Mondo Agricolo nn. 7-8/2020 luglio-agosto 2020

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BORGHI D’ITALIA • AGRICOLTURA 100 • BANDO AGRO-SOCIAL • QUESTIONARIO ENOICO • IDEE IN CAMPO • REINWASTE FARM TO FORK • REPORT AGRITURISMO • FORMAZIONE A DISTANZA • OLIVICOLTURA SOSTENIBILE • VACCINO DA TABACCO

Assemblea Confagricoltura 2020

Protagonisti della ripresa Anno LXXI - n. 7-8 -LUGLIO-AGOSTO 2020 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101


2000-2020

Vent’anni di grandi innovazioni per anticipare le sfide di domani Quest’anno Syngenta celebra vent’anni di successi. Vent’anni che ci hanno visto sempre al fianco degli agricoltori per fornire loro gli strumenti necessari per portare cibo di qualità in quantità sulle tavole e per affrontare i cambiamenti continui e le sfide di ogni giorno. Gli oltre 28.000 dipendenti e ricercatori di Syngenta in tutto il mondo, mentre festeggiano questo importante traguardo, guardano già al futuro, accelerando il passo dell’innovazione per rispondere sempre più velocemente alle necessità dell’agricoltura.


L’EDITORIALE nnn

Grandi emozioni

È

stata una grande emozione salire sul podio dell’assemblea 2020 di Confagricoltura, la prima nei tempi del Covid-19. Le regole ferree del distanziamento, la necessità di limitare le presenze, le mascherine obbligatorie, non hanno scoraggiato; al contrario hanno rafforzato la determinazione e l’impegno espressi per dare futuro al Paese. L’appuntamento assembleare è giunto dopo tanti incontri online, webinar, riunioni e chat in streaming dei mesi scorsi. L’agricoltura non si è mai fermata e neppure Confagricoltura. Il settore produttivo e l’Organizzazione hanno fatto il loro dovere, con la consapevolezza che l’emergenza pandemica non dovesse assolutamente diventare emergenza alimentare. Nei primi tempi del lockdown abbiamo visto tutti in tivù le scene della corsa all’approvvigionamento, i carrelli dei supermercati stracolmi, in Italia, ma un po’ dappertutto. I consumatori avevano paura che lo stato di impasse potesse portare al dramma vissuto dai nostri anziani nel periodo bellico, della mancanza del cibo - bene primario per eccellenza da accaparrarsi finché si era in tempo. Abbiamo lavorato e rassicurato. La campagna social media con i selfie dei nostri agricoltori in azienda, all’insegna dello slogan #lagricolturanonsiferma, ha voluto testimoniare proprio lo sforzo in essere, che non era semplicemente dettato da esigenze di fatturato. Tutti noi agricoltori ci siamo sentiti investiti soprattutto di una missione; la stessa, per certi versi, di medici, operatori della protezione civile, forze dell’ordine. La pandemia ha messo in evidenza che il cibo è un bene a valenza pubblica e che, quindi, occorre tutelare il potenziale produttivo dell’agrofood. Riguardo al Recovery Found va riconosciuto che il premier Conte ha portato a casa un eccezionale risultato, in termini di risorse, che dovrebbero consentire finalmente di dare risposte alla crisi economica, ma anche a molteplici gap strutturali e progetti strategici del nostro Paese. Bruxelles ha migliorato anche lo stanziamento per la Pac che verrà (che resta comunque inferiore, in termini reali, a quello per il periodo in scadenza alla fine di quest’anno). Ci aspettavamo, a livello europeo, un’attenzione maggiore per un settore che ha il dovere di produrre di più, ma con meno impatto green. Continueremo a lavorare e lottare perché l’agricoltura abbia il ruolo che merita. Mi sembra significativo il nome del piano straordinario europeo, “Next generation EU”. Dobbiamo costruire sulle macerie del terremoto pandemico, non guardando a quello che eravamo ma a quello che dovremo essere. Per le future generazioni. Massimiliano Giansanti

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SOMMARIO L’EDITORIALE Grandi emozioni Massimiliano Giansanti...................... 3

Rifiuti in allevamento Elisabetta Tufarelli............................ 22

APERTURA ASSEMBLEA Distanziati ma uniti Gabriella Bechi..................................... 6

FOCUS IDEE IN CAMPO I colori della lavanda Simona Giorcelli................................ 25

(Foto di Massimiliano Fusco)

Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Confagri Consult

Ascolto e confronto Elisabetta Tufarelli............................ 10 Ritorno al futuro G.B........................................................ 11

Presidente Diana T heodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it

PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA Borghi d’Italia Gabriella Bechi.................................. 12

Mirtilli e pannocchie Nicola Artoni...................................... 28 ATTUALITÀ FASE 3 Vendite nazionali Anna Gagliardi................................... 38 SPECIALE PRECISION FARMING Alfons in campo Gaetano Menna.................................. 44

Abbonamento annuo Testata associata all’USPI

Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950

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AGRIcoltura 100 Gabriella Bechi.................................. 16

Rubriche Mappamondo Dopo Brexit............. 23

Un treno di felicità Elisabetta Tufarelli............................ 18

Centro Studi Agriturismo................. 46 EPS Legge toscana............................ 48

Questionario enoico G.B........................................................ 20 ATTUALITÀ EUROPA Senza dogmi G.M....................................................... 21

Organizzazione Furti in Bat........... 50 Enapra Formazione a distanza........ 52 Campi Rosa Webinar..................... 54 Anga Farm to fork............................ 55



Foto di Massimiliano Fusco

APERTURA ASSEMBLEA

Distanziati ma uniti

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La prima assemblea con le regole anti contagio. La relazione di Massimiliano Giansanti: la crisi, la ripresa, i provvedimenti del governo e della UE, il futuro da costruire di Gabriella Bechi

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APERTURA ASSEMBLEA

È

stata un’assemblea diversa quella che si è svolta mercoledì 15 luglio a Roma, all’Auditorium della Tecnica: niente saluti e strette di mano, posti distanziati e mascherine per tutti i partecipanti, come impongono le regole anti contagio. E dal Covid, naturalmente è iniziata la riflessione del presidente Massimiliano Giansanti che ha introdotto i lavori: “La pandemia ha fortemente inciso sugli stili di vita e sulle abitudini dei Paesi che ne hanno subito le conseguenze. Abbiamo di fronte un quadro di crisi nuovo ed inaspettato, non solo dal punto di vista economico, ma anche, e soprattutto, da un punto di vista sociale, culturale e di interazione fra le persone, che rischia di mettere in discussione modelli e condizioni di vita che hanno caratterizzato la nostra epoca”. “Le filiere agroalimentare e distributiva hanno dato una risposta eccellente durante l’emergenza sanitaria - ha ricordato GiansanMassimiliano Giansanti

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Il settore primario protagonista della ripresa italiana ed europea ti -. Lo sforzo produttivo è stato portato avanti nonostante le difficoltà operative determinate dalle restrizioni imposte per contrastare l’incremento del contagio da Covid-19, tra cui, prima tra tutti, quella di reperimento della manodopera causata dalle restrizioni imposte alle frontiere. I rifornimenti sono stati assicurati, anche se alcuni comparti hanno sofferto più di altri”. Confagricoltura si è distinta per la capacità di elaborare proposte innovative. Un esempio per tutti: il credito d’imposta. Pensato come meccanismo tecnico per rendere accessibile gli strumenti di Industria 4.0 alle imprese agricole che determinano il proprio reddito a catasto, è diventato con la legge di bilancio 2020 lo strumento di accesso di tutte le imprese italiane a tali fondi. Le questioni nuove che oggi si pongono sono quelle della sovranità alimentare e della salva-

guardia del potenziale produttivo dell’agricoltura italiana ed europea: “Un grande Stato deve avere una grande agricoltura - ha sottolineato Giansanti - e l’Italia ha dimostrato di esserlo”. Tra le prossime sfide europee c’è quella ambientale. La Commissione ha presentato due importanti comunicazioni che riguardano il ruolo dell’agricoltura nell’ambito del “Green Deal”: “Farm to fork” e “Biodiversità”. Sono stati indicati gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 senza uno studio di impatto e senza un programma di accompagnamento, né tantomeno prevedendo il coinvolgimento di altri stakeholder o di altre Istituzioni europee. “Non è in discussione il traguardo di una crescente sostenibilità ambientale dei processi di produzione - ha detto Giansanti - ma così facendo sussiste il reale rischio che la riforma possa impattare in modo sostanziale sul settore agricolo europeo. La riduzione della produzione prevista dalle due strategie porterà inevitabilmente ad un aumento delle importazioni di prodotti agricoli da Paesi terzi, che non sempre


rispettano gli standard produttivi europei”. Il presidente Giansanti ha quindi illustrato l’eredità del Coronavirus per il settore primario. “Gli interventi nazionali sono stati ampi ed articolati - ha spiegato - ma purtroppo non hanno trovato raffronto nell’atteggiamento della Commissione europea, che ha messo in campo misure e risorse davvero esigue. È mancata anche una visione coordinata delle esigenze e degli interventi, non solo a livello nazionale,

Per la crisi, Commissione UE ha messo in campo misure e risorse esigue ma anche a livello regionale.” La crescita dell’economia italiana va inquadrata in un contesto di rafforzamento del processo di integrazione europea. Le proposte sul Quadro finanziario pluriennale dell’Unione per il periodo 2021-2027 prevedono un aumento dei fondi da destinare alla Politica agricola comune (PAC) rispetto al progetto del precedente Esecutivo. Tuttavia, la dotazione del bilancio agricolo resterebbe in termini reali inferiore del 10% a quella assegnata per il periodo di programmazione in scadenza alla fine di quest’anno. Il sistema agroalimentare e il connesso sistema commerciale dell’Unione hanno di fronte alcune situazioni di elevata incertezza. È il

caso delle relazioni commerciali con il Regno Unito a conclusione del periodo transitorio fissato per il prossimo 31 dicembre, con il possibile ritorno dei dazi doganali e dei controlli alle frontiere, ma anche della continua minaccia da parte degli Stati Uniti di imporre dazi sui prodotti agroalimentari maggiormente importati. “Gli imprenditori agricoli - ha concluso Giansanti - hanno bisogno di un quadro di riferimento chiaro, stabile e coerente e di tempi certi nelle prestazioni amministrative, a tutti i livelli”. Gli obiettivi indicati dal presidente di Confagricoltura sono: digitalizzazione e innovazione dei processi di produzione; modernizzazione delle infrastrutture; ricerca; semplificazione burocratica; politiche del lavoro; internazionalizzazione e promozione del Made in Italy; formazione e informazione al consumatore; valorizzazione delle aree interne; sviluppo sostenibile, ambiente e transizione energetica. nnn

Past president Bocchini con Giansanti

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GIUNTA CONFAGRI INCONTRA COMMISSARIO UE WOJCIECHOWSKI

Gli agricoltori vanno messi nella migliore condizione possibile per svolgere la loro missione principale: garantire la sovranità alimentare dell’Unione europea in un quadro di crescente sostenibilità ambientale e valorizzazione delle aree interne”. È il messaggio lanciato dal presidente Giansanti, nel corso della riunione in videoconferenza della giunta dell’Organizzazione con il commissario UE per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Janusz Wojciechowski, all’indomani dell’accordo tra i Capi di Stato e di governo sul La Giunta Esecutiva Recovery fund e sul bilancio dell’Unione per il periodo 2021-2027. “Ci aspettavamo la conferma delle risorse finanziarie per la Pac in termini reali - ha sottolineato Giansanti - anche in considerazione dei nuovi compiti che la Commissione ha proposto di assegnare al nostro settore; ma è senz’altro positiva la scelta fatta dal Consiglio europeo, fortemente auspicata da Confagricoltura, di non rendere obbligatorio il massimale sui pagamenti diretti destinati alle imprese di maggiore dimensione, il cosiddetto capping”. “Resta la nota negativa rappresentata dalla convergenza tra gli importi dei pagamenti nei diversi Stati membri che, a nostro avviso, non ha alcuna giustificazione in termini economici”. Wojciechowski ha messo in particolare evidenza la necessità di rilanciare la promozione dei prodotti agroalimentari europei sui mercati internazionali, puntando sulla valorizzazione della qualità e della sicurezza garantita ai consumatori. Altro tema da approfondire - ha indicato il Commissario - quello dei controlli di conformità sulle merci importate dai Paesi terzi. LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 9


APERTURA ASSEMBLEA

La ministra Bellanova rimarca l’impegno per la centralità dell’agroalimentare. Da Bruxelles si attendono coraggio e visione di Elisabetta Tufarelli

“A

bbiamo da costruire l’agricoltura del futuro, forti anche dell’esperienza vissuta in questi mesi, che hanno evidenziato, con grande chiarezza, il legame profondo tra accesso al cibo, garanzia degli approvvigionamenti, qualità, sovranità e sicurezza alimentare, tutela e salvaguardia del territorio, del paesaggio, di risorse preziosissime come suolo, acqua e aria. Va sottolineata la strategicità della filiera agroalimentare, la sua straordinaria qualità, de-

terminazione, forza e resilienza; sono sicura che vada assolutamente messa a valore l’interconnessione di tutti gli anelli della filiera. Questo comporta una responsabilità ancora più forte non solo del decisore politico, a cui evidentemente non intendo venire meno, ma proprio di tutti gli attori coinvolti: responsabilità nel saper individuare con rigore le criticità e con altrettanto rigore saper mettere a fuoco le soluzioni. E significa anche rafforzare il metodo cui non siamo mai venuti meno: ascolto e confronto, soprattutto con chi è sul campo”. Lo ha detto la ministra Bellanova, intervenendo in diretta, in videoconferenza, all’assemblea di Confagricoltura. Nonostante il Consiglio dei ministri finito da poco, non ha voluto mancare a questo appuntamento. “Questo ha proseguito - è il tempo che rende obbligatorio per l’Europa avere coraggio e visione, e per la Commissione europea dare molto più spazio e attenzione al settore”. La pandemia ha dimostrato quanto sia necessario tutelare l’agricoltura e garantire un processo produttivo costante, caratterizzato da sostenibilità,

qualità, innovazione. “Molti erano convinti che il tema dell’autosufficienza alimentare fosse stato superato con la globalizzazione e le tecnologie produttive e invece questo virus ci ha messo prepotentemente davanti una realtà diversa”. A proposito della sostenibilità la ministra ha evidenziato che il nostro Paese arriva con le carte più che in regola al Green Deal: siamo primi al mondo per la biodiversità, tra i primi per l’agricoltura biologica e l’agricoltura integrata, tra i meglio organizzati sulle attività di economia circolare, quale il recupero e il riutilizzo delle eccedenze alimentari, tra i più virtuosi per le politiche sulle bioenergie. “È necessario - ha concluso - far sentire la nostra voce in Europa. Sto lavorando da mesi per mettere maggiormente in luce ciò che già oggi i nostri produttori fanno. La sostenibilità ambientale, per essere tale, deve anche essere sostenibilità economica e sociale. È un tema complesso, che naturalmente intreccia politiche nazionali ed europee, ma l’obiettivo, mio e vostro, è unico: rendere più competitiva la nostra agricoltura”. nnn

Ascolto e confronto 10 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2020


APERTURA ASSEMBLEA

Ritorno al futuro

Villa Blanc

Ripresi i lavori progettuali avviati a Villa Blanc. I nuovi scenari nel dopo emergenza

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VEDI IL VIDEO

l 31 gennaio e il 1° febbraio scorsi si è svolta a Roma, nella splendida cornice di Villa Blanc, la due giorni “Identità e futuro”, in collaborazione con Luiss Business School, l’evento che apriva ufficialmente l’anno del Centenario di Confagricoltura. Da allora sono passati meno di

sei mesi, ma sono sembrati un’eternità. L’arrivo del Coronavirus e il lockdown hanno costretto ad accantonare progetti, incontri, eventi programmati per celebrare la storia della nostra Organizzazione e per delineare il percorso da seguire nei prossimi anni. Nei giorni dell’appuntamento a Villa Blanc già si parlava di Coronavirus in Cina, e sembrava impossibile potesse arrivare sino a noi. Proprio dalla pagine di questo giornale il presidente Giansanti aveva subito posto in evidenza il ruolo strategico che avrebbe potuto giocare l’agroalimentare, per l’autosufficienza e la sicurezza alimentare. Tema che è salito alla ribalta in tutti questi mesi e che ora che l’emergenza è alle spalle non deve essere dimenticato. Piuttosto deve essere un’occasione per riflettere e continuare a progettare. Al termine della plenaria della prima giornata, a Villa Blanc si

avviarono dodici tavoli di approfondimento sui temi decisivi per il settore agricolo: Digitale, Clima, Credito, Europa, Filiere, Formazione, Innovazione, Lavoro, Made in Italy ed Export, Semplificazione, Sostenibilità e Territorio. Componenti di giunta, presidenti e direttori provinciali e regionali, funzionari, professori e studenti della Luiss dibatterono sui vari argomenti, delineando il percorso da seguire in incontri successivi. Ora i tavoli si sono rimessi al lavoro e nei primi quindici giorni di luglio sono già stati fatti, a Palazzo della Valle, sette incontri. Gli altri sono in programma nelle prossime settimane, prima della pausa estiva. La riflessione continua, più approfondita di prima, perché il Coronavirus ha acuito i problemi e ne ha creati di nuovi, ma la strada da percorrere per un rilancio del settore agricolo è sempre quella tracciata a Villa Blanc. (G. B.) nnn LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 11


PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA

Borghi d’Italia

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Webinar di Confagri con ministero Beni culturali. Le aree interne vanno rese attrattive. Sono il motore della ripartenza

di Gabriella Bechi

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n grande progetto per il rilancio delle aree interne del nostro Paese. È quanto ha chiesto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso della web conference “Ripartiamo dai borghi”, a cui sono intervenuti il sottosegretario al Mibact Lorenza Bonaccorsi, il presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane Giacomo di Thiene, il presidente dell’UNCEM Marco Bussone, Francesca Planeta responsabile della comunicazione, brand e hospitality dell’azienda vitivinicola Planeta. Giansanti ha sottolineato la tendenza a vivere sempre di più nelle città, confermata dal fatto che il numero delle megalopoli arriverà a quaranta entro il 2030. Ma esistono anche le aree interne, di cui il Coronavirus ha fatto riscoprire l’importanza. Aree che gli agricoltori hanno

presidiato nel corso degli anni, assicurando una coesione sociale e una gestione ambientale che altrimenti sarebbe mancata. E che rappresentano anche un patrimonio culturale del nostro Paese e talvolta un polo di attrazione turistica, come dimostra la crescita dell’enoturismo. “Occorre ora porre queste aree al centro di una nuova attenzione per un vero rilancio dell’economia del nostro Paese - ha detto -. Ma servono azioni concrete ed investimenti, nazionali ed europei, in infrastrutture, logistiche e digitali, e progetti per rivitalizzare i fabbricati agricoli che non hanno più un uso agricolo, mettendoli al servizio della comunità. Si tratta di una grande opportunità che, se opportunamente sfruttata, porterà allo sviluppo del turismo e al rilancio delle aree interne, con vantaggi economici per agricoltori, commercianti, ristoratori, artigiani. E per tutti coloro che queste aree le abitano”. Posizione condivisa dal sottosegretario Bonaccorsi che ha invitato ad una riflessione della politica su quale modello di turismo puntare. Soprattutto ora che il Covid ci ha messo di fronte alla mancanza del turismo straniero, che lo scorso anno ha rappresentato per il nostro Paese il 50,6% del totale. “Dobbiamo riposizionarci verso un modello più sostenibile di turismo - ha spiegato che valorizzi quello rurale attraverso un progetto che punti

