltura a Ecomondo 2019, manifestazione di riferimento in Europa per l’innovazione tecnologica e industriale, che riunisce insieme tutti i settori dell’economia circolare. Ancora una volta Confagricoltura c’era! Con un suo spazio espositivo e con una serie di iniziative, nel padiglione della Bioeconomia circolare. In questa edizione - grazie alle attività che vi si sono svolte - lo stand di Confagricoltura è stato un crocevia di continui incontri

con studenti, ricercatori, addetti ai lavori, rappresentanti del mondo istituzionale e accademico, ma anche semplici curiosi. Ad animare lo stand innanzitutto i seminari che si sono susseguiti ogni giorno della fiera, dal 5 all’8 novembre. Tema generale l’agricoltura sostenibile, approfondita nelle sue numerose declinazioni: efficientamento ed energia (il primo giorno), suolo e agricoltura di precisione (il 6 novembre), assorbimento di CO2 e gestione e tutela dei boschi (il 7 novembre). Ad intervenire come relatori anche esponenti del mondo della ricerca, oltre a partner della Confederazione che sono leader nella produzione di tecnologie avanzate per l’agricoltura di precisione, come Topcon e Netafim. Parallelamente ai seminari, si sono svolti gli incontri divulgativi con gli studenti, veri e propri laboratori permanenti su tre aree tematiche: mondo delle api, presenti anche fisicamente den-

L’agricoltura sostenibile è stata approfondita nelle sue declinazioni tro un’arnia, nello stand (laboratorio - questo - curato dalla FAI, Federazione Apicoltori Italiani); il bosco e il patrimonio boschivo del nostro Paese, di cui erano presenti numerosi campioni, dagli abeti a ceppi di vari altri alberi (a cura dell’Unione di Bologna); l’innovazione nell’alimentazione e la biogenetica; il tutto approfondito con dei percorsi sensoriali guidati dagli esperti di ogni materia. Più di 400 sono stati gli studenti delle scuole superiori e delle Università, provenienti da tutta Italia, che vi hanno preso parte. Presente in “Casa Confagricoltura” anche la Icaro Communication per New Farmers, il progetto di cui Confagricoltura è partner da quattro anni, con cui si portano al grande pubblico -

Da destra: Rotundo, Cirone, Pantano, Piconcelli, Papili, Cervellati e Patierno NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 19


SPECIALE ECOMONDO

Percorsi sensoriali guidati da esperti di ogni materia

attraverso un programma televisivo in onda su Tv2000 - le storie delle nostre imprese per raccontare l’agricoltura italiana. Le iniziative confederali non sono terminate qui: ci sono stati infatti anche due convegni. Il primo tenutosi il 6 novembre “Da commodities a specialties: i seminativi nell’era dei cambiamenti climatici e delle sfide per una bioeconomia circolare, produttiva, sostenibile e di precisione, e per prodotti alimentari di qualità e nutraceutici”, in collaborazione con Federalimentare, Enea ed il Comitato tecnico scientifico di Ecomondo, in cui è intervenuta - tra gli altri - Giovanna Parmigiani, componente della giunta na20 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2019

zionale di Confagricoltura. Dai lavori è emersa la necessità di passare da produzioni generali indistinte, le commodities, alle specialties, ovvero a produzioni mirate in base alle destinazioni d’uso dei prodotti, quindi orientate alle esigenze di mercato; nonché di organizzare interamente le filiere sulla base di questi criteri. Altro appuntamento di rilievo e molto partecipato è stato il convegno del 7 novembre sulla bioarchitettura dal titolo “Agricoltura e foreste per la bioarchitettura (prodotti legnosi, biomateriali e foreste urbane)”, organizzato da Confagricoltura insieme all’Università della Tuscia ed al Comitato tecnico scientifico di Ecomon-

do, al quale ha partecipato - tra gli altri - anche il DG della Direzione Generale delle Foreste del Mipaaf, Alessandra Stefani. L’appuntamento è stato l’occasione per spiegare l’evoluzione del mercato edilizio, orientato sempre più verso materiali bio, derivanti da sottoprodotti dell’agricoltura, quali paglia di riso, canapa e sughero, per citare i prodotti delle case history raccontate alla platea. E per sottolineare quanto sia necessaria una riorganizzazione, in ottica green, dell’intera filiera del legno e di quella edilizia. Parlando della presenza di Confagricoltura a Ecomondo non si può non citare un altro momento di assoluto rilievo: la conferenza stampa durante la quale è stato presentato l’accordo che Confagricoltura ha siglato con Kuwait Petroleum spa, per la filiera del biometano. Tale partnership - come ha ricordato il vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Matteo Lasagna - testimonia l’impegno dei firmatari per una mobilità sostenibile, promuovendo l’uso di biometano avanzato, rafforzando ulteriormente in Italia sia la filiera tecnologica e industriale, sia quella agro-energetica, che nel biogas è una delle più importanti in Europa e nel mondo. Produrre di più con meno, con il minor impatto ambientale, in ogni ambito dell’agroalimentare, utilizzando tecnologie all’avanguardia, facendo lobby per avere normative adeguate, puntando su ricerca e sviluppo, il tutto accompagnando le imprese in percorsi di innovazione e sostenibilità: così si può riassumere il messaggio che Confagricoltura ha dato a Ecomondo 2019, perché la strada dello sviluppo sostenibile passa da tutto questo. nnn


Laboratorio Confagri Forestry Campus con Cervellati

Respiri agricoli Boschi e agricoltura innovativa determinanti per ridurre le emissioni di Anna Gagliardi

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gricoltura e foreste contribuiscono efficacemente alla lotta ai cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle proprie emissioni, l’efficientamento dei sistemi produttivi e dell’impiego delle risorse naturali, lo sviluppo delle energie rinnovabili, l’assorbimento di CO2 attraverso lo stoccaggio di carbonio nel suolo e nella vegetazione e mediante tecniche appropria-

te di coltivazione. Lo ha ribadito Confagricoltura a Ecomondo dedicando un approfondimento al tema, sfatando le fake news che accusano il settore primario di essere il principale responsabile delle emissioni in atmosfera. L’agricoltura e la silvicoltura, al contrario, possono svolgere un ruolo ancora più importante nel processo di transizione verso un’economia neutra sotto il profilo delle emissioni di gas a effetto serra. Lo riconosce la Commissione europea nella Comunicazione “Un pianeta pulito per tutti” presentata al Consiglio UE e dibattuta nell’ambito dello stesso, e lo documenta anche il Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici dell’ONU (IPCC) nel rapporto mondiale presentato nei mesi scorsi. Da qui la necessità di comunicarlo e spiegarlo, in particolare ai più giovani, alla Generazione Z, molto attenta al futuro del pianeta, ma allo stesso tempo a digiuno di conoscenza diretta del mondo rurale.

La UE indica alcuni scenari che permetterebbero di conseguire riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra che possono variare da -80% a zero emissioni nette entro il 2050 (rispetto al 1990) e suggerisce, per raggiungere il traguardo, di sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalla tecnologia e dall’economia circolare, dall’innovazione, nonché dall’uso su larga scala dei pozzi naturali terrestri di assorbimento del carbonio, in particolare in agricoltura e silvicoltura. Il patrimonio forestale nazionale è di 11,7 milioni di ettari (il 39% della superficie totale nazionale), con un incremento di oltre 3 milioni in 30 anni. Si tratta ora di favorire le misure che sfruttino le potenzialità delle soluzioni naturali per diminuire le emissioni di gas serra, in particolare l’innovazione, le tecnologie intelligenti, la digitalizzazione, che sono alla base dell’agricoltura di precisione finalizzata a una reale sostenibilità, con benefici ambientali ed economici. nnn NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 21


SPECIALE ECOMONDO

Confagricoltura e «Cibo per la mente» hanno raccontato agli studenti il miglioramento genetico di Paola Castello

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arlare di miglioramento genetico agli studenti, attraverso un gioco interattivo di domande e risposte, illustrando l’innovazione genetica in agricoltura, a partire dai singoli alimenti che tutti conosciamo e consumiamo: quale miglior modo per spiegare quanto siano importanti oggi ricerca e innovazione applicate all’agroalimentare? Con questa modalità di divulgazione si è svolto a Ecomondo l’8 novembre il laboratorio “La tavola per l’innovazione”, organizzato da Confagricoltura, in collaborazione con “Cibo per la mente”, che ha ideato il format. Si è partiti da una tavola imbandita e coloratissima, con prodotti

Innovazione a tavola Mandrioli e Piovan

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alimentari di consumo quotidiano, quali pomodori datterini, riso venere, pompelmo rosa, uva senza semi, mais, pasta, patate viola e molto altro, per raccontare il passato, il presente e il futuro della nostra alimentazione. A guidare i tre laboratori - che hanno animato la sala convegni dello stand confederale ed a cui hanno partecipato più di 70 studenti dell’Istituto Tecnico Economico Tecnologico Bramante Genga di Pesaro ed i loro insegnanti - sono stati Deborah Piovan, dirigente di Confagricoltura e portavoce di ‘Cibo per la mente’ e Mauro Mandrioli, docente di Genetica dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Con esempi concreti Piovan e Mandrioli hanno ripercorso la storia dell’innovazione in agricoltura, sottolineandone i diversi aspetti e ponendo l’accento sul fatto che quello che oggi è consolidato da anni, un tempo è stato innovazione; allo stesso modo ciò che ai nostri giorni è innovativo, un domani sarà ulteriormente innovato. L’e-


Quello che è consolidato da anni, un tempo è stata innovazione voluzione è continua, come hanno spiegato bene i due relatori, la natura innova continuamente e l’uomo - attraverso l’ingegneria genetica - non fa che riprodurre dei cambiamenti simili a quelli che la stessa natura produce. Il miglioramento genetico è da sempre alla base dell’agricoltura, come ha ricordato il prof. Mandrioli. Il mais ad esempio è tra i casi più emblematici di questa evoluzione, uno dei primi prodotti ad essere stati “addomesticati” dall’uomo, frutto di un processo di innovazione continuo, iniziato quasi 9 mila anni fa: partendo dal teosinte, una pianta cespugliosa senza pannocchia, i nostri antenati ne hanno creata una a stelo lungo, con una pannocchia da un migliaio di semi. I pomodori datterini, alimento oggi comune sulle nostre tavole, sino a poco più

di 30 anni fa pressoché assente nell’agricoltura italiana, sono anch’essi la dimostrazione di come l’innovazione diventi tradizione. E così via. La panoramica dell’evoluzione dei principali alimenti di cui ci nutriamo oggi è proseguita con gli altri prodotti sulla tavola, tutti frutto di innovazione e di mutazioni genetiche avvenute naturalmente nel tempo o indotte dall’uomo. L’uomo infatti interviene per produrre di più e meglio, in maniera sostenibile ed in risposta alle esigenze della società e della popolazione. Basti pensare - ha ricordato Mandrioli - alla richiesta oggi sempre più diffusa di alimenti senza glutine (appositamente modificati geneticamente, per venire incontro a questa esigenza) o di alimenti più proteici, solo per fare alcuni esempi. “La filiera agroalimentare italiana ha, quindi, bisogno di poter contare sull’innovazione, per migliorare le produzioni, aumentare le rese, rendendole ancora più sostenibili”, ha osservato Deborah Piovan. “Ancor di più nell’attuale panorama mondiale, caratterizzato da una crescita rapida della popolazione e da cambiamenti climatici che minacciano il nostro ambiente, l’innovazione - ha proseguito Piovan - riveste un ruolo fondamentale e va incentivata, perché è in grado di mettere a disposizione della popolazione varietà più resistenti agli stress e quindi più produttive. Inoltre, grazie al miglioramento genetico, i consumatori possono trovare sulle loro tavole prodotti con contenuti nutritivi più elevati, dall’a-

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CIBO PER LA MENTE

‘Cibo per la mente’ è un progetto della filiera agroalimentare italiana rivolto ai decisori europei per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sulla necessità di investimenti in innovazione e ricerca nel campo dell’agricoltura e dell’industria alimentare. Il progetto include un manifesto di intenti e di proposte sottoscritto da Confagricoltura e da altre 13 associazioni imprenditoriali. spetto più invitante, dal gusto migliore e più facili da preparare”. Produrre di più e meglio, in maniera sostenibile, oggi è assolutamente strategico. Per questo prosegue l’impegno di Confagricoltura anche nel fare divulgazione nei confronti dell’opinione pubblica spesso bombardata da un’informazione distorta e strumentale.Nonché l’impegno perché si attuino politiche di sostegno all’adozione di tecniche di miglioramento genetico in tutti i campi, mettendo a disposizione degli agricoltori le migliori tecnologie e a disposizione dei consumatori prodotti sempre più sicuri e qualitativamente migliori. nnn NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 23


AT T U ALI TÀ P R ECISION FAR MING

Seminario Confagri a Ecomondo. Dall’analisi satellitare alle soluzioni in campo

di Paola Castello e Alessandro Pantano

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utilizzo dei satelliti per migliorare l’agricoltura e produrre in modo più sostenibile: questo il tema approfondito dai relatori del seminario sull’agricoltura di precisione “Dall’analisi satellitare alle soluzioni in campo”, promosso da Confagricoltura, svoltosi il 6 novembre a Ecomondo. Ad aprire i lavori il delegato all’innovazione della Federazione nazionale di Bioeconomia di Confagricoltura, Giovanni Musini. A seguire, l’ingegnere aerospaziale Paolo Cosmo Silvestro dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) è entrato subito nel vivo dell’argomento, illustrando le diverse tipologie di satelliti utilizzate oggi per l’osservazione della Terra, con particolare riferimento a quelle utili per le applicazioni in agricoltura, per rilevare criticità del terreno, livelli di umidità, indici di vegetazione e altri dati utili per le coltivazioni. Le missioni ESA dedicate all’osservazione della Terra hanno al momento tre principali linee di attività: Scienza, Copernicus e Meteorologia. Ma la vera rivoluzione nel campo dell’Earth Observation è data dal progetto Copernicus, costituito da 4 costellazioni di satelliti operative ed altre 3 pronte nei prossimi anni. Grazie al programma europeo di osservazione della

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Bernardo De Bernardinis, coordinatore Forum Utenti Programma Copernicus

terra Copernicus, l’intera superficie terrestre è osservata ogni 5 giorni con una risoluzione al suolo di 10 metri con Sentinel 2 e ogni 12 giorni a 20 metri con Sentinel 1. In particolare Sentinel 2 consente un monitoraggio accurato delle attività agricole. Ciò non era mai successo prima, e tutti questi dati sono di libero accesso per chiunque nel mondo. Complessivamente la quantità di dati rilevata da questi satelliti è davvero impressionante, circa 150 terabyte acquisiti ogni giorno. Questo dà la misura dei progressi fatti grazie alla tecnologia, ma pone anche la questione dell’analisi ed elaborazione di una tale

mole di dati. Il rappresentante dell’ESA ha parlato anche di Sentinel 1 e Sentinel 2, i satelliti più usati per l’agricoltura, quindi ha introdotto il progetto Copernicus 2.0, di cui ha poi dato ulteriori approfondimenti il prof. Bernardo De Bernardinis. Quest’ultimo, coordinatore del Forum Nazionale degli Utenti del Programma Copernicus, ha ripercorso un po’ la storia di questo progetto, dai suoi inizi nel 1998 ad oggi. Si tratta del 3° programma al mondo per l’osservazione della Terra, nato soprattutto per una volontà politica degli Stati membri aderenti al progetto, per motivi di sicurezza, per il land monitoring, l’emergency e i cambiamenti climatici (questi sono solo alcuni dei core services del progetto), voluto al fine di rendere indipen-


