Mondo Agricolo n. 10/2021 Ottobre 2021

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RITORNA ECOMONDO • SUCCESSO DI FOOD&SCIENCE • FARNETTI A AGRONETWORK • RIPARTE IL VINO • IL TAVOLO FOOD LIBRO BIANCO DEL VERDE • 90 ANNI DI ENTE RISI • QUESTIONE PROSEK • TABACCO DOMANI • CONVEGNO ZOOTECNIA

Crescita green

Conservare, valorizzare e sviluppare il nostro patrimonio boschivo

Anno LXXII - n. 10 - OTTOBRE 2021 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101


La

collaborazione, il motore

per accelerare

l’innovazione

In Syngenta crediamo che la collaborazione sia lo strumento più potente per portare l’innovazione nelle mani di tutti. Siamo da sempre impegnati a costruire una fitta rete di accordi con tutti i partner della filiera agroalimentare per generare un impatto migliore sulla vita di milioni di agricoltori e per rendere l’agricoltura più resiliente, più sicura e più sostenibile. Perché noi sappiamo che solo uniti si va più lontano.

Syngenta è una delle principali realtà dell’agroindustria nel mondo. Presente in oltre 90 Paesi e con più di 28.000 dipendenti, lavora al fianco degli agricoltori per contribuire a nutrire il mondo in modo sicuro prendendosi cura del pianeta. La sua mission è essere il partner più collaborativo e affidabile in agricoltura.

www.syngenta.it


L’ E D I T O R I A L E nnn

I negoziati sul clima

E

comondo, a cui Confagricoltura parteciperà come di consueto, quest’anno si svolge alla vigilia di un appuntamento cruciale per il futuro del nostro Pianeta: la 26esima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, meglio conosciuta con l’acronimo COP26, presso lo Scottish Exhibition Centre di Glasgow dal 31 ottobre al 20 novembre 2021. I negoziati sul clima costituiranno il più grande vertice internazionale che il Regno Unito abbia mai ospitato; riuniranno oltre 30.000 delegati, tra cui Capi di Stato, esperti climatici e attivisti, per concordare un piano d’azione coordinato per affrontare i cambiamenti climatici. Dalla prima conferenza tenutasi nel 1992 a Rio de Janeiro, i cambiamenti climatici sono passati dall’essere una questione marginale a diventare una priorità globale. L’obiettivo della COP è quello di giungere ad un accordo comune tra le nazioni su come affrontare la crisi climatica, intensificando la risposta globale, ponendo degli obiettivi ambiziosi e perseguendoli insieme. Il settore agricolo sarà uno dei principali protagonisti del vertice perché, come altri è produttore di gas serra ma, al tempo stesso, è forse il settore socio-economico che subirà le più gravi conseguenze dai cambiamenti del clima globale (sono molti gli studi che prospettano variazioni nella produttività agricola e forestale e nella disponibilità di prodotti commestibili). Esso, tuttavia, può diventare una parte essenziale della soluzione ai problemi del cambiamento climatico, diminuendo l’accumulo di gas serra, sia attraverso azioni attive di riduzione delle emissioni, sia attraverso l’aumento della capacità di stoccare carbonio nei sistemi agricoli e forestali. Si calcola che il potenziale tecnico di mitigazione globale del settore agricolo ammonti a circa 5,5-6 Gt di CO2 equivalenti all’anno al 2030, di cui l’89% risiede nel mantenimento e nell’incremento della capacità di assorbimento di carbonio organico all’interno dei terreni e della vegetazione e l’11% circa è atteso dalla riduzione delle emissioni. L’agricoltura è chiamata, dunque, a fornire soluzioni che siano in grado di incrementare l’adattamento delle colture agli effetti diretti del cambiamento climatico e di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Per questo è necessario investire con decisione nella ricerca e nell’acquisizione di nuove conoscenze, garantire la diffusione e la condivisione delle informazioni sui risultati e adottare politiche e misure che facilitino le azioni di adattamento attraverso una forte partecipazione di tutte le componenti (agricoltori, decisori politici, istituzioni di ricerca, consumatori) coinvolte nel processo di produzione e consumo. L’agricoltura rappresenta un ottimo terreno di prova per avviare efficaci processi di mitigazione del riscaldamento globale. Che è l’obiettivo dei negoziati che stanno per iniziare in Scozia. Massimiliano Giansanti OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 3


SOMMARIO L’EDITORIALE I negoziati sul clima Massimiliano Giansanti................. 3 APERTURA VINO Special Edition Anna Gagliardi ........................... 5 Canto di vino Anna Gagliardi ........................... 8

Il clima minaccia l’ape Raffaele Cirone .........................

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Col vento in poppa Elisabetta Tufarelli ....................

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Libro bianco del verde Elisabetta Tufarelli ....................

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SPECIALE ECOMONDO Ritorno a Rimini Francesco Bellizzi e Gaetano Menna....

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Boscaiolo 4.0 Ercole Zuccaro..........................

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NOVITÀ IN CAMPO Indicare la rotta Daniele Rossi...........................

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(foto del neonato di Mariangela Carfora)

Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Confagri Consult

Degustazioni internazionali G. B. ...... ...............................

10

Presidente Diana Theodoli Pallini

C’è Prosek… e Prosecco (Dop) Francesco Bellizzi.......................

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Il leone alato spicca il volo Anna Gagliardi .........................

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PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA Think tank sul cibo Gabriella Bechi .........................

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Rubriche EPS Confronto su biodiversità. . . . . . 48

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FOCUS SOSTENIBILITÀ Raccontare il futuro G.M. ...... ...............................

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La nuova stagione Claudio Costantino ....................

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20

Organizzazione Cambiamenti clima.. . . 50 ANGA Carbon sequestration . . . . . . . . 53 Enapra Marketing associativo. . . . . . 56

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Over65 Voglia di mare. . . . . . . . . . . . . . 58 Agriturismo Perugia. . . . . . . . . . . . . . . . 60

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Buono a sapersi Mostra Mantova. . . . 64


APERTUR A VINO

Vinitaly è ripartito con una formula ristretta per operatori. L’affluenza allo stand di Confagricoltura è stata importante di Anna Gagliardi

I Special Edition

nnovare attraverso le opportunità dell’agricoltura 4.0 e della ricerca per contrastare gli impatti negativi del cambiamento climatico e perseguire gli obiettivi di sostenibilità e transizione ecologica; favorire le operazioni di aggregazione dell’offerta e la crescita dimensionale delle imprese. Sono i primi obiettivi di sviluppo indicati da Nomisma nella ricerca sulla competitività del settore vitivinicolo italiano, presentata a Verona nella giornata inaugurale del Vinitaly Special Edition. Tre giorni, dal 17 al 19 ottobre, con una formula ristretta riservata agli operatori, per traghettare la manifestazione verso la prossima primavera, con il ritorno del Vinitaly vero e proprio dal 10 al 13 aprile. L’edizione, che ha visto protagoniste 400 aziende, ha permesso al mondo del vino di riflettere su dove stia andando il comparto all’indomani dell’emergenza pandemica che ha scardinato le regole degli scambi commerciali. Il sistema fieristico, al di là degli entusiasmi del ritorno in preOTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 5


APERTUR A VINO

Il sistema fieristico si interroga su come adattarsi a nuove esigenze

A inaugurare lo stand Confagricoltura il ministro Patuanelli, con vicepresidente Emo Capodilista e direttore generale Postorino

senza, si sta infatti interrogando su come adattarsi alle nuove esigenze delle imprese, visti i mutamenti del mercato post Covid. Lo scenario svela esportazioni in crescita - quest’anno 6 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2021

il valore italiano sfiora per la prima volta i 7 miliardi di euro - ma anche piccole aziende che con la pandemia hanno perso il 20% delle quote di export. Da qui la necessità di realizzare

accorpamenti per aumentare la capacità contrattuale e di internazionalizzazione delle microrealtà, che da sole non riescono ad incrementare il portafoglio clienti all’estero. Oggi - è stato ricordato da Nomisma - 20 aziende del vino rappresentano il 40% dell’export: la crescita dimensionale è quindi urgente e necessaria. Per il futuro, lo scenario è carico di nuove sfide e opportunità per il settore: i consumi sono in calo e le indicazioni dell’Unione europea spingono in questa direzione; i cambiamenti climatici causano volatilità dei prezzi e la transizione ecologica è un dogma. A fronte di questo quadro poco positivo, è necessario innovare, non solo con l’agricoltura di precisione, ma anche con il miglioramento genetico, per aumentare la resistenza delle piante alle minacce del clima e delle nuove patologie e per perseguire gli obiettivi di sostenibilità e transizione ecologica. Conforta il fatto che la filiera vino Italia pesi per il 17% sull’agroalimentare e che il nostro Paese incida per il 21% in ambito mondiale, preceduto soltanto dalla Francia, più avanti di otto punti, ma comunque in calo. Le aziende che hanno preso parte a questa edizione del Vinitaly, sebbene siano meno del 10% di quelle che solitamente animano la fiera del vino più importante d’Italia, sono comunque soddisfatte della partecipazione. L’affluenza allo stand di Confagricoltura è stata importante: dal ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ai presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Filippo Gallinella e Gianpaolo Vallardi, il presidente dell’ICE, Carlo Ferro, e


grazie agli incontri B2B, alle etichette delle aziende esposte Numerosi buyer stranieri nella vetrina della Grande Italia presenti nello stand del Vino e agli addobbi floreali di Confagricoltura a cura di Confagricoltura Liguria, che richiamavano i colori rappresentanti delle istituzioni dei vini e della stagione autunlocali. nale. Numerosi i buyer ospitati, Lo spazio confederale è stato di diversi Paesi: Canada, Rustra i più frequentati della fiera, sia, Regno Unito, Nord Euro-

g

pa, Francia, Ungheria, Lituania, Estonia e Romania. La formula è stata quella del walk-around tasting, con protagonisti i vini delle aziende di Confagricoltura di quasi tutta la Penisola: spumanti, bianchi e rossi espressione dei vari territori, presentati dai produttori. nnn

GIANSANTI ALL’INCONTRO “TRE BICCHIERI 2022”

La cerimonia dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso da sempre è un momento di festa per le aziende vinicole. Quest’anno, a Roma, il clima di ottimismo per la ripresa dei mercati e per la manifestazione di nuovo in presenza era tangibile. Il dibattito sulle prospettive dei consumi di vino nel mondo, con giornalisti internazionali e diverse voci, è stato concluso dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, a conferma del ruolo che la Confederazione ricopre nel comparto vitivinicolo, forte anche delle numerose imprese associate premiate con il massimo riconoscimento del Gambero Rosso. Sostenibilità, export, Ocm, Pac e ricerca sono stati i punti salienti del discorso di Giansanti - particolarmente apprezzatodalla platea di imprenditori - che ha saputo interpretare il sentimento positivo per la ripresa, ma anche la grande attenzione sulle questioni più delicate riguardanti il comparto: il piano di lotta al cancro sviluppato in sede europea e l’analogo rapporto dell’OMS, i fondi europei per i progetti di promozione e la difesa delle denominazioni in ambito internazionale. OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 7


APERTUR A VINO

Confagricoltura a Milano Wine Week ha proposto percorso musicale con arie liriche che vedono protagonista il nettare di Bacco di Anna Gagliardi Il critico musicale Alberto Bazzano

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onfagricoltura ha firmato la serata inaugurale della Milano Wine Week, la manifestazione tornata nuovamente in presenza per la quarta edizione. Il sipario si è alzato sabato 2 ottobre ed è calato il 10: sulla scia di quanto consolidato nel tempo per i grandi eventi della moda e del design, il vino ha animato i quartieri del capoluogo lombardo in centinaia di locali, con degustazioni, abbinamenti, aperitivi tematici dedicati ai grandi territori viticoli della Penisola. Gli organizzato-

g

Canto di vi

ri, a kermesse conclusa, parlano di “straordinario successo”, con 1500 produttori coinvolti in tutto il circuito, 450 appuntamenti, di cui 150 destinati esclusivamente al business, e oltre 250.000 persone che hanno partecipato alle diverse iniziative. Palazzo Bovara è stato uno dei

palcoscenici più prestigiosi degli appuntamenti e la platea della serata organizzata da Confagricoltura lo ha confermato: erano presenti, insieme al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e al fondatore e presidente della MWW Federico Gordini, il sottosegretario

WALK-AROUND TASTING

Nel corso della stessa serata del 2 ottobre, il piano nobile di Palazzo Bovara ha ospitato il walk-around tasting con le aziende di Confagricoltura che hanno presentato agli operatori del settore e al pubblico selezionato le proprie etichette. Anche in questo caso si è trattato di un viaggio che ha attraversato l’Italia e che ha permesso ai visitatori di conoscere territori e volti della grande Italia del vino, con alcune piacevoli divagazioni sul food. Queste le aziende enoiche e agroalimentari presenti: LOMBARDIA: Cooperativa Vitivinicola Cellatica (vino e olio); Marchese Adorno; Poderi di San Pietro; Zafferano Rosso Fino (zafferano). MARCHE: Tenuta Tavignano. TOSCANA: Agricola San Felice; Streda Belvedere. CAMPANIA: Castello Ducale; Cantine Marisa Cuomo; Pastificio Marulo (pasta). BASILICATA: Battifarano. CALABRIA: Statti. SICILIA: Tenuta San Giaime. 8 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2021


no

alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, l’europarlamentare Danilo Lancini, il capo di Gabinetto del Mipaaf Francesco Fortuna, il presidente della Commissione Agricoltura del Senato Gianpaolo Vallardi, oltre a giornalisti, produttori e addetti al settore. La formula proposta da Confagricoltura è stata un percorso musicale attraverso alcuni brani d’opera lirica in cui il vino è protagonista, abbinato a tre tappe di degustazione di altrettanti spumanti. “Un’Opera italiana” il titolo della serata, curata, per la parte musicale, dal critico Alberto Bazzano, firma della prestigiosa rivista “L’Opera”. Sono tantissimi i brani che portano in scena il vino, sia nell’opera lirica, sia nelle operette. La scelta, per la serata inaugurale di Milano, è ricaduta sul “Don Giovanni” di Mozart, l’ “Hamlet” di Thomas, la “Cavalleria Rusti-

Bazzano, Ricci Curbastro, Ricagno, Gordini, Castellucci, Giansanti, Centinaio

Grande Italia del Vino: a Palazzo Bovara walk-around tasting cana” di Mascagni, il “Macbeth” e “La Traviata” di Verdi. Le cinque arie sono state introdotte da Bazzano e sono state ascoltate e viste attraverso proiezioni di alcune interpretazioni internazionali. Tre di queste sono state idealmente abbinate a un viaggio in tre tappe con altrettanti spumanti italiani. Si è partiti dalle Marche con il Verdicchio dei Castelli di Jesi doc “Arnigiat”, prodotto da Castellucci e presentato dal titolare, nonché

presidente della Federazione nazionale Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci; quindi ci si è spostati in Lombardia. Qui Gualberto Ricci Curbastro, ultima generazione della celebre famiglia di produttori, ha raccontato il Franciacorta Extra Brut 2015, che anche quest’anno è stato incoronato con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Si è chiuso con l’Asti docg “Acquesi” di Cuvage, l’azienda piemontese diretta da Stefano Ricagno (vicepresidente del Consorzio dell’Asti), che ha conquistato più volte il primo posto al concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships nella categoria delle bollicine aromatiche. nnn OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 9


APERTUR A VINO

Aziende di Confagri alle Masterclass di Milano Wine Week. Incontri innovativi con gli operatori del settore enoico

Degustazioni internazionali

G

rande soddisfazione per le aziende vitivinicole associate a Confagricoltura che hanno preso parte alle Masterclass organizzate dalla Milano Wine Week. Un’iniziativa di successo, che ha preso il via la passata edizione a causa della pandemia, e che quest’anno ha connesso Milano con 11 città di 7 mercati chiave per l’export vinicolo: Usa, Canada, Regno Unito, Russia, Cina, Hong Kong e Giappone. Un innovativo momento di incontro tra aziende, operatori del trade e della ristorazione, importatori, stampa qualificata e opinion leader, che abbatte le distanze grazie alla tecnologia ed enfatizza la qualità dell’esperienza degustativa, che ha reso possibile raggiungere

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più Paesi contemporaneamente in diretta da Palazzo Bovara, che si conferma il cuore pulsante della manifestazione che trasforma Milano nel centro mondiale della promozione vinicola. Oltre 100 gli appuntamenti, che hanno coinvolto più di 1000 operatori. Confagricoltura ha partecipato a otto Masterclass, in collegamento da Milano con Londra, New York e Chicago/Miami dove le

g

aziende partecipanti hanno fatto arrivare i loro vini. A condurre le degustazioni con professionalità, ma anche con la simpatia e la passione, tutte italiane, Stefania Zona, sorrentina di nascita, ma napoletana di adozione, che ha iniziato il suo percorso nel mondo del vino molto giovane e si è diploma sommelier AIS nel 2016 a 24 anni. Nel 2017 ha iniziato l’attività di relatore per corsi di avvicinamento al vino e contemporaneamente ad occuparsi della comunicazione digitale di cantine e ristoranti presso un’importante agenzia di comunicazione napoletana. Wine educator per la regione Campania dal 2018, dove si occupa sia di corsi di degustazione sia di sommelier, ha ampliato le sue conoscenze a livello internazionale conseguendo prima il WSET 2 nel 2018 e nel 2020 il WSET 3. (G. B.) nnn

QUATTORDICI LE AZIENDE CHE HANNO PRESO PARTE ALLE MASTERCLASS

• Marchese Adorno - Saia Spa (Lombardia) • Il Molino di Rovescala (Lombardia) • CVCG - Cooperativa Vitivinicola Cellatica Gussago s.c.a. (Lombardia) • Cobue (Lombardia) • Tacchino (Piemonte) • San Felice (Toscana)

• • • • • • • •

Tenuta Badia di Morrona (Toscana) Ca’ Nova (Emilia Romagna) Tenuta Tavignano (Marche) Bocale (Umbria) Gotto d’Oro (Lazio) Rossovermiglio (Campania) Cantine Marisa Cuomo (Campania) Tenuta San Giaime (Sicilia)


Il presidente Giansanti al dibattito di Manduria. Le sfide dell’agricoltura e del comparto enoico sono anche quelle di dar vita a nuovo modello produttivo di Gabriella Bechi

“L

a sostenibilità è la grande sfida che hanno davanti le imprese agricole del nostro Paese e vincerla sarà fondamentale per il futuro del sistema agricolo ed agroalimentare.” Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti alla prima edizione dell’evento Forum in Masseria, la due giorni organizzata da Comin&Partener alla masseria Li Reni, a Manduria, in Puglia. Un confronto dedicato a “Economia e Vino” con l’obietti-

vo di analizzare la situazione economia nazionale post Covid-19, con particolare riferimento al Made in Italy e alle eccellenze italiane come driver per la ripresa del Paese. Nel corso del panel “Filiere sostenibili: l’onda verde dell’agricoltura italiana”, moderato da Bruno Vespa, il presidente Giansanti ha ricordato che nel mondo ci sono 570 milioni di aziende agricole e che di queste solo 70 milioni, le più strutturate sul mercato, sfamano 7 miliardi persone, che presto diventeranno 9. “È chiaro quindi - ha spiegato - che dovremo produrre di più, ma al tempo stesso dovremo farlo meglio, preservando le risorse naturali. E questo si può fare solo investendo in sostenibilità, grazie al contributo che la scienza e la ricerca possono offrire. Si prospettano dunque due strade all’agricoltura italiana: continuare a produrre beni alimentari e contribuire alla transizione ecologica, sequestrando carbonio grazie ad un miglior utilizzo di boschi, foreste e coltivazioni agricole, e partecipando attivamente alla transizione energetica, con la produzione di energia elettrica e biometano. L’agricoltura sta cambiando: questo è il messaggio forte che dobbiamo riuscire a comunicare. Per valorizzare le nostre

Forum in masseria

Masseria Li Reni a Manduria

produzioni agricole e difenderle da un futuro dove potrebbero facilmente trovare spazio cibi sintetici, prodotti in laboratorio, che sono un reale pericolo per la nostra identità alimentare”. Hanno preso parte alla tavola rotonda Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia; Laura Latini, amministratore delegato Coop; Renato Mazzoncini, amministratore delegato A2A; Antonio Samaritani, amministratore delegato Abaco Group. Tutti concordi sul fatto che la sostenibilità nella filiera agroalimentare sia sempre più importante. Aumenta l’interesse delle persone per i prodotti che vengono portati a tavola, cresce il consumo critico di alimenti e bevande e il settore è impegnato nello sviluppo di sistemi di produzione efficienti, catene di approvvigionamento a limitato impatto ambientale, nell’offerta di prodotti di qualità, sani e sicuri. Le nuove tecnologie possono fornire un valido contributo in questo percorso. A cominciare dal digitale, motore della rivoluzione verde che siamo chiamati a fare, passando attraverso la transizione energetica e un corretto piano dei rifiuti, per arrivare a quella economia circolare che deve essere l’obiettivo ultimo di cittadini, imprese e istituzioni. nnn OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 11