Giansanti: “Zone interne assicurano coesione sociale e gestione ambientale” sulla accessibilità strutturale e digitale delle aree interne e sull’innovazione. “Le dimore storiche sono beni estremamente eterogenei, sparsi lungo tutta la penisola, dalle grandi metropoli ai piccoli borghi montani - ha ricordato il presidente dell’ASDI Giacomo di Thiene -. Più della metà si trova in comuni sotto i 20.000 abitanti; addirittura nel 29% dei casi sono nei piccoli borghi sotto i 5.000 residenti. E il patrimonio culturale privato in Italia (attualmente sono 35.656 gli immobili censiti) rappresenta il 17% circa del totale. Conservare, gestire e valorizzare questi immobili è un vero onere, un’attività che non può essere paragonata alla manutenzione di qualsiasi altro edificio e che negli ultimi anni non tutti stanno riuscendo a sostenere. Per questo andrebbero previste forme di detrazione o di sostegno per i lavori di ristrutturazione e restauro sui beni

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PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA

vincolati, che permetterebbero di ridare ossigeno agli imprenditori che operano nel restauro e contemporaneamente di garantire la conservazione del nostro patrimonio artistico e culturale.” “Da decenni la nostra associazione porta avanti la battaglia per la salvaguardia e la valorizzazione delle aree rurali e montane, che svolgono un lavoro di presidio ambientale che va riconosciuto, e che possono diventare non solo ambite destinazioni turistiche, ma anche luoghi in cui abitare - ha rimarcato il presidente dell’UNCEM Marco Bussone -. Serve però riorganizzare la logistica, i trasporti e i servizi e per fare questo bisogna investire, destinare risorse, creare opportunità di crescita. Già con il Re-

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Bonaccorsi: “Riposizionarsi verso un modello più sostenibile di turismo” covery Fund dovremmo pensare a questi territori.” Francesca Planeta, comproprietaria della storiche aziende vitivinicole in Sicilia, tutte fortemente impegnate anche nell’accoglienza turistica, ha raccontato l’esempio virtuoso di un piccolo paese di 9.000 abitanti, Sambuca di Sicilia, divenuto ‘Borgo dei Borghi’ nel 2016 che, grazie a politiche lungimiranti, come la vendita simbolica delle case ad 1 euro, è riuscito ad attrarre decine di migliaia di visitatori da tutto il mondo e a costruire

IMPEGNO PER AREE INTERNE E TURISMO RURALE

Confagricoltura è attivamente impegnata a valorizzare il territorio, le aree interne ed i borghi. Si è mossa da tempo stipulando accordi con l’Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani, per la valorizzazione e la riorganizzazione delle aree interne e con l’Associazione Dimore Storiche italiane per salvaguardare il patrimonio culturale privato del nostro Paese. Ma anche con il programma “Spighe Verdi” realizzato in collaborazione con FEE Italia, che premia i comuni più virtuosi dal punto di vista della sostenibilità e, più in generale, promuovendo l’agricoltura sociale, che spesso porta un contributo concreto alla collettività proprio nelle aree più lontane e svantaggiate. 14 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2020

un fiorente business, di cui tutti hanno beneficiato, compresa la sua azienda vinicola che si trova nelle vicinanze. “La Sicilia è un luogo meraviglioso - ha detto fatto proprio di piccoli borghi, dove tutti vorrebbero andare, ma ci sono due problemi insormontabili: la mancanza di strade e di connessione internet. Risolverli è fondamentale per valorizzare questi luoghi, che potrebbero diventare attrattivi anche per tanti giovani in difficoltà, consentendo la rinascita di mestieri artigianali che stanno scomparendo”. In evidenza anche il ruolo delle donne per valorizzare l’Italia dei mille campanili, sottolineato nel suo intervento dalla presidente di Confagricoltura Donna Alessandra Oddi Baglioni. nnn


Giansanti al summit “Food & Made in Italy” del Gruppo Sole 24 Ore

S

i è svolto in streaming “Food & Made in Italy Summit”, il tradizionale appuntamento organizzato da Il Sole 24 Ore, dedicato quest’anno all’impatto della recente pandemia sul settore agroalimentare. Al primo talk, dal titolo “L’Italia dell’agricoltura che riparte”, preceduto da un video messaggio del vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo de Castro, ha partecipato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, insieme ad Andrea Bertalot, vice direttore generale di Reale Mutua, e Matteo Giuliano Caroli, professore ordinario di Economia e Gestione delle imprese internazionali dell’Università Luiss Guido Carli. Dopo aver ricordato il pacchetto di misure che l’Europa ha destinato alle imprese per uscire dalla crisi provocata dal Coronavirus, De Castro si è soffermato sul Green New Deal presentato il 20 maggio dalla Commissione europea su cui si è aperta la discussione. “Un tema delicato - ha detto - che dovrà essere affrontato tenendo ben presente che gli agricoltori devono essere incentivati nel percorso verso la sostenibilità e non penalizzati.”

Uscire dal tunnel “La strategia europea «Farm to Fork» è molto ambiziosa - ha sottolineato Giansanti - ed è stata pensata prima del Coronavirus. La pandemia ha dimostrato l’importanza di un sistema agroalimentare forte. È ormai chiaro che se è necessario preservare le risorse naturali del Pianeta, altrettanto necessaria è l’autosufficienza alimentare. Se ancora il 15% della popolazione mondiale non ha accesso al cibo e se nel 2050 saremo 10 miliardi di persone, è ovvio che dovremo aumentare la produttività dell’agricoltura. E non tutti i Paesi potranno farlo allo stesso modo. Dunque la sostenibilità ambientale dovrà andare di pari passo con quella sociale e con quella economica e dovrà essere disciplinata a livello mondiale con regole basate sul principio della multilateralità.” Concetto ampiamento condiviso dal professor Caroli che ritiene la sostenibilità integrata (ambientale-sociale-economica) una tendenza ineluttabile, ormai condivisa a livello mondiale dai più grandi gruppi industriali. “Ma la sostenibilità richiede investimenti a lun-

go termine - ha precisato -. Per questo occorre una politica che favorisca, anche a livello economico, la transizione delle imprese verso l’economia circolare, con meccanismi premianti a livello nazionale ed internazionale. E bisogna investire in nuove tecnologie, applicazioni digitali, innovazioni di prodotto e competenze.” “Da sempre Reale Mutua partecipa alla vita del mondo agricolo - ha sostenuto Andrea Bertalot fornendo agli imprenditori strumenti di protezione dai danni provocati da eventi calamitosi. I cambiamenti climatici, ma non solo, richiedono però oggi un adeguamento dell’offerta assicurativa, con nuove coperture di rischi e polizze più complete ed integrate. Per questo con Confagricoltura, a cui ci lega un’alleanza storica e una comune cultura della sicurezza, abbiamo dato vita al progetto AGRIcoltura100, uno strumento di ascolto per conoscere i bisogni delle imprese, fornire risposte nuove in grado di vincere la sfida del futuro, che è quella della sostenibilità”. (G. B.) nnn LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 15


PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA

Confagricoltura e Reale Mutua studiano e premiano le imprese agricole sostenibili di Gabriella Bechi

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GRIcoltura100 è la nuova iniziativa di Confagricoltura e Reale Mutua che ha l’obiettivo di promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese. Il settore primario può infatti dare un significativo apporto alla rinascita dell’economia nazionale dopo l’emergenza Coronavirus, avendo dimostrato anche durante la pandemia di essere un comparto essenziale per la tenuta del sistema. AGRIcoltura100 vuole premiare le imprese agricole che hanno adottato soluzioni o promosso iniziative finalizzate a migliorare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della propria attività e della comunità in cui operano. Non esiste un modello unico di sostenibilità: le aziende agricole sono molto differenti per comparti, dimensioni, specializzazioni, contesti locali e sfide da affrontare. AGRIcoltura100 tiene conto di tutto questo e, a tal fine, ha predisposto un’indagine per misurare il grado di sostenibilità delle imprese, in tutte le possibili declinazioni: dall’impatto 16 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2020

AGRIcoltura ambientale alle buone pratiche agronomiche, al rispetto dell’ecosistema; dalla tutela della qualità delle produzioni alla salute dei consumatori; dalle iniziative per la sicurezza dei lavoratori alla formazione e valorizzazione del capitale umano; dall’inclusione sociale all’integrazione lavorativa; dal sistema di governance ai rapporti con la comunità locale. Per partecipare basta compilare un questionario ed è possibile farlo in diversi modi: online, accedendo all’area AGRIcoltura100 nei siti di Confagricoltura o di Reale Mutua e cliccando sul link: questionarioAGRI100; dando diffusione alle aziende delle comunicazioni inviate a tutte le sedi provinciali; oppure segnalando a Confagricoltura nazionale un elenco di aziende con relativi contatti telefonici che siano disponibili ad essere intervistate.

La società incaricata dell’indagine, Innovation Team, procederà a fare le interviste telefoniche. A ciascuna impresa verrà attribuito uno score di misurazione del livello di sostenibilità, che permetterà di individuare le aree di miglioramento, e sarà consegnato un certificato per comunicare pubblicamente il proprio impegno in questa direzione. Alla fine dell’anno, in occasione di un evento pubblico, a cui parteciperanno rappresentanti del governo e autorità, verranno premiate le migliori aziende delle diverse categorie. La partecipazione è gratuita e protetta dalle regole di riservatezza: i dati raccolti saranno trattati ai soli fini del progetto ed è esclusa ogni finalità commerciale. Il manifesto dell’iniziativa è scaricabile dal sito di Confagri-


Si promuovono l’impegno aziendale ed il valore della sostenibilità

100 coltura www.confagricoltura.it “Confagricoltura - afferma il direttore generale Francesco Postorino - crede e continua a investire nella promozione di

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contesto economico e sociale in grande evoluzione. Con Reale Mutua condividiamo questi valori e ci impegniamo nella loro diffusione per la crescita delle aziende e della collettività”. “Nonostante la crisi sanitaria, l’agricoltura italiana non si è mai fermata: continua a garantire il funzionamento dell’intera filiera alimentare ed è in prima linea nello sforzo di rinascita del Paese - dichiara Andrea Bertalot, vice direttore generale di Reale Mutua -. Con AGRIcoltura100, Reale Mutua vuole condurre una seria valutazione delle dinamiche economiche del rischio agricolo per innovare i prodotti con misure di intervento ispirate a criteri di efficacia, efficienza e sostenibilità. Ringrazio Confagricoltura, perché insieme riusciamo a promuovere un modello di sviluppo sostenibile, basato sui valori dell’equilibrio ambientale, della un nuovo modello di sviluppo tutela della salute, della qualità basato sulla sostenibilità e l’in- della vita e della coesione sonovazione, che consentono alle ciale.” nnn imprese agricole di essere più virtuose e competitive in un

AGRONETWORK: FONDI EUROPEI PER RILANCIO AGROINDUSTRIA

Le prospettive di impiego dei fondi europei per la ripresa post emergenza Covid-19 sono state discusse, il 22 luglio, nel corso dell’assemblea annuale di Agronetwork, l’associazione dell’agroindustria fondata da Confagricoltura, Luiss e Nomisma. “Alla luce dei risultati raggiunti a Bruxelles dal governo - ha sottolineato la presidente di Agronetwork Luisa Todini - è necessario consolidare il sostegno alle imprese dando certezza e velocità di erogazione dei contributi a fondo perduto, in particolare per la filiera dell’agroindustria che occupa oltre 2,2 milioni di addetti”. Gli obiettivi di Agrontework, il cui fatturato complessivo Todini e Giansanti degli associati supera i 13,4 miliardi di euro, trovano rispondenza nell’accelerazione dei processi e dei prodotti innovativi di filiera imposta dalla necessità di reagire alle difficoltà prodotte dalla pandemia. A tal fine, con la direzione scientifica di Matteo Caroli della Luiss e Remigio Berruto dell’Università di Torino, unitamente a Denis Pantini di Nomisma, Agronetwork proseguirà l’attività di approfondimento e progettazione operativa, a partire dal tema europeo del “Green deal ed economia circolare”, ed elaborerà il rapporto “Agrifood 2030”. Grazie alla recente adesione di aziende - quali I-FEVS, Coca Cola, Heineken, BNL Bnp Paribas, Gruppo Rago, Pancrazio e Santa Margherita - Agro network potrà potenziare il suo contributo di proposte utili al rilancio dell’agroalimentare e del “sistema Italia”. LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 17


PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA

Un treno di felicità

Bando di Confagri e JTI Italia. Previsti 70 mila euro per progetti di agricoltura sociale innovativi di Elisabetta Tufarelli

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onfagricoltura e Japan Tobacco International (JTI Italia) hanno promosso la prima edizione del Bando “Agro-Social: seminiamo valore” con l’obiettivo di incoraggiare e incentivare lo sviluppo di progetti di agricoltura sociale innovativi e sostenibili in quattro regioni: Veneto, Toscana, Umbria e Campania. “L’Italia - ha ricordato Francesco Postorino, direttore generale di Confagricoltura - è leader, in Europa, anche per l’agricoltura sociale. La nostra Organizzazione vi ha sempre creduto e, soprattutto nella difficile fase di ripartenza dell’Italia, è convinta della necessità di investire, assecondando questo modello di sviluppo economico e sociale del settore, virtuoso e competitivo, che permette di applicare le politiche del welfare in ambito territoriale, integrandole perfettamente con la produttività e la salute. Mettere al centro l’agricoltura e le azien-

de agricole d’altronde è il nostro obiettivo, nell’ottica di favorire le attività imprenditoriali di crescita capaci di riflettersi sulle comunità locali”. L’agricoltura non si è fermata mai e continua sempre a lavorare collaborando alla ripartenza economica del Paese. A partire dall’emergenza il settore si è confermato primario, anche nei fatti, capace di dare risposte concrete alle esigenze reali e alle richieste dei cittadini. In quest’ambito s’inquadra l’agricoltura sociale, questo modello innovativo di sostenibilità che Confagricoltura ha sempre sostenuto negli anni, accompagnandolo nelle diverse forme e declinazioni. La collaborazione con JTI Italia permetterà a molte realtà di continuare a comunicare i valori e le iniziative della propria azienda, privilegiando quelle attività sostenibili e di forte impatto ambientale e sociale che, producendo beni, riescono anche a favorire il reinserimento terapeutico di soggetti svantag-


Inviare candidature agli organizzatori entro 11 settembre

giati nella comunità. Partecipare a questa iniziativa è semplice: basta essere un’azienda agricola, un’imprese sociale, una fondazione, una start-up innovativa e un soggetto interessato all’agricoltura sociale, con sede in una delle quattro regioni coinvolte. Le proposte devono riguardare una o più delle seguenti aree: sviluppare soluzioni che favoriscano l’inclusione sociale di soggetti vulnerabili; promuovere attività multifunzionali di agricoltura sociale; creare opportunità socioeconomiche per le comunità locali; favorire iniziative di valorizzazione del territorio; progettare in-

terventi innovativi e sostenibili indirizzati alle diverse tipologie di beneficiari; valorizzare e accrescere la creatività dei beneficiari; attivare iniziative di rete multi-stakeholder, capaci di produrre benefici concreti per l’intera Comunità; favorire lo sviluppo di reti tra i diversi attori (imprese agricole, cooperative, imprese sociali e non, associazioni, istituzioni); sostenere e promuovere progetti innovativi di servizi alla persona. Per iscriversi occorre inviare una mail a agro-social@confagricoltura.it, entro e non oltre la mezzanotte dell’11.09.2020, nel quale si descrive la propria idea proget-

tuale in forma schematica, specificando anche l’iniziativa che si intende realizzare, nonché a chi è rivolta. “Siamo molto orgogliosi di supportare un progetto che racchiude tre anime chiave per JTI: sostenibilità ambientale, sociale e agricola”, ha spiegato Lorenzo Fronteddu, direttore Corporate Affairs & Communications di JTI Italia. “Stiamo vivendo un cambio di paradigma in cui l’innovazione e la sostenibilità possono essere la chiave per programmare la ripartenza economica del Paese e siamo felici di poter valorizzare la creatività e l’imprenditorialità delle piccole realtà che lavorano a stretto contatto con il territorio e le comunità locali. Come JTI crediamo nelle risorse e nelle potenzialità di ognuno di prendere parte alla costruzione del domani, partendo dalla consapevolezza che lavorare per creare una società inclusiva significa contribuire a una società più forte e resiliente, capace di adattarsi alle sfide contemporanee”. Questa prima edizione del concorso premierà, rispettivamente con 40 mila e 30 mila euro, due progetti capaci di coniugare sostenibilità e innovazione. Confagricoltura e JTI Italia auspicano e valuteranno positivamente un’equilibrata presenza di genere nell’individuazione del target e nella realizzazione delle attività, così come la collaborazione con i servizi socio-sanitari e con gli enti pubblici competenti per territorio. Ulteriori informazioni e il bando completo sono consultabili sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it. nnn LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 19


PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA

Questionario enoico

Consultazione online per promuovere e valorizzare il vino made in Italy

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er tutto il mese di luglio sul sito di Confagricoltura è stato reso disponibile un questionario, rivolto alle aziende vitivinicole, per raccogliere opinioni e proposte riguardo alle misure di “Promozione nei Paesi Terzi”, alla luce della difficile situazione di mercato che si è creata in seguito all’epidemia Coronavirus. La recente emergenza sanitaria ha condizionato e modificato gli usuali modelli di consumo. Tra i settori più colpiti, a causa della chiusura dei canali HO.RE. CA e della contrazione dei flussi esportativi, c’è quello vitivinico-

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lo, che vale complessivamente circa 13,5 miliardi di euro, di cui quasi il 55 % collocati fuori dall’Italia. Come era ovvio, di questa imprevista emergenza hanno risentito anche le attività di servizio connesse al settore e soprattutto la promozione. In molti si interrogano sul futuro del comparto e, alla luce delle riflessioni in corso, non sembra essersi delineata una via ed un modello sui quali puntare. Di certo si è registrato un forte rallentamento delle attività, ma anche il ricorso a nuove formule. È giunto, dunque, a parere di Confagricoltura, il momento per iniziare a fare delle proposte alle Istituzioni europee e nazionali affinché, tenendo conto di quanto avvenuto in questi mesi, adeguino lo strumentario regolamentare, per consentire al sistema vitivinicolo, e non solo, di sviluppare programmi di promozione adeguati. In questa logica, nell’ambito delle attività previste dai Programmi di promozione OCM vino sui Paesi terzi, Confagricoltura ha avviato una rilevazione statistica finaliz-

zata alla predisposizioni di proposte utili a migliorarne la fruibilità, anche alla luce delle difficoltà emerse nell’attuazione delle precedenti programmazioni. Utilizzando il questionario - che è stato reso disponibile sul sito confederale fino al 31 luglio - le aziende hanno risposto ad una serie di domande che vanno dalla validità dell’attuale struttura dei punteggi ai possibili correttivi; dalle azioni più incisive da mettere in campo nell’immediato e per il 2021, alla luce delle limitazioni imposte dal Covid-19, alla validità della partecipazione a fiere ed esposizioni internazionali; dalle alternative alle degustazioni guidate alla realizzazione di piattaforme on-line per la promozione/commercializzazione dei vini aziendali; dagli aspetti da pubblicizzare maggiormente alle campagne di informazione. I risultati della rilevazione permetteranno di predisporre un adeguato pacchetto di proposte da presentare agli organi europei e nazionali competenti, frutto dei bisogni e delle esigenze che emergeranno. (G.B.) nnn