Earth observation Con progetto Copernicus si fa sistema per lo sviluppo agroalimentare dente l’Europa da USA e Canada. De Bernardinis ha poi mostrato con esempi concreti come dai satelliti vengano rilevati diversi spettri, che diventano dati effettivi e utilizzabili solo dopo un lavoro di elaborazione e incrocio con altre informazioni rilevate. È stato soprattutto dopo la crisi idrica del 2017, ha ricordato De Bernardinis, che le rilevazioni satellitari in agricoltura hanno avuto nuovo input e sviluppo, proprio per contrastare situazioni ed emergenze del genere. Di casi concreti sul campo hanno poi parlato anche Giovanni

Chiò, imprenditore di Novara, della società agricola Battioli, che ha raccontato come la sua azienda sia stata positivamente trasformata dall’introduzione di macchinari di agricoltura di precisione, partendo semplicemente da una macchina spandiconcime a dosaggio variabile. Da un piccolo passo come questo, è partito un percorso di innovazione dell’azienda che oggi, grazie all’agricoltura di precisione e proprio alle rilevazioni satellitari e alle mappe di produzione che riesce a ricavare, registra una riduzione dei costi che va dal 5 al 15%. Altre due testimonianze di quello che si può fare con l’agricoltura di precisione sono state quelle di Netafim, con Marco Panizza, e Topcon, con Marco Miserocchi,

Sentinel 2

le società che già da tempo sono partner di Confagricoltura. Una leader nell’irrigazione di precisione, l’altra nello sviluppo di tecnologie e metodologie per l’agricoltura 4.0 e sistemi di guida automatica. Dal seminario sono emerse l’importanza, da cui oggi non si può più prescindere, di un’agricoltura che poggi sull’innovazione, ma anche la necessità che i dati, il sapere, le informazioni non restino frammentate come oggi, ma siano messe insieme (obiettivo che si è prefissato il progetto Copernicus), ma soprattutto l’esigenza di fare concretamente sistema per lo sviluppo dell’agroalimentare italiano. nnn NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 25


AT T U ALI TÀ P R ECISION FAR MING

Convegno a Roma di Confagricoltura, Agrofarma e Assofertilizzanti: innovazione e tecnologie digitali sono strategiche per il primario

di Gabriella Bechi

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agricoltura del futuro è già presente ed aiuta le imprese ad essere più sostenibili ed efficienti. È quanto è emerso dal convegno “Agricoltura digitale 4.0: sicurezza, sostenibilità e casi virtuosi”, organizzato da Confagricoltura, Agrofarma e Assofertilizzanti, che si è svolto a Roma a Palazzo Della Valle, il 4 novembre scorso. “Il settore agroalimentare è il primo comparto dell’economia nazionale - ha detto il presidente

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da sinistra: Toffoli, Giansanti, Bellanova e Ancora

di Confagricoltura Massimiliano Giansanti aprendo il dibattito -. Ha retto la crisi ed ha aumentato i numeri dell’export. Dobbiamo però migliorare la nostra comunicazione, per trasmettere l’eccellenza e il valore delle nostre produzioni, che rispondono a criteri di sostenibilità ambientale e sociale all’interno di una filiera intelligente e di alta qualità”. “L’agricoltura sta affrontando due sfide importanti per mantenere la sua competitività: da una parte ridurre i costi ed aumentare la redditività, dall’altra produrre di più e valorizzare maggiormente i propri prodotti - ha continuato Giansanti -. In tale contesto l’innovazione in generale e le tecnologie digitali sono strategiche, soprattutto in un Paese come l’Italia in cui si punta sempre più verso un sistema alimentare inclusivo, efficiente, sostenibile, nutriente e sano. Ma è anche oramai indiscusso il ruolo dell’innovazione e delle tecnologie digitali per la sostenibilità ambientale delle imprese agricole”. “L’innovazione è la chiave per promuovere la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale nel settore agricolo - ha detto Alberto Ancora, presidente di Federchimica - Agrofarma -. Le imprese del comparto degli agrofarmaci investono ogni anno il 6% del fatturato totale in R&D per lo sviluppo di nuove molecole sempre più efficaci e

Agricol meno impattanti. Lavoriamo per introdurre tecnologie innovative che consentano interventi agronomici finalizzati a salvaguardare la salute delle piante al fine di migliorare la produttività agricola nel pieno rispetto della salute dell’ambiente e dei consumatori”. “Anche il mondo dei fertilizzanti investe in nuove tecnologie - ha aggiunto Giovanni Toffoli, presidente di Federchimica - Assofertilizzanti - mettendo in atto interventi puntuali ed efficienti, monitorando in tempo reale l’operato sul campo e consentendo quindi di adeguare, se necessario, il piano di


tura 4.0 fertilizzazione, raggiungendo una maggiore efficacia e minimizzando gli sprechi. Si fa uso di strumenti e di tecnologie avanzate, come, per esempio, sensori prossimali e GPS, che permettono di misurare le carenze nutritive delle colture e valutare se e di quale fertilizzante ci sarà bisogno”. Al convegno ha partecipato il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova. “Innovazione e sostenibilità sono i due pilastri sui quali deve essere costruito il nuovo modello agricolo italiano - ha detto nel suo intervento -. Siamo davanti a una sfida epocale, perché i cambiamenti climatici stanno producendo effetti a livello globale. Lo abbiamo visto anche da noi. In questo contesto l’agricoltura deve essere parte della soluzione. Dobbiamo contenere

Innovazione si coniuga a sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare il più possibile l’impatto delle nostre produzioni e promuovere approcci sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”. Il ministro ha quindi assicurato di voler lavorare per dare piena tutela al reddito degli agricoltori. “Sono convinta - ha aggiunto - che solo se aiutiamo le imprese a essere competitive, ad affrontare il mercato, se semplifichiamo loro la vita, potremo avere un’agricoltura in grado di preservare l’ambiente e rispettare i lavoratori. E la tecnologia sarà indispensabile in questo percorso”.

“I cambiamenti climatici si combattono con una minore emissione di CO2, ma anche tramite investimenti, specialmente su irrigazione e bonifica - ha dichiarato Giampaolo Vallardi, presidente della Commissione Agricoltura del Senato -. Ricerca e innovazione sono fondamentali per favorire la sostenibilità delle imprese e quindi la loro competitività.” Infine, le testimonianze di due imprese che hanno fatto della sostenibilità la loro bandiera, grazie anche all’agricoltura di precisione: l’azienda Mati, che opera nel distretto vivaistico di Pistoia e Genagricola, con venticinque aziende agricole nel Paese, per un totale di 13.000 ettari, impegnate nei settori vitivinicolo, dei seminitavi, dell’allevamento e delle energie rinnovabili. nnn NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 27


FOCUS PRECISION FARMING

Ricerca dell’Osservatorio Smart Agrifood sul valore della agricoltura 4.0

di Gabriella Bechi

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l mercato globale dell’agricoltura 4.0 nel 2018 vale 7 miliardi di dollari, di cui il 30% generato in Europa. La crescita è ancor più rapida in Italia, dove il mercato ha un valore compreso fra i 370 e i 430 milioni di euro, il 5% di quello globale e il 18% di quello europeo, generato da oltre 110 aziende fornitrici, fra player affermati e startup. È quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia, presentata a Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura,durante l’evento “Agricoltura digitale 4.0: sicurezza, sostenibilità e casi virtuosi”. L’innovazione digitale entra anche nella filiera agrifood con soluzioni che aumentano la competitività del settore e migliorano qualità e tracciabilità del Made in Italy alimentare. Sono già 133

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Internet of farming le soluzioni tecnologiche per la tracciabilità presenti sul mercato italiano, grazie alle quali il 38% delle aziende che le hanno adottate ha migliorato l’efficacia del processo e il 44% l’efficienza. Ma è l’agricoltura 4.0 l’ambito di maggior fermento, con oltre 300 soluzioni già disponibili, orientate soprattutto all’agricoltura di precisione. Il 49% delle aziende

sono fornitrici di soluzioni avanzate come Internet of Things (IoT), robotica e droni; il 22% di data analysis; il 16% di macchine e attrezzature per il campo; il 7% di componentistica e strumenti elettronici, mentre nel 3% dei casi sono realtà produttive in ambito agricolo. Le soluzioni più frequenti sono i sistemi utilizzabili trasversalmente in più


In Europa concentrato il 30% dell’innovazione dell’agricoltura 4.0 settori agricoli (53%), seguite da quelle rivolte al comparto cerealicolo (24%), ortofrutticolo (24%) e vitivinicolo (16%). Cresce, anche se molto lentamente, l’atten-

zione per l’Internet of farming. “L’innovazione digitale è una leva strategica per il settore agroalimentare italiano, in grado di garantire maggiore competitività a tutta la filiera, dalla produzione in campo alla distribuzione alimentare, passando per la trasformazione - commenta Andrea Bacchetti, direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood -. Il succes-

so delle imprese agricole passa sempre di più dalla capacità di raccogliere e valorizzare la grande mole di dati che si genereranno, soprattutto per ottenere il controllo dei costi e l’aumento della qualità della produzione”. Da un’indagine condotta dall’Osservatorio su 1.467 aziende agricole emerge come le imprese italiane siano sempre più consapevoli delle opportunità offerte dal paradigma 4.0 (85% delle 766 rispondenti) e utilizzino sempre più frequentemente soluzioni orientate all’agricoltura 4.0 (55%). Il controllo dei costi di produzione e l’aumento della produzione sono le esigenze più urgenti per le imprese, mentre l’acquisizione, l’elaborazione e la interpretazione dei dati sono considerate importanti ma non ancora prioritarie. Il 55% delle aziende dichiara di utilizzare macchinari o tecnologie avanzate per la pianificazione delle colture, la semina, la coltivazione, il raccolto, e fra queste il 45% lo fa da più di cinque anni. Il 30% degli imprenditori ha meno di 40 anni e un terzo è laureato, ma l’età e il titolo di studio non influiscono significativamente sull’adozione di soluzioni 4.0; al contrario, invece, della dimensione dei terreni: sotto i 10 ettari solo il 25% delle aziende adotta soluzioni 4.0, contro il 65% di quelle sopra i 100 ettari. In questo contesto favorevole, anche le startup che propongono soluzioni digitali al settore agricolo e agroalimentare proseguono nella loro spinta innovativa: sono 500 le startup nel mondo, per un totale di 2,9 miliardi di dollari di investimenti raccolti, attive soprattutto in ambito eCommerce (65%) e agricoltura 4.0 (24%). L’Italia si colloca davanti a tutti gli altri Paesi europei per numero ma, con appena 25,3 milioni di euro di finanziamenti (pari all’1% del finanziamento complessivo), appare ancora marginale per capacità di raccogliere capitali. nnn NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 29


INNO VA Z IONE P R ECISION FAR MING

Società Agricola Porto Felloni da più di vent’anni impegnata nell’agricoltura di precisione di Leonora Guerrini

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ei 500 ettari di proprietà della società agricola Porto Felloni vengono coltivati in rotazione mais da granella, orticola da industria, piselli, pomodoro e fagiolino, oltre a grano tenero e duro. L’azienda ha destinato attualmente il 20% circa della superficie alla coltivazione in biologico, dove è di recente stata inserita la coltura del noce da frutto, per circa 25 ettari. A conduzione familiare, l’azienda della famiglia Salvagnin, papà Luciano, i figli Massimo e Cristiano ed il nipote Simone, si sviluppa in tre diversi corpi nei comuni di Lagosanto, Fiscaglia e Comacchio; ogni coltivazione è gestita, in tutte le sue fasi, con i metodi dell’agricoltura di precisione. L’Azienda Porto Felloni è tra i pionieri in Italia delle tecnologie digitali applicate alle coltivazioni agricole e, grazie all’impiego delle tecniche legate all’uso dei satelliti e dell’informatica, è riuscita a ridurre il consumo di energia non rinnovabile, ottenendo prodotti e rese di qualità superiore, vero esempio di come dovrà essere l’agricoltura del futuro. Il tutto

necessariamente legato a conoscenze agronomiche sempre aggiornate, con uno sguardo ai mercati ed alle novità che la tecnologia propone. Per le sue capacità innovative è salita pure sul podio del Premio Innovazione di Confagricoltura (secondo classificato ex aequo nella categoria ‘Nuove frontiere’). “Il nostro è un percorso iniziato oltre 20 anni fa - spiega Massimo Salvagnin - quando siamo venuti a conoscenza dei concetti di base e degli strumenti dell’agricoltura di precisione negli Stati Uniti, nel 1997. Gradualmente abbiamo adattato questo nuovo modello alla nostra realtà. “Tutta la nostra azienda è mappata - prosegue Massimo - in pratica conosciamo la tessitura del suolo, la sua composizione, in tre diversi strati, fin dove arrivano le radici delle piante”. Di fondamentale importanza è anche la gestione dell’irrigazione, grazie agli impianti fissi pivot e ranger ed ai rotoloni. Tutta l’azienda poi è dotata di impianto di drenaggio tubolare, utile anche per la sub-irrigazione. L’effetto delle irrigazioni raggiunge il suo massimo. L’ottimizzazione delle irrigazioni è favorita dall’ausilio

Pionieri del digitale 30 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2019


Secondo classificato per “Nuove frontiere” del Premio Innovazione delle centraline meteo dislocate in più punti dei corpi aziendali, che restituiscono dati sempre aggiornati circa i livelli delle falde, il consumo idrico giornaliero delle varie colture e le condizioni di stress delle colture stesse, legate all’insorgere di eventuali fitopatologie. Interviene il fratello Cristiano: “Per inserire nelle aziende l’uso di queste tecnologie si deve partire dalle conoscenze agronomiche, che sono la base, poi si possono pianificare significativi adeguamenti alle attrezzature già in uso, dedicando però molto tempo all’analisi dei dati mediante specifici software”. Il centro aziendale di Lagosanto ospita pure un impianto di essiccazione e stoccaggio dei cereali, dove si utilizza la refrigerazione per una miglior conservazione delle derrate. È anche presente un laboratorio

interno per le analisi qualitative e sanitarie della granella. Perché i dati siano valorizzati come si deve, va allora adottata una logica di piattaforma integrata, dove far confluire i dati, rielaborarli e armonizzarli alla ricerca di relazioni che supportino decisioni e azioni consapevoli e tempestive. Porto Felloni ha inoltre adottato sistemi di guida semiautomatica per le macchine agricole dotate di Gps, registrando continuamente tutte le fasi di lavorazione ed inviandole in tempo reale ai gestionali in ufficio. L’agricoltura di precisione - con-

clude Cristiano Salvagnin - è uno strumento che esalta le capacità agronomiche dell’imprenditore agricolo, permettendo di aumentare la sua redditività attraverso l’ottimizzazione degli input produttivi e riducendo l’impatto ambientale delle pratiche agricole. Ed un apporto significativo alla causa ambientale è dato dalla presenza di due impianti fotovoltaici, che oltre a produrre l’energia necessaria alle strutture aziendali, genera energia pulita che, immessa in rete, soddisfa il fabbisogno di alcune centinaia di abitazioni”. nnn

Luciano Salvagnin con i figli Massimo e Cristiano ed il nipote Simone NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 31


INNO VA Z IONE R E T I E FILIER E

Il Gruppo Cannella-Mannino impiega l’acqua della piscicoltura per colture idroponiche

