MIETITURA A PORTE APERTE • COORDINAMENTO AGRINSIEME • ZOOTECNIA PRECISIONE • ENAPRA ESPORTA FORMAZIONE MILLENARIA 2018 • CALCIO BKT • SYNGENTA 4.0 • UNCAI SU AGRICOLTURA CONSERVATIVA • AGRI&CULTURA CALABRIA
Coltiviamo l’Europa Assemblea a Bruxelles
Si rafforza il protocollo d’intesa per restare leader mondiali della pasta Fondazione Snam e Confagri assieme per agricoltura sociale. Assegnati i primi terreni Giunta in Sardegna per crescita e competitività delle aziende isolane
Anno LXIX - n. 7-8 Luglio-Agosto 2018 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 Comma 1 Aut. C/Rm/18/2012 Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 - Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Sepe - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
L’ E D I T O R I A L E nnn
P
L’agricoltura del futuro rogrammazione nel medio e lungo termine, a livello sia nazionale sia europeo; coesione per essere interlocutori forti e autorevoli con i Paesi extra UE, di cui a breve farà parte anche la Gran Bretagna; e una visione, con obiettivi chiari e una strategia definita per raggiungerli. Sono alcuni dei punti cardine necessari al nostro settore, punti su cui ci si è confrontati anche alla nostra ultima assemblea nazionale a Bruxelles. Si tratta di aspetti che vanno declinati a livello locale, nazionale, europeo ed internazionale e che - affiancati alle cinque parole chiave che ci siamo dati come programma un anno fa (agribusiness, competitività, lavoro, territorio, salute), e che restano di estrema e stringente attualità - ci danno conferma che il percorso intrapreso va proseguito. Programmazione, coesione e una visione comune devono essere alla base della riforma della PAC, perché si esca dalla logica del sussidio e si torni a ragionare in termini di mercati, di sviluppo, di crescita (mentre un taglio dei fondi UE destinati all’agricoltura sarebbe assolutamente in contraddizione con questo). Secondo le stesse logiche è necessario rivedere il processo di globalizzazione finora non adeguatamente regolamentato. Servono mercati aperti - non ci stancheremo di ribadirlo - con regole chiare e condivise che tutelino in ugual maniera i vari Paesi. Il CETA ad esempio, con l’eliminazione di tariffe su oltre il 90% dei prodotti europei, sebbene ancora perfettibile per alcuni aspetti, rappresenta un importante passo avanti in tema di semplificazione e regolamentazione del commercio globale, anche perché prevede l’avvio di un iter di confronto e cooperazione regolamentare. L’accordo con il Canada, inoltre, apre ai nostri prodotti uno dei più grandi mercati mondiali, a cui altrimenti non avremmo accesso. Mentre le barriere che ultimamente gli USA stanno alzando, innescando una serie di pericolose ritorsioni commerciali, non giovano affatto all’economia globale, né alle imprese. Investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo poi sono imprescindibili se vogliamo essere competitivi in uno scenario internazionale così complesso e difficile. Tutto questo rende ancora più urgenti le questioni sul tavolo, dalla PAC - appunto, fondamentale per il futuro dell’agricoltura italiana -, ad una pianificazione strategica per i prossimi anni; un vero e proprio piano di crescita per il nostro settore, a cui abbiamo chiesto al nuovo Governo di impegnarsi e per il quale siamo pronti a dare il nostro contributo. Presidiare i mercati strategici, nonché i tavoli dove vengono prese le decisioni, avere obiettivi chiari, questo è ciò che occorre fare per le nostre imprese e questo è ciò che porteremo avanti anche nei prossimi mesi. Massimiliano Giansanti LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 3
SOMMARIO L’EDITORIALE L’ agricoltura del futuro Massimiliano Giansanti................. 3 PRIMO PIANO ASSEMBLEA Più Italia, più Europa Più Agricoltura Gabriella Bechi ........................... 6
Giunta Ad Alghero G. B. .....................................
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ATTUALITÀ EVENTI Mietitura a porte aperte Gabriella Bechi ......................... 2 6
Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Sepe Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo
Aperti al mondo Anna Gagliardi.........................
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Impegno per la stabilità Elisabetta Tufarelli.....................
11
Fuori dagli schemi Gabriella Bechi.........................
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Testata associata all’USPI
Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n.33755000 Intestato a: Sepe - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950
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Millenaria 2018 Nicola Artoni...........................
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FOCUS AGRICOLTURA DI PRECISIONE Poker di app per Syngenta 4.0 Claudio Costantino .................... 44 Zootecnia di precisione C. C. .....................................
Pubblicità
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UNCAI NOTIZIE
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Le news dei contoterzisti.................................. 33
Faccia a faccia Gabriella Bechi.........................
@Confagricoltura
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Rubriche
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EPS Caccia, tutela e biodiversità .. . . 32 Organizzazione Cuneo. . . . . . . . . . . . . 52
ATTUALITÀ RAPPRESENTANZA Global Food Forum a Pavia G. M. ..... ............................... Apicoltura è agricoltura Gaetano Menna.........................
Confagricoltura
Radici nel futuro Gaetano Menna.........................
Campi rosa Due domande a… . . . . . . 54 Enapra “Sistema Liguria”.. . . . . . . . . . 58
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Over 65 Camminare meglio . . . . . . . . 60 Agriturismo Pitigliano.. . . . . . . . . . . . . 62
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Vino Malvasia delle Lipari .. . . . . . . . . 64
PRIMO PIANO A SSEMBLE A
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Più Italia, più Europa, più Agricoltura
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PRIMO PIANO A SSEMBLE A
«Non tutelate a sufficienza le nostre produzioni e perso in competitività»
Giansanti con la giunta esecutiva
Assemblea generale di Confagricoltura a Bruxelles. Presidente Giansanti: «Abbiamo bisogno di un’Unione europea forte, coesa, solidale» di Gabriella Bechi
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N
el cuore dell’Europa, a Bruxelles, a due passi dalle Istituzioni comunitarie, la Biblioteca Solvey, edificio storico all’interno del parco Leopold, ha ospitato l’assemblea 2018 di Confagricoltura. Un’assemblea particolarmente partecipata e sentita dai numerosi dirigenti arrivati da ogni parte d’Italia. È la prima volta, nella storia dell’Organizzazione, che l’appuntamento più importante dell’anno si svolge fuori dall’Italia: nella capitale belga. Il motivo lo spiega il presidente Massimiliano Giansanti aprendo i lavori: “A Bruxelles da sempre vengono assunte decisioni importanti per l’agricoltura italiana, dalla Pac, ai trattati internazionali, alle politiche ambientali e dunque non potevamo non essere qui per rappresentare alle Istituzioni europee il nostro pensiero. Il pensiero delle nostre imprese”. Una scelta sindacale convinta, per affermare l’attaccamento dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli all’Unione Europea, ai suoi valori, ai suoi
principi, alla sua lunga storia di pace e benessere. “Abbiamo bisogno di un’Europa forte, coesa e solidale. Capace di promuovere uno sviluppo duraturo e sostenibile. Sotto il profilo economico, sociale e ambientale. Invece, l’Unione Europea vive una fase di grandi difficoltà”. L’impatto delle migrazioni ha scosso la solidarietà tra gli Stati membri, perché manca una protezione efficace delle frontiere esterne. Non è stato raggiunto l’accordo sulle condizioni che dovrebbero regolare il periodo transitorio dopo l’uscita del Regno Unito. Come sostiene il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, l’Euro è irreversibile, ma la “governance” dell’Eurozona resta ancora inadeguata. E l’austerità fine a se stessa non può essere la terapia valida in tutte le circostanze. “Questa Europa - ha continuato Giansanti - deve ritrovare la sua essenza, la sua anima. Non deve soffocare la crescita dei cittadi-
Biblioteca
a Solvey
«L’Europa che vogliamo mette le persone davanti ai numeri» ni e delle nazioni, ma porre al centro sistemi di sviluppo stabili e duraturi, mettendo le persone davanti ai numeri. Numeri che stanno indebolendo le comunità, anche quella agricola”. Il presidente di Confagricoltura è quindi passato alle proposte che la Commissione europea ha presentato, il 2 maggio scorso, sul quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027. “È stata di fatto prospettata una riduzione dei fondi destinati all’agricoltura italiani di poco inferiore ai 3 miliardi di euro a prezzi correnti nell’intero periodo - spiega il presidente -. Per i programmi di sviluppo rurale, sempre a prezzi correnti, il taglio proposto supera il 15 per cento. La nostra proposta è di far salire la capacità di spesa del bilancio della UE, almeno fino al livello indicato dal Parlamento europeo”. La Commissione ha anche previsto di fissare un massimale per l’erogazione degli aiuti diretti alle imprese di maggiore dimensione:
Massimiliano Giansanti
il cosiddetto “plafonamento”. E di introdurre, inoltre, un meccanismo di riduzione dei pagamenti in relazione alla superficie aziendale, la “degressività”. Ovvero di ridurre gli aiuti alle imprese che producono per il mercato, che assumono più manodopera, che sono più aperte alle innovazioni, togliendo molto a un numero estremamente ridotto, mettendone a rischio la competitività, per redistribuire poco, pochissimo, a molti. Rivolgendosi quindi al ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, presente all’assemblea, il presidente Giansanti ha detto: “Dobbiamo passare dalla logica dell’emergenza ai programmi. Negli ultimi anni non abbiamo tutelato a sufficienza le nostre produzioni ed abbiamo perso in competitività. E la competitività (una delle parole d’ordine dell’assemblea 2017 n.d.r.) si recupera attraverso sistemi fiscali duraturi, misure adeguate in termini di lavoro e previdenza, promuovendo la ricerca e l’innovazione, anche digitale, per essere in grado di confrontarci su
un mercato sempre più globale. E sviluppando l’agribusiness, mix di agroalimentare e turismo, che sono i driver vincenti dell’economia nazionale”. “Di agricoltura oggi parlano tutti, spesso influenzando in maniera fuorviante il sistema delle conoscenze - ha sottolineato il presidente - dimenticando che il nostro settore dà ogni giorno da mangiare a tutti i cittadini italiani, tutelando allo stesso tempo il territorio. Dobbiamo passare dal messaggio del “cittadino consumatore” a quello del “cittadino imprenditore”. Confagricoltura, che ha scritto le pagine dell’agricoltura italiana, vuole essere al fianco del governo per scrivere quelle del futuro, attraverso un programma di crescita sostenibile e duratura che coinvolga le associazioni di categoria, le Regioni, l’Europa”. In conclusione il presidente ha ricordato le cinque parole d’ordine della sua elezione alla guida di Confagricoltura: Responsabilità, Rappresentanza, Consapevolezza, Avanguardia, Successo. Oggi più attuali che mai. nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 9
PRIMO PIANO A SSEMBLE A
Intervento del presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani Dai voucher al Ceta, dalla Brexit ai tagli alla Pac di Anna Gagliardi
Aperti al mondo
«N
on arrendendosi mai, i risultati si ottengono”. È un messaggio di incoraggiamento e positività quello con cui il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani chiude il suo intervento in apertura dei lavori all’assemblea di Confagricoltura a Bruxelles. Un discorso in linea con il pensiero confederale e che la platea non nasconde di apprezzare. Dai voucher al Ceta, dalla Brexit ai temuti e annunciati tagli alla Pac: la posizione di Tajani è ferma, a favore di un lavoro di
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Antonio Tajani
squadra con il Parlamento europeo a vantaggio dell’agricoltura e dell’economia reale. “Non dobbiamo mollare un centesimo”, avverte Tajani, invitando Confagricoltura a lavorare insieme ai parlamentari europei, ricordandone l’impegno che ha portato, tra l’altro, all’ottenimento di fondi determinanti per la promozione dei prodotti italiani all’estero. Difende con orgoglio il Parlamento UE: “È l’unica istituzione che continua a crescere nei consensi dei cittadini” e snocciola il dato di +13% nell’ultimo anno e mezzo, ovvero da quando lui ne è al vertice.
Sempre in ambito di politica internazionale, passa a dire la sua sul Ceta, l’accordo di libero scambio con il Canada: “Noi italiani siamo un Paese di esportatori - premette -. Il Ceta è vantaggioso per le nostre imprese, perché in Canada c’è una richiesta importante di prodotti di alta qualità e noi potremmo fare affari straordinari: se non ci saremo, saranno altri a farli”. “Vogliamo forse tornare alla stagione dell’autarchia? - incalza Tajani -. Non possiamo guardare l’interesse del particolare a scapito di quello generale”. Gli applausi sono convinti, a conferma e sostegno della sua posizione, che è la stessa di Confagricoltura emersa ancora nel dibattito che si è sviluppato nei giorni immediatamente successivi all’appuntamento di Bruxelles. Tajani tara il suo intervento sulle aziende: sa di parlare a una platea di imprenditori con una visione aperta ai mercati mondiali, orgogliosa del proprio passato e desiderosa di risposte concrete per continuare a crescere in Italia e nel mondo. “I signori del web devono pagare una tassa all’Unione europea per l’economia reale - dice -. Invece spadroneggiano e non fanno politica industriale”. E a riguardo aggiunge: “Potremmo chiedere anche l’introduzione di una web tax per compensare l’impatto finanziario della Brexit”. nnn
Il commissario Ue Phil Hogan: rapido accordo sul quadro finanziario. La Pac del dopo Brexit e gli accordi commerciali di Elisabetta Tufarelli
È
partito dal suo ultimo incontro a Parma, con il presidente Massimiliano Giansanti e con i vicepresidenti Matteo Lasagna, Elisabetta Falchi e Nicola Cilento, e dalla sua visita allo stand di Confagricoltura al Cibus il commissario europeo all’Agricoltura Phil Hogane allo Sviluppo rurale per entrare nel vivo dei temi d’attualità. A cominciare dalla necessità di un “rapido accordo sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027, preferibilmente nella primavera del 2019”. Ha ricordato anche l’importanza, per la stabilità dell’agricoltura e delle imprese, che gli agricoltori, la Commissione e i parlamentari lavorino insieme. “Gli imprenditori come voi che portano il ‘made in Italy’ in tutto il mondo capiscono la rilevanza di politiche orientate ai mercati e il valore di massimizzare il loro potenziale a beneficio degli Stati membri e a vantaggio dei posti di lavoro nell’area dell’Ue. E questa è anche la mia filosofia”. A proposito della prossima Pac, il commissario si è soffermato sulla necessità di rimuovere qualche complessità e portare più flessibilità. “Anche se non ci piace parlare di soldi - ha detto - il punto fondamentale della riforma della politica agricola è proprio il denaro. Avremo 12 miliardi in meno con la Brexit e molti ministri chiedono maggiori dotazioni per la sicurezza e l’immigrazione. Tutte questioni molto importanti, ma i fondi per
Impegno per la stabilità Phil Hogan
la coesione e quelli per l’agricoltura rappresentano i budget maggiori e, in qualche modo, tocca far quadrare il cerchio”. Per Hogan, in questo contesto, la proposta iniziale dei 365 miliardi per l’agricoltura “non è un cattivo punto di partenza e, da qui alla conclusione dei negoziati, speriamo si trovi una pista soddisfacente di atterraggio”. Ha anche rimarcato la necessità di dispositivi e strumenti di management risk migliori di oggi ”per aiutare gli agricoltori con la volatilità dei prezzi”. Quando si parla di cibo e di sicurezza alimentare “vorrei che gli agricoltori fossero centrali per la soluzione di questi problemi e non considerati, come spesso succede, parte del problema”. Il commissario ha sottolineato come una giusta distribuzione degli aiuti sia un problema politico. “Occorrono - ha detto - rapidi progressi nella proposta della Pac per garan-
tire una transizione tra il Quadro Finanziario Pluriennale attuale e il nuovo QFP, fornire continuità dei finanziamenti e garantire che i fondi dell’Ue inizino a dare risultati il prima possibile”. Per quanto riguarda il commercio ha affermato che occorre cogliere le opportunità di mercato attraverso buoni accordi commerciali. L’export dell’Ue è cresciuto dell’11% negli ultimi due anni. Serve “una significativa politica commerciale capace di esportare il proprio modello di protezione per le Indicazioni geografiche, al fine di garantire che la qualità dei prodotti dell’Ue sia riconosciuta ovunque e che i nostri agricoltori possano ottenere la giusta remunerazione”. Ha concluso citando l’istruttoria formale avviata dalla Commissione sulle importazioni di riso dalla Cambogia e dal Myanmar, a seguito delle ripetute richieste italiane. nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 11
PRIMO PIANO A SSEMBLE A
All’assemblea intervista a tutto campo al ministro Centinaio di Gabriella Bechi
A
rrivato nel primo pomeriggio a Bruxelles, il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio ha seguito attentamente tutti i lavori dell’assemblea accettando un’intervista di Nicola Porro che lo stesso giornalista ha definito “fuori dagli abituali schemi dell’incontro istituzionale”. Porro ha iniziato con una domanda sul turismo, competenza che Centinaio ha riportato nell’ambito del ministero da lui guidato… Io vengo da quel settore - ha detto il ministro -. È quello che conosco meglio e credo possa essere utilizzato come strumento dall’agricoltura. Quando si parla di turismo non si deve pensare solo agli alberghi, ai villaggi, alle spiagge. Il turismo è molto di più: è cultura, enogastronomia, trasporti. È tutto ciò che muove il nostro Paese. Promuovere l’Italia all’estero non significa solo promuovere Roma, Venezia, Pompei con i loro monumenti, ma anche il patrimonio rappresentato dai nostri prodotti agroalimentari, dalla nostra cucina. 12 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
Fuori dagli sch «Per me il made in Italy è cento per cento italiano» Il turista che viene in Italia conosce tutto questo e impara a consumare italiano anche quando torna nel suo Paese. In questa assemblea si è sentita spesso la parola voucher. Mi sembra che il governo sia diviso su questo argomento. Qual è il suo pensiero? Che il governo sia diviso lo dico-
no i giornali. La verità è che nel Decreto dignità i voucher non c’erano; ma io, che come il presidente Giansanti sono abituato ad ascoltare, mi sono confrontato con i sottosegretari Pesce e Manzato e con i presidenti delle commissioni Agricoltura di Camera e Senato e molti, anche nel movimento 5 Stelle, mi hanno detto che in agricoltura funzionavano. Nel momento in cui ci siamo chiariti, anche da parte di Di Maio c’è stata un’apertura. La mia idea è che questo strumento non sia stato utilizzato bene. Bisogna renderlo più legale possibile, at-
tracciabilità e di etichettatura che permetta al consumatore di capire ciò che acquista e di scegliere. Tutelare gli agricoltori italiani non significa tutelare chi importa materie prime da altri Paesi e poi ci mette sopra la nostra bandiera. E questo vale anche per l’estero, dove dilaga l’italian sounding. La strada verso l’innovazione e la digitalizzazione sembra ormai una scelta obbligata e irreversibile. Cosa significa questo in agricoltura? Quali saranno le sue linee d’intervento? Significa stare al passo con i tempi, in modo che l’agricoltura non rimanga indietro rispetto al resto del mondo. Significa chiedere al Crea di lavorare di più e meglio. Significa collaborare con le industrie e con le Università. Significa sviluppare nuove tecnologie, sfruttando idee che vengono anche da altri Paesi; avere maggiori informazioni; utilizzare meglio internet.