ATTUALITÀ EUROPA

Elisabetta Falchi a dibattito su Pac. Adeguare politiche ai cambiamenti

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li Stati membri hanno raggiunto un’intesa con il Parlamento europeo per continuare a sostenere gli agricoltori nell’ambito dell’attuale quadro giuridico della politica agricola comune (PAC) fino alla fine del 2022, anziché fino alla fine del 2021 come inizialmente proposto dalla Commissione europea. Quindi dal 1° gennaio 2023 entrerà in vigore la PAC riformata, insieme al nuovo delivery model basato sui piani strategici nazionali. L’estensione delle norme attuali per altri due anni ha l’obiettivo di garantire la continuità dell’erogazione dei pagamenti diretti agli agricoltori UE duramente colpiti dalla crisi Covid-19. L’accordo raggiunto a Bruxelles è stato valutato positivamente da Confagricoltura. “Un’intesa positiva - ha detto il presidente Massimiliano Giansanti - perché assicura un quadro di riferimento stabile per le scelte d’impresa. Mai come in questo momento gli agricoltori hanno bisogno di chiarezza”. “Avremo anche il tempo per discutere sull’efficacia della proposta di riforma presentata dalla Commissione nel giugno 2018 rispetto alle nuove

prospettive determinate dall’emergenza Coronavirus, a partire dalla salvaguardia della sovranità alimentare dell’Unione europea”. Ma quale Pac nel 2023? Se ne è discusso nell’interessante webinar su ‘Venti d’Europa - Le nuove sfide per l’agricoltura europea’, promosso sui canali social dall’europarlamentare Pina Picierno (attiva componente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo). Per Confagricoltura è intervenuta la vicepresidente Elisabetta Falchi, assieme - tra gli altri - al ministro per le Politiche agricole Teresa Bellanova e all’europarlamentare Paolo De Castro. “La riforma della Pac - ha posto in evidenza la vicepresidente confederale - richiede duttilità nella definizione degli scenari. Bruxelles deve comprendere, ora più che mai, che gli indirizzi politici non sono dogmi ma van-

no adeguati ai tempi che cambiano. L’emergenza Covid-19 ci ha insegnato che è necessaria flessibilità e non certo rigidità. Non si può non tener conto di quello che è accaduto a seguito della pandemia e della necessità di una riforma della politica agricola che punti su sostenibilità, tutela dell’ambiente, risparmio delle risorse naturali, ma che guardi anche alla capacità produttiva del Paese e dell’Europa, che è altrettanto strategica, come abbiamo ben compreso nei giorni del lockdown”. Elisabetta Falchi ha quindi posto l’accento sulla necessità di un budget adeguato per la PAC, che permetta alle imprese agricole di rafforzarsi, di puntare decisamente sull’innovazione, coniugando produttività e sostenibilità, più prodotto e meno impatto ambientale. (G. M.) nnn

Senza dogmi

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ATTUALITÀ EUROPA

Rifiuti in allevamento Il progetto UE Reinwaste in Italia ha approfondito i materiali di scarto nella filiera lattiero-casearia di Elisabetta Tufarelli

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onfagricoltura è partner di Reinwaste, l’ambizioso progetto europeo di cooperazione e trasferimento tecnologico iniziato nel 2018, con l’obiettivo di contribuire alla riduzione dei rifiuti inorganici del settore dell’agrifood, con l’adozione di soluzioni innovative sostenibili dal punto di vista ambientale ed economicamente vantaggiose.

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Sono state esaminate tre filiere in tre nazioni: in Spagna quella orticola, in Francia il settore della carne, in Italia quello lattiero-caseario, attraverso il coinvolgimento di aziende della Regione Emilia Romagna. I risultati dell’analisi dei rifiuti prodotti dalle 15 aziende zootecniche del settore lattiero-caseario, che hanno partecipato alla fase sperimentale, hanno permesso di categorizzare, per tipologia e quantità, quelli non organici. Ne è emerso che, fino al 2017, la gestione dei rifiuti non organici di origine agricola, nella regione esaminata, non è stata considerata un problema per le aziende del settore. Occorre anche sottolineare che, comunque, nel complesso dei rifiuti speciali, l’impatto del settore primario (non solo agricoltura, ma anche selvicoltura, caccia e pesca) sul totale dei rifiuti prodotti è pari allo 0,2% e il 49% di quelli non organici prodotti è materiale plastico derivante dall’uso di reti per le rotoballe e di film plastici per la copertura e la protezione degli insilati. Tuttavia, in questa prima fase, l’analisi ha messo in eviden-

za che seguire alcune raccomandazioni generali può contribuire a limitare l’entità di questi rifiuti. Si suggerisce di proteggere le reti per rotoballe ed i teli per trincea, evitando così vento, pioggia e ulteriori contaminazioni di terra e acqua, risparmiando anche sui costi di smaltimento e recupero; ma anche di utilizzare detergenti in contenitori più capienti rispetto agli attuali. Si propone l’adozione di sistemi di illuminazione a led per ridurre i consumi, interventi di manutenzione e la produzione di rifiuti pericolosi, consigliando anche l’uso di prodotti fitosanitari con imballaggi biodegradabili e di teli di copertura degli insilati a spessore ridotto a parità di indice di resistenza. Per diminuire gli imballaggi, l’indagine effettuata consiglia di scegliere una fornitura sfusa degli integratori liquidi per l’alimentazione degli animali. Infine, si evidenzia come eseguire prove agronomiche per l’utilizzo di funghi e batteri per il controllo biologico dei parassiti, limitando l’uso di agrofarmaci, concorrerebbe a ridurre gli imballaggi. nnn


MAPPAMONDO

di Jordan Nash

Regole di accesso nel post Brexit

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stituita, in Gran Bretagna, una commissione per il commercio e l’agricoltura, per fornire consulenza ai ministri sull’approccio agli accordi commerciali post Brexit. Lo ha annunciato il segretario al Commercio internazionale Liz Truss in una lettera a Minette Batters, presidente della National

Farmers’ Union (NFU). Uscendo dall’Europa, gli imprenditori agricoli del Regno Unito non potranno più contare sugli aiuti diretti; al posto della Pac dovrebbe entrare in vigore un “Agriculture Bill”, molto attento alla sostenibilità ambientale, alla tutela del paesaggio, al verde. Per questo NFU si era attivata da tempo e

AGRICOLTURA INTELLIGENTE IN TURCHIA

Per superare i problemi agricoli, aumentare i redditi e garantire la sicurezza alimentare per il futuro la Turchia dovrebbe diventare un Paese ad “agricoltura intelligente” e potrebbe essere il terzo dopo Paesi Bassi e Nuova Zelanda. Lo ha detto il direttore del Turkish Guild of Agricultural Journalists, İsmail Uğural, sottolineando che i produttori agricoli possono utilizzare il GPS, scansionare il suolo, gestire i dati e beneficiare di Internet delle cose per adeguarsi alle migliori strategie e aumentare l’efficacia dell’utilizzo di fitofarmaci e fertilizzanti.

ripetutamente sull’argomento, lanciando anche una petizione sugli standard alimentari, che ha raggiunto più di un milione di firme. L’uscita dall’Ue trasferirà tutte le disposizioni esistenti in materia di sicurezza alimentare, compresi i requisiti di importazione esistenti, sul libro statuto del Regno Unito. Gli agricol-

tori britannici chiedono di garantire che gli alimenti importati abbiano gli stessi elevati standard di produzione, ambientali e di benessere degli animali di quelli del Regno Unito. L’NFU ricorda che la commissione dovrà fornire, entro la fine dell’anno, le proprie raccomandazioni al governo.

TUNISIA: ALIMENTI ANIMALI DALLE MOSCHE

In Tunisia, a Grombalia, la start-up NextProtein produce alimenti per animali con larve di mosche “soldato”. La società, durante il lockdown, aveva già raccolto finanziamenti per 10,2 milioni di euro. Gli imprenditori sottolineano che 100 metri quadrati di mosche producono la stessa quantità di proteine di 100 ettari di soia, consumano molta meno acqua ed energia rispetto all’agricoltura convenzionale. D’altronde gli insetti sono ricchi di proteine e sono un componente della dieta di molti pesci e del pollame allevato all’aperto e potrebbero recuperare valore da prodotti che tradizionalmente verrebbero gettati via dall’industria agroalimentare. LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 23


MAPPAMONDO

di Jordan Nash

Bloccato il falso Prosecco

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l Prosecco vince la sua battaglia legale contro l’analcolico “Nosecco”, prodotto in Francia, ma rivolto al mercato inglese e commercializzato in bottiglie simil prosecco dal 2017. L’azienda Les Grands Chais de France aveva sostenuto che il nome derivasse in realtà dalla parola italiana “secco”, che significa

“dry”, anche per evidenziare la mancanza di alcol. Due anni di carte bollate, con la cantina francese che aveva fatto appello alla decisione dell’ufficio della proprietà intellettuale, portando il caso fino all’Alta Corte che ha emesso l’importante sentenza finale a favore del consorzio veneto. Un’altra vittoria

per il consorzio, dopo quella ottenuta con lo smantellamento, sempre nel Regno Unito, delle Automatic Prosecco Machines. Dopo la sentenza la società vinicola francese Les Grand Chais de France ha smesso di marchiare il prodotto analcolico nel Regno Unito non potendo registrare un marchio commerciale

con il nome “Nosecco”. La bevanda frizzante non alcolica “Nosecco” non ha convinto il giudice Nugee. “Non c’è bisogno - ha sentenziato - che il tribunale dimostri la somiglianza tra Prosecco e Nosecco, le migliaia di post sui social dimostrano che i consumatori stanno già facendo questa associazione fuorviante”.

AGRICOLTORI DI WASHINGTON NEL DOPO COVID

CRESCE AGRICOLTURA DIGITALE MONDIALE

Lo stato di Washington è il “serbatoio” delle mele (3 miliardi di dollari) e di luppolo (476 milioni di dollari). È il secondo più grande coltivatore di patate, asparagi, cipolle e tutti i tipi di uva. Gli asparagi sono sempre stati una risorsa per chi li coltiva. Grande speranza per una ripresa del lavoro e della domanda di ciliegie. Per gli agricoltori il Coronavirus non è l’unica preoccupazione, perché vi si aggiungono le guerre commerciali, che hanno portato a ritorsioni tariffarie da parte di India e Cina sul principale raccolto di Washington: le mele. Prospettive non buone anche per i viticoltori, che stavano già lottando con un eccesso di uva quando la pandemia ha colpito.

Con ristoranti e bar chiusi per un lungo periodo, le vendite del 2020 diminuiranno. Si stima che, dopo il Coronavirus, la dimensione del mercato globale dell’agricoltura digitale cresca da 5,6 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che raggiungerà i 6,2 miliardi di dollari entro il 2021. La crescente domanda di prodotti alimentari agricoli, lo spostamento delle preferenze dei consumatori verso standard più elevati di sicurezza e qualità degli alimenti e l’indisponibilità dei lavoratori durante il Covid-19 sono alcuni dei fattori trainanti del mercato. Tuttavia, l’immediato processo di standardizzazione e la consapevolezza tecnologica tra gli agricoltori sono alcune delle restrizioni del mercato. Tra i principali attori nel mercato globale dell’agricoltura digitale ci sono DTN (USA), Farmers Edge (Canada), Taranis (Israele), Eurofins (Lussemburgo) e AgriWebb (Australia).

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FOCUS IDEE IN CAMPO

I colori della lavanda

Distretto della lavanda in alta collina pavese. L’esperienza di Cascina Costanza di Simona Giorcelli

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FOCUS IDEE IN CAMPO

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n entusiasmo travolgente, un passato nell’archeologia «che purtroppo non ha trovato uno sbocco lavorativo serio e duraturo» ed un amore per la natura che va al di là del ritorno economico di un’azienda agricola: Costanza Ferrari è così, un vortice di idee che ha sempre avuto in testa sin da bambina e che ha potuto realizzare guardandosi dentro e comprendendo che il suo presente era proprio nel luogo in cui è nata. «Sono stata molto fortunata - ci racconta - perché

In primo piano l’aspetto del benessere legato al ciclo vegetale ho ereditato dalla mia famiglia i risparmi di una vita e ho deciso di metterli a frutto in quella cascina che è stata la mia infanzia. I miei nonni lavoravano umilmente la terra, dalla quale traevano tutto ciò di cui avevano bisogno - prosegue Costanza - e qui sono voluta tornare per aprire un agriturismo di piccole dimensioni, a

cui ho voluto dare il mio nome, per poter far vivere ad ogni visitatore quelle sensazioni che ogni giorno provo nel cullare questo splendido luogo collinare in provincia di Pavia». «Devo tutto ai miei avi ed in particolare alla mia bisnonna Carolina e alla nonna Mariuccia, due grandi esempi di vita». Sono queste le prime parole con le quali si presenta Costanza Ferrari, operatrice agrituristica tra le colline di Godiasco a Salice Terme, in provincia di Pavia. La Cascina Costanza si vede da lontano, soprattutto nel periodo di maggio e giugno, quando l’azienda si tinge dei colori della lavanda, grazie alle sue 5mila piante coltivate che in questo angolo di collina sono l’attività principale per sette aziende agricole: «Ho imparato tutto sul campo anche grazie al fatto che mi sono approcciata al mondo agricolo con grande passione e voglia di imparare - ci spiega - ed oggi sono fiera di offrire a chi decide di venirci a trovare una linea di cosmetici del tutto naturali, ma anche miele, vino, ortiCostanza Ferrari

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che, calendula, tarassaco e molto altro ancora. In questo periodo è però la lavanda in fiore ad attirare i nostri clienti e non vedo l’ora di raccoglierla per iniziarne la lavorazione». Costanza durante il periodo del lockdown non ha mai smesso di guidare il trattore, coltivare i campi a grano e curare le sue piante ed ora è pronta a raccogliere le prime prenotazioni: «La nostra filosofia è sempre stata quella di far sentire a casa i nostri ospiti e non ho mai perseguito strategie di marketing aggressivo - continua -: nel mio agriturismo quando raggiungo i trenta coperti mi dedico esclusivamente alla ristorazione e alle visite guidate alla scoperta della vita delle api e dei benefici delle piante officinali». Ed è proprio su questo tema che Costanza vuole approfondire le proprie conoscenze per continuare le tradizioni iniziate dalla bisnonna: «I miei primi ricordi in questi luoghi si riferiscono a Carolina, la donna capostipite, che accoglieva persone da tutto il paese per curare i mali del corpo, come il fuoco di Sant’Antonio, attraverso i vantaggi della natura.

Per gli ospiti linea di cosmetici del tutto naturali L’aspetto del benessere legato al ciclo vegetale - esclama Costanza - mi affascina tantissimo ed è per questo motivo che ho raggiunto una collaborazione con una cooperativa di Padova per realizzare cosmetici con le mie erbe che vengono analizzate e certificate». Tra le novità nell’organizzazione aziendale c’è sicuramente l’inserimento della varietà di vino Riesling nei propri campi agricoli: «Anche se il periodo non è dei più facili, ho deciso di impiantare questa tipologia di uvaggio per differenziare l’offerta della mia produzione». Oggi l’azienda è interamente gestita da Costanza, che si occupa dalla coltivazione all’amministrazione, dall’aggiornamento normativo

all’accoglienza, ma alla domanda di quanto possa pesare il coordinamento di tutto quanto la risposta è diretta ed altrettanto sincera: «Ho scelto di tornare alle origini e mi sto godendo ogni difficoltà al pari di ogni soddisfazione perché, sebbene abbia ricevuto le risorse economiche, ho iniziato da un semplice fienile e da un trattore conclude - ed osservare le bellezze naturali che fioriscono ogni anno e la soddisfazione di chi ritorna non hanno prezzo. Rifarei questa scelta senza pensarci un secondo». Costanza deve scappare: arrivano nuovi ospiti, mentre c’è ancora tanto lavoro da fare. Il tutto con un bellissimo sorriso. nnn

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FOCUS IDEE IN CAMPO

L’azienda maidicola Lorenzi nel mantovano diversifica con i frutti di bosco. Buona redditività in poca superficie di Nicola Artoni

Mirtilli e

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ercavo una coltura che desse redditività occupando al contempo poca superficie. L’idea dietro l’installazione del mio impianto nasce da questa esigenza”. Parola di Riccardo Guidi, 25 anni, che a Marmirolo (Mantova), su una biolca di terreno dell’Azienda Agricola Lorenzi Arrigo (suo nonno), ha installato circa un migliaio di piante di mirtillo: “Siamo partiti lo scorso anno - spiega con orgoglio - e in queste settimane siamo dunque alle prese con il primo raccolto. Sono molto soddisfatto, finora abbiamo ottenuto 7 quintali di prodotto, ci aspettiamo di raggiungere quota 10-11 da qui alle prossime settimane, con una media di poco superiore al chilo per pianta”. Il mirtillo rappresenta una rarità all’interno della provincia, e l’azienda di Riccardo è tra le poche a coltivarlo: “Mi incuriosiva molto, anche per il tipo di mercato che può avere come frutto. Prima di prendere una decisione definitiva in ogni caso sono andato a visitare diverse aziende, soprattutto in provincia di Verona, dove è mol-

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to più diffuso”. Dopo un’attenta valutazione costi/ricavi, la scelta di partire con il primo impianto che, con tutta probabilità, verrà allargato durante l’inverno 2020, con altre mille piante pronte ad entrare in produzione. Un investimento importante è stato fatto nella copertura del frutteto e nel sistema di irrigazione: “Le piante devono obbligatoriamente stare in vaso - spiega Riccardo - poiché nella mia zona il terreno non è sufficientemente acido. Il mirtillo

Le piante coltivate in vaso perché il terreno in loco non è sufficientemente acido necessita di torba acida con un ph grossomodo pari a 5, e con il sistema di fertirrigazione a goccia (con numerosi componenti Netafim, con la quale Confagricoltura ha stretto una convenzione, ndr) siamo in grado di fornire acqua e sostanze nutritive nelle giuste


pannocchie

Riccardo Guidi

quantità, favorendo di fatto il processo di crescita e maturazione dei frutti. Le piante sono coperte con reti antigrandine e, nel giro di un anno, installeremo anche quelle laterali antinsetto, per proteggerci dalla cimice asiatica”. Pur essendo partito da solo un anno, l’impianto di Riccardo Guidi ha già raggiunto la Gdo, dal momento che il raccolto viene LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 29


FOCUS IDEE IN CAMPO

conferito al Gruppo Spreafico di Povegliano Veronese, che rifornisce alcune tra le catene di supermercati più presenti sul territorio nazionale: “La remunerazione è buona - prosegue Guidi - siamo soddisfatti dell’accordo stretto”. E le aspettative sono di continua crescita: “L’impianto raggiungerà il picco produttivo al suo 5°-6° anno di attività, quando conto di produrre in media 3,5 kg per pianta, vale a dire 35 quintali totali. Sono assolutamente fiducioso per il futuro”. E per poter parlare di futuro, è fondamentale non scordarsi del passato, delle proprie radici, da dove si viene. La storia dell’Azienda Agricola Lorenzi Arrigo parte da lontano: “Si è costituita all’inizio degli anni 80 quando mio nonno Arrigo ed i suoi fratelli, che conducevano 80 ettari di terreno e due allevamenti di vacche da latte, hanno deciso di dividersi e di identificare i nuclei familiari con la relativa superficie aziendale. Questo momento 30 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2020