Ortaggi in acquaponica

di Bartolo Lorefice

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angrovia è una piccola ma grande startup operativa nelle campagne di Scicli, paesino costiero del profondo Sud-Est siciliano inserito nella World Heritage List dell’Unesco, capitanata da Lorenzo Cannella (agronomo, 28 anni) e impegnata nella produzione di ortaggi in acquaponica, che è stata premiata il luglio scorso con il “Premio nazionale Innovazione in Agricoltura” di Confagricoltura, aggiudicandosi il terzo posto della categoria “Reti e Filiere” insieme a Ittica Siciliana di Lorenzo Mannino, fornitore e partner di Mangrovia. “Il progetto Mangrovia nasce con lo scopo di svolgere attività educative e di produzione - spiega Lorenzo Cannella - per contribuire alla crescita e all’innovazione della comunità mediante pratiche etiche e sostenibili”. Quali sono i vantaggi dell’acquaponica rispetto ad altri tipi di sistemi colturali? “Si tratta di un sistema che - spiega Cannella - permette di allevare pesci d’acqua dolce e coltivare piante in idroponica riutilizzando la

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stessa acqua, grazie al filtraggio biologico dei batteri. Rispetto all’acquacoltura e all’idroponica singolarmente considerate, il sistema presenta numerosi vantaggi: il ciclo chiuso permette di ridurre l’immissione di nuova acqua ed evita la sua dispersione in natura; la coltivazione in idroponica consente di non sfruttare eccessivamente il terreno; la presenza di pesci, piante e batteri lo rende un ecosistema a tutti gli effetti e questo impedisce l’utilizzo di pesticidi ed antibiotici”. Mangrovia ha scelto di abbracciare una filosofia di sviluppo sostenibile e responsabile di cui l’acquaponica è solo una declinazione: un sistema chiuso in cui l’apporto di acqua è limitato ai casi di evaporazione e traspirazione delle piante. Inoltre, il riutilizzo degli scarti diventa valore, evitando di disperderli nell’ambiente e annullandone l’impatto. “Per noi questa modalità di produzione è vantaggiosa perché oggi viviamo in un mondo che è sempre più sottoposto ad un so-

Terzo classificato per “Reti e filiere” del Premio Innovazione vrasfruttamento delle risorse e ad abitudini di consumo non attente all’ambiente”. Secondo la vision di Mangrovia, l’ambiente è la nostra casa: tutelare la terra vuol dire lasciare alle future generazioni un mondo sempre più etico e sostenibile. L’acquaponica riavvicina la comunità al mondo della produzione, creando le basi per un consumo più consapevole, basato non solo sul prodotto, ma anche sulle esternalità che la produzione di quest’ultimo genera. Un progetto che acquisisce un ulteriore valore se si considera anche la locazione geografica e l’età del team Mangrovia? “Esattamente. Infatti, in una terra come la Sicilia - spiega Lorenzo Cannella - dove il settore primario riveste un ruolo principale, è

necessario portare innovazione nelle tecniche di produzione, sia attraverso metodologie nuove, sia tramite l’inserimento di strutture e apparecchiature tecnologicamente avanzate. Al tempo stesso, innovare attraverso nuovi paradigmi l’idea di mercato e di comunicazione, grazie soprattutto all’utilizzo di dispositivi tecnologici e digitali”. Il team di Mangrovia, composto esclusivamente da under 30, incarna il desiderio di innovazione di un gruppo di giovani siciliani che vogliono essere d’esempio positivo e propositivo, per la Sicilia e per l’Italia, di come si possa andare oltre il clima regressivo e pessimistico investendo sul futuro, con visionarietà e coraggio. “Oggi dobbiamo dire a gran voce che esistono sempre più realtà conclude il titolare di Mangrovia - che puntano alla sostenibilità economica, ambientale e sociale e che serve l’aiuto di tutti per contribuire, finanziare e cooperare ad una reazione propulsiva e concreta del nostro Paese”. nnn

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AT T U A L I TÀ C O LT U R E P R O T E T T E

Illuminazione a led e idroponica nelle serre ad alta tecnologia. Permetteranno attività agricola sul pianeta rosso di Gaetano Menna

Coltivare su

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l peperoncino è la prima pianta coltivata nello spazio. E’ stato recentemente inviato agli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) che opera in orbita terrestre bassa ed è dedicata alla ricerca scientifica e gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: la statunitense NASA, la russa RKA, l’europea ESA, la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC. La coltivazione del peperoncino è un primo passo verso il progetto di colonizzazione del pianeta Marte. “Stavamo cercando varietà di piante da frutto che non diventassero troppo alte ma che fossero comunque molto produttive e adatte agli ambienti controllati dello spazio”, ha spiegato Ray Wheeler, fisiologo vegetale della NASA. Ancor prima, gli astronauti hanno raccolto e mangiato una varietà di lattuga romana rossa che hanno coltivato in una camera di crescita delle piante chiamato “Veggie”. Gioia Massa - che è alla guida del team scientifico della NASA per Veggie - ha illustrato come si riesca a coltivare, in modo idroponico, con l’illuminazione a led (Light Emitting Diode). L’obiettivo è anche quello di effettuare attività agricola su Marte. L’idea è un po’ quella raccontatanell’avvincente film “The Mar-

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tian”, che vede come protagonista un astronauta-botanico che sopravvive sul pianeta rosso, realizzando un ambiente protetto per coltivare. Che tipo di colture potrebbero essere coltivate su Marte? Patate, grano e soia sarebbero tutte buone - secondo Wheeler - perché forniscono molti carboidrati e la soia perché è una buona fonte di proteine. Di recente, alla Fiera di Roma, i visitatori di Maker Faire Rome hanno potuto passeggiare sul suolo marziano e visitare una vera e propria ricostruzione reale di “serra marziana”. Il prototipo - messo a punto dalla start up italiana BioPic - si chiama “Farming Mars” ed

Serra a cassetti di BioPic

offre una nuova visione della possibilità della vita umana sul pianeta rosso grazie all’utilizzo di serre a led e colture idroponiche. La start up arriva a immaginare un futuro in cui l’uomo, prima di colonizzare Marte, lo farà diventare un pianeta ‘verde’. Questo attraverso stimolatori di fotosintesi che sostituiscono la luce solare consentendo la crescita di piante, fiori e verdure tutto l’anno, anche in zone con scarsa luminosità; con uno sviluppo dal 50 al 200 per cento superiore rispetto al metodo tradizionale di coltivazione.


Start-up italiana mette a punto la “Farming Mars”

Marte

intensità di luce che raggiunge le piante (si parla di PPFD: densità di flusso di fotoni fotosistetici). Il flusso luminoso emesso dalla lampada è studiato per far sì che la quantità di luce irradiante sia massima quando colpisce le foglie. L’illuminazione a led è oggetto di una serie di sperimentazioni presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in particolare sulle radiazioni ultraviolette dirette a migliorare la qualità nutraceutica dei prodotti ortofrutticoli. Anche BioPic, in attesa di concretizzare la “Farming Mars”, si occupa di coltivazione smart con micro serre con luce a led e collegate al wifi per il controllo da remoto. “Le piante sono creature di luce - conclude Renato Reggiani, titolare di BioPic - e grazie alle nostre speciali lampade led possiamo avere super piante e super food”. nnn

L’illuminazione artificiale è entrata pienamente tra le pratiche colturali della serre più tecnologiche e permette: la destagionalizzazione delle produzioni; l’incremento della resa produttiva; una maggiore resistenza alle patologie e quindi piante più sane; meno malformazioni di foglie e frutti; incremento della fioritura, del numero di frutti e del raccolto (es. pomodoro). Viene personalizzata la quantità e la qualità della luce, in funzione delle piante e delle esigenze. Qualità: giusto rapporto dei colori emessi (blue, green, red, far-red). Quantità: NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 35


AT T U A L I TÀ G R I C O LT U R A S O C I A L E

Sorsi di libertà

A Milano la mostra fotografica su “Valelapena”, il progetto di agricoltura sociale di Syngenta Italia per i reclusi del carcere di Alba di Claudio Costantino

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Milano, presso Palazzo Lombardia si è tenuta la mostra fotografica “Valelapena. Storie di riscatto dal carcere d’Alba”, racconta per immagini dell’omonimo progetto di agricoltura sociale promosso da Syngenta Italia che, da più di dieci anni, ha permesso a decine di detenuti di imparare un mestiere agricolo e trasformarlo in un lavoro concreto una volta terminato il periodo di detenzione. L’esposizione è stata disponibile per il pubblico gratuitamente dal 7 al 15 novembre. Al vernissage della mostra fotografica sono intervenuti anche l’assessore regionale alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità, Silvia Piani (in rappresentanza del presidente della Regione, Attilio Fontana) e l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi, Fabio Rolfi. “L’agricoltura ha uno straordina36 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2019


Duecento detenuti hanno coltivato la vigna nelle mura carcerarie rio ruolo sociale e questo progetto lo testimonia - ha dichiarato l’assessore Rolfi -. La Regione Lombardia sta lavorando e investendo risorse per promuovere questo connubio vincente. A livello regionale abbiamo 24 fattorie sociali iscritte al nostro registro; sono aziende agricole che offrono forme alternative di welfare partecipativo”. “Recentemente abbiamo stanziato 50 mila euro per organizzare percorsi formativi e aumentare il livello delle competenze degli operatori - ha aggiunto Rolfi -. Sono fondi utili a sviluppare modelli aziendali in linea con le finalità dell’agricoltura sociale e ad attuare iniziative di comunicazione e promozione esterna come motore di socialità”. Successivamente Riccardo Vanelli, amministratore delegato Syngenta Italia, e Sergio

Pasquali, responsabile del progetto sin dalla sua nascita, hanno descritto l’iniziativa che dalla sua nascita nel 2006 ad oggi è considerata un esempio e un’occasione concreta di riscatto e vera e propria rinascita per i detenuti. “Ringrazio la Regione Lombardia - ha osservato Vanelli - per l’opportunità che ci offre nel raccontare un progetto socialmente rilevante che dà una

seconda occasione a persone svantaggiate, con benefici per i singoli e per tutta la comunità. Valelapena non solo permette ai detenuti di riscattare il proprio vissuto, ma può contribuire significativamente alla creazione di quella manodopera qualificata che è un tassello fondamentale per rafforzare il ruolo del made in Italy come un’eccellenza nel mondo”. nnn

Riccardo Vanelli con gli assessori della Regione Lombardia, Silvia Piani e Fabio Rolfi

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VALELAPENA, DA TREDICI ANNI PER IL RISCATTO DEI DETENUTI

Il progetto Valelapena promuove ogni anno un percorso di formazione dedicato a 15/16 detenuti prossimi alla scarcerazione per permettere loro di apprendere le tecniche di coltivazione della vite e di produzione del vino, acquisendo così una conoscenza che permetterà loro, una volta scontata la pena, di avere una professionalità spendibile all’esterno. Il nome del progetto e del vino vinificato dai ragazzi dell’ultimo anno della Scuola Enologica di Alba (Cuneo) scaturisce proprio dall’idea che nulla “vale” come la possibilità di scontare la pena preparando letteralmente il terreno per il proprio riscatto sociale. Dal 2006 ad oggi sono stati prodotti, con le uve coltivate nel carcere di Alba, quasi 22mila litri di vino che si traducono in 29mila bottiglie. Il Carcere di Alba - che ha ospitato tra i 150 e i 50 attuali detenuti - in questi 13 anni, ha formato attraverso Valelapena quasi 200 detenuti. Di questi 30, scontata la pena, hanno trovato un impiego in campo agricolo mentre 20 sono tornati al loro precedente lavoro senza reiterare il reato. Questo dato è molto rilevante perché vuol dire che 1 persona su 4 ha portato a termine il proprio percorso di reinserimento sociale, anche grazie a Valelapena. NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 37


M APPAMONDO

di Jordan Nash

Contestato in Francia l’agribashing g

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sindacati agricoli francesi Fnsea e JA hanno mobilitato, di fronte alle diverse prefetture francesi, decine di migliaia di agricoltori. Lo slogan (“Presidente della Repubblica devi ascoltarci”), a loro avviso, solleva una questione di fondo: la Francia vuole ancora i suoi agricoltori? I problemi sul tavolo sono tanti e di non facile soluzione. La mancanza di reddito, i vincoli normativi, le distorsioni della concorrenza, ma anche la colpevolizzazione del settore e del lavoro degli agricoltori. Insomma: basta “agri-bashing” (denigrare l’agricoltura). Delicata anche la questione dei trattati di libero scambio, che

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rischiano di mettere ulteriormente in ginocchio il comparto. È la seconda importante manifestazione francese, dopo quella dell’8 ottobre scorso, che già aveva impegnato 10 mila agricoltori. Il malcontento non si limita alla Francia, fatto di essere diventati il capro espiatorio ma ha contagiato anche l’Olanda e la Germania, che si è mobilitata, da Hannover a Bonn, con una protesta nata da Facebook, non sotto l’ombrello del DVB, con l’obiettivo di rivendicare il ruolo di primo piano degli agricoltori nella produzione di cibo e contestare il fatto di essere diventati il capro espiatorio dell’ambientalismo.

FRANCIA SU PODIO PER SOSTENIBILITÀ

L’agricoltura francese è la più sostenibile al mondo. Lo ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura Didier Guillaume citando la classifica sull’indice di sostenibilità alimentare, pubblicata annualmente dalla rivista The Economist e riconosciuta dalle Nazioni Unite. Questa classifica, stilata da ricercatori, economisti e giornalisti di 67 Paesi, tiene conto dello spreco alimentare, dell’alimentazione e dell’agricoltura sostenibile. La Francia, anche se è campionessa mondiale per gli alimenti sostenibili, non lo è per l’agricoltura, dove si piazza ventunesima, tra Ruanda e Malta. La causa è la gestione delle risorse idriche. BREXIT, LA QUESTIONE IRLANDESE

Gli agricoltori irlandesi continuano ad essere preoccupati per gli effetti della Brexit sull’economia. In particolare sono allarmati per l’avvenire dei prodotti agroalimentari. Servono disposizioni precise per le esportazioni di carne bovina irlandese che

attraversano il confine verso l’Irlanda del Nord. E, per i trasformati del latte richiedono “un chiaro impegno affinché questi prodotti possano essere etichettati come irlandesi e europei, in quanto continueranno a essere conformi alle norme dell’UE”.