hemi traverso l’obbligo della data e del nome. E speriamo di farlo il più presto possibile, anche perché la vendemmia è alle porte. Venendo a temi che si stanno discutendo in questa assemblea, cosa pensa dei tagli al bilancio della Pac e dell’ipotesi del “cupping”? L’Italia ha già pagato in passato e oggi noi, come altri Paesi, non possiamo permetterci di subire ulteriori tagli. Porteremo le nostre istanze in Commissione europea. Sul “cupping” non sono assolutamente d’accordo. I contributi
«Faccio mie due parole chiave di Giansanti: responsabilità e successo» all’agricoltura devono andare a chi produce realmente. Non devono esserci strumenti di assistenzialismo. Come si tutela il made in Italy nel nostro Paese e nel mondo? Tutelando i produttori italiani ed i consumatori. Per me il made in Italy è il 100 per cento italiano. Occorre quindi un sistema di
Per quanto riguarda gli Ogm la sua posizione sarà più soft di quella del suo predecessore Luca Zaia, del suo stesso partito? A me sembra un paradosso che in italia non si possano coltivare, mentre possiamo importare alimenti che li contengono. Condivido la posizione di Zaia, ma sono d’accordo con lei sul paradosso italiano. Mi sembra di rivivere la questione del nucleare, quando votammo no al referendum e poi avevamo le centrali a 10 chilometri da casa. Non sappiamo cosa entra nel nostro Paese, cosa mangiamo. Quindi… Delle cinque parole d’ordine elencate dal presidente Giansanti: consapevolezza, responsabilità, avanguardia, orgoglio e successo, qual è secondo lei quella chiave? Responsabilità sicuramente. Perché è fondamentale ricordarsi tutti i giorni chi si rappresenta. E poi il successo. Perché a me non piace partecipare, ma vincere. nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 13
PRIMO PIANO A SSEMBLE A
Xxxxxxxxx xxxxxx Europa odi et amo Non si deve mettere in discussione la costruzione sovranazionale. All’assemblea la tavola rotonda con europarlamentari di Anna Gagliardi
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ai il rapporto con la UE è stato più complesso che nell’attuale momento storico: chi decide di lasciarla, non senza conseguenze gravi anche al proprio interno, chi la critica, ma guai a farne a meno. Sta di fatto che ne abbiamo bisogno e che è meglio prendere parte attiva nel processo decisionale. Di qui il titolo “Più Italia, più Europa, più Agricoltura” alla tavola rotonda organizzata da Confagricoltura a Bruxelles alla quale partecipano alcuni europarlamentari prima, poi gli assessori regionali, invitati a discutere dei temi caldi che riguardano il prossimo futuro dell’economia e del settore primario in particolare. Con gli europarlamentari il focus
si divide tra gli effetti della Brexit, il budget ridotto da ridistribuire tra gli Stati membri e l’impostazione della prossima Pac: ad animare il confronto, sollecitato da Nicola Porro, ci sono Paolo De Castro, Salvatore Cicu, Herbert Dorfmann, Angelo Ciocca e Marco Zullo. In platea sono presenti anche altri europarlamentari e parlamentari italiani, a dimostrazione che i temi sono di stretta attualità e che Confagricoltura ha fatto bene a organizzare l’assemblea a Bruxelles coinvolgendo i diretti protagonisti del dibattito politico. I tagli proposti al settore primario nel futuro bilancio UE sono di quasi 3 miliardi di Euro, pari al 15% dell’attuale somma dedicata ai programmi di sviluppo rurale. Una cifra enorme, che accende la
Ora più che mai fondamentale essere parte attiva nel processo decisionale
discussione e che fa tuonare ancora una volta contro l’Europa. De Castro, che dal 2009 siede in Parlamento UE, teme il rischio rinazionalizzazione della politica economica europea ed è convinto che la Pac debba invece essere davvero comune e non demandata agli Stati, così come l’agricoltura non debba subire la sforbiciata proposta dall’Esecutivo: “Noi non accettiamo tagli alle risorse della politica agricola - ribadisce - considerando che con i suoi risparmi la Pac si sobbarca gli oneri dell’emergenza migratoria e che viene chiesto agli agricoltori europei di farsi carico della decisione dei cittadini inglesi di lasciare la Ue”. Sul capping pensa che ci possa essere fronte comune: “Hogan è il quarto commissario che lo propone e
non ne abbiamo proprio bisogno”. Esprime invece parere positivo su alcuni aspetti del nuovo impianto della Pac relativi al sostegno accoppiato e alla flessibilità. “Basta subire - interviene senza mezzi termini l’eurodeputato leghista Ciocca, puntando il dito contro chi, in Europa, vuole penalizzare l’agricoltura a priori, e aggiunge -. Capita spesso che in Parlamento intervenga sul tema agricoltura chi non conosce la materia. L’abbiamo ad esempio notato nell’ambito della recente discussione sul taglio della coda ai suini: molti esponenti intervenuti non conoscevano le regole basilari del benessere animale”. Nello stesso tempo siamo talvolta noi a non cogliere le opportunità che l’Europa mette in atto: l’europar-
lamentare Cicu evidenzia come non vengano sfruttate le risorse messe a disposizione dei territori. “Nelle nostre Regioni - auspica ci vorrebbe un gruppo di lavoro specializzato su come è possibile accedere ai fondi comunitari”. La riforma della Pac necessita, ad avviso di Confagricoltura, un inquadramento che tenga conto del cambiamento in atto del panorama del commercio internazionale: di qui gli interventi degli europarlamentari sulla questione dazi e l’annunciata possibilità che gli Stati Uniti li allarghino dal settore industriale a parte del mercato alimentare, in particolare carne, frutta, cereali e tabacco. Ciocca auspica che la UE riesca a pretendere il rispetto delle proprie regole sul mercato mondiale, mentre si dice disponibile, con il suo partito, a una riflessione sugli accordi bilateriali, ad iniziare dal Ceta. Giudizio critico da parte del pentastellato Zullo alla riforma della Pac: “Si fonda su un impianto pericoloso, perché si impone agli Stati membri di fare il controllo su se stessi e questo è un rischio sostiene - perché nella definizione delle linee ci si potrebbe basare sui propri vantaggi”. Pone la discussione su un altro piano l’altoatesino Herbert Dorfmann, europarlamentare da dieci anni, e sposta l’attenzione sui temi ambientali da sempre molto cari alla sua regione: “Dobbiamo fare un confronto serio sulla sostenibilità: finora sono mancate programmazioni e condivisioni su questo tema, che invece è di fondamentale importanza”. Una sollecitazione che non è distante dall’attualità, in considerazione dei numerosi aspetti che la sostenibilità comporta e che impone agli Stati membri misure urgenti da uniformare in ambito UE, a partire dai territori regionali. nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 15
PRIMO PIANO A SSEMBLE A
Burocrazia monstre
Dibattito con gli assessori regionali. In primo piano la semplificazione facendo anche mea culpa di Gaetano Menna
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L
e Regioni sono, allo stesso tempo, carnefici e vittime di una burocrazia-monstre. La seconda tavola rotonda all’assemblea confederale a Bruxelles moderata sempre dall’anchorman Nicola Porro - ha visto la partecipazione degli assessori regionali all’Agricoltura. Sono intervenuti: Edgardo Bandiera (Sicilia) Simona Caselli (Emilia Romagna), Fernanda Cecchini (Umbria), Mauro D’Acri (Calabria), Leonardo Di Gioia (Puglia), Stefano Mai (Liguria). Un dato significativo emerso, in vari interventi, è sembrato il
cambio di passo nei rapporti Stato-Regioni. Centinaio e gli assessori hanno dichiarato la volontà di agire coordinati, di essere “filiera istituzionale”. «Come il ministro, auspichiamo il gioco di squadra», ha detto Bandiera. «Nel primo incontro con il ministro Centinaio abbiamo chiesto, come metodo, di lavorare in sinergia con lui - ha sottolineato Di Gioia -. Il ministro rappresenta l’Italia a livello europeo ma non può non tener conto delle tipicità, che sono ricchezza, biodiversità, valore aggiunto. Dall’altro lato noi Regioni abbiamo una burocrazia molto com-
«Non perdere la “C” di Pac altrimenti tutto è più difficile, soprattutto per gli agricoltori»
plessa che si intreccia con quella ministeriale e europea e diventa frustrante per gli utenti». Il tema della semplificazione è prioritario, come ha osservato Mai: «Non è possibile che le nostre aziende movimentino più carta che terra». «Il tema della semplificazione è centrale - ha aggiunto Bandiera -. Occorrono più adempimenti per fare una pratica di agricoltura biologica che farsi autorizzare dal ministero della Sanità un farmaco salvavita. Il produttore deve fare agricoltura di qualità e non perdersi nelle pastoie di mille adempimenti». Critiche vengono espres-
se anche per l’euroburocrazia che, ad esempio, ha costretto le Regioni a focalizzarsi sulla spesa a tutti i costi. «Se uno ci chiedesse di comprare un frigorifero al Polo Nord noi glielo consentiremmo perché abbiamo bisogno di spendere - ha confessato l’assessore della Liguria -. Ciò però è controproducente perché, per raggiungere gli obiettivi che ci dà l’Ue, non seguiamo il lavoro che viene fatto dalle imprese sul territorio». Non è mancato il mea culpa: «Paradossalmente noi siamo una parte delle cause delle difficoltà che viviamo - ha dichiarato esplicitamente Mai -. Quando
scriviamo il PSR in maniera molto analitica, quando su ogni misura decliniamo in maniera molto identitaria la nostra realtà regionale, di fatto ci mettiamo nella condizione che l’organismo unico pagatore debba sviluppare una serie talmente numerosa di algoritmi e debba affrontare talmente tante complicazioni burocratiche e amministrative che poi si acuiscono le difficoltà per le risposte che noi stessi chiediamo. Serve la maturità di essere interfaccia di un’utenza molto più veloce di noi e imprenditorialmente attiva». Anche Caselli è preoccupata dalla voglia di nazionalismo. «La “C” di Pac non va persa, altrimenti tutto diventa più difficile, soprattutto per gli agricoltori - ha messo in guardia -. Se ogni Paese si fa la sua Pac, non va bene, d’altronde in Italia non siamo certo campioni di semplificazione. Abbiamo il Durc, l’antimafia e tanti altri adempimenti che gli altri Paesi non hanno. Io ho dei funzionari che sono dei signori agronomi e passano la gran parte del tempo a controllare i Durc, con loro e mia frustrazione, con la frustrazione degli agricoltori». «Bisogna fare passi avanti, non nazionalizzando, ma andando ad incidere su modalità e criteri operativi e gestionali e sugli organismi di pagamento - ha puntualizzato Cecchini -. In dieci anni Agea, più o meno, ha sempre avuto gli stessi problemi». «Siamo bravi a complicare le cose - ha concluso D’Acri -. Per fare un esempio la misura 10 del PSR l’abbiamo attivata immediatamente in Calabria, ma i primi pagamenti per duemila pratiche siamo riusciti a farli solo due giorni fa. Gli imprenditori non possono aspettare che si operi in questo modo. Se stringiamo i tempi possiamo effettuare attività incisive». nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 17
PRIMO PIANO A SSEMBLE A
A chiusura dell’assemblea le risposte del presidente Giansanti a Nicola Porro di Gabriella Bechi
Faccia a faccia
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residente, vi siete lamentati per la riduzione del budget della Pac. Eppure questa Pac non gode di buona fama e, a parere di molti, è un sussidio agli agricoltori. È vero. Nel tempo è passato il concetto che gli agricoltori abbiamo goduto di benefici, ma questo tempo è finito. Oggi siamo tutti imprenditori che stanno attraversando un momento di difficoltà proprio a causa di scelte di politica economica agricola sbagliate. La Pac non può essere vista come sussidio e basta, ma deve essere interpretata nel senso stretto del termine. È una politica di sviluppo che deve garantire nel tempo quantità e qualità, essenziale per l’attività d’impresa, permettendo di mantenere più bassi i prezzi dei prodotti, a vantaggio proprio dei consumatori. Non pensa che si sia allargata la platea degli agricoltori “non professionali”? Sì, ci sono troppi agricoltori “non professionali”. Ma non in Confa-
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gricoltura. Noi rappresentiamo le imprese che producono e danno lavoro rispettando i contratti nazionali, quelle che sono riuscite a mantenere unita nel tempo l’azienda attraverso strumenti utili alla loro crescita e a quella dell’economia reale. Per questo vogliamo essere rappresentati da chi sa cosa vuole dire fare impresa.
Gli agricoltori della passata generazione guardavano con preoccupazione all’allargamento dell’Europa, avevano ragione o erano conservatori? Avevano il timore che la nostra agricoltura non fosse tutelata e la preoccupazione di allora ha dimostrato che, se si va in Europa a trattare senza avere un obiettivo
«Propongo Agea europea e big data UE su andamento produzioni» da raggiungere, non si portano a casa risultati. E bisogna anche ammettere che a noi l’Europa ha dato risorse che non abbiamo sa-
puto utilizzare, come nel caso dei fondi di coesione, che avremmo potuto destinare, ad esempio, alle infrastrutture. In tutti i settori si parla di fisco, previdenza, semplificazione e sempre più di innovazione e digitale. Quanto quest’ultimo aspetto è strategico per voi?
Moltissimo. Anche se tra gli agricoltori c’è sempre un po’ di diffidenza per il nuovo. I nostri competitor americani, in campagna hanno già il 5G, che da noi non c’è neppure nelle grandi città. Comunque cambierà il modo in cui anche gli agricoltori si rapporteranno alla tecnologia ed al mondo smart, facilitanLUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 19
PRIMO PIANO A SSEMBLE A
do l’introduzione di importanti innovazioni quali l’internet of things, la realtà virtuale, la robotica più avanzata, la blockchain. Tutte tecnologie che permetteranno di diminuire i costi di produzione, garantire maggiore sostenibilità ambientale, fornire food service sempre più vicini ai consumatori, esplorare nuove frontiere come quelle della salute e del benessere. Per questo stiamo facendo accordi con i migliori partner tecnologici a livello mondiale per fare concrete e vantaggiose proposte commerciali ai nostri associati.