APERTUR A VINO

No di Confagricoltura alla richiesta di menzione tradizionale per il passito croato. Castellucci: “Confusione con il prodotto italiano”

C’è Prosek… e

di Francesco Bellizzi

I

l Prosecco si conferma il prodotto made in Italy più richiesto all’estero con 620 milioni di bottiglie commercializzate nel 2020 dalle tre Dop, Prosecco Doc, Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg, che nel 2019 hanno ricevuto il riconoscimento Unesco per le Colline del Prosecco. Complessivamente il vino spumante italiano (dati di Consorzio Prosecco) l’anno scorso ha fatturato 2,4 miliardi di euro, pari al 16% dell’intero export nazionale con 370 milioni di bottiglie andate oltre confine. Oggi, però, questa punta di diamante della produzione italiana affronta il rischio della concorrenza sleale, rappresentata dal Prosek. Lo sa bene il presidente della Fnp Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci, presente lo scorso 27 settembre al tavolo tecnico organizzato dal Mipaaf sulla richiesta da parte del governo croato della protezione della menzione tradizionale per questo vino dolce da dessert, proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia. La domanda di Zagabria è stata ritenuta ammissibile da Bruxelles e, quindi, recepita e pubblicata in gazzetta ufficiale dalla Commissione europea all’Agricoltura il 13 settembre. Consapevole della delicatezza

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Federico Castellucci

Ricorso italiano atteso in Commissione Ue entro il 21 novembre del caso, il commissario europeo all’agricoltura Janusz Wojciechowski è intervenuto pochi giorni dopo, rivolgendosi al ministro delle Politiche agricole italiano, Stefano Patuanelli: “Nulla è stato ancora deciso, la questione del Prosecco è molto specifica. Considererò in modo molto serio le obiezioni dell’Italia”. Le obiezioni di certo non mancano e sono quelle presentate da Confagricoltura durante l’audizione del 5 ottobre presso l’ufficio di presidenza della Com-

missione Agricoltura del Senato. L’organizzazione professionale agricola ha ribadito l’importanza della presentazione di una opposizione formale alla richiesta croata. Il no motivato dell’Italia dovrà arrivare alla Commissione europea entro il 21 novembre. La


Prosecco (Dop)

dead line che ci si è dati a livello nazionale è il 10 novembre. Entro quella data saranno definite tutte le argomentazioni. “Una menzione omonima che induca in errore il consumatore circa la natura, la qualità o la vera origine dei prodotti vitivinicoli non è registrata, nemmeno se è esatta”. Questo è quanto recita il secondo comma dell’articolo 33 del regolamento n. 33, approvato dalla commissione agricoltura di Bruxelles nel 2019 a integrazione del regolamento sulle richieste di tutela di prodotti tipici, di menzioni tradizionali e etichettature. Quello del Prosek sembra proprio rientrare nella fattispecie descritta dall’articolo 33, dato che il nome scelto per il prodotto croato crea confusione con il Prosecco Dop soprattutto in chi non conosce il

prodotto, se non per il nome. Un rischio dal quale produttori e viticoltori italiani devono essere difesi rigettando la richiesta di protezione del passito croato. Inoltre, la confusione tra i due prodotti è indotta anche dalla modalità con cui, in alcuni casi, viene comunicata in etichetta la menzione Prosek. Infatti, in gran parte delle etichette disponibili di Prosek la menzione tradizionale “Prosek” è riportata in caratteri più grandi rispetto a quelli usati per il nome delle denominazioni di origine a cui essa sono collegate: “Dalmatinska zagora”, “Sjeverna Dalmacija”, “Srednja i Južna Dalmacija” e “Dingač”. “Non è ammissibile che tale filiera, così importante non solo per la viticoltura italiana, ma europea e che ha lavorato con dedi-

La legge vieta omonimìe se inducono in errore i consumatori zione all’affermazione di queste importanti Dop nel mondo, venga danneggiata per proteggere la menzione Prosek della Croazia commenta il presidente della Fnp Vino di Confagricoltura, Castellucci -. Questo riconoscimento indebolirebbe la posizione italiana nei negoziati tuttora in corso per la tutela del nome Prosecco”. Gli effetti della menzione tradizionale Prosek non sarebbero limitati al Prosecco, ma si estenderebbero all’intero sistema di protezione delle Dop e Igp. “Il luogo geografico non sarebbe più elemento prioritario da tutelare e generebbe inoltre un potenziale pericolo per le richieste dai Paesi terzi dove sono presenti casi simili - continua Castellucci -. All’epoca della questione Tocai, nel 1993, l’Italia ha dovuto rinunciare al suo vitigno in virtù della prevalenza della denominazione sul vitigno. Il principio di prevalenza del luogo geografico deve essere applicato anche in questa occasione. nnn

Il Prosek croato OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 13


APERTUR A VINO

Il leone alato spicca il volo

In occasione di MWW e Vinitaly il debutto del nuovo polo vitivinicolo di Genagricola di Anna Gagliardi

U

n calice stilizzato comprendente uno scudo araldico con il profilo di un leone e la criniera arricchita da sei cerchi che rimandano all’uva e linee che ricordano i filari dei vigneti. Con questo logo Le Tenute del Leone Alato hanno debuttato ufficialmente alla Milano Wine Week e al Vinitaly Special Edition. È il

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nuovo polo di Genagricola dedicato esclusivamente al vino e che racchiude al momento cinque tenute di tre regioni: Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Tradotto in numeri, si tratta di circa 800 ettari di vigneto, 47 vitigni, 65 vini di cui 56 dop. “L’obiettivo è duplice - spiega Francesco Domini, direttore commerciale de Le Tenute del Leone Alato - rafforzare sui mercati la presenza dei nostri vini nel settore premium e allargare nel frattempo le partnership con altre realtà presenti nelle zone target dell’enologia italiana: penso alla Toscana, ma anche a Sicilia, Puglia, Sardegna…”. Per Genagricola, la più estesa azienda agricola della penisola - di proprietà del gruppo assicurativo Generali - allargare gli orizzonti e consolidare visibilità e prestigio attraverso progetti innovativi fa parte del proprio

DNA. Impegno evidenziato anche al recente G20 Agricoltura di Firenze dall’amministratore delegato di Genagricola, Igor Boccardo, che ha raccontato gli obiettivi di sviluppo attraverso progetti fortemente improntati alla sostenibilità e finalizzati a tagliare per primi, nel settore, il traguardo dell’impatto zero. In ambito vitivinicolo, questo impegno è un dogma e i risultati sono elementi chiave del racconto di un vino: lo richiedono i mercati, in particolare il Nord Europa e il Nord America, ma anche in Italia la sensibilità su questi temi è aumentata. Conciliare questo obiettivo mantenendo inalterati identità e appeal di un’etichetta è la sfida a cui oggi è chiamato il mondo del vino. L’Italia, dal canto suo, ha la forza dei terroir e della biodiversità, carta che può essere vincente laddove riesce a superare ec-


Bricco dei Guazzi

L’obiettivo è rafforzare sui mercati la presenza nel settore premium

Costa g

cessive esaltazioni della nicchia per esprimere, invece, reale valore aggiunto. Sotto le ali del leone di Genagricola ci sono, al momento, le tenute “Bricco dei Guazzi”, nel Monferrato; “Costa Arente”, in Valpantena; “Torre Rosazza” in Francesco Domini Friuli, oltre a “Tenuta Sant’Anna” e “V8+” in Veneto. Queste due ultime realtà sono specializzate nella rafforzamento sui mercati riguarproduzione di Prosecco nelle va- da in particolare le prime tre rerie denominazioni. Il progetto di altà. Bricco dei Guazzi ha sede a Olivola, un piccolissimo comune dell’Alessandrino in uno dei posti più belli, e poco conosciuti, delle terre di Aleramo. Qui è il Barbera a farla da padrone, ma anche l’Albarossa, a cui vengono affiancati anche altri vitigni internazionali. Costa Arente si trova a Grezzana, a 250 metri di altitudine nel cuore della Valpantena: qui si parla di Valpolicella, Ripasso e Amarone. E si offre anche accoglienza turistica. Nella Torre Rosazza a Oleis di Manzano e a Le Telizze nelle Grave del Friuli si producono bianchi, rossi, spumanti e dolci, tra cui spiccano Ribolla Gialla, Picolit, ma anche Merlot e una chicca: un Metodo Classico di Schioppettino Arente prodotto in edizione limitata, da oggi anche in versione rosé. nnn

EVIDENZE SCIENTIFICHE PER ETICHETTATURA

Se a livello europeo non si arrivasse ad un sistema di etichettatura basato su evidenze scientifiche, e non su algoritmi, che tenga conto delle quantità, delle diete e delle culture, sarebbe auspicabile che ogni Stato scegliesse il proprio”. Così il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, intervenendo al convegno istituzionale “Nutriscore, le Etichette e la Libertà dei Consumatori”, organizzato dall’Osservatorio per la nutrizione sostenibile di ‘Competere.eu’. Giansanti ha difeso il sistema a batteria proposto dall’Italia, che tiene conto di quanti grammi di ogni prodotto si consumano al giorno, in alternativa al Nutriscore che paragona 100 grammi di prodotti diversi, senza tenere in alcun conto delle quantità che si utilizzano. “A tutti a sta a cuore la salute e il benessere dei consumatori - ha detto -. Ma quello che bisogna fare è educazione alimentare attraverso informazioni chiare, che diano la possibilità di scegliere consapevolmente. Non può essere un algoritmo a decidere se un prodotto fa bene o fa male”. Giansanti, che è anche vicepresidente del Copa, il comitato delle Organizzazioni agricole europee, ha sottolineato come tutti gli agricoltori europei si siano espressi in maniera contraria al Nutriscore. (G.B.) OTTOBRe 2021 | MONDO AGRICOLO | 15


APERTUR A VINO

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i è svolto il “vertice urgente” che la filiera Vino aveva chiesto al ministro Patuanelli per discutere delle questioni più impellenti riguardanti il comparto. Un Tavolo importante, con il ministro, il sottosegretario Centinaio ed i presidenti delle varie organizzazioni della filiera (Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative, Assoenologi, Cia, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini). Innanzitutto il piano di lotta contro il cancro sviluppato in sede europea e il rapporto di implementazione della strategia alcol dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che contengono proposte in grado di arrecare seri pregiudizi al vino italiano. Nel documento presentato, la Commissione indica alcune azioni che intende mettere in campo per raggiungere l’obiettivo di riduzione del consumo dannoso di alcol. Il piano è anche supportato da un progetto di relazione parlamentare che inasprisce ulteriormente le indicazioni della Commissione e che rischia di dare legittimità politica alle stesse. L’OMS, inoltre, nel piano di azione dedicato, intende ridurre del 20% il consumo di alcol (e non il consumo ‘dannoso’ di alcol) entro il 2030. 16 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2021

Filiera enoica “Entrambi i documenti - ha spiegato la filiera - sono in una fase piuttosto avanzata della discussione: è fondamentale che l’Italia porti avanti con atti ufficiali, in tutte le sedi opportune, istanze di equilibrio, buon senso e ragionevolezza, elementi che da sempre contraddistinguono la posizione italiana, evitando raccomandazioni fiscali e normative di tipo proibizionistico che, lungi dal colpire l’abuso, hanno il potenziale di infliggere un danno ingiustificato a un settore fiore all’occhiello dell’agroalimentare del nostro Paese e che penalizzano proprio il consumo moderato di vino, uno dei componenti principali della dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità”. Altro tema urgente è stato quello della promozione. In Europa è stata avviata una riforma che rischia di escludere i prodotti vitivinicoli dalla possibilità di accedere al budget dedicato alle attività promozionali in Europa e nel mondo. La filiera ha chiesto al ministro Patuanelli grande attenzione affinché il settore non sia escluso dai progetti che hanno permesso, negli anni, di raggiungere risultati importanti in termini di valore e di export. Le stesse Organizzazioni della filiera

Vertice urgente con Patuanelli e Centinaio. Non demonizzare un prodotto che, se consumato con moderazione, fa bene alla salute

vitivinicola hanno ribadito la necessità di essere coinvolte nella definizione del piano nazionale di comunicazione istituzionale per il settore che il Mipaaf ha deciso di adottare. Quindi la questione Prosek (v. pag, 12, ndr) sulla quale la filiera ha apprezzato il sostegno del governo e la costituzione di un gruppo di lavoro dedicato. Ora - è stato ribadito - è necessario uniformare gli argomenti a difesa compatta del rigetto del riconoscimento della menzione tradizionale croata. Sono state poi rappresentate le imminenti scadenze riguardo l’OCM vino e lo standard unico sulla sostenibilità, nonché le difficoltà rispetto ai pagamenti sullo stoccaggio, riduzione delle rese e concessione delle nuove autorizzazioni. Il ministro Patuanelli ha assicurato il massimo impegno personale e della struttura per un settore così determinante per l’economia nazionale, al fine di preservare gli operatori dalle difficoltà riportate. La filiera ha espresso soddisfazione per l’incontro e per il fatto che il ministro abbia dato attenzione e indicato le modalità di approccio e gestione per ogni argomento trattato. (C. S.) nnn


Attenzione del Mipaaf su ristorazione e enogastronomia. Confronto con chef e operatori. Annunciata nascita della direzione ministeriale

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l binomio agricoltura e cibo si fa sempre più stretto e la filiera agroalimentare si allunga dando un nuovo ruolo al mondo dell’enogastronomia. Per questo il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha voluto istituire il “Tavolo della gastronomia italiana”, che si è riunito per la prima volta a Via XX Settembre il 6 ottobre. Al Tavolo hanno partecipato cuochi, operatori e imprenditori della ristorazione, in rappresentanza di Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, Federazione Italiana Cuochi, Associazione Le Soste, Associazione Prof. Cuochi Italiani, Euro Toques Italia, Charming Italian Chef e Jeunes Restaurateurs Italia, in-

Tavolo food sieme al ministro Patuanelli e al viceministro allo Sviluppo economico Alessandra Todde. “Sono molto contento e soddisfatto di questo percorso e ringrazio le associazioni intervenute perché portano le nostre eccellenze sulle tavole italiane ed estere - ha detto il ministro Patuanelli -. C’è stata concretezza nel dialogo: abbiamo parlato del tema del lavoro, dalla tutela del reddito alla necessaria flessibilità, per cui dal prossimo tavolo verrà coinvolto anche il ministero competente; della necessità di rivedere i codici ateco; di come rendere strutturale la misura del fondo ristorazione; di formazione, per avvicinare i giovani a questa professione. E, più in generale, di come sostenere un settore così importante per il nostro Paese, a partire dalle misure di decontribuzione. Prima delle legge di bilancio dovremo dare delle risposte, per cui il prossimo Tavolo sarà convocato molto presto.”

“Questo Tavolo è stato importante perché segna un inizio - ha aggiunto il viceministro Alesssandra Tode -. Per renderlo concreto e strutturato è necessario darsi dei compiti e così abbiamo fatto. Ci saranno altri incontri su temi che verranno definiti dai ristoratori, che saranno seguiti anche da tecnici di ministeri diversi. La cosa importante è il senso di urgenza che abbiamo percepito per aiutare la categoria in una giusta ripresa”. È stata annunciata inoltre la creazione di una direzione all’interno del Mipaaf dedicata alla ristorazione. Alla conferenza stampa che è seguita all’incontro hanno partecipato anche gli chef Cristina Bowerman e Carlo Cracco dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto e Rocco Pozzollo, presidente della Federazione Italiana Cuochi che hanno ringraziato il ministro Patuanelli per aver voluto questo Tavolo, importante momento di confronto per il rilancio di un settore fiore all’occhiello del nostro Paese, in Italia e nel mondo. Un settore che viene fuori da un momento molto difficile, a causa dalla pandemia, e che ora ha bisogno del sostegno delle Istituzioni. (G. B.) nnn OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 17


PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

Todini e Giansanti

L’assemblea di Agronetwork elegge presidente Sara Farnetti. Ringraziamento a Luisa Todini per consolidamento e crescita associativa di Gabriella Bechi

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ara Farnetti, specialista in Medicina Interna, Ph.D. in Fisiopatologia del Metabolismo e della Nutrizione, esperta in Nutrizione Funzionale Medica è la nuova presidente di Agronetwork, l’associazione di promozione dell’agroindustria costituita da Confagricoltura, Nomisma e università Luiss. L’ha eletta l’assemblea dei soci riunita per il rinnovo delle cariche. Succede a Luisa Todini, che ha guidato l’associazione dalla nascita, nel 2016. “Una scelta - ha commentato la presidente uscente - innovativa, ma anche nel segno della continuità,

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legata all’evoluzione del sistema agroalimentare, sempre più orientato verso i temi del food, della nutrizione, del benessere e della salute dei consumatori, con i quali è necessario confrontarsi con un approccio scientifico.” Luisa Todini ha ripercorso le tappe salienti di Agronetwork, che in questi anni è cresciuta acquisendo molti nuovi soci e si è consolidata diventando un vero e proprio “brand” nel settore. Un “think tank” dove le imprese si confrontano, insieme al mondo della ricerca, per trovare soluzioni sui grandi temi e sulle urgenze dell’agroalimentare del nostro Pa-

Th s ese: dai sistemi di etichettatura ai nuovi modelli alimentari, dal lavoro al credito, dai fondi del PNNR all’economia circolare, affrontati durante i numerosi incontri che si sono tenuti periodicamente, anche durante la pandemia.

