MISSIONE A BRUXELLES • SECONDO APPUNTAMENTO GROW! • CONFAGRI PROMOTION 2019 • ACCORDO DEOLEO PROTAGONISTI DELL’ORTOFRUTTA • SPECIALE RISO • ASSEMBLEA FIIAF • AGRICOLTURA DI PRECISIONE • DISSESTO IDROGEOLOGICO
Legge di bilancio 2019. I provvedimenti per l’agricoltura
I vincitori del bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale”
Prima edizione Premio nazionale per l’innovazione
Coltiviamo l’Italia
Anno LXIX - n. 1-2 - GENNAIO-FEBBRAIO 2019 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 Comma 1 Aut. C/Rm/18/2012 Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 - Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Sepe - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
L’ E D I T O R I A L E nnn
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Il nostro impegno per il 2019 l nuovo anno si è aperto con scenari tutt’altro che semplici, che richiedono decisioni rapide e al tempo stesso lungimiranti. A livello comunitario ci attendono alcuni appuntamenti politici di estremo rilievo: in primavera si procederà al rinnovo del Parlamento europeo e in autunno della Commissione; e nel corso dell’anno si discuteranno i due più rilevanti dossier per il futuro della agricoltura europea e cioè l’approvazione del Quadro Finanziario Pluriennale per il 2021-2027 ed il pacchetto di riforme con cui verrà rivista la Politica agricola comune. La proposta di bilancio pluriennale 2021-2027 prevede aumenti per alcune rubriche, ma purtroppo anche un taglio della spesa agricola, che per la prima volta scenderà sotto la soglia del 30 per cento del totale del bilancio UE. Siamo preoccupati per questa proposta decisamente “severa” e abbiamo chiesto che le risorse nel prossimo periodo di programmazione per gli interventi in agricoltura siano almeno pari a quelle attualmente disponibili. Sicuramente la complicata evoluzione della Brexit inciderà su questa discussione. Il Regno Unito, infatti, è attualmente un contribuente netto al bilancio comunitario con 12 miliardi di euro, secondo i dati della Commissione europea. Lo stesso Parlamento europeo ha chiesto un aumento del contributo in termini di risorse per compensare eventuali tagli ed evitare che siano gli agricoltori a pagare il conto dell’uscita dalla UE del Regno Unito. Altro nodo da sciogliere è quello dei dazi. La tendenza spiccatamente protezionistica di alcuni Paesi, primi fra tutti gli Stati Uniti, desta non poche preoccupazioni. Nell’ipotesi più sfavorevole, infatti, i dazi continueranno ad aumentare e a gravare su un numero crescente di merci. In questo scenario globale così complesso si inserisce la difficile situazione economica del nostro Paese, entrato ufficialmente in recessione, secondo i dati sul Pil diffusi di recente dall’Istat. L’Italia ha bisogno di crescere e con essa l’agricoltura, ma il mercato domestico non dà segnali di ripresa. È il momento delle scelte coraggiose per far ripartire il sistema Paese. Occorre investire in infrastrutture, in ricerca e innovazione, anche digitale; in promozione all’estero del nostro made in Italy. L’agricoltura e l’agroalimentare possono dare un contributo determinante in questo percorso, che deve vedere le imprese e le Istituzioni impegnate per un grande piano di rilancio. Questo l’impegno di Confagricoltura per i prossimi mesi. Massimiliano Giansanti
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SOMMARIO L’EDITORIALE Il nostro impegno per il 2019 Massimiliano Giansanti................. 3
PRIMO PIANO ASSEMBLEA Coltiviamo l’Italia Gabriella Bechi........................... 6
ATTUALITÀ EVENTI Colmare il gap nostro servizio..........................
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ATTUALITÀ RAPPRESENTANZA Parola d’ordine export Anna Gagliardi.........................
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Deoleo un anno dopo Gabriella Bechi .........................
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Oscar dell’ortofrutta Paola Castello ..........................
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ATTUALITÀ OLIVICOLTURA Puglia in ginocchio nostro servizio .........................
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SPECIALE RISO Avanti tutta A.G. .....................................
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SPECIALE MAIDICOLTURA Ora o “mais” più Silvia Piconcelli ........................
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Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Sepe Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo Testata associata all’USPI
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Cambio di rotta Anna Gagliardi.........................
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Una nuova stagione Paola Castello ..........................
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Oltre le emergenze A.G. ...... ...............................
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Più forti in Europa A.G. ...... ...............................
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ATTUALITÀ IMPRESE Quando l’innovazione premia P.C. ......................................
ATTUALITÀ EUROPA Presidiare Bruxelles G.B. ....... ...............................
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Rubriche
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Mappamondo Accordo UE-Marocco.. . 44 EPS Gestione fauna selvatica. . . . . . . 50 Organizzazione Assemblea Rovigo. 52 Enapra Precision farming. . . . . . . . . . 58 Over 65 Social e fake news. . . . . . . . . 60 Buono a sapersi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 Campi sonori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
Confagricoltura
@Confagricoltura
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Affollato e partecipato appuntamento di fine anno con gli imprenditori, alla presenza di Istituzioni europee, nazionali e regionali di Gabriella Bechi
“L’
economia italiana deve tornare a crescere e a creare più posti di lavoro per gli italiani. Per centrare l’obiettivo, è indispensabile un piano strategico per il sistema agroalimentare italiano”. È la proposta lanciata dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso dell’assemblea di fine anno che si è svolta a Roma e che ha visto la partecipazione del vicepremier Matteo Salvini, del ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio, del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Un piano che non deve essere calato dall’alto, per il quale il presidente prevede una un percorso nuovo: “Partiamo dai territori e dalle imprese per raccogliere le istan-
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ze degli agricoltori”. Una sorta di “Stati generali”, da programmare in tutte le regioni, per stilare la lista delle priorità e degli obiettivi da raggiungere. “Stiamo vivendo un momento storico - ha detto Giansanti di fronte ad una sala gremita di imprenditori associati -. Tutti parlano di agricoltura e il Pil prodotto dal sistema agroalimentare è al primo posto nell’economia del nostro Paese. Questo significa che si può e si deve fare di più
per garantire un futuro al settore. E Confagricoltura è impegnata in prima linea per raggiungere questo traguardo”. A proposito del dibattito in corso sul ruolo dei corpi intermedi e della di rappresentanza: “Sento sempre più spesso pronunciare la parola “élite”, ma non ci sentiamo per nulla una “élite” - ha sottolineato Giansanti -. Lo siamo solo se il discorso riguarda il mercato, gli investimenti, la creazione di posti di lavoro.
Coltiviamo l’Italia Questo significa essere corpo intermedio al servizio delle imprese associate, con le quali stiamo costruendo un rapporto sempre più stretto”. “Ecco perché non ci accontentiamo - ha detto - di avere il primato, sia pure importante, delle indicazioni geografiche e di qualità, se il valore delle nostre esportazioni di settore è inferiore a quello di Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi; né ci accontentiamo dell’aumento, certo
importante, del nostro export (dovuto essenzialmente al lavoro degli imprenditori), se crescono di pari passo le importazioni di materie prime. Noi abbiamo una visione più ambiziosa per l’agricoltura italiana. E vogliamo realizzarla. Anche perché, a livello europeo, i nostri più diretti concorrenti non stanno fermi”. Digitalizzazione, intelligenza artificiale, genetica. Sono questi i temi su cui si concentra l’attenzione del presidente di Confagri-
coltura per progettare una linea d’azione condivisa tra pubblico e privato, consentendo anche alla ricerca di fare al meglio il proprio lavoro. “Noi - ha continuato Giansanti - non siamo né a favore, né contro a nessuno a priori. Noi siamo per l’Italia. Noi, come dice il titolo della nostra assemblea “Coltiviamo l’Italia”, lo facciamo veramente e vogliamo continuare a farlo per renderla sempre più “grande”. GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 7
PRIMO PIANO A SSEMBLE A
Per fare questo Confagricoltura chiede al governo l’ascolto su quelle che in questo momento sono le priorità del settore. “Saper ascoltare è fondamentale - ha precisato il presidente. Lo è per noi nei confronti dei nostri associati e così deve essere per la politica e le Istituzioni nei nostri confronti. Ascoltare e, di conseguenza, prendere decisioni”. “La presenza e le testimonianze importanti delle Istituzioni alla nostra assemblea - ha concluso il presidente Giansanti - sono il
Alzare il livello del dibattito per acquisire autorevolezza frutto di un lavoro di squadra portato avanti in questo anno e mezzo del mio mandato, durante il quale ci siamo fatti conoscere e apprezzare per quello che siamo: l’organizzazione che rappresenta le imprese agricole.” “Lo abbiamo fatto - ha aggiunto Giansanti - affrontando temi
IL TELEGRAMMA DEL PREMIER CONTE
Dottor Massimiliano Giansanti Presidente di Confagricoltura Purtroppo non potrò essere presente alla vostra assemblea annuale di oggi. Numerosi impegni mi impediscono di essere con voi nella vostra sede sociale di Palazzo della Valle. Avrei avuto piacere di incontrarvi e di approfondire argomenti estremamente significativi, di straordinaria importanza per la nostra economia. Il settore agricolo e quello agroalimentare sono sempre stati fattori determinanti del nostro potenziale produttivo e ritengo che il ruolo del nostro governo debba essere quello di porre la necessaria attenzione a tutte le complesse problematiche di cui vostri affiliati sanno essere testimoni. Sono certo che saprete affrontare come sempre con spirito costruttivo l’ampia discussione che emergerà dall’assemblea e porgo a tutti voi, insieme agli auguri per le prossime festività natalizie, i migliori auguri di un valido e proficuo lavoro. Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte 8 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019
più elevati, che non significa non voler parlare di agricoltura e dei problemi degli agricoltori, ma semplicemente qualificandoci come intrepreti di una visione più ampia dell’economia nazionale ed acquisendo quella necessaria autorevolezza che poi ti permette di affrontare meglio anche la quotidianità.” Continuare in questa direzione, con l’obiettivo di crescere e diventare il punto di riferimento delle imprese è l’augurio del presidente Giansanti per il 2019. nnn
Numerosi i temi a livello nazionale ed europeo nella relazione del presidente Giansanti
I
nfrastrutture: “Eravamo a Torino, il 3 dicembre scorso, con le principali organizzazioni delle imprese italiane di tutti i settori, per esprimere il sostegno alla realizzazione della TAV Torino - Lione. E, più in generale, per sollecitare il rilancio delle investimenti infrastrutturali, che sono essenziali per lo sviluppo economico, e in particolare per l’agricoltura. A preoccupare non è solo il dato quantitativo, ma anche il livello qualitativo delle nostre infrastrutture: strade inadeguate, porti e aeroporti che non sappiamo sfruttare e che rendono difficoltoso e scarsamente competitivo l’export del nostro made in Italy”. Digitalizzazione: “L’utilizzo del digitale in agricoltura è un processo indispensabile, un percorso che garantirà benefici che vanno dalla riduzione di costi, alla sicura tracciabilità e sostenibilità ambientale. E per permettere lo sviluppo del digitale in agricoltura sono necessarie infrastrutture adeguate, a partire dalla copertura della banda ultra larga. In Spagna e Francia è stato annunciato un piano per la digitalizzazione del settore agroalimentare. E dall’altra parte dell’Oceano, con il nuovo Farm Bill approvato dal Congresso USA, sono stati mobilitati 350 milioni di dollari l’anno per cinque anni per portare la connessione internet a banda larga nelle zone rurali.”
Da Roma a Bruxelles te alla competitività delle imprese e ci auguriamo che le intenzioni di intervento per ridurre il carico contributivo e fiscale diventino presto un dato di fatto. Non abbiamo avuto paura di criticare la legge sul caporalato, una legge giusta, ma scritta male. E non ci stiamo a passare per caporali. Anche per questo auspichiamo che i centri per l’impiego diventino più funzionali, per far incontrare finalmente in modo trasparente la domanda e l’offerta di lavoro. Ben venga manodopera italiana all’interno delle nostre imprese”.
Semplificazione: “È venuto il tempo di intervenire decisamente Lavoro: “L’eccessivo costo del la- sull’eccesso burocratico, una voro rappresenta un limite rilevan- anomalia tutta italiana che limita
la nostra competitività. E a questo proposito aspettiamo di sapere quando diventerà veramente operativo il RUCI, Registro unico dei controlli istituito nel 2016, che avrebbe dovuto razionalizzare l’attività ispettiva ed impedire una ripetitività che spesso rasenta l’ossessività. Una insensibilità burocratica che in molti casi complica le già complesse regole comunitarie.” Dazi: “Il nostro sistema agroalimentare ha bisogno di mercati aperti. Il protezionismo farebbe vacillare il “Made in Italy”. Gli accordi commerciali bilaterali non sono uno strumento valido in assoluto, ma possono essere una buona alternativa, purché si vigili GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 9
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proroga della normativa vigente. Il negoziato sulla “PAC post 2020” sarà chiuso dal Parlamento europeo che sarà eletto a fine maggio dell’anno venturo e dalla nuova Commissione che si insedierà a novembre 2019. La nostra richiesta, condivisa con le principali associazioni degli agricoltori europei, è chiara: nessuna discriminazione ai danni delle imprese di maggiori dimensioni che si avrebbe con il plafonamento e la degressività sugli aiuti diretti della Pac. E si proceda verso un’effettiva semplificazione”.
to del flusso delle esportazioni alimentari destinate al mercato britannico (l’accordo è stato respinto il 16 gennaio, ndr). Proponiamo, al riguardo, la creazione di una “task force” al ministero delle Politiche agricole, per supportare le imprese nella fase di adattamento che sarà particolarBrexit: Dobbiamo prepararci a mente difficile”. tutti gli scenari: anche a quello di una Brexit senza intese, che Riforma della Pac: “Ormai è porterebbe un forte rallentamen- scontato che andiamo verso una sulle regole in materia di sicurezza alimentare, protezione delle risorse naturali e tutela del lavoro. Vanno in questa direzione quelli stipulati dall’Europa con il Giappone o il Canada. Lo stesso non si può dire per quelli con la Cambogia e il Myanmar o con l’Egitto.”
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Quadro finanziario dell’Unione europea: “La Commissione europea ha proposto un drastico taglio dei fondi da destinare all’agricoltura nel periodo 2021-2027. In particolare, per i programmi di sviluppo rurale il taglio sarebbe di quasi il 20 per cento. La partita è aperta, perché la decisione finale, all’unanimità, spetta ai capi di Stato e di governo dell’Unione. Il Parlamento europeo e il governo italiano, va sottolineato, si sono schierati a favore dell’invarianza delle risorse da destinare all’agricoltura”. (G.B.) nnn
L’impegno del vicepremier Matteo Salvini per portare l’agricoltura al centro delle politiche europee e nazionali
Cambio di rotta
R
iportare l’agricoltura al centro dell’agenda politica europea e nazionale. È l’impegno che il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini si è preso davanti alla platea di Confagricoltura il 18 dicembre scorso, aprendo gli interventi dei politici invitati all’assemblea dal presidente Giansanti. Dopo Salvini, a Palazzo della Valle sono intervenuti nella due giorni di lavori anche il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Un confronto ad ampio raggio con le figure politiche di riferimento, dall’Europa a Montecitorio, fino alle Regioni, in linea con quanto sollecitato dal presidente di Confagricoltura, ovvero
un piano strategico nazionale per l’agroalimentare che parta dal territorio e coinvolga tutti gli attori. Un confronto, inoltre, avvenuto in un momento decisivo per il nostro Paese: proprio il 19 dicembre, infatti, l’UE ha dato il suo parere favorevole alla manovra economica (approvata poi in via definitiva il 30 dicembre), scongiurando in extremis, per l’Italia, la procedura di infrazione sul debito. Il ministro leghista ha bacchettato l’Europa per la dieta imposta al settore primario, che prevede oltre due miliardi e mezzo di tagli al bilancio, e non ha risparmiato neanche l’impostazione attuale della PAC: sul greening, ad esempio, ha parlato di “integralismo da salotto”; sul capping è stato critico, dicendo che “non bisogna punire i grandi, ma aiutare i medi a crescere”; sugli accordi internaziona-
li ha auspicato che l’Italia acquisti maggiore consapevolezza, “visto che l’Europa è sempre più piccola tra Asia, Cina e Stati Uniti”. Salvini vuole un cambio di rotta e ha annunciato che il prossimo commissario europeo che sarà indicato in autunno dall’Italia (“e lo individueremo noi, perché saremo noi ancora al governo” - ha precisato) “non andrà a occuparsi di filosofia o geopolitica, ma di cose concrete e - ha aggiunto - io spero di agricoltura”. Sul fronte interno, il vicepremier ha promesso sburocratizzazione: “Il grido d’aiuto arriva da tutti - ha detto -. Noi partiamo dal decreto semplificazione: un iter obbligatoriamente lungo per evitare di compiere errori, come è successo nel recente passato per il provvedimento sul caporalato, che va rivisto insieme al codice degli appalti”. Salvini ha lasciato la platea degli imprenditori agricoli garantendo il suo impegno “per l’autonomia e non per l’anarchia”, avendo ben presente che “agricoltura, pesca e turismo sono il petrolio d’Italia”. E ha fatto una promessa: “Nel corso del nostro rapporto ci diremo anche di no - ha affermato - Il mondo agricolo è effervescente... ma io ci metterò l’anima”. (A.G.) nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 11
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Per Zingaretti, presidente della Regione Lazio, occorre superare le divisioni e costruire un Sistema Paese e una nuova Europa di Paola Castello
“È
necessario riunire il Paese attorno ad un orizzonte condiviso, verso il quale l’Italia possa rimettersi in moto”. Così ha iniziato il suo intervento il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, presente alla seconda giornata di lavori dell’assemblea di Confagricoltura. Perfettamente in sintonia il discorso di Zingaretti con quanto ribadito dal presidente Giansanti circa la necessità di un piano strategico di sviluppo per l’agroalimentare che parta dai territori, per coinvolgere poi le Regioni, quindi l’intero sistema Paese e l’Europa. Proprio su questa falsariga si è sviluppata la riflessione del presidente della Regione Lazio, che ha sottolineato che tra gli elementi che penalizzano di più la ripresa del nostro Paese ci sono la divisione in tante, troppe, fazioni nei diversi contesti e il volgersi indietro a cercare le soluzioni ai problemi, invece di guardare avanti. “Dobbiamo - ha detto - immaginare in maniera credibile un percorso per un futuro possibile. Un popolo che non ha un’idea di futuro resta paralizzato. Occorre guardare avanti per fare uscire il Paese dalla situazione di stal12 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019
Una nuova stagione lo in cui si trova”. E per costruire il futuro, secondo Zingaretti, non si può prescindere da tre elementi fondamentali: prima di tutto un modello economico che coniughi crescita e sviluppo sostenibile, “un modello basato su un’economia giusta”. Oggi in Italia e in Europa un tale modello manca. Secondo elemento “fare sistema”: non si può fare sviluppo se non con una grande alleanza che veda tutti gli attori del Paese, territori, Stato, corpi intermedi e protagonisti della vita economica e politica concorrere per la crescita del Paese. Infine, l’Europa. “L’Italia, come ogni altro Paese, ce la farà, se ce la farà l’Europa”. Una visione molto vicina a quella di Confagricoltura quella del presidente della Regione Lazio, basata sulla prospettiva di una nuova stagio-
ne di rinnovamento dell’Europa, che è necessario inaugurare al più presto. Una nuova Europa, coesa e forte, all’interno della quale l’Italia possa ricoprire il ruolo chiave che le spetta. Da un modello di sviluppo sostenibile, dalla costruzione di un sistema Paese e da una nuova Europa devono discendere poi le politiche da attuare. “Occorre chiudere la pagina in cui si cercavano i colpevoli della mancata crescita - ha concluso Zingaretti - per aprire un nuovo capitolo, una fase di costruzione”. Sentirsi parte di un sistema Paese e concentrarsi sulla nuova programmazione europea, questo l’invito, ma anche l’augurio, rivolto da Zingaretti alla platea di imprenditori di Confagricoltura, per una nuova stagione di crescita. nnn
Ampia condivisione del ministro Centinaio della proposta di Giansanti di un piano per l’agroalimentare a cui vede accorpato anche il turismo
Oltre le emergenze
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uando Gian Marco Centinaio chiude l’intervento, a Palazzo Della Valle serpeggia la consapevolezza di avere di fronte un ministro con cui poter tornare a progettare l’agricoltura. Non è soltanto per le parole del presidente Giansanti che lo ha preceduto: “Finora tutto quello che ha detto, ha fatto” - né per lo sketch del cappellino di Confagricoltura fatto indossare a lui, come a tutti i politici al loro arrivo in Sala Serpieri, ma semmai per l’approccio dello stesso ministro con la platea: caloroso e nelle corde del sistema imprenditoriale, che chiede alla politica risposte certe. Centinaio ha colto e condivide la necessità di un piano strategico per l’agroalimentare, a cui aggiunge il turismo, accorpato in un unico dicastero.