Dazi commerciali Usa preoccupano la Spagna

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n Spagna la preoccupazione per i dazi Una siccità improvvisa commerciali Usa è ha colpito 14 Stati del forte. La riduzione delle Sud degli Stati Uniti e le vendite agricole negli temperature più calde Stati Uniti, secondo i del normale sono state calcoli della Banca di registrate nei due terzi Spagna, toccherebbe orientali del Paese. almeno il 12%. Mentre L’Associated Press riporta i il settore agricolo cerca dati dell’U.S. Media Monidi far partire un piano tor secondo i quali quasi il La causa di questo contro la misura statusviluppo rapido della 20% dei 48 Stati meridionitense, i rappresentanti nali presenta condizioni di siccità, a parere di Brian dei settori danneggiati siccità. Diverse, secondo il Fuchs, climatologo del dalla decisione dell’amNational Disdom Mitigarapporto, le aree interessate: parte del Texas, Ala- tion Center nel Nebraska, ministrazione Trump bama, Georgia, Kentucky, sarebbero le basse piogge (olio d’oliva, vino, olive formaggi e altri prodotti Carolina del Sud e Florida. unite a calore record. lattiero caseari, suini, succhi, liquori, molluPROBLEMI STRUTTURALI IN TUNISIA g schi e frutta preparata o L’agricoltura tunisina misura non è ancora par- conservata), insieme alle combatte contro molti tita. L’agricoltura tunisina cooperative e organizproblemi strutturali, tra soffre certamente di sotto zazioni agricole, hanno i quali la sotto meccameccanizzazione, ma non esortato il governo e nizzazione. Il ministero solo. Eppure durante la l’Ue a raddoppiare gli dell’Agricoltura riporta recente settima conferensforzi di negoziazione che la Tunisia ha un za internazionale sullo trattore ogni 150 ettari, sviluppo in Africa è stato contro, ad esempio, uno sottolineato come l’agriogni 23 in Spagna. Già coltura sia essenziale per dal 2018 il governo si era lo sviluppo del Continenimpegnato a sostenere te e come sia importante il 50% del valore delle sviluppare la meccanizmacchine agricole, ma la zazione per aumentare la produttività agricola, ridurre le perdite durante e dopo i raccolti e rispondere all’aumento della domanda. SICCITÀ NEGLI STATI USA MERIDIONALI

con Washington. Lo studio della Banca di Spagna ha calcolato un impatto dei dazi del 25% sui prodotti per i quali attualmente esiste un tasso medio del 3,5%. “Un aumento dell’1% delle tariffe d’importazione - rileva la relazione - implica una riduzione delle esportazioni nominali di circa lo 0,6%”. Per la Banca centrale, l’introduzione di questa misura minerà la capacità di esportazione a lungo termine della Spagna fino al 25%. Ma non solo: gli effetti dei dazi potrebbero essere moltiplicati da una Brexit caotica, che implicherebbe un profondo cambiamento nell’architettura commerciale dei Paesi europei.

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AT T UALI TÀ ZOO T ECNI A

A Piacenza dall’allevamento alla macelleria. Società Agricola Botti, a conduzione familiare, unisce tradizione e tecnologia di Elena Ghirardi

La carne kZero

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a Società Agricola Botti di Calendasco, associata a Confagricoltura Piacenza, è una moderna azienda zootecnica che alleva vacche da carne con annessi 100 ettari destinati a seminativi e colture industriali. Da anni effettua la vendita diretta, ma a settembre ha compiuto un ulteriore passo avanti concretizzando un progetto in società con un partner commerciale ed ha aperto un locale macelleria e gastronomia con ristorante annesso in città, a Piacenza. Il locale si chiama KZero per richiamare la brevità della filiera. In prima linea in questo progetto ritroviamo Roberto Botti che, tre anni fa, è stato premiato come “Anghino dell’anno”, proprio per la sua intraprendenza. Roberto conduce l’azienda agricola e l’allevamento insieme al padre Giampaolo e alla mamma Annamaria. Insediato nell’azienda di famiglia appena conseguito il diploma, oggi ha quasi 26 anni e ha

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contribuito significativamente allo sviluppo dell’attività. “L’ultima stalla in azienda è stata realizzata nel 2016 - spiega Botti - anche grazie a un piano di sviluppo legato al mio primo insediamento. Abbiamo così potuto incrementare il numero di capi e oggi contiamo 300 fattrici, 250 tra vitelloni e scottone all’ingrasso e 150 vitelli. La rimonta è completamente interna ottenuta in parte con tori aziendali, in parte con seme selezionato in Francia. I nostri sono tutti capi Charolaise di alta genealogia”. I 700 capi sono alimentati con foraggi e seminativi aziendali a cui vengono aggiunti, per completare in modo bilanciato la razione, lievito, soia e sali minerali.


Roberto Botti e Marco Casagrande nella macelleria KZero

Filiera corta ma anche progetto di diversificazione “Abbiamo deciso di compiere questo ulteriore passo per valorizzare al meglio la nostra carne, perché abbiamo sempre puntato sulla qualità e sul prodotto del territorio e, dialogando direttamente con chi lo compra, potremo farlo apprezzare e conoscere a pieno. Poniamo molta cura nell’alimentazione dei nostri animali e questo ci permette di macellare capi giovani e con una marezzatura della carne ottimale”. La nuova realtà è un progetto interessante che mette in relazione l’integrazione verticale della filiera corta, realizzata da una moderna azienda, con quella orizzontale della differenziazione di prodotto e servizio. “Certo - conclude Botti - per poter essere fornitori in esclusiva di una realtà come questa servono dimensioni aziendali adeguate e molta attenzione per una gestione che sia efficiente, anche dal punto di vista dei quantitativi prodotti. Al contempo la qualità resta sempre l’elemento fondamentale della nostra filosofia di lavoro. Sono positivo e convinto che il progetto possa riuscire”. “Siamo orgogliosi di associare aziende competitive e moderne che sviluppano nuove attività - commenta soddisfatto il direttore di Confagricoltura Piacenza, Marco Casagrande -. L’agricoltura può vincere la sfida di produrre eccellenze in quantità adeguate valorizzando al meglio i fattori produttivi se in gioco si mette sia la competenza che viene dalla tradizione sia quella legata all’innovazione. Proprio come in questo caso”. nnn NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 41


AT T UALI TÀ ZOO T ECNI A

Molte vacche dell’allevamento mantovano Errera Holsteins premiate alla Mostra Frisone 2019

Mucca da

di Nicola Artoni

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Vedi il video su Mondo Agricolo Multimedia

l suo nome è notissimo agli addetti ai lavori, e le sue vittorie in mostre e concorsi dedicati alle vacche da latte ormai non si contano quasi più. Prova ne è il recente successo alla Fiera Zootecnica di Cremona, che ha eletto per la seconda volta consecutiva un animale dell’allevamento “Errera Holsteins” campione italiano nella categoria Razza Frisona. Ma cosa c’è davvero dietro l’allevamento di vacche per show? Quali sono i segreti per preparare al meglio questi animali? A rispondere è Davide Errera, titolare dell’allevamento “Errera Holsteins” di Borgoforte, associato a Confagricoltura Mantova e serbatoio quasi inesauribile di animali da vertice: «Fin da piccolo seguivo mio padre - spiega Davide - che a Gonzaga e Volta Mantovana partecipava alle fiere provinciali. Un giorno poi, a 5 anni, gli chiesi il permesso di fermarmi a dormire in fiera, volevo vivere appieno quell’esperienza. Ho portato avanti questa sua passione che, da hobby, ora è diventata quasi una professione». Sì, perché tra le splendide mura di Corte Murata, risalente alla fine del 1600, Errera alleva 330 capi totali e gestisce 64 ettari di terreno coltivato a medica, mais (di primo e secondo

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La campionessa delle vacche

raccolto) e cereali da foraggio, tutti ad uso interno. Il latte prodotto viene conferito alla Latteria del Po di Borgoforte, per la produzione di Grana Padano: «Poi dedico il tempo che mi resta a presentare al meglio i miei animali per gli show». Sono due le differenze nell’allevamento dei capi destinati alle mostre rispetto a quelli normalmente presenti in batteria. In primo luogo il loro posizionamento in stalla: «Le vacche selezionate hanno un box dedicato, con lettiera di paglia, e hanno la possibilità di accedere ad un paddock esterno in erba, im-

portante per gli arti e i piedi». Altro aspetto prioritario è l’alimentazione: «I capi da fiera vengono alimentati a fieno e mangime. Non diamo loro l’unifeed perché in tal caso tenderebbero ad ingrassare troppo. Durante gli show infatti è importante che sia ben visibile il costato e lo spazio intercostale. La tonicità dell’animale è dunque prioritaria». Ma come avviene la selezione di queste vacche? «Fin dalla nascita, dopo il parto, siamo in grado di individuare quali capi possono avere un potenziale. È un lavoro impegnativo, dal momento che le fiere


Oscar

Davide Errera

Davide Errera svela i segreti per allevare vacche da podio

possono comprendere animali, manze o vacche di età molto diversa tra loro. Nel caso in cui un animale non dovesse avere le caratteristiche adeguate, verrebbe reimmesso normalmente in batteria». La carriera di Errera è zeppa di

premi e riconoscimenti, ma l’allevatore mantovano ci tiene a nominare due figure fondamentali per lui: «Giulio Canossa e Romano Peia che, dopo l’epidemia di afta epizootica che aveva interrotto per qualche anno le fiere, mi hanno spinto su questa strada. Sono stati i miei mentori. Da lì siamo partiti con un gruppo di amici della zona, le “Cinque speranze”, e poi ho proseguito in autonomia». La vittoria ricordata con più affetto da Errera risale al 1985 quando, alla mostra nazionale di Cremona, con C.M.E. (acronimo di Corte Murata Errera) Donata si è aggiudicato il primo premio nella categoria 500 quintali e il riconoscimento di miglior mammella. Da lì è stata una vera e propria escalation di successi, fatta di quattro Dairy Show e tre titoli nazionali (tra cui quelli 2018-2019). Tante anche le vittorie ai Confronti Europei, manifestazioni triennali di portata internazionale: nel 2010 a Cremona titolo riserva di categoria con Fusa Capri Sorca, nel 2013 a Friburgo titolo assoluto vacche giovani con C.M.E. Goldwin Vanity, nel 2016 a Colmar titolo assoluto vacche intermedie, nel 2019 a Libramont titolo assoluto vacche intermedie con M.E. Dal Long P Dandy. Nella stalla dell’allevamento “Errera Holsteins” sono presenti anche vacche di razza Jersey, che alla Fiera di Cremona hanno portato ad Errera un titolo nazionale riserva di categoria e un titolo assoluto categoria manze: «Anche loro mi stanno dando soddisfazioni. In origine la mia famiglia allevava solo Brune e Olandesi poi, al termine di un viaggio negli Stati Uniti, abbiamo iniziato a importare, negli anni ’60, animali dal Canada e dagli Usa stessi. Fummo i primi a Mantova ad avere la razza Holsteins. Da lì partì la selezione». E anche una bellissima storia, fatta di passione e amore smisurato per il proprio lavoro. nnn NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 43


AT T U ALI TÀ ZOO T ECNI A

Menzione d’onore manze, allevamento Oitana

Cow parade Pluripremiate le vacche degli allevamenti soci di Confagricoltura

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a tradizionale e attesa “Mostra Nazionale Frisone 2019”, tenutasi nell’ambito delle Fiere Zootecniche di Cremona, dimostra le grandi capacità degli allevamenti italiani. Certo le mucche da oscar di razza Frisona sono uniche, cresciute con grandi cure e con passione. Ma dietro le “campionesse” - le Miss Italia dell’allevamento - ci sono realtà imprenditoriali di grandissimo valore, con una produzione di latte di alta qualità.

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Comunque l’appuntamento in fiera è uno dei più attesi dagli addetti ai lavori, ma non solo. Per quanto riguarda la “mostra delle campionesse” sono state premiate 9 vacche. Di queste ben 7 sono allevate da imprenditori associati a Confagricoltura. Tra le aziende di Confagricoltura, in primo piano Errera Holstein di Mantova (v. pag. 42) che ha visto sul podio la sua vacca che si è qualificata al primo posto come “Campionessa Vacche campionesse vacche adulte - miglior mammella vacche adulte”. Un altro suo capo ha conquistato i titoli di “Campionessa riserve vacche giovani - menzione d’onore vacche giovani”. Si è fatto notare il pluripremiato allevamento Beltramino S.S. di Torino con tre vacche che si sono fregiate dei titoli: “Campionessa vacche - Campionessa riserva vacche - Campionessa riserva vacche adulte”; “Menzione d’onore vacche - Cam-

pionessa manze e giovenche”; “Campionessa manze e giovenche - Campionessa riserva manze e giovenche”. Premi anche ad un altro allevamento del torinese, che dimostra l’eccellenza acquisita da questa provincia. Si tratta di Società agricola Oitana Guido e Ezio S.S. con due vacche che hanno avuto i titoli di: “Campionessa riserva manze e giovenche - Menzione d’onore manze e giovenche”; “Campionessa vacche giovani - campionessa riserva vacche giovani - miglior mammella vacche giovani”. Questi capi ed altri di aziende associate a Confagricoltura hanno avuto anche molteplici premi nelle diverse categorie della mostra, che hanno riguardato: vitelle, manze e giovenche delle varie fasce; primipare e secondipare; vacche senior, oltre al concorso per la migliore mammella ed ai premi speciali per l’indice genetico e per miglior soggetto per kg. Proteine. “La rassegna di Cremona - ha osservato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - ha dimostrato che le nostre aziende zootecniche stanno facendo importanti investimenti e sono attivamente impegnate nel rinnovamento. Si pensi alla robotica delle stalle in cui siamo all’avanguardia”. C’è un impegno forte anche per miglioramento del benessere animale, sostenibilità ambientale e qualità delle produzioni per favorire il benessere animale si interviene sulla gestione dell’allevamento ed anche sull’alimentazione delle bovine. L’incremento di produzione a livello complessivo e la riduzione dell’impatto ambientale per unità di prodotto rappresentano una delle principali sfide della nostra zootecnia. (G. M.) nnn


AT T U ALI TÀ ANNI V ER S AR IO

Confagri Alessandria ha celebrato l’anniversario con associati, collaboratori, Istituzioni e cittadini. Un’Organizzazione radicata sul territorio di Rossana Sparacino

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onfagricoltura Alessandria ha festeggiato il secolo di vita con un evento al Centro Congressi. C’erano moltissimi degli oltre 2000 associati e dirigenti, enti, Istituzioni, cittadini ed i 76 collaboratori. Una grande festa con tanti amici, proprio come deve essere ai compleanni. Nonostante nel corso del tempo abbia cambiato diverse denominazioni fino a diventare, dal dopoguerra al 2008, Unione Provinciale Agricoltori di Alessandria, è sempre stata un’organizzazione sindacale di imprenditori agricoli, pienamente inserita nel percorso di Confagricoltura. “Siamo davvero molto soddisfatti per la risposta di pubblico che vi è stata per i festeggiamenti del Centenario - ha asserito il presidente provinciale Luca Brondelli di Brondello -. Grazie a questa giornata andremo avanti nella nostra missione con maggiore fierezza, convinzione e senso di responsabilità. Da un secolo ci occupiamo e preoccupiamo per le nostre campagne. Da un secolo coinvolgiamo il pubblico nelle tematiche che ci stanno a cuore. Da un secolo costruiamo la storia dell’agricoltura locale”. A concludere la cerimonia il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: “Se si è arrivati al Centenario vuole dire che siamo un’associazione forte,

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PRESENTI I PAST PRESIDENT

da sinistra: Mariano Pastore (presidente dal 1992 al 1995 - è stato anche direttore dal 1982 al 1990), Paolo Barbieri (presidente dal 1983 al 1992), Gian Paolo Coscia (presidente dal 2004 al 2013), Cristina Bagnasco (direttore attuale dal 2018), Alberto Brondelli di Brondello (padre di Luca e presidente dal 1976 al 1983), Luca Brondelli di Brondello (presidente attuale dal 2013).