CINQUE ANNI DI AGRONETWORK

Agronetwork è l’associazione di promozione dell’agroindustria, costituita da Confagricoltura, Nomisma e LUISS, con l’obiettivo di valorizzare il made in Italy e favorire la competitività delle imprese agroalimentari attraverso l’integrazione tra produzione, trasformazione industriale e nuovi modelli di business. L’associazione prende le mosse dal costante processo di avvicinamento delle aziende produttrici al sistema agroindustriale e dalla consapevolezza che la sola produzione non è più sufficiente per stare sul mercato e guardare all’export, con rapporti di filiera che si fanno sempre più stretti. Mondo delle imprese, della ricerca e della formazione hanno quindi deciso di fare network per promuovere - attraverso modelli innovativi di business, integrazioni e strategie di filiera, creazione di reti ad hoc, realizzazione di eventi - lo sviluppo delle imprese e più in generale del patrimonio agroalimentare come dato identitario del Paese. Aziende associate: Heineken spa, Pancrazio spa, S. Margherita, Gruppo Rago, Monini Spa, Coca Cola, Todini spa, Philarmonica - Folonari, British American Tobacco, Casale Spa, Iccrea credito cooperativo, Bnl Paribas, Agriconsulting Spa, Universitá di Torino, Unilever Italia. 18 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2021


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in k tank ul cibo Approfondimenti e dibattiti su grandi temi e urgenze dell’agroalimentare Un sentito ringraziamento per il lavoro svolto è giunto alla presidente uscente da tutti i partecipanti all’assemblea, a cominciare dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che ha ricordato l’importante lavoro svolto dall’associazione, al passo con i grandi cambiamenti che hanno coinvolto il sistema agroalimentare negli ultimi cinque anni. “Ora ci attendono nuove sfide - ha detto Giansanti - prima fra tutte quella di produrre di più, preservando le risorse naturali. Il sistema agroalimentare deve quindi ripensarsi ed è fondamentale il ruolo di una

guida come Agronetwork, capace di accompagnare le imprese verso modelli di produzione sostenibili, con il contributo della scienza e della ricerca applicata.” L’assemblea ha quindi provveduto ad eleggere i vicepresidenti: confermati Matteo Caroli (Luiss), Alfredo Pratolongo (Heineken), Annibale Pancrazio (Federalimentare), Guido Folonari (Confagricoltura); nuovo eletto Emanuele Di Faustino (Nomisma), che prende il posto di Danis Pantini. Confermati anche il presidente del comitato tecnico scientifico Remigio Berruto dell’Università di Torino, il segretario generale Daniele Rossi e il revisore unico Gaetano De Gregorio. La delega per lo sviluppo delle filiere sul territorio a Massimiliano Colognese (BAT Italia). nnn

SARA FARNETTI

Sara Farnetti è specialista in Medicina Interna con Ph.D. in Fisiopatologia della Nutrizione e del Metabolismo all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Professor presso il Diabetes Research Institute, University of Miami, Miller School of Medicine (USA), dove si occupa della prevenzione e cura della Sindrome Metabolica e delle malattie ad essa correlate (diabete, malattie cardiovascolari, dislipidemie, steatosi epatica, policistosi ovarica, infertilità). Componente del DRI (Diabetes Research Institute) Federation, Wellness and Nutrition Program Assistant. Esperta in Nutrizione Funzionale Medica. Le è stato conferito honoris causa il Ph.D. in Chimica e Sicurezza degli Alimenti dall’Università degli studi di Messina. Nel 2019 ha ricevuto il riconoscimento ‘100 Eccellenze Italiane’, organizzato dall’Associazione LIBER, con lo scopo di premiare cento protagonisti della migliore Italia, in virtù del prezioso contributo recato da ciascuno di essi alla valorizzazione di un marchio distintivo riconosciuto in tutto e alla crescita del nostro Paese. Attivamente impegnata nella ricerca nel campo della nutrizione e sugli effetti dell’alimentazione sul metabolismo umano e l’equilibrio ormonale, è autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative sui temi della nutrizione funzionale in diverse condizioni cliniche, della valutazione dello stato nutrizionale, della sindrome metabolica. Interviene nell’ambito di dibattiti scientifici e mediatici a livello nazionale e internazionale e collabora con diversi quotidiani e periodici. Tra i suoi titoli ricordiamo ‘Ricette funzionali’ (BUR Biblioteca Univ. Rizzoli), scritto in collaborazione con Michela Coppa, ‘Mai più a dieta’ (BUR) ‘Alimentazione funzionale e sovrappeso corporeo’ (CESI), ‘Tutto quello che sai sul cibo è falso’ (BUR), ‘Tutta la verità sui segnali che devi ascoltare’ (Rai Eri), con Vira Carbone e Claudia Manari. OTTOBRE 2021| MONDO AGRICOLO | 19


PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

Dibattito a Roma, a Villa Blanc, di Confagricoltura e JTI Italia sul futuro della filiera. Leva fiscale cruciale Cervesato, Freni, Barrile e Minenna

Tabacco domani

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n dibattito per ragionare sul futuro della filiera tabacchicola italiana: questo il fulcro dell’incontro che si è svolto a Villa Blanc, storica sede della Luiss Business School di Roma - a cui hanno partecipato pure i sottosegretari al Mef Federico Freni ed al Mipaaf Gian Marco Centinaio - per confrontarsi su urgenze, priorità, interventi per mettere al sicuro il ciclo produttivo del tabacco Made in Italy. La filiera del tabacco rappresenta un’eccellenza del nostro Paese, che è infatti fra i principali produttori di tabacco in Europa con una quota di quasi il 30% del totale prodotto in UE. Una filiera storica, universalmente riconosciuta, che negli ultimi anni ha però mostrato segni di sofferenza, dovuti tanto ai mutamenti economici del comparto, quanto a una normativa che non è riuscita ad adattarsi ai cambiamenti intercorsi. “La mancanza di certezze e di programmazione è nemica dell’innovazione e della sostenibilità. JTI Italia - ha affermato il

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suo presidente ed AD Gian Luigi Cervesato - da sempre crede nel potenziale di questo Paese e lo dimostra il fatto che negli ultimi 20 anni ha investito oltre 600 milioni di euro nei territori in cui opera, di cui oltre 350 destinati allo sviluppo e il miglioramento della filiera del tabacco, seguendo i principi delle buone pratiche agricole”. Nodo cruciale del tavolo di confronto, la leva fiscale: il mercato negli ultimi 10 anni ha registrato una riduzione di quasi il 28% in termini di vendite delle sigarette tradizionali, anche e soprattutto a causa della progressiva espansione dei prodotti alternativi di nuova generazione. “La situazione richiede l’intervento congiunto di tutti i player a tutela di imprese e produttori, lavorando insieme per la semplificazione del sistema fiscale”, ha aggiunto Cervesato. La programmazione degli investimenti è necessaria per generare quel processo di innovazione sostenibile da cui dipende in buona parte la competitività del nostro sistema Paese, un proces-

so che deve includere l’aspetto ambientale, ma anche quello sociale ed economico per garantire il futuro del settore. Un impegno da raggiungere solo tramite la collaborazione tra le diverse realtà della filiera in gioco: dai produttori diretti alle associazioni di categoria, dalle aziende al mondo della politica. “L’importanza di proseguire nella coltivazione di tabacco in zone nevralgiche del Paese - ha affermato Annamaria Barrile, responsabile Relazioni Istituzionali di Confagricoltura - impone di mantenere alta la fiducia dei produttori e della cooperazione, provati dalla mancanza di uno scenario certo di medio e lungo periodo, di accordi con le manifatture non sempre rinnovati; una situazione di incertezza che non permette alle aziende e alle OP una programmazione delle operazioni colturali e dei relativi nuovi investimenti necessari”. Un impegno da raggiungere solo tramite la collaborazione tra le diverse realtà della filiera in gioco: dai produttori diretti alle associazioni di categoria, dalle aziende al mondo della politica. “Il tabacco è parte della storia di questo paese, sia per la produzione che per la filiera distributiva ha ricordato il direttore Agenzia Dogane e Monopoli Marcello Minenna - . ADM sta lavorando per velocizzare i processi che interessano il settore. (C. S.) nnn


Celebrazione per l’importante traguardo di Ente Risi. Contrastare import senza dazi da Cambogia e Myanmar da sinistra: assessore Piemonte Protopapa, presidente ENR Carrà, presidente Confagricoltura Giansanti, capogabinetto Mipaaf Fortuna, sottosegretario Centinaio, assessore Lombardia Rolfi

Disegnare la risicoltura

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Ente Nazionale Risi ha celebrato il traguardo dei novant’anni con l’orgoglio e la consapevolezza di rappresentare una filiera compatta nella difesa e nella valorizzazione del riso italiano. Lo dovrà ribadire a gran voce in questi mesi, visto che a gennaio 2022 scadrà la clausola di salvaguardia che ha permesso, negli ultimi tre anni, di diminuire drasticamente le importazioni di riso senza dazi da Cambogia e Myanmar. A fianco dell’Ente c’è l’intera filiera risicola europea. Il presidente Paolo Carrà, nella giornata che ha visto un’ampia

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platea di istituzioni, agricoltori, giornalisti e tecnici presenti al Centro Ricerche di Castello d’Agogna, in provincia di Pavia, ha riferito che la Commissione ha adottato una nuova proposta di regolamento relativa alle pre-

SALA DIDATTICA: LAB DIGITALE E SHOW COOKING

La sala è un grande openspace, all’interno dell’antica cascina dell’ENR, pensato secondo le più moderne tecniche di comunicazione digitale e suddiviso in quattro aree tematiche. La prima è l’Educational LAB, una zona dedicata all’apprendimento, tramite immagini e video, della filiera del riso; la seconda è il Farm LAB, lo spazio in cui sono illustrate le varie fasi della lavorazione del cereale, dal campo alla tavola. Il Media LAB consente di immergersi virtualmente nella risaia con le immagini in 3D; il Kitchen LAB è la cucina in cui si possono realizzare show cooking. A battezzarla in occasione dell’inaugurazione, il sottosegretario Gian Marco Centinaio, che ha accettato la sfida e si è cimentato nella preparazione di un risotto.

ferenze generalizzate che non considera né le indicazioni (provenienti dalla società incaricata dalla stessa Commissione) di modificare i punti critici dell’attuale sistema, né quanto emerso dalla consultazione pubblica indetta sempre dalla Commissione, e neppure quanto sostenuto nei Comitati di Gestione a Bruxelles. “Ora il Parlamento e il Consiglio europeo - ha aggiunto Carrà - sono l’ultima possibilità per correggere la bozza della Commissione durante il suo iter di approvazione. Sono certo che anche il Mipaaf sarà insieme a noi in questa battaglia”. Al di là della cronaca, la celebrazione dei 90 anni è stata a tutto tondo, con l’inaugurazione della Sala didattica polifunzionale che trova spazio nell’antica cascina del Centro; la presentazione del libro fotografico “Dal 1931 il riso italiano”, di Livio Bourbon e Fabio Nale; la realizzazione di un “Risegno”, ovvero il disegno di riso in campo, a forma di un’enorme Rosa dei Venti grande quanto 25 campi da tennis.(A.G.) nnn OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 21


PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

Convegno OICB a Bari. Le risorse PNRR per la crescita del settore allevatoriale di Gaetano Menna

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Organizzazione Interprofessionale Carne Bovina (OICB, in via di riconoscimento) è momento importante di raccordo di tutta la filiera della carne bovina (ha come soci fondatori Confagricoltura, Cia-Agricoltori, Copagri, Uniceb, Assograssi, Fiesa-Confesercenti e Assalzoo) -. Prosegue il suo percorso di coinvolgimento degli allevatori e degli attori della filiera, con una serie di convegni sul territorio. Dopo l’appuntamento di Padova a fine luglio, il 6 ottobre si è tenuto quello di Bari. In tale occasione, in particolare, ha voluto far conoscere le opportunità che si profilano per le aziende zootecniche e per quelle della filiera tutta, grazie ai fondi del PNRR, ma anche della Pac. Sono importanti, in particolare, le risorse complessive per il settore agricolo, previste dal PNRR (6,8 miliardi di euro), un’occasione che anche gli allevatori dovranno prontamente cogliere. All’evento in presenza ed in videoconferenza sono intervenuti, oltre i rappresentanti delle varie organizzazione aderenti a OICB, anche Elio Catania e Francesco Saverio Abat in rappresentanza del MIPAAF e Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia. Nella sua prolusione il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha sottolineato come, con OICB, la filiera della carne

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Riscossa zootecnia

“si indirizza nell’economia reale, presentandosi con progetti e idee che danno senz’altro un contributo per la crescita della filiera carne, ma anche per quella del sistema alimentare del Paese”. Quindi si è soffermato sulla nuova politica agricola comune che, così come è stata definita, sottrae risorse importanti all’agricoltura ed anche alla zootecnia. “Il PNRR può essere l’occasione per far sì che la riduzione del budget della Pac per l’Italia possa essere compensata da politiche di investimento all’interno del Recovery Plan e che, grazie ad esse, possa nascere un grande progetto per il rilancio della zootecnia da carne in Italia”. In via generale, nell’incontro di Bari, è stato evidenziato che una delle criticità del settore della carne bovina è la sua forte dipendenza dall’estero (circa il 50% del fabbisogno) e che i fondi del

Con OICB la filiera della carne si indirizza verso l’economia reale

PNRR potrebbero rappresentare un’opportunità per colmare il più possibile tale gap. Se solo si investisse per riportare gli allevamenti meno produttivi alla media nazionale, ci sarebbe una crescita di circa 500 mila capi allevati, aumentando il valore dell’autoapprovvigionamento, oltre ad un’ottimizzazione del processo produttivo e ad una riduzione dei costi all’origine che, soprattutto oggi, stanno mettendo in forte difficoltà le aziende zootecniche e incidendo gravemente sulla redditività. Nel dibattito è emersa quindi la necessità di instaurare un nuovo rapporto con i cittadini-consumatori, attraverso il pieno coinvolgimento della distribuzione, soprattutto quella al dettaglio, per maggiore trasparenza e tutela della qualità, fornendo una sempre più incisiva informazione ai consumatori su questioni come il benessere animale, i processi allevatoriali virtuosi, la logistica all’ingrosso improntata a criteri sostenibili e la creazione di valore nei sottoprodotti all’insegna dell’economia circolare. nnn


FOCUS S O S T ENIBILI TÀ

Conclusa a Mantova la V edizione di Food&Science. In più di cento eventi scienziati, divulgatori ed esperti hanno sviluppato riflessioni su sviluppo, progresso e cambiamento

Raccontare il futuro

foto di Roberta Baria

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FOCUS S O S T ENIBILI TÀ

Massimiliano Giansanti

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Mantova, per tre giorni, gli ospiti del Food&Science Festival hanno provato a immaginare un futuro migliore attraverso conferenze, laboratori, visite guidate, exhibit, spettacoli e panel a più voci. Promosso da Confagricoltura Mantova, il Festival ha dedicato la quinta edizione alla sostenibilità ambientale e alimentare, all’innovazione della tradizione, alle frontiere della “next generation” in diversi settori, all’analisi del tessuto produttivo locale, al confronto con esempi, storie e buone pratiche a livello globale. In città e online scienziati, divulgatori, esperti in ambito agroalimentare e professionisti dell’attuale panorama scientifico e culturale hanno partecipato al dibattito pubblico sviluppando riflessioni attorno a sviluppo, crescita e cambia24 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2021

mento della ricerca e della tecnica nelle fasi della filiera agroalimentare, dalla produzione alimentare alla sostenibilità ambientale. Ne hanno parlato, tra gli altri, la senatrice Elena Cattaneo, il coordinatore della più grande banca dei semi a livello mondiale nelle isole Svalbard Åsmund Asdal, la responsabile della divisione Agro-food Trade and Markets dell’OECD Lee Ann Jackson, la neuroscienziata Anna D’Errico, Simon Lillico, professore del Roslin Institute dell’Università di Edimburgo, le giornaliste scientifiche Anna Meldolesi e Elisabetta Tola. Una panoramica di tematiche raccontante in modo chiaro e mai banale, come da natura del Festival: dalla nutrizione, con Sara Olivieri, all’editing genomico, con Luigi Cattivelli e Michele Morgante; passando per il cambiamento climatico, con Roberto Mezzalama, la storia dell’alimentazione, con Alessandro Marzo Magno, fino alle nuove abitudini

Giansanti: “Fondamentale innovare, ma anche essere i primi a farlo” a tavola, con la coppia formata da Matteo Bordone e Simona Stano. Occasioni di riflessione anche gli “spettacoli”, grazie alla presenza di ospiti come Giobbe Covatta e Antonio Pascale, sempre capaci di coinvolgere ed entusiasmare. Gli oltre 100 appuntamenti con 130 ospiti hanno permesso di colorare il social-wall del Festival, occasione di scambio e incontro virtuale. Instagram in particolare, ha registrato in soli 7 giorni oltre 330 mila impression, arrivando a raggiungere quasi 70 mila utenti e aumentando costantemente i propri follower, mentre su Facebook la copertura ha toccato quota 469 mila. Il cibo - scoperto, gustato, studiato e valorizzato - è stato al centro delle esperienze organizzate grazie al coinvolgimento del Con-


Cortesi ed il sindaco Palazzi

Cortesi: “Il Festival ha raggiunto la sua piena maturità” sorzio Tutela Grana Padano, del Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano, e dell’IGI, Istituto Del Gelato. Novità di quest’anno, inoltre, gli incontri itineranti tra arte, architettura e scienza: in collaborazione con il Polo territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, e grazie al contributo di Fondazione BAM, si è andati alla (ri)scoperta della cucina dei Gonzaga, attraverso i tour a Palazzo Ducale, e del legame tra uomo e acqua, visitando l’impianto idrovoro Valletta-Valsecchi, mentre la collaborazione di Confcommercio ha reso possibile il tour gastronomico-scientifico delle Pescherie di Giulio Romano. E se una ritrovata presenza, per il secondo anno consecutivo, è stata quella di Unaitalia con il progetto europeo “Eu Poultry” per la promozione delle carni avicole di qualità, una novità è stata l’ingresso di Purina e del Gruppo Giancarlo Bianchini & c. S.n.c., con un particolare “viaggio” dai

mangimi al formaggio, e di Chr. Hansen, con un panel focalizzato sulla scienza della fermentazione. “Un’altra edizione di successo, che ha saputo interessare e coinvolgere un pubblico ampio e di ogni età”, ha commentato il sindaco di Mantova Mattia Palazzi. “Il Festival ha raggiunto la sua piena maturità - ha dichiarato con soddisfazione Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova -. Lo dimostrano i temi affrontati, capaci di spaziare in ambiti molteplici e attuali, e l’afflusso di un pubblico ogni anno più partecipe e curioso. Fin dall’apertura delle prenotazioni

degli oltre cento eventi abbiamo avuto non soltanto la conferma dell’interesse della cittadinanza verso la manifestazione, ma anche di tutti coloro che, non potendo partecipare, hanno seguito gli incontri in streaming, affollando la nostra ‘piazza virtuale’ con grande entusiasmo”. Assegnato anche il premio “Agricoltura mantovana 2021”, che è andato a Vittoria Brambilla, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Milano, per gli studi di genetica per il miglioramento del riso con CRISPR, la tecnica di editing del DNA. A consegnare il premio il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che ha poi tenuto l’intervento di chiusura dell’incontro d’inaugurazione della kermesse. Sul palco ha parlato di agricoltura professionale che è motore di sviluppo, di scienza ‘in campo’ e progresso tecnologico, di sostenibilità e competitività. “Noi produttori - ha detto - dobbiamo chiederci: cosa devo fare per continuare a fare agricoltura? La risposta non può che essere ‘innovare’. L’importante poi è essere i primi a farlo; se saremo secondi, sarà probabilmente troppo tardi”. (G. M.) nnn L’attore Giobbe Covatta OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 25


FOCUS S O S T ENIBILI TÀ

La nuova stagione Dibattito promosso da Syngenta al Food&Science Festival. Cambiare è necessario e questo è il momento giusto per farlo di Claudio Costantino

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determinare la buona riuscita del Food&Science Festival di Mantova c’è senz’altro anche la collaborazione di partner importanti che hanno creduto nella sua formula fin dal principio. Rientra certamente tra questi Syngenta Italia, che ha partecipato, per il quinto anno consecutivo, con due importanti incontri di formazione e divulgazione sui temi caldi dell’agricoltura: La Nuova Stagione dell’agricoltura europea e Il Party dell’Innovazione. Nel primo dibattito, in particolare, istituzioni politiche e protagonisti del mondo dell’agricoltura hanno approfondito le strategie europee Farm to Fork e New Green Deal. L’amministratore delegato di Syngenta Italia, Riccardo Vanelli, ha

sottolineato l’importanza di un momento di confronto in cui raccogliere le idee e capire quali siano le proposte per il futuro dell’agricoltura. Quindi, da Bruxelles, con un video messaggio dedicato, è intervenuto l’europarlamentare Herbert Dorfmann. “Penso sia necessario guardare la catena alimentare nel suo insieme, dall’agricoltore fino al consumatore”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza e la responsabilità di quest’ultimo nella scelta consapevole dei prodotti. “Servono soluzioni nuove per garantire la sicurezza alimentare mantenendo la qualità e le quantità dei prodotti alimentari. L’agricoltura di domani non dev’essere necessariamente quella di ieri”. Dorfmann ha inoltre evidenziato la necessità di ricorrere a tecniche di ingegneria


Video Messaggio dell’On. Dorfmann

I ciclamini di Syngenta hanno colorato location e piazze di Mantova

Riccardo Vanelli AD Syngenta Italia

genetica, di utilizzare antiparassitari meno impattanti e di migliorare la catena dei fertilizzanti. Anche il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ha voluto mandare un proprio messaggio un messaggio incentrato

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sulla grande sfida che l’agricoltura deve affrontare: produrre di più e meglio, salvaguardando l’ambiente. Ha inoltre ricordato come il nostro Paese sia dotato di un patrimonio agricolo unico al mondo e ha posto l’attenzione sulle generazioni più giovani, che hanno un ruolo chiave per implementare le nuove tecnologie. A seguire, il presidente di Ismea Angelo Frascarelli ha offerto una panoramica sul Green Deal, che comprende anche la strategia Farm to Fork, e in particolare sull’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ha quindi commentato i risultati dei sondaggi condotti dall’UE per la stesura della Politica agricola comune, che evidenziano come le priorità dei consumatori siano agricoltura biologica, occupazione e benessere animale. È quindi chiara l’importanza che i cittadini

attribuiscono a salute ed ambiente e la conseguente direzione che l’agricoltura dovrà intraprendere. Si è proseguito poi con le testimonianze di alcune realtà italiane che hanno già fatto del Green la loro missione: Cascina Pulita, che si occupa dello stoccaggio, raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti dalle imprese agricole e dagli allevamenti; Genagricola, la più grande azienda agricola in Italia, fondata nel 1831, con una mission basata su sostenibilità, sicurezza e sociale; Valagro, azienda leader nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali, da sempre impegnata nell’innovazione e nella sperimentazione di nuove tecniche, tra le quali la trascrittomica come sistema di indagine sulla salute vegetale. Da sottolineare, infine, che Syngenta, anche in questa edizione, ha voluto colorare le principali location e piazze di Mantova con le proprie varietà di ciclamino bianco e del rosso (in sintonia con i colori della città) e con piantine di pomodoro a grappolo. Un omaggio orto-floreale ad una città e ad una kermesse che stanno dando un’eccezionale contributo alla conoscenza. nnn

IL PARTY DELL’INNOVAZIONE

Grande successo ha riscosso, presso piazza Leon Battista Alberti, lo show “Il party dell’innovazione” che ha visto il giornalista divulgatore Antonio Pascale impegnato in una vera e propria celebrazione dell’innovazione. Dopo il saluto di Riccardo Vanelli, e con la presenza fissa sul palco del prof. Sergio Saia dell’Università di Pisa, hanno preso parte all’evento Vittoria Brambilla dell’Università di Milano, Valentina Buffagni, Maria Zucchelli e Fosca Vezzulli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Roberto Confalonieri, presidente di Cassandra Tech srl. L’obiettivo è stato quello di ascoltare, attraverso l’esperienza dei vari ospiti, il ruolo dell’innovazione in agricoltura, come essa sia cambiata nei secoli e come ancora esistano nuove prospettive future legate alla ricerca attuale. OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 27


FOCUS S O S T ENIBILI TÀ

Convegno nazionale di Fai alla Fiera di Lazise. Apicoltori sempre più impegnati sul fronte ecosistemico

Il clima

di Raffaele Cirone

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rmai stanno tutti dalla parte delle api, ma la ricetta per salvarle in concreto non può essere improvvisata e il futuro del più importante impollinatore del Pianeta è nelle mani degli apicoltori. Questo il succo del convegno tenutosi a Lazise (VR) in occasione della Fiera nazionale dell’apicoltura per l’agricoltura, che nel 2021 ha celebrato la sua 42a edizione: con Luca Sebastiano, sindaco; Elena Buio, assessore all’Agricoltura e Stefano Dal Colle, presidente degli Apicoltori in Veneto, che hanno aperto i laDal Colle, Vallardi e Cirone

vori dedicati quest’anno al tema “L’alveare Italia e il cambiamento climatico”. È qui sul Lago di Garda che gli addetti ai lavori si ritrovano ogni anno per verificare la condizione in cui versano le api mellifere, puntuali misuratrici dei mutamenti ambientali in corso. E se un’ape è così sensibile di suo, immaginatevi un intero “alveare Italia”, composto di circa 80 miliardi di api che ispezionano ogni giorno, ciascuna, 10 milioni di fiori. Si capisce già così, senza essere grandi specialisti, che nell’arnia c’è un superorganismo che interagisce con il mondo esterno e la cui sopravvivenza dipende da una miriade di fattori.