Stiamo assistendo ad una crisi della rappresentanza diffusa. C’è un po’ di sofferenza nel mondo delle associazioni. Questo vale anche nel mondo agricolo? La crisi della rappresentanza è visibile ed è la mia sfida. Non ho la ricetta in tasca, ma ho una mia idea. Voglio convincere i miei agricoltori che, attraverso l’ascolto, porterò alle Istituzioni le aspettative e i bisogni del mondo che rappresentiamo. Se l’agricoltore non vede questo risultato perde la fiducia e noi non saremo più rappresentativi. Per questo da quando sono stato eletto giro l’I-
INCONTRO CON LA PRESIDENTE DI FNSEA
Massimiliano Giansanti ha incontrato a Parigi Christiane Lambert, presidente della Fnsea (l’Organizzazione degli agricoltori francesi) con cui ha discusso, principalmente, della riforma della Pac e delle prospettive finanziarie dell’Unione Europea. I due presidenti hanno espresso totale accordo a sostegno di un budget solido e invariato per la politica agricola post: “Una Pac che chiede maggiori sforzi agli agricoltori non può comportare riduzioni di bilancio”. In merito agli strumenti della “degressività” e del “plafonamento” degli aiuti, Confagricoltura ha illustrato e spiegato i motivi della propria contrarietà. A tale riguardo la Fnsea li ritiene poco compatibili con l’approccio economico che la Pac deve rispettare: “Un’impostazione che andrebbe rafforzata, contemperando ovviamente gli obiettivi della tutela dell’ambiente e della fornitura di prodotti sani e di qualità”. In quest’ottica, a parere delle due Organizzazioni, elemento centrale e positivo è la conferma della possibilità di prevedere aiuti accoppiati per alcune filiere, per settori in difficoltà, o per le zone svantaggiate. Infine è stato sottolineato il ruolo fondamentale della gestione dei rischi in agricoltura, auspicando l’introduzione di miglioramenti, a cominciare da un ripensamento dello strumento della riserva di crisi, senza escludere la costituzione di un fondo di riassicurazione Ue. Giansanti e Lambert, a settembre, si ritroveranno a Pavia al “Global Food Forum (v. pag.21, ndr). 20 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
«In generale la crisi della rappresentanza è visibile ed è la mia sfida» talia in lungo e in largo per ascoltare la voce delle imprese. Per alcune associazioni però la burocrazia è diventata linfa vitale per offrire servizi. È vero questo? È vero, e le faccio l’esempio di Agea. C’è qualcuno che chiede il “Super Caa”, un ufficio che dietro pagamento ti fa tutto quello di cui hai bisogno. Noi abbiamo chiesto al commissario europeo Hogan un’Agea europea, ovvero un coordinamento di attività e controllo in carico all’Europa. Agea costa tanti soldi agli agricoltori e non funziona. Ha a disposizioni dati che non diffonde. A livello europeo si potrebbe, invece, creare un enorme Big data per conoscere l’andamento delle produzioni, delle scorte e dei consumi. Lei ha parlato spesso oggi di filiera, di accordi con il mondo della trasformazione e della distribuzione. Dunque l’industria oggi non è più vista come un nemico? Noi dobbiamo lavorare insieme con l’industria per crescere e competere nei mercati globali. Tra l’altro in questo momento noi siamo diventati indispensabili, poiché il consumatore ormai pretende la tracciabilità dei prodotti. C’è differenza tra agricoltura del Nord e del Sud? Fuori da Confagricoltura si. Dentro Confagricoltura no. Ho visto vere eccellenze in molti comparti produttivi in Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. Il vero problema è il gap infrastrutturale che impedisce a queste aziende, a causa degli alti costi per il trasporto, di essere competitive rispetto agli altri Paesi europei. nnn
AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A
Global Food Forum a Pavia
Appuntamento il 17 settembre sulle politiche europee con qualificati responsabili economici e decisionali
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l “Global Food Forum” 2018 - presieduto da Massimiliano Giansanti e promosso dal think tank “Farm Europe” in partnership con Confagricoltura - si svolgerà dal 17 al 18 settembre 2018 in un’azienda agricola di Mezzane Bigli (Pavia). Dal 2016, il Forum mondiale dell’alimentazione ha coinvolto ogni anno i principali responsabili politici ed economici di tutta l’Unione europea in un processo partecipativo, più che mai necessario per sbloccare il dibattito a livello europeo e porre le basi per rinnovare l’ambizione di politiche europee che abbiano un impatto sui sistemi agroalimentari. Il GFF si riunisce sotto le regole di “Chatham House Rule”: qualificati responsabili economici e decisionali che fanno il punto sulla volontà di progettare il futuro dei sistemi agroalimentari dell’UE e delle relative politiche europee. Ogni anno, le conclusioni e le raccomanda-
zioni del Forum sono presentate a Bruxelles, al Parlamento europeo. Il Forum inizierà lunedì 17 settembre con un pranzo informale tra i partecipanti che consentirà un primo giro di opinioni. La sessione plenaria del pomeriggio e la tavola rotonda si concentreranno su strategie e politiche per riposizionare i sistemi agroalimentari che sono nevralgici per il futuro dell’Unione europea e dei cittadini europei. Martedì 18, le discussioni tra i partecipanti saranno sviluppate durante i cinque workshop “Worldcafé” tenuti in parallelo, valutando i modi migliori e i mezzi per raggiungere gli obiettivi prefissati attraverso doppio pilastro, innovazione, sostenibilità, alto livello di resilienza e politiche efficaci ed efficienti. Il Forum mondiale sull’alimentazione del 2018 si concluderà con la tavola rotonda con rappresentanti chiave dei colegislatori e dei settori Agri dell’UE che tracceranno una politica europea efficace per i sistemi agroalimentari dell’Unione europea. Tra gli altri sono previsti gli interventi di: Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e del GFF; Gian Marco Centinaio, ministro italiano delle Politiche agricole; Dacian Ciolos, ex primo ministro e commissario Ue per l’Agricoltura; Jean Arthuis, presidente della commissione Bilancio del Parlamento europeo; Paolo De Castro, eurodeputato, relatore sulle pratiche commerciali sleali; Michel Dantin, eurodeputato, relatore del PPE sulla riforma della PAC; Roberto Viola, direttore generale presso la Commissione europea (DG Innovazione digitale); Jiri Sir, sottosegretario di Stato della Repubblica ceca; Herbert Dorfman, eurodeputato; Ioannis Koudoudakodis, presidente di Gaia; Tassos Haniotis, direttore presso la Commissione europea (DG AGRI); François Schmitt, presidente di Groupama; Humberto Delgado Rosa, direttore presso la Commissione europea (DG Ambiente). (G. M.) nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 21
AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A
Si è svolta al Parlamento europeo “Beeweek 2018” la settimana dedicata alle api di Gaetano Menna
Cirone e Tajani
Apicoltura è agricoltura
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i è da poco conclusa la “Beeweek 2018” promossa e ospitata dal Parlamento europeo. La settimana europea delle api e dell’impollinazione ha previsto conferenze, seminari specialistici, analisi delle problematiche comuni agli apicoltori. L’evento è stato coordinato da Mi22 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
chel Dantin, deputato francese al Parlamento europeo, presidente del gruppo di lavoro “Apiculture & Bee Health” dell’Intergruppo del PE sui cambiamenti climatici, la biodiversità e lo sviluppo sostenibile. L’Italia è stata rappresentata dalla FAI-Federazione Apicoltori Italiani, che non ha mancato di
sottolineare il valore dell’Ape italiana e di chi la custodisce. Il tema in discussione quest’anno è stato: “Come viene mobilitata la comunità agricola per proteggere le api”. Essendo emersa in più occasioni la necessità di una migliore interazione con i portatori di interesse attraverso il dialogo e il rispetto reciproco, a Beeweek si era chiesta l’istituzione di una piattaforma tecnica funzionale per migliorare gli scambi tra apicoltori e scienziati. E così l’edizione 2017 era stata animata dalla volontà dell’EFSA di creare questa piattaforma. Da settembre scorso questo strumento operativo è diventato un impegno ufficiale dell’Agenzia Europea che ha sede in Italia. Un’esperienza, quella del Bel Paese, che si è distinta come un modello di riferimento, ammirato dai rappresentanti degli altri paesi europei. Il presidente nazionale della FAI, Raffaele Cirone, nel corso della Beeweek 2018, non ha mancato di evidenziare questi punti ai principali esponenti del Parlamento europeo incontrati per l’occasione: “Agricoltori e apicoltori debbono confrontarsi sui tavoli istituzionali, adottare buone pratiche e soluzioni comuni ed evitare scontri frontali - ha detto -. L’Apicoltura è Agricoltura, la strada maestra per la protezione dell’Ape mellifera è l’adozione di un’agricoltura sostenibile e rispettosa degli impollinatori. Non c’è alternativa”. nnn
Confronto con le imprese per la crescita e la competitività dell’agricoltura sarda
Giunta ad Alghero
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fine giugno la giunta di Confagricoltura si è riunita ad Alghero, in Sardegna, sotto la presidenza di Massimiliano Giansanti, per esaminare le questioni più importanti, a livello nazionale e regionale, che interessano il settore agricolo. A fare gli onori di casa la vicepresidente confederale Elisabetta Falchi. La riunione è stata preceduta dall’ incontro con i consigli direttivi delle Unioni provinciali della Sardegna - a cui hanno portato il loro saluto il presidente della Confagricoltura regionale Luca Maria Sanna, il presidente di Sassari Matteo Luridiana e il presidente di Oristano Paolo Mele che si è tenuto nell’azienda San Giuliano di Domenico Manca. Un momento di confronto e di ascol-
to, fondamentale per la Confederazione, per tracciare una politica organizzativa che tenga conto in primo luogo delle esigenze delle imprese. Giansanti ha ribadito la necessità di puntare ad una sempre maggiore competitività delle aziende, per raggiungere nuovi mercati, valorizzando le produzioni tipiche di qualità che, in Sardegna, sono soprattutto riso, vino, olio, carni, latte, formaggi, ortofrutta, miele. Ha dunque messo l’accento sulle difficoltà infrastrutturali e strutturali dell’isola, legate essenzialmente alla logistica, che rallentano la crescita e lo sviluppo delle imprese. La giunta ha quindi affrontato le questioni legate alla nuova riforma della politica agricola comune, ribadendo la necessità di salvaguardare il budget
destinato all’agricoltura europea per la crescita di tutte le imprese, senza alcuna discriminazione. Al termine della riunione, la giunta ha visitato alcune delle più importanti aziende agricole della zona, realtà imprenditoriali impegnate con successo nella valorizzazione del “made in Sardegna”. Tra queste le Tenute “Sella & Mosca”, storica azienda vinicola, nata più di un secolo fa in questa magnifica terra; oggi, con oltre 500 ettari vitati, è una delle più grandi d’Europa. Qui si producono i famosi vini del territorio: Vermentino di Gallura, Carignano del Sulcis, Cannonau, Alghero. Ad accogliere i dirigenti confederali, il direttore dell’azienda Antonio Posadinu e Vittorio Sella, uno degli eredi dei fondatori, che è stato presidente di Confagricoltura Sassari per oltre dieci anni. Numerosi i temi affrontati nel corso dell’incontro. In particolare è stata espressa soddisfazione per la nota della Commissione Ue che consente agli operatori del settore di proseguire le azioni promozionali dell’OCM vino già in essere in un Paese terzo fino al 2020/2021. Risultato raggiunto grazie all’azione che Confagricoltura ha portato avanti con i colleghi europei contro un provvedimento che avrebbe limitato fortemente il successo e l’ambito di azione dei progetti presentati dalle imprese. È stata quindi espressa la necessità di emanare al più presto anche il bando nazionale per dare avvio alla nuova annualità progettuale. (G.B.) nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 23
AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A
Carlo Lasagna all’assemblea Fiiaf: in primo piano: formazione, innovazione, e aggregazione del prodotto
di Elisabetta Tufarelli
Cultura d’impresa
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arlo Lasagna, presidente Fiiaf, durante l’assemblea della Federazione delle imprese familiari, che si è tenuta a Palazzo della Valle, dopo l’approvazione del bilancio, si è soffermato sulle attività svolte e ha parlato dei programmi futuri. “In questi mesi - ha sottolineato - abbiamo programmato e realizzato numerosi progetti, con coesione organizzativa e collegialità di impegno di tutte le componenti della Federazione. Il nostro percorso organizzativo si è articolato in tre direttrici principali: corsi di formazione sul territorio dedicati alla aggregazione di prodotto, svolti con Enapra; la collaborazione con il patronato Enapa; la presenza nelle scuole”.
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Lasagna ha ricordato i corsi tenuti a Padova e a Salerno e l’evento finale realizzato a Roma. “La nostra proposta - ha rimarcato - ha inteso promuovere una nuova cultura d’impresa, incentrata sull’aggregazione del prodotto e sulla sua valorizzazione nelle filiere di mercato, per creare nuovo valore aggiunto e per raggiungere nuovi ambiti commerciali”. In parallelo ha ricordato che è stata implementata la collaborazione con il Patronato Enapa, con la partecipazione al Convegno organizzativo di Montesilvano, al quale è intervenuta la vicepresidente nazionale Danila Massaroli. La Fiiaf ha supportato i progetti di formazione e di specializzazione programmati dalla struttura
nazionale a sostegno del territorio e della crescita delle attività del Patronato. Molto significativa anche la presenza negli Istituti Agrari svolta dalle sezioni di Milano, Ravenna e Bologna in collaborazione con Confagricoltura ed Anga, tesa a coinvolgere ed informare gli allievi sulla vita delle imprese, promuovendo e valorizzando contemporaneamente Confagricoltura ed i processi di innovazione tecnico-scientifica da essa sostenuti. “L’agricoltura ha messo in evidenza deve essere comunicata alle scuole ed ai cittadini attraverso l’aspetto più vero e reale, creando consenso e vicinanza e mettendo l’accento sulla sua centralità nella società”. All’assemblea è intervenuto anche il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che ha fatto un excursus sui temi e le scadenze più importanti, a partire dalla riforma della Pac. Carlo Lasagna, in conclusione, ha ringraziato il presidente Giansanti e tutta la giunta confederale, unitamente al direttore generale Postorino, “per la forte azione intrapresa in ambito comunitario; l’agricoltura è pilastro fondante della UE e l’azione che essa svolge è strategica e insostituibile per lo sviluppo economico e per il sostegno dei bisogni primari dei cittadini europei”. nnn
Passaggio del testimone
da sin: Di Zio, Giansanti, Verrascina e Mercuri
Franco Verrascina nuovo coordinatore di Agrinsieme. Il programma
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di Claudio Costantino
ranco Verrascina, presidente di Copagri, subentra a Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza delle cooperative agroalimentari, al coordinamento di Agrinsieme. Il sodalizio vuole rappresentare un momento di discontinuità rispetto alle logiche della frammentazione che, spesso, hanno caratterizzato il mondo agricolo, ed è portatore di un nuovo modello di rappresentanza. «Agrinsieme - ha detto Verrascina - integra storie e patrimoni di valori che non vengono annullati, ma esaltati in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro». Nell’incontro con la stampa - a cui per Confagricoltura è intervenuto il presidente Massimiliano Giansanti - il coordinatore di Agrinsieme ha sottolineato, a nome di tutti, come sia fondamentale promuovere una sempre maggiore e più coesa aggregazione, per presentarsi in maniera compatta e unitaria sui
tavoli delle trattative nazionali e comunitarie. È stato pure presentato il programma di lavoro comune che - per la restante parte del 2018 e per il 2019 - mira a portare avanti l’opera di confronto all’interno del sistema agricolo con le istituzioni nazionali e comunitarie. L’obiettivo è quello di dare il giusto contributo alla discussione sul settore primario, guardando all’agricoltura che si vuole concretizzare e alle sfide che l’attendono. È stato ribadito che Agrinsieme continuerà a portare avanti una sistematica azione per una sempre maggiore semplificazione burocratica e amministrativa, vero tallone di Achille della nostra economia. Nonostante qualche passo avanti, è pervicacemente presente una burocrazia asfissiante, che scoraggia chi vuole investire, tra cavilli, documenti e attese infinite. Occorre sburocratizzare e semplificare, anche grazie allo scambio
di dati informatizzati nella Pubblica Amministrazione ed attraverso lo strumento del registro unico. Il coordinamento ha già fatto proposte precise e proseguirà il suo impegno per uno Stato al servizio e non contro le imprese. Si è quindi sottolineato come non sia più rinviabile l’avvio di una seria e proficua riflessione sul ruolo della ricerca e dell’innovazione nel comparto primario, che indirizzi il dibattito al miglioramento della qualità, della redditività e della produttività. Si punta a far sì che si crei un rapporto diretto e biunivoco in quei settori ove il progresso tecnico, lo sviluppo di nuove tecnologie e l’applicazione delle metodiche innovative - frutto di un trasferimento di esperienze continuativo tra mondo della ricerca e mondo dell’agroalimentare - possano consentire un reale progresso per il settore agroalimentare e un vantaggio per l’agricoltura intera. nnn
RAPPRESENTATO IL 60% DEL VALORE DELLA PRODUZIONE AGRICOLA
Ad Agrinsieme aderiscono le organizzazioni professionali Confagricoltura, Cia, Copagri e le centrali cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane - Settore Agroalimentare. Nel suo insieme, come aggregazione economica, rappresenta: oltre i 2/3 delle aziende agricole; il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata; oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate, il 35% del fatturato agroalimentare italiano. LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 25
AT T U ALI TÀ E V EN T I
Si allarga il patto di filiera sul grano duro per uno sviluppo quantitativo e qualitativo di Gabriella Bechi
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i rafforza, con l’ingresso di due nuovi partner, Assosementi, l’associazione dell’industria sementiera, e Compag, la Federazione Nazionale Commercianti di Prodotti per l’Agricoltura che rappresenta, tra gli altri, i centri di stoccaggio e commercializzazione dei cereali, il patto di filiera tra mondo agricolo e cooperativo e industria di trasformazione siglato a dicembre scorso da Aidepi, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Italmopa. Obiettivo principale dell’accordo è quello di aumentare la disponibilità di grano duro italiano di qualità e sostenibile e rafforzare la competitività della pasta italiana. Si è discusso del patto nell’incontro “Mietitura a porte aperte con i protagonisti della filiera” che si è tenuto a Roma presso l’azienda agricola Borgo Pallavicini Mori (v. pag. 29, ndr). Il protocollo d’intesa - si è evidenziato - è una risposta concreta, volontaria e “di squadra” alle criticità che ostacolano la crescita del settore. Il nostro Paese è il primo nel mondo per produzione (3,3 milioni di tonnellate annue) e export di pasta (2 milioni di tonnellate), ma questo primato è a rischio. In primo luogo, la forte concorrenza internazionale di Turchia e Egitto, che pur con un prodotto 26 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
Mietitura a porte aperte
di qualità inferiore stanno erodendo quote di mercato alla pasta italiana, forti anche del supporto dei rispettivi governi. Inoltre, un debole sostegno da parte del sistema Paese in Italia ha sensibilmente concorso nel tempo a scavare un solco, in termini di competitività, crescita e sostegno all’export, tra l’agroindustria pastaria italiana e quella europea ed extra europea. Cinque gli ambiti di intervento identificati dalle organizzazioni della filiera grano-pasta per valorizzare la qualità del grano duro
Avviata una stringente collaborazione triennale con l’Università della Tuscia italiano, ognuno legato a provvedimenti concreti e operazioni di medio periodo e tutti messi nero su bianco: incrementare la disponibilità di grano duro nazionale di qualità e prodotto in modo sostenibile per venire incontro alle esigenze dell’industria molitoria e della pasta; incentivare e sostene-
re l’agricoltura virtuosa, con premi di produzione legati al raggiungimento di standard qualitativi del grano e alle caratteristiche del territorio di produzione; concentrare progressivamente l’offerta di grano duro e censire i centri di stoccaggio idonei alla conservazione del grano duro di qualità, stimolare formazione, ricerca e innovazione nella filiera italiana grano-semolapasta; promuovere e difendere in maniera coesa un’immagine forte della pasta italiana, garantirne la sicurezza anche attraverso la tracLUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 27
AT T U ALI TÀ E V EN T I
Alimentare la ricerca, anche varietale, e la tecnica applicata
GRANO DURO 2018-2019
In Italia, ci sono 1,28 milioni di ettari coltivati a grano duro. A fronte di un leggero calo della superficie (-1,8% rispetto all’anno scorso), la produzione attesa è di 4,2 milioni di tonnellate, in linea con i risultati della campagna 2017-2018, (elaborazioni da dati Italmopa). Se le rese sono soddisfacenti, il grano 2018-2019 mostra un buon contenuto proteico e buoni parametri di qualità, anche se è presto per trarre conclusioni definitive. In un momento storico in cui è in crescita la domanda di grano duro pastificabile italiano di qualità, l’import di grano duro (che comunque è in calo: -289mila tonnellate nel 2018), resta ancora necessario e copre circa il 30% del fabbisogno di molini e pastifici. 28 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
ciabilità informatica dei vari passaggi della filiera. Per rendere operativo il protocollo di filiera, sono stati istituiti tre gruppi di lavoro per operare sulla parte agronomica, su ricerca e sviluppo e sulla comunicazione. A tale proposito, è al via una collaborazione triennale con l’Università della Tuscia che lavorerà sostanzialmente in tre ambiti: la mappatura quali-quantitativa degli areali di produzione del grano duro su tutto il territorio nazionale; lo sviluppo di disciplinari per la coltivazione sostenibile e lo stoccaggio di grano duro di qualità; uno screening degli accordi di filiera già esistenti e la definizione, assieme ai firmatari del protocollo, di contratti-quadro tra agricoltori, stoccatori, mulini, industrie e retailers per una migliore distribuzione del valore aggiunto lungo tutta la filiera. “Questo protocollo di intesa - ha commentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - è la risposta concreta e volontaria di tutta la filiera granopasta che si è seduta attorno a un tavolo per risolvere criticità di vecchia data, spesso sottovalutate o ignorate del tutto. Siamo i primi produttori in Europa di grano duro, con oltre 200mila imprese agricole coinvolte. Eppure molti agricoltori, schiacciati dall’andamento dei prezzi della materia prima, non considerano più conveniente investire nella semina di grano duro. Dobbiamo alimentare la ricerca, anche varietale, e la tecnica applicata; bisogna poi puntare sulla sostenibilità per avere più quantità con le caratteristiche qualitative richieste dall’industria. Con questa operazione vogliamo risolvere questo paradosso e rimettere questa coltura al centro dell’agricoltura italiana”. nnn
Radici nel futuro
La tenuta romana di Augusta Pallavicini Mori proiettata avanti, senza dimenticare la sua storia. EVO di alta qualitĂ precision farming e agriturismo di charme Pallavicini e Rota
di Gaetano Menna
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AT T U ALI TÀ E V EN T I
Pallavicini: «L’incontro tra passato e futuro costantemente ricercato»
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a via Tiberina è l’antica strada che parte dall’Urbe e si immerge nella meravigliosa e fertile piana del Tevere, ricca di boschi secolari e di estesi campi agricoli, caratterizzati da affascinanti colori che mutano con l’avvicendarsi delle stagioni. A venti minuti da Roma, sulla Tiberina, è ubicata l’azienda agricola di Pallavicini Mori. Una tenuta di 270 ettari le cui origini risalgono al XVI secolo, appartenuta agli Altieri e successivamente alla famiglia Pallavicini. L’attuale proprietaria Augusta Pallavicini Mori, infatti, è figlia del marchese Andrea Pallavicini ed i nonni sono Roberto Fabio Pallavicini (patrizio di Genova) e Maria Augusta Altieri (nobile romana). La stella a otto punte degli Altieri è lo stemma ed il “logo” di questa tenuta, che indica un percorso luminoso. Lo stemma nobiliare è strettamente connesso al culto della Madonna delle stelle (la Vergine è definita anche Stella Maris), alla cui devozione parteci-
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un agriturismo esclusivo e di altissimo livello; un relais di charme, immerso nella quiete della campagna, circondato da maestosi alberi di quercia e testimonianze delle civiltà etrusca e romana. Pur avendo avviato l’attività recentemente, questo relais ha subito conquistato l’interesse dei turisti, soprattutto stranieri. «L’incontro tra passato e futuro è stato costantemente ricercato», ci dice la marchesa Pallavicini Mori, che è coadiuvata, nella gestione aziendale, da Vincenzo Rota (che è anche presidente di Confagricoltura Roma). «Il borgo - prosegue la proprietaria, accompagnandoci nella visita dell’azienda - è tornato ad essere il cuore della tenuta. Abbiamo recuperato dall’abbandono e ammodernato edifici con il massimo del comfort, per vacanze all’insepò la famiglia Altieri. La “stella” ci accoglie già sul can- gna del relax assoluto». Il comcello di ingresso che porta verso plesso agrituristico ha anche sale il borgo rurale, con l’imponente ricevimento e congressuali, ristoabbeveratoio per i cavalli al centro della “piazza” su cui si affacciavano la villa padronale e le case dei dipendenti. Oggi, restaurato, l’abbeveratoio è, di fatto, un’opera d’arte, un affascinante monumento alla laboriosità; campeggia al centro di un borgo che ha il fascino della storia. Il complesso edilizio è stato completamente rimesso a nuovo dopo costosi e compositi lavori di ristrutturazione, durati ben dodici anni. L’obiettivo è stato quello di mantenere l’identità degli edifici, rendendoli però, al loro interno, moderni e funzionali. Dall’anno scorso questo complesso è diventato
Rota: «PSR Lazio favorisca innovazione delle imprese» rante e piscina. Ha ospitato pure l’incontro sulla filiera del grano duro (v. pag. 26, ndr). Tutto qui è giocato su nuovo e vecchio che si incontrano e si amalgano. Nel centro direzionalereception troneggia un moderno e imponente tavolo, ma lo sguardo è subito conquistato dall’antico setaccio appeso alla parete. Più che camere, quelle per gli ospiti, sono dei veri e propri mini-appartamenti; alcuni (pensati per le famiglie con bambini) hanno anche funzionali angoli cottura. Colpiscono i soppalchi delle camere in cui troneggiano vasche da bagno retrò. L’arredo è moderno ma vi sono soffitti con travi di legno e oggetti di arredo particolari - come antichi bauli, scrittoi e poltrone - a ricordarci il passato. Nei campi si coltivano, in rotazione, grano duro, orzo distico (per l’industria birraria), colza e girasole da olio, erbai. Ai semi-
nativi si aggiunge un oliveto di 800 piante per la produzione di un extravergine di alta qualità che viene imbottigliato, utilizzato per la cucina dell’agriturismo ed in vendita per gli ospiti (le bottiglie sono di vari formati, c’è pure quella mignon che è un apprezzato souvenir). Azienda agricola dalle origini remote, ma senz’altro all’avanguardia nelle attività agricole. Qui si pratica l’agricoltura di precisione con macchine agricole che effettuano la lavorazione con guida automatica, grazie agli strumenti avanzati della tecnologia Topcon: sfere della sterzatura automatica e del posizionamento satellitare GNSS (Global Navigation Satellite System), controllo distribuzione
variabile e delle sezioni della barra, monitoraggio delle colture, gestione dei dati, risparmio idrico e software. «La sterzatura automatica consente alle trattrici di efficientare al massimo il lavoro - ci spiega Rota -. La combinazione di una console e di un ricevitore/controller di sterzatura consente di risparmiare tempo e carburante, riduce lo stress, taglia i costi di produzione e fornisce un controllo migliore, nonché dà la possibilità di mappare il lavoro man mano che si esegue». Il software memorizza i campi e il percorso, senza sovrapposizioni su aree già lavorate. «L’agricoltura di precisione è fondamentale per le imprese agricole. Come Confagricoltura Roma - osserva il suo presidente - siamo attivamente impegnati affinché il PSR Lazio favorisca lo sviluppo innovativo delle imprese. Precision farming e agricoltura digitale sono indispensabili per produttività, sostenibilità e competitività». nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 31
EPS Ente Protezione Selvaggina di Landolfo Di Napoli
RIFORMARE LA NORMATIVA SULL’ATTIVITÀ VENATORIA
Caccia, tutela e biodiversità I tempi sono maturi perché si proceda alla revisione della datata normativa sull’attività venatoria. Non c’è da inventare nulla di nuovo, si tratta semmai di cogliere il meglio delle legislazioni di altri Paesi. Negli ultimi decenni, in Italia, si è assistito ad uno scontro che, senza possibilità di soluzione, ha caratterizzato e reso spesso ingestibili i rapporti tra le varie figure che sul territorio vivono ed agiscono. E che ha prodotto danni evidenti, quali la comparsa di nuovi motivi di pericolo e di allarme sanitario per la popolazione e per gli animali domestici, l’abbandono di sempre più vaste aree del territorio; con il conseguente aggravarsi pure delle problematiche legate alle situazioni di dissesto idrogeologico. L’incondizionato ed incontenibile sviluppo della fauna selvatica ha superato i limiti di sostenibilità del territorio. Si stanno producendo danni incalcolabili - non sempre da tutti compresi e riconosciuti - ad un ecosistema che tutti siamo chiamati a difendere e non già ad offendere. A differenza di altri Paesi in cui la presenza e la coesistenza con l’ambiente antropizzato sono state affrontate con pragmatismo e quindi facilmente e responsabilmente gestite; grazie anche ad una normativa che contempla e contempera le esigenze e le aspettative di tutti. 32 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
Sotto il profilo legislativo, il passaggio più immediato da realizzare nel nostro Paese sarà sicuramente quello di modificare il “diritto di caccia”, procedendo all’abrogazione dell’art 842 del codice civile, ossia di quella norma che, unico caso al mondo, consente l’accesso ad uso venatorio sui terreni privati e che quindi, di fatto, soggioga il fondo al diritto d’accesso, per esercitarvi l’attività venatoria, di chiunque sia in possesso di una licenza di caccia. Giova, peraltro, ricordare come l’attuale impostazione normativa sia del tutto contraria alle prescrizioni europee. Per uscire dall’ “illegalità” - a cui non poco contribuisce l’impostazione posta alla base della legge 157/91 - l’attività venatoria dovrebbe trasformarsi, sia abbandonando l’ormai anacronistica componente ludica, sia assumendo le sembianze di prelievo finalizzato ad una gestione sostenibile del territorio, avviando un partecipato e rinnovato rapporto con l’agricoltore che, di fatto, è da sempre il misconosciuto, penalizzato e spesso anche criticato, gestore primario degli habitat della selvaggina.