Festa del Centenario

che va avanti nonostante le difficoltà che le imprese agricole hanno attraversato in questo secolo. Ciò significa che il primario è un settore robusto che, oggi come allora, è qui a dimostrare ai cittadini che l’agricoltura italiana è leader mondiale”. “Sul primo numero del giornale di Alessandria si parlava di strategie – ha proseguito Giansanti -. Ancora oggi, come Confagricoltura, dobbiamo avere la forza e la capacità di dare una direzione per il futuro alle nostre aziende, perché questo ha in sé un valore economico, ma anche sociale e ambientale. Ancor più

in un mondo globalizzato come quello attuale, in cui il confronto non è più con i territori vicini, ma con gli altri Paesi del mondo, è necessario guardare avanti con prudenza, ma sicuramente con ottimismo”. L’innovazione è una delle sfide di oggi. Confagricoltura è convinta che l’unione delle forze metta tutti nella possibilità di poterne usufruire. L’aratro traccia il solco, dà la direzione ed è per questo che l’Organizzazione è ancora qui a fornire un indirizzo alle imprese agricole. nnn NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 45


AT T U ALI TÀ ANNI V ER S AR IO

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I PAST PRESIDENT CON GASPERINI E GIANSANTI

Da sinistra: Enrico Chiesa (presidente dal 2011 al 2017), Giuseppe Pantaleoni (presidente dal 2002 al 2008), Filippo Gasparini (presidente attuale dal 2017), Massimiliano Giansanti, Massimo Bergamaschi (presidente dal 1984 al 1993), Michele Lodigiani (al vertice dal 2008 al 2011), Emilio Bertuzzi (presidente dal 1993 al 2002).

Un secolo insieme Giornata celebrativa di Confagri Piacenza per ricordare e avanzare di Elena Gherardi

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onfagricoltura Piacenza ha festeggiato i suoi primi 100 anni di vita. L’importante appuntamento è stato celebrato a palazzo Galli, sede storica dell’associazione presieduta da Filippo Gasparini e vi hanno preso parte numerose autorità. Tra gli ospiti anche il ministro dei Trasporti Paola De

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Micheli (associata di Confagricoltura Piacenza), il presidente della Commissione Agricoltura al Senato Gianpaolo Vallardi, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Il programma ha previsto la relazione del presidente Filippo Gasparini, l’intervento del ministro De Micheli e la lectio magistralis del professor Renato Cristin, filosofo e docente dell’Università di Trieste. Quindi la tavola rotonda, con i past president, sulla storia e sulle prospettive dell’agricoltura. Cristin - autore del saggio filosofico “I padroni del caos” - ritiene che ci sia la “possibilità di recupero dell’identità europea contro l’espropriazione generale in atto”; quindi elabora la teoria di “un nuovo reazionarismo euroidentitario come rigenerazione del paradigma liberalconservatore”. Il presidente Gasparini ha citato Dante, precisamente i celebri versi di Ulisse nel 26esimo canto dell’Inferno che invita i compagni a seguire ‘virtute e canoscenza’. “Non c’è altra soluzione che avere un’aggrega-

zione matura, profonda e vera - ha detto -. Quando parliamo lo facciamo a favore degli agricoltori. Non ci vergogniamo di essere ‘conservatori’, perché questo significa conservare modelli che hanno anche un valore futuribile”. “Sono convinta - ha affermato il ministro De Micheli - che questo è il tempo in cui bisogna occuparsi delle persone. Ora la politica deve incentivare soluzioni che mettano insieme valori tradizionali ed innovazione”. “Abbiamo bisogno di futuro e per costruire futuro - ha detto il presidente Giansanti - ci vuole una visione per l’agroalimentare, un piano poliennale che stabilisca chiaramente quale modello di agricoltura e di agroalimentare vogliamo perseguire nei prossimi anni come nazione e in Europa”. In occasione della giornata celebrativa è stato presentato il volume “Confagricoltura Piacenza: da cent’anni e tra cent’anni”, frutto della collaborazione tra Daniela Morsia (bibliotecaria ed esperta di storia dell’agricoltura) e la sottoscritta. nnn


ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO

di Alessandra Porro

CONFAGRICOLTURA TREVISO INCONTRA IL VESCOVO TOMASI

FERRARA MERENDIAMO IN SALUTE

Agricoltura, etica e società

“L’agricoltura deve puntare a produrre alimenti buoni, dimostrando di avere un senso etico nei confronti della società. Chi coltiva i campi, oggi è chiamato a un ruolo di grande responsabilità per dare un importante apporto alla qualità della vita delle persone”. È questa la sollecitazione rivolta dal vescovo Michele Tomasi ai dirigenti di Confagricoltura Treviso nella visita che si è svolta, nella sede della diocesi, per far conoscere l’organizzazione agricola e il suo ruolo sul territorio trevigiano. Erano presenti il presidente provinciale Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, il vicepresidente Fabio Curto, il presidente regionale Lodovico Giustiniani, il direttore Renato Bastasin, il presidente dei pensionati Marcello Criveller e la presidente dei giovani Martina Dal Grande. Nell’incontro si è parlato a lungo della contrapposizione insorta negli ultimi anni tra aziende agricole e residenti, con riferimento soprattutto alle problematiche riguardanti le zone del Prosecco.

Il vescovo Tomasi ha sottolineato l’importanza di una visione integrata e dialogante: “È importante da parte degli agricoltori interagire con la popolazione e anche avere la massima cura nel lavoro con la terra e con gli animali - ha rimarcato -. Oggi, nel mondo attuale, siamo chiamati a riflettere sempre di più su come consumiamo e cosa mangiamo, puntando a prediligere la qualità della produzione. L’agricoltore ha un ruolo importante nella filiera della vita. Perciò è doveroso un senso etico nella cura degli animali e dei prodotti”. Il presidente Bonaldi ha concordato sull’importanza del dialogo: “Stiamo finanziando progetti di ricerca per arrivare a un’agricoltura sostenibile e integrata - ha detto - ma dobbiamo cercare di comunicare meglio quello che stiamo facendo e cercare di farci comprendere. Vogliamo che la popolazione recepisca che le nostre aziende agricole, con il proprio lavoro, sono una garanzia di tutela per il nostro territorio”.

Al via l’appuntamento con “Merendiamo in Salute”. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Copparo (FE), coinvolge i bambini delle scuole materne Gulinelli e Cadore. Quello proposto è una sorta di laboratorio tattile e gustativo dove il bambino, attraverso i cinque sensi ed il gioco, stabilisce un approccio sano e sereno con il cibo. Durante ogni appuntamento i produttori di Confagricoltura Ferrara - coordinati da Federico Magri e Gian Marco Duo della delegazione di Copparo - oltre ad offrire la frutta fresca prodotta in azienda, partecipano attivamente spiegando ai bambini la lavorazione in pieno campo, anche con aneddoti e curiosità. E, al termine, merenda per tutti a base di pere, mele, kiwi, uva ed altra frutta di stagione. Ogni incontro prevede sempre l’intervento e l’assistenza di un medico dietistanutrizionista. Sono tre gli appuntamenti alla Gulinelli; più avanti gli incontri riprenderanno alla scuola materna Cadore di Copparo. Si pensa di proseguire anche presso altri asili. NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 47


FORMAZIONE

a cura di Antonella Torzillo

PROGETTO PUBBLICO E PRIVATO PER RECUPERARE COMPETITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ

Patto per la ricerca Confagricoltura ha sottoscritto il ‘Patto per la Ricerca’, un grande progetto che punta a favorire il recupero della competitività e sostenibilità dell’Italia. L’evento - promosso dal MIUR e dal suo titolare, il ministro Lorenzo Fioramonte - si è svolto presso la Camera dei Deputati alla presenza di delegati del mondo delle Istituzioni, della ricerca pubblica e privata, delle imprese e delle rappresentanze degli imprenditori e dei lavoratori. Tutti concordi sulla necessità di un ampio e condiviso piano di lavoro per promuovere nel nostro Paese un processo di svi-

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luppo innovativo e sostenibile. Motore del patto: la consapevolezza della immensa disponibilità in Italia di capitale umano e di creatività. Luca Brondelli di Brondello, intervenendo ai lavori come componente della giunta esecutiva di Confagricoltura nonché presidente Enapra, l’ente di formazione confederale ha dichiarato: ”Confagricoltura è da sempre impegnata nel concorrere a promuovere la competitività delle proprie aziende associate attraverso l’interazione di tutte le leve: dalla ricerca per l’innovazione, al trasferimento e alla formazione. L’innovazione è lo strumento necessario e indispensabile per accompagnare l’agricoltura, la zootecnia e la silvicoltura verso le nuove sfide legate ai cambiamenti climatici, alle strategie europee e nazionali su Clima-Energia, bioeconomia ed economia circolare, ed allo sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite recepita dall’Italia. Quindi competitività orientata

alla sostenibilità fondata su tre dimensioni: ambientale, etica ed economica”. I 10 punti del Patto della Ricerca sono: investimenti in ricerca e sviluppo; sviluppo sostenibile come mainstream; co-produzione con Università, Istituzioni, AFAM ed enti di ricerca; ricerca cuore del Made in Italy; lavoro qualificato; ricerca e innovazione sociale sul territorio; internazionalizzazione; qualità del lavoro; riconversione industriale; Agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione. I punti del “Patto della Ricerca”, ad avviso di ConfagricolturaEnapra, sono assolutamente condivisibili e, ovviamente, le specificità strutturali del settore primario impongono alcune riflessioni e azioni di adeguamento. La frammentazione delle dimensioni delle aziende, la collaborazione tra le stesse aziende all’interno delle aggregazioni dal lato dell’offerta determinano la necessità di una integrazione ancora più forte tra il pubblico e il privato. È evidente che in questo contesto va rivisitato e potenziato il sistema della ricerca e del trasferimento dei risultati, svolto dagli enti pubblici e dalle Università, costruendo le giuste sinergie tra i ministeri competenti dell’Istruzione e delle Politiche agricole. In questi anni di scarsa propensione allo sviluppo di politiche pubbliche coordinate, coerenti e costan-


FORMAZIONE

ti, nonché di occasioni mancate all’interno delle politiche comunitarie che hanno prodotto effetti randomizzati, le aziende hanno invece fatto progredire le loro conoscenze quasi autonomamente nell’ottica del concetto di ‘open innovation’, attingendo cioè in modo trasversale e originale a tutte le opportunità, interne e esterne alle aziende, di ricerca, trasferimento e formazione delle innovazioni. Non è quindi solo un problema di risorse, ma anche di organizzazione e condivisione delle esperienze. “La nostra Organizzazione e le nostre imprese associate possono e vogliono dire la loro sulla gestione delle direttrici di sviluppo e delle risorse nel contesto pubblico nazionale e comunitario e direttamente, attraverso dei propri rappresentanti nei centri di ricerca e nelle Università”. L’evento si è concluso con l’annuncio da parte del ministro Fioramonti di specifici tavoli di lavoro, per ripartire dalla valorizzazione della formazio-

g

1 Investimenti in ricerca e sviluppo 2 Sviluppo sostenibile come mainstream con università, istituzioni, 3 Co-produzione AFAM ed enti di ricerca 4 Fare della ricerca il cuore del Made in Italy 5 Puntare sul lavoro qualificato I 10 PUNTI DEL PATTO PER LA RICERCA

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Ricerca e innovazione sociale su territorio Internazionalizzazione Qualità del lavoro Riconversione industriale Agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione

ne, dalla centralità del capitale umano e dalla economia delle conoscenze. Confagricoltura, sottoscrivendo il Patto per la ricerca, si è impegnata a partecipare a questi tavoli che,a suo parere, non possono prescindere dal costruire un programma

strategico per lo sviluppo del comparto primario e del sistema agroalimentare che necessita di nuove soluzioni, frutto della ricerca per la produzione sostenibile, ma anche per le infrastrutture, i trasporti, la burocrazia.

INCONTRI FORMATIVI ENAPRA - NETAFIM ITALIA

Proseguono gli incontri formativi organizzati da Enapra in partnership con Netafim Italia per divulgare tra gli imprenditori e gli addetti del settore agricolo le conoscenze e le competenze in materia di agricoltura ed irrigazione di precisione. Gli incontri in calendario a novembre si sono svolti: il 5 a Grottaglie (Taranto), l’8 e l’11 a Mantova, il 12 a Ravenna, il 21 a Brescia e il 22 a Tortona (Alessandria). La partecipazione al corso è gratuita. Per aderire all’iniziativa: info@enapra.it NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 49


EPS Ente Produttori Selvaggina

di Landolfo di Napoli

GARANTIRE LA SICUREZZA DI PASCOLI E AREE ABITATE

Attenti al lupo In queste ultime settimane abbiamo assistito ad un susseguirsi di proposte, disegni di legge e leggi regionali riguardanti misure di prevenzione e intervento concernenti la specie lupo. Le varie proposte d’articolato (di cui l’ultima in ordine di tempo è quella della Valle D’Aosta) prevedono - al pari di quanto accade in numerosi Paesi europei - che possa essere autorizzata, previo parere dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale) e nel rispetto delle disposizioni delle normative nazionali in materia, la cattura e l’eventuale abbattimento di esemplari. È bene sottolineare che l’obiettivo perseguito dalle diverse iniziative legislative è quello di assicurare l’incolumità degli abitanti, favorendo, al contempo, quanto già si sta facendo per aiutare la convivenza tra il lupo e le attività economiche, con un ulteriore obiettivo che è quello di contenere i danni economici alle attività

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zootecniche ed alla biodiversità dei territori. È a tutti noto come il dibattito sull’argomento sia, da anni, particolarmente vivace, ma bloccato da posizioni contrapposte. Il “Piano lupo” del ministero dell’Ambiente ad oggi non ha trovato luce, malgrado negli anni abbia subito numerosi rielaborazioni soprattutto per la contrarietà di molteplici associazioni ambientalistiche tra le molte che costellano il firmamento associativo italiano. Sicuramente è molto facile dire di “no” a qualsiasi proposta venga avanzata, senza avere la minima cognizione di cosa avviene nelle campagne. Occorre invece sapere e ragionare per mettere in piedi un piano che consenta di avviare reali momenti di coesistenza tra visioni diverse. La salvaguardia di qualsiasi specie non dipende dai divieti, ma piuttosto dalla capacità di mantenerla entro aree vocate e a livelli di consistenza compatibili con le risorse alimentari che tali aree sono in grado di fornire. Dall’alterazione di questa semplice equazione derivano situazioni ingestibili. La ricollocazione in natura di lupi o la loro tutela integrale in aree che hanno perso i requisiti ambientali e in territori in cui storicamente non era mai stato presente ha causato uno squilibrio che porta i soggetti ad interagire sempre con maggior frequenza con le attività umane, causando enormi danni alle attività produttive ed in particolare agli allevamenti. La soluzione del problema non è pertanto rinviabile. Non lo è sicuramente nell’interesse degli agricoltori, ma non lo è neanche in quello della salvaguar-

dia della biodiversità. Occorre aver presente, infatti, che la diffusione oltre misura di esemplari di una qualsiasi specie selvatica, specialmente se localizzata in ambienti non caratteristici e con una densità non compatibile con gli equilibri biologici, rappresenta un elemento altamente destabilizzante per la presenza e la sopravvivenza delle altre specie. Nello specifico. ad aggravare una situazione già di per sé molto complessa, contribuisce e non poco l’irrisolto o meglio ignorato problema degli ibridi tra cane e lupo. Come per le altre calamità - e la presenza incontrollata di fauna selvatica o rinselvatichita è una calamità come evidenziato da Confagricoltura in occasione dell’audizione presso la Commissione Agricoltura del Senato - va data soluzione al problema ibridi. Soluzione che non risiede certamente nell’equiparare gli ibridi al lupo e quindi nell’estendere a tali soggetti gli anacronistici, non ragionati e fuori dalla realtà principi di tutela integrale. Considerare gli ibridi lupi e non prevederne l’abbattimento rappresenta un elemento di pericolo per lo stesso lupo la cui purezza genetica viene pesantemente minacciata dalla presenza dei falsi simili. È quindi necessario e non rinviabile dare attuazione ad adeguate politiche di contenimento e controllo dei lupi e soprattutto degli ibridi. E, soprattutto per questi ultimi, devono essere considerati come prioritari tra i vari interventi possibili piani di cattura e di abbattimento. Occorre sicuramente favorire, e non solo a parole, la realizzazione di interventi di prevenzione at-


traverso l’utilizzo di metodologie adeguate. L’esperienza insegna che le reti anti lupo ed i cani da guardiania non risolvono il problema mentre spesso ne creano altri. Ma è necessario anche coinvolgere gli agricoltori in ogni attività, sia di prevenzione sia di controllo, in modo da rendere possibile la realizzazione di quella sinergia operativa finora mai realizzata fra la ricerca scientifica e la gestione, che deve tener conto e far tesoro delle conoscenze acquisite dagli operatori sul campo. I numeri dei capi predati sono assolutamente sottostimati e quindi non veritieri. Molto non viene denunciato per le eccessive implicazioni burocratiche a cui verrebbero sottoposti gli allevamenti colpiti, non solo per ottenere i dovuti indennizzi, ma anche per gli eccessivi costi per la conservazione e lo smaltimento delle carcasse. E sono ingenti e sempre più lo saranno i danni alle attività economiche ed agli equilibri biologici. Danni che aumenteranno in modo esponenziale, anche se poi ci sarà sempre chi continuerà ad affermare che le predazioni sono in diminuzione, scordandosi però di dire che lo sono solo perché gli attacchi non vengono denunciati. Per i danni, sempre più ingenti, andranno quindi previste sufficienti risorse umane e finanziarie. In conclusione va definita un’organica soluzione che preveda l’allontanamento definitivo dei lupi in purezza dai pascoli e dalle aree abitate, un contrasto finalmente serio all’annoso e tutt’ora irrisolto al problema del randagismo, fino all’eliminazione di tutti i soggetti ibridi. NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 51