Europa, lobby, semplificazione, ricerca, infrastrutture, export: sono le tappe del discorso del ministro, che non vuole “fare il poliziotto per gestire le emergenze, ma dare un percorso a questo Paese, avendo una visione di medio-lungo termine”. Europa “Le decisioni vengono prese lì e lì dobbiamo essere autorevoli”. Non ha dubbi Centinaio, che ricorda a proposito il buon lavoro di lobby sul riso. “Se facciamo lobby - ha aggiunto - forse riusciamo anche risolvere il problema della Pac e dei fondi europei”. Ricerca e innovazione Sono fondamentali per avere un’agricoltura sempre più competitiva. Il ministro propone un tavolo di lavoro con l’Università “che parla ancora poco con il settore primario”. E sul Crea
aggiunge: “Ho proposto un confronto con i privati e le associazioni per rendere efficace il loro lavoro”. Semplificazione “La spesa burocratica media di un agricoltore è di 7.200 Euro all’anno. Troppo”. Centinaio pensa ad un’azione ad ampio raggio: “In Europa, perché la nuova Pac sembra avere ancora più burocrazia; a casa nostra, cioè al ministero, riprendendoci le competenze che per noi sono una priorità; nelle Regioni, perché il prossimo Psr non deve essere la Divina Commedia”. Infrastrutture Sono un tema centrale per il Paese: “Il ministero - dice - ha messo sul tavolo per le infrastrutture irrigue un miliardo per progetti cantierabili che servono all’agricoltura. Ma parliamo anche di porti: un sogno sarebbe specializzare i porti italiani in base alle merci, così da rendere più efficaci e organizzati i controlli. Export “Non possiamo avere duecento soggetti che parlano lingue diverse agli stessi interlocutori proponendo gli stessi prodotti. Dobbiamo andare all’estero insieme e costruire una squadra che promuova l’agroalimentare italiano”. (A.G.) nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 13
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Il presidente del Parlamento europeo Tajani contro i tagli all’agricoltura. Puntare su competitività ed export
“È
andato ad Antonio Tajani il compito di intervenire sui temi europei in stretta relazione con quelli nazionali. Il presidente del Parlamento UE torna a parlare alla platea confederale con grande agio, affrontando alcuni punti toccati dal ministro Centinaio e dicendo la sua su quanto sta accadendo a livello politico nel Vecchio Continente. La questione urgente della Brexit, che rischia di causare danni diretti e indiretti, poiché non ci saranno più nel bilancio le risorse della Gran Bretagna: “Questo ha provocato tagli ingenti al settore agricolo, per cui la proposta così come formulata dalla Commissione - afferma - deve essere respinta” e chiama all’appello i 73 deputati italiani che siedono in Europa affinché siano presenti e compatti nel bocciare i tagli avanzati dal commissario Hogan. Tajani non si ferma al rifiuto: “Bisogna capire come trovare altri fondi: una soluzione - dice - potrebbe essere incrementare le risorse proprie, portando a un aumento del bilancio comunitario, ma non è una battaglia facile. Nel documento ci sono anche aspetti positivi - aggiunge - ad esempio i fondi Horizon Europe, con 10 miliardi di Euro 14 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019
Più forti in Europa per l’innovazione in agricoltura con l’Università”. Passa quindi a parlare di competitività: “È inconcepibile che nel nostro Paese l’accesso al digitale sia possibile solo ad alcuni: abbiamo zone a 5G ed altre a 2G: così si causa lo spopolamento di vaste aree d’Italia, con conseguenze economiche e ambientali. Ecco perché ho proposto di unire i fondi europei con quelli destinati al Sud, affinché si possa avere un effetto leva sulle infrastrutture del Meridione, dove non c’è l’alta velocità, né porti che funzionano perché mancano collegamenti stradali”. Tajani si allarga a temi caldi e strappa applausi quando dice: “Meglio ridurre il cuneo fiscale e aiutare le imprese ad assumere, piuttosto che garantire il reddito di cittadinanza” e anche quando
boccia la fatturazione elettronica per il settore agricolo. Torna al mondo e parla di export, ossigeno per le imprese italiane. Tajani non ha mai nascosto di essere favorevole all’accordo Ceta con il Canada e lo ribadisce, evidenziandone le positività: “Per me - afferma - è una straordinaria opportunità per il settore primario. I prodotti italiani piacciono ed è per questo che esiste l’ “italian sounding”: si tratta di sostituire il prodotto falso con quello vero, e di avere un export più forte come Italia e come Europa - conclude -. Attualmente esportiamo beni per 250 miliardi nella UE: è importante non cedere. In questo senso gli accordi internazionali possono giovare, così come quello stipulato di recente con il Giappone”.(A.G.) nnn
AT T U ALI TÀ LEGGE DI BIL ANCIO
Luci ed ombre
I provvedimenti per il settore agricolo interessano soprattutto lavoro, previdenza e fisco di Gabriella Bechi
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poche ore dall’inizio del nuovo anno ha ricevuto il via libera definitivo della Camera la Legge di bilancio 2019, il momento di politica economica più importante dell’anno. Da questa manovra, infatti, dipendono i conti pubblici dell’Italia per l’anno in corso e gli obiettivi dei successivi tre anni. L’approvazione della Legge non è stata però accompagnata da un approfondito dibattito e con-
fronto in sede parlamentare sugli aspetti più qualificanti ed innovativi della “manovra finanziaria”. Per questo motivo il disegno legislativo complessivo potrà essere apprezzato nella sua coerenza e sistematicità, e soprattutto nella sua sostenibilità e capacità di sviluppare la crescita del “sistema Paese”, solo a seguito dei diversi provvedimenti legislativi, amministrativi di carattere generale (oltre 160), che dovranno necessariamente essere adottati. GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 15
AT T U ALI TÀ LEGGE DI BIL ANCIO
Nel settore dell’agricoltura, gli interventi hanno interessato prevalentemente il settore del lavoro e della previdenza, attraverso misure che consentiranno da un lato (grazie alla revisione delle tariffe INAIL) un taglio dei costi per le imprese relativi ai premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali, dall’altro di contrastare il lavoro sommerso e irregolare e favorire la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso un potenziamento dell’apparato sanzionatorio. Degna di nota è la definizione agevolata per i contribuenti in difficoltà (art.1, commi 185199), che contempla tra i primi effetti la sospensione dell’avvio di procedure cautelari. Nel contempo, sarà possibile il rilascio del DURC ed il debitore non sarà considerato inadempiente ai fini della compensazione dei pagamenti da parte di pubbliche amministrazioni. Sul piano fiscale non si assiste a particolari interventi, se non a misure volte a chiarire la portata di alcune disposizioni di legge, come nel caso dell’art.1, comma 87, lett. a) della L. 205/2017, che viene (finalmente) qualificato come norma di interpretazione autentica, escludendo così dall’onerosa imposta di registro ad aliquota piena il conferimento di aziende agricole in società semplici agricole e la successiva cessione delle quote sociali da parte del conferente a favore degli altri soci, titolari della qualifica di conduttori diretti e/o IAP. In questo modo si pone fine ad un lungo contenzioso con l’Amministrazione finanziaria, attraverso il riconoscimento della regolarità e quindi della correttezza dell’operazione economica posta in essere dalle parti. Con l’equiparazione dei coadiuvanti al titolare dell’impresa agricola (art. 1, comma 705), si superano, inoltre, le difficoltà interpretative incontrate in sede di
Mancano interventi per favorire la competitività delle imprese applicazione dell’IMU e di acquisto dei terreni agricoli, attraverso il pieno riconoscimento e parità di trattamento dei componenti il nucleo familiare nella gestione e conduzione dell’azienda. Meritano di essere evidenziate due novità di rilievo: da un lato i tartufi freschi, da prodotti di lusso sono diventati generi di prima necessità (almeno per l’IVA), nonché prodotti agricoli ai quali potrà applicarsi il regime speciale; dall’altro, sempre in tema di IVA agricola, l’inserimento dell’art. 34 ter nel D.P.R. 633/1972, che prevede l’esonero degli adempimenti senza facoltà di rinuncia a favore dei raccoglitori occasionali dei “prodotti non legnosi” e dei raccoglitori occasionali di piante officinali spontanee, che nell’anno solare precedente hanno realizzato un volume d’affari non superiore a € 7.000. Sono invece mancati nella Legge di Bilancio significativi interventi di natura strutturale volti ad allargare, attraverso adeguati incentivi, la maglia poderale delle aziende agricole, che rispetto a quelle di altri Paesi europei è troppo ristretta, nonché a favorire gli investimenti innovativi, tecnologici, per aumentare la capacità produttiva delle imprese e quindi la loro competitività sul mercato, le cui sfide diventano sempre più impegnative e stringenti. L’attenzione del legislatore si è concentrata, ancora una volta, sui beni demaniali, attraverso la scelta di incentivare il loro utilizzo con la concessione a titolo gratuito per venti anni a favore delle famiglie numerose. La disciplina della vendita diretta dei prodotti agricoli riceve ulteriore attenzione, attraverso una ancora più “liberale” flessibilità. Sul piano ambientale, se da un
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lato è apprezzabile l’intervento volto ad incentivare la realizzazione di piccoli impianti di produzione elettrica alimentati a biogas realizzati da imprenditori agricoli, dall’altro si manifestano forti riserve sui vincoli amministrativi / agronomici che sono stati introdotti, che rendono ancora più difficoltoso l’accesso agli incentivi. Occorrerà comunque seguire e monitorare, con molta attenzione, la realizzazione dei programmi per la messa in sicurezza del territorio, per gli interventi nel settore idrico e per il contrasto al rischio idrogeologico, che costituiscono una delle parti fondamentali della Legge di Bilancio. Sul piano della semplificazione è stata introdotta una disposizione in base alla quale le aziende agricole ubicate nei comuni prealpini di collina e pedemontani e della pianura non irrigua hanno facoltà (già prevista per quelle nei comuni montani) di non dover disporre del titolo di conduzione del terreno agricolo ai fini della costituzione del fascicolo aziendale, con riferimento ai terreni agricoli contraddistinti da particelle fondiarie di estensione inferiore a 5.000 metri quadrati. La Legge prevede anche lo stanziamento di un milione di euro in ciascuno degli anni 2019 e 2020 per la realizzazione di progetti nel settore apistico finalizzati al sostegno di produzioni e allevamenti di particolare rilievo economico, sociale e occupazionale. Sulla istituzione del Catasto Frutticolo Nazionale, che sarà chiamato a censire a livello aziendale le superfici destinate a ortofrutta, distinte con l’indicazione delle principali coltivazioni, occorrerà attendere il decreto di natura non regolamentare del ministero delle Politiche agricole da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Si apre ora la fase delicatissima dei decreti attuativi che ci vedrà ovviamente impegnati nei prossimi mesi. nnn
AT T U ALI TÀ IMP R E SE
Quando l’innovazione premia
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AT T U ALI TÀ IMP R E SE
Istituito da Confagricoltura un riconoscimento per le aziende che si sono distinte nei vari ambiti di applicazione
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i processo o di prodotto, organizzativa o digitale, declinata in tutte le sue articolazioni, l’innovazione può fare la differenza per un’azienda, di qualsivoglia settore, ed è la chiave per essere competitivi oggi sul mercato globale e crescere, aumentando la produttività e riducendo costi ed impatto ambientale. In questo percorso, che coinvolge l’intero sistema Paese, sicuramente un ruolo importante lo devono svolgere Istituzioni e mondo politico. L’innovazione dell’agroalimentare italiano passa, infatti, necessariamente attraverso infrastrutture, fisiche e digitali e queste devono essere adeguate e funzionali. D’altro canto innovare è anche una responsabilità di tutte quelle imprese che vogliono competere nel contesto globale. Ma c’è anche un ruolo determinante, una responsabilità, delle associazioni di categoria. Come sindacato degli imprenditori agricoli Confagricoltura vuole essere alla guida di questo processo di informazione, promozione e sviluppo dell’innovazione e digitalizzazione in agricoltura. Sostenere le aziende in questo percorso e premiare chi ha lo intrapreso con successo, per valorizzarne l’impegno e le produzioni, migliorandone anche l’immagine, è l’obiettivo che Confagricoltura si è prefissata quan-
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Previste tre categorie do ha immaginato un “Premio Nazionale per l’Innovazione” nel settore dell’agricoltura. Il Premio, istituito ed annunciato dal presidente Giansanti a dicembre, si inserisce nel quadro delle numerose attività intraprese da Confagricoltura nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, e mira a mettere in luce il ruolo - spesso ancora sottovalutato - degli imprenditori agricoli come motore dello sviluppo economico del territorio in cui operano.
Guidando il potenziamento, la crescita e lo sviluppo delle aziende e dell’intero sistema agricolo, attraverso la cooperazione e lo scambio di conoscenze. Ma vediamo più da vicino com’è articolato e a chi si rivolge. Innanzitutto possono partecipare al concorso tutte le aziende agricole che abbiano sviluppato o implementato soluzioni innovative negli ultimi tre anni. In particolare
Per ogni categoria tre vincitori
sono previste tre categorie. Nuove frontiere: vi rientrano tutte le innovazioni sviluppate dalle aziende agricole di tipo prettamente tecnologico. Si possono distinguere le cosiddette innovazioni di prodotto e di processo: le prime riguardano beni o servizi nuovi o significativamente migliorati in termini di caratteristiche tecniche, componenti e materiali, facilità d’uso, ecc.; le seconde, invece, riguardano metodi di produzione nuovi o significativamente migliorati includendo, quindi, cambiamenti
significativi nelle tecniche, attrezzature e/o software, ecc. Possono concorrere per la seconda categoria, Reti e filiere, tutte le innovazioni che riguardino, ad esempio, la fase di approvvigionamento, coltivazione, trasformazione, commercializzazione, sviluppate dalle aziende agricole in collaborazione con altri soggetti, siano essi partner di filiera, di rete o altro. Ultima categoria è quella Smart land, Smart city: rivolta a tutte le innovazioni sviluppate dalle aziende agricole che hanno dirette ricadute nel rapporto tra agricoltura e territorio. Due sono le possibili declinazioni individuate: la prima riguarda territori urbani e rurali; la seconda, il legame tra agricoltura e cultura, arte e turismo. Per ogni categoria sono previsti tre vincitori. Nella valutazione finale avranno un peso parametri quali l’innovatività, la concretezza e la funzionalità dell’iniziativa dal punto di vista della sostenibilità ambientale, economica e sociale; nonché le ricadute positive sull’impresa, sulla filiera, sul settore e sul territorio. La giuria sarà composta da autorevoli rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale ed accademico e la premiazione avverrà in uno specifico evento celebrativo. I premi saranno delle onorificenze simboliche di eccellenza. Le imprese vincitrici avranno anche la possibilità di partecipare ad una serie di iniziative ed entreranno a far parte della “Rete delle imprese agricole innovative”, diventando testimonial ufficiali di Confagricoltura. Già dal 2 gennaio è possibile presentare domanda di partecipazione. Sul sito di Confagricoltura (www.confagricoltura.it), nella sezione “Premio innovazione” sono presenti tutte le informazioni e la modulistica. (P.C.) nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 19
AT T U ALI TÀ EUROPA
Presidiare Bruxelles Missione del presidente Giansanti nella capitale belga. Incontri con Hogan e Andriukaitis
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n linea con la necessità da sempre affermata - fin dalla sua elezione al vertice di Confagricoltura - di rafforzare la presenza a Bruxelles (ribadita anche dalla decisione di svolgere qui l’assemblea di luglio dello scorso anno), il presidente Giansanti si è recato nuovamente, il 23 e il 24 gennaio scorsi, nella capitale belga. Fitta l’agenda degli incontri, con europarlamentari e stakeholders, per un confronto in ambito UE su alcuni temi di attualità: la Brexit, appunto, ma anche la prossima PAC e le risorse dedicate all’agri-
Giansanti e Hogan
coltura, oltre agli accordi internazionali che riguardano il settore agroalimentare. Al centro della due giorni la visita al commissario europeo Phil Hogan, che ha assicurato che la Commissione europea è pronta a gestire tutti gli scenari possibili e che non ci saranno contraccolpi sulla Pac, né quest’anno, né il prossimo. “Le affermazioni del commissario Hogan sono molto importanti. La Pac - ha commentato Giansanti
- è innanzitutto una politica economica che deve tutelare la competitività delle imprese, quindi no al plafonamento e alla convergenza esterna dei pagamenti diretti. Non si può pensare a un livello di pagamento per ettaro unico per tutti i Paesi UE, visto il forte divario del costo della vita, di valore della produzione, di valore aggiunto ed occupazione da stato a stato”. Per la prossima programmazione della Politica Agricola Comune sarà fondamentale capire su quali risorse economiche si potrà far leva. “Per dare certezza al settore - concorda Giansanti con Hogan - sarà prioritario aver definito prima il budget 2021–2027”. In merito agli accordi euromediterranei, Confagricoltura ritiene opportuna una revisione degli obiettivi, riequilibrando gli interessi tra le parti, procedendo a valutazioni di impatto approfondite sugli scambi commerciali e prestando maggiore attenzione agli standard fitosanitari, prevedendo un’effettiva reciprocità e normative stringenti sull’importazione dei prodotti. Per l’olio di oliva, in particolare, Giansanti ha rinnovato la richiesta alla Commissione UE affinché non confermi alla Tunisia il contingente aggiuntivo a dazio zero, per evitare effetti negativi sul mercato europeo. E a proposito di dazi, Giansanti ha ringraziato Hogan per il suo interessamento alla questione riso, conclusasi nei giorni scorsi con il sollecitato ripristino della clausola di salvaguardia per le importazioni da Cambogia e Myanmar (v. pag. 42-43). Dopo l’incontro con Phil Hogan la missione del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti a Bruxelles è proseguita con la visita al commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis. Al centro del confronto l’emergenza Xylella, con le difficoltà e i rischi dell’avanzata dell’epidemia e lo stato di crisi del comparto
Confronto con Andriukaitis su Xylella e fauna selvatica olivicolo pugliese. A questo proposito Andriukaitis ha affermato che l’UE attende ancora dall’Italia il piano di azione per combattere la malattia, con le indicazioni degli obiettivi e dei tempi di realizzazione delle iniziative di contrasto. Solo dopo la presentazione di questo piano l’Europa potrà intervenire - ha ribadito il commissario - con fondi specifici a sostegno del settore. Andriukaitis ha anche ricordato che è ancora pendente la procedura di infrazione per l’Italia, deferita alla Corte di giustizia europea per non aver pienamente applicato le misure Ue, tra cui l’abbattimento delle piante malate, per impedire la diffusione della Xylella fastidiosa nel territorio dell’Unione. Un altro problema urgente sono gli ungulati: “L’eccessiva proliferazione della fauna selvatica, cinghiali in particolare, come ha evi-
denziato di recente anche l’Efsa - ha detto Giansanti - è diventata una vera e propria emergenza, causa di epidemie, di incidenti alla popolazione e di gravi danni al settore agricolo. E’ pertanto necessario un intervento a livello europeo, essendo il problema presente nella quasi totalità dei Paesi UE”. Andriukaitis ha condiviso le preoccupazioni di Giansanti e ha affermato di essere a favore di un’azione corale europea partendo dai territori e coinvolgendo tutti i soggetti. Il commissario e il presidente hanno quindi affrontato il tema dell’innovazione e delle biotecnologie, ribadendone l’importanza a favore di un’agricoltura sostenibile e competitiva. Analogamente, sugli agrofarmaci è stata condivisa la necessità di non mettere in discussione le autorità europee competenti, che si sono sempre dimostrate efficaci nel garantire la sicurezza alimentare dei consumatori. (G.B.) nnn Andriukaitis e Giansanti
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AT T U ALI TÀ E V EN T I
Colmare il gap
Secondo appuntamento per GROW!, l’Action Thank di Agrinsieme dedicato alle infrastrutture materiali e immateriali
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a possibilità per le imprese agricole italiane di incrementare o mantenere la competitività sul mercato domestico ed internazionale si gioca in buona parte sulla capacità di incrementare la produttività, con un ruolo determinante del sistema di infrastrutture, dei servizi logistici, del funzionamento dei mercati, delle Istituzioni e dell’accesso alla tecnologia. Parte da questa premessa il secondo appuntamento di GROW!, l’Action Tank di Agrinsieme, l’innovativo laboratorio di riflessione sulle policy che influenzano il futuro del settore, alla sua seconda edizione, che si è svolto il 10 gennaio al Tempio di Adriano, a Roma. “Riteniamo di fondamentale importanza aver riunito oggi una significativa rappresentanza del mondo imprenditoriale agricolo e cooperativo italiano, che quotidianamente si confronta con le difficoltà del mercato nazionale e globale, dandole la possibilità di rappresentare la propria esperienza alle Istituzioni”, ha spiegato il coordinatore
Giansanti: “Un piano strategico nazionale per il digitale” nazionale di Agrinsieme Franco Verrascina introducendo i lavori della giornata. L’incontro si è aperto con la presentazione di uno studio realizzato da Nomisma per Agrinsieme e dedicato al tema “Il sistema infrastrutturale a servizio dell’agricoltura italiana”, che ha analizzato l’importanza delle infrastrutture materiali e immateriali per la competitività dell’agricoltura italiana nel contesto comunitario e globale, con particolare riferimento ai collegamenti, ai trasporti, alla digitalizzazione e al sistema idrico. Lo studio parte dalla presenza di infrastrutture fisiche nei Paesi dell’Unione europea e fotografa l’Italia all’undicesimo posto per autostrade, aeroporti e reti ferroviarie, prima della Spagna e dopo la Francia, ma molto lontano dai Paesi Bassi, primi in classifica, con il doppio della presenza infrastrutturale.