Quando un apicoltore professionale del taglio di Pier Antonio Belletti, già agronomo vocato alla ricerca, arriva a dire che “ormai l’allevamento delle api dipende dalle nutrizioni supplementari”, ci vuole poco altro per comprendere come un equilibrio naturale sia già stato compromesso. “L’apicoltura di questo tempo non è più vocata alle grandi produzioni di un tempo, manca un adeguato apporto proteico e il sistema immunitario delle api non è più capace di resistere ai crescenti fattori di stress”. Allora viene spontaneo chiedersi di cosa ci sia bisogno per restaurare un ambiente - naturale, rurale o urbano che sia - e farne


minaccia l’ape

Api mellifere, puntuali misuratrici dei mutamenti ambientali in corso

della Commissione Agricoltura del Senato della Repubblica, ma anche Federico Caner, assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, hanno seguito i lavori di questo convegno esortando gli apicoltori, i primi ad esser colpiti dalle avversità climatiche, ma anche dalle complicazioni burocratiche, a proseguire l’opera meritoria svolta nel tenere in vita alveari. Pare chiaro, dall’evento organizzato dalla Federazione Apicoltori Italiani (FAI), che il dramma ambientale di cui si parla non sia lo specchio fedele di una realtà italiana. Così come risulta indiscutibile che sia da riconoscere al mondo apistico il merito di aver finora preservato e sviluppato un patrimonio di alveari di tutto rispetto, che per essere offerto in dote alle future generazioni ha bisogno di apicoltori più impegnati sul fronte ecosistemico che non su quello produttivo. È questo il volto sostenibile dell’apicoltura che verrà, in loBuio, Dal Colle, Sebastiano e Cirone gica conseguenza del cambiannn un luogo adatto ad api mellifere bientale che tenga se non si ap- mento climatico. e altri impollinatori. pronta una macro e micro pianiAntonella Canini, botanica e ficazione del verde. professore ordinario all’Univer- C’è infine da mettere in conto la sità di Roma Tor Vergata, smor- perdita di biodiversità, compeza gli entusiasmi di prevedere tenza di Marino Quaranta, tassopiantagioni di miliardi di albe- nomo ed entomologo del Consiri, per compensare le emissioni glio per la Ricerca in Agricoltura di carbonio in eccesso. “Poco si (CREA). Intanto un mito da sfacalcola, però, che le piante han- tare: “La situazione italiana non no bisogno di tempo per cre- è compromessa, anzi il nostro è scere, che richiedono costose un Paese dove gli impollinatori manutenzioni e, soprattutto, che sono ancora numerosi”. La ponon sempre sono utili alle api. polazione di api mellifere è in Meglio allora, lo certificano stu- costante aumento e “non esistodi recenti pubblicati sulla rivista no conflitti tra api e altri pronuscientifica Nature, diffondere fo- bi, anzi abbiamo tutto l’interesse raggere e officinali, così da ren- a rendere gli ambienti più accodere gli agroecosistemi ospitali glienti per qualsiasi specie di ine produttivi per le api”. setto utile”. Non c’è dunque restauro am- Gianpaolo Vallardi, presidente OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 29


FOCUS S O S T ENIBILI TÀ

AssoPiscicoltori alla storica regata Barcolana di Trieste all’insegna di #acquacoltura sostenibile di Elisabetta Tufarelli

L’

Associazione Piscicoltori Italiani ha partecipato alla 53° Barcolana di Trieste, la più grande regata del mondo e una festa per la città, gli appassionati di vela e i turisti. Con l’imbarcazione di 11 metri #Acquacoltura sostenibile - che al tempo stesso è stato anche lo slogan con cui l’associazione è intervenuta alla regata internazionale e alle manifestazioni correlate - e un equipaggio interamente composto da piscicoltori, tra cui il presidente Api, Pier Antonio Salvador, il vicepresidente Marco Gilmozzi, allevatore di orate e branzini ad Orbetello, Pier Giorgio Stipa dell’Agroittica toscana, è partita la gara. Nemmeno la bora, che ha soffiato forte, è riuscita a

Col vento fermare né le iniziative organizzate dai piscicoltori, né la regata di #Aquacoltura sostenibile. D’altronde i piscicoltori sono abituati a districarsi tra le difficoltà e non si sono smentiti nemmeno questa volta: la loro barca si è onorevolmente piazzata nella classifica generale. La manifestazione, che si svolge nella seconda domenica di ottobre in uno degli scenari tra i più suggestivi del mar Adriatico, tra Trieste e le acque della Slovenia, è stata anche l’oc-

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casione per presentare i meravigliosi prodotti dell’acquacoltura nazionale, tra cui il pregiatissimo storione d’allevamento, di cui l’Italia è il primo produttore dell’Unione europea. “Il nostro obiettivo - ha sottolineato Salvador - è lo stesso che anima il nostro impegno da sempre: porre l’accento sulla qualità, la salubrità e la bontà delle nostre produzioni Made in Italy, mettendo in risalto la sostenibilità dei nostri allevamenti. Il nostro settore non coin-


Ministro Patuanelli e Salvador

Il pesce d’allevamento per preservare habitat e fauna marina

in poppa volge esclusivamente piscicoltori o gente del mare, ma è anche fortemente radicato nelle tradizioni locali e regionali italiane”. Durante lo svolgimento della Barcolana si sono tenuti diversi workshop e convegni che hanno visto la partecipazione di autorità ed istituzioni, referenti per il comparto acquacoltura e pesca a livello nazionale e regionale. Più di 25 relatori, tra esperti, rappresentanti del mondo della produzione e ricerca, hanno ana-

lizzato le opportunità di sviluppo dell’acquacoltura sostenibile a livello locale, nazionale e globale e le responsabilità di tutti gli attori pubblici e privati. Il presidente dei piscicoltori di Confagricoltura, in occasione del convegno a cui ha partecipato il ministro Stefano Patuanelli, ha rimarcato la necessità di favorire la crescita del settore anche per la forte dipendenza dall’estero. “Solo due pesci su dieci sono italiani e, in considerazione dell’au-

mento consistente e continuo del consumo di prodotti ittici, occorre sviluppare il settore nazionale, che tra l’altro offre anche importanti servizi ecosistemici”. Dagli eventi è emerso che l’unica alternativa possibile allo svuotamento degli oceani dai pesci, considerato che il 60% degli stock ittici del mondo è sfruttato oltre la massima capacità sostenibile, è proprio l’acquacoltura. L’API ha rimarcato il trend positivo del comparto, con le buone le prospettive di vendita attraverso i canali della GDO, cresciute, in particolare, per le spigole e le orate. In generale, si registra una maggiore attenzione verso i prodotti ittici allevati localmente o in Italia, che garantiscono la freschezza del prodotto. Per il presidente dei piscicoltori è necessario prevedere uno sportello unico per le imprese che operano in acquacoltura, per consentire loro di interfacciarsi più facilmente e correttamente con la pubblica amministrazione. nnn OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 31


FOCUS S O S T ENIBILI TÀ

Presentato a Palazzo della Valle il cofanetto di Confagri e Assoverde. Dare valore al green pubblico e privato, migliorandone la cura e le conoscenze pratiche

di Elisabetta Tufarelli

C

onfagricoltura e Assoverde, con la pubblicazione del primo Libro Bianco del Verde, hanno raccolto, mettendole nero su bianco, le proposte tecniche e le soluzioni concrete di una rete di specialisti. “Da oggi - ha affermato la presidente di Assoverde Rosi Sgaravatti - è partito un percorso di sostanza e di stimolo per tutti gli operatori istituzionali, pubblici e privati, che si articola in un tavolo permanente, con eventi nazionali, regionali e una campagna informativa di sensibilizzazione. Siamo convinti che conoscere il significato di una corretta manutenzione del verde sia indispensabile per un vero neo Rinascimento. Rimettere al centro dell’agenda politica la cura dei nostri alberi, dei nostri giardini salvaguardando i complessi equilibri della biodiversità è l’unico modo per garantire e tutelare la salute e il benessere di tutti”. “È indubbio - ha osservato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - che in questo straordinario periodo di transizione ecologica, la rinascita delle città passi dalla cura del verde. Abbiamo posto, con questa prima edizione, una pietra miliare,

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Libro bian

che segnerà l’avvenire delle nostre città. Sono orgoglioso, perché penso che siamo riusciti a dare delle risposte esaurienti alle tante attese che oggi ruotano attorno ai temi della sostenibilità, a partire dal ruolo strategico del verde urbano, dell’abbattimento della CO2, degli effetti che il verde pubblico e privato hanno sul benessere e sulla salute di tutti noi. Saranno importanti le strategie del governo, a partire dal Recovery plan”. Dal ministro delle politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, è

arrivato un messaggio di pieno sostegno. “Stiamo attraversando un momento particolare per l’agricoltura: le ingenti risorse delineano un nuovo percorso in termini di sostenibilità, innovazione e transizione ecologica ed il florovivaismo, allo stesso modo dell’agricoltura, può essere un elemento portante e giocare un ruolo cruciale nel benessere della collettività e nella transizione verde. Questo libro rappresenta un momento di sintesi ed un manifesto per le città del futuro. Stiamo lavorando per dare conti-


Giansanti, Centinaio e Sgaravatti

Avviato un percorso di sostanza e stimolo per tutti gli operatori della “Emergenza pini in Italia”, particolarmente sentita in Campania, dove è iniziata l’infestazione di cocciniglia tartaruga, un insetto proveniente dal Nord America e nel Lazio. A Roma, in particolare, è un vero e proprio allarme fitopatologico, che mette a rischio distruzione l’80% del patrimonio pini. Ottimi risultati hanno dato le soluzioni adottate all’interno dei giardini Vaticani che, con una gestione ecocompatibile, usando endoterapia e lavaggio delle chiome, sono riuscite a salvare i 150 alberi, aprendo un importante spiraglio per arrivare a risolvere questo problema. Infine, l’ultimo volume, raccoglie in un “Quaderno tecnico” le specificità delle aziende e dei professionisti che hanno sostenuto l’iniziativa. nnn

co del verde nuità alla misura del bonus verde nella prossima legge di bilancio e promuovere una vera cultura del verde”. Il sottosegretario del Mipaaf Gian Marco Centinaio, ricevendo una copia del Libro Bianco dai presidenti di Confagricoltura e Assoverde, ha sottolineato: “Parlare di verde urbano è doveroso per la parte ecologica da valorizzare e per la bellezza delle nostre città. C’è un ruolo strategico svolto dal verde urbano e deve essere un tema presente nell’agenda della pubblica amministrazione e della politica”.

Quest’ambiziosa opera è composta da tre volumi, quello intitolato “per un neo rinascimento della cura e della gestione del verde” è dedicato all’ambito urbano e raccoglie 74 autori e 50 interventi tecnico scientifici tra università, esperti delle amministrazioni, referenti delle associazioni di settore, professionisti e imprenditori, con l’obiettivo di portare efficaci proposte all’attenzione della politica per attuarle, a livello nazionale e regionale, sui territori. Il secondo volume analizza l’attuale tema OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 33


SPECIALE ECOMONDO

Nei dibattiti in fiera la transizione green dell’agricoltura e le infrastrutture verdi per l’ambiente di Francesco Bellizzi e Gaetano Menna

T

ransizione ecologica e nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa. Sono questi i temi centrali di “Ecomondo 2021”, in programma dal 26 al 29 ottobre alla Fiera di Rimini. con quattro aree tematiche: Rifiuti e risorse - sistemi e tecnologie per il recupero delle materie prime secondarie; Bioenergie e biocarburanti - trasporto e logistica low carbon; Rigenerazione dei suoli - tutela del territorio e della risorsa idrica; Ecodesign e servizi di riparazione e ripristino - progetti di economia circolare, soluzioni per la digitalizzazione delle imprese. In contemporanea a Ecomondo si svolge Key Energy, la fiera dedicata all’energia, alle smart cities e alla mobilità sostenibile. La tradizionale manifestazione di Rimini torna con questa edizione in presenza dopo lo stop imposto per due anni dall’epidemia di Covid-19. Come consuetudine in fiera torna a esserci l’area espositiva di Confagricoltura (nel padiglione della Bioeconomia D1, stand 075), realizzata in collaborazione con Confagricoltura Emilia Romagna e Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini. Lo stand vuole essere la casa della sostenibilità, dell’innovazione e della ricerca; momento catalizzatore e vetrina.

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Ritorno Il progetto dello stand

Molti gli appuntamenti convegnistici, di confronto e dibattito che si svolgono in fiera. A partire dagli Stati Generali della Green Economy a cui partecipano 66 organizzazioni di imprese della green economy in Italia, tra cui Confagricoltura. Tra i convegni spiccano due eventi previsti per il 26 e il 28 di ottobre. “Obiettivi europei di neutralità climatica: politiche e investimenti per una filiera agroalimentare competitiva e sostenibile”, è il titolo del convegno previsto per martedì 26 ottobre ore 14, nella Sala Biobased Industry (padiglione D1). Organizzato da Confagricoltura, in collaborazione con Comitato tecnico scientifico di Ecomon-

do, Federalimentare e Enea, il dibattito verterà sul piano d’azione dell’Ue per raggiungere gli obiettivi del New Green Deal e su quali potranno essere gli effetti della riduzione dell’impatto ambientale sulla filiera agroalimentare. I relatori rifletteranno anche sulle strategie che gli Stati membri stanno delineando per raggiungere la neutralità climatica fissata per il 2050. Il secondo convegno è in programma giovedì 28, ore 10, sempre nella sala Biobased Industry ed è organizzato da Confagricoltura, Comitato tecnico scientifico di Ecomondo e Università della Tuscia di Viterbo (Unitus). Il tema dell’incontro è chiaro già nel titolo: “Alberi, boschi e agro-foresta-


Casa della sostenibilità: Confagricoltura presente con stand 075 al Pad. D1

a Rimini zione: le infrastrutture verdi a supporto dell’ambiente, dell’economia e della qualità della vita”. Al centro delle riflessioni ci sarà il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), all’interno del più vasto programma Next Generation per l’Europa, nei punti in cui affronta il tema della riforestazione, del recupero e del ripristino ecologico (ecological restoration) di ambienti naturali e del paesaggio. Gli interventi si concentreranno sul “restauro ecologico” negli ambienti di pianura, aree costiere, zone umide e ripariali lungo i fiumi e i canali, nelle quali la piantagione di alberi, in combinazione con terreni agricoli (agroselvicoltura o agroforestry), potrà dare un

logica del sistema agroalimentare italiano”, organizzato dagli Stati Generali della Green Economy (sarà presente Giovanna Parmigiani, componente di giunta delegato all’Ambiente). Il 29 ottobre alle ore 10 (Sala Biobased Industry) su “Il ruolo dell’industria bio-based per un pianeta in salute nell’era post-covid”, organizzato da Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, Cluster Spring (sarà presente Alessandro Bettoni, presidente FNP Bioeconomia); sempre il 29 alle ore 10 Sala Agorà Energy 2 su “La Transizione ecologica e il futuro delle bioenergie”, organizzato da Elettricità Futura e associazioni del settore delle bioenergie (interverrà Enrico Allasia presidente FNP Risorse boschive). nnn

contributo al Green New Deal europeo. Inoltre, in fiera, sono previsti specifici interventi di Confagricoltura nei seguenti convegni: il 26 ottobre 2021 alle ore 10 (Sala Biobased Industry pad.D1) su “Agrifood post Covid”, organizzato dal Cluster Agrifood (interverrà Matteo Brunelli di Ortogest; sempre il 26 alle ore 14.30 (Sala Agorà Energy 2 pad.D7) su “Tecnologie e qualità dei progetti per l’agrivoltaico sostenibile”, organizzato da ENEA & ETA Florence Renewable Energies (interverrà Alberto Mazzoni vice presidente FNP Bioeconomia); ancora lo stesso giorno alle ore 15 (Sala Neri 2) su “Il ruolo della green economy per la transizione ecoOTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 35


SPECIALE ECOMONDO

Attività connessa

“A

umentare la produttività e la competitività. Sono queste le sfide che l’agricoltura ha di fronte per affrontare i nuovi scenari mondiali che chiedono da una parte di sfamare una popolazione in continuo aumento, dall’altra un sempre maggiore impegno per preservare le risorse naturali. Da qui la necessità per le imprese di diversificare sempre di più le proprie attività”. Così il presidente di Confagricoltura Massimiliano

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Giansanti, intervenuto alla tavola rotonda “La nuova agricoltura. Agriturismo, vendite dirette, agroenergie: la rivoluzione delle attività connesse”, organizzata da Agribusiness 24, la recente piattaforma de Il Sole 24 Ore che raggruppa tutta l’offerta del gruppo nel settore food, dal campo normativo a quello industriale e finanziario, con analisi ed approfondimenti esclusivi. Tra le attività connesse, particolarmente importante, a parere del presidente di Confagricoltura, c’è

Giansanti al dibattito del Sole24Ore. Produrre agroenergie come integrazione reddituale

quella della produzione di energie rinnovabili. “Gli agricoltori - ha ribadito - devono continuare a produrre cibo, ma sempre più saranno chiamati a fornire servizi ecosistemici. In tale contesto le aziende agricole possono assumere un ruolo centrale nella transizione energetica, contribuendo non solo alla decarbonizzazione del settore attraverso la produzione di energia rinnovabile nei comparti della termica, elettricità e biocarburanti, da filiere a biomasse agricole e forestali, senza demonizzare il fotovoltaico da utilizzare nei terreni marginali e meno produttivi che esistono in ogni azienda, ma anche favorendo un incremento della capacità di assorbimento di CO2 nei suoli e nei vegetali. Consentendo così di partecipare al processo di crescita della bioeconomia e dell’economia circolare e portando nuove opportunità di reddito nelle aree interne del Paese dove la disponibilità di biomasse è ampia ma scarsamente valorizzata.” Per la transizione energetica il Recovery fund mette a disposizione 4,5 miliardi. “È un’occasione che non possiamo perdere - ha concluso Giansanti -. Gli agricoltori sono pronti ad investire nelle rinnovabili. C’è bisogno però di iter procedurali e autorizzativi snelli e veloci, che ci consentano di utilizzare questi soldi nel breve tempo a disposizione. Sarebbe veramente grave se, per mancanza di coraggio, ci trovassimo un giorno a dover acquistare energie rinnovabili da altri Paesi a noi vicini”. (G. B.) nnn