CAMPI ROSA

di Elisabetta Tufarelli

MUTUI A TASSO ZERO PER LE IMPRESE “ROSA”

Bonus “Donne in campo” “Da tempo la nostra Associazione aveva chiesto un’attenzione particolare per l’agricoltura al femminile. Per questo abbiano accolto con grande soddisfazione la dichiarazione del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova che ha annunciato il ‘Bonus donne in campo’ per favorire gli investimenti nel settore primario”. Così Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna, ha commentato la notizia dell’inserimento nella legge di Bilancio del provvedimento che stabilisce un fondo rotativo da 15 milioni di euro per garantire mutui a tasso zero in favore dell’imprenditoria agricola femminile. “Ci piace che il ministro abbia sottolineato come l’agricoltura sia tornata nell’agenda economica da protagonista. Un’impresa agricola su tre - ha continuato Oddi

Enrica Onorati

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Baglioni - oggi è condotta da donne, ma c’è, ampio spazio di crescita. Perciò serve, oltre ad interventi mirati, maggiore visibilità per l’agricoltura al femminile”. La legge di Bilancio, per le under 40 che aprono un’impresa agricola, prevede anche l’azzeramento dei contributi previdenziali per i primi 24 mesi e ulteriori risorse finanziarie per far nascere l’azienda e per semplificare la vita alle start up. La Manovra 2020 è all’esame delle Camere che dovranno approvarla entro il 31 dicembre 2019.

TEMATICHE DI GENERE NEL SETTORE AGRICOLO: un tavolo laziale verrà attivato nel 2020. Lo ha annunciato l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati, in occasione degli Stati Generali delle Donne nell’Agricoltura, organizzato all’Orto Botanico di Roma da Confederdia Coordinamento Donne e Confederdia Lazio, in collaborazione con Sapienza Università di Roma, ai quali è intervenuta anche la presidente Alessandra Oddi Baglioni, che ha sottolineato l’importante contributo femminile alle questioni ambientali e alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Dal confronto tra imprenditrici, sindacaliste e ricercatrici è scaturita la necessità di un’alleanza capace di portare proposte concrete alla politica italiana ed europea.

FORMAZIONE AL FEMMINILE

“Siamo tutte convinte dell’importanza della formazione per ridurre il divario di genere e per favorire il ricambio generazionale. Mi ha fatto molto piacere constatare, anche nell’occasione di questo evento a Bruxelles, di come sia sempre più diffusa la consapevolezza di rafforzare ancora di più il legame femminile e naturale con l’agricoltura e la terra, per far crescere la sostenibilità economica, sociale e ambientale delle zone rurali. E ho molto apprezzato, in tal senso, la sensibilità delle eurodeputate”. Lo ha detto Mariapia Piricò, presidente di Confagricoltura Donna Sicilia, intervenendo al doppio appuntamento di Bruxelles per il convegno “Istruzione delle donne in ambito agricolo”, organizzato dal Copa-Cogeca, e per la riunione della Commissione femminile dello stesso Comitato delle Organizzazioni professionali agricole e cooperative dell’Unione europea.


Agrifood next A SIENA PER RIFLETTERE E INDIVIDUARE LE SOLUZIONI PER L’AGRICOLTURA DEL FUTURO

S

i è svolto il 15 e 16 novembre a Siena, nella sug- di valorizzazione del territorio; di agribusiness - come gestiva sede di Santa Maria della Scala, “Agrifood Claudio Scipioni, altro anghino, presidente di Anga L’ANext”, appuntamento di rilievo per le piccole e quila e fornitore di McDonald’s -, di big data e utilizzi Alcuni hanno portato l’atmedie imprese dell’agroalimentare che ha unito, insie- della Block Chain. me al mondo imprenditoriale, Istituzioni (locali, nazio- tenzione più sui temi della salute e della nali ed europee), mondo accademico e della ricerca, sicurezza alimentare. Agrifood Next è per affrontare temi salienti stato anche l’occasioIL C O M M E N T O ne per il presidente per l’Agrifood. Strategie e A metà novembre, in qualità dei Giovani di Conmodalità per conciliare la di presidente Anga, sono enfagricoltura, Franqualità dei prodotti con trato a far parte del Comitato cesco Mastrandrea, la giusta redditività e un scientifico della Fondazione per ribadire l’imuso sostenibile delle risorEinaudi: una collaborazione se naturali; l’innovazione portanza del fare importante che apre la strada tecnologica, fondamentale rete, azione che a nuovi percorsi. La Fondazioper il raggiungimento di un’associazione ne si occupa della promozione come Anga fa costantequesti obiettivi: alcuni dedella cultura, della libertà di pensiero, nonché del gli argomenti approfonditi mente, per diffondere una confronto e dell’approfondimento su tematiche durante la due giorni. Un cultura della sostenibiliimportanti per la crescita del Paese, quali econotà, per condividere la coevento, questo di Siena, mia e comunicazione; i giovani e la formazione; la politica energetica e la tutela dell’ambiente; noscenza e promuovere he ha visto i Giovani di l’innovazione e il mercato digitale: punti di conl’innovazione; tutti tasselli Confagricoltura partecipavergenza importanti con gli ambiti di attività re numerosi ed intervenire fondamentali per lo svidei Giovani di Confagricoltura. L’impegno della luppo delle imprese. Uno anche come speaker ai diFondazione si realizza anche attraverso attività versi workshop, portando degli obiettivi dell’Anga, di analisi, ricerche, studi, seminari, workshop e un contributo importante che trova compimento convegni. La partecipazione al CDA della Fondae raccontando la loro peranche attraverso la parzione consentirà di promuovere ulteriormente i sonale esperienza. Alcune tecipazione ad Agrifood temi dell’agricoltura a noi cari, che hanno bisoaziende hanno parlato di Next, è quello di rendere gno che i riflettori su di essi siano sempre accesi, precision farming - qui le accessibili alle imprese le e che il dialogo con il mondo politico e con i vari case history degli anghini tecnologie più all’avanstakeholder sia costante. Consentirà di portare il guardia e supportarle in Carlo Salvagnin dell’aziennostro contributo all’interno di un think tank di da Porto Felloni ed Emapercorsi di innovazione, alto livello. nuele Vita dell’azienda con interventi tempestivi e Francesco Mastrandrea Geva -, di innovazione, di lungimiranti. Presidente Nazionale Anga Paola Castello indicazioni geografiche e NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 53


SIENA

WORKSHOP ANGA SULLA GENETICA

Intercentro Anga

Seminare il futuro

A Siena, in concomitanza e nell’ambito di Agrifood Next si è tenuto l’ “Intercentro” dell’Anga. È stata una corposa tre giorni di approfondimento, con storie di innovazione, visite a realtà importanti del territorio, come l’azienda agricola Scorgiano e l’azienda Rocca delle Macie. Quindi il dibattito sindacale, con aggiornamenti dal territorio e riflessioni sui temi più cari ai giovani agricoltori: dall’accesso al credito ai bandi di primo insediamento, con particolare attenzione alle politiche europee di sostegno e di incentivo all’imprenditoria agricola giovanile. A chiudere l’incontro, che ha coinvolto tutte le sezioni Anga dell’Italia centrale, il seminario di Grazia Bucarelli sul mercato agroalimentare internazionale: trattati, dazi e libero scambio. Tre giorni che sintetizzano in pieno i valori e gli obiettivi dei Giovani di Confagricoltura, che puntano a creare occasioni di incontro e di formazione per gli imprenditori che saranno i dirigenti del domani.

Non può esserci innovazione senza ricerca. Lo sanno bene i Giovani di Confagricoltura che, ad Agricircus - sempre nell’ambito di Agrifood Next - hanno organizzato il workshop “Seminare la ricerca del futuro”, sugli NBT (New Breeding Techniques), ovvero le tecniche di ingegneria genetica, oggi utilizzate per produrre di più, con meno risorse e secondo standard qualitativi più elevati. Relatori di questo approfondimento il presidente stesso dell’Anga, Francesco Mastrandrea, Deborah Piovan dirigente di Confagricoltura e Giampiero Marconi docente dell’Università di Perugia, rappresentanti entrambi del progetto “Cibo per la Mente”. Com’è emerso dai lavori, l’odierno dibattito sulle NBT deve essere letto in una storia di ricerca e produzione agroalimentare in cui l’uomo ha da sempre interagito e modificato l’ambiente per rispondere alle sue esigenze alimentari. L’evoluzione genetica ha nel tempo svolto un ruolo fondamentale in natura e in agricoltura. È stata una grande soddisfazione trovare all’in-

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contro organizzato dall’Anga ad AgriFood Next una sala gremita, segno dell’interesse del pubblico nei confronti delle applicazioni biotecnologiche in agricoltura. “Da agricoltore e portavoce della piattaforma “Cibo per la Mente” - ha detto Piovan - ho voluto riflettere sulle sfide che non solo il comparto agroalimentare, ma la società tutta, hanno davanti. Come dice il nostro motto, ‘Dobbiamo puntare a produrre di più e meglio, con meno’, e per fare questo dobbiamo poter accedere a tutta l’innovazione disponibile. La collaborazione della filiera agroalimentare con il mondo della ricerca deve avere l’obiettivo di innovare, per affrontare serie sfide climatiche, insetti e patologie che diventano sempre più aggressivi, mentre noi abbiamo sempre meno strumenti per proteggere i nostri raccolti; il tutto mentre la popolazione del Pianeta continua a crescere. Ma soprattutto queste sfide e le possibili soluzioni vanno condivise con la società: vincerle è responsabilità di tutti, non solo degli agricoltori”.


ALLA FIERA DI CREMONA VINCONO PASSIONE E INNOVAZIONE

Premio Balestreri a Luca Poli Luca Poli, giovane agricoltore della provincia di Cremona, si è aggiudicato il “Premio Balestreri 2019” alle Fiere Zootecniche di Cremona. A consegnare l’ambita Targa è stata Alda Dalledonne, già vicepresidente nazionale di Anga. Il premio è stato istituito dalla famiglia Balestreri alla fine degli anni Novanta, per ricordare il figlio Mino, giovane imprenditore agricolo dell’Anga scomparso prematuramente nel 1998, a soli 24 anni. Con il premio si vuole omaggiare non solo la memoria, ma anche la passione di Mino, che è presente oggi nei tanti giovani che scelgono di dedicarsi alla zootecnia con

la stessa competenza, professionalità, intelligenza e dedizione. Il premio è conferito ogni anno a giovani - individuati dall’Anga e da CremonaFiere - che si sono distinti per i particolari

risultati conseguiti in campo agrozootecnico. Luca Poli corrisponde in pieno al profilo meritevole di questo riconoscimento. Titolare di due allevamenti di suini e di un impianto di biogas, sperimenta le più moderne tecniche di zootecnia di precisione. Nella sua attività imprenditoriale ha coniugato tradizione familiare e innovazione, divenendo così un esempio virtuoso di ricambio generazionale. La sua azienda è luogo di ricerca e di studio, dove Luca con impegno e passione analizza metodicamente i risultati degli esperimenti agronomici che vengono fatti, per continuare a innovare e migliorare così prodotti e processi.

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OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

Anpa Ragusa: servizi alla persona

Un vero successo l’assemblea provinciale dell’Associazione Nazionale Pensionati Agricoli di Confagricoltura Ragusa che si è tenuta nell’ex Convento della Croce a Scicli. Più di 150 pensionati hanno seguito con interesse la giornata di lavoro. Il presidente di ANPA Ragusa, Giovanni Barcella, ha aperto, con spirito ed entusiasmo, salutando gli associati. Il segretario nazionale, Angelo Santori, nel suo intervento si è soffermato su un tema di grande importanza, attualità e interesse per l’Organizzazione: i servizi alla persona. “Sarebbe limitativo - ha messo in evidenza - ridurre questi servizi esclusivamente ad adempimenti burocratici o espletamento di pratiche. Noi facciamo molto di più. Producia-

mo informazione, assistenza e consulenza mirate ad assolvere bisogni e risolvere difficoltà che si possono incontrare nel corso della vita per quel che concerne l’autonomia fisica e psicologica, la capacità di accesso alle opportunità offerte dal territorio e mettendo sempre al centro delle nostre azioni la persona”. Proprio il ruolo degli anziani, pensionati, nelle aziende agricole, negli altri ambienti di lavoro e nella società è stato il principale tema approfondito dai vari relatori, tra cui il componente della di giunta nazionale di Confagricoltura, Sandro Gambuzza. Degno di nota l’intrattenimento musicale a cura del gruppo ‘Canta e Cunta’ che ha allietato la cena sul sagrato del suggestivo complesso architettonico.

ESERCIZI DI MEMORIA La memoria è una delle abilità cognitive che risente maggiormente dello scorrere del tempo. Anche se non è possibile stabilire un’età a partire dalla quale possono comparire i primi disturbi legati alla memoria, grazie alla plasticità di cui è dotato, il cervello può essere allenato con alcuni giochi. La Scaffolding Theory of Aging and Cognition, che propone un modello concettuale di invecchiamento cognitivo, ha utilizzato l’immagine dell’impalcatura per evidenziare proprio la capacità che il cervello ha di riorganizzarsi. E l’associazione di neuropsicologi Assomensana propone un allenamento adatto a tutti e molto utile per chi, superati i 65 anni, vuole mantenere giovane la propria mente. Attraverso la tecnica delle 5 W: ”Who, What, When, Where, Why” si possono memorizzare articoli, notizie e racconti. I numeri telefonici si possono ricordare associando ad ogni cifra un dato autobiografico, così come gli indirizzi. Le liste di parole vanno categorizzate e per ricordare il posto degli oggetti, se lo cambiamo, è utile dirlo tre o quattro volte ad alta voce.

