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Misure per i giovani
Si è svolto a Palazzo della Valle un incontro informativo con i funzionari di Ismea sulle opportunità dell’Istituto destinate ai giovani. A fare da padroni di casa Francesco Mastrandrea, presidente dei Giovani di Confagricoltura - Anga e Donato Rotundo, Responsabile dell’Area Sviluppo Sostenibile e Innovazione di Confagricoltura. Obiettivo dell’appuntamento è stato informare sulla nuova normativa e i criteri di accesso alle agevolazioni Ismea. Ad introdurre i temi Giovanni Razeto, della Direzione sviluppo imprenditoria giovanile di Ismea, che ha illustrato l’impegno dell’istituto sui vari fronti, non ultimo quello della Banca delle terre, le cui novità sono state presentate recentemente al Mipaaf, con la messa al bando di un lotto di terreni, ben 386, per un’estensione complessiva di 10 mila ettari. Il nuovo bando - ha precisato Razeto - prevederà, come i precedenti, uno stanziamento significativo per il primo insediamento: 70 milioni di euro, di cui 35 milioni per il nord e altrettanti per il sud. Fabio Federico ha illustrato poi per ogni misura, Primo insediamento, Subentro/Ampliamento e Resto al Sud, i requisiti necessari sia per i giovani che vogliono usufruirne, sia per le aziende in cui avviene l’insediamento; i punti di forza delle nuove misure (tasso fisso, scelta della durata del mutuo, ecc); i possibili motivi di esclusione dal bando (ad esempio la non conformità con quanto dichiarato) e l’iter istruttorio, nonché le modalità di presentazione delle domande. Federico e Massimo Bancheri (altro funzionario Ismea) hanno sottolineato inoltre le principali novità del bando 2020: l’allungamento a 5 anni del periodo di preammortamento (invece dei 2 anni dei bandi precedenti); le verifiche, che verranno fatte ex-ante e poi al 6° anno (non più al 3° e al 5°) e la possibilità che nella composizione fondiaria dell’azienda coinvolta nelle agevolazioni, ci siano più di dieci corpi (mentre prima questo era il limite previsto). I Giovani di Confagricoltura - ha ricordato il presidente Mastrandrea - consapevoli dell’importanza e dell’efficacia degli strumenti messi in campo dall’ISMEA auspicano che anche nel 2021 Bruxelles autorizzi questo regime di agevolazioni.
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Paola Castello
Il momento per l’Italia intera è uno tra i più difficili degli ultimi decenni. Stiamo combattendo contro un nemico, il Corona Virus, che, oltre a minare fisicamente il Paese, insinua anche l’incertezza del domani. Incertezza condivisa da tutte le imprese, anche quelle dei giovani. Ma teniamo alta la guardia, anche contro un altro nemico in circolazione adesso: le fake news sulla salubrità dei nostri prodotti, notizie false che continuiamo a smascherare e segnalare, riconducendo i consumatori alle fonti ufficiali dell’informazione. Guardare avanti: questo il nostro compito ora più che mai! Nel blocco totale di tutte le attività economiche, l’agricoltura rientra tra quelle la cui operatività è garantita. Noi produttori di cibo siamo chiamati a continuare il nostro lavoro per far andare avanti tutto il Paese. Lo facciamo con determinazione, consapevoli che il nostro settore deve tornare al centro delle scelte politiche e strategiche per il Paese. I Giovani agricoltori ci sono e il loro impegno prosegue per il futuro della nostra amata Italia.