Siamo fermamente convinti che continuare a non considerare l’attività “venatoria” uno strumento di gestione della fauna selvatica, vuol dire escludere e far perdere alle imprese agricole, e di conseguenza al sistema Paese, la possibilità di allargare le occasioni di multifunzionalità aziendale. È mancato il reale coinvolgimento degli agricoltori nella gestione del territorio; l’attuale normativa troppo spesso ha consentito d’eluderne le capacità d’incidere su scelte e su indirizzi di primario interesse, rendendo di fatto l’attuale sistema, non solo sbilanciato (a danno delle attività agricole), ma anche poco attento alla reali necessità della tutela della biodiversità. In estrema sintesi, occorre porre in essere nuove norme, in grado di contemperare la gestione ed il controllo della fauna selvatica, l’esercizio dell’attività venatoria e la conservazione della biodiversità animale e vegetale, in un quadro unico, in grado di favorire lo sviluppo economico e multifunzionale delle imprese agricole.
L’A P E R T UR A
Contoterzisti, griffe dell’agricoltura italiana
È
Tassinari: “Nella Pac post 2020 largo a misure per incentivare il ricorso a servizi agromeccanici di precisione”
iniziata la delicata fase negoziale della nuova politica agricola comune 2021-2027. L’Unione Nazionale Contoterzisti fa squadra con il governo italiano e il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio in ogni iniziativa che intenderà mettere al centro lo sviluppo dell’agricoltura in Italia e una migliore gestione del budget comunitario, ridotto a causa della Brexit. “Dal Nord al Sud Italia il modello produttivo ruota intorno all’esternalizzazione dei servizi agromeccanici”, avverte il presidente dei Contoterzisti Aproniano Tassinari che definisce il contoterzismo la griffe, la firma dell’agricoltura italiana. “Per questo motivo il primo semplice passo da compiere in Europa dovrebbe essere il riconoscimento del contoterzismo come risorsa per l’agricoltura e la definizione di Piani di sviluppo rurale volti a facilitare e incentivare il ricorso da parte degli agricoltori ai servizi agromeccanici di precision e smart farming. Occorre rendersi conto che il futuro è legato all’utilizzo professionale di macchine dotate di soluzioni avanzate e alla possibilità di accedere ai servizi
agromeccanici da parte di tutte le aziende agricole”. L’ACCADEMIA RISPONDE Il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Aproniano Tassinari entra a far parte del Comitato di esperti del portale di informazione tecnica L’Accademia risponde, realizzato dall’Accademia dei Georgofili. “La collaborazione nasce nella convinzione che il contoterzismo e i contoterzisti agromeccanici siano essenziali al miglioramento dell’agricoltura italiana, favorendo l’introduzione di innovazioni tecniche, tecnologiche e organizzative”, spiega Tassinari. In particolare il presindete di Un-
UNCAI L’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici ed Industriali rappresenta e tutela su tutto il territorio nazionale imprenditori che lavorano per conto terzi nel settore agricolo e industriale. Presidente: Aproniano Tassinari www.contoterzisti.it
cai si aggiuge al team chiamato a rispondere ai quesiti sulla meccanizzazione in agricoltura. Un team composto anche da Alberto Assirelli (Crea-Ing), Sandro Liberatori (Enama), Pietro Piccarolo (presidente facente funzioni dei Georgofili) e Marco Vieri (Università di Firenze). nnn
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Agricoltura conservativa come possibilità di reddito Meno ore sul trattore, una ritrovata fertilità del terreno e buone rese di frumento e orzo: la ricetta per le colline umbre del terzista Giacomo Manuali
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a spinta verso l’agricoltura conservativa, al netto dei bandi Psr, è spesso schivata dalle aziende agricole. “Occorre una conversione delle terre e delle teste. Noi però non smetteremo di provare a estenderla in più aerali possibili”, garantisce Giacomo Manuali. Giacomo ha 30 anni ed è un agricoltore e contoterzista di Gubbio. Da cinque anni ha convertito la sua azienda agricolo zootecnica alle tecniche della semina diretta su sodo. “Funziona e cerco di portarla in tutta l’Umbria. Lo scorso anno mi sono spinto fino a cinque ore dall’azienda di famiglia. Cosa cambia rispetto all’agricoltura convenzionale? Non utilizzo più l’aratro. Anzi, l’ho proprio dato via”. Dove trovi tanta determinazione? Per me si tratta quasi di una rivincita. Quando sono nato, l’agricol-
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tura delle colline umbre non si trovava nello stato di marginalità di oggi. La mia determinazione arriva dalla voglia di portare in queste zone un sistema di agricoltura che permetta di tornare a fare reddito. Nell’azienda di famiglia ha funzionato, ora voglio portarlo in altre aziende.
Produttori Amici del Suolo) sono stato in Argentina, dove è nata l’agricoltura no-till più di 30 anni fa, poi in Francia dove ci sono autentici maestri quando si tratta di aumentare la fertilità del suolo attraverso rotazioni, colture miglioratrici e cicli del carbonio. Non nego che l’agricoltura conservativa nasconda delle insidie, ma si possono superare ed evitare attraverso un approccio basato su conoscenza di tecnica, tecnologia e agronomia. Una triade che non deve essere separata.
Occorre però mettere in conto un periodo di conversione dei terreni... Certo, ma ne vale la pena. L’agricoltura conservativa produce ottimi risultati in tutto il mondo e non vedo perché l’Italia debba fare ec- Consiglieresti un viaggio in Argentina a tutti gli agricoltori? cezione. Sì. Dal momento in cui si scende Come ti sei avvicinato alla semi- dall’aeroplano occorre essere ricettivi perché molte cose vanno in na diretta? L’argomento mi interessava, ho direzione contraria rispetto a ciò iniziato ad approfondirlo e non che si è sempre fatto. Per esempio, mi sono più fermato. Così grazie in Argentina il suolo non viene deall’Aipas (Associazione Italiana strutturano da 35 anni. Figuriamo-
ci se viene ripuntato ogni 3 anni o arato in agosto come da noi. Mi sono ritrovato in mezzo ad agricoltori e agromeccanici che non hanno mai visto un aratro. Se penso che, al contrario, i nostri ragazzi crescono con l’idea del trattore più forte e dell’aratro più grande... Quindi quanto sono importanti le attrezzature nell’agricoltura conservativa? Un mio caro amico dice che una buona seminatrice ti aiuta nei momenti difficili, ma per scegliere la seminatrice devi sapere quello che il suolo fa, come si comporta. Quindi si torna alla conoscenza quale strumento più importante per fare agricoltura conservativa. Una rivoluzione copernicana dove al centro, al posto del trattore, cosa si mette? Il primo strumento di competitività è il terreno da rispettare. Incrementare la fertilità diventa l’obiettivo, perché si vende il raccolto, non le ore trascorse sul trattore. E in Argentina hanno raggiunto livelli da 4 a 7 punti di materia organica. Sono fortunati, non tutti hanno terreni così… No, avevano perso fertilità. Se la sono ritrovata smettendo le lavorazioni del suolo. Se all’inizio si trattava di un modo per risparmiare
perché con la semina su sodo si passa sui terreni solo due volte (la prima con una semplice azione di diserbo, la seconda per seminare, ndr), presto capirono che senza lavorazioni del suolo avevano smesso di saccheggiare la materia organica, risparmiavano acqua e aumentavano le rese a ettaro. Da una base argillosa stavano riguadagnato uno strato di fertile torba. Stavano ridando un futuro all’agricoltura argentina, pur senza sovvenzioni, detassazioni e politiche agricole comuni. E in Italia? Si può passare all’agricoltura conservativa anche dove ci sono terreni argillosi Occorre instaurare rotazioni diverse e modificare i cicli delle colture. Bisogna prima ripristinare una naturalità del suolo, ma occorre aiutarlo, portandolo per mano. Si avrà l’impressione di fare qualche quintale in meno di frumento, ma ci saranno meno consumi di carburante, di concime e di macchine e i conti alla fine torneranno e con gli anni la fertilità aumenterà in modo spontaneo.
Giacomo Manuali
di lavoro tra aratura, spietratura, preparazione e semina, poi c’è il dimezzamento dei costi per il gasolio e per la manutenzione dei mezzi. Il tempo che si risparmia permette di gestire meglio le altre attività aziendali e anche la propria vita privata. In fondo ho 30 anni.
Nella tua azienda cosa ha comportato la semina su sodo? Le produzioni sono tornate a salire come quantitativo a ettaro. Con il frumento e l’orzo, per esempio, la media nella mia azienda è di 5/6 In concreto, quali sono i benefici ton ettaro in collina. A volte molto di più. della semina su sodo? Se facciamo due conti, nelle zone collinari dell’Umbria si arriva a ri- Qual è l’aspetto più importante? sparmiare tra le 4 e le 5 ore/ettaro Crederci. Gli ettari di semina su sodo aumentano in tutto il mondo, dal Sud America, al Canada, all’Australia. Gli agricoltori sono mossi dalla convenienza economica della tecnica di coltivazione e dai livelli di competitività raggiunti. Come può un agricoltore italiano dire che sul suo campo, proprio sul suo, non è possibile fare la semina su sodo?
Infoltimento di un prato polifita di un’azienda biologica
Hai anche una azienda agrituristica (Tenuta di Biscina). Nel menu ci sono tracce dei tuoi viaggi in Argentina e Francia? Il menu resta orgogliosamente nostrano con mamma e sorella che si dilettano cucinando specialità umbre, a partire dal friccò con la crescia, da proporre con una bottiglia di Montefalco Docg. nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | III
Trasporti agricoli e contoterzismo L’incomprensione delle norme determina l’attuale disinformazione
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siste un concreto pericolo di disinformazione per migliaia di agricoltori e contoterzisti impegnati a trasportare dei prodotti con i propri mezzi. In contraddizione con il Codice della strada (art. 57), alcune testate giornalistiche hanno riportato che il solo trasporto per conto terzi con macchine agricole non è autorizzato, prerogativa che avrebbero solo gli autotrasportatori iscritti all’apposito albo. “Tali trasporti sono leciti”, sottolinea il direttore dei Conto-
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terzisti lombardi Fabrizio Canesi, che fa l’esempio del trasferimento di una partita di mais dal silo dell’azienda agricola alla ditta commerciale che lo acquista. “In questi casi la sola cosa vietata è l’uso di gasolio agricolo agevolato, consentito per le sole lavorazioni in campo e per coprire il percorso dal campo all’azienda. Ma il riferimento normativo, in questo caso, non è il Codice della strada, che si occupa di circolazione e sicurezza, ma il Decreto Ministeriale 454/2001”. L’impressione è che si vo-
Niente E-fattura per il pieno del trattore
e cessioni di carburanti per trattori agricoli e forestali e per altri veicoli agricoli sono esclusi dall’obbligo di fatturazione elettronica. Il chiarimento arriva dall’Agenzia delle entrate in risposta ai quesiti proposti da diverse associazioni di categoria tra le quali l’Unione Nazionale Contoterzisti - UNCAI. Le nuove disposizioni sulla e-fattura non trovano così applicazione per le cessioni di benzina e gasolio diversi da quelli destinati all’uso in motori per autotrazione, vale a dire quelli impiegati nei veicoli che circolano normalmente su strada. Risulta quindi “disinnescato” il problema che si era venuto a creare con lo slittamento al 1 gennaio 2019 dell’obbligo di e-fattura per le cessioni di carburante per autotrazione da parte degli esercenti gli impianti di distribuzione stradale. Infatti, tra i soggetti aventi diritto alla proroga, il decreto legge non citava le cessioni di carburanti ad uso agricolo. Un aspetto che aveva sollevato dubbi. Resta, invece, fermo l’obbligo di utilizzare i pagamenti tracciabili (carte di credito, bonifici, assegni, ecc.) per la deducibilità del costo d’acquisto e per la detraibilità ai fini IVA degli acquisti di carburante. nnn
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glia precludere ai contoterzisti una fetta importante del loro lavoro, che oltre alle lavorazioni in campo si estende alla logistica; “Tutelare le imprese agromeccaniche dagli equivoci e dalle interpretazioni distorte delle leggi vuol dire anche tutelare l’agricoltura italiana”, conclude Canesi. nnn LA NEWSLETTER DI UNCAI
Da aprile, ogni giovedì, centinaia di contoterzisti ricevono le principali novità sul mondo agricolo e agromeccanico direttamente nella loro casella di posta elettronica, automaticamente e gratuitamente. È #AGROMEC, la NewsLetter di Uncai. Lo scopo è mettere in rete e aggregare le associazioni locali dei contoterzisti. Per questo è stato scelto il nome AGROMEC preceduto dal simbolo # (cancelletto) che sul web ha la funzione di aggregatore tematico. La sottoscrizione è semplicissima. È sufficiente andare su blog. contoterzisti.it e inserire i pochi dati richiesti. Nel pieno rispetto delle norme sul trattamento dei dati personali.