La crisi delle supply chain rallenta la produzione di legno in Italia e Ue, ma la domanda continua a crescere

L

a principale conseguenza del rallentamento delle merci è il costante incremento dei prezzi. Questo vale anche per il legname, arrivato tra luglio e fine settembre ad un +45%, dopo l’aumento record di maggio (+70%). La diminuzione dell’offerta rispetto a una domanda in costante crescita rende il miliardo di metri cubi di alberi, annualmente coltivato in Europa, non sufficiente alla produzione, costringendo i Paesi comunitari a ricorrere massicciamente all’importazione di materia prima. Discorso che vale anche per l’Italia che, secondo il Rapporto sullo stato delle foreste e del settore forestale in Italia (Raf), nel 2017 ha utilizzato solo il 37,4% della propria risorsa naturale. Nettamente al di sotto della me-

dia dell’Europa meridionale (67%). A distanza di quattro anni, le cose non sono cambiate molto. “Oggi il tasso di ottimizzazione delle foreste italiane non raggiunge il 40% e questo ci rende dipendenti dal mercato estero”, commenta a Mondo Agricolo Enrico Allasia, alla guida della Federazione nazionale di prodotto delle Risorse boschive di Confagricoltura. Eppure, i dati del recente Inventario Nazionale Foreste e dei Serbatoi forestali, realizzato da Arma dei Carabinieri e Crea ci dicono che i boschi italiani hanno raggiunto quota 11 milioni di ettari, con una crescita di 587.000 ha negli ultimi dieci anni. La causa del paradosso di avere alberi in abbondanza, ma di dover ricorrere all’importazione è da ricercare nel rallentamento delle supply chain che rende la capacità produttiva europea non in linea con degli ordinativi. Basti pensare che le grandi segherie hanno già esaurito le scorte del primo trimestre 2021. La carenza di legname è a livello europeo e si prevede che proseguirà fino al quarto trimestre di quest’anno. Lo stato delle infrastrutture forestali viarie non aiuta. Il problema è sentito molto dalle aziende forestali italiane, vista la grande presenza

Enrico Allasia

di boschi in quota. “Al contrario di altri Paesi come la Francia, in cui sono tante le aree forestali pianeggianti e quindi più facili da gestire, noi dobbiamo affrontare i dislivelli di montagne e colline - commenta Allasia -. Spesso macchinari e mezzi moderni non possono essere sfruttati al meglio, viste le condizioni della viabilità forestale, spesso fatta di mulattiere”. Insomma, l’indotto produttivo del legno ha bisogno di interventi importanti, visto anche il valore pubblico e generale che gli operatori del settore svolgono. “Noi siamo vincolati a impegni molto rigidi per la prevenzione di incendi boschivi e del dissesto idrogeologico - dice il presidente della Federazione nazionale di prodotto delle Risorse boschive di Confagricoltura -. Si tratta di oneri e doveri che non ci vengono riconosciuti in alcun modo”. Con l’arrivo della nuova Pac e con la definizione degli ambiti di applicazione degli ecoschemi “speriamo che l’Unione Europea proceda ad una quantificazione economica delle attività di interesse pubblico e collettivo attraverso la monetizzazione dei servizi ecosistemici. Abbiamo bisogno di ripensare il concetto di preservazione del patrimonio boschivo - prosegue -. La sostenibilità ambientale di cui parla il Recovery Fund non può essere perseguita senza una tutela della produttività”. nnn Problema strade molto sentito per i boschi ad alta quota

Infrastrutture viarie OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 37


SPECIALE ECOMONDO

Confagri collabora con Conaibo e Fondazione Alberitalia per valorizzare foreste e imprese boschive

Insieme per le foreste

L

e tematiche forestali e di gestione dei soprassuoli arborei stanno sempre più diventando argomenti d’elezione degli obiettivi delle strategie comunitarie e nazionali in tema di agricoltura ed ambiente. Diverse sono le novità in ambito legislativo e programmatico del comparto forestale: dall’iter di approvazione in via di conclusione dei tanto attesi decreti attuativi sulla pianificazione e sulla viabilità forestale, alla definizione dello strumento degli accordi di foresta e delle future opportunità a valere sul fondo complementare del PNRR. Proprio nell’ottica di ampliare la molteplicità di attività sindacali su tematiche più prettamente tecni-

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che del comparto forestale, Confagricoltura ha avviato due collaborazioni con enti di rappresentanza del comparto. Un primo accordo è stato sottoscritto con Conaibo, il Coordinamento nazionale delle Imprese. Confagricoltura ha aderito in qualità di socio onorario. Le specifiche dell’accordo che ha sottoscritto mirano a valorizzare, in primis, la crescita professionale delle imprese boschive, la tutela e la valorizzazione della figura dell’impresa boschiva e dell’operatore forestale, oltre che promuovere e sviluppare dgli utilizzi forestali. Ha, inoltre, altri obiettivi condivisi che interessano progettualità congiunte inerenti alla tracciabilità di filiera ed alla valorizzazione delle produzioni legnose di origine nazionale,

di Silvia Piconcelli Manutenzione del bosco

anche attraverso la partecipazione a bandi europei e nazionali. Una seconda collaborazione si è avviata con la Fondazione Alberitalia, i cui principi fondamentali sono ispirati alla promozione ambientale, al contrasto ed alla mitigazione del cambiamento climatico attraverso l’impiego di soluzioni basate sulla natura, quali, ad esempio, l’attività di piantumazione di alberi e boschi di specie ecologicamente idonee. L’intento dei soci della fondazione è quella di supportare una gestione sostenibile delle foreste, nell’ottica di massimizzare la fissazione e l’immagazzinamento del carbonio negli alberi e di promuovere la sostituzione con il legno delle materie prime esauribili. Quale socia aderente alla fondazione, Confagricoltura mirerà a valorizzare i servizi ecosistemici delle risorse forestali e del patrimonio florovivaistico, sia in ambiente urbano che rurale, anche alla luce del raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo e dei progetti di piantumazioni di nuovi alberi previsti nel Dl clima. La formalizzazione di questo accordo, che avverrà a breve, garantirà benefici alle nostre aziende forestali e florovivaistiche attraverso la condivisione di nuovi know-how, progetti di impianto innovativi, sostenibili e costantemente monitorati, nel quadro della promozione di una cultura del verde. nnn


Più alberi contro la Co2 Mercatino Franchising e Up2You al convegno di Confagricoltura con il loro progetto di piantumazione di nuovi alberi di Francesco Bellizzi

Q

uarantacinquemila tonnellate di gas serra, pari a quanto riescono ad assorbire 240.000 alberi in 5 anni. Ecco quanto Mercatino Franchising è riuscito a risparmiare all’atmosfera con la vendita di 7 milioni oggetti usati in un anno di attività. Il calcolo è stato realizzato grazie all’applicazione del Life3 Cycle Assesment (Lca), sistema di valutazione di impatto ambientale dell’Enea messo a punto dal suo spin-off, Eco-innovazione. Tutti i risultati di questa collaborazione con l’ente di ricerca verranno raccontati al convegno “Al-

beri, boschi e agro-forestazione: le infrastrutture verdi a supporto dell’ambiente, dell’economia e della qualità della vita”, in programma a Ecomondo di Rimini il prossimo 28 ottobre e organizzato da Confagricoltura insieme al comitato tecnico scientifico del festival e l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo (Unitus). Il convegno sarà l’occasione per il presidente della catena di negozi di usato, Sebastiano Marinaccio, per parlare anche del progetto “I Boschi Mercatino Franchising”. L’iniziativa, realizzata con la community Up2You (startup fondata da Andrea Zuanetti, Alessandro Broglia e Lorenzo Vendemini), prevede la messa a dimora di 750 piante (per più di 1.000 tonnellate di CO2 catturata), attraverso l’acquisto di oggetti usati. A partire da questo autunno, nei 200 punti vendita di Mercatino Franchising sarà possibile, insieme all’acquisto di articoli, partecipare ad uno dei quattro progetti di tutela ambientale che Up2You ha in corso in Puglia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Lazio e Sicilia. “Applicare una valutazione di impatto ambientale all’attività dei nostri 200 negozi è stato entusiasmante - spiega Marinaccio -. In Eco-innovazione, diretta dal professore Paolo Masoni, abbiamo trovato una grande esperienza

per la valutazione di sostenibilità e mancato impatto ambientale del ciclo di vita dei prodotti. È emersa anche la grande passione lavorativa dei ricercatori, guidati dall’ingegnere Alessandra Zamagni, che hanno lavorato concretamente a questa collaborazione. Questa sperimentazione scientifica sul riuso dei beni – aggiunge il presidente - prima di essere accreditata con certificazione dall’Enea è stata sottoposta a ben due revisioni critiche”. I risultati dell’analisi dell’impatto sull’ambiente della rivendita di oggetti di seconda mano effettuata da Enea sono molto interessanti. A partire dalla ricaduta economica positiva nelle tasche dei venditori di Mercatino che, nel periodo preso in considerazione, hanno ottenuto rimborsi per 40 milioni di euro. Il risparmio di materie prime e energia ottenuto è pari alle risorse consumate in 1 anno da un comune di 14.000 abitanti o a quelle necessarie per costruire 310 appartamenti da 80 metri quadri. Scorrendo il report di Mercatino Franchising sui risultati della collaborazione con l’Enea, si scopre anche che la vendita di 7 milioni oggetti usati ha risparmiato all’ambiente anche 30mila chili di Pm 2.5, l’equivalente di quanto emesso da 3 miliardi di sigarette. nnn OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 39


SPECIALE ECOMONDO

Boscaiolo 4.0

In provincia di Novara l’impresa familiare di Lorenzo Cattellino si occupa di gestione forestale. Impegno per sviluppo sostenibile di Ercole Zuccaro

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er alcuni è il piacere del sapore antico di riscaldarsi al fuoco della stufa o del camino; per altri la necessità di attivare un sistema di combustione che possa fare a meno di combustibili fossili stante l’impossibilità di allaccio alla rete del gas, per altri ancora è la scelta di sfruttare le energie rinnovabili, pur con le discussioni in atto sulle emissioni in atmosfera di polveri sottili: oggi gli impianti di riscaldamento con generatori che utilizzano la biomassa quale combustibile si stanno diffondendo a una platea sempre più vasta di fruitori. “Energia dal legno” è un’impresa di Borgomanero, in provincia di Novara, che ha scelto di asse-

condare questa tendenza, impostando un’attività a conduzione familiare che produce lavoro e reddito. La passione di stare all’aria aperta in mezzo alla natura e l’interesse di coniugare questo desiderio con un business profittevole hanno spinto, oltre vent’anni fa, Lorenzo Cattellino, classe 1977, ad abbandonare il suo primo lavoro di giardiniere dipendente per dedicarsi, con la moglie Elena, alla gestione forestale, che oggi conduce insieme al socio Alessandro Spagnoli di Fara Novarese ed a cinque dipendenti che lo coadiuvano nell’impegno. “La nostra - spiega Lorenzo Cattellino - è una società a responsabilità limitata che occupa a tempo pieno le nostre fa-


miglie. Nel corso di quindici anni l’impresa si è sviluppata e consolidata, diventando un punto di riferimento importante del comparto a livello territoriale. Oggi lavoriamo su diversi fronti: abbiamo un’attività che si occupa di gestione dei giardini, di manutenzione del verde, mentre “Energia dal legno” si dedica alla gestione forestale. Acquistiamo lotti di boschi, pioppi e altre essenze forestali in piedi, li abbattiamo e commercializziamo il legname ottenuto”. La legna da ardere viene consegnata già spaccata, pronta per l’utilizzo, ai privati consumatori, mentre le segherie, prevalentemente locali, acquistano legname da opera; altri operatori acquistano il cippato. L’impresa si è sempre mantenuta al passo con i tempi, innovando attrezzature e macchinari. “L’ultimo acquisto che abbiamo effettuato è un cippatore installato su un apposito automezzo - ci racconta Elena che segue la parte amministrativa dell’azienda così possiamo arrivare nell’impianto da trattare e procedere con l’abbattimento degli alberi e la cippatura: tronchi e rami, in base alle caratteristiche e alle dimensioni, vengono destinati alla produzione di legna da ardere o di legname da opera, mentre le ramaglie e gli scarti di lavorazione vengono

Servono sostegni in grado di incentivare l’impegno economico dei conduttori cippati sul posto. Siamo in grado di offrire un servizio chiavi in mano ai nostri clienti: entriamo in una pineta, un impianto di latifoglie o un bosco, con tutte le autorizzazioni previste, procediamo agli abbattimenti e lasciamo il terreno pulito e in ordine”. L’attività è molto apprezzata anche dalle imprese di costruzione che effettuano lavori stradali. In questo caso “Energia dal legno” precede e affianca l’attività di realizzazione dell’opera, predisponendo il terreno per il tracciato e disboscando il ciglio stradale. Un’attività che appassiona in modo particolare l’impresa è la realizzazione di potature di piante secolari o di particolare pregio. “I nostri collaboratori - spiega Elena - hanno frequentato corsi di tree climbing senza creare nessun ingombro a terra; operiamo senza l’utilizzo di piattaforme anche in zone impervie. Gli operatori svolgono lavori accurati calandosi con le funi dagli alberi”. Per i soci di “Energia dal Legno” la gestione forestale avrà ampi spazi in futuro. “Con l’attenzione che sviluppando a livello ambientale il nostro lavoro acquisirà sempre maggior interesse: purtroppo commenta Lorenzo - fatichiamo a trovare personale perché sono pochi i giovani che vogliono dei dubbi dedicarsi a questo tipo di attività”. Un altro aspetto che sottolineano i soci è la necessità che lo Stato adotti una politica forestale nazionale, declinata a livello territoriale, che tenga in maggior considerazione gli investimenti che vengono realizzati per costituire boschi e foreste. “Le spese sono ingenti - dice Lorenzo - e il ciclo di coltivazione è lungo: per questo occorrerebbero sostegni in grado di incentivare l’impegno economico dei conduttori dei fondi”. nnn OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 41


SPECIALE ECOMONDO

Il fascino del legno

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Un impegno imprenditoriale di tutto rispetto, con l’Albo regionale di categoria. In Abruzzo l’azienda di Giò Felice Grossi: professionalità, manutenzione forestale e allevamento di Elisabetta Tufarelli

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iamo proprio nel cuore dell’Appennino abruzzese, non lontani da Tagliacozzo, uno dei più bei borghi d’Italia, che fu anche capitale della Marsica. A pochi chilometri di distanza, sulla strada provinciale per Sante Marie, immersi nella natura tra le maestose montagne, verdi d’estate e bianche d’inverno, incontriamo Giò Felice Grossi, che insieme al fratello Domenico e al socio Mario Giansante, manda avanti un’attività agricola dedicata al taglio della legna destinata ad uso combustibile e al legname per la lavorazione. L’Italia è piena di boschi, la superficie forestale è triplicata nell’ultimo secolo e rappresenta più di un terzo del territorio. L’Abruzzo, in particolare, a livello nazionale, con il 37% del territorio occupato da area protetta e tre parchi nazionali che si estendono su circa 274mila ettari, è al primo posto. I boschi, però, vanno gestiti con attenzione e professionalità sulla base della pianificazione territoriale. “La mia famiglia, da generazioni spiega Giò Felice - si occupa del taglio, della raccolta di legna e legname, fino alla consegna. Nel nostro lavoro utilizziamo boschi

di proprietà o che gestiamo per il taglio. Generalmente si tratta di querce e castagno, e il legname viene destinato per lavorazioni artigianali ed industriali, mentre da quelli cedui si estrae la legna da ardere”. Non esistono più i taglialegna e nemmeno i boscaioli delle fiabe, ma un impegno imprenditoriale di tutto rispetto, con regolare iscrizione alla Camera di Commercio e all’Albo regionale di categoria. “La nostra - prosegue - è un’attività impegnativa, dura e affascinante, che richiede professionalità, perché ci occupiamo di una risorsa preziosissima, il legno, utilizzato da sempre per gli scopi più diversi”. Il patrimonio boschivo privato è molto ricco e occorre curare le piante di pregio, così come agire con tagli appropriati per la produzione di legna e legname. Fondamentale intervenire sempre nel rispetto dell’ambiente, così come non rinunciare alle soddisfazioni economiche. Sempre con il fratello Domenico e Mario Giansante, l’altro ramo d’attività è l’Agricola zootecnica Poggetello, una società cooperativa dedita all’allevamento di vacche da carne e da latte, con trasformazione e vendita diretta dei propri prodotti. “L’allevamento - racconta l’imprenditore

Occorre curare le piante di pregio, così come agire con tagli appropriati - è nato da un’idea che ci è venuta nel 1983, anche se è entrato in piena produzione nel 1987. Dalle nostre 120 Frisone italiane ricaviamo un ottimo latte e abbiamo anche 75 vacche da carne, tra Marchigiane e Limousine, che ci danno carne di elevata qualità, molto apprezzata dai consumatori”. In azienda opera anche un punto vendita diretto: la “Macelleria Poggetello”, che viene gestita dalla moglie di Giò Felice, Antonella e da quella di Domenico, Agata. “È un’attività che ci dà soddisfazione. I nostri clienti - conclude l’imprenditore apprezzano la qualità della carne che produciamo. Non trasformiamo direttamente il nostro latte, che viene raccolto e lavorato da An.Sa.Pe., una cooperativa di cui siamo soci anche noi, che punta proprio sulla valorizzazione di tutte le produzioni del territorio. Devo sottolineare con orgoglio che anche i nostri latticini e i nostri formaggi, dalle mozzarelle alle ricotte, da quelli appassiti come le scamorze a quelli secchi, piacciono molto”. nnn

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NOV I TÀ IN C AMP O

Confagricoltura partner del progetto internazionale di ricerca NoAW. Approcci innovativi per dare valore a sottoprodotti e residui agricoli

di Daniele Rossi

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reare più valore dai sottoprodotti e dalle materie prime residuali dell’agricoltura: il progetto di ricerca NoAW (noaw2020. eu) ha trovato soluzioni innovative e rivoluzionarie per i sottoprodotti continuamente generati dall’agricoltura. NoAW è l’acronimo di ‘No AgroWaste’: approcci innovativi per trasformare i residui agricoli in beni ecologici ed economici”. Grazie al progetto, i residui di paglia, il letame e gli scarti di cantina vengono trasformati in bioplastiche, biofertilizzanti e biogas eco-compatibili. Pertanto, il principio dell’economia circolare offre soluzioni sostenibili per la valorizzazione dei sottoprodotti agricoli, riducendo la plastica convenzionale, mitigando il riscaldamento globale e proteggendo le risorse naturali. Il progetto - a guida francese (INRAE di Montpellier) e al quale ha attivamente partecipato Confagricoltura - è stato interamente finanziato dal Programma Quadro Horizon 2020 dell’Unione Europea. Sono stati coinvolti 32 partner provenienti da Uni-

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Indicare versità, organizzazioni di ricerca pubbliche, rappresentanze e altre istituzioni di una dozzina di Paesi, compresi i partecipanti da Cina, Taiwan e Hong Kong. “Abbiamo sviluppato sinergie di collaborazione chiave e rivolu-

zionarie, che speriamo vengano sfruttate ulteriormente nel quadro della prossima proposta di progetto collaborativo UE-Cina nell’ambito di Orizzonte Europa”, ha detto Nathalie Gontard, coordinatrice del progetto.