Giosuè Arcoria
Che l’agricoltura oggi non possa prescindere dal digitale è sempre più evidente. Di questo è assolutamente consapevole Giosuè Arcoria, past president dei Giovani di Confagricoltura - Anga Catania e tuttora in prima linea con Anga e con la sua attività. Arcoria è titolare di una grande azienda che, da tre generazioni, in oltre 100 ettari di terreno, produce agrumi, frutta fresca stagionale, Olio Extra Vergine di Oliva, il tutto bio. Giosuè, con uno spirito da pioniere, si è da poco lanciato nell’avventura dell’e-commerce: da pochi mesi ha lanciato il brand “Agrume puro” con cui commercializza on line, in tutta Italia e anche in Francia, Germania e Polonia, i suoi prodotti biologici. Cavallo di battaglia dell’azienda sono le arance tarocco, ma con l’e-commerce sono in vendita anche prodotti trasformati, quali confetture e sughi. Sebbene avviato alla fine dell’anno scorso, il nuovo filone di attività sta già dando grandi soddisfazioni e sta registrando una progressiva crescita. Dai primi monitoraggi registra che più del 50% della clientela che ha ordinato una volta, torna ad acquistare ancora. Il segreto di questo successo? Innanzitutto la qualità dei prodotti, verso cui c’è un’attenzione grandissima, ma anche la cura, quasi maniacale, nell’intero processo produttivo, dalla raccolta dei prodotti (vengono spediti il giorno stesso in cui vengono raccolti) al packaging e alla consegna a casa. Con un’attenzione alla soddisfazione del consumatore che non lascia niente al caso. Il consumatore che acquista on line non vede fisicamente il prodotto, questo dunque deve essere perfetto, ancor più che in un negozio fisico, dice Arcoria. Un progetto avviato recentemente ma per il quale si pensa già al futuro: l’anno prossimo l’azienda conta di ampliare sia il personale dedicato a questo ramo dell’attività, sia la tipologia di prodotti da vendere on line.
RINNOVO CARICHE IN ANGA
Nomine a Rovigo e Catania
ROVIGO - Nuovo presidente dei Giovani di Confagricoltura - Anga Rovigo è Claudio Previatello. Previatello, 34 anni, conduce assieme al padre un’azienda ortoflorovivaistica a Grignano Polesine, una frazione del comune di Rovigo. Già rappresentante dei Giovani all’interno della Federazione nazionale per il Florovivaismo di Confagricoltura, collabora anche con la Federazione di Bioeconomia in materia di filiere per le energie rinnovabili. Negli ultimi anni è stato protagonista per Anga e Confagricoltura nazionali nello sviluppo del settore canapa (pianta che lui stesso coltiva) con molti convegni sui temi riguardanti la legislazione e le problematiche della commercializzazione. Subentra a Francesco Longhi, che resta comunque in qualità di vicepresidente, insieme a Carlo Fonsato.
CATANIA - l nuovo presidente di Anga Catania è Salvo Lombardo. Lombardo - 28 anni, catanese, imprenditore del settore cerealicolo e zootecnico - succede a Giosuè Arcoria. Laureato in Scienze Agrarie, Lombardo fa parte di una famiglia di storici imprenditori agricoli della Val Dittaino. “L’agricoltura ha bisogno di innovazione e di attenzione da parte delle istituzioni - ha detto - per essere parte importante dell’economia italiana e di quella del Sud in particolare. Mi farò interprete delle richieste che arrivano dai giovani imprenditori, a partire dalla formazione specifica e continua e dall’accesso al credito meno farraginoso”. Vicepresidenti sono Edoardo Orlando, imprenditore nei settori cerealicolo e della canapa industriale e Rosario Grasso, imprenditore agrumicolo.