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Da 1 a 9 settembre la storica fiera di Gonzaga. Stand e eventi di Confagri Mantova su sostenibilità e innovazione di Nicola Artoni
Millenaria 2018
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Gonzaga, dall’ 1 al 9 settembre si terrà la nuova edizione della Fiera Millenaria e saranno tante, e tutte accattivanti, le nuove iniziative di Confagricoltura Mantova. In primis la location, con l’abbandono dell’ex convento di Santa Maria in favore di un nuovissimo stand all’interno del Padiglione Zero, uno spazio centralissimo nel cuore della Millenaria, con quasi 70 metri quadrati di iniziative e coinvolgimento multimediale a disposizione di tutto il pubblico della fiera. Per tutti i nove giorni di fiera si affronterà il tema della sostenibilità, declinata nelle sue varie accezioni: da quella ambientale a quella economica, da quella sociale a quella legata all’innovazione, con continui rimandi alla scienza e alla tecnologia. Ricchissimo il programma degli eventi per l’edizione di quest’anno. Si parte domenica 2 settembre con una tavola ro-
tonda dedicata al grano e ai progetti, naturalmente sostenibili, portati avanti da Confagricoltura Mantova. Durante l’inaugurazione della fiera poi, alla presenza delle autorità, si parlerà dello stato di avanzamento della filiera MantoGrano e verrà consegnato ai presenti un piccolo omaggio a tema. Da non perdere l’appuntamento di mercoledì 5 con, alle ore 20.30, il convegno “2021: la Pac cambia. Possibili scenari per l’agricoltura mantovana”, che porterà nella sala convegni del Padiglione Zero il professor Ermanno Comegna, rinomato economista agrario esperto di politiche comunitarie. Da cerchiare in rosso anche l’appuntamento di giovedì 6 settembre: nella piazza di Mantova Golosa arriverà Antonio Pascale, che assieme al presidente Matteo Lasagna e ad un ospite del Parlamento Europeo farà un’interessante panoramica sull’agricoltura del futuro, tra cambiamenti e innovazioni. Alle 21.30 invece, sul palco di
piazza Grande, il re del panino Daniele Reponi proporrà il suo cooking show utilizzando il pane MantoGrano. Venerdì 7 appuntamento totalmente al femminile, con alcune imprenditrici agricole di Confagricoltura Mantova che racconteranno le loro esperienze. Sabato 8 torna in azione Daniele Reponi, che assieme a Marino Tanfoglio preparerà altre prelibatezze a base MantoGrano sul palco di MantovaGolosa, mentre domenica 9 gran finale con la premiazione della seconda edizione della rassegna fotografica organizzata dai giovani di Anga Mantova. Tornano anche quest’anno poi le interviste con i produttori e i laboratori di cucina, mentre sarà presente uno spazio riservato alla vendita dei prodotti dei soci di Confagricoltura e uno per i panifici della filiera MantoGrano. E, come chicca finale, una stanza multimediale ricchissima di novità interattive, assolutamente da non perdere. nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 37
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Glamping field: comfort, natura e rispetto per l’ambiente
Glamping solidale Fondazione Snam e Confagricoltura consegnano a Pescara terreni per iniziative inclusive di agricoltura sociale. Assegnazioni a Camerino e Recanati di Elisabetta Tufarelli 38 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
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ondazione Snam e Confagricoltura hanno premiato i vincitori del primo bando dell’iniziativa “Coltiviamo agricoltura sociale - Te.So.R.I. (Terre Solidali in Reti Inclusive)”, promosso in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata. La premiazione è avvenuta a Pescara, nella sede del quotidiano “Il Centro”, nella sala intestata al suo prestigioso direttore Ugo Zatterin, in occasione
del workshop su Impresa Sociale ed Economia Circolare. All’evento sono intervenuti il vice direttore generale di Fondazione Snam Dario Manigrasso, il presidente di Legambiente Abruzzo Giuseppe Di Marco, il direttore del Consorzio CGM Anna Voltolini, l’estensore dei decreti di riforma del terzo settore Gabriele Sepio, la responsabile per l’agricoltura sociale di Confagricoltura Pina Romano e l’arcivescovo di Chieti-Penne Tommaso Valentinetti che, nei loro in-
Manigrasso: «Dove agisce, Snam vuole saldare rapporto con operatori» terventi, hanno sottolineato come lo sviluppo economico dei territori debba tener conto della tutela e della salvaguardia dell’ambiente e della qualità della vita, attraverso un percorso innovativo d’inclusione legato alla sostenibilità. Il primo bando del progetto ha messo in palio due terreni di proprietà di Snam: uno a Recanati, di 5 ettari, e uno a Camerino, di circa 1,5 ettari, oltre a 30.000 euro, attività di mentoring e una borsa di studio per il master on-line in Agricoltura Sociale organizzato dall’Università di Roma Tor Vergata. Entrambi i terreni verranno affidati, in comodato d’uso gratuito per dieci anni, alla cooperativa vincitrice Ludus, che ha presentato due progetti in partenariato con la cooperativa sociale G.I.A.S.F. e - nel caso di Recanati - anche con la cooperativa sociale Terra e Vita. I progetti sono focalizzati sulla promozione del territorio e del lavoro etico e sociale e affrontano alcuni nodi cruciali dello sviluppo. D’altronde, il bando specificava che, nella selezione dei progetti, si sarebbe tenuto
Fitodepurazione per utilizzo acque reflue
conto di quelli capaci di coniugare gli aspetti dell’inclusione e della sostenibilità con l’innovazione e la sperimentazione. Durante il convegno, il vice direttore generale della Fondazione Snam, Dario Manigrasso ha ricordato: “Stiamo portando avanti una serie di progetti e di iniziative a sostegno dello sviluppo sociale e della Free Energy, cercando di saldare un rapporto sempre più stretto con gli operatori delle aree in cui agiamo. Da qui l’iniziativa “Te.So.R.I.” attraverso la quale la nostra Fondazione finanzia iniziative particolarmente meritevoli”. I progetti vincitori “Glamping Field Recanati” e “Glamping Field School - percorsi di educazione allo sviluppo che promuovono il territorio ed il lavoro etico e sociale” hanno come obiettivo lo sviluppo del territorio, per creare un circuito virtuoso sostenibile, con possibili azioni sinergiche estese a livello nazionale. In particolare, il progetto “Glamping Field Recanati” punta sulla coltivazione sostenibile di piante orticole, erbe officinali, cereali e legumi. Il terreno sarà diviso in quattro porzioni, accessibili anche a persone con disabilità. Saranno previsti spazi d’alloggio per scolaresche, ricercatori e professori; verrà realizzato un laboratorio per la trasformazione dei prodotti agricoli coltivati. Nel progetto è prevista la possibilità di creare un museo della biodiversità per l’organizzazione di attività culturali e di ricerca a disposizione delle realtà associative territoriali. “Glamping Field Camerino” fa leva sulla forte identità storico-culturale del territorio colpito dal sisma del 2016 per promuovere a partire dall’agricoltura, processi di sviluppo turistico e culturale, in collaborazione con l’Università di Camerino, il Sistema Museale e l’Orto botanico del territorio. Il presidente di Ludus, la cooperativa che riunisce 60 persone è l’ingegnere aeronautico Gaetano Debilio: “I nostri progetti - ha spiegato - hanno un denominatore comune perché puntano allo sviluppo di un territorio LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 39
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Di Stefano, Romano, Manigrasso e premiati
Sviluppo nel territorio sismico seguendo la filosofia del glamping sismico e lo fanno seguendo la filosofia del glamping (la tendenza che nasce da “Glamour Camping”, che unisce il comfort, la natura e il rispetto per l’ambiente n.d.r.), con tende ad impatto ambientale zero, perché non sono previsti interventi di livellamenti del terreno o altro e sono dotate di impianto di fitodepurazione che permette di utilizzare le acque reflue per l’irrigazione”. Il presidente della Rete Fattorie Sociali, Marco Berardo Di Stefano, durante la premiazione, ha sottolineato l’importanza crescente dell’agricoltura sociale: “Una formula innovativa che contribuisce a ridisegnare, proprio grazie all’agricoltura, un nuovo modello di welfare”, mentre Pina Romano ha messo in evidenza l’importanza crescente di questo tipo di agricoltura che “nella sua dimensione etica è capace di unire l’attenzione alle persone con l’attività economica ed imprenditoriale”. nnn 40 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
PANE, AMORE E FANTASIA
L’Azienda Agricola Vivai Villanova di Foggia, con il progetto “EssenzialMENTE vivaIO - Vivere l’Inclusione Valorizzando Attività Innovative di Orto di aiuto”, è stata tra le vincitrici del bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale Edizione 2017”, indetto da Confagricoltura e Onlus Senior-Età della Saggezza, in collaborazione con Rete Fattorie Sociali, Università di Roma Tor Vergata e Intesa Sanpaolo. Con i suoi ragazzi ha partecipato ora a “Grani futuri”, l’evento internazionale del pane, ideato da Antonio Cera, che si è tenuto a San Marco in Lamis (FG). I ragazzi del progetto - con disabilità psichica e disagio sociale - hanno venduto tutte le bruschette fatte con il pane del forno SanMarco e i pomodori della cooperativa Prima Bio che loro stessi coltivano e lavorano al VivaIO. È stato cucinato il pan cotto con le lenticchie tipiche di San Marco in Lamis, con la partecipazione del presidente dell’associazione Cuochi di Capitanata, chef Mario Falco, il sindaco di San Marco Merla e il sindaco Cascavilla di San Giovanni Rotondo. I ragazzi hanno poi preparato un cocktail a base di rosmarino, sempre coltivato nel loro vivaIO, ma soprattutto hanno fatto vedere cosa fanno nella fattoria sociale e tutte le attività che li vedono impegnati in prima linea, con entusiasmo e con tanta dedizione. (A. P.)
BKT scende in campo LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 41
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Gli pneumatici di eccellenza sponsor del campionato cadetto di calcio di Gaetano Menna
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orneria Tortona - spazio eventi nel centro di Milano - diventa un campo di calcio… Nella prima sala troneggia il trattore in plexiglass - che BKT ha realizzato per promuovere e valorizzare gli pneumatici - tra palloni e maglie delle squadre della serie B. Anche la sala convegni ha strutture architettoniche ispirate allo sport più amato dagli italiani. Gli pneumatici scendono in campo, è proprio il caso di dire. In questo contesto particolare è stato ufficializzato il nuovo e importante accordo siglato tra la Lega Nazionale Professionisti B e BKT, big player nel mercato degli pneumatici Off-Highway, title sponsor del Campionato Serie B per le prossime tre stagioni. “Serie BKT” sarà il nuovo nome della Serie B, rappresentato da un logo che unisce BKT e Lega B, che accompagnerà le squadre, i club e le tifoserie, a partire dalle 42 giornate, e dai playoff e playout, della prossima stagione in 22 campi da gioco italiani. Una collaborazione che mira pure a sostenere la formazione dei giovani talenti grazie a un programma di attività focalizzate sui debuttanti, sulle scuole di calcio e sugli stadi delle città cui appartengono le squadre della Serie B. Crescita e unione diventano così i pilastri di “Serie BKT”, valori fedeli allo stesso claim dell’azienda, “Growing Together”, con l’obiettivo di condividere la passione tra giocatori e fan, entrando così in relazione 42 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
Serie B, per prossime tre stagioni, diventa “Serie BKT” diretta con club e tifoserie, e, nel contempo, implementare la brand awareness di BKT in Italia. “Il calcio in Italia è da sempre uno sport molto amato e vissuto con grande passione e partecipazione - ha osservato Lucia Salmaso, amministratore delegato BKT Europe - entrare quindi in questa relazione privilegiata è per noi importante poiché vi ritroviamo uno stile e una filosofia di pensiero che ci appartiene, fondata su passione, fedeltà, forza di volontà e tenacia nell’affrontare le sfide
quotidiane del mercato”. “Sono molto soddisfatta di questo accordo che - ha poi aggiunto - rientra a pieno titolo nella strategia di branding di BKT. La Serie B è importante perché valorizza i territori, realtà su cui siamo presenti e dove ci rivolgiamo ad agricoltori e contoterzisti”. “Questa partnership prosegue il percorso di crescita e di internazionalizzazione che la Lega B sta portando avanti con forza e convinzione per il proprio brand. Un cammino indispensabile per garantire maggiore sostenibilità economica ai propri club e per stimolare ancora maggiore interesse e coinvolgimento da parte del pubblico - ha commentato Mauro Balata, presidente Lega B, nel suo
intervento in video -. Aver sposato il progetto di un’azienda di livello mondiale e di grande prestigio internazionale, leader nel proprio settore, traccia un sentiero che porterà il campionato sempre più su questa strada. Per la sua imprevedibilità, per lo spettacolo e il numero di gol che garantisce, per l’equilibrio del torneo, per la forte e radicata presenza sul territorio e sul sociale e, infine, per il blasone delle squadre che vi partecipano la Serie B è un campionato che ha, nel corso degli ultimi anni, costruito una sua forte identità e acquisito una sua dignità. È quindi uno degli attori principali e di primissimo piano del mondo del calcio e questa partnership conferma ancora di più questa caratteristi-
«Calcio cadetto importante perché valorizza i territori» ca”. Un accordo che porta la firma di Havas Sports & Entertainment Havas SE), team di specialisti di Havas Media Group, che opera attivamente nella creazione di relazioni significative tra i brand e le community di fan, facendo leva sulla capacità emozionale dello sport e dell’entertainment. Il calcio è da tempo nel cuore di BKT. Ne è un concreto esempio la scelta di fare del re del football freestyle Iya Traoré, lo special guest ufficiale dei principali eventi nel mondo, oltre alla con-
suetudine di distribuire palloni da calcio ai visitatori e ospiti in occasione degli appuntamenti fieristici. Passione per lo sport e lo spettacolo si ritrovano anche nelle motivazioni che hanno portato BKT a essere sponsor di altre manifestazioni internazionali, come il Monster Jam, di cui è partner dal 2013, famoso show acrobatico americano, con tappe anche in Europa, dove giganteschi Monster Truck equipaggiati con gli pneumatici BKT si esibiscono in incredibili acrobazie. O ancora, il recente XTRACTOR Around the World in Sudafrica, una spedizione durata quaranta giorni dove a bordo di trattori agricoli McCormick di ultima generazione alcuni driver del 1° Reggimento paracadutisti “Tuscania” hanno percorso oltre 7000km di questo territorio, sostenendo anche iniziative umanitarie a fianco di AMREF, come la costruzione di un campo da calcio di 100m x 50m e di un orto comunitario. La nuova “Serie BKT” trova quindi perfetta coerenza con una strategia di marketing e di comunicazione avviata da tempo, con l’obiettivo di aumentare la notorietà d el brand che andrà a beneficiare della visibilità in tutti gli stadi della Lega B, in campo e sulle tribune, e le trasmissioni televisive e reti TV, nonché le iniziative di promozione che ruotano intorno al campionato, intercettando così un vasto pubblico di appassionati. nnn
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Poker di app per Syngenta 4.0 Innovativi software per gestire e ottimizzare la produzione di mais, frumento pomodoro e vino di Claudio Costantino
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l mix tra precision farming ed Internet of things conduce all’“Agricoltura 4.0”, ovvero all’utilizzo armonico e interconnesso di tecnologie finalizzate a migliorare rese e sostenibilità delle coltivazioni, qualità produttiva e di trasformazione, condizioni di lavoro. Per un’azienda come Syngenta - che investe su scienza ed innovazione, ma anche su welfare, biodiversità e minore impatto ambientale - è un approdo naturale. «Da sempre Syngenta - ha dichiarato Mauro Coatti, Technical Support Head della multinazionale sostiene l’importanza che scienza e innovazione rivestono per un’agricoltura che sia competitiva, in
eMat su tutti i tablet
grado di creare valore e sempre più responsabile e sostenibile. Lo sviluppo tecnologico in campo agricolo consente infatti una maggiore efficienza delle risorse, un minore impatto sull’ambiente ed aumenta la resilienza del suolo». Sono molteplici i progetti portati avanti da Syngenta in quest’ottica, in particolare dall’agricoltura “digitale”. Nel settore cerealicolo ha dato vita a “Geofolia”, il software innovativo che assicura la completa tracciabilità della filiera del frumento. Interagendo direttamente con l’agricoltore, fornisce le corrette tempistiche per i trattamenti e le fertilizzazioni, consente il costante monitoraggio dello sviluppo delle operazioni di campo
e garantisce l’allineamento con i protocolli di coltivazione studiati appositamente per la specifica filiera. La fornitura del protocollo, il contatto diretto con le aziende, la possibilità di interazione durante l’anno e l’analisi dei risultati sono alla base di questa soluzione integrata attraverso la quale Syngenta è in grado di garantire la totale trasparenza della filiera. Per il settore maidicolo c’è “Opti-Mais”, l’innovativa applicazione per precision farming che aiuta gli imprenditori a prendere le decisioni più giuste e di gestire e programmare tutte le operazioni colturali. Grazie a questa App di Syngenta è possibile gestire e ottimizzare gli interventi su ogni singolo appezzamento, dall’irrigazione al trattamento della piralide, ancor più utile nelle annate in cui vi è scalarità e ritardo delle semine. L’utilizzo dell’App è riservato a tutti gli agricoltori che aderiscono al programma Mais in Italy. Geofolia e Opti-Mais permettono di ottimizzare la gestione agronomica, produrre di più riducendo i costi, e realizzare tangibili benefici in termini di produttività e sanità dei raccolti. “Bluleaf®” è una piattaforma cloud per l’agricoltura digitale realizzata dalla SysMan P&S, che integra hardware di acquisizio-
Tangibili benefici in termini di produttività e sanità dei raccolti ne dati con software di calcolo, al fine di sviluppare sistemi di supporto decisionale (DSS) per le filiere agro-alimentari, accessibili attraverso applicazioni Web e App. In collaborazione con Syngenta Italia è stata sviluppata la versione “Bluleaf®-Tomato” per supportare la gestione del pomodoro da industria, con l’obiettivo di aumentare la sostenibilità del processo produttivo, di migliorare la qualità del prodotto, e di gestire le informazioni lungo la filiera. Le principali funzionalità sono: BluMeteo, per l’elaborazione dei dati meteorologici misurati e previsionali; Blu-Agro, per la geo-referenziazione dei lotti e la gestione dei dati agronomici (ciclo, allegagione, fisiopatie, raccolta, ecc.); BluIrri e Blu-Nutri, per il calcolo del fabbisogno idrico-nutrizionale a partire da dati analitici, monitoraggio climatico e sensori di campo; Blu-Fito: per il monitoraggio delle avversità, la consultazione di modelli previsionali, la registrazione ed il controllo dei trattamenti fitosanitari.