Previste reti antigrandine e, tra poco, pure quelle antinsetto per le cimici è coinciso con la scomparsa del nonno”. “Mia zia Francesca Lorenzi - prosegue Riccardo - assieme alle sue due sorelle e a mia nonna si è trovata a gestire l’azienda ad appena 16 anni. Hanno vissuto momenti non facili, ma non si sono mai perse d’animo e, con pazienza, hanno riorganizzato ed avviato l’azienda”. Il primo passo è coinciso con l’abbandono dell’allevamento di vacche da latte, avviato da nonno Arrigo: “La stalla avrebbe richiesto importanti investimenti, e ai tempi le risorse non c’erano. Vi era la consapevolezza che il reddito aziendale ne avrebbe risentito, ma è stata una scelta obbligata”. A Riccardo dunque, assieme alla famiglia, spetta la gestione dei terreni, divisi tra prati stabili e seminativo, con mais, soia e frumento: “La

parte a prato stabile è un’eredità antichissima, una tradizione secolare del nostro territorio. Si tratta di superfici agricole utilizzate come foraggio per le vacche da latte, gestite in maniera spontanea, senza alcun intervento di aratura o dissodamento, mantenute esclusivamente attraverso lo sfalcio, la concimazione naturale e l’irrigazione, delle quali andiamo particolarmente orgogliosi”. E sinora l’annata 2020 sta regalando soddisfazioni all’azienda: “Oltre all’ottimo bilancio legato ai mirtilli, anche il mais, ancora in campo, al momento è un bel prodotto. Lo trinceremo per la produzione di insilato, abbiamo buone aspettative”. Portare avanti l’eredità di famiglia è motivo di orgoglio per le nuove generazioni: “Sono fiero di poter legare il mio operato al nome di mio nonno - conclude Riccardo - che ancora identifica la nostra azienda. Proseguirò su questa strada, con la voglia di migliorarmi e crescere sempre di più”. nnn


Senza barriere

L’azienda Mantovani, attenta al nuovo ed ai mutamenti climatici, produce ortaggi asiatici in Terra degli Estensi di Leonora Guerrini

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FOCUS IDEE IN CAMPO

L’

azienda agricola di Daniele Mantovani, ubicata nel comune di Ostellato, si è messa in gioco scegliendo di portare avanti l’idea - innovativa e adatta alle mutate condizioni climatiche - di coltivare verdure asiatiche nella Terra degli Estensi. In questo progetto l’azienda è stata supportata da Stefano Bonioli, biologo e segretario delle delegazioni di Tresignana e Fiscaglia di Confagricoltura Ferrara. “L’idea di coltivare verdure asiatiche nasce da lontano - ci dice l’agricoltore - dalla passione e dalla voglia di produrre orticole poco conosciute, ma estremamente salubri, veri e propri elisir per il corpo umano. È estremamente importante conservare le tradizioni tipiche di un territorio, ma è anche fondamentale aprirsi al nuovo che avanza, a nuovi mercati e a nuove culture, che interagiscono quotidianamente con la nostra e, farlo attraverso i frutti della terra, può essere un mezzo intelligente, innovativo e anche remunerativo”. Tra le colture messe in produzio-

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Un viaggio intorno al mondo investendo sulla propria esperienza ne ci sono: Karela (Momordica charantia), che è un particolare tipo di zucca verde, amara e ricoperta di protuberanze; è usata in India per contrastare gli zuccheri in eccesso nel sangue. Pianta tropicale appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, prospera in climi caldi e umidi, tra cui Africa, Asia, Sud America e Caraibi. Ricca di fitonutrienti, minerali, vitamine e antiossidanti, nella medicina tradizionale orientale viene utilizzata come rimedio per il diabete, grazie alla presenza di gurmarina, capace di regolare il livello degli zuccheri nel sangue. Ha proprietà antitumorali confermate da studi clinici e si ritiene possa essere utile nel trattamento di asma, infezioni della pelle, problemi di stomaco, ipertensione. Pianta erbacea rampicante, può raggiungere i 5 metri di altezza, presenta fiori gialli e produce frutti com-

mestibili apprezzati nella cucina cinese per il suo sapore amaro. Di solito viene fritta, utilizzata come ingrediente per zuppe e tisane e sono numerose le ricette di Karela ripiene o stufate. Okra (Abelmoschus esculentus), che è chiamata anche Bamia, Gombo, Bindhi. Della famiglia delle malvacee (come la malva e l’ibisco) sviluppa fiori meravigliosi con petali bianco/gialli e il pistillo amaranto. Il suo baccello è simile a un peperoncino lungo e verde, particolarmente ricco di proprietà nutritive. Il suo frutto, ricco di vitamine, sali minerali e gastroprotettore naturale, è utilizzato in molte tradizioni culinarie. È un ortaggio esotico annuale, diffusissimo in Brasile e in generale nella cucina sudamericana, ma compare anche in ricette indiane. L’origine di questa pianta è africana, diffusasi nelle Americhe con la tratta degli schiavi. Per la sua origine tropicale necessita di poca acqua, ma teme i climi rigidi e le gelate, per arrivare a maturazione deve crescere in pieno sole. Tinda (Praecitrullus fistulosus), della


famiglia delle cucurbitacee, è una sorta di piccola melanzana indiana rotondeggiante, paragonabile alle nostre tradizionali, ma più tenera e più dolce; è un ortaggio particolarmente popolare in Asia meridionale, ama il pieno sole e necessita di poca umidità. Chiamato anche “zucca i n d i a n a ”, “melone rotondo”, “zucca mela”, è una

I prodotti vanno a rifornire negozi e ristoranti etnici pianta strisciante o rampicante che può arrivare fino a 1,5 metri; ha forma sferica e di colore verde. Kaddù, che è di origine pakistana, è similare a una zucchina dolce. In azienda si coltivano, inoltre, numerose varietà di peperoncini piccanti asiatici e di spezie (coriandolo, fieno greco, ecc.); tutto ciò che la popolazione indiana, pakistana, o più genericamente asiatica, consuma normalmente nei propri Paesi d’origine. Profumi e gusti a noi sconosciuti, ma che hanno contribuito a far conoscere queste etnie nel mondo. Ad oggi i prodotti vanno a rifornire molti negozi e ristoranti etnici, ma riscontrano sempre maggior interesse da parte di una nicchia di clienti, soprattutto giovaDaniele Mantovani

ni, attenti e curiosi di sperimentare nuove produzioni internazionali. L’agricoltore ha scelto di intraprendere un viaggio intorno al mondo investendo la propria esperienza in questa nuova avventura con l’intento di ampliare, anno dopo anno, la propria gamma di prodotti e adottando pratiche sempre più sostenibili che contribuiscano alla conservazione e valorizzazione della biodiversità. Il mondo sta cambiando, il clima sta cambiando e necessariamente muterà anche il modo di fare agricoltura che si dovrà adattare ai cambiamenti climatici e, in questo processo, anche il ruolo dei piccoli agricoltori risulterà importante. Nel territorio ferrarese l’agricoltura è da sempre un settore trainante dell’economia e Confagricoltura Ferrara è particolarmente favorevole ad accogliere nuove idee e nuove proposte colturali. Ben venga quindi il nuovo che avanza, portando con sé pionieri coraggiosi che coltivano idee, innovazione e futuro. nnn LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 33


FOCUS IDEE IN CAMPO

L’impresa familiare di Mattia Marangone ha riscoperto l’olivello spinoso, pianta autoctona friulana, ottima per usi alimentare, cosmetico, farmaceutico di Elisabetta Tufarelli

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na coltura inconsueta quella di Mattia Marangone, proprio come la sua storia che si sviluppa a Lestizza, in provincia di Udine. Nato in Svizzera da due genitori emigrati, il padre Denis friulano e la madre Silvana romagnola, Mattia si laurea in ingegneria elettronica a Berna senza sapere che, di là a poco, la sua vita sarebbe cambiata in maniera radicale. “Tutto ha avuto inizio - racconta - una decina di anni fa. Papà voleva stare vicino alla nonna e, quando è morta, ci ha lasciato dei terreni. Le mie radici mi hanno entusiasmato e ci siamo messi subito all’opera per cercare cosa fare, che desse reddito e non fosse difficile da coltivare, perché non siamo nati agricoltori. Girando mezza Europa abbiamo finalmente scoperto l’olivello spinoso”. Una pianta autoctona del Friuli, che cresce spontanea nella parte alta lungo il greto del fiume Tagliamento. Le sue bacche arancioni sono amarissime, ma ricche di vitamine, minerali, antiossidanti, omega 3-6-9, carotenoidi e flavonoidi. “Questa riscoperta

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Bacche ci è piaciuta. A Norimberga, con mio padre, abbiamo incontrato produttori, vivaisti e trasformatori per capirne di più”. Detto fatto. Mattia e Denis hanno iniziato a innestare piante di diverse varietà, per capire quale fosse la più adatta e sono partiti con la produzione su sei ettari. L’olivello è anche chiamato il limone del Nord perché è ricco di vitamina C e ne contiene ben 10/15 volte di più dell’agrume. “Può essere usato - spiega - per diversi usi, alimentare per marmellate, succhi ed estratti; cosmetico e


In laboratorio prodotti succhi, sciroppi ed essiccati per tisane e marmellate

benefiche Famiglia Marangone

farmaceutico, per le sue potenti proprietà cicatrizzanti e antinfiammatorie. Sono orgoglioso di aver recuperato una coltura antica delle nostre zone che, fino al dopoguerra veniva raccolto e commercializzato in Germania, Svizzera e Austria”. Oggi gestisce la sua azienda familiare, ora di venti ettari, con piglio imprenditoriale e orientato allo sviluppo, insieme alla compagna Sandra Gfeller. “Non è stato facile, ma sono molto soddisfatto. Siamo

partiti - sottolinea - con grande entusiasmo nel 2016, senza sapere bene a cosa andavamo incontro. Abbiamo fatto calcoli e piani, ma in agricoltura c’è sempre l’incognita, il punto interrogativo. E ci è andata bene. Siamo stati i primi a piantare l’olivello spinoso ed oggi altri imprenditori ci hanno seguito”. Come vi siete mossi? “Prima, come giovani agricoltori, abbiamo presentato un piano di sviluppo rurale e, una volta consolidati, abbiamo cercato di accorciare la filiera. Due anni fa abbiamo aderito all’iniziativa regionale sulle PPL (Piccole Produzioni Locali) e, quando è stata approvata, abbiamo aperto il nostro laboratorio. Produciamo succo, bacche essiccate per tisane, marmellate e sciroppo. La novità di quest’anno - ci racconta l’imprenditore - è il succo di mele bio con l’aggiunta di olivello spinoso, che commercializziamo in bric da due litri. L’uso del succo non si limita alle marmellate: può essere impiegato anche per biscotti e gelati, ma anche nelle salse per accompagnare carni e pesce”. Progetti futuri? “In soli quattro anni - conclude Mattia - abbiamo fatto molto. Ma certamente non ci fermiamo qui: vogliamo consolidare ed ampliare ancora l’azienda, meccanizzandola, automatizzando alcuni passaggi della filiera attualmente ancora manuali, come la raccolta e la pulizia delle bacche. Oltre a questo, nel 2021, aprirà la nostra fattoria didattica “La Spina”. nnn LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 35


INNOVAZIONE AMBIENTE

Andrea Zenari ha realizzato il bosco didattico. Impegno per formazione, inclusione e benessere nell’habitat naturale di Alessandra Porro

Fattoria del legno

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orge a Caltrano, ai piedi dell’Altopiano di Asiago, uno dei primi boschi didattici del Veneto. È Anfla Fattoria del Legno, un’area boschiva con percorsi didattici per osservare le piante, le erbe, i fiori e i piccoli animali che la abitano, ma anche per conoscere tutte le attività legate al bosco, come la lavorazione del legname, la creazione di oggetti artistici e perfino di baite realizzate con tronchi di legno. Andrea Zenari, socio di Confagricoltura Veneto e titolare della fattoria - una laurea in Scienze forestali in tasca e tanta esperienza maturata all’estero - ha deciso così di valorizzare il territorio montano e il suo bene più prezioso: gli alberi. E ha aderito al progetto della ‘Foresta sostenibile’, capitanato da Confagricoltura, che assegna il marchio di sostenibilità Pefc a chi garantisce la biodiversità e la capacità di rinnovamento del bosco. Sei ettari di bosco e pascoli, dove già Zenari faceva fattoria didattica, illustrando ai bambini le attività agricole e insegnando loro il rispetto per l’ambiente con giochi e osservazione. Ora si aggiunge anche il bosco ‘didattico’, con la

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sua flora e la fauna, in cui vengono offerti percorsi e attività formative a ragazzi e adulti. Si potranno svolgere anche attività di inclusione sociale e di benessere della persona connesse al bosco. La Fattoria del Legno offre inoltre percorsi tecnici e attività pratiche nell’insegnare a carpentieri, boscaioli e arboricoltori come lavorare il legno e come usare la segheria. Nei corsi, infatti, si costruiscono baite o altre strutture, mettendo in pratica le diverse tecniche costruttive, lavoran-

do poco il legno e mantenendo il più possibile le sue forme e i colori naturali. “Abbiamo già costruito 5 piccoli edifici che gli studenti durante i corsi possono esercitarsi a riprodurre e che i più piccoli della famiglia o le scolaresche possono visitare durante una gita qui da noi”, spiega Zanari. Il primo edificio realizzato da Andrea, dopo aver ottenuto le licenze necessarie, è stata una Blockhaus con travi squadrate con incastri agli angoli come le baite, che ha la caratteristica


Bagni di fieno e riposo tra piante officinali e fiori di montagna un grande valore economico, ma che è giusto valorizzare e preservare”. Un altro dei progetti appena nati nella Fattoria del Legno è una costruzione interamente realizzata con pareti composte da balle di fieno, chiamata “bagni di fieno”. Consentirà di riposare tra fiori e piante officinali di montagna, beneficiando della fienoterapia, una pratica conosciuta fin dall’antichità e da sempre proposta in zone montane del Nord come il Trentino Alto Adige. Nel bosco didattico di Caltrano è anche possibile realizzare iniziative a tema forestale, come mostre, convegni, seminari e video, per raccontare a grandi e piccini la storia e l’importanza della multifunzionalità del bosco, culla della sostenibilità e risorsa preziosa del Pianeta. nnn

di avere una notevole capacità di isolamento termico. Essendo leggero, ha una notevole capacità antisismica e ‘stocca’ CO2 per tutta la sua durata di vita. Andrea in tre anni ha piantato migliaia di abeti, gli alberi di Natale. Vengono coltivati in vaso e affittati durante il periodo natalizio, consegnandoli nelle case e riprendendoli alla fine delle feste. Quando poi diventano grandi vengono trapiantati nel bosco. Questa oasi di pace si presta anche alla creazione di

un agricampeggio. “Sto ultimando le strutture per avviare anche questa nuova attività, aggiunge Zenari -. Cerco di inventarmi sempre nuove idee adatte a queste aree che non hanno

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ATTUALITÀ FASE 3

Nelle Langhe il viticoltore Lodali fa una scelta controcorrente: meno export e più Italia

Vendite

di Anna Gagliardi

R

istoranti e bar chiusi, export fermo o comunque estremamente limitato ad alcuni Paesi, consumi domestici risicati: per i produttori di vino il lockdown è stato uno tra i peggiori periodi di sempre. “Mi ha salvato l’Italia”, dice Walter Lodali, senza tanti giri di parole. Vitivinicoltore di Treiso, in quella porzione di Langhe che gratifica occhi, cuore e palato, Lodali ha sensibilità e concretezza e non si perde d’animo. L’80% della sua produzione era destinato all’export, ma, nell’emergenza Covid, l’asset ha perso forza, tramutandosi in debolezza: vendite a zero, trasferte cancellate e prospettive di ripresa quasi nulle. Decide di rimboccarsi le maniche e contattare, uno ad uno, tutti i clienti privati che, senza esitare, fanno ordini, anche di piccola entità. “Sarò sempre grato a queste persone che mi hanno permesso di superare la fase più critica. E ho capito una cosa: diminuirò la quota di esportazioni per privilegiare il mercato interno”. Una scelta controcorrente, ma convinta. Tanto che ha già potenziato alcune piazze italiane con l’obiet-

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tivo di raggiungere il 50% del fatturato con le vendite nazionali. Lodali è un brand di lunga data: lo scorso anno ha celebrato l’ottantesima vendemmia, è un riferimento per chi ama il Nebbiolo e ne apprezza tutte le sue declinazioni, ma è una di quelle cantine al di fuori dei celebri circuiti delle Langhe. Le più recenti degustazioni dedicate agli addetti ai lavori hanno svelato identità e carattere dei suoi vini, espressione sincera del terroir e frutto di scelte precise in vigna e in cantina, avviate nel 2005 e accentuate nel 2017. LA STORIA Siamo a Treiso, dove la famiglia Lodali ha contribuito a scrivere un secolo di storia della comunità. Il capitolo enologico è iniziato

80% della produzione era destinata all’export ma asset ha perso forza con il nonno di Walter, Giovanni, che nel 1939, titolare dell’unica osteria del paese, decide di iniziare a vinificare per proporre il vino della casa ai clienti della trattoria. La seconda guerra mondiale interrompe il progetto, ma una volta terminato il conflitto e recuperate forza e speranze, Giovanni riparte con rinnovato entusiasmo, costruendo la cantina. Il figlio Lorenzo si diploma nel ‘55 alla scuola enologica di Alba; tre anni dopo prende le redini dell’azienda e inizia a produrre Barba-


nazionali

Walter Lodali con la mamma

resco in bottiglia, con riscontri commerciali positivi. Riesce anche ad esportare. È del 1961 il primo Barolo. Gli affari vanno bene. Nel 1982 Lorenzo muore: l’unico figlio, Walter, è appena nato. La moglie Rita, parrucchiera, non si scoraggia: abbandona la sua attività per non disperdere la fatica e la tenacia del marito. E ci riesce, affiancata soltanto da un cantiniere. È sua la scelta di non usare più le damigiane e di partecipare al Vinitaly quando le donne del vino erano un’eccezione alla re-

gola maschile. La sua prima vendemmia del Barbaresco “Rocche dei sette Fratelli” ottiene i due Bicchieri del Gambero Rosso. Nel frattempo Walter cresce e si diploma enologo. Ma è la ristorazione che lo attira più della vinificazione. Così, da una cascina distrutta, fa nascere nel 2001 il

ristorante “Il Vigneto” sul Bricco Ambrogio, ora anche con camere, e nel 2003 a Treiso apre “Profumo di vino”. Avviati al successo, vengono entrambi dati in gestione, perché nel 2005 Walter volta pagina per dedicarsi interamente all’azienda vitivinicola: cambia immagine della cantina e tipoLUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 39


ATTUALITÀ FASE 3 logia di vinificazione, abolisce i diserbanti, migliora le tecniche agronomiche in vigna e punta a elevare ulteriormente la qualità della produzione. Debuttano le riserve Lorèns (Lorenzo in piemontese), dedicate al padre: nel 2005 Barolo, Barbera e Barbaresco, provenienti da vigneti che hanno cinquant’anni e più; nel 2012 anche Chardonnay. Fino al 2016 usa barrique e tonneaux. Nel 2017 la svolta: Barolo e Barbaresco fanno passaggi soltanto in botte grande e botticelle con legni naturali e non tostati. “È il vino che deve lavorare con la

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Più Italia con l’obiettivo del 50% del fatturato sul mercato nazionale botte - afferma - e non viceversa”. Grazie a investimenti continui e nuovi impianti, dal 2005 ad oggi Lodali è passato da 60mila a 100mila bottiglie. Il prossimo obiettivo è raggiungere 125mila, “il massimo potenziale per la nostra realtà aziendale”. La critica lo segue con nuovo interesse, mentre il pubblico apprezza la bevibilità dei suoi vini, capaci di coniugare corpo, identità e finezza

senza mai stancare il palato. È ottimista? “Sì”. E come dargli torto: appena è stato possibile, nella prima fase post emergenza sanitaria, sfruttando la normativa sull’enoturismo e grazie all’ubicazione della cantina al centro del paese, ha garantito una sorta di presidio - con distanziamento sociale e regole di sicurezza rispettate - aprendo parte del punto vendita aziendale con i nuovi servizi di somministrazione ai primi timidi avventori. Una decisione più che gradita dalla gente del luogo che aveva perso il sorriso e dai turisti di prossimità, in attesa degli stranieri. nnn


L’ulivo ha cuore Progetto di CNR e Salov su olivicoltura sostenibile e biodiversità. Coniugare tradizione e innovazione

A

l via la seconda fase del progetto di valorizzazione della biodiversità nella coltivazione olivicola che vede insieme il CNR ed il Gruppo Salov. Recentemente è partita la messa a dimora di 52 differenti varietà di olivo a Villa Filippo Berio, azienda agricola del gruppo oleario, ubicata nel cuore della Toscana, fra le province di Lucca e Pisa. Obiettivo della partnership è indagare la produttività e la sostenibilità della coltivazione olivicola per migliorare la qualità dell’olio.