L’export agroalimentare nell’ultimo anno ha superato i 40 miliardi di euro (+15,8 miliardi in 10 anni, pari al +70% dal 2007), con una forte preponderanza dei mercati limitrofi o di “prossimità”: primi fra tutti Germania e Francia. Sono state poi analizzate le opportunità di sbocco del Made in Italy agroalimentare collegate ai nuovi canali di vendita online: nonostante una forte crescita (+220% in 5 anni, raggiungendo i 708 milioni di euro nel 2017), in Italia l’ecommerce risulta ancora limitato (0,5%). I dati evidenziano, inoltre, l’importanza dei Paesi terzi per l’agroalimentare italiano: su un totale di 30,9 miliardi di prodotti esportati in un anno, l’incidenza dei mercati extraeuropei è in media pari al 36%. Altro grande ostacolo da superare, poi, è la mancanza di connessione a Internet nelle nostre campagne. In Italia solo il 4,4% della popolazione ha una connessione a 100 Mbps (siamo al 24% nell’Unione Europea) e solo il 41,7% a 30 Mbps (76% in UE). Il quadro re-
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lativo alle aree rurali rileva che solo al 77% delle famiglie è garantito l’accesso a Internet. Per il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti “occorre costruire una rete digitale attraverso un piano strategico nazionale. Oggi il digitale, per quanto concerne l’agricoltura, riguarda solo l’1 per cento della superficie nazionale. Il piano fatto dal precedente governo è ancora fermo. Mi auguro che l’attuale recepisca le nostre richieste. Ho la sensazione che l’Italia navighi in un mare aperto e che non sappia se continuare a vela o accendere il motore. Dobbiamo lavorare come sistema Paese su politiche per l’export, per le infrastrutture, per i mercati”. Si è soffermato invece sulle difficoltà degli imprenditori del Sud d’Italia il vicepresidente di Confagricoltura Nicola Cilento, produttore di agrumi in Calabria: “È proprio il gap infrastrutturale che ci impedisce di essere competitivi con gli altri Paesi, un gap che si traduce inevitabilmente in un mancato reddito per l’agricoltore”.
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Toninelli: “Dalla politica dell’emergenza a quella della programmazione” All’incontro ha partecipato, Davide Rota, amministratore Delegato di Linkem, che ha evidenziato che “una delle maggiori innovazioni che le infrastrutture immateriali e il 5G possono portare all’agricoltura è la possibilità di ottimizzare la produzione, oltre a rendere disponibili sul mercato nuove tipologie di offerta e ottenere il massimo valore economico nel rispetto dei vincoli ambientali”. Quindi la testimonianza di Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato di Acea, che ha affermato: “Il nostro principale obiettivo è quello di rendere ancor più efficienti e resilienti le infrastrutture esistenti, senza dimenticare di realizzarne di nuove altamente performanti. Tali principi sono presenti nel nostro piano industriale che prevede 1,6 miliardi di euro di investimenti in cinque anni proprio
per l’ammodernamento delle reti idriche”. “Il sistema delle infrastrutture non è sufficiente alle necessità delle imprese, lo sappiamo bene perché è un tema presente da tanti anni sul tavolo politico”, così il sottosegretario Franco Manzato intervenuto a Grow!”. “Se l’export va bene, sappiamo però che il consumo interno ristagna, perciò vogliamo costruire una rete di distribuzione commerciale tra aziende agricole per i consumi interni. È però assolutamente necessario avere anche una rete digitale, altrimenti le imprese saranno impossibilitate a dialogare tra loro”. Ha chiuso i lavori il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli.” Dobbiamo evitare di rincorrere le emergenze e attuare una politica economica programmatica. Noi non siamo contro le grandi opere, siamo contro lo spreco di denaro pubblico e vogliamo investire soprattutto nelle micro opere diffuse per permettere agli imprenditori di svolgere al meglio la loro attività”. nnn
F O C U S A G R I C O LT U R A S O C I A L E
Al servizio della collettività Premiati i tre vincitori della terza edizione del bando indetto da Confagricoltura e Onlus Senior- L’età della Saggezza di Anna Gagliardi
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agricoltura sociale supera i confini della multifunzionalità nel settore primario e acquisisce contorni più ampi. Lo ha dimostrato lo spaccato emerso il 20 dicembre scorso a Palazzo Della Valle, durante la cerimonia di premiazione del bando nazionale “Coltiviamo agricoltura sociale”, indetto da Confagricoltura e Onlus SeniorL’Età della Saggezza, con Intesa Sanpaolo e la partecipazione attiva della Rete Fattorie Sociali, in collaborazione con l’Università di
Roma Tor Vergata. La capacità di rispondere alle esigenze di soggetti fragili o delle loro famiglie rende l’agricoltura sociale particolarmente preziosa per la collettività, al punto che il comparto è in forte crescita in tutta la Penisola, parallelamente alle opportunità dei Programmi di Sviluppo Rurale che dedicano risorse alle realtà agricole sociali. Si stima che il fatturato del comparto sia di 200 milioni di euro, con un numero di addetti intorno alle 30mila unità impegnate in circa duemila aziende. GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 25
F O C U S A G R I C O LT U R A S O C I A L E
Giansanti premia A.B.I.M.
Che l’interesse sia notevole lo conferma anche la piattaforma web “Coltiviamo agricoltura sociale”, che ha registrato quasi 2 milioni di visualizzazioni e 250mila accessi, di cui 70mila soltanto nell’ultimo anno. Il bando è giunto alla terza edizione e prevede la consegna di 120mila euro in tutto, 40mila per ogni progetto vincitore da realizzare nell’arco di dodici mesi. Sono inoltre messe in palio delle borse di studio - tre per i primi classificati e cinque per altrettanti progetti giudicati meritevoli - per svolgere il Master di agricoltura sociale all’Università di Tor Vergata a Roma. I vincitori dell’edizione 2018 del bando hanno sbaragliato un 26 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019
Maria Spena prem
Di Stefano, presidente della Rete
40 mila euro per ogni progetto Fattorie Sociali. La cerimonia ha permesso anche e una borsa di studio per di approfondire i temi più attuali il Master di Tor Vergata centinaio di concorrenti e superato la successiva selezione dei trenta finalisti. Provengono da Friuli, Lazio e Campania e sono stati ricevuti a Roma e premiati dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, l’onorevole Maria Spena della Commissione Agricoltura della Camera, il direttore commerciale Imprese di Intesa Sanpaolo Lazio Sardegna e Sicilia, Marcello Di Martino, la professoressa Antonella D’Andrea dell’Università di Tor Vergata, insieme a Marco Berardo
dell’agricoltura sociale e di consolidare il rapporto con le imprese vincitrici delle prime due edizioni che hanno partecipato all’evento aggiornando il pubblico sull’andamento delle attività avviate grazie al premio ricevuto. “Confagricoltura prima di altri ha creduto nelle opportunità dell’agricoltura sociale - ha ricordato il direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino - lavorando da subito con gli interlocutori e partecipando attivamente ai lavori dell’Osservatorio per la stesura dei decreti attuativi della Legge 141/2015”.
mia Fruts de Bosc
“La nostra sfida - ha aggiunto il presidente Giansanti - è far conoscere sempre di più questo comparto, partendo dal nostro motto ‘Coltiviamo l’Italia’, che vuol dire anche dare slancio a questa rete virtuosa di professionalità”. Alla cerimonia è intervenuto anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, che ha annunciato un bando con risorse dedicate esclusivamente allo sviluppo delle imprese impegnate in questo settore. I vincitori dell’edizione 2018 di “Coltiviamo agricoltura sociale” sono la Società Cooperativa Sociale Agricola Fruts di Bosc, di Udine, che si occupa del recupero di ragazzi, in particolare minori stranieri non accompagnati;
Marcello Di Martino (Intesa Sanpaolo) premia Volta la Terra
la Società Agricola A.B.I.M., di Carinola (Caserta) che raggruppa aziende biologiche che fanno sistema con le realtà territoriali impegnate nel sociale per creare occupazione e fornire un’opportunità a giovani immigrati; la società agricola Volta la Terra, di Viterbo, che sta costruendo una rete con una serie di collaborazioni stabili con servizi locali, consumatori, giovani e anziani. Confagricoltura assicura loro il supporto necessario per lo svolgimento dei progetti secondo l’accordo siglato a margine della cerimonia, che stabilisce anche modalità e tempi di erogazione dei premi. Le altre borse di studio sono state consegnate alla cooperativa agri-
cola e sociale Coltivare Fraternità, di Rimini; all’azienda agricola De Filippis Marta di Fondi (Latina); alla società cooperativa agricola Agri–Culture di Bari; alla società cooperativa sociale Il Trattore, di Roma; all’impresa agricola Apicoltura API Correnti, di Palermo. Il segretario generale della Onlus Senior-L’Età della Saggezza, Angelo Santori, ha ricordato in chiusura i principali interventi realizzati nei vari territori dalla Onlus, confermando l’impegno per lo sviluppo dell’agricoltura sociale “che ha permesso di incentivare forme di produzioni e servizi ad alto valore aggiunto sociale, favorendo l’integrazione e la realizzazione di modelli di buone pratiche”. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 27
FOCUS S O S T ENIBILI TÀ
Orticoltore 4.0 Società agricola A.B.I.M.: percorsi terapeutici e riabilitativi mirati all’innovazione digitale
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a Società Agricola A.B.I.M. di Carinola (Caserta) si è aggiudicata uno dei tre premi da quarantamila euro del bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale” con il progetto “Orticoltura Sociale 4.0”. La proposta mira a fare sistema con le associazioni e le realtà territoriali impegnate nel comparto per creare occupazione e fornire un’opportunità per la formazione di una nuova figura professionale: l’ “orticoltore sociale 4.0”, così
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chiamato poiché fa riferimento al percorso di accompagnamento previsto per l’acquisizione di competenze e capacità digitali applicate all’agricoltura. Anima del progetto è Immacolata Migliaccio, fondatrice dell’Azienda Biologica ABIM (le ultime due lettere sono le iniziali del suo nome): cinque ettari coltivati a ortaggi, anche in serra, con un’attenzione particolare al recupero di varietà antiche. “La nostra missione come impresa - spiega la titolare, che ha ritirato il premio a Palazzo Della Valle a Roma - è finalizzata a un’alimentazione consapevole e alla comprensione delle dinamiche naturali, nonché a far conoscere alle nuove generazioni, attraverso l’orto antico, la storia della nostra terra cercando di trasmettere la ricchezza della biodiversità. Ora allarghiamo gli orizzonti impegnandoci attivamente con i soggetti più fragili”. Il progetto vincitore del bando di Confagricoltura prevede percorsi terapeutici e riabilitativi, favorisce la coesione sociale e la promozione di imprenditoria e di occupazione giovanile. Beneficiari sono minori, emarginati, immigrati rifugiati o richie-
denti asilo. Partner di A.B.I.M. in questo cammino è la cooperativa sociale LESS (Lotta all’Esclusione Sociale per la Sostenibilità e la tutela dei diritti), ma la proposta coinvolge a vario titolo realtà del territorio già impegnate nelle dinamiche di aggregazione. Tra gli obiettivi figura poi la costituzione di un canale di vendita online dei prodotti attraverso l’e-commerce, mentre nei primi dodici mesi di attuazione del progetto l’attenzione sarà dedicata alla coltivazione innovativa di un orto biologico da parte dei soggetti fragili coinvolti. In campo sono previste soprattutto varietà antiche che saranno monitorate con strumenti digitali 4.0. “Il cuore dell’intervento - spiega Immacolata Migliaccio - è infatti il percorso di accompagnamento dei beneficiari all’acquisizione di competenze sia in materia di orticoltura, sia di tecnologia con l’uso di droni e sensori”. Un primo passo verso l’innovazione digitale che consente di migliorare le performance di coltivazione biologica attenta all’ambiente e alla qualità del prodotto, con il plusvalore dell’agricoltura sociale. (A.G.) nnn
Giovani FuoriClasse “Fruts di Bosc”: pratica agricola in campi ed orti per combattere il disagio
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l progetto “Dal seme al lavoro dei giovani FuoriClasse” della cooperativa Fruts di Bosc si sviluppa in Friuli, a Santa Maria la Longa, in provincia di Udine. Qui la cooperativa si occupa di giovani e minori in situazione di disagio sociale in collaborazione con l’associazione La Viarte, una onlus che si ispira ai valori di Don Bosco nella conduzione di percorsi educativi sul territorio. Il progetto che si è aggiudicato uno dei tre premi da 40mila euro del bando “Coltiviamo agricoltura sociale” ha per
beneficiari soggetti in difficoltà momentanea o con disturbi permanenti a forte rischio di emarginazione. “Nel giusto contesto spiega Claudio Zamperin, legale rappresentante di Fruts di Bosc - questi ragazzi possono diventare dei veri fuoriclasse. Il progetto, infatti, si configura come una proposta integrata per offrire loro opportunità reali in tutti gli ambiti di espressione personale: relazionale, formativa e lavorativa”. La cooperativa, insieme alla onlus, realizza modelli di apprendimento procedurale legati alla pratica agricola in orti e campi. Letteralmente Fruts di Bosc significa “ragazzi di Bosco”, inteso come Don Bosco. Con i 40mila euro del bando, il gruppo riuscirà ad acquistare un software gestionale e attrezzature meccaniche per la germinazione delle sementi e la coltivazione degli ortaggi in serra, modernizzando e facilitando il lavoro quotidiano degli addetti. L’intenzione a lungo termine è riuscire ad arrivare anche alla trasformazione delle materie prime e produrre
ad esempio passata di pomodoro, verdure sott’olio, etc…Nel frattempo i prodotti della cooperativa sono già in vendita al pubblico nel punto aziendale. “Il progetto punta ad essere permanente - conferma Zamperin potenziando i servizi e fungendo da modello per esperienze analoghe sul territorio. Oggi i giovani svantaggiati sono al centro di una serie di interventi tra loro slegati che complessivamente costano di più rispetto alla proposta che realizza La Viarte. Inoltre, l’esperienza maturata in questi anni ci consente di dire che il progetto è innovativo e di interesse anche da parte della Regione, che potrà promuoverlo come modalità di intervento di welfare su scala più ampia”. Lo psicologo Giosuè Casasola, referente delle attività di formazione della cooperativa, aggiunge: “Siamo particolarmente fieri del premio ricevuto da Confagricoltura, perché testimonia il percorso fatto finora e ci incentiva a proseguire su questa strada”. (A.G.) nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 29
FOCUS S O S T ENIBILI TÀ
SolCare
“Volta la Terra”: sinergie territoriali per l’inclusione sociale e lavorativa
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olCare è il nome del progetto di agricoltura sociale vincitore di uno dei tre premi messi in palio dal bando di Confagricoltura con la Onlus Senior - L’Età della Saggezza. Il gruppo di referenti del progetto, che ha ritirato il riconoscimento a Roma, lo spiega così: “SolCare evoca concetti chiave che stanno alla base della proposta: un SOgno Sostenibile, che mette al centro il Lavoro, la Cura e l’Attenzione verso chi fa più fatica a trovare la sua autonomia, attraverso un’agricoltura sostenibile e attenta all’ambiente”. L’ha presentato l’azienda Volta la Terra, di Viterbo, che firma il pro-
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getto come capofila insieme alle aziende agricole Iob, Podere La Branda BioAgri Resort, Valentini Alberto, Società agricola Cupidi e Leonardi, Associazione giovanile di promozione sociale Juppiter, Associazione Amici di Galiana Onlus. La proposta ha convinto la giuria per la capacità di realizzare sinergie territoriali, anche grazie alla costruzione di una rete di agricoltura sociale innovativa con un modello di sviluppo sostenibile e corale. Spiega Costanza Mestichelli, legale rappresentante di Volta La Terra: “L’elemento identificativo del progetto consiste nel generare accordi strutturali non occasionali tra un gruppo di aziende agricole multifunzionali e altri soggetti che operano sul territorio per creare opportunità di socializzazione rivolte a soggetti deboli”. Non quindi un’attività ex novo, bensì un’azione di sistema finalizzata a costruire un nuovo modello di sviluppo agricolo che favorisca l’inclusione sociale e lavorativa di persone vulnerabili, in particolare con disabilità in-
tellettiva. Fondamentale, in questo percorso, il coinvolgimento dell’ASL, degli enti locali e del Terzo settore. Con i fondi del bando si creerà un punto vendita mobile per la consegna e la partecipazione a mercati e si realizzerà un network telematico di incontro e comunicazione, in modo da diffondere il modello lavorativo aziendale e condividere le esperienze anche con i consumatori, le famiglie e i servizi sociali. Sarà inoltre creata una mappa online delle aziende e dei servizi sociosanitari, che permetterà di accedere agilmente a tutte le informazioni. Le tappe di questo progetto sono molteplici e comprendono le iniziative in azienda per l’inclusione socio-lavorativa dei soggetti svantaggiati, ma anche azioni di team building, orientamento, formazione, visite, oltre alla definizione di una strategia di comunicazione del gruppo che si doterà di un contratto di rete e di accordi e protocolli operativi per partnership di agricoltura sociale. (A.G.) nnn
AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A
Si arricchisce il programma di iniziative dedicate al vino di ConfagriPromotion per il 2019 di Anna Gagliardi
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l 2019 è un anno di intensa attività di internazionalizzazione con Confagricoltura e il Consorzio ConfagriPromotion: nell’ambito del programma OCM Vino, infatti, alla luce dei lusinghieri risultati ottenuti negli ultimi anni, si arricchisce il calendario degli incontri B2B dedicati alle aziende vitivinicole che vogliono instaurare rapporti commerciali con l’estero. I Paesi selezionati fanno parte dei progetti OCM presentati da ConfagriPromotion e approvati dal Ministero per il 2019. In particolare, in seguito a un’accurata indagine di mercato e valutati i livelli di crescita e propensione all’acquisto, • 25 mattina: visita dei buyer in cantine senesi sono stati selezionati i seguenti selezionate. Stati: Stati Uniti, Canada, Russia, Svizzera, Giappone, Cina, Messi- • 25 pomeriggio: B2B delle aziende del territorio co, Sud Est Asiatico, Brasile, Vietcon i buyer internazionali nam. I primi eventi già programmati • 26 mattina: B2B delle aziende del territorio nel 2019 sono: con i buyer internazionali • Interpretariato Siena - Incoming • Coffee Break 25 - 26 marzo 2019 Su specifica richiesta del territorio • Numero buyer: 7-10 viene organizzato un incoming La quota di adesione è di Euro con operatori provenienti dal Bra- 600 + Iva. sile, dal Giappone, dalla Russia e Roma - Incoming dagli Stati Uniti. I buyer selezionati sono importa- 27 - 28 marzo 2019, nella sede di Confagricoltura tori, distributori e Ho.Re.Ca. Il programma proposto da Con- I buyer sono importatori, distribufagri Promotion prevede quanto tori e Ho.Re.Ca di Brasile, Giappone, Russia e USA. segue:
Parola d’ordine
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L’incoming include le seguenti attività: • 27 mattina: B2B con i buyer internazionali • 27 pomeriggio: workshop di formazione sui mercati presenti per le aziende partecipanti • 28 mattina: B2B con i buyer internazionali • Coffee Break • Interpretariato • Servizio sommelier ed allestimento dei tavoli per le degustazioni; • Possibilità di partecipare, a proprie spese, alle cene organizzate con i buyer • Numero buyer: 7-10 In caso di un numero elevato di aziende si aggiunge il pomeriggio
e export del 28 per le attività dei B2B. Il costo è di 650 euro + iva. Zurigo (Svizzera) B2B 13 - 14 maggio 2019 con un seminario introduttivo al mercato e una giornata di incontri B2B. Il programma prevede: • lunedì 13 maggio 2019: (ore 9.00 - 10.00 introduzione al mercato svizzero; 11.00 - 15.00 B2B e lunch a buffet) • martedì 14 maggio 2019 (ore 10.00 - 12.00 visita ai liquor stores di Zurigo, compresa nella quota di partecipazione ma facoltativa). La quota è di 1.000 euro + iva e comprende: • Un seminario introduttivo il
seminario introduttivo per illugiorno prima degli incontri di strare il mercato e per preparabusiness per illustrare il mercato re efficacemente le aziende agli e per preparare efficacemente le interlocutori locali aziende agli interlocutori locali • Una giornata dedicata ai B2B • Il pomeriggio interamente dedicato ai B2B con importatori e distributori con importatori, distributori, tra• Coffee Break de e press • Servizio di interpretariato • Il secondo giorno: visita ai negozi specializzati nelUSA - Chicago e New York la vendita di vini e spiriti B2B il 4 e il 6 giugno 2019 • Servizio di interpretariato; • L’evento è riservato ad un nuCANADA mero minimo di 10 ed un massiB2B nel mese di giugno mo di 15 aziende. I lavori proposti saranno così arLa quota di partecipazione è di ticolati: • Un seminario introduttivo per 1.250 Euro + iva. illustrare il mercato e per preparare efficacemente le aziende Confagricoltura sta inoltre valutando di aggiungere al programagli interlocutori locali • Visita ai negozi specializzati nel- ma 2019 un incoming dedicato esclusivamente ai vini biologici, a la vendita di vini e spiriti • Una giornata intera dedicata ai Roma, ad un costo di 650 euro + B2B con importatori, distributo- iva per azienda. Alcuni territori a vocazione vitiviri, trade e press nicola si sono inoltre proposti per • Servizio di interpretariato • L’evento è riservato ad un nu- ospitare incoming nei mesi di otmero minimo di 10 ed un massi- tobre, novembre e prima metà di dicembre con buyer provenienti mo di 15 aziende. La quota di partecipazione per sin- da Stati Uniti, Sud Est Asiatico e gola tappa è di 1.250 Euro + iva; Messico. Le proposte sono al vain caso di adesione ad entrambi glio dell’organizzazione. gli eventi il costo è di 2.200 Euro Le aziende interessate a parteci+ iva. Le date del Canada sono in pare o a richiedere ulteriori delucidazioni per uno o più eventi, fase di definizione. possono contattare il settore Competitività Territoriale di ConfagriGiappone (Tokyo) B2B il 18 e 18 novembre 2019 coltura, nelle persone di Pina RoI lavori proposti saranno così ar- mano (romano@confagricoltura. it) e Ulrike Nohrer (ulrike.nohticolati: rer@confagricoltura.it). • La mattina: nnn
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Deoleo un anno dopo Incontro a Roma per fare il punto sui risultati del protocollo e programmare la prossima campagna di Gabriella Bechi
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i chiude con un bilancio positivo il primo anno dell’accordo tra Confagricoltura e Deoleo, gruppo che con i suoi brand, tra cui Bertolli, Carapelli e Sasso, è al primo posto nel settore olio di oliva in Italia, Spagna e Stati Uniti, con un valore netto delle vendite di 692 milioni di euro ed un volume di oltre 170 milioni di litri di olio. Soddisfatte, dunque tenuto conto delle difficoltà legate ad un’annata particolarmente difficile per il settore, con una produzione ai minimi storici - entrambe le parti, che hanno fatto il punto della situazione e posto le basi per il lavoro del prossimo anno in una riunione che si è svolta a Roma nella sede di Confagricoltura.
“Il protocollo - ha detto Vincenzo Lenucci responsabile della direzione economica di Confagricoltura - resta un esempio di un modo nuovo di cogliere le opportunità di mercato per il comparto olivicolo. Una possibilità che la nostra Organizzazione offre ai propri associati, nell’assoluto rispetto delle scelte imprenditoriali di ciascuno”. Sono 435 le tonnellate di olio extra vergine d’oliva contrattualizzate e in fase di ritiro, sia convenzionale, sia biologico. Quattro le regioni coinvolte: Puglia, Sicilia, Calabria e Toscana, dove in autunno si sono svolti incontri tra i dirigenti dell’azienda olearia, frantoi e produttori associati all’Organizzazione agricola, nel corso dei quali sono
Buoni i risultati alla luce di una pessima annata state illustrate finalità e modalità di applicazione dell’accordo. Momenti di confronto che sono stati anche l’occasione per verificare i requisiti dei frantoi partecipanti alle attività della prima annualità e per coinvolgere ulteriori operatori per quelle successive. “Gli incontri che abbiamo fatto sul territorio - ha detto Pierluigi Silvestri, presidente Op Confoliva - sono stati molto positivi, poiché hanno permesso di creare una rete con i produttori e con i frantoi che abbiamo visitato. Una rete sulla quale continueremo a lavorare in vista della prossima campagna olearia”.
La produzione dell’olio di oliva destinato ad extravergine in Italia è notoriamente insufficiente a soddisfare il fabbisogno dell’industria di trasformazione e del consumo. Inoltre, è ancora troppo bassa la percentuale di conferimento di materia prima in strutture aggregate che possano vantaggiosamente favorire una ordinata commercializzazione del prodotto; anche su promettenti mercati esteri, come gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina. Il protocollo prevede di avviare interventi diretti all’incremento dei mercati di sbocco per le produzioni olearie, con un contestuale miglioramento sia della produzione, sia della produttività a livello agricolo italiano; ma anche di implementare alcune caratteristiche qualitative dell’olio di oli-
va extravergine e la sostenibilità della sua produzione a condizioni mutualmente vantaggiose per tutti gli operatori della filiera. Un protocollo che permette di introdurre un modello remunerativo per tutta la catena di produzione dell’olio; attenuando, da un lato la volatilità del mercato, e dall’altro migliorando l’efficienza e la competitività. E da una profittabilità soddisfacente per ogni attore della filiera scaturisce la possibilità di lavorare insieme, come partner e non come controparti. “Vista la pessima campagna, essere riusciti a coprire quantitativi che ci eravamo prefissati è un buon risultato - ha commentato Anna Cane, direttore scientifico e affari pubblici di Deoleo -. Durante gli incontri sul territorio abbiamo trovato energie positive e spirito di collaborazione e questo ci fa ben sperare per il prossimo anno. Stiamo lavorando per creare nuovi rapporti di filiera basati sulla condivisione degli obiettivi e sulla trasparenza, per creare qualcosa di veramente innovato e utile per il settore olivicolo italiano”. “Crediamo in questo contratto - ha aggiunto Filippo De Santis presidente di Asprol Cosenza - che offre nuove opportunità ai nostri soci e siamo convinti che il prossimo anno andrà ancora meglio, viste le difficoltà dalle passata campagna. Abbiamo trovato in Deoleo un interlocutore serio e affidabile. Per questo ci impegneremo a rispettare le quantità concordate e migliorare la qualità secondo gli standard richiesti.” Rafforzare i rapporti con i frantoi e i produttori che hanno partecipato alla prima annualità, crearne di nuovi, allargare il numero delle regioni coinvolte sono gli obiettivi per la prossima campagna, sintetizzati da Enrico Poggi, direttore acquisti di Deoleo, con l’impegno reciproco di lavorare insieme per creare valore aggiunto nella filiera, attraverso azioni che puntino ad un aumento della produzione, della produttività, della qualità e della sostenibilità. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 35
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Oscar dell’ortofrutta Premiati alla manifestazione di Venezia tre imprenditori soci di Confagricoltura di Paola Castello
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i è svolta il 18 gennaio nella splendida cornice dell’Hilton Molino Stucky di Venezia la giornata dei “Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana”, per celebrare uno dei settori più importanti dell’agroalimentare italiano. Obiettivo principale della manifestazione, giunta alla settima edizione e di cui Confagricoltura è partner, è mettere in evidenza le professionalità di imprenditori e manager, che possano fare da modello per la crescita e lo sviluppo del settore ortofrutticolo italiano. A rappresentare Confagricoltura, tra le autorità, il presidente della Federazione nazionale di prodotto pomodoro da industria, Fabrizio Marzano, e il presidente della
Federazione nazionale di prodotto frutticoltura, Francesco Donati. Dieci i Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana 2019 premiati. Tra questi tre imprenditori di Confagricoltura. Alessandro Annibali, dell’azienda “New Factor” di Rimini, produttore di frutta in guscio e promotore di più di un progetto di rilancio della noce italiana. Quella di Annibali, riconosciuta come l’azienda più innovativa del comparto di frutta secca e snack naturali, è stata la prima in Italia a sviluppare un progetto di filiera, come ci ha raccontato l’imprenditore. Un’azienda da sempre orientata all’innovazione ed alla ricerca di nuovi prodotti, ma allo stesso tempo legata alle tradizioni del territorio in cui opera.
Fondamentale guardare all’estero
La premiazione dei “Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana”
“Far parte di un parterre così qualificato è stato emozionante, oltre che gratificante” ha detto Alessandro Annibali a proposito del riconoscimento conferitogli a Venezia. “Ma la grande soddisfazione è soprattutto vedere premiate le proprie idee e vedere riconosciuti i risultati raggiunti”. Tra i vari traguardi messi a segno dall’azienda New Factor - ci ha spiegato Annibali - anche il merito di aver cambiato, con una efficace campagna di comunicazione e sensibilizzazione, condotta in collaborazione con Centri di ricerca e Università, l’idea della frutta secca nell’immaginario collettivo: da prodotto ipercalorico e bandito da molte diete salutiste a prodotto il cui consumo, invece, è consigliato proprio in virtù delle proprietà
nutritive che possiede. Il secondo premiato è stato Fabio Palo di “Finagricola”, azienda della Piana del Sele, in Campania, leader in Europa per la produzione di ortaggi freschi. Da sempre riconosciuta pioniera per scelte varietali, di packaging, per le politiche aziendali e l’attenzione alla ricerca e all’innovazione. “Il riconoscimento ricevuto alla giornata “Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana” è per noi importante - ci racconta Fabio Palo - perché è il risultato di un lavoro che da anni ci vede impegnati in un progetto di diversificazione aziendale”. L’imprenditore precisa di aver puntato sulla possibilità di trasformare la materia prima, creando, con successo, una linea di prodotti trasversale che abbrac-
ciasse il comparto fresco e quello industriale. Palo ha ricordato anche quanto sia fondamentale per un’impresa oggi l’internazionalizzazione. “L’export è sempre stato per noi un obiettivo primario ed oggi il rappresenta il 40% del nostro fatturato. In un Paese nel cui mercato si riducono i consumi di ortofrutta ed aumenta la competitività, è indispensabile allargare gli orizzonti commerciali e guardare all’estero.” Molto orientata all’export è anche la terza azienda di Confagricoltura premiata ai “Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana”, “Ecofarm”, di Giuseppe e Rocco Patrì. Giuseppe Patrì, che insieme al padre guida l’azienda di famiglia in Sicilia, è un pioniere ed un innovatore: ha riscoperto e rilanciato le varietà ortofrutticole autoctone nella sua azienda che si estende su una vastissima superficie di terreno collinare tra le province di Agrigento, Catania e Caltanissetta. Come le altre due, anche Ecofarm è un’azienda fortemente orientata all’innovazione e che investe molto in ricerca. Tra le altre cose, ad esempio, in collaborazione con le Università di Palermo e Catania sta portando avanti dei progetti di ricerca per selezionare le varietà migliori dei prodotti, prolungarne la shelf life e preservarne la qualità il più a lungo possibile, anche in funzione di un export a lungo raggio verso Paesi come la Cina. All’evento di Venezia sono state premiate tre realtà imprenditoriali eccellenti, accomunate da tre elementi decisivi, che vogliamo sintetizzare con le parole dello stesso Annibali: le idee, vincenti ed innovative, senza le quali non si può neppure partire; i capitali, che con delle buone idee si possono reperire; ma soprattutto le persone. Sono queste, infatti, con le loro capacità ed il loro entusiasmo, a fare la differenza. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 37
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Confagricoltura all’incontro internazionale organizzato dal ministero dell’Agricoltura francese di Elena Gherardi
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li allevatori suinicoli italiani saranno a breve profilati in base al grado di benessere animale rilevato nei loro allevamenti: il sistema ClassyFarm è entrato nel vivo. Ma una cosa è avere check-list condivise a cui riferirsi per rispettare i parametri, altra cosa è avere le risorse per mettere in campo azioni che il consumatore pretende senza riconoscerne il costo nel prezzo finale. Fatte salve le specificità nazionali, si tratta, per una volta, di difficoltà che diversi Paesi europei stanno affrontando insieme, tanto che il ministero dell’Agricoltura francese ha organizzato, il 10 e 11 gennaio scorsi, un incontro internazionale nella sede dell’OIE (Organismo Internazionale delle Epizoozie). L’iniziativa è giunta a seguito di un’audizione in Commissione europea dei Capi dei Servizi Veterinari (Chief Veterinary Officers - CVO) dei 28 Paesi dell’Unione Europea, in cui la Finlandia e la Svezia chiedevano una maggiore applicazione delle norme sul benessere animale dei suini. A fronte della richiesta, i delegati di Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda e Spagna, oggetto degli Audit sul 38 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019
Benessere dei suini e red tema svolti dalla Commissione europea nel 2017, hanno concordato un incontro con lo scopo di scambiarsi informazioni sulle iniziative intraprese. Le delegazioni dei Paesi in questione, composti da rappresentanti istituzionali, istituti di ricerca e Organizzazioni di categoria hanno preso parte all’assise parigina. L’incontro, che si è aperto con i saluti del direttore generale dell’OIE Monique Eloit, ha visto la partecipazione di Desmond Maguire direttore dell’unità F2 della direzione sulla salute ed il benessere animale (DGSANTE) della Commissione Europea e di Patrick Dehaumont direttore generale del ministero dell’Agricoltura francese.