Nel settore vitivinicolo è attivo “Grape Quality Agreement”, il programma di protezione completo e personalizzato che consente ai produttori di poter operare con successo nel mercato internazionale del vino; in questo contesto è fondamentale il software “eMat”, che - sulla base dei programmi di protezione condivisi con le aziende vitivinicole all’inizio della stagione - consente di incrociare i profili residuali con le legislazioni sui Limiti Massimi di Residui (LMR) nei vari Paesi del mondo. Grazie a eMat, Syngenta può aiutare le aziende vitivinicole a migliorare l’esportabilità del loro vino e ad aumentare la redditività delle aziende stesse. Il software elabora migliaia di dati provenienti da tre diversi database (incrociando i dati aziendali sui profili residuali con la lista degli LMR fissati nel vino per tutte le sostanze attive a livello mondiale). Consente così al viticoltore, già all’inizio dell’anno, di ottenere la lista dei Paesi e dei supermercati nei quali potrà esportare o vendere il proprio vino. Syngenta utilizza eMat già dal 2013, ma recentemente ha rilasciato una nuova versione del software, completamente rinnovata per poter essere utilizzata efficacemente anche su iPad. nnn
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Zootecnia di precisione
La stalla sempre più smart. Sensori, telecamere, attivometri, cloud e tecnologie digitali
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a stalla da latte del futuro sarà sempre più smart e produttiva grazie alla “zootecnica di precisione”. L’argomento è stato approfondito a Verona nell’ultima edizione del “Milk Day”, organizzato da Edagricole a Verona. «Cambierà l’approccio: meno lavoro manuale e più di concetto, meno tempo in azienda sugli animali e più tempo dedicato al computer per monitorare, ma soprattutto per massimizzare, la produzione di latte in alleva-
mento». Lo ha sottolineato Andrea Galli del Centro di ricerca zootecnia e acquacoltura del Crea di Lodi. La precision farming consente di passare dalla gestione della mandria nel suo insieme alla gestione del singolo capo – ha evidenziato il ricercatore -. Con la zootecnia di precisione una stalla di grandi dimensioni diventa più efficiente dal punto di vista produttivo grazie al controllo del benessere animale con tecniche digitali di misura capaci di rilevare in modo
preciso i dati di interesse. Ecco quindi l’utilizzo di sensori, come telecamere, anche a infrarossi, Nir, l’attivometro o il microfono, che misurano e generano dati, ma anche l’elaborazione di un modello che li interpreta e dà un segnale o un avvertimento sulle condizioni dell’allevamento. Le tecnologie digitali sono quindi in grado di indicare se la bovina è sofferente sotto l’aspetto della ruminazione, importante per l’alimentazione o, ad esempio. misurare la percentuale di sostanza secca dell’insilato di mais nella razione quotidiana, così come possono rilevare rialzi termici nell’animale e patologie in atto o che stanno nascendo agli arti, ai piedi o le mastiti. Esempi di zootecnia di precisione sono i sensori della ruminazione e del movimento in un collare applicato agli animali, i sistemi robotizzati per la somministrazione degli alimenti, i robot di mungitura, un sistema che misura lo stato riproduttivo e metabolico dell’animale o i siste-
Benessere personalizzato: dalla gestione della mandria a quella del singolo capo mi che misurano le caratteristiche del latte e la sua composizione nella sala di mungitura. I dati vengono acquisiti e caricati in un supporto dematerializzato, il cloud, mediante il quale viene elaborato un modello decisionale di gestione della stalla. Il futuro della zootecnia è questo, passare dall’operatore all’automazione robotica sempre più spinta In futuro l’allevamento dei bovini da latte dovrà diventare sempre più efficiente, ma anche più sostenibile. Ossia gli sarà richiesta un’altissima produzione per capo ma nel contempo dovrà rispettare il principio del benessere animale e diminuire il consumo di risorse ambientali. Ed è importante che il benessere animale che prima era visto solo come uno stato sanitario oggi
acquisisca una percezione sociale. Però, nell’immaginario del consumatore, il benessere viene identificato con il pascolo. «Non è sempre così – ha osservato Luigi Bertocchi del Centro di Referenza nazionale del benessere animale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna -. Uno studio scientifico ha dimostrato che le bovine da latte preferiscono trascorrere metà del proprio tempo in stalla, dopo la mungitura della mattina e solo dopo la mungitura della sera scelgono di andare al pascolo». Ci sono numerose pubblicazioni scientifiche sul benessere animale - ha precisato il ricercatore - che è un concetto biologico basato sui rischi ambientali e sull’adattamento dell’animale all’ambiente e si può misurare con un algoritmo. È quindi possibile valutare correttamente il benessere animale con metodologie scientifiche e impostare progetti di miglioramento, di valutazione e di analisi. (C. C.) nnn
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M APPAMONDO
di Jordan Nash
Preoccupano gli indicatori sull’agricoltura francese di torta è un pochino più grande per ogni azienda agricola francese, è perché ogni anno diminuiscono: sono 437 mila nell’ultimo censimento, una cifra inferiore dell’11% rispetto al 2010. Si registra anche volatilità dei prezzi. Altro punto dolente è la stagnazione, che secondo gli agricoltori sembra non aver fine, del valore aggiunto del settore. L’agricoltura francese certamente ha prodotto di più tra il 1970 e gli anni 1990. Ma, contemporaneamente, i prezzi sono calati di quasi il 60% tra il 1970 e il 1995, e da allora non sono più realmente decollati. In pratica si produce di più per guadagnare di meno. Per la prima volta in 40 e l’agricoltura anni, anche le importafrancese si è zioni di prodotti agricoli ripresa nel 2017, in Francia sono state dopo l’annus horribilis superiori alle esporta2016, alcuni indicatori zioni. I famosi formaggi, continuano a preoccupare gli addetti ai lavori. i vini e i liquori francesi valgono ancora un Sovvenzioni incluse, il surplus commerciale di valore aggiunto lordo (differenza tra il fattura- 5,6 miliardi di dollari to e il costo dei fertiliz- nell’agribusiness. Ma nel zanti, fitofarmaci, ecc.), 2012, l’agricoltura da sola rappresentava più è cresciuto dell’8,6% del doppio. nel 2017. Ma se la fetta
Parigi vuole uscire da crisi ma i prezzi non salgono e molte aziende chiudono
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IN TUNISIA LE PIANTE SI CURANO CON SMARTPHONE
Il ministero dell’Agricoltura, delle Risorse idriche e della Pesca tunisino, in collaborazione con la start-up tedesca PEAT e la start-up tunisina RGT, ha lanciato l’applicazione mobile “Plantix Tunisia”; è frutto della cooperazione tunisina-tedesca nel campo dell’agricoltura e di un progetto di partenariato pubblico-privato. Si tratta di una soluzione digitale per smartphone che consente agli agricoltori di identificare, attraverso le foto, le malattie e i parassiti che attaccano le piante, e dà rapidamente accesso alle informazioni sui metodi necessari di controllo curativo e preventivo. L’applicazione, semplice, veloce ed affidabile, è stata messa gratuitamente a disposizione degli agricoltori per alcuni mesi ed è già utilizzata da più di 15.000 imprese.
GHANA: LA FIERA ACCELERA LA CRESCITA
Il settore agricolo del Ghana avrà una spinta quando il Paese ospiterà, per la prima volta dal 2 al 4 agosto, la Value Added Agriculture Expo e Aquaculture Expo West Africa, per promuovere soluzioni per l’agricoltura a valore aggiunto e per l’acquacoltura. La fiera intende accelerare lo sviluppo per gli agricoltori e gli agro-trasformatori della regione, in una tre giorni di formazione pratica approfondita che copre, dalla cura del raccolto e dell’orticoltura
a quella del bestiame. Oltre ad ospitare più di 70 espositori rappresenta un’opportunità di apprendimento e di fare rete.
Cresce la moda dei cibi “senza” Israele ha lanciato, per i neonati vegani un nuovo Il food dietetico La Germania, secondo latte artificiale INDI (forl’Ice, è il secondo magspopola in Usa mula Innovative giore importatore di Non Dairy Infant), che ed anche in Israele. prodotti ortofrutticoli non contiene latte vaccifreschi dopo gli Stati Valorizzata l’assenza no né soia, ma fornisce Uniti. L’anno scorso ha tutta la nutrizione nedi ingredienti importato 8,9 milioni di cessaria dai regolamenti tonnellate di ortofrutta internazionali. per un valore di 10,5 Negli Stati Uniti, dove ulle tavole monmiliardi di euro. Una Bassi il secondo maggior l’obesità batte il rediali, a riempire cifra record. Dopo la fornitore della Germania. cord mondiale (36%), i piatti ci pensa Nonostante che, negli Spagna, che anche il mercato delle diete la cultura dei “senza”. ultimi anni, sia cresciuta quest’anno si conferma è indubbiamente un Senza glutine, senza primo esportatore di frut- la coltivazione tedesca di business considerevole. carne, senza grassi,senza ta al mondo, sono i Paesi ortaggi. zucchero, senza latticini. Il gelato Shakeuplab è Non è chiaro se soddisfi un buon esempio: viene ONU PER OLIVICOLTURA TUNISINA presentato come “gelato un bisogno reale o una Rafforzare la cooperazione con la Tunisia nel per tutte le diete” e “ha moda, ma questa tensettore della coltivazione degli ulivi e sviluppare il sapore del miglior denza si afferma semuna strategia a lungo termine. Il nuovo progetto di gelato”. È arricchito pre di più sul mercato. cooperazione tecnica presentato a Tunisi dall’Orgacon proteine, fibre Un mercato che cresce nizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione alimentari, vitamine e dell’8% all’anno e che e l’agricoltura (Fao) vale 300.000 dollari e mira minerali ,oltre ad essere oggi rappresenta quasi alla messa in atto di una strategia di sviluppo del senza zuccheri aggiunti 85 miliardi di dollari! settore entro il 2030, che tenga conto dell’intera e senza latte. Sono catena di produzione fino alla commercializzazione. tanti e continuano La prossima fase richiederà, a parere del ministro a crescere i proSamir Taieb, lo sviluppo di una strategia chiara sulla dotti dedicati ad liberalizzazione dell’economia mondiale, sulla posobesi e diabetici, sibilità di istituire zone di libero scambio e politiche vegani, intollecommerciali internazionali. In Tunisia l’area riservaranti al lattosio ta agli oliveti è di circa 1,9 milioni di ettari. Il settoecc. Yogurt senza re fornisce una fonte di reddito diretto o indiretto latte, zucchero per il 10% della popolazione, costituisce il 20% senza zucchero, della forza lavoro agricola e rappresenta il 10% del carne senza carvalore della produzione agricola e il 44% di tutte le ne. Il futuro nei esportazioni agricole. La Tunisia è seconda a livello piatti sarà a base internazionale in termini di superficie coltivata ad di olio e proteine ulivi e quarta in termini di esportazione e produziodi insetti? ne di olio d’oliva (dopo Spagna, Italia e Grecia). GERMANIA SECONDO IMPORTATORE DI ORTOFRUTTA
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AT T U ALI TÀ T ER R I T OR IO
Confagri lucana su competitività, sostegno e libertà d’impresa
L’
Assemblea della Confagricoltura lucana, dopo la sessione riservata al bilancio, ha approfondito il tema “Agricoltura: tra competitività, sostegno e libertà d’impresa - cosa serve all’Agricoltura della Basilicata”. Nella sala gremita del Park Hotel di Potenza, con la partecipazione delle Organizzazioni di categoria e il saluto del sindaco di Potenza Dario De Luca, alla presenza del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e del direttore generale Franco Postorino, il presidente di Confagricoltura Basilicata, Francesco Paolo Battifarano, aprendo i lavori, ha sottolineato l’occasione “preziosa per individuare insieme gli strumenti per monitorare e gestire il cambiamento, continuando ad agire nelle sedi opportune, per fare arrivare le nostre istanze a tutti quelli che possono contribuire a migliorare il settore primario, il più importante della nostra regione. La strada che abbiamo intrapreso è quella giusta, come conferma la forte crescita che la Confagricoltura sta avendo. Desidero rivolgere un ringraziamento particolare all’assessore Luca Braia e al dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, dal direttore generale Franco Pesce, all’autorità di gestione Vittorio Restaino, per aver voluto portare un importante contributo a questa nostra iniziativa”. L’assessore regionale all’Agricoltura Luca Braia, nel suo intervento,
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Basilicata si rinnova ha messo in evidenza che le rappresentanze come Confagricoltura, attraverso il sincero e, a volte, anche duro, confronto siano un riferimento politico decisivo della comunità agricola regionale. “Importanti - ha concluso - sono queste occasioni per affrontare le problematiche che affliggono il comparto agricolo lucano”. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha sostenuto che, per un grande made in Italy agricolo, ci vuole una grande impresa agricola. “L’a-
gricoltura italiana - ha aggiunto - ha bisogno di uscire dallo stallo e dalla non competitività che ha caratterizzato gli ultimi anni dell’Italia agricola. Oggi agli imprenditori servono infrastrutture e accessi al mercato veloci, ma anche formazione e informazione”. Quindi ha ricordato le peculiarità della Basilicata: “Un territorio importante fatto di colture come il grano duro, la zootecnia e le grandi produzioni ortofrutticole; che devono recuperare competitività”. (E.T.) nnn
Confagri Calabria ha unito l’assemblea all’ evento con il Museo di archeologia
Agri Cultura
N
on c’è dubbio che il cibo sia cultura e la terra ricchezza. Con questo presupposto Confagricoltura Calabria ha organizzato una 24 ore che, partendo dall’assemblea è proseguita con un evento promosso in sinergia con il Museo nazionale archeologico e si è conclusa con un evento musicale a cui ha partecipato il più giovane direttore d’orchestra italiano, il calabrese Filippo Arlia. Un’immersione totale nell’agricultura proprio nell’anno dedicato al Cibo Italiano. Dopo l’assemblea e l’ampio dibattito c’è stata l’inaugurazione al Marc (Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria), uno dei Musei archeologici più rappresentativi del periodo della Magna Grecia, con un’importante esposizione di reperti provenienti da tutto il territorio calabrese. “Attraverso questo
evento - ha sottolineato Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria - abbiamo intrapreso un percorso per sviluppare un’autentica operazione di promozione del nostro territorio dimostrando, nello stesso tempo, quanto il patrimonio agricolo e agroalimentare faccia parte dell’identità calabrese e quanto sia in grado di veicolare l’immagine di una Calabria capace di produrre, ma anche di “coltivare” i Capolavori. L’evento è stato anche l’occasione per recuperare quell’antico spirito di mecenatismo delle imprese, che devono poter contribuire al recupero ed alla valorizzazione dei beni culturali del territorio. Confagricoltura Calabria, le federazioni provinciali tutte e un primo gruppo di imprese, infatti, “adotteranno” una serie di reperti, consentendo il restauro della la straordinaria serie di specchi in bronzo provenienti
dalla necropoli Lucifero di Locri”. Nella sala convegni del Museo Archeologico di Reggio Calabria, dopo il filmato introduttivo si è aperto il dibattito, moderato dal direttore del Corriere della Calabria Paolo Pollichieni, “Valorizzare e promuovere l’intreccio tra cibo, arte e paesaggio”. Sono intervenuti: il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, il direttore del MarRC, Carmelo Malacrino, il presidente della Regione, Mario Oliverio, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto ed il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti. “Coniugare la storia e la cultura con la produzione - ha rimarcato Giansanti - è stato un segnale forte che gli imprenditori locali hanno voluto dare all’Italia. La Calabria è una zona agricola importante, forte di storia e tradizioni, ma anche di aziende leader capaci di aggredire i mercati. Un percorso scandito dal forte legame tra cultura e terra. Il recupero di beni archeologici per la collettività è un messaggio straordinario che dimostra la vitalità del mondo imprenditoriale calabrese. Mi auguro che questa sia la prima di altre iniziative portate avanti nostra Organizzazione”. Il vicepresidente confederale Nicola Cilento ha messo in evidenza quanto l’agricoltura sia la vera forza della Calabria, insieme allo stupefacente patrimonio storico ed archeologico che caratterizza la regione. (E.T.) nnn LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 51
ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO VERCELLI RICONFERMA PER PERINOTTI
Giovanni Perinotti è stato confermato, dal consiglio direttivo di Confagricoltura Vercelli e Biella, presidente di Confagricoltura provinciale. Risicoltore e presidente della Federazione Nazionale Riso di Confagricoltura, è al suo secondo mandato. Perinotti vanta una lunga esperienza sindacale all’interno di Confagricoltura: ha iniziato l’attività confederale da giovane ed è stato presidente della sezione di Vercelli dell’Anga e presidente del Consorzio di difesa Vercelli Due e, nel 2015, ha sostituito Paolo Carrà, alla presidenza della struttura provinciale di Confagricoltura. È stato anche sindaco di Lignana, comune dove è situata la sua azienda agricola. Tra le sfide future che ha evidenziato, quella di rafforzare Confagricoltura Vercelli e Biella e il comparto risicolo nei tavoli politici ed istituzionali, nei grandi appuntamenti come riforma della Pac post 2020 e di puntare sull’aggregazione dei produttori affinché siano protagonisti nei rapporti di filiera con l’industria. Lo affiancano tre vicepresidenti: Carlo Zaccaria, di Salussola, Maurizio Baldo, cerealicoltore di Borgo Vercelli e Renato Delsignore, vicepresidente vicario, di Crescentino. 52 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
di Elisabetta Tufarelli
ALLASIA AD ASSEMBLEA CONFAGRI CUNEO
«Attenzione per il lavoro»
«Siamo impegnati su diversi fronti a tutela degli interessi dei nostri imprenditori. Dal contrasto al proliferare della fauna selvatica alla lotta alla burocrazia, dalla richiesta di semplificazione nel sistema assicurativo alla necessità di reintrodurre i voucher o altri strumenti per una maggiore flessibilità del lavoro in agricoltura, fino all’attenzione verso gli accordi internazionali di libero scambio, come quello con il Canada (Ceta). Il 32% dei prodotti agricoli della Granda, è venduto oltre confine». Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, aprendo la parte pubblica dell’annuale assemblea provinciale che lo ha riconfermato presidente. A Cuneo si registra un bilancio positivo, con una crescita degli associati, del loro volume di attività e dei servizi. “Chi conduce un’azienda - ha sottolineato Allasia - normalmente ha il 50% dei terreni in affitto. Sono in crisi alcune colture tradizionali, ma stiamo diversificando su filiere considerate minori come i piccoli frutti, che hanno bisogno di moltissima manodopera concentrata in pochissimo tempo. Per questo chiediamo al governo e ai politici una maggiore attenzione verso contratti che rispondano maggiormente alle caratteristiche del lavoro e alle reali esigenze delle aziende. Ecco perché il vou-
cher è fondamentale per l’agricoltura cuneese». Nel 2005 le aziende agricole avevano assunto 5.600 persone al di sotto dei 50 giorni di lavoro, dieci anni dopo erano 9.800, con un incremento delle giornate lavorative, passate da 82 a oltre 180 mila. Oltre a 3.700 associati, Confagricoltura Cuneo conta anche 3000 iscritti al sindacato pensionati Anpa. «A testimonianza - ha ricordato il direttore Roberto Abellonio - del solido legame che unisce i nostri soci. Nell’ultimo anno, abbiamo completato il rinnovamento delle nostre sedi di zona, con il trasferimento nei nuovi uffici di Mondovì, e rafforzato il percorso di crescita nei servizi alla persona (Caf e Patronato) cui tutti possono accedere, non soltanto gli agricoltori». All’assemblea sono intervenuti i parlamentari cuneesi Giorgio Bergesio, Flavio Gastaldi, Marco Perosino e Mino Taricco che hanno dibattuto su tre temi: flessibilità del lavoro, riforma della legge sulla caccia e danni da fauna, commercio internazionale. Nella naturale diversità di vedute, è emersa una sostanziale convergenza a favore, ad esempio, della reintroduzione in agricoltura di voucher o strumenti assimilabili tramite decreto e la necessità di avere mezzi più efficaci per tutelare le aziende dai danni provocati dalla fauna selvatica.
OPOA MARSIA DA MAXI FUSIONE
Marsica fa squadra
Due Organizzazioni di produttori ortofrutticoli del Fucino si sono fuse e hanno dato vita a una grande aggregazione di produttori: l’OPOA-Marsia Soc Cooperativa agricola arl, per competere ad ampio raggio sui mercati italiani ed europei. Il sodalizio ha raggruppato, in un unico soggetto, 19 aziende associate a Confagricoltura, quasi tutte società e cooperative per un totale di 136 soci. La nuova azienda, con un migliaio di ettari di terreno e un fatturato complessivo di 26 milioni nel 2017, opera sul mercato italiano ed estero e dà lavoro a 1.500 persone. Alla guida della nuova società ortofrutticola Luigi D’Apice (presidente) e Fabio Giaccia (amministratore delegato). “Accresceremo la capacità competitiva - ha messo in evidenza l’ad Giaccia - con l’introduzione di innovazioni tecnologiche. Il Piano operativo 2018-2022 prevede investimenti per oltre 7,4 milioni, destinati ad accrescere la capacità competitiva delle aziende con l’introduzione di innovazioni tecnologiche, la salvaguardia e la protezione dell’ambiente, la promozione commerciale, la prevenzione e la gestione dei rischi. Una vera e propria rivoluzione culturale nel Fucino, che metterà radici ad Avezzano, nell’area del nucleo industriale”. Per il presidente Luigi D’Apice “il
nuovo stabilimento diventerà il cuore pulsante dell’azienda, con la struttura logistica, amministrativa e punto di arrivo e partenza dei prodotti che saranno distribuiti in Italia e all’estero. L’obiettivo è quello di incrementare le produzioni e, quindi, il lavoro e la ricchezza del territorio». A parere del presidente di Confagricoltura Abruzzo e l’Aquila Fabrizio Lobene: «È chiaro che nel nostro territorio e nella nostra attività rimanere piccoli non è bello. La concorrenza dei Paesi europei ed extraeuropei, si può fronteggiare solo attraverso grandi aggregazioni che hanno la possibilità di investire ingenti risorse e diventare interlocutori privilegiati per le grandi catene di distribuzione. Gli imprenditori del Fucino ce la stanno mettendo tutta per garantire la crescita e lo sviluppo occupazionale. Questa aggregazione dimostra come non funzionino le politiche di campanile. Ci aspettiamo scelte consapevoli indirizzate a creare quelle infrastrutture necessarie a garantire le migliori condizioni che stimolino gli investimenti in un settore dove le imprese locali non hanno alcuna intenzione di delocalizzare”. «Per la prima volta la Marsica fa squadra - ha aggiunto il direttore di Confagricoltura Stefano Fabrizi - per dare risposte al territorio».