Residui, letame, scarti trasformati in bioplastiche, biofertilizzanti e biogas

la rotta “Abbiamo creato valore ben oltre la digestione anaerobica dei sottoprodotti agricoli”, ha aggiunto Gontard. L’azione di potenziamento del pre e post trattamento dei residui agricoli ha esteso il campo di applicazione

alle materie prime che possono essere utilizzate negli impianti di biogas. L’innovativa digestione anaerobica a due fasi consente di produrre biogas, bioidrogeno, biometano, biofertilizzanti e biopolimeri di poliidrossi-alcanoato

(PHA) ad alto valore aggiunto nello stesso impianto. La prossima generazione di plastiche ecocompatibili nel settore agroalimentare è arrivata utilizzando processi innovativi di conversione di paglia, vigneti e altri residui vegetali in materiali compositi biodegradabili innovativi (combinando ad esempio PHA e fibre lignocellulosiche) da destinare alla produzione di imballaggi alimentari e non alimentari sostenibili e molte altre applicazioni in agricoltura e orticoltura, per sostituire alcune plastiche monouso di derivazione petrolchimica. Inoltre la personalizzazione di concetti di marketing e business regionali sostenibili - con un approccio integrativo e strategico - ha suggerito di combinare le risorse tecnico-economiche con quelle ambientali, attivando business regionali circolari, coerenti, pertinenti e applicabili a diverse filiere agro-alimentari caratterizzate da più dimensioni. “Connettere persone e imprese per promuovere l’innovazione fa sempre bene”, sostiene il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Il progetto NoAW si va concludendo con successo, fornendo agli stakeholders dell’agrifood l’opportunità di discutere le innovazioni attuali e future nella gestione dei sottoprodotti agricoli e la creazione di materiali ed energia di origine biologica. I massimi esperti in tutti i continenti, dall’Europa e dalla Cina, hanno condiviso le loro conoscenze ed esperienze su soluzioni innovative di successo, strumenti, metodi e tecnologie emergenti sviluppati nel progetto NoAW e oltre: un’opportunità unica di networking e matchmaking. nnn OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 45


M APPAMONDO

di Jordan Nash

Tre miliardi di dollari per l’agricoltura Usa

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uone notizie per gli agricoltori a stelle e strisce. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha annunciato un pacchetto di investimenti da 3 miliardi di dollari per affrontare le sfide più urgenti con cui il settore primario si deve confrontare, sfide senza preceden-

ti su più fronti. “La pandemia ha avuto un impatto su ogni fase della nostra catena di approvvigionamento alimentare, dalla produzione di materie prime alla lavorazione e alla consegna. Gli agricoltori, gli allevatori e i proprietari di terreni forestali sperimentano sempre più le conse-

guenze che derivano dai cambiamenti climatici con forti tempeste, inondazioni, siccità e incendi”, ha detto Il segretario all’Agricoltura Tom Vilsack. Il pacchetto di aiuti contiene, tra l’altro, 500 milioni di dollari di sostegno per le imprese colpite dalla siccità e per incoraggiare l’adozione di

pratiche intelligenti per la gestione dell’acqua. Ulteriori 500 milioni servono a prevenire la diffusione della peste suina africana (PSA) di cui c’è stata una recente epidemia nella Repubblica Dominicana; altri 500 sono dedicati a calmierare le perturbazioni finanziarie dei mercati agricoli.

OLIO D’OLIVA TUNISINO, PRODUZIONE CRESCE DEL 42%

NUOVA ZELANDA SCEGLIE AGRICOLTURA RIGENERATIVA

La produzione di olio d’oliva in Tunisia dovrebbe crescere del 42% in questa campagna. I dati diffusi dalla direzione generale della Produzione agricola del ministero tunisino dell’Agricoltura, delle Risorse idriche e della Pesca stimano una raccolta di 240.000 tonnellate, con un aumento di 100.000 tonnellate rispetto alla precedente, ma i dati definitivi dipenderanno dalle condizioni meteorologiche di ottobre. Lo scorso anno è stata un’annata di “bassa”, con la produzione diminuita del 65%. La filiera tunisina dell’olio d’oliva è il principale contribuente al bilancio dell’export agricolo del Paese e il ministero prevede, per fine ottobre, un’esportazione di 180mila tonnellate.

In Nuova Zelanda esiste una concreta e significativa opportunità di riuscire a sviluppare i mercati sfruttando la tendenza globale verso l’agricoltura rigenerativa. Lo ha rivelato un’indagine commissionata da Beef + Lamb New Zealand e New Zealand Winegrowers. Secondo i ricercatori questo trend è destinato sicuramente a crescere. Il Paese ha il vantaggio di trovarsi in una posizione migliore rispetto ad altri per i sistemi di allevamento, così diversi dall’agricoltura convenzionale. Anche la vitivinicoltura neozelandese è avanzata, perché dal 1995 ha avviato un programma leader di sostenibilità. I consumatori, conclude lo studio, sarebbero anche disposti a pagare di più per questi prodotti.

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Francia: cambiamento climatico colpisce le produzioni

L’

agricoltura sarebbe una delle principali vittime dei cambiamenti climatici con l’aumento della temperatura media globale. Per correre ai ripari, in Francia, serve una profonda riforma che punti su ricerca e sviluppo, irrigazione e assicurazione dei raccolti, altrimenti si rischia

di mettere in gioco sovranità alimentare e peso internazionale del settore. Quest’anno, il clima ha colpito indistintamente tutte le regioni. Gelate, alluvioni, grandinate, siccità, ma anche patologie come la peronospora. La frutticoltura registra perdite che arrivano anche al 70%. Si stima che anche

la produzione di vino sarà inferiore di quasi il 30% rispetto a quella del 2020. In questo scenario sfavorevole sembrano salvarsi solo i cereali, con la produzione di grano tenero che dovrebbe aumentare del 26,4%, di grano duro che segna + 36% e di orzo che cresce del 27%. Intanto, dinnanzi

al tribunale amministrativo di Parigi è in corso un’azione legale, promossa da: Notre Afaire à Tous, la Fondazione Nicolas Hulot per la Natura e l’Umanità, Oxfam France e Greenpeace France per costringere la Francia a intraprendere azioni concrete proprio contro i cambiamenti climatici.

GERMANIA, BRACCIO DI FERRO TRA GDO E AGRICOLTORI

UN’APP PER DEGUSTARE IL VINO SPAGNOLO

In Germania continua a mantenersi alta la tensione tra gli agricoltori e la grande distribuzione sui prezzi dei prodotti alimentari. Ma non solo. Come ha segnalato Agrapress nella rassegna della stampa estera, Land schafft Verbindung (Lsv) e l’Associazione dei produttori lattiero-caseari tedeschi (Bdm), avevano bloccato con i loro trattori i magazzini di Aldi ed Edeka per chiedere prezzi più alti per i loro prodotti, con risultati deludenti. Il timore ora è che la Deutscher Bauernverband (Dbv), all’interno del Centro di coordinamento tra commercio e agricoltura (Zkhl) possa negoziare direttamente con l’industria agricola senza consultare le altre O rganizzazioni.

In Spagna, un’azienda valenciana, Wine Luthier, è riuscita a sviluppare, attraverso l’intelligenza artificiale, un sistema capace di descrivere le sensazioni gustative del vino. Come suggerisce il nome, che unisce i termini vino e liutaio, lo strumento è in grado di offrire informazioni oggettive su un vino ai viticoltori e alle aziende di marketing. Tutto è partito dalla volontà di riuscire ad inserire matematica, analisi e scienza dei dati. Dopo otto anni di ricerca, che ha coinvolto più di 300 assaggiatori, una ventina di enologi e l’Università Politecnica di Valencia, è ora possibile conoscere con precisione la differenza di sapore dei singoli appezzamenti dei 12.000 vini analizzati. OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 47


EPS Ente Produttori Selvaggina di Landolfo di Napoli

Confronto sulla biodiversità

Mentre si attende la conclusione della campagna per le raccolte delle firme necessarie a promuovere il referendum per l’abolizione della legge 197/92 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio), si sta manifestando all’orizzonte un nuovo argomento che sicuramente sarà oggetto, nei prossimi mesi, di ampia discussione. Si tratta della proposta di Piano per la Transizione Ecologica all’esame, al momento in cui scriviamo, delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato. Con questo atto - ne seguirà un secondo con dati quantitativi e cronoprogramma - sottoposto al parere parlamentare, il governo “intende fornire informazioni di base e un inquadramento generale sulla strategia e dare un quadro concettuale che accompagni gli interventi del PNRR. E promuovere riflessioni su temi di grande impatto culturale”. Il Piano per la Transizione Ecologica prevede pure misure per il 48 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2021

ripristino e il rafforzamento della biodiversità, con l’obiettivo di invertire il degrado degli ecosistemi, che naturalmente interessano molto anche il mondo venatorio. La strategia ipotizzata comprende impegni e azioni specifici da realizzarsi entro il 2030. Appare opportuno prestare particolare attenzione al punto A.1.6. che, in linea con le strategie europee, propone pure un consistente potenziamento ed allargamento delle aree protette che passerebbero dall’ attuale 10,5 al 30% della superficie; rigorosa protezione degli habitat a rischio da 3 al 10%; rafforzamento della biodiversità in 14 aree metropolitane; adozione di “soluzioni basate sulla natura” per il ripristino degli

ecosistemi degradati; forte spinta al monitoraggio a fini scientifici di habitat e specie a rischio. La necessità di contenere gli effetti negativi dello “sviluppo selvaggio”, da tutti condivisa, tuttavia fa nascere motivi di preoccupazione. Per la sopravvivenza dell’ecosistema non basta vietare le attività - l’esperienza di questi ultimi anni dovrebbe essere di insegnamento - ma sarà necessario avviare un’effettiva, duratura e concreta gestione del territorio e delle sue risorse. Il cronoprogramma proposto dal governo appare estremamente concentrato e di avvio temporalmente rapido. È urgente quindi - se l’interesse è di posizionare in avanti il Paese Italia che il necessario confronto, sia in sede parlamentare, sia con le rappresentanze socio economiche, avvenga non solo in modo rapido, ma anche e soprattutto costruttivo.


PATRONATO

di Elisabetta Tufarelli

Due domande a… Franco Caria Continua il nostro viaggio sul territorio con i responsabili dei patronati provinciali. Ci fermiamo ad Oristano dove incontriamo Franco Caria, responsabile patronato Oristano. Ci racconta la sua esperienza? Ho iniziato in Confagricoltura nel ‘90. Quattro anni dopo sono diventato responsabile del patronato. La nostra struttura è ben articolata sul territorio: la sede di Oristano copre tutta la città e i comuni limitrofi, mentre tra le sedi zonali di Cabras, Ghilarza, Arborea e Terralba e i recapiti riusciamo a soddisfare tutto il territorio. E’ un lavoro interessate in cui tatto e rapporto umano sono fondamentali perché si toccano situazioni personali, disagi, malattie e occorre riuscire a trasmettere fiducia a tante persone diverse. Chi si rivolge a noi è alle prese con problemi che non riesce a risolvere da solo: il nostro impegno è quello trovare e indicare le soluzioni più adatte al singolo caso.

Qual è il problema più sentito dalla vostra utenza? Ci chiedono le informazioni più disparate perché il nostro è un lavoro di consulenza personalizzata sul proprio caso di disagio. Il nostro sforzo è quello di aiutare, in ogni caso, i nostri utenti a prendere la decisione giusta. Ora moltissime sono le domande per quota 100, in dirittura d’arrivo; seguono le richieste legate al Covid: chiarimenti sul Green pass e sugli indennizzi, seguono l’assegno ponte e l’invalidità.

ASSEGNO UNIVERSALE PONTE L’assegno universale ponte è già vigore, è possibile richiederlo fino al 31 dicembre prossimo, ma se la domanda viene fatta entro la fine di ottobre, saranno salvaguardati gli arretrati. Ne dà notizia il patronato Enapa di Confagricoltura, sottolineando la proroga per farne richiesta che, per questa soluzione tampone individuata dal governo in attesa dell’adozione dell’assegno universale sui figli, scade il 31 ottobre. La misura si rivolge a professionisti, lavoratori autonomi, inoccupati, disoccupati che non rientrano nell’ANF (assegno nucleo familiare).

DOMANDE D’INVALIDITÀ Hai già fatto domanda d’invalidità? L’Inps, con un messaggio pubblicato il 1° ottobre, ha comunicato la possibilità di inoltrare online, all’Istituto, la documentazione sanitaria probante, per snellire le procedure agevolando l’utenza. Così, anche senza visita medica sarà possibile accertare lo stato di invalido civile. Il servizio riguarda chi ha già presentato una domanda di invalidità; la definizione delle domande o posizioni in attesa di valutazione sanitaria di prima istanza o aggravamento; le revisioni di invalidità. Per informazioni rivolgersi all’Enapa. OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 49


ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO SARDEGNA PAOLO MELE PRESIDENTE

Paolo Mele è il nuovo presidente di Confagricoltura Sardegna. Imprenditore agricolo impegnato per promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibile del comparto agricolo, dal 1986 è al timone della società Sa Marigosa, oggi la più importante organizzazione di produttori di melone, anguria e cultivar, con produzioni tra cui spicca il Carciofo Spinoso di Sardegna D.O.P. con un mercato che va ben oltre i confini regionali. È stato presidente del Consiglio di amministrazione della Sinis Ortofrutticola, dedita al commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli. Dal 2020 è amministratore della Società agricola Evaristiano. Da sempre impegnato in attività di rappresentanza e tutela sindacale delle aziende agricole, dal 2017 è presidente di Confagricoltura Oristano. È stato presidente nazionale della Federazione nazionale di prodotto Orticolo di Confagricoltura. Dal 2012 è consigliere e membro del comitato esecutivo di Unaproa, l’Unione Nazionale tra le Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli. 50 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2021

di Alessandra Porro

CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA VERONA

Cambiamenti climatici

Nuove varietà di riso e viti resistenti, pomodori con tolleranza a stress, meli con cicli vegetativi più lunghi. E ancora: flussimetri, stazioni meteo, elettrovalvole e modelli predittivi che indicheranno come comportarsi nei campi in caso di carenze idriche e situazioni meteo anomale. L’agricoltura si affida alla ricerca per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici, che stanno stravolgendo le stagioni e i cicli delle colture, causando danni e perdita di redditività. Se ne è parlato al convegno “Cambiamenti climatici e frutticoltura: subirne le conseguenze o gestirle?”, promosso da Confagricoltura Verona in collaborazione con Crédit Agricole. “I cambiamenti climatici, con eventi sempre più violenti e imprevedibili, stanno mettendo a dura prova l’agricoltura, che anche quest’anno ha pagato un prezzo altissimo, con intere colture decimate da grandine e tempeste, oltre che da gelate tardive e lunghi periodi di siccità - ha detto Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. Abbiamo già parziali risposte dalle tecnologie avanzate per cercare di gestire gli eventi

imprevedibili, ma la strada è ancora lunga. Dovremo sempre di più puntare su strumenti innovativi come app, big data, sensori, immagini satellitari e droni, che potranno rendere le coltivazioni italiane più adatte al clima che cambia”. Secondo Davide Leonardi, vicedirettore regionale di Crédit Agricole, “sarà importante garantire forme di sostegno dedicate in questo delicato passaggio, che sta avendo un impatto enorme sui bilanci delle aziende agricole”. Giordano Emo Capodilista, vicepresidente nazionale di Confagricoltura e Paolo Ferrarese, vicepresidente regionale, hanno auspicato più attenzione e sostegno alle imprese agricole e un’accelerazione sulla ricerca, che in Italia e in Europa vede ancora molti pregiudizi nei confronti delle tecniche più innovative. Al convegno sono intervenuti inoltre Stefano Vaccari, direttore del CREA; Raffaele Giaffreda, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler; Lucio Fedrigo, direttore di Gestifondo Impresa; Elisa De berti, vicepresidente della Regione, Marco Andreoli, presidente III Commissione della Regione; l’eurodeputato Paolo Borchia.


CONFAGRI CUNEO RICHIAMA ATTENZIONE SU MONTAGNA

Il ritorno della mandria

“Caluma el vache, il ritorno della mandria a valle”, organizzato dalla Confagricoltura di Cuneo in collaborazione con il consorzio Cascine Piemontesi, il Comune di Celle Macra e l’ATL del Cuneese, è stato l’occasione per fare il punto sulle criticità del comparto e, più in generale, richiamare l’attenzione alle esigenze di chi lavora in montagna. Giunta alla quarta edizione, viene realizzata in concomitanza con la discesa dai pascoli montani dei capi di razza Piemontese dell’azienda di Manuele Allione, ed ha visto la partecipazione di Enrico Allasia e Roberto Abellonio, presidente e direttore di Confagricoltura; l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi; il consigliere regionale Paolo Demarchi; il presidente ATL Mauro Bernardi e il direttore Daniela Salvestrin. “Dopo un’estate segnata dalla siccità anche in alta quota e da numerose altre problematiche, come i crescenti danni provocati dalla fauna selvatica, un sistema viario in molti punti delle nostre vallate precario, la mancanza di un’adeguata connessione a internet e la costante burocrazia

che rallenta le operazioni aziendali, i malgari con le loro famiglie in queste settimane hanno cominciato a raggiungere le pianure della nostra provincia - ha dichiarato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. A loro dedichiamo questa iniziativa che si rinnova per il quarto anno consecutivo e che vuole essere anzitutto occasione di confronto con le rappresentanze del mondo politico ed istituzionale proprio sulle difficoltà legate alla pastorizia e alla montagna. Se a parole tutti riconoscono il ruolo centrale di chi vive e lavora in montagna, mancano molto spesso fatti concreti per aiutare le aziende che operano in un ambiente impervio e tra numerose difficoltà”. Confagricoltura ha voluto premiare due malgari storici della zona, consegnando loro la “Ciocca d’Oro”. Sono Filippo Allione, nativo di Celle Macra, classe 1956, e Giuseppe Mustat, nato a Elva nel 1935, che hanno dedicato la loro vita alla montagna e all’allevamento, tramandandone i valori ai figli, che adesso gestiscono aziende agricole con oltre 300 capi di bestiame.

ALESSANDRIA SCATTA IL VERDE

Continua l’impegno di Agriturist e Confagricoltura Alessandria al servizio delle scuole e delle famiglie. Gran parte della comunicazione delle attività delle fattorie didattiche associate è sempre stata affidata all’opuscolo “Scatta il verde, vieni in campagna“, in versione cartacea (tramite invio diretto agli Istituti) e digitale (scaricabile su www.confagricolturalessandria.it e www. agrituristmonferrato.com). In occasione del trentennale dell’iniziativa, l’ufficio stampa dell’Organizzazione e MF Studios, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e il patrocinio della Regione Piemonte e dell’Ufficio Scolastico regionale (Alessandria e Asti), hanno realizzato “Vieni in campagna nelle fattorie didattiche”, quale ulteriore strumento di promozione delle vacanze verdi. Un video istituzionale volto alla presentazione del programma d’informazione, accompagnato da 14 clip diverse, ognuna delle quali racconta, attraverso un viaggio virtuale, la vita in fattoria e i laboratori didattici (canale youtube Confagricoltura Alessandria). OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 51


CAMPI ROSA

di Elisabetta Tufarelli

MARKET PLACE TUTTO AL FEMMINILE

GIORNATA DONNA RURALE

Network siciliano

Alessandra Oddi Baglioni

Nasce il primo market place dedicato all’agricoltura per volontà di “Confagricoltura Donna Sicilia”. In nome della competitività, questa rete, al momento, raggruppa dieci imprese rosa produttrici di olio, vino, miele, mandorle, pasta, ortaggi. Vendita, ma non solo. Le imprenditrici hanno le idee chiare e hanno deciso di riunire le forze per impiantare un vero e proprio network tutto siciliano, che si occupi di prodotti tipici, ma punti anche alla crescita del turismo enogastronomico, allo sviluppo dell’agriturismo, al sostegno alle piccole realtà imprenditoriali. «Siamo più concrete, rispetto agli uomini. E anche

Marina Colonna

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più determinate - ha sottolineato, la presidente di Confagricoltura Donna Sicilia - perché veniamo spesso sottovalutate e, in un mondo tipicamente maschile come quello dell’agricoltura, abbiamo dovuto lavorare il doppio per farci rispettare, ma la capacità e il merito alla fine premiano». E l’isola, con ben 25.167, è prima nella classifica delle donne alla guida di un’impresa agricola. «Non ne facciamo una questione di sesso - conclude Maria Pia - perché il nostro obiettivo è far crescere l’appeal e il mercato dei prodotti agricoli siciliani. Apriremo anche agli uomini che, per una volta, sono convinta ci seguiranno in questa iniziativa».

In Italia sono 207mila le imprenditrici agricole, il 31% totale. “Partiamo da questi dati - ha osservato la presidente nazionale Alessandra Oddi Baglioni, in occasione del 15 ottobre, la giornata internazionale dedicata alla donna rurale per evidenziare il forte potenziale imprenditoriale femminile ancora inespresso”. Lo spazio per far nascere nuove imprese rosa c’è “ma restano da sciogliere i dubbi sull’ambito di applicazione dei sostegni economici previsti dal Fondo Impresa Donna. Saremo vigili sull’iter del decreto interministeriale, affinché l’applicazione comprenda anche il settore produttivo agricolo”.