BALLARE fa bene nella terza età perché permette di mantenersi in forma. Il ballo è un’attività fisica che apporta benefici misurabili a chi la pratica con costanza. I risultati delle ricerche dimostrano infatti che tutti coloro che seguono regolarmente lezioni di danza hanno migliorato notevolmente il loro senso dell’equilibrio. Piroettare ed eseguire passi complicati ha accresciuto negli anziani la loro stabilità, riducendo il rischio di cadute. l ballo è una ginnastica dolce che stimola il tono muscolare e quindi aumenta la forza, la resistenza e la flessibilità. Aiuta a perdere peso e ad acquistare fiducia in se stessi. Il movimento migliora il sistema cardiovascolare riducendo il rischio di ipertensione arteriosa e aiuta a contrastare e prevenire l’osteoporosi. La danza è anche una disciplina rigorosa, che insegna a tenere una postura corretta ed elegante. Iscriversi ad un corso permette di trascorrere ore piacevoli in compagnia e di fare attività fisica. 56 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2019


CUPLA EMILIA ROMAGNA

La longevità come un’opportunità e una risorsa per i cittadini e gli Enti pubblici; la promozione di un’alimentazione sana e di un esercizio fisico costante e mirato per mantenersi in forma ed affrontare l’anzianità in modo consapevole e propositivo. Un focus sull’argomento si è avuto con il convegno “L’invecchiamento attivo in gusto e salute”, organizzato a Parma dal Cupla, il Comitato Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo - Coordinamento Emilia-Romagna. Secondo gli ultimi dati disponibili del 2018, crescono in modo esponenziale le persone con più di 84 anni. Molto interessanti le relazioni. Marina Fridel dell’assessorato Politiche per la Salute del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna ha parlato dei progetti regionali per la promozione di un’alimentazione sana. Marcello Maggio, direttore della clinica Geriatrica dell’azienda ospedalierouniversitaria di Parma, si è soffermato in particolare sull’esercizio fisico, intervento nutrizionale e monitoraggio tecnologico dell’attività.

Anpa Veneto: invecchiamento attivo

Trecento pensionati si sono riuniti a Chioggia per il convegno “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo”. Sergio Nucibella, presidente dell’Associazione regionale ANPA “I pensionati - ha detto - oltre ad avere la necessità di una pensione decorosa e di assistenza sanitaria adeguata, richiedono servizi socioassistenziali che li rendano ancora soggetti attivi nel contesto sociale.” Il presidente provinciale dell’Anpa di Venezia Giancarlo Marchiori ha ricordato come molti’ over 65’ lavorino ancora in azienda i. Dopo il saluto del sindaco di Chioggia Alessandro Ferro, Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto si è soffermato sui grandi cambiamenti “In questa fase - ha ricordato - è im-

portate l’esperienza e la memoria storica dei nostri pensionati, che ci hanno consegnato le aziende nelle quali oggi operiamo.” È intervenuto anche il presidente dell’ANGA regionale Giulio Manzotti. Il presidente nazionale dei pensionati Rodolfo Garbellini, ha ricordato le attività svolte soffermandosi sui fondi provenienti dal 5 per Mille, che hanno permesso di acquistare ambulanze attrezzate, attrezzature mediche e defibrillatori. Angelo Santori, segretario nazionale Anpa: “È bello - ha concluso -vedere la partecipazione di tanti pensionati. Portiamo le vostre esigenze e richieste sui tavoli ministeriali, interloquiamo con gli Enti previdenziali e assistenziali e cerchiamo di fornirvi occasioni di incontro e di svago”.

STUDIARE quando si è in pensione. Decidono di farlo molti anziani, per soddisfare la voglia di sapere, per mantenere allenato il cervello, per seguire i nipoti negli studi. Secondo un recente sondaggio 1 italiano su 4 torna a riprendere in mano i libri, iscrivendosi alle università della Terza Età o agli atenei tradizionali. Secondo i dati del ministero dell’Istruzione, negli ultimi 10 ann,i gli over 60 iscritti agli atenei italiani sono aumentati del 50% ed oltre un terzo è rappresentato da donne. Sono tanti anche gli adulti over 50 che si iscrivono ai corsi serali per conseguire il diploma: secondo i dati Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), dal 2009 al 2015 oltre 2 milioni di studenti adulti si sono iscritti a circa 130 mila corsi serali. NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 57


CENTRO STUDI

di Riccardo Calabrese e Giorgio Lo Surdo

PREVISIONI SU PRODUZIONE ITALIANA DI OLIVE E OLIO

Campagna olivicola 2019

S

econdo le previsioni Stima della produzione di olive e di olio d’oliva nel 2019 g nelle regioni d’Italia (tonn) del Centro Studi di Confagricoltura, se nell’ultima PRODUZIONE PRODUZIONE VAR % OLIO fase del ciclo produttivo non si REGIONI DI OLIVE 2019 DI OLIO 2019 2018-2019 verificheranno importanti avverValle d’Aosta sità meteorologiche o fitopatie, Piemonte 217, 1 21, 1 la produzione italiana di olive Liguria 17.913,1 3.134,8 -40% e olio d’oliva, segnerà nel 2019 un incremento prossimo al 31% Lombardia 10.264,7 1.406,3 -5% rispetto al 2018 Trentino A.A. 3.555,0 494,1 Questo risultato deriva da diffuVeneto 8.227,4 1.094,3 -70% se contrazioni della produzione Friuli V. G. 1.159,8 155,4 di olive nelle regioni del Nord e Emialia Romagna 5.252,3 630,3 -50% del Centro (escluso Abruzzo) e Toscana 139.768,4 19.847,1 -5% dall’incremento generalizzato regiMarche 1 1.927,5 1.550,6 -30% strato nelle regioni del Sud, dove Umbria 30.703,5 4.482,7 -30% la Puglia (di gran lunga maggior produttrice) segna un +65%. Lazio 43.630,9 5.235,7 -40% Molto più ottimistiche le previsioAbruzzo 63.937,7 8.567,7 +20% ni della Commissione dell’Unione Molise 27.978,1 3.581,2 +50% Europea, che per il nostro Paese Campania 82.832,1 11.596,5 +71% ipotizza, nel 2019, un incremento Puglia 883.636,4 121.941,8 +65% della produzione di olio di oliva Basilicata 11.656,7 1.515,4 +20% del 100%, cioè un raddoppio Calabria 144.848,8 22.596,4 +72% rispetto al 2018, pari a 350 mila Sicilia 138.399,0 19.652,7 +9% tonnellate. Confrontando le produzioni di Sardegna 11.562,5 1.329,7 -20% olio d’oliva del periodo 2008ITALIA 1.637.471,4 228.833,6 +31% 2019, sarà comunque il quarto Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Eurostat peggior risultato produttivo (229 Le stime 2019 sulla produzione mila tonnellate), dopo quelli del di olio d’oliva del Centro Studi 2018 (175), 2016 (182) e 2014 Confagricoltura tengono conto (222). Rispetto al quadriennio di una resa media in olio della 2008-2011, la produzione media produzione di olive di circa 14%, di olio d’oliva del quadriennio come riscontrata nel 2018. Peralsuccessivo (2012-2015) è diminuitro la resa media olive-olio preta del 13%, e quella del quadriensenta variazioni, anche sensibili, nio 2016-2019 è ulteriormente da regione a regione, legate non diminuita del 36%. solo alla varietà di olivi coltivati, ma anche all’andamento climatico dell’anno. Nel 2018 la resa

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massima si è registrata in Liguria (17,5 %), la minima in Piemonte (9,7%). In Europa, il principale paese produttore di olio d’oliva è di gran lunga la Spagna (per la quale peraltro, nel 2019, di prevede un

g

calo del 30%), seguita da Italia, Grecia e Portogallo (questi ultimi, nel 2019, previsti entrambi in crescita, rispettivamente del 62% e del 39%). Peraltro la produzione della Grecia, nel 2014, nel 2016 e nel 2018 è stata superiore a quella

Abbacchiatore elettrico Campagnola

dell’Italia, che in quegli anni ha registrato consistenti riduzioni di produzione rispetto alle medie storiche.

g

Produzione di olive, olio d‘oliva e resa olive-olio 2018 (tonn)

Produzione italiana di olio d’oliva (tonn x 1000)

REGIONI

OLIVE RACCOLTE 2018

OLIO PRODOTTO 2018

RESA MEDIA 2018

ANNO

PRODUZIONE

% SU PRECEDENTE

Valle d'Aosta

-

-

-

2008

540,0

+5,9%

Piemonte

217,1

21,1

9,7%

Liguria

29.855,2

5.225,2

17,5%

2009

430,0

-20,4%

Lombardia

10.804,9

1.481,5

13,7%

2010

440,0

+2,3%

2011

399,2

-9,3%

2012

415,5

+4,1%

2013

463,7

+11,6%

Trentino A.A.

3.555,0

494,4

13,9%

Veneto

27.424,8

3.653,1

13,3%

Friuli V. G.

1.159,8

155,5

13,4%

Emilia R.

10.504,6

1.258,9

12,0%

Toscana

146.661,5

20.795,6

14,2%

2014

222,0

-52,1%

Marche

17.039,3

2.220,4

13,0%

2015

474,6

+113,8%

Umbria

43.862,2

6.397,9

14,6%

Lazio

72.718,1

8.749,6

12,0%

2016

182,3

-61,6%

Abruzzo

53.281,4

7.148,5

13,4%

2017

428,9

+135,3%

Molise

18.652,1

2.391,8

12,8%

2018

175,0

-59,2%

Campania

48.439,8

6.778,3

14,0%

Puglia

535.537,2

74.006,3

13,8%

2019*

228,8

+30,8%

Basilicata

9.713,9

1.260,5

13,0%

Media 2008-2011

452,3

-

Calabria

84.214,4

13.146,3

15,6%

Media 2012-2015

393,9

-12,9%

Sicilia

127.556,7

18.103,8

14,2%

Sardegna

14.453,2

1.661,6

11,5%

Media 2016-2019

253,8

-35,6%

ITALIA

1.255.651,6

174.950,3

13,9%

Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat e Ismea

* Stima Centro Studi Confagricoltura Fonte:elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat e Ismea

NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 59


AGRITURISMO

di Elisabetta Tufarelli

ANTICO FEUDO SAN GIORGIO A POLIZZI GENEROSA (PA)

Relax nel Baglio

L

a Sicilia è una delle mete turistiche più ambite, ricca di bellissimi luoghi da visitare e di una natura splendida. Tra le esperienze indimenticabili le Madonie, dove incontriamo Giancorrado Fatta che, insieme alla moglie Fabiola, conduce l’ “Antico Feudo San Giorgio”, a metà strada tra Palermo e Catania, sull’autostrada A19. “Abbiamo aperto - racconta l’agriturismo nel 2003. L’azienda agricola c’era dal tempo degli antenati, ma avevamo anche questo

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fabbricato antico, molto grande ed abbiamo pensato di dare una nuova prospettiva a questa memoria storica”. Dopo un attento restauro che ha conservato testimonianza delle tradizioni, oggi gli ospiti possono scegliere tra quattro camere, quattro bilocali e sei appartamenti. Il baglio, l’antica costruzione fortificata siciliana, si sviluppa intorno ad un grande cortile in ciottoli e pietra locale a forma di grande U rovesciata, al cui centro si trova un antico abbeveratoio trasformato in fioriera. “La nostra sfida - spiega - è quella di mantenere, salvaguardandola, questa nostra oasi incontaminata”. E, in questo senso, l’attività agrituristica permette di allargare la propria attività affiancandola a quella di coltivazione. “L’azienda praticamente da sempre produce grano duro - sottolinea Giancorrado -. Con l’agriturismo abbiamo anche immesso l’allevamento di una sessantina di vacche marchigiane e trenta asini

ragusani che hanno il compito di tenere pulito il terreno per evitare incendi estivi. Abbiamo anche pecore e polli. Quello che ci arricchisce, attraverso l’agriturismo, è poter conoscere persone da tutto il mondo che, altrimenti, non avremmo mai avuto l’occasione di incontrare”. Gli ospiti vengono dall’Italia e dall’estero, in testa il Nord Europa, con presenze anche dagli Usa e da Israele per gustare il senso siciliano dell’accoglienza e la cucina genuina. Scoprono così il fascino di una Sicilia nascosta e magica, che ha mantenuto inalterati i tratti del pae-


saggio di campagna incontaminato, “Prestiamo grande attenzione al in una posizione strategica nel cuore cibo, che prepariamo con ingredell’Appennino siculo. “In azienda dienti freschi e di qualità. La prima - precisa - produciamo anche l’olio FEUDO SAN GIORGIO extravergine d’oliva su quattro ettari, che utilizziamo prevalentemente per l’agriturismo. Abbiamo anche nove ettari di vigneto da cui ricaviamo vino che, attualmente, facciamo imbottigliare in un’altra cantina ma c’è una mezza idea di aumentarne la produzione”. In agriturismo, a C.da San Giorgio S.S. 120, Km 45,990 disposizione degli ospiti, una grande Polizzi Generosa (Pa) piscina, un parco giochi per i bambiTel: 0921600690/337963217 ni e un ampio terrazzo da cui si gode Email: info@feudosangiorgio.it www.feudosangiorgio.it una splendida vista sulla campagna.

colazione è a base di uova fresche di nostra produzione, e di prodotti genuini preparati in casa, cercando di privilegiare le produzioni locali”. “Antico Feudo san Giorgio” è un ottimo punto di partenza per esplorare la Sicilia al di fuori dei circuiti più convenzionali per scoprire l’entroterra siciliano. Progetti futuri? “Tanti - conclude Giancorrado Fatta - dall’incrementare l’allevamento robotizzando la mungitura, all’apertura di un caseificio, o alla realizzazione di una spa, ma molto dipenderà dalle scelte future dei nostri tre figli”. NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 61


VINO

S’17 SYRAH RISERVA DEL FONDATORE DON GAETANO DI TENUTA SAN GIAIME

Nel cuore delle Madonie

S

iamo nell’ entroterra occidentale della Sicilia, nel cuore delle Madonie, a 1000 metri sul livello del mare. Gangi è un comune palermitano di settemila abitanti, eletto “Borgo più bello d’Italia 2014”, ancora un luogo poco conosciuto. In questo contesto sorge la Tenuta San Giaime il cui nome è la traduzione dialettale del nome spagnolo “Jaime”, con il quale veniva chiamato San Giacomo. Si narra, infatti, che nel Medioevo i pellegrini provenienti dal Medio Oriente e diretti a Santiago di Compostela, transitassero dalla Sicilia, passando proprio dal territorio di San Giaime. E la leggenda vuole che tra i doni dei pellegrini, per la riconoscenza all’ospitalità dei locali, vi fosse il vitigno Syrah proveniente dalla Persia. La passione per questo vino si è trasmessa per generazioni nella famiglia Cicco, dal nonno Gaetano fino a Salvatore e al figlio Alessio che attualmente conducono l’azienda, La famiglia Cicco

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animati dal desiderio di produrre vini che riflettano il terroir delle Madonie. Vini di montagna che, per effetto dell’altitudine, dei raggi del sole e delle forti escursioni termiche, presentano caratteristiche e qualità del tutto particolari, per la ricchezza di sfumature e l’equilibrio tra gusto e olfatto. Tutta la produzione dell’azienda è in regime biologico certificato e le attività in vigna e in cantina sono condotte limitando il più possibile l’intervento umano. L’uva viene raccolta a mano in piccole cassette. Dopo la pigiatura le bucce vengono lasciate a macerare per giorni e le fermentazioni avvengono spontaneamente sui lieviti indigeni per creare vini che siano pura metamorfosi dell’uva, senza chimica di sintesi e senza additivi. L’affinamento dei rossi avviene in serbatoi tronco conici in cemento ed in parte in barrique di primo e secondo passaggio; i bianchi

vengono invece lavorati in contenitori di acciaio, prima di passare all’affinamento in bottiglia. Quattro ettari e mezzo vitati, che dal prossimo anno diventeranno sette, e 13 mila le bottiglie prodotte che, a regime, saranno 40.000. Syrah, Grillo e Pinot Nero le varietà attualmente coltivate, a cui si aggiungeranno Caricante e Nerello Mascalese. Quattro le tipologie di vino prodotte: Syrah S’16, Pinot Noir Anno Zero, Grillo N’17, Syrah Riserva del fondatore - Don Gaetano. Quest’ultimo, Igp Terre Siciliane, è uno Syrah in purezza affinato per 12 mesi in barrique di rovere di 2° passaggio e per 4 mesi in bottiglia. Colore rosso rubino, all’olfatto presenta note di frutta rossa, sciroppata e secca, in particolare mandorle tostate. Al gusto è pieno, caldo e molto rotondo. Si abbina a carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati. Con l’obiettivo di far conoscere sempre di più questo angolo della Sicilia, l’azienda - attraverso il Movimento del Turismo del Vino - propone visite e degustazioni agli enoturisti appassionati. E, nel 2018, ha lanciato una campagna di crowdfunding, a cui tanti hanno aderito, per la salvaguardia e la promozione del territorio delle Alte Madonie. Fa parte di questo progetto l’iniziativa “Adotta un filare”: un modo originale per conoscere la cultura del vino, sentendosi agricoltori e cantinieri; gustare le bottiglie di vino del proprio filare. Per avere un vino unico: il tuo!