“Siamo orgogliosi di poter ospitare all’interno di Villa Filippo Berio questi importanti esperimenti volti a individuare soluzioni per il miglioramento di tutta l’olivicoltura italiana, con l’obiettivo di sostenere una produzione efficiente, di qualità, ma soprattutto sostenibile”, ha spiegato Daniele Piacenti, responsabile selezione e blending del Gruppo Salov. Villa Filippo Berio, che consta di 70 ettari, diventa così centro di ricerca e produzione in cui analizzare e applicare soluzioni per il miglioramento della coltivazione. I risultati delle ricerche verranno condivisi diventando patrimonio comune per una produzione olivicola di qualità. Il progetto sarà molto utile a far riscoprire piante poco coltivate. Le 52 diverse nuove varietà pronte a essere studiate provengono prevalentemente da aree marginali del Centro Italia e sono tutte rappresentative di un’olivicoltura tradizionale contraddistinta da minori esigenze agronomiche. “Questi esperimenti - ha commentato Claudio Cantini, tecnologo T.I. del CNR - ci aiuteranno a identificare le varietà più interessanti e resistenti da introdurre e impiantare nell’oliveto di Villa Fi-

lippo Berio. Lo studio sarà altresì funzionale al recupero di antiche cultivar toscane che sono andate in disuso nel corso degli anni e che, invece, torneranno in auge come rappresentative in una delle aree più adatte alla coltivazione dell’olivo”. “Per noi - hanno detto da Salov - l’innovazione è l’orizzonte di riferimento quotidiano per i valori della nostra tradizione. Innovazione è conoscenza di ciò che sappiamo fare, costantemente applicata ai processi produttivi. La riscoperta delle antiche cultivar rientra proprio nella logica di coniugare tradizione e innovazione”. Il Gruppo Salov Spa è tra le più grandi aziende in Italia nel settore dell’olio d’oliva con 350 milioni di euro di fatturato. Tra l’altro Salov, unica realtà italiana privata, è entrata nel progetto finanziato dalla Comunità Europea Life Resilience che vuole arginare e contrastare la diffusione del batterio Xylella Fastidiosa, in grado di danneggiare irreversibilmente la produzione olivicola europea. Lo studio di questa biodiversità locale, inoltre, può essere utile anche a individuare piante meno suscettibili alla Xylella. (G. M.) nnn LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 41


ATTUALITÀ SOSTENIBILITÀ

Syngenta Group lancia Good Growth Plan 2020. Due miliardi di dollari per supportare gli agricoltori e contrastare i cambiamenti climatici

Nel solco della respons

di Claudio Costantino

S

yngenta Group ha lanciato la nuova edizione del ‘Good Growth Plan’ che, nel prossimo quinquennio, detterà tempi e obiettivi dell’impegno dell’azienda nella promozione di un’agricoltura sempre più sostenibile, che acceleri il passo dell’innovazione per salvaguardare la redditività, per contrastare i cambiamenti climatici e la perdita della biodiversità. Quelli previsti nel proprio piano strategico (che fa seguito al precedente lanciato nel 2013) sono obiettivi fondamentali per la ripresa dell’agricoltura, ancor più dopo l’emergenza Covid-19. Secondo un sondaggio Ipsos, realizzato a livello globale, il 72% degli agricoltori intervistati è preoccupato per l’impatto che i cambiamenti climatici avranno sulla capacità produttiva del settore nei prossimi cinque anni. In questo contesto, la pandemia di Covid-19 ha costretto gli imprenditori agricoli di tutto il mondo ad affrontare ulteriori nuove sfide. In Europa il 46% degli agricoltori dichiara infatti che la pressione aggiuntiva dovuta alla pandemia di Coronavirus ha avuto un grave impatto sul proprio business. Erik Fyrwald, Chief Executive Officer di Syngenta Group, ha dichiarato: “Sin dal lancio, i principi

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e le priorità del Good Growth Plan sono diventati parte integrante del modo di lavorare di Syngenta. Il piano lanciato nel 2013 è stato ovviamente solo l’inizio di questo nostro lungo viaggio. Il Coronavirus ha svelato in maniera improvvisa la fragilità dei modelli agricoli. Proprio come una pandemia, anche i cambiamenti climatici rappresentano una minaccia che va affrontata prima che sia troppo tardi. Adesso che l’economia e l’agricoltura ricominciano a muoversi grazie al graduale allentamento delle misure restrittive, dobbiamo accelerare il nostro supporto agli agricoltori”. Nel presentare il nuovo piano, Syngenta Group ha annunciato anche di aver raggiunto - e superato in alcuni casi - tutti gli

obiettivi globali del precedente programma, tra cui il recupero di oltre 14 milioni di ettari di terreno agricolo a rischio di degrado e l’incremento della biodiversità in oltre 8 milioni di ettari di terreno coltivabile. Nell’ambito dell’attuale Good Growth Plan, il gruppo di Basilea investirà, entro il 2025, due miliardi di dollari nell’agricoltura sostenibile e lancerà ogni anno sul mercato due innovazioni tecnologiche, tenendo a mente sempre la redditività aziendale e lo sforzo produttivo delle imprese agricole (chiamate a produrre di più, ma con minor impatto sull’ambiente). Nello specifico, gli impegni previsti si muovono lungo quattro direttrici: accelerare l’innovazione


Prevista in autunno presentazione progetti da attuare in Italia

sabilità

per gli agricoltori e l’ambiente; impegnarsi per un’agricoltura a zero emissioni di CO2; contribuire alla salute e alla sicurezza delle persone; stringere colla-

g

borazioni per generare un impatto migliore. Syngenta si impegna, inoltre, a ridurre del 50% la carbon footprint dei suoi processi operativi entro

il 2030 per sostenere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Tale impegno è stato approvato dalla ‘Science Based Targets initiative’ - SBTi; inoltre, Syngenta Group ha recentemente sottoscritto l’impegno di SBTi per prevenire l’innalzamento della temperatura globale di oltre 1,5 gradi. Alexandra Brand, Chief Sustainability Officer di Syngenta, ha dichiarato: “Quando parliamo con gli agricoltori, constatiamo che sono i primi a essere colpiti dal cambiamento climatico e dalla perdita di biodiversità. Inevitabilmente le misure restrittive adottate contro il Covid-19 potrebbero produrre ulteriori ripercussioni a lungo termine anche sul settore agroalimentare. Questo spiega i significativi livelli di investimento in innovazione previsti dal nuovo Good Growth Plan, necessari proprio per contrastare il cambiamento climatico e sviluppare un sistema di produzione alimentare in sintonia con l’ambiente”. nnn

ITALIA IN PRIMA LINEA PER INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Il lancio del nuovo Good Growth Plan vedrà anche l’Italia impegnata con progetti che punteranno a garantire la valorizzazione e la protezione di quelle caratteristiche che fanno dell’agricoltura italiana un’eccellenza mondiale. Peso importante verrà dato ai progetti di filiera su cui, in questi anni, Syngenta Italia ha lavorato al fianco dei principali protagonisti dell’agroalimentare italiano e all’agricoltura digitale grazie a software come eMAT e Farmshots. “Il nuovo Good Growth Plan - ha osservato Riccardo Vanelli, Managing Director di Syngenta Italia - conferma l’innovazione sostenibile al centro del nostro modello di business, con nuovi obiettivi, per supportare al meglio gli agricoltori a nutrire il pianeta e a contribuire maggiormente alla lotta ai cambiamenti climatici. In Italia attenderemo l’autunno per presentare ufficialmente il nuovo Good Growth Plan e i progetti che porteremo avanti per contribuire a raggiungere gli obiettivi prefissati a livello globale”. LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 43


SPECIALE PRECISION FARMING

Robot danese per rilanciare la coltivazione bio di bietole da foraggio. Semina e diserba in autonomia

Alfons in

di Gaetano Menna

L

o hanno denominato Alfons (in realtà il suo vero nome è FD20) ed è il futuro che è già presente nei campi agricoli europei. Alfons è un robot della società danese Farmdroid (www. farmdroid.dk) e la sua diffusione sta accompagnando la riscoperta e la valorizzazione della coltivazione della barbabietola da foraggio per l’alimentazione delle vacche allevate biologicamente. Una cinquantina di robot sono già attivamente all’opera in Danimarca e Germania, per testarli in azione nelle aziende agricole. Alfons si sarebbe potuto chiamare Ambrogio perché è un vero maggiordomo servizievole, scrupoloso, in servizio permanente. Procede, senza operatore, alla semina della barbabietola ed al processo di diserbo. Viaggia lentamente su tre ruote, giorno e notte, sette giorni alla settimana. È largo quasi quattro metri e alto 1,20 m, con grandi pannelli solari nella parte superiore. La macchina è autosufficiente anche dal punto di vista energetico; non ha bisogno di carburante, alimentandosi con

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l’energia solare ed è quindi ecologica e non inquinante. Il robot si muove per circa 750 metri all’ora, controllato da satellite e GPS, procede alla semina e ricorda perfettamente dove si trova ogni singolo seme innestato. Ciò significa che, nell’azione di diserbo, sa dove può tagliare le erbacce con i suoi coltelli affilati. Per produrre non c’è bisogno di trattamenti contro le malerbe,

Alfons è come Attila, dove passa lui non cresce un filo d’erba e può iniziare il processo di diserbo prima che le malerbe abbiano germogliato. Controlla indefesso il terreno ed interviene prontamente per diserbarlo senza sostanze chimiche. In Danimarca sono convinti che il futuro della precision farming sia la robotica. Il peso ridotto di queste macchine impedisce anche la compattazione del ter-


campo

reno. Ma è il modo di agire che è rivoluzionario e che prende spunto dall’apicoltura. Il futuro vedrà in azione non un solo robot (scrupoloso, attento ma troppo limitato nel suo raggio d’azione), ma uno sciame con 30-50 droidi per appezzamento. Magari gestiti attraverso consorzi tra aziende che si alternano nel loro utilizzo o con nuove forme di contoterzismo. Al momento il prezzo di Alfons

Per il futuro si pensa ad uno sciame robotico che lavora alacremente rare i problemi che si scoprono sul campo (tempi di ricarica che dovrebbero essere più veloci, impossibilità di operare sull’erba troppo alta, semine non sempre in profondità se trova pietre o materiali, a volte errori nell’individuazione delle piantine di bietole). Tutte problematiche che sono già state segnalate al costruttore e che sicuramente verranno risolte in tempi brevi. Attualmente Alfons è l’unico robot agricolo in grado di guidare autonomamente in Europa senza recinzione o supervisione; ciò grazie al controllo GPS molto preciso e alla bassa velocità, inferiore a 1 km/h. Opera anche di notte ed in tal caso ha luci colorate che lo individuano, che lo fanno sembrare tanto un UFO; ma non è un marziano e dialoga costantemente (con messaggistica gestibile dallo smatphone) con l’imprenditore per report e segnalazioni di problematiche. La completa autonomia gestionale permetterà al produttore anche di assentarsi, di andare in vacanza o occuparsi di altre attività mentre lo sciame di robot lavorerà alacremente per lui, 24 ore su 24. Però gli agricoltori danesi e tedeschi non se la sentono ancora di lasciare Alfons da solo. Per ora. nnn (75 mila euro) è ancora alto per VEDI ALL’OPERA poter pensare ad acquistarne g FARMDROID FD20 uno sciame (anche se consorziati), ma sicuramente nel tempo il suo costo diventerà più abbordabile. Non è un prototipo ed è regolarmente in vendita o comunque in comodato d’uso. Ma i produttori che lo stanno utilizzando, in questa fase, sono costantemente in contatto con l’azienda produttrice per supeLUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 45


CENTRO STUDI

di Riccardo Calabrese e Giorgio Lo Surdo

REPORT SULL’AGRITURISMO PRIMA E DOPO IL LOCKDOWN

La vacanza attesa

I

n occasione della web conference “Ripartiamo dai borghi” (v. pag. 12, ndr) il Centro Studi di Confagricoltura ha diffuso un report sulla situazione dell’agriturismo prima e dopo il lockdown a seguito della pandemia. Emerge che siamo ancora nel pieno della tempesta, nonostante le caratteristiche uniche e le potenzialità dell’offerta degli agriturismi. Nel report si è evidenziato come un recente sondaggio di Federalberghi ponga in evidenza che nel mese di giugno 2020, dopo i precedenti due mesi di lockdown, la ripresa del turismo appaia molto lenta: circa -80% rispetto a giugno 2019, con gli ospiti stranieri a -93,2% e gli italiani a -67,2%. L’agriturismo non si sottrae a questo andamento negativo: da una parte, potrebbe avvantaggiarsi della piccola dimensione ricettiva delle aziende e degli ampi spazi all’aperto offerti dalla campagna, che riducono il rischio di contagio da Covid-19; dall’altra, è più esposto all’alta riduzione degli ospiti stranieri che, nel 2019, hanno rappresentato il 58% dei pernottamenti negli agriturismi contro il 50% degli alberghi. I mesi pienamente estivi di luglio e agosto valgono solitamente oltre un terzo di pernottamenti turistici dell’anno (36% nel 2019). Nel 2020, persistendo (sia pure più contenuta, in Italia) l’emergenza Covid-19, la ripresa del turismo, soprattutto dall’estero, si annuncia lenta: secondo la stima del Centro Studi Confagricoltura, rispetto al 2019, segnerà in luglio e ottobre -70%, in agosto e settembre -65%, in novembre

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e dicembre -80%. Utilizzazione media annua degli alloggi Possibili ulteriog agrituristici per regione (2018 - gg/anno) ri peggioramenti potrebbero intervenire nel periodo autunnale qualora si verificasse la temuta “seconda ondata” di contagi. Se tale ipotesi si realizzasse, per il 2020 rispetto al 2019, la flessione annuale dei pernottamenti negli agriturismi sarebbe del 71%, presumibilmente attribuibile anche ai servizi ristorazione. Il Centro Studi Confagricoltura stima una conseguente riduzione del fatturato di settore poco inferiore a 1,5 miliardi di euro (1.460 milioni), superiore del 62% rispetto ai 900 milioni di euro (970, comprese Ismea, su dati Istat, il 5 maggio le attività didattiche) stimati da scorso.

g

Stima del fatturato dei servizi agrituristici di alloggio e ristorazione (milioni di euro)


g

Stima del fatturato dei servizi agrituristici di alloggio e ristorazione (2019) ALLOGGIO (1)

16.869

Fatturato alloggio (milioni di €)*

506

Notti/anno x 1000

RISTORAZIONE

Posti tavola - x1000

470

(2)

Stima pasti/anno** Fatturato ristorazione (milioni di €)***

51,7 1.551

ALLOGGIO - RISTORAZIONE

Fatturato totale (milioni di €)

2.057

(1) Dato Istat (14.057) + 20% a compensazione ospiti non comunicati (2) Dato Istat 2018 (462,2) stimato al 2019 * 30 € per notte ** 110 pasti/anno per posto tavola *** 30 € a pasto Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat

Ismea ha previsto, nel 2020 rispetto al 2019, una diminuzione del fatturato dell’agriturismo del 65%, poco inferiore a -71% previsto dal Centro Studi Confagricoltura; ma, in valore assoluto, la stima della diminuzione del fatturato è sensibilmente diversa. Ciò è dovuto innanzitutto alla diffusa omissione della comunicazione degli ospiti da parte degli agriturismi: nel 2018 (ultimi dati disponibili per il calcolo) in sette regioni, di cui cinque del Mezzogiorno, l’utilizzazione media annua dei posti letto risulta inferiore ai 30 giorni, con quattro regioni sotto i 15 giorni, nonostante le ripetute dichiarazioni di “tutto esaurito” delle associazioni di categoria in occasione delle vacanze estive e dei ponti festivi. Resta peraltro non chiaro, sulla base delle tariffe medie correnti, il criterio di stima dei proventi derivanti dall’attività agrituristica: secondo l’Istat (Andamento

dell’economia agricola), il fatturato 2019 dell’agriturismo sarebbe stato di 1.507 milioni di euro; il Centro Studi Confagricoltura lo ha stimato in 2.057 milioni. A fine 2020 il fatturato dell’agriturismo (servizi di alloggio e ristorazione), secondo la previsione del Centro Studi Confagricoltura, dovrebbe attestarsi poco sotto i 600 milioni di euro (597 milioni), corrispondenti a meno di un terzo (29%) del fatturato del 2019. D’altra parte, nel 2019, l’agriturismo ha segnato, rispetto all’anno precedente, incrementi di arrivi (+9,6%) e pernottamenti (+4,7%) nettamente superiori a quelli della generalità del turismo (rispettivamente +2,6% e +1,8%) e degli alberghi (rispettivamente

+1,1% e +0,5%). E il percorso di crescita della frequentazione delle aziende agrituristiche datava già, ininterrottamente, dai primi rilevamenti statistici sull’agriturismo. La consolidata tendenza alla crescita dell’agriturismo, insieme a condizioni di accoglienza oggettivamente favorevoli alla prevenzione dal contagio da Coronavirus, pone il settore in condizioni favorevoli per un più sollecito ritorno alla condizione espansiva precedente il 2020. Prevedibilmente, se la pandemia non tornasse a manifestarsi con notevole intensità, l’agriturismo potrebbe segnare un consistente recupero nel 2021 e riprendere pienamente lo sviluppo nel 2022. LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 47