CONFAGRICOLTURA DONNA MOLISE è stata recentemente costituita. Presidente della neo nata associazione è stata eletta l’imprenditrice agricola Marina Colonna, titolare della “Masseria Bosco Pontoni” a San Martino in Pensilis, Campobasso. La presidente è specializzata nella produzione di oli extra vergine, agrumati e infusi, che esporta nei principali mercati di nicchia in tutto il mondo. “Abbiamo assoluto bisogno di incoraggiare - ha detto - l’imprenditoria femminile nel nostro bellissimo territorio. È stata importante l’estensione alle donne, senza limiti di età, delle agevolazioni previste dalla misura ‘Più impresa’ di Ismea.


DIBATTITO ANGA A FOOD&SCIENCE

IL PUNTO

Unire minori emissioni di CO2 con il miglioramento della fertilità dei suoli, la biodiversità e produttività delle aziende agricole: questo è possibile con il carbon farming, l’insieme di metodi agricoli utili per facilitare l’assorbimento del carbonio nel suolo, nelle radici, nel legno e nelle foglie delle colture e per ridurre, al tempo stesso, la presenza di carbonio nell’atmosfera. Ne hanno parlato - nell’incontro “Carbon sequestration”, organizzato da Anga a Mantova, nell’ambito del Food&Science Festival - Dwayne Beck, docente al Plant Science Department della South Dakota State University degli Stati Uniti (in collegamento digitale) e Mauro Grandi, imprenditore di Confagricoltura, co-fondatore e dirigente di HiWeiss srl, start-up che produce isolati proteici da fonti vegetali. Beck, uno dei maggiori esperti al mondo di agricoltura rigenerativa, ha illustrato il suo lavoro, iniziato oltre trent’anni fa, raccontando la realtà della Dakota Lakes Research Farm. L’agricoltura rigenerativa - ha evidenziato - imita la diversità e i cicli della natura. La Dakota Lakes Research Farm, grazie a questo tipo di agricoltura, entro il 2026 sarà completamente neutra in termini di combustibili fossili. Anche Mauro Grandi ha raccontato la sua esperienza: di come abbia applicato un processo di gestione virtuosa del carbonio nella sua azienda cerealicolaforaggera, attuando una completa riconversione a partire dall’erba medica. Un processo che ha comportato una serie di vantaggi e risparmi. L’incremento della sostanza organica, ottenuto con la riconversione, ha portato enormi benefici in termini di irrigazione e transitabilità delle macchine e oggi il 100% dell’azienda è gestita a sodo, tecnica che, grazie all’utilizzo di appositi macchinari, consente di seminare direttamente sul terreno non lavorato, quindi con un impatto ridottissimo. “Come giovani agricoltori - ha detto Edoardo Gibelli, presidente Anga Mantova - siamo chiamati ogni giorno a rispondere a sfide decisive per il futuro e una delle più importanti riguarda di certo la lotta ai cambiamenti climatici”. “Gli agricoltori - ha commentato il presidente nazionale di Anga Francesco Mastrandrea - devono essere protagonisti di questa rivoluzione e i Giovani di Confagricoltura sono in prima linea”.

Giovani di Confagricoltura

Carbon sequestration

Francesco Mastrandrea Presidente Nazionale Anga

a cura di Paola Castello

Sostenibilità è un termine ormai imprescindibile quando si parla dell’agricoltura di oggi e di domani. Agroenergie, water footprint (l’impronta idrica), carbon footprint (l’impronta di carbonio) sono diventate rilevanti per qualsiasi attività di programmazione si voglia fare in agricoltura. Una delle sfide dei Giovani di Confagricoltura Anga è portare oggi gli agricoltori, soprattutto gli under 40, ad essere protagonisti attivi della transizione verso la sostenibilità. Le tecnologie supportano in questo percorso e occorre sfruttarle al massimo, mantenendo la centralità della nostra mission: produrre cibo. È importante far passare l’idea che gli agricoltori possono essere testimoni e protagonisti di una vera e propria “rivoluzione”, che risponde a bisogni ambientali, sociali ed economici. Questo è l’obiettivo a cui dovremo lavorare nei prossimi anni. Siamo in un momento di definizione del piano strategico nazionale e si parla ancora poco di questi temi. Il lavoro da fare è ancora molto.

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Giovani di Confagricoltura

INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ

È una realtà innovativa e all’insegna della sostenibilità la “GM Pozzuto srl - Società agricola” di Gianmarco Pozzuto, a San Marco dei Cavoti (Benevento). Azienda vivaistica, specializzata nella produzione di piante tartufigene (micorrizate) di alta qualità destinate ad essere impiantate in terreni idonei alla coltivazione Gianmarco Pozzuto del tartufo. Nata da una passione coltivata in famiglia, l’azienda viene avviata nel 2015, quando Pozzuto acquista dei terreni ed usufruisce del PSR per il primo insediamento. L’azienda si avvale di attrezzature all’avanguardia e di studi di fattibilità; è partita da una produzione iniziale di 5000 piante l’anno, arrivando oggi a produrne più di 20.000. “Oggi l’impresa è all’avanguardia - ci racconta Gianmarco - con un laboratorio interno e una camera fitologica di crescita, utilizzata per la sperimentazione e lo sviluppo di piante micorrizate con il pregiato tartufo bianco, attraverso dei protocolli di produzione in un ambiente sterile con temperatura e umidità controllate. La micorrizazione è una tecnica di coltivazione che consiste nell’attecchimento simbiotico del fungo sulla radice della pianta”. La GM Pozzuto è un ottimo esempio di economia circolare e di sostenibilità a impatto e spreco zero. “L’intero processo produttivo - precisa - avviene senza l’utilizzo di fitofarmaci, per tutelare l’attecchimento delle micorrize sulle piante evitando che queste possano essere contaminate da altri funghi. Le serre sono automatizzate e l’energia elettrica viene prodotta da pannelli solari. Viene effettuato il riciclo delle acque, anche di quelle piovane, e vengono riutilizzati i residui di fogliame e delle piante in generale. Le piante coltivate sono per lo più boschive e sono utili a contrastare il dissesto idrogeologico”. L’azienda, certificata bio, inoltre, fa consulenza per le imprese che vogliano fare forestazione da tartufo, seguendole dalla pianificazione del progetto, passando per la scelta delle piante più idonee al terreno, fino alla realizzazione vera e propria della tartufaia. Tra i problemi che riscontra il principale è la burocrazia: le certificazioni di cui necessita richiedono infatti numerosi controlli con annessa documentazione da produrre. Progetti per il futuro: chiudere la filiera a 360°, introducendo anche la trasformazione del prodotto ed aprire un laboratorio di micropropagazione, per ottenere così le materie prime senza dover ricorrere all’acquisto dei semi da altri fornitori.

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GRUPPO LINO CANAPA COPA

Giovanni Gioia vicepresidente Giovanni Gioia, presidente di Anga Sicilia, è stato eletto vice presidente del gruppo di lavoro lino e canapa del Copa Cogeca, che riunisce le associazioni di categoria a livello europeo. Palermitano, 29 anni, gestisce l’azienda agricola di famiglia “Kibbò”, che produce grano duro, colture oleoproteiche, canapa, lino, olio di oliva e miele. Da sei anni coltiva canapa industriale per la produzione di olio di semi e farina. Esperto del comparto della canapa industriale, Gioia ha contribuito alla stesura del “Disciplinare di Produzione Italiana Fiori di Canapa” di Confagricoltura, redatto in collaborazione con CIA e Federcanapa. Collabora con il Di3A (Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie) dell’Università di Catania proprio per la sperimentazione in campo della canapa industriale. È anche delegato della Federazione nazionale di prodotto “Bioeconomia” di Confagricoltura, consigliere nazionale FAI-Federazione Apicoltori Italiani, componente del Copa-Cogeca WP Miele e Civil Dialogue Group Expert per il Ceja nel settore lino-canapa. (A. P.)


ALLEVAMENTO GUALENI A ORZINUOVI (BS)

Nel 2011 l’azienda Gualeni di Orzinuovi (provincia di Brescia) si è trovata davanti ad una scelta: aumentare il numero di capi di bestiame oppure investire sulla struttura dell’azienda. “Ci siamo resi conto che i margini di crescita erano molto ridotti, così, dopo ricerche e valutazioni economiche e finanziarie, abbiamo deciso di investire in un impianto di biogas”, ci spiega Diego, imprenditore agricolo e allevatore che porta avanti l’attività insieme alla sua famiglia. È così che la loro fattoria è diventata una delle prime in Italia a tentare la strada dell’autoproduzione di energia. Per la precisione, di biogas. Una strada che, a distanza di dieci anni, si è rivelata vincente, visto che oggi il bestiame ha raggiunto i 120 capi e nel 2017 è stato aggiunto un allevamento di galline ovaiole che oggi conta 40mila esemplari. È aumentato anche il personale, passato dai due addetti del 2011 ai sette di oggi. “Abbiamo visto crescere la nostra liquidità finanziaria. Si è trattato di un cambiamento radicale”, commenta Diego Gualeni. L’impianto ha una potenza di 250 kilowatt, a cui si aggiungono altri 57, prodotti dall’impianto fotovoltaico sul tetto della stalla. Il sistema è anaerobico: il materiale organico viene sottoposto a fermentazione in assenza di ossigeno con l’aggiunta di batteri naturali; una volta estratto il gas, i residui stabilizzati vengono usati come fertilizzante. Il “carburante” è composto al 75% dai liquami e dagli scarti degli allevamenti e il restante 15% dagli scarti delle colture. L’investimento complessivo è stato di 1 milione e 400 mila euro. La convenienza, oltre all’autoconsumo energetico e al risparmio nello smaltimento degli scarti, è costituita dagli incentivi: 0,28 centesimi per kilowatt prodotto. Oggi le condizioni per chi lavora in stalla sono cambiate. Nel 2013, la potenza massima installabile è scesa da 1 Mw a 300 Kw e gli incentivi per Kw sono passati a 0,23 centesimi per 20 anni e non più 15. Modifiche che per Diego Gualeni sono giuste. “Impianti meno potenti mettono al sicuro il settore da investimenti che puntano più alla vendita dell’energia prodotta, che all’offerta di servizi per l’agricoltura”. (F. B.)

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Giovani di Confagricoltura

Produrre biogas

AGRICOLTURA 4.0 E I FONDI SVILUPPO RURALE

Agricoltura 4.0 e i fondi di sviluppo rurale, l’importanza della cedibilità del credito come leva strategica per favorire l’innovazione in agricoltura, la cumulabilità degli strumenti finanziari con il credito d’imposta: di questo ha parlato il presidente dei Giovani di Confagricoltura - Anga, Francesco Mastrandrea, al webinar organizzato dall’UNGDCEC (Unione Nazionale Giovani dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) dal titolo: “La gestione del credito 4.0 nelle aziende agricole”. Sono intervenuti Alessandra Caputo (Studio Tosoni), componente della Commissione di Studio Agricoltura e Cooperative dell’UNGDCEC, che ha approfondito la trasferibilità del credito ai soci e nell’ambito di operazioni aziendali e Alberto Tealdi, presidente della Commissione di Studio Agricoltura e Cooperative dell’UNGDCEC e componente della Commissione Reti d’Impresa, che ha trattato la gestione del credito nelle reti d’impresa. OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 55


FORMAZIONE

di Antonella Torzillo

SECONDO INCONTRO TEMATICO DI ALTA FORMAZIONE PER I DIRETTORI

Academy su marketing associativo

Inaugurata nello scorso mese di giugno con l’incontro tematico in materia di “Lobby e relazioni istituzionali”, la Scuola dei Direttori (percorso di alta formazione contemplato nell’Academy dell’Associazione), dopo la pausa estiva, si è data appuntamento, a Roma, per un secondo workshop tematico sul rilevante tema del “Marketing associativo”. Il workshop formativo si è svolto in tre edizioni, tra il 20 settembre e il 5 ottobre, durante le quali, con il supporto di un’esperta formatrice in materia di marketing associativo e importanti contributi interni, si è ragionato insieme con i direttori sulle condizioni di scenario, sui molteplici cambiamenti in atto, e su strumenti e opportunità per consolidare la base associativa esistente, fidelizzandola, e ampliarla, creando attrattività per potenziali associati. Tutto questo attraverso l’applicazione pratica nel contesto organizzati56 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2021

vo di riferimento dei principi teorici della scienza del marketing associativo. “Con Confagricoltura Academy abbiamo inaugurato un ampio luogo di condivisione della conoscenza, di crescita e valorizzazione delle risorse umane - ha dichiarato Luca Brondelli di Brondello presidente di Enapra e componente della giunta confederale -. Ma stiamo facendo anche molto di più. Approvando questo articolato programma di formazione che si declina in varie Scuole, ognuna con obiettivi e destinatari specifici, intendiamo dare nuovo impulso alla leadership della nostra Organizzazione nel campo della rappresentanza datoriale agricola attraverso il coinvolgimento e il contributo di tutte le risorse umane che a vario titolo operano nell’Associazione. In un periodo di rapidi cambiamenti, trasformazioni, incertezze e difficoltà dovute anche alla pandemia da Covid 19,

la leva della conoscenza, delle competenze e della qualificazione dei ruoli può fare la differenza e determinare il successo o l’insuccesso degli obiettivi strategici dell’Organizzazione”. Dello stesso tenore l’intervento di apertura degli incontri sul marketing associativo del direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino, che, puntellando le dichiarazioni di Brondelli, ha sottolineato la maturità dei tempi per una decisa evoluzione dell’Associazione verso la digitalizzazione e una cultura organizzativa “dato-centrica”, cioè basata su una meticolosa attività di analisi dei dati di contesto disponili finalizzata a monitorare l’andamento evolutivo del settore agricolo in generale, delle aziende agricole associate e le loro specifiche necessità nei vari campi di attività, al fine di qualificare ulteriormente l’azione di rappresentanza, assistenza e consulenza svolta per i propri associati; arrivando a fortificare la brand reputation anche tra potenziali soci. L’intero ciclo dei tre incontri formativi in materia di marketing, che ha contato una partecipazione quasi collegiale dei direttori, si è concluso con una diffusa soddisfazione dei partecipanti, che hanno acquisito spunti e riflessioni utili, alcuni nuovi strumenti di lavoro, e linee guida che individuano in Organizzazione, Comunicazione, Innovazione e Formazione i task su cui lavorare per convergere sull’obiettivo strategico del consolidamento e ampliamento della base associativa.


OSSERVATORIO SMART AGRIFOOD DEL POLITECNICO

Innovazione e tracciabilità

Lo scorso 6 ottobre siamo tornati a partecipare in presenza agli eventi dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e Università di Brescia di cui Confagricoltura è partner. L’occasione è stata quella del workshop dal titolo “Innovazione digitale per la tracciabilità e le filiere corte: il punto di vista dei consumatori italiani” dedicato alla community dell’Osservatorio. Tanti gli spunti di discussione e di riflessione emersi dalla survey, realizzata indagando un campio-

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ne di oltre mille rispondenti. L’indagine ha messo in evidenza che la tracciabilità alimentare è un elemento sempre più importante per il consumatore e che orienta fortemente le sue scelte di acquisto. Il digitale diventa quindi essenziale, sia per garantire l’integrità delle informazioni, sia per una comunicazione efficace tra produttori e clienti. Altro dato rilevante emerso dalla ricerca è l’evoluzione del concetto di filiera corta, che si arricchisce di una nuova dimensione: quella della

prossimità informativa. Rientrano in questa tipologia di filiera corta quelle che associano ai flussi di prodotti nei vari stadi della filiera un set di informazioni di valore per costruire una supply chain trasparente. È una nuova connotazione della filiera corta, che va ad aggiungersi a quelle più tradizionali di prossimità geografica e relazionale. Per i risultati completi della ricerca occorrerà attendere l’annuale Convegno dell’Osservatorio Smart Agrifood fissato per il prossimo 3 marzo.

INCONTRO FOR.AGRI CON GLI ENTI ATTUATORI

For.Agri lo scorso 7 ottobre ha organizzato il primo incontro in presenza con gli enti attuatori, dall’inizio della pandemia da Covid 19. Per gli operatori degli enti di formazione che lavorano cocon il Fondo è stata una giornata molto proficua di consolidamento e aggiornamento delle competenze professionali. Tanti i temi in agenda: dalle novità procedurali, di monitoraggio e rendicontazione degli Avvisi del Fondo, alle nuove linee e impostazioni per i prossimi Avvisi, fino ad arrivare agli approfondimenti in materia di Sistema nazionale di certificazione delle competenze. Inteso come l’insieme dei servizi di individuazione e validazione e certificazione delle competenze acquisite, questo complesso impianto normativo già da qualche anno sta modificando l’assetto degli Avvisi del Fondo e la conseguente progettazione degli interventi formativi per i dipendenti delle imprese beneficiarie che operano in agricoltura. OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 57


OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

Voglia di mare per i senior

Dopo circa un anno e mezzo di chiusure, limitazioni e soprattutto timori generati dalla pandemia da Covid19, i pensionati di Confagricoltura hanno espresso il desiderio

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di ricominciare a viaggiare e soprattutto di riassaporare la gioia di stare insieme. Così, con le dovute cautele e protezioni, i nostri Senior hanno trascorso dal 12 al 19 settembre una

rilassante vacanza in due meravigliose località di mare: ad Ischia ed in Sardegna. Quasi tutte del nord Italia le ANPA provinciali che hanno aderito all’iniziativa - Torino, Alessandria, Cuneo, Novara, Parma, Piacenza, Milano, Padova e Roma - con i loro pensionati desiderosi di sole, caldo, mare e divertimento. Il Club Hotel Torre Moresca sulla bellissima spiaggia di Cala Ginepro nel Golfo di Orosei in Sardegna e il Grand Hotel Re Ferdinando ad Ischia porto, sono le due strutture scelte quest’anno per i soggiorni estivi. Nel Golfo di Orosei, oltre al buon cibo ed ai lunghi bagni nel mare cristallino, i nostri over 65 hanno partecipato a numerose escursioni, sia in barca alla scoperta delle meravigliose calette e grotte - Cala Luna, Cala Goloritzè, Cala Mariolu, Grotta del Fico, Grotta del Bue Marino solo per citarne alcune - sia via terra per visitare i siti archeologici ed i nuraghi. Attività


fisica e relax di giorno, e la sera dopo cena tanta musica, spettacoli e giocate a carte. Non da meno il gruppo di senior fedelissimi ad Ischia, l’Isola Verde, come viene chiamata per il suo microclima e una vegetazione rigogliosa e sempreverde, ed anche isola terapeutica per le sue acque preziose e i fanghi termali. Anche qui tra mare,

piscine, passeggiate, escursioni nelle isole vicine - Capri prima fra tutte - shopping e cose buone da mangiare, i pensionati di Confagricoltura hanno ricaricato le batterie prima di riaffrontare il grigio inverno. “Siamo molto soddisfatti - ha commentato il segretario nazionale di ANPA Angelo Santori - per avere

avuto il coraggio di ripartire con i soggiorni estivi e che i nostri pensionati siano stati bene. Ci auguriamo che nei prossimi mesi la curva pandemica continui la sua discesa e ci consenta di organizzare anche il soggiorno invernale che dovrebbe tenersi a marzo 2022 sul Lago di Garda”. Monica De Nicola

STUDI SUI SUPER-ANZIANI. Esistono rare varianti genetiche legate alla longevità, vantaggiose per la salute, che metterebbero al riparo dalle malattie, comprese quelle tipiche dell’età avanzata. Si può arrivare e superare i cent’anni solamente se si possiede una componente genetica forte. Lo ha rivelato uno studio dell’Albert Einstein College of Medicine di New York. I ricercatori hanno confrontato il DNA di 515 ebrei ashkenaziti ultracentenari con quello di quasi 500 anziani tra i 70 e i 95 anni. Nei centenari sono emersi rari geni protettivi, che risultano invece assenti nel DNA degli individui con una normale aspettativa di vita. Una scoperta, che potrebbe essere usata per sviluppare farmaci che aiutino la popolazione in generale a vivere fino a 35 anni in più. Come dire, la durata della nostra vita è scritta nel DNA. OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 59