TAVERNA TINCHITÈ A CEFALÙ (PA)

Sapore abbondante

“A

tinchitè” è una tipica espressione dialettale siciliana che significa ‘abbondanza’, molto utilizzata dallo scrittore Camilleri nella celebre opera “Il Commissario Montalbano” per descrivere le mangiate esagerate. La Taverna Tinchitè, nel cuore del centro storico di Cefalù, è il luogo dove gustare i migliori piatti della tradizione sicula, ricette originali antiche vi riporteranno a tavola con la famiglia nei giorni di festa. Una “taverna e putia” sicula che nasce dalla continuità della tradizione del Bar Duomo della famiglia Serio, famoso locale di Cefalù, che dal 1952, nella fantastica piazza del Duomo, da più di 60 anni propone la migliore pasticceria tradizionale. “Facciamo questo lavoro da tre generazioni. Originariamente si voleva offrire alla clientela un ambiente accogliente ed elegante dove trascorrere il periodo invernale - racconta Pasquale Serio -. Stagione dopo stagione, spinto dall’immensa passione culinaria di mio padre, ho iniziato la STINCO DI MAIALE NERO SICILIANO

Con il Syrah S’17 Riserva di Tenute Giaime la Taverna Tinchitè propone Stinco di maiale nero siciliano

mia carriera da ristoratore, abbandonando quella storica di pasticcere e nel 1999 ho aperto Tinchitè, uno spazio dedicato al gusto, dove si mangia, si beve e soprattutto si sta insieme. Rivolto ai clienti stranieri per trasmettere la nostra cultura culinaria, ma anche ai concittadini per far loro riscoprire sapori ormai persi”. Materie prime esclusivamente siciliane, a Km zero e stagionali, molte provenienti dalla propria azienda agricola. Un menù ricchissimo quello proposto dallo chef Armando Barreca, che cambia in base alle stagioni, proponendo piatti della tradizione: tra gli antipasti, Caponata di Melanzane o di Pesce, Pannelle e Cazzilli, Crocchette di Baccalà. Tra i primi spicca sua maestà «A pasta a taianu», che è quella che cefaludesi mangiano per tradizione nel giorno della festa del SS. Salvatore, il 6 agosto. E poi

Anelletti al forno, Pasta con le Sarde e quella al Ragù di Tonno. Tra i secondi c’è un’ampia scelta di carni, dalla T-bone di Scottona ragusana, agli Involtini al pistacchio, alla Stigghiola, tipico piatto della cucina palermitana che ha come ingrediente base le budella di agnello. Ma anche pesce, anche in questo caso tenendo sempre presente la stagionalità: Capone fritto cipollato, Sarde a beccafico, Tagliata di tonno, Involtini di pesce spada. E per finire, un trionfo di dolci che arrivano direttamente dalla pasticceria: cannoli, cassata classica o al forno (antica), torta Delizia alle mandorle, o gelati artigianali Nel 2014, la famiglia Serio ha deciso di portare un po’ di Sicilia anche a Milano con Duomo dal 1952, in Piazza Sempione, una delle più belle piazze del cuore della città. Via XXV Novembre, 37, Cefalù (Palermo) NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 63


BUONO A SAPERSI

OPERA D’ARTE DI NESPOLO PER CENTENARIO CONFAGRI ALESSANDRIA

Elogio alla natura

I

n occasione del centenario di Confagricoltura Alessandria, che si è celebrato al Centro Congressi il 29 ottobre scorso (v. pag. 45, ndr), l’Associazione ha sentito la necessità di individuare un’immagine simbolica che richiamasse con immediatezza l’evento, comunicando nel contempo in maniera sintetica i suoi valori fondanti. “La scelta è caduta quasi naturalmente su un’opera d’arte grafica e abbia-

64 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2019

mo voluto cercare un artista impegnato in una comunicazione di tipo visivo, che permetta di ottenere istantaneamente il massimo effetto espressivo, grazie al forte potere attrattivo, alla comprensibilità e alla facilità di memorizzazione della proposta”, ha commentato il direttore di Confagricoltura Alessandria, Cristina Bagnasco. Grazie alla presentazione di una ‘signora dell’arte’ di Torino, Maria Laura Riccio Ferrero, dell’archivio Enrico Paulucci, l’Organizzazione ha avuto l’onore e il piacere di incontrare il maestro Ugo Nespolo, uno dei maggiori artisti internazionali che porta questo tipo di messaggio, oggi prerogativa soprattutto di designer o creativi pubblicitari, a livelli di qualità artistica di assoluta eccellenza. Riprende infatti la tradizione che nell’Ottocento e nel secolo scorso fino agli anni Sessanta vedeva la comunicazione pubblicitaria grafica adottata da tutte le aziende del mondo attraverso il contatto e la collaborazione con i maggiori artisti dell’epoca. Esempi notissimi tra i tanti quelli di Enrico Paulucci delle Roncole, Henri de Toulouse-Lautrec, Filippo Tommaso Marinetti, artisti conosciuti anche per i loro manifesti pubblicitari oltre che per le loro opere. “Ugo Nespolo ha da sempre lavorato in un ampio campo di discipline, dalla pittura alla

scultura, all’oggetto quotidiano; è stato pioniere del cinema sperimentale italiano utilizzando come interpreti artisti figurativi in seguito diventati internazionalmente noti - ha continuato Bagnasco -. Ha sempre cercato di non essere un artista tradizionale, ma di utilizzare un approccio multidisciplinare alla sua produzione. Un artista che non si accontenta di fare solo il ‘suo quadro’, ma che vuole capire come la sua opera interagirà con chi la ammira o comunque ne fruisce e come ‘viaggerà’ nel concreto”. Nespolo ama lavorare su ciò che viene definita ‘arte applicata’, proprio nel senso che l’artista deve portare il suo lavoro in mezzo alla gente. Per Nespolo l’arte deve avere questa funzione, deve tornare a riabbracciare la vita come volevano le avanguardie storiche. Già i futuristi in particolare sostenevano che gli aspetti artistici della vita e del mondo reale rappresentano un territorio privilegiato tutto da esplorare. E’ storica a questo proposito la definizione provocatoria di Marinetti che definiva “un’auto in corsa meglio della Vittoria di Samotracia”. “Ugo Nespolo nella collaborazione con Confagricoltura ha lavorato con questo concetto ispiratore, ha pensato e prodotto un’opera che prima di tutto comunicasse valori - ha affermato infine Bagnasco -. Si tratta di


STORIE, RICETTE E CURIOSITÀ

Il frutto misterioso

I Luca Brondelli di Brondello e Cristina Bagnasco

un acrilico su legno intagliato 40 x 60 dal titolo ‘Elogio alla natura’. L’opera comunica da subito allegria, per il tratto ed i colori accesi, poi ci accompagna nella rappresentazione dell’essenza dell’Associazione: la tutela dell’agricoltura, dell’ambiente, dei frutti della terra e di chi li produce”. L’immagine dell’albero, simbolo di vita per eccellenza, riassume questi cento anni della Confagricoltura di Alessandria con un fusto dritto e radici profonde, a significare solidità interiore e forte rispetto delle tradizioni. I frutti di questo imponente albero simboleggiano poi le produzioni principali - uva, cereali, frutta, animali - dell’agricoltura e dell’allevamento alessandrino, ma anche i mezzi utilizzati per il lavoro agricolo: trattore e computer, strumenti di un’agricoltura moderna. Quell’agricoltura 4.0 che innova e sa innovarsi per garantire lavoro e soprattutto cibo per tutti. Rossana Sparacino

l libro “Cachi, il frutto misterioso” di Natale Fioretto e Roberto Russo (Graphe.it Edizioni, luglio 2019, 116 pagg., 11,90 euro) è un atto d’amore verso un frutto un po’ incompreso. Misterioso, lo definiscono gli autori, forse perché la sua coltivazione è andata diminuendo; aveva raggiunto la sua massima espansione negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale, poi ha avuto alterne fortune, a causa della mosca della frutta, di un cambiamento di gusti, della sua deperibilità. L’attenzione è invece aumentata - anche se di poco - negli ultimi anni e per questo giunge opportuno questo libro. Il testo non è un manuale di coltivazione agricola. Infatti Natale Fioretto è docente di lingua italiana e di traduzione dal russo presso l’Università per Stranieri

di Perugia e Roberto Russo è un esperto di letteratura cristiana antica greca e latina. Gli autori propongono un vero e proprio saggio sull’argomento che soddisfa la curiosità degli amanti del frutto sotto innumerevoli aspetti. Questo pocket è davvero un affascinante viaggio a tutto tondo, tra storia, letteratura, arte e, naturalmente, ricette, per conoscere meglio uno dei frutti più particolari delle nostre campagne. Vengono descritte le diverse specie, sono illustrate con dovizia di fonti la storia della pianta, sono ricordate le menzioni in letteratura. Quindi sono raccolti racconti di natura diversa di Antonella Serrenti, tutti che hanno l’albero come coprotagonista. Completano il volume numerose e affidabili ricette, non facili da trovare. Infine, il lettore può dilettarsi a risolvere gli appassionanti giochi di enigmistica preparati sul tema da Franco Di Capua. Insomma è un libro composito su un frutto unico, che dà sapore alla vita. Una curiosità: dal dopoguerra in poi la pianta dei cachi è nota anche come albero della pace, visto che un esemplare sopravvisse al lancio della bomba atomica su Nagasaki il 9 agosto 1945. E allora godiamoci il succoso frutto della pace, cercando di risolvere rebus e cruciverba in suo onore. (G. M.) NOVEMBRE 2019 | MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI

di Gaetano Menna

KUNZERTU 2020 DI LUIGI CINQUE

Memoria e futuro l libro “Kunsertu” di Luigi Cinque, IPrima del 1977, ha sdoganato il folklore. era solo ricerca etnomusicologica, recupero della memoria storica. Con questo saggio il folk non è più musica morta ma viva, riproponibile in chiave moderna. Nell’anniversario dei 40 anni dalla pubblicazione, il volume cult era stato riproposto come libro nel libro da Zona Editrice. È nato così “Kunzertu 77 18 Memorie di bordo” che a sua volta contiene “Kunsertu”. Il doppio testo è il tracciato di tanti anni di ricerca e sperimentazione da parte dell’autore (musicista, regista, artista crossmediale e scrittore). Ora quest’opera ha anche un’eccezionale colonna

Luigi Cinque Colonna sonora del libro cult

NUOVO ALBUM DI FRANCO OLIVERO

Tra musica e arte

S

i intitola ‘MusicaParte’ il sesto disco di Franco Olivero (Ultrasound Records). “Mi è sempre piaciuto giocare con le parole composte - dice il polistrumentista piemontese -. Intanto quella ‘P’ maiuscola, posta quasi al centro, fa da spartiacque e al contempo da trait d’union tra i due sostantivi affini e coerenti quali musica e arte”. Ma significa anche musica ‘a parte’, nel senso di musica di frontiera, di grande suggestione. I suoi sassofoni, flauto, sintetizzatore esplorano jazz, fusion, world music, musica colta. ‘Parte’ anche come partenza ed infatti il suo è un viaggio dentro se stessi che abbatte le barriere musicali; Olivero è un artista sempre in movimento, ai confini tra i generi (senza frontiere). Dodici brani, dieci firmati dall’artista e due ‘reinvenzioni’ passionali: la prima è ‘Greensleves’, la seconda ‘L’amour est mort’. Il tutto diventa un’opera composita, da ascoltare globalmente come se fosse un unico brano, un’unica grande emozione. 66 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2019

sonora, “Kunzertu 2020 - A Memory Of Future” (pubblicato da BKG Live su piattaforma digitale Bandcamp). Nei brani si alternano incontri straordinari con Demetrio Stratos, Alan Lomax, Nanni Balestrini, Pina Bausch, Jannis Kounnellis, Il Banco Del Mutuo Soccorso, Patrizio Fariselli, Petra Magoni, Alexander Balanescu. Si costruisce un ponte per incontrare i suoni di Africa, Medioriente, India, America. Andando oltre (jazz, sonorità afro brasiliane, classica contemporanea) seguendo le intuizioni di John Cage e Steve Reich, l’elettronica e la world music.

Il canto dell’anima Chiara Minaldi, pluripremiata cantante-pianista siciliana ha al suo attivo tanti concerti e tante collaborazioni in ambito pop e jazz. Pubblica ora il suo secondo album “Le parole hanno un’anima”, raffinato pop-jazz che esalta le sue particolari doti vocali. Il brano ‘Un’anima’ spiega il senso dell’album; canta: “Le parole hanno un’anima, lo capisco dal peso che ha provare a prenderle sul serio”. Canzoni che sono un viaggio interiore, per giungere fino all’anima, per l’appunto (“Ho vissuto solo in me, non so che effetto fa camminare dentro le tue scarpe”, canta in ‘Niente di più vero’). Si parla di amore (in modo poetico e mai banale), si guarda al futuro (si chiede “che suono avrà il domani”? in ‘Domani verrà’), si è in contatto con la natura e le stelle e recettivi (‘Lascia aperto il tuo cuore’). Si interroga sulle scelte di percorso (‘Vite possibili, tutte le strade che non abbiamo mai preso’). Disco maturo, coinvolgente e vitale.




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