EPS Ente Produttori Selvaggina

di Landolfo di Napoli

NORME CONDIVISIBILI, SI ATTENDONO ORA DISPOSIZIONI ATTUATIVE

Legge toscana sulla caccia A seguito del confronto costruttivo tra Organizzazioni agricole, associazioni venatorie, associazioni ambientaliste ed amministrazioni provinciali, la Toscana ha definito il testo regionale della legge sulla caccia. Il fine essenziale della nuova normativa regionale si rivela quello di contrastare la proliferazione di una fauna dannosa all’agricoltura e pericolosa in termini di sicurezza stradale. Le nuove regole mirano, quindi, a una gestione degli ungulati finalizzata al mantenimento delle densità sostenibili, tenuto conto degli effettivi danneggiamenti alle coltivazioni agricole e ai boschi, attraverso nuove funzioni per gli ambiti territoriali di caccia; l’introduzione di zone di rispetto venatorio, nelle quali la Regione potrà auto-

g

rizzare la caccia oltre che agli ungulati, anche alla volpe, alla cornacchia grigia e alla gazza; l’istituzione di un comitato di esperti per analizzare le dinamiche della popolazioni di specie di fauna selvatica sul territorio regionale. La nuova legge prevede numerosi altri punti: dall´istituzione di una commissione consultiva regionale e di un osservatorio per potenziare e organizzare utilizzo e gestione del territorio, alla definizione della natura giuridica degli Atc; da modifiche del calendario venatorio in merito a tesserini e periodi di caccia, alle nuove regole di accesso ed esercizio venatorio per i cacciatori non toscani. “Accogliamo con favore la nuova legge sulla caccia. Ora attendiamo al più presto le normative attuative”. Così ha

commentato Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana. Per Neri, la priorità deve rimanere la tutela dell’attività agricola: riportare la densità della fauna selvatica a livelli sostenibili per le culture e il territorio e limitare al massimo i danni che gli animali selvatici, e soprattutto gli ungulati e i cinghiali, arrecano alle coltivazione. “Gli ungulati distruggono indisturbati le nostre colture: ogni giorno gli agricoltori contano i danni provocati dalla fauna selvatica”. Le modifiche alla legge regionale sulla caccia sono una prima risposta alle esigenze degli agricoltori per fronteggiare quella che è, ad avviso del rappresentante di Confagricoltura Toscana, diventata ormai una vera e propria emergenza, ma devono essere attuate al più presto e

A LIVELLO NAZIONALE MANCANO INTERVENTI

A livello nazionale, dopo tante dichiarazioni e promesse, non si è ancora intervenuti legislativamente per mettere un argine alla situazione insostenibile dei danni della fauna selvatica. Nel corso della discussione in Parlamento, non sono stati accolti gli emendamenti proposti all’articolo 21 del Ddl sulla semplificazione normativa in materia di agricoltura, che miravano ad affrontare, nei fatti, il preoccupante problema dei danni inferti alle coltivazioni ed agli allevamenti da una fauna selvatica, la cui consistenza ormai da tempo eccede le potenzialità dei terreni su cui stabilmente insiste. Nemmeno la sentenza del Tribunale di Taranto (v. n. 6 di Mondo Agricolo, ndr) - che attribuisce all’ amministrazione pubblica l’onere di assicurare i risarcimenti - ha indotto ad affrontare in modo ragionato e concreto il devastante problema. Il mondo agricolo, per la difesa delle colture, ha bisogno di tempi celeri e certi, di chiarezza nelle modalità di svolgimento delle azioni di contenimento; la medesima necessità ha la tutela di un ecosistema compromesso dall’errata pluriennale pianificazione della gestione faunistica. Al di là dei contenuti delle proposte inascoltate, deve essere chiaro che il mondo produttivo non può attendere oltre l’adozione di iniziative normative che, oltre a garantire certezza del ristorno dei danni subiti, mettano a disposizione strumenti flessibili ad aggiornati che consentano una migliore e costante calibratura delle diverse forme d intervento, in relazione alle necessità dei territori. 48 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2020


accompagnate da procedure più snelle e veloci per il rimborso dei danni alle colture. Gli agricoltori sono molto attenti anche alle nuove metodologie di prevenzione, ma con le densità attuali i raccolti sono in serio rischio, come l’incolumità pubblica”. Secondo le ultime stime nella sola Toscana circa 2

milioni e mezzo di euro sarebbero stati spesi annualmente per risarcire i danni agricoli ed i sinistri stradali causati da animali selvatici. Le specie selvatiche in questione sarebbero essenzialmente volatili ed ungulati, come caprioli (ben 150.000), daini, cervi e cinghiali (anche questi ultimi circa 150.000), il cui tasso di crescita annuale si aggirerebbe ormai attorno al 25%. Per

quanto riguarda il cinghiale, almeno la metà degli esemplari censiti dovrebbe essere abbattuta per riequilibrare il sistema ambientale privo di predatori efficaci su questo suide, mentre per gli altri ungulati si prevedono prelievi e nuove locazioni per circa il 10% della popolazione. Per i volatili, risulta lo storno la specie più dannosa per l´agricoltura, specie per la quale già si prevede la caccia in deroga.

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ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO di Alessandra Porro

TRENTINO IMPEGNO EDITORIALE

CONFAGRICOLTURA BARI SCRIVE AL PREFETTO

Furti nella BAT

L’impegno di Confagricoltura Trentino scende ‘in campo’ per essere ancora di più protagonista del settore primario dolomitico, al passo con i tempi e sempre al fianco delle aziende. L’Organizzazione sta infatti impegnando sul fronte della comunicazione, partendo dalla nuova grafica della rivista “L’Agricoltore Trentino” e progettando alcune nuove iniziative editoriali, per dare supporto agli associati sia a livello sindacale, sia operativo: una newsletter riservata per diffondere aggiornamenti e notizie in tempi ancora più rapidi, un bimestrale prettamente tecnico che affiancherà la rivista “L’Agricoltore Trentino”. Qui si forniranno approfondimenti normativi per tutti i comparti produttivi, scadenze, adempimenti amministrativi, appuntamenti importanti, notizie utili di carattere fiscale e tutta una serie di informazioni in sintonia con i concetti evolutivi. Il tutto in un linguaggio semplice e diretto, e con tutti i moduli scaricabili direttamente dal sito www. confagricolturatn.it

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Dopo i numerosi furti di uva tavola di cui sono state vittime, già nella passata stagione, le aziende ortofrutticole, il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere, ha scritto al prefetto Maurizio Valiante per chiedere un ulteriore potenziamento dei pattugliamenti, in particolare in alcune zone di Andria, Barletta e Trani (BAT) che si sono dimostrati “maggiormente vulnerabili”. Il presidente ha chiesto di “adottare ogni utile ed efficace misura precauzionale” tesa a prevenire i furti. Ha evidenziato che uva da tavola di provenienza furtiva potrebbe essere offerta in vendita. “Tale attività illecita dovrà essere respinta con forza attraverso un controllo costante e puntuale delle vendite ‘stradali’ da parte di soggetti non autorizzati che si verificano puntualmente nei nostri centri urbani, in particolare in concomitanza del periodo estivo”. Già nei mesi scorsi Confagricoltura Bari-BAT aveva ricevuto numerose segnalazioni in merito a furti di mezzi agricoli, bestiame, nonché di mezzi parcheggiati nelle aree residenziali di Altamura e Gravina in Puglia. Per questo il

presidente Michele Lacenere e il direttore Vincenzo Villani avevano scritto alle istituzioni locali e provinciali per chiedere che fossero disposti controlli di prevenzione sui territori interessati dai fenomeni. Tutti questi episodi - ha fatto notare Lacenere - si ripercuotono negativamente sulle aziende agricole, già pesantemente danneggiate da una situazione economica particolarmente difficile e preoccupante dovuta, tra l’altro, anche all’emergenza sanitaria legata al Covid-19. “Il mercato dell’agroalimentare risente di criticità legate ad una globalizzazione selvaggia con infiltrazioni della criminalità organizzata in veri e propri sistemi di agromafia - ha concluso il presidente di Confagricoltura Bari-BAT -. La lotta a questi sistemi è l’unica soluzione per garantire tanto il produttore quanto il consumatore finale. È chiaro come combattere la criminalità spicciola, quella appunto dei furti nelle campagne e delle vendite abusive per strada, rappresenti il primo, ma fondamentale, passo nell’attività di salvaguardia e prevenzione da svolgere ogni giorno a tutela dei nostri agricoltori”.


CONFAGRI VERONA PREMIA RICERCA ANTI COVID

Vaccino da foglie tabacco

“L’Università di Verona è da sempre pioniera nelle biotecnologie vegetali. Ora stiamo lavorando alla produzione di un vaccino per il Covid-19 dalle foglie di tabacco, già da noi utilizzate per generare vaccini efficaci contro il diabete e l’artrite reumatoide.”. La notizia arriva da Mario Pezzotti, ordinario di Genetica Agraria dell’Università di Verona, durante l’assemblea annuale di Confagricoltura Verona, che lo ha premiato iscrivendolo nell’Albo d’oro dell’associazione per le sue ricerche sulle tecniche per accrescere la resistenza alle malattie delle piante e per la sua capacità di divulgazione. Il suo gruppo di ricerca lavora da decenni su varie applicazioni biotecnologiche. “A Verona ci stiamo interessando anche di piante di tabacco che possono produrre vaccini - ha spiegato Pezzotti - e in questo momento siamo coinvolti nella produzione di un vaccino per il Covid, perché il tabacco è una pianta modello che si può istruire geneticamente per produrre antigeni e anticorpi. Le piante sono degli ottimi bioreattori e possono es-

sere utilizzate per incrementare la capacità di produzione di vaccini per immunizzare la popolazione mondiale. Non a caso sono state impiegate per produrre gli anticorpi anti Ebola che hanno ricevuto l’avallo dell’Oms. Il nostro obiettivo, nell’ambito di un progetto europeo, consiste nell’istruire geneticamente le piante e portarle a produrre la proteina necessaria per il vaccino. Gruppi di scienziati in tutto il mondo si sono lanciati nella corsa al vaccino contro il Covid-19. La sfida sarà quella di produrre la molecola migliore e in grandi quantità, perché serviranno miliardi di dosi in tutto il mondo”. Pezzotti, durante l’assemblea di Confagricoltura Verona, ha ricevuto il riconoscimento dal presidente Paolo Ferrarese e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan: “È con commozione ricevere questo premio - ha detto -. Produzione primaria, innovazione e sostenibilità sono le tre parole fondamentali che devono guidare la ricerca in agricoltura. Perciò l’Italia deve far capire all’Europa l’importanza della ricerca in questo settore”.

L’AQUILA LOTTA A INQUINAMENTO

Confagricoltura L’Aquila si costituirà parte civile contro chi verrà riconosciuto inquinatore del territorio con pratiche che danneggiano l’immagine dell’agricoltura del Fucino e tutta l’economia locale. “Mentre gli agricoltori si impegnano a produrre in modo sempre più sostenibile - Fabrizio Lobene presidente di Confagricoltura L’Aquila - i nostri territori subiscono aggressioni di ogni tipo, vengono sottratti terreni agricoli con la realizzazione di mega impianti fotovoltaici e di opifici che danneggiano l’ambiente”. Intanto la qualità dell’acqua del Fiume Liri continua a destare molta preoccupazione e Confagricoltura sta elaborando un’iniziativa legislativa che presenterà in Consiglio regionale per far riconoscere il Fucino zona franca da tutte le iniziative a carattere industriale. L’agricoltura del Fucino è il motore economico della Marsica, ha ottenuto due marchi comunitari IGP che certificano la bontà delle carote e delle patate che, insieme all’infinita gamma di ortaggi, alimenta vasti mercati nazionali ed europei, producendo reddito per 15 mila addetti. LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 51


FORMAZIONE

di Antonella Torzillo

PIATTAFORMA PER LA FORMAZIONE A DISTANZA

Enapra non si ferma #Enapranonsiferma e continua a sostenere l’empowerment delle risorse umane che operano nel settore agricolo e agro-alimentare. Non è stato un periodo facile, neanche per l’ente di formazione. Il distanziamento sociale e la forte limitazione alla libera circolazione delle persone, imposti dal governo e dalle Regioni per contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19, di fatto hanno impedito lo svolgimento delle attività formative tradizionali in presenza. Dalla sera alla mattina ci si è ritrovati a sospendere sine die tutte i corsi in fase di svolgimento e ad interrompere le relazioni personali dirette con i committenti delle varie attività formative. “Nonostante tutto nel lungo periodo di lockdown - ha dichiarato il presidente di Enapra, Luca Brondelli di Brondello - siamo andati avanti e abbiamo fatto in modo che molte delle attività avviate proseguissero. Abbiamo sperimentato un nuovo modo di lavorare e abbiamo saputo trasformare le asperità della contingenza in opportunità di svilup-

po per la formazione a distanza, basata sull’uso dei più moderni strumenti tecnologici di cui la nostra Organizzazione, con lungimiranza, si era già dotata. Abbiamo implementato i contenuti didattici disponibili nella piattaforma e-learning già in uso di Enapra, rendendoli accessibili ad una platea di utenti molto più vasta e variegata”. Nel corso dell’ultimo direttivo di Enapra è stato deliberato un progetto finalizzato allo sviluppo della piattaforma e-learning per tutte le sedi territoriali di Confagricoltura che vogliano aderire, con lo scopo di ampliare l’offerta di contenuti anche con la formazione obbligatoria per le aziende socie. D’intesa con Confagricoltura nei prossimi mesi si

Parola chiave del mese: Aula Virtuale L’aula virtuale è un luogo non fisico dove avviene l’incontro di due o più persone in maniera simultanea. In questo “spazio” lo scambio di informazioni e idee permette l’apprendimento e l’acquisizione di notizie e lo scambio di materiali, come se ci si trovasse in una vera aula, anche se i partecipanti si trovano in luoghi diversi e lontani. In aula virtuale è presente un moderatore o un tutor che aiuta a gestire la lezione e i problemi che possono insorgere.

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disporrà di un nuovo strumento integrato e coordinato, estremamente flessibile, in grado di garantire tutti i fabbisogni. Nel frattempo è stata già assicurata alle aziende - con piani di formazione continua in corso - la possibilità di proseguire le loro attività con formazione a distanza e sperimentato con successo i primi corsi per i dipendenti delle sedi territoriali di Confagricoltura in modalità e-learning. CORSI SUI MODELLI DI GESTIONE (Dlgs 231/2001) Si è concluso recentemente il corso - interamente online - in materia di “responsabilità amministrativa delle persone giuridiche ai sensi del Dlgs. 231/2001”, organizzato da Enapra in collaborazione con le sedi territoriali di Confagricoltura Alessandria, Novara e VCO e Vercelli Biella. Il corso, completato lo scorso 14 Luglio, è stato un bell’esempio di didattica a distanza. L’utilizzo di una piattaforma di virtual meeting, in uso dell’ente, ha consentito a centotrenta dipendenti delle strutture associative piemontesi coinvolte e delle rispettive società di servizi di non


FORMAZIONE

INCONTRO ENAPRA - ISF

Alta formazione

sospendere la propria formazione in una materia così importante come quella della responsabilità amministrativa introdotta dal legislatore nel 2001 per le persone giuridiche. “Si è trattato di uno sforzo organizzativo interessante anche perché nuovo - ha dichiarato il direttore di Enapra, Michele Distefano - reso possibile dalla capacità di interpretare il cambiamento da parte di chi ha individuato i tanti vantaggi non solo in termini di efficacia ed efficienza lavorativa, ma anche di risparmio di tempo e denaro. Un’esperienza ben riuscita grazie anche allo spessore professionale degli esperti della materia intervenuti come relatori e alla loro disponibilità a misurarsi con questa nuova metodologia didattica fino a poche settimane fa molto poco praticata nel campo della formazione continua. Insomma, abbiamo imboccato una strada nuova e difficilmente si tornerà indietro e quindi è necessario lavorare insieme, con tutti gli stakeholder disponibili, a sinergie funzionali per adeguare, coordinare e valorizzare questo cambiamento”.

Presso la Sede di Enapra a Palazzo della Valle, a Roma, il presidente Luca Brondelli di Brondello, ha incontrato il nuovo amministratore delegato di “Intesa SanPaolo Formazione” (ISF), Elisa Maria Cristina Zambito Marsala. Durante il cordiale incontro, al quale hanno preso parte il direttore di Enapra Michele Distefano, il vice presidente di ISF Pietro Miraglia e il responsabile Development e Sales, Giuseppe Bonanno, si sono ribadite le ragioni del lavoro che le due parti hanno svolto finora. Dopo la fortunata costruzione di specifici cataloghi formativi, il presidente di Enapra e l’AD di ISF hanno focalizzato insieme l’obiettivo di costruire e concentrare l’ecosistema formativo prevalentemente sui temi della innovazione digitale, sulle piattaforme on

line, completando la già corposa offerta di contenuti. In sostanza SKILLS4AGRI si arricchirà ulteriormente dei contenuti della esperienza di #CondividiamoCompetenze creando un grande network di conoscenze a vantaggio delle aziende agricole e agroalimentari, potenziando le possibilità di ingaggio e comunicazione. In questo senso vanno anche le ipotesi di lavoro sui nuovi progetti comuni di alta formazione per favorire la connessione tra domanda e offerta di lavoro.

Zambito Marsala e Brondelli di Brondello

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CAMPI ROSA

di Elisabetta Tufarelli

WEBINAR DI CONFAGRICOLTURA DONNA

AVVENTURE IN COLLINA

Pari opportunità

Susanna Cenni

Incontro webinar organizzato da Confagricoltura Donna a cui ha partecipato anche l’onorevole Susanna Cenni, vicepresidente della commissione Agricoltura della Camera ed una delegazione dell’Aidda. L’obiettivo della riunione è stato quello di fare il punto sull’imprenditoria femminile in generale e sulla situazione delle pari opportunità. La crisi causata dal Coronavirus ha scosso profondamente le fondamenta di tutte le economie colpendo - dal momento che

mancano strumenti per la conciliazione vita familiare/lavoro - soprattutto le imprenditrici. In particolare è stato affrontato il tema del bonus Donne in Campo, un’opportunità rivolta alle imprenditrici agricole che, dopo il lockdown, si sono trovate in gravi difficoltà economiche e alle donne che intendono investire per la prima volta nella terra. “Dopo il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni al decreto ministeriale che dà attuazione alla misura, prevista dalla legge di Bilancio 2020 - ha sottolineato Oddi Baglioni - ora c’è la possibilità concreta, per legge, di sostenere ed incentivare la presenza femminile nel settore agricolo che, comunque, aveva già una percentuale alta di donne: un’impresa agricola su tre è rosa”. Infine, in occasione della riunione, Angelo Santori, segretario nazionale della Onlus Senior l’età della saggezza, ha annunciato una donazione al progetto dell’azienda Agricola Torre Claudia di Rivanazzano Terme (PV), socia di Confagricoltura Donna.