ROMA RINNOVATO CONSIGLIO DIRETTIVO
Si è svolta l’assemblea di Confagricoltura Roma, che ha proceduto a rinnovare il proprio consiglio direttivo che, il 30 luglio, terrà la sua prima riunione per eleggere presidente e vicepresidenti. Nel Consiglio entrano anche i presidenti dei sindacati e delle sezioni di prodotto eletti durante le assemblee parziali. Il presidente Vincenzo Rota - che era subentrato, in corsa, a ottobre 2016 - ha ricordato il lavoro svolto nei 21 mesi di mandato. «Sono onorato di ricoprire questa carica - ha detto nel suo intervento -. Con il direttivo uscente ho lavorato con grande senso di appartenenza, con il massimo impegno, con l’obiettivo di far crescere sempre più la nostra associazione e di tutelare al massimo l’agricoltura romana che ha un ruolo decisivo per l’economia dell’urbe e della sua provincia». «Roma – ha rimarcato Rota - è il primo comune agricolo d’Europa e questa vocazione dovrà essere ulteriormente valorizzata, con un grande sforzo diretto a far conoscere ai romani i prodotti del loro territorio». Ha ricordato i problemi sul tappeto e la necessità di dare sicurezza alle aziende afflitte dal problema della fauna selvatica. Quindi sul rilancio delle aggregazioni e delle filiere. LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 53
CAMPI ROSA
di Elisabetta Tufarelli
DUE DOMANDE A… ALESSIA DI MEO
«Obiettivo: produrre a impatto zero» già nel passeggino mia sorella Barbara ed io venivamo portate nelle serre. Il florovivaismo è nel Dna della mia famiglia e sono orgogliosa di aver seguito un percorso che, in questo senso, si può definire “annunciato”. Quali sono le prossime sfide? Le nostre aziende, Alessia e Barbara Di Meo quella di Nettuno e la più recente di Bella Farnia di Sabaudia, specializIncontriamo Alessia Di Meo, socia zata in erbe aromatiche 100% bio, di Confagricoltura Donna Lazio hanno già elevati livelli di computeche, insieme alla sorella Roberta ed rizzazione e impianti automatizzati al padre Remo, conduce un’azienda florovivaistica altamente innovativa a in tutte le fasi di produzione. Ma non ci si può fermare. E con mia sorella, Nettuno, in provincia di Roma. spinte dal vero innovatore dell’azienda che è nostro padre, abbiamo Come ha iniziato? deciso di continuare a puntare sulle Il mio ingresso nell’azienda di faminuove tecnologie, meccanizzando glia è stato naturale ed è avvenuto sempre di più, con l’obiettivo di ottein modo del tutto spontaneo. Mio padre ha comprato l’azienda nel 1977: nere una produzione a impatto zero, proprio con l’utilizzo delle tecnologie prima di mettersi in proprio era più avanzate disponibili sui mercati. dipendente di un’azienda vivaistica e
CATERINA PATRIZIA MORANO di Reggio Calabria, dallo scorso giugno, è la nuova presidente delle nostre imprenditrici calabresi, subentrando a Paola Granata. L’ha eletta all’unanimità l’assemblea di Confagricoltura Donna Calabria. Alla riunione è intervenuto il presidente regionale, Alberto Statti, per portare il suo saluto. Mariella Toscano di Cosenza è stata nominata vicepresidente. Faranno parte del nuovo consiglio: Maria Teresa Corrado (Vibo), Dulce Leite Barbosa (Cosenza) e Lucia Talotta (Catanzaro). 54 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
COLTIVIAMO ARTE
“La nostra regione agricola si può percorrere anche attraverso la sua arte”. Partendo da questa convinzione Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna Umbria, ha realizzato l’iniziativa “Coltiviamo capolavori, percorso insolito nell’agricoltura e nell’arte umbra”, in collaborazione con Confagricoltura Umbria, Regione dell’Umbria Musei, BCC Umbria credito cooperativo e con la collaborazione scientifica di Antonella Pinna, dirigente servizio Musei, Archivi e Biblioteche regionali, Giovanna Giubbini, direttore del museo archeologico di Venezia e Francesca Mavilla, storica dell’arte. L’obiettivo del progetto è quello di di promuovere un modo nuovo di vedere l’arte attraverso tradizioni, storia, paesaggio, agricoltura e cultura. D’altronde, da sempre, i panorami, compresi i campi coltivati, sono stati immortalati dai pittori. Una selezione di una trentina di opere d’arte a tema agricolo e una mappa interattiva permetteranno di percorrere l’Umbria agricola, in luoghi ed epoche diverse, attraverso la sua arte. “Intendiamo organizzare - ha concluso Oddi Baglioni - appositi percorsi di visite guidate per valorizzare queste opere”.
Estate ricca di appuntamenti e iniziative DAL CONVEGNO SULLA CANAPA, AL PROGETTO DI CULTURA D’IMPRESA, ALLA MISSIONE IN NIGER CON TAJANI
U
n debutto d’estate pieno di attività per i giovani con i giovani di MI-LO-MB hanno organizzato un indi Confagricoltura. Prima il convegno quadri, che contro dedicato allo svago e ad un approfondimento ha segnato una pietra miliare, attraverso il “Bu- sul settore risicolo in diretta Instagram, coinvolgendo siness model canvas” concepito e diffuso in occasione due importanti foodblogger per parlare della situaziodell’evento; poi l’incontro organizzato a Battipaglia: ne del riso e dell’indispensabile necessità di informare “La Cannabis tra verità, leggenda ed opportunità: nuove il consumatore. Giovanni Bertuzzi ha fatto parte deloccasioni di sviluppo per il la delegazione che ha acIL C O M M E N T O settore agricolo provinciacompagnato il presidente le”. Un argomento di forte del Parlamento europeo, Desidero, su questo nuattualità per una coltivaAntonio Tajani, nella mismero estivo di Mondo zione che occupa 5mila sione a Niamey, in Niger, Agricolo, fare il punto ettari. Attualmente non per trovare soluzioni durasullo stato dell’arte delle serve autorizzazione per ture al problema delle mitematiche che riguardala coltivazione di varietà di grazioni con iniziative conno da vicino noi giovani canapa certificate a livello giunte nei settori strategici imprenditori. A partire europeo con contenuto come l’agricoltura, le enerdall’affiancamento tra gli massimo di Thc dello 0,2% gie rinnovabili, la gestione ‘over 65’ senza eredi e i (nelle piante potrà oscilladelle risorse idriche e il giovani ‘senza terra’. C’è una nostra puntuale re dallo 0,2 allo 0,6%). La digitale. Coprob ha orgaproposta che contiamo, in autunno, possa essefiliera della canapa è in nizzato l’evento sull’ettaro re avviata concretamente. Non posso non citare forte crescita perciò è imbilanciato, nell’azienda di i PSR con le varie difficoltà e i ritardi cronici, portante, come del resto riFrancesco Canetti di Anga mentre è partito il programma di alta formazione su innovazione ed export promosso dall’Ichiesto da Confagricoltura, Ferrara, mentre i soci di smea in collaborazione con il ministero delle avere leggi certe. Quindi, Verona hanno visitato il Politiche agricole alimentari e forestali, rivolto aperitivo di crowdfunding primo impianto di bioplaa giovani imprenditori agricoli. Qualità e sostea Palermo, a cura della stica ottenuta da prodotti nibilità sono e saranno i temi guida della nostra Bocconi Alumni Associadi scarto agricolo. I giovaattività, così come i programmi di alta formation Area di Palermo e i ni lombardi, per approfonzione rivolta ai giovani associati. Auguro buone giovani di Confagricoltudire le tematiche europee, vacanze a chi le farà e buon lavoro a chi è impera, per premiare il prohanno incontrato il parlagnato in campagna, assicurando il nostro impegetto migliore, nell’ottava mentare europeo Angelo gno per lo sviluppo della giovane imprenditoria edizione del progetto di Ciocca. Infine a Pavia si agricola giovanile. cultura d’impresa “Semenè conclusa, con successo, Raffaele Maiorano tor”, quest’anno dedicata la seconda edizione della Presidente Nazionale Anga al settore agroalimentare. “Grigliata”. E, ancora, Elisa Dominioni Elisabetta Tufarelli LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 55
CREMONA
Festa d’estate
La tradizionale Festa d’estate dell’Anga di Cremona - nell’agriturismo Colombarotto a Corte de’ Frati - è stata un successo. Musica, svago ed un ricco buffet hanno animato la serata che, come sempre, ha offerto anche una preziosa occasione di incontro e confronto tra giovani imprenditori impegnati in realtà e settori diversi. Presenti anche cinque ‘generazioni’ di presidenti provinciali (Alda Dalledonne, Giorgio Guarneri, Stefano Pasquali, Alessandro Bettoni e Luca Rinaldi), che non potevano mancare all’evento organizzato dall’attuale leader Roberto Bellini. Oltre all’ex vicepresidente nazionale Francesca Picasso ed al suo successore Alda Dalledonne, alla serata hanno partecipato, tra gli altri, anche Alessandro Marinoni (presidente dell’Anga lombarda) ed i presidenti provinciali Elisa Dominoni (Milano), Andrea Mazzoleri (Pavia) e Corrado Peratici (Piacenza); ma anche una folta delegazione dei Giovani di Confindustria Lombardia. 56 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
EVENTO IN CAMPAGNA DI ANGA PARMA
Gara di motoaratura
Precisione e tanta abilità. Queste le caratteristiche che i giovani agricoltori hanno mostrato all’edizione 2018, realizzata in strada Notari a Madregolo di Collecchio (Parma), per il “Fast polling” e per la gara di motoaratura organizzata da Anga e Agribifolchi. «Questo appuntamento - ha rimarcato la presidente dei giovani di Confagricoltura Parma, Giulia Alessandri - è un classico dell’estate. È certamente un momento di divertimento, ma anche un’occasione per favorire la conoscenza tra agricoltori che possono confrontarsi». È stata una competizione dura e sportiva affiancata da momenti più ludici: il servizio ristoro con panini, salsicce e porchetta e la musica con deejay che nella due giorni si è protratta fino alla mezzanotte. Dopo un’intensa mattinata di gare, Fabrizio Pioli di Parma (dentro solco) e Paolo Vietta di Collecchio (fuori solco) hanno dimostrato di essere i più abili, nelle loro categorie, nel dosare potenza e precisione. Nella categoria “dentro solco” Pioli ha preceduto Thomas Grasselli di Malandriano (Fendt 72o, aratro Ermo); Marco Carpi di Malandriano (John Deere 7810, aratro Angeloni); Silvano Berni di Collecchio (Valtra N114, aratro Moro) ed Antonio Sidoli di Busseto (Same, aratro Nardi). Nel-
la categoria “fuori solco”, invece, Vietta ha preceduto Alessandro Fornaci di Collecchio (Massey Ferguson 8240, aratro Angeloni); Francesco Numanti di Varano (Deutz 6165ttv, aratro Annovi) e Roberto Pasciuti di Langhirano (John Deere 771o, aratro Ermo). Pioli ha gareggiato con il trattore John Deere 6910 e con l’aratro Pietro Moro, mentre Vietta su un Fendt 930 con aratro Ermo. I giudici, all’opera sui campi, non hanno avuto esitazioni valutando tutti parametri richiesti, nelle varie performance, dai candidati in gara: profondità minima del solco, uniformità e frantumazione del terreno, linearità e nettezza del solco, uguale lunghezza di inizio e termine del solco, l’interramento delle erbacce ed il generale comportamento della macchina. La cerimonia di premiazione è avvenuta alla presenza della presidente Giulia Alessandri, affiancata dal vicepresidente di Confagricoltura Parma Pietro Araldi e dal direttore Eugenio Zedda. “Sono importanti momenti come questo - ha sottolineato Alessandri - che permettono, in modo informale di confrontarsi sui problemi e sulle prospettive del nostro settore. È stato molto bello vedere arrivare intere famiglie, incuriosite, per assistere alle varie gare».
FORMAZIONE
OPEN INNOVATION PER CREARE VALORE E COMPETERE SUL MERCATO
Agri 4.0 “Sistema Liguria”
Continua la collaborazione che Confagricoltura e Enapra insieme ad Intesa Sanpaolo ed Intesa Sanpaolo Formazione, hanno da tempo avviato, per approfondire i temi della innovazione e della digitalizzazione e gli strumenti e le modalità di accesso al credito per le aziende del settore agroalimentare. Di recente l’azienda agricola NIRP International con sede a Ventimiglia (IM) ha ospitato il Corso dal titolo: “AGRI 4.0 Sistema Liguria - Open Innovation per creare valore e competere sul mercato”. Protagoniste dell’iniziativa, quattro realtà imprenditoriali che rappresentano le eccellenze liguri in florovivaismo, viticoltura, olivicoltura e ricerca: Francesca Vigo, responsabile commerciale di Vigo Gerolamo ad Albenga, storica azienda leader sulle piante aromatiche ed in vaso; Alberto Biancheri, titolare della Biancheri Creazioni, leader mondiale nella ricerca 58 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
per ranuncoli ed anemoni; Diego Bosoni, responsabile marketing della Cantina Ca Lvnae, importante “brand” per il Vermentino; Agostino Sommariva, titolare di Olio Sommariva, marchio storico della DOP ligure. In un lungo confronto svoltosi in due sessioni, mattina e pomeriggio, si è fornita ai presenti una visione di insieme degli strumenti e delle opportunità di miglioramento dei processi, dei prodotti e di ricerca dei nuovi mercati, per es-
sere competitive e al passo con la continua evoluzione degli scenari economici nazionali e internazionali. A discutere di questi argomenti tutti gli stakeholder coinvolti: i vertici di Confagricoltura nazionale con il presidente Massimiliano Giansanti; Luca Brondelli di Brondello, presidente di Enapra; gli esponenti di Banca Intesa San Paolo e San Paolo Formazione; i ricercatori dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano. E poi i padroni di casa, gli esponenti di Confagricoltura Liguria rappresentati dal presidente Luca De Michelis. Sono pure intervenuti i rappresentanti politici: il governatore regionale Giovanni Toti (video intervento) e l’assessore regionale all’agricoltur Stefano Mai. Voci autorevoli che hanno messo al centro della discussione gli strumenti finanziari, la politica agricola della Regione e l’assistenza e consulenza di Confagricoltura come ingranaggi di un sistema produttivo competitivo basato sulla condivisione di strategie che tengono conto delle nuove opportunità che derivano dallo sviluppo tecnologico e informatico. Antonella Torzillo
Parola chiave del mese: competitività Competitività è la capacità di un’impresa di un settore o dell’intera economia di un Paese ad occupare una posizione importante sul mercato, sia estero, sia nazionale. La competitività può essere quantitativa o qualitativa a seconda che si riferisca rispettivamente ai prezzi e ai costi, oppure alle caratteristiche dei beni presenti sul mercato.
PARTNERSHIP PER ATTIVITÀ ENAPRA IN RUSSIA
Esportare formazione Rinnovata la partnership di Enapra con l’Accademia per la formazione continua della Federazione Russa. Il nuovo Rettore dell’Accademia, Valerii Shafirov, diretta emanazione del Ministero Federale dell’Agricoltura e la sua vice, Natalia Srdyuk, hanno incontrato a Roma il presidente di Enapra, Luca Brondelli di Brondello nella propria sede, per rinnovare ancora, con maggiore determinazione, le attività in comune. Due giornate di lavoro intense che hanno portato alla valutazione di nuovi progetti formativi e alla ridefinizione di un nuovo accordo
di collaborazione per implementare una serie di interventi che riguardano principalmente la formazione degli imprenditori agricoli, dei dipendenti delle imprese e dei tecnici su temi legati al management dell’impresa agricola, alle nuove tecnologie del settore, agli aspetti ambientali e alla sostenibilità. Particolare interesse è stato manifestato verso le attività formative in apicoltura, tant’è che all’incontro era presente anche il presidente della Fai, Federazione Apicoltori Italiani, Raffaele Cirone. In occasione di quest’ultima visita l’Accademia russa e l’Ena-
Brondelli e Shafirov
pra hanno consolidato il progetto già avviato del “Centro per la certificazione delle competenze”, che nei prossimi mesi dovrebbe cominciare a fornire il servizio di certificazione per gli operatori russi del settore agroalimentare. (A.T.)
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OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
Per camminare meglio La tecnologia riesce a supportare la sicurezza e l’autonomia degli anziani, rispondendo al bisogno profondo di vivere il più a lungo possibile nel proprio contesto. Uno dei problemi più diffusi, che si riscontra tra i senior, è la capacità di camminare stabilmente per i problemi uditivi che si acuiscono con
l’avanzare dell’età. In quest’ottica, si guarda con interesse all’ attività della start up francese, “Resilient Innovation” di Montpellier, che ha lanciato “Walk”, il dispositivo elettronico che aiuta le persone anziane a camminare, aiutandole a ritrovare autonomia motoria e fiducia in se stessi. “Walk”, oltre che in Francia è già venduto in Belgio, Spagna e Gran Bretagna ed anche in Italia. L’apparecchio che si indossa alla cintura, è dotato di un software che è capace di rilevare i problemi motori e che innesca, se necessario, una stimolazione uditiva, sulla quale l’utente può sincronizzare il suo passo. L’apparecchio elettronico è leggerissimo e compatto e comunica con delle cuffie consentendo di sincronizzare i movimenti e di camminare meglio. “Walk” ha già vinto diversi premi. Così coloro che hanno problemi che possono essere di origine neurologica, come per esempio nel caso dei malati di Parkinson, ritrovano un’autonomia motoria senza trattamenti, chirurgia o effetti secondari.
CURARE L’OSTEOPOROSI a tavola lo dice uno studio dell’Università dell’East Anglia, in collaborazione con l’Università di Bologna e pubblicato sull’“American Journal of Clinical Nutrition”. La ricerca ha coinvolto 1142 individui tra i 65 e i 79 anni, seguite nei cinque centri in Italia, Regno Unito, Paesi Bassi, Polonia e Francia. Le persone sono state divise in due gruppi: uno ha seguito una dieta mediterranea, mentre l’altro no. Dopo 12 mesi, è emerso che, mentre la dieta non ha avuto un impatto visibile sui partecipanti con una densità ossea normale, mentre l’effetto c’è stato su quelli con osteoporosi, che hanno registrato un aumento della densità ossea, in particolare del collo del femore. 60 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2018
CONTROLLARE LA PRESSIONE
Bisogna non sottovalutare e stare molto attenti alla pressione alta. Uno studio del Rush Medical Center di Chicago, pubblicato su “Neurology”, ha indagato su quanto la pressione alta, nella terza età, possa essere associata a segnali di invecchiamento cerebrale, come le placche amiloidi dell’Alzheimer o le lesioni cerebrali come le ischemie, che si verificano quando il flusso del sangue al cervello rallenta, talvolta in modo asintomatico, causando ictus. Lo studio è stato effettuato per otto anni su 1288 anziani, i due terzi dei quali aveva una storia di ipertensione, l’87% assumeva farmaci per questo problema, mentre il 48% aveva subito una o più lesioni causate da ictus ischemici. La prevenzione è fondamentale.