La delegazione italiana era composta dai rappresentati dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia ed Emilia Romagna (IZSLER-centro di referenza nazionale per il benessere animale), del Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA), di UNAITALIA, della Federazione nazionale dei medici veterinari e dai rappresentati di Confagricoltura e CIA. In qualità di relatori sono intervenuti Loris Alborali, responsabile della sezione diagnostica e benessere animale di Brescia dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia, e Giovanbattista Guadagnini, medico veterinario specialista in patologia suina e vicepresidente di European Association
Sul tavolo difficoltà comuni a diversi Paesi europei
ddito Porcine Health Management. I due esperti hanno presentato le misure che l’Italia sta mettendo in atto con ClassyFarm e il ruolo di supporto del veterinario aziendale, mentre è spettato a Daniele Mezzogori - funzionario per le produzioni zootecniche e aspetti veterinari di Confagricoltura - il compito di portare all’interno del tavolo il punto di vista degli allevatori associati. Angela Garofalo, della CIA, è infine intervenuta sul tema della castrazione nell’ambito della tavola rotonda dedicata. Nell’Unione Europea sono entrati in vigore 26 Piani di azione nazionali, molti dei quali basati sulla valutazione del rischio e conseguenti misure di implementazione del benessere animale
che, al momento, soddisfano le richieste della Commissione. Dal confronto è emerso come a livello comunitario siano l’attenzione dei cittadini e l’opinione pubblica a determinare la pressione perché si rendano conto del benessere in allevamento, con la conseguenza che alcune azioni poste in essere, quali quelle relative alle scrofe libere, assecondano più un’idea comune che non un effettivo miglioramento dello stato dell’animale. “Sono stati presentati i risultati di una ricerca incentrata sull’individuazione di sistemi di allevamento alternativo per le scrofe gestanti – sottolinea Mezzogori - che hanno messo in evidenza come l’isolamento delle femmine
in gabbia nei giorni successivi al parto, oltre a garantire una maggiore sopravvivenza dei suinetti, assicuri un maggior benessere delle scrofe, che presentano livelli di cortisolo più bassi rispetto a quelle tenute libere”. Sia Francia che Danimarca si sono dotate di centri di referenza nazionali per il benessere animale e hanno avviato azioni di comunicazione ai cittadini. Anche la Commissione ha istituito un centro di referenza europeo per il benessere animale (EURCAW) a Wageningen (Olanda), che sta costruendo una rete di contatti con esperti e centri di ricerca di tutta Europa a sostegno delle attività della Commissione e delle Istituzioni degli stati membri. Il centro, che fornirà assistenza, sta avviando una serie di ricerche sul benessere animale anche con riferimento agli indicatori necessari per poterlo misurare oggettivamente. “Sono stati due giorni intensi - sottolinea Mezzogori - da cui sono emerse, pur con le specificità di ciascun Paese, alcune problematicità comuni: si è parlato di caudectomia, castrazione, gestione delle scrofe, sistemi di certificazione ed etichettatura sul benessere animale. La questione che ho posto, tra le tante, è quella con la quale si confrontano quotidianamente gli allevatori: il benessere animale richiede costi aggiuntivi, chi li paga? Ovviamente dal tavolo non è uscita una ricetta in merito, ma la discussione è servita per porre sempre più in evidenza questo fattore, che dal nostro punto di vista è determinante, a maggior ragione, se, come è emerso, i consumatori non riconoscono il valore aggiunto del benessere anche se certificato in etichetta”. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 39
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Nuove strategie di crescita Stati generali organizzati da Confagricoltura e Agriturist Lombardia di Anna Gagliardi
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ispetto agli esordi, quando era l’unica espressione di multifunzionalità dell’azienda agricola, oggi l’agriturismo è un comparto maturo che ha ampliato molto i contorni delle proprie competenze. Lo dimostrano i dati, ma soprattutto le forme sempre più diversificate e integrate, anche in chiave territoriale, per tipologia di attività e di servizi proposti. L’argomento è stato oggetto di approfondimento degli Stati generali dell’agriturismo da parte di Confagricoltura e Agriturist Lombardia nell’azienda Ricci Curbastro a Capriolo, nel cuore della Franciacorta. Il qua-
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dro emerso è variopinto, con alcuni punti di forza e altri, invece, sui quali occorre ancora lavorare e individuare strategie di crescita. In Italia sono attive 23.406 aziende agrituristiche nelle varie declinazioni: con o senza alloggio, ristorazione, piazzole di sosta. Il numero è in costante aumento da un decennio a questa parte, sebbene a velocità diverse. Nel solo ultimo anno, la variazione positiva è stata del 3,3%: per la maggior parte si tratta di strutture con alloggio, distribuite prevalentemente al Nord e al Centro (Tabella 1). Allargando questa fotografia al lavoro realizzato dal Centro Studi di Confagricoltura, basato sempre su dati Istat, emerge che la regione con il maggior numero di posti letto è di gran lunga la Toscana (62.779), seguita a distanza dalla Provincia Autonoma di Bolzano (23.775) e dall’Umbria (23.498). Gli arrivi (turisti accolti) sono stati, nel 2017, 3,2 milioni, di cui il
47% stranieri, con una crescita del 6,7% rispetto al 2016. Le presenze (pernottamenti dei turisti) si sono attestate sui 12,7 milioni, il 58% dei quali stranieri. E’ ancora la Toscana ad aggiudicarsi il primato di arrivi e presenze (Tabella 2). Rispetto alla media nazionale del 47% di arrivi di stranieri, vanno oltre la Provincia Autonoma di Bolzano con il 69%, la Toscana con il 55% e la Sardegna con il 52%. Seguono Sicilia, Piemonte e Liguria con il 48% e il Veneto con il 47%. Riguardo ai pernottamenti dei turisti stranieri, rispetto alla media nazionale del 58%, fanno man bassa ancora Bolzano con il 72%, la Toscana con il 67% e la Liguria con il 59%. Sono pertanto gli stranieri a rappresentare oltre la metà del fatturato medio aziendale in tutta Italia, con picchi nelle regioni appena citate. Alla maggiore incidenza delle presenze dall’estero sul totale delle
Tabella 1
2016
2017
Var % 2016/17
Var Ass 2016/17
Italia
22.661
23.406
3,3%
745
Nord
10.473
10.560
0,8%
87
Centro
7.777
8.264
6,3%
487
Mezzogiorno
4.411
4.582
3,9%
171
(elaborazioni RRN Ismea su dati Istat 2018)
presenze, confrontata con l’analogo dato degli arrivi, corrisponde una sensibile differenza della durata del soggiorno tra italiani e forestieri. La vacanza media degli stranieri è di 5 giorni contro i 4 delle totalità degli ospiti. Vanno oltre nelle Marche (più di 7 giorni) e nella Provincia Autonoma di Bolzano (poco più di 6 giorni). Il Centro Studi di Confagricoltura fa emergere un particolare utile a una migliore percezione del fenomeno in atto: “Pur essendo obbligatoria la comunicazione, da parte
delle aziende turistiche e agrituristiche, i dati testimoniano che tale adempimento in alcune regioni è largamente ignorato senza che gli uffici statistici regionali adottino provvedimenti in proposito. Così - continua il Centro Studi - l’utilizzo medio dei posti letto risulta inferiore ai 30 giorni l’anno in Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Sardegna, con valori evidentemente incompatibili con un adeguato tornaconto economico dell’attività agrituristica”. Un provvedimento che dovrebbe garantire maggiore precisione nella raccolta dati potrebbe essere quello annunciato dal Mipaaft, che ha avviato per la prima volta un percorso comune nell’ambito della raccolta ed elaborazione dei flussi turistici presentando un software per l’ottimizzazione dei metodi di raccolta delle informazioni statistiche che garantirà, così sostiene il Ministero, una maggiore quantità, qualità e tempistica delle informazioni, in modo da coadiuvare l’orientamento strategico pubblico e privato. E a proposito di strategie, è il presidente di Agriturist Lombardia, Gianluigi Vimercati, a porre l’attenzione sulla necessità, consolidati i risultati, di andare oltre e “dare un futuro al settore attraverso la qualità dei servizi e la multifunzionalità, senza adagiarsi
sui traguardi raggiunti”. “In pratica occorre qualificare ancora di più l’offerta, rendendola unica”, precisa Umberto Bertolasi, direttore di Confagricoltura Lombardia. Gli fa eco Umberto Selmi, di Ismea, che avverte: “Nonostante l’andamento positivo, l’agriturismo evidenzia ultimamente una contrazione della propria quota di mercato a favore degli alloggi privati e dei bed and breakfast”. Uno dei fattori determinanti di questa tendenza manifestatasi in tempi molto rapidi è il successo dei portali dedicati alla promozione e commercializzazione di alloggi privati. Ciò nonostante l’agriturismo può contare sulla confortante, crescente richiesta di tour enogastronomici e di esperienze legate al vino e al cibo, alle degustazioni guidate, ai corsi di cucina con materie prime agricole locali. Si tratta, anche in questo caso, di organizzare e strutturare l’offerta, promuoverla sui canali web, garantendo un alto livello di ospitalità. nnn
Gianluigi Vimercati
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Puglia in ginocchio Xylella,gelate e Psr minano nel profondo l’agricoltura
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ono tempi duri per l’agricoltura pugliese. Il flagello della Xylella, che ha attaccato il Salento e che ha cominciato la sua risalita verso il nord della Regione; le gelate del 2018, che hanno quasi azzerato il raccolto olivicolo della campagna in corso. Drammi che finora sono rimasti senza una reale soluzione e ai quali la Puglia agricola ha reagito con azioni sindacali forti e determinate a ottenere dalle Istituzioni risposte concrete. A rendere il quadro ancora più fosco sono le incertezze legate all’attuazione del Piano di sviluppo rurale regionale: secondo le rilevazioni Agea, la Puglia è penultima per la spesa dei fondi, un ritardo inspiegabile, soprattutto alla luce delle gravi difficoltà del settore. Dopo una serie di stopand-go, mercoledì 6 febbraio, la
commissione Agricoltura del Senato ha raggiunto un accordo di massima per approvare nel più breve tempo possibile un provvedimento che metta insieme gli interventi sulle gelate del 2018 e quelli per la Xylella che erano stati inseriti come emendamenti al Dl Semplificazioni e che erano stati poi stralciati. LA XYLELLA I tempi sono strettissimi. Dal recente incontro fra il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il Commissario europeo Vytenis Andriukaitis è emersa la preoccupazione dell’Europa per il fenomeno del contagio da Xylella: il batterio non impensierisce solo l’Italia. E Andriukaitis ha confermato la disponibilità dell’Ue a garantire sostegno concreto, ma ha ribadito la necessità che l’Italia si doti di uno specifico piano di contrasto e che attui
tutte le misure fitosanitarie indicate. “Ho personalmente raccolto la massima disponibilità da parte del Commissario Andriukaitis spiega il presidente Massimiliano Giansanti -. Ma è necessario che tutte le Istituzioni, nazionali e regionali, si facciano seriamente carico del problema. È fondamentale prima di tutto attuare tutte le misure atte a bloccare il contagio e a evitare che l’area infetta si estenda oltre. Così com’è necessario trovare una via per sostenere e rilanciare i territori che sono già stati colpiti. Per questo Confagricoltura s’impegna a portare la questione su tutti i tavoli istituzionali competenti”. Questa la situazione in cui si trova la Puglia: cinquemila chilometri quadrati intaccati, oltre un milione di piante di olivo colpite, tre province coinvolte e una quarta, quella di Bari, ormai rien-
trata nella zona cuscinetto, dopo il rinvenimento di una pianta infetta anche nell’agro di Monopoli. E la preoccupazione cresce man mano che ci si approssima alla primavera, stagione in cui l’infezione letteralmente galoppa. Ma cosa si è fatto finora? A rallentare l’attuazione delle misure fitosanitarie è stata soprattutto l’incertezza nell’adottare le decisioni della Commissione europea e poi anche l’esistenza di vincoli regionali e nazionali di natura paesaggistica, forestale, idrogeologica, rispetto ai quali è evidente la necessità di trovare un meccanismo di superamento. È intanto stato approntato il Piano di emergenza per il contenimento della Xylella fastidiosa”, cui è stato assegnato un fondo di 30 milioni di euro, a valere sulle disponibilità residue del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, nell’ambito dell’annualità 2018: si tratta dei fondi promessi dal ministro per il Sud Barbara Lezzi. LE GELATE Il quadro già drammatico per l’agricoltura pugliese si è aggravato fra febbraio e marzo del 2018 quando si sono abbattute sulla Puglia centro-settentrionale due gelate consecutive, che si sono rivelate disastrose specie per le coltivazioni olivicole delle province di Bari, Barletta-Andria-Trani e in parte per la provincia di Foggia. “Siamo nel cuore dell’olivicoltura d’eccellenza pugliese - spiega Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia -. Le piante sono state danneggiate profondamente, al punto che non sono state in grado di produrre frutto”. A conti fatti, le gelate hanno comportato un danno complessivo superiore agli 800 milioni di euro, la perdita di oltre un milione di giornate lavorative, la chiusura di un migliaio di frantoi in tutto il territorio, la produzione decurtata del 70% circa. Anche per le gelate, la richiesta di sostegno da parte del governo si è tradotta nel tentativo di inserire un emendamento da ultimo - nel Dl Semplificazio-
ni, poi espunto. “Inspiegabile lo stralcio delle previsioni normative per la Xylella e per le aziende agricole pugliesi colpite dalle gelate”, ha affermato il presidente Giansanti, che ha aggiunto: “Il ministero ha dimostrato di prendere molto sul serio le questioni pugliesi e siamo fiduciosi che in tempi brevi arriveremo a una soluzione”. Si è arrivati così alla proposta di portare in ComAgri al Parlamento un provvedimento che tenga insieme le due problematiche. È necessario approvare una deroga alla legge n. 102/2004 in maniera da consentire che la Regione possa presentare al declaratoria di calamità naturale e si possano applicare le agevolazioni previste per le aree colpite. Anche magari abbinando una agevolazione in termini di copertura degli interessi dovuti dalle imprese toccate da Xylella e dalle gelate, per i mutui contratti prima del 2019. IL PSR Restano intanto critiche le prospettive della Puglia rispetto alla spesa del Piano di sviluppo regionale, programmazione che sarà certamente impegnata anche dagli eventuali provvedimenti che il Parlamento assumerà rispetto a Xylella e gelate. Secondo gli ultimi rilevamenti di Agea, la Puglia è penultima per la spesa dei fondi, che sarebbe ferma al 9,6%, pari a 157 milioni di euro, a fronte di una dotazione finanziaria complessiva di 1.640 milioni di euro. “Il tempo stringe e il rischio disimpegno è dietro l’angolo - afferma il presidente di Confagricoltura Puglia, Donato Rossi -. In una situazione come quella che stiamo vivendo, abbiamo bisogno di una macchina burocratica snella, che risponda velocemente alle criticità e che sappia nel contempo dare una prospettiva alle aziende pugliesi, la cui capacità imprenditoriale e innovativa è indubbia, ma che non devono essere lasciate sole”. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 43
M APPAMONDO
di Jordan Nash
Corsia preferenziale per i prodotti marocchini
L’
accordo tra l’Unione Europea e il Marocco, siglato lo scorso 16 gennaio, riguarda gli scambi commerciali di tutti i prodotti agricoli, che saranno liberalizzati, con l’eccezione di sette categorie. Lo ha specificato il ministro In Francia ci sono semprecedente. Di questi, pre meno agricoltori. Lo 9.533 sono sotto i 40 anni. dell’Agricoltura, della rilevano i dati diffusi da Il numero totale di impren- Pesca marittima, dello Sviluppo rurale e dell’AcMutualité sociale agricole, ditori agricoli è sceso a qua e delle Foreste, Aziz che sottolinea anche come 448.500 (-1%). Dieci anni Akhannouch, rilevando il numero di nuovi insefa, nel 2008, la Francia ne che l’adozione dell’accordiamenti, pur in aumento, contava 514.000. Il Paese do agricolo con l’Unione non riesca a compensare perde tra l’1,5% e il 2% europea (UE) è la congli abbandoni. I nuovi agri- agricoltori l’anno. La buocoltori sono leggermente na notizia, secondo Msa, è ferma dell’impegno per in rialzo nel 2017 (+ 1,2%), che non si è verificato un un “accordo strategico, dopo un calo del 6,2% nel declino accelerato negli solido ed equilibrato”. La 2016: 14.319 imprenditori, ultimi quattro anni, nonovendita di prodotti agri173 in più rispetto all’anno stante la crisi. coli verrà attuata in tre fasi: per alcuni avverrà immediatamente, per GERMANIA PUNTA SULL’EQUO E SOLIDALE altri in cinque anni e per Il ministro dello altri ancora nell’arco di Sviluppo tedesco, dieci anni. Akhannouch Gerd Mueller, intenha anche spiegato che è de incentivare i prodotti alimentari del commercio equo e solidale. “Chi vende banane a meno di 1 euro al chilo, accetta il lavoro minorile praticato in Nigeria, Ghana e Costa d’Avorio”, ha dichiarato in occasione di Gruene Woche di Berlino. Mueller e il ministro dell’Agricoltura Julia Kloeckner (Cdu) hanno ribadito l’impegno del governo verso il miglioramento delle condizioni di vita dei coltivatori di cacao, soprattutto in Africa occidentale. FRANCIA: AGRICOLTORI IN CALO
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stato convenuto di liberalizzare tutti i prodotti agricoli, compreso l’olio d’oliva, ad eccezione di sette prodotti, tra cui pomodori e clementine, nonché alcuni ortaggi la cui quota di esportazione è stata significativamente ridotta. I prodotti che saranno liberalizzati in un periodo di cinque anni sono quelli per cui il Marocco ha un vantaggio competitivo netto e che non rappresentano una minaccia per il tessuto produttivo, come le verdure surgelate e alcuni prodotti alimentari. Nella terza categoria ci sono prodotti che saranno liberalizzati per un periodo di dieci anni, come cotone, riso e cioccolato, ad eccezione di 19 che non saranno liberalizzati con la fissazione di contingenti tariffari a sostegno della competitività.
Brexit e agricoltura NFU ha calcolato che la Gran Bretagna è autosufficiente quasi per il 60% del suo fabbisogno e che riceve oltre tre miliardi di sterline dall’Ue. Fin quando lo scenario strutturale del Regno Unito non verrà chiarito, sarà difficile capire cosa succederà ai sostegni per l’agricoltura di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. ome si muoverà il Tanto più che, da molti Regno Unito quan- anni, proprio i sussidi do mancheranno i agricoli europei al Recontributi all’agricoltura? gno Unito sono oggetto di critiche. Con la Brexit, Un’indagine del quotiGuy Shrubsole, attividiano Guardian e del sta dell’organizzazione gruppo ambientalista ambientalista Friends of Friends of the Earth ha the Earth, si augura che, rivelato l’elenco di chi, nel 2017, ha ricevuto 5,7 quando dovranno votare la riforma del sistema milioni di sterline della dei sostegni agricoPac. In particolare gli li, i politici riflettano importi più consistenti sull’interesse pubblico. all’azienda del Duca di “Speriamo - ha dichiaNorfolk (473.000 sterrato - che mettano al line) e al conservatore primo posto l’interesse Richard Drax, (411.000 dei cittadini e votino a sterline). Il settore favore di una radicale rappresenta quasi lo 0,5% del prodotto lordo revisione dei sussidi agricoli, in modo tale e, dopo la Brexit, gli che, in futuro, i soldi imprenditori agricoli inglesi non riceveranno pubblici siano destinati a beni pubblici, come il più sussidi dall’Europa, ripristino delle risorse ma dovrebbero essenaturali e la riduzione re promulgate leggi a sostegno del comparto. delle inondazioni”.