ASSEMBLEA ANNUALE ELETTIVA di Confagricoltura Donna Alessandria - e, a seguire, quella di Confagricoltura Donna - a Visone, nello splendido giardino de Il Ciurlì di Rossella Zanoletti. Michela Marenco dell’azienda vitivinicola Marenco di Strevi, è stata confermata, per il prossimo triennio. “Se vogliamo far crescere il nostro albero - ha sottolineato -dobbiamo essere propositive e continuare a collaborare con altri soggetti. Dall’unione nascono sempre buoni frutti”. La affiancheranno le vice presidenti Maria Teresa Bausone e Carla Ghisalberti, le consigliere Graziella Priarone e Rossella Zanoletti (Zona di Acqui Terme e Ovada), Barbara Perrero e Alessandra Viscoli (Zona di Alessandria), Antonella Cappa e Simona Cavallero (Zona di Casale Monferrato), Maria Rosa Carlevaro e Francesca Poggio (Zona di Novi Ligure), Marina Bernardi e Patrizia Lodi (Zona di Tortona). 54 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2020

Claudia Torre, nella sua azienda, ha iniziato il progetto sociodidattico “Avventure in collina” rivolto a bambini tra i quattro e i dodici anni in periodo postCovid. Confagricoltura Donna lo ha segnalato proprio perché è importante da un lato reinserire i bambini nelle attività didattiche e ludico-ricreative da svolgere in sicurezza all’aria aperta rispettando il distanziamento sociale, dall’altro sostenere le mamme permettendo il loro graduale rientro al lavoro dopo il lungo periodo di smart working. “È necessario - ha detto Angelo Santori - in questa situazione, dove ancora non possiamo abbassare la guardia, ma ci impegniamo tutti per arrivare verso la normalità, dare molta attenzione alle giovani generazioni. Il modello pedagogico applicato in questo territorio, pur promuovendo il concetto di gruppo e la responsabilità verso gli altri, è capace di valorizzare le differenze”.


CEJA AL COMMISSARIO WOJCIECHOWSKI

IL PUNTO

Giovani di Confagricoltura

Non piace Farm to fork I Giovani di Confagricoltura stanno attivamente partecipando, nell’ambito del Consiglio europeo dei giovani agricoltori (Ceja), per emendare e migliorare la strategia della Commissione “Farm to fork” relativa alla biodiversità ed al sistema alimentare, ovvero sulle nuove sfide che dovranno affrontare le aziende agricole in un’ottica di sostenibilità. La strategia di rinnovamento rientra nell’ambito del Green Deal, ovvero la tabella di marcia per rendere sostenibile tutta l’economia europea. Su questo tema il 13 luglio si è tenuto - online - un importante confronto dei giovani agricoltori europei con il commissario agricolo Janusz Wojciechowski, poi la discussione tra i delegati delle varie associazioni giovanili è proseguita (sempre online), definendo un puntuale documento di posizione di Ceja che è stato inoltrato agli organi decisori europei. L’attenzione prestata dal commissario Wojciechowski alle richieste dei giovani agricoltori europei è positiva, ma Ceja ed Anga si attendono ora una forte attenzione alle perplessità esposte nel momento decisivo della messa a punto delle misure. Naturalmente l’incontro-confronto con il commissario ha toccato, in generale, le politiche agricole europee per i giovani agricoltori. I rappresentanti di Ceja hanno espresso al commissario la preoccupazione per la mancanza di misure per favorire il rinnovamento generazionale nel settore e l’esigenza di politiche più mirate per lo sviluppo delle imprese agricole formate da giovani (comprese le misure finanziarie dedicate all’acquisto dei terreni). “Nell’ottica dell’approvazione del Farm to Fork - come si legge nel position paper approvato dal Ceja e corredato dai Giovani di Confagricoltura - per fissare obiettivi raggiungibili ma ambiziosi, dovrebbe essere progettato un quadro abilitante che combini sostegno agli investimenti, conoscenza e capacità di attuazione”. I delegati dei giovani agricoltori europei hanno chiesto, quindi, che i responsabili politici dell’UE accompagnino le linee strategiche con una solida valutazione d’impatto e che coinvolgano ulteriormente le parti interessate al fine di incoraggiare ogni singolo agricoltore a contribuire in conformità con le proprie realtà, potenzialità e ambizioni. In estrema sintesi, i giovani agricoltori europei credono che la strategia Farm to Fork proposta debba essere emendata e migliorata nel suo punto cruciale, ripartire sulle chiavi di sostenibilità e competitività, senza però lasciare indietro nessuno.

Francesco Mastrandrea Presidente Nazionale Anga

a cura di Paola Castello

Mi piace l’espressione “Farm to fork”, letteralmente dal campo alla tavola, ovvero dal produttore al consumatore. Condivisibili gli obiettivi, quelli di puntare su sostenibilità e biodiversità e di rafforzare il sistema alimentare (di cui nel periodo del lockdown si è compreso in pieno il ruolo centrale per il Paese). Ma le proposte della Commissione UE - nella visione di un agricoltura italiana inserita in un contesto europeo ma con ben saldi i propri principi di unicità - devono essere accolti e tradotti nel provvedimento. Alla base degli indirizzi europei ci dovrebbe essere un approfondimento e una valutazione d’impatto economico, che manca. Rimarchiamo la posizione che siamo a favore della sostenibilità ambientale, ma ribadiamo che la crescita produttiva non è, per forza di cose, in contraddizione con la tutela delle risorse naturali e con la salvaguardia della biodiversità. Va anche detto che sulla sostenibilità ambientale molti risultati si sono ottenuti e con un’ottima percentuale tra le aziende Under 40. I giovani agricoltori innovano, investono e credono nell’innovazione collegata alla sostenibilità e alla biodiversità ma chiedono una spinta non solo sull’ambiente ma anche sulla competitività delle loro imprese.

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Giovani di Confagricoltura

PRECISION FARMING

Battioli Paola società agricola SS a San Pietro Mosezzo (NO), gestita ora dai fratelli Giovanni, Alessandro e Giacomo Chiò, da sempre è stata attenta all’innovazione ed all’agricoltura di precisione. Ha una superficie di 177 ettari ed ha come attività principale quella risicola, ma produce anche - alternandole soia, orzo, segale e mais. Una Giovanni Chiò parte della superficie è biologica. “Il nostro marchio commerciale è ‘Riso preciso’, ma - ci spiega Giovanni Chiò, presidente di Anga Novara - non è solo un brand, ma un progetto ed un percorso aziendale, avviato nel 2005 e che in questi 15 anni si è evoluto a 360 gradi. Tutte le macchine aziendali (comprese le attrezzature di distribuzione) sono gestite in un’ottica di agricoltura di precisione”. Si comincia dalla mietitrebbia del contoterzista su cui sono stati installati appositi sensori per tracciare la mappatura delle rese. Con essa viene definita quindi la mappa di produzione delle varie zone aziendali, con il supporto di analisi del terreno. Dopo di che si giunge alla mappa di concimazione e di semina. “Grazie alle mappature, oltre ad avere un beneficio in termini di miglioramento produttivo, si ottiene un miglioramento della sostenibilità, perché calibriamo gli interventi. È stato conseguenziale il passaggio da riso preciso a riso (ma anche soia) bio, passando - nella parte dell’azienda destinata alla produzione biologica - dalla calibrazione dei prodotti chimici alla loro eliminazione”. Il partner tecnologico nel percorso evolutivo aziendale è stato Topcon. Oggi l’esperienza acquisita ha permesso a Giovanni ed Alessandro di diventare consulenti di Topcon, travasando quanto imparato e sperimentato sul campo ad altri agricoltori. “L’approccio all’agricoltura di precisione richiede investimenti mirati, conoscendo quale innovazione fa al caso proprio, per ottenere la massima efficacia”. L’ultima novità aziendale sono i moderni sensori multispettrali e iperspettrali per definire mappe sul vigore della vegetazione, espressione dello stato di salute I fratelli Chiò della coltivazione.

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VISITA ANGA FERRARA

Frutteti sperimentali

I giovani di Anga Ferrara, guidati dalla presidente Claudia Guidi, hanno fatto la loro prima uscita post lockdown, visitando i frutteti sperimentali di Fondazione Navarra e Timac Agro Italia a Malborghetto di Boara. C’è una consolidata partnership tra la Fondazione per l’Agricoltura Fratelli Navarra (importante centro sperimentale specializzato nelle coltivazioni frutticole, situato nell’immediata periferia della città di Ferrara) e Timac Agro Italia (brand di Groupe Roullier, multinazionale leader nel settore della nutrizione vegetale). Un accordo all’insegna dell’innovazione che i giovani anghini ferraresi hanno potuto vedere ed apprezzare sul campo. I fertilizzanti di Timac Agro Itali contengono estratti naturali che supportano il suolo e la pianta migliorando le performance produttive. “La visita - ha detto la presidente Guidi - è stata un evento di grande valore formativo per i ragazzi di Anga, sempre alla ricerca delle migliori tecniche di nutrizione vegetale per esaltare le eccellenze del proprio territorio”. Prossimo appuntamento di Anga Ferrara è il ‘Summer party” il 30 luglio, presso l’agriturismo La Torretta; nell’ottica, da un lato di far essere l’associazione attivo momento di aggregazione e socializzazione, dall’altro di valorizzare e rilanciare l’attività agrituristica, dopo la crisi dei mesi scorsi a causa del Covid-19.


Innovazione frutticola Anga di Verona ha premiato Matteo Scandola come “Giovane imprenditore agricolo veronese dell’anno”. Questa la motivazione, evidenziata dal presidente dei giovani agricoltori scaligeri, Giovanni Ferrarese: “Innovatore varietale, tecnologico e di processo ed aggregatore di imprenditori. Scandola, 39 anni, insieme al consorzio AuroraFruit - di cui è tra i soci fondatori - ha appena lanciato due nuove varietà di fragole e proporrà nel prossimo futuro anche alcune varietà nuove di lamponi made in Verona, che manterranno fragranza e colore più a lungo. Le nuove varietà di fragole del consorzio sono Aurora Karima e Aurora Munira, molto produttive, di ottima qualità e con una sorprendente shelf life. AuroraFruit è il secondo gruppo italiano per importanza nel settore, producendo quasi 2 milioni di kg di fragole, 100 mila kg di lamponi, 500 mila kg di mirtilli, 150 mila kg di more. In quest’ottica, il consorzio sta usando, primo in Italia, un robot prodotto in Nuova Zelanda che seleziona e impacchetta mirtilli, andando a scartare i frutti non perfetti. “Il robot riesce a selezionare e impacchettare fino a 1.200/1.300 kg all’ora – ha spiegato Scandola -. È una macchina importante, che riesce a sentire con i sensori se un mirtillo è morbido o croccante, andando a migliorare addirittura il lavoro del personale, che finora faceva la selezione solo in base al colore del frutto. Abbiamo impiegato un anno per ‘istruirlo’ e ora sta lavorando bene, anche grazie a una persona che lo guida con grande professionalità. In Italia c’è un altro macchinario del genere, ma non è ancora attivo”.

Giovani di Confagricoltura

PREMIO ANGA VERONA

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OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

Badante da polso

Non si sceglie l’orologio solo perché è di moda, ma anche perché è utile. Piramis Watch Locator, non è solo un localizzatore, ma molto di più. Pratico, soprattutto se usato da bambini e da anziani, perché tranquillizza i propri cari. All’apparenza sembra proprio un semplice orologio, invece ha moltissime funzioni. A partire da un localizzatore GPSGPRS con accelerometro integrato che consente, attraverso app, di localizzare le persone e la velocità degli spostamenti. Il sistema permette anche di ascoltare cosa succede attorno a chi lo tiene al polso, lanciando l’allarme quando ci si trova in una condizione di pericolo. Inoltre ha un sistema integrato di comunicazione bi-direzionale che

permette di comunicare con chi lo indossa, oppure di ascoltare quello che accade intorno. Tra le innumerevoli funzioni, ci sono il monitoraggio dell’attività cardiaca, un sensore per le cadute accidentali e la possibilità di impostare un recinto virtuale su una mappa, in modo tale che se la persona che lo indossa esce da una determinata zona, scatta immediatamente l’allarme con notifica sull’app di chi controlla. Questo rivoluzionario prodotto può aiutare chi soffre di alcune patologie come l’Alzheimer o ha problemi di cuore e tutti coloro che hanno bisogno di essere controllati a distanza. Il sistema può essere adattato alle diverse esigenze e, attualmente, è disponibile per il noleggio mensile.

SENIOR RESORT

Se si è adulti fino a 75 anni, anche le strutture si adeguano e nascono resort dedicati a chi ha i capelli bianchi. Accade in Sicilia, dove nel golfo di Casteldaccia c’è il Palm Smart Senior Resort, un’innovativa struttura ricettiva interamente dedicata al mondo dei Senior che intendono essere circondati dal benessere, dai servizi e dall’assistenza specializzata di un team di professionisti. Un elegante resort sul mare, con spiaggia privata al servizio delle sue junior suite, destinato ad over 65 autosufficienti, ispirati dalla “Feel at Home Philosophy”. A Venezia, al Lido, un progetto analogo è pronto al decollo, grazie al gruppo tedesco Specht.

MEZZ’ORA AL GIORNO DI ATTIVITÀ FISICA MODERATA per mettere il proprio cuore “in cassaforte”. Lo ribadiscono i ricercatori dell’Università di Oulu, in Finlandia, in uno studio in cui hanno analizzato le cartelle cliniche di oltre 2.400 uomini e donne tra i 65 e i 74 anni, arruolati nel progetto di ricerca nazionale FINRISK tra il 1997 e il 2007. Nell’arco di 12 anni il cuore ha tradito più di 500 persone: oltre 400 hanno dovuto affrontare il loro primo problema cardiovascolare, mentre 197 sono decedute. Mettendo in correlazione le condizioni di salute con l’attività fisica praticata fin dall’inizio dello studio, è emerso che un’attività fisica moderata e costante (dal giardinaggio alla bici) dimezza la mortalità per cause cardiovascolari e riduce del 31% il rischio di avere un evento acuto. 58 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2020


TELEMEDICINA

La telemedicina guadagna consensi fra gli anziani. Ben il 68% degli intervistati pensa che la tecnologia applicata alla salute sia in grado di imprimere uno sviluppo alle terapie mediche. A rivelarlo un’indagine condotta dal Silver Economy Forum presentata in occasione della web conference “L’impatto del Covid-19: cosa cambia per la silver age”. In Italia un italiano su quattro è “d’argento”, numeri destinati a crescere e arrivare al 30% sul totale popolazione entro i prossimi 15 anni. Gli intervistati sono disponibili a sacrificare parte della propria privacy per avvantaggiarsi dei benefici sulla salute (73%), non sono però assolutamente disposti a mettere in discussione la relazione diretta con il proprio medico di famiglia.

Defibrillatori alla Croce Rossa

I presidenti di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello e ANPA Alessandria Maria Daville - quest’ultima in rappresentanza di Senior Onlus - hanno consegnato ufficialmente un assegno di 4700 euro alla Croce Rossa - Comitato di Alessandria. La somma versata sarà impiegata per l’acquisto di 4 defibrillatori semiautomatici per nuove ambulanze e l’automedica. “Da anni - ha sottolineato la presidente dei pensionati alessandrini - siamo impegnati nel sociale. In questo periodo ci è sembrato quanto mai opportuno dare il nostro contributo in tal senso a una realtà nazionale come CRI declinata in ambito locale, che da sempre è punto di riferimento per la popolazione”. Un sentito

ringraziamento è giunto da parte del presidente della Croce Rossa - Comitato di Alessandria, Marco Bologna: “Con questo importante contributo Confagricoltura Alessandria e Senior L’età della Saggezza Onlus dimostrano una grande sensibilità alle tematiche del soccorso e della sicurezza, consentendo a CRI di completare l’allestimento di 3 nuove ambulanze e l’automedica che entreranno subito in servizio per il territorio”. La Onlus “Senior - L’Età della Saggezza” è stata promossa da ANPA Confagricoltura con la finalità di svolgere attività nei campi dell’assistenza sociale, sociosanitaria e della tutela dei diritti civili, con particolare attenzione per le persone anziane.

OCCORRE FARE ATTENZIONE alla pelle d’estate, ma anche tutto l’anno. L’incidenza del carcinoma basocellulare, causato dall’esposizione cronica ai raggi del sole, è più che raddoppiata. Colpisce, con maggiore frequenza, intorno ai settanta anni, in particolare chi ha pelle e occhi chiari e chi lavora all’aperto. È il tumore cutaneo più frequente, ma per fortuna anche il più guaribile. La migliore arma per difendersi è la prevenzione. È consigliato usare creme con una protezione di almeno 30, mettere occhiali da sole, proteggere le zone più delicate ed evitare di esporsi troppo al sole nelle ore centrali delle giornate più calde. E’ opportuno anche, durante l’anno, non abusare di lampade abbronzanti e controllare periodicamente e con attenzione la propria pelle, non trascurando qualsiasi anomalia cutanea. LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 59


AGRITURISMO

di Elisabetta Tufarelli

AGRITURISMO FONTE ANTICA A NORCIA (PG)

Andamento lento

“A

bbiamo trascorso un periodo molto difficile. Prima il terremoto del 2016, che ha devastato il nostro territorio, poi, quando ci stavamo riprendendo seppur lentamente, è arrivato il Covid-19 e siamo ricaduti. Ma ci rialzeremo. Siamo agricoltori, gente pratica, ci siamo rimboccati le maniche per ricominciare: sappiamo che dopo la tempesta viene sempre il sereno”. Ci accoglie così l’imprenditore agricolo Giovanni Angelini Paroli, nel suo agriturismo “Fonte Antica”, che conduce insieme alla sorella Elisabetta e al fratello Paolo. Ci troviamo in Valnerina, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a a 10 km da Norcia L’azienda agricola, di circa una sessantina di ettari,

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più un centinaio di bosco divide i suoi terreni tra Campi di Norcia e Spoleto. Produce prevalentemente cereali e leguminose, tra cui farro e le famose lenticchie di Castelluccio. “Quest’anno le lenticchie hanno avuto una fioritura splendida - sottolinea Giovanni - come non accadeva da più di dieci anni. Uno spettacolo meraviglioso che, fino a metà luglio, ha creato un afflusso di visitatori al di là di ogni aspettativa, con problemi di traffico e chilometri di file, inaspettati nelle nostre zone”. Questo evento si è riflesso anche sul vostro agriturismo? “Sì, in piccola parte. Siamo a una ventina di chilometri da Castelluccio ma il comune di Norcia, dopo il sisma, è passato da 3000 a soli 300 posti letto. Il nostro agriturismo, per la prima volta

nella sua storia, è rimasto chiuso a Pasqua a causa della pandemia e ora siamo tra le pochissime strutture che hanno riaperto”. La famiglia Angelini Paroli è da sempre proprietaria dell’azienda. L’agriturismo è stato avviato nel 2003 dai tre fratelli: Elisabetta si occupa, in particolare, della ristorazione e della gestione, Giovanni dell’azienda agricola e del ricevimento e Paolo delle prenotazioni e dell’amministrazione. Situato in un edificio del ‘700, prende il nome da un’antica sorgente, che ha improvvisamente smesso di portare acqua con il terremoto. “A fine maggio inaspettatamente - racconta Giovanni - dalla fonte l’acqua ha iniziato a sgorgare un pochino. Per noi e per la gente del luogo è stato un importante segnale di speranza e di ritorno alla normalità, anche se ora


il flusso si è arrestato nuovamente, ma i tecnici ci hanno tranquillizzato e confermato che l’acqua ritroverà la sua via”. L’agriturismo racchiude storia e ricordi della famiglia ed è, come spiega Angelini Paroli “nato per testimoniare il nostro forte legame con la terra, insieme al desiderio di creare un luogo dove far rivivere i valori del passato e le suggestioni di antiche tradizioni. Coinvolgiamo i nostri ospiti nell’atmosfera familiare e nei lenti ritmi della sua quotidianità”. “Fonte Antica” offre dieci camere e l’edificio, pur rimaneggiato nei secoli, ha mantenuto inalterata la struttura settecentesca originaria, recuperando la maggior parte dei materiali e del mobilio, con l’obiettivo di lasciarne intatto il fascino. E proprio il fascino della struttura e dei luoghi che lo circondano, unito

all’ottima cucina e all’atmosfera che concilia il relax, ha fatto sì che la ripresa cominci ad intravedersi. “Questo mese abbiamo un turismo nazionale ‘mordi e fuggi’, di una o al massimo due notti. Tutti italiani, molti romani che avevano la seconda casa in zona, ora inagibile. Agosto molto meglio, le prenotaAGRITURISMO FONTE ANTICA

via Vissana 7 fraz. Campi, Norcia (PG) tel. 0743828523, cell.3391738674 email: info@fonteantica.it www.fonteantica.it

zioni sono di almeno cinque notti. La ristorazione va bene. Settembre e maggio/giugno erano i mesi abitualmente dedicati agli stranieri, che rappresentavano quasi la metà della nostra clientela. In maggioranza olandesi, ma quest’anno nulla: ho solo tre prenotazioni per settembre e sono italiani”. Fonte Antica è un posto indimenticabile, dove rilassarsi e dedicarsi al proprio benessere fisico e mentale. “La nostra clientela ama le attività all’aria aperta - conclude Giovanni - come rafting, trekking e deltaplano e siamo al centro di diversi cammini: il Sentiero Italia, il Grande Anello dei Sibillini e quello ‘delle Terre mutate’, un percorso lento e responsabile che tocca tutti i territori, bellissimi e fragili del Centro Italia”. LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 61