A misura di senior ECOCOLORDOPPLER
Dopo i 50 anni, specie in presenza di fattori di rischio (l’ipertensione arteriosa, la familiarità, il sovrappeso e l’obesità, l’arteriosclerosi, il fumo, un trauma cerebrale, l’abuso di alcol, alcune infezioni del sangue e l’inattività fisica) è utile sottoporsi ad ecocolordoppler: un tipo di ecografia vascolare che permette lo studio morfologico e funzionale dell’aorta addominale e delle arterie degli arti inferiori. Con questo esame è possibile valutare sia il diametro e lo spessore di parete dell’aorta addominale (studio morfologico), sia la velocità e la direzione del flusso ematico all’interno di essa (studio funzionale). È un esame semplice e indolore che, attraverso gli ultrasuoni, stabilisce la possibile presenza di occlusioni o aneurismi.
Quello degli over 65 è il segmento anagrafico che sta crescendo più rapidamente e che porta ad offerte di beni e servizi su misura. Inevitabili le ripercussioni sui consumi (viaggi, benessere, attività sportive dedicate) e sul lavoro (con l’attività lavorativa che si allunga sempre più tenendo conto dei mutamenti delle aspettative di vita). In particolare, grazie alla necessità di accudire gli anziani non autosufficienti, sono nati profili professionali nuovi. A partire da badanti, la cui richiesta è cresciuta, nell’ultimo decennio, di più del 40%. E’ aumentata anche la richiesta di medici, infermieri e fisioterapisti per le residenze sanitarie assistenziali, oltre a figure manageriali come coordinatori delle strutture e responsabili per gli acquisti. Gli anziani sono anche uno stru-
mento di diversificazione del business per gli hotel: alcune strutture alberghiere offrono un servizio di assistenza ad hoc. Da non dimenticare che, in molte nuclei familiari, gli over 65 ricoprono un ruolo economico attivo, calcolato in un contributo medio mensile pari a 385 euro. In molti casi, in questi periodi di crisi, di difficoltà dei giovani all’accesso al lavoro, i nonni hanno fatto da ammortizzatori sociali.
FITNESS ALLEATO PREZIOSO per la salute degli over 60. In Italia oltre il 20% della popolazione è costituita da anziani. E la domanda di servizi legati al settore del benessere è cresciuta moltissimo negli ultimi dieci anni. A dimostrazione del fatto che avere a cuore la propria forma fisica equivale a prendersi cura della propria salute. Gli allenamenti moderatamente intensi stimolano la circolazione, mantengono in esercizio i muscoli e la mobilità articolare degli arti inferiori e superiori, riducono i problemi di artrosi e molti altri, migliorano l’aspetto psicologico. Esercitarsi moderatamente e costantemente rallenta il processo di invecchiamento, ritardando gli acciacchi tipici della terza età. LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 61
AGRITURISMO
di Anna Gagliardi
INAUGURAZIONE A PITIGLIANO (GR)
L’altra Maremma
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i dice che chi ben comincia sia a metà dell’opera. E le premesse, in questo caso, ci sono tutte. Siamo a Pitigliano, sulle colline a 250 metri di altitudine della Maremma grossetana, dove Eleonora Guastini conduce dal 2009 l’azienda agricola specializzata nella produzione biolo-
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gica di olio extravergine di oliva. Eleonora ha 38 anni, una laurea in tecnologie alimentari, un diploma di assaggiatrice di olio e un altro di sommelier AIS, oltre alla passione per la cucina. Al suo fianco c’è il marito Edoardo Passalacqua, 39 anni, agronomo, che condivide le scelte con Eleo-
nora lasciandole però il timone e dedicandosi parallelamente alla sua attività di professionista. Con loro ci sono i tre figli Caterina, Cecilia e Alessandro. Il denominatore comune è la passione per l’agricoltura, quella fatta bene, innovativa ma allo stesso tempo rispettosa della natura e del territorio. Il 1° luglio scorso Eleonora ha ufficialmente inaugurato l’agriturismo “L’altro sapore”, diretta emanazione dell’azienda agricola che in questi anni si è fatta conoscere e apprezzare per la qualità dell’olio EVO prodotto in loco. La nuova struttura è aperta nei fine settimana (gli altri giorni su prenotazione) e offre un servizio di ristorazione per quaranta coperti, suddivisi tra l’atmosfera raccolta della sala interna e lo spazio all’aperto al centro di una distesa di piante di olivo. Propone esclusivamente cucina locale mirata ad esaltare i sapori del territorio e, in particolare, quelli che meglio si abbinano con l’olio extravergine di oliva. Nel menu troviamo quindi i tipici crostoni toscani che variano di gusto secondo le stagioni, gli affettati di maiale della cinta senese dop, i formaggi di bufala maremmana o il prelibato pecorino, i carciofi sott’olio o il ricco pinzimonio per chi vuole stare leggero. Le carni, provenienti dalla macelleria del fratello di Edoardo, sono un trionfo: dalla tagliata alla Fiorentina, all’agnello,
al cinghiale, ma c’è anche il delizioso maialino al forno o la selezione di maiale nero di Maremma. Tra i primi piatti figurano gli Gnudi, pasta artigianale molto leggera con ricotta e spinaci, oppure l’Acquacotta, tipica zuppa della bassa Maremma cucinata con gli ingredienti di stagione. Anche i dolci non esulano dal rigoroso rispetto della territorialità e contemplano i cantuccini con Vinsanto e la crema di ricotta con la confettura, oltre ai classici dessert fatti in casa, come la torta di frutta e il tiramisù. Si propongono anche menu senza glutine per i celiaci. Ciò che colpisce già al primo approccio è la trasparenza con
cui le materie prime vengono annunciate, specificandone l’origine: un dettaglio che fa la differenza e che si ritrova con attenzione ancora maggiore nella presentazione dell’olio di L’ALTRO SAPORE
Loc. Corano SS 74 Maremmana, Km 45,7 Pitigliano (Grosseto) tel.: 340.8158974 - 349.7872119 email: info@laltrosapore.com www.l’altrosapore.com
produzione propria, completata di tutti i dettagli che un consumatore esigente o un degustatore professionista hanno piacere di conoscere. Ad iniziare dalle informazioni relative agli appezzamenti, all’anno e al sesto di impianto, alle forme di allevamento e varietà coltivate, per passare poi alle caratteristiche organolettiche e sensoriali. Informazioni che compaiono in parte sul sito aziendale e che vengono arricchite dalle emozioni live durante le degustazioni organizzate da Eleonora. L’attività di ristorazione è infatti affiancata da quella dedicata ai percorsi guidati alla scoperta degli odori e dei sapori degli oli provenienti dalle varietà coltivate in azienda: Olivastra Seggianese, Leccino, Pendolino, Maurino, Moraiolo, Frantoio, Leccio del Corno e Canino. “Abbiamo dedicato uno spazio specifico alle degustazioni - racconta Eleonora - perché crediamo che sia utile spiegare il prodotto e farlo assaggiare con un’attenzione particolare, in grado di metterne in luce tutte le prerogative e di raccontare la nostra storia. I nostri valori fondamentali - sottolinea - sono la passione per l’eccellenza e per il buono, intesi come amore per il bello e il ben fatto. Vogliamo migliorare la qualità della vita dei nostri clienti, offrendo loro un prodotto creato seguendo questi valori: un olio extravergine d’oliva biologico di eccellenza”. Dalle prime 800 piante del 2011 alle attuali 1500, l’azienda agricola biologica di Eleonora Guastini è cresciuta arrivando a produrre mediamente 25 quintali di olio all’anno, commercializzato soprattutto nel comparto della ristorazione, nel Nord Italia: un mercato in evoluzione e in ampliamento, sempre comunque in un segmento elevato, conforme alla qualità del prodotto e alla filosofia imprenditoriale. LUGLIO-AGOSTO 2018 | MONDO AGRICOLO | 63
VINO
di Gabriella Bechi
SALINA BIANCO DOC BARONE DI VILLAGRANDE
Il sole nel bicchiere
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e si pensa a Salina, nell’ arcipelago delle Eolie, viene immediatamente in mente la Malvasia, vino dolce passito che racconta l’isola nel suo profumo e nella tessitura, che nasce con la collaborazione insostituibile di una terra fatta di lava e di millenni, del primo sole che sorge sul Mediterraneo, del vento che scende da un vulcano spento alto quasi mille metri. Questo sole è quello che entra nel bicchiere dell’etichetta della Malvasia delle Lipari Passito Doc dell’azienda Barone di Villagrande. Due ettari di vigneti in contrada Vallone Casella, sul lato orientale dell’isola, a un altezza tra i 200 e i 400 metri, che prendono i raggi del sole fin dall’alba; una cantina e una piccola foresteria. L’azienda nasce nel 1996 per desiderio dei genitori di Marco Nicolosi, attuale proprietario, titolare anche dell’omonima azienda sull’Etna. “È stato l’amore per questa terra, dove già dagli anni ‘80, trascorrevamo le vacanze estive - racconta Marco - a spingere mamma e papà ad acquistare i terreni e cominciare a produrre vino, come già facevano sull’Etna. Anche questa
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è una terra vulcanica, di vulcani ormai spenti ma che hanno modellato l’isola e dato sostanza a un suolo di origine lavica, altamente drenante. E la Malvasia ha un’antichissima tradizione qui a Salina, dove veniva prodotta in quantità ed esportata in tutta Europa alla fine dell’Ottocento”. Il clima è decisamente mediterraneo. Le piogge sono rare e concentrate nel periodo autunno-inverno. Le temperature elevate, della primavera e dell’estate, subiscono una forte riduzione termica la sera, grazie alle correnti di aria fredda che scendono dal Monte Fossa delle Felci (961 metri sul livello del mare). L’uva viene raccolta a settembre e stesa su graticci di canne intrecciate. Il sole del Mediterraneo e il vento della montagna creano meraviglie: concentrano gli zuccheri e gli aromi naturalmente presenti nell’uva, innescando una serie di reazioni di trasformazione degli aromi. Poi l’uva viene sgrappolata a mano e gli acini più appassiti, quelli in cui lo zucchero si è cristallizzato, vengono aggiun-
ti al mosto in fermentazione. Venticinquemila le bottiglie di Malvasia prodotte, vendute prevalentemente in azienda, ma anche commercializzate in Italia attraverso il canale dell’alta ristorazione e all’estero (Nord Europa, Malta, Giappone). Ma l’azienda non produce solo Malvasia delle Lipari Passito. L’altro prodotto di punta è il Salina Bianco Doc, bianco secco che si è cominciato a fare sull’isola quando il consumo dei vini dolci è entrato in crisi un po’ ovunque, il cui disciplinare prevede l’utilizzo della Malvasia e di altre varietà di uve autoctone. Sorprendentemente fresco, sapido e speziato, compendia la magia floreale e fresca dell’isola. Dieci mila le bottiglie prodotte dall’azienda Barone di Villagrande, nella classica “renana”, che ne esalta la verticalità. Trenta per cento Malvasia, settanta per cento Rucignola, Catarratto e altri vitigni autoctoni. Fermentato in acciaio, viene imbottigliato 6/7 mesi dopo la vendemmia. Colore giallo dorato, denso. Sentori floreali, agrumi, erbe aromatiche: arancio, mandarino, zenzero, acacia e biancospino che in bocca si fanno forza fino a dissolversi in un finale lungo e appassionante quasi da vino di montagna con note sapide e finale balsamico. Si sposa con il pesce, i formaggi freschi, frutta e verdure in pinzimonio. Entrambi i vini vengono proposti ai turisti che visitano l’isola attraverso originali degustazioni in vigna davanti al mare, accompagnate da semplici ma gustosi picnic.
“LA SIRENA” A FILICUDI (ISOLE EOLIE)
Incantevole approdo
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iamo in uno degli angoli più affascinanti di tutto il Mediterraneo: l’antico borgo marinaro di Pecorini Mare, a Filicudi, nell’arcipelago delle Isole Eolie, luogo di incontaminata bellezza dove il tempo sembra essersi fermato. A pochi passi dal mare c’è il ristorante La Sirena, storico punto di ritrovo per i turisti che nella stagione estiva si riversano nell’isola, occupando le caratteristiche e colorate case sparse lungo i vecchi sentieri, o arrivando dal mare a bordo delle barche. Aperto pranzo e cena da fine aprile a fine settembre è il luogo ideale per una sosta golosa al fresco della veranda. Dal 2010 il ristorante è di proprietà di Sergio Casoli, uno dei galleristi italiani più intraprendenti e prestigiosi. Nato a Milano da genitori emiliani, cresciuto con il chiodo fisso dell’arte, ha seguito artisti come Fontana, Burri, Melotti. E proprio nel mitico studio di Lucio Fontana sul corso Monforte a Milano sorgeva la sua galleria, divenuta famosa con il nome “Studio Casoli”. Folgorato dalla bellezza dell’isola negli anni ‘90, Casoli compra una casa e inizia a trascorrervi le vacanze e via via periodi sempre più lunghi. “Ho scelto Filicudi - dice - perché per me rappresenta l’Italia di quand’ero bambino: un’Italia semplice, rurale, con poco cemento intorno”. Ed è stato proprio questo amore per l’isola e per i suoi abitanti a spingere Casoli - che ha da poco aperto una nuova galleria Roma a Palazzo Albertoni Spinola - ad
investire nel piccolo Borgo di Pecorini. Oggi, sopra al ristorante c’è l’albergo, scherzosamente chiamato Grand Hotel, con quattro semplici camere in stile filicudaro affacciate sul mare; il cocktail bar e, da quest’anno, anche un nuovo locale, il “Filicrudi”: take away di sushi e crudi mediterranei, rigorosamente realizzati con pesce locale. Completa l’offerta il Lido, unico stabilimento balneare dell’isola, dove si possono prenotare lettini e ombrelloni gustando ottimi piatti freddi. Un investimento importante che ha trasformato il piccolo borgo, senza intaccare la sua naturale bellezza e il suo fascino, e che oggi dà lavoro a venticinque persone per lo più abitanti del posto. In cucina da venti anni c’è Piero Conigliaro, 44 anni, palermitano, sposato con Gisella, di Filicudi. Dopo aver lavorato in numerosi ristoranti e alberghi d’Italia, da Mondello a Cortina, da Verona a Firenze, si è fermato qui affascinato dalla bellezza della natura e dal modo di vivere. Una cucina, la sua, fortemente legata alla tradizione siciliana, soprattutto a base di pesce, influenzata dai prodotti e dai sapori dell’isola: fave, piselli, pomodorini, cipolle, finocchietto, asparagi selvatici, capperi. Per cominciare Crudi, Tartare ed
antipasti di pesce. Tra i primi, oltre il pescato del giorno, Trofie al pesto di pistacchio, Spaghetti alle mandorle, Mezzi Paccheri alla carbonara dello chef (tonno fumè e bacon). Tra i secondi, la Salsiccia di tonno con marmellata di cipolla, gli Involtini di spada all’arancio, il Filetto di tonno lardellato al rosmarino, o i più semplici sapori del Totano e del Pesce spada grigliati o panati e dei Gamberetti di nassa. Per concludere la rinomata Svergognata o i tipici dolci siciliani, nonché le gustose granite assortite. Il tutto accompagnato da un’ampia selezione di vini siciliani e ottime malvasie eoliane. Ristorante La Sirena, località Pecorini a mare, Filicudi (ME). TARTARE DI RICCIOLA ALLO ZENZERO
Con il Salina Bianco Barone di Villagrande, Piero Conigliaro consiglia Tartare di Ricciola allo zenzero
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CAMPI SONORI
di Gaetano Menna
SAINT JUST CON JENNY SORRENTI
Esplosione di emozioni
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arafrasando il titolo del film di Troisi si può dire che Jenny Sorrenti, con il progetto dei Saint Just, ricomincia da tre. La band napoletana - attiva nei primi anni ‘70 con due LP di prog innovativi , caratterizzati dalla voce carismatica ed evocativa di Jenny - era stata riportata in attività dalla cantante anglo-partenopea agli inizi di questo decennio con il terzo LP, “Prog explosion” (in edizione limited), a quasi 40 anni di distanza dai precedenti. Quel vinile è stato ora riedito in versione CD con il titolo “Prog explosion and other stories” (Progressivamente/MaRaCash Records 2018); è arricchito da ulteriori quattro tracce (le altre storie) incise recentemente, in due
Ricomincio da tre In attesa del quarto disco in lavorazione
delle quali canta pure Alan Sorrenti. Mozione di affetto per i compianti Marcello Vento, grande percussionista, e Francesco Di Giacomo, l’eccezionale vocalist del Banco del Mutuo Soccorso che appare nella title track, che è davvero un’esplosione di suoni, colori ed emozioni; una lunga jam tra le risate, le voci che recitano e si rincorrono; ci piace pensare che Big Francesco stia rendendo omaggio, a sua volta, a Demetrio Stratos. Il brano di apertura (“Il fiume inondò”) è lo stesso, del disco di esordio dei Seventies, a saldare e caratterizzare un percorso straordinariamente unico.
IL DISCO DI MAX FUSCHETTO
L’esperanto del sound
Invenzione a due voci
Gli Archimedi sono un’allegoria della creatività, sviluppano l’esperanto del sound, ovvero propongono un linguaggio sonoro comune e trasversale. Il disco di esordio “Forvojaĝi” (New Model Label 2018) è il crogiolo per fondere i generi musicali. Il nome del disco, in esperanto, significa “andare in viaggio”. E così il trio d’archi (suonati da Andrea Bertino, Luca Panicciari, Giorgio Boffa) viaggia, si muove tra brani della musica classica, antica e jazz. I musicisti sperimentano, adattano, reinterpretano, rendendo duttili i loro strumenti. E così il violoncello diventa un bouzouchi greco, un duduk armeno, una chitarra manouche; il violino si trasforma in un banjo nordamericano, un clarinetto klezmer, una chitarra elettrica anni ‘50; il contrabbasso diviene un violino da balera, un bodhràn irlandese, una percussione sudamericana. Non ci sono confini, non ci sono limiti per questa rivoluzione copernicana che vede il sound ruotare attorno alla classica (e non viceversa). Tutto si salda, cementa e costruisce con eleganza e inventiva.
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ax Fuschetto è apprezzato oboista, sassofonista e live electronics performer. Ma nel suo CD, “Mother Moonlight” (Italian World Beat 2018), ha voluto far emergere soprattutto il suo ruolo di straordinario compositore, affidando lo strumento privilegiato (un pianoforte Steinway a coda) a Enzo Oliva. Unisce musica classica e popular e si tuffa nella letteratura musicale dell’infanzia: Debussy, Ma Mère L’oye di Ravel, Mikrokosmos di Bartok, Musik Für Kinder di Arvo Part, fino a Sgt. Pepper dei Beatles (che, inizialmente, nacque come progetto dedicato ai luoghi dell’infanzia della Liverpool dei Fab Four). Fanciullezza, ma anche Africa (con il canto dei bambini nei giochi e momenti di vita) e dialogo tra culture. La sperimentazione, colta e pop, rende questo disco unico nel suo genere; i brani sono concepiti come moderne invenzioni su due soli pentagrammi, quello della mano sinistra e quello della mano destra. Due voci, in un dialogo costante.
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