C
GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 45
SPECIALE RISO
Dopo il ritorno dei dazi sulle importazioni da Cambogia e Myanmar rilanciare il prodotto italiano
I
ncassata la vittoria del ripristino della clausola di salvaguardia, l’Italia del riso riacquista un po’ di serenità, ma non depone le armi: i dazi reintrodotti sulle importazioni da Cambogia e Myanmar sono decrescenti e hanno una durata triennale, pertanto non si tratta di una misura definitiva, semmai di una tregua. “La riattivazione della clausola di salvaguardia è un risultato importante, ma non dobbiamo considerarlo un traguardo, bensì un punto di partenza”. Lo hanno ribadito i risicoltori al ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, in visita a Vercelli e a Novara dopo il parere della Commissione UE. Ora si tratta di definire una strategia per valorizzare e rafforzare il riso italiano, a più livelli. Tavolo di filiera “È la priorità”. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti lo ha detto subito, commentando il risultato di Bruxelles: “Dobbiamo lavorare in squadra per progettare la filiera riso”. Tutti d’accordo, anche il ministro, che in Piemonte ha detto di voler ripetere per il riso ciò che è successo per la pasta e il grano: “Voglio andare avanti nella stessa direzione, con un tavolo insieme a tutti gli interlocutori: agricoltori, industriali, GDO e - ha precisato - pure i consumatori”. Piano risicolo nazionale Ne ha parlato Centinaio a Vercelli: “Con la filiera, voglio costruire un piano risicolo nazionale condiviso, a lungo termine. Oggi avrei
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Avanti tutta potuto organizzare una bella risottata in piazza per festeggiare il risultato europeo, ma ho preferito un incontro più tecnico proprio per iniziare a programmare”. Parole che accolgono in pieno quanto Confagricoltura auspica non solo per il comparto, ma per tutto il settore agricolo, come ha spiegato durante l’assemblea di dicembre il presidente Giansanti: andare oltre l’emergenza e progettare il rilancio dell’agroalimentare. La promozione Il consumo di riso in Italia nell’ultimo anno è comunque aumentato. Occorre farlo crescere ancora,
anche all’estero. A questo proposito il ministro ha detto di aver coinvolto il MiSE per trovare dei fondi per un piano di promozione del prodotto italiano, che ha una qualità eccellente universalmente riconosciuta. Il presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà ricorda che qualche anno fa è stato realizzato un progetto che aveva questo obiettivo: “Adesso possiamo fare di più - dice - in modo più costante e mirato, sempre se ci sono le risorse dedicate. Noi siamo pronti”. Centinaio ha annunciato agli agricoltori di essere al lavoro con la
Da sinistra: Tiromanni, Brondelli, Perinotti, Centinaio, Bossignana, Bobba, Carrà
LE CONSEGUENZE DEI DAZI
Nel 2018, in Italia, le superfici coltivate a riso sono diminuite del 5% rispetto all’anno precedente, attestandosi intorno ai 218mila ettari per quasi 4mila aziende. In Europa, in cinque anni, la quota di mercato del riso si è ridotta dal 61% al 29%, le superfici quasi del 40%, e le importazioni da Cambogia e Myanmar senza tariffe doganali sono lievitate da 27mila a 300mila tonnellate. I dazi appena reintrodotti resteranno in vigore per tre anni. Nel 2019 si attestano a 175 euro a tonnellata, per poi scendere a 150 euro nel 2020 e a 125 euro nel 2021. Come previsto dalle norme sulle preferenze generalizzate ai Paesi in via di sviluppo, il periodo di applicazione potrebbe essere esteso.
Cina per fare crescere anche lì i consumi del riso italiano. Una missione non impossibile, ma senz’altro ardua. E ha fatto presente che intanto in questi giorni si firmano i primi accordi con il Paese asiatico per i comparti dei salumi e degli agrumi. “Per il riso è ancora presto, ma ci stiamo lavorando” - ha aggiunto il ministro. Le semine “Piemonte e Lombardia rappresentano il 92% della produzione di riso. Abbiamo pertanto un ruolo fondamentale”. Il presidente dell’Ente Risi Carrà ribadisce l’importanza della scelta degli agricoltori nelle fasi della semina: “Spesso si semina sulla base dei listini” avverte, mentre oggi occorre cambiare passo. Ne è convinto anche il presidente della Federazione nazionale Riso di Confagricoltura, Giovanni Perinotti: “In questo momento storico una delle priorità è programmare semine varietali chiare, sostenute da remunerazioni certe, non in balia delle minime oscillazioni di mercato, ma con una visione più ampia”. Dello stesso parere la presidente di Confagricoltura Novara e VCO, Paola Battioli, che aggiunge: “Il mondo agricolo deve essere più compatto e fare maggiore sistema nelle trattative con l’industria risiera. Insieme dobbiamo cercare di valorizzare al massimo il riso italiano, garantendo sempre alta qualità e tracciabilità del prodotto”. Fiera in campo Riflettori puntati ancora su Vercelli, che da venerdì 22 a domenica 24 febbraio ospiterà la Fiera in campo, la manifestazione organizzata da oltre quarant’anni dai Giovani Agricoltori di Confagricoltura del territorio e dedicata in particolare al comparto riso. Ci saranno anche il presidente di Confagricoltura Giansanti e il ministro Centinaio. Sarà una nuova occasione di confronto, partendo dai temi più attuali per delineare e condividere strategie insieme agli attori della filiera. (A.G.) nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 47
S P E C I A L E M A I D I C O LT U R A
Ora o “mais” più Necessari interventi strutturali urgenti per il settore di Silvia Piconcelli
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N
onostante una chiusura in positivo per il 2018, dovuta soprattutto ad un aumento delle rese di circa l’8%, che hanno portato la produzione nazionale a 6,2 milioni di tonnellate, il settore maidicolo nazionale risente sempre più di una crisi strutturale, ormai insostenibile per i produttori. Le superfici seminate nell’ultima campagna sono state pari 614 mila ettari che, seppur con un aumento del + 2,6% rispetto al 2017, non riescono a fronteggiare la percentuale delle impor-
tazioni estere, ormai pari a 4.7 milioni di tonnellate, che rappresentano circa il 50% del totale del fabbisogno interno. Le superfici investite a mais sono ai livelli più bassi registrati negli ultimi venti anni, segnando una perdita di circa 420 mila ettari, pari a 3,8 milioni di tonnellate rispetto a 20 anni fa (cfr. tabella). Altra componente critica è rappresentata dai prezzi nazionali, che si sono stabilizzati su andamenti molto bassi (il prezzo medio della campagna 2017/18 è stato pari a 178,04 euro/t - fonte Ismea).
Da commodity a speciality Le motivazioni di questo meccanismo di crisi sono da ricercarsi in diversi fattori, alcuni endogeni al comparto, come quelli dovuti alle criticità ambientali e climatiche (stagioni sempre più siccitose); a quelle abiotiche e biotiche (infestanti e parassiti come diabrotica e piralide che dimezzano le produzioni) e alle conseguenti criticità igienico e sanitarie (con le problematiche legate alla presenza di micotossine per la granella). Altri elementi che influenzano negativamente il settore - più di tipo esogeno - sono da ricercarsi tra la volatilità dei mercati internazionali, anche accentuata dagli strumenti finanziari che incidono nei mercati delle commodities; i vincoli normativi comunitari e nazionali che hanno frenato, a più riprese, la ricerca varietale e il miglioramento genetico; la riduzione negli anni degli aiuti diretti al settore; nonché le criticità insite nel nostro mercato, quali le basse quotazioni del mais nazionale e il basso livello di concentrazione dell’offerta delle aziende agricole. Tutti questi fattori di debolezza hanno drasticamente, nel tempo, abbassato la produttività e la redditività delle aziende del comparto, che spesso si trovano a dover decidere tra due alternative: o continuare a produrre ai limiti dei costi di produzione spinti dalla volontà di non abbandonare il settore, dati i grossi investimenti realizzati nelle strutture; o convertirsi alla produzione di soia, un’alternativa sempre più premiante in termini di margini. Come ripetutamente affermano i nostri maidicoltori associati: “Ci troviamo a competere su un mercato internazionale perché il mais è una commodity, ma con degli strumenti di mercato inadeguati perché legati a logiche
e limiti intrinseci al mercato nazionale”. Sono necessarie interventi e strategie di filiera, ma non solo, per ridefinire gli obiettivi delle produzioni nazionali, sia in termini di quantità e quindi di fabbisogno interno - soprattutto per l’industria mangimistica- sia in termini di qualità; garantendo produzioni sostenibili, ma sempre più performanti da un punto di vista igienico sanitario. L’attenzione al comparto da parte delle Istituzioni è alta. Da poco è in via di creazione, con decreto a firma del ministro Centinaio, il Tavolo tecnico permanente sul Mais presso il Mipaaft. L’obiettivo del Tavolo è quello di arrivare entro la prossima estate alla definizione di un piano maidicolo nazionale all’interno del quale si evidenzino le strategie a medio e lungo termine del comparto a livello nazionale, individuando le iniziative non differibili per aumentare la competitività del settore.
I lavori del Tavolo saranno sviluppati e concertati attraverso quattro gruppi di lavoro che si occuperanno di ricerca e innovazione, di mercati e contratti di filiera, di assistenza tecnica e del coordinamento delle politiche tra il ministero e le Regioni a vocazione maidicola. Confagricoltura, naturalmente, ha già dato la sua adesione al Tavolo tecnico ed è presente con i suoi rappresentanti ad ogni gruppo di lavoro per dare il proprio contributo per il rilancio del settore. Per invertire questo trend di inesorabile declino, il settore ha bisogno sì di attenzione da parte delle Istituzioni pubbliche e da parte di tutti gli stakeholder della filiera, ma anche di strategie di valorizzazione e di incentivazione delle produzioni italiane che rilancino il mais nazionale come specialty per tutte le produzioni zootecniche, promuovendone l’utilizzo sia in termini di qualità, sia di sostenibilità ambientale. nnn
Anno
Superficie (ha)
Produzione (t)
Resa (t/ha)
2006
1.108.419
9.626.373
8,7
2007
1.053.396
9.809.265
9,3
2008
991.524
9.722.910
9,8
2009
916.158
8.172.974
8,9
2010
926.776
8.495.946
9,2
2011
994.773
9.752.373
9,8
2012
978.543
7.860.123
8
2013
908.114
7.899.617
8,7
2014
869.378
9.248.154
10,6
2015
655.993
6.597.065
10,1
2016
660.727
6.839.499
10,4
2017
645.742
6.048.499
9,4
2018
614.000
6.206.102
10,1
Meno 40% circa GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 49
EPS Ente Protezione Selvaggina di Landolfo Di Napoli
L’ESEMPIO DELL’EUROPA DOVE FAUNA SELVATICA E ATTIVITÀ PRODUTTIVE CONVIVONO
Dalla tutela integrale alla gestione Il tragico incidente avvenuto in autostrada evidenzia al di là di ogni ragionevole dubbio la necessità di affrontare il problema della fauna selvatica con la consapevolezza che al danno in vite umane non può mai corrispondere un adeguato risarcimento. È dunque necessario uscire dalla ridotta logica del risarcimento, per passare a quella della prevenzione. Gli ingenti danni materiali ed economici che la fauna selvatica
50 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019
stanziale e migratoria causano alla popolazione ed alle attività economiche, soprattutto a quelle legate all’agricoltura ed agli allevamenti, richiedono una concreta ed urgente risposta. La sovrappopolazione, non solo di una particolare specie, ma anche di specie diverse, soprattutto se tra loro concorrenti nell’occupazione del territorio e nella ricerca delle fonti alimentari, è causa di danni irreparabili agli ambienti ed alle stesse popolazioni animali. Non si spiegherebbe difatti come mai negli ambiti in cui la presenza di fauna selvatica stanziale è correttamente gestita, assicurando ai soggetti la disponibilità di sufficienti risorse alimentari e di territori, si assiste ad un consistente radicamento degli animali in simbiosi e non in contrasto con le attività produttive; mentre là dove si esercita una tutela integrale ci si avvia verso un irreversibile degrado, non solo numerico ma anche e soprattutto sanitario. Non solo nell’interesse delle popolazioni selvatiche, ma bensì di quello generale, è ormai necessario cominciare ad approcciare il problema abbandonando assurdi preconcetti e, soprattutto, facendo prezioso tesoro dell’esperienza di chi sui territori vive e dei territori vive. Appare del tutto in-
comprensibile perché in Italia sia ancora impossibile realizzare quanto invece avviene da sempre regolarmente nel resto d’Europa, dove la gestione della fauna selvatica, svolta in simbiosi al regolare esercizio delle attività produttive, è non solo motivo di giustificata soddisfazione per la salvaguardia della biodiversità animale e vegetale, ma anche fonte di reddito per la popolazione. Ormai la situazione richiede un deciso cambio di marcia anche attraverso azioni che, ponendo al centro l’obiettivo di pervenire ad una corretta ed armonica gestione della fauna e dei territori, consentano di riportare e contenere le varie specie nelle aree territoriali di diffusione tradizionale e nelle consistenze complessive che tali territori sono in grado di sostenere e supportare. È stato sicuramente un grave errore abbandonare, con riferimento a tutte le specie selvatiche, il concetto di gestione in favore di quello di tutela integrale. L’obbiettivo comune deve essere quello di riportare - anche apportando modifiche ad una legislazione non più al passo con i tempi - le specie selvatiche autoctone stanziali e migratorie nei loro areali, entro consistenze numeriche rispettose non solo delle capacità di tali aree, ma anche delle esigenze e delle attività economiche della popolazione che vi insiste. Gli agricoltori - quelli veri che sul territorio vivono e che dal territorio e dalla sua salute ed armonia traggono il loro reddito - sono pronti ad offrire il loro contributo ed a fare la propria parte.
AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A
L’agricoltura di precisione al centro dell’assemblea della Fiiaf di Ravenna di Barbara Bertuzzi
Frutteto intelligente
M
odernizzazione agricola e investimenti nella ricerca i temi del convegno sull’agricoltura di precisione svoltosi nell’ambito dell’assemblea annuale dell’Impresa familiare di Confagricoltura Ravenna, che ha visto la partecipazione del presidente nazionale Fiiaf, Carlo Lasagna, di fronte a una platea di oltre duecento soci. A sottolineare l’impegno a sostegno della crescita delle aziende agricole sono state le parole del presidente di Confagricoltura Ravenna, Andrea Betti, e della vicepresidente provinciale e nazionale dell’Impresa Familiare (Fiiaf), Danila Massaroli. «Favorire la diffusione di tecnologie digitali e di precision farming è alla base dell’accordo di partnership siglato tra Confagricoltura e Topcon Agriculture, che aiuta le imprese nel processo di innovazione e le rende più competitive». Confagri-
coltura Ravenna ha anche annunciato l’attivazione di un servizio di consulenza tecnico-economica sull’agricoltura di precisione. Tante le novità illustrate dai relatori. La campagna romagnola si automatizza, dal trattore a guida satellitare, ai sistemi di mappatura delle produzioni e di distribuzione dei fitofarmaci, per finire con filari robot-friendly. L’ingegneria affianca l’agricoltura e la digitalizzazione entra nelle colture orticole e nei frutteti, lungo vaste distese di seminativi, migliorando l’ambiente e cambiando l’impatto sulla forza lavoro, perché di fatto le nuove tecnologie sono in grado di ottimizzare l’efficienza degli operatori. Nel dettaglio, «L’agricoltore deve puntare alla mappatura delle produzioni per gestire in maniera più mirata la distribuzione dei mezzi tecnici. La tecnologia è ormai sviluppata e accessibile a tutti, ma è necessario un cambiamento nel
Carlo Lasagna e Danila Massaroli
processo decisionale» ha precisato Marco Miserocchi, direttore di Topcon Agricoltura Italia. Tutto si complica all’interno di un frutteto. È l’opinione di Luca Corelli Grappadelli, docente di Fisiologia degli alberi all’Unibo: «Proprio per le sfide operative che il frutteto pone ad una meccanizzazione intelligente, i filari devono evolvere verso configurazioni robot-friendly. Sono allo studio anche materiali innovativi quali “plastiche fotovoltaiche” per generare elettricità e migliorare la sostenibilità delle produzioni, come pure speciali impianti di protezione dalla grandine e dalla troppa luce che andrebbe ad incidere sui costi di irrigazione. Con qualche centinaia di euro si può acquistare un sistema capace di misurare il calibro del frutto in anticipo e calcolare così il periodo di raccolta ottimale, tanto da ottenere un incremento della PLV di mele e pere pari al 20-30%. Inoltre è in fase di sperimentazione un drone che si caratterizza per essere un valido “contatore di mele”: vola sotto la rete di protezione del frutteto e, grazie all’utilizzo di intelligenza artificiale, ci restituisce il conteggio dei singoli frutti con una precisione pari al 85%, quasi meglio di un essere umano. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 51
ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO FOGGIA SCHIAVONE VICEPRESIDENTE CAMERA DI COMMERCIO Il presidente di Confagricoltura Foggia, Filippo Schiavone, è stato nominato vicepresidente della Camera di Commercio di Foggia. “Un’emozione unica assumere un incarico così prestigioso”, le sue parole di ringraziamento. ”Sono orgoglioso di collaborare con il presidente Porreca e con una giunta di livello elevatissimo”. “Con unità di intenti nel mondo della rappresentanza economica - ha evidenziato Porreca - siamo nelle condizioni di centrare tutti gli obiettivi di sviluppo indicati nel nostro programma”.
TREVISO DEI TOS NUOVO PRESIDENTE È Sarah Dei Tos la nuova presidente di Agriturist Treviso. Titolare dell’agriturismo e dell’azienda vitinicola “La Vigna di Sarah” di Vittorio Veneto, 31 anni, dopo la laurea alla Bocconi, Sarah ha deciso di tornare nella sua terra per dedicarsi al vino, mettendo in piedi anche il bellissimo progetto della vendemmia notturna, oggi usato da molti vitivinicoltori. “Primo step - ha dichiarato Dei Tos - poterci confrontare presto con gli amministratori per un obiettivo comune, che è quello di far crescere l’economia del nostro territorio. Chiediamo sostegno e meno burocrazia”. 52 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019
di Alessandra Porro
ASSEMBLEA CONFAGRICOLTURA ROVIGO
Innovare e diversificare
Dopo quella della meccanizzazione che segnò una svolta storica per l’agricoltura, un’altra rivoluzione si profila all’orizzonte delle nostre campagne: quella tecnologica e digitale. Questi i cardini della relazione di Stefano Casalini, presidente di Confagricoltura Rovigo, all’assemblea generale dell’associazione nel Salone del Grano della Camera di Commercio, a cui ha partecipato il presidente Massimiliano Giansanti. A portare il proprio contributo sul tema “Agricoltura, innovazione e ambiente dal Veneto all’Europa del futuro” sono intervenuti Franco Manzato, sottosegretario del ministero delle Politiche agricole, e Giuseppe Pan, assessore all’Agricoltura del Veneto. Casalini ha delineato la visione di Confagricoltura Rovigo, che per il futuro contempla la diversificazione colturale, a partire da un auspicabile e consistente ritorno della barbabietola, e poi noci, nocciole, mirtillo, melograno, canapa; conseguenti più moderne forme di aggregazione dei produttori; un sistema di controllo stringente sulle problematiche collegate al lavoro agricolo specializzato. “La nostra agricoltura ha potenzialità importanti, produzioni Dop e Igp come le vongole, il riso e l’insalata di Lusia, ma - ha ricordato Casalini - la
nostra è soprattutto terra di commodities, cioè di mais, soia e cereali, tutte produzioni a basso valore aggiunto che non consentono più di fare reddito sufficiente per poter investire”. “Noi agricoltori dobbiamo cominciare a pensare che il modello di agricoltura attuale forse non va più bene. Avevamo trecentomila ettari a mais. Oggi solo la metà e importiamo quello che un tempo producevamo”, ha detto Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, ribadendo la necessità di avvalersi concretamente dei risultati della ricerca e di un quadro normativo chiaro per le nuove colture, come ad esempio la canapa, altrimenti destinate a restare produzioni di nicchia. “Abbiamo bisogno di fare reddito per poter investire - ha detto il presidente nazionale Giansanti -. L’agricoltura ha bisogno di ricerca, di strumenti e mezzi anche digitali, di infrastrutture, di viabilità per il trasporto delle merci. La sentenza della Corte di Giustizia europea sul genoma editing è una sconfitta per noi. Dobbiamo continuare a lottare ancora per sconfiggere le distorsioni di una cattiva comunicazione. Le aziende agricole si aspettano di avere un futuro, e il futuro non può che passare attraverso gli sviluppi della scienza e delle tecnologie”.