VINO di Gabriella Bechi

CIPRESSETO ROSATO DELL’AZIENDA SANTA CRISTINA ANTINORI

Armonia collinare

S

opra un alto colle della Toscana, non distante da Siena e Perugia, sorge l’antica cittadina di Cortona. Di origini antichissime, fu uno dei più influenti insediamenti etruschi ed è stata citata da numerosi scrittori greci e latini, da Erodoto a Dionigi di Alicarnasso, da Tito Livio a Plinio il Vecchio. Dall’alto dei suoi 585 metri, Cortona si affaccia sul panorama vasto ed armonioso della fertilissima Valdichiana, punteggiato da ville e casali, tra vigneti ordinati, testimoni dell’antica e storica prelibatezza dei suoi vini. L’azienda Santa Cristina, della famiglia Antinori, si identifica da sempre con questo territorio e dal 1946 rinnova la tradizione di vini con grande personalità e immediati da bere, propone selezioni di classici raffinati e specialità dal gusto inimitabile di Toscana. La cura da sempre posta nel seguire i vigneti ed il lavoro in cantina

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sono stati lo stimolo per continue innovazioni e per confrontarsi con varietà autoctone ed internazionali, dando vita a vini differenti, ma contraddistinti dallo stesso stile artigianale, frutto di un legame indissolubile tra vigna, terroir e lavoro dell’uomo. La cantina, che deve il suo nome allo storico vino Santa Cristina, è stata progettata dallo studio Hydea di Firenze. Ha una struttura architettonica moderna concepita secondo criteri di minimo impatto ambientale nel rispetto del territorio circostante. I lavori, iniziati nell’agosto 2004, si sono conclusi a distanza di due anni nel 2006. Il percorso che la attraversa consente di vedere e comprendere i processi di produzione del vino, dalla vigna alla bottiglia. Vuole

rappresentare la filosofia produttiva che sta alla base di Santa Cristina: un’avanzata tecnologia degli impianti unita ad un’attenta e minuziosa ricerca della qualità, che crescono sulla scia dell’antica tradizione dell’amore per la terra. Accanto ai Classici Chianti Superiore Docg, Toscana Igt, Rosato Toscana Igt, Umbria Igt, la Linea Selezioni comprende Fattoria Le Maestrelle, Cipresseto Rosato Toscana Igt. Campogrande Orvieto Classico Doc, Casasole Orvieto Classico Doc amabile, Capsula Viola Chardonnay. Il Cipresseto è un rosato delicato e armonioso come le dolci colline toscane, spesso impreziosite da morbide file di cipressi. Il suo nome celebra la toscanità, così come la sua etichetta. Da uve Sangiovese, Cabernet e Syrah vendemmiate da fine agosto a metà settembre per preservare la freschezza e i profumi tipici del rosato, il mosto viene fermentato in serbatoi in acciaio inox ad una temperatura non superiore ai 15 °C. Il vino viene poi conservato in acciaio ad una temperatura di 10 °C, in modo da preservare la componente aromatica fino all’imbottigliamento. Colore rosa tenue, al naso prevalgono note di fiori d’arancio e fragoline di bosco che compongono un fresco bouquet aromatico. In bocca è morbido, pieno, equilibrato. Lungo e fruttato il finale. Si abbina bene a primi piatti, carni bianche, formaggi e pesce.


RISTORANTE LA QUERCIA A ROMA

Osteria cosmopolita

A

lla riapertura, dopo il lockdown imposto dall’epidemia Coronavirus, il ristorante “La Quercia” ha cambiato volto. Il restyling, voluto dal giovane proprietario Andrea Monteforte, che oltre 10 anni fa ha aperto il locale su una delle piazze più belle di Roma, caratterizzata da una grande quercia che sorge al centro (da cui prende il nome anche il ristorante) è stato realizzato dall’architetto Roberto Liorni. Il progetto non si allontana dalle scelte stilistiche legate alle classiche osterie e privilegia atmosfere pacate, familiari, colori tenui. Un’osteria cosmopolita, dal taglio raffinato ma informale, capace di strizzare l’occhio ai clienti più giovani, ma anche di far sentire a proprio agio l’ospite avvezzo a ristoranti più classici. Gli elementi dell’osteria ci sono tutti: pavimento in legno invecchiato dal tempo, pareti boiserie di legno verde scuro, marmo e maioliche per il piccolo banco mescita. I tavoli sono in legno e marmo, addolciti dalle luci con paralume in stoffa che scendono dal soffitto. Un silenzioso spazio esterno per godere di uno scorcio di Roma davvero straordinario: tra Palazzo Spada e la chiesa di S. Maria della Quercia. Ma i cambiamenti non si sono fermati al restyling del locale e, come executive chef, è arrivato Marco Gallotta: un professionista del settore, figura di spicco

della ristorazione romana, determinante per sostenere e moltiplicare le energie di questa apertura. Dopo aver lasciato il suo famoso ristorante “Primo” al Pigneto, Marco per tre anni ha seguito la sua seconda passione, dopo la cucina: i prodotti della terra. Ed ha girato l’Italia andando per allevamenti e campi, per parlare e scambiare esperienze con agricoltori e artigiani. “Da qualche anno unire le due cose è diventato indispensabile”, dice. Per questo l’osteria La Quercia è stata immaginata e realizzata come una piazza, dove appassionati artigiani, agricoltori e allevatori si ritrovano per mettere nei piatti i loro prodotti. La cucina, che si avvale della collaborazione dello chef Paolo Sirianni (sous chef di Baccano, TAGLIOLINI COZZE E PECORINO

Con il Cipresseto rosato Santa Cristina 2019 Antinori, Marco Gallotta propone Tagliolini cozze e pecorino.

Enoteca Provincia Romana, Macro, Capofaro), declina tradizione e ricerca al completo servizio del sapore. Grandi classici preparati con grandi prodotti. Tra gli antipasti la Frittata di erbe (le uova sono di galline allevate allo stato brado, alimentate con semi di canapa: azienda agricola L’uovo e la Canapa) e la Ricotta laccata (Azienda Agricola D’Ascenzo di Rieti) con carote arrosto con timo e rosmarino. Le Mezze maniche alla Carbonara sono preparate con il guanciale dell’azienda Collemaggiore di Greccio (Rieti) e i Cannelloni ricotta e orto cambiano il ripieno a seconda delle verdure fresche assicurate da l’Orto di Clapi. Tra i secondi Seppie in zuppa di cannellini, Pollo con i peperoni. La carne, come omaggio alla Confraternita dei Macellai ospitata nella piazza, arriva ogni mese da una macelleria romana diversa: a luglio da Simone di Campo de’ Fiori. Le crostate e i biscotti, come il pane, sono di Forno Monteforte. Piazza della Quercia 23, Roma. LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 63


BUONO A SAPERSI

LE SCULTURE DI ADOLF VALLAZZA RICERCANO L’ANIMA

La trascendenza del legno provenienti da un vecchio maso in dismissione, con l’intento di utilizzarli per il camino. Avvertì che quei vecchi legni di cirmolo, abete, larice, pino - un tempo assi di porte, imposte di finestre, rivestimenti di stuben, scale, scandole – possedevano una dolf Val- storia. Avevano un’anima che non poteva essere smarrita. lazza, “Il legno: dice - è considerata classe 1924, è un’artista materia povera ma ha tanta storia. Pensiamo alle tavole di pavidi fama intermenti consumati dal calpestio di nazionale della Val Gardena che, generazioni di contadini: hanno attraversato secoli di vite”. tra i monti innevati, scolpisce il legno antico. Anche “Linea Verde Scolpire la materia antica, darle Tour”, su Raiuno - nel reportage nuova forma, ha significato per l’artista, in qualche modo, salvadall’Alto Adige andato in onda il 4 luglio - gli ha reso omaggio. guardarne l’essenza. È trascenUn personaggio che ha cambiato denza del legno, il fascino dell’arte di recupero (anche le sorti dell’intaglio che, da artidei valori), che aveva conquigianato, è diventato arte pura. stato pure Sandro Pertini che, Scolpisce soprattutto troni e totem. L’idea di lavorare i legni an- nelle sue vacanze, aveva voluto tichi gli venne per caso, quando visitare il suo studio-atelier e un vicino recuperò dei materiali incontrarlo. Tra l’altro, ha realiz-

A

g

zato un imponente e suggestivo totem alto 12 metri che sprigiona la sua energia magica al centro della scalinata principale del resort ADLER Mountain Lodge. La scala della struttura circonda la scultura, la insegue, l’avvolge fino alla cima; l’alto totem è una presenza protettrice, perfettamente in stile con la struttura recettiva che lo accoglie. Sullo scultore gardenese - le cui opere sono in catalogo anche all’estero, come ad HJ Art Gallery di Londra (Kensington Church Street) - sono stati pubblicati più di una dozzina tra libri e cataloghi, alcuni davvero preziosi per i contributi di illustri critici d’arte. L’ultima monografia che lo riguarda è “Adolf Vallazza. Troni Throne” (Nuovi Sentieri Editore, febbraio 2020) con testi di Gabriella Belli, Aldo Gorfer, Giuseppe Marchiori, Vittorio Sgarbi, Erich Streingraber, Paolo Viti. (G. M.)

LA FRITTATA RESILIENTE DIVENTA FORMAT TEATRALE

Sabato 4 luglio è andata online, sui social media del Teatro Villa Pamphilj, l’ultima delle sei puntate di “Anarchy in the U Kitchen” di Anna Maria Piccoli, proposte ogni sabato in diretta e rigorosamente in cucina. Un format originale che è, allo stesso tempo, momento culinario, teatrale, musicale, letterario. L’attrice-bassista-chef ha proposto e preparato sei ricette di frittate; una cucina creativa di resilienza e riciclo, con pochi ingredienti ed il frigo vuoto. La frittata si può fare veramente con tutto: avanzi, ingredienti poverissimi, una padella vecchia, una cucina qualunque; è un piatto molto economico, facile da spartire, nutriente, conviviale. Una frittata diversa per ogni puntata, un attore o un’attrice differente, uno o più musicisti. Gli ingredienti musicali sono stati conditi dallo storico bassista dei Tèteis de Bois, Carlo Amato. Lo “spettacolo” è stato previsto nel palinsesto di “Tic on line”, il progetto di iniziative digitali del sistema del teatro pubblico plurale del Comune di Roma. 64 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2020


IL LIBRO ENOICO DI LAURA DONADONI

L’ambasciatrice del vino

“I

l vino può essere quell’elastico che ci riporta indietro. Per me è stato un’occasione di rinascita personale, ma può esserlo per chiunque voglia cambiare vita.” Dopo gli inizi come giornalista nella sua Bergamo, Laura Donadoni si è dovuta trasferire a San Diego, in California, dopo travagliate vicende che hanno colpito la sua famiglie, dove ha ricominciato da zero diventando in poco tempo esperta di vino e sommelier di successo e fondando uno dei wine blog e canali Instagram più seguiti, The Italian Wine Girl. Ora continua a promuovere il vino italiano. È wine educator, Vinitaly International Ambassador e, unica donna italiana, membro della prestigiosa associazione internazionale Circle of Wine Writers di Londra. “Come il vino ti cambia la vita. Storie di rinascita, coraggio e ritorno alla terra” (Cairo Editore) è il suo primo libro, che si avvale della prefazione del fondatore di Eataly, Oscar Farinetti. Un volume che parte proprio dalla sua vicenda personale. “Le estati della mia infanzia trascorse nella vigna di mio nonno sulle colline bergamasche, l’odore della fermentazione del mosto, misto a quello del salame e delle pannocchie fresche - racconta la scrittrice - hanno lasciato un segno nel mio Dna. Un tatuaggio genetico. Il vino mi ha accompagnato anche succes-

sivamente quando, accanto a vicende di cronaca e politica, mi occupavo di enogastronomia per Telelombardia. Poi è stato un’occasione di rinascita personale.” Nelle pagine del suo libro racconta la sua storia insieme a quelle di molti imprenditori che sono arrivati alla viticoltura da altri settori o che hanno avuto il coraggio di percorrere strade innovative, ascoltando soprattutto il territorio. Come quella di Gianluca Bisol, 21° generazione di una famiglia che opera nelle colline di Valdobbiadene dal 1542 e che produce Prosecco Superiore di altissima qualità su 21 poderi di proprietà. Un prodotto, quello del Prosecco, su cui Gianluca ha sempre fermamente creduto, tanto da predirne il successo già 30 anni fa, quando se ne producevano 33 milioni di bottiglie. Oggi le vendite, in tutto il mondo, hanno superato i 600 milioni di bottiglie, superando lo Champagne. Ma lo spirito da Indiana Jones di Gianluca lo ha spinto verso nuovi orizzonti, portandolo sulla laguna di Venezia, precisamente a Torcello, dove ha scoperto in un giardino privato tre piante di un vigneto autoctono: la Dorona. Le tre piante sono diventate una vigna di un ettaro, circondata da un orto e da un frutteto, nell’isola di Mazzorbo, da cui si produce un vino straordinario ed unico, Venissa, e dove oggi

sorgono un albergo diffuso, un ristorante stellato e un’ osteria contemporanea. Poi c’è la storia di Elisa Dilavanzo, che con Maeli è diventata la regina del Moscato Giallo. Una donna che voltato le spalle ad un interessante carriera nel mondo della moda e dello spettacolo, per seguire un istinto, un richiamo viscerale: quello del vino. Prima sommelier, poi venditrice e infine, attraverso una trama tortuosa di incredibili coincidenze e di scelte coraggiose, imprenditrice vitivinicola sui Colli Euganei. Scommettendo tutto sul vitigno più screditato, ma più tipico: il Moscato Fior d’Arancio. Vicende appassionanti che hanno in comune la speranza di vedere rinascere un Paese in crisi dove le nuove generazioni stanno intuendo che è possibile ripartire da uno dei nostri beni più preziosi. Gabriella Bechi LUGLIO-AGOSTO 2020 | MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI

di Gaetano Menna

IL NUOVO CD DI ALEX CARPANI

Nel ventre del buio

“A

lex Carpani è un musicista e compositore ben noto agli appassionati del rock progressive, già dal suo primo album del 2004 “Waterline”, e con molteplici collaborazioni con nomi storici degli anni ‘70. Il prog è un genere musicale che ama le atmosfere sinfoniche, le orchestrazioni, il suono composito. Musicalmente, l’operazione che quest’artista di grande talento sta facendo - a partire dal suo precedente album del 2016, “So Close. So Far”, ma anche dal pronero getto collaterale con Gigi Caval- Buco L’orizzonte è nascosto li Cocchi del 2018 “Aerostation” e non si vedono gli eventi

NEOFOLK E ROCK ALTERNATIVO

La luna è un osso secco

S

piazza e affascina “The moon is a dry bone” (label tedesca Dark Vinyl), ottavo album dell’ensemble napoletano “Corde Oblique” guidato dal chitarrista e docente di Storia dell’arte Riccardo Prencipe. Il titolo rende bene il mix di neofolk e shoegaze (rock britannico anni ‘80). E così si alternano ballate intense (“Le grandi anime”, “Herculaeum” e “Il figlio dei vergini”, quest’ultima con il supporto dei concittadini Ashram), momenti cantautorali in stile deandriano (“La strada” cantata da Andrea Chimenti) ad altri ritmati (“La casa del ponte” recitata da Maddalena Crippa), nervosi e aspri (la title track). Suggestive “Le torri di Maddaloni” (guest star i bulgari Irfan con la loro splendida vocalist Denitza Seraphim) e “Il terzo suono” (con la voce di Miro Sassolini dei Diaframma) che saldano melodia e ritmo, world music e rock alternativo. In tutti i dischi di Corde Oblique c’è un omaggio; in questo rileggono in modo palpitante “Temporary peace” degli Anathema. La cover è del raffinato artista indonesiano Hardijanto Budiman.

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- è di sottrazione, di ricerca dell’essenzialità. Nel suo quinto disco solista, “L’orizzonte degli eventi” (Indipendent Artist) - suonato da un power trio affiatato e potente - c’è un ulteriore passo avanti nel cambio di rotta dal prog al rock contemporaneo. Resta l’attenzione a temi visionari ed esistenziali, con l’uomo al confine tra sogno e realtà. Il titolo del CD richiama alla singolarità dei buchi neri, dove l’orizzonte è nascosto e non si vedono gli eventi che si susseguono al loro interno. L’uomo - come lascia capire l’immagine del booklet è nella nebbia; “Nel ventre del buio”, come titola uno dei brani più significativi. Novità è la proposta in italiano dei testi dei brani, intensi e sofferenti.

In presa diretta Alex Savelli e il trio Nostress, nel CD “Doing Nothing” (Radici Music Records), non fanno nulla se non suonare con grande feeling e temperamento. I musicisti bolognesi - rigorosamente in presa diretta in una torre medievale - fanno emergere in pieno un sound viscerale, coinvolgente, energico. Quello proposto - tra pietre antiche e legni caldi - è un disco che sa di adrenalina, passione, serate live in piccoli club dell’era pre-Covid, quando si stava tutti stretti. Disco rock intenso, ma anche gradevole, con un pugno di nuove canzoni (in evidenza la title track) e l’omaggio al primo vinile dei gloriosi Pelican Milk (“The secret”, “Days” e “See you later”). Le rock song attraversano vari generi, dall’hard al folk-rock, dalla psichedelia al blues. Raccontano amori andati male ed altri resilienti, ma anche ambientalismo, inerzia collettiva e scelte che richiedono il coraggio di tutti. “Mi piaceva - spiega Savelli - l’idea di realizzare un album di storie”.



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