AGRITURISMO

di Elisabetta Tufarelli

LA GINESTRELLA A PERUGIA

Relax tra le ginestre

S

iamo in una location ideale: ad un tiro di schioppo da Perugia e non lontano da Assisi, Perugia, Gubbio, Spoleto, il Lago Trasimeno e i castelli medievali sparsi sulle colline. Nella campagna perugina Paola e Daniela Casagrande Pierantoni sono le titolari dell’agriturismo “La Ginestrella”, una meravigliosa oasi di pace immersa nella natura umbra. La struttura, un ex edificio vincolato del 700, dà ai visitatori un accogliente benvenuto. “È stata mia sorella Paola ad iniziare quest’avventura: siamo una delle famiglie più antiche di Civitella, mio padre era un mezzadro e ci ha trasmesso il suo amore per la terra. Oggi - spiega Daniela- nei dieci ettari aziendali produciamo

grani di varietà antiche, come Senatore Cappelli e Verna, da cui ricaviamo la nostra pasta, i nostri pani e i dolci”. In quest’agriturismo a conduzione familiare i sapori unici di una cucina eccellente s’incrociano con i saperi delle ricette genuine della tradizione. Un’atmosfera idilliaca, in mezzo alle colline, protette da una natura incontaminata, per offrire un soggiorno indimenticabile e riscoprire le campagne, i borghi e le città del cuore verde d’Italia. “Il nostro obiettivo - continua Daniela - è quello di offrire ai nostri clienti tranquillità e relax. Con l’immersione nella nostra campagna, vogliamo farli sentire come a casa loro, ma senza il caos e la frenesia della vita cittadina. Offriamo cortesia, semplicità e pulizia in una cornice curata, dove il tempo sembra essersi fermato, scandito dai ritmi della campagna”. Faraona al salmì, strangozzi al tartufo, tagliatelle al ragù e pollo alla ghiotta sono solo alcune delle specialità da gustare alla Ginestrella. Il ristorante, oltre che per gli ospiti dell’agriturismo, è aperto soltanto su prenotazione per cene esclusive destinate a piccoli gruppi di 20/25 persone. “Impegnandoci da sempre in un contesto contadino - sottolinea l’imprenditrice associata ad Agriturist - puntiamo le nostre offerte sui cibi locali. Nei nostri menu

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utilizziamo animali del nostro allevamento: tacchini, oche, faraone, galline ed anatre, preparati con il nostro olio extravergine e accompagnati dalle verdure rigorosamente di stagione del nostro orto; per i legumi, le lenticchie e il farro abbiamo un contratto di filiera. Per gli affettati, il vitello, il maiale abbiamo un altro contratto con un allevatore vicino che ha anche la macelleria e, perfino per il caffè ci riforniamo ad una torrefazione del nostro territorio”. L’azienda agricola offre un’ampia scelta di cibi di produzione diretta, preparati e conservati come da tradizione, come l’olio extra

vergine d’oliva non filtrato, il vino, le confetture classiche e con i gusti più originali, ad esempio: pesche ed uva, mele cotogne ed LA GINESTRELLA

Via Maiole Baldelli, 10 Perugia Tel. 075602915 Cell 3283272016 Mail info@laginestrella.com

uva, prugna e pesche. L’agriturismo dispone di otto camere ed un appartamento: una struttura praticamente perfetta, che garantisce il distanziamento naturale così ricercato di questi tempi. Progetti futuri? “Principalmente due - conclude Daniela - il primo è essenzialmente agricolo perché, attraverso il bando Inail, abbiamo deciso di rinnovare il nostro parco macchine; il secondo è molto ambizioso: vorremmo ampliare la nostra produzione, anche introducendo grani diversi con l’obiettivo, per l’agriturismo, di tendere all’autosufficienza alimentare”. OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 61


VINO

di Gabriella Bechi

MARINO SUPERIORE DOC LINEA SETTANTACINQUE75 DI CANTINA GOTTO D’ORO

L’oro di Roma

È

il il 10 luglio 1945 quando 41 viticoltori di Castelli romani costituiscono un consorzio denominato “Cantina Sociale Cooperativa di Marino”. Nei primi anni la lavatura dei fiaschi e l’etichettatura erano fatte a mano e sui fiaschi compariva il logo del tradizionale carretto a vino dell’Agro Romano, ancor oggi riprodotto sull’etichetta delle bottiglie, che rende riconoscibili i territori di Marino e Frascati, principali serbatoi di uve per quella che oggi è diventata la Cantina Gotto d’oro. Dagli spazi alle tecnologie in cantina, sono tanti i passi che sono stati fatti in questi lunghi anni, a cui ha dato un contributo determinante Ezio Rivella, uno dei personaggi che più ha influenzato la storia del vino italiano. Oggi i soci sono 200, con 1000 ettari di superficie vitata e una produzione annuale di 7.000.000 di bottiglie, esportate in 20 Paesi del mondo. Il presidente, dal 2003, è Luigi Capo-

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ricci, componente della Federazione nazionale vitivinicola di Confagricoltura, consigliere storico della cantina. Il territorio dei Castelli Romani è uno degli areali più vocati per la viticoltura, che già prima dei Romani veniva praticata tra olivi, olmi e ciliegi. Un territorio vulcanico, con un terreno vigoroso e fertile, in quanto giovane e poco sfruttato, ricco di minerali, su tutti il potassio, e povero di calcio e di calcare attivo, con una buona stabilità di acqua nel sottosuolo. “I nostri vini - spiega Luigi Caporicci - hanno conosciuto vicende alterne, momenti di grande fama non solo in Italia (il Frascati era il vino più famoso al mondo) e momenti di declino. È un problema legato al Lazio e alla città di

Roma che non hanno saputo costruire la giusta immagine per loro vini, legandola al territorio, come altre regioni, certamente più brave di noi, hanno saputo fare. Noi, in particolare scontiamo anche la visione distorta che molti hanno della cantina sociale, che invece ha la grande opportunità di selezionare le uve migliori della zona. Una zona, mi lasci dire, che, con i suoi ettari di vigneti, rappresenta il polmone verde della città.” Tre le linee di vini: la Classica, che celebra l’approdo dei vini di Roma sulle tavole di tutti gli italiani, destinata alla GDO; la Vinea Domini, che rappresenta l’eccellenza della produzione Gotto d’oro, creata nel 2017 per il canale Ho.Re.Ca. E la nuova linea Settantacinque75, pensata per un consumatore giovane, attento alla sostenibilità, nata in occasione del 75° anniversario della cantina, con la quale si punta ad utilizzare accessori il più possibile riciclabili. Dodici vini tradizionali, autoctoni e moderni, che esaltano e si integrano con il meglio della tradizione enogastronomica dell’Urbe e dei Castelli Romani. Tra questi, il Marino Superiore DOC è l’etichetta “tessuto” dell’azienda. Da uve Malvasia di Candia e altre varietà a bacca bianca viene affinato in acciaio. Colore giallo paglierino intenso, caratterizzato da sentori agrumati e di frutta fresca. Al gusto è deciso e sapido; chiude con un finale delicato, amaricante, lievemente ammandorlato.


NUOVA AVVENTURA DI STEFANO CALLEGARI, RE DEL TRAPIZZINO

Romanè, la cucina accentata

C’

è una novità nel mondo della ristorazione capitolina. Una novità attesa da molto: ‘Romanè’, il nuovo ristorante di Stefano Callegari, famoso pizzaiolo, conosciuto e apprezzato per il suo talento, non solo in Italia. “La passione per la pizza non è finita - dice Stefano, ma da molto tempo pensavo di mettermi alla prova nel mondo della cucina, convinto di avere ancora qualcosa da dire e da dare.” Così nasce ‘Romanè’: un progetto che si è concretizzato grazie alla spinta di due grandi amici, Perla Ambrosetti e Axel Casali, anch’essi conosciuti da tempo nel panorama gastronomico italiano. Il locale è stato completamente ristrutturato e arredato con grande originalità: i tavoli in legno sono stati realizzati da un piccolo artigiano; le sedie, Thonet originali, sono state acquistate in diversi mercatini in Germania e le pareti sono state decorate con duecento Piatti del Buon Ricordo collezionati negli anni dai soci del ristorante e da una serie di piatti dipinti dall’artista Giampaolo Atzeni che mettono in risalto le ricette tipiche di ‘Romanè’. Quaranta i posti a sedere all’interno e 20 all’esterno. Aperto a pranzo e cena. Praticamente nato con il lievito nel sangue, la storia di Stefano Callegari è nota a tutti. Una storia di successi, che lo hanno accompagnato in questi anni in tutte le esperienze intraprese, frutto

di professionalità, volontà e tanta creatività, come dimostra; la sua grande invenzione del “Trapizzino”, che ha spopolato nel mondo. Ma in fin dei conti che cos’è il “Trapizzino” se non un triangolo di pizza dove dentro ci puoi mettere i piatti storici della cucina che più desideri? Una trovata geniale ed originale basata sulla semplicità. Ecco, sono quei piatti e tanti altri quelli che si possono assaggiare a ‘Romanè’: piatti classici della tradizione romana e italiana, sapori casalinghi, utilizzando sistemi di cottura quasi dimenticati: niente forni a convezione e niente cotture a vapore. Solo tegami, padelle, fuoco e friggitrici. Ma soprattutto grande attenzione alle materie prime, non per forza griffate, ma di grande qualità e scelte sulla base della loro fedeltà a sapori e tradizioni. In cucina lo chef Andrea Cibak, romano, classe 1994, con una lunga esperienza MURGE INVERSE

Con il Marino Superiore Doc Linea Settantacinque75 di Gotto d’Oro Stefano Callegari consiglia Murge inverse: polpette di fave su crema di cicoria

alle spalle. Ecco alcuni piatti da assaggiare assolutamente: tra gli antipasti, l’Uovo in trippa, Ceci e rosmarino, Pane e polpo; tra i primi Fettuccine al sugo di carne, Fettuccine al tortellino; Vermicelli aglio, olio e gamberi crudi; tra i secondi l’Umido, il Pollo alla Cacciatora, l’Arrosto abbacchiato. E, infine, i dolci, tra cui il Cannolo romano, di pasta frolla all’olio extravergine d’oliva, quadrato, anziché rotondo, riempito con ricotta di pecora e cioccolato. Originale anche la carta dei vini, scrupolosamente selezionata da Stefano: 200 etichette che privilegiano i vini naturali non troppo estremi, di piccoli produttori italiani e francesi. Ricca la proposta di Champagne, ma c’è anche il vino sfuso, bianco e rosso, anche questo scelto accuratamente, proveniente dalla Fattoria di Caspri, nell’Aretino. La sala è sotto la supervisione di Alessio, socio di ‘Romanè’ e, soprattutto, grande amico. Romanè, via Cipro 106, Roma OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 63


BUONO A SAPERSI

MOSTRA MULTIMEDIALE A “FOOD & SCIENCE”

I segreti della vita

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no Barbieri per la parte visual dell’infinitamente piccolo e dei e Federico Primavera per il segreti legati alla biodiversità. sound design. Per tutta la dura- Cuore pulsante della mostra è ta del Festival al pubblico che stato il video realizzato con un è entrato all’interno della Log- sistema di intelligenza artifigia del Grano è sembrato di ciale in grado di prevedere e intraprendere un ideale viaggio mostrare embrioni, germinazionella (ri)nascita e nel cambiani e schiuse che non esistono mento, tra fatiche, mutamenti, in natura, grazie a un software attese, occasione di maturazio- di machine learning basato ne e ripartenze, anche attrasull’acquisizione di migliaia verso il racconto sonoro che di immagini di semi, uova e ha accompagnato la visita. Fil soggetti scaricati dalla rete con rouge della mostra, proprio le parole chiave come rinascita, GUARDA IL TEASER spettacolari immagini di semi e innovazione, futuro. Un’espeDELLA MOSTRA DI MANTOVA uova di Starosta, che uniscono rienza immersiva e coinvolgenbellezza, natura e arte; hante in cui l’accurato racconto no permesso di ammirare la scientifico dell’evoluzione si i Paul Starosta, biologo bellezza degli organismi viventi è dipanato seguendo le trae fotografo francese di da prima della loro nascita e me della tecnologia, dell’arte, fama internazionale, raccontano la lunga e comdell’innovazione e dello stimoricordiamo una particolare mostra, di due anni fa, al Parco plessa storia evolutiva. Forme, lo sensoriale, portando a chiecolori, dettagli inaspettati sono dersi, ancora una volta, come delle Terme di Levico, con stati l’occasione per riflettere sarà la Nuova Stagione che ci l’esposizione all’aperto di 22 attende. (G. M.) stampe delle sue particolarissi- sulla creatività della Natura, me foto di semi. C’è poi il libro per stupirsi della complessità illustrato “Uova” (con i testi di Laurent Vallotton) che ci aveva g PER GLI AMANTI DEL WESTERN ALL’ITALIANA affascinato; il fotografo aveva saputo cogliere ed esaltare, Si conclude la trilogia del Signor Oz di Stefano Orlando Puracchio. Dopo “Io e il signor Oz” nelle sue foto, i disegni della (2019) e “Un maestro particolare” (2020), Demian natura sulle pure linee curve della superficie delle uova, con Edizioni pubblica “Caccia al Diablero”, terzo e ultimo romanzo del ciclo, come sempre brillante arabeschi a puntini, macchie, e vivace nel mix di fantasy e western all’italiana, ombre e velature. Abbiamo con tanti riferimenti letterari e cinematografici. ritrovato gli scatti d’autore di Ad arricchire il volume due copertine (la prima, Starosta al Food&Science Fefirmata da Mauro Talarico, la seconda, riprodotta stival alla mostra multimediale in terza di copertina, di Egidio Panaioli), l’appendice con una storia breve “Embryonica”; realizzata da (“La vedova del fiume”) e una sorta di “guida alle fonti” che fornisce preziosi Vincenzo Guarnieri (FRAME consigli di lettura, ascolto e visione. Chicca finale la postfazione con i ricordi dell’attrice Erika Blanc sul film western cult del 1970 “C’è Sartana... vendi la Divagazioni scientifiche) con pistola e comprati la bara!”. la collaborazione di Sebastia-

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BUONO A SAPERSI

ALL’ITALIA IL TROFEO DI PASTICCERIA ALL’INSEGNA DELL’APE

Campioni del mondo

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on un dolce alto ben 165 centimetri - una vera e propria scultura in zucchero e cioccolato, con protagonista un alveare, con fiori e insetti di cioccolato, tra cui due grandi formiche e un’ape gigante che offre loro del miele - l’Italia si è aggiudicata il titolo di “Campione del mondo di Pasticceria”. Il concorso, nato nel 1989 per iniziativa del pasticcere Gabriel Paillasson e giunto alla 16esima edizione, ha visto in competizione undici squadre arrivate il 25 settembre a Lione da tutto il mondo. L’impresa culinaria è stata compiuta da tre pasticcieri italiani: Lorenzo Puca, Massimo Pica e Andrea Restuccia. Lorenzo Puca, il capitano, che aveva già gareggiato nell’edizione del 2019, è l’addetto alle opere d’arte con lo zucchero; Andrea Restuccia, anche lui presente nel 2019, è invece un esperto nelle sculture con il ghiaccio che però quest’anno, per il nuovo regolamento, non potevano essere presenti. Massimo Pica, la new entry, è un vero esperto nel mondo del cioccolato. La squadra era sapientemente guidata da Alessandro Dalmaso. È la terza volta che gli azzurri si aggiudicano la medaglia d’oro, confermando così la forte tradizione, professionalità e creatività della scuola italiana.

al secondo posto, il Giappone e al terzo la Francia. La Svizzera invece vince il premio per la sostenibilità e il Cile quello per lo spirito di squadra. “Lo scopo della competizione - ha sottolineato il presidente del Club della Coupe du Monde de la Pâtisserie Pierre Hermé - è stato quello di rimarcare l’importanza della professione del pasticcere nell’ambito della ristorazione e di evidenziare i legami sempre più forti fra lo chef e il pastry chef.” Proprio per queste ragioni la prova è stata sottoposta al vaglio di una speciale giuria composta sia da pastry chef sia da chef, tra i quali Giuseppe Amato, che lavora al tristellato La Pergola di Roma. Un’altra affermazione dell’Italia, in questo 2021, che arriva dopo la vittoria agli Europei di calcio, le Tema di questa edizione era numerose medaglie alle Olimpiadi “Tutta l’arte è imitazione della di Tokyo e le recenti coppe connatura”. Con le loro creazioni quistate dalla pallavolo, maschile e incentrate sul mondo delle api femminile, e, per ultimo il grande e sull’impollinazione, gli azzurri riconoscimento del premio Nobel hanno conquistato non solo la per la fisica a Giorgio Parisi. giuria internazionale, ma l’intero A fare gli auguri su Instagram ai pubblico mondiale per la difficol- “campioni del mondo” anche il tà tecnica, i dettagli e il prestigio presidente di Fai, Raffaele Ciroestetico. Dieci ore a disposizione ne: “Una composizione creativa per realizzare un dessert al cioc- che ha vinto per bellezza, bontà colato da condividere, una torta e genuinità. Complimenti al team gelato, un dessert da ristorante, Italia, l’Apicoltura Nazionale gioiuna scultura di zucchero, una sce con voi!” pièce al cioccolato. Dietro l’Italia, Gabriella Bechi OTTOBRE 2021 | MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI

di Gaetano Menna

AROMATICA MISCELA

Tabacco e caffè

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ausa caffè e sigaro toscano, magari ascoltando i brani del CD “Tabacco e caffè” (Dodicilune) del trio jazz Mirabassi, Di Modugno e Balducci (clarinetto, chitarra e basso). Composizioni originali e riletture per un viaggio sonoro, evocativo e suggestivo, dal Mediterraneo all’America del Sud. Sulla rotta dei Paesi produttori di tabacco e caffè si intersecano jazz, folklore ed echi della tradizione classica. In evidenza, tra i grandi classici contemporanei della musica A tazzulella ‘e cafè brasiliana,”Frevo” del composito- Nella tazzina c’è re Egberto Gismonti. Noi abbia- un pezzo di mondo

DIARIO INTIMO E UNIVERSALE

Pensiero nomade

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n cerchio perfetto” (Filibusta Records - Goodfellas) è il settimo album di Pensiero Nomade, il progetto del pluristrumentista Salvo Lazzara che è un vero e proprio laboratorio di nomadismo musicale. Sin dal debutto del 2008 ha avuto l’obiettivo di coinvolgere temi, provenienze, ispirazioni e culture diverse. Il nuovo disco, come dichiarato dallo stesso autore, è allo stesso tempo, un ritorno al passato - geografico, culturale, compositivo - e l’inizio di un nuovo cammino. “Questo disco - osserva l’artista - è un ritorno alle mie origini diciamo culturali, quindi alla Sicilia, ai suoi colori, alla bellezza della mia isola. Poi alle origini della mia musica, quella suonata in maniera naturale, senza troppa elettronica, e anche alle origini stilistiche, certamente; quindi il progressive, il jazz, la musica classica contemporanea”. Tra viaggi nel tempo, inni alla vita, nostalgia della terra e riflessioni disincantate sul presente, l’album si rivela un diario intimo ma universale, tra splendori primaverili e crepuscoli autunnali.

66 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2021

mo alla memoria, di questo brano, l’esecuzione dello stesso autore al piano con il chitarrista John McLaughlin del 1994; quella del trio italiano è altrettanto memorabile e sorprendente e rivela tutta la capacità, il feeling, il fascino di questo formidabile ensemble. Nella tazzina sorseggiata nella pausa, a ben riflettere, c’è un pezzo di mondo, che ritroviamo splendidamente ‘raccontato’ in note. “La musica che condividiamo qui - spiega Gabriele Mirabassi - è nata nella cordialità delle cucine delle nostre case, appunto tra un caffè e un sigaro, raccontando e suonando mondi lontani ed esotici. Moka sul fuoco, volute di fumo, essenze selvagge, profumo esotico, calore domestico”.

Non sparare alle nuvole La copertina del CD di Fernando Fidanza, “Old folk for new poets” (New Model Label) è un vero e proprio manifesto programmatico: mani-radici che si immergono in una comfort zone che può apparire rassicurante, ma che rischia di essere asfissiante per tutto ciò che è nuovo. Il progetto che l’artista romano porta avanti è quello di unire musica “old” a poesia “new”, di fondere così linguaggi e generazioni, ma anche (e soprattutto) di liberare l’oggi dai lacci opprimenti di ieri. Il sound è una grande, suggestiva e sorprendente commistione di Metallica, Slayer, Iron Maiden, Pearl Jam, Radiohead, Tom Waits, Dave Matthews Band e Francesco Guccini. Fidanza dà un’ulteriore chiave di lettura all’artwork di Enrico Natoli per la copertina; essa rivela come i new poets siano riusciti, con la loro freschezza e fiducia, a ridare linfa vitale alle mani (e al cuore) dell’old folk che li ha cantati. C’è energia nel disco, c’è creatività, c’è libertà e ce lo fa capire un verso del poeta Jonathan Rizzo: “Non puoi sparare alle nuvole, son fatte d’aria e di gocciole”.



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TOGETHER

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