AGRITURIST LOMBARDIA
Un defibrillatore in ogni azienda
Ogni anno in Italia sono circa 57.000 le persone colpite da arresto cardiaco e l’utilizzo immediato del defibrillatore riduce notevolmente la mortalità a breve e lungo termine. L’importanza del fattore tempo è confermata dai numeri: per ogni minuto che scorre dopo un arresto cardiaco la possibilità di sopravvivenza si riduce del 10%, se l’aritmia “maligna” non viene trattata con il defibrillatore. Grazie alla legge numero 120 del 2001, chiunque sappia usare il defibrillatore semiautomatico può intervenire ripristinando il ritmo cardiaco, in sicurezza, in attesa dei soccorsi. Oggi, in tutte le piazze d’Italia, nelle strutture pubbliche e non, sono presenti colonnine salvavita contenenti il DAE, l’acronimo che sta per Defibrillatore Automatico Esterno. Confagricoltura Lombardia, con la propria sezione agrituristica, è promotrice della diffusione di questo dispositivo anche nelle aziende agricole, partendo da quelli che sono frequentati da clienti, bambini, escur-
sionisti ed intere famiglie che godono di numerosi servizi tra cui la ristorazione (ricordiamo infatti che i pasti che possono essere erogati dalle aziende agrituristiche lombarde sono circa 45.000 all’anno). “Per la nostra Organizzazione, sempre al passo con la tecnologia e le indicazioni che arrivano dal mondo scientifico, è un onore poter dare il via a questa iniziativa - ha detto Antonio Boselli, presidente regionale di Confagricoltura - e non ci fermiamo qui: accogliamo con piacere l’idea di programmare in ogni sede provinciale dell’Associazione almeno due incontri di approfondimento sull’uso del defibrillatore, affinché si possa ottenere la licenza di utilizzo e si possano salvare vite umane in azienda”. “Sono orgoglioso che sia Confagricoltura Lombardia, sia la Regione, abbiano creduto nel progetto volto a sensibilizzare ogni agriturismo nell’acquistare un salvavita - ha detto Gianluigi Vimercati, presidente della Federazione degli agriturismi Lombardi e di Agriturist Lombardia -. Abbiamo iniziato questo cammino donandone uno in occasione del Natale a due giovani fratelli che conducono l’agriturismo L’Aquila Solitaria di Serle, nel Bresciano. Siamo partiti dalla provincia che vanta il maggior numero di agriturismi in Lombardia - ha concluso Vimercati - ma vogliamo arrivare in tutta la regione”.
AVEZZANO RICETRASMITTENTI PER IL TERREMOTO
Il suono delle sirene della polizia locale e degli uffici del Comune, ma anche le campane delle parrocchie. È stato questo il segnale di inizio della maxi-esercitazione di protezione civile ‘Exercise Avezzano 2019’ per testare il piano di emergenza comunale in caso di terremoto, che si è svolto in città proprio nel giorno della ricorrenza del devastante sisma del 13 gennaio 1915. Un’attività che arriva al culmine di due mesi di giornate di formazione nelle scuole, negli enti pubblici, nelle parrocchie e negli esercizi commerciali e che ha visto la consegna di radioline acquistate con il contributo della Onlus-Età della Saggezza di Confagricoltura. Ricetrasmittenti che possono essere utilizzate nell’eventualità che il sisma faccia saltare le linee telefoniche. Anche la Asl ha svolto l’esercitazione all’ospedale di Avezzano, con gli operatori sanitari e il mondo del volontariato insieme alla Protezione Civile. Determinante nel progetto è stato il contributo di Confagricoltura, che ha partecipato agli incontri prima e all’esercitazione poi, con il proprio direttore territoriale, Stefano Fabrizi. GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 53
CAMPI ROSA
di Elisabetta Tufarelli
CONFAGRI DONNA
Farsi conoscere e riconoscere
Alessandra Oddi Baglioni
“Quando si è imprenditrici si è più attente alla responsabilità sociale, alla sostenibilità e molti temi, anche agricoli, hanno un significato diverso. Come donne occorre affrontare tanti ostacoli, ma sono convinta che impegnandoci nell’associazione riusciremo a superarli”. Ha aperto così il suo intervento la neo presidente Alessandra Oddi Baglioni al primo Consiglio che ha riunito le associate a Confagricoltura Donna. Nel prossimo triennio le imprenditrici si impegneranno per consolidare la presenza dell’associazione sul territorio, dando anche grande attenzione ai rapporti con le Istituzioni. “In tal senso - ha sottolineato -in questa prima riunio-
ne si sono poste le basi per l’attività nei mesi a venire. La presidente ha chiesto di incontrare il ministro delle Politiche agricole ed i presidenti della commissioni Agricoltura di Camera e Senato per ricordare loro la necessità di affrontare anche in campo agricolo le tematiche di genere. Il Consiglio ha poi discusso delle prossime iniziative, a partire dai percorsi formativi, dalla necessità di più stretti contatti con l’Unione europea, del restyling del sito della associazione e della presenza sui social, finendo poi con l’esame dell’organizzazione di un prossimo evento a Roma. “Sempre - ha ricordato la presidente - in sinergia con la nostra Organizzazione madre di cui siamo orgogliose di fare parte”. La presidente si è anche soffermata sull’importanza del contributo femminile per l’agricoltura e la società. “Intendiamo - ha detto - coniugare sempre produttività con salute, sicurezza e salvaguardia del suolo. Puntiamo al sociale, ma nello stesso tempo alla biodiversità, il tutto senza perdere di vista il mercato, studiando percorsi alternativi. Tocca anche a noi rendere la partecipazione femminile sempre più riconoscibile lavorando insieme per superare le difficoltà.
LE IMPRENDITRICI si sentono più forti e stanno guadagnando terreno a livello globale. Lo rileva la relazione “Stato dell’imprenditoria femminile” in occasione dell’evento ad ampio respiro “She’s Next, Empowered by Visa” organizzato ad Atlanta. Il report rivela che il 79% delle donne americane si sente più forte rispetto a cinque anni fa, sebbene permangano una serie di ostacoli alla crescita delle loro attività, nei quali le imprenditrici continuano ad imbattersi. La buona notizia è che, nonostante le difficoltà, il tasso globale di imprenditrici stia crescendo più rapidamente rispetto a quello degli imprenditori e che, dal 2014, siano più di 163 milioni le donne che, nel mondo, hanno avviato nuove imprese. 54 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019
MENO DONNE RURALI
In Spagna, nelle zone rurali, si assiste alla mascolinizzazione di tre comuni su quattro. Nonostante nel Paese le donne superino la popolazione maschile di 900.000 unità, il problema nelle campagne spagnole comincia ad essere grave. Analizzando i comuni “rurali”, considerando tali tutti quelli con meno di 5.000 abitanti, le cifre mostrano che tutte le province sono “mascolinizzate”, ad eccezione delle quattro della Galizia. Secondo i dati della commissaria governativa, Isaura Leal, ci sono alcuni casi eclatanti, come Burgos, dove ci sono 120 uomini ogni 100 donne. Per Confagricoltura Donna la presenza femminile nelle aree rurali va favorita e valorizzata, perché fa da barriera all’abbandono di vaste aree “Non vorremmo che quanto avviene in Spagna - ha detto Alessandra Oddi Baglioni - succeda anche in Italia. Va decisamente incrementata l’occupazione femminile, favorito l’ingresso delle donne nei luoghi decisionali, garantita l’opportunità di una formazione omogenea nel territorio. La componente rosa e il contributo femminile allo sviluppo locale vanno valorizzati, perché evitano l’abbandono di vaste aree del Paese.
Formazione e ricambio generazionale A PALAZZO DELLA VALLE FOCUS SUL FUTURO
A
nga cresce e si consolida sul territorio, mentre permangono sempre gli stessi problemi, a partire da prepara un evento sul ricambio generazionale e quelli burocratici e di accesso al credito. Siamo anun percorso formativo per agevolare la staffetta cora indietro rispetto ai principali Paesi europei e gli in vista del prossimo rinnovo cariche. “Ho fortemente over 65 conduttori di imprese agricole sono ancora voluto un’iniziativa di crescita e di approfondimento troppi”. Certamente il trasferimento di know-how e rivolta ai futuri dirigenti - sottolinea il presidente Raf- di valori, di un patrimonio di conoscenze e di comfaele Maiorano -. Questa proposta formativa, apposi- petenze aziendali potrebbe tradursi in un’opportunità tamente ideata con il supse affrontato con l’utilizzo porto di Enapra, unisce di strumenti adeguati. Le IL C O M M E N T O la formazione sindacale società di affiancamento, Un’associazione forte e indispensabile a chi si apfortemente volute dai gioben radicata sul territorio presta a ricoprire incarichi vani di Confagricoltura, si occupa, indubbiamensul territorio, a quella tecpotrebbero rivoluzionare te, anche della crescita nica per le imprese, in coll’insediamento, attraverpersonale e professionale laborazione con i nostri so un provvedimento ledei propri associati. È su gislativo che consenta di partner Timac e Insor”. questo che, con il comipromuovere il ritiro deIn generale il passaggio tato di presidenza, abbiagli agricoltori più anziani generazionale è un tema mo sempre puntato con con politiche non solo delicato e cruciale, nell’asdeterminazione. L’agricoltura interessa e piace. sociazione come nelle previdenziali, ma che faDobbiamo essere consapevoli e capaci di convoriscano l’affiancamento imprese. In particolare la vogliare questa attenzione, permettendo al nocon incentivi alle imprese. Corte dei Conti ha richiastro settore e alle imprese agricole di crescere mato l’attenzione sull’u“Per far crescere il numecome meritano e di acquisire un ruolo sempre tilizzo dei fondi Ue per ro delle aziende condotpiù importante. Nelle associazioni giovanili s’investe, ci si allena, ci si confronta e ci si forma. E’ te da giovani - conclude favorire questo passaggio per questo che negli ultimi anni abbiamo voluto il presidente dei giovani in agricoltura, perché l’imfornire al territorio tutti gli strumenti per lavoprenditorialità giovanile è di Confagricoltura - non rare con efficienza ed efficacia. A partire proprio “ancora insoddisfacente basta il primo insediadalla formazione. In questi ultimi mesi abbiamo mento; servono politiche e gli effetti degli investilavorato in un sistema binario capace di unire lo menti restano incerti”. durature e interventi che sviluppo delle competenze sindacali con quella Per Maiorano: “Anche se consentano alle imprese tecniche, non tralasciando la crescita personale dobbiamo dare atto che di accedere stabilmente al e le attività ludiche che aiutano a ‘fare squadra’ il Programma di Svilupmercato, capaci di semplie a crescere. po Rurale 2014 - 2020 ficare le procedure di acRaffaele Maiorano cesso ai finanziamenti ed sta dando un po’ di linfa Presidente Nazionale Anga alle agevolazioni”. per favorire il passaggio Elisabetta Tufarelli generazionale, purtroppo GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 55
RAGUSA E PADOVA
VERCELLI-BIELLA
Opportunità canapa
Fiera in Campo: siamo a 42
Doppio appuntamento sulla canapa organizzato dall’Anga a Ragusa e Padova. “Per proporre come ha sottolineato il presidente regionale del Veneto, Giulio Manzotti - iniziative che rispondano alle esigenze dei nostri associati”. “Abbiamo aziende serie e vogliamo diffondere una cultura della canapa che non sia erroneamente legata al consumo di sostanze stupefacenti. La canapa è anche molto altro: rappresenta filiere innovative e nuove risorse per le imprese agricole”, ha rimarcato Giovanni Gioia, Giovani di Confagricoltura - Anga Sicilia ed esperto di canapa e lino al Ceja, in occasione del convegno “Fatti di canapa”. Dopo l’appuntamento di Lecce “Di tutta l’erba non fare un fascio”, che ha presentato le opportunità per la bioedilizia, questi due importanti incontri hanno illustrato le numerose applicazioni della canapa, prospettando alle imprese agricole soluzioni innovative.
In calendario il 22, 23 e 24 febbraio prossimi a Vercelli la quarantaduesima edizione di Fiera in Campo, la più importante manifestazione fieristica dedicata al riso, nata dagli agricoltori per gli agricoltori e interamente organizzata, fin dalla sua prima edizione, dai giovani di Confagricoltura Vercelli. Come sempre, il riso in tutte le sue declinazioni, sarà protagonista della kermesse che, dal 2006, si svolge stabilmente nel Centro Fiere di Caresanablot. “È un grande onore - osserva il presidente provinciale, Giorgio Greppi - per me, che sono stato eletto da meno di un anno, rappresentare questa manifestazione così importante, che ha segnato la storia dell’Anga di Vercelli insieme a quella del riso italiano”. La Fiera aprirà i battenti venerdì 22 febbraio alle 10 con il convegno inaugurale sul tema della Pac, a cui hanno assicurato la loro partecipazione anche il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio e
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il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Per l’inaugurazione vera e propria occorrerà aspettare mezzogiorno. Seguiranno poi le prove in campo di macchinari da risaia. Sabato e domenica, oltre alle prove in campo, è stata organizzata una mostra di modellismo agricolo. L’edizione 2019 della kermesse continua a crescere: coinvolgerà più di 140 espositori, molti anche esteri, su un’area espositiva di 15.000 mq. I giovani agricoltori di VercelliBiella prevedono di ospitare una media di 17.000 visitatori provenienti da tutta Europa, particolarmente interessati alle prove in campo, che testeranno al lavoro i trattori dei marchi più prestigiosi e le attrezzature più innovative. Le prove si svolgeranno su un’estensione dedicata di 48 ettari. La manifestazione, che vede il riso protagonista, dalla sua prima edizione continua a riscuotere successo, a conferma della validità della sua formula.
GIOVANI AGRICOLTORI
Gemellaggio tra Ferrara e la Sicilia “Siamo partiti - ha detto Emanuele Savona, vicepresidente nazionale - dalla continua ricerca di confronto per una crescita personale e professionale, che è la base del nostro operato. Bravi dirigenti devono creare opportunità di conoscenza, perché solo così si può acquisire una competenza imprenditoriale”. Prima tappa, per i 19 rappresentanti di Ferrara, nell’azienda Feudo Mondello, dei fratelli Agosta, che chiudono la filiera della loro azienda cerealicola con la produzione di pasta ottenuta solo dai loro grani. Pomeriggio all’agriturismo Masseria la Chiusa dei fratelli Ferrara con il dibattito sulla cerealicoltura in Sicilia e in
Emilia, coordinato dal rappresentante FNP cerealicoltura Salvatore Massimino. Tra i relatori anche Francesco Canetti, rappresentante FNP protoleaginose e Francesca Gioia, presidente di Anga Palermo. Tra le visite: Roccacoop dei fratelli Cupane, azienda che ha investito in frutti tropicali: avocado, mango, kumquat, tacle e lime; l’azienda Arcoria, dove i ragazzi di Anga Ferrara hanno potuto vedere i frutti esportati in tutto il mondo; i Vivai Piante Faro a Riposto. “È stato - ha commentato Francesco Manca, presidente di Ferrara - un momento fondamentale di crescita, dal punto di vista imprenditoriale e associativo.
Un grazie sentito e sincero a tutta la squadra di Anga Sicilia, esempio di accoglienza, imprenditorialità e attivismo associativo”. Questo gemellaggio ha saldato legami e attività tra le diverse zone d’Italia. Le visite ad aziende con caratteristiche sicuramente diverse da quelle di Ferrara, sono state momento di stimolo e di arricchimento reciproci.
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FORMAZIONE
a cura di Antonella Torzillo
CORSI DI PRECISION FARMING PER DIPENDENTI DI AZIENDE AGRICOLE
Innovazione e produzione in campo
È partito il 5 dicembre scorso il progetto “Agricoltura di precisione”, ideato da Enapra e Confagricoltura Ferrara per la promozione della capacità competitiva delle imprese del territorio. Si tratta di un’azione formativa che coinvolge oltre 40 dipendenti di una quindicina di aziende associate a Confagricoltura Ferrara, basata su una metodologia che prevede un mix tra lezioni frontali di aula e prove pratiche in campo. Il primo incontro in campo si è tenuto a dicembre nell’azienda Porto Felloni di Lagosanto; il secondo a gennaio nell’azienda agricola Immobiliare Dante. Il corso ha come obiettivo quello di fornire una conoscenza sulle potenzialità di gestione “precisa” delle coltivazioni, ottimizzando la produzione agricola ed i fattori di input e sfruttando al meglio le componenti hardware, software e le differenti tipologie di dati oggi disponibili. A tal fine le lezioni prevedono la presentazione di alcune metodologie di elaborazione spaziale che costituiscono la base per una programmazione di interventi in campo mirati e localizzati, rendendo il processo produttivo 58 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019
sostenibile, sia in termini economici, sia ambientali. Inoltre, sarà fornita una panoramica su alcuni software simulatori utilizzabili per la realizzazione delle diverse analisi e sulle principali sorgenti on-line per il recupero di dati utili alle analisi presentate. “Oggi la competitività delle imprese del settore agricolo - ha detto Luca Brondelli di Brondello presidente Enapra - è sempre più legata ai temi dell’innovazione e delle nuove tecnologie digitali applicate, che possono ridurre i costi di produzione migliorando le performance in termini di produttività e di sostenibilità. Ecco perché Enapra sta promuovendo azioni formative specifiche su agricoltura di precisione e altri temi della digitalizzazione portandole all’attenzione delle aziende associate di Confagricoltura nonché dei policy makers.” Alla giornata inaugurale del corso, coordinata dal vice presidente di Confagricoltura Ferrara, Gianluca Vertuani, ha partecipato anche l’assessore allo Sviluppo economico del distretto agroindustriale del comune di Codigoro, Stefano Adami, alla cui presenza è stata sottolineata l’importanza di una stretta sinergia tra gli operatori
del settore agricolo e i rappresentanti della politica e delle Istituzioni, affinché queste favoriscano politiche utili allo sviluppo della precision farming e più in generale dell’innovazione nel settore agricolo, con tutti i benefici che ne deriverebbero in termini di impatto economico e ambientale. Secondo le stime dell’Osservatorio SmartAgrifood del Politecnico di Milano, di cui Enapra è partner, l’innovazione in campo agricolo potrebbe portare ad una crescita del +20-30% in termini di produttività per le aziende. Rappresenterebbe, inoltre, una grande opportunità per il nostro Paese che, già noto per la qualità delle materie prime e la tradizione nel settore gastronomico, potrebbe trarre numerosi vantaggi dall’applicazione di tecniche all’avanguardia. Già in programma a partire dal mese di febbraio una nuova edizione del corso in provincia di Foggia, dove la Confagricoltura provinciale ha coordinato una ventina di aziende che hanno l’obiettivo di sviluppare le nozioni dell’agricoltura di precisione. Per tutte le informazioni sui corsi Enapra ci si può rivolgere ai seguenti contatti: info@enapra.it oppure 06 6852431.