PRESIDENTE ANGA LODI
Testimonianza su Coronavirus
La presidente dei Giovani di Confagricoltura - Anga Lodi, Emma Cogrossi, titolare di un’azienda zootecnica nella provincia di Lodi, ci ha raccontato delle difficoltà riscontrate da aziende come la sua per via dell’epidemia di Coronavirus COVID-19. “Nella nostra zona siamo stati in quarantena da subito, trovandoci nel lodigiano, area che è stata la prima ad essere isolata dal resto della regione e d’Italia”, ci ha detto Emma. “All’inizio c’è stata parecchia confusione, soprattutto sulle disposizioni da seguire per lo spostamento di persone e il trasferimento di merci. La mobilità dei dipendenti dell’azienda andava in qualche modo garantita, per poter continuare le attività, per questo - ha raccontato l’anghina - ci siamo subito attivati per chiedere alla prefettura dei lasciapassare”. Due i problemi principali riscontrati in questo tempo: le difficoltà di approvvigionamento (proprio per la chiusura di aziende fornitrici) e le disdette o i consistenti ridimensionamenti degli ordini (la domanda ha subito un calo vertiginoso a causa della chiusura di tutte le strutture ricettive e di ristorazione). Una situazione che ha avuto un impatto su tutti gli anelli della catena produttiva. Tra mille difficoltà - non ultima l’impossibilità dei veterinari di recarsi nelle aziende - le attività delle imprese agricole non possono, né devono fermarsi. Anga Lodi, come tutte le sedi di Confagricoltura, è a fianco delle imprese, facendosi portavoce - anche in questo frangente così difficile - delle loro istanze.
NEL 2019 FLESSIONE PER PRODUZIONE E PREZZI
Indicatori economici
Nel 2019, i principali indicatori economici del settore agricolo (ISTAT - Stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura - Anno 2019, pubblicazione 21 gennaio 2020) evidenziano, rispetto al 2018, una leggera (-0,6%) riduzione del valore complessivo della produzione, determinata dalla sensibile flessione del valore delle produzioni vegetali (-2,1%), compensata solo in parte dalla crescita del valore delle produzioni animali (+0,8%) e delle attività connesse (+2%). Esaminando i principali macrosettori dell’agricoltura, la maggiore riduzione del valore della produzione riguarda i vini (-17,2%), seguiti dalla frutta (-8,2%), per effetto, oltre che di inferiori quantità di prodotto (vino -12%), anche della flessione dei prezzi (vino -6%). Le colture foraggere hanno segnato -4,7% in valore, anche se la quantità è cresciuta del 3,5%, a causa di una forte diminuzione dei prezzi (-7,9%). Tutte le altre colture hanno registrato valori in crescita, con in evidenza ortaggi e patate (+10,5%) e soprattutto l’olio d’oliva (+30,9%), reduce dalla grave crisi quantitativa della produzione del 2018. Il calo del valore complessivo della produzione del settore agricolo (-0,6%), e l’incremento (+1,5%) del costo dei mezzi di produzione, hanno determinato anche l’andamento negativo del valore aggiunto (-2,1%); e del reddito dei fattori (-2,2%), che rappresenta la di
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Valore della produzione agricola (valore milioni di euro)
Valore 2019 Produttori/ Preparatori Totale aziende agricole bio Var. % totale su anno prec.
Produzioni vegetali Produzioni animali Attività connesse - di cui servizi - di cui secondarie non agricole 30.878,7 -2,4 +0,4 -2,1 15.861,8 -0,3 +1,1 +0,8 9.838,7 5.098,8 +0,4 +1,5 +1,9
4.739,9 +1,3 +0,9 +2,2
Produzione agricola totale 56.579,2 -1,3 +0,7 -0,6
Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat
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Andamento delle produzioni del settore agricolo (valore milioni di euro)
Valore 2019 M.ni euro Var. % Volume 2018-2019 Var. % Prezzi 2018-2019 Var. % Valore 2018-2019
Meno produzione, prezzo e valore
Vini Frutta Colture industriali Bestiame
Cereali Altri prodotti vegetali Prodotti zootecnici