Parola chiave del mese: IoT - Internet delle cose Internet of Things o “Internet delle cose” è un’espressione utilizzata ormai da qualche anno e con la quale si fa riferimento all’estensione delle potenzialità del web ad oggetti fisici. Grazie al collegamento alla rete, oggetti - che vanno dai sensori, agli elettrodomestici, a componenti dell’automotive possono infatti comunicare dati gli uni con gli altri e acquisire quindi informazini aggregate, per poter poi agire conseguentemente. (Fonte: il Sole24ore)
FORMAZIONE
Alta formazione Dirigenti Prosegue il programma “Coltiviamo Competenze”, il progetto di alta formazione sindacale e manageriale per i dirigenti del sistema Confagricoltura. Previsti nel primo bimestre dell’anno due appuntamenti sia per i iovani di Confagricoltura (Anga), che si riuniranno a Roma nella sede di Palazzo Della Valle; sia per i dirigenti Fiiaf, che si incontreranno a Brescia e poi a Matera. Il corso ideato per i giovani dell’Anga pone al centro il tema dell’associazionismo e degli strumenti e delle competenze trasversali per la buona gestione di un’Organizzazione. Il tema di formazione dei dirigenti Fiiaf, invece, è quello del mercato dei prodotti agricoli.
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OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
Social e fake news
Sono insospettabili i principali diffusori di fake news attraverso i social media: gli over 65! La sorprendente scoperta, frutto dell’analisi delle attività su Facebook di 1300 persone negli Usa, è stata pubblicata sulla rivista Science Advanced. “Nonostante l’interesse per il fenomeno delle notizie false, sappiamo molto poco su chi effettivamente le condivide - ha detto Joshua Tucker, professore di Politica alla New York University, “Questo nuovo studio fa un primo passo in questa direzione”. I ricercatori del Laboratorio di social media e partecipazione politica (SMaPP) della New York University e Princeton University hanno condotto l’indagine durante la campagna elettorale
che ha portato Trump alla Casa Bianca. Un campione di 1.300 intervistati ha accettato di fornire i propri commenti sui post, inclusi i collegamenti esterni ad altri siti. Ne è emerso che una piccola percentuale, meno del 9%, ha condiviso su Facebook collegamenti con i siti riconosciuti essere divulgatori di “notizie false” durante la campagna elettorale presidenziale, ma questo comportamento era sproporzionatamente comune tra le persone oltre i 65 anni: in particolare, solo il 3% di quelli di età compresa tra i 18 e i 29 anni lo faceva rispetto all’11% della terza età. Questi risultati, per i ricercatori, potrebbero riflettere una minore conoscenza dei media digitali da parte dei senior. “Il fatto che gli anziani abbiano maggiori probabilità di condividere notizie false offre importanti implicazioni su come progettare interventi”, ha sottolineato Andrew Guess, assistente professore di politica alla Princeton University.
BISTECCA AL SANGUE? Per gli over65 meglio se ben cotta. È quanto emerge da uno studio guidato dal French National Institute for Agricultural Research e dal Clermont-Ferrand University Hospita. Secondo i ricercatori il sistema digestivo degli over 65 farebbe fatica ad assorbire e a scomporre le proteine se la carne ingerita non è cotta a puntino. Gli studiosi hanno reclutato dieci volontari tra i 70 e gli 82 anni, che in occasioni differenti hanno mangiato carne cotta solo per cinque minuti a 55 gradi o ovvero cucinata per almeno 30 minuti a 90 gradi e quindi tritata. Al termine di ogni pasto sono state effettuate analisi del sangue, che hanno indicato un minore assorbimento delle proteine e quindi una inferiore concentrazione di amminoacidi, quando la carne era meno cotta. 60 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019
ANZIANI TECNOLOGICI
Sono sempre più gli over 65 che si affidano ai dispositivi tecnologici, in particolare a smartphone, tablet e computer, per restare aggiornati sulle ultime notizie, per comunicare con i loro cari, per monitorare il proprio stato di salute e per effettuare acquisti e pagamenti online. Ma non solo. Questa fascia di età ha imparato ad utilizzare i nuovi strumenti tecnologici cercando di combinare presente e passato con apposite soluzioni. In Italia sono circa 14 milioni di persone che rientrano in questa fascia di età. Di questi il 49% afferma di possedere uno smartphone. Una percentuale di gran lunga più elevata rispetto a quella di Francia (39%), Germania (39%), Svezia (44%) e Regno Unito (34%). Gli over 65 si stanno ambientando sempre più nel mondo della tecnologia, che recita un ruolo fondamentale in qualsiasi ambito della nostra vita.
Costruzioni su misura per il benessere dell’animale
ANZIANI MA GIOVANILI
L’età anagrafica? Non conta perché non è più esclusivamente un fatto strettamente anagrafico, ma ha ripercussioni in ogni campo della vita. Il confine ‘incerto’ della vecchiaia - dato che le persone vivono più a lungo e si prendono meglio cura di se stesse - è il primo di 10 trend 2019 per i consumatori, messi in evidenza dall’annuale report Global Consumer della sezione Lifestyle di Euromonitor international. Il trend ‘Age Agnostic’ tradotto significa che i consumatori più anziani sentono e vogliono essere trattati più ‘da giovani’ e dunque il mercato e soprattutto il marketing ne devono tenere conto. Non una novità assoluta, ma rimettere in chiaro che l’età anagrafica è sostanzialmente relativa non è un male. La tendenza riguarda molto da vicino soprattutto l’Italia, poiché siamo il secondo Paese più longevo al mondo ed il primo in Europa e dunque i ‘senior consumer’ super attivi abbondano: si calcola che gli ultra 65 enni in Italia saranno 16,2 milioni nel 2030. Questa tipologia di consumatori ha molto più in comune con i valori e le priorità delle giovani generazioni, sostiene lo studio. Lo conferma, almeno in parte, anche una ricerca della statunitense Duke University che rileva - prendendo in esame 18 marcatori fisiologici, che vanno dalla funzionalità cardiaca alle condizioni delle gengive - come il corpo, e le sue componenti cioè organi e tessuti, possa invecchiare più o meno velocemente rispetto all’età anagrafica. La data di nascita, in pratica, può essere poco importante se curiamo il nostro organismo a dovere.
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C E N T R O S T U D I di Riccardo Calabrese e Giorgio Lo Surdo
OLTRE UNA FRANA SU QUATTRO COLPISCE I TERRENI AGRICOLI
Dissesto idrogeologico
P
er effetto dei mutamenti climatici, dell’abbandono di molti terreni agricoli e della maggiore impermeabilizzazione del suolo determinata dall’urbanizzazione, gli effetti distruttivi conseguenti al dissesto idrogeologico del territorio (frane, alluvioni) tendono ad aggravarsi, in un contesto generale già precedentemente critico per l’insufficienza degli interventi di prevenzione. Secondo una stima del ministero dell’Ambiente (2014), le zone agricole (27%) sono, dopo strade e ferrovie (43%), quelle maggiormente colpite dai danni da frane provocati dall’intensità delle precipitazioni meteoriche.
Sono, conseguentemente, fra le vittime, molti gli agricoltori sorpresi da temporali e fenomeni alluvionali mentre cercano di mettere in sicurezza gli animali e i beni strumentali delle proprie aziende (sul posto o in strada per raggiungere l’azienda). Un recente rapporto del CNR (luglio 2018), evidenzia che nel periodo 1968-2017, frane e inondazioni hanno provocato circa 1.800 morti, 2.000 feriti e 317 mila evacuati senza tetto. Nel dibattito politico sugli investimenti in “grandi opere” (particolarmente vivace in questo periodo), domina la realizzazione di nuove infrastrutture stradali e ferroviarie per il
trasferimento veloce di persone e merci. Dell’esposizione di tali infrastrutture agli effetti del dissesto idrogeologico si parla con attenzione molto inferiore. È tuttavia ampiamente dimostrato che riparare i danni di frane e alluvioni costa da tre a quattro volte più degli investimenti necessari per la prevenzione. Secondo un’elaborazione di Legambiente, fra il 1991 e il 2010, a fronte di un investimento per prevenzione di 8,4 miliardi di euro, sono state sostenute spese di riparazione dei danni per 22 miliardi. Attualmente, nel quadro del progetto Italia Sicura avviato dal governo Renzi nel 2014 (ora integralmente rivisto dal governo Conte), le Regioni hanno elaborato circa 8.700 progetti per la mitigazione del dissesto idrogeologico (frane e alluvioni), che richiedono complessivamente investimenti per 24,3 miliardi, di cui poco meno di 10 sono stati già effettivamente finanziati. Intanto, le sole alluvioni dell’autunno 2018 hanno colpito 11 regioni per danni stimati in circa 3 miliardi di euro. La quota di superficie nazionale a rischio di frana è prossima al 20%; quella a rischio inondazione è del 23%. I comuni a rischio frana o idraulico sono 7.145, pari al 91% del totale. GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 63
BUONO A SAPERSI
LIBRO DI PASSARELLA SU SINCRONICITÀ E ROCK
Terapia per vincere il dolore
G
iancarlo Passarella - scrittore, critico musicale, produttore e discografico - ha dedicato cinque anni fa un primo libro, “Dolore No-te” al tema musica e sofferenza. Lo ha fatto per sostenere e dare il suo contributo alla Onlus “Vincere il dolore”, che ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone affette da “dolore cronico”. Tra i pazienti lo stesso Passarella che, soffrendo di sciatica e volendo lenire le sofferenze, entrò in contatto con lo staff medico che ruota attorno alla Onlus e, in particolar modo, con la struttura interdisciplinare di Terapia del Dolore presso l’Ospedale Palagi di Firenze, diretta dal dott. Paolo Scarsella. «Con la Terapia del Dolore - ci ha detto Giancarlo Passarella - sono rinato, mi muovo, cammino e ho buttato via un sacco di medicine». “Dolore No-te” è un titolo a doppio significato. In primo luogo “dolore No”, ovvero che si può vincere il male; in secondo luogo “note di dolore”, intendendo per “note” quelle musicali. Oltre a dotte introduzioni mediche in quel primo libro sono state raccolte interviste a ventidue personaggi che ruotano attorno al mondo della musica, i quale hanno testimoniato come hanno vissuto e superato una fase dolorosa della loro vita. Ora è stato pubblicato il secondo volume di Passarella “Dolore Note. SynchRock”, promosso proprio dalla Onlus “Vincere il dolore”
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(www.vincereildolore.it). Il libro presentato il 25 febbraio a Firenze, presso la Regione Toscana - è suddiviso in due parti: la prima con la cronaca di 7 convegni medici su sincronicità e dolore; la seconda con le testimonianze di 13 personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui Roberto Cacciapaglia, Vincenzo Incenzo, Carlo Massarini, Riccardo Polizzy Carbonelli. L’autore del volume, grazie alla frequentazione con il dott. Scarsella, si è trovato a collaborare ai convegni medici, dove il suo apporto (anche come relazioni) ha riguardato proprio i benefici dati dalla musica e dal vivere in simbiosi con la natura. Nelle cure alternative del dolore ci sono la musica ma anche - come ha ricordato, nel libro, Alessandro Bottacci dei carabinieri forestali, già responsabile dell’Ufficio sulla Biodiversità del CFS - la fitotera-
pia ed il contatto con la natura. Tema centrale dei dibattiti è stato quello della “sincronicità”, partendo dalle intuizioni filosofiche di Jung per arrivare a quelle musicali di Sting ed i Police nel brano “Synchronicity I” (dell’omonimo disco del 1983) in cui cantano: «Uno stato di trance di sonno, una danza di sogno. Una storia d’amore condivisa. Sincronicità, un principio di connettività legato all’invisibile, quasi impercettibile, qualcosa di inesplicabile. Scienza insuscettibile, logica così inflessibile, collegabile con un nesso causale. Eppure nulla è invincibile». A volte non ci accorgiamo di come due elementi, o eventi apparentemente distaccati facciano parte di una “geometria unica”, siano per l’appunto sincronici. «Nulla - annota l’autore del volume - accade casualmente e ogni singola azione che facciamo (psicologica piuttosto che fisica) vede l’uomo al centro, divenendo così, allo stesso tempo, attore e beneficiario». L’uomo come protagonista assoluto che affronta il dolore “sincronica-mente” (come si intitola uno dei convegni medici) e che apprende - con la propria forza interiore - come domarlo, controllarlo, alleviarlo. «Se è vero - annota nel libro il popolare cantautore Simone Cristicchi - che esistono le malattie e l’infermità fisica, il dolore più diabolico e sottile riguarda l’anima, quell’energia vitale che è fortemente legata al corpo». (G. M.)
LIBRO E DISCO DI AMNESTY INTERNATIONAL
Street art per i diritti umani
I
n occasione del 70° anniversario della “Dichiarazione universale dei diritti umani” - affettuosamente denominata“DUDU” e firmata a Parigi il 10 dicembre 1948 - è uscito un libro che ne illustra i 30 articoli attraverso altrettante opere di arte contemporanea. Il volume, in formato pocket si intitola “In arte DUDU. La Dichiarazione universale dei diritti umani illustrata da giovani artisti italiani”. Disegni e illustrazioni sono stati realizzati da un nutrito gruppo di artisti emergenti da tutta Italia, che hanno voluto regalare un’opera d’arte contemporanea ad ognuno dei 30 articoli della Dichiarazione. La maggior parte di loro sono street artist e hanno meno di 35 anni. Ad affiancarli ci sono gli scritti del presidente e del portavoce di Amnesty Italia, Antonio Marchesi e Riccardo Noury, e dei due curatori del libro, Michele Lionello e Melania Ruggini. Ad accompagnare il libro c’è, in omaggio, il CD della 21a edizione di “Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty”, tenutasi a Rosolina Mare a luglio 2018. Il compact e il libro sono stati prodotti entrambi dall’Associazione culturale “Voci per la Libertà” (Amnesty International). Il disco racchiude alcuni dei brani della più recente edizione del festival che unisce musica di qualità e diritti umani con artisti come il cantautore calabrese Brunori Sas (con la canzone “L’uomo nero”) e la band siciliana Pupi di Surfaro
(con il brano “’Gnanzou”), vincitori rispettivamente dei premi per i Big e per gli Emergenti; in evidenza pure i brani di Med Free Orkestra, Danilo Ruggero, La Malaleche, Mujeres Creando, Eleonora Betti, Giulia Ventisette. Significativo il brano di Enrico Ruggeri, “La badante”, che ricorda il ruolo e l’importanza di persone straniere attivamente impegnate nell’assistenza agli infermi («Vivo - canta l’artista - dentro una casa dal gusto diverso dal mio, ma mi muovo sicura, poi faccio la spesa e tengo il quaderno dei conti per farlo vedere ai figli quando la vengono a trovare. Non è solo perché quando muori io perdo il lavoro, è la sola persona che ho e che parla ogni tanto con me, quando è lucida chiacchera eccome e ricorda il mio nome»). Tutto è pronto intanto per la nuova edizione del concorso. Sul sito www.
vociperlaliberta.it è disponibile il bando a cui possono partecipare tutti gli artisti che abbiano un brano che parli di diritti umani. La scadenza è fissata per il 6 maggio, ma gli artisti iscritti entro il 16 marzo avranno un’ulteriore possibilità; tra tutti loro, infatti, il pubblico potrà votare online il brano migliore, conferendo il Premio Web Social e facendo accedere direttamente l’artista vincitore alle semifinali della fase live. Ulteriore occasione sarà il Premio riservato a tutti gli artisti iscritti regolarmente al concorso under 35; anche in questo caso sarà possibile ascoltarli e votarli sul web ed il vincitore accederà direttamente alle semifinali. Naturalmente appuntamento di grande rilievo è quello con il Premio Amnesty International Italia per le canzoni sui diritti umani dei Big. (G. M.)
L’opera dell’artista padovano che si firma Alessio-B GENNAIO-FEBBRAIO 2019 | MONDO AGRICOLO | 65
CAMPI SONORI
di Gaetano Menna
PARTITURA DI ODERIGI LUSI
Nuvolo innamorato maestro Oderigi Lusi, eclettico Idalpianista e compositore campano, tempo sta svolgendo, con talento e grande creatività, un’operazione di rinnovamento della classica. Dopo dischi e collaborazioni in cui ha esplorato progressive, jazz e world è passato, con entusiasmo, alle opere classiche e per la danza. Ha realizzato, tra l’altro, “Sul sentiero degli dei - melologo in otto quadri” e la sinfonia n. 1 op. 3 “Abellana”, partitura impegnativa e affascinante. È uscita ora su CD “Il nuvolo innamorato” (OMK - Da Vinci Classics), pluripremiata favola danzante per orchestra sinfonica e ensemble etnico. La partitura di Oderigi Lusi nasce come balletto con
Musica fiabesca Suoni per il ballo magici ed evocativi
struttura formale tipica dei balletti russi ed è suonata dal vivo dalla superlativa Orchestra Filarmonica Campana, diretta dal maestro Giulio Marazia. Per la realizzazione di questa incantevole ed evocativa opera si è ispirato all’omonima fiaba del poeta turco Nazim Hikmet (1902-1963). «La mia musica - dice l’autore - “descrive” i colori dei luoghi fantastici, le gesta e il carattere dei singoli personaggi della fantasia di Hikmet che attraverso i danzatori prendono forma umana. Una storia che proietta il pubblico nei luoghi magici della fiaba e consente ai più grandi di tornare bambini».
IL PIANO DI MARIO MARIANI
Dante vs Nemo
Alchimie rossiniane
Il musicista, compositore e produttore discografico rodigino Alberto Nemo ha proposto in doppia edizione il suo nuovo disco: come alternanza tra musica e narrazione con il titolo di “Dante vs Nemo”; come album musicale, con il titolo “Futuro Semplice” (entrambi editi da New Model Label / Dimora Records). Le composizioni sono le stesse ma la particolarità sta, nel disco “dantesco”, di introdurre i brani con una manciata di terzine della Divina Commedia (tratte dai canti I, IV, V, XIII dell’Inferno e XXXI e XXXIII del Paradiso) per meglio esplicitare il viaggio verso la redenzione. Ha già in programma un secondo progetto, “Lorca vs Nemo”, da dedicare a García Lorca. Molto suggestivo il canto di Nemo, ispirato, evocativo e mistico, tra dark ed influenze letterarie. Da sottolineare la collaborazione della cantante e violinista folk pop britannica Josephine LloydWilson (Sephin Llo), di Claudia Ferretti (Claudia is on the sofa) e di Marino Bellini (come narratore). Il viaggio dantesco di Nemo termina con “Futuro semplice”, dove giunge la visione finale che tutto spiega.
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ario Mariani ha realizzato il CD “The Rossini variations” (Intemporanea/Artist First), uno splendido album di rilettura pianistica delle più famose opere di Rossini, a cui si rende omaggio nel 150° anniversario della scomparsa. Mariani ha pubblicato molteplici dischi di colonne sonore per il cinema e di piano solo. Al pianoforte ora ha proposto i brani più conosciuti di Rossini, con l’aggiunta di qualche chicca “musicologica” come la versione per una sola nota di “Mi lagnerò tacendo” su testo del Metastasio e le variazioni sulla Petite Messe Solennelle che gli hanno permesso - come ha sottolineato - «un’escursione da John Dowland alla Famiglia Addams, facendo il verso anche a quel “minimalismo pianistico” che va tanto di moda oggi e che io preferisco chiamare “minimismo”, di cui non sono un grande fan». Fortemente riconoscibile per l’eclettico ed emozionante approccio al pianoforte, Mario Mariani concepisce il piano come un’orchestra dalle inusuali alchimie sonore dove si fondono il compositore, l’interprete ed il performer. 66 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2019