Ortaggi Patate Servizi 30.878,7 -2,4 +0,4 -2,1 15.861,8 -0,3 +1,1 +0,8 9.838,7 5.098,8 +0,4 +1,5 +1,9 Meno produzione, più prezzo e valore 3.659,0 -2,6 +3,1 +0,4 363,5 -1,5 +2,1 +0,6 6.440,4 -0,5 +3,3 +2,9 Più produzione, prezzo e valore 9.988,5 +1,1 +9,0 +10,1 668,7 +2,0 +12,6 +14,9 5.098,8 +0,4 +1,5 +1,9
Secondarie non agricole 4.739,9 +1,3 +0,9 +2,2 Più produzione e valore, meno prezzo Oli d’oliva 1.623,3 +32,0 -0,8 +30,9 Più produzione, meno prezzo e valore Piante foraggere 1.811,2 +3,5 -7,9 -4,7 Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat
di Lavoro Annue -0,1%), per effetto della flessione della manodopera indipendente (conduttori dell’azienda, non salariati -0,4%) e del quasi pari incremento della manodopera dipendente. Il confronto con i principali Paesi agricoli dell’Unione Europea conferma per l’Italia il terzo posto per il valore complessivo della produzione del settore agricolo (preceduta da Francia e Germania), il secondo posto per il valore della produzione vegetale (preceduta dalla Francia), il quinto posto per il valore della produzione zootecnica (preceduta da Germania, Francia, Spagna e Regno Unito), il primo posto per il valore della produzione delle attività connesse (davanti a Francia e Paesi Bassi). L’Italia inoltre si
Valore aggiunto del settore agricolo
2010 2015 2018 2019 UE 154.321 169.608 181.966 188.113 Italia 26.448 32.610 32.544 31.863 Francia 27.862 29.615 32.989 31.027 Spagna 22.366 24.538 28.813 26.465 Germania 16.910 14.718 16.476 21.060 Regno Unito 7.811 11.755 10.466 11.582 Paesi Bassi 9.589 10.158 10.682 10.969 (milioni di euro - arancio = minimo, verde=massimo) Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Eurostat
conferma al primo posto per il valore aggiunto del settore agricolo. Ma, in ragione dell’elevato impiego di manodopera rispetto ai maggiori concorenti (1.125 mila ULA), la quota di valore aggiunto per ULA (28,3 mila euro) è quasi due volte e mezzo inferiore a quella dei Paesi Bassi (69,6), intorno a una volta e mezzo inferiore a quelle di Germania (44,5) e Francia (41,9) e comunque sensibilmente meno di quelle di Regno Unito (39,1) e Spagna (30,7). D’altra parte, più che in Italia (-2,1%), il valore della produzione vegetale è diminuito in Francia (-4,5%) e in Spagna (-7,1%), pur in un contesto di prezzi di vendita in lieve crescita, evidenziando gli effetti negativi dei mutamenti climatici.
NOMISMA WINE MONITOR
Caos dazi in USA
Idazi aggiuntivi statunitensi mettono nel caos l’export del vino. E a farne le spese, a dicembre, non sono solo i Paesi penalizzati in dogana, ma anche l’Italia. È quanto rilevato dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che ha elaborato i nuovi dati delle dogane Usa sui 12 mesi del 2019. Secondo l’Osservatorio, la guerra commerciale Usa-Ue ha creato negli ultimi mesi una serie di dinamiche negative che hanno riguardato anche l’Italia che, a dicembre, ha perso il 7% a valore rispetto al pari periodo dello scorso anno, con un -12% per i suoi vini fermi. In questo circuito vizioso i produttori Ue segnano il passo, con la Francia che negli ultimi due mesi vede i propri fermi cadere a -36% e la Spagna a -9%. Per contro, volano le forniture da parte del Nuovo Mondo produttivo, con la Nuova Zelanda che sale a +40% in valore e il Cile a +53%. Facendo una panoramica su tutto il 2019, è di 5,55 miliardi di euro il valore complessivo del vino importato dagli Usa, in crescita del 5,7% sull’anno precedente grazie alla corsa della domanda di spumanti (+11,1%). Tra i principali fornitori, è sempre testa a testa tra la Francia, a 1,92 miliardi di euro (+7,7%), e l’Italia (+4,2%) a 1,75 miliardi di euro, mentre è ottima la performance della Nuova Zelanda anche nei 12 mesi (+11,9). Tra le tipologie, faticano ancora i fermi&frizzanti italiani, in positivo dell’1,7% mentre sono convincenti una volta di più gli sparkling tricolori, anche lo scorso anno in doppia cifra a +